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Briefing Economico Ungherese: Sviluppi Chiave – 16 Maggio 2025

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I. Sintesi

La giornata del 16 maggio 2025 presenta un quadro economico ungherese caratterizzato da un notevole dinamismo nel settore degli investimenti diretti esteri (IDE), in particolare nel comparto automobilistico, contrapposto a previsioni macroeconomiche caute, inflazione persistente e continue sfide fiscali. Annunci di rilievo da parte di colossi come la cinese BYD e la tedesca Audi segnalano la crescente importanza dell’Ungheria nella transizione europea verso l’elettromobilità. Tuttavia, analisi di istituzioni finanziarie come CIB Bank indicano una crescita contenuta e pressioni inflazionistiche. Sul fronte interno, emergono novità legislative riguardanti le autonomie municipali e la trasparenza, mentre il mercato del lavoro mostra una forte spinta alla mobilità dettata principalmente dalle retribuzioni. A livello internazionale, l’Ungheria continua a navigare complesse questioni di politica economica ed energetica, soprattutto nel contesto della strategia UE di diversificazione dal gas russo. La volatilità del Fiorino e le abitudini di risparmio dei consumatori ungheresi completano il panorama di una giornata economicamente densa.

PODCAST IN ITALIANO

II. Focus sugli Investimenti Strategici: Settore Automobilistico e Oltre

Gli annunci di investimenti diretti esteri del 16 maggio 2025 rafforzano il ruolo dell’Ungheria come hub cruciale per l’industria automobilistica europea, specialmente nella sua evoluzione verso la mobilità elettrica.

A. BYD Stabilisce un Hub Europeo in Ungheria: Una Nuova Era di Cooperazione Sino-Ungherese

  • Dettagli dell’Investimento, Focus su R&S e Creazione di Posti di Lavoro:
    Il produttore cinese di veicoli elettrici (EV) BYD ha annunciato il 15 maggio 2025 (notizia ampiamente diffusa il 16 maggio) la decisione di stabilire la sua sede centrale europea e un nuovo centro di ricerca e sviluppo (R&S) a Budapest, Ungheria. Questo comporta un investimento significativo di circa 100 miliardi di HUF.1 Il progetto prevede la creazione di 2.000 nuovi posti di lavoro, prevalentemente per professionisti locali altamente qualificati, in gran parte ingegneri con formazione universitaria.1 Il centro R&S di Budapest integrerà l’impianto di produzione che BYD sta costruendo a Szeged (Ungheria sud-orientale).1 Il nuovo centro europeo fungerà da hub per le vendite e i servizi post-vendita, da struttura di collaudo e da sito di sviluppo per versioni localizzate dei modelli dell’azienda.4 Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó ha sottolineato che gli investimenti dalla provincia cinese del Kuangtung, inclusi BYD, Eve Power e Sunwoda, stanno contribuendo significativamente a proiettare l’economia ungherese in una “nuova dimensione” e hanno già creato oltre diecimila nuovi posti di lavoro.5
  • Sostegno Governativo e Implicazioni Strategiche (Dichiarazioni del PM Orbán, Ministro Szijjártó, Presidente di BYD Wang Chuanfu):
    Il Primo Ministro Viktor Orbán ha dichiarato che “anche le auto del futuro saranno prodotte in Ungheria”, sottolineando la necessità di partner come la Cina, leader tecnologico nell’elettromobilità, per entrare in questa nuova era.1 Ha descritto gli investimenti cinese come un “motore indispensabile” per la crescita economica dell’Ungheria e ha evidenziato la strategia ungherese di “connettività” e di essere un “punto d’incontro” per investimenti, capitali, tecnologia e commercio tra Est e Ovest.1 Il governo ungherese prevede di fornire 20 miliardi di HUF a sostegno del progetto R&S di BYD.1 Il Ministro Szijjártó ha osservato che almeno il 50% dei brevetti prodotti dal centro BYD sarà registrato in Ungheria, e sono stati presi impegni per collaborare con aziende e fornitori locali.1 Ha anche parlato della più ampia cooperazione economica con la provincia cinese del Kuangtung, incluso un aumento del turismo e delle relazioni universitarie.5 Il Presidente e CEO di BYD, Wang Chuanfu, ha riconosciuto la posizione vantaggiosa dell’Ungheria, le infrastrutture ben sviluppate, la base industriale consolidata e il suo ruolo come uno dei centri dell’industria automobilistica mondiale come ragioni chiave per la scelta dell’Ungheria per la sua sede europea.1
    L’Ungheria si sta posizionando strategicamente come una porta d’accesso primaria per i produttori cinesi di EV nel mercato europeo. Questa mossa sfrutta l’ecosistema automobilistico esistente in Ungheria e le politiche di investimento favorevoli, ma lega anche più strettamente le sue fortune economiche alle relazioni sino-europee e ai potenziali cambiamenti nella politica commerciale dell’UE (ad esempio, dazi sugli EV cinesi). L’entità dell’investimento di BYD 1, unita all’appoggio governativo di alto livello 1 e alla creazione non solo di un impianto produttivo ma anche di un centro R&S e di una sede europea 1, segnala un profondo impegno strategico. Ciò avviene mentre l’UE discute su come rispondere all’afflusso di EV cinesi, con il PM Orbán che si oppone ai dazi UE.1 La strategia ungherese di “punto d’incontro Est-Ovest” 1 è una chiara dichiarazione di questo posizionamento, sebbene comporti il rischio di potenziali contromisure UE o tensioni geopolitiche che potrebbero influenzare questi investimenti.
    L’enfasi sulla R&S e sui posti di lavoro per ingegneri altamente qualificati 1 indica un’ambizione governativa di far salire l’Ungheria nella catena del valore del settore automobilistico, superando il ruolo di semplice luogo di produzione e assemblaggio. La creazione di 2.000 posti di lavoro, “principalmente ingegneri” 1, e l’impegno per la registrazione dei brevetti 1 sono significativi. Ciò suggerisce il desiderio di catturare una quota maggiore della proprietà intellettuale e degli aspetti progettuali dell’industria EV. Questo si allinea con una strategia più ampia di attrazione di investimenti ad alto valore, ma il successo dipende dalla capacità del sistema educativo ungherese di fornire questi ingegneri e dall’ecosistema R&S di sostenere l’innovazione.
    L’investimento di BYD, insieme ad altri dalla provincia del Kuangtung 5, segnala una diversificazione delle fonti di IDE per l’Ungheria, riducendo potenzialmente l’eccessiva dipendenza dai tradizionali investitori europei, ma rendendo anche la sua economia più sensibile agli sviluppi economici e alle decisioni politiche in Cina. Sebbene gli investimenti tedeschi (come Audi) rimangano cruciali, il corteggiamento attivo e l’ottenimento di investimenti cinesi su larga scala 1 rappresentano una chiara svolta o espansione strategica. Questa diversificazione può essere un punto di forza, ma introduce anche nuove dipendenze e richiede la capacità di navigare in culture imprenditoriali e contesti geopolitici diversi. Il raddoppio del commercio bilaterale con la Cina negli ultimi dieci anni 1 sottolinea questo crescente legame economico.

B. Audi Riafferma il suo Impegno: Partenariato Strategico Rafforzato

  • Focus su Elettromobilità e R&S a Győr:
    Il governo ungherese ha firmato un nuovo accordo di cooperazione strategica con Audi il 16 maggio 2025.6 Il Ministro Péter Szijjártó ha dichiarato che l’accordo mira a incoraggiare Audi a portare ulteriori investimenti nel suo stabilimento di Győr e a raggiungere il successo nella nuova era dell’elettromobilità.6 L’accordo prevede che Audi rafforzi la sua presenza a Győr in nuovi segmenti oltre alla produzione, come i servizi e la R&S, e che promuova una più stretta cooperazione con le istituzioni locali di istruzione superiore e formazione professionale.6 Szijjártó, parlando nello stabilimento Audi di Győr in occasione dell’uscita dalla linea di produzione del milionesimo modello Q3, ha sottolineato il successo dell’Ungheria nel diventare un “leader globale nella rivoluzione tecnologica dell’industria automobilistica”.8 Audi ha investito 5.200 miliardi di HUF a Győr in tre decenni, impiega oltre 12.000 persone e mira a una produzione annua di 2 milioni di motori e 200.000 auto, operando in modo carbon neutral.6
    Il rinnovato accordo con Audi, incentrato sulla transizione EV e sulla R&S, dimostra che anche i giganti automobilistici consolidati stanno approfondendo il loro impegno verso l’Ungheria come sito chiave per le tecnologie future, non solo per la produzione tradizionale. Audi è un investitore di lungo corso di grande importanza.6 L’enfasi del nuovo accordo su “elettromobilità” e “R&S” 6 mostra che l’Ungheria non sta solo attirando nuovi attori EV, ma è anche una località critica per la trasformazione dei leader automobilistici esistenti. Questa duplice forza (nuovi entranti + operatori storici in trasformazione) consolida la sua posizione.
    L’attenzione a legami più stretti con le istituzioni educative locali 6 da parte sia di Audi che di BYD 3 indica una necessità critica e una strategia per sviluppare un bacino di talenti localizzato in grado di supportare le attività manifatturiere avanzate e di R&S nel settore automobilistico in evoluzione. Entrambi i principali annunci 3 menzionano esplicitamente partnership con università/formazione professionale ungheresi. Ciò riflette il riconoscimento che il passaggio agli EV e l’aumento della R&S richiedono una forza lavoro altamente qualificata che deve essere coltivata localmente, indicando un approccio strategico a lungo termine al capitale umano in questo settore chiave.

C. L’Ascesa dell’Ungheria nel Panorama Automobilistico Europeo

Il Ministro Szijjártó ha dichiarato che l’Ungheria mira a produrre presto 1 milione di auto e 2 milioni di motori all’anno, vantando la seconda capacità produttiva di batterie al mondo.6 Questi sviluppi (BYD, Audi) rafforzano collettivamente l’ambizione dell’Ungheria di essere all’avanguardia nella transizione tecnologica dell’industria automobilistica globale.

L’Ungheria sta attirando con successo significativi IDE per diventare un hub europeo dominante per la produzione di EV e batterie. Tuttavia, questa rapida espansione in un settore specifico aumenta la vulnerabilità dell’economia alle fluttuazioni del mercato automobilistico globale, alle interruzioni della catena di approvvigionamento (ad esempio, semiconduttori, materie prime per batterie) e agli esiti delle controversie commerciali internazionali. Gli ambiziosi obiettivi di produzione 6 e i grandi investimenti (BYD, Audi, CATL menzionati in 10) confermano questa strategia di hub. Pur creando posti di lavoro ed esportazioni, tale concentrazione significa che una flessione del mercato globale degli EV o specifiche politiche commerciali (ad esempio, dazi UE su batterie o EV cinesi) potrebbero avere un impatto sproporzionato sull’economia ungherese. La BERD ha già rilevato l’incertezza nei settori automobilistico/batterie che influenza gli investimenti.10

La scala massiccia della produzione di batterie pianificata richiederà ingenti risorse energetiche e idriche, creando potenzialmente sfide ambientali e infrastrutturali che necessitano di una gestione proattiva. Diventare la “seconda capacità produttiva di batterie al mondo” 6 è un’affermazione enorme. La produzione di batterie è ad alta intensità energetica e di risorse. Sebbene non sia una notizia diretta del 16 maggio, il contesto di 1 relativo alle esigenze dell’impianto di Szeged evidenzia che questa rapida espansione eserciterà una pressione considerevole sulle infrastrutture e sulle risorse ambientali dell’Ungheria, richiedendo un’attenta pianificazione e investimenti in queste aree di supporto.

Tabella 1: Principali Annunci di Investimenti Esteri (Riportati il/intorno al 16 Maggio 2025)

AziendaOggetto del ProgettoValore dell’Investimento Annunciato (Stima)Creazione di Posti di Lavoro (Stima)Sostegno Governativo (Stima)Importanza Strategica Chiave
BYDSede Centrale Europea & Centro R&S (Budapest), Impianto (Szeged)100 miliardi HUF (Centro R&S)2.000 (R&S, principalmente ingegneri)20 miliardi HUF (R&S)Stabilire l’Ungheria come hub europeo chiave per il gigante cinese degli EV; focus su R&S e alta qualificazione.
AudiImpianto di Győr: Elettromobilità, Servizi, R&SAccordo di Cooperazione StrategicaRafforza gli oltre 12.000 esistentiNon specificatoApprofondimento della partnership con il principale produttore automobilistico tedesco per la transizione EV; potenziamento R&S.

III. Pulsazioni Macroeconomiche: Navigare tra Crescita e Venti Contrari dell’Inflazione

Questa sezione esamina il più ampio contesto macroeconomico, contrapponendo l’ottimismo derivante dagli IDE con le valutazioni più sobrie delle istituzioni finanziarie e dei dati pubblicati.

A. Performance Economica e Prospettive: Le Opinioni degli Analisti

  • Analisi di CIB Bank: Gli esperti di CIB Bank, nella loro analisi macroeconomica del Q1, prevedono che la crescita del PIL ungherese nel 2025 difficilmente supererà significativamente l’1%.13 Ciò è attribuito alle tensioni della politica commerciale che impattano negativamente sulla performance industriale e delle esportazioni, con i servizi come principale motore di crescita dal lato della produzione e il consumo delle famiglie dal lato della spesa. Si prevede un’ulteriore contrazione degli investimenti.14
  • Produzione Industriale: I dati per il Q1 2025 hanno mostrato una diminuzione del 4,4% della produzione industriale.15 L’economia è descritta come “stagnante” nella primavera del 2025.15 La debole domanda globale e le prospettive di esportazione, in particolare per quanto riguarda l’economia tedesca, sono citate come principali freni.13 Tuttavia, la produzione di computer ha mostrato una crescita annua del 15,6% a marzo, indicando resilienza in specifici settori elettronici.15
  • Previsioni BERD: La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERD) prevede una crescita del PIL ungherese dell’1,5% nel 2025 (ridotta di 0,5 punti percentuali rispetto a febbraio) e del 2,7% nel 2026.10 La BERD ha osservato che l’economia ungherese sarebbe “fortemente influenzata” da potenziali dazi all’importazione aggiuntivi statunitensi, con le esportazioni verso la Germania che rappresentano circa il 18% del PIL. L’incertezza nei settori automobilistico e delle batterie potrebbe paralizzare le decisioni di investimento, ritardando i benefici della produzione degli impianti BYD, CATL e BMW almeno fino al 2026.10 Si prevede che il consumo privato guiderà la crescita.
  • Altre Previsioni Istituzionali (per il 2025):
  • FMI (WEO Aprile 2025): Crescita PIL reale 1,4%.16
  • OCSE (proiezione Dicembre 2024): Crescita PIL 2,1%.17
  • S&P Global Ratings (Aprile 2025): Crescita PIL 1,5%, ridotta dal 3%.19
  • Fitch Solutions (BMI, Maggio 2025): Crescita PIL reale 1,2%, ridotta dall’1,6% a causa del debole Q1.12
  • ING (Maggio 2025): Crescita PIL reale 1,9%, con consumi più forti ma investimenti più deboli.20

C’è un tema costante di aspettative di crescita contenuta per il 2025 da parte di molteplici istituzioni finanziarie, spesso riviste al ribasso, in netto contrasto con la narrativa governativa più ottimistica guidata dagli IDE. Ciò suggerisce debolezze strutturali sottostanti o significativi venti contrari esterni che i grandi investimenti da soli non possono compensare immediatamente. Il governo evidenzia importanti successi negli IDE (BYD, Audi). Tuttavia, analisti indipendenti 10 indicano costantemente una bassa crescita complessiva del PIL (intervallo 1-2%). Questa discrepanza suggerisce che, sebbene gli IDE siano positivi per settori specifici e per il potenziale a lungo termine, il loro impatto macroeconomico immediato potrebbe essere messo in ombra da questioni come la debole domanda esterna (specialmente dalla Germania 13), le incertezze commerciali 10 e i vincoli interni come gli alti tassi di interesse o la cauta fiducia di consumatori/imprese.

La forte dipendenza dell’economia ungherese dal settore automobilistico e dalle esportazioni, in particolare verso la Germania, la rende altamente vulnerabile alle flessioni dell’economia tedesca e al protezionismo commerciale globale. La “brutta” performance industriale 2 ne è un riflesso diretto. Molteplici fonti collegano esplicitamente la debole produzione industriale e la performance delle esportazioni dell’Ungheria alla difficile situazione dell’economia tedesca 13 e alla minaccia di guerre commerciali/dazi.10 Con le esportazioni verso la Germania che rappresentano circa il 18% del PIL 10, qualsiasi rallentamento in quel paese ha un effetto amplificato. Ciò evidenzia una vulnerabilità strutturale nonostante gli sforzi per attrarre nuovi investimenti.

Mentre l’industria nel suo complesso arranca, la forte crescita in specifiche nicchie high-tech come la produzione di computer 15 suggerisce un potenziale di diversificazione e resilienza all’interno del settore industriale, a condizione che queste aree possano essere coltivate ed espanse. La crescita del 15,6% nella produzione di computer 15 si distingue rispetto al generale declino industriale. Questo potrebbe essere un punto luminoso, indicando che l’Ungheria ha capacità in altre aree manifatturiere avanzate oltre all’automotive. Se le politiche riusciranno a sostenere questi settori, potrebbe offrire un percorso verso una base industriale più diversificata e resiliente.

Tabella 2: Previsioni Macroeconomiche Chiave per l’Ungheria (Istituzioni Selezionate, Maggio 2025)

IndicatoreCIB Bank (Mag ’25)BERD (Mag ’25)FMI (Apr ’25)OCSE (Dic ’24)S&P Global (Apr ’25)Fitch (BMI) (Mag ’25)ING (Mag ’25)
Crescita PIL Reale 2025<1% (non >1%)1,5%1,4%2,1%1,5%1,2%1,9%
Inflazione Media 2025Obiettivo mancato 134,9%4,5%
EUR/HUF (Outlook 2025)>400 13

B. Pressioni Inflazionistiche e Considerazioni di Politica Monetaria

Gli analisti di CIB Bank prevedono che l’obiettivo di inflazione (banda di tolleranza 2-4%) sarà mancato, con l’inflazione che potrebbe tornare in questo intervallo solo nel 2026 al più presto.13 S&P Global Ratings prevede un’inflazione media del 4,5% per il 2025 (in aumento rispetto alla previsione del 3,6% di ottobre 2024) e si aspetta che la Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantenga il suo tasso di riferimento (6,5% da settembre 2024) invariato per tutto il 2025, poiché l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo.19 La BERD ha osservato che un tetto imposto dal governo sui ricarichi di una serie di prodotti alimentari dovrebbe ridurre l’inflazione dei prezzi alimentari di 2 punti percentuali.10 Portfolio.hu ha anche discusso l’efficacia dei controlli sui prezzi, osservando che, sebbene offrano un sollievo a breve termine, possono creare distorsioni di mercato e che le diminuzioni dei prezzi da parte dei produttori non sempre si sono trasferite ai consumatori a causa della concentrazione del mercato.21 Gli analisti sono divisi sul futuro corso della MNB, sebbene un mantenimento dei tassi sia ampiamente previsto nel breve termine. Alcuni non vedono allentamenti nel 2025, mentre altri vedono spazio per cauti tagli nel corso dell’anno, subordinatamente all’inflazione e alle azioni delle principali banche centrali.22

L’inflazione persistente al di sopra della banda target della MNB limita significativamente le opzioni di politica monetaria, costringendo la banca centrale a un prolungato mantenimento dei tassi. Le previsioni sull’inflazione 13 sono costantemente al di sopra dell’obiettivo della MNB. Ciò porta direttamente all’aspettativa che la MNB mantenga il suo attuale tasso di riferimento.19 Tassi di interesse elevati rendono i prestiti più costosi, il che tipicamente frena gli investimenti delle imprese e la spesa dei consumatori a credito, agendo così da freno sulle componenti del PIL identificate come deboli o bisognose di sostegno.14

L’uso da parte del governo dei controlli sui prezzi 10 come strumento anti-inflazionistico, pur offrendo potenzialmente un sollievo a breve termine ai consumatori e influenzando le cifre dell’inflazione headline, potrebbe mascherare le pressioni sui prezzi sottostanti e creare inefficienze di mercato. La BERD nota l’effetto del tetto dei prezzi sull’inflazione alimentare.10 Tuttavia, l’analisi in 21 sottolinea che questi controlli possono distorcere i mercati e potrebbero non essere pienamente efficaci in ambienti di vendita al dettaglio concentrati. Ciò suggerisce un potenziale conflitto tra obiettivi politici a breve termine (riduzione visibile dell’inflazione) e l’efficienza del mercato a lungo termine e il reale trasferimento dei costi.

C. Dinamiche del Tasso di Cambio del Fiorino (Sviluppi del 16 Maggio)

Venerdì 16 maggio 2025, il Fiorino (HUF) si è rafforzato fino a un massimo di un mese e mezzo contro l’Euro a 402,5, per poi indebolirsi fino a quasi 404 nel corso della giornata. Questo movimento è stato in parte attribuito a sviluppi internazionali, in particolare notizie riguardanti la guerra Russia-Ucraina.24 Gli analisti di CIB Bank mantengono l’opinione che il tasso di cambio EUR/HUF rimarrà probabilmente sopra 400.13 Il livello di 400 è visto come una soglia psicologica chiave.24 Portfolio.hu ha osservato che l’Ungheria è altamente esposta alle guerre commerciali e una riduzione di tali rischi potrebbe consentire al Fiorino di rafforzarsi lentamente.24

Il tasso di cambio del Fiorino il 16 maggio ha dimostrato la sua continua sensibilità agli eventi geopolitici e al sentiment di rischio internazionale, mettendo in ombra i fattori interni nella giornata. 24 collega esplicitamente il movimento intraday del Fiorino agli “sviluppi di Istanbul secondo cui la guerra russo-ucraina continua”. Tale volatilità pone rischi per le imprese impegnate nel commercio internazionale e per l’inflazione attraverso i prezzi all’importazione.

La ricorrente menzione del livello EUR/HUF 400 13 suggerisce che si tratta di un livello psicologico e potenzialmente tecnico significativo per il mercato. Una rottura sostenuta al di sotto o una tenuta salda al di sopra di questo livello potrebbe influenzare il sentiment del mercato e i flussi di capitale. Le previsioni di CIB 13 e l’azione di mercato descritta 24 ruotano entrambe attorno a questa soglia di 400. Se il Fiorino dovesse rimanere costantemente più debole di 400/EUR, ciò potrebbe consolidare aspettative inflazionistiche più elevate e influire sulla fiducia degli investitori.

D. Posizione Fiscale e Prospettive di Bilancio

Il governo ungherese ha accumulato un deficit di bilancio di 2.851,5 miliardi di HUF nei primi quattro mesi del 2025, con le spese che gravano significativamente sulle finanze statali nonostante la crescita delle entrate. Il Ministro dell’Economia Nazionale Márton Nagy ha annunciato che il governo è pronto a intervenire sul bilancio se necessario.2 S&P Global Ratings prevede un deficit delle amministrazioni pubbliche al 4,5% del PIL per il 2025 e al 4,0% nel 2026, al di sopra degli obiettivi del governo (rispettivamente 3,7% e 3,5%). Prevedono inoltre un debito lordo delle amministrazioni pubbliche al 73,5% del PIL per il 2025, con una spesa per interessi elevata, superiore al 4% del PIL.19 S&P ha rivisto l’outlook dell’Ungheria a negativo a causa di rischi fiscali ed esterni.19 Il Ministero dell’Economia ha dichiarato che il governo è pronto ad apportare correzioni di bilancio se necessario, sottolineando l’importanza della stabilità fiscale.2 L’Ungheria sta anche preparando modifiche al sostegno per gli ungheresi etnici all’estero, il che potrebbe avere implicazioni di bilancio.2

Deficit di bilancio persistentemente elevati e livelli di debito pubblico limitano la manovrabilità fiscale dell’Ungheria, rendendola più vulnerabile agli shock economici e potenzialmente vincolando gli investimenti pubblici necessari per sostenere la crescita a lungo termine, nonostante gli impegni dichiarati per la stabilità fiscale. Il deficit riportato per l’inizio del 2025 13 e le previsioni di S&P 19 dipingono un quadro di continua pressione fiscale. Un elevato rapporto debito/PIL 16 e una significativa spesa per interessi 19 significano che una parte sostanziale delle entrate statali è deviata al servizio del debito, riducendo i fondi disponibili per investimenti produttivi o programmi sociali.

La prontezza del governo a “intervenire” nel bilancio 2 suggerisce un approccio reattivo alla gestione fiscale. La dichiarazione del Ministro Nagy 2 implica che il bilancio è già sotto pressione all’inizio dell’anno. Sebbene gli aggiustamenti fiscali possano essere necessari, se diventano frequenti o sostanziali, possono minare la credibilità del processo di bilancio e rendere difficile la pianificazione per imprese e investitori.

IV. Aggiornamento sul Mercato del Lavoro

Questa sezione esamina le tendenze e i sentimenti attuali all’interno del mercato del lavoro ungherese.

A. Fattori Chiave per la Mobilità della Forza Lavoro: Approfondimenti da Recenti Indagini

Un sondaggio condotto dalla fondazione di ricerca economica Oeconomus e dalla società di staffing WHC, presentato il 15 maggio e riportato il 16 maggio, ha rilevato che una retribuzione migliore (remunerazione competitiva) rimane il motivo principale (60% degli intervistati) per cui gli ungheresi cambiano posto di lavoro.26 Un ambiente di lavoro congeniale e la vicinanza casa-lavoro sono stati i successivi fattori più importanti.26 Il sondaggio si è basato su un campione rappresentativo di 2.000 persone di età compresa tra 18 e 64 anni.26

B. Crescita Salariale e Condizioni di Lavoro

Gli analisti di CIB Bank prevedono una crescita media dei salari nominali di circa il 9% nel 2025, che si traduce in un aumento dei salari reali del 4-5%.13 A gennaio si è registrato un aumento medio dei salari nominali del 10,4% e a febbraio del 9,3% in tutta l’economia.13 Portfolio.hu ha riportato un articolo che discuteva perché i lavoratori non vengono licenziati in Ungheria, indicando fattori alla base dell'”accaparramento di manodopera” (labour hoarding).2 Un altro articolo su Portfolio.hu del 14 maggio 2025 discuteva quante ore lavorano gli ungheresi a settimana e la loro classifica UE.2

La forte enfasi sullo stipendio come principale motivatore per i cambi di lavoro 26, nonostante una significativa crescita dei salari reali 13, suggerisce che le pressioni inflazionistiche potrebbero ancora erodere la percezione del potere d’acquisto, o che i nuovi progetti IDE stiano creando un ambiente di assunzione competitivo con offerte salariali più elevate, in particolare per la manodopera qualificata. Se i salari reali stanno effettivamente aumentando del 4-5% 13, ci si potrebbe aspettare che fattori diversi dallo stipendio guadagnino maggiore importanza. Il continuo predominio di “una paga migliore” 26 potrebbe significare che l’aumento del costo della vita è ancora una preoccupazione importante per le famiglie, o che gli aumenti salariali non sono distribuiti uniformemente, con alcuni settori/aziende (forse nuovi investitori stranieri) che offrono significativamente di più, guidando così la mobilità.

Il fenomeno dell'”accaparramento di manodopera” 2, se diffuso, indica che le imprese potrebbero anticipare una futura ripresa o far fronte a carenze di manodopera qualificata, scegliendo di trattenere il personale anche in presenza dell’attuale debolezza economica. Se l’economia è fiacca (come da previsioni del PIL nella Sezione III.A), le aziende potrebbero tipicamente ridurre il personale. L'”accaparramento di manodopera” 2 suggerisce che sono esitanti a farlo. Ciò potrebbe essere dovuto all’alto costo di riassunzione e riqualificazione se la domanda dovesse riprendere, o a una carenza esistente di competenze specifiche, che spinge le aziende ad aggrapparsi ai talenti che hanno. Questo comportamento, sebbene positivo per la stabilità dell’occupazione, può anche contribuire all’inflazione salariale se la domanda di lavoro supera l’offerta in determinate aree.

V. Politica e Relazioni Economiche Internazionali

Questa sezione copre i principali cambiamenti di politica interna con implicazioni economiche e l’impegno dell’Ungheria negli affari economici internazionali.

A. Cambiamenti di Politica Interna: Nuove Prerogative Municipali e Altre Normative

Portfolio.hu ha riportato il 16 maggio 2025 che “Nuovi diritti per i comuni ungheresi significano che possono effettivamente ‘chiudere i cancelli'”.2 Gli articoli suggeriscono che ciò si basa su un progetto di legge. Il governo sta preparando modifiche al sistema di sostegno per gli ungheresi etnici che vivono all’estero.2 Un disegno di legge sulla “Trasparenza” è stato presentato al parlamento ungherese, conferendo potenzialmente al governo poteri di ritorsione contro “agenti stranieri”.2 Il governo istituirà un’Autorità di Vigilanza del Mercato dell’Industria delle Batterie con un budget di quasi 12 miliardi di HUF.2

I diritti municipali di “chiudere i cancelli” 2, se conferiscono significativi nuovi poteri locali sullo sviluppo economico o sull’allocazione delle risorse, potrebbero portare a un ambiente normativo più frammentato per imprese e investitori in tutta l’Ungheria. La frase “chiudere i cancelli” implica un grado di controllo o restrizione. Se i comuni ottengono più voce in capitolo, ad esempio, sull’uso del suolo, sui permessi di costruzione per siti industriali o sulla tassazione locale delle imprese, ciò potrebbe rendere il panorama degli investimenti meno uniforme. Alcuni comuni potrebbero utilizzare questi poteri per attrarre investimenti specifici, mentre altri potrebbero limitare lo sviluppo, portando a una crescita economica diseguale tra le regioni.

L’introduzione di un disegno di legge sulla “Trasparenza” che mira a entità finanziate dall’estero 2, insieme all’istituzione di un’Autorità di Vigilanza dedicata all’Industria delle Batterie 2, suggerisce una tendenza verso una maggiore supervisione e regolamentazione statale nei settori strategici e su entità percepite come aventi influenza straniera. Il disegno di legge sulla “Trasparenza”, con potenziali “poteri di ritorsione” 21, potrebbe creare un ambiente imprevedibile per ONG, media e potenzialmente imprese con finanziamenti esteri. Allo stesso tempo, una nuova autorità per l’industria delle batterie 2 – un settore con massicci nuovi investimenti esteri (BYD, CATL ecc.) – indica un desiderio di un più stretto controllo statale su un’area strategicamente vitale.

B. Sicurezza Energetica: l’Ungheria e la Strategia di Diversificazione dal Gas Russo dell’UE

La Commissione Europea presenterà a giugno misure legali per eliminare gradualmente le importazioni di gas russo dell’UE entro la fine del 2027, incluso il divieto di contratti spot entro la fine del 2025.24 Questo piano mira a eludere potenziali veti da parte di paesi come l’Ungheria e la Slovacchia.28 L’Ungheria e la Slovacchia, dipendenti dal gas russo tramite TurkStream, hanno promesso di bloccare le sanzioni sul gas, citando preoccupazioni per l’aumento dei prezzi dell’energia.28 In una recente riunione degli ambasciatori UE, tutti tranne l’Ungheria e la Slovacchia avrebbero accolto con favore il piano, sebbene alcuni abbiano sollevato preoccupazioni sulla certezza giuridica e sull’impatto sui prezzi.28 Il piano della CE (annunciato il 6 maggio, dettagliato in 29) include piani nazionali obbligatori per l’eliminazione graduale del gas russo (il primo entro la fine del 2025) e strumenti legali per interrompere le importazioni. Affronta anche la diversificazione del combustibile nucleare per i reattori VVER in paesi tra cui l’Ungheria.29 Il piano della CE potrebbe portare a costi di importazione e prezzi dell’energia più elevati, specialmente per i paesi senza sbocco sul mare come l’Ungheria e la Slovacchia.29 Portfolio.hu ha anche riferito che l’UE sta ignorando le preoccupazioni ungheresi e slovacche sulla sostituzione dell’energia russa.7

L’Ungheria si trova di fronte a una significativa collisione politica con l’UE sul gas russo, con conseguenze economiche potenzialmente gravi. La dipendenza dell’Ungheria dal gas russo è una vulnerabilità nota.28 La determinazione dell’UE a eliminarlo gradualmente, utilizzando potenzialmente meccanismi che bypassano i veti individuali 28, mette l’Ungheria in una posizione molto difficile. Il costo delle forniture alternative e dei necessari adeguamenti infrastrutturali sarà sostanziale.28 Ciò si tradurrà inevitabilmente in costi energetici più elevati, con un impatto sulle famiglie e sulle industrie ad alta intensità energetica che l’Ungheria sta cercando di attrarre (come la produzione di batterie).

La spinta dell’UE per la diversificazione energetica si estende al combustibile nucleare 29, il che avrà un impatto anche sulle operazioni della centrale nucleare di Paks e sui piani futuri (Paks II). 29 menziona esplicitamente i suggerimenti della CE per l’eliminazione graduale delle forniture di combustibile nucleare russo per i reattori VVER, che l’Ungheria gestisce. Ciò significa che l’Ungheria deve trovare fornitori di combustibile alternativi per Paks, il che può essere un processo complesso e lungo, che potrebbe influire sulla sicurezza operativa e sull’economia di una parte fondamentale della sua generazione di elettricità.

C. Impegni Internazionali: Delegazione di Hong Kong, Posizione sulle Tensioni Commerciali

Il Segretario per il Commercio e lo Sviluppo Economico di Hong Kong (SCMA), Sig. Algernon Yau, ha incontrato funzionari ungheresi a Budapest il 16 maggio 2025, per promuovere opportunità di sviluppo nella Greater Bay Area (GBA) e discutere il potenziamento dei legami commerciali e di investimento bilaterali.30 Il governo ungherese, tramite il Segretario di Stato Levente Magyar, ha esortato la Commissione Europea a raggiungere un accordo per porre fine alla guerra tariffaria in corso, criticando la “risposta tardiva” della CE.9 Anche il Primo Ministro Orbán ha dichiarato l’opposizione dell’Ungheria ai dazi UE sui prodotti cinesi.1

L’Ungheria sta attivamente perseguendo una politica economica estera multidirezionale, rafforzando i legami con partner orientali come Hong Kong e la Cina 30 mentre si impegna contemporaneamente in modo critico con la politica commerciale dell’UE, in particolare per quanto riguarda i dazi e le relazioni con la Cina. L’incontro di alto livello con la delegazione di Hong Kong 30 lo stesso giorno delle importanti notizie sugli investimenti cinesi (BYD) sottolinea una chiara focalizzazione sull’Asia. Allo stesso tempo, l’Ungheria è esplicita nella sua critica alle politiche tariffarie dell’UE 1, specialmente quelle che potrebbero colpire i suoi nuovi partner orientali. Ciò indica un atto di equilibrio, nel tentativo di beneficiare della globalizzazione e degli IDE da tutte le fonti, anche se ciò crea attriti con alcuni partner UE.

VI. Comportamento Economico dei Consumatori

Questa sezione analizza i modelli riportati nelle abitudini finanziarie delle famiglie ungheresi.

A. Tendenze Notevoli nel Risparmio delle Famiglie Ungheresi

Portfolio.hu ha riportato il 16 maggio 2025 che “Gli ungheresi risparmiano in modo interessante, facendo qualcosa come nessun altro in Europa”.2 I dettagli specifici di questo “modo interessante” non sono completamente elaborati in questi titoli, oltre a “scelta di investimento insolita”.7 L’analisi di ING 20 osserva che la propensione al risparmio tra le famiglie sembra rimanere molto forte, come dimostrano gli afflussi verso i titoli di stato al dettaglio all’inizio dell’anno. Ciò avviene anche se i consumi mostrano una certa crescita. Alti tassi di risparmio sono collegati a una bassa fiducia delle famiglie.

Il forte tasso di risparmio delle famiglie, in particolare indirizzato verso i titoli di stato 20, suggerisce una persistente cautela tra i consumatori ungheresi, probabilmente guidata dai ricordi dell’alta inflazione e dalle continue incertezze economiche. “Forte propensione al risparmio” 20 e “scelta di investimento insolita” 7 indicano un comportamento specifico del consumatore. La preferenza per i titoli di stato 20 è una strategia a basso rischio, spesso favorita in tempi incerti o quando i rendimenti reali sono interessanti. Questa cautela, legata alla bassa fiducia 20, significa che meno denaro circola nell’economia attraverso la spesa o gli investimenti privati, che sono motori chiave della crescita del PIL.13

Se le abitudini di risparmio ungheresi sono davvero “come nessun altro in Europa” 2, ciò potrebbe riflettere fattori locali unici, come la struttura dei prodotti finanziari disponibili, gli incentivi governativi per specifici veicoli di risparmio (come i titoli al dettaglio) o una mentalità di risparmio culturalmente radicata, plasmata dalla storica volatilità economica. L’affermazione di unicità 2 implica che i modelli standard di comportamento dei consumatori europei potrebbero non applicarsi pienamente all’Ungheria.

VII. Osservazioni Conclusive

La giornata del 16 maggio 2025 si configura come un momento emblematico per l’economia ungherese, caratterizzato da una marcata dicotomia. Da un lato, si registrano annunci celebrativi di ingenti investimenti esteri, orientati al futuro e concentrati nel settore automobilistico ad alta tecnologia, con particolare riferimento alla mobilità elettrica. Questi segnali positivi, incarnati dalle decisioni di attori globali come BYD e Audi, indicano una chiara spinta strategica dell’Ungheria a posizionarsi come un attore centrale nella transizione europea verso i veicoli elettrici, cercando di attrarre capitali e know-how sia dall’Oriente che dall’Occidente.

Dall’altro lato, questo slancio si inserisce in un contesto macroeconomico più ampio e complesso, segnato da realtà impegnative. Le previsioni di crescita del PIL per il 2025 rimangono contenute secondo diverse istituzioni finanziarie, l’inflazione si dimostra persistente e al di sopra degli obiettivi della banca centrale, e i vincoli fiscali continuano a pesare sulle finanze pubbliche. A ciò si aggiungono le pressioni internazionali, in particolare per quanto riguarda la politica energetica e la dipendenza dal gas russo, che pongono l’Ungheria di fronte a scelte difficili e potenzialmente costose nel quadro delle strategie di diversificazione dell’Unione Europea.

Le notizie del giorno evidenziano le vulnerabilità intrinseche alla strategia di sviluppo ungherese. La forte concentrazione sull’industria automobilistica, sebbene fonte di crescita e occupazione, aumenta l’esposizione alle fluttuazioni dei mercati globali e alle tensioni geopolitiche. La gestione delle risorse, in particolare energetiche e idriche, diventerà cruciale data l’espansione prevista nella produzione di batterie, un settore ad alta intensità di risorse.

In sintesi, il 16 maggio 2025 sottolinea il delicato atto di equilibrio che il governo ungherese deve compiere: promuovere la crescita e l’innovazione attraverso l’attrazione di investimenti strategici, gestendo al contempo le fragilità economiche interne e navigando un rapporto complesso e talvolta conflittuale con le politiche e le direttive dell’Unione Europea. Le decisioni prese in questo frangente avranno implicazioni significative per la traiettoria economica del paese negli anni a venire.

FONTI

  1. Cars of the Future to be Made in Hungary, Declares Orbán – XpatLoop.com, accessed May 16, 2025, https://xpatloop.com/channels/2025/05/cars-of-the-future-to-be-made-in-hungary-declares-orban.html
  2. Economy – Portfolio.hu, accessed May 16, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  3. Chinese investments “indispensable engine” of Hungary’s economic …, accessed May 16, 2025, https://en.people.cn/n3/2025/0516/c90000-20315617.html
  4. BYD plans European center in Hungary, to create 2,000 jobs By Investing.com, accessed May 16, 2025, https://www.investing.com/news/stock-market-news/byd-plans-european-center-in-hungary-to-create-2000-jobs-93CH-4048821
  5. Szijjártó Péter: A magyar gazdaság új dimenzióba lép – ORIGO, accessed May 16, 2025, https://www.origo.hu/nagyvilag/2025/05/szijjarto-peter-kina-byd-gazdasag-autogyar
  6. Gov’t Signs New Strategic Cooperation Agreement With Audi – Budapest Business Journal, accessed May 16, 2025, https://bbj.hu/business/industry/automotive/govt-signs-new-strategic-cooperation-agreement-with-audi/
  7. Online Financial Journal – Budapest – Portfolio.hu, accessed May 16, 2025, https://www.portfolio.hu/en
  8. Szijjártó Péter: Magyarország az autóipar éllovasa – ORIGO, accessed May 16, 2025, https://www.origo.hu/nagyvilag/2025/05/a-kormany-uj-egyuttmukodesi-megallapodast-kotott-az-audival-video
  9. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed May 16, 2025, https://abouthungary.hu/
  10. EBRD Puts Hungary GDP Growth at 1.5% in 2025, 2.7% in 2026, accessed May 16, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/ebrd-puts-hungary-gdp-growth-at-1-5-in-2025-2-7-in-2026/
  11. EBRD forecasts Hungary’s GDP will grow by 1.5% in 2025 and 2.7% in 2026, accessed May 16, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/ebrd-forecasts-hungary-s-gdp-will-grow-by-1-5-in-2025-and-2-7-in-2026
  12. Hungary Market Analysis :: Fitch Solutions, accessed May 16, 2025, https://www.fitchsolutions.com/bmi/region/hungary
  13. Donald Trump megtorpant, és nem ugrott be a szakadékba – de a magyar gazdaság igen?, accessed May 16, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/16/magyar-gazdasag-makrogazdasag-inflacio-gazdasagi-novekedes-piaci-kilatasok-vamghaboru/
  14. A CIB szerint 1 százalékos lesz a GDP-növekedés, az euró stabilan 400 forint fölött maradhat | hvg.hu, accessed May 16, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250516_A-CIB-szerint-jo-esetben-1-szazalek-lesz-a-GDP-novekedes-az-euro-stabilan-400-folott-maradhat
  15. Németország kivégezte Nagy Márton ígéretét, lépnie kell a kormánynak – Index.hu, accessed May 16, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/16/gdp-kormany-ipari-termeles-novekedes-gazdasagpolitika-recesszio-nagy-marton-ngm/
  16. Hungary – IMF DataMapper, accessed May 16, 2025, https://www.imf.org/external/datamapper/profile/HUN
  17. Hungary Economic Snapshot – OECD, accessed May 16, 2025, https://www.oecd.org/en/topics/sub-issues/economic-surveys/hungary-economic-snapshot.html
  18. Will Hungary’s Unexpected Recession Scupper Orbán’s 2025 Growth Aspirations?, accessed May 16, 2025, https://internationalbanker.com/finance/will-hungarys-unexpected-recession-scupper-orbans-2025-growth-aspirations/
  19. Hungary Outlook Revised To Negative From Stable O – S&P Global Ratings, accessed May 16, 2025, https://disclosure.spglobal.com/en/regulatory/article/-/view/type/HTML/id/3352216
  20. Hungary’s GDP growth could still reach 2% in 2025 | articles – ING Think, accessed May 16, 2025, https://think.ing.com/articles/hungarys-gdp-growth-could-still-reach-2-in-2025/
  21. How effective are price controls? Let’s take Hungary as an example! – Portfolio.hu, accessed May 16, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250410/how-effective-are-price-controls-lets-take-hungary-as-an-example-754067
  22. Hungarian analysts are split on MNB’s future course as rate hold looks imminent, accessed May 16, 2025, https://www.intellinews.com/hungarian-analysts-are-split-on-mnb-s-future-course-as-rate-hold-looks-imminent-378581/?source=hungary
  23. Hungary Monetary Policy April 2025 – FocusEconomics, accessed May 16, 2025, https://www.focus-economics.com/countries/hungary/news/monetary-policy/hungary-central-bank-meeting-29-04-2025-central-bank-keeps-rates-unchanged-in-april/
  24. Lefordult a forint a másfél havi csúcsáról – Portfolio.hu, accessed May 16, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250516/lefordult-a-forint-a-masfel-havi-csucsarol-761605
  25. Hungarian Export-Import Bank Outlook Revised To N – S&P Global Ratings, accessed May 16, 2025, https://disclosure.spglobal.com/en/regulatory/article/-/view/type/HTML/id/3363781
  26. Better Salary Remains Top Reason for Switching Jobs – Budapest Business Journal, accessed May 16, 2025, https://bbj.hu/business/people/hr/better-salary-still-top-reason-for-switching-jobs/
  27. Budapest Business Journal: BBJ, accessed May 16, 2025, https://bbj.hu/
  28. How could the EU ban Russian gas? – The Economic Times, accessed May 16, 2025, https://m.economictimes.com/news/international/global-trends/how-could-the-eu-ban-russian-gas/articleshow/121212311.cms
  29. The European Commission’s plan for abandoning Russian energy imports, accessed May 16, 2025, https://www.osw.waw.pl/en/publikacje/analyses/2025-05-09/european-commissions-plan-abandoning-russian-energy-imports
  30. SCMA visits Hungary to promote development opportunities in GBA – Government Information Centre, accessed May 16, 2025, https://www.info.gov.hk/gia/general/202505/16/P2025051600988.htm

Rapporto Economico Ungherese: Analisi degli Sviluppi Chiave del 15 Maggio 2025

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I. Sommario Esecutivo

La giornata del 15 maggio 2025 si è rivelata particolarmente significativa per l’economia ungherese, caratterizzata da annunci di rilievo nel campo degli investimenti esteri diretti, in particolare con la formalizzazione della cooperazione strategica con il gigante cinese dell’auto elettrica BYD. Parallelamente, si sono registrate importanti iniziative legislative, tra cui la controversa proposta di legge sulla “trasparenza” delle organizzazioni finanziate dall’estero e la decisione di istituire una nuova autorità di vigilanza per il settore in espansione dell’industria delle batterie. Sul fronte delle imprese, sono emerse tensioni con il default tecnico di Nitrogénművek, un attore chiave nel settore dei fertilizzanti. Il quadro macroeconomico rimane complesso, con una continua svalutazione del Fiorino e previsioni di crescita del PIL ancora modeste per l’anno in corso, nonostante gli sforzi governativi per stimolare settori strategici e gestire le persistenti pressioni inflazionistiche.

I temi dominanti della giornata includono il rafforzamento dei legami economici con la Cina, che posiziona l’Ungheria come un potenziale hub europeo per l’elettromobilità, e una crescente enfasi governativa sulla “sovranità” nazionale, con notevoli implicazioni per la società civile e le organizzazioni che ricevono finanziamenti internazionali. Emergono, inoltre, segnali di stress finanziario in alcune importanti realtà industriali nazionali, il tutto in un contesto macroeconomico che continua a presentare sfide. Gli eventi del 15 maggio sottolineano la complessa strategia ungherese, tesa a bilanciare l’attrazione di cospicui investimenti orientali con la gestione delle relazioni, talvolta tese, con i partner occidentali e l’Unione Europea. Questo avviene in un quadro di vulnerabilità economica interna e un ambiente normativo in rapida evoluzione, che richiede un attento monitoraggio per valutarne le conseguenze a medio e lungo termine.

PODCAST IN ITALIANO

II. Iniziative Governative e Panorama Normativo

A. Proposta di Legge sulla “Trasparenza” delle Organizzazioni Finanziate dall’Estero

Il 15 maggio 2025, è proseguito il dibattito parlamentare e pubblico sulla proposta di legge riguardante la trasparenza delle organizzazioni che ricevono finanziamenti dall’estero, un provvedimento presentato formalmente il 13 maggio. Questa legislazione, se approvata, conferirebbe al governo ampi poteri per monitorare, restringere e potenzialmente sanzionare tali entità qualora fossero considerate una minaccia alla sovranità nazionale.1 Máté Kocsis, figura di spicco del partito di governo Fidesz, ha dichiarato in data odierna il pieno sostegno del suo partito all’iniziativa, specificando che “la proposta riguarda tutte le organizzazioni che conducono attività volte a influenzare la politica (ungherese), utilizzando fondi esteri, in un modo che danneggia la sovranità dell’Ungheria”.3 A supporto della linea governativa, un sondaggio dell’istituto Századvég, i cui risultati sono stati discussi il 15 maggio, indica che una maggioranza della popolazione ungherese nutrirebbe un’opinione negativa nei confronti delle organizzazioni finanziate dall’estero.3

La legge proposta prevede un significativo ampliamento dei poteri dell’Ufficio per la Protezione della Sovranità, istituito precedentemente. Tale organo sarebbe autorizzato a stilare elenchi di organizzazioni ritenute problematiche, a monitorare i loro conti bancari e, in determinati casi, a bloccare transazioni finanziarie.1 Le sanzioni pecuniarie per la ricezione di fondi esteri non autorizzati potrebbero raggiungere un importo pari a 25 volte la somma ricevuta, con la possibilità di cessazione delle attività in caso di mancato pagamento.1 Questa iniziativa legislativa si inserisce in una strategia governativa più ampia, mirata a rafforzare il controllo sull’informazione e sulla società civile. Tale approccio ha già suscitato critiche a livello internazionale, con alcuni osservatori che la paragonano alla legislazione russa sugli “agenti stranieri”.1 Il governo, dal canto suo, presenta la misura come necessaria per garantire la trasparenza e proteggere gli interessi nazionali.

L’introduzione di questa legge potrebbe avere ripercussioni significative. La vaghezza di alcuni criteri definiti nella proposta, come “minaccia alla sovranità” o la tutela di “valori come la struttura familiare tradizionale o la cultura cristiana” 2, rischia di generare un clima di incertezza che potrebbe estendersi oltre le ONG e i media, coinvolgendo potenzialmente anche le imprese e gli investitori esteri. Sebbene l’Ungheria stia attivamente cercando di attrarre investimenti diretti esteri, specialmente da partner orientali come la Cina, un quadro normativo percepito come potenzialmente arbitrario o politicamente motivato potrebbe aumentare il rischio percepito, specialmente per gli investitori provenienti da paesi occidentali, tradizionalmente attenti alla stabilità dello stato di diritto e alla prevedibilità delle normative. Questo potrebbe, a termine, scoraggiare alcune forme di investimento o indurre le aziende già presenti a riconsiderare la loro esposizione nel paese.

L’accelerazione impressa a questa proposta di legge avviene in un momento politico particolare per l’Ungheria. Il Primo Ministro Viktor Orbán si trova ad affrontare una nuova e significativa sfida politica interna, incarnata dalla figura di Péter Magyar 4, in vista delle elezioni nazionali previste per il 2026.4 In questo contesto, la legge sulla “trasparenza” potrebbe essere interpretata anche come uno strumento volto a consolidare la base elettorale del governo e a limitare l’influenza di voci critiche o di piattaforme che potrebbero sostenere le forze di opposizione, specialmente se percepite come alimentate da finanziamenti o influenze esterne.

Infine, è altamente probabile che questa legislazione acuisca ulteriormente le tensioni già esistenti tra l’Ungheria e l’Unione Europea. Bruxelles ha ripetutamente sollevato preoccupazioni riguardo allo stato di diritto in Ungheria, arrivando a bloccare l’accesso a significativi fondi comunitari.6 L’adozione di una legge che restringe ulteriormente lo spazio d’azione della società civile e la libertà dei media potrebbe essere interpretata come un ulteriore allontanamento dagli standard democratici europei, complicando ulteriormente i negoziati per lo sblocco dei fondi UE e rafforzando l’immagine di un’Ungheria sempre più isolata all’interno del blocco.

B. Istituzione dell’Autorità di Vigilanza sull’Industria delle Batterie

In una mossa che sottolinea l’importanza strategica attribuita al settore dell’elettromobilità e delle tecnologie correlate, il 15 maggio 2025 il Magyar Közlöny, la Gazzetta Ufficiale Ungherese, ha pubblicato la decisione del governo di istituire un’Autorità di Vigilanza del Mercato e Centro di Competenza specificamente dedicati all’Industria delle Batterie. La responsabilità di questa nuova entità è stata affidata al Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy.7 Per finanziare l’avvio e il funzionamento di questa iniziativa, il Ministro Nagy dovrà reperire risorse significative: 6,073 miliardi di fiorini (HUF) sono previsti per il 2026 e ulteriori 5,823 miliardi di HUF per il 2027. Parallelamente, il governo ha anche incaricato il Ministro Nagy, in collaborazione con i ministri responsabili per l’energia e per l’innovazione, di elaborare una proposta per la creazione di un’analoga autorità di vigilanza del mercato per il settore dell’intelligenza artificiale. Questo secondo progetto vedrà il coinvolgimento di László Palkovics, attuale commissario governativo per l’IA.7

La creazione di un’autorità dedicata e l’allocazione di fondi cospicui per l’industria delle batterie segnalano chiaramente l’intenzione del governo ungherese di andare oltre la semplice attrazione di impianti di produzione esteri. L’obiettivo sembra essere quello di costruire un vero e proprio ecosistema industriale nazionale attorno a questo settore. L’Ungheria è già riuscita ad attrarre investimenti massicci da leader globali come CATL e BYD 8, e un’industria di tale portata e complessità tecnologica richiede inevitabilmente un quadro normativo e di vigilanza specializzato. L’istituzione di un’autorità e di un centro di competenza indica la volontà di gestire attivamente questo sviluppo, promuovendo standard qualitativi, ambientali, di sicurezza, e potenzialmente stimolando la ricerca, lo sviluppo e l’integrazione della catena del valore a livello locale.

Questa mossa può anche essere vista come un’anticipazione e un tentativo di allineamento con le normative sempre più stringenti che l’Unione Europea sta sviluppando per l’intero ciclo di vita delle batterie, come ad esempio il Regolamento Batterie UE. Quest’ultimo pone un forte accento sulla sostenibilità, la tracciabilità delle materie prime e la riciclabilità. Le aziende che operano e producono batterie in Ungheria dovranno inderogabilmente rispettare queste normative europee per poter accedere al vasto mercato unico. Un’autorità nazionale dedicata, quindi, potrebbe facilitare l’adozione e l’applicazione efficace di questi standard, supportando le imprese nel complesso processo di conformità e contribuendo a posizionare l’Ungheria come un attore responsabile e competitivo in questo settore cruciale per la transizione verde.

C. Variazioni di Prezzo per Beni di Consumo

A partire dal 15 maggio 2025, i consumatori ungheresi hanno potuto osservare una diminuzione dei prezzi per alcune categorie di beni di largo consumo, specificamente detergenti, shampoo, bagnoschiuma e altri prodotti per la pulizia della casa.10 Questa misura si inserisce in un contesto di interventi governativi volti a calmierare i prezzi, come il precedente tetto imposto ai margini di profitto per una serie di prodotti alimentari di base.6 Tale misura sui generi alimentari, secondo le stime della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), dovrebbe contribuire a ridurre l’inflazione dei prezzi alimentari di circa due punti percentuali.9

Questi interventi diretti o indiretti sui meccanismi di formazione dei prezzi rappresentano una risposta del governo alle persistenti pressioni inflazionistiche che hanno caratterizzato l’economia ungherese negli ultimi anni 6 e al conseguente dibattito pubblico sul costo della vita. Se da un lato tali misure possono offrire un sollievo, seppur temporaneo, per il potere d’acquisto dei consumatori, dall’altro sollevano interrogativi circa la loro efficacia nel lungo periodo e i potenziali effetti distorsivi che potrebbero generare sul corretto funzionamento del mercato. Un’analisi condotta da Portfolio.hu sull’efficacia dei controlli sui prezzi, ad esempio nel settore delle carni suine, aveva evidenziato come le riduzioni dei prezzi alla produzione non si traducessero pienamente e rapidamente in prezzi più bassi per i consumatori finali, a causa di asimmetrie nella trasmissione dei prezzi lungo la filiera e del potere di mercato dei dettaglianti.11

Esiste infatti il rischio che, a fronte di riduzioni di prezzo “guidate” o imposte su specifici articoli, i rivenditori cerchino di compensare i margini di profitto erosi aumentando i prezzi di altri prodotti non soggetti a regolamentazione. Questo fenomeno, talvolta definito “effetto palloncino”, è stato osservato in passato in Ungheria in occasione di precedenti interventi sui prezzi.6 Pertanto, la sostenibilità di tali misure nel contenere l’inflazione generale rimane dubbia se non vengono affrontate contestualmente le cause strutturali che alimentano la crescita dei prezzi. Senza interventi mirati a migliorare la competitività, la trasparenza del mercato e l’efficienza delle catene di approvvigionamento, i controlli sui prezzi rischiano di essere soluzioni palliative con benefici limitati nel tempo.

III. Investimenti Strategici e Dinamiche Internazionali

A. Cooperazione Strategica con BYD e Focus sull’Elettromobilità

Il 15 maggio 2025 ha segnato una tappa fondamentale nella strategia ungherese di posizionamento nel settore dell’elettromobilità globale. Il Primo Ministro Viktor Orbán ha ricevuto presso il Monastero Carmelita di Budapest Vang Csuan-fu (Wang Chuanfu), presidente e fondatore del colosso cinese dell’auto elettrica BYD. L’incontro è culminato nella firma di un accordo di cooperazione strategica tra l’Ungheria e BYD, evento che ha avuto ampia eco sui media nazionali.12 Nelle sue dichiarazioni, il Primo Ministro Orbán ha affermato con enfasi: “Le auto del futuro saranno prodotte in Ungheria”, sottolineando il ruolo cruciale che gli investimenti cinesi svolgono per la crescita economica e la modernizzazione tecnologica del paese. Ha inoltre colto l’occasione per ribadire la ferma opposizione dell’Ungheria all’introduzione di dazi doganali da parte dell’Unione Europea sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina.13 Dal canto suo, Vang Csuan-fu ha definito l’accordo “un grande passo per BYD”, evidenziando la rapida crescita delle vendite globali di veicoli a nuova energia (NEV) da parte della sua azienda.13

Questo accordo consolida ulteriormente il ruolo dell’Ungheria come uno dei principali hub europei per l’industria dei veicoli elettrici e, in particolare, per la produzione di batterie, un settore in cui il paese ha già attratto investimenti significativi da altri giganti cinesi come CATL.8 La strategia governativa di “apertura a Est” è qui pienamente manifesta, con Budapest che persegue attivamente partnership economiche e industriali con la Cina, vista come leader indiscusso nelle nuove tecnologie legate alla mobilità sostenibile.13 Tuttavia, è opportuno notare come la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), in una sua recente analisi, abbia suggerito che i benefici economici tangibili di questi imponenti investimenti potrebbero manifestarsi con un certo ritardo, verosimilmente non prima del 2026.9

L’entusiasmo con cui l’Ungheria accoglie gli investimenti cinesi e la sua esplicita opposizione a misure protezionistiche europee, come i dazi sui veicoli elettrici cinesi 13, collocano il paese in una posizione negoziale e politica delicata all’interno dell’Unione Europea. Molti stati membri e le istituzioni di Bruxelles stanno infatti cercando di ridurre le dipendenze strategiche da Pechino e adottano una linea generalmente più cauta, orientata al cosiddetto “de-risking”. Questa divergenza di approccio potrebbe generare frizioni diplomatiche e complicare il coordinamento della politica estera ed economica dell’UE nei confronti della Cina, un attore globale di crescente importanza. L’Ungheria, dal canto suo, considera questi investimenti fondamentali per la crescita del PIL, l’occupazione e il trasferimento tecnologico 13, ma deve gestire le implicazioni di questa sua postura nel contesto comunitario.14

Oltre alla creazione di grandi impianti di assemblaggio, la vera sfida per l’Ungheria nel medio-lungo termine sarà quella di integrare questi massicci investimenti esteri in una catena del valore locale più ampia e profonda. Ciò implica la promozione della crescita di piccole e medie imprese ungheresi capaci di diventare fornitori qualificati per questi giganti globali, nonché la facilitazione del trasferimento di know-how tecnologico e competenze avanzate. Senza uno sforzo concertato in questa direzione, che potrebbe vedere un ruolo attivo anche della neo-istituita Autorità per l’Industria delle Batterie 7, l’Ungheria rischierebbe di rimanere una semplice piattaforma di produzione a basso valore aggiunto, con limitati benefici per l’innovazione e lo sviluppo endogeno.

Infine, l’ulteriore espansione del settore automotive, sebbene ora focalizzata sul promettente segmento dei veicoli elettrici, accentua la dipendenza dell’economia ungherese da questo singolo comparto industriale. Se da un lato ciò può portare benefici significativi nel breve e medio termine, dall’altro aumenta la vulnerabilità del paese a shock specifici che potrebbero colpire l’industria automobilistica globale o a repentini cambiamenti nella domanda internazionale. La stessa BERS ha menzionato l’incertezza nel settore automotive come un fattore che potrebbe esercitare un “effetto paralizzante” sulle future decisioni di investimento 9, un rischio che una forte concentrazione settoriale tende ad amplificare.

B. Relazioni Economiche Ungheria-Cina e Posizione su Dazi UE

Come precedentemente accennato, in occasione dell’incontro con il presidente di BYD il 15 maggio, il Primo Ministro Orbán ha ribadito con forza la contrarietà dell’Ungheria all’imposizione di dazi da parte dell’Unione Europea sui prodotti cinesi, invocando un ritorno a una cooperazione economica internazionale basata sul rispetto reciproco e sul mutuo vantaggio.13 Questa posizione non è isolata, ma riflette una linea politica consolidata. Già nei giorni precedenti, il Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, aveva espresso concetti simili, affermando che l’Ungheria non intravede al momento alternative di investimento provenienti dagli Stati Uniti che possano eguagliare il contributo economico e tecnologico offerto dalla Cina.8

Questa postura colloca l’Ungheria in una posizione distinta, e talvolta divergente, rispetto a quella di molti altri stati membri dell’UE e degli stessi Stati Uniti, i quali esprimono crescenti preoccupazioni per l’espansione dell’influenza economica e tecnologica della Cina a livello globale. Budapest, al contrario, si presenta come un partner pragmatico e affidabile per Pechino nel cuore dell’Europa, cercando di massimizzare i benefici derivanti da questa collaborazione. In un contesto più ampio, una riflessione pubblicata dalla rivista The Economist e riportata da HVG.hu il 15 maggio 12, suggerisce che persino la Russia di Putin avrebbe ormai poca scelta se non allinearsi strategicamente alla volontà della Cina, un’osservazione che sottolinea il crescente peso specifico di Pechino negli equilibri geopolitici ed economici mondiali.

La decisa apertura dell’Ungheria verso la Cina, manifestata attraverso l’accoglienza di ingenti investimenti in settori strategici come quello delle batterie e dei veicoli elettrici 8 e la sua sistematica opposizione a politiche coordinate dell’UE che potrebbero essere percepite come restrittive nei confronti di Pechino (come i dazi doganali), potrebbe alimentare tra alcuni partner europei la percezione che Budapest agisca, più o meno consapevolmente, come un facilitatore degli interessi cinesi all’interno del blocco. Questa dinamica, se esasperata, rischierebbe di minare l’unità dell’Unione Europea su questioni strategiche di primaria importanza. L’Ungheria ha, in diverse occasioni, utilizzato o minacciato di utilizzare il proprio potere di veto per bloccare decisioni comunitarie, come nel caso dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’UE o su pacchetti di sanzioni.14 Tale condotta potrebbe essere interpretata da alcuni come un tentativo da parte della Cina di guadagnare un punto d’appoggio e un canale di influenza privilegiato all’interno del mercato unico e delle istituzioni europee, sfruttando la disponibilità di uno stato membro.

C. Partecipazione Ungherese al Transport Community Ministerial Council

Nelle giornate del 15 e 16 maggio 2025, si svolge a Belgrado, Serbia, l’importante appuntamento del 27° Comitato Direttivo Regionale e del Consiglio Ministeriale della Comunità dei Trasporti. A questo forum partecipano attivamente anche membri del Gruppo di Lavoro sui Trasporti specializzato in Questioni Intermodali e Reti, inclusa una delegazione ungherese.15

La partecipazione dell’Ungheria a questo consesso regionale riveste una notevole importanza strategica. Essa sottolinea il valore che il governo di Budapest attribuisce allo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e al miglioramento della connettività, non solo a livello nazionale ma anche transfrontaliero. Data la posizione geografica centrale dell’Ungheria in Europa e il suo crescente ruolo come hub logistico e manifatturiero, il potenziamento delle reti di trasporto è considerato un fattore chiave per la competitività economica del paese.

La presenza ungherese a tali incontri è cruciale per il coordinamento di progetti infrastrutturali di vasta portata, che possono includere iniziative legate alla “Belt and Road Initiative” (BRI) cinese, alla quale l’Ungheria ha formalmente aderito.13 Un esempio emblematico in questo senso è il controverso ma strategicamente rilevante progetto di modernizzazione della linea ferroviaria Budapest-Belgrado, finanziato in parte significativa da capitali cinesi e destinato a migliorare i collegamenti tra l’Europa Centrale e i porti del Mediterraneo.16 La Comunità dei Trasporti si concentra sullo sviluppo infrastrutturale nei Balcani Occidentali e nelle regioni limitrofe, aree con cui l’Ungheria ha un interesse primario a rafforzare i legami commerciali e logistici. La partecipazione attiva a questi tavoli di discussione e decisione facilita quindi il coordinamento, la promozione e l’eventuale integrazione di tali progetti in un quadro di sviluppo regionale più ampio.

IV. Mercati Finanziari e Performance delle Imprese

A. Caso Nitrogénművek Zrt.: Mancato Rimborso dell’Obbligazione

Il 15 maggio 2025 è emersa con forza la notizia delle difficoltà finanziarie di Nitrogénművek Zrt., il principale produttore di fertilizzanti in Ungheria, controllato dall’imprenditore László Bige. La società non è stata in grado di onorare il rimborso di un’obbligazione del valore di 200 milioni di euro (corrispondenti a circa 80 miliardi di fiorini), la cui scadenza era fissata per il giorno precedente, il 14 maggio.5 Di fronte a questa situazione, definibile come un default tecnico, Nitrogénművek sta attivamente cercando di negoziare con i creditori una dilazione dei termini di pagamento e una più ampia ristrutturazione del proprio debito.17 È interessante notare come alcune testate giornalistiche ungheresi, come Origo.hu, abbiano posto l’accento sui presunti legami tra László Bige, noto per le sue posizioni critiche nei confronti dell’attuale governo, e il leader dell’opposizione Péter Magyar, suggerendo così un possibile sfondo politico alla vicenda.5

Questo evento mette in luce le serie difficoltà che sta attraversando un’azienda di primario rilievo nazionale, operante in un settore strategico come quello dei fertilizzanti. Tale settore è stato particolarmente esposto negli ultimi tempi a una serie di shock, tra cui la volatilità dei prezzi dell’energia (componente cruciale dei costi di produzione), la forte concorrenza internazionale, anche da parte di produttori russi e bielorussi, e l’impatto di specifiche imposizioni fiscali a livello nazionale.17 Il default tecnico di un’azienda di questa caratura potrebbe avere ripercussioni negative sul sentiment degli investitori internazionali nei confronti del debito corporate ungherese in generale.

Il default di un’azienda così importante nel panorama industriale ungherese potrebbe infatti innescare un aumento della percezione del rischio per altre società del paese che cercano finanziamenti sui mercati dei capitali. Questo è particolarmente vero se le cause alla base delle difficoltà di Nitrogénművek fossero percepite come sistemiche – ad esempio, alti costi energetici difficilmente comprimibili, un contesto fiscale particolarmente oneroso per il settore, o una debolezza strutturale della domanda – piuttosto che come problemi puramente idiosincratici dell’azienda stessa. In tale scenario, gli investitori potrebbero diventare più cauti nel sottoscrivere obbligazioni emesse da altre aziende ungheresi, richiedendo di conseguenza premi per il rischio più elevati, il che si tradurrebbe in un aumento del costo del finanziamento per l’intero settore corporate.

Inoltre, l’intreccio tra questioni economiche e dinamiche politiche appare in questo caso particolarmente rilevante. Le esplicite menzioni dei media filogovernativi sui presunti legami tra il proprietario di Nitrogénművek e figure dell’opposizione 5, unitamente alle precedenti dichiarazioni dello stesso László Bige riguardo a presunte pressioni subite per cedere la sua azienda a oligarchi vicini al governo 18, suggeriscono che le difficoltà dell’impresa potrebbero avere, o essere percepite come aventi, anche una dimensione politica. Questo potrebbe complicare la ricerca di soluzioni puramente finanziarie e tecniche, introducendo considerazioni di natura politica nel complesso processo di ristrutturazione del debito e nel futuro stesso dell’azienda.

B. Andamento del Fiorino Ungherese (HUF)

Il 15 maggio 2025, le dinamiche valutarie hanno continuato a segnalare una pressione sul Fiorino Ungherese (HUF). Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal in data odierna, la valuta ungherese ha registrato una deprezzamento del 9,2% nei confronti del dollaro statunitense dall’inizio dell’anno fino a questa data.19 Questa tendenza alla debolezza trova riscontro anche nelle previsioni degli analisti. Ad esempio, le proiezioni elaborate da CIB Bank e pubblicate da Portfolio.hu indicano per la fine del 2025 un tasso di cambio tra euro e fiorino (EUR/HUF) attestato a 407,5, con una media annua prevista di 405 fiorini per euro.20

La persistente debolezza del fiorino è un riflesso delle molteplici incertezze che gravano sull’economia ungherese. Tra i fattori che contribuiscono a questa dinamica si annoverano un tasso di inflazione che, sebbene in calo rispetto ai picchi raggiunti precedentemente, rimane elevato; un deficit di bilancio pubblico significativo; e le note tensioni politiche e finanziarie con l’Unione Europea, che hanno portato al congelamento di fondi comunitari. Se da un lato una valuta nazionale più debole può teoricamente offrire un vantaggio competitivo alle esportazioni ungheresi, rendendole meno costose sui mercati internazionali, dall’altro essa comporta un inevitabile aumento del costo delle importazioni. Questo è particolarmente critico per un’economia come quella ungherese, fortemente dipendente dall’estero per l’approvvigionamento di energia e materie prime, oltre ad accrescere l’onere del servizio del debito denominato in valuta estera.

La continua svalutazione del HUF esercita una pressione al rialzo sull’inflazione attraverso il canale dei beni importati, complicando notevolmente gli sforzi della Banca Nazionale Ungherese (MNB) nel perseguire il proprio obiettivo di stabilità dei prezzi. Questa inflazione “importata” potrebbe limitare il margine di manovra della banca centrale per ulteriori tagli dei tassi di interesse, nonostante le previsioni di 20 indichino una possibile discesa del tasso base al 6% entro la fine del 2025. Infatti, una valuta persistentemente debole potrebbe costringere la MNB a mantenere una politica monetaria più restrittiva di quanto altrimenti desiderabile per sostenere la crescita economica, o addirittura a considerare nuove strette qualora le pressioni inflazionistiche dovessero riaccelerare a causa del deprezzamento del cambio.

C. Risultati Trimestrali Globali di Merck

In data 15 maggio 2025, il gruppo farmaceutico e tecnologico tedesco Merck ha reso noti i risultati finanziari relativi al primo trimestre dell’anno. Il report ha evidenziato una performance positiva, con un incremento organico delle vendite nette del 2,5%, che hanno raggiunto i 5,3 miliardi di euro. Anche l’EBITDA normalizzato (pre) ha mostrato una crescita organica significativa, pari al 5,8%, attestandosi a 1,5 miliardi di euro.21

È importante sottolineare che, sebbene il gruppo Merck abbia una presenza operativa anche in Ungheria, i comunicati stampa ufficiali relativi a questi risultati trimestrali globali 21 non hanno fornito dettagli specifici sull’impatto diretto di tale performance sull’economia ungherese o sulle attività locali del gruppo. Tuttavia, l’andamento di una multinazionale di questa levatura, attiva in settori chiave ad alta tecnologia come quello farmaceutico, delle scienze della vita e dell’elettronica avanzata, funge da importante indicatore della salute generale di questi comparti a livello globale. Tali dinamiche globali possono avere riflessi indiretti anche sull’economia ungherese, attraverso le catene di fornitura internazionali, gli investimenti in ricerca e sviluppo e le decisioni strategiche di localizzazione produttiva da parte di grandi gruppi come Merck.

V. Evoluzioni nel Settore Bancario

A. Annunciato Aumento della Tassa Speciale sulle Banche

Il 15 maggio 2025, il portale di informazione economica HVG.hu ha riportato la notizia di un futuro aumento della tassa speciale che grava sul settore bancario ungherese, comunemente nota come “extraprofit tax”. Secondo quanto comunicato, tale incremento entrerà in vigore a partire dall’anno 2026.22 Gli analisti hanno stimato che, qualora l’intero onere fiscale aggiuntivo fosse trasferito integralmente sui clienti titolari di conti correnti primari, ciò potrebbe tradursi in un aumento medio dei costi di gestione del conto pari a circa 252 fiorini al mese per ciascun correntista.

Tuttavia, la situazione è resa più complessa da un impegno precedentemente assunto dagli istituti di credito. Le banche ungheresi, infatti, si erano volontariamente impegnate a non aumentare i costi dei conti correnti destinati alla clientela retail fino al 30 giugno 2026, specificamente per quanto riguarda gli adeguamenti legati all’inflazione e all’incremento dei propri costi operativi. È cruciale notare, però, che questa promessa di “congelamento” delle tariffe potrebbe non coprire gli aumenti derivanti da nuove o maggiori imposizioni fiscali, come quella annunciata.22 Di conseguenza, mentre i conti retail potrebbero godere di una protezione temporanea, esiste una probabilità più elevata che i costi aggiuntivi vengano scaricati sui conti intestati alla clientela aziendale, storicamente meno tutelata da simili accordi.

Il governo ungherese ha fatto ampio ricorso negli ultimi anni all’introduzione di tasse settoriali straordinarie, giustificate dalla necessità di finanziare il bilancio statale e far fronte a spese impreviste. L’annuncio di un ulteriore aumento della tassazione a carico delle banche, sebbene con effetto posticipato al 2026, segnala la persistente pressione sulle finanze pubbliche e la continua ricerca di nuove fonti di entrata da parte dell’esecutivo. Questa misura potrebbe avere un impatto significativo sulla redditività del settore bancario e, di conseguenza, influenzare la loro capacità di erogare credito all’economia o determinare un aumento dei costi dei servizi finanziari per determinate categorie di clienti.

Un incremento della tassazione specifica per il settore bancario, se non adeguatamente compensato da altre misure o da una crescita significativa dei volumi di attività, è destinato a erodere la redditività degli istituti di credito. Nel medio termine, ciò potrebbe indurle a una revisione delle proprie strategie commerciali, con una possibile maggiore cautela nell’erogazione di nuovi finanziamenti, specialmente verso i segmenti di clientela percepiti come più rischiosi, o a un tentativo più marcato di trasferire i maggiori oneri fiscali sui segmenti di clientela meno protetti da accordi o normative, come appunto le piccole e medie imprese. Una minore redditività potrebbe altresì influenzare la capacità delle banche di accumulare capitale, un fattore essenziale per la loro solidità e per sostenere l’espansione del credito all’economia reale.

Inoltre, la frequente introduzione o modifica di tasse settoriali, spesso presentate come temporanee ma poi prorogate o trasformate, crea un ambiente di notevole incertezza fiscale. Questa imprevedibilità normativa rende più complessa la pianificazione strategica a lungo termine per le banche e per tutti gli altri settori economici colpiti da tali misure, potendo rappresentare un disincentivo per nuovi investimenti e per lo sviluppo di piani di crescita organica a lungo raggio.

VI. Prospettive Macroeconomiche e Dinamiche Settoriali

A. Previsioni Economiche Aggiornate

Il 15 maggio 2025, il panorama delle previsioni economiche per l’Ungheria si è arricchito di nuovi dati. Portfolio.hu ha pubblicato le stime elaborate da CIB Bank, che delineano un quadro di crescita ancora contenuta per l’anno in corso.20 Nello specifico, per il 2025 si prevede un incremento del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’1,1%. Questo dato segna un lieve miglioramento rispetto alla performance del 2024 (stimata allo 0,6%), ma rimane significativamente inferiore al tasso di crescita del 3,1% atteso per il 2026. Analizzando le componenti della domanda, CIB Bank prevede una ripresa dei consumi delle famiglie (+3,7%), ma una contrazione degli investimenti (-2,0%) e della produzione industriale (-1,5%). Il tasso di disoccupazione è previsto attestarsi al 4,4%, mentre l’inflazione media annua (Indice dei Prezzi al Consumo – IPC) dovrebbe raggiungere il 4,5%. Per quanto riguarda il tasso di cambio, si prevede un valore di EUR/HUF a 407,5 a fine periodo.

Parallelamente, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), in un report pubblicato il 13 maggio e quindi di stretta attualità, ha fornito le proprie proiezioni, indicando una crescita del PIL ungherese dell’1,5% per il 2025 e del 2,7% per il 2026.9 È importante notare che la BERS ha rivisto al ribasso la propria stima per il 2025 di 0,5 punti percentuali rispetto alla precedente previsione. Questa correzione è stata motivata dall’impatto atteso di nuovi dazi doganali imposti dagli Stati Uniti, dalla persistente incertezza che caratterizza il settore automobilistico e quello della produzione di batterie, e da un previsto ritardo nel manifestarsi dei benefici economici derivanti dall’avvio della produzione negli impianti ungheresi di colossi come BYD, CATL e BMW.9

Le previsioni, pur con lievi divergenze tra le diverse fonti (CIB Bank e BERS), convergono nell’indicare una ripresa economica lenta e graduale per l’Ungheria nel corso del 2025, con una potenziale accelerazione attesa solo a partire dal 2026. Persistono tuttavia sfide significative, legate al contenimento dell’inflazione, alla debolezza degli investimenti fissi lordi e a un contesto economico esterno che rimane caratterizzato da una notevole incertezza. In un commento collaterale, HVG.hu ha osservato come il rallentamento dell’attività economica abbia, paradossalmente, contribuito a migliorare alcuni indicatori ambientali, tanto da definire l’Ungheria una “campionessa del clima”, presumibilmente a causa della riduzione delle emissioni inquinanti dovuta alla minore produzione industriale e ai minori consumi energetici.12

Tabella: Principali Indicatori Macroeconomici Previsti per l’Ungheria (Aggiornamento al 15 Maggio 2025)

Indicatore2023 (effettivo)2024 (stima/eff.)2025 (previsto)2026 (previsto)Fonte
PIL (variazione %, reale)-0,90,61,13,1CIB 20
PIL (variazione %, reale)1,52,7BERS 9
Consumo delle Famiglie (variazione %, reale)-1,93,43,73,8CIB 20
Investimenti (variazione %, reale)-7,3-12,5-2,05,0CIB 20
Produzione Industriale (variazione %)-5,5-3,9-1,55,5CIB 20
Tasso di Disoccupazione (%)4,14,54,44,3CIB 20
Salari Lordi (variazione %)14,013,09,28,2CIB 20
Saldo Bilancio Pubblico (% del PIL)-6,7-4,7-4,2-4,1CIB 20
Saldo Conto Corrente (% del PIL)-0,21,82,12,1CIB 20
Inflazione IPC (media annua %)17,63,74,53,8CIB 20
Tasso Base MNB (fine periodo, %)10,756,56,05,0CIB 20
EUR/HUF (fine periodo)382,8400,0407,5414,0CIB 20
EUR/HUF (media annua)380,2395,2405,0410,0CIB 20
Rendimento MÁK 10 anni (fine periodo, %)6,556,566,455,93CIB 20

Fonte: Elaborazione su dati CIB Bank 20 e BERS.9 I dati del 2023 sono effettivi, quelli del 2024 sono stime o dati più recenti disponibili da CIB.

Un’analisi più approfondita delle previsioni rivela una potenziale discrepanza tra l’andamento dei consumi e quello degli investimenti. Mentre le stime di CIB Bank 20 indicano una ripresa sostenuta dei consumi delle famiglie (+3,7% nel 2025), si prevede un’ulteriore, seppur più contenuta, contrazione degli investimenti (-2,0% nel 2025), che segue un crollo significativo nel 2024 (-12,5%). Questa dinamica suggerisce che la crescita economica nel breve termine potrebbe essere trainata principalmente dalla domanda interna dei consumatori. Tuttavia, la persistente debolezza degli investimenti solleva interrogativi sulla sostenibilità di tale crescita nel lungo periodo e sulla capacità del paese di modernizzare il proprio apparato produttivo e aumentare la propria competitività. Un calo prolungato degli investimenti, nonostante la ripresa dei consumi, potrebbe essere sintomo di una mancanza di fiducia da parte delle imprese, di costi di finanziamento ancora elevati, o di un ambiente imprenditoriale percepito come eccessivamente incerto, limitando il potenziale di crescita futuro se questa tendenza non dovesse invertirsi.

Inoltre, le analisi della BERS 9 evidenziano come i benefici economici derivanti dai grandi progetti di investimento diretto estero recentemente annunciati (in particolare nei settori dei veicoli elettrici e delle batterie, con protagonisti come BYD, CATL e BMW) saranno probabilmente ritardati, con un impatto significativo atteso non prima del 2026. Ciò implica che il contributo di questi imponenti progetti alla crescita del PIL nel corso del 2025 sarà, con ogni probabilità, limitato. Le previsioni di crescita più contenute per il 2025 (1,1% per CIB Bank, 1,5% per la BERS) riflettono realisticamente questa tempistica differita degli effetti espansivi dei grandi investimenti.

B. Settore Energetico: Dipendenza dalla Russia e Alternative

La questione energetica continua a rappresentare un nodo centrale e politicamente sensibile per l’Ungheria. Il 15 maggio 2025, il portale HVG.hu ha riportato i risultati di uno studio di matrice europea secondo il quale sia l’Ungheria che la Slovacchia avrebbero la capacità tecnica ed economica di affrancarsi in misura significativa dalla dipendenza energetica russa. Tuttavia, secondo tale studio, questa transizione non verrebbe perseguita con la dovuta determinazione a causa dei cospicui profitti che i due paesi trarrebbero dagli accordi energetici attualmente in vigore con Mosca.12 Questa analisi introduce una prospettiva critica e si pone in un certo contrasto con la posizione espressa ufficialmente solo pochi giorni prima, il 9 maggio, quando Ungheria e Slovacchia avevano manifestato una posizione comune di opposizione al piano dell’Unione Europea volto a ridurre drasticamente la dipendenza dall’energia russa.11

La dipendenza dell’Ungheria dalle forniture energetiche provenienti dalla Russia – che riguardano principalmente il gas naturale e il petrolio, ma anche la collaborazione strategica nel settore nucleare con Rosatom per l’espansione della centrale di Paks (progetto Paks II) – costituisce un elemento chiave della sua politica estera ed economica. Lo studio citato da HVG.hu mette in discussione la narrativa governativa che spesso sottolinea le difficoltà, se non l’impossibilità, di una rapida diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

L’analisi suggerisce che la riluttanza a intraprendere un percorso deciso di diversificazione energetica potrebbe essere guidata più da considerazioni di convenienza economica e profitto a breve termine, legate a contratti di fornitura a lungo termine stipulati con la Russia (talvolta a condizioni ritenute vantaggiose), che da reali e insormontabili impedimenti di natura tecnica o strutturale. Sebbene la diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento energetico comporti indubbiamente la necessità di ingenti investimenti iniziali e possa, in una fase transitoria, portare a costi di approvvigionamento temporaneamente più elevati, lo studio implica che i benefici economici derivanti dagli accordi attuali con la Russia potrebbero agire da disincentivo a tali investimenti strategici. Questa situazione solleva interrogativi fondamentali sulla strategia di sicurezza energetica a lungo termine del paese, poiché una forte dipendenza da un unico fornitore, per di più in un contesto geopolitico complesso, comporta rischi significativi in termini di sicurezza degli approvvigionamenti e di vulnerabilità a pressioni esterne.

C. Piccole e Medie Imprese (PMI) e Eventi per Investitori

La giornata del 15 maggio 2025 ha visto anche un’attenzione specifica rivolta al tessuto delle Piccole e Medie Imprese (PMI) ungheresi, riconosciute come un elemento cruciale per la vitalità e la diversificazione dell’economia nazionale. In diverse località del paese sono stati infatti programmati eventi mirati a questo segmento imprenditoriale. Tra questi, spiccano le iniziative denominate “Pörgessük fel együtt a hazai KKV szektort!” (che si traduce approssimativamente in “Acceleriamo insieme il settore delle PMI nazionali”), tenutesi nelle città di Szolnok e Miskolc.23 Questi incontri avevano l’obiettivo di stimolare il dibattito, favorire il networking e, possibilmente, individuare nuove strategie per sostenere la crescita e la competitività delle PMI.

Parallelamente, sempre in data 15 maggio, si è svolto a Budapest un evento di rilievo per la comunità finanziaria e degli investitori: il “Gloster Befektetői Klub 2025” (Club degli Investitori Gloster 2025).23 La presenza di un tale club e l’organizzazione di eventi dedicati suggeriscono un’attività dinamica sul mercato dei capitali ungherese e un interesse continuo da parte degli investitori, sia istituzionali che privati, verso specifiche aziende o settori dell’economia del paese. Questi appuntamenti sono fondamentali per mettere in contatto le imprese in cerca di capitali con potenziali finanziatori, facilitando così i processi di investimento e contribuendo allo sviluppo del mercato finanziario locale.

D. Vendita Pianificata di Asset Statali

Il 15 maggio 2025, il portale di informazione HVG.hu ha diffuso la notizia che la MNV Zrt. (Magyar Nemzeti Vagyonkezelő Zrt.), la società statale incaricata della gestione del patrimonio nazionale ungherese, starebbe attivamente preparando la vendita di un importante immobile di proprietà statale, descritto come di rilevanza storica. Secondo quanto riportato, il governo ungherese si aspetterebbe di ricavare da questa operazione di dismissione una cifra considerevole, stimata intorno ai 20 miliardi di fiorini.12

La decisione di procedere alla vendita di asset statali, specialmente se di valore significativo, può rappresentare una fonte di entrate una tantum per il bilancio dello Stato. Questa strategia è talvolta adottata dai governi in periodi di particolare pressione sulle finanze pubbliche o quando si manifesta la necessità di reperire fondi per finanziare specifiche iniziative o per contribuire alla riduzione del disavanzo. Data la natura “storica” dell’immobile in questione, è plausibile che la sua vendita possa generare un certo dibattito pubblico, riguardante sia l’opportunità della dismissione sia la destinazione d’uso futura del bene.

La scelta di vendere un asset statale di tale portata potrebbe essere interpretata come un segnale delle pressioni che gravano sul bilancio pubblico ungherese. Notizie precedenti avevano infatti indicato un forte deficit registrato nel mese di aprile 11, e il governo persegue obiettivi di riduzione del disavanzo (la previsione per il 2025 è di un deficit pari al 4,2% del PIL, secondo i dati di CIB Bank 20). In questo contesto, la vendita di patrimonio immobiliare rappresenta un modo per generare entrate straordinarie che possono contribuire al raggiungimento di tali obiettivi fiscali, affiancandosi ad altre misure come l’imposizione di tasse settoriali. L’entità del ricavo atteso, pari a 20 miliardi di fiorini, è indubbiamente significativa e potrebbe avere un impatto non trascurabile sulle casse dello Stato.

VII. Questioni Relative ai Consumatori

A. Impatto delle Variazioni di Prezzo e Controversie sulle Utenze

Oltre alla già menzionata riduzione dei prezzi per detergenti e altri prodotti per la pulizia a partire dal 15 maggio 10, i consumatori ungheresi continuano a confrontarsi quotidianamente con il tema del costo della vita, che rimane una delle principali preoccupazioni. In questo contesto, una notizia riportata il 15 maggio dal quotidiano Népszava, e ripresa da HVG.hu, ha sollevato interrogativi significativi riguardo alla trasparenza delle bollette energetiche.12 Secondo l’articolo di Népszava, che si baserebbe sull’analisi di rendiconti finanziari, i risparmi effettivi indicati sulle bollette del gas sarebbero in realtà una “truffa” o comunque non corrisponderebbero alla realtà dei fatti.

La questione dei prezzi dell’energia per i consumatori finali e la chiarezza delle informazioni fornite nelle bollette sono temi particolarmente sensibili in Ungheria. Questa sensibilità deriva dalla recente crisi energetica che ha colpito l’Europa e dai tassi di inflazione persistentemente elevati che hanno eroso il potere d’acquisto delle famiglie. Le accuse di scarsa trasparenza o, peggio, di comunicazioni ingannevoli riguardo ai risparmi effettivi sulle bollette del gas, se dovessero trovare ulteriori conferme, potrebbero minare seriamente la fiducia dei consumatori nelle politiche governative volte a proteggerli dai rincari e a mitigare l’impatto del costo della vita.

Le controversie sulla trasparenza delle bollette energetiche, qualora le accuse si rivelassero fondate o ampiamente percepite come tali dall’opinione pubblica, potrebbero avere conseguenze significative sulla credibilità delle politiche governative. Il governo ungherese ha fatto della politica di “rezsicsökkentés” (riduzione dei costi delle utenze) uno dei suoi principali cavalli di battaglia e un elemento centrale per ottenere il consenso popolare. Pertanto, accuse di questo tipo, che mettono in discussione l’efficacia reale e l’onestà di tali politiche 12, rischiano di erodere la fiducia dei cittadini nell’operato dell’esecutivo. Questo è particolarmente vero in un contesto economico che, nonostante alcuni segnali di miglioramento, continua a presentare difficoltà per molte famiglie ungheresi, rendendo la questione del costo della vita un fattore determinante per la stabilità sociale e il consenso politico.

VIII. Conclusioni e Considerazioni Future

La giornata del 15 maggio 2025 ha offerto uno spaccato significativo delle complesse dinamiche che attualmente caratterizzano l’economia ungherese. Emerge con chiarezza una duplice strategia governativa: da un lato, un forte e determinato impulso all’attrazione di investimenti esteri diretti, con un focus particolare sui capitali provenienti dalla Cina, finalizzati alla modernizzazione dell’apparato industriale e alla creazione di hub tecnologici avanzati, specialmente nei settori dell’elettromobilità e della produzione di batterie. Dall’altro lato, si assiste a un parallelo rafforzamento del controllo statale e a una crescente enfasi sulla narrativa della “sovranità” nazionale, che si traduce in iniziative legislative, come la proposta di legge sulla “trasparenza” delle organizzazioni finanziate dall’estero, che destano notevoli preoccupazioni sia a livello interno che tra i partner internazionali. Contemporaneamente, si manifestano segnali di stress finanziario all’interno del tessuto imprenditoriale nazionale, come evidenziato dal caso Nitrogénművek, e il quadro macroeconomico generale, pur mostrando timidi segnali di ripresa sul fronte dei consumi, rimane caratterizzato da una crescita del PIL ancora modesta per l’anno in corso, da una preoccupante debolezza degli investimenti e da una valuta nazionale che continua a subire pressioni al ribasso.

Dall’analisi degli eventi odierni, emergono alcune interconnessioni e temi cruciali. In primo luogo, il nesso indissolubile tra politica interna, politica estera ed economia: le scelte operate dal governo in ambito domestico (come la legge sulla “trasparenza”) e le sue posture in politica estera (i rapporti privilegiati con Cina e Russia, le frequenti tensioni con l’Unione Europea) hanno dirette e indirette ripercussioni economiche, che spaziano dall’accesso ai fondi comunitari al clima generale per gli investimenti, fino ai costi di approvvigionamento energetico. In secondo luogo, la sfida della crescita sostenibile: la forte dipendenza da grandi investimenti esteri diretti concentrati in settori specifici e il ricorso a misure di controllo dei prezzi sollevano interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine del modello di crescita ungherese e sulla sua capacità di generare uno sviluppo economico più equilibrato e diffuso. Infine, la gestione del bilancio pubblico e dell’inflazione: il governo continua a navigare in acque complesse, cercando di bilanciare la necessità di sostenere l’attività economica, contenere le spinte inflazionistiche e mantenere una certa disciplina di bilancio, ricorrendo a un mix eterogeneo di strumenti che include incentivi selettivi, imposizione di tasse settoriali e, occasionalmente, la vendita di asset patrimoniali dello Stato.

Guardando al futuro immediato, l’Ungheria si trova ad affrontare una serie di sfide e opportunità. Tra le sfide principali, vi è la gestione delle implicazioni, sia interne che internazionali, della controversa legge sulla “trasparenza”; la necessità di affrontare e risolvere le vulnerabilità finanziarie emerse nel settore corporate; l’urgenza di stabilizzare il valore del fiorino e di riportare l’inflazione su un sentiero di discesa duraturo; e, non da ultimo, la cruciale sfida di garantire che i benefici derivanti dai grandi investimenti esteri si traducano in uno sviluppo economico diffuso e in un miglioramento tangibile delle condizioni per l’intera economia. Tra le opportunità, spiccano la possibilità di sfruttare gli ingenti investimenti nel settore dei veicoli elettrici e delle batterie per sviluppare competenze locali avanzate e una solida catena del valore nazionale; il potenziale per migliorare l’efficienza energetica e diversificare le fonti di approvvigionamento, riducendo così le dipendenze strategiche; e la necessità di continuare a sostenere e rafforzare il settore delle piccole e medie imprese, vera spina dorsale dell’economia.

In conclusione, la giornata del 15 maggio 2025 offre una fotografia eloquente delle complessità e delle contraddizioni che animano il percorso economico dell’Ungheria. Il paese appare sospeso tra ambiziose aspirazioni di modernizzazione tecnologica, largamente guidate da capitali esteri, e un approccio politico che privilegia il controllo centralizzato e la difesa intransigente della sovranità nazionale, con tutte le profonde implicazioni che tale postura comporta per il suo futuro, sia all’interno che all’esterno dei confini dell’Unione Europea. Il bilanciamento di queste diverse istanze determinerà in larga misura la traiettoria di sviluppo dell’economia ungherese negli anni a venire.

FONTI

  1. Hungarian media, activists protest against crackdown on foreign-funded groups, accessed May 15, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-POLITICS-LEGISLATION-cb95531c-845c-4cac-b025-32341ec30a8a
  2. Hungary targets critics with bill that would blacklist critical media and NGOs – AP News, accessed May 15, 2025, https://apnews.com/article/hungary-orban-fidesz-bill-media-ngos-control-73586b0f1decfae351c4c7700eec4511
  3. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed May 15, 2025, https://abouthungary.hu/
  4. Hungarian opposition leader tells supporters he will restore Western alliances if he defeats Orbán | AP News, accessed May 15, 2025, https://apnews.com/article/hungary-opposition-leader-says-he-will-restore-eu-nato-alliances-10300218f9a6fa87b05d19538fe3a798
  5. Százmillióval támogatta Magyar Pétert Bige László, a csőd szélére került a Nitrogénművek – ORIGO, accessed May 15, 2025, https://www.origo.hu/gazdasag/2025/05/nitrogenmuvek-bige-laszlo-magyar-peter
  6. Hungary’s leader orders price controls on basic foods as inflation spikes | AP News, accessed May 15, 2025, https://apnews.com/article/hungary-orban-price-controls-food-inflation-economy-d023ade0d2ea7d6eda8044e79cde1005
  7. Újabb területért lesz felelős Nagy Márton – Index.hu, accessed May 15, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/15/nagy-marton-akkumulator-magyar-kozlony-piacfelugyelet/
  8. Hungary rejects US pressure to reduce Chinese economic ties: Bloomberg, accessed May 15, 2025, https://english.almayadeen.net/news/Economy/hungary-rejects-us-pressure-to-reduce-chinese-economic-ties
  9. EBRD forecasts Hungary’s GDP will grow by 1.5% in 2025 and 2.7% in 2026, accessed May 15, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/ebrd-forecasts-hungary-s-gdp-will-grow-by-1-5-in-2025-and-2-7-in-2026
  10. Megérkezett Magyarországra a BYD alapítója – Index.hu, accessed May 15, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/15/wang-chuanfu-byd-vezerigazgato-magyaroszag-joo-istvan-kormanybiztos-repuloter/
  11. How effective are price controls? Let’s take Hungary as an example! – Portfolio.hu, accessed May 15, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250410/how-effective-are-price-controls-lets-take-hungary-as-an-example-754067
  12. Hírek | hvg.hu, accessed May 15, 2025, https://hvg.hu/
  13. Itt van Orbán Viktor és a BYD vezérének legújabb bejelentése – élőben az Origón – ORIGO, accessed May 15, 2025, https://www.origo.hu/itthon/2025/05/orban-viktor-byd-elektromos-auto
  14. EU seeks to bypass Hungary’s block on Ukraine membership talks, accessed May 15, 2025, https://newsukraine.rbc.ua/news/eu-seeks-to-bypass-hungary-s-block-on-ukraine-1747138983.html
  15. Europe Daily News, 13 May 2025 | Insights – Mayer Brown, accessed May 15, 2025, https://www.mayerbrown.com/en/insights/publications/2025/05/europe-daily-news/europe-daily-news-may1325
  16. Despite the pandemic, Fidesz shows no signs of slowing down – Index.hu, accessed May 15, 2025, https://index.hu/english/2020/05/13/hungary_fidesz_coronavirus_parliament_legislation_politics/
  17. Nitrogenmuvek in Last-Ditch Talks to Avert Default on Euro Bond – AllSides, accessed May 15, 2025, https://www.allsides.com/news/2025-05-13-0715/banking-and-finance-nitrogenmuvek-last-ditch-talks-avert-default-euro-bond
  18. Hungary’s leading fertiliser producer seeks bond payment deferral amid financial struggles, accessed May 15, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-leading-fertiliser-producer-seeks-bond-payment-deferral-amid-financial-struggles-366538/
  19. customercenter.wsj.com, accessed May 15, 2025, https://customercenter.wsj.com/todaysPaper
  20. Csikorognak a fogaskerekek, idén is lassan nőhet a magyar gazdaság – Portfolio.hu, accessed May 15, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250515/csikorognak-a-fogaskerekek-iden-is-lassan-nohet-a-magyar-gazdasag-761027
  21. Merck Continues to Deliver Growth in Turbulent Times – Merck Group, accessed May 15, 2025, https://www.merckgroup.com/en/news/q1-2025-15-05-2025
  22. Megint az ügyfelek járhatnak rosszul: 2026-tól emelkedik a bankokat sújtó különadó | hvg.hu, accessed May 15, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250515_bankok-kulonado-extraprofitado-emeles
  23. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed May 15, 2025, https://www.portfolio.hu/

Panorama Economico Ungherese: Analisi degli Sviluppi del 14 Maggio 2025

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1. Sintesi delle Principali Notizie Economiche Ungheresi del 14 Maggio 2025

La giornata del 14 maggio 2025 presenta un quadro complesso per l’economia ungherese, caratterizzato da dinamiche contrastanti. Tra gli eventi salienti si annovera la presentazione di una controversa proposta legislativa volta a imporre nuove e stringenti restrizioni sulle organizzazioni che ricevono finanziamenti dall’estero, sollevando interrogativi sul futuro della società civile e sulle relazioni internazionali del paese.1 Parallelamente, la Borsa di Budapest ha registrato una performance eccezionale, toccando un nuovo massimo storico, alimentata in parte dall’ottimismo sui mercati internazionali e da risultati aziendali positivi di alcuni titoli guida.4

Sul fronte della politica fiscale, proseguono le discussioni sulla legge di bilancio per il 2026, con un focus sulle spese destinate a far fronte a “pericoli importanti” e con riallocazioni significative in aree come il sostegno alle famiglie e gli investimenti statali, a fronte di una riduzione della spesa per interessi e per i programmi UE.6 Sono state inoltre annunciate modifiche all’imposta sociale (szocho) e presentato un nuovo pacchetto fiscale con misure specifiche per alcune categorie.4

L’analisi settoriale rivela segnali eterogenei: mentre l’industria delle costruzioni continua a mostrare difficoltà, soprattutto nel segmento dell’edilizia residenziale con un crollo dei nuovi contratti 8, la produzione industriale complessiva appare stagnante, sebbene il settore automobilistico mostri una ripresa rispetto all’anno precedente, a differenza del settore strategico della produzione di batterie che continua a registrare risultati deludenti.8

Infine, le relazioni economiche internazionali dell’Ungheria, in particolare con l’Unione Europea, rimangono un tema centrale, con discussioni in corso su come gestire l’ostruzionismo di Budapest riguardo all’avvio dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’UE.10 Questi sviluppi si inseriscono in un contesto di incertezza commerciale globale, come evidenziato dalle preoccupazioni tedesche riguardo la politica tariffaria statunitense.11

PODCAST IN ITALIANO

2. Sviluppi Legislativi e di Politica Economica

2.1. Nuova Proposta di Legge sulle Organizzazioni Finanzate dall’Estero: Implicazioni e Reazioni

Un tema dominante nella giornata del 14 maggio 2025 è la discussione attorno a una nuova proposta di legge, intitolata “Sulla Trasparenza della Vita Pubblica”, presentata al Parlamento nella tarda serata del 13 maggio da János Halász, deputato del partito di governo Fidesz.1 Questa iniziativa legislativa mira a introdurre significative restrizioni per le organizzazioni che ricevono finanziamenti dall’estero.

Il fulcro della proposta è il potenziamento dell’Ufficio per la Protezione della Sovranità (SPO), che verrebbe autorizzato a stilare un elenco di entità giuridiche finanziate dall’estero le cui attività siano considerate una minaccia per la sovranità dell’Ungheria, il suo carattere democratico, lo stato di diritto, l’identità costituzionale o la cultura cristiana. Anche la contestazione del primato del matrimonio, della famiglia e dei sessi biologici rientrerebbe tra le minacce definite.2

Le conseguenze per le organizzazioni inserite in tale elenco sarebbero severe e molteplici:

  • Verrebbero escluse dalla possibilità di raccogliere l’1% delle donazioni dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, una fonte di finanziamento vitale per molte organizzazioni non profit.1
  • Sarebbero obbligate a richiedere ai propri sostenitori dichiarazioni legalmente vincolanti attestanti che i fondi donati non provengono dall’estero.1
  • I loro conti bancari verrebbero monitorati e i fondi provenienti dall’estero considerati una minaccia potrebbero essere bloccati.2
  • Sarebbero soggette a ispezioni in loco di documenti e dispositivi elettronici, con la possibilità di assistenza da parte della polizia.1
  • In caso di accettazione di fondi esteri nonostante le restrizioni, verrebbero comminate multe pari a 25 volte l’importo del finanziamento ricevuto, da pagare entro 15 giorni. Il mancato pagamento comporterebbe la cessazione delle attività, e i beni delle organizzazioni sciolte confluirebbero nel Fondo di Cooperazione Nazionale.1
  • I dirigenti di tali organizzazioni verrebbero classificati come persone politicamente esposte, con l’obbligo di presentare dichiarazioni patrimoniali.1

È importante sottolineare che, secondo la proposta, qualsiasi finanziamento estero, inclusi i fondi UE ottenuti tramite processi trasparenti, potrebbe essere considerato un potenziale rischio per la sovranità nazionale.1 La giustificazione addotta per questa legge fa riferimento a “gravi abusi” che avrebbero violato la sovranità ungherese e ai risultati di consultazioni nazionali condotte dal governo.3

Questa legislazione, se approvata, potrebbe innescare un ulteriore deterioramento delle relazioni con l’Unione Europea. La definizione estremamente ampia di “minacce alla sovranità” e l’inclusione esplicita delle sovvenzioni UE tra i finanziamenti potenzialmente rischiosi appaiono in diretta rotta di collisione con i principi comunitari di libera associazione e con i meccanismi di finanziamento dell’Unione. Già in passato, la Commissione Europea ha avviato procedure d’infrazione nei confronti dell’Ungheria per questioni legate allo stato di diritto e al funzionamento dell’Ufficio per la Protezione della Sovranità stesso.2 Prendere di mira organizzazioni che ricevono fondi UE, anche se assegnati in modo trasparente, rappresenta una sfida diretta all’integrità dei programmi comunitari 1 e potrebbe non solo portare a nuove procedure d’infrazione, ma anche compromettere ulteriormente i negoziati sui fondi UE, sia quelli sospesi che quelli futuri.

A livello interno, le severe sanzioni pecuniarie, che potrebbero portare al fallimento delle organizzazioni, e i poteri di sorveglianza invasivi rischiano di generare un clima di intimidazione.1 Tale scenario potrebbe indurre le organizzazioni a praticare l’autocensura o a rinunciare a finanziamenti esteri per eludere i rischi, con un conseguente indebolimento della società civile, della sua diversità e della sua capacità di analisi critica. Anche gli investitori stranieri potrebbero percepire un aumento dell’instabilità e dell’imprevedibilità normativa, con possibili ricadute negative sugli investimenti.

Infine, la tempistica della proposta, a ridosso delle elezioni del 2026 2, suggerisce che la legge possa essere anche uno strumento di consolidamento politico interno. Mirando a limitare attività come “l’influenza dell’opinione pubblica o del dibattito democratico” 3, il governo potrebbe tentare di neutralizzare o screditare le voci e le organizzazioni percepite come critiche, specialmente in un periodo pre-elettorale.

2.2. Aggiornamenti di Politica Fiscale: Prospettive di Bilancio 2026 e Modifiche Fiscali

Il 14 maggio 2025 ha visto anche progressi nella definizione della politica fiscale ungherese, con la discussione dei dettagli relativi alla spesa nel bilancio 2026 e l’annuncio di aggiustamenti fiscali. Il governo sta delineando come intende affrontare “pericoli importanti” attraverso la manovra di bilancio per il 2026, con un’analisi approfondita del lato delle uscite.6

Dalla tabella previsionale delle spese per il 2026, confrontata con il 2025, emergono cambiamenti significativi 6:

  • La spesa complessiva del sottosistema centrale è prevista in aumento del 2,1%.
  • Si registra un notevole incremento per i Sussidi per l’Abitazione (+70,4%), per i Sostegni alla Famiglia e normativi (+6,7%) e per il Sostegno alla Natalità (+9,9%).
  • Sono previste riduzioni per le Spese per Interessi (-13,6%) e per le Spese per programmi UE (-8,7%).
  • Un aumento particolarmente marcato riguarda le Spese del capitolo Investimenti Statali (+140,6%).
  • Si prevede una diminuzione dei fondi per i canoni di disponibilità della rete stradale (-28,4%).

Parallelamente, il governo sta apportando modifiche alle regole dell’imposta sociale (szocho).4 Sebbene i dettagli specifici delle modifiche allo szocho non siano stati ampiamente divulgati nelle notizie del 14 maggio, il Segretario di Stato Gerlaki Bence ha presentato anche i dettagli delle restanti “extraprofitadók” (imposte sugli extraprofitti), indicando una continua attenzione a questo tipo di prelievo.7 Inoltre, è stato presentato un nuovo pacchetto fiscale che include modifiche alle norme fiscali per le madri, alla tassazione per le imprese più piccole e alle ispezioni da parte dell’Amministrazione Nazionale Fiscale e Doganale (NAV).8

Queste manovre fiscali riflettono le priorità del governo, che cerca di bilanciare il sostegno sociale con il consolidamento fiscale e gli investimenti strategici. L’incremento significativo del sostegno alle famiglie e all’abitazione, nonostante una crescita complessiva modesta del bilancio e tagli in altre aree (come la spesa per interessi, forse dovuta ad attese riduzioni dei tassi o a una gestione del debito più oculata), sottolinea un forte e continuato orientamento pro-natalista e di welfare nelle politiche governative.6 Questa spesa selettiva suggerisce un’allocazione strategica delle risorse verso aree politicamente sensibili e prioritarie.

Il massiccio aumento (+140,6%) delle “Spese del capitolo Investimenti Statali” (Állami beruházási fejezet kiadásai), abbinato a una diminuzione delle “Spese per programmi UE” (Uniós programok kiadásai) (-8,7%) 6, potrebbe segnalare uno spostamento verso investimenti maggiormente diretti dallo Stato e finanziati a livello nazionale. Questa tendenza potrebbe essere una risposta alla minore affidabilità percepita dei fondi UE, data anche la perdurante disputa con Bruxelles 10, o una scelta strategica per dare priorità a progetti al di fuori dei quadri di cofinanziamento europeo, garantendo così un maggiore controllo sulla direzione degli investimenti.

Le modifiche all’imposta sociale (szocho) e il nuovo pacchetto fiscale, con misure mirate per madri e piccole imprese 4, indicano interventi fiscali selettivi. Questi aggiustamenti sembrano volti a influenzare specifici gruppi demografici o segmenti economici, possibilmente per stimolare l’attività, fornire sgravi o adeguare il carico fiscale in linea con obiettivi economici più ampi. La menzione delle “extraprofitadók” 7 conferma la volontà del governo di continuare a utilizzare tassazioni settoriali specifiche.

2.3. Dibattito sulle Fondazioni della Banca Centrale (MNB)

Un altro tema di rilievo nella giornata è il dibattito riguardante le fondazioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB). Il Ministro delle Finanze, Mihály Varga, è intervenuto sulla questione, affermando che uno smantellamento rapido delle fondazioni causerebbe significative perdite finanziarie per i cittadini ungheresi.8 Varga ha inoltre espresso l’opinione che sarebbe un errore per il nuovo governatore della banca centrale procedere allo smantellamento delle fondazioni create dal suo predecessore, nonostante le autorità stiano attualmente indagando sui fondi in esse contenuti.8

Le fondazioni della MNB sono state in passato oggetto di controversie relative alla trasparenza e all’utilizzo dei fondi pubblici. Le dichiarazioni del Ministro Varga in difesa della loro continuità evidenziano un punto di frizione nelle alte sfere della politica economica. Questa difesa, nonostante le indagini in corso (“hiába futnak most a hatóságok az ottani pénz után” 8), suggerisce una certa riluttanza ad affrontare potenziali problemi di governance associati a queste entità. Potrebbe anche indicare una persistente influenza politica o una forma di protezione su queste fondazioni, criticate per operazioni opache e per il potenziale uso improprio degli utili della banca centrale. La difficoltà nel riformare o smantellare queste strutture, anche sotto una nuova guida della MNB, segnala questioni irrisolte di trasparenza, responsabilità e potenziale radicamento politico nella gestione di fondi di rilevante interesse pubblico.

3. Andamento dei Mercati Finanziari

3.1. La Borsa di Budapest (BUX) Raggiunge un Nuovo Massimo Storico

Il 14 maggio 2025 è stata una giornata particolarmente positiva per la Borsa di Budapest. L’indice BUX ha chiuso a 95.473,35 punti, segnando un nuovo massimo storico, con un incremento di 1.340,64 punti, pari al +1,42%.4 Il volume degli scambi sul mercato azionario è stato di 23,4 miliardi di fiorini.5

La maggior parte dei titoli guida ha registrato un rafforzamento. OTP Bank è salita del +1,83% a 27.750 HUF, MOL del +1,62% a 3.130 HUF, e Magyar Telekom ha messo a segno un notevole +4,27% attestandosi a 1.710 HUF. In controtendenza, Richter Gedeon è scesa del -0,95% a 10.450 HUF.5 Anche l’indice BUMIX, che rappresenta le società a media e piccola capitalizzazione, ha chiuso in rialzo dello 0,46% a 8.620,14 punti.5

Secondo Czibere Ákos, analista di Equilor Befektetési Zrt., il BUX ha sovraperformato la maggior parte degli indici azionari europei. Questa performance è stata attribuita in parte ai risultati trimestrali di Magyar Telekom, superiori alle attese, e a un generale ottimismo degli investitori riguardo alla possibilità di una guerra commerciale meno aspra tra Stati Uniti e Cina, fattore che ha beneficiato i settori bancario e delle telecomunicazioni a livello internazionale.5

Nonostante questo clima euforico sui mercati, è opportuno considerare che il rally della borsa, trainato da titoli a grande capitalizzazione come Magyar Telekom e dal sentiment internazionale, potrebbe non riflettere pienamente le difficoltà presenti in alcuni settori dell’economia domestica. Come si vedrà in seguito, comparti come l’edilizia e alcune branche dell’industria manifatturiera (ad esempio, la produzione di batterie) continuano a inviare segnali di debolezza.8 Pertanto, l’ottimismo del mercato azionario potrebbe essere concentrato su società blue-chip con forte esposizione internazionale o guidato da fattori esterni, piuttosto che da una robusta salute dell’intera economia interna, specialmente per quanto riguarda le piccole e medie imprese o i settori focalizzati sul mercato domestico.

Un fattore determinante per la performance dell’indice è stato il notevole balzo di Magyar Telekom. I solidi risultati del primo trimestre e l’annunciato programma di riacquisto di azioni proprie (come riportato da Economx.hu: “Elkezdi venni saját részvényeit a Telekom, van azonban egy csavar a történetben” che “ha fatto schizzare il prezzo”) 5 hanno agito da catalizzatore per il titolo, contribuendo in modo significativo al rialzo complessivo del BUX. Ciò indica che una parte sostanziale della performance positiva della borsa in questa giornata può essere attribuita a notizie e azioni societarie specifiche di uno dei suoi principali componenti.

Tabella 1: Andamento della Borsa di Budapest (BUX) e Principali Titoli – 14 Maggio 2025

Indicatore/TitoloValore di ChiusuraVariazione (punti/HUF)Variazione (%)Volume Scambiato (miliardi HUF)
Indice BUX95.473,35+1.340,64+1,42%23,4 (Totale Mercato)
Indice BUMIX8.620,14+39,86+0,46%N/A
OTP Bank27.750 HUF+500 HUF+1,83%13,3
MOL3.130 HUF+50 HUF+1,62%3,1
Richter Gedeon10.450 HUF-100 HUF-0,95%2,8
Magyar Telekom1.710 HUF+70 HUF+4,27%3,2

Fonte: Elaborazione dati da 5

4. Analisi Settoriale

4.1. Industria delle Costruzioni: Dinamiche Produttive e Contrattuali

Il settore delle costruzioni ungherese continua a navigare in acque difficili, come indicano i dati relativi a marzo 2025, pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) il 14 maggio. Il volume della produzione edilizia è diminuito del 3,4% su base annua a marzo 2025.9 Tuttavia, su base destagionalizzata e corretta per i giorni lavorativi, si è registrato un modesto aumento dello 0,7% rispetto a febbraio 2025, un dato che Portfolio.hu interpreta come un “miglioramento a marzo”.7

Analizzando i principali segmenti, la costruzione di edifici è calata dello 0,1% su base annua, mentre l’ingegneria civile ha subito una contrazione più marcata, pari all’-8,9%.9 Le attività di costruzione specializzata, che rappresentano il segmento più importante del settore, hanno registrato una diminuzione significativa del 20,1% su base annua.9

Un segnale particolarmente preoccupante proviene dal volume dei nuovi contratti conclusi a marzo, crollato del 27,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.8 All’interno di questa cifra, i contratti per la costruzione di edifici sono precipitati del 41,3% su base annua, un calo influenzato anche da un elevato effetto base; al contrario, i contratti per opere di ingegneria civile sono cresciuti del 10,4%.9 Lo stock di ordini delle imprese di costruzione alla fine di marzo era superiore del 3,8% su base annua, sebbene con dinamiche divergenti: -14,7% per la costruzione di edifici e +20,7% per l’ingegneria civile.9 Complessivamente, nel primo trimestre del 2025, il volume della produzione edilizia è risultato inferiore del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando le persistenti sfide del settore.9 A ciò si aggiunge un aumento dei prezzi alla produzione del 5,4% nel primo trimestre 2025 su base annua.9

Il crollo verticale dei nuovi contratti nel segmento della costruzione di edifici (-41,3% su base annua), anche tenendo conto di un possibile effetto base, unito alla diminuzione dello stock di ordini per gli edifici (-14,7% su base annua) 9, dipinge un quadro di crisi profonda per questo specifico sottosettore. Questa situazione è verosimilmente collegata all’aumento dei tassi di interesse, all’incertezza economica generale e ai recenti cambiamenti nei sussidi per l’abitazione, con il governo che ha eliminato la maggior parte dei sostegni immobiliari ad eccezione del “falusi csok” e del “babaváró”.8

In netto contrasto, la crescita dei nuovi contratti (+10,4% su base annua) e dello stock di ordini (+20,7% su base annua) nel campo dell’ingegneria civile 9 suggerisce che questo segmento potrebbe essere sostenuto da progetti infrastrutturali su larga scala, probabilmente a finanziamento statale, o da un minor numero di contratti di valore unitario più elevato. Questa dinamica appare coerente con l’incremento pianificato nel bilancio 2026 per le “Spese del capitolo Investimenti Statali” 6, indicando una possibile priorità governativa verso gli investimenti pubblici in infrastrutture, che potrebbero compensare la debolezza del settore privato.

Tabella 2: Indicatori Chiave del Settore delle Costruzioni – Marzo 2025 (dati KSH pubblicati il 14 Maggio 2025)

IndicatoreVariazione % (Marzo 2025 vs Marzo 2024)Variazione % (Marzo 2025 vs Febbraio 2025, destag.)
Produzione Totale-3,4%+0,7%
Costruzione di Edifici-0,1%N/A
Ingegneria Civile-8,9%N/A
Nuovi Contratti Conclusi (Totale)-27,3%N/A
Nuovi Contratti – Costruzione di Edifici-41,3%N/A
Nuovi Contratti – Ingegneria Civile+10,4%N/A
Stock degli Ordini a fine Marzo (Totale)+3,8%N/A
Prezzi alla Produzione nel Settore (Q1 2025 vs Q1 2024)+5,4%N/A

Fonte: Elaborazione dati da 9

4.2. Produzione Industriale: Performance Mista tra Automotive e Settore Batterie

La produzione industriale ungherese, stando alle notizie del 14 maggio (probabilmente riferite a dati di marzo o del primo trimestre), mostra un quadro eterogeneo. Il settore della manifattura di veicoli ha registrato una performance migliore rispetto all’anno precedente.8 Tuttavia, il settore della produzione di batterie, su cui il governo ha puntato strategicamente, continua a mostrare “numeri terribili” (borzasztó számokat produkál).8

Complessivamente, la performance dell’industria ungherese è risultata invariata rispetto a un anno prima, un risultato in gran parte dovuto alla presenza di due giorni lavorativi in più nel periodo di riferimento.8 Portfolio.hu commenta la situazione con un titolo emblematico: “Brutto, quello che sta succedendo nell’industria ungherese – Ma si intravede uno spiraglio di speranza”.7

Il fatto che la produzione industriale complessiva abbia eguagliato quella dell’anno precedente solo grazie a un maggior numero di giorni lavorativi 8 è un segnale che non va sottovalutato. Implica, infatti, una stagnazione, se non addirittura un leggero calo, della produttività o della produzione giornaliera. Questo suggerisce che lo “spiraglio di speranza” menzionato 7 potrebbe essere fragile o limitato a specifici sottosettori, piuttosto che indicare una ripresa generalizzata.

Particolarmente preoccupanti sono i “numeri terribili” registrati dalla produzione di batterie.8 Questo dato contrasta con l’enfasi posta dal governo sul posizionamento dell’Ungheria come uno dei principali hub europei per la produzione di batterie, un settore che ha attratto investimenti significativi. Tale performance negativa potrebbe indicare problemi iniziali di avvio degli impianti (teething problems), difficoltà sul fronte della domanda, forse legate a un mercato dei veicoli elettrici meno dinamico del previsto, o una crescente pressione competitiva. Questa situazione merita un attento monitoraggio, date le implicazioni per la strategia di crescita economica e per le esportazioni future del paese.

5. Inflazione, Consumi e Politiche Sociali

5.1. Impatto degli Interventi Governativi sui Prezzi e Modifiche ai Sussidi per l’Abitazione

Le politiche governative sui prezzi e sui sussidi continuano a essere un tema caldo. Un commento apparso su hvg.hu il 14 maggio suggerisce che “i numeri mostrano che l’ingerenza del governo sui prezzi ha un effetto – tutto sta diventando più caro”.8 Questa osservazione, sebbene i controlli sui prezzi menzionati in 13 risalgano a marzo, sembra riflettere una percezione attuale secondo cui i tetti ai prezzi o altri interventi potrebbero, paradossalmente, contribuire ad aumenti in altre aree.

Sul fronte dei sussidi per l’abitazione, il governo ha eliminato la maggior parte dei sostegni legati agli immobili, ad eccezione del “falusi csok” (sostegno all’abitazione nei villaggi) e del “babaváró” (prestito agevolato per la nascita di figli), a causa della difficile situazione di bilancio.8 Si stima che circa 20.000 immobili potrebbero ancora essere ristrutturati utilizzando i fondi del piano di ripresa UE.8

Un dato interessante riguarda il modesto ricorso ai risparmi previdenziali per scopi abitativi: finora, solo l’1,5% dei risparmi accumulati nei fondi pensione è stato ritirato per tali finalità. Si stima che nel corso dell’anno potrebbero essere utilizzati per l’abitazione tra i 150 e i 200 miliardi di fiorini di attivi pensionistici.8

L’affermazione secondo cui “tutto sta diventando più caro” nonostante (o a causa de) gli interventi sui prezzi 8 suggerisce che le imprese potrebbero compensare i prezzi calmierati su alcuni beni aumentando i prezzi dei prodotti non soggetti a restrizioni, alimentando potenzialmente un’inflazione più ampia. Questo è un effetto collaterale spesso citato per tali misure. Parallelamente, il drastico taglio ai sussidi per l’abitazione, attribuito a vincoli di bilancio 8, segna un importante cambio di rotta rispetto agli anni passati, caratterizzati da un ampio sostegno, verso schemi altamente mirati. Ciò potrebbe ulteriormente raffreddare il mercato immobiliare e avere un impatto sulle famiglie che aspirano alla proprietà di una casa. La combinazione di questi fattori potrebbe esercitare una doppia pressione sulle famiglie: controlli dei prezzi potenzialmente inefficaci su alcuni beni e un sostegno significativamente ridotto per l’alloggio.

In questo contesto, la bassissima percentuale di prelievi (1,5%) dai fondi pensione per scopi abitativi 8 indica che questo meccanismo di finanziamento alternativo, forse inteso ad attutire il colpo dei tagli ai sussidi, non si sta dimostrando popolare o sufficiente. Ciò potrebbe essere dovuto alla riluttanza ad attingere ai risparmi per la pensione, a procedure complesse o a importi disponibili insufficienti, lasciando un vuoto nel sostegno all’acquisto della casa.

6. Relazioni Economiche Internazionali

6.1. Relazioni con l’UE e Contesto Commerciale Globale

Le relazioni dell’Ungheria con l’Unione Europea rimangono complesse e al centro dell’attenzione. Secondo quanto riportato, l’UE starebbe esplorando modalità per evitare che l’Ungheria ostacoli l’avvio dei negoziati di adesione dell’Ucraina al blocco. Una delle ipotesi sarebbe quella di trovare vie legali per aprire i capitoli negoziali senza l’unanimità di Budapest, qualora ciò fosse giuridicamente possibile, dato che Budapest è percepita come un ostacolo al processo.10 Proprio il 14 maggio, il governo ucraino ha annunciato di aver approvato le tabelle di marcia necessarie per aprire il primo cluster nei negoziati di pre-adesione con l’UE.16

Sempre in ambito UE, è stato raggiunto un accordo su nuove sanzioni contro la Russia, che prevedono l’ampliamento dell’elenco delle persone sanzionate e misure contro la propaganda.8

Sul fronte del commercio globale, il ministero dell’Economia tedesco ha dichiarato il 14 maggio che l’incertezza sulla politica tariffaria degli Stati Uniti sta influenzando il commercio e gli investimenti a livello mondiale.11

Il fatto che l’UE stia attivamente cercando modi per aggirare potenziali veti ungheresi sull’adesione dell’Ucraina 10 segnala una crescente impazienza all’interno del blocco riguardo alla posizione di Budapest. Ciò potrebbe portare a un ulteriore isolamento dell’Ungheria su questioni chiave di politica estera e potenzialmente estendersi ad altre aree di cooperazione o finanziamento. Una tale evoluzione potrebbe ulteriormente incrinare le relazioni dell’Ungheria con i partner e le istituzioni dell’UE, con possibili ripercussioni sul suo potere negoziale su altri dossier, comprese le questioni economiche e finanziarie.

L’avvertimento del ministero dell’Economia tedesco sull’incertezza tariffaria statunitense 11 evidenzia i rischi esterni per un’economia aperta e orientata all’esportazione come quella ungherese. Sebbene non sia una questione interna, sottolinea la vulnerabilità dell’economia magiara alle perturbazioni del commercio globale e alle politiche protezionistiche delle principali potenze economiche. Mentre il mercato azionario potrebbe mostrare ottimismo per una guerra commerciale USA-Cina meno severa 5, il rischio di fondo legato all’instabilità delle politiche commerciali rimane una preoccupazione per le prospettive economiche più ampie.

7. Principali Notizie Aziendali

7.1. Scadenza Obbligazionaria per Nitrogénművek

Tra le notizie aziendali di rilievo del 14 maggio 2025, si segnala la scadenza di un’importante obbligazione per Nitrogénművek Zrt. Si tratta di un bond da 200 milioni di euro (oltre 80 miliardi di fiorini) in scadenza proprio in questa data.17 La società ha presentato una proposta agli obbligazionisti su come estendere la scadenza di questo titolo.17

Questo evento finanziario è significativo per una delle maggiori aziende ungheresi. Il successo del rifinanziamento o dell’estensione di questa obbligazione è cruciale per la stabilità finanziaria dell’azienda. Il fatto che una grande impresa come Nitrogénművek si trovi a negoziare un’estensione per una scadenza obbligazionaria così importante proprio il giorno della sua maturazione 17 potrebbe essere indicativo di pressioni sulla liquidità o di difficoltà di rifinanziamento in alcuni segmenti del settore societario ungherese. Questa situazione potrebbe essere esacerbata da tassi di interesse più elevati o da condizioni di credito più restrittive. Sebbene specifica per una singola azienda, tale circostanza potrebbe riflettere difficoltà più ampie per le imprese nell’accedere a rifinanziamenti convenienti, con potenziali effetti a catena qualora situazioni simili dovessero diventare più comuni.

8. Considerazioni Finali e Prospettive

L’analisi degli eventi economici del 14 maggio 2025 in Ungheria rivela un panorama di luci e ombre. Da un lato, la Borsa di Budapest celebra nuovi record, riflettendo un certo ottimismo degli investitori, possibilmente influenzato da fattori internazionali e da specifiche performance aziendali. Dall’altro, persistono segnali di difficoltà in settori chiave dell’economia reale, come l’edilizia, che affronta un drastico calo dei nuovi contratti, e segmenti dell’industria, inclusa la strategica produzione di batterie, che non decolla come sperato.

La proposta di legge sulle organizzazioni finanziate dall’estero emerge come uno sviluppo di notevole portata, con profonde implicazioni per la governance interna, la vitalità della società civile e le già complesse relazioni dell’Ungheria con i partner internazionali, in particolare l’Unione Europea. Le sue severe disposizioni potrebbero ridefinire il panorama operativo per molte entità e intensificare le tensioni con Bruxelles.

Gli aggiustamenti di politica fiscale, inclusi i preparativi per il bilancio 2026 e le modifiche al sistema tributario, indicano un tentativo del governo di bilanciare il sostegno a specifici gruppi demografici e settori con la necessità di mantenere una certa disciplina di bilancio, in un contesto di riduzione della spesa per interessi ma anche di minori afflussi previsti dai programmi UE.

Le prospettive immediate appaiono quindi caute. Sebbene l’euforia dei mercati finanziari possa offrire un temporaneo sollievo, le questioni strutturali sottostanti, le sfide settoriali e i potenziali rischi derivanti dalle scelte di politica interna e da un contesto internazionale incerto richiedono un monitoraggio continuo. La capacità dell’economia ungherese di navigare queste complessità dipenderà dalla risoluzione delle tensioni interne ed esterne e dall’efficacia delle politiche adottate per stimolare una crescita sostenibile e inclusiva.

FONTI

  1. Jó reggelt, Oroszország: megérkezett a Fidesz tavaszi nagytakarítós törvényjavaslata – Telex, accessed May 14, 2025, https://telex.hu/belfold/2025/05/14/torvenyjavaslat-kulfoldi-tamogatas-szuverenitasvedelmi-hivatal-szabalyozas
  2. Hungary ruling party drafts bill to crack down on foreign-funded …, accessed May 14, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-POLITICS-LEGISLATION-1fd53367-abd8-4a5a-a972-14ffadfabb05
  3. Hungarian Bill Would Impose New Restrictions on NGOs Receiving Foreign Support, accessed May 14, 2025, https://bbj.hu/politics/domestic/parliament/hungarian-bill-would-impose-new-restrictions-on-ngos-receiving-foreign-support/
  4. Hozzányúl a kormány a szocho-szabályokhoz – Portfolio.hu, accessed May 14, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250514/hozzanyul-a-kormany-a-szocho-szabalyokhoz-761007
  5. Újabb történelmi csúcs, óriásit ugrott a budapesti tőzsde – Economx.hu, accessed May 14, 2025, https://www.economx.hu/tozsdek-piacok/bet-bux-index-zaras-otp-mol-richter-telekom.809271.html
  6. Megvan, hogyan kezeli a fontos veszélyt jövőre a kormány – Portfolio.hu, accessed May 14, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250514/megvan-hogyan-kezeli-a-fontos-veszelyt-jovore-a-kormany-760597
  7. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed May 14, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  8. Gazdaság rovat – Hvg.hu, accessed May 14, 2025, https://hvg.hu/gazdasag
  9. Hungary’s Construction Output Slips 3.4% in March, New Contracts Down Sharply, accessed May 14, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/construction/hungarys-construction-output-slips-3-4-in-march-new-contracts-down-sharply/
  10. The EU is seeking a way to resolve Hungary’s obstruction of Ukraine’s accession to the bloc., accessed May 14, 2025, https://ubn.news/the-eu-is-seeking-a-way-to-resolve-hungarys-obstruction-of-ukraines-accession-to-the-bloc/
  11. Tariff uncertainty affecting global trade, investments, Germany says, accessed May 14, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/UK-GERMANY-ECONOMY-5d60d42c-609c-4c18-9059-2061af9ce55a
  12. Hungary targets critics with bill that would blacklist critical media and …, accessed May 14, 2025, https://apnews.com/article/hungary-orban-fidesz-bill-media-ngos-control-73586b0f1decfae351c4c7700eec4511
  13. Hungary’s leader orders price controls on basic foods as inflation spikes | AP News, accessed May 14, 2025, https://apnews.com/article/hungary-orban-price-controls-food-inflation-economy-d023ade0d2ea7d6eda8044e79cde1005
  14. Megszólalt Varga Mihály a jegybanki alapítványokról – Index.hu, accessed May 14, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/14/varga-mihaly-jegybankelnok-magyar-nemzeti-bank-jegybanktorveny-modositasa-mnb-alapitvanyok/
  15. Gazdaság: 1800 kiló haltetemet szedtek ki a Velencei-tóból – Hvg.hu, accessed May 14, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250514_velencei-to-halpusztulas-keresz-horgaszszovetseg
  16. Ukraine completes internal procedures to open first cluster in EU negotiations, accessed May 14, 2025, https://www.eurointegration.com.ua/eng/news/2025/05/14/7211570/
  17. Kezd kifogyni a Nitrogénművek az időből, a technikai csőd sem kizárt – Telex, accessed May 14, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/05/07/nitrogenmuvek-bige-kotveny-technikai-csod

Briefing Economico Ungherese: Sviluppi Chiave – 13 Maggio 2025

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Sintesi Esecutiva:
La giornata del 13 maggio 2025 ha delineato un quadro economico complesso per l’Ungheria. Le principali notizie economiche includono una revisione al ribasso delle previsioni di crescita del PIL da parte della BERS, che riflette le vulnerabilità esterne e le incertezze negli investimenti chiave. Il governo ha annunciato nuove iniziative di stimolo, come il Programma di Capitale per l’Abitazione, pur segnalando la necessità di una potenziale stretta fiscale. Sul fronte normativo, la Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha intrapreso azioni nel settore assicurativo e una nuova legge mira a garantire l’accesso ai bancomat a livello nazionale. Le tensioni con l’Unione Europea rimangono un tema centrale, con discussioni a Bruxelles su come aggirare possibili veti ungheresi su sanzioni e adesione dell’Ucraina, e nuove segnalazioni di irregolarità nella gestione dei fondi UE. Nonostante la moderazione dell’inflazione, una crescita del PIL stagnante nel primo trimestre e rischi inflazionistici regionali invitano alla cautela. I mercati finanziari hanno mostrato segnali contrastanti, con una certa resilienza del mercato azionario ma anche con la consapevolezza dei rischi sottostanti.

PODCAST IN ITALIANO

  • I. Scenario Macroeconomico e Prospettive:
  • A. Revisione delle Previsioni di Crescita della BERS e Fattori Esterni:
    La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), nel suo rapporto “Regional Economic Prospects” pubblicato il 13 maggio 2025, ha significativamente rivisto al ribasso le previsioni di crescita del PIL ungherese, portandole all’ 1,5% per il 2025, con una riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto alle stime di febbraio. Per il 2026, la BERS prevede una crescita del 2,7%.1 Il rapporto ha inoltre indicato che la crescita nella più ampia regione dell’Europa Centrale e degli Stati Baltici è prevista al 2,4% nel 2025.3 Questa revisione al ribasso costituisce un segnale chiave del deterioramento delle aspettative economiche per l’Ungheria, dato il peso dell’istituzione.
    Tra i fattori causali identificati dalla BERS figurano principalmente le pressioni esterne. Si prevede che l’economia ungherese sarà “pesantemente colpita” da dazi aggiuntivi sulle importazioni statunitensi, con un impatto diretto stimato in una riduzione dello 0,4% del PIL. I dazi sulle sole automobili dovrebbero rappresentare il 41% di queste perdite di produzione.2 Ciò è particolarmente preoccupante data la dipendenza dell’Ungheria dal settore automobilistico. L’accresciuta incertezza sulle prospettive di settori di investimento chiave come quello automobilistico e della produzione di batterie potrebbe avere un “effetto paralizzante” sulle decisioni di investimento. L’impatto benefico precedentemente previsto dall’avvio della produzione nel 2025 presso gli stabilimenti locali delle cinesi BYD e CATL e della tedesca BMW è ora probabilmente posticipato almeno al 2026.2 Anche una domanda esterna più debole e una politica monetaria più restrittiva sono state citate come ragioni del taglio delle previsioni.2
    L’economia ungherese, fortemente orientata all’esportazione e con una marcata dipendenza dal settore automobilistico, si trova quindi esposta alle tensioni commerciali globali (dazi USA) e alla salute economica di partner chiave come la Germania. Il ritardo nei grandi progetti di Investimento Diretto Estero (IDE) (BYD, CATL, BMW) aggrava questa vulnerabilità. Sebbene un miglioramento significativo del sentiment degli investitori tedeschi a maggio, ben oltre le aspettative degli analisti 4, rappresenti un segnale positivo per l’Ungheria (essendo la Germania il suo principale partner commerciale), questo potrebbe non compensare completamente gli impatti negativi diretti dei dazi e dei ritardi negli investimenti in settori critici. La strategia industriale del governo ungherese si trova ad affrontare ostacoli significativi, rendendo ancora più cruciali gli sforzi di diversificazione e le strategie di mitigazione delle controversie commerciali.
  • B. Proiezioni per il Settore delle Costruzioni:
    Un rapporto di ResearchAndMarkets.com, pubblicato il 13 maggio 2025, prevede che la produzione del settore edile ungherese subirà una contrazione in termini reali del 2% nel 2025. Tuttavia, lo stesso rapporto prospetta un tasso di crescita medio annuo del 4,7% tra il 2026 e il 2029.6 Il settore delle costruzioni è un importante contributore al PIL e all’occupazione; una sua flessione indica un raffreddamento economico più ampio e una riduzione degli investimenti.
    Le ragioni della prevista flessione nel 2025 includono il calo dei permessi di costruzione (secondo l’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese, KSH: -4,7% su base annua nel 2024, dopo un -38,6% nel 2023), la riduzione degli investimenti nel settore, l’instabilità politica e un elevato disavanzo di bilancio.6 I futuri motori di crescita (2026-2029) sono identificati negli investimenti nelle infrastrutture di trasporto, nell’edilizia abitativa e nelle energie rinnovabili, inclusa la ripresa di progetti di trasporto e utility per 464,9 miliardi di HUF nel 2025 e il progetto della centrale nucleare Paks II.6
    Il settore delle costruzioni affronta quindi sfide immediate che portano a una contrazione prevista, ma esiste una prospettiva ottimistica a medio termine legata a progetti su larga scala a partecipazione statale e a una ripresa degli investimenti. Il calo dei permessi di costruzione è un indicatore anticipatore del rallentamento. Un elevato disavanzo di bilancio e l’instabilità politica possono scoraggiare gli investimenti privati e portare alla sospensione o revisione di progetti governativi. Tuttavia, l’impegno del governo a riprendere i progetti bloccati e gli investimenti strategici a lungo termine (come Paks II e le infrastrutture di trasporto) sostiene le previsioni di crescita per il 2026-2029. L'”instabilità politica” citata come ostacolo 6 è una variabile cruciale; se persistesse, potrebbe compromettere le prospettive positive a più lungo termine. La ripresa del settore dipenderà fortemente dalla capacità del governo di gestire la situazione fiscale, garantire un ambiente politico stabile e favorevole agli investimenti e attuare con successo i progetti infrastrutturali pianificati.
  • C. Inflazione e Dati KSH:
    L’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) ha comunicato che l’inflazione di aprile 2025 è rallentata al 4,2% su base annua, il livello più basso degli ultimi cinque mesi. Anche l’inflazione di fondo è scesa al 5%.7 Si prevede che la politica governativa di controllo dei prezzi alimentari ridurrà l’inflazione dei prezzi dei generi alimentari di 2 punti percentuali.2 Nonostante questa moderazione in Ungheria, il rapporto della BERS del 13 maggio sottolinea che l’inflazione media nelle regioni BERS è nuovamente accelerata al 6,1% a febbraio 2025, con pressioni ora prevalentemente guidate dalla domanda, riflettendo politiche fiscali espansive e una forte crescita dei salari nominali.3
    Il sito web del KSH il 13 maggio indicava una crescita del PIL dello 0,0% per il Q1 2025.8 Altri dati KSH mostravano un tasso di disoccupazione a marzo 2025 del 4,3% (non destagionalizzato) / 4,2% (destagionalizzato) e una variazione della produzione industriale dello 0,0%.8 Sebbene la moderazione dell’inflazione sia positiva, l’avvertimento regionale della BERS e la stagnazione del PIL nel Q1 suggeriscono una fragilità economica sottostante. La diminuzione dell’inflazione ungherese al 4,2% è uno sviluppo positivo, probabilmente aiutato da effetti base e misure governative specifiche (tetti ai prezzi alimentari). Tuttavia, una crescita del PIL dello 0,0% nel Q1 indica che l’economia non si sta espandendo, il che è preoccupante per l’occupazione, il reddito e gli investimenti. L’analisi regionale della BERS indica un’inflazione trainata dalla domanda legata alla politica fiscale e ai salari. Anche l’Ungheria ha registrato una significativa crescita salariale e spesa fiscale (ad esempio, costi di campagne 10, nuovi programmi 5). Se queste pressioni interne dal lato della domanda sono forti in Ungheria, o se l’inflazione regionale si riversa, l’attuale tendenza disinflazionistica potrebbe essere messa a repentaglio, specialmente se l’attività economica rimane debole. I responsabili politici si trovano di fronte a un delicato atto di equilibrio: stimolare la crescita senza riaccendere l’inflazione sarà impegnativo.
    Tabella 1: Indicatori Economici Chiave (al 13 maggio 2025 o ultimi dati disponibili)
IndicatoreValoreFonte
Previsione Crescita PIL 2025 (BERS)1,5%1
Previsione Crescita PIL 2026 (BERS)2,7%1
Crescita PIL Q1 2025 (KSH)0,0%8
Tasso di Inflazione Annuale (KSH, Aprile 2025)4,2%7
Tasso di Inflazione di Fondo (KSH, Aprile 2025)5,0%7
Tasso di Disoccupazione (KSH, Marzo 2025, dest.)4,2%8
Produzione Industriale (KSH, Marzo 2025, YoY)0,0%8
Previsione Produzione Edile 2025 (R&M)-2,0%6
Obiettivo Deficit Bilancio 2025 (% del PIL)3,7%6
  • II. Politiche Economiche Governative e Gestione Fiscale:
  • A. Nuovi Programmi di Investimento e Sostegno:
    È stato annunciato il Lakhatási Tőkeprogram (Programma di Capitale per l’Abitazione) con un budget di 300 miliardi di HUF, di cui due terzi destinati alla costruzione di alloggi a Budapest. La comunicazione è avvenuta tramite Buda Sándor, CEO di Nemzeti Tőkeholding.5 Inoltre, un nuovo programma di sostegno alle PMI (Programma Demján Sándor) con un budget potenziale di 155 miliardi di HUF è previsto per il lancio intorno al 20 maggio per le KKVs (PMI).5 Questi programmi rappresentano sforzi governativi significativi per stimolare settori cruciali per l’attività economica e l’occupazione.
  • B. Adeguamenti agli Schemi di Sussidio Immobiliare:
    A causa di difficoltà di bilancio, il governo ha eliminato la maggior parte dei sussidi immobiliari, ad eccezione del “falusi csok” (sostegno all’abitazione nei villaggi) e del “babaváró” (prestito/sostegno per i neonati). Esiste la possibilità che i fondi di recupero dell’UE possano finanziare la ristrutturazione di circa 20.000 proprietà.11 Ciò segnala vincoli fiscali che costringono il governo a razionalizzare il suo esteso sistema di sussidi, suggerendo un cambiamento nelle priorità o nei meccanismi di finanziamento.
  • C. Dichiarazioni su Potenziali Correzioni di Bilancio:
    Il Ministro dello Sviluppo Economico, Nagy Márton, ha dichiarato che il governo è pronto ad apportare correzioni al bilancio dal lato della spesa, se necessario.5 Ciò indica la consapevolezza del governo di un potenziale slittamento fiscale (l’obiettivo di deficit per il 2025 è del 3,7% del PIL, rispetto a una stima del 4,5% nel 2024 6) e la sua volontà di tagliare la spesa per raggiungere gli obiettivi. Questo si allinea con l’osservazione della BERS sulle “politiche fiscali espansive” nella regione che contribuiscono all’inflazione.3
  • D. Spese per Campagne di Comunicazione Governative:
    Il governo ha speso oltre 8 miliardi di HUF per la campagna pubblicitaria “Magyarország meg tudja csinálni!” (“L’Ungheria ce la può fare!”) e ulteriori 2,5 miliardi di HUF per comunicare i risultati di una relativa consultazione nazionale.10 Questa significativa spesa pubblica per la comunicazione e la formazione del sentimento pubblico può essere oggetto di scrutinio nel contesto dei vincoli di bilancio.
    Il governo sta quindi tentando un difficile equilibrio: lanciare nuovi e costosi programmi (abitazioni, PMI) mentre taglia i sussidi esistenti e segnala potenziali tagli alla spesa. Ciò avviene in un contesto di elevate spese per campagne di comunicazione e un impegnativo obiettivo di disavanzo di bilancio. L’economia mostra segni di stagnazione (0,0% PIL Q1) e affronta venti contrari (previsioni BERS). Il governo risponde con stimoli mirati, ma lo spazio fiscale è limitato. La significativa spesa per voci non di investimento come le campagne di comunicazione (10,5 miliardi di HUF totali) attira l’attenzione sulle priorità di allocazione delle risorse. L’avvertimento della BERS sulle politiche fiscali espansive a livello regionale 3 e il rapporto sulle costruzioni che cita un elevato disavanzo di bilancio come ostacolo 6 sottolineano la pressione esistente. Il successo di questo atto di equilibrio sarà cruciale e l’allocazione delle risorse, insieme alla capacità di raggiungere l’obiettivo di deficit senza danneggiare indebitamente la crescita, saranno aree chiave da monitorare.
  • III. Politica Monetaria, Regolamentazione Finanziaria e Settore Bancario:
  • A. Multe della MNB al Settore Assicurativo:
    La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha imposto multe per un totale di 103 milioni di HUF a nove compagnie di assicurazione. Le sanzioni sono state comminate per problemi relativi a prodotti assicurativi di protezione del credito collettivo, citando specificamente un debole rapporto qualità-prezzo e problemi di supervisione e governance dei prodotti.11 L’elenco degli assicuratori multati include CIG Pannónia, Generali, Groupama, K&H, NN, Signal Iduna, Union Vienna e Uniqa.12 Ciò dimostra una vigilanza regolamentare attiva da parte della MNB nel settore finanziario.
  • B. Sviluppi Legislativi Riguardanti la MNB:
    I partiti di governo stanno preparando una modifica della legge sulla banca centrale, che potrebbe aumentare il numero dei vicegovernatori della MNB a quattro. La Commissione Economica del Parlamento avrebbe discusso la questione il 13 maggio.5 Inoltre, è stata presentata una proposta legislativa che, secondo quanto riferito, non mira ad abolire le controverse fondazioni della MNB dell’era Matolcsy. Anzi, queste fondazioni dovrebbero essere esentate da alcuni divieti di attività. Ciò è degno di nota poiché il nuovo Governatore della MNB, Mihály Varga, ne aveva precedentemente avviato l’abolizione quando era Ministro delle Finanze.11 Le modifiche alla struttura della MNB possono influenzarne la governance, mentre la gestione delle fondazioni MNB è da tempo oggetto di dibattito pubblico.
  • C. Nuova Legge sull’Accessibilità dei Bancomat (Legge XVIII del 2025):
    È stata approvata una nuova legge, la Legge XVIII del 2025 (Legge ATM), che obbliga i fornitori di servizi di pagamento a installare e gestire sportelli bancomat in ogni comune dell’Ungheria. Ciò segue un emendamento costituzionale che rende i pagamenti in contanti un diritto costituzionale. Il Governatore della MNB specificherà quali fornitori saranno responsabili per quali comuni e i criteri per l’installazione/operatività. I comuni dovranno fornire gratuitamente luoghi idonei. La mancata osservanza può comportare multe da 2 a 200 milioni di HUF. La legge aumenta anche il limite minimo di prelievo di contanti per transazione a 150.000 HUF (da 75.000 HUF).14 Si tratta di un intervento normativo significativo volto a garantire l’accesso al contante, che impone notevoli oneri operativi e di costo ai fornitori di servizi di pagamento.
    La MNB sta quindi attivamente regolamentando il mercato finanziario (multe alle assicurazioni, attuazione della nuova legge ATM). Allo stesso tempo, la sua stessa governance (numero di vicepresidenti) e le decisioni controverse del passato (fondazioni) sono soggette ad azioni politiche e legislative che suggeriscono un grado di continuità o protezione per gli accordi precedenti, nonostante i cambiamenti nella leadership della MNB. L’aumento proposto dei vicepresidenti della MNB potrebbe essere interpretato in vari modi: potenziamento delle competenze o potenziale diluizione del potere o inserimento di figure politicamente allineate. La decisione di non abolire le fondazioni MNB, e persino di concedere loro esenzioni, nonostante la precedente posizione dell’attuale Governatore della MNB, è altamente significativa e suggerisce un forte sostegno politico affinché queste fondazioni continuino le loro attività. Ciò crea un quadro complesso: una MNB che applica le regole al mercato ma la cui struttura e questioni legacy sono modellate da considerazioni politiche correnti, il che potrebbe influenzare la fiducia del pubblico e la credibilità dell’istituzione.
  • IV. Relazioni Economiche Ungheria-UE:
  • A. Fondi UE Congelati e Presunte Scappatoie:
    Un articolo del Financial Times del 7 maggio (citato in 15) indicava che l’Ungheria sta tentando di riottenere l’accesso ai fondi UE congelati attraverso presunte scappatoie, causando preoccupazione tra undici stati membri dell’UE. L’accesso ai fondi UE è fondamentale per gli investimenti pubblici e lo sviluppo economico dell’Ungheria.
  • B. L’UE Valuta Misure per Aggirare Potenziali Veti Ungheresi:
    Il 13 maggio, diverse fonti (Bloomberg, Financial Times, Stratfor, RBC-Ukraine, Kyiv Independent) hanno riferito che la Commissione Europea sta attivamente esplorando misure legali e finanziarie per aggirare potenziali veti ungheresi su decisioni chiave. Queste includono:
  • Sanzioni contro la Russia: Le attuali sanzioni UE scadono alla fine di luglio e richiedono un rinnovo unanime. L’Ungheria ha minacciato un veto. L’UE sta valutando meccanismi come il voto a maggioranza qualificata per le estensioni, la conversione delle sanzioni in restrizioni commerciali (ad esempio, dazi), l’imposizione di controlli sui capitali per bloccare i flussi finanziari verso la Russia o l’utilizzo di restrizioni bilaterali.11
  • Adesione dell’Ucraina all’UE: L’Ungheria ha anche ostacolato i progressi nei negoziati di adesione dell’Ucraina all’UE, citando preoccupazioni per i diritti delle minoranze. L’UE sta esplorando scappatoie procedurali per far avanzare i negoziati aprendo singoli capitoli senza un consenso completo.16 Ciò rappresenta una significativa escalation delle tensioni tra l’UE e l’Ungheria, sottolineando la frustrazione per la posizione ungherese e l’importanza strategica di sostenere l’Ucraina.
  • C. Problemi con Irregolarità nei Fondi UE:
    Notizie del 13 maggio hanno evidenziato che quasi 10 miliardi di HUF di fondi UE sono andati persi a causa di progetti irregolari, con i contribuenti ungheresi che alla fine ne hanno coperto il costo. Ciò è stato paragonato al precedente scandalo Elios. Un altro rapporto menzionava l’uso da parte del governo di un “trucco” simile per i fondi UE relativi a una società legata a Rogán Antal.11 Queste accuse rafforzano le preoccupazioni dell’UE sulla corruzione e la corretta gestione dei fondi UE in Ungheria.
    Lo stallo tra UE e Ungheria sta raggiungendo un punto critico. L’UE sta passando dall’esprimere preoccupazione alla pianificazione attiva di contromisure contro i potenziali veti dell’Ungheria, in particolare per quanto riguarda le sanzioni alla Russia e l’adesione dell’Ucraina. L’Ungheria ha costantemente utilizzato il suo potere di veto (o la minaccia di esso) su questioni di politica estera dell’UE. Con le sanzioni in scadenza e il processo di adesione dell’Ucraina che deve progredire, l’UE sembra perdere la pazienza. L’esplorazione di “soluzioni alternative” legali e procedurali 16 è un passo serio, che indica la volontà di isolare l’Ungheria su queste questioni se necessario. Allo stesso tempo, le continue segnalazioni di uso improprio dei fondi UE in Ungheria 11 forniscono un’ulteriore giustificazione per la ferma posizione dell’UE sulla condizionalità dello stato di diritto per i finanziamenti. Ciò crea una situazione ad alto rischio in cui l’Ungheria rischia un ulteriore isolamento all’interno dell’UE e potenziali ripercussioni finanziarie.
  • V. Sviluppi nei Settori Chiave:
  • A. Mercato Energetico:
    Il mercato elettrico ungherese sta affrontando sfide, caratterizzate da “elettricità gratuita a mezzogiorno e prezzi da incubo la sera”. Si sollevano interrogativi su chi pagherà per il successo delle energie rinnovabili, indicando problemi di bilanciamento della rete e di determinazione dei prezzi.5 Un esperto del Boston Consulting Group (BCG) ha anche evidenziato la necessità di risolvere un “trilemma energetico” e migliorare la comunicazione nel settore.11 Il progetto della centrale nucleare Paks II da 4,9 trilioni di HUF è menzionato come un investimento chiave a lungo termine che dovrebbe aumentare la quota del nucleare nel mix energetico ungherese entro il 2030.6 Portfolio.hu ha pubblicato un’intervista (Pletser Tamás) il 13 maggio in cui si afferma che l’Ungheria potrebbe teoricamente sganciarsi dai vettori energetici russi, ma c’è un significativo “intoppo”.5
    La crescita delle energie rinnovabili, sebbene positiva per gli obiettivi ecologici, sta creando una significativa instabilità nel mercato elettrico ungherese (volatilità dei prezzi, problemi di rete). Ciò avviene mentre l’Ungheria è ancora alle prese con la sua dipendenza da fonti energetiche convenzionali (e spesso legate alla Russia) e investe pesantemente nel nucleare (Paks II). L’aumento della generazione da fonti rinnovabili (probabilmente solare) porta a prezzi molto bassi o addirittura negativi durante i periodi di picco di produzione (mezzogiorno). La mancanza di stoccaggio adeguato o di flessibilità della rete significa che questa energia a basso costo non può sempre essere efficacemente utilizzata o spostata. Durante i periodi di bassa produzione da fonti rinnovabili (sera), la dipendenza da fonti di generazione convenzionali, spesso più costose, porta a picchi di prezzo. Ciò crea lo scenario “energia gratuita a mezzogiorno, prezzi da incubo la sera” 5, ponendo sfide per i consumatori e la stabilità della rete. L’Ungheria necessita di investimenti significativi nella modernizzazione della rete, soluzioni di stoccaggio dell’energia e gestione della domanda per integrare efficacemente le energie rinnovabili e stabilizzare i prezzi.
  • B. Industria Automobilistica:
    Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Szijjártó Péter, è intervenuto alla conferenza sull’industria automobilistica dell’Agenzia Ungherese per la Promozione degli Investimenti (HIPA) il 13 maggio.19 Come già notato, si prevede che i dazi statunitensi avranno un impatto significativo sul settore automobilistico ungherese, contribuendo a una riduzione dello 0,4% del PIL, con i soli dazi automobilistici responsabili del 41% di questa perdita di produzione.2 La BERS ha anche rilevato incertezze nel settore automobilistico che ritardano importanti investimenti.2 Le vendite europee di auto elettriche hanno registrato una crescita all’inizio del 2025 dopo tre trimestri di calo, sebbene Tesla abbia perso la sua posizione di leader di mercato in Europa e Cina.11 Il rappresentante del governo ungherese, Magyar Levente, ha annunciato che sono in corso trattative con produttori cinesi di veicoli elettrici per potenziali investimenti greenfield in Ungheria.11
    L’Ungheria sta investendo massicciamente per diventare un hub di produzione di veicoli elettrici e batterie (attirando investimenti cinesi) in un momento in cui il mercato globale dei veicoli elettrici mostra una certa volatilità e, soprattutto, quando misure protezionistiche (dazi USA) minacciano direttamente il settore automobilistico. La strategia economica dell’Ungheria si basa pesantemente sull’attrazione di IDE nel settore automobilistico, sempre più focalizzati su veicoli elettrici e batterie (ad esempio, BMW, CATL, BYD e potenziali nuovi investitori cinesi 11). I dazi statunitensi 2 rappresentano una minaccia diretta a questa strategia. Il mercato dei veicoli elettrici stesso è dinamico (Tesla perde quote 11, Honda Canada ritarda gli investimenti in veicoli elettrici a causa del rallentamento del mercato e dei dazi statunitensi 20), aggiungendo un ulteriore livello di incertezza. Il futuro automobilistico dell’Ungheria è legato al successo della transizione ai veicoli elettrici e alla sua capacità di navigare nelle tensioni commerciali globali.
  • C. Farmaceutica (Richter Gedeon):
    La società farmaceutica Gedeon Richter Plc. ha riportato risultati positivi per il Q1 2025, con una crescita dei ricavi in linea con le aspettative.11 Il 13 maggio, Richter ha anche annunciato il suo ingresso nel mercato statunitense dell’infertilità 21 e ha fatto annunci riguardanti transazioni con azioni proprie e altre “Informazioni Straordinarie”.22 Richter è una grande multinazionale ungherese e un attore chiave nel settore farmaceutico ad alto valore aggiunto.
    In un contesto di più ampie incertezze economiche e revisioni negative per alcuni settori, Gedeon Richter fornisce notizie positive con solidi risultati del Q1 e una strategica espansione internazionale. La performance costante di Richter 11 dimostra la forza del suo core business. L’espansione in nuovi mercati redditizi come quello statunitense dell’infertilità 21 indica una strategia di crescita proattiva. Ciò contrasta con le prospettive più difficili per settori come l’edilizia o parti dell’industria automobilistica colpite da shock esterni. Il settore farmaceutico, e Richter in particolare, funge da importante pilastro di stabilità e crescita per l’economia ungherese.
  • VI. Istantanea dei Mercati Finanziari (13 Maggio 2025):
  • A. Tasso di Cambio del Fiorino (HUF):
    Il 13 maggio 2025, il tasso di cambio EUR/HUF era di 404,8300.23 Il tasso USD/HUF era di circa 364,30 (calcolato come 404,8300 / 1,1112 USD/EUR da 23; Forbes riportava 1 USD = 364,2987 HUF alle 11:37 UTC 24). Economx.hu ha anche riferito che il fiorino si stava “rafforzando”, sebbene non “energicamente” (acélosan).21
  • B. Borsa di Budapest (BUX):
    L’indice BUX è stato riportato a 93.813,5 punti, in rialzo dello +0,09% il 13 maggio (dato di apertura o prima mattinata da 22). Economx.hu ha riferito alle 18:11 che il “BUX ha nuovamente sfondato il soffitto di cristallo”, suggerendo un movimento positivo durante la giornata.21
    Tra gli annunci societari chiave del 13 maggio 22: Gedeon Richter Plc. (transazioni con azioni proprie, informazioni straordinarie), Magyar Telekom Plc. (decisione del CdA sulla separazione dell’infrastruttura mobile passiva), 4iG Plc. (annuncio straordinario sull’aggiudicazione della gara VIMA, presentazione per roadshow), Graphisoft Park SE (nomina nuovo CEO).
  • C. Mercato dei Titoli di Stato:
    Gli investitori in Buoni del Tesoro Premium Ungheresi (PMÁP) riceveranno 260 miliardi di HUF in capitale e interessi nella prossima settimana. Lo stock totale di PMÁP detenuto dal pubblico è di circa 5.000 miliardi di HUF.21 Il 13 maggio, l’Agenzia per la Gestione del Debito Pubblico (ÁKK) ha tenuto un’asta di buoni del tesoro scontati (DKJ). A fronte di un’emissione prevista di 30 miliardi di HUF, la domanda è stata quasi doppia, portando a una vendita aumentata di 40 miliardi di HUF. Il rendimento medio è stato del 6,33%.21 Il Bónusz Állampapír offriva il 7,36% e il FixMÁP il 6,67%.21
    Tabella 2: Dati dei Mercati Finanziari (13 maggio 2025)
IndicatoreValoreFonte
Tasso di Cambio EUR/HUF404,830023
Tasso di Cambio USD/HUF~364,3023
Indice BUX (Valore, % Var. 13 Maggio)93.813,5; +0,09%21
Rendimento Medio DKJ a 3 mesi (Asta 13 Maggio)6,33%21
Rendimento Bónusz Állampapír (ult. disp.)7,36%21
Rendimento FixMÁP (ult. disp.)6,67%21

    I mercati finanziari il 13 maggio riflettono una certa resilienza ma non segnalano una fiducia sfrenata. Mentre il BUX ha mostrato una certa forza e l’asta DKJ ha avuto successo, il rafforzamento del fiorino è stato modesto. L’imminente ingente pagamento dei PMÁP rappresenta un evento di liquidità il cui impatto sul mercato è ancora da vedere. Le notizie societarie positive (Richter [11, 21]; Magyar Telekom [22]) suggeriscono un certo ottimismo da parte degli investitori. Il successo dell’asta DKJ [21] a un rendimento del 6,33% indica un continuo appetito per il debito pubblico ungherese, sebbene a rendimenti relativamente elevati. Il pagamento di 260 miliardi di HUF per i PMÁP [21] è una somma significativa; il modo in cui questo denaro verrà reinvestito influenzerà le dinamiche di mercato. Il quadro macroeconomico generale (crescita lenta [2], avvertimento BERS [3]) fornisce uno sfondo che induce alla riflessione su qualsiasi ottimismo di mercato.

  • VII. Altre Notizie Economiche Rilevanti:
  • A. Divieto di Specifiche Bevande Energetiche per i Giovani:
    È stato annunciato un divieto su alcune bevande energetiche per i giovani in Ungheria, con numerosi ingredienti inseriti in un elenco di sostanze proibite.5 Si tratta di una misura di sanità pubblica con implicazioni economiche per produttori, distributori e rivenditori.
  • B. Miglioramenti al Trasporto Pubblico di Budapest:
    La società di trasporto pubblico di Budapest (BKK) ha annunciato che i servizi della metropolitana funzioneranno fino a tarda notte a partire dall’estate.5 Ciò può avere impatti economici positivi sostenendo l’economia notturna e migliorando la mobilità.
    Queste notizie, apparentemente minori, riflettono temi più ampi di intervento governativo che modella l’attività economica attraverso la regolamentazione e la fornitura di servizi. Il divieto delle bevande energetiche 5 è guidato da preoccupazioni di sanità pubblica ma influenzerà le imprese del settore. L’estensione dell’orario della metropolitana 5 è un miglioramento del servizio pubblico che può stimolare l’attività economica a Budapest.
  • Considerazioni Conclusive:
    Il 13 maggio 2025 ha presentato un quadro economico complesso per l’Ungheria. Se da un lato si sono registrati alcuni sviluppi positivi a livello microeconomico, come i solidi risultati aziendali di Richter e il successo delle aste del debito, le prospettive macroeconomiche sono state temperate dalla revisione al ribasso della crescita del PIL da parte della BERS, che ha evidenziato vulnerabilità esterne come i dazi statunitensi e le incertezze in settori di investimento chiave. La politica governativa ha mostrato un duplice approccio, lanciando nuove misure di stimolo pur segnalando una stretta fiscale. Le tensioni con l’UE sono rimaste un importante sottofondo, con potenziali implicazioni per i finanziamenti e la posizione internazionale. L’inflazione ha continuato a moderarsi, ma la stagnazione economica sottostante (0,0% PIL Q1) e i rischi inflazionistici regionali richiedono cautela. La giornata ha sottolineato le sfide che l’Ungheria deve affrontare nel navigare i venti contrari dell’economia globale, gestendo al contempo le pressioni fiscali interne e le complesse relazioni con l’UE.

FONTI

  1. bbj.hu, accessed May 13, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/ebrd-puts-hungary-gdp-growth-at-1-5-in-2025-2-7-in-2026/#:~:text=The%20European%20Bank%20for%20Reconstruction,Prospects%20report%20released%20on%20Tuesday.
  2. EBRD forecasts Hungary’s GDP will grow by 1.5% in 2025 and 2.7% in 2026, accessed May 13, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/ebrd-forecasts-hungary-s-gdp-will-grow-by-1-5-in-2025-and-2-7-in-2026
  3. EBRD cuts growth forecasts amid surging trade policy uncertainty, accessed May 13, 2025, https://www.ebrd.com/home/news-and-events/news/2025/rep-may-25.html
  4. Nagyon jó hír jött Európa legnagyobb gazdaságából – Portfolio.hu, accessed May 13, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250513/nagyon-jo-hir-europa-legnagyobb-gazdasagabol-760733?amp
  5. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed May 13, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  6. Hungary Construction Industry Report 2025: Output to Decline by 2% this Year Before Bouncing Back and Recording an AAGR of 4.7% During 2026 and 2029 – ResearchAndMarkets.com – Business Wire, accessed May 13, 2025, https://www.businesswire.com/news/home/20250513024030/en/Hungary-Construction-Industry-Report-2025-Output-to-Decline-by-2-this-Year-Before-Bouncing-Back-and-Recording-an-AAGR-of-4.7-During-2026-and-2029—ResearchAndMarkets.com
  7. Hungary Inflation Slows to 5-Month Low – Trading Economics, accessed May 13, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi/news/458206
  8. Hungarian Central Statistical Office, accessed May 13, 2025, https://www.ksh.hu/?lang=en
  9. Unemployment trends in the European Union Member States, March 2025 – KSH, accessed May 13, 2025, https://www.ksh.hu/s/en/experimental-statistics/publications/unemployment-trends-in-the-european-union-member-states-march-2025/
  10. Több mint 8 milliárdért hirdette a kormány, hogy Magyarország meg tudja csinálni – Telex, accessed May 13, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/05/13/lakmusz-magyarorszag-meg-tudja-csinalni-kampany-jo-hir-konzultacio
  11. Gazdaság rovat – HVG.hu, accessed May 13, 2025, https://hvg.hu/gazdasag
  12. Több mint 100 millióra bírságolt biztosítókat az MNB problémás fedezetek miatt – Telex, accessed May 13, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/05/13/mnb-birsag-biztositokra-103-millio
  13. Hírek | hvg.hu, accessed May 13, 2025, https://hvg.hu/
  14. New Hungarian law requires ATMs in all towns and villages, accessed May 13, 2025, https://cms-lawnow.com/en/ealerts/2025/05/new-hungarian-law-requires-atms-in-all-towns-and-villages
  15. Uniós milliárdokat menthetett meg a kormány, választ adtak Brüsszel kritikáira – Index.hu, accessed May 13, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/13/beruhazas-szabalyozas-rendelet-kormany-europai-unio/
  16. EU, Hungary, Russia, Ukraine: Brussels Weighs Measures to …, accessed May 13, 2025, https://worldview.stratfor.com/situation-report/eu-hungary-russia-ukraine-brussels-weighs-measures-bypass-hungarys-vetoes-russia
  17. EU seeks to bypass Hungary’s block on Ukraine membership talks, accessed May 13, 2025, https://newsukraine.rbc.ua/news/eu-seeks-to-bypass-hungary-s-block-on-ukraine-1747138983.html
  18. EU prepares capital controls, tariffs on Russia in case Hungary blocks sanctions, FT reports, accessed May 13, 2025, https://kyivindependent.com/eu-prepares-to-impose-capital-controls-tariffs-on-russia-if-hungary-blocks-extension-of-sanctions-against-moscow-ft-reports/
  19. Szijjártó Péter szerint az autóipar továbbra is a magyar gazdaság húzóereje – SZOLJON, accessed May 13, 2025, https://www.szoljon.hu/hazai-gazdasag/2025/05/szijjarto-peter-autoipar-magyar-gazdasag-konferencia
  20. Honda Canada postpones multibillion EV investment project in Ontario – AP News, accessed May 13, 2025, https://apnews.com/article/canada-honda-ev-project-delayed-b7c05f857be61263c3227afee04bf37a
  21. Érkezik a májusi kamateső, aranyat ér – Economx.hu, accessed May 13, 2025, https://www.economx.hu/gazdasag/allampapir-jon-a-majusi-kamateso-aranyat-er.809195.html
  22. Budapest Stock Exchange, accessed May 13, 2025, https://www.bse.hu/
  23. Exchange rates (daily parities) – 2025-05-13 | Banque de France, accessed May 13, 2025, https://www.banque-france.fr/en/statistics/rates-and-prices/exchange-rates-daily-parities-2025-05-13
  24. HUF To USD: Convert Hungarian Forint to United States Dollar – Forbes Advisor, accessed May 13, 2025, https://www.forbes.com/advisor/money-transfer/currency-converter/huf-usd/

Briefing Economico Ungherese: 12 Maggio 2025 – Ampliamento del Deficit di Bilancio tra Venti Politici Contrari

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1. Sintesi Esecutiva

La giornata del 12 maggio 2025 è stata segnata da sviluppi significativi per l’economia ungherese, dominati dalla pubblicazione di dati fiscali preoccupanti e da un importante discorso politico del Primo Ministro Viktor Orbán. Il Ministero delle Finanze ha comunicato un drastico peggioramento del saldo di bilancio dello stato centrale per aprile, evidenziando un deficit considerevolmente più ampio rispetto ai mesi precedenti.1 Questo dato si inserisce in un contesto di crescente pressione fiscale, caratterizzato da un elevato deficit accumulato nel primo trimestre, costi crescenti per il servizio del debito e tensioni irrisolte con l’Unione Europea riguardo allo stato di diritto, che hanno portato alla perdita di fondi comunitari cruciali.2 Contemporaneamente, il Primo Ministro Orbán, intervenendo a Budapest, ha collegato le sfide economiche dell’Ungheria e dell’Europa alle politiche dell’UE, alla guerra in Ucraina e alla presunta erosione della sovranità nazionale, criticando aspramente le istituzioni di Bruxelles e ribadendo la sua ferma opposizione a un potenziale disaccoppiamento energetico dalla Russia e all’adesione dell’Ucraina all’UE.4 Le discussioni in corso a livello europeo su un possibile divieto delle importazioni energetiche russe entro il 2027/2028 forniscono un ulteriore contesto alle dichiarazioni del governo.5

PODCAST IN ITALIANO

2. Pubblicazione Indicatore Economico Chiave: Saldo di Bilancio Aprile 2025

Il 12 maggio 2025, il Ministero delle Finanze ungherese ha reso noto il dato relativo al saldo di bilancio del governo centrale per il mese di aprile. Il risultato ha mostrato un deficit pari a −2.851,5 miliardi di HUF.1 Questa cifra rappresenta un notevole ampliamento del disavanzo rispetto al deficit di −831,2 miliardi di HUF registrato a marzo 1, segnalando un deterioramento significativo della posizione fiscale mensile.

Questo dato mensile si aggiunge a un quadro già teso. Il deficit di cassa del settore governativo accumulato nel primo trimestre del 2025 (gennaio-marzo) aveva già raggiunto i 2.550 miliardi di HUF (circa 62,7 miliardi di euro), pari al 61-62% dell’obiettivo di deficit previsto dal governo per l’intero anno.2 Sebbene una certa concentrazione delle spese all’inizio dell’anno fosse attesa (“front-loading”), in parte legata alla struttura delle uscite pianificate 3, l’entità del deficit accumulato fino ad aprile solleva interrogativi sulla capacità del governo di rispettare gli obiettivi fiscali annuali (originariamente fissati al 3,7% del PIL, ma con proiezioni riviste da analisti verso il 4,0% o addirittura il 5,0% 2).

Gli analisti identificano diversi fattori strutturali alla base di questi ampi deficit. Un elemento chiave è il forte aumento dei pagamenti per interessi sul debito pubblico, che nel primo trimestre sono cresciuti del 25% su base annua, raggiungendo 1.553,7 miliardi di HUF (circa 4,05 miliardi di euro).2 Specifiche scadenze per il pagamento degli interessi su alcune serie di Titoli di Stato Premium Ungheresi (destinati al retail) e su obbligazioni in valuta estera (dollari) hanno contribuito in modo significativo alle uscite nei primi mesi dell’anno.3

L’accelerazione del deficit registrata ad aprile, che segue un primo trimestre già molto pesante, suggerisce che la spiegazione legata al solo “front-loading” delle spese potrebbe non essere sufficiente a descrivere pienamente lo squilibrio fiscale. Potrebbe indicare spese significativamente superiori alle previsioni, entrate inferiori alle attese, o una combinazione di entrambi, intensificando la pressione sul raggiungimento dell’obiettivo di deficit annuale. Questa traiettoria fiscale in peggioramento rende l’economia ungherese più esposta. L’elevato deficit, alimentato in parte dai crescenti costi del servizio del debito, aumenta la vulnerabilità alle fluttuazioni dei tassi di interesse e al sentiment degli investitori. Ciò è particolarmente rilevante alla luce delle preoccupazioni espresse dalle agenzie di rating (Standard & Poor’s ha abbassato l’outlook a negativo ad aprile 2025 citando “debito crescente e debole credibilità delle politiche” 2) e degli elevati rendimenti richiesti sui titoli di stato ungheresi (citati al 10,5% in analisi recenti 2). Un deficit elevato richiede maggiori emissioni di debito, e costi per interessi crescenti assorbono una quota maggiore del bilancio, creando un potenziale circolo vizioso e rendendo il finanziamento sui mercati più rischioso e costoso.

Tabella 1: Saldo Mensile del Bilancio Ungherese (Gennaio-Aprile 2025)

Mese (2025)Saldo Effettivo (Miliardi HUF)Saldo Cumulato (Miliardi HUF)
Gennaio-67,8-67,8
Febbraio-1.655,0-1.722,8
Marzo-831,2-2.554,0
Aprile-2.851,5-5.405,5

Fonte: Ministry of Finance, Investing.com 1

3. Narrativa Economica del Governo: Discorso del PM Orbán del 12 Maggio

Il 12 maggio 2025, il Primo Ministro Viktor Orbán ha tenuto un discorso programmatico alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione Europea, svoltasi a Budapest.4 Il messaggio centrale ha dipinto l’Europa come “ricca ma debole”, definendo questa combinazione “la più pericolosa” e sostenendo la necessità di un ritorno alla sovranità nazionale e a parlamenti nazionali più forti come soluzione.4

Dal punto di vista economico, Orbán ha dichiarato fallita la strategia basata sulle sanzioni contro la Russia e sul disaccoppiamento dall’energia russa a basso costo (“Questa guerra è persa”). Ha affermato che l’Europa ha abbandonato il suo precedente modello economico di successo (basato su energia russa a buon mercato e tecnologia tedesca avanzata) senza averlo sostituito con nulla.4 Ha inoltre collegato direttamente la stagnazione economica europea alla guerra in Ucraina e ai fondi ad essa destinati, suggerendo che tali risorse avrebbero potuto stimolare la crescita se fossero rimaste all’interno dell’economia dell’UE.7

Orbán ha criticato aspramente le istituzioni di Bruxelles, accusandole di minare la sovranità nazionale e di tentare di centralizzare il potere, citando i fondi UE trattenuti all’Ungheria come esempio di coercizione politica.4 Ha specificamente avvertito che le proposte dell’UE che impongono un disaccoppiamento energetico dalla Russia “devasterebbero l’economia ungherese”.4

Riguardo alla potenziale adesione dell’Ucraina all’UE, ha ribadito la sua forte opposizione, sostenendo che continuare a sostenere il conflitto aggraverebbe la crisi e che l’adesione dell’Ucraina, specialmente con i meccanismi di finanziamento e le politiche energetiche proposte, “manderebbe in bancarotta l’economia ungherese”.4 Ha inquadrato questa opposizione come una difesa delle famiglie ungheresi.4

Emerge una chiara divergenza tra la narrativa presentata da Orbán il 12 maggio e le analisi economiche disponibili. Mentre il Primo Ministro attribuisce le difficoltà economiche principalmente a fattori esterni (politiche UE, guerra, sanzioni), diverse analisi sottolineano il peso determinante di fattori fiscali interni: l’impennata dei costi per interessi 2, le scelte di spesa domestica (come i tagli fiscali citati in 2) e, in modo critico, l’impatto della perdita di oltre 1 miliardo di euro di fondi UE a causa delle dispute sullo stato di diritto.2 Questa discrepanza suggerisce una strategia politica volta a deviare l’attenzione dalle responsabilità delle politiche interne verso attori esterni.

Inoltre, Orbán collega esplicitamente l’opposizione alle politiche energetiche dell’UE (disaccoppiamento dalla Russia) all’opposizione all’adesione dell’Ucraina all’UE, presentandole entrambe come minacce esistenziali per l’economia e la sovranità dell’Ungheria.4 Non si tratta di questioni separate nella sua retorica: la proposta di disaccoppiamento energetico, vista come devastante, è inserita nel contesto della potenziale adesione ucraina e legata a un presunto schema più ampio di Bruxelles per scavalcare gli interessi nazionali. Questa narrazione unificata trasforma la resistenza a specifiche politiche UE in una difesa della sovranità nazionale e della sopravvivenza economica, rafforzando la sua posizione politica interna contro le pressioni esterne percepite.

4. Contesto Economico Sottostante e Preoccupazioni Fiscali (rilevanti al 12 Maggio)

Le notizie del 12 maggio si inseriscono in un contesto economico generale complesso per l’Ungheria. L’economia nazionale ha registrato una contrazione nel primo trimestre del 2025.7 Persistono preoccupazioni per l’inflazione (al 4,5% secondo un’analisi, contro un obiettivo del 3,2% 2) e la crescita del PIL appare più lenta del previsto (stime recenti indicano un 2,5% contro un 3,4% precedente 2).

Analisti, come quelli di OTP Bank citati in un report 2, avvertono che le dinamiche del debito ungherese sono insostenibili senza misure di austerità. Ciò è particolarmente vero alla luce di iniziative costose come gli sgravi fiscali per le famiglie e le madri (che si stima costeranno l’1% del PIL entro il 2029 2). Nonostante questi venti contrari, il governo mantiene obiettivi ambiziosi per il 2025.7

Un fattore critico, evidenziato nelle analisi 2, è la perdita di oltre 1 miliardo di euro di fondi UE nel 2025 a causa delle dispute sullo stato di diritto. Questo include fondi di coesione congelati, esborsi del Piano di Ripresa e Resilienza bloccati e un “meccanismo di compensazione” UE che recupera multe per violazioni in materia di asilo. Questi fondi erano precedentemente considerati cruciali per compensare i deficit e finanziare investimenti.2 Il conflitto con l’UE su questioni relative allo stato di diritto (come la politicizzazione della giustizia, la corruzione e la limitazione della libertà dei media 2) non è quindi solo una questione politica, ma ha conseguenze fiscali dirette e gravi, che contribuiscono ad aggravare il deficit di bilancio riportato oggi. La retorica anti-Bruxelles di Orbán 4, sebbene politicamente utile sul piano interno, contribuisce direttamente alle difficoltà economiche evidenziate dai dati.

La combinazione di deficit elevati, debito crescente, incertezza politica e conflitto con l’UE ha portato a outlook negativi da parte delle agenzie di rating (come S&P 2) e a costi di finanziamento elevati (rendimenti al 10,5% menzionati 2), segnalando la cautela degli investitori.2

Il governo si trova di fronte a un difficile dilemma politico-economico: mantenere il sostegno popolare attraverso spese e tagli fiscali 7, perseguire il consolidamento fiscale richiesto dai mercati e dagli analisti 2, e gestire le ricadute economiche dei suoi conflitti politici con l’UE.2 L’ampio deficit di aprile suggerisce che il raggiungimento simultaneo di questi obiettivi sta diventando sempre più problematico. La ricerca di spesa populista rende più difficile il consolidamento; il consolidamento fiscale potrebbe richiedere tagli impopolari; la riconciliazione con l’UE potrebbe necessitare di cambiamenti politici che il governo non sembra disposto a fare.

5. Ambiente Esterno: Sviluppi della Politica Energetica UE

Le forti dichiarazioni del Primo Ministro Orbán del 12 maggio 4 riguardo all’impatto devastante di un potenziale disaccoppiamento energetico UE dalla Russia acquistano rilevanza alla luce delle discussioni in corso a livello europeo. Recenti roadmap della Commissione Europea, nell’ambito dell’iniziativa REPowerEU, mirano a eliminare gradualmente le importazioni di energia russa, con un obiettivo specifico per il gas russo fissato entro la fine del 2027.5 Proposte legislative attese per giugno 2025 dovrebbero includere misure come il divieto di nuovi contratti per il gas russo e potenziali restrizioni sull’uranio russo.5 Sebbene la data specifica del 2028 menzionata in alcune fonti ungheresi 9 si allinei a questo orizzonte temporale più ampio, i piani della Commissione sembrano indicare la fine del 2027 come scadenza chiave.5

È importante notare che l’approvazione di questi piani richiederà una maggioranza qualificata tra gli stati membri, il che significa che singoli paesi, come l’Ungheria, non potranno bloccarli da soli.6 In questo contesto, le energiche dichiarazioni di Orbán del 12 maggio possono essere interpretate come una manovra politica preventiva. Affermando con forza che questi piani “devasterebbero” l’economia ungherese prima che siano finalizzati e votati, il governo mira a consolidare l’opposizione interna, potenzialmente influenzare altri stati membri scettici e creare una leva politica per negoziare deroghe o ritardi, posizionando l’Ungheria come vittima delle politiche di Bruxelles.

6. Altre Notizie Interne Rilevanti (Minori)

Tra le altre notizie del giorno, il portale ungherese 24.hu ha riportato il 12 maggio che l’Amministrazione Nazionale delle Imposte e delle Dogane (NAV) ha riscontrato errori in centinaia di migliaia di dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche, fornendo indicazioni ai contribuenti su come evitare sanzioni.11 Sebbene non si tratti di un evento macroeconomico di primo piano, riflette processi amministrativi con un impatto sulle famiglie. Diverse altre fonti di notizie ungheresi consultate per notizie economiche specifiche del 12 maggio sono risultate inaccessibili 9 o contenevano principalmente notizie non economiche per questa data.9

7. Conclusioni dell’Analista

Il netto peggioramento del saldo di bilancio di aprile, comunicato il 12 maggio 2025, sottolinea le significative sfide fiscali che l’Ungheria deve affrontare. L’ampio deficit mensile si aggiunge a un primo trimestre già gravato da uscite elevate, in particolare per il servizio del debito, mettendo sotto forte pressione il raggiungimento degli obiettivi fiscali annuali.

Contemporaneamente, il discorso del Primo Ministro Orbán ha offerto una narrativa politica che attribuisce le difficoltà economiche principalmente a fattori esterni – le politiche dell’UE percepite come ostili, le sanzioni e la guerra in Ucraina. Questa interpretazione diverge dalle analisi che evidenziano il ruolo cruciale dei fattori interni, tra cui l’aumento dei costi del debito, le scelte di spesa discrezionali e, soprattutto, l’impatto negativo derivante dalla perdita di fondi UE a causa delle persistenti dispute sullo stato di diritto.

L’outlook economico per l’Ungheria appare complesso e incerto. La confluenza di dati fiscali deboli, tensioni politiche con l’UE e le potenziali ricadute delle future politiche energetiche europee crea un contesto difficile. Aumentano i rischi per gli investitori e il governo potrebbe trovarsi costretto a compiere scelte difficili tra il necessario consolidamento fiscale e il mantenimento di misure popolari. I rischi chiave identificati – una traiettoria del debito potenzialmente insostenibile senza un accesso pieno ai fondi UE, possibili declassamenti del rating sovrano, pressioni sulla valuta e la difficoltà politica nell’attuare riforme strutturali credibili – rimangono al centro dell’attenzione.2

FONTI

  1. Hungary Budget Balance – Investing.com, accessed May 12, 2025, https://www.investing.com/economic-calendar/hungarian-budget-balance-1230
  2. Hungary’s Fiscal Tightrope: Deficits, Debt, and the Cost of Defiance – AInvest, accessed May 12, 2025, https://www.ainvest.com/news/hungary-fiscal-tightrope-deficits-debt-cost-defiance-2505/
  3. Significant Hungarian budget deficit in March | snaps – ING Think, accessed May 12, 2025, https://think.ing.com/snaps/significant-hungarian-budget-deficit-in-march/
  4. PM Orbán: Europe is rich but weak, and this is the … – About Hungary, accessed May 12, 2025, https://abouthungary.hu/blog/pm-orban-europe-is-rich-but-weak-and-this-is-the-most-dangerous-combination
  5. REPowerEU Roadmap: Phasing-out the Last Russian Energy Imports | Think Tank Europa, accessed May 12, 2025, https://thinkeuropa.dk/en/explainer/2025-05-repowereu-roadmap-phasing-out-the-last-russian-energy-imports
  6. EU plans to end Russian gas imports by end of 2027 – Carbon Brief, accessed May 12, 2025, https://www.carbonbrief.org/daily-brief/eu-plans-to-end-russian-gas-imports-by-end-of-2027/
  7. Prime Minister Viktor Orbán on the Kossuth Radio … – About Hungary, accessed May 12, 2025, https://abouthungary.hu/speeches-and-remarks/prime-minister-viktor-orban-on-the-kossuth-radio-programme-good-morning-hungary-6821bb021ff21
  8. Hungary political briefing: Economy strategy for 2025 – China-CEE Institute, accessed May 12, 2025, https://china-cee.eu/2025/03/05/hungary-political-briefing-economy-strategy-for-2025-hungary/
  9. Híradó, 2025. május 12. 18:00 | hirado.hu, accessed May 12, 2025, https://hirado.hu/video/2025/05/12/hirado-2025-majus-12-1800
  10. Híradó, 2025. május 12. 10:00 | hirado.hu, accessed May 12, 2025, https://hirado.hu/video/2025/05/12/hirado-2025-majus-12-1000
  11. A nap legfontosabb hírei – 2025. május 12. – 24.hu, accessed May 12, 2025, https://24.hu/belfold/2025/05/12/a-nap-legfontosabb-hirei-2025-majus-12/
  12. accessed January 1, 1970, https://24.hu/gazdasag/
  13. accessed January 1, 1970, https://hirado.hu/gazdasag/
  14. Trump: Az EU sok szempontból aljasabb, mint Kína – 24.hu, accessed May 12, 2025, https://24.hu/kulfold/2025/05/12/trump-eu-kina-aljas-buntetovam-beszolas/

Sintesi Economica Ungherese: Analisi degli Sviluppi Chiave del 9 Maggio 2025

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I. Panoramica Esecutiva

La giornata del 9 maggio 2025 presenta un quadro economico ungherese complesso e sfaccettato. Le principali dinamiche osservate includono una persistente lotta contro l’inflazione, che si attesta al di sopra delle aspettative degli analisti nonostante una lieve decelerazione, e le energiche risposte del governo attraverso l’estensione dei tetti ai prezzi. Parallelamente, le imprese ungheresi continuano a fronteggiare la sfida significativa degli elevati costi energetici, che ne minano la competitività a livello europeo. Sul fronte societario, i risultati positivi del primo trimestre di importanti aziende come MOL e OTP Bank offrono segnali di resilienza in settori chiave. Tuttavia, questo scenario è offuscato da acute perturbazioni operative, come una vasta interruzione di corrente elettrica, e da una rinnovata debolezza del fiorino, che collettivamente segnalano vulnerabilità sottostanti e un equilibrio potenzialmente fragile. L’economia ungherese appare quindi caratterizzata da un’interazione tra interventi governativi aggressivi volti a mitigare l’inflazione e problematiche strutturali radicate, come i costi energetici onerosi per il settore produttivo. Mentre i solidi risultati trimestrali di grandi conglomerati potrebbero suggerire una certa capacità di tenuta, l’emergere di criticità operative e l’instabilità valutaria indicano che l’economia sta affrontando contemporaneamente malesseri cronici e sintomi acuti, con le politiche governative attivamente impegnate a gestire gli impatti immediati.1

PODCAST IN ITALIANO

II. Dinamiche dell’Inflazione e Risposte del Governo

A. Pubblicazione dei Dati sull’Inflazione di Aprile 2025

In data 9 maggio 2025, l’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) ha comunicato i dati relativi all’inflazione per il mese di aprile 2025. I prezzi al consumo hanno registrato un incremento del 4.2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.1 Questo dato segna una decelerazione rispetto al tasso di inflazione annuo del 4.7% osservato a marzo. Nonostante questa riduzione, il valore del 4.2% si è rivelato superiore alle attese degli analisti, che avevano previsto un tasso del 4.0%.1 Su base mensile, i prezzi hanno mostrato un lieve aumento dello 0.2% ad aprile.1

L’analisi settoriale dell’inflazione rivela tendenze divergenti:

  • I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 5.4% su base annua.1 Tuttavia, un’analisi di Erste Market ha evidenziato una significativa diminuzione mensile dei prezzi alimentari dell’1.3% ad aprile, attribuendo questo calo alle politiche governative di limitazione dei margini di profitto.4
  • I prezzi dell’elettricità, del gas e di altri combustibili sono cresciuti del 3.5% su base annua.1
  • Il costo dei servizi ha subito un forte incremento, salendo del 7.0% su base annua 1, indicando pressioni inflazionistiche sottostanti significative in questo comparto.

Il rapporto sull’inflazione rappresenta un dato cruciale, in grado di modellare la percezione della stabilità economica, influenzare le considerazioni di politica monetaria e impattare direttamente il potere d’acquisto delle famiglie. La discrepanza rispetto alle aspettative degli analisti, in particolare il dato principale superiore alle previsioni, suggerisce che le pressioni inflazionistiche potrebbero essere più radicate di quanto precedentemente stimato. L’andamento contrastante dei prezzi alimentari (aumento su base annua, calo su base mensile) illustra la complessa interazione degli interventi governativi.

Tabella 1: Principali Indicatori dell’Inflazione Ungherese – Aprile 2025

IndicatoreValore – Aprile 2025Confronto con Mese Precedente (Marzo 2025)Confronto con Aspettative AnalistiFonte Primaria
Inflazione Annua (IPC YoY)4.2%Da 4.7% (Mar)Superiore a 4.0% atteso1
Inflazione Mensile (IPC MoM)+0.2%Non specificato per MarzoNon specificato1
Inflazione Alimentare (Prezzi Alimentari YoY)+5.4%Non specificato per Marzo“calo più modesto” 11
Inflazione Alimentare (Prezzi Alimentari MoM)-1.3%Non specificato per MarzoNon specificato4
Inflazione Servizi (Servizi YoY)+7.0%Non specificato per MarzoNon specificato1
Inflazione Energia, Gas, Altri Carburanti (Energia YoY)+3.5%Non specificato per Marzo“ruolo nel mantenere elevata l’inflazione” 11

B. Interventi Governativi e Prospettive

Il Primo Ministro Viktor Orbán, intervenendo a Kossuth Radio il 9 maggio, ha difeso l’approccio interventista del governo, affermando la necessità di agire per proteggere le famiglie da quelli che ha definito “aumenti di prezzo ingiustificati”, in un contesto di inflazione che mette sotto pressione i bilanci familiari.2 Orbán ha specificamente giustificato la recente estensione dei tetti ai prezzi per includere beni per la casa e per la cura della persona. Questa misura, annunciata il giorno precedente, amplia i limiti ai margini di profitto a oltre 1,000 articoli domestici suddivisi in 30 categorie, con l’aspettativa governativa di una riduzione media dei prezzi superiore al 10% per tali beni.2 Il Primo Ministro ha attribuito il grave shock inflazionistico ungherese principalmente al conflitto armato in Ucraina, descrivendolo come un “colpo esterno” che ha severamente colpito l’economia del paese.2

Il Ministero dell’Economia Nazionale, in una dichiarazione del 9 maggio, ha espresso ottimismo riguardo a una continua discesa dell’inflazione nei prossimi mesi. Tale ottimismo si fonda sulle recenti misure governative, tra cui la riduzione dei margini di profitto introdotta il 17 marzo, la sua prevista estensione a partire dal 19 maggio, e il congelamento delle commissioni sui conti correnti, delle tariffe di telecomunicazione e dei premi delle assicurazioni sulla casa.1 Queste dichiarazioni sottolineano la strategia proattiva e dirigista del governo nel combattere l’inflazione, facendo ampio ricorso ai controlli sui prezzi.

C. Commenti degli Analisti e Percezione del Mercato

L’agenzia di stampa economica locale Portfolio.hu (citata da Xinhua in 1) ha osservato che la decelerazione dell’inflazione ad aprile è stata più lenta di quanto anticipato dagli operatori di mercato. Portfolio.hu ha attribuito questo andamento a una “più modesta diminuzione dei prezzi alimentari” (su base annua o rispetto alle attese di un calo più marcato) e al ruolo dei prezzi dei carburanti nel mantenere elevata l’inflazione. Anche l’analisi di Erste Market 4 ha confermato che il dato di aprile del 4.2% è risultato superiore alla loro aspettativa del 4.0%. Il commento indipendente degli analisti fornisce un importante riscontro, o contrappunto, alle narrazioni ufficiali. Il consenso sul fatto che la disinflazione sia più lenta del previsto, nonostante gli estesi controlli, suggerisce complessità sottostanti o limiti nell’approccio politico attuale.

Il netto contrasto tra la diminuzione mensile dei prezzi alimentari 4, verosimilmente dovuta ai tetti diretti sui margini di profitto, e il sostanziale aumento annuo del 7.0% dei prezzi dei servizi 1 suggerisce fortemente un effetto di “dispersione” o “spostamento della pressione”. Le imprese che affrontano margini ridotti sui beni calmierati potrebbero aumentare aggressivamente i prezzi nei settori non calmierati, come i servizi, per mantenere la redditività complessiva in un contesto di crescenti costi di input (energia, salari influenzati dall’inflazione generale). Sebbene i controlli sui prezzi appaiano efficaci sugli articoli mirati, non sembrano sopprimere la pressione inflazionistica generale; piuttosto, questa pressione sembra reindirizzarsi verso settori con maggiore libertà di fissazione dei prezzi. Ciò potrebbe creare un onere inflazionistico disomogeneo, danneggiando potenzialmente i consumatori in modo sproporzionato attraverso i costi dei servizi e distorcendo l’allocazione delle risorse. Solleva inoltre interrogativi sulla sostenibilità dei tetti ai prezzi come soluzione a lungo termine se questi si limitano a spostare, anziché sedare, le pressioni inflazionistiche.

Inoltre, le ottimistiche proiezioni del Ministero dell’Economia Nazionale su una continua diminuzione dell’inflazione grazie alle misure adottate 1 si scontrano con la valutazione degli analisti di mercato, secondo cui la disinflazione è “più lenta del previsto”.1 Questa divergenza evidenzia un potenziale divario tra le aspirazioni politiche e la realtà economica sul campo, che potrebbe influire sulla credibilità e sulla prevedibilità. Se le aspettative del mercato si discostano costantemente dalle previsioni governative, ciò può erodere la fiducia nelle indicazioni ufficiali. Inoltre, se le politiche si basano su presupposti eccessivamente ottimistici, potrebbero rivelarsi insufficienti, rendendo necessarie misure più drastiche o dirompenti in un secondo momento.

III. Impatto dei Costi Energetici e Altre Sfide Operative

A. Pressione dei Prezzi Energetici sulla Competitività Aziendale

Un’analisi pubblicata il 9 maggio 2025 dall’agenzia di stampa finanziaria ungherese Portfolio.hu 3 ha rivelato che i prezzi dell’elettricità per usi non residenziali in Ungheria sono aumentati fino a posizionarsi tra il secondo e il quarto posto più alti in Europa in diverse fasce di consumo durante la seconda metà del 2024. Questo sviluppo ha ulteriormente eroso la competitività delle aziende ungheresi. Nello specifico, in una categoria di consumo, il prezzo lordo dell’elettricità ungherese per usi non residenziali (0.2216 EUR/kWh) è stato il terzo più alto in Europa nel secondo semestre 2024, inferiore solo a Cipro e Danimarca.3 Per quanto riguarda i prezzi del gas naturale per usi non residenziali, la situazione è apparsa mista: una grande fascia di consumo ha affrontato il prezzo medio “di gran lunga più alto” in Europa, mentre i consumatori aziendali più piccoli hanno visto i prezzi del gas tornare nella media europea.3 Sebbene i dati Eurostat citati risalgano al secondo semestre 2024, la loro pubblicazione e analisi in questa data li inquadra come una preoccupazione attuale e pressante. Costi energetici elevati gonfiano direttamente le spese operative delle imprese, in particolare nei settori manifatturiero e industriale, ostacolando così la loro capacità di competere a livello internazionale e potenzialmente influenzando le decisioni di investimento e la creazione di posti di lavoro.

B. Interruzioni dell’Approvvigionamento Energetico

L’emittente statale ungherese Hirado.hu ha riportato il 9 maggio 2025 la notizia di un “hatalmas áramszünet” (una vasta interruzione di corrente) destinata a verificarsi o già in corso in Ungheria, interessando “diverse migliaia” di persone.5 La notizia è stata pubblicata 23 minuti prima dell’orario di acquisizione dello snippet, indicandone l’immediatezza. Questo evento segnala una crisi operativa acuta con ripercussioni economiche dirette e immediate. Per le imprese, significa perdita di produzione, servizi non erogati e potenziali danni alle attrezzature. Per le famiglie, comporta disagi significativi. Questo evento, che si verifica sullo sfondo di prezzi energetici già elevati, solleva preoccupazioni sull’affidabilità e la resilienza dell’infrastruttura energetica ungherese.

Le notizie del 9 maggio presentano una sfida energetica aggravata per l’Ungheria. Le imprese non solo sono alle prese con alcuni dei prezzi energetici non residenziali più alti d’Europa 3, che incidono sulla loro competitività a lungo termine, ma affrontano anche minacce immediate alla continuità operativa a causa di interruzioni dell’approvvigionamento energetico come la vasta interruzione di corrente.5 Questa duplice crisi (costo e affidabilità) crea un ambiente operativo significativamente più ostile. La sinergia di questi due problemi è più dannosa di ciascuno preso isolatamente: costi elevati comprimono la redditività e la competitività; forniture inaffidabili paralizzano completamente le operazioni, portando a perdite dirette di produzione e potenzialmente danneggiando la reputazione. Tale situazione potrebbe compromettere gravemente l’attrattiva dell’Ungheria per nuovi investimenti industriali, specialmente nei settori ad alta intensità energetica.

Sebbene la causa dell’interruzione di corrente non sia specificata 5, interruzioni su così vasta scala spesso indicano problemi sottostanti nella manutenzione della rete, nella capacità o nell’ammodernamento. Ciò solleva interrogativi sull’adeguatezza degli investimenti passati e attuali nelle infrastrutture energetiche e mette implicitamente in discussione l’efficacia complessiva della politica energetica nazionale se questa si traduce sia in prezzi elevati sia in un’affidabilità discutibile. L’attenzione del governo sui tetti ai prezzi in altri settori 1 potrebbe anche distogliere l’attenzione o le risorse dall’affrontare queste esigenze infrastrutturali più fondamentali nel settore energetico. L’interruzione del 9 maggio funge da segnale di allarme critico sulla necessità che la resilienza delle infrastrutture diventi una priorità politica chiave accanto alla gestione dei prezzi.

IV. Performance Aziendale e Dinamiche di Mercato

A. Risultati Aziendali del Primo Trimestre 2025

L’analisi di Erste Market del 9 maggio 4 ha fornito indicazioni sui risultati finanziari del primo trimestre di due importanti società ungheresi:

  • Gruppo MOL (Energia): Ha riportato risultati per il primo trimestre “molto migliori” del previsto. Questa solida performance è stata attribuita principalmente al suo segmento di business downstream (lavorazione e commercializzazione). Erste Market ha commentato che ciò suggerisce una stabilizzazione della generazione di profitti di MOL a un livello di picco, il che potrebbe portare a una rivalutazione positiva della società da parte del mercato, in assenza di significative notizie negative a livello globale.
  • OTP Bank (Servizi Finanziari): Ha riportato risultati per il primo trimestre “leggermente migliori” del previsto. La banca ha inoltre confermato i suoi obiettivi aziendali esistenti per l’anno.

I risultati del primo trimestre di MOL e OTP, in quanto importanti indicatori dell’economia ungherese rispettivamente nei settori energetico e finanziario, offrono segnali vitali sulla salute e la resilienza delle imprese in mezzo alle prevalenti condizioni economiche. La loro performance superiore alle attese fornisce una contro-narrazione positiva ad alcune delle più ampie preoccupazioni macroeconomiche.

B. Andamento del Fiorino Ungherese

Erste Market 4 ha riportato che giovedì 8 maggio 2025, il Fiorino Ungherese (HUF) si è indebolito nei confronti dell’Euro di circa lo 0.5%. Il deprezzamento è stato più pronunciato nei confronti dello Zloty polacco, con il Fiorino che ha perso circa l’1% del suo valore. Un titolo in un articolo di Portfolio.hu datato 9 maggio 6 menzionava “405 alatt az euró” (Euro sotto i 405 [HUF]). Senza ulteriore contesto sui livelli immediatamente precedenti, ciò suggerisce che il tasso di cambio EUR/HUF si attestava in quella zona. Dato che 4 ha riportato un indebolimento giovedì, questo livello potrebbe riflettere una leggera ripresa o stabilizzazione dopo tale indebolimento, o semplicemente la sua attuale fascia di negoziazione. Le fluttuazioni valutarie sono un barometro chiave della salute economica e del sentimento degli investitori. Un indebolimento del Fiorino può esacerbare le pressioni inflazionistiche aumentando il costo delle importazioni (inclusi energia e materie prime) e può anche influire sul costo del servizio del debito denominato in valuta estera.

C. Contesto di Mercato Regionale

Portfolio.hu, il 9 maggio 6, ha riportato un avvertimento emesso da S&P Global riguardante la Romania. L’agenzia di rating ha avvertito che la crisi politica in corso in Romania e i potenziali ritardi nell’attuazione di risposte politiche agli squilibri economici potrebbero minare le fonti di finanziamento esterno del paese. Sebbene questa notizia riguardi direttamente la Romania, la sua segnalazione da parte di una delle principali testate finanziarie ungheresi il 9 maggio ne indica la percepita rilevanza per l’ambiente economico ungherese. L’instabilità regionale, in particolare in un paese vicino con significativi legami economici, può avere effetti di ricaduta sull’Ungheria attraverso i canali commerciali, il sentimento degli investitori nei confronti della regione dell’Europa Centrale e Orientale (CEE) e potenzialmente un aumento dei premi di rischio.

I solidi risultati del Q1 di MOL e OTP 4 presentano un notevole contrasto con le più ampie difficoltà macroeconomiche, quali inflazione persistente 1, costi energetici paralizzanti per molte imprese 3 e un indebolimento della valuta nazionale.4 Ciò suggerisce che le grandi società, spesso diversificate a livello internazionale e con un significativo potere di mercato, potrebbero possedere la resilienza (ad esempio, potere di determinazione dei prezzi, copertura sofisticata, accesso alla finanza internazionale, beneficiando di specifiche condizioni di mercato come MOL con i prezzi dell’energia) per navigare le sfide interne in modo più efficace rispetto alle piccole e medie imprese focalizzate sul mercato domestico. Questo potrebbe indicare un’economia a due velocità, dove il successo di pochi grandi attori potrebbe mascherare uno stress significativo nel settore delle PMI, che costituisce la spina dorsale dell’occupazione.

Il deprezzamento del Fiorino rispetto sia all’Euro sia allo Zloty polacco 4 agisce come un indicatore sensibile delle percepite vulnerabilità economiche (inflazione, preoccupazioni sulla bilancia dei pagamenti, prospettive fiscali, credibilità delle politiche) e può, a sua volta, diventare un amplificatore di questi problemi, in particolare dell’inflazione, aumentando il costo delle importazioni necessarie. Un Fiorino più debole aumenta direttamente il costo dei beni importati, inclusi energia e materie prime cruciali per la produzione, alimentando ulteriormente l’inflazione interna e creando un potenziale circolo vizioso. L’avvertimento di S&P sulla Romania 6 sottolinea il rischio di contagio regionale, che può esercitare ulteriore pressione sulle valute CEE come il Fiorino, poiché gli investitori internazionali potrebbero ridurre l’esposizione agli asset della regione indipendentemente dai fondamentali specifici dell’Ungheria in quel momento.

V. Altre Notizie Economiche e Geopolitiche Rilevanti

A. Commenti del Ministro degli Esteri Szijjártó

Secondo un rapporto di Hirado.hu del 9 maggio 5, il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio ungherese, Péter Szijjártó, ha dichiarato che “l’Ungheria non vuole diventare una casa di transito per la mafia ucraina”. Questo commento è stato fatto nel contesto della critica al Partito Tisza (associato a Manfred Weber del PPE) per il suo sostegno all’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Tali osservazioni, rilasciate il 9 maggio, toccano questioni geopolitiche altamente sensibili riguardanti le aspirazioni UE dell’Ucraina e la posizione di politica estera spesso distinta dell’Ungheria all’interno dell’UE. Simili dichiarazioni possono avere ramificazioni economiche indirette ma significative, influenzando i legami diplomatici, plasmando la percezione degli investitori sul rischio politico e sull’allineamento dell’Ungheria con i partner UE, e potenzialmente impattando i negoziati sui fondi UE o la partecipazione a iniziative europee comuni.

B. Prospettive degli Analisti sulla Borsa

Un sentimento ricorrente evidenziato da Portfolio.hu in articoli datati 9 maggio 3 è stato il pronunciato pessimismo tra i gestori di fondi riguardo al mercato azionario. Un commento recitava: “Ez nagyon rosszul néz ki: rég nem voltak ilyen pesszimisták a tőzsdére az alapkezelők” (Questo sembra molto brutto: i gestori di fondi non erano così pessimisti sul mercato azionario da molto tempo). Ciò riflette una prospettiva notevolmente negativa da parte dei professionisti degli investimenti riguardo alle prospettive del mercato azionario al 9 maggio. Sebbene non si tratti di dati economici specifici ungheresi, funge da rilevante barometro della più ampia fiducia del mercato e della propensione al rischio, che può influenzare i flussi di investimento, la raccolta di capitali per le imprese e l’attività economica complessiva.

La forte retorica del Ministro Szijjártó sull’adesione dell’Ucraina all’UE, invocando preoccupazioni sulla criminalità organizzata e criticando entità politiche interne 5, evidenzia il posizionamento geopolitico distintivo e spesso controverso dell’Ungheria all’interno dell’Unione Europea. Sebbene presentata con una logica di sicurezza o sovranità, tale posizione può comportare potenziali “costi ombra” economici. Questi includono relazioni tese con partner chiave dell’UE che potrebbero complicare i negoziati sui vitali trasferimenti di fondi UE, un ambiente politico meno prevedibile che potrebbe scoraggiare alcuni investitori stranieri che preferiscono l’allineamento con il più ampio consenso dell’UE, e una potenziale esclusione da iniziative economiche o strategiche emergenti a livello UE. La ricerca da parte del governo di un percorso geopolitico distinto, pur potendo produrre benefici politici interni, potrebbe inavvertitamente creare ostacoli per le sue relazioni economiche e l’integrazione a lungo termine nel panorama economico in evoluzione dell’UE.

Il profondo pessimismo riportato tra i gestori di fondi riguardo al mercato azionario 3 il 9 maggio difficilmente si basa su un singolo fattore. Piuttosto, riflette probabilmente un’aggregazione delle varie ansie economiche prevalenti nella giornata: la persistenza dell’inflazione nonostante gli sforzi del governo 1, il grave fardello dei costi energetici per le imprese 3, la recente debolezza della valuta 4, le preoccupazioni sulla stabilità regionale (come l’avvertimento sulla Romania 6), e forse anche lo shock operativo dell’interruzione di corrente.5 Questo malumore collettivo da parte dei professionisti del mercato può essere un indicatore anticipatore di un previsto rallentamento economico più ampio o di una maggiore volatilità dei mercati finanziari. Tale forte sentimento negativo, se sostenuto, può portare a una riduzione degli investimenti nel mercato azionario, rendendo più difficile per le aziende raccogliere capitali, e può anche segnalare a imprese e consumatori che la cautela è giustificata, potenzialmente frenando le decisioni di investimento e di spesa nell’economia reale.

VI. Conclusioni e Prospettive Immediate

Gli sviluppi economici osservati in Ungheria il 9 maggio 2025 delineano un quadro complesso. Le narrazioni dominanti includono la sfida persistente dell’inflazione, che si attesta al 4.2% su base annua e quindi al di sopra delle aspettative, nonostante gli estesi interventi governativi come i tetti ai prezzi; il fardello critico degli elevati costi energetici non residenziali che minano la competitività delle imprese; l’acuta perturbazione operativa evidenziata da una vasta interruzione di corrente; e un contesto di mercato finanziario caratterizzato dalla debolezza del Fiorino e da un significativo pessimismo dei gestori di fondi.

La situazione economica è complessa: i risultati positivi del primo trimestre di società chiave come MOL e OTP forniscono una certa rassicurazione, ma si inseriscono in un contesto più ampio di vulnerabilità strutturali e pressioni immediate. La posizione politica attiva e interventista del governo è una caratteristica distintiva, sebbene la sua efficacia a lungo termine nell’affrontare i problemi sottostanti rimanga una questione chiave.

L’istantanea economica del 9 maggio 2025 ritrae l’Ungheria mentre naviga un equilibrio precario. Il governo sta impiegando misure dirette, spesso politicamente popolari come i controlli sui prezzi, per gestire sintomi immediati come l’inflazione.1 Tuttavia, queste coesistono con problemi strutturali radicati, come la competitività energetica e potenziali deficit infrastrutturali evidenziati dall’interruzione di corrente 3, e con segnali di ansia di mercato, quali la debolezza della valuta e il pessimismo dei gestori di fondi.3 Ciò suggerisce una potenziale disconnessione tra la gestione della crisi a breve termine e la salute economica strategica a lungo termine. La resilienza delle grandi società 4 potrebbe mascherare uno stress sistemico più ampio.

Le prospettive immediate, basate esclusivamente sulle notizie della giornata, suggeriscono continue difficoltà economiche. Le famiglie probabilmente affronteranno una pressione continua a causa dell’elevato costo della vita, in particolare nei servizi. Le imprese continueranno a navigare nel difficile contesto dei costi energetici e nella potenziale inaffidabilità delle forniture. I mercati finanziari potrebbero mostrare ulteriore volatilità, influenzati dai dati interni, dal sentimento regionale e dal percepito successo delle politiche governative. L’economia ungherese sembra trovarsi in una fase in cui sta “arrancando” con un significativo intervento statale, e il successo della strategia attuale dipenderà dalla capacità di tali interventi di spianare realmente la strada alla risoluzione dei problemi strutturali più profondi o se si limiteranno a posticipare una resa dei conti più difficile.

FONTI

  1. Hungarian inflation slows to 4.2 pct in April – Xinhua, accessed May 9, 2025, https://english.news.cn/europe/20250509/1b97d983272a4162a1e6df8cb26e3398/c.html
  2. Hungarian PM Orban justifies price caps amid soaring inflation – Xinhua, accessed May 9, 2025, https://english.news.cn/europe/20250509/8206f332bc254373962fb89d8357d24e/c.html
  3. Fojtogatja a magyar cégeket Európa egyik legmagasabbra ugró áramára – Portfolio.hu, accessed May 9, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250509/fojtogatja-a-magyar-cegeket-europa-egyik-legmagasabbra-ugro-aramara-760067
  4. Csökkent az infláció, jelentett a MOL és az OTP – Erste Market, accessed May 9, 2025, https://www.erstemarket.hu/tartalom/219212/csokkent-az-inflacio-jelentett-a-mol-es-az-otp-20250509
  5. Híradó, 2025. május 9. 18:00 | hirado.hu, accessed May 9, 2025, https://hirado.hu/video/2025/05/09/hirado-2025-majus-9-1800
  6. Megjött a figyelmeztetés: fájdalmas következménye lehet a káosznak Magyarország szomszédjában – Portfolio.hu, accessed May 9, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250509/megjott-a-figyelmeztetes-fajdalmas-kovetkezmenye-lehet-a-kaosznak-magyarorszag-szomszedjaban-759901

Economia Ungherese: Analisi degli Sviluppi dell’8 Maggio 2025

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Sintesi

La giornata dell’8 maggio 2025 ha delineato un quadro complesso per l’economia ungherese, caratterizzato da una persistente stagnazione nel settore industriale, significativi annunci di politica economica da parte del governo e una continua sensibilità alle pressioni esterne e alle dinamiche del commercio internazionale. I dati sulla produzione industriale di marzo hanno confermato le difficoltà del settore manifatturiero, mentre il governo, attraverso la conferenza stampa “Kormányinfó”, ha introdotto nuove misure di controllo dei prezzi e presentato le priorità del bilancio per il 2026, con un’enfasi sulla spesa sociale e sullo sviluppo economico, ma anche con moniti riguardo la sostenibilità del programma di contenimento dei prezzi delle utenze (“rezsicsökkentés”) di fronte a potenziali restrizioni sulle importazioni di gas russo. I mercati finanziari hanno reagito con cautela, riflettendo un clima di incertezza. Le discussioni economiche del giorno hanno toccato anche il ruolo dei fondi UE, le sfide per le imprese e le prospettive di investimento in un contesto macroeconomico esigente.

PODCAST IN ITALIANO

Stato dell’economia ungherese: Indicatori chiave e settori (all’8 maggio 2025)

A. La produzione industriale ristagna tra venti contrari esterni e debolezza interna

L’8 maggio 2025, l’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) ha pubblicato i dati relativi alla produzione industriale per il mese di marzo 2025, confermando una fase di difficoltà per il settore. La produzione industriale non ha mostrato alcuna crescita su base annua in termini grezzi. Tuttavia, un’analisi più approfondita, basata sui dati corretti per il numero di giorni lavorativi, ha rivelato un calo significativo del 5,4% rispetto a marzo 2024.1 Questa discrepanza è stata attribuita alla presenza di due giorni lavorativi in più nel marzo 2025 rispetto all’anno precedente.1 Su base mensile, la produzione destagionalizzata e corretta per i giorni lavorativi è aumentata marginalmente dello 0,1%.1

Questo quadro conferma la perdurante debolezza del settore industriale, che segue un calo già registrato a febbraio.3 Il leggero incremento mensile offre scarsa consolazione e non è interpretato come un segnale di una robusta ripresa.3 Le cifre si sono posizionate leggermente al di sotto delle aspettative del mercato, peraltro già contenute alla luce dei deludenti dati sulla crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) nel primo trimestre dell’anno.3 La performance della produzione industriale è un elemento cruciale per la salute complessiva dell’economia ungherese, data la sua rilevanza per il PIL. La stagnazione, e in particolare la contrazione evidenziata dai dati corretti, segnala una più ampia inerzia economica.

Analizzando i diversi comparti, la maggior parte dei sottosettori manifatturieri ha registrato flessioni su base annua.1 Tra le eccezioni figurano la produzione di mezzi di trasporto, di computer e prodotti elettronici, e quella di alimenti e bevande.1 Tuttavia, secondo l’analisi di ING Economics, anche queste espansioni potrebbero essere dovute principalmente a effetti base favorevoli piuttosto che a una performance intrinsecamente positiva.3 La produzione di apparecchiature elettriche ha invece registrato un calo 1, sebbene un’altra fonte indichi un’espansione per questo specifico sottosettore, una discrepanza che necessiterebbe di chiarimenti dai dati dettagliati non ancora disponibili.3 Particolarmente degno di nota è il continuo declino, osservato da ottobre 2023, del settore della produzione di batterie, precedentemente considerato un motore di crescita per l’economia ungherese.2 Le difficoltà in settori chiave come l’automotive, l’elettronica e, appunto, la produzione di batterie, un comparto fortemente promosso dal governo, sono fonte di preoccupazione.

In una prospettiva di più lungo periodo, i volumi della produzione industriale risultano inferiori del 7,1% rispetto alla media mensile del 2021. L’ultima volta che la produzione industriale ha toccato livelli così bassi è stato durante le chiusure indotte dalla pandemia di COVID-19 nel 2020.3 Complessivamente, nel primo trimestre del 2025, la produzione industriale è diminuita del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.1 Questi dati storicizzano la debolezza attuale, sottolineando la severità della flessione e indicando che il settore non solo non ha recuperato la traiettoria pre-pandemica, ma sta significativamente sotto-performando.

Il Ministero per l’Economia Nazionale ha attribuito la debole performance a fattori esterni, in particolare alla domanda contenuta nei principali mercati di esportazione, come la Germania, a causa del suo prolungato rallentamento economico.1 Il ministero ha anche criticato la strategia economica dell’Unione Europea e il suo sostegno finanziario all’Ucraina.1 Janos Nagy, analista macroeconomico di Erste Bank, ha descritto un outlook misto: sebbene la Germania avesse iniziato l’anno con slancio, la fiducia si è successivamente affievolita a causa delle crescenti tensioni commerciali. Nagy ha avvertito che l’incertezza globale, alimentata dalla volatilità tariffaria e da moratorie, potrebbe ritardare le decisioni di investimento.1 Secondo ING Economics, le tendenze internazionali e domestiche non mostrano segnali di una rapida inversione di rotta; nel migliore dei casi, ci si può aspettare un lento raggiungimento di un punto minimo (“bottoming out”). La mancanza di domanda rimane l’ostacolo principale all’espansione, e l’impatto negativo della “guerra tariffaria” è destinato a colpire le aziende nei prossimi mesi.3

I benefici economici attesi dalle espansioni di capacità in corso, come l’ampliamento del programma governativo “100 nuove fabbriche”, ora mirato a 150 progetti 1, potrebbero non materializzarsi prima del 2026, e anche allora l’esito appare sempre più incerto.1 Esiste inoltre un rischio crescente che le aziende, dopo due anni di flessione, decidano che non vale più la pena mantenere i livelli occupazionali attuali (“labour hoarding”) poiché i costi superano i benefici.3

La “stagnazione” della produzione industriale, come indicata dal dato grezzo su base annua, cela in realtà una debolezza di fondo più marcata. Il dato corretto per i giorni lavorativi (-5,4% su base annua) e il calo registrato nel primo trimestre del 2025 (-4,4% su base annua) forniscono un quadro più fedele della contrazione in atto.1 L’incremento dello 0,1% su base mensile è troppo esiguo per segnalare una vera ripresa.1

Il settore industriale ungherese si trova stretto in una morsa tra la debole domanda esterna, in particolare quella tedesca che impatta direttamente le esportazioni 1, e le crescenti incertezze commerciali a livello globale. Le tensioni e la volatilità tariffaria 1 creano un ambiente imprevedibile, ritardando gli investimenti e potenzialmente vanificando i benefici derivanti dalle espansioni di capacità sostenute dal governo, come il programma delle “150 fabbriche”.1 Ciò mette sotto forte pressione la strategia governativa di attrarre investimenti manifatturieri su larga scala, specialmente in settori come la produzione di batterie, che attualmente mostra segni di difficoltà.2 Le critiche del governo alla strategia dell’UE 1 potrebbero anche essere interpretate come un tentativo di deviare l’attenzione dai limiti del proprio modello economico nell’attuale contesto globale.

Infine, la prolungata flessione industriale si avvicina a un punto critico per il mercato del lavoro. Dopo due anni di debole performance 3, le aziende che hanno mantenuto i livelli occupazionali nonostante la minore produzione (“labour hoarding”) potrebbero presto trovare questa strategia insostenibile. Ciò potrebbe portare a licenziamenti qualora non si materializzasse una significativa ripresa, aggiungendo un ulteriore livello di complessità alle sfide economiche del paese.

Tabella 1: Produzione Industriale Ungherese – Dati Chiave (Marzo 2025, pubblicati l’8 Maggio 2025)

IndicatoreValoreFonte
Produzione Industriale A/A (grezzo)0,0%1
Produzione Industriale A/A (corretto per giorni lavorativi)-5,4%1
Produzione Industriale M/M (destag. e corr. per giorni lav.)+0,1%1
Produzione Industriale Q1 2025 A/A-4,4%1

B. Settore retail: Delusione continua con speranze riposte in misure future

Le analisi disponibili l’8 maggio 2025, relative ai dati sulle vendite al dettaglio di marzo (pubblicati in precedenza), hanno indicato una continua flessione. Ciò suggerisce che il rimbalzo osservato a gennaio è stato un episodio isolato e non l’inizio di una vera inversione di tendenza.3 Questa dinamica riflette la debolezza della fiducia dei consumatori e del loro potere d’acquisto, fattori cruciali per la domanda interna.

Nonostante ci si aspetti ancora che il settore retail performi meglio nel 2025 rispetto agli anni precedenti, le prospettive si sono deteriorate rispetto ai mesi recenti.3 La crescita media annua del settore è ora prevista attestarsi intorno al 3-4% per il 2025, un punto percentuale in meno rispetto alle previsioni precedenti.3 Questa revisione al ribasso suggerisce che l’ottimismo iniziale per una ripresa trainata dai consumi sta scemando, con implicazioni per la crescita complessiva del PIL e per la salute delle imprese che dipendono dalla spesa dei consumatori.

Alcuni fattori potrebbero fornire un sostegno al settore nei prossimi mesi. Il riscatto in corso di titoli di stato potrebbe offrire una spinta temporanea alle vendite nel breve periodo.3 Inoltre, l’espansione dei tetti ai prezzi ai prodotti da drogheria, annunciata l’8 maggio (si veda la Sezione III.C), potrebbe incrementare i volumi di vendita, sebbene con un potenziale impatto negativo sui margini dei dettaglianti.3 Infine, misure fiscali governative previste verso la fine dell’anno potrebbero fornire uno stimolo più consistente.3

La ripresa del settore retail appare quindi fragile e sempre più dipendente da interventi governativi piuttosto che da una crescita organica. Il mancato consolidamento del rimbalzo di inizio 2025 3 e la revisione al ribasso delle previsioni di crescita 3 indicano una debolezza di fondo della domanda dei consumatori. Gli stimoli attesi sono legati ad azioni governative specifiche e potenzialmente temporanee, come i riscatti di obbligazioni e l’estensione dei tetti ai prezzi 3, e non necessariamente a un miglioramento della fiducia fondamentale dei consumatori o del loro reddito disponibile.

La strategia governativa di utilizzare i tetti ai prezzi per incrementare i volumi delle vendite al dettaglio potrebbe avere conseguenze indesiderate sulla misurazione dell’inflazione e sulla redditività dei dettaglianti nel medio termine. Sebbene l’estensione dei tetti ai prezzi 3 possa aumentare la quantità di beni venduti, essa sopprime artificialmente i livelli dei prezzi. Ciò può distorcere le letture dell’inflazione e comprimere i margini di profitto dei dettaglianti, portando potenzialmente a una riduzione degli investimenti, a problemi di disponibilità dei prodotti o a un più brusco rimbalzo dei prezzi una volta rimossi i tetti. Si tratta di una soluzione a breve termine con potenziali costi a lungo termine.

C. Clima economico generale e contesto del PIL

La deludente crescita del PIL nel primo trimestre del 2025 aveva già impostato un tono negativo per le aspettative relative ai dati di marzo sull’industria e sul commercio al dettaglio.3 Secondo una fonte, “solo l’economia ungherese si è contratta nell’Unione Europea”, indicando non una recessione ma un “problema strutturale”.6 Un’altra analisi suggerisce che “l’industria potrebbe frenare la performance dell’economia ungherese nel 2025 per il terzo anno consecutivo”.3 Piac és Profit ha osservato che “l’economia non è riuscita a uscire dalla stagnazione nel primo trimestre del 2025”.7 Questi dati, sebbene precedenti all’8 maggio, costituiscono lo sfondo su cui si inseriscono le notizie specifiche del giorno e confermano il difficile contesto macroeconomico che l’Ungheria si trova ad affrontare.

L’economia ungherese, all’8 maggio 2025, è quindi caratterizzata da una persistente mancanza di slancio nella crescita, con il settore industriale che agisce da freno significativo. Il debole PIL del primo trimestre 3, unito ai negativi dati industriali di marzo 1 e alla proiezione che l’industria possa ostacolare la performance economica per il terzo anno consecutivo 3, dipingono il quadro di un’economia che fatica a trovare un percorso verso una robusta ripresa. L’espressione “egy helyben toporog a gazdaság” (l’economia arranca/è stagnante) 6 riassume efficacemente questa situazione.

Politica economica del governo e annunci (Kormányinfó, 8 maggio 2025)

L’8 maggio 2025, Gergely Gulyás, Ministro della Presidenza del Consiglio, ed Eszter Vitályos, portavoce del governo, hanno tenuto una conferenza stampa (“Kormányinfó”) durante la quale sono stati fatti diversi annunci economici di rilievo.4

A. Sicurezza energetica e “Rezsicsökkentés” (Schema di tetto ai prezzi delle utenze) a rischio

Un annuncio centrale ha riguardato la sicurezza energetica e il futuro dello schema di contenimento dei prezzi delle utenze (“rezsicsökkentés”). Gulyás Gergely ha affermato che un potenziale stop a livello UE alle importazioni di gas russo potrebbe significare la fine di tale schema per l’Ungheria. Ha avvertito che i prezzi del gas naturale e dell’elettricità per le famiglie potrebbero aumentare da due a due volte e mezzo.5 Il “rezsicsökkentés” è una pietra angolare della politica sociale del governo e ha rappresentato un notevole onere fiscale. Collegare la sua sopravvivenza alle decisioni dell’UE sul gas russo serve a esternalizzare la potenziale responsabilità per futuri aumenti dei prezzi, una questione altamente sensibile per la popolazione ungherese con significative implicazioni per l’inflazione e i bilanci familiari.

Riguardo al combustibile nucleare, il governo non sostiene restrizioni su quello proveniente dalla Russia. L’Ungheria dispone di combustibile nucleare per la centrale di Paks I per diversi anni, ma la sua sostituzione è tecnicamente complessa. Si stanno comunque esaminando fornitori alternativi.5 La centrale di Paks è cruciale per l’approvvigionamento elettrico del paese e la diversificazione del combustibile nucleare è una questione strategica a lungo termine, che evidenzia la continua dipendenza dell’Ungheria da fonti energetiche russe e la sua resistenza a misure UE che potrebbero incidere su tale dipendenza.

Il governo sta quindi preventivamente inquadrando un potenziale smantellamento o una significativa alterazione dello schema di tetto ai prezzi delle utenze come una conseguenza di pressioni esterne da parte dell’UE. Questa narrazione mira a gestire il malcontento pubblico per futuri aumenti dei prezzi dell’energia, attribuendo eventuali cambiamenti negativi a fattori esterni piuttosto che a insostenibilità fiscale interna o scelte politiche. Questa tattica di attribuire le difficoltà economiche ad attori esterni è ricorrente. La politica energetica dell’Ungheria continua così a essere un punto di divergenza rispetto agli sforzi più ampi dell’UE per ridurre la dipendenza dalle fonti russe, creando potenziali frizioni future. La ferma posizione contro la cessazione delle importazioni di gas russo guidata dall’UE 5 e la riluttanza riguardo alle sanzioni sul combustibile nucleare 5 sottolineano la posizione peculiare dell’Ungheria, guidata dalla sua valutazione della sicurezza energetica nazionale e dell’impatto economico, ma che rischia di isolarla in seno all’UE sulle questioni energetiche.

B. Politica fiscale: Progetto di bilancio 2026 presentato con priorità chiave

Il progetto di bilancio per il 2026 è stato presentato al Parlamento.5 La proposta era stata resa pubblica e aperta a commenti a partire dal 6 maggio.8 È stato inoltre comunicato che il governo ha aumentato la riserva di bilancio per il 2026 a seguito delle osservazioni del Consiglio Fiscale.9

Le priorità dichiarate del bilancio includono un sostegno prioritario alla politica familiare, allo schema di contenimento dei prezzi delle utenze (“rezsivédelem”) e al sistema pensionistico. Allo stesso tempo, vengono stanziati “diverse migliaia di miliardi” di fiorini per lo sviluppo economico.5 Il governo mira a un bilancio in pareggio nonostante le sfide.5 Il bilancio per il 2026 include anche i fondi necessari per gli aumenti del salario minimo nel settore pubblico.5 Queste allocazioni riflettono le priorità politiche ed economiche del governo in un periodo di difficoltà economica e plasmeranno l’attività economica, il benessere sociale e la sostenibilità fiscale nel 2026.

Il bilancio per il 2026 segnala una continuazione della strategia governativa di dare priorità alla spesa sociale (famiglia, pensioni, tetti alle utenze) e a specifici progetti di sviluppo, anche in presenza di venti economici contrari, potenzialmente a scapito di un più ampio consolidamento fiscale. Le priorità dichiarate 5 suggeriscono una riluttanza a effettuare tagli profondi in aree politicamente sensibili. Sebbene si miri a un “bilancio in pareggio” 5, la portata di questi impegni in un ambiente a bassa crescita 1 implica una continua pressione sulle finanze pubbliche o la dipendenza da previsioni ottimistiche di crescita/entrate. L’aumento delle riserve a seguito dell’intervento del Consiglio Fiscale 9 potrebbe indicare una sottovalutazione iniziale dei rischi.

L’enfasi del bilancio sullo “sviluppo economico” parallelamente ai programmi sociali suggerisce un duplice approccio: mantenere il sostegno popolare attraverso misure di welfare e, contemporaneamente, tentare di stimolare la crescita attraverso investimenti diretti dallo Stato. L’efficacia di questi ultimi è stata tuttavia messa in discussione dai recenti dati sulla performance industriale. Le “diverse migliaia di miliardi” di fiorini per lo sviluppo economico 5 si riferiscono probabilmente a programmi simili all’iniziativa delle “150 fabbriche”. Tuttavia, dato che le attuali espansioni di capacità non dovrebbero produrre benefici significativi prima del 2026 e affrontano un contesto di incertezza 1, e con una produzione industriale in difficoltà 1, emerge uno scollamento tra la spesa e i risultati tangibili immediati. Ciò solleva interrogativi sull’efficienza e sull’impatto di tali fondi di sviluppo qualora la domanda di fondo e le condizioni globali rimanessero sfavorevoli.

C. Inflazione e regolamentazione dei prezzi: Tetti ai prezzi estesi e ampliati ai prodotti da drogheria

Il governo ha annunciato un’estensione dei tetti ai prezzi, in particolare ai prodotti da drogheria (“pipereáru”). Questa misura prevede un tetto del 15% sui margini di profitto per oltre mille prodotti appartenenti a 30 categorie (ad esempio, dentifricio, pannolini).3 La regolamentazione sarà inizialmente in vigore fino al 31 agosto, o per un massimo di 90 giorni, ma potrà essere prorogata se ritenuto necessario.5

Il governo ha motivato questa decisione affermando che “margini di profitto ingiustificatamente alti” in questo mercato contribuiscono al mantenimento dell’inflazione.5 L’obiettivo è frenare gli aumenti di prezzo irragionevoli e ridurre gli oneri per le famiglie. Si prevede inoltre che l’attuale regolamentazione sui tetti ai prezzi dei generi alimentari, in scadenza il 30 maggio, venga prorogata.8 I tetti ai prezzi sono stati uno strumento controverso utilizzato dal governo per combattere l’alta inflazione, e questa espansione significa un’ulteriore insistenza su misure interventiste, con un impatto sui dettaglianti e potenziali distorsioni dei meccanismi di mercato.

L’espansione dei tetti ai prezzi ai prodotti da drogheria segnala la persistente preoccupazione del governo per l’impatto dell’inflazione sulle famiglie e la sua volontà di intervenire direttamente nella formazione dei prezzi di mercato, nonostante le potenziali distorsioni economiche. Colpire i “margini di profitto ingiustificatamente alti” 5 è una mossa con una forte connotazione populista. Sebbene possa offrire un sollievo temporaneo ai consumatori per specifici articoli, non affronta le cause profonde dell’inflazione. Tali misure possono portare a problemi di approvvigionamento, ridurre la concorrenza e impattare la redditività delle imprese colpite.

L’uso continuato ed esteso dei tetti ai prezzi riflette un approccio governativo più ampio che privilegia azioni anti-inflazionistiche a breve termine e di forte impatto visivo rispetto a soluzioni potenzialmente più complesse e basate sul mercato, probabilmente con un occhio al sentimento dell’opinione pubblica. I tetti ai prezzi sono facili da comunicare e offrono benefici immediati (sebbene potenzialmente superficiali). Questo approccio può essere preferito a misure che potrebbero essere meno popolari o richiedere più tempo per mostrare effetti, specialmente in un clima economico difficile. Si allinea anche a una narrazione di protezione dei cittadini da pratiche di mercato percepite come predatorie.

Tabella 2: Panoramica delle Misure Estese di Blocco dei Prezzi (Annunciate l’8 Maggio 2025)

AspettoDettaglioFonte
Settore TargetProdotti da drogheria (“pipereáru”)4
Numero Categorie Prodotto305
Numero Prodotti CoinvoltiOltre 10005
Natura del TettoTetto del 15% sui margini di profitto5
Esempi di ArticoliDentifricio, pannolini, ecc.3
Durata InizialeFino al 31 agosto 2025, o max 90 giorni, estendibile5
Motivazione DichiarataCombattere “margini di profitto ingiustificatamente alti” e inflazione5
Stato Tetti Prezzi AlimentariPrevista estensione oltre il 30 maggio8

D. Commercio internazionale e relazioni con l’UE

Nelle dichiarazioni dell’8 maggio, il governo ungherese ha espresso la speranza di un accordo negoziato tra Stati Uniti e Unione Europea per evitare l’imposizione di severe tariffe commerciali.5 È stato notato che alcune decisioni tariffarie statunitensi sono state ritardate da un ordine presidenziale di 90 giorni.5 L’UE sta preparando potenziali tariffe ritorsive su beni statunitensi qualora i negoziati fallissero, a seguito degli annunci statunitensi di nuove tariffe all’importazione.10 Essendo un’economia orientata all’esportazione, l’Ungheria è particolarmente vulnerabile alle guerre commerciali, e un’escalation tariffaria potrebbe ulteriormente smorzare le sue prospettive industriali.

Riguardo all’adesione dell’Ucraina all’UE, l’Ungheria ha ribadito di non sostenere l’apertura di tutti i capitoli negoziali, citando il mancato adempimento di condizioni (ad esempio, riguardanti le minoranze nazionali) e “serie preoccupazioni economiche” che sussisterebbero anche qualora le condizioni fossero soddisfatte.5 Questa posizione, coerente con le precedenti obiezioni ungheresi, influenza le relazioni dell’Ungheria con l’UE e l’Ucraina e ha più ampie implicazioni geopolitiche.

Infine, Gulyás ha affermato che l’attuale Commissione Europea non rappresenta adeguatamente gli interessi dell’Europa Centrale. Il governo auspica un cambiamento verso forze politiche che favoriscano un’Europa basata sulla cooperazione tra stati membri piuttosto che un modello federale.5 Ciò riflette le divergenze ideologiche di lunga data del governo ungherese con l’attuale leadership dell’UE e segnala un potenziale continuo di conflitto e percorsi politici divergenti tra Ungheria e istituzioni comunitarie.

La posizione dell’Ungheria sul commercio internazionale e sulle relazioni con l’UE, emersa l’8 maggio 2025, rivela un delicato esercizio di equilibrismo: da un lato, la speranza di stabilità nelle principali relazioni commerciali (USA-UE), cruciali per la sua economia; dall’altro, il mantenimento di una postura conflittuale o scettica su alcune questioni di integrazione UE e di politica estera (Ucraina, federalismo UE). Il desiderio di evitare una guerra commerciale USA-UE 5 è pragmatico, date le vulnerabilità economiche dell’Ungheria. Tuttavia, le sue posizioni sull’adesione dell’Ucraina 5 e le critiche alla Commissione UE 5 dimostrano una continua affermazione di interessi nazionali che possono essere in contrasto con le politiche tradizionali dell’UE, influenzando potenzialmente il suo potere negoziale e l’accesso ai meccanismi di sostegno comunitari.

E. Ambiente imprenditoriale e sostegno alle PMI

Il governo ha riaffermato i suoi obiettivi di politica industriale, evidenziando l’espansione del programma “100 nuove fabbriche”, ora mirato a 150 progetti per promuovere investimenti e capacità produttiva.1 Parallelamente, è stato sottolineato il sostegno alle Piccole e Medie Imprese (PMI) attraverso il Programma Demján Sándor. La portavoce del governo ha comunicato che 19.000 imprese hanno ottenuto “prestiti per il lavoro” (munkáshitel). Il bando “1+1 per la promozione degli investimenti” ha suscitato l’interesse di 6.800 aziende, con 1.885 domande già presentate.4 Nelle decisioni di assegnazione viene data priorità alle imprese situate nelle regioni meno sviluppate.5 Questi programmi mirano a stimolare l’attività imprenditoriale domestica e l’occupazione.

Il governo sta quindi attivamente promuovendo programmi di finanziamento e investimento per le PMI, probabilmente per controbilanciare le difficoltà riscontrate nella grande industria e per favorire la crescita nelle regioni meno sviluppate. I numeri specifici citati per il Programma Demján Sándor e per i bandi di investimento 4 indicano uno sforzo continuo per iniettare capitali e stimolare l’attività a livello di PMI. La priorità accordata alle regioni svantaggiate affronta il tema delle disparità regionali. Tuttavia, il successo finale di questi programmi dipenderà dalla ripresa economica generale; se la domanda complessiva (sia interna che esterna) dovesse rimanere debole, l’impatto di questi prestiti e incentivi potrebbe essere limitato.

F. Altri annunci del Kormányinfó

Durante la conferenza stampa sono stati toccati altri temi economici. Riguardo a una sentenza della Corte europea sui prestiti in valuta estera (i cosiddetti “devizahitelesek”), Gulyás ha affermato che essa non impone alcun obbligo legislativo ma fornisce una guida per le sentenze dei tribunali: se l’informativa bancaria è stata scorretta, la banca deve sostenere l’intero danno. Attualmente, il governo non vede la necessità di una nuova legislazione in materia.4

Non è stata presa alcuna decisione riguardo alla vendita della partecipazione statale in MBH Bank.5 Per quanto concerne un possibile intervento sui prezzi di prodotti assicurativi, il governo non ha ancora deliberato, essendo in attesa dell’esito di negoziazioni.5 Infine, è stato fatto il punto sulla situazione dell’influenza aviaria: il processo di indennizzo è in corso, con danni stimati intorno ai 10 miliardi di fiorini. L’allevamento potrebbe riprendere entro poche settimane o un paio di mesi se l’infezione non si diffondesse ulteriormente.5

Istantanea dei mercati finanziari (8 maggio 2025)

L’8 maggio 2025, l’indice BUX della Borsa di Budapest è stato riportato a 91.925,59 punti, in calo dell’1,22%.10 Un’altra fonte indicava l’indice BUX a 92.728 punti intorno a mezzogiorno 4, suggerendo una tendenza al ribasso nel corso della giornata.

Per quanto riguarda le performance dei principali titoli azionari (con dati probabilmente riferiti alla chiusura del giorno precedente o alle contrattazioni mattutine per un report dell’8 maggio), si registravano i seguenti andamenti: MTELEKOM a 1.690 HUF (-0,82%), MOL a 2.994 HUF (-0,33%), OTP a 26.150 HUF (-2,06%) e RICHTER a 10.760 HUF (-1,28%).10

Sul fronte valutario, il fiorino ungherese (HUF) si attestava a 355,75 contro il dollaro USA (USD/HUF, +0,28%) 10, mentre contro l’euro (EUR/HUF) era scambiato a 405,67 e contro la sterlina britannica (GBP/HUF) a 479,22 (dati di metà giornata).4

Queste cifre forniscono un’istantanea del sentiment di mercato in una giornata densa di notizie economiche. La performance negativa della Borsa di Budapest e dei principali titoli blue-chip l’8 maggio 2025 riflette probabilmente l’apprensione degli investitori a seguito della pubblicazione dei deludenti dati industriali e, potenzialmente, di alcuni degli annunci più interventisti o preoccupanti emersi dal Kormányinfó. Il calo dell’indice BUX 4 e le significative flessioni di titoli importanti come OTP e Richter 10 suggeriscono che le notizie economiche della giornata sono state, nel complesso, percepite negativamente dal mercato. La debolezza dei dati industriali 1, che indicano un rallentamento economico, unita alle incertezze sulla politica energetica 5 e a ulteriori interventi di mercato come l’estensione dei tetti ai prezzi 5, potrebbero aver contribuito a questo sentimento pessimistico.

Altri sviluppi economici pertinenti (8 maggio 2025)

A. Finanziamenti UE e sviluppo economico

Un articolo pubblicato su Piac és Profit l’8 maggio 2025, in occasione del 21° anniversario dell’adesione dell’Ungheria all’UE (celebrato il 1° maggio), ha discusso lo stretto legame tra i finanziamenti comunitari e lo sviluppo economico ungherese. L’articolo ha evidenziato benefici quali l’esportazione esente da dazi verso l’UE, l’afflusso di investimenti diretti esteri (IDE), la libera circolazione dei lavoratori, oltre al sostegno monetario diretto da parte dell’UE.7 Sebbene non si tratti di un evento specifico *dell’*8 maggio, la sua pubblicazione in tale data lo rende un punto di discussione economica attuale, che rafforza la consapevolezza dell’importanza dei fondi UE per l’economia ungherese, un tema spesso caratterizzato da tensioni politiche tra Budapest e Bruxelles.

Il dibattito dell’8 maggio 2025, relativo all’anniversario dell’adesione all’UE, serve quindi da promemoria dell’integrazione economica dell’Ungheria e della sua dipendenza dai meccanismi comunitari (fondi, mercato unico), anche nel momento in cui il governo esprime critiche nei confronti di alcune politiche dell’UE. L’articolo di Piac és Profit 7 sottolinea i benefici economici tangibili dell’appartenenza all’UE. Ciò coesiste con le critiche governative alla Commissione Europea 5 e a specifiche direzioni politiche dell’UE (ad esempio, energia, adesione dell’Ucraina). Questo evidenzia una tensione continua: beneficiare dell’integrazione europea e, contemporaneamente, sfidare i suoi aspetti politici e normativi.

B. Portfolio Investment Day 2025 Conference

Il portale Portfolio.hu ha annunciato che la sua conferenza “Portfolio Investment Day 2025” si è tenuta l’8 maggio 2025. L’agenda della conferenza includeva discussioni sui mercati dei capitali nel 2025, sui titoli di stato, sulle azioni ungheresi e polacche, sul confronto tra blue chip e mid-cap nazionali, e sulle opportunità di investimento in varie classi di attività, tra cui il settore immobiliare (in particolare quello italiano), le materie prime e le criptovalute.11 Pur essendo l’annuncio datato 4 maggio, esso specificava che l’evento si sarebbe svolto l’8 maggio, rendendolo un avvenimento significativo per la comunità degli investitori ungheresi. Le analisi e le opinioni condivise dagli esperti finanziari durante questa conferenza potrebbero influenzare il sentiment del mercato e le strategie di investimento.

Lo svolgimento di un’importante conferenza sugli investimenti come il Portfolio Investment Day l’8 maggio 2025, in un contesto economico difficile, evidenzia la ricerca attiva di direzione e opportunità da parte della comunità finanziaria. I temi in discussione 11 – i fattori trainanti dei mercati dei capitali, l’attrattiva delle azioni locali, gli investimenti alternativi – sono tutti estremamente rilevanti data la stagnazione industriale 1, le preoccupazioni per l’inflazione 5 e i cambiamenti nella politica governativa (Kormányinfó). La conferenza stessa è un indicatore dell’impegno e dell’analisi continui all’interno del settore finanziario, volti a navigare le attuali incertezze.

C. Altre notizie

L’8 maggio si è celebrata anche la “Magyar Fagylalt Napja” (Giornata Ungherese del Gelato), durante la quale le pasticcerie e gelaterie aderenti hanno offerto gelato a metà prezzo.12 Si tratta di un evento economico minore, ma indicativo di promozioni rivolte ai consumatori.

Un editoriale di Piac és Profit dell’8 maggio ha evidenziato come gli imprenditori ungheresi paghino il quinto prezzo più alto per l’elettricità in Europa, un costo superiore alla media europea.7 Questo dato contrasta con i tetti ai prezzi delle utenze per le famiglie e sottolinea un onere significativo per le imprese, che potrebbe influire sulla loro competitività, un punto particolarmente rilevante date le difficoltà del settore industriale.

Un altro articolo di Piac és Profit dello stesso giorno ha osservato che il tasso base ungherese è rimasto elevato mentre diverse altre banche centrali hanno ridotto i loro tassi di riferimento.7 Ciò indica i vincoli che la Banca Nazionale Ungherese si trova ad affrontare, probabilmente a causa delle preoccupazioni per l’inflazione e la stabilità del fiorino, che possono influenzare i costi di finanziamento e gli investimenti.

Le notizie giustapposte dell’8 maggio 2025 rivelano netti contrasti all’interno dell’economia ungherese: mentre i consumatori beneficiano di utenze a prezzi calmierati e di eventi promozionali come la “Giornata del Gelato” 5, le imprese devono affrontare costi energetici elevati 7 e un contesto di politica monetaria restrittiva.7 Ciò evidenzia una distribuzione disomogenea delle pressioni e dei benefici economici. L’attenzione del governo alla protezione delle famiglie attraverso il “rezsicsökkentés” 5 e i tetti ai prezzi 5 crea una realtà diversa per i consumatori rispetto a quella delle imprese che lottano con alcuni dei prezzi dell’elettricità più alti d’Europa.7 Inoltre, un tasso base elevato 7, mirato a contenere l’inflazione e a sostenere il fiorino, rende anche il credito più costoso per le aziende, potenzialmente soffocando gli investimenti e la crescita, in contrasto con l’allentamento monetario osservato altrove. Ciò suggerisce un esercizio di equilibrio politico che potrebbe gravare in modo sproporzionato sul settore imprenditoriale.

Panoramica conclusiva e prospettive immediate

Le notizie economiche provenienti dall’Ungheria l’8 maggio 2025 dipingono il quadro di un’economia alle prese con significativi venti contrari, particolarmente evidenti nel settore industriale che mostra una persistente debolezza. Il governo sta rispondendo con una serie di misure interventiste, come dettagliato durante il Kormányinfó, tra cui l’espansione dei tetti ai prezzi e la presentazione di un bilancio per il 2026 che privilegia la spesa sociale e i progetti di sviluppo, pur mettendo in guardia da minacce esterne al suo programma di punta di contenimento dei prezzi delle utenze.

Le sfide chiave che emergono sono la dipendenza da mercati esterni volatili, la difficoltà nel tradurre gli investimenti di politica industriale in una crescita immediata, la gestione dell’inflazione senza distorcere eccessivamente il mercato e la navigazione di una complessa relazione con l’Unione Europea.

Le prospettive immediate sembrano essere quelle di una continua pressione economica, con speranze riposte nell’eventuale concretizzazione dei benefici derivanti dagli investimenti in corso e nel successo delle misure governative nel sostenere i consumi e controllare l’inflazione. Tuttavia, il sentiment degli analisti rimane cauto, con preoccupazioni sulla sostenibilità delle politiche attuali e sull’impatto delle incertezze globali. Le reazioni dei mercati finanziari nella giornata dell’8 maggio suggeriscono una palpabile apprensione da parte degli investitori.

FONTI

  1. Hungary’s industrial output stagnates in March amid external headwinds – Xinhua, accessed May 8, 2025, https://english.news.cn/europe/20250508/a354d80c3eca49a2ac1e8eb3506e1a25/c.html
  2. A GDP-vel együtt a magyar ipar is bezuhant – Telex, accessed May 8, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/05/08/a-gdp-vel-egyutt-a-magyar-ipar-is-bezuhant
  3. Hungary’s industry and retail sector disappoint again | articles – ING Think, accessed May 8, 2025, https://think.ing.com/articles/hungarian-industry-and-retail-sector-keep-disappointing/
  4. Pipereárrés, Ukrajna, orosz gáz, maradunk az unióban, lepkefing – ezek voltak az első májusi Kormányinfón – Index.hu, accessed May 8, 2025, https://index.hu/belfold/2025/05/08/kormanyinfo-gulyas-gergely-vitalyos-eszter-orban-viktor-bejelentes-gazdasag-magyar-peter-szalay-bobrovniczky-kristof/
  5. Kormányinfó: ellehetetlenülhet a rezsicsökkentés – Portfolio.hu, accessed May 8, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250508/kormanyinfo-ellehetetlenulhet-a-rezsicsokkentes-759687
  6. Így írnak a kínai sajtóban az elnök magyarországi látogatásáról – Index.hu, accessed May 8, 2025, https://index.hu/gazdasag/2024/05/08/xinhua-nagy-marton-kina-egyuttmukodes-hszi-csin-ping/
  7. Az uniós támogatások és a magyar gazdaság fejlődése szorosan összefügg – Piac&Profit, accessed May 8, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/az-unios-tamogatasok-es-a-magyar-gazdasag-fejlodese-szorosan-osszefugg.html
  8. Holnap bejelentéseket tesz a kormány – Portfolio.hu, accessed May 8, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250507/holnap-bejelenteseket-tesz-a-kormany-759529
  9. A Vállalatok és Piacok magazin 2025. május 8-i adása – Infostart.hu, accessed May 8, 2025, https://infostart.hu/inforadio/vallalatok-es-piacok/adasok/2025/05/08/a-vallalatok-es-piacok-magazin-2025-majus-8-i-adasa
  10. Brüsszeli bosszú: Európa a piacon és a WTO előtt is válaszolna az amerikai vámokra, accessed May 8, 2025, https://www.vg.hu/nemzetkozi-gazdasag/2025/05/kereskedelmi-vilagszervezet-eu-usa-vam
  11. Jön a Portfolio következő befektetési konferenciája, a Portfolio Investment Day 2025, accessed May 8, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250504/jon-a-portfolio-kovetkezo-befektetesi-konferenciaja-a-portfolio-investment-day-2025-751649
  12. Gazdaság: Hamarosan féláron fagyizhatunk egy napig | hvg.hu, accessed May 8, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250426_Hamarosan-felaron-fagyizhatunk-egy-napig

Sintesi Economica Ungherese: Analisi del 7 Maggio 2025

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I. Panoramica Esecutiva: Istantanea dell’Economia Ungherese al 7 Maggio 2025

La giornata del 7 maggio 2025 è stata densa di avvenimenti significativi per l’economia ungherese, caratterizzata dalla presentazione della proposta di bilancio per il 2026, dalla pubblicazione e discussione dei dati sulle vendite al dettaglio di marzo, dalla diffusione di statistiche da parte della Banca Nazionale Ungherese (MNB), da sviluppi nel mercato delle fusioni e acquisizioni (M&A) e da questioni correnti legate all’Unione Europea, incluse la politica energetica e i deferimenti legali. Questi eventi delineano un quadro complesso, in cui la pianificazione fiscale futura e l’analisi delle recenti performance economiche si intrecciano con problematiche strutturali di lungo corso, come le relazioni con l’UE e le dinamiche di mercato.

PODCAST IN ITALIANO

II. Riflettori sulla Politica Fiscale: Svelato il Bilancio Nazionale 2026

Il 7 maggio 2025 ha segnato un momento cruciale per la politica fiscale ungherese con la presentazione al Parlamento della proposta di bilancio per l’anno 2026 da parte del Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy.1 Sebbene alcune fonti indichino la consegna al presidente del Parlamento già martedì 6 maggio 2, le notizie e i dettagli sono emersi con preponderanza il 7 maggio.

A. Presentazione e Contesto Politico

Il bilancio è stato definito come un “bilancio anti-bellico”, con il Ministro Nagy che ha sottolineato come “il denaro ungherese andrà alle famiglie ungheresi, non all’Ucraina”, posizionandolo in contrasto con le percepite pressioni di Bruxelles.1 Questa narrazione assume un rilievo particolare considerando che il 2026 è un anno elettorale 3, suggerendo che le priorità di bilancio siano anche politicamente motivate. L’enfasi sulla spesa interna e sulla sicurezza nazionale, contrapposta al sostegno esterno, mira a consolidare il consenso in vista delle elezioni, che si preannunciano come le più costose nella storia ungherese.3 La retorica “anti-bellica” serve come giustificazione politica per dare priorità alla spesa interna rispetto agli aiuti esterni, in particolare all’Ucraina, rafforzando il messaggio “l’Ungheria prima di tutto”.

B. Allocazioni Chiave e Priorità

Il bilancio 2026 pone una forte enfasi sul sostegno alle famiglie, sulle pensioni, sugli aumenti salariali e sullo sviluppo economico, senza trascurare la difesa e la sicurezza.

  • Sostegno alle Famiglie: Questo capitolo rappresenta un pilastro centrale, con 4.800 miliardi di HUF stanziati per le politiche familiari, cifra che sale a 5.600 miliardi di HUF includendo la spesa per il regime di prezzi regolamentati delle utenze domestiche. Il pacchetto include significativi tagli fiscali: esenzione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche per le madri con due e tre figli (per un valore di 320 miliardi di HUF) e il raddoppio dell’assegno fiscale familiare (290 miliardi di HUF). Complessivamente, le preferenze fiscali lasceranno oltre 1.300 miliardi di HUF nelle disponibilità delle famiglie.1 Il Parlamento avrebbe approvato in questa giornata “il più grande programma di riduzione fiscale per le famiglie d’Europa”.5
  • Pensioni: Sono stati stanziati 7.700 miliardi di HUF, comprensivi di un bonus annuale e di un premio legato alla crescita economica.1
  • Aumenti Salariali: Previsto un aumento del salario minimo del 13% nella pubblica amministrazione e del 15% per i dipendenti dei consigli municipali (dopo un analogo aumento del 15% nel 2025). Proseguiranno gli aumenti degli stipendi degli insegnanti e il personale in divisa riceverà un bonus equivalente a sei mesi di stipendio (450 miliardi di HUF).1
  • Sviluppo Economico: Stanziati 5.500 miliardi di HUF, di cui 2.850 miliardi da risorse nazionali. La spesa per investimenti si avvicinerà a 1.600 miliardi di HUF.1
  • Difesa e Sicurezza: La spesa per la difesa delle frontiere e la protezione contro la migrazione illegale ammonterà a 2.016 miliardi di HUF (2% del PIL). Le misure di sicurezza straordinarie assorbiranno 1.700 miliardi di HUF.1
  • Istruzione e Sanità: Oltre 4.000 miliardi di HUF destinati all’istruzione e 3.919 miliardi di HUF alla sanità.1
  • Altro: Attività culturali (oltre 653 miliardi di HUF), attività ecclesiastiche (oltre 135 miliardi di HUF), servizi sociali e assistenziali (1.600 miliardi di HUF).1

C. Ipotesi Economiche e Proiezioni

Le previsioni macroeconomiche su cui si fonda il bilancio sono le seguenti:

  • Tasso di cambio HUF/EUR: Previsto a 403.1
  • Inflazione media annua: 4,5% per il 2025, 3,6% per il 2026. L’IPC dovrebbe scendere sotto il 4% intorno a giugno (presumibilmente giugno 2025).1
  • Motore della crescita: Si prevede che il consumo rimanga il motore della crescita economica nel 2025, con un’enfasi sulle prestazioni dei settori retail e turistico. L’andamento del settore industriale e degli investimenti dipenderà in larga misura dalla ripresa dell’economia tedesca.1

D. Commenti Iniziali e Analisi

Il sito Piac&Profit ha osservato che il bilancio 2026 continua a fare affidamento su imposte speciali (“különadókra épít”).6 Questa dipendenza suggerisce che le fonti di entrata standard potrebbero non essere sufficienti a coprire gli ambiziosi piani di spesa, con potenziali impatti sul contesto imprenditoriale e sulla salute fiscale a lungo termine. Se le ottimistiche proiezioni di crescita e inflazione non dovessero concretizzarsi, il disavanzo potrebbe ampliarsi, oppure potrebbero rendersi necessarie ulteriori misure fiscali ad hoc.

Economx.hu ha riportato una precisazione del Consiglio Fiscale (KT) riguardo ai finanziamenti per la sanità. Mentre il Ministro Nagy ha asserito un aumento, il parere precedente del KT (che Nagy sembra aver male interpretato) sollevava preoccupazioni sulla sufficienza dei fondi per voci specifiche come il “Nagyértékű gyógyszerfinanszírozás” (finanziamento di farmaci ad alto costo), basandosi sull’andamento storico e corrente della spesa, suggerendo un potenziale sottofinanziamento nonostante gli aumenti nominali.7 Questa posizione sfumata del Consiglio Fiscale, composto dal Governatore della MNB, dal Capo della Corte dei Conti e dal suo stesso Presidente 7, indica che, nonostante le ingenti allocazioni nominali, l’adeguatezza dei finanziamenti per specifici servizi essenziali potrebbe diventare una questione controversa durante i dibattiti parlamentari e nel discorso pubblico. Ciò implica che, sebbene le cifre complessive appaiano elevate, il valore in termini reali e la sufficienza per bisogni specifici potrebbero essere discutibili, aprendo la strada a critiche e pressioni per risorse aggiuntive.

Il dibattito parlamentare sul bilancio è previsto iniziare il 20 maggio, con un voto finale il 16 giugno.1

La tabella seguente riassume le principali ipotesi macroeconomiche e alcune allocazioni selezionate nel bilancio ungherese proposto per il 2026.

Tabella 1: Principali Ipotesi Macroeconomiche e Allocazioni Selezionate nel Bilancio Ungherese Proposto per il 2026

Indicatore/AllocazioneValore/Proiezione
Tasso di cambio HUF/EUR (ipotesi)403
Inflazione media annua 20254,5%
Inflazione media annua 20263,6%
Motore della crescita PIL 2025Consumi
Sostegno alle Famiglie (totale)5.600 miliardi HUF (incl. utenze)
Pensioni7.700 miliardi HUF
Sviluppo Economico5.500 miliardi HUF
Difesa e Sicurezza (confini/migr.)2.016 miliardi HUF
IstruzioneOltre 4.000 miliardi HUF
Sanità3.919 miliardi HUF

Fonte: 1

III. Impulso Economico Interno: Vendite al Dettaglio, M&A e Credito

L’analisi dell’economia interna ungherese al 7 maggio 2025 si concentra sui dati delle vendite al dettaglio, sulle dinamiche del mercato delle fusioni e acquisizioni e sulla domanda di credito da parte delle famiglie.

A. Andamento delle Vendite al Dettaglio (Dati Marzo 2025 e Prospettive Aprile 2025)

L’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) ha pubblicato il 7 maggio i dati sulle vendite al dettaglio di marzo 2025: il volume è diminuito dello 0,4% su base annua (dato grezzo), ma è aumentato dello 0,4% su base annua (corretto per gli effetti di calendario). Su base mensile, il volume è calato dello 0,5% (corretto per effetti stagionali e di calendario).8

Il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha commentato ampiamente questi dati, attribuendo il rallentamento di marzo all'”effetto Pasqua” (con la Pasqua caduta a marzo nel 2024 rispetto ad aprile nel 2025), che ha causato uno spostamento degli acquisti festivi.8 Di conseguenza, l’NGM prevede un’espansione delle vendite al dettaglio del 5-6% per aprile 2025, grazie a questo spostamento e agli effetti base.10 Nel primo trimestre del 2025, il volume delle vendite al dettaglio (corretto per gli effetti di calendario) è aumentato del 2,7% su base annua.8

L’NGM sostiene che la crescita dell’occupazione, l’aumento dei salari (medi e minimi) e la crescita dei salari reali supportano l’incremento dei consumi. Anche le misure governative di riduzione dei prezzi (come il tetto ai margini di profitto, che secondo quanto riferito ha reso 905 prodotti più economici in media del 19,3%) vengono accreditate di questo risultato.10 Il ministero sta valutando l’estensione dei tetti ai margini oltre i prodotti alimentari.10 L’Associazione Nazionale del Commercio (OKSZ) avrebbe tracciato un parallelo fuorviante tra il calo delle vendite di marzo e l’introduzione del tetto ai margini, affermazione che l’NGM ha confutato, sostenendo che la misura incentiva le vendite.13

Nonostante la forte narrazione positiva dell’NGM, che attribuisce il calo di marzo esclusivamente all’effetto Pasqua e prevede un forte aprile, il calo mensile e la necessità di continui interventi sui prezzi potrebbero suggerire una cautela di fondo dei consumatori o una sensibilità alle condizioni economiche che va oltre gli effetti di calendario. Il calo mensile di marzo è un dato di fatto. Sebbene l’effetto Pasqua sia plausibile per i confronti annuali, un calo mensile potrebbe indicare che, anche con salari in aumento, i consumatori potrebbero essere esitanti o che la ripresa non è ancora robustamente auto-sostenibile senza stimoli governativi come i tetti ai prezzi. La diversa visione dell’OKSZ, sebbene confutata dall’NGM, accenna a un potenziale dibattito all’interno del settore sui veri motori e sulla salute del commercio al dettaglio.

Tabella 2: Dati Chiave sulle Vendite al Dettaglio Ungheresi (Marzo 2025) e Prospettive NGM (Aprile 2025)

IndicatoreValore (Marzo 2025)
Variazione % A/A (grezzo)-0,4%
Variazione % A/A (corretto per calendario)+0,4%
Variazione % M/M (corretto per stagionalità e calendario)-0,5%
Variazione % A/A Q1 2025 (corretto per calendario)+2,7%
Proiezione crescita % A/A NGM (Aprile 2025)+5-6%

Fonte: 8

B. Mercato delle Fusioni & Acquisizioni (M&A)

Il mercato ungherese delle M&A ha raggiunto un picco storico nel valore delle transazioni nel 2024.6 Sono state annunciate pubblicamente 110 transazioni per un valore stimato totale di 9 miliardi di USD.6 Si è verificato un cambiamento significativo: il settore manifatturiero è diventato l’obiettivo di investimento più attraente, superando il settore IT.6

Tuttavia, il sentiment degli amministratori delegati riguardo a prevedibilità, certezza del diritto e corruzione in Ungheria è peggiorato.6 Questo elevato valore delle transazioni M&A suggerisce un notevole movimento di capitali e interesse degli investitori per specifici asset ungheresi, in particolare nel settore manifatturiero. Questo potrebbe essere guidato dalla politica industriale governativa, da tendenze di reshoring o da specifici investimenti su larga scala. D’altro canto, il peggioramento della percezione del contesto imprenditoriale da parte dei CEO è un contrappunto critico. Suggerisce che, mentre si verificano transazioni di alto valore, l’ambiente operativo generale potrebbe diventare più difficile, influenzando potenzialmente la crescita organica futura e le M&A su scala ridotta. Ciò potrebbe portare a un mercato più concentrato o a una dipendenza da pochi grandi attori.

C. Domanda di Credito da Parte delle Famiglie

Piac&Profit ha riportato che la domanda di credito da parte delle famiglie è al picco (“Csúcson a lakosság hiteligénye”).6 Questo picco potrebbe essere interpretato in due modi: o come un segno di fiducia dei consumatori e disponibilità a effettuare grandi acquisti, oppure come un indicatore di famiglie che stanno mettendo a dura prova le proprie finanze e si affidano maggiormente al debito per mantenere gli standard di vita o gestire i costi crescenti, nonostante gli aumenti salariali. Senza maggiori dettagli sul tipo di credito richiesto, l’implicazione rimane ambigua ma merita attenzione.

D. Altre Notizie Interne

Un impianto ibrido unico di energia solare e un sistema di accumulo di energia sono arrivati sul mercato ungherese.6

IV. Osservatorio sulla Banca Centrale: Pubblicazione dei Dati MNB di Marzo 2025

Il 7 maggio 2025, la Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha pubblicato diverse informative statistiche relative a marzo 2025.15 Queste pubblicazioni, pur non essendo decisioni di politica monetaria, forniscono dati fondamentali per il monitoraggio economico continuo.

  • Titoli Emessi da Residenti Ungheresi: Informativa e grafici interattivi sui titoli emessi da residenti ungheresi e ripartizione per settori detentori. In particolare, si tratta dell’ammontare in circolazione di titoli di debito con ripartizione per emittente e settori detentori (a valore di mercato, in miliardi di HUF).15
  • Tassi di Interesse del Settore Domestico e delle Società Non Finanziarie: Informativa e grafici interattivi.15
  • Bilancio Aggregato degli Enti Creditizi: Informativa e grafici interattivi.15

Questi dati di marzo sui tassi di interesse e sui bilanci bancari saranno interpretati nel contesto dell’attuale orientamento di politica monetaria della MNB, che si prevede rimanga restrittivo.17 La MNB ha mantenuto il suo tasso di riferimento al 6,5% da settembre 2024 e gli analisti si aspettano che questo tasso rimanga invariato per tutto il 2025 a causa di un’inflazione che si mantiene al di sopra dell’obiettivo.17 Ciò implica che i costi di finanziamento per famiglie e imprese a marzo sono probabilmente rimasti elevati, influenzando le decisioni di investimento e consumo. Il bilancio aggregato degli enti creditizi offre un’istantanea della salute del settore bancario, inclusa l’attività di prestito, i livelli dei depositi e l’adeguatezza patrimoniale a marzo, informazioni vitali per valutare il rischio sistemico e la capacità delle banche di sostenere l’attività economica.

Tabella 3: Panoramica delle Pubblicazioni Statistiche della MNB del 7 Maggio 2025 (per i Dati di Marzo 2025)

Pubblicazione StatisticaPeriodo di Riferimento
Titoli emessi da residenti ungheresi (per settore detentore)Marzo 2025
Tassi di interesse del settore domestico e delle società non finanziarieMarzo 2025
Bilancio aggregato degli enti creditiziMarzo 2025

Fonte: 15

V. L’Ungheria nell’Unione Europea: Tra Energia e Regolamentazione

Le relazioni dell’Ungheria con l’Unione Europea continuano a essere un tema centrale, con sviluppi significativi in materia di politica energetica e conformità normativa.

A. Importazioni di Gas Russo: La Posizione Ungherese tra le Proposte UE

L’Ungheria, insieme alla Slovacchia, ha denunciato l’intenzione della Commissione Europea di eliminare gradualmente tutte le restanti importazioni di gas dalla Russia entro il 2027.18 Il Ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjártó, ha dichiarato che la Commissione sta “commettendo un altro errore estremamente grave escludendo forzatamente, artificialmente e ideologicamente le fonti energetiche russe dall’Europa”.18 Il Primo Ministro slovacco Robert Fico ha definito la mossa un “suicidio economico”.18 Anche Portfolio.hu ha pubblicato articoli che discutono la spinta dell’UE a ridurre la dipendenza dal gas russo e le potenziali implicazioni per i prezzi regolamentati delle utenze in Ungheria (“rezsicsökkentés”).19 Hirado.hu ha osservato che l’UE mira a sganciarsi completamente dal gas russo, ma ha le mani legate poiché circa il 19% dell’approvvigionamento europeo proviene ancora dalla Russia.5

La forte opposizione dell’Ungheria, in linea con la Slovacchia, all’eliminazione graduale del gas russo sottolinea una divergenza politica significativa e continua rispetto alla più ampia strategia dell’UE. Questa posizione dà priorità alla percepita sicurezza energetica nazionale e a considerazioni di costo rispetto agli sforzi collettivi dell’UE per ridurre la dipendenza dalla Russia, potendo portare a ulteriori attriti con Bruxelles. Questa non è una novità per l’Ungheria, ma la sua reiterazione il 7 maggio in risposta alle proposte dell’UE indica che la questione rimane un punto chiave di contesa.

B. Azioni della Commissione Europea: Deferimenti alla CGUE

La Commissione Europea ha deciso il 7 maggio 2025 di deferire l’Ungheria alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) per due motivi 21:

  1. Mancata garanzia dell’indipendenza del suo organismo di regolamentazione ferroviaria (Direttiva 2012/34/UE).
  2. (Insieme a Germania e Austria) Per non aver rispettato le norme dell’UE durante la votazione in seno alla Commissione del Danubio su questioni (documenti dell’equipaggio delle navi) che potrebbero influenzare le norme dell’UE, senza una previa decisione del Consiglio che stabilisse la posizione dell’Unione.21

La decisione della Commissione di deferire l’Ungheria alla CGUE per due questioni distinte nello stesso giorno segnala un’intensificazione del controllo legale sulla conformità dell’Ungheria al diritto dell’UE. Ciò si aggiunge alle preoccupazioni esistenti sullo stato di diritto e potrebbe avere ripercussioni finanziarie o politiche se l’Ungheria venisse giudicata inadempiente. Queste battaglie legali contribuiscono alla più ampia narrativa di tensioni tra Budapest e Bruxelles. La retorica “anti-Bruxelles” del governo ungherese nella presentazione del bilancio, la sua divergenza sulla politica energetica e i nuovi deferimenti alla CGUE sono tutti interconnessi, dipingendo il quadro di uno Stato membro frequentemente in disaccordo con le istituzioni e le politiche tradizionali dell’UE. Ciò può creare incertezza per le imprese e gli investitori e potenzialmente influenzare l’erogazione dei fondi UE, significativi per l’economia ungherese.17

VI. Altri Sviluppi Economici Chiave del 7 Maggio 2025

Oltre ai temi principali del bilancio e delle relazioni con l’UE, altri sviluppi economici hanno caratterizzato la giornata.

A. Focus Governativo sulla Promozione degli Investimenti delle PMI

Il governo ha discusso la promozione degli investimenti delle piccole e medie imprese (PMI). Il Ministro Nagy ha annunciato tramite Facebook che il Programma Capitale Demján Sándor, lanciato a marzo 2025, ha suscitato l’interesse di oltre 1.800 PMI, con 287 che finora hanno soddisfatto le condizioni e quasi 28 miliardi di HUF da distribuire a 300 aziende nella prima fase.24 Questo focus governativo segnala un tentativo di rafforzare il settore delle PMI, cruciale per l’occupazione e l’attività economica interna, e può essere visto come una strategia complementare all’attrazione di grandi investimenti diretti esteri.

B. Decisione Parlamentare sui Tagli Fiscali per le Famiglie

Hirado.hu ha riportato che il Parlamento ha accettato “il più grande programma di tagli fiscali per le famiglie d’Europa”. Ciò si allinea con i dettagli presentati nel bilancio 2026 riguardanti le esenzioni fiscali per le madri e l’aumento degli assegni familiari.5 L’approvazione parlamentare di questo programma lo stesso giorno in cui è stato dettagliato il bilancio 2026 (con misure simili) sottolinea l’attenzione costante e immediata del governo su quest’area politica, probabilmente per ragioni sia sociali che politiche.

C. Contesto Economico Globale

Il commento di XTB ha rilevato che i colloqui commerciali USA-Cina erano in procinto di iniziare, potendo innescare un rally pro-rischio. Si prevedeva che la Fed mantenesse i tassi invariati. Gli ordini di fabbrica tedeschi per aprile sono risultati inferiori alle aspettative.25 Anche Portfolio.hu ha discusso il potenziale impatto negativo della guerra tariffaria di Trump su aziende come AMD e i mercati in attesa della decisione della Fed.19 Questi fattori globali, in particolare la debolezza dei dati tedeschi e le tensioni commerciali, evidenziano la vulnerabilità dell’Ungheria come economia aperta e orientata all’esportazione, rendendo particolarmente rilevante la dipendenza del bilancio nazionale dalla ripresa tedesca.1

D. Spese Ministeriali

Telex.hu ha riportato che il ministero di Antal Rogán (Ufficio di Gabinetto del Primo Ministro) ha speso 3,5 milioni di HUF per mazzi di fiori per la Festa della Donna e ha anche sostenuto un concorso di canzoni popolari ungheresi, evidenziando modelli di spesa discrezionale.26

VII. Sintesi Conclusiva

Il 7 maggio 2025 si è delineato come una giornata economicamente rilevante per l’Ungheria. La presentazione della proposta di bilancio 2026 ha dominato la scena, con una chiara impronta a favore delle famiglie e della difesa, in un contesto politico orientato alle prossime elezioni. Parallelamente, l’analisi dei dati sulle vendite al dettaglio di marzo ha mostrato segnali contrastanti, con l’ottimismo del governo contrapposto a dati che suggeriscono una potenziale fragilità di fondo. Il mercato M&A, pur registrando valori elevati, si confronta con un deterioramento del sentiment imprenditoriale. La Banca Nazionale Ungherese ha continuato il suo ruolo di monitoraggio attraverso la pubblicazione di dati statistici chiave. Sul fronte internazionale, persistono le tensioni con l’Unione Europea, sia sulla politica energetica relativa al gas russo sia sulla conformità normativa, come evidenziato dai nuovi deferimenti alla CGUE.

Complessivamente, le notizie economiche del 7 maggio 2025 dipingono il quadro di un governo ungherese attivamente impegnato a plasmare il proprio futuro fiscale in vista delle scadenze elettorali, mentre gestisce le performance economiche interne e naviga complesse relazioni internazionali. Le sfide future includeranno il mantenimento della sostenibilità fiscale a fronte di spese significative, la gestione delle aspettative di crescita in un contesto globale incerto e la risoluzione delle divergenze con i partner europei.

FONTI

  1. Minister Nagy submits government’s 2026 budget bill to parliament – About Hungary, accessed May 7, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/minister-nagy-submits-government-s-2026-budget-bill-to-parliament
  2. Economy Minister Submits 2026 Budget Bill to Lawmakers – Budapest Business Journal, accessed May 7, 2025, https://bbj.hu/politics/domestic/parliament/economy-minister-submits-2026-budget-bill-to-lawmakers/
  3. Magyarország történetének legdrágább országgyűlési választása jön 2026-ban – Telex, accessed May 7, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/05/07/haborus-koltsegvetes-2026-legdragabb-valasztas
  4. Hungary’s election-year 2026 budget hinges on risky growth projection, fiscal watchdog says | 1450 AM 99.7 FM WHTC | Holland, accessed May 7, 2025, https://whtc.com/2025/05/04/hungarys-election-year-2026-budget-hinges-on-risky-growth-projection-fiscal-watchdog-says/
  5. Híradó, 2025. május 7. 16:00 | hirado.hu, accessed May 7, 2025, https://hirado.hu/video/2025/05/07/hirado-2025-majus-7-1600
  6. Történelmi csúcson a magyar vállalatfelvásárlási piac, már nem az IT a legvonzóbb szektor, accessed May 7, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/tortenelmi-csucson-a-magyar-vallalatfelvasarlasi-piac-mar-nem-az-it-a-legvonzobb-szektor.html
  7. Valamit félreérthetett a miniszter: a gazdaságpolitika legnagyobb nevei segítették őt ki, accessed May 7, 2025, https://www.economx.hu/gazdasag/nagy-marton-nemzetgazdasagi-miniszterium-koltsegvetes-2026-egeszsegugy-tanacs.808842.html
  8. Húsvéti zavar a boltokban, ezt nem láthatta tisztán a kormány – Index.hu, accessed May 7, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/07/kiskereskedelem-bolt-forgalom-inflacio-kormany-ngm/
  9. Rekordot ért el a vállalati felvásárlások értéke Magyarországon tavaly – AzÜzlet, accessed May 7, 2025, https://azuzlet.hu/rekordot-ert-el-a-vallalati-felvasarlasok-erteke-magyarorszagon-tavaly/
  10. A kiskereskedelmi forgalom áprilistól érdemben bővülhet – makronom.eu | Makronóm Blog, accessed May 7, 2025, https://makronom.eu/2025/05/07/kiskereskedelmi-forgalom-ksh/
  11. Az NGM szerint a húsvéthatás miatt gyengélkedik a kiskereskedelem – Hvg.hu, accessed May 7, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250507_kiskereskedelmi-adatok-statisztika-marcius-ngm-kommentarja-husvethatas-gazdasag
  12. A márciusi átmeneti megtorpanást követően áprilisban 5-6 százalékkal bővül a kiskereskedelmi forgalom – Magyarország Kormánya, accessed May 7, 2025, https://kormany.hu/hirek/a-marciusi-atmeneti-megtorpanast-kovetoen-aprilisban-5-6-szazalekkal-bovul-a-kiskereskedelmi-forgalom
  13. Az OKSZ hamis állításaival ellentétben az árréscsökkentés érdemben növeli a kiskereskedelmi forgalmat, így a fogyasztást is – Magyarország Kormánya, accessed May 7, 2025, https://kormany.hu/hirek/az-oksz-hamis-allitasaival-ellentetben-az-arrescsokkentes-erdemben-noveli-a-kiskereskedelmi-forgalmat-igy-a-fogyasztast-is
  14. Online Financial Journal – Budapest – Portfolio.hu, accessed May 7, 2025, https://www.portfolio.hu/en
  15. EN | MNB.hu, accessed May 7, 2025, https://www.mnb.hu/en/
  16. Data – MNB Statisztika, accessed May 7, 2025, https://statisztika.mnb.hu/timeseries/data-9061
  17. Hungary Outlook Revised To Negative From Stable O – S&P Global Ratings, accessed May 7, 2025, https://disclosure.spglobal.com/en/regulatory/article/-/view/type/HTML/id/3352216
  18. Slovakia Joins Hungary in Denouncing Proposed Russian Gas Import Ban, accessed May 7, 2025, https://europeanconservative.com/articles/news-corner/slovakia-joins-hungary-in-denouncing-proposed-russian-gas-import-ban/
  19. Nagyon fájhat Trump vámháborúja az AMD-nek – Portfolio.hu, accessed May 7, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250507/nagyon-fajhat-trump-vamhaboruja-az-amd-nek-759371
  20. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed May 7, 2025, https://www.portfolio.hu/
  21. Europe Daily News, 07 May 2025 | Insights – Mayer Brown, accessed May 7, 2025, https://www.mayerbrown.com/en/insights/publications/2025/05/europe-daily-news/europe-daily-news-may0725
  22. Commission decides to refer GERMANY, HUNGARY and AUSTRIA to the Court of Justice, accessed May 7, 2025, https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_25_1091
  23. Orbán threatens to veto next EU budget, and talks about a post-2026 problem, but Hungary could lose billions of euros within weeks – Telex, accessed May 7, 2025, https://telex.hu/english/2024/12/15/orban-on-blocked-eu-funding-its-fine
  24. Nagy Márton megsúgta, hogy mivel bíbelődött ma a kormány – Economx.hu, accessed May 7, 2025, https://www.economx.hu/gazdasag/nagy-marton-demjan-program-kormany-beruhazas-osztonzes.808867.html
  25. A nap chartja – Arany (07.05.2025) – XTB.com, accessed May 7, 2025, https://www.xtb.com/hu/piaci-betekinto/a-nap-chartja-arany-07-05-2025
  26. 3,5 millió forintot fordított nőnapi csokrokra Rogán minisztériuma, de egy magyarnóta-versenyt is megtámogattak – Telex, accessed May 7, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/05/07/miniszterelnoki-kabinetiroda-kozigazgatasi-es-teruletfejlesztesi-miniszterium-szerzodeslista-rogan-antal-navracsics-tibor

Economia Ungherese al 6 Maggio 2025: Sfide Crescenti e Incertezze Diffuse

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I. Panoramica Economica Ungherese del 6 Maggio 2025: Sfide Crescenti e Incertezze Diffuse

A. Sintesi degli Eventi Chiave

La giornata del 6 maggio 2025 si configura come un momento particolarmente denso di notizie per l’economia ungherese, delineando un quadro complesso e irto di sfide. Dalle informazioni emerse, si evincono chiari segnali di una contrazione dell’attività economica nel primo trimestre dell’anno, accompagnati da una pressione persistente sulla valuta nazionale, il fiorino. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una linea di politica monetaria improntata alla cautela, giustificata dalla necessità di fronteggiare rischi inflazionistici interni e le incertezze derivanti dal contesto geopolitico globale, inclusa la politica commerciale internazionale. Parallelamente, il dibattito sulla sostenibilità dei piani di bilancio futuri si accende, con il Consiglio Fiscale che solleva perplessità significative. A complicare ulteriormente lo scenario, si aggiungono questioni metodologiche relative ai dati statistici ufficiali, sollevate dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) stesso, e sviluppi esterni di rilievo, come le nuove proposte dell’Unione Europea in materia di politica energetica, che potrebbero avere ripercussioni dirette sull’Ungheria.1

PODCAST IN INGLESE

B. Temi Dominanti della Giornata

I principali filoni informativi che caratterizzano l’attualità economica ungherese in data odierna includono:

  • La pubblicazione e l’analisi dei dati sulla contrazione del Prodotto Interno Lordo (PIL) nel primo trimestre del 2025 e le relative implicazioni per le prospettive di crescita annuali.
  • La persistente debolezza del fiorino ungherese (HUF) sui mercati valutari, con previsioni che indicano una continuazione di questa tendenza negativa.
  • La decisione della Banca Nazionale Ungherese (MNB) di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento, motivata dalla prudenza di fronte a un contesto macroeconomico volatile.
  • Le critiche espresse dal Consiglio Fiscale Ungherese riguardo al progetto di bilancio per l’anno 2026, giudicato eccessivamente ottimistico nelle sue assunzioni di base.
  • La risposta ufficiale dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) a interrogativi e polemiche concernenti la metodologia utilizzata per la raccolta e l’elaborazione dei dati su povertà e reddito.
  • Le potenziali implicazioni per l’Ungheria della proposta della Commissione Europea di eliminare gradualmente le importazioni di gas naturale dalla Russia.

C. Considerazioni Preliminari

La concentrazione di notizie a valenza negativa – dalla contrazione del PIL alla debolezza del fiorino, fino alle critiche mosse al bilancio – proprio in questa giornata suggerisce che l’economia ungherese stia attraversando una fase di particolare vulnerabilità. Tale scenario mette in discussione la narrativa precedentemente promossa dal governo, che aveva dipinto il 2025 come un “anno di svolta” e di forte ripresa economica.11 La simultanea emersione di questi indicatori negativi il 6 maggio 1 non solo contrasta con le aspettative governative, ma solleva interrogativi sulla credibilità delle proiezioni ufficiali e sulla capacità del paese di raggiungere gli ambiziosi obiettivi di crescita prefissati.

Un altro elemento di forte preoccupazione, che emerge trasversalmente dalle diverse fonti informative, è rappresentato dalle crescenti tensioni commerciali a livello globale, con un focus particolare sui dazi imposti dagli Stati Uniti. Questo fattore di rischio esterno si riflette negativamente sulle prospettive di crescita dell’Ungheria, sulla stabilità della sua valuta e sulle decisioni di politica monetaria.1 La notizia, diffusa proprio il 6 maggio, che l’Unione Europea si starebbe preparando a imporre dazi ritorsivi nei confronti degli Stati Uniti 14, non fa che amplificare tali timori, data la natura piccola, aperta e fortemente orientata all’esportazione dell’economia ungherese. La Banca Nazionale Ungherese, ad esempio, ha citato esplicitamente l’incertezza legata alla “politica commerciale” come una delle ragioni per mantenere invariati i tassi di interesse 8, mentre il Consiglio Fiscale ha messo in guardia contro le possibili ricadute negative di una guerra commerciale guidata dagli Stati Uniti sul bilancio 2026.5 Gli analisti, inoltre, avvertono che i dazi potrebbero danneggiare in modo significativo le economie dell’Europa Centrale dipendenti dalle esportazioni, tra cui l’Ungheria.10 Questo indica che i rischi commerciali non sono percepiti come astratti, ma come una minaccia concreta e attuale per la stabilità economica del paese.

II. Andamento Macroeconomico: Crescita in Stallo e Previsioni Sotto Esame

A. Contrazione del PIL nel Q1 2025

I dati più recenti diffusi dall’Ufficio Centrale di Statistica ungherese (KSH), e ampiamente discussi il 6 maggio, indicano una performance economica deludente per il primo trimestre del 2025. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) ha registrato una diminuzione dello 0,4% su base annua e dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, secondo i dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario.2 Questa contrazione segna un ritorno in territorio negativo dopo una modesta espansione osservata alla fine del 2024, gettando ombre significative sull’obiettivo di crescita del governo, fissato al 2,5% per l’intero anno 2025 (già rivisto al ribasso rispetto a una precedente stima del 3,4%).2 Il portale finanziario Portfolio.hu ha osservato che, per raggiungere tale obiettivo, l’economia ungherese dovrebbe registrare tassi di crescita trimestrali medi intorno al 2% per il resto dell’anno, uno scenario considerato implausibile dalla maggior parte degli economisti.2

L’analisi settoriale rivela che la produzione industriale e il settore delle costruzioni sono stati i principali freni all’attività economica, mentre il settore dei servizi ha continuato a fornire un contributo marginalmente positivo.2 Questi dati mettono in luce alcune fragilità strutturali dell’economia ungherese, tra cui un marcato calo degli investimenti, un deterioramento della fiducia delle imprese, persistenti vincoli fiscali che limitano la capacità di spesa statale per le infrastrutture e un afflusso di fondi dell’Unione Europea che rimane contenuto.2

Di fronte a questi dati, le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, ha cercato di minimizzare la portata della contrazione, affermando che l’avvio operativo di importanti nuovi impianti nei settori automobilistico e della produzione di batterie porterà a un forte incremento del PIL “nel giro di pochi mesi”.3 Di tenore opposto la reazione dell’opposizione: Péter Magyar, leader del partito Tisza, ha colto l’occasione per chiedere le dimissioni del governo.3

B. Previsioni di Crescita Contrastanti

Il quadro delle previsioni di crescita per l’Ungheria appare frammentato e caratterizzato da una notevole divergenza tra le stime governative e quelle di analisti e istituzioni indipendenti. Il governo ungherese mantiene una previsione di crescita del PIL del 2,5% per il 2025 e si spinge a un ambizioso 4,1% per il 2026.5

Tuttavia, il Consiglio Fiscale Ungherese ha espresso forte scetticismo riguardo a queste proiezioni, definendole “eccessivamente ottimistiche” e sottolineando la presenza di “rischi materiali” che potrebbero comprometterne il raggiungimento, soprattutto alla luce della debole performance economica registrata nel primo trimestre del 2025.5 Anche diverse istituzioni internazionali e analisti privati si mostrano più cauti. S&P Global, ad esempio, prevede una crescita del 2,5% per il 2026.10 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), in una proiezione di agosto 2024, indicava una crescita reale del PIL dell’1,4% per il 2025, mentre per il 2026 la stima si attestava al 2,6%.10 Un consenso di economisti intervistati da Reuters a maggio 2025 prevedeva una crescita del 3,2% per il 2026 10, mentre Erste Bank, riconosciuta come il previsore più accurato per l’economia ungherese nel 2024, stima una crescita del 2% per il 2025.12 Il Vienna Institute for International Economic Studies (WIIW), pur riconoscendo che i dati di inizio 2025 non sono incoraggianti, prevede una crescita dell’1,8% per il 2025 e del 2,5% per il 2026.16

Questa persistente discrepanza tra le ottimistiche previsioni governative e le valutazioni più prudenti degli osservatori indipendenti, specialmente a fronte di dati macroeconomici negativi come quelli del primo trimestre, rischia di erodere la credibilità delle politiche economiche adottate dal governo. Tale divario potrebbe influenzare negativamente la fiducia degli investitori, i quali faticano a conciliare le dichiarazioni ufficiali con le analisi indipendenti, potenzialmente aumentando i premi di rischio associati agli asset ungheresi. La situazione suggerisce o una motivazione politica dietro le previsioni ufficiali o un disaccordo fondamentale sui fattori trainanti dell’economia.

C. Impatto delle Tensioni Commerciali Globali

Le crescenti tensioni commerciali a livello globale, e in particolare la politica dei dazi perseguita dagli Stati Uniti, rappresentano una fonte significativa di preoccupazione per l’economia ungherese. Esiste il timore diffuso che tali misure, e le possibili ritorsioni, possano danneggiare gravemente il settore manifatturiero ungherese, fortemente orientato all’esportazione.1 Le notizie del 6 maggio, secondo cui l’Unione Europea si starebbe preparando a imporre tariffe punitive su beni statunitensi, segnalano una potenziale escalation delle tensioni commerciali transatlantiche, con conseguenze imprevedibili.14 Moody’s Analytics ha specificamente avvertito che i dazi danneggerebbero le economie dell’Europa Centrale dipendenti dalle esportazioni, e l’Ungheria figura tra i paesi più esposti a tale rischio.10

D. Dualità dell’Economia Ungherese

Un articolo pubblicato il 6 maggio dalla testata ungherese Piac & Profit descrive l’economia nazionale come “spaccata tra settori competitivi e aree in ritardo” (“Ütőképesekre és lemaradókra szakadt szét a magyar gazdaság”).17 Questa analisi suggerisce una dualità strutturale, in cui alcuni segmenti dell’economia, probabilmente quelli più integrati nelle catene del valore globali e beneficiari di investimenti diretti esteri, mostrano dinamismo, mentre altri faticano a tenere il passo. L’articolo evidenzia inoltre come i top manager delle aziende ungheresi tendano a valutare le proprie performance in modo marcatamente più positivo rispetto a quelle dei loro concorrenti di settore, nonostante le difficoltà generali del contesto economico.17

La forte dipendenza dell’Ungheria da settori specifici, come l’automotive e la produzione di batterie, per la crescita futura – come sottolineato dal Ministro Szijjártó 3 – la rende particolarmente vulnerabile a shock settoriali e alle dinamiche del commercio internazionale. Se questi settori chiave dovessero diventare bersaglio di guerre commerciali o subire rallentamenti della domanda globale, l’intera strategia di crescita del paese ne risentirebbe. La “spaccatura” dell’economia descritta da Piac & Profit 17 implica inoltre che i benefici di un’eventuale crescita trainata da questi settori potrebbero non essere distribuiti in modo uniforme, alimentando potenziali disparità e tensioni sociali.

Infine, il riferimento al ridotto afflusso di fondi dell’Unione Europea 2 come fattore di debolezza economica, unito alle persistenti dispute tra Budapest e Bruxelles sullo stato di diritto che bloccano l’accesso a importanti risorse finanziarie come i fondi di ripresa (RRF) e di coesione 5, suggerisce che le questioni politiche interne stanno avendo un impatto macroeconomico tangibile e prolungato. Queste problematiche limitano gli investimenti pubblici e privati, frenando il potenziale di crescita del paese e rendendo più evidenti i costi economici delle scelte politiche governative in un contesto di generale indebolimento congiunturale.

Tabella 1: Indicatori Economici Chiave dell’Ungheria – 6 Maggio 2025

IndicatoreValore/PrevisioneFonte Principale (e note)
Crescita PIL Q1 2025 (a/a, destag.)−0,4%KSH 2
Crescita PIL Q1 2025 (t/t, destag.)−0,2%KSH 2
Previsione Crescita PIL Governo 20252,5%2
Previsione Crescita PIL Governo 20264,1%5
Previsione Crescita PIL FMI 20251,4%FMI 15 (Proiezione di Agosto 2024)
Previsione Crescita PIL WIIW 20251,8%WIIW 16
Tasso Inflazione CPI (Marzo 2025, a/a)4,7%MNB/Trading Economics 7
Tasso Base MNB (Aprile/Maggio 2025)6,5%MNB 7
Tasso di Cambio EUR/HUF (chiusura 5 Maggio)∼403,5Inferito da 1 (se 411,67 è calo del 2%)
Tasso Disoccupazione (Febbraio 2025, media 3m)4,36%KSH/Economy.com 18

III. Mercato Valutario: Il Fiorino (HUF) Sotto Pressione Continua

A. Andamento del Fiorino

Il fiorino ungherese (HUF) continua a mostrare segni di debolezza sui mercati valutari internazionali. Un sondaggio condotto da Reuters e pubblicato il 6 maggio 2025 rivela che gli analisti prevedono un ulteriore deprezzamento della valuta ungherese di circa il 2% nel corso dei prossimi sei mesi. La previsione mediana indica un tasso di cambio EUR/HUF a 411,67.1 Questo rappresenterebbe un indebolimento rispetto alla chiusura di lunedì 5 maggio, che si attestava intorno a 403,5 EUR/HUF (calcolando a ritroso il deprezzamento del 2% dal livello di 411,67).

Questo scenario si inserisce in un contesto più ampio di turbolenza che ha interessato le valute della regione centro-europea, inizialmente scatenate dall’imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti e dai crescenti rischi di guerre commerciali globali. Sebbene si sia osservata una parziale ripresa, i rischi di fondo persistono.1 Il fiorino, in particolare, aveva toccato un picco di forza oltre quota 400 contro l’euro nel marzo precedente, per poi indebolirsi fino a toccare un minimo di 410 EUR/HUF nel corso del mese di aprile.1

B. Fattori di Pressione sul Fiorino

Diversi fattori contribuiscono a esercitare una pressione ribassista sul fiorino. Tra questi, gli analisti citano l’impatto economico negativo dei dazi commerciali e i rischi fiscali percepiti in vista delle elezioni politiche nazionali previste per il prossimo anno.1 Anche i deludenti risultati economici, come la contrazione del PIL nel primo trimestre, pesano sulla valuta, come sottolineato da Santander Bank.1 L’elevato deficit fiscale è un altro elemento di preoccupazione menzionato dalla stessa banca.1

La debolezza intrinseca del fiorino ha, a sua volta, ripercussioni sulla politica monetaria: la Banca Nazionale Ungherese si trova costretta a mantenere una linea attendista sui tassi di interesse, proprio a causa delle rinnovate pressioni inflazionistiche che una valuta debole tende ad alimentare attraverso l’aumento del costo dei beni importati.1 Si delinea così un potenziale circolo vizioso: una valuta debole alimenta l’inflazione importata, costringendo la banca centrale a mantenere una politica monetaria restrittiva (o a non allentarla come potrebbe altrimenti fare per sostenere la crescita). Tale politica, a sua volta, può frenare l’attività economica, perpetuando la debolezza congiunturale che ha contribuito inizialmente al deprezzamento del fiorino. Rompere questo ciclo richiede shock positivi significativi o decisi cambi di rotta nelle politiche economiche.

C. Confronto Regionale

Analizzando il contesto regionale, si osserva che anche altre valute dell’Europa Centrale sono soggette a pressioni, sebbene con intensità e cause specifiche diverse. Lo zloty polacco (PLN) risente della svolta accomodante adottata dalla banca centrale polacca, ma le previsioni lo indicano stabile intorno a 4,26 EUR/PLN nei prossimi sei mesi.1 La corona ceca (CZK), invece, dovrebbe subire un deprezzamento più contenuto, nell’ordine dello 0,4%, potendo contare su prospettive di crescita economica potenzialmente migliori rispetto a quelle dell’Eurozona e su una politica di allentamento monetario più cauta da parte della banca centrale ceca.1 Il leu rumeno (RON) è previsto a 5,035 EUR/RON tra sei mesi, ma ha recentemente subito forti ribassi a causa dell’incertezza politica seguita alle elezioni presidenziali. In questo contesto, JP Morgan, in una nota del 6 maggio, ha raccomandato di assumere una posizione lunga (long) sull’euro nei confronti del leu rumeno.1

Questa panoramica regionale suggerisce che, sebbene fattori domestici specifici modulino l’entità della debolezza di ciascuna valuta, fattori regionali e globali più ampi – come la politica dei dazi statunitensi e l’andamento generale dell’euro – giocano un ruolo significativo. Ciò evidenzia un grado di interconnessione e di vulnerabilità condivisa tra le economie dell’area.

Tabella 2: Riepilogo delle Previsioni sul Fiorino (HUF) e Fattori d’Influenza – 6 Maggio 2025

Elemento di Previsione/AnalisiDettaglioFonte Principale
Fonte PrevisioneSondaggio Reuters1
Orizzonte TemporaleProssimi sei mesi1
Target EUR/HUF Mediano411,671
Variazione Prevista−2,0% (dalla chiusura del 5 Maggio)1
Fattori Chiave Negativi (Ungheria)Risultati economici deludenti, impatto dazi USA, rischi fiscali, prossime elezioni1
Fonte Outlook AlternativoSantander BankCitata in 1
Outlook Santander BankFiorino tendenzialmente più deboleCitata in 1
Fattori Chiave Negativi (Santander)Risultati economici deludenti, possibile impatto negativo dazi, elevato deficit fiscaleCitata in 1

IV. Politica Monetaria: La Banca Nazionale Ungherese (MNB) Naviga a Vista tra Inflazione e Rischi Globali

A. Decisione sui Tassi di Interesse

In linea con le attese del mercato e confermando una linea di continuità, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB), nella sua riunione di politica monetaria (la cui decisione, probabilmente presa a fine aprile, è stata ampiamente riportata il 6 maggio), ha deliberato di lasciare invariato il tasso di interesse base al 6,5%.7 Il Budapest Business Journal, in un articolo del 6 maggio, fa riferimento a una riunione tenutasi “martedì”, mentre Trading Economics conferma che la decisione di aprile (specificamente del 29 aprile) è stata quella di mantenere il tasso al 6,5%, con la prossima riunione calendarizzata per il 27 maggio.7

Anche il corridoio dei tassi di interesse è rimasto invariato, con il tasso sui depositi overnight (O/N) fissato al 5,5% e il tasso sui prestiti collateralizzati overnight (O/N) al 7,5%.8 Questa rappresenta la settima riunione consecutiva in cui il tasso base non subisce modifiche, segnalando una fase di attenta osservazione da parte dell’istituto centrale.7

B. Motivazioni della MNB

Le motivazioni addotte dalla MNB per giustificare questa decisione riflettono un approccio cauto e paziente, dettato dalla complessità del quadro macroeconomico. L’istituto centrale ha ribadito il proprio impegno a raggiungere l’obiettivo di inflazione in modo sostenibile nel tempo.8 Tuttavia, ha anche sottolineato la necessità di procedere con cautela a causa dei persistenti rischi che gravano sull’ambiente inflazionistico, dell’incertezza legata alla politica commerciale internazionale (con particolare riferimento ai dazi) e delle tensioni geopolitiche in corso.7 Secondo il Consiglio Monetario, “mantenere condizioni monetarie restrittive è giustificato” nell’attuale congiuntura.8

Un fattore determinante in questa valutazione è la debolezza del fiorino, che, come già menzionato, alimenta i rischi inflazionistici attraverso l’aumento dei costi dei beni importati.1 Il governatore della MNB (identificato come Mihály Varga in 8, sebbene il ruolo sia tipicamente ricoperto da György Matolcsy, mentre Varga è Ministro delle Finanze – il che potrebbe indicare un errore nel testo originale o una dichiarazione di Varga in un contesto specifico) ha affermato che, sebbene l’inflazione stia mostrando segnali di ulteriore rallentamento nel mese di aprile e si preveda che si avvicini all’estremità superiore della banda di tolleranza della MNB (3% +/-1 punto percentuale) nei prossimi mesi, i rischi inflazionistici si sono tuttavia rafforzati. Ciò è dovuto, secondo il governatore, alla “tempistica e agli effetti contrastanti degli annunci tariffari”, in un contesto di crescente volatilità sui mercati finanziari internazionali.8 Di conseguenza, mantenere la stabilità dei mercati finanziari e ancorare saldamente le aspettative di inflazione è considerato di “importanza chiave”.8 In tale scenario, il tasso base potrebbe rimanere al livello attuale “per un periodo prolungato”.8

La decisione della MNB di mantenere i tassi fermi, nonostante la certificata contrazione economica del primo trimestre, sottolinea la priorità assegnata alla lotta all’inflazione e alla stabilizzazione del fiorino. Questa scelta suggerisce che la banca centrale è disposta a tollerare una crescita economica più debole nel breve termine pur di evitare una spirale inflazionistica o un crollo della valuta, un dilemma che evidenzia i limitati margini di manovra a disposizione.

La menzione specifica dei “dazi USA” e dell’incertezza sulla “politica commerciale” come fattori di rischio da parte della MNB 7, unitamente all’analisi di Reuters 1, stabilisce un collegamento diretto tra la politica monetaria interna dell’Ungheria e le decisioni di politica commerciale di una grande economia esterna. Ciò mette in luce la limitata autonomia di una piccola economia aperta di fronte a shock globali, riducendo lo spazio di manovra dell’istituto centrale.

L’affermazione del governatore (Varga secondo 8) secondo cui i rischi di inflazione si sono “rafforzati” a causa della “tempistica e degli effetti contrastanti degli annunci tariffari” 8 suggerisce una dinamica complessa. I dazi potrebbero avere effetti sia inflazionistici (attraverso l’aumento dei costi dei beni importati o dei componenti produttivi) sia, indirettamente, deflazionistici (qualora una guerra commerciale portasse a una riduzione della domanda globale e, di conseguenza, a un calo dei prezzi dell’energia, come ipotizzato in 7). Questa dualità rende la previsione dell’inflazione e la calibrazione della politica monetaria particolarmente ardue per la MNB, che si trova a dover bilanciare forze contrapposte generate dallo stesso shock esterno.

C. Andamento dell’Inflazione

Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi al consumo, i dati più recenti disponibili indicano un’inflazione (CPI) attestatasi al 4,7% su base annua nel mese di marzo, mentre l’inflazione core (al netto delle componenti più volatili come energia e alimentari) si è situata al 5,7%.7 Le previsioni interne della MNB indicano che l’inflazione dovrebbe avvicinarsi al 4% (limite superiore della banda di tolleranza) nei prossimi mesi.8

V. Politica Fiscale e Bilancio: Preoccupazioni per il 2026 e Strategie Governative Controverse

A. Valutazione del Consiglio Fiscale sul Progetto di Bilancio 2026

Il 6 maggio 2025 è la data prevista per la presentazione da parte del governo ungherese del disegno di legge di bilancio per l’anno 2026 ai legislatori.5 Tuttavia, già nei giorni precedenti e nella stessa giornata, il Consiglio Fiscale ungherese, presieduto da Gabor Horvath, ha espresso serie e circostanziate preoccupazioni riguardo all’impianto del bilancio. Secondo il Consiglio, il documento si fonda su ipotesi di crescita economica “eccessivamente ottimistiche”, in particolare la stima di un incremento del PIL del 4,1% nel 2026, e contiene “rischi materiali” che ne minano la credibilità e la sostenibilità.5 A supporto di questa cautela, si nota come S&P Global e il Fondo Monetario Internazionale prevedano una crescita significativamente inferiore per lo stesso periodo.10

Tra i principali rischi identificati dal Consiglio Fiscale figurano: il basso livello delle riserve fiscali accantonate per far fronte a imprevisti; la persistente incertezza riguardo all’effettivo afflusso dei fondi dell’Unione Europea, bloccati o ritardati a causa delle dispute in corso sullo stato di diritto (si stima che solo il 2,2% dei fondi di ripresa, pari a 6,5 miliardi di EUR, fosse stato utilizzato a metà 2024 13); le potenziali ricadute negative di una guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, che potrebbe colpire duramente l’economia ungherese 5; e il rischio che un’inflazione persistente possa far lievitare i costi del servizio del debito pubblico.13

In risposta a queste criticità, il Consiglio Fiscale ha esortato il governo ad aumentare in modo significativo la riserva di bilancio destinata a misure straordinarie e ad adottare un approccio più conservativo e prudente nella stesura delle previsioni di entrata e di crescita.5 Il Ministero dell’Economia Nazionale ha parzialmente recepito queste raccomandazioni, annunciando un incremento delle riserve per misure straordinarie da 50 a 192 miliardi di HUF. Tale aumento sarà finanziato, secondo il ministero, attraverso tagli ad altre voci di spesa, in modo da mantenere invariato il saldo di bilancio. Tuttavia, il governo ha dichiarato di non vedere, al momento, ragioni sufficienti per rivedere le proiezioni macroeconomiche sottostanti al bilancio, riservandosi una possibile rivalutazione nel corso dell’estate.5 Questa decisione di aumentare le riserve pur mantenendo invariate le ottimistiche previsioni di crescita suggerisce un approccio fiscale reattivo ma potenzialmente incoerente. Potrebbe trattarsi di una mossa volta a placare superficialmente le critiche senza affrontare le vulnerabilità strutturali di fondo, aumentando così il rischio di dover ricorrere a tagli di spesa ad hoc o di mancare gli obiettivi di deficit qualora la crescita economica non si materializzasse come previsto.

B. Obiettivi Fiscali e Debito

Gli obiettivi fiscali del governo per il 2026 prevedono un deficit pari al 3,7% del PIL (secondo i criteri ESA), con un disavanzo primario (al netto della spesa per interessi) nullo.5 Questo si confronta con un obiettivo di deficit rivisto al 4% del PIL per il 2025 e con un consuntivo del 4,9% per il 2024, superiore alle attese.10 Il deficit del 2023 aveva raggiunto il 6,7% del PIL.13 Per quanto riguarda il debito pubblico, le proiezioni governative indicano una diminuzione dal 73,1% del PIL nel 2025 al 72,3% nel 2026.13 Tuttavia, la Commissione Europea prevede che il rapporto debito/PIL dell’Ungheria rimarrà al di sopra della soglia del 60% stabilita dai trattati europei almeno fino al 2028.13 Una novità nel bilancio 2026 è l’introduzione di una “riserva di difesa” pari all’1,5% del PIL, concepita per consentire spese aggiuntive nel settore della difesa qualora le regole fiscali dell’UE dovessero subire modifiche.13 Questa mossa strategica potrebbe mirare a creare spazio fiscale per la spesa militare al di fuori dei vincoli di deficit standard, ma la sua efficacia dipenderà dalla credibilità complessiva del quadro fiscale. Potrebbe anche essere interpretata come un modo per giustificare una maggiore spesa per la difesa in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche.

C. Imposte Speciali e Misure di Sostegno

Sul fronte delle entrate, è confermato che le imposte speciali introdotte su alcuni settori economici (come quello bancario e della grande distribuzione), spesso definite “tasse sugli extraprofitti”, rimarranno in vigore anche nel 2026. Il governo prevede di incassare da queste misure quasi 500 miliardi di HUF.20 La persistenza di queste imposte speciali, nonostante le promesse passate di una loro graduale eliminazione, indica una dipendenza strutturale da queste entrate straordinarie per far quadrare i conti pubblici. Ciò può avere effetti distorsivi sull’attività economica, ridurre la prevedibilità per le imprese operanti nei settori colpiti e scoraggiare gli investimenti a lungo termine.

Parallelamente, il governo ha messo in campo o prorogato diverse misure di sostegno all’economia e alle famiglie, rilevanti per il contesto fiscale del 2025. Tra queste, il programma “Demján Sándor” per le piccole e medie imprese (PMI), che mobilita risorse per 1.400 miliardi di HUF attraverso prestiti agevolati e sovvenzioni 21; l’aumento della soglia di esenzione dall’IVA da 12 a 18 milioni di HUF, a beneficio di quasi 900.000 imprese 11; la proroga dell’aliquota IVA ridotta al 5% sull’acquisto di nuovi immobili residenziali fino alla fine del 2026 11; e varie misure di sostegno ai redditi, come aumenti salariali in alcuni settori e benefici fiscali per le famiglie e i giovani.11

VI. Notizie e Contesti Rilevanti del Giorno

A. Comunicato dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) sulla Metodologia dei Dati

In una mossa significativa, l’Ufficio Centrale di Statistica ungherese (KSH) ha rilasciato un comunicato stampa in data 6 maggio 2025, in risposta a notizie e commenti apparsi sulla stampa riguardanti la qualità e l’affidabilità dei dati sulla povertà e sulla distribuzione del reddito.4 Nel comunicato, il KSH respinge categoricamente le accuse di manipolazione deliberata dei dati, affermando di operare nel pieno rispetto delle disposizioni legali e delle norme metodologiche internazionalmente riconosciute.

Tuttavia, l’istituto riconosce una tendenza, in linea con quanto osservato anche in altri paesi, a una diminuzione della disponibilità della popolazione a rispondere alle indagini statistiche, come l’indagine EU-SILC (Statistics on Income and Living Conditions). Per far fronte a questa problematica e per garantire la completezza e l’accuratezza delle statistiche, il KSH ha dichiarato di utilizzare, a partire dal 2018, dati di fonte amministrativa provenienti dall’Agenzia delle Entrate e dal Tesoro statale per integrare i dati mancanti e correggere quelli errati. L’ufficio ammette che la procedura di imputazione utilizzata tra il 2018 e il 2022 ha contribuito a un “accumulo di valori di reddito identici” in alcuni casi.4 Per ovviare a ciò, nel 2023 la metodologia di sostituzione dei dati mancanti è stata affinata, con l’obiettivo di differenziare meglio le lacune informative e di suddividerle in gruppi più piccoli e omogenei.

Il KSH ha inoltre annunciato l’avvio di una revisione metodologica di ampia portata della rilevazione dei dati sulla povertà, prevista per la prima metà del 2025. Questa revisione si avvarrà dei dati provenienti dal censimento della popolazione del 2022 e includerà una revisione retrospettiva della distribuzione dei dati sul reddito fino all’anno 2018. Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, è stata informata di questa iniziativa. Al termine di questo processo di revisione e dopo la validazione dei dati da parte di Eurostat, il KSH prevede di organizzare un forum professionale, coinvolgendo un’ampia gamma di utenti dei dati, che si terrà dopo il 30 giugno 2025, per discutere i risultati e promuovere un dialogo trasparente.4 Questo comunicato, pur difendendo l’integrità dell’ufficio, riconosce implicitamente problematiche metodologiche passate e la necessità di una revisione. In una giornata in cui si discutono previsioni economiche e di bilancio cruciali, ciò potrebbe alimentare ulteriormente lo scetticismo sulla qualità e affidabilità dei dati su cui si basano le decisioni politiche ed economiche.

B. Proposta UE per l’Eliminazione Graduale delle Importazioni di Gas Russo

Sempre in data 6 maggio 2025, la Commissione Europea ha annunciato l’intenzione di presentare piani dettagliati per l’eliminazione graduale delle importazioni di gas naturale dalla Russia entro la fine del 2027.6 Secondo quanto riportato da Reuters e AFP, il piano si articolerebbe in due fasi: la prima prevederebbe la cessazione di nuovi contratti di fornitura e di contratti spot a breve termine con fornitori russi entro la fine del 2025; la seconda comporterebbe il divieto totale di tutte le importazioni rimanenti di gas russo entro la fine del 2027.6

Questa proposta ha implicazioni dirette e significative per l’Ungheria, data la sua storica e considerevole dipendenza dalle forniture di gas russo e la sua posizione spesso divergente rispetto alla linea politica dell’Unione Europea in materia di sanzioni contro Mosca. In passato, l’Ungheria, insieme alla Slovacchia, si è opposta all’imposizione di sanzioni sul gas russo, adducendo motivazioni legate alla sicurezza degli approvvigionamenti e al timore di un eccessivo aumento dei prezzi dell’energia.9 Attualmente, circa il 19% del gas consumato in Europa proviene ancora dalla Russia.9 La contemporanea notizia di questa proposta UE e le dichiarazioni ungheresi che legano i problemi economici interni alla guerra in Ucraina e alle sanzioni 23 evidenziano una potenziale collisione tra la politica energetica dell’UE e la strategia economica e politica dell’Ungheria. Questo scenario potrebbe portare a un maggiore isolamento di Budapest all’interno dell’Unione o costringere il paese a difficili compromessi.

C. Copertura delle Notizie Economiche da Fonti Ungheresi

Le principali testate giornalistiche e i portali di informazione ungheresi hanno dedicato ampia copertura ai temi economici nella giornata del 6 maggio 2025, riflettendo le preoccupazioni e i dibattiti in corso.

  • Hirado.hu (M1 Híradó): I notiziari del canale statale M1 23 hanno riportato diverse notizie, sebbene molte non fossero strettamente focalizzate sull’economia del giorno o fossero riferite a dichiarazioni dei giorni precedenti. Tra queste, una dichiarazione del Ministero dell’Economia Nazionale (NGM), datata 3 maggio ma potenzialmente ribadita, affermava che “finché la guerra continua e le sanzioni proseguono, l’Europa e con essa l’Ungheria pagheranno il prezzo della guerra”.23 Si è anche menzionato, con riferimento al 2 maggio, che le prospettive dell’economia ungherese sono peggiorate a causa degli “oneri insopportabili della guerra” e della possibilità dell’adesione dell’Ucraina all’UE.23 Altri servizi hanno riguardato la reazione del Ministro Szijjártó alle critiche del presidente ucraino Zelensky sull’adesione dell’Ucraina all’UE 23 e una dichiarazione del Primo Ministro Orbán secondo cui “Siamo europei perché teniamo alla nostra sovranità”.24
  • Portfolio.hu: Il noto portale finanziario ha ospitato una conferenza intitolata “Digital Compliance 2025” proprio il 6 maggio.25 Tra gli articoli pubblicati, spiccavano titoli come “Dermesztő GDP adat érkezett – merre tovább, Magyarország?” (Dati PIL gelidi sono arrivati – dove va l’Ungheria?), che rifletteva la discussione sui deludenti dati del primo trimestre 26, e “Már most bajban van a 2025-ös költségvetés?” (Il bilancio 2025 è già nei guai?).26
  • Piac & Profit: Questa testata economica ha pubblicato un articolo di analisi il 6 maggio intitolato “Ütőképesekre és lemaradókra szakadt szét a magyar gazdaság” (L’economia ungherese si è spaccata tra settori competitivi e aree in ritardo).17 Altri titoli del giorno includevano: “Nuova area dove i prezzi potrebbero essere congelati”, “Quanto costa un euro!”, “Il governo prende di mira anche le assicurazioni sulla casa”, e “Le fabbriche di auto e batterie sono enormi divoratrici di energia, il che aumenta la vulnerabilità dell’Ungheria”.17
  • Index.hu, Világgazdaság (vg.hu), HVG.hu: Anche queste importanti fonti di informazione hanno coperto temi economici. Index.hu 27 e Világgazdaság 30 presentavano titoli relativi all’economia, sebbene molti degli estratti disponibili non contenessero testo specifico per il 6 maggio o fossero di natura generica. Világgazdaság, tuttavia, riportava un titolo sulla contrazione del PIL 30, datato aprile ma ancora di grande attualità. HVG.hu 19, in articoli pubblicati tra fine aprile e inizio maggio, analizzava in dettaglio la contrazione del PIL (“Repülőrajt helyett földbe állt a gazdaság” – Invece di un decollo, l’economia si è schiantata 33) e riportava le critiche del Consiglio Fiscale al bilancio.19

VII. Considerazioni Finali: L’Economia Ungherese Naviga in Acque Agitate

A. Riepilogo delle Sfide Emerse il 6 Maggio 2025

La giornata del 6 maggio 2025 conferma in modo inequivocabile una fase di significativa difficoltà per l’economia ungherese. La crescita economica, come certificato dai dati del primo trimestre, è in contrazione, smentendo le aspettative ottimistiche precedentemente formulate dal governo e sollevando interrogativi sulla capacità di raggiungere gli obiettivi annuali. Il fiorino, la valuta nazionale, rimane sotto una pressione considerevole, indebolito da una combinazione di fattori interni, quali la debolezza congiunturale e i rischi percepiti sul fronte fiscale, ed esterni, tra cui l’impatto dei dazi commerciali e le più ampie tensioni geopolitiche globali.

La politica monetaria della Banca Nazionale Ungherese appare vincolata dalla necessità prioritaria di controllare l’inflazione e stabilizzare il corso della valuta, limitando di conseguenza il margine di manovra per interventi espansivi a sostegno della crescita. Anche i piani di bilancio futuri, in particolare per il 2026, sono oggetto di intense critiche per il loro eccessivo ottimismo nelle previsioni di crescita e per i rischi sottostanti non adeguatamente coperti, nonostante alcuni aggiustamenti reattivi apportati dal governo. A complicare ulteriormente questo quadro già complesso, si aggiungono le questioni relative alla trasparenza e all’affidabilità dei dati statistici ufficiali, come evidenziato dal comunicato dello stesso KSH, e le pressioni esterne sulla politica energetica nazionale, esemplificate dalla proposta UE sul gas russo.

B. Prospettive Immediate Basate sulle Notizie del Giorno

Le prospettive a breve termine per l’economia ungherese, sulla base delle notizie emerse il 6 maggio, appaiono incerte e prevalentemente orientate al ribasso. La capacità del governo di invertire la tendenza negativa della crescita dipenderà in misura cruciale dalla concretizzazione degli investimenti annunciati, in particolare nel settore automobilistico e della produzione di batterie, e, in modo ancor più determinante, dall’evoluzione del contesto internazionale, con particolare riferimento alle tensioni commerciali e al conflitto in Ucraina.

La stabilità del fiorino e la gestione dell’inflazione rimarranno, con ogni probabilità, le priorità chiave per la Banca Nazionale Ungherese. Ciò suggerisce il persistere di condizioni monetarie relativamente restrittive, o quantomeno una grande cautela nell’allentare la presa, anche a fronte di una crescita debole. Il dibattito sul bilancio 2026, che inizia formalmente con la presentazione del disegno di legge in parlamento, sarà un banco di prova cruciale per valutare la reale volontà del governo di adottare un approccio fiscale più prudente e realistico rispetto a quanto emerso finora.

C. Implicazioni più Ampie

Le molteplici sfide emerse con forza nella giornata del 6 maggio 2025 – che spaziano dalla performance della crescita alla stabilità della valuta, dalla credibilità del bilancio pubblico a quella dei dati statistici, fino alle pressioni esterne sulla sovranità delle politiche economiche – indicano che l’Ungheria potrebbe trovarsi a un punto di svolta. Le politiche economiche e le strategie adottate negli ultimi anni, caratterizzate da un forte interventismo statale e da una ricerca di equilibri geopolitici specifici, vengono ora messe a dura prova. La resilienza del modello economico ungherese, fortemente dipendente dagli investimenti diretti esteri e dalle esportazioni, è testata da un ambiente globale divenuto progressivamente più ostile e da vulnerabilità interne che si sono accumulate nel tempo. La “svolta” economica auspicata dal Primo Ministro Orbán per il 2025 11 appare, alla luce dei fatti odierni, sempre più elusiva e difficile da realizzare.

Inoltre, la narrativa politica del governo ungherese, che spesso enfatizza i temi della sovranità nazionale e adotta toni critici nei confronti delle istituzioni dell’Unione Europea, si scontra con la realtà di una profonda interdipendenza economica e con la necessità di rispettare vincoli e condizionalità esterne, siano essi imposti dai mercati finanziari, dalle regole comunitarie o dalle pressioni geopolitiche. Le notizie del 6 maggio evidenziano in modo plastico questa tensione. La debolezza del fiorino è influenzata dal sentiment dei mercati globali 1; la politica della MNB è condizionata da fattori globali come i dazi 8; il bilancio dipende, o soffre per la loro assenza, dai fondi UE 2; e l’UE stessa propone cambiamenti di politica energetica che impattano direttamente l’Ungheria.6 Tutto ciò suggerisce che la retorica sovranista incontra limiti pratici stringenti quando si tratta della gestione quotidiana dell’economia, dimostrando come, nonostante le affermazioni politiche, l’economia ungherese sia profondamente integrata e influenzata dai sistemi regionali e globali.

FONTI

  1. Forint seen falling as central Europe’s currencies face pressure – TradingView, accessed May 6, 2025, https://www.tradingview.com/news/reuters.com,2025:newsml_L8N3RE1B5:0-forint-seen-falling-as-central-europe-s-currencies-face-pressure/
  2. Hungary’s economy contracts in Q1, casting doubt on government’s growth targets, accessed May 6, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-economy-contracts-in-q1-casting-doubt-on-government-s-growth-targets-378843/
  3. Hungarian Economy Stalls in Q1, Undermining Government’s Growth Hopes – Budapest Business Journal, accessed May 6, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarian-economy-stalls-in-q1-undermining-governments-growth-hopes/
  4. Press release on the poverty and income data, 06/05/2025 – KSH, accessed May 6, 2025, https://www.ksh.hu/news_250506_2
  5. bne IntelliNews – ​Hungary’s Fiscal Council raises red flag over government 2026 draft budget plans, accessed May 6, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-fiscal-council-raises-red-flag-over-government-2026-draft-budget-plans-379460/
  6. EU proposes ending all Russian gas imports by 2027 | Courthouse News Service, accessed May 6, 2025, https://www.courthousenews.com/eu-proposes-ending-all-russian-gas-imports-by-2027/
  7. Hungary Base Rate – Trading Economics, accessed May 6, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/interest-rate
  8. MNB Policymakers Leave Base Rate on Hold at 6.5% – Budapest Business Journal, accessed May 6, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/policymakers-leave-base-rate-on-hold-at-6-5-2/
  9. EU to set out plans to halt Russian gas imports by end-2027, accessed May 6, 2025, https://whtc.com/2025/05/06/eu-to-set-out-plans-to-halt-russian-gas-imports-by-end-2027/
  10. Hungary’s election-year 2026 budget hinges on risky growth projection, fiscal watchdog says | 1450 AM 99.7 FM WHTC | Holland, accessed May 6, 2025, https://whtc.com/2025/05/04/hungarys-election-year-2026-budget-hinges-on-risky-growth-projection-fiscal-watchdog-says/
  11. PM Orbán: 2025 is the year of the breakthrough – About Hungary, accessed May 6, 2025, https://abouthungary.hu/blog/pm-orban-2025-is-the-year-of-the-breakthrough
  12. Analysis-Hungary’s shaky economy disrupts Orban’s re-election playbook – Investing.com, accessed May 6, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/analysishungarys-shaky-economy-disrupts-orbans-reelection-playbook-3850521
  13. Hungary’s 2026 Fiscal Buffer: A Strategic Move Amid Fiscal Fragility – AInvest, accessed May 6, 2025, https://www.ainvest.com/news/hungary-2026-fiscal-buffer-strategic-move-fiscal-fragility-2505/
  14. EU Set to Slap New Twenty Five Percent Tariffs on US as Trade War Looms and Fifty Billion USD Travel Deficit Fuels Fears of Soaring Airfares and Global Tourism Fallout Including Canada, accessed May 6, 2025, https://www.travelandtourworld.com/news/article/eu-set-to-slap-new-twenty-five-percent-tariffs-on-us-as-trade-war-looms-and-fifty-billion-usd-travel-deficit-fuels-fears-of-soaring-airfares-and-global-tourism-fallout-including-canada/
  15. Hungary and the IMF, accessed May 6, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  16. Hungary – The Vienna Institute for International Economic Studies (wiiw), accessed May 6, 2025, https://wiiw.ac.at/hungary-overview-ce-6.html
  17. Ütőképesekre és lemaradókra szakadt szét a magyar gazdaság – Piac&Profit, accessed May 6, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/utokepesekre-es-lemaradokra-szakadt-szet-a-magyar-gazdasag.html
  18. Hungary | Economic Indicators | Moody’s Analytics – Economy.com, accessed May 6, 2025, https://www.economy.com/hungary/indicators
  19. Gazdaság: Óriási kockázatokat lát a jövő évi büdzsében a Költségvetési Tanács | hvg.hu, accessed May 6, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250505_Koltsegvetesi-Tanacs-KT-2026-os-koltsegvetes-velemenyezes-kockazatok
  20. Gazdaság: Nagy Márton bemutatta, mit vár a kormány kedvenc fejősteheneitől | hvg.hu, accessed May 6, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250425_Nagy-Marton-bemutatta-mit-var-a-kormany-kedvenc-fejosteheneitol
  21. Hungary political briefing: Economy strategy for 2025 – China-CEE Institute, accessed May 6, 2025, https://china-cee.eu/2025/03/05/hungary-political-briefing-economy-strategy-for-2025-hungary/
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  23. Híradó, 2025. május 6. 12:00 | hirado.hu, accessed May 6, 2025, https://hirado.hu/video/hirado-2025-05-06-i-adas-7/
  24. Híradó, 2025. május 6. 18:00 | hirado.hu, accessed May 6, 2025, https://hirado.hu/video/2025/05/06/hirado-2025-majus-6-1800
  25. Conference – Portfolio.hu, accessed May 6, 2025, https://www.portfolio.hu/en/events
  26. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed May 6, 2025, https://www.portfolio.hu/
  27. Újabb területen avatkozna be az árakba a kormány – Index.hu, accessed May 6, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/06/nagy-marton-kormany-ngm-bejelentes-biztositas-inflacio/
  28. Ez már krízishelyzet, lecsapott a vihar az ingatlanpiacon – Index.hu, accessed May 6, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/06/ingatlan-ingatlanpiac-ingatlanarak-ksh-lakasepites/
  29. Ítéletet mondtak a költségvetésről, a kormány azonnal megemelte a rendkívüli kiadások keretét – Index.hu, accessed May 6, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/05/koltsegvetes-allamhaztartas-allamadossag-ngm-koltsegvetesi-tanacs/
  30. Kijózanító GDP-adat érkezett: újra zsugorodik a magyar gazdaság – Világgazdaság, accessed May 6, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/04/gdp-adat-zsugorodik-a-magyar-gazdasag
  31. Akkorát cikcakkozhatott a boltok forgalma a húsvét miatt, hogy az elemzők is dörzsölhetik a szemüket – Világgazdaság, accessed May 6, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/05/boltok-forgalma-husvet-elemzok
  32. Világgazdaság | Főoldal, accessed May 6, 2025, https://www.vg.hu/
  33. Repülőrajt helyett földbe állt a gazdaság: 0,4 százalékkal csökkent a GDP az első negyedévben – HVG, accessed May 6, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250430_Repulorajt-gdp-visszaeses-valsag-ksh-ebx
  34. Repülőrajtot és magyar áttörést ígért a kormány 2025 elejére, aztán szembejött a valóság, accessed May 6, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250501_Repulorajt-attores-novekedes-igeret-orulet-ner-gdp-valsag-ebx

Sintesi delle Notizie sull’Economia Ungherese – 5 Maggio 2025

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I. Sommario Esecutivo

La giornata del 5 maggio 2025 è stata dominata dalla pubblicazione della valutazione critica del Consiglio Fiscale (KT) sulla proposta di bilancio per il 2026, che ha evidenziato rischi significativi legati a previsioni di crescita ottimistiche e riserve insufficienti. Il governo ha reagito immediatamente aumentando il fondo di riserva per misure straordinarie. Il dibattito economico ha presentato visioni contrastanti sulla performance del PIL: gli analisti hanno sottolineato la recente stagnazione, mentre i funzionari governativi hanno proiettato futuri impulsi derivanti dagli investimenti. Le indagini in corso sulle fondazioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB) e la continua attenzione internazionale sulle operazioni della OTP Bank in Russia hanno aggiunto ulteriori livelli di rischio istituzionale e geopolitico. Indicatori di mercato chiave come il tasso di cambio del fiorino sono rimasti relativamente stabili, mentre l’indice PMI manifatturiero ha mostrato una marginale espansione. Il dibattito sull’eventuale adesione dell’Ucraina all’UE e le sue implicazioni economiche per l’Ungheria è rimasto un tema politico ed economico di primo piano.

PODCAST IN INGLESE

II. Clima Macroeconomico e Indicatori Chiave (5 Maggio 2025)

  • A. Performance del PIL: Stagnazione vs. Impulso Atteso dagli Investimenti
  • L’economista Bod Péter Ákos ha messo in luce la deludente performance recente del PIL, osservando che l’Ungheria “naviga a vista” (helyben jár) nonostante le precedenti promesse governative di una svolta. Ha sottolineato l’ampio divario tra i piani di crescita del PIL del governo e i risultati effettivi degli ultimi anni (piano 2023: +4,1% vs. effettivo -0,9%; piano 2024: +4,0% vs. effettivo +0,5%), contestualizzando i recenti dati trimestrali negativi all’interno di un modello di sottoperformance rispetto ai paesi simili, dopo due anni di recessione/stagnazione.1 Questa analisi suggerisce che le difficoltà economiche non sono un evento isolato, ma parte di una tendenza più ampia di mancate aspettative.
  • Al contrario, il Ministro degli Affari Esteri Péter Szijjártó ha previsto un significativo impulso al PIL nei prossimi trimestri, attribuendo questo ottimismo al completamento e all’avvio di grandi investimenti industriali da parte di aziende straniere come BMW, CATL, BYD e Mercedes.2 Questa dichiarazione, rilasciata il 5 maggio, contrasta direttamente con le valutazioni più pessimistiche basate sui dati recenti, puntando su futuri ritorni da investimenti strategici.
  • Alcuni media filogovernativi hanno presentato una visione positiva, citando dati che suggeriscono che l’Ungheria supera la maggior parte dell’UE in termini di crescita del PIL, pur riconoscendo che la Polonia è in testa all’interno del V4. Tuttavia, commenti all’interno della stessa fonte hanno riportato critiche riguardanti l’effetto base e il livello assoluto inferiore del salario minimo ungherese rispetto persino alla Turchia, paese non membro dell’UE.3 Ciò evidenzia la natura politicizzata dell’interpretazione dei dati economici in Ungheria, dove le narrazioni possono divergere significativamente a seconda della fonte.
  • La marcata contrapposizione tra le valutazioni analitiche basate sulla performance recente 1 e le proiezioni governative fondate sui futuri ritorni degli investimenti 2 genera una notevole incertezza sulla reale traiettoria dell’economia ungherese. Questa divergenza potrebbe riflettere differenze nei modelli di previsione o un tentativo politicamente motivato di gestire le aspettative, presentando una prospettiva più favorevole di quanto i dati attuali supportino. La dipendenza da futuri mega-investimenti comporta rischi intrinseci qualora le tempistiche dovessero slittare o le condizioni globali cambiare.
  • B. Inflazione, Stabilità Fiscale e Preoccupazioni sul Debito
  • Bod Péter Ákos ha identificato l’alta inflazione (nonostante le recenti diminuzioni) e gli squilibri fiscali (deficit di bilancio, debito pubblico) come aree chiave di vulnerabilità e instabilità, anche se alcuni indicatori (come il rapporto debito/PIL) rimangono al di sotto della media UE. Ha sottolineato che confrontare il rapporto debito/PIL dell’Ungheria con paesi come Belgio o Austria è fuorviante a causa delle diverse strutture economiche e profili di rischio.1
  • Il rapporto del Consiglio Fiscale (KT) sul bilancio 2026 (pubblicato il 4 maggio/discusso il 5 maggio) ha esplicitamente segnalato rischi associati alle ipotesi di crescita del governo e all’adeguatezza delle riserve fiscali, rafforzando le preoccupazioni sulla fragilità fiscale sottostante.4
  • Le analisi hanno evidenziato che il debito pubblico ungherese, previsto al 72,3% del PIL entro la fine del 2026, rimane significativamente al di sopra della soglia del 60% dell’UE, con la Commissione Europea che prevede che non scenderà sotto il 68% fino al 2028. Gli elevati costi del servizio del debito, che consumano una parte significativa delle entrate, esacerbano le pressioni fiscali.7
  • Nonostante gli sforzi del governo e alcuni confronti superficialmente positivi, problemi strutturali sottostanti come l’alta inflazione, i significativi deficit di bilancio e gli elevati livelli di debito continuano a rappresentare rischi per la stabilità economica dell’Ungheria. Questi sono stati segnalati sia da analisti interni 1 che dal Consiglio Fiscale ufficiale 4, indicando che l’ambiente macroeconomico rimane fragile, suscettibile agli shock e vincolato da queste debolezze strutturali.
  • C. Tasso di Cambio del Fiorino (5 Maggio 2025)
  • Il Fiorino (HUF) ha mostrato una relativa stabilità rispetto all’Euro (EUR) durante le contrattazioni del 5 maggio, muovendosi all’interno di un intervallo ristretto intorno al livello di 404 (specificamente 403,9-404,6).9
  • I tassi di fixing ufficiali della MNB per il 5 maggio erano EUR/HUF 404,31 e USD/HUF 356,94.10 Il tasso di riferimento della BCE era EUR/HUF 404,43.12 Altre fonti hanno riportato livelli simili.13
  • Il Fiorino ha mostrato un leggero indebolimento rispetto alla Corona Ceca ma ha guadagnato terreno contro il Dollaro USA durante la giornata. L’attività di mercato è stata descritta come piuttosto contenuta (“álmosan”) dopo la festività del 1° maggio.9

Tabella 1: Tassi di Cambio Chiave (5 Maggio 2025)

Coppia ValutariaFonteTasso/Intervallo
EUR/HUFMNB (Fixing)404,31
EUR/HUFBCE (Rif.)404,43
EUR/HUFMercato403,9 – 404,6
USD/HUFMNB (Fixing)356,94
CHF/HUFMNB (Fixing)432,60
GBP/HUFMNB (Fixing)474,09
  • D. Aggiornamento sul Settore Manifatturiero (PMI di Aprile)
  • L’indice Purchasing Managers Index (PMI) destagionalizzato per aprile è stato pubblicato il 5 maggio, mostrando un valore di 50,2. Ciò indica una continua espansione nel settore manifatturiero (sopra 50), ma rappresenta un leggero rallentamento rispetto al 51,4 di marzo.18
  • L’analisi dei sottoindici ha rivelato segnali contrastanti: i nuovi ordini sono rimasti sopra 50 (invariati), l’occupazione è salita sopra 50 e le scorte acquistate sono aumentate sopra 50. Tuttavia, l’indice del volume di produzione è sceso significativamente, segnalando una contrazione, e i tempi di consegna sono rimasti sotto 50 (sebbene leggermente migliorati).18
  • Sebbene l’indice PMI principale rimanga positivo, il calo rispetto al mese precedente e la contrazione del sottoindice del volume di produzione suggeriscono potenziali venti contrari o un raffreddamento dello slancio nel settore manifatturiero, un motore chiave dell’economia ungherese. Il fatto che il sottoindice del volume di produzione sia sceso sotto 50 indica una diminuzione effettiva della produzione ad aprile, un segnale che merita un attento monitoraggio nei mesi successivi, nonostante gli ordini e l’occupazione rimangano in territorio espansivo.18

III. Politica Fiscale: Prende Forma il Bilancio 2026

  • A. Il Governo Presenta il Disegno di Legge di Bilancio: Misure Chiave
  • Il governo ha confermato che presenterà il disegno di legge di bilancio per il 2026 al Parlamento il 6 maggio, a seguito della revisione del Consiglio Fiscale.4
  • Secondo quanto riferito, il bilancio include il mantenimento di politiche sociali chiave: esenzione SZJA (imposta sul reddito delle persone fisiche) per le madri, la 13ª mensilità della pensione, il mantenimento dei prezzi agevolati delle utenze (rezsicsökkentés) e il finanziamento degli aumenti salariali settoriali (ad esempio per insegnanti, operatori sanitari).19
  • Il governo mira anche a proseguire programmi come il Programma Demján Sándor per le PMI e l’iniziativa “150 nuove fabbriche”.19 Il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha riportato una forte domanda per il Programma Demján Sándor, con richieste che superano significativamente i fondi disponibili, suggerendo che l’appetito per gli investimenti delle PMI esiste se i finanziamenti sono accessibili.22
  • B. Valutazione Critica del Consiglio Fiscale: Rischi e Raccomandazioni
  • Il Consiglio Fiscale (KT), pur confermando che la bozza di bilancio soddisfaceva formalmente la regola costituzionale sul debito (prevedendo un calo del debito dal 73,1% al 72,3% del PIL), ha emesso significativi avvertimenti sui rischi per il raggiungimento dell’obiettivo di deficit del 3,7% per il 2026.4
  • I rischi chiave identificati dal KT e ripresi dal suo presidente, Gabor Horvath, includono: previsioni di crescita del PIL eccessivamente ottimistiche (4,1% vs. previsioni di consenso/FMI più vicine al 2,5-3,2%), incertezze nell’economia globale (potenziali tensioni commerciali, impatto della guerra), dipendenza da fondi UE potenzialmente ritardati e riserve insufficienti per gestire imprevisti.4
  • Il KT ha specificamente raccomandato di aumentare la riserva inizialmente prevista di 50 miliardi di HUF per Misure Governative Straordinarie, ritenendola troppo bassa dato l’alto livello di incertezza.4

Tabella 2: Sintesi delle Principali Preoccupazioni del Consiglio Fiscale per il Bilancio 2026

Rischio Segnalato dal KTBreve Spiegazione
Previsioni di Crescita OttimisticheLa crescita del PIL prevista al 4,1% è considerata irrealistica da molti analisti e istituzioni.6
Incertezza GlobaleL’economia aperta dell’Ungheria è esposta a shock esterni come guerre e tensioni commerciali.4
Dipendenza dai Fondi UERitardi nell’erogazione dei fondi UE potrebbero compromettere il bilancio.6
Riserve InsufficientiLa riserva iniziale di 50 mld HUF è stata giudicata inadeguata per coprire i rischi.4
Pressioni Fiscali Pre-elettoraliIl rischio di aumento della spesa o tagli fiscali in vista delle elezioni del 2026.1
  • C. Reazione del Governo: Aumento delle Riserve e Adeguamenti di Spesa
  • Il governo, tramite il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM), ha annunciato il 5 maggio l’accettazione della raccomandazione del KT di aumentare le riserve.19
  • La riserva per Misure Governative Straordinarie sarà quasi quadruplicata, passando da 50 miliardi di HUF a 192 miliardi di HUF. Questo aumento sarà compensato da corrispondenti tagli di spesa altrove nella bozza di bilancio per mantenere invariato l’obiettivo di deficit complessivo, aumentando teoricamente la resilienza del bilancio.19
  • La rapida mossa del governo per aumentare le riserve dimostra reattività alle preoccupazioni del KT, ma riconosce anche implicitamente la validità dei rischi identificati. Tuttavia, finanziare questo aumento tramite tagli non specificati altrove sposta semplicemente la pressione fiscale, creando potenzialmente nuove vulnerabilità o richiedendo scelte difficili in seguito. Si tratta di un aggiustamento tattico piuttosto che di un cambiamento fondamentale nelle ipotesi sottostanti potenzialmente ottimistiche.7
  • D. Dibattito sulla Sostenibilità e Pressioni Fiscali Pre-elettorali
  • Gli analisti hanno notato la tensione intrinseca tra gli obiettivi dichiarati dal governo di consolidamento fiscale e le pressioni politiche di un anno elettorale imminente (2026).1
  • È stato citato il recente cambiamento dell’outlook negativo da parte di S&P, menzionando esplicitamente il rischio di aumenti di spesa o tagli fiscali politicamente motivati che destabilizzerebbero ulteriormente il bilancio prima delle elezioni del 2026.1
  • La continua dipendenza da tasse speciali “straordinarie” su determinati settori (come le banche) fino al 2026 è stata evidenziata come un segno che l’equilibrio fiscale strutturale sottostante non è stato ancora completamente ripristinato.7
  • La combinazione di ambiziose promesse di spesa sociale, previsioni di crescita ottimistiche, continua dipendenza da tasse temporanee e le imminenti elezioni del 2026 crea scetticismo tra analisti e agenzie di rating sulla capacità del governo di aderire al percorso dichiarato di riduzione del deficit. Esiste un rischio significativo che gli obiettivi fiscali vengano nuovamente mancati, portando potenzialmente a ulteriori misure di austerità post-elettorali o a un aumento del debito.1

IV. Politica Monetaria e Focus sulla Banca Centrale (MNB)

  • A. Indagini dell’Ufficio Statale dei Conti (ÁSZ) sulle Fondazioni MNB
  • L’indagine in corso da parte dell’Ufficio Statale dei Conti (ÁSZ) sulle fondazioni istituite dalla MNB è rimasta un argomento di discussione. Il presidente dell’ÁSZ, László Windisch, ha rilasciato interviste dettagliando i risultati, ribadendo accuse di potenziale cattiva gestione (hűtlen kezelés) ed evidenziando specifici investimenti problematici, come quelli relativi all’Università Neumann János.24
  • Windisch ha sottolineato che i risultati dell’ÁSZ sono basati su prove e ha notato che l’ex governatore della MNB Matolcsy stesso ha riconosciuto problemi interni, inclusi potenziali problemi di liquidità presso una fondazione.24
  • Sono emersi dettagli su una società collegata alla MNB (Alpine Holding Kft.) con un debito significativo (233 miliardi di HUF) che ha ricevuto un prestito da MBH Bank (associata a Mészáros Lőrinc), garantito da azioni di un gruppo alberghiero di lusso svizzero (Ultima Capital SA), alimentando ulteriormente l’esame delle operazioni finanziarie delle fondazioni.14
  • Durante una sessione parlamentare del 5 maggio, il Primo Ministro Orbán, rispondendo alle domande dell’opposizione su potenziali perdite e sullo stato delle riserve auree dell’Ungheria detenute dalla MNB, ha dichiarato di aspettarsi un’indagine approfondita e rapida con chiare conseguenze. Ha deviato la responsabilità diretta, citando l’indipendenza della MNB ma riconoscendo l’indagine dell’ÁSZ.27
  • L’indagine dell’ÁSZ e le relative notizie sui media gettano un’ombra sulla governance della MNB e sulla gestione di ingenti fondi pubblici incanalati attraverso le sue fondazioni. Ciò potrebbe avere un impatto sulla fiducia pubblica e sollevare interrogativi sulla supervisione durante il mandato della precedente leadership, con potenziali conseguenze legali, politiche e reputazionali.24
  • B. Personale e Responsabilità della MNB
  • La MNB ha annunciato modifiche alla divisione delle responsabilità tra i suoi Vice Governatori, con effetto dal 5 maggio. Sono stati definiti ruoli specifici per la politica monetaria/stabilità/riserve, analisi/pagamenti/programmi e supervisione finanziaria/tutela dei consumatori.28
  • È stato notato che il mandato del Vice Governatore Kandrács Csaba scade nell’ottobre 2025, rendendo necessaria una nuova nomina più avanti nell’anno.28
  • C. Pubblicazioni di Dati della MNB
  • La MNB ha pubblicato dati statistici per i fondi di investimento (marzo 2025) e le assicurazioni (Q1 2025) il 5 maggio.29

V. Sviluppi Settoriali Specifici

  • A. Banche: Cambiamenti Operativi e Scrutinio su OTP Bank
  • È stato riportato che due banche ungheresi (non nominate nello specifico snippet, ma OTP è stata menzionata altrove riguardo ai cambiamenti nel mobile banking) stavano introducendo nuove misure, potenzialmente legate all’accesso al mobile banking o ad altri aspetti operativi.20 OTP Bank, in particolare, è stata segnalata per aver interrotto l’accesso all’internet banking tramite dispositivi mobili dal 5 maggio, indirizzando gli utenti alla sua app mobile.20
  • L’attenzione internazionale è rimasta sulle continue operazioni di OTP Bank in Russia. Un articolo ha evidenziato i significativi profitti di OTP dalla sua controllata russa nel 2024 e ha affermato che la banca fornisce servizi finanziari a entità statali russe e clienti dell’industria militare, agendo di fatto come una “linea di vita finanziaria” per il Cremlino nonostante le sanzioni UE.31
  • Questo scrutinio collega le attività di OTP alla percepita posizione “ribelle” del governo Orbán all’interno dell’UE, suggerendo che le operazioni della banca forniscano all’Ungheria una leva nei negoziati sia con Bruxelles che con Mosca (ad esempio, riguardo agli accordi energetici, ai veti sugli aiuti all’Ucraina).31
  • Mentre OTP è una grande banca nazionale che sta subendo tipici cambiamenti operativi 20, la sua significativa e redditizia presenza in Russia 31 genera controversie internazionali e collega la banca alla complessa posizione geopolitica dell’Ungheria tra UE/Occidente e Russia. Questa dualità la pone sotto i riflettori sia come istituzione finanziaria nazionale chiave sia come punto di frizione internazionale.
  • B. Industria: Aggiornamento sui Grandi Investimenti Esteri
  • Come menzionato nella sezione PIL (II.A), il Ministro degli Esteri Szijjártó ha confermato i progressi in corso nei principali siti di investimento estero (BMW, CATL, BYD, Mercedes), posizionandoli come futuri motori di crescita chiave.2
  • C. PMI: Aggiornamento sul Programma Demján Sándor
  • Il Ministero dell’Economia Nazionale ha riportato una domanda travolgente per le sovvenzioni del Programma Demján Sándor destinate alle PMI, con richieste che superano di gran lunga i 48 miliardi di HUF stanziati per la componente di stimolo agli investimenti. Il governo prevede un sostegno totale alle PMI di 1400 miliardi di HUF per l’anno.22 Ciò suggerisce un forte interesse di investimento sottostante da parte delle PMI, subordinato alla disponibilità di finanziamenti.

VI. Contesto Geopolitico ed Economico Internazionale

  • A. Dibattito sull’Adesione dell’Ucraina all’UE: Argomenti Economici e Posizioni Politiche
  • Il Primo Ministro Orbán ha ribadito la sua forte opposizione all’adesione accelerata dell’Ucraina all’UE durante una sessione parlamentare, inquadrandola come una minaccia economica che porterebbe alla bancarotta dell’Ungheria e inonderebbe il mercato del lavoro con lavoratori ucraini più economici.27
  • Orbán ha accusato il presidente ucraino Zelenskyy di volere un governo “amico dell’Ucraina” in Ungheria e di interferire nella sovranità ungherese, intensificando la retorica a seguito di recenti scambi.27
  • Il Ministro degli Esteri Szijjártó, parlando a Pécs, ha fatto eco a queste preoccupazioni, avvertendo dei lavoratori ucraini che prendono posti di lavoro ungheresi e della “mafia ucraina” che usa l’Ungheria come porta d’accesso se l’adesione procede senza controllo. Ha promosso il voto/consultazione “Voks 2025” affinché gli ungheresi esprimano la loro opinione sulla questione.2
  • Il governo ungherese utilizza costantemente argomenti economici drastici (bancarotta, perturbazione del mercato del lavoro) per giustificare la sua opposizione alla rapida adesione dell’Ucraina all’UE. Sebbene possano esistere potenziali impatti economici, l’intensità della retorica suggerisce che questi argomenti possano servire anche a obiettivi politici più ampi legati alla sovranità, alle relazioni con l’UE e alla mobilitazione interna. Le preoccupazioni economiche, pur potenzialmente genuine in una certa misura, sono probabilmente amplificate e strategicamente impiegate per sostenere obiettivi politici più vasti a livello nazionale e all’interno dell’UE.2
  • B. Impegni Economici Internazionali dell’Ungheria
  • Il Ministro degli Esteri Szijjártó ha evidenziato i legami economici con l’Angola, menzionando una società ungherese che fornisce passaporti biometrici ed esportazioni di sementi. Ha notato potenziali ruoli per le aziende ungheresi negli aggiornamenti del settore energetico dell’Angola, a seguito di un incontro con il Ministro dei Trasporti angolano riguardo al progetto del Corridoio di Lobito.34
  • Szijjártó ha anche confermato che Budapest ha ospitato una consultazione scientifica e di ricerca USA-Russia, posizionando l’Ungheria come sede per il dialogo tra le maggiori potenze.2
  • La Commissione Europea ha autorizzato l’acquisizione di Uniper Hungary Energetikai da parte di Veolia Environment (Caso M.11515), un esempio di attività di M&A in corso che coinvolgono asset ungheresi.35

VII. Sintesi Conclusiva

Il 5 maggio 2025 ha presentato un quadro complesso dell’economia ungherese. Mentre il governo proiettava ottimismo alimentato da futuri investimenti e manteneva popolari piani di spesa sociale nella sua proposta di bilancio per il 2026, il Consiglio Fiscale ufficiale e analisti indipendenti hanno lanciato allarmi su significativi rischi sottostanti, in particolare riguardo alle ipotesi di crescita e alla sostenibilità fiscale in vista delle elezioni. Il fiorino è rimasto stabile e il settore manifatturiero ha mostrato una crescita marginale, ma persistevano preoccupazioni per l’inflazione e il debito. Lo scrutinio sulla passata governance della MNB e sulle attuali operazioni internazionali di OTP Bank ha aggiunto strati di incertezza istituzionale e geopolitica. La controversa questione dell’adesione dell’Ucraina all’UE ha continuato ad essere inquadrata dal governo principalmente attraverso la lente delle potenziali conseguenze economiche negative per l’Ungheria. Nel complesso, la giornata ha riflesso un’economia che naviga tra preoccupazioni immediate di stabilità mentre si confronta con prospettive future divergenti e significative pressioni esterne.

FONTI

  1. Bod Péter Ákos: Magyarország helyben jár, amikor Európa fordul – Portfolio.hu, accessed May 5, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250505/bod-peter-akos-magyarorszag-helyben-jar-amikor-europa-fordul-758699
  2. FM: Hungary’s GDP will get a boost as big new industrial capacities are completed, accessed May 5, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/fm-hungary-s-gdp-will-get-a-boost-as-big-new-industrial-capacities-are-completed
  3. Megdöbbentő ábra: szinte az egész EU Magyarország mögött caplat – Mandiner.hu, accessed May 5, 2025, https://mandiner.hu/kulfold/2025/05/megdobbento-abra-szinte-az-egesz-eu-magyarorszag-mogott-caplat
  4. Gazdaság: Óriási kockázatokat lát a jövő évi büdzsében a Költségvetési Tanács | hvg.hu, accessed May 5, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250505_Koltsegvetesi-Tanacs-KT-2026-os-koltsegvetes-velemenyezes-kockazatok
  5. A jövő évi költségvetés kockázataira figyelmeztet a KT – Infostart.hu, accessed May 5, 2025, https://infostart.hu/gazdasag/2025/05/05/a-jovo-evi-koltsegvetes-kockazataira-figyelmeztet-a-kt
  6. Hungary’s election-year 2026 budget hinges on risky growth projection, fiscal watchdog says – Global Banking | Finance | Review, accessed May 5, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-BUDGET-WATCHDOG-a63f3bd2-ada7-4984-8f6a-aaf949d214ca
  7. Kiderült: hatalmas kockázatot fut a kormány – Portfolio.hu, accessed May 5, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250505/kiderult-hatalmas-kockazatot-fut-a-kormany-758747
  8. Hungary’s 2026 Fiscal Buffer: A Strategic Move Amid Fiscal Fragility – AInvest, accessed May 5, 2025, https://www.ainvest.com/news/hungary-2026-fiscal-buffer-strategic-move-fiscal-fragility-2505/
  9. Forint árfolyam: lecövekelt az euró, a dollár gyengül – Világgazdaság, accessed May 5, 2025, http://www.vg.hu/penz-es-tokepiac/2025/05/forint-arfolyam-euro-dollar-404
  10. Az MNB legfrissebb hivatalos devizaárfolyamai – 2025. 05. 05. – Portfolio Terminál, accessed May 5, 2025, https://terminal.portfolio.hu/tozsde-arfolyamok/mnb-fixing
  11. EUR (euro) MNB devizaárfolyam, accessed May 5, 2025, https://arfolyam.iridium.hu/EUR
  12. Euro foreign exchange reference rates – European Central Bank, accessed May 5, 2025, https://www.ecb.europa.eu/stats/policy_and_exchange_rates/euro_reference_exchange_rates/html/index.en.html
  13. Pénz, paripa, fegyver! És teljesítmény? Nem sok…. – Index, accessed May 5, 2025, https://index.hu/velemeny/2025/05/05/mta-kozgyules-orban-viktor-tiszteletdijak-tudomanyos-teljesitmeny-felulvizsgalat/
  14. Hétfői friss hírek, forgalom, időjárás – Reggeli pakk – 24.hu, accessed May 5, 2025, https://24.hu/belfold/2025/05/05/reggeli-pakk-schadl-gyorgy-roman-valasztas-mnb-politika-idojaras-forgalom/
  15. Euró magyar forintra Árfolyamtörténet | Valutaváltó – Wise, accessed May 5, 2025, https://wise.com/hu/currency-converter/eur-to-huf-rate/history
  16. Magyar forint euróra Árfolyamtörténet | Valutaváltó – Wise, accessed May 5, 2025, https://wise.com/hu/currency-converter/huf-to-eur-rate/history
  17. Euro árfolyam (EUR/HUF) – Portfolio.hu, accessed May 5, 2025, https://www.portfolio.hu/arfolyam/EURHUF/EURHUF
  18. Hungary PMI Slips to 50.2 in April – Budapest Business Journal, accessed May 5, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/hungary-pmi-slips-to-50-2-in-april/
  19. Döntött a kormány a büdzséről: négyszeresére emelik a rendkívüli intézkedésekre szánt tartalékot – Mandiner.hu, accessed May 5, 2025, https://mandiner.hu/gazdasag/2025/05/dontott-a-kormany-a-budzserol-negyszeresere-emelik-a-rendkivuli-intezkedesekre-szant-tartalekot
  20. A Költségvetési Tanács szerint megfelel az Alaptörvény adósságszabályának a 2026. évi költségvetési törvényjavaslat – a tartalékot 192 milliárd forintra növeli a Kormány – ProfitLine, accessed May 5, 2025, https://profitline.hu/a-koltsegvetesi-tanacs-szerint-megfelel-az-alaptorveny-adossagszabalyanak-a-2026-evi-koltsegvetesi-torvenyjavaslat-a-tartalekot-192-milliard-forintra-noveli-a-kormany-473878
  21. Történelmi adócsökkentés lesz 2026-ban. Jön az új költségvetés – Tőzsdefórum, accessed May 5, 2025, https://tozsdeforum.hu/gazdasag/makro/tortenelmi-adocsokkentes-lesz-2026-ban-beremeles-nyugdij-szja-mentesseg-a-koltsegvetesben/
  22. Aktuális jó hírek – Magyarország Kormánya, accessed May 5, 2025, https://kormany.hu/aktualis-jo-hirek
  23. Azonnal reagált a kormány a KT javaslatára: növelik a jövő évi költségvetés általános tartalékát – Portfolio.hu, accessed May 5, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250505/azonnal-reagalt-a-kormany-a-kt-javaslatara-novelik-a-jovo-evi-koltsegvetes-altalanos-tartalekat-758773
  24. MNB-ügy: terítette lapjait az Állami Számvevőszék elnöke – Mandiner.hu, accessed May 5, 2025, https://mandiner.hu/belfold/2025/05/mnb-ugy-teritette-lapjait-az-allami-szamvevoszek-elnoke
  25. Az ÁSZ elnöke szerint elképzelhető, hogy kisebb közpénzvesztés lett volna MNB-ügyben ebben az esetben – Economx, accessed May 5, 2025, https://www.economx.hu/magyar-gazdasag/windisch-laszlo-asz-elnok-mnb-alapitvany-vizsgalat-matolcsy-gyorgy.808718.html
  26. Az ÁSZ-elnök nem írta le a Mészáros-bank nevét, de elárulta, mire adott kölcsönt egy 233 milliárdos adósságú MNB-cégnek | 24.hu, accessed May 5, 2025, https://24.hu/belfold/2025/05/05/asz-windisch-laszlo-meszaros-lorinc-mhb-bank-mnb-alpine-holding/
  27. Orbán a jegybank ellenőrzéséről: Alapos és gyors eredményt várok, világos következményekkel – Telex, accessed May 5, 2025, https://telex.hu/belfold/2025/05/05/orban-viktor-parlament-azonnali-kerdesek-ellenzek
  28. Változott a feladatmegosztás a Magyar Nemzeti Bankban – Infostart.hu, accessed May 5, 2025, https://infostart.hu/gazdasag/2025/05/05/valtozott-a-feladatmegosztas-a-magyar-nemzeti-bankban
  29. Hírek | MNB.hu, accessed May 5, 2025, https://www.mnb.hu/hirek
  30. Új intézkedéseket vezet be két magyar bank – Infostart.hu, accessed May 5, 2025, https://infostart.hu/gazdasag/2025/05/05/uj-intezkedeseket-vezet-be-ket-magyar-bank
  31. Behind Closed Doors: How Hungary’s OTP Bank Became the Kremlin’s Financial Lifeline, accessed May 5, 2025, https://www.fingerlakes1.com/2025/05/05/behind-closed-doors-how-hungarys-otp-bank-became-the-kremlins-financial-lifeline/
  32. Orbán: Zelenskyy’s expectations of ”Ukraine-friendly” government in Hungary won’t happen, accessed May 5, 2025, https://www.pravda.com.ua/eng/news/2025/05/5/7510727/
  33. Szijjártó Bernből érkezett Pécsre és kijelentette: ebben a fontos kérdésben a magyarok fognak dönteni (FOTÓK) – BAMA, accessed May 5, 2025, https://www.bama.hu/helyi-kozelet/2025/05/szijjarto-a-magyarok-dontenek
  34. FM: Hungarian companies to participate in Africa’s biggest economic and transport development program – About Hungary, accessed May 5, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/fm-hungarian-companies-to-participate-in-africa-s-biggest-economic-and-transport-development-program
  35. Europe Daily News, 05 May 2025 | Insights – Mayer Brown, accessed May 5, 2025, https://www.mayerbrown.com/en/insights/publications/2025/05/europe-daily-news/europe-daily-news-may0525

Emilio Buttaro racconta 40 anni di giornalismo a Budapest: un viaggio tra spettacolo, sport e passione italiana

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Il prossimo 8 maggio, Budapest ospiterà un evento speciale dedicato a uno dei volti più longevi del giornalismo italiano: Emilio Buttaro, che ripercorrerà con il pubblico quattro decenni di interviste e incontri con icone dello spettacolo e dello sport. L’incontro, dal titolo “Incontri speciali in 40 anni di Bel Paese”, si terrà presso il suggestivo Salone Ötpacsirta della Biblioteca Ervin Szabò, e sarà organizzato dalla Società Dante Alighieri di Budapest in collaborazione con la Raccolta Musicale della capitale ungherese.

“Sarà la prima volta in assoluto per me in Ungheria e non nascondo una certa emozione”, ha confessato Buttaro alla vigilia dell’evento, che inizierà alle ore 18:00. A moderare la serata sarà Edit Császi, attivissima presidente del Comitato Dante Alighieri di Budapest, mentre tra gli ospiti è prevista anche la partecipazione della scrittrice Margit Schmöltz, vicepresidente della Società degli Scrittori di Storia.

Durante l’incontro, Emilio Buttaro condividerà aneddoti, emozioni e retroscena dei suoi tanti “compagni di viaggio”, personaggi che hanno segnato la cultura italiana: da Mike Bongiorno a Carlo Conti, da Claudia Cardinale a Paola Cortellesi, passando per Raffaella Carrà, Loretta Goggi, e poi Gianni Rivera, Gigi Riva, Gigi Buffon, Francesco Totti, fino a leggende immortali come Pelé e Maradona. Non mancheranno ricordi legati ad artisti che hanno fatto conoscere l’Italia nel mondo, come Pavarotti, Benigni, Dalla, Tozzi, Bocelli, Morandi, Al Bano e Toto Cutugno.

Ma al centro del racconto non ci saranno solo i grandi nomi. Ci sarà l’Italia che cambia, il giornalismo che si evolve, e soprattutto l’esperienza personale di un cronista che ha vissuto ogni intervista come un incontro unico, portando con sé entusiasmo e umiltà rimasti intatti nel tempo.

Buttaro, collaboratore di numerose testate italiane e internazionali, ha condotto importanti eventi all’estero ed è da tempo impegnato nel racconto della realtà degli italiani nel mondo. Nel 2023 ha ricevuto a New York il prestigioso “Premio Giornalistico AIAE” per il suo contributo al rafforzamento dei legami tra l’Italia e le comunità italiane all’estero. Nel 2024 ha presentato il suo racconto in diversi paesi europei – Francia, Grecia, Danimarca, Svizzera, Spagna, Polonia – e negli Stati Uniti.

A Budapest si terrà il primo incontro internazionale del 2025, dopo le recenti tappe in Alto Adige, Umbria e Sardegna. Lo scorso novembre a Madrid, è stato premiato dal quotidiano “La Voce d’Italia” con questa motivazione: “In riconoscimento per il suo impegno giornalistico e la passione con cui contribuisce a rafforzare i legami tra l’Italia e le nostre comunità”.

Per aggiornamenti sull’evento e sui corsi di lingua italiana della Società Dante Alighieri, è possibile seguire i canali ufficiali su www.dante-budapest.hu.

Panoramica Economica Ungherese: Aggiornamenti del 30 Aprile 2025

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I. Sintesi Esecutiva

La giornata economica del 30 aprile 2025 in Ungheria è stata dominata dalla pubblicazione dei dati preliminari sul Prodotto Interno Lordo (PIL) per il primo trimestre, che hanno rivelato una stagnazione inattesa e una leggera contrazione su base annua destagionalizzata, in netto contrasto con le aspettative del governo e le tendenze osservate in gran parte dell’Unione Europea.1 Questa performance deludente ha immediatamente innescato reazioni politiche ed economiche. Nonostante i dati negativi, il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha inizialmente mantenuto invariate le previsioni di crescita per l’intero anno, mentre notizie riportavano che il governo ungherese avesse richiesto l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale prevista dalle regole fiscali dell’UE, suggerendo una ricerca di maggiore flessibilità di bilancio.3 Sul fronte societario e degli investimenti, spicca l’annuncio di un accordo strategico tra la compagnia petrolifera ungherese MOL e la turca TPAO per l’esplorazione di idrocarburi e la costruzione di una nuova centrale a gas.3 I mercati finanziari hanno reagito negativamente ai dati sul PIL, con un indebolimento del Fiorino ungherese (HUF).3 Complessivamente, gli eventi del 30 aprile dipingono un quadro di venti contrari per l’economia ungherese, sfidando l’ottimismo ufficiale e sollevando interrogativi sulla traiettoria di crescita per il 2025.

PODCAST IN INGLESE

II. Sviluppi Macroeconomici: Il PIL del Q1 2025 Delude le Aspettative

Il principale evento macroeconomico del 30 aprile 2025 è stato il rilascio da parte dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) delle stime preliminari sul PIL per il primo trimestre dell’anno. I dati hanno mostrato una performance significativamente inferiore alle attese:

  • La variazione del volume del PIL su base annua (YoY), secondo i dati grezzi, è stata nulla (0.0%), indicando una stagnazione dell’economia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.1
  • Secondo i dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario, il PIL è diminuito dello 0.4% su base annua (YoY).1
  • Rispetto al trimestre precedente (Q4 2024), la performance economica è diminuita dello 0.2% secondo i dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario (QoQ).1

Questi risultati rappresentano una brusca frenata rispetto alla crescita registrata nel quarto trimestre del 2024, quando il PIL era aumentato dello 0.4% su base annua (dato finale confermato) e dello 0.5% su base trimestrale destagionalizzata.6 L’economia ungherese era appena uscita da una recessione tecnica alla fine del 2023, ma i dati del Q1 2025 segnano un ritorno alla contrazione, mettendo in discussione la sostenibilità della ripresa.2 La performance è stata nettamente inferiore alle previsioni degli analisti, che si aspettavano una crescita (ad esempio, TradingEconomics riportava una previsione di consenso implicita o una propria stima di crescita YoY dell’1.2% 6), e ha smentito le precedenti dichiarazioni ottimistiche del governo, incluse le promesse di una “esplosione della crescita” all’inizio dell’anno e i recenti commenti del Ministro degli Esteri Szijjártó riguardo a un imminente balzo del PIL.2

Tabella 1: Performance del PIL Ungherese – Q1 2025 (Preliminare) vs Q4 2024 (Finale)

IndicatoreQ1 2025 (Preliminare)Q4 2024 (Finale)
PIL YoY (Grezzo)0.0%0.4%
PIL YoY (Destag.)-0.4%0.4%
PIL QoQ (Destag.)-0.2%0.5%

Fonte: Elaborazione basata su dati KSH e TradingEconomics 1

Diversi organi di stampa ungheresi hanno sottolineato come l’Ungheria sia stata l’unica economia dell’Unione Europea a registrare una contrazione nel primo trimestre del 2025, evidenziando una performance inferiore rispetto ai partner europei, molti dei quali hanno mostrato segnali di crescita.3 Questo status di “outlier” suggerisce che, al di là delle condizioni economiche globali o europee (come il rallentamento dell’economia tedesca, partner commerciale chiave 8), fattori specifici interni potrebbero pesare sulla performance ungherese. Tra questi, si possono annoverare la debolezza persistente della domanda interna post-inflazione, un calo degli investimenti e la fiducia delle imprese ancora cauta, come evidenziato in analisi precedenti e recenti.2

Sebbene il KSH non abbia fornito un dettaglio settoriale completo nella stima preliminare, le prime indicazioni e le analisi suggeriscono che i principali freni alla crescita siano stati i cali nella produzione industriale e nell’attività edilizia. Il settore dei servizi ha continuato a fornire un contributo positivo, ma non sufficiente a compensare le debolezze altrove.2 La debolezza del contesto esterno, in particolare in Germania, e le crescenti tensioni commerciali globali continuano a pesare sull’industria ungherese orientata all’esportazione.2

La reazione ai dati è stata immediata e negativa. I portali di notizie economiche ungheresi hanno descritto i dati come una “sorpresa molto sgradevole sul PIL” e “dati terribili sul PIL”, notando che l’economia “si è piantata a terra invece di decollare”.3 Sul fronte politico, Magyar Péter, figura emergente dell’opposizione, ha colto l’occasione per chiedere le dimissioni del Primo Ministro Orbán e del Ministro dell’Economia Nagy Márton, attribuendo loro la responsabilità della “terribile” performance economica.5 Questa inattesa battuta d’arresto rappresenta quindi una sfida significativa per la narrazione governativa di una forte ripresa economica nel 2025, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi di crescita annuali (fissati al 2.5% 2) e creando una pressione immediata sia politica che economica sul governo.

III. Politica Governativa e Posizione Fiscale

In risposta diretta ai deludenti dati sul PIL del Q1, il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha dichiarato il 30 aprile che, per il momento, non modificherà la previsione ufficiale di crescita del PIL per il 2025, mantenendola al 2.5%.3 Questa posizione è stata rafforzata da dichiarazioni del Ministro degli Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, riportate lo stesso giorno, secondo cui un “salto” nella crescita del PIL ungherese sarebbe questione di “pochi mesi”.5 Tuttavia, questa ostinata fiducia contrasta non solo con i dati appena pubblicati, ma anche con il fatto che lo stesso Ministro dell’Economia, Márton Nagy, aveva già ridimensionato la previsione di crescita per il 2025 (dal 3.4% iniziale al 2.5% attuale) e alzato quella per l’inflazione media annua poche settimane prima.13 L’insistenza nel mantenere la previsione attuale, nonostante l’avvio d’anno debole, suggerisce una forte scommessa su una rapida accelerazione nella seconda metà dell’anno, forse legata all’arrivo di fondi UE o all’avvio di nuovi investimenti, oppure una riluttanza politica ad ammettere difficoltà, creando potenzialmente un divario di credibilità se la ripresa attesa non si materializzerà rapidamente.

Parallelamente alla difesa delle previsioni di crescita, il 30 aprile è emersa la notizia che il governo ungherese avrebbe richiesto formalmente a Bruxelles l’attivazione della “clausola di salvaguardia nazionale” prevista dalle nuove regole fiscali dell’UE (il Patto di Stabilità e Crescita riformato, SGP).4 Il nuovo quadro fiscale dell’UE è entrato in vigore il 30 aprile 2024, con applicazione a partire dal 2025.15 La clausola di salvaguardia generale, utilizzata ampiamente durante la pandemia e la crisi energetica (2020-2023), è stata disattivata, ma il nuovo quadro prevede clausole specifiche nazionali che consentono deviazioni temporanee dai percorsi di aggiustamento fiscale concordati (basati sulla spesa netta) in circostanze eccezionali e al di fuori del controllo del governo, purché non mettano a rischio la sostenibilità di bilancio a medio termine.15 Recentemente, la Commissione Europea ha proposto un’attivazione coordinata di questa clausola nazionale specificamente per consentire un aumento delle spese per la difesa in risposta alle tensioni geopolitiche, permettendo una deviazione fino a 1.5 punti percentuali del PIL all’anno nel periodo 2025-28 rispetto agli impegni fiscali esistenti.17 Il piano fiscale strutturale a medio termine (MTFSP) dell’Ungheria era ancora in fase di revisione o approvazione all’inizio del 2025.19 La coincidenza temporale tra la pubblicazione dei dati negativi sul PIL e la richiesta di attivazione della clausola suggerisce che la motivazione potrebbe non essere legata esclusivamente alle esigenze di spesa per la difesa (la giustificazione ufficiale per l’attivazione coordinata a livello UE), ma anche alla necessità di ottenere uno spazio fiscale più ampio per contrastare il rallentamento economico o gestire le pressioni sul bilancio, dato che alcune analisi segnalavano già rischi crescenti per il bilancio 2025.3 L’utilizzo di questa flessibilità, potenzialmente per ragioni economiche generali oltre che per la difesa, potrebbe porre l’Ungheria in una posizione delicata rispetto agli obiettivi di consolidamento fiscale e riduzione del debito del nuovo SGP.15

Sul fronte della politica energetica e degli investimenti strategici, il 30 aprile è stato annunciato un importante accordo tra la compagnia energetica statale ungherese MOL e la compagnia petrolifera nazionale turca TPAO.3 L’accordo prevede l’avvio di esplorazioni congiunte di idrocarburi (petrolio e gas naturale) in Ungheria, specificamente nelle aree di Tamási e Buzsák, e la costruzione di una nuova centrale elettrica a gas a Tiszaújváros, il cui costo stimato supera i 500 miliardi di HUF.4 Questa mossa rafforza la strategia ungherese di diversificazione dei partner energetici, cercando forniture e collaborazioni al di fuori delle tradizionali fonti UE/occidentali, e si allinea con la tendenza documentata del governo Orbán a coltivare legami stretti con potenze non occidentali e regimi autocratici.21 Tale orientamento strategico, focalizzato ancora su combustibili fossili, potrebbe accentuare ulteriormente le divergenze rispetto alle politiche energetiche e climatiche prevalenti nell’UE.

Altre notizie di politica economica riportate il 30 aprile includono:

  • Il dibattito sulla nuova “legge sulla protezione degli insediamenti” (településvédelmi törvény), con preoccupazioni riguardo a possibili discriminazioni e a un eccessivo potere concesso alle amministrazioni locali.12
  • Analisi sui prezzi al consumo, come l’aumento del prezzo dell’olio da cucina dopo la fine dei tetti ai prezzi, evidenziando i limiti delle misure governative sull’inflazione.12 Si nota anche la preoccupazione per il potenziale afflusso di merci cinesi a basso costo in Europa.3 Il Ministro Nagy Márton ha inoltre criticato l’aumento dei prezzi delle assicurazioni.9
  • L’annuncio di modifiche ai prezzi della benzina a partire dal giorno successivo.3
  • L’avvio di un programma sperimentale di edilizia residenziale pubblica nella capitale, Budapest.12

IV. Mercati Finanziari e Notizie Societarie

I mercati finanziari ungheresi hanno mostrato sensibilità agli sviluppi macroeconomici del 30 aprile. Il Fiorino ungherese (HUF) ha registrato un indebolimento in seguito alla pubblicazione dei dati sul PIL inferiori alle attese, segnalando la reazione negativa degli investitori alle prospettive di crescita più deboli.3 I tassi di cambio riportati durante la giornata si attestavano intorno a 404 HUF per EUR e 355 HUF per USD.5 Questa reazione sottolinea come il mercato rimanga attento ai fondamentali macroeconomici interni e alle loro potenziali implicazioni per la politica fiscale e monetaria.

La Borsa di Budapest (BUX) ha concluso l’ultima giornata di contrattazioni della settimana, con l’indice BUX riportato a un livello di 91,614 punti.9 Le notizie societarie e i dati economici hanno influenzato l’andamento dei titoli.3

Tra le notizie societarie di rilievo:

  • Accordo MOL-TPAO: L’intesa strategica tra MOL e la turca TPAO per l’esplorazione congiunta di idrocarburi a Tamási e Buzsák e la costruzione della centrale a gas rappresenta uno sviluppo significativo per la maggiore compagnia ungherese.3
  • Dividendo Richter Gedeon: L’assemblea degli azionisti della casa farmaceutica Richter Gedeon ha approvato la distribuzione di un cospicuo dividendo totale di 93 miliardi di HUF per le azioni ordinarie, una notizia positiva per gli azionisti della società quotata.9
  • Acquisizione Libri Group: È stata riportata l’acquisizione di una casa editrice specializzata in temi esoterici da parte del Gruppo Libri, importante catena di librerie ed editore descritto come operante sotto controllo “vicino al governo” (“kormányközeli kézben”).12 Questa operazione, considerata nel contesto della struttura proprietaria di Libri, può essere interpretata come un ulteriore passo nella tendenza alla consolidazione nel settore culturale e mediatico ungherese da parte di attori legati all’attuale governo, sollevando potenziali interrogativi sulla pluralità dell’offerta editoriale.
  • Lancio Rete 5G CETIN: La società di infrastrutture di telecomunicazione CETIN ha inaugurato il primo sistema indoor 5G del paese accessibile a tutti e tre gli operatori mobili, installato presso il centro commerciale Allee di Budapest.3

Infine, i media ungheresi hanno riportato il 30 aprile le preoccupazioni relative all’impatto negativo sull’economia statunitense (e potenzialmente globale) derivante dalle nuove tariffe commerciali annunciate dall’amministrazione Trump, dimostrando attenzione ai rischi economici internazionali.3

V. Sintesi e Prospettive

Il 30 aprile 2025 ha delineato un quadro economico complesso per l’Ungheria. La giornata è stata segnata dalla deludente performance del PIL nel primo trimestre, che ha evidenziato una stagnazione inattesa e ha posto l’Ungheria in controtendenza rispetto a molti partner europei.1 Questo dato ha immediatamente messo in discussione la narrativa governativa di una forte ripresa e ha sollevato dubbi sulla capacità di raggiungere gli obiettivi di crescita annuali.2

La risposta del governo appare multiforme: da un lato, una difesa delle previsioni di crescita e dichiarazioni di ottimismo sull’imminente ripresa 3; dall’altro, la mossa, riportata lo stesso giorno, di richiedere flessibilità fiscale all’UE tramite l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale.4 Questa combinazione di messaggi – negazione dell’impatto dei dati negativi sulle prospettive generali, ma contemporanea ricerca di margini di manovra fiscale – suggerisce una navigazione complessa tra la necessità di proiettare fiducia e il riconoscimento implicito delle sfide economiche e delle pressioni sul bilancio.

Le implicazioni immediate includono una maggiore incertezza sulle prospettive di crescita per il 2025 e una probabile continua sensibilità dei mercati finanziari, come dimostrato dalla reazione del Fiorino 3, ai futuri dati macroeconomici e ai segnali di politica economica. La richiesta di flessibilità fiscale all’UE, indipendentemente dalla motivazione primaria (difesa o economia), potrebbe aprire un nuovo capitolo nelle relazioni tra Budapest e Bruxelles riguardo alla governance fiscale sotto il nuovo SGP.

Infine, l’accordo energetico strategico con la Turchia 3 conferma la volontà del governo ungherese di perseguire partnership energetiche e geopolitiche diversificate, rafforzando legami al di fuori del quadro tradizionale UE e potenzialmente accentuando un percorso distinto dalle principali direttrici politiche europee.21 Gli eventi del 30 aprile pongono quindi l’economia ungherese di fronte a sfide significative, definendo un contesto incerto per la restante parte dell’anno.

FONTI

  1. National accounts, GDP – Hungarian Central Statistical Office – KSH, accessed April 30, 2025, https://www.ksh.hu/national-accounts-gdp
  2. Hungary’s economy contracts in Q1, casting doubt on government’s growth targets, accessed April 30, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-economy-contracts-in-q1-casting-doubt-on-government-s-growth-targets-378843/
  3. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed April 30, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  4. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed April 30, 2025, https://www.portfolio.hu/
  5. Hírek Ma – Friss hírek percről percre, accessed April 30, 2025, https://hirek.ma/
  6. Hungary GDP Annual Growth Rate – Trading Economics, accessed April 30, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/gdp-growth-annual
  7. Gross domestic product (GDP) – HCSO Monitor – KSH, accessed April 30, 2025, https://www.ksh.hu/hcso-monitor/gross-domestic-product-gdp.html
  8. Hungary’s economy emerges from recession in Q4 but 2024 growth disappoints, accessed April 30, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-economy-emerges-from-recession-in-q4-but-2024-growth-disappoints-364428/
  9. Csak a magyar gazdaság zsugorodott az Európai Unióban – Index.hu, accessed April 30, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/30/gdp-gazdasagi-teljesitmeny-stagnalas-csokkenes/
  10. Macroscope Report Q1 2025 Sample by Business Publishing Services Kft. – Issuu, accessed April 30, 2025, https://issuu.com/absolutmedia/docs/macroscope_report_q1_2025_sample
  11. Hungary: Cautious optimism, accessed April 30, 2025, https://economic-research.bnpparibas.com/html/en-US/Hungary-Cautious-optimism-2/13/2024,49346
  12. Hírek | hvg.hu, accessed April 30, 2025, https://hvg.hu/
  13. Hungary – GlobalSource Partners, accessed April 30, 2025, https://www.globalsourcepartners.com/countries/hungary/home
  14. Hungary’s GDP grows by 1.1 pct in Q1 – Xinhua, accessed April 30, 2025, https://english.news.cn/20240605/0609df71f4cb4712b8c5cb64a15406c2/c.html
  15. Euro area fiscal position in 2024 – European Central Bank, accessed April 30, 2025, https://www.ecb.europa.eu/press/economic-bulletin/focus/2024/html/ecb.ebbox202407_08~c8e549f739.en.html
  16. The European Union’s New Risk-Based Framework for Fiscal Rules – Overly Complex, Opaque and Self-Defeating, accessed April 30, 2025, https://www.ineteconomics.org/perspectives/blog/fiscal-reform-in-the-eu-a-dangerous-new-framework
  17. Medium-term fiscal-structural plans under the revised Stability and Growth Pact, accessed April 30, 2025, https://www.ecb.europa.eu/press/economic-bulletin/articles/2025/html/ecb.ebart202503_01~1b1a292f83.pt.html
  18. If all times are extraordinary, why make fiscal rules for ordinary times?, accessed April 30, 2025, https://www.youthforum.org/news/if-all-times-are-extraordinary-why-make-fiscal-rules-for-ordinary-times
  19. The European Union’s new fiscal framework: a good start, but challenges loom, accessed April 30, 2025, https://www.bruegel.org/policy-brief/european-unions-new-fiscal-framework-good-start-challenges-loom
  20. Gazdasági hírek – Index.hu, accessed April 30, 2025, https://index.hu/gazdasag/
  21. Tackling the Union’s “Orbán Problem” Now – Verfassungsblog, accessed April 30, 2025, https://verfassungsblog.de/tackling-orban-problem/

Sintesi dell’Economia Ungherese: Aggiornamenti del 29 Aprile 2025

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Sintesi

Il 29 aprile 2025, il panorama economico ungherese è stato caratterizzato da una serie di sviluppi significativi, riflettendo un contesto di cautela monetaria, segnali di rallentamento della crescita e iniziative governative mirate. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto invariato il suo tasso di interesse di riferimento al 6,50%, citando persistenti pressioni inflazionistiche e crescenti incertezze internazionali, in particolare legate alle tensioni commerciali.1 Questa decisione, ampiamente attesa, sottolinea la priorità data al controllo dell’inflazione, anche a fronte di previsioni di crescita del PIL per il 2025 riviste al ribasso dagli analisti, che indicano un avvio d’anno fiacco.4

Sul fronte delle politiche governative, il Parlamento ha approvato un’importante espansione delle agevolazioni fiscali pro-famiglia, esentando dall’imposta sul reddito le madri con più figli.5 È stato inoltre lanciato un nuovo programma di sostegno (GINOP Plusz) da 50 miliardi di HUF per le micro e piccole imprese rurali.6 Parallelamente, sono proseguiti gli sviluppi su progetti strategici infrastrutturali, come la modifica dell’accordo di finanziamento per la centrale nucleare Paks II 8 e la firma del contratto per la costruzione di una nuova centrale a gas a Tiszaújváros.9

Nelle relazioni economiche internazionali, l’Ungheria ha riaffermato la sua posizione pragmatica nel mantenere forti legami economici con la Cina, nonostante le pressioni esterne 10, e ha rafforzato la cooperazione energetica e infrastrutturale con la Slovacchia.11 Notizie settoriali rilevanti includono l’inaugurazione di un sistema avanzato di controllo del traffico aereo digitale 13 e un accordo per promuovere il turismo in collaborazione con Emirates.12 Complessivamente, la giornata ha evidenziato la complessa interazione tra le misure di sostegno interno del governo, i vincoli della politica monetaria e le sfide poste dall’ambiente economico globale.

PODCAST IN INGLESE

Politica Monetaria: Prevale la Cautela con la MNB che Mantiene i Tassi

Il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB), nella sua riunione del 29 aprile 2025, ha deciso di mantenere invariato il tasso di base di riferimento al 6,50%.1 Anche il corridoio dei tassi di interesse è rimasto stabile, con il tasso sui depositi overnight (O/N) al 5,50% e il tasso sui prestiti collateralizzati O/N al 7,50%.1 Questa decisione, in linea con le aspettative del mercato e degli analisti, segna la settima riunione consecutiva senza variazioni del tasso base 19, dopo l’ultimo aggiustamento (un taglio di 25 punti base) avvenuto nel settembre 2024.1

Il Presidente della MNB, Mihály Varga, ha fornito indicazioni sulla logica alla base della decisione, suggerendo che l’attuale livello dei tassi potrebbe persistere per un “periodo prolungato” (“huzamosabb ideig”).1 La giustificazione principale risiede nella necessità di mantenere condizioni monetarie rigorose a causa delle persistenti pressioni inflazionistiche e dei rischi accresciuti derivanti dal contesto internazionale, in particolare le tensioni commerciali globali (definite “vámháború” – guerra doganale).2 Sebbene si preveda che l’inflazione si avvicini alla banda di tolleranza della banca centrale, i rischi al rialzo si sono intensificati.3 Varga ha osservato che, mentre l’inflazione di aprile potrebbe ancora mostrare una diminuzione, si prevede che successivamente oscillerà intorno al 4%, suggerendo che il processo disinflazionistico è sostanzialmente concluso.3

Le prospettive future della politica monetaria per il resto del 2025 rimangono oggetto di dibattito tra gli analisti.14 Mentre la decisione di mantenere i tassi invariati era attesa, le opinioni divergono sulla possibilità di ulteriori tagli quest’anno. Alcuni analisti escludono del tutto un allentamento monetario nel 2025, mentre un numero uguale prevede potenziali tagli per un totale di 25-50 punti base entro la fine dell’anno.14 Questa divisione riflette la significativa incertezza che circonda le prospettive di inflazione e crescita.3 La recente revisione dell’outlook a negativo da parte di S&P Global Ratings (pur mantenendo il rating BBB-) aggiunge un ulteriore elemento di cautela, aumentando la percezione del rischio paese e probabilmente rafforzando l’approccio prudente della MNB.18 La prolungata pausa nel ciclo di tagli dei tassi, nonostante le previsioni di rallentamento della crescita del PIL 4, sottolinea come il controllo dell’inflazione rimanga la priorità assoluta per la MNB, potenzialmente a scapito di uno stimolo alla crescita a breve termine. I riferimenti espliciti ai rischi internazionali e all’avvertimento di S&P suggeriscono che fattori esterni stanno pesantemente vincolando le opzioni di politica interna.2 La divergenza tra le previsioni degli analisti evidenzia inoltre una notevole incertezza sull’interazione tra dinamiche inflazionistiche interne, condizioni economiche globali e stabilità del Fiorino, rendendo difficile la forward guidance per la MNB e aumentando il rischio di volatilità del mercato.14

Tabella 1: Tassi di Interesse Chiave della MNB (29 Aprile 2025)

Tasso di InteresseLivello (%)
Tasso Base (Benchmark)6.50
Tasso sui Depositi O/N5.50
Tasso sui Prestiti Collateralizzati O/N7.50

Fonte: 1

Indicatori Economici e Prospettive: Segnali di Rallentamento tra Incertezze

Le previsioni economiche pubblicate il 29 aprile indicano un avvio d’anno debole per l’economia ungherese. Un sondaggio condotto da Portfolio tra gli analisti suggerisce che la crescita del PIL nel primo trimestre del 2025 potrebbe essere stata modesta, potenzialmente inferiore allo slancio osservato alla fine del 2024.4 La previsione mediana indica una crescita dello 0,3% su base annua e dello 0,3% su base trimestrale per il Q1 2025.4 Per l’intero anno 2025, le stime di crescita variano tra l’1,2% e il 2,0%, con una mediana dell’1,8%.4 Alcuni analisti hanno rivisto al ribasso le loro previsioni citando l’incertezza legata alla guerra commerciale.4 Le aspettative per il 2026 sono più ottimistiche, con una crescita mediana prevista del 3,3%.4 Anche Világgazdaság riporta attese di un inizio debole per il Q1 2025, attribuendolo alla debolezza della performance industriale e della domanda esterna, nonostante un miglioramento dei consumi interni.20

Sul fronte dei prezzi alla produzione, i dati più recenti per marzo 2025, riportati il 29 aprile, mostrano un aumento annuo dell’Indice dei Prezzi alla Produzione (PPI) dell’8,2%.21 Questo rappresenta una leggera decelerazione rispetto all’aumento del 9,1% su base annua registrato a febbraio 2025.21 Su base mensile, i prezzi alla produzione sarebbero diminuiti dello 0,7% a marzo.6

Per quanto riguarda l’inflazione al consumo, sebbene non siano stati rilasciati nuovi dati specifici per l’Ungheria il 29 aprile, il contesto recente rimane rilevante. L’inflazione annua a marzo 2025 si è attestata al 4,7% 22, in calo rispetto al 5,6% di febbraio.17 Tuttavia, il tasso di marzo dell’Ungheria è rimasto tra i più alti dell’UE (insieme a Romania e Polonia), dove la media UE è scesa al 2,5%.24 L’inflazione core in Ungheria aveva raggiunto a febbraio il livello più alto degli ultimi 14 mesi.17 I commenti del presidente della MNB Varga suggeriscono che la tendenza al ribasso potrebbe arrestarsi intorno al 4%.3

Il clima di fiducia economica nell’Unione Europea ha mostrato un netto peggioramento ad aprile, secondo i dati della Commissione Europea pubblicati il 29 aprile. L’Indicatore del Sentimento Economico (ESI) è calato sia nell’UE che nell’area euro, trainato da un deterioramento della fiducia dei consumatori e dei dettaglianti.24 Le aspettative sui prezzi al consumo sono aumentate ulteriormente e l’incertezza delle imprese è cresciuta in tutti i settori nell’UE.24 Sebbene i dati specifici di aprile per l’Ungheria fossero forse in attesa 25, i dati di marzo mostravano una fiducia dei consumatori a -27,0 25 e una fiducia delle imprese a -12,3.23 Il trend negativo a livello UE potrebbe influenzare l’Ungheria attraverso i canali commerciali e di investimento.

Il rallentamento economico previsto 4 che coincide con un’inflazione persistentemente elevata (rispetto ai partner UE) 22 e prezzi alla produzione ancora alti 6 suggerisce potenziali pressioni stagflazionistiche o, quantomeno, un contesto difficile in cui gli strumenti politici per affrontare un problema (ad esempio, tagli dei tassi per la crescita) potrebbero esacerbare l’altro (inflazione). Il contrasto tra l’indebolimento della domanda esterna/performance industriale 20 e consumi interni relativamente migliori 20 indica che le misure di sostegno interno del governo potrebbero fornire un certo cuscinetto, ma l’economia rimane altamente sensibile al deterioramento del contesto esterno, come riflesso nel calo del sentiment UE 24 e nelle preoccupazioni commerciali.4

Tabella 2: Previsioni di Crescita del PIL degli Analisti (Mediana e Intervallo)

PeriodoIndicatoreMediana (%)Intervallo (%)
Q1 2025Crescita Annua0.3-0.4 / 0.5
Q1 2025Crescita Trim.0.3-0.1 / 0.6
Anno 2025Crescita Media Annua1.81.2 / 2.0
Anno 2026Crescita Media Annua3.33.2 / 3.8

Fonte: Sondaggio Portfolio 4

Tabella 3: Istantanea degli Indicatori Economici Ungheresi Chiave (Ultimi dati disponibili al 29 Aprile 2025)

IndicatoreValorePeriodoFonte Snippet(s)
Inflazione (Annua)4.7%Mar 202522
Tasso di Disoccupazione4.3%Mar 202523
Produzione Industriale (Annua)-8.7%Feb 202522
Vendite al Dettaglio (Mensile)-0.6%Feb 202523
PPI (Annuale)8.2%Mar 202521
Fiducia delle Imprese-12.3 puntiMar 202523
Fiducia dei Consumatori-29.5 puntiMar 202523
Conto Corrente (% PIL)2.2%Dic 202423
Debito Pubblico (% PIL)73.5%Dic 202423

Politiche Governative Chiave e Annunci: Focus su Famiglie, PMI e Progetti Strategici

Il 29 aprile, il governo ungherese ha portato avanti diverse iniziative politiche chiave. Il Parlamento ha approvato un’espansione significativa delle politiche fiscali a sostegno della famiglia.5 La nuova legge introduce un’esenzione a vita dall’imposta sul reddito per le madri con tre figli a partire da ottobre 2025. Dal 2026, l’esenzione si applicherà anche alle madri con due figli sotto i 40 anni, per poi essere estesa gradualmente a tutte le madri con almeno due figli entro il 2029.5 Questa misura si aggiunge a quelle già esistenti (prestiti agevolati, sussidi abitativi, esenzioni per donne con 4 o più figli) volte a contrastare il calo demografico, presentate come un’alternativa all’immigrazione.5 Il Primo Ministro Orbán aveva precedentemente definito questo approccio come la creazione di una “economia orientata alla famiglia”.5

È stato lanciato anche un nuovo programma di sostegno per le micro e piccole imprese (PMI) rurali nell’ambito del quadro GINOP Plusz (codice GINOP Plusz-1.2.4-25).6 Con un budget di 50 miliardi di fiorini (parte di un fondo di stimolo economico più ampio da 1400 miliardi per le PMI nel 2025), il programma mira a migliorare la competitività e sostenere il rinnovamento di oltre 2000 imprese rurali, offrendo sovvenzioni a fondo perduto fino a 30 milioni di fiorini per impresa.6 Questo fa parte del più ampio “Programma Demján Sándor” all’interno del piano d’azione economica del governo.6 L’interesse per i programmi di prestito GINOP Plusz esistenti sarebbe aumentato notevolmente dopo le semplificazioni amministrative introdotte a febbraio.7

Sul fronte dei progetti strategici, il Parlamento ungherese ha discusso la modifica dell’accordo di finanziamento per il progetto della centrale nucleare Paks II con la russa Rosatom.8 Le modifiche, descritte come di natura “tecnico-legale”, mirano a rendere il finanziamento più flessibile, ridurre la burocrazia e migliorare la prevedibilità della pianificazione per accelerare la costruzione.8 La rendicontazione tra Ungheria e Russia starebbe già avvenendo secondo questi termini modificati.8 Il governo sottolinea l’importanza del progetto per la sicurezza energetica, l’autosufficienza e prezzi energetici competitivi.8

Sono state approvate anche modifiche alle regole per l’indennità di assistenza all’infanzia ‘csed’ (Csecsemőgondozási díj).26 Tuttavia, il governo ha deciso di posticipare un bando di gara per il sostegno all’adozione di tecnologie agricole di precisione.27 Questo rinvio, annunciato durante un evento di OTP Bank dedicato all’agricoltura, ha sollevato preoccupazioni poiché gli agricoltori stavano già rimandando l’ammodernamento dei macchinari.27 Altre menzioni politiche includono il divieto di vendita di bevande energetiche ai minori 5, la presentazione della bozza di bilancio 2026 al Consiglio Fiscale 12 e piani per un ingente acquisto di veicoli da parte del governo tramite appalto pubblico per un valore fino a 38,2 miliardi di fiorini netti.28

Il lancio simultaneo di significative misure di sostegno fiscale (sgravi fiscali per famiglie 5, sovvenzioni alle PMI 6) mentre la MNB mantiene una politica monetaria restrittiva 1 evidenzia una potenziale divergenza politica. La politica fiscale appare espansiva (almeno in modo mirato), mentre la politica monetaria rimane restrittiva, creando potenzialmente attriti o operando in direzioni opposte per quanto riguarda lo stimolo economico complessivo. L’enfasi su grandi progetti strategici guidati dallo stato come Paks II 8 e infrastrutture correlate (es. centrale elettrica di Tisza 9, espansione aeroportuale 13), unita al sostegno specifico alle PMI 6, indica un approccio continuo allo sviluppo economico incentrato sullo stato, focalizzato sul potenziamento della capacità produttiva e sul sostegno a segmenti mirati. Il rinvio del bando per l’agricoltura di precisione 27, potenzialmente dovuto a vincoli di bilancio (suggeriti da 3 che menzionano difficoltà di bilancio), potrebbe ostacolare i guadagni di produttività in un settore chiave, evidenziando l’impatto reale delle pressioni fiscali sugli obiettivi di sviluppo a lungo termine.

Relazioni Economiche Internazionali: Equilibrio tra Est e Ovest, Focus Regionale

Nelle sue relazioni economiche internazionali, il 29 aprile l’Ungheria ha mostrato un approccio volto a bilanciare i legami con diverse potenze e a rafforzare la cooperazione regionale. Il governo ha riaffermato pubblicamente il suo impegno a mantenere forti legami economici con la Cina, resistendo a quelle che vengono percepite come pressioni statunitensi per un distanziamento.10 Il Ministro dell’Economia Marton Nagy ha dichiarato che il potenziale di investimento statunitense non è paragonabile a quello cinese, sottolineando la “posizione molto pragmatica” dell’Ungheria.10 Questa posizione è legata a significativi investimenti cinesi, in particolare nei settori dei veicoli elettrici (EV) e delle telecomunicazioni, con la Cina che è stata la principale fonte di investimenti diretti esteri (IDE) nel 2024.10

Parallelamente, è stata rafforzata la cooperazione con la Slovacchia. I Primi Ministri Orbán e Fico hanno annunciato piani per aumentare la capacità dell’interconnettore del gas tra i due paesi di ulteriori 900 milioni di metri cubi (che si aggiungono a un precedente aumento a 3,5 miliardi di metri cubi).11 Questa mossa è in parte motivata dalla possibilità che l’Ucraina blocchi il transito del gas.11 Entrambi i leader hanno concordato di insistere per ottenere esenzioni dalle sanzioni sulle importazioni di petrolio greggio, data la loro condizione di paesi senza sbocco sul mare.11 Mirano inoltre ad aumentare il numero di valichi di frontiera per collegare meglio i due paesi.12 Orbán ha descritto le relazioni slovacco-ungheresi come nel loro “periodo migliore di sempre”.12

Nel contesto dell’Unione Europea, Ungheria e Slovacchia hanno espresso congiuntamente preoccupazione riguardo a proposte di eliminare la regola dell’unanimità, in particolare per quanto riguarda la potenziale adesione dell’Ucraina all’UE, temendo che ciò possa aggirare la loro opposizione.14 Orbán aveva già espresso timori sull’impatto economico dell’adesione dell’Ucraina sugli stati membri esistenti.12 La revisione negativa dell’outlook da parte di S&P 18 funge anche da promemoria dello scrutinio dei mercati finanziari esterni nel contesto UE. È stato inoltre notato il sostegno dell’Ungheria all’Egitto all’interno delle istituzioni UE.24

Altre iniziative includono un accordo tra Ungheria e Giordania per rafforzare la cooperazione economica bilaterale 12 e la firma di un Memorandum d’Intesa tra Visit Hungary ed Emirates per promuovere il turismo.12 L’approfondimento simultaneo dei legami con la Slovacchia 11 e la riaffermazione delle relazioni economiche pragmatiche con la Cina 10 suggeriscono una strategia volta a costruire alleanze sia all’interno che all’esterno delle strutture occidentali tradizionali per massimizzare la leva economica e politica. Il collegamento esplicito tra l’aumento della capacità dell’interconnettore di gas Ungheria-Slovacchia 11 e le potenziali interruzioni del transito ucraino 11 evidenzia l’importanza strategica continua della diversificazione delle rotte energetiche nell’Europa centrale, guidata dall’instabilità geopolitica e dalle preoccupazioni per la sicurezza energetica.

Principali Notizie su Imprese e Settori: Infrastrutture, Energia e Servizi

Il 29 aprile ha visto annunci significativi in diversi settori chiave dell’economia ungherese.

Nel settore dell’aviazione, HungaroControl, il fornitore ungherese di servizi di navigazione aerea, ha inaugurato un nuovo sistema digitale di controllo remoto della torre (miRTWR).13 Presentato come uno sviluppo pionieristico a livello mondiale, garantirà operazioni senza interruzioni durante i previsti lavori di ristrutturazione della torre principale dell’aeroporto Liszt Ferenc di Budapest (BUD).13 Il Ministro dell’Economia Nagy ha annunciato che la prima pietra del Terminal 3 dell’aeroporto sarà posata quest’anno.13 L’aeroporto di Budapest ha gestito 300.000 tonnellate di merci l’anno scorso (un aumento significativo) e HungaroControl ha gestito 1,144 milioni di voli nello spazio aereo ungherese.13 Questi sviluppi mirano a garantire la capacità per la crescita futura, con il sostegno del governo.13

Nel settore energetico, è stato firmato il contratto per la costruzione di una nuova centrale elettrica a ciclo combinato a gas (CCGT) a Tiszaújváros tra MVM Tisza Power Plant Ltd. e un consorzio formato dalla turca Calik Enerji e dall’italiana Ansaldo Energia.4 L’impianto, con una capacità fino a 1000 MW (due blocchi), mira a soddisfare la crescente domanda di elettricità, migliorare la stabilità della rete (specialmente con l’aumento delle rinnovabili) e ridurre la dipendenza dalle importazioni.9 Le turbine Ansaldo consentono anche un potenziale futuro co-firing a idrogeno.9 Sono stati inoltre notati progressi nel progetto Paks II.8 È stata menzionata anche una call for proposals relativa all’uso di energia verde nel teleriscaldamento.4

Nel turismo, Visit Hungary ha firmato un Memorandum d’Intesa (MoU) con la compagnia aerea Emirates per incrementare il turismo verso l’Ungheria attraverso campagne di marketing e pubblicità congiunte.12 Il turismo pasquale avrebbe inoltre registrato risultati record.13

Per quanto riguarda l’agricoltura, oltre al rinvio del bando per le tecnologie di precisione 27, le discussioni hanno evidenziato la situazione del settore, l’importanza dei fondi della Politica Agricola Comune (PAC) dell’UE e i potenziali cambiamenti post-2027.27 Sono stati menzionati anche sforzi per promuovere il vino ungherese (Kékfrankos) a livello internazionale, comprese opzioni dealcolizzate.20

Nel settore bancario e finanziario, un sondaggio di Bankmonitor ha rivelato che, sebbene molti ungheresi ritengano di pagare troppo per i servizi bancari (58,7%), la maggioranza (59,3% di coloro che si sentono sovraccaricati) non ha mai cambiato banca a causa dei costi, citando mancanza di informazioni o timore del processo.31 La MNB ha programmi per promuovere l’alfabetizzazione finanziaria e la facilità di cambio.31 Un assicuratore (KöBE) avrebbe risposto alle pressioni del governo riducendo i premi minimi sui contratti di assicurazione auto (Kgfb) esistenti.29 L’indice BUX della Borsa di Budapest (BÉT) ha mostrato lievi fluttuazioni.7

Infine, è stato reso noto che il governo prevede di acquistare veicoli tramite appalto pubblico per un valore quadro fino a 38,2 miliardi di fiorini netti.28

Gli importanti investimenti nelle infrastrutture aeronautiche 13 ed energetiche 8 segnalano una strategia governativa a lungo termine focalizzata sul posizionamento dell’Ungheria come hub logistico regionale e sulla garanzia della stabilità dell’approvvigionamento energetico, probabilmente anticipando la crescita economica futura e i cambiamenti strutturali (ad esempio, l’aumento della domanda di elettricità dagli investimenti industriali come gli impianti di batterie per EV). I risultati del sondaggio Bankmonitor 31 rivelano una significativa inerzia dei clienti nel settore bancario al dettaglio ungherese nonostante i costi percepiti come elevati. Ciò suggerisce potenziali inefficienze di mercato o una mancanza di concorrenza efficace, che potrebbe attirare l’attenzione normativa.

Conclusioni

La giornata del 29 aprile 2025 ha offerto un quadro complesso dell’economia ungherese, dominato dalla decisione della Banca Nazionale Ungherese di mantenere una politica monetaria restrittiva di fronte a un’inflazione persistente e a crescenti rischi esterni. La pausa prolungata nel ciclo di allentamento monetario, nonostante i segnali di rallentamento della crescita del PIL evidenziati dalle previsioni degli analisti, conferma la priorità assoluta data alla stabilità dei prezzi.

Allo stesso tempo, il governo ha continuato a implementare misure fiscali mirate, in particolare espandendo il sostegno alle famiglie con figli e lanciando nuovi programmi per le piccole e medie imprese rurali. Questo approccio suggerisce una strategia volta a mitigare l’impatto del rallentamento su specifici segmenti della popolazione e dell’economia, pur operando all’interno dei vincoli imposti dalla politica monetaria e dalle pressioni di bilancio.

Gli investimenti strategici in infrastrutture energetiche (Paks II, Tisza CCGT) e logistiche (aeroporto di Budapest) proseguono, indicando una visione a lungo termine per rafforzare la capacità produttiva e la sicurezza dell’approvvigionamento del paese. Sul fronte internazionale, l’Ungheria continua a perseguire una politica pragmatica, mantenendo solidi legami economici con la Cina e rafforzando al contempo la cooperazione regionale, in particolare con la Slovacchia nel settore energetico.

Tuttavia, il contesto rimane carico di incertezze. La divergenza tra le previsioni degli analisti sulla futura traiettoria dei tassi di interesse, le preoccupazioni per le tensioni commerciali globali e l’avvertimento sull’outlook del rating sovrano sottolineano la vulnerabilità dell’economia ungherese agli shock esterni e la difficoltà nel tracciare un percorso chiaro per il futuro. La capacità di bilanciare le esigenze di crescita interna, il controllo dell’inflazione e la gestione delle relazioni internazionali sarà cruciale per la performance economica dell’Ungheria nei prossimi mesi.

FONTI

  1. Nem változott a jegybanki alapkamat, és Varga szerint ez jó ideig így is marad – 24.hu, accessed April 29, 2025, https://24.hu/fn/gazdasag/2025/04/29/jegybanki-alapkamat-dontes-2025-aprilis-29-varga-mihaly/
  2. Itt az MNB kamatdöntése! – Portfolio.hu, accessed April 29, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250429/itt-az-mnb-kamatdontese-757875
  3. Gazdaság: Varga Mihály: Vége az infláció csökkenésének | hvg.hu, accessed April 29, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250429_Varga-Mihaly-Vege-az-inflaciocsokkenesnek
  4. Mégsem ült fel rakétára a magyar gazdaság – Portfolio.hu, accessed April 29, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250429/megsem-ult-fel-raketara-a-magyar-gazdasag-757641
  5. No Income Tax for Women with Two Children in Hungary – The European Conservative, accessed April 29, 2025, https://europeanconservative.com/articles/news-corner/no-income-tax-women-with-two-children-hungary/
  6. Új támogatási programot indít a kormány – Infostart.hu, accessed April 29, 2025, https://infostart.hu/gazdasag/2025/04/29/uj-tamogatasi-programot-indit-a-kormany
  7. Elindult: akár 30 milliót is kaphat a vidéki kisvállalkozás az új Ginop Pluszban – Világgazdaság, accessed April 29, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/04/ginop-plusz-kisvallalkozasoknak
  8. Már az új megállapodás szerint számolnak el a Paks II. projekt költségeiről – Világgazdaság, accessed April 29, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/04/paks-ii-megallapodas-roszatom
  9. Ezer megawattal erősödik a magyar erőműpark – Világgazdaság, accessed April 29, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/04/tisza-eromu-matra-ansaldo
  10. Hungary’s rejection of US coercion over China ties in own interest, reflects broader Europe sentiment – Global Times, accessed April 29, 2025, https://www.globaltimes.cn/page/202504/1333170.shtml
  11. PM Orbán: Hungary-Slovakia gas supply capacity will be increased by 900 million cubic metres, accessed April 29, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/pm-orban-hungary-slovakia-gas-supply-capacity-will-be-increased-by-900-million-cubic-metres
  12. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed April 29, 2025, https://abouthungary.hu/
  13. A magyar légiirányítás világelsővé vált, Nagy Márton nagy bejelentést tett – Index.hu, accessed April 29, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/29/repuloter-legiiranyitas-hungarocontrol-liszt-ferenc-repuloter-nagy-marton-digitalis-toronyiranyitasi-rendszer-mirtwr/
  14. Hungarian analysts are split on MNB’s future course as rate hold looks imminent, accessed April 29, 2025, https://www.intellinews.com/hungarian-analysts-are-split-on-mnb-s-future-course-as-rate-hold-looks-imminent-378581/
  15. Hungary Interest Rate Decision – Investing.com, accessed April 29, 2025, https://www.investing.com/economic-calendar/interest-rate-decision-452
  16. MNB Interest Rate Decision – Hungary – 2025 Calendar Forecast – FXStreet, accessed April 29, 2025, https://www.fxstreet.com/economic-calendar/event/31aa9e83-946b-4012-877a-30991a374142
  17. Hungary Base Rate – Trading Economics, accessed April 29, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/interest-rate
  18. Gazdaság: A Varga-féle MNB tovább menetel a Matolcsy-féle úton | hvg.hu, accessed April 29, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250429_A-Varga-fele-mt-menetel-tovabb-a-Matolcsy-fele-uton
  19. Újra ülésezett az MNB: itt van Varga Mihályék döntése a kamatokról – Világgazdaság, accessed April 29, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/04/mnb-varga-mihaly-dontese-kamatok
  20. Ekkor kaphat lendületet igazán a magyar gazdaság növekedése – BAON, accessed April 29, 2025, https://www.baon.hu/hazai-gazdasag/2025/04/gazdasagi-novekedes-gdp
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  22. Hungarian Central Statistical Office, accessed April 29, 2025, https://www.ksh.hu/?lang=en
  23. Hungary Indicators – Trading Economics, accessed April 29, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/indicators
  24. EU economic sentiment weakens in April ’25 | Amwal Al Ghad, accessed April 29, 2025, https://en.amwalalghad.com/eu-economic-sentiment-weakens-in-april-25/
  25. Hungary Consumer Confidence Indicator Monthly Insights – YCharts, accessed April 29, 2025, https://ycharts.com/indicators/hungary_consumer_confidence_indicator
  26. Átment a kormány terve, változnak a csed-szabályok – Portfolio.hu, accessed April 29, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250429/atment-a-kormany-terve-valtoznak-a-csed-szabalyok-757927
  27. Elhalasztja a kormány a precíziós mezőgazdasági eszközökre kiírt pályázatot – HVG, accessed April 29, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250429_otp-agrar-sajtotajekoztato-precizios-palyazat-viski-jozsef
  28. 38 milliárd forintért vásárolhat autókat a kormány – Index.hu, accessed April 29, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/29/auto-kozbeszerzes-kormany/
  29. Gazdaság rovat | hvg.hu, accessed April 29, 2025, https://hvg.hu/gazdasag
  30. Gazdasági hírek – Index.hu, accessed April 29, 2025, https://index.hu/gazdasag/
  31. Gazdaság: A többség úgy érzi, túl drágán bankol, mégis kevesen váltanak | hvg.hu, accessed April 29, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250429_bankszamla-koltseg-valtas-felmeres-kisokos
  32. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed April 29, 2025, https://www.portfolio.hu/

Rapporto Economico sull’Ungheria: Aggiornamenti del 28 Aprile 2025

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I. Sommario Esecutivo

La giornata del 28 aprile 2025 presenta un quadro complesso per l’economia ungherese, caratterizzato da un attivo interventismo governativo di fronte a persistenti pressioni inflazionistiche e segnali contrastanti sulla crescita. Le discussioni sull’estensione e potenziale ampliamento dei tetti ai prezzi (price cap) su beni essenziali dominano l’agenda politica interna, segnalando preoccupazioni continue riguardo al costo della vita. Allo stesso tempo, l’economia risente delle tensioni commerciali internazionali, in particolare delle politiche tariffarie statunitensi che creano un difficile dilemma strategico per il governo Orbán, impegnato a bilanciare l’allineamento politico con Washington e gli importanti investimenti cinesi. Figure chiave del governo, tra cui il Ministro dell’Economia Nazionale Nagy Márton e il Primo Ministro Viktor Orbán, hanno rilasciato dichiarazioni che delineano le priorità economiche, focalizzandosi sul controllo dell’inflazione, sul sostegno alle competenze professionali e sulla sicurezza energetica regionale, spesso intrecciando questi temi con la retorica nazionalista e la politica sulla migrazione. Sul fronte macroeconomico, emergono timidi segnali di crescita del PIL nel primo trimestre, sebbene offuscati dalla persistente debolezza del settore industriale ed esportatore, fortemente dipendente dalla domanda esterna. Specifici settori, come l’agricoltura (colpita da una grave crisi dell’apicoltura) e l’industria pesante (con le difficoltà del successore di Dunaferr), affrontano sfide significative. Il contesto politico interno, segnato da tensioni tra governo e opposizione, e le controversie riguardanti la trasparenza e la governance nel settore bancario e attorno alla Banca Centrale (MNB), completano il quadro di un’economia che naviga tra vulnerabilità interne e complesse dinamiche internazionali.

PODCAST IN INGLESE

II. Politica Economica del Governo e Contesto Politico

A. Controllo dei Prezzi: Dibattito Attivo su Estensione ed Espansione

Il governo ungherese continua a considerare i controlli diretti sui prezzi come uno strumento chiave per la gestione dell’inflazione. Il Ministro dell’Economia Nazionale, Nagy Márton, ha indicato il 28 aprile 2025 che esiste una “grande possibilità” (“nagy esélye”) che gli attuali tetti ai prezzi applicati a determinati prodotti alimentari vengano prorogati oltre la loro scadenza.1 Le discussioni formali sono previste nelle prossime settimane, con una decisione del governo sull’estensione attesa intorno al 21 maggio.3

Inoltre, è in corso una valutazione per espandere il regime di controllo dei margini di prezzo anche ai prodotti per l’igiene personale e cosmetici (definiti “pipere”). Questa misura potrebbe potenzialmente interessare grandi catene di distribuzione come DM, Rossmann e Müller.3 Una decisione su questa espansione è prevista intorno al 7 maggio.3 Il Ministro Nagy ha ribadito che l’obiettivo del governo è mantenere l’inflazione alimentare al di sotto del 5% e l’inflazione complessiva all’interno di un intervallo compreso tra il 3% e il 4%.2

La forte probabilità di estendere e potenzialmente ampliare i tetti sui prezzi suggerisce che le autorità percepiscono le pressioni inflazionistiche sottostanti come significative e persistenti, probabilmente destinate a durare fino alla fine dell’estate.3 Questa strategia sottolinea una continua preferenza per misure interventiste dirette, piuttosto che affidarsi esclusivamente alla politica monetaria o all’autocorrezione del mercato per controllare i livelli dei prezzi al consumo. L’estensione potenziale a beni essenziali non alimentari 3 indica ulteriormente che le preoccupazioni inflazionistiche non sono limitate al solo settore alimentare, ma sono percepite come più ampie.

B. Misure Fiscali e Regolamentari

Il governo sta portando avanti modifiche legislative riguardanti i prelievi di contante presso gli sportelli automatici (ATM). Un emendamento proposto mira a garantire che il limite mensile per il prelievo gratuito di contante (attualmente 150.000 HUF) possa essere accessibile in un’unica transazione, superando eventuali limiti inferiori per singola operazione imposti da alcune banche.6 Questa iniziativa fa parte di un progetto più ampio che include l’obbligo di garantire la disponibilità di ATM in tutti i comuni del paese.6 Questo cambiamento normativo appare come una misura a favore dei consumatori, affrontando limitazioni pratiche nell’accesso al contante. Tuttavia, facilitando prelievi di importo maggiore in una sola volta, potrebbe anche influenzare le tendenze nell’uso del contante, potenzialmente rallentando la transizione verso pagamenti digitali.

Parallelamente, il governo, attraverso la Direzione Centrale degli Appalti e delle Forniture (KEF), ha finalizzato contratti per un valore complessivo di 48 miliardi di HUF per l’acquisto di nuovi veicoli destinati all’amministrazione pubblica. Parti significative di questi contratti sono state assegnate a Magyar Suzuki (per un valore lordo di 10,6 miliardi di HUF) e a Pappas Auto (per un valore lordo di 3,6 miliardi di HUF).7 Questa considerevole spesa pubblica dimostra un impegno continuo del governo in aree specifiche, con un impatto diretto su determinate industrie e fornitori. La concomitanza di questa spesa con la modifica delle regole sugli ATM (focalizzata sul consumatore) solleva interrogativi sull’allineamento delle priorità fiscali, specialmente alla luce di precedenti preoccupazioni espresse riguardo al bilancio statale.8 Si evidenzia così una potenziale tensione tra la facilitazione per i consumatori, il sostegno a specifici settori industriali (come l’automotive) e la gestione complessiva delle finanze pubbliche.

C. Narrativa Economica e Diplomazia del Primo Ministro Orbán

Intervenendo al Festival Szakma Sztár (Stella della Professione), il Primo Ministro Viktor Orbán ha sottolineato l’importanza cruciale della formazione professionale per il successo futuro dell’Ungheria, affermando che il paese deve valorizzare i lavoratori qualificati.10 Ha collegato direttamente questo tema al mantenimento di un’Ungheria “libera dai migranti”, suggerendo che l’immigrazione (menzionando specificamente potenziali lavoratori ucraini) minaccia i posti di lavoro e i salari interni.10 Questa retorica lega strettamente le politiche sociali e nazionaliste del governo agli esiti economici percepiti.

Durante un incontro a Pozsony (Bratislava) con il Primo Ministro slovacco Robert Fico, Orbán ha evidenziato la cooperazione bilaterale su tre temi chiave: sicurezza energetica, sovranità e migrazione.11 È stato annunciato un accordo per aumentare la capacità di transito di gas naturale dall’Ungheria alla Slovacchia di 900 milioni di metri cubi all’anno.11 Orbán ha inoltre ribadito la posizione condivisa con Fico contro l’abolizione del diritto di veto per gli stati membri dell’UE e ha lodato la cooperazione nella lotta all’immigrazione illegale.11 In questo contesto, ha attribuito all’Ucraina la responsabilità di “bloccare” i transiti energetici, un’affermazione che si inserisce in una narrativa spesso critica nei confronti di Kyiv.11

Le dichiarazioni di Orbán 10 intrecciano strategicamente le preoccupazioni economiche (posti di lavoro, salari, sicurezza energetica) con temi nazionalisti (anti-immigrazione, sovranità contro Bruxelles). La visita in Slovacchia rafforza una strategia volta a costruire alleanze regionali con governi affini (come la Slovacchia di Fico) basate su un’opposizione condivisa alle tendenze di integrazione europea (abolizione del veto) e su specifici interessi economici (transito energetico). L’Ungheria si posiziona così come difensore degli interessi nazionali sia contro le pressioni migratorie esterne sia contro quello che percepisce come un eccessivo potere dell’UE.

D. Banca Centrale (MNB) e Controversie Correlate

Sono emerse notizie significative riguardanti la governance nel settore bancario e le entità collegate alla Banca Centrale Ungherese (MNB). È stato reso noto che la società di revisione legata al gruppo di Mészáros Lőrinc (CEE Paramount Audit Kft) è stata incaricata di verificare le partecipazioni nella MBH Bank detenute da entità riconducibili alla cerchia del figlio del Governatore della MNB Matolcsy György, Matolcsy Ádám. Nello specifico, si tratta della CEE Paramount Equity Zrt., che detiene il 10,7% di MBH Bank.12 Questa nomina avviene in un contesto di continuo scrutinio sulle attività delle fondazioni della MNB.13 Inoltre, i parlamentari del partito di governo Fidesz hanno votato contro lo svolgimento di un’audizione in commissione parlamentare che avrebbe coinvolto i dirigenti della MNB e delle sue fondazioni.14

Questi sviluppi sollevano interrogativi su potenziali conflitti di interesse e sulla mancanza di trasparenza che circonda la banca centrale e le sue entità associate, coinvolgendo figure politicamente influenti. La nomina di un revisore strettamente legato a un importante gruppo imprenditoriale politicamente connesso (Mészáros) per supervisionare asset collegati a un’altra cerchia influente (Matolcsy) all’interno di una banca di primaria importanza (MBH) 12 solleva dubbi significativi sull’indipendenza e sui potenziali conflitti di interesse. Se associata al blocco dello scrutinio parlamentare 14 e alle precedenti accuse 13, questa situazione suggerisce un modello di opacità e di relazioni intrecciate tra l’élite politica ed economica ungherese, che potrebbe avere un impatto sugli standard di governance e sulla percezione degli investitori riguardo al settore bancario.

E. Clima Politico Generale e Implicazioni Economiche

Il clima politico ungherese appare teso. Il parlamento ha votato per sospendere temporaneamente sei legislatori dell’opposizione (del partito Momentum) e tagliare i loro stipendi a seguito di una protesta in aula, che ha visto l’uso di fumogeni, contro una legge che vieta le marce del Pride LGBTQ+.14 Secondo l’ufficio stampa del parlamento, si tratta della prima misura di questo tipo adottata dal 1990.15 Parallelamente, gruppi pro-governativi come il Movimento di Resistenza Nazionale (Nemzeti Ellenállás Mozgalom – NEM), vicino a Megafon, stanno lanciando campagne basate su meme e potenzialmente cartelloni pubblicitari contro la nuova forza politica guidata da Magyar Péter, il Partito Tisza.17

Questi eventi illustrano un’atmosfera politica carica, con significative tensioni tra il governo e le forze di opposizione, sia quelle consolidate che quelle emergenti. La sospensione senza precedenti di parlamentari eletti 15 e il lancio di campagne aggressive contro rivali politici emergenti 17 segnalano un approfondimento della polarizzazione politica. Sebbene non si tratti direttamente di politica economica, un’eccessiva tensione politica e azioni potenzialmente destabilizzanti possono influenzare negativamente la percezione della stabilità politica e dello stato di diritto in Ungheria. Questi fattori di contesto sono rilevanti per le decisioni di investimento a lungo termine e per la fiducia economica generale.

III. Ambiente Macroeconomico e Prospettive

A. Dinamiche Inflazionistiche: Preoccupazioni Persistenti

L’inflazione rimane una preoccupazione centrale per i responsabili politici ungheresi. Il Ministro Nagy Márton prevede che l’inflazione alimentare possa avvicinarsi al 4% a maggio.5 L’obiettivo dichiarato del governo è mantenere l’inflazione complessiva (headline) entro un intervallo del 3-4% e quella alimentare al di sotto del 5%.2 Questa persistente attenzione giustifica la probabile continuazione delle misure di controllo dei prezzi. A livello globale, si nota come i prezzi al consumo negli Stati Uniti siano influenzati dall’impatto delle tariffe 19, evidenziando l’esistenza di pressioni inflazionistiche esterne che possono riverberarsi anche sull’economia ungherese.

Sebbene l’obiettivo di inflazione generale sia del 3-4%, la menzione specifica dell’inflazione alimentare che potrebbe avvicinarsi al 4% a maggio 5 e l’obiettivo di mantenerla sotto il 5% 2 suggeriscono che questa componente sia particolarmente problematica o politicamente sensibile. Questo focus, combinato con la potenziale espansione dei tetti di prezzo ai prodotti per l’igiene 3, implica che le pressioni sui costi sottostanti (forse legate all’energia, alle importazioni o a problemi settoriali come quelli agricoli, vedi Sezione V.A) continuano a sfidare gli sforzi di disinflazione.

B. Quadro della Crescita: Segnali Timidi tra Debolezza Industriale

Le prospettive di crescita economica appaiono fragili. Il Ministro Nagy prevede un “leggero aumento” (“apró emelkedés”) del PIL nel primo trimestre del 2025.5 Tuttavia, ha anche ammesso che l’industria e le esportazioni non hanno mostrato miglioramenti significativi e potrebbero non aver ancora raggiunto il punto più basso del ciclo.5 Parte della debolezza è stata attribuita a fattori di domanda esterna, potenzialmente legati ai cambiamenti nella politica fiscale tedesca, i cui effetti devono ancora manifestarsi pienamente.5 Rapporti precedenti avevano già evidenziato una contrazione industriale nei mesi scorsi 8 e difficoltà economiche generali.20

L’aspettativa di una leggera crescita del PIL nel Q1, nonostante la riconosciuta debolezza industriale ed esportatrice 5, suggerisce che la domanda interna (consumi o servizi) potrebbe fornire un certo sostegno, forse aiutata da misure come i tetti ai prezzi o da una crescita salariale non dettagliata in queste fonti. Tuttavia, la menzione esplicita del ritardo dell’industria/esportazioni e il riferimento alla Germania 5 sottolineano la significativa vulnerabilità dell’economia ungherese alla domanda esterna e alla salute dei suoi principali partner commerciali, in particolare nel settore manifatturiero. Emerge così un quadro di potenziale ripresa della domanda interna che contrasta con la difficoltà dei settori orientati all’esterno.

C. Venti Contrari Demografici

Statistiche recenti, riportate nel contesto delle notizie del 28 aprile sebbene riferite a periodi precedenti, mostrano un calo preoccupante degli indicatori demografici. Il tasso di fertilità dell’Ungheria è sceso al livello più basso degli ultimi 15 anni, attestandosi sotto 1,3 figli per donna (1,25 a marzo, 1,31 per l’intero primo trimestre).4 Nel primo trimestre del 2025 è stato registrato anche un significativo calo della popolazione.4

Sebbene non sia un evento specifico del 28 aprile, la diffusione di questi dati fornisce un contesto cruciale a lungo termine per il potenziale economico dell’Ungheria. Il forte calo del tasso di fertilità 4 rappresenta una sfida strutturale significativa. Questa tendenza demografica aggrava potenziali carenze di manodopera, aumenta il rapporto di dipendenza (con impatti sui costi della sicurezza sociale e della sanità) e potrebbe limitare la crescita potenziale del PIL nel lungo periodo, indipendentemente dalle fluttuazioni economiche cicliche a breve termine o dalle misure politiche adottate. Costituisce uno sfondo critico per le discussioni sul mercato del lavoro, sulla migrazione 10 e sulla crescita sostenibile.

IV. Relazioni Economiche Internazionali e Pressioni

A. Impatto della Politica Commerciale USA e Bilanciamento Strategico

L’impatto negativo delle tariffe imposte dall’amministrazione statunitense (guidata da Donald Trump) rimane una preoccupazione significativa per l’economia ungherese. Queste misure sono descritte come fonte di “dolore politico” (“political pain”) 13 e una minaccia per l’economia nazionale, già in difficoltà 20, colpendo in particolare il settore automobilistico.9 Negli Stati Uniti, i rivenditori online come Shein e Temu stanno già aumentando i prezzi in previsione dell’applicazione o dell’aumento delle tariffe 19, illustrando gli effetti tangibili di queste politiche.

In questo contesto, Donald Trump Jr. ha visitato Budapest, incontrando imprenditori locali e sollecitando l’Ungheria e l’intera regione a dare priorità ai legami economici con gli Stati Uniti rispetto alla Cina.21 Questo messaggio è in netto contrasto con la strategia di “Apertura a Est” perseguita dal governo ungherese, che ha attivamente attratto investimenti cinesi su larga scala, come l’impianto produttivo di BYD, fabbriche di batterie e il progetto ferroviario Budapest-Belgrado.21

Il governo Orbán si trova quindi di fronte a un significativo dilemma strategico. Il suo forte allineamento politico con l’amministrazione Trump 13 si scontra direttamente con l’impatto economico dannoso delle tariffe protezionistiche americane sull’economia ungherese, fortemente dipendente dalle esportazioni.9 L’appello di Trump Jr. a distanziarsi dalla Cina 21 complica ulteriormente la politica di “Apertura a Est”, che considera gli investimenti cinesi un pilastro fondamentale. Ciò costringe l’Ungheria a navigare in un difficile equilibrio tra le principali potenze globali con richieste economiche contrastanti, richiedendo potenzialmente scelte politiche scomode o affrontando conseguenze negative da entrambe le parti.

B. Relazioni con l’UE e Cooperazione Regionale (Focus Energia)

L’incontro del Primo Ministro Orbán con l’omologo slovacco Fico ha messo in luce posizioni condivise su questioni chiave all’interno dell’UE, come l’opposizione all’abolizione del diritto di veto per gli stati membri e il coordinamento sulla politica migratoria.11 Un risultato concreto dell’incontro è stato l’accordo per aumentare la capacità di transito di gas naturale dall’Ungheria alla Slovacchia.11 Il contesto generale ricorda che l’Ungheria (insieme alla Slovacchia) ha in passato osteggiato o diluito le sanzioni dell’UE contro la Russia.23 È stata inoltre notata a livello internazionale l’entrata in vigore delle nuove leggi ungheresi sull’immigrazione dal 1° marzo 2024.24

L’incontro Orbán-Fico 11 esemplifica la strategia ungherese di stringere legami stretti con vicini regionali ideologicamente allineati per amplificare la propria voce e resistere a specifiche iniziative di integrazione europea (come l’abolizione del veto). Allo stesso tempo, la cooperazione pratica sul transito energetico dimostra un focus sulla tutela degli interessi nazionali (approvvigionamento energetico) attraverso accordi bilaterali. Questo approccio potrebbe mirare a ridurre la dipendenza da meccanismi UE più ampi o a diversificare le rotte, specialmente considerando le posizioni passate sulle sanzioni alla Russia 23, suggerendo la formazione di un blocco regionale per influenzare le politiche UE perseguendo al contempo benefici tangibili bilaterali.

V. Sviluppi Settoriali e Sfide

A. Agricoltura: Crisi della Popolazione Apistica

Il settore agricolo ungherese si confronta con una grave crisi nel comparto dell’apicoltura. Rapporti del 28 aprile indicano una perdita catastrofica della popolazione di api durante l’inverno, con stime che suggeriscono la sopravvivenza di sole 600.000-700.000 colonie rispetto alle usuali 1,2 milioni, corrispondente a una perdita di circa il 50%.14 Ad aggravare la situazione, le gelate di inizio aprile hanno gravemente danneggiato la fioritura dell’acacia, fondamentale per la produzione di miele.25 Gli apicoltori ungheresi devono inoltre affrontare la forte concorrenza delle importazioni di miele a basso costo da Ucraina e Cina.25

Il settore apistico ungherese si trova quindi ad affrontare una crisi multiforme: perdite massive di colonie dovute a condizioni invernali avverse o malattie 14, danni climatici a fonti chiave di nettare (gelate sull’acacia – 25) e pressioni di mercato derivanti da importazioni a basso prezzo.25 Questa convergenza di sfide ambientali, climatiche e di mercato rappresenta una minaccia esistenziale per molti apicoltori. Potrebbe portare a una significativa riduzione della produzione nazionale di miele, a prezzi più alti e a effetti negativi a catena sull’impollinazione delle colture e sulla biodiversità agricola, con potenziali impatti sulla sicurezza alimentare e sulle esportazioni agricole.

B. Industria: Problemi per il Successore di Dunaferr

Emergono difficoltà significative nella ristrutturazione di importanti asset dell’industria pesante. Notizie del 28 aprile indicano una mancanza di interesse da parte di potenziali acquirenti per la società succeduta all’acciaieria insolvente Dunaferr. L’espressione “Senkinek sem kell a Dunaferr-utódcég” (Nessuno vuole la società succeduta a Dunaferr) riassume la situazione.14 Anche il Ministro Nagy ha commentato la situazione di Dunaferr durante una conferenza stampa.3

La mancanza di acquirenti per il successore di Dunaferr 14, nonostante il coinvolgimento del governo 3, suggerisce che l’asset soffra di problemi profondi. Questi potrebbero includere un debito eccessivo, tecnologia obsoleta, alti costi energetici, passività ambientali, condizioni di mercato sfavorevoli per l’acciaio o una combinazione di questi fattori. Questa situazione segnala la difficoltà nel salvataggio di importanti attori industriali, un tempo influenzati dallo stato, che ora affrontano un declino strutturale o un’intensa concorrenza internazionale.

C. Settore Bancario: Sviluppi Specifici (Revisione MBH)

Come dettagliato nella Sezione II.D, è stata riportata la nomina del revisore legato al gruppo Mészáros per le partecipazioni legate alla cerchia Matolcsy all’interno di MBH Bank.12 Questo sviluppo specifico all’interno del settore bancario tocca temi di governance e potenziali conflitti di interesse. Questo evento 12 all’interno del settore bancario sottolinea il tema più ampio delle preoccupazioni sulla governance e degli stretti legami tra influenza politica e importanti istituzioni finanziarie in Ungheria, influenzando potenzialmente il profilo di rischio percepito del settore.

VI. Conclusioni

Le notizie economiche relative all’Ungheria del 28 aprile 2025 dipingono un quadro dominato da un marcato interventismo statale volto a fronteggiare sfide economiche persistenti, in particolare l’inflazione. La probabile estensione e l’eventuale ampliamento dei tetti ai prezzi, insieme a misure regolamentari come quelle sugli ATM, confermano questa tendenza. L’economia ungherese si trova inoltre a gestire significative pressioni esterne, evidenziate dalla complessa relazione con gli Stati Uniti, dove l’allineamento politico si scontra con le frizioni economiche derivanti dalle politiche commerciali protezionistiche. Questo crea un difficile esercizio di equilibrismo strategico, complicato ulteriormente dalla necessità di gestire le relazioni con la Cina, importante fonte di investimenti.

La ripresa economica appare fragile e disomogenea: l’ottimismo governativo su una leggera crescita del PIL contrasta con la riconosciuta debolezza del settore industriale ed esportatore, sottolineando la dipendenza dalla domanda esterna. Crisi settoriali acute, come quella che ha colpito la popolazione apistica con gravi perdite e danni alle colture, e le difficoltà nel rilanciare asset industriali strategici come il successore di Dunaferr, indicano vulnerabilità specifiche. Sullo sfondo, le tensioni politiche interne e le questioni irrisolte riguardanti la governance e la trasparenza, specialmente nel settore bancario e attorno alla Banca Centrale, contribuiscono a definire un clima economico complesso. In sintesi, l’economia ungherese alla data odierna appare caratterizzata da una gestione statale attiva che cerca di navigare tra vulnerabilità domestiche radicate e venti contrari internazionali complessi e spesso contraddittori.


Tabella 1: Principali Dichiarazioni Economiche di Funzionari Ungheresi (28 Aprile 2025)

FunzionarioPosizioneFonte/Contesto della DichiarazioneSintesi della Dichiarazione ChiaveID Snippet Rilevanti
Nagy MártonMinistro dell’Economia NazionaleConf. Stampa (Programma Demján)Alta probabilità di estensione dei tetti ai prezzi; Potenziale espansione a prodotti igiene/cosmetici; Obiettivo: Inflazione alimentare <5%; Leggera crescita PIL Q1 attesa, industria debole1
Orbán ViktorPrimo MinistroFestival Szakma SztárImportanza delle competenze professionali; Necessità di valorizzare i lavoratori qualificati; Collegamento tra politica anti-migrazione e protezione posti di lavoro/salari10
Orbán ViktorPrimo MinistroConf. Stampa con R. Fico (Pozsony)Aumento transito gas verso Slovacchia; Cooperazione su sovranità (anti-veto), migrazione; Accusa all’Ucraina per problemi di transito11

FONTI

  1. Nagy Márton: Nagy esélye van annak, hogy meghosszabítjuk az árrésstopot – Portfolio.hu, accessed April 28, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250428/nagy-marton-nagy-eselye-van-annak-hogy-meghosszabitjuk-az-arresstopot-757555
  2. Nagy Márton szerint nagy az esély arra, hogy a kormány meghosszabbítja az árrésstopot, accessed April 28, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250428_nagy-marton-arresstop-kiterjesztes-meghosszabbitas
  3. Nagy Márton: Akár nyár végéig velünk maradhat az árrésstop – Telex, accessed April 28, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/28/nagy-marton-demjan-sandor-program-tamogatas-palyazat-kamat-dunaferr
  4. Gazdaság rovat | hvg.hu, accessed April 28, 2025, https://hvg.hu/gazdasag
  5. Nagy Márton elárulta, meddig maradhat az árrésstop – Index.hu, accessed April 28, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/28/inflacio-arresstop-vamhaboru-nagy-marton-ngm-boltok-befektetes-gdp-magyar-gazdasag/
  6. Gazdaság: A készpénzkiadás szabályait is átírja a kormány | hvg.hu, accessed April 28, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250428_keszpenzkiadas-ATM-torvenymodosito-ingyenes-keszpenzfelvetel
  7. Vállalkozás: 48 milliárd forintért vesz új autókat a kormány | hvg.hu, accessed April 28, 2025, https://hvg.hu/kkv/20250428_kozbeszerzes-uj-auto-kormany
  8. Hungarian Industry Shrinks for Sixth Month in Recession Threat – BNN Bloomberg, accessed April 28, 2025, https://www.bnnbloomberg.ca/business/company-news/2024/10/04/hungarian-industry-shrinks-for-sixth-month-in-recession-threat/
  9. magyar gazdaság – Portfolio.hu, accessed April 28, 2025, https://www.portfolio.hu/cimke/magyar%20gazdas%C3%A1g
  10. Orbán Viktor: Az én koromban már jobban érdekli az embert, hogy lesz-e olyan, aki folytassa azt, amit ő elkezdett – Telex, accessed April 28, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/28/orban-szakma-sztar-konferencia-beszed
  11. Orbán Ficónak: Migránsmentes ország vagyunk – Telex, accessed April 28, 2025, https://telex.hu/kulfold/2025/04/28/robert-fico-orban-viktor-pozsony-szlovakia-latogatas-sajtotajekoztato
  12. A Mészáros-csoport házi könyvvizsgálója ellenőrzi mostantól a Matolcsy-kör MBH-s érdekeltségeit – Telex, accessed April 28, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/28/mbh-konyvvizsgalo-meszaros-lorinc-cee-paramount-equity
  13. Hungary – Economy, Politics, Culture | Britannica, accessed April 28, 2025, https://www.britannica.com/place/Hungary/Social-and-economic-developments
  14. Hírek | hvg.hu, accessed April 28, 2025, https://hvg.hu/
  15. Hungary’s parliament bars opposition lawmakers over protest against Pride ban, accessed April 28, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-POLITICS-PARLIAMENT-LGBT-49b996df-92ad-4e1c-b47b-98248c271c00
  16. Superior Disturbance Leads To Arrest | NewsTalk 610 AM & 103.9 FM, accessed April 28, 2025, https://kdal610.com/2025/04/28/763525/
  17. Itthon: Mém- és plakátkampány indítanak Magyar Péter ellen | hvg.hu, accessed April 28, 2025, https://hvg.hu/itthon/20250428_mem-plakatkampany-magyar-peter-tisza-part
  18. Mémkampányt indít a kormánypárt Magyar Péter ellen – Telex, accessed April 28, 2025, https://telex.hu/zacc/2025/04/28/magyar-peter-mem-plakat
  19. Érezteti hatását a vámháború, jelentősen emelték áraikat a nagy online áruházak az Egyesült Államokban – Index.hu, accessed April 28, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/28/shein-aremeles-amerika-egyesult-allamok-vamhaboru-donald-trump/
  20. ‘Trump tornado’ leaves Hungary’s Orban and other far-right leaders reeling, accessed April 28, 2025, https://www.japantimes.co.jp/news/2025/04/28/world/politics/trump-tariffs-orban-europe-far-right/
  21. Trump Jr. Tells East Europe to Pick US Over China for Deals – Mint, accessed April 28, 2025, https://www.livemint.com/companies/news/trump-jr-tells-east-europe-to-pick-us-over-china-for-deals-11745713143110.html
  22. Donald Trump Jr.: A kormányok és a magánszektor együttműködésére van szükség a nyugati civilizáció megmentéséhez – Telex, accessed April 28, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/28/donald-trump-jr-interju-kelet-europa-gazdasag
  23. If Russian gas returns to Europe, it must go through Ukraine – Atlantic Council, accessed April 28, 2025, https://www.atlanticcouncil.org/blogs/energysource/if-russian-gas-returns-to-europe-it-must-go-through-ukraine/
  24. Business Standard: H-4 Kids of Indian H-1B Workers Face US Visa Expiry at 21: What Next?, accessed April 28, 2025, https://www.fragomen.com/insights/business-standard-h-4-kids-of-indian-h-1b-workers-face-us-visa-expiry-at-21-what-next.html
  25. A magyar méhállomány fele elpusztult a télen – Index.hu, accessed April 28, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/28/meh-mehallomany-pusztulas-tel/

Rapporto Economico Ungheria: Analisi del 25 Aprile 2025

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I. Sintesi Esecutiva

La giornata economica ungherese del 25 aprile 2025 è stata caratterizzata da un complesso intreccio di sviluppi interni ed esterni. Sul fronte macroeconomico, le autorità hanno ribadito un messaggio di stabilità di fronte alle incertezze globali, in particolare le pressioni commerciali derivanti dalle tariffe statunitensi.1 Tuttavia, questa stabilità dichiarata coesiste con sfide interne significative, tra cui una grave epidemia di afta epizootica nel settore agricolo 2 e preoccupanti tendenze demografiche a lungo termine.4 Le decisioni politiche del giorno, come la conferma del mantenimento delle tasse speciali settoriali 6 e l’introduzione di sussidi energetici mirati 8, riflettono un difficile equilibrio tra esigenze di bilancio e priorità strategiche. Il settore finanziario è stato dominato dall’assemblea generale annuale (AGM) di OTP Bank, che ha visto un cambio di leadership storico con l’approvazione politica ai massimi livelli e una reazione positiva del mercato.2 Nonostante i rischi sottostanti, la Borsa di Budapest ha mostrato resilienza, scambiando vicino ai massimi storici.10 Le notizie aziendali positive, come i solidi risultati di BYD 13 e il completamento di un nuovo impianto industriale nazionale 14, offrono segnali incoraggianti per gli investimenti.

PODCAST IN INGLESE

II. Ambiente Macroeconomico e Politico: Navigare nell’Incertezza

A. Stabilità Economica Sottolineata tra Rischi Globali

In un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche e rischi commerciali 15, il Governatore della Banca Nazionale Ungherese (MNB), Mihály Varga 1, ha sottolineato la necessità di una politica economica e monetaria disciplinata durante gli incontri del FMI. Varga ha evidenziato le solide basi macroeconomiche dell’Ungheria e il calo dell’inflazione registrato a marzo come fattori di resilienza.1 Questo messaggio ufficiale mira a rassicurare i mercati e gli stakeholder. Tuttavia, l’enfasi sulla “politica disciplinata” e sulle “fondamenta stabili” si scontra con l’annuncio simultaneo del mantenimento delle tasse speciali 6 e l’introduzione di nuovi sussidi.8 Ciò suggerisce un delicato esercizio di equilibrismo: il governo proietta stabilità mentre gestisce pressioni fiscali immediate e necessità di spesa mirate. Il mantenimento delle tasse speciali indica esigenze di bilancio continue, mentre i sussidi affrontano pressioni specifiche (costi energetici per determinati gruppi). La “disciplina” menzionata potrebbe quindi riferirsi più agli obiettivi fiscali generali che a una riduzione dell’intervento statale o delle imposte specifiche, rivelando un approccio politico pragmatico, forse reattivo, piuttosto che una pura consolidazione fiscale.

Inoltre, la dichiarazione di Varga sul calo dell’inflazione a marzo 1 contrasta leggermente con le preoccupazioni sottostanti riguardo alle future pressioni inflazionistiche menzionate in relazione agli aumenti del salario minimo annunciati in precedenza (un piano per un aumento del 40% entro il 2027 che aveva sollevato timori inflazionistici anche da parte del vice governatore della MNB 17) e ai potenziali impatti delle tariffe statunitensi.15 Questo scenario suggerisce una potenziale tensione politica futura tra la stimolazione della crescita/salari e il controllo dell’inflazione. Sebbene l’inflazione di marzo possa essere diminuita, i fattori strutturali (aumenti salariali pianificati, potenziali tariffe) indicano rischi inflazionistici latenti che la MNB dovrà gestire, potenzialmente in conflitto con gli obiettivi di crescita legati agli aumenti salariali.

B. Annunci e Modifiche Chiave delle Politiche Governative

Il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha confermato che le tasse speciali sugli “extraprofitti”, applicate a settori come banche e vendita al dettaglio, rimarranno in vigore per il bilancio 2026. Il governo prevede di ricavare quasi 500 miliardi di fiorini da queste imposte. Parallelamente, i tetti ai prezzi (price caps) continuano a esercitare pressione su questi settori.6 Questa decisione pone fine alle speculazioni su una loro imminente eliminazione, segnalando una continua dipendenza dalle imposte settoriali per le entrate di bilancio, nonostante le precedenti promesse del governo 7, e influenzando la pianificazione e la redditività aziendale nei settori interessati. In linea con la pressione sui rivenditori, l’Associazione Nazionale del Commercio (OKSZ) ha pubblicamente richiesto l’eliminazione graduale dei tetti ai prezzi al dettaglio (árstop) per evitare ulteriori perdite per le imprese.18

Il governo ha inoltre modificato le normative relative all’ingresso e al soggiorno dei lavoratori ospiti provenienti da paesi terzi. Le modifiche riguardano i requisiti di alloggio, facilitano la situazione per gli investitori ospiti e specificano le condizioni per l’ottenimento e il rinnovo della ‘Carta Bianca’.19 Questi aggiustamenti riflettono la gestione continua dei flussi di lavoro stranieri, bilanciando le esigenze economiche (affrontare la carenza di manodopera) con il controllo normativo, un aspetto rilevante dati gli alti livelli di occupazione interna e le dinamiche salariali.20

Infine, un decreto governativo suggerisce potenziali sussidi energetici pro-capite (circa 30.000 HUF “rezsifejpénz”) per le scuole gestite da chiese e dalle autonomie nazionali per compensare gli elevati costi energetici e delle utenze nel 2025.8 Questa misura indica un sostegno fiscale mirato a gruppi specifici che affrontano pressioni sui costi energetici, riflettendo potenzialmente vincoli di bilancio che impediscono misure di sgravio più ampie. Ciò segue la precedente eliminazione della maggior parte dei sussidi per l’alloggio (ad eccezione del Falusi CSOK e del Babaváró) a causa delle difficoltà di bilancio.3 Il mantenimento delle tasse speciali, insieme ai sussidi energetici mirati e alle modifiche alle regole sui lavoratori ospiti, dipinge il quadro di un governo che gestisce i vincoli fiscali attraverso continue imposte settoriali, affrontando al contempo specifiche pressioni sui costi (energia) e necessità del mercato del lavoro (lavoratori ospiti) tramite regolamentazione e spesa mirata, piuttosto che con stimoli fiscali o sgravi generalizzati. Sono state inoltre modificate le basi giuridiche per il funzionamento di Eximbank e MFB.18

C. Indicatori Economici: Demografia e Mercato del Lavoro

I dati pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) il 25 aprile hanno mostrato un peggioramento delle tendenze demografiche. Il tasso di fertilità è sceso significativamente, raggiungendo un minimo di 15 anni a 1,25 nel mese di marzo e attestandosi in media a 1,31 per il primo trimestre 2025. Il calo naturale della popolazione è accelerato del 21% su base annua nel primo trimestre, con meno nascite e più decessi in tutte le regioni.4 Anche il numero di matrimoni è diminuito.18 Questi sono indicatori allarmanti a lungo termine per il potenziale economico, l’offerta di lavoro e la sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale, nonostante la significativa attenzione e spesa del governo per le politiche familiari negli anni.

Contemporaneamente, persistono alti livelli di occupazione, accompagnati da una diminuzione della disoccupazione (in particolare tra gli uomini nel primo trimestre).6 Questo solido mercato del lavoro conferisce ai lavoratori un notevole potere contrattuale, alimentando elevate dinamiche salariali.20 Il forte mercato del lavoro spiega le continue pressioni salariali 20, che sostengono i consumi ma alimentano anche le preoccupazioni inflazionistiche menzionate in precedenza.17 I dati sul consumo di carburante per il primo trimestre offrono uno sguardo misto sull’attività dei trasporti e sul comportamento dei consumatori, mostrando un leggero calo della domanda di benzina (-0,7%) ma un aumento della domanda di gasolio (+0,7%), in particolare del diesel premium (+9,8%).21

Il netto contrasto tra i dati positivi a breve termine del mercato del lavoro (alta occupazione, crescita salariale) 6 e le tendenze demografiche profondamente negative a lungo termine 4 evidenzia una sfida fondamentale per la crescita economica sostenibile dell’Ungheria. Una forza lavoro in calo limiterà inevitabilmente il potenziale di produzione economica, indipendentemente dai livelli salariali attuali. Le attuali pressioni salariali potrebbero mascherare debolezze strutturali sottostanti legate a una popolazione in diminuzione e in invecchiamento, suggerendo che l’attuale ‘forza’ del mercato del lavoro potrebbe essere temporanea o affrontare significativi venti contrari futuri a causa della demografia.

D. Pressioni Economiche Esterne: L’Ombra delle Guerre Commerciali

Il potenziale impatto negativo delle tariffe statunitensi (amministrazione Trump) sull’UE, e in particolare sull’economia ungherese orientata all’esportazione (specialmente il settore automobilistico), rimane una preoccupazione significativa. La banca centrale ungherese aveva precedentemente stimato che le tariffe potrebbero ridurre la crescita del PIL di 0,5-0,6 punti percentuali e potenzialmente peggiorare l’inflazione.15 Fonti ungheresi discutono esplicitamente le conseguenze negative della guerra commerciale/tariffaria.2 Il Primo Ministro Orbán ha menzionato negoziati per un accordo economico separato con gli Stati Uniti per compensare le tariffe UE, ma non ha fornito dettagli.15 Rapporti statunitensi evidenziano la vulnerabilità dell’Ungheria e la sua rappresentazione negativa nelle analisi statunitensi alla base delle tariffe.22

A livello globale, i mercati hanno mostrato alcuni segnali di sollievo poiché Stati Uniti e Cina sembravano pronti a fare un passo indietro nella loro guerra commerciale 23, sebbene la questione delle tariffe UE-USA rimanga distinta e pertinente per l’Ungheria. Lo stress test della Banca d’Inghilterra incentrato sul panico da guerra commerciale indica la preoccupazione più ampia del sistema finanziario.24 Anche il governatore della California ha messo in guardia sui rischi della politica tariffaria di Trump.25 Questa minaccia esterna impatta direttamente sul modello di crescita dell’Ungheria, fortemente dipendente dagli investimenti esteri e dalle esportazioni, specialmente nell’industria automobilistica. L’allineamento politico del governo con Trump non si traduce automaticamente in protezione economica.15 La menzione costante della guerra commerciale/tariffe statunitensi attraverso molteplici fonti 2 sottolinea la sua percepita importanza critica per l’economia ungherese, dominando probabilmente le valutazioni del rischio per imprese e responsabili politici, anche in presenza di notizie positive sul mercato interno.10

III. Mercati Finanziari e Attività Aziendali: OTP Domina le Notizie

A. Performance della Borsa di Budapest (BUX)

L’indice BUX ha registrato una forte performance, scambiando vicino ai massimi storici, trainato significativamente dal sentiment positivo attorno a OTP Bank e MOL.10 L’indice ha chiuso in rialzo dello 0,4% a 91.147,31 punti secondo una fonte 1, sebbene altre fonti riportino valori/variazioni leggermente diversi a causa di tempistiche o metodologie differenti.10 L’attività di trading è stata elevata, in particolare attorno all’AGM di OTP.10 Le azioni MOL hanno guidato il rally all’inizio della giornata 12, mentre Magyar Telekom ha anch’essa registrato buone performance.10 Alcuni titoli a minore capitalizzazione hanno mostrato guadagni significativi.26 Il Fiorino (EUR/HUF) è stato scambiato intorno a 406.10 Questo indica un sentiment positivo degli investitori nel mercato ungherese, in particolare verso i suoi titoli blue-chip, nonostante le più ampie preoccupazioni economiche.

Tabella: Indicatori Chiave di Mercato (Chiusura 25 Aprile 2025)

IndicatoreValoreVariazione %Fonte
Indice BUX91,147.31+0.4%1
Azioni OTP Bank25,900 HUF+0.78%1
Azioni MOL2,934 HUF-0.07%1
Cambio EUR/HUF~406 HUFN/A10

1

B. Riflettori su OTP Bank: Transizione della Leadership all’Assemblea Generale Annuale (AGM)

L’AGM di OTP Bank è stata segnata dall’importante annuncio che Sándor Csányi lascerà la carica di CEO dopo 33 anni, a partire dal 1° maggio. Suo figlio, Péter Csányi, prenderà il suo posto come CEO, mentre Sándor Csányi rimarrà Presidente del Consiglio di Amministrazione.2 Il Primo Ministro Viktor Orbán ha partecipato all’AGM e ha tenuto un discorso, lodando OTP come un “gioiello dell’economia nazionale ungherese” e sottolineando la sua importanza, performance e ruolo nei programmi governativi (ad esempio, neutralizzazione dei rischi dei prestiti in valuta estera, prestiti studenteschi, prestito Babaváró).2 Ha enfatizzato l’importanza di avere oltre il 50% del settore bancario in mani ungheresi.11 Orbán ha anche fatto un riferimento velato, forse rivolto a Péter Magyar, riguardo a preoccupazioni di insider trading.2

L’AGM ha approvato un significativo pagamento di dividendi, pari a circa 998,9 HUF per azione (al netto delle azioni proprie).10 Le azioni OTP hanno reagito positivamente, salendo durante la giornata.1 Il sentiment degli analisti è generalmente positivo, con Patria Finance che ha emesso un nuovo prezzo obiettivo di 29.000 HUF, citando il potenziale per un ulteriore rally nonostante rischi come la politica tariffaria statunitense, la geopolitica e la regolamentazione.27 Il prezzo obiettivo di consenso si attesta intorno a 26.345 HUF.27 Il CEO entrante, Péter Csányi, ha indicato piani di “messa a punto” in varie aree e una migliore integrazione dei leader delle controllate, piuttosto che cambiamenti drastici.29

Questo è un evento storico per la più grande banca ungherese e componente chiave dell’economia nazionale. La transizione fluida della leadership, l’approvazione politica di alto livello, la forte performance/dividendo e la reazione positiva del mercato segnalano stabilità e fiducia nel futuro della banca. La presenza prominente e il discorso elogiativo del PM Orbán all’AGM servono a molteplici scopi: rafforzano la narrativa governativa dei campioni nazionali, sottolineano la stretta relazione tra la leadership politica e gli attori economici chiave (specialmente durante una delicata transizione di leadership), e contrastano implicitamente il successo “nazionale” di OTP con le minacce percepite esternamente (come le tariffe 15) o le sfide politiche interne. L’enfasi sull’obiettivo di proprietà ungherese superiore al 50% 11 rafforza la narrativa del “capitale nazionale”, e il riferimento velato a un avversario politico 2 politicizza ulteriormente l’evento.

C. Altre Notizie Aziendali Rilevanti

BYD, il produttore cinese di veicoli elettrici che sta costruendo uno stabilimento a Szeged, ha riportato solidi risultati per il primo trimestre 2025, raddoppiando l’utile e aumentando significativamente i ricavi (170,36 miliardi di yuan, +36% su base annua) e le vendite (+58% su base annua). Questo suggerisce un anno forte in prospettiva, nonostante il primo trimestre sia tipicamente più debole a causa del Capodanno Lunare.13 Questa è una notizia positiva per un importante investitore straniero in Ungheria, che rafforza la strategia governativa di attrarre produzione su larga scala, in particolare nel settore EV.

Il nuovo stabilimento del produttore di strutture in acciaio Nagév a Tiszacsegé è completato e in fase di collaudo, con un’apertura ufficiale imminente. L’investimento di circa 7 miliardi di HUF ha ricevuto circa 1,5 miliardi di HUF di sostegno statale e utilizza tecnologie moderne e rispettose dell’ambiente.14 Questo rappresenta un investimento industriale nazionale che contribuisce allo sviluppo regionale e alla capacità produttiva.

In altre notizie, gli azionisti di AutoWallis hanno deciso di non distribuire dividendi.30 Anche Appeninn ha deciso di non pagare dividendi, causando un calo del prezzo delle azioni.26 L’Agenzia Digitale Ungheria (Digitális Magyarország Ügynökség) ha ricevuto finanziamenti per oltre 22 miliardi di HUF.6 Il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha annunciato un investimento di decine di miliardi di HUF a Gödöllő, sostenuto da 7,5 miliardi di HUF dal governo.18 Infine, la nuova leadership delle Fondazioni Pallas Athéné della MNB ha presentato una denuncia penale per presunta appropriazione indebita (“hűtlen kezelés”) da parte della gestione precedente, mentre una delle fondazioni ha ricevuto un’iniezione di capitale di 400 milioni di HUF.18

IV. Focus Settoriale: Agricoltura Sotto Pressione a Causa dell’Afta Epizootica

A. Impatto Economico e Sentiment di Mercato

L’epidemia di afta epizootica (FMD) ha già causato danni per decine di miliardi di fiorini. Crescono i timori di mercato (“panico di mercato in fermento”) riguardo alle conseguenze a lungo termine, che potrebbero impattare significativamente il mercato delle carni.2 Si segnala che gli animali si stanno accumulando, impossibilitati ad accedere ai macelli.2 Questa è una crisi grave per il settore agricolo, che colpisce i mezzi di sussistenza degli agricoltori, le catene di approvvigionamento della carne e potenzialmente i mercati di esportazione (a causa delle normative UE sulla libertà dal virus).3

B. Risposta del Governo e dell’Industria

Il Ministro dell’Agricoltura Nagy István ha discusso la situazione, evidenziando il meccanismo di compensazione (60% da fondi UE, 40% da compensazione statale per gli animali abbattuti) e il coinvolgimento di molteplici agenzie (polizia, esercito, protezione civile) negli sforzi di contenimento.3 Ha riconosciuto la resistenza pubblica allo smaltimento delle carcasse vicino agli insediamenti (ad esempio, le proteste di Bábolna).3 Il Ministro ha sottolineato che il problema non sono le regole igieniche permissive, ma la loro mancata applicazione.3 Sono in corso piani per un bando ministeriale a maggio per rafforzare le infrastrutture igieniche nelle aziende agricole.3 La vaccinazione non è considerata una soluzione poiché non garantisce lo status di assenza di virus richiesto dall’UE.3 L’origine del virus rimane sconosciuta.18 Il governo ha introdotto misure reciproche contro altri paesi 18 e ha sviluppato un pacchetto di aiuti in cinque punti per gli agricoltori colpiti.18 Il Ministro dell’Agricoltura ha anche dichiarato una situazione di ‘vis maior’ a causa dei danni da gelo di aprile.19

La risposta articolata del governo alla crisi dell’FMD (compensazione, contenimento multi-agenzia, bandi infrastrutturali pianificati, pacchetto di aiuti) evidenzia la gravità percepita della minaccia economica. Tuttavia, l’enfasi del Ministro sull’applicazione piuttosto che sulle regole e l’origine sconosciuta suggeriscono potenziali difficoltà nell’eradicare rapidamente e completamente la malattia e nel ripristinare la fiducia del mercato. Questi fattori, uniti alla resistenza pubblica ai metodi di smaltimento, suggeriscono che la crisi potrebbe protrarsi, influenzando la ripresa del settore agricolo e richiedendo potenzialmente un intervento governativo prolungato oltre le misure iniziali annunciate.

V. Contesto Politico e Diplomatico con Sfumature Economiche

A. Impegni del Primo Ministro

Oltre all’AGM di OTP, il Primo Ministro Orbán si trovava a Roma, dove ha incontrato la Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni per discutere di cooperazione bilaterale, questioni UE e sforzi per la pace.29 Ha anche reso omaggio alla salma di Papa Francesco 29, partecipando ai funerali il giorno successivo.

In un’intervista radiofonica, Orbán ha ribadito la sua posizione contraria all’adesione dell’Ucraina all’UE, definendola come l’importazione della guerra nell’UE, e ha discusso la “strategia di pace” del governo, collegandola alla capacità di OTP di investire anche in aree geopoliticamente sensibili.28 Ha anche affrontato questioni politiche interne e le dispute sui finanziamenti UE.34 Ha risposto alle speranze del Primo Ministro polacco Tusk riguardo a una possibile uscita dell’Ungheria dall’UE, respingendo l’idea.2

Queste attività collocano le discussioni economiche interne in un quadro geopolitico più ampio. L’incontro con Meloni ha probabilmente esplorato il coordinamento all’interno dell’UE, potenzialmente su questioni economiche o risposte a pressioni esterne. L’enfasi su una “strategia di pace” serve sia come posizione di politica estera sia come giustificazione per determinate relazioni economiche (ad esempio, OTP in Russia/Asia Centrale).28 La partecipazione ai funerali papali rafforza la visibilità dell’Ungheria sulla scena internazionale accanto ad altri leader mondiali.32

VI. Considerazioni Finali

Il 25 aprile 2025, l’economia ungherese ha presentato un quadro complesso. Da un lato, si è osservata una notevole resilienza nei mercati finanziari, in particolare per quanto riguarda OTP Bank e l’indice BUX, sostenuta da sviluppi aziendali positivi come la transizione di leadership in OTP e i solidi risultati di investitori chiave come BYD. Questo è avvenuto nonostante un contesto macroeconomico caratterizzato da significativi venti contrari, tra cui i persistenti rischi legati alla politica commerciale statunitense, un allarmante declino demografico a lungo termine e una grave crisi settoriale nell’agricoltura dovuta all’afta epizootica.

La politica governativa continua a navigare tra la necessità di entrate fiscali, come dimostra il mantenimento delle tasse speciali, e la volontà di fornire supporto mirato attraverso sussidi e aggiustamenti normativi. Il cambio di leadership in OTP, avallato ai massimi livelli politici, segna un momento significativo per un pilastro economico chiave, segnalando continuità e fiducia. Tuttavia, i rischi esterni, in particolare la politica commerciale statunitense, e l’impatto dell’epidemia di afta epizootica rimangono aree cruciali da monitorare per il loro potenziale impatto sulla crescita e sulla stabilità economica complessiva nei prossimi mesi.

FONTI

  1. IMF-ülés: Varga Mihály szerint hiába a globális kockázatok – a magyar gazdaság továbbra is stabil – Világgazdaság, accessed April 25, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/04/mnb-vara-mihaly-imf
  2. Hírek | hvg.hu, accessed April 25, 2025, https://hvg.hu/
  3. Érik a piaci pánik a száj- és körömfájás miatt, az állatok már nem férnek fel a vágóhídra, accessed April 25, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250425_Nagy-Istvan-szaj-es-koromfajas-sertes-marha-ebx
  4. Borzalmas magyar demográfiai adatok érkeztek – Portfolio.hu, accessed April 25, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250425/borzalmas-magyar-demografiai-adatok-erkeztek-757079
  5. A magyarok termékenysége másfél évtizedes mélypontra, 1,3 alá zuhant | hvg.hu, accessed April 25, 2025, https://m.hvg.hu/gazdasag/20250425_A-magyarok-termekenysege-masfel-evtizedes-melypontra-13-ala-zuhant-marcius-ebx?s=hk
  6. Gazdaság rovat | hvg.hu, accessed April 25, 2025, https://hvg.hu/gazdasag
  7. Gazdaság: Nagy Márton bemutatta, mit vár a kormány kedvenc fejősteheneitől | hvg.hu, accessed April 25, 2025, https://m.hvg.hu/gazdasag/20250425_Nagy-Marton-bemutatta-mit-var-a-kormany-kedvenc-fejosteheneitol
  8. Gazdaság: A kormány 30 ezer forint rezsifejpénzt adhat az egyházi iskoláknak | hvg.hu, accessed April 25, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250425_rezsicsokkentes-egyhazi-iskola-nemzetisegi-onkormanyzat-futes-villany-gaz-jogszabaly
  9. Orbán Viktor megjelent az OTP közgyűlésén, a tűzjelző szakította félbe beszédét – Index.hu, accessed April 25, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/25/orban-viktor-csanyi-sandor-miniszterelnok-otp-kozgyules/
  10. Szédületes tűzijátékot mutatott be a BUX az OTP nagy napján – Világgazdaság, accessed April 25, 2025, https://www.vg.hu/penz-es-tokepiac/2025/04/szeduletes-tuzijatekot-mutatott-be-a-bux-az-otp-nagy-napjan
  11. Orbán Viktor: „A pénznek nincs szaga, de a tulajdonosának van” – Mandiner.hu, accessed April 25, 2025, https://mandiner.hu/belfold/2025/04/orban-viktor-a-penznek-nincs-szaga-de-a-tulajdonosanak-van
  12. Itt a történelmi csúcs a magyar tőzsdén – Portfolio.hu, accessed April 25, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250425/itt-a-tortenelmi-csucs-a-magyar-tozsden-757059
  13. Erősen indította az évet a Szegeden gyárat építő BYD – Világgazdaság, accessed April 25, 2025, https://www.vg.hu/penz-es-tokepiac/2025/04/byd-2025-q1
  14. Elkészült Magyarország legújabb nagy gyára, hamarosan át is adják – fotó – Világgazdaság, accessed April 25, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/04/nagev-tiszacsege-gyar
  15. Russia’s Putin meets US envoy Witkoff, Interfax says – Global Banking | Finance | Review, accessed April 25, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/UKRAINE-CRISIS-RUSSIA-USA-TALKS-START-295ea8ea-977b-4317-af7f-19b12ccebe3e
  16. New Energy Outlook 2025 | BloombergNEF | Bloomberg Finance LP, accessed April 25, 2025, https://about.bnef.com/new-energy-outlook/
  17. Hungary Plans 40% Minimum Wage Hike by 2027 in Risk to Inflation – BNN Bloomberg, accessed April 25, 2025, https://www.bnnbloomberg.ca/business/company-news/2024/11/25/hungary-plans-40-minimum-wage-hike-by-2027-in-risk-to-inflation/
  18. Gazdasági hírek – Index.hu, accessed April 25, 2025, https://index.hu/gazdasag/
  19. A kormány módosította a külföldi vendégmunkásokra vonatkozó rendeletét – Index.hu, accessed April 25, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/25/magyar-kozlony-feher-kartya-vendegmunkasok-rendelet-modositas-tartozkodasi-engedely/
  20. Itt a magyarázat a nagy magyar béremelésre – Portfolio.hu, accessed April 25, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250425/itt-a-magyarazat-a-nagy-magyar-beremelesre-757071
  21. Fellélegezhetnek az autósok a hétvégén, érdemes várni a tankolással – Index.hu, accessed April 25, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/25/benzin-benzinar-valtozas-uzemanyag-dizel-gazolaj-uzemanyagar-benzinkut/
  22. magyar gazdaság – Portfolio.hu, accessed April 25, 2025, https://www.portfolio.hu/cimke/magyar%20gazdas%C3%A1g
  23. China Lifts Tariffs On Some U.S. Goods, Rejects Trump’s Claim On Trade Talks, accessed April 25, 2025, https://stratnewsglobal.com/china/china-lifts-tariffs-on-some-u-s-goods-rejects-trumps-claim-on-trade-talks/
  24. Bank of England focuses on trade war in 2025 stress test of central counterparties – ZAWYA, accessed April 25, 2025, https://www.zawya.com/en/world/uk-and-europe/bank-of-england-focuses-on-trade-war-in-2025-stress-test-of-central-counterparties-yyvtbgy2
  25. Kalifornia megelőzte Japánt, már a világ negyedik legnagyobb gazdaságának számít, accessed April 25, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/25/kalifornia-japan-gazdasag-egyesult-allamok-gavin-newsom-vampolitika/
  26. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed April 25, 2025, https://www.portfolio.hu/
  27. OTP: folytatódhat a rali, jóval többet érhet a részvény – Világgazdaság, accessed April 25, 2025, https://www.vg.hu/penz-es-tokepiac/2025/04/otp-rali-celar-patria-finance
  28. Orbán Viktor: a kormány továbbra is békestratégiát követ – MTI, accessed April 25, 2025, https://mti.hu/hirek/2025/04/25/orban-viktor-kormany-tovabbra-bekestrategiat-kovet
  29. Giorgia Meloni olasz miniszterelnökkel tárgyalt Orbán Viktor – Infostart.hu, accessed April 25, 2025, https://infostart.hu/kulfold/2025/04/25/giorgia-meloni-olasz-miniszterelnokkel-targyalt-orban-viktor
  30. Giorgia Meloni olasz miniszterelnökkel tárgyalt Orbán Viktor – Portfolio.hu, accessed April 25, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250425/giorgia-meloni-olasz-miniszterelnokkel-targyalt-orban-viktor-757293
  31. Orbán Viktor: A magyar költségvetés mindig is fejnehéz volt, de az év végére minden rendben lesz – Index.hu, accessed April 25, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/25/orban-viktor-miniszterelnok-donald-trump-egyesult-allamok-koltsegvetes-europai-unio-kilepes/
  32. Trump and other heads of state among dignitaries traveling to Rome for Pope Francis funeral – PBS, accessed April 25, 2025, https://www.pbs.org/newshour/world/trump-and-other-heads-of-state-among-dignitaries-traveling-to-rome-for-pope-francis-funeral
  33. Orbán Viktor is lerótta kegyeletét Ferenc pápa ravatalánál – Portfolio.hu, accessed April 25, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250425/orban-viktor-is-lerotta-kegyeletet-ferenc-papa-ravatalanal-757291
  34. Orbán Viktor: Ukrajnával együtt a háborút is felvennénk az Európai Unióba – MTI, accessed April 25, 2025, https://mti.hu/hirek/2025/04/25/orban-viktor-ukrajnaval-egyutt-haborut-felvennenk-az-europai-unioba

Sintesi Economica Ungherese: Aggiornamenti del 24 Aprile 2025

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I. Sommario Esecutivo

La giornata economica ungherese del 24 aprile 2025 è stata caratterizzata da una serie di sviluppi significativi, dominati dall’Assemblea Generale Annuale (AGM) del Gruppo MOL, da importanti annunci e discussioni sulle politiche governative e da un clima economico generale riflesso nei media ungheresi che evidenzia preoccupazioni per il bilancio, pressioni esterne e problematiche settoriali specifiche. L’AGM di MOL ha confermato la solidità finanziaria dell’azienda attraverso l’approvazione di un cospicuo dividendo, sebbene accompagnata da lamentele del CEO riguardo all’ambiente operativo e fiscale. Parallelamente, il governo ha segnalato aggiustamenti di politica fiscale, come il taglio ai sussidi per l’abitazione, e ha introdotto nuove proposte legislative, tra cui una regolamentazione sull’uso del contante. Il dibattito sulla potenziale eliminazione dei tetti ai margini di profitto su alcuni generi alimentari (“árrésstop”) è proseguito, con l’associazione di categoria OKSZ che ne chiede la rimozione. Le preoccupazioni per le pressioni esterne, in particolare le guerre commerciali, e le sfide interne, come la crisi nel settore agricolo e la competitività, hanno completato il quadro di una giornata economicamente densa.

PODCAST IN INGLESE

II. Sviluppi Aziendali Chiave: Assemblea Generale Annuale (AGM) di MOL

L’Assemblea Generale Annuale del Gruppo MOL, tenutasi il 24 aprile 2025, rappresenta un evento di rilievo per l’economia ungherese e il mercato azionario, data la posizione di MOL come principale attore energetico regionale e maggiore azienda ungherese per fatturato.1 Le decisioni prese in questa sede hanno un impatto diretto sugli investitori, delineano la strategia aziendale e riflettono il clima imprenditoriale più ampio.

  • Approvazione del Dividendo e Sintesi della Performance Finanziaria:
  • Gli azionisti hanno approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione per il pagamento di un dividendo totale di 220,4 miliardi di HUF.3 Questo si traduce in circa 275 HUF per azione, composto da un dividendo base di 165 HUF e un dividendo speciale di 110 HUF.3
  • Tale importo rappresenta un aumento del 10% rispetto al dividendo dell’anno precedente 3, come confrontato con i dati dell’anno prima.6 La distribuzione del dividendo segue un utile al netto delle imposte dichiarato per il 2024 di 355,8 miliardi di HUF 4 e un EBITDA Clean CCS (Current Cost of Supplies) di 3,073 miliardi di USD.3
  • Il rendimento del dividendo basato sull’attuale prezzo delle azioni è stato indicato come superiore al 9% 5, rendendolo attraente per gli investitori orientati al reddito.

Tabella: Risultati Finanziari MOL 2024 e Dividendo 2025

Indicatore FinanziarioValoreFonte Snippet
EBITDA Clean CCS (2024)3,073 miliardi USD3
Utile Netto (2024)355,8 miliardi HUF4
Fondo Dividendi Totale (2025)220,4 miliardi HUF3
Dividendo per Azione (Totale)~275 HUF3
Dividendo per Azione (Base)~165 HUF3
Dividendo per Azione (Speciale)~110 HUF3
Rendimento Dividendo (%)> 9%5
  • Commenti del CEO e Prospettive Strategiche:
  • Il Presidente e CEO Zsolt Hernádi ha giustificato l’aumento del dividendo affermando che l’azienda non prevedeva acquisizioni importanti che richiedessero liquidità nel 2025.4
  • Hernádi ha sottolineato il difficile contesto operativo (definito “nuova normalità” caratterizzata da incertezza) ma ha evidenziato la resilienza di MOL e il suo focus sulla crescita.3
  • Ha posto l’accento sull’importanza della sovranità economica e della competitività dell’Ungheria, riconoscendo che la competitività si è deteriorata a causa di fattori sia esterni (debolezza dell’economia tedesca) sia interni.4
  • Hernádi ha criticato esplicitamente l’imprevedibilità dell’ambiente normativo e l’onere delle “tasse extra” (imposte sui profitti straordinari), notando che MOL ha pagato 3,5 miliardi di USD in tali tasse a livello di gruppo nell’Europa centrale negli ultimi tre anni.4 Questo sentimento è stato ripreso in altri report, inquadrandolo come un problema più ampio dell’Europa centrale.7
  • La strategia di MOL continua a concentrarsi sulla “transizione intelligente” nella raffinazione, sulla petrolchimica sostenibile e competitiva, sullo sviluppo di un portafoglio E&P (Exploration and Production) nazionale forte ed esteso a livello internazionale, sullo sviluppo di un vero atteggiamento da retailer e su un forte focus sull’economia circolare, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica netta entro il 2050.3

La decisione di MOL di aumentare significativamente i dividendi, pur lamentando contemporaneamente tasse elevate e incertezza economica 4, suggerisce una postura strategica complessa. Potrebbe indicare una forte generazione di flussi di cassa sottostante nonostante le difficoltà, consentendo sia i rendimenti per gli azionisti sia la gestione delle sfide. In alternativa, potrebbe riflettere una prioritizzazione del valore immediato per gli azionisti rispetto a investimenti su larga scala, potenzialmente più rischiosi (come importanti fusioni e acquisizioni), nell’attuale clima incerto, come suggerito dalla dichiarazione del CEO che collega il dividendo alla mancanza di piani di M&A.4 Questo rivela la propensione al rischio di MOL e le sue priorità strategiche per il 2025, favorendo i rendimenti per gli azionisti in un ambiente difficile.

L’inquadramento da parte di Hernádi dell’onere delle “tasse extra” come un problema dell’Europa centrale 4 piuttosto che esclusivamente ungherese potrebbe essere una tattica di comunicazione strategica. Potenzialmente mira a costruire solidarietà con altri attori regionali che affrontano misure fiscali simili, a deviare le critiche dalla sola politica ungherese o a fare pressioni per cambiamenti normativi più ampi nella regione. Presentando MOL non come vittima di una specifica politica ungherese, ma come parte di una tendenza industriale più ampia, Hernádi potrebbe rafforzare la sua posizione negoziale o l’immagine pubblica.

L’elevato rendimento del dividendo (oltre il 9% – 5) posiziona MOL in modo forte per gli investitori alla ricerca di reddito, ma potrebbe anche riflettere la percezione del mercato di un rischio più elevato associato all’azienda o alla regione, deprimendo il prezzo delle azioni rispetto agli utili/dividendi. Questo rendimento interessante deve essere considerato insieme alle preoccupazioni espresse dal CEO riguardo all’ambiente operativo.4

III. Politiche Governative e Aggiornamenti Normativi

Il 24 aprile ha visto diverse azioni e discussioni governative che riflettono gli sforzi in corso per gestire il bilancio, l’inflazione e specifiche normative di mercato.

  • Segnali di Politica Fiscale e Monetaria:
  • I report evidenziano vincoli di bilancio che portano il governo a eliminare gradualmente la maggior parte dei sussidi per l’abitazione, mantenendo solo il ‘falusi csok’ (sostegno all’abitazione rurale) e i prestiti ‘babaváró’.7 Ciò segnala una mossa verso un certo irrigidimento fiscale in specifiche aree.
  • Il Ministro delle Finanze Varga Mihály avrebbe delineato la strategia anti-inflazione della Banca Nazionale Ungherese (MNB), sottolineando la stabilità economica.8 Questo rafforza la continua attenzione al controllo dell’inflazione come priorità politica.
  • Analisi su Portfolio.hu sollevano interrogativi sulla salute del bilancio 2025, notando l’accumularsi di rischi negativi ma suggerendo che sia troppo presto per il panico.5 Ciò riflette la continua attenzione del mercato sulla posizione fiscale dell’Ungheria.
  • Nuove Normative e Proposte Legislative:
  • Il Vice Primo Ministro Zsolt Semjén ha presentato una proposta legislativa riguardante nuove regole per l’uso del contante, potenzialmente efficace dal 1° luglio.7 I dettagli delle modifiche non sono specificati negli snippet ma indicano aggiustamenti normativi nei sistemi di pagamento.
  • Index.hu riporta considerazioni governative su un potenziale intervento statale nel settore assicurativo, forse per contrastare gli aumenti dei prezzi.8 Ciò suggerisce la volontà del governo di intervenire direttamente nei mercati percepiti come aventi prezzi eccessivi.
  • Viene menzionato un progetto di legge governativo riguardante potenziali contributi finanziari richiesti a sviluppatori/nuovi residenti nei comuni (“települések önvédelmi joga”), che potrebbero avere un impatto sul mercato immobiliare.8
  • Sviluppi sul Controllo dei Prezzi:
  • L’Associazione Nazionale del Commercio (OKSZ) ha rilasciato una dichiarazione (riportata da Hirek.ma 10, sebbene la dichiarazione originale possa essere leggermente precedente, è una notizia del 24) affermando che il tetto ai margini di profitto (“árrésstop”) esistente su alcuni generi alimentari di base ha raggiunto il suo obiettivo e dovrebbe essere eliminato gradualmente, suggerendo che i dettaglianti desiderano un ritorno a prezzi basati sul mercato. Ciò indica un dibattito in corso e pressioni riguardo alle misure interventiste di controllo dei prezzi precedentemente implementate (contesto correlato in 11).
  • HVG nota che gli elettori di Fidesz percepiscono gli effetti del tetto ai prezzi più fortemente degli elettori dell’opposizione, ma quasi tutti si aspettano che i prezzi aumentino alla sua rimozione.7 Ciò evidenzia la dimensione politica e la percezione pubblica della politica di controllo dei prezzi.

Le azioni simultanee – taglio dei sussidi per l’abitazione a causa della pressione sul bilancio 7, proposta di nuove tasse comunali 8, considerazione di un intervento sulle assicurazioni 8 e dibattito sull’uscita dai tetti ai prezzi alimentari 7 – dipingono il quadro di un governo alle prese con molteplici pressioni economiche (deficit fiscale, inflazione, costo della vita) e che impiega un mix di consolidamento fiscale, intervento sul mercato e aggiustamenti normativi. L’approccio appare piuttosto reattivo e specifico per settore anziché una singola strategia globale.

La discussione sulla fine dei tetti ai prezzi alimentari 10, unita all’aspettativa di aumenti dei prezzi alla loro rimozione 7, evidenzia il difficile compromesso che il governo deve affrontare tra il controllo diretto dell’inflazione (potenzialmente distorcendo i mercati) e il permettere alle forze di mercato di operare (rischiando una rinnovata crescita dei prezzi e malcontento pubblico). La dichiarazione dell’OKSZ aggiunge pressione da parte dell’industria per eliminare i tetti.

La legislazione proposta sull’uso del contante 7 potrebbe avere implicazioni per l’economia digitale, la trasparenza finanziaria (sforzi antiriciclaggio) e potenzialmente i costi di transazione per le imprese, sebbene la natura specifica delle regole non sia dettagliata. Questo è un ambito da monitorare per ulteriori dettagli.

IV. Clima Macroeconomico e Analisi Settoriale

Le notizie del 24 aprile riflettevano preoccupazioni più ampie sull’ambiente economico ungherese, comprese le pressioni esterne e specifiche sfide interne.

  • Pressioni Economiche Esterne:
  • Il potenziale impatto delle guerre commerciali internazionali, in particolare quelle che coinvolgono le tariffe statunitensi (contesto dell’amministrazione Trump implicito), è un tema ricorrente nei notiziari ungheresi.5 HVG menziona specificamente un potenziale “grande schiaffo” all’industria automobilistica ungherese dalle politiche di Trump.7 Portfolio presenta un’intervista con l’economista Zsolt Darvas che discute le cause e le conseguenze della guerra commerciale 5 e un’analisi di KPMG sulle risposte aziendali.5 Viene anche notata l’opinione dell’economista capo della BCE secondo cui la guerra tariffaria non causerà recessione.5
  • Questa incertezza esterna aggiunge un ulteriore livello di complessità alle prospettive economiche interne, in particolare per l’economia ungherese orientata all’esportazione.15
  • Indicatori Economici Interni e Preoccupazioni:
  • La competitività rimane una preoccupazione, come evidenziato dal CEO di MOL Hernádi 4 e potenzialmente implicato dai commenti degli analisti sui rischi di bilancio.5
  • Il mercato del lavoro mostra segni di dinamismo, con Portfolio che riporta un aumento delle candidature per posti di lavoro e ipotizza una potenziale ondata di dimissioni (“la vendetta dei lavoratori”).5 Ciò potrebbe indicare un cambiamento nelle dinamiche di potere o una maggiore fiducia/mobilità dei lavoratori.
  • Un’analisi su Portfolio solleva preoccupazioni sull’aumento del debito delle famiglie, chiedendosi se rappresenti una nuova crisi stile “prestiti in valuta estera”.5 Ciò indica potenziali vulnerabilità nelle finanze delle famiglie.
  • La complessità della tassazione è evidenziata da un’analisi menzionata su Portfolio che mostra il numero di tipi di imposte da pagare.5
  • Index.hu riporta il problema degli immobili sfitti nel mezzo di una crisi abitativa, citando quasi 600.000 abitazioni statisticamente vuote.8
  • Focus Settoriale:
  • Agricoltura: Affronta sfide significative. HVG riporta la situazione disastrosa nel settore zootecnico a causa di focolai di afta epizootica, aggravata dalle critiche alla “politica anti-produttore” del Ministero dell’Economia Nazionale (NGM).7 Gli agricoltori riferiscono di non riuscire a vendere centinaia di migliaia di maiali, minacciando un’ondata di fallimenti rurali.7 Il costo del progetto della stalla per mucche dell’allevamento di Mezőhegyes è aumentato significativamente.7 La combinazione di focolai di malattie e critiche politiche suggerisce una potenziale rottura nelle relazioni tra il governo e parti del settore agricolo, aggiungendo dimensioni sociali e politiche alle ricadute economiche.
  • Immobiliare: Segnali contrastanti. Mentre i sussidi per l’abitazione vengono tagliati 7, i fondi di recupero dell’UE potrebbero ancora finanziare ristrutturazioni per circa 20.000 proprietà.7 L’analisi della MNB suggerisce che il mercato immobiliare nazionale potrebbe aver superato il punto più basso.14 Grandi progetti come il Campus Pázmány procedono con piani rivisti (più economici).8 Vengono identificate le aree residenziali più costose di Budapest, notando la cautela degli acquirenti anche nella fascia alta.14 È stata pubblicata una gara d’appalto per la costruzione di una nuova linea tranviaria.14
  • Bancario e Finanziario: L’attore fintech Revolut riporta una forte crescita, raddoppiando i profitti e raggiungendo 1,7 milioni di clienti ungheresi.14 Il Programma Capitale Demján Sándor è attivo, con 1 miliardo di HUF di capitale già assegnato alle imprese.5 La MNB ha multato Groupama Biztosító per 51 milioni di HUF.8 Portfolio presenta un’analisi sulle relazioni governo-banche che potrebbero entrare in una fase più tranquilla.5
  • Energia: I prezzi europei dell’elettricità si sono dimezzati da febbraio, portando sollievo.5
  • Trasporti/Logistica: Interessi commerciali legati a István Tiborcz (genero del PM Orbán) si starebbero espandendo nei servizi di autobus, beneficiando potenzialmente delle riforme dei trasporti, dopo l’acquisizione di una società di trasporto merci su rotaia.7 Vengono annunciati lavori stradali e limiti di velocità per l’autostrada M31.5

L’economia ungherese in questa data appare stretta tra significativi venti contrari esterni (guerre commerciali che impattano settori chiave come l’auto – 5) e pressanti questioni interne (crisi agricola – 7; vincoli di bilancio – 7; preoccupazioni per la competitività – 4). Questo crea un ambiente complesso e potenzialmente fragile per le imprese e i responsabili politici. Gli shock esterni esacerbano le vulnerabilità interne.

Mentre esistono preoccupazioni per il debito delle famiglie 5, il contemporaneo report di un mercato del lavoro dinamico (più candidature, potenziali dimissioni – 5) presenta un quadro misto della salute economica delle famiglie. Potrebbe suggerire che mentre il debito è in aumento, alcuni lavoratori si sentono abbastanza fiduciosi da cercare opportunità migliori. La situazione potrebbe essere segmentata, con alcune famiglie in difficoltà con il debito, mentre altre si sentono più forti nel mercato del lavoro.

V. Altre Notizie Economiche e Commerciali Rilevanti

  • Visite e Relazioni Internazionali: Donald Trump Jr. ha in programma un incontro con il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó e il capo di 4iG Gellért Jászai a Budapest.7 Questa visita, sebbene potenzialmente politica, ha sfumature commerciali dato l’incontro con il capo di una grande azienda di telecomunicazioni/IT. Vengono menzionati i colloqui USA-Ucraina riguardanti un accordo sulle risorse minerarie, facendo riferimento a un precedente incontro controverso tra Zelenskyy e Trump.7 La concomitanza della visita di Trump Jr. 7 e la discussione in corso sulle tariffe/guerre commerciali statunitensi 5 evidenzia la natura complessa e altamente personalizzata della relazione dell’Ungheria con il panorama politico statunitense, che ha implicazioni economiche dirette.
  • Attività Commerciali e Indagini:
  • Sono in corso sforzi per recuperare presunte perdite presso la società immobiliare GTC con sede a Varsavia, precedentemente gestita da un gestore patrimoniale della fondazione Pallas Athéné (legata alla MNB). Sono stati nominati nuovi membri del consiglio di sorveglianza.7 Ciò indica un continuo scrutinio sugli investimenti passati delle fondazioni della MNB.
  • Le attività commerciali di Tiborcz István vengono nuovamente menzionate, negando la richiesta di cittadinanza negli EAU.16 Sebbene forse più politico, i suoi affari rimangono un argomento.7
  • Il Programma Capitale Demján Sándor riporta un forte interesse con 1100 imprese registrate.5
  • La saga in corso sugli investimenti delle fondazioni Pallas Athéné (caso GTC – 7) e l’indagine separata della MNB su Péter Magyar 8 suggeriscono un continuo scrutinio e potenziali controversie riguardanti la banca centrale e le sue entità correlate, che potrebbero avere un impatto sulla credibilità istituzionale.
  • Varie:
  • Viene ribadita la frustrazione di Zsolt Hernádi per le tasse sui profitti extra.10
  • Viene menzionata un’analisi degli oneri fiscali nell’Europa centrale da parte di Niveus.7
  • Report su condizioni meteorologiche avverse (inondazioni da ghiaccio, tempeste) che colpiscono le località.5 Sebbene principalmente notizie meteorologiche, eventi gravi possono avere impatti economici localizzati.

VI. Conclusioni

Il 24 aprile 2025 è stata una giornata economicamente significativa per l’Ungheria, dominata dall’Assemblea Generale di MOL, che ha mostrato resilienza finanziaria pur esprimendo lamentele sull’ambiente operativo. L’attività governativa è stata notevole, con interventi su politiche fiscali (tagli ai sussidi), regolamentazioni (uso del contante, possibili interventi sulle assicurazioni) e il dibattito sui controlli dei prezzi, riflettendo le pressioni derivanti dal bilancio e dall’inflazione. Persistono preoccupazioni per i rischi commerciali esterni e le sfide interne, come l’acuta crisi agricola e la necessità di migliorare la competitività. Il settore delle famiglie presenta un quadro misto, con un mercato del lavoro dinamico che coesiste con preoccupazioni per l’aumento del debito. Il quadro generale è quello di un’economia che naviga in una considerevole incertezza, con un mix di adattamento aziendale e decisioni politiche apparentemente reattive. L’intersezione tra politica interna, relazioni internazionali (in particolare con gli Stati Uniti) e pressioni economiche continuerà a plasmare il percorso dell’Ungheria nei prossimi mesi.

FONTI

  1. General Meeting – Investor Relations – MOLGroup, accessed April 24, 2025, https://molgroup.info/en/investor-relations/general-meeting
  2. DOCUMENTS FOR THE GENERAL MEETING – MOL Group, accessed April 24, 2025, https://molgroup.info/storage/documents/altalanos_dokumentumok/annual_meeting_documents/mol-agm-documents-2025-eng.pdf
  3. MOL’s Annual General Meeting approves a dividend of HUF 220 billion – EIN Presswire, accessed April 24, 2025, https://www.einpresswire.com/article/806263725/mol-s-annual-general-meeting-approves-a-dividend-of-huf-220-billion
  4. MOL Shareholders Approve HUF 275-per-Share Dividend – Budapest Business Journal, accessed April 24, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/mol-shareholders-approve-huf-275-per-share-dividend/
  5. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed April 24, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  6. MOL Board Proposes Dividend of Around HUF 275 per Share – Budapest Business Journal, accessed April 24, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/mol-board-proposes-dividend-of-around-huf-275-per-share/
  7. Gazdaság rovat | hvg.hu, accessed April 24, 2025, https://hvg.hu/gazdasag
  8. Gazdasági hírek – Index.hu, accessed April 24, 2025, https://index.hu/gazdasag/
  9. Az európaiak marhairigyek – indokolta a vámháborút az amerikai kereskedelmi miniszter, accessed April 24, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250403_amerikai-kereskedelmi-miniszter-howard-lutnick-vamhaboru
  10. Hírek Ma – Friss hírek percről percre, accessed April 24, 2025, https://hirek.ma/
  11. Updated: Retail Chains Expected to Cut Staple Food Prices in Hungary – XpatLoop.com, accessed April 24, 2025, https://xpatloop.com/channels/2025/03/retail-chains-expected-to-cut-staple-food-prices-in-hungary.html
  12. Hungary’s Orban launches food price controls as inflation rebounds By Reuters, accessed April 24, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-orban-launches-food-price-controls-as-inflation-rebounds-3932137
  13. Industry – Budapest Business Journal, accessed April 24, 2025, https://bbj.hu/category/business/industry/
  14. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed April 24, 2025, https://www.portfolio.hu/
  15. Economy of Hungary – Wikipedia, accessed April 24, 2025, https://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Hungary
  16. Hírek | hvg.hu, accessed April 24, 2025, https://hvg.hu/

Rapporto Economico sull’Ungheria: Aggiornamenti del 23 Aprile 2025

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I. Sintesi Esecutiva

La giornata del 23 aprile 2025 ha presentato un quadro economico ungherese caratterizzato da significative attività sul fronte della politica del debito pubblico, sviluppi nel settore degli investimenti esteri e una serie di annunci di politica governativa, il tutto sullo sfondo di influenze economiche e geopolitiche esterne. I principali sviluppi includono il lancio di nuove serie di titoli di stato al dettaglio a lungo termine con termini specifici e aggiustamenti dei tassi per alcune serie esistenti, segnalando una strategia governativa per estendere la scadenza del debito detenuto dai cittadini. È stata riportata una notevole volatilità nel tasso di cambio del Fiorino Ungherese (HUF), in particolare rispetto al Dollaro USA (USD), evidenziando la sensibilità della valuta ai fattori globali. Continuano ad emergere notizie riguardanti l’importante investimento della fabbrica BYD a Szeged, con segnalazioni di una “scoperta” nel sito e preoccupazioni sul consumo idrico, che potrebbero aumentare l’attenzione sugli impatti ambientali e logistici di tali progetti. Il governo ha comunicato la strategia anti-inflazionistica della Banca Nazionale Ungherese (MNB), annunciato finanziamenti per progetti infrastrutturali chiave come l’elettrificazione della linea ferroviaria del Balaton settentrionale e avviato azioni regolatorie in settori come il commercio al dettaglio. Il contesto europeo, segnato dall’entrata in vigore di un taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE) ma anche da preoccupazioni per la crescita dell’Eurozona, continua a influenzare le prospettive economiche dell’Ungheria. Infine, è emersa un’ambiguità riguardo ai dati sulle vendite al dettaglio, con una fonte che riportava un dato negativo non confermato dalle statistiche ufficiali più recenti.

II. Aggiornamenti sul Mercato dei Titoli di Stato Ungheresi

Il mercato dei titoli di stato destinati agli investitori al dettaglio è stato al centro dell’attenzione il 23 aprile 2025, con l’introduzione di nuove serie e l’aggiustamento dei tassi per quelle esistenti.

  • A. Lancio di Nuovi Titoli al Dettaglio a Lungo Termine (Effettivo dal 23 Aprile 2025):
    L’Agenzia per la Gestione del Debito Pubblico (Államadósság Kezelő Központ – ÁKK) ha lanciato oggi nuove serie per i suoi principali strumenti di debito al dettaglio: il Prémium Magyar Állampapír (PMÁP), il Fix Magyar Állampapír (FixMÁP) e il Bónusz Magyar Állampapír (BMÁP).1 Una caratteristica distintiva di queste nuove emissioni è l’estensione delle scadenze. Il PMÁP è ora offerto con una scadenza di 10 anni, mentre il BMÁP è disponibile in versioni a 4 e 6 anni (rispetto ai precedenti 3 e 5 anni). Inoltre, è stata introdotta una nuova versione del FixMÁP con scadenza a 5 anni, che si affianca a quella esistente a 3 anni.1 La vendita delle serie precedenti si è conclusa il 22 aprile, rendendo le nuove obbligazioni disponibili per l’acquisto a partire da oggi.2 Questa mossa suggerisce un orientamento strategico dell’ÁKK volto a prolungare la durata media del debito detenuto dagli investitori retail, assicurando così un finanziamento più stabile e a lungo termine per lo Stato.
  • B. Analisi delle Condizioni e dei Tassi di Interesse:
    Le nuove serie BMÁP a 4 e 6 anni partono con un tasso di interesse iniziale annuo del 7.36%.1 Il loro rendimento è variabile, legato al rendimento medio delle ultime quattro aste dei Buoni del Tesoro Scontati (Diszkont Kincstárjegy – DKJ) a 3 mesi, maggiorato di un premio.4 La struttura del premio per il BMÁP è dell’1% annuo per il titolo a 4 anni e per i primi quattro anni del titolo a 6 anni. Per quest’ultimo, il premio sale all’1.5% annuo negli ultimi due anni, grazie all’aggiunta di un premio fedeltà dello 0.5%.1 È stato notato che questo premio finale per la serie BMÁP più lunga è inferiore rispetto a quello offerto in passato per obbligazioni simili.4 Per quanto riguarda il FixMÁP, sia la nuova versione a 5 anni che quella esistente a 3 anni offrono un tasso di interesse fisso annuo del 6.50%.1 Il nuovo PMÁP decennale (serie 2035/I1) inizia con un tasso fisso del 6.50% annuo fino al 24 maggio 2026. Successivamente, il tasso diventerà variabile, indicizzato all’inflazione media dell’anno precedente (indice dei prezzi al consumo – CPI) più un premio.3 Il premio è dello 0.5% annuo per i primi sei anni e dell’1% annuo dal settimo anno in poi (composto da un premio base dello 0.5% e un premio fedeltà aggiuntivo dello 0.5%).3 Queste condizioni riflettono il tentativo di bilanciare l’attrattiva per gli investitori al dettaglio, che cercano rendimenti competitivi (protezione dall’inflazione con il PMÁP o tassi legati al mercato con il BMÁP), con il costo del finanziamento per il governo. Il FixMÁP a più lunga scadenza offre certezza del tasso per un periodo prolungato. La calibrazione dei premi, in particolare la leggera riduzione sul BMÁP a più lunga scadenza, indica un attento esercizio di equilibrismo da parte dell’ÁKK: mantenere i titoli sufficientemente attraenti per garantirne l’assorbimento, gestendo al contempo il costo complessivo del servizio del debito per il bilancio statale.
  • C. Aggiustamento Specifico del Tasso di Interesse per una Serie BMÁP:
    È stato annunciato un imminente aumento del tasso di interesse per la serie BMÁP esistente 2029/N, con effetto dal 26 aprile. Il tasso annuo salirà dal 7.05% al 7.85% per il successivo periodo di 90 giorni.7 Nello stesso contesto, è stato menzionato il recente aumento del tasso per la serie 2026/O (dal 6.33% al 7.35%).7 Questo aggiustamento programmato evidenzia la natura a tasso variabile del BMÁP e offre ai detentori esistenti un aumento del rendimento a breve termine, influenzando potenzialmente le decisioni relative al passaggio alle nuove serie.
  • D. Contesto di Mercato e Commenti:
    Nonostante le modifiche alle condizioni e ai premi, i commenti suggeriscono che la domanda al dettaglio per i titoli di stato rimane forte.2 L’ÁKK ha riportato acquisti significativi dall’inizio dell’anno, con oltre il 38% dell’emissione lorda prevista per l’intero anno già completata nei primi tre mesi.2 Alcune analisi sottolineano che i recenti aggiustamenti (come la riduzione dei premi sui nuovi BMÁP) sono avvenuti nonostante rendimenti stabili o in leggero aumento nel mercato istituzionale, suggerendo una scelta politica deliberata.4 Inoltre, è stato segnalato che le modifiche normative ora consentono anche agli investitori istituzionali (banche, broker) di acquistare questi titoli al dettaglio, sebbene ci si aspetti che i detentori finali rimangano i clienti retail.1 Questo potrebbe mirare a migliorare la liquidità del mercato secondario per questi strumenti, rendendoli indirettamente più attraenti offrendo potenzialmente opzioni di uscita più facili, anche se il meccanismo primario di rimborso rimane tramite l’emittente o il distributore. Il governo ungherese fa grande affidamento sul finanziamento interno al dettaglio, e queste modifiche mirano a mantenere questo canale di finanziamento ottimizzandone potenzialmente i costi.
  • E. Tabella: Nuovi Titoli di Stato Ungheresi al Dettaglio (Effettivi dal 23 Aprile 2025)
Tipo di TitoloNuova Serie IDScadenza (Anni)Tasso Iniziale / FormulaStruttura Premio (se applicabile)Frequenza Pagamento Interessi
PMÁP2035/I1106.50% (fisso fino al 24/05/2026), poi CPI + premio0.5% (anni 1-6), 1.0% (anni 7-10)Annuale
FixMÁP(Nuova)56.50% (fisso)N/AAnnuale
FixMÁP(Esistente)36.50% (fisso)N/AAnnuale
BMÁP2029/R147.36% (iniziale), poi Media DKJ 3M + premio1.0%Trimestrale
BMÁP2031/R167.36% (iniziale), poi Media DKJ 3M + premio1.0% (anni 1-4), 1.5% (anni 5-6)Trimestrale

*Fonte: Elaborazione basata su dati da [1, 2, 3, 4, 5]*

III. Andamento del Fiorino Ungherese (HUF)

Il 23 aprile sono stati segnalati movimenti bruschi (“éles fordulat”) del Dollaro USA che hanno influenzato significativamente il Fiorino Ungherese.10 In un momento non specificato della giornata, i tassi di cambio riportati erano circa 408.88 HUF per EUR e 360.06 HUF per USD.12 Questa marcata reazione ai movimenti del dollaro sottolinea la vulnerabilità del Fiorino come valuta di un mercato emergente, fortemente influenzata dai flussi di capitale globali e dal sentiment degli investitori verso il rischio. In assenza di notizie significative sulla politica monetaria interna nella giornata odierna, i fattori esterni sembrano aver avuto un ruolo predominante nel determinare l’andamento del cambio, suggerendo che la stabilità del HUF dipenda in modo significativo dall’ambiente finanziario globale.

IV. Sviluppi Chiave Aziendali e di Investimento

  • A. Sviluppi Fabbrica BYD (Szeged):
    Notizie emerse oggi riportano una “scoperta sensazionale” (“Szenzációs felfedezés”) nel cantiere della fabbrica BYD a Szeged. Questo evento ha suscitato preoccupazione tra gli investitori (“Aggódnak a befektetők”) riguardo ai potenziali impatti sui tempi o sul processo di costruzione.10 I dettagli sulla natura della scoperta non sono stati forniti nelle fonti esaminate. Separatamente, un altro rapporto ha evidenziato il previsto consumo di acqua dell’impianto BYD di Szeged, affermando che utilizzerà cinque volte più acqua per auto prodotta rispetto alla fabbrica Mercedes di Kecskemét.13 Essendo la fabbrica BYD un progetto faro di investimento diretto estero (IDE) per l’Ungheria, qualsiasi potenziale ritardo, preoccupazione ambientale (come l’uso dell’acqua) o problema imprevisto nel sito attira notevole attenzione data l’importanza economica e la scala del progetto. La concomitanza di queste notizie potrebbe amplificare l’attenzione pubblica e degli investitori sugli impatti ambientali e logistici degli investimenti su larga scala legati alle batterie, influenzando potenzialmente gli approcci normativi futuri o il sentimento pubblico verso progetti simili.
  • B. Focus sugli Investimenti Regionali: Forum di Debrecen:
    È stata menzionata l’organizzazione di un prossimo Forum Economico dell’Ungheria Orientale a Debrecen (4 giugno), incentrato su come gli imprenditori locali possano beneficiare dei grandi investimenti nella città.10 Questo indica sforzi continui per integrare le imprese locali nelle catene di approvvigionamento e nell’ecosistema economico generato dai grandi investimenti, particolarmente rilevante a Debrecen, un altro hub per importanti progetti IDE (ad esempio, BMW, CATL). L’attenzione all’integrazione delle PMI locali riflette una sfida politica più ampia: garantire che i benefici dei grandi progetti IDE si estendano oltre l’occupazione diretta e le entrate fiscali per stimolare l’economia domestica e le catene di approvvigionamento più ampie. Il successo in questo ambito è fondamentale per massimizzare l’effetto moltiplicatore di questi investimenti.

V. Politica Economica Governativa e Aggiornamenti Normativi

Diverse iniziative e comunicazioni governative hanno segnato la giornata.

  • A. Comunicazione sulla Politica Monetaria:
    Il Ministro delle Finanze Mihály Varga ha annunciato o reso pubblica oggi la strategia anti-inflazionistica della Banca Nazionale Ungherese (MNB).14 Non sono stati forniti dettagli specifici sulla strategia. Separatamente, l’MNB ha rilasciato una dichiarazione accusando Magyar Péter (figura dell’opposizione) di aver abusato verbalmente di una dipendente durante una telefonata riguardante le fondazioni dell’MNB.12 Anche il presidente dell’Ufficio Statale di Revisione (Állami Számvevőszék – ÁSZ) ha espresso critiche nei confronti delle fondazioni MNB.13 Sebbene oggi non ci sia stata alcuna decisione sui tassi da parte dell’MNB, la comunicazione sulla sua strategia è rilevante. L’indagine dell’ÁSZ sulle università legata alla questione delle fondazioni MNB 10 e la disputa pubblica dell’MNB con una figura dell’opposizione 12 suggeriscono che le istituzioni economiche e le entità correlate stiano diventando campi di battaglia sempre più politicizzati, con un potenziale impatto sulla loro indipendenza percepita o sul loro focus operativo.
  • B. Investimenti Infrastrutturali:
    Il Ministro Tibor Navracsics ha annunciato un finanziamento di 7.5 miliardi di HUF per avviare la pianificazione dell’elettrificazione della linea ferroviaria del Balaton settentrionale.13 Questo rappresenta un passo concreto in un progetto infrastrutturale discusso da tempo, volto a migliorare i trasporti e potenzialmente a stimolare il turismo e lo sviluppo regionale intorno al Lago Balaton.
  • C. Mercato Energetico:
    È stato fatto un annuncio oggi riguardo a una modifica dei prezzi della benzina, efficace da domani (24 aprile).10 La direzione o l’entità della variazione non sono state specificate nelle fonti esaminate. I prezzi del carburante sono una componente chiave dell’inflazione e delle spese delle famiglie, rendendo gli annunci di variazione dei prezzi attentamente monitorati.
  • D. Azioni Regolatorie e Altre Politiche:
    Le autorità stanno lanciando controlli completi (“átfogó ellenőrzés indul”) sui rivenditori (negozi, pub, festival) per quanto riguarda la vendita di alcolici e prodotti del tabacco ai minori.10 È stata menzionata una potenziale iniziativa governativa per “mense bio” (“bio menzák”) legata alla promozione dell’agricoltura biologica.10 Sono stati riportati rapporti su una decisione del governo che inserisce determinati alimenti e bevande in una lista di prodotti vietati (“tiltólistára kerülnek”) 14, senza dettagli sugli articoli o sulla logica. L’Ufficio Statale di Revisione (ÁSZ) sta indagando su due università a seguito della controversia sulle fondazioni della banca centrale.10 Questo mix di annunci – investimenti infrastrutturali, inasprimento normativo, potenziali nuove iniziative e comunicazione della strategia MNB – dipinge un quadro di intervento governativo attivo e multiforme nell’economia, affrontando aree che vanno dallo sviluppo a lungo termine alla protezione dei consumatori e all’inquadramento della politica monetaria.

VI. Indicatori Macroeconomici e Fattori Esterni

  • A. Segnalazioni sulle Vendite al Dettaglio:
    Una fonte ungherese (Portfolio.hu) ha riportato oggi l’arrivo di un “dato negativo sulle vendite al dettaglio” (“Csúnya mínuszos kiskereskedelmi szám érkezett”).10 Tuttavia, un controllo incrociato con le fonti ufficiali dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) e altri frammenti di notizie discute principalmente i dati di febbraio rilasciati in precedenza (che mostravano una crescita su base annua ma un calo su base mensile) 15 o i dati di gennaio.19 Non è stata trovata conferma di un rilascio ufficiale da parte del KSH per i dati di marzo o aprile oggi (23 aprile). I dati ufficiali di febbraio mostravano una crescita annua del 3.3% (aggiustata per effetti di calendario) ma un calo mensile dello 0.6% (su base destagionalizzata e corretta per effetti di calendario).16 L’ambiguità evidenzia la potenziale presenza di rumore di mercato e sottolinea l’importanza di fare affidamento sui rilasci statistici verificati, specialmente in un contesto di notizie economiche in rapida evoluzione.
  • B. Contesto Europeo:
    Il taglio dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Banca Centrale Europea (BCE) è diventato effettivo oggi, 23 aprile 2025, portando il tasso sui depositi presso la banca centrale al 2.25%.20 La dichiarazione della BCE citava un calo dell’inflazione ma anche preoccupazioni per le tensioni commerciali che impattano la crescita.20 Notizie hanno segnalato uno stallo nella ripresa dell’Eurozona a causa di un improvviso indebolimento nel settore dei servizi.10 Gli istituti economici tedeschi avevano precedentemente tagliato le previsioni di crescita per il 2025, con il governo che ora si aspetta una stagnazione.20 Dati Eurostat 20 avrebbero mostrato l’inflazione annua dell’Ungheria al 4.8% a marzo, tra le più alte dell’UE, in contrasto con la media dell’area euro del 2.2%.20 L’efficacia del taglio dei tassi della BCE per stimolare l’economia ungherese potrebbe essere limitata se la crescita dell’Eurozona (specialmente della Germania) rimane stagnante e l’inflazione interna (se il dato di marzo è corretto) si mantiene significativamente al di sopra della media dell’Eurozona, potenzialmente vincolando lo spazio di manovra della MNB nonostante l’allentamento esterno.
  • C. Influenze Geopolitiche e Commerciali:
    Sono state riportate oggi le dichiarazioni del Primo Ministro Orbán, che ha espresso voto contrario all’adesione dell’Ucraina all’UE in un sondaggio nazionale, affermando che ciò “distruggerebbe l’economia ungherese”.21 Questo ribadisce la posizione del governo che collega le decisioni geopolitiche agli interessi economici nazionali percepiti. L’inquadramento fortemente economico dell’opposizione all’adesione dell’Ucraina all’UE serve a rafforzare una narrazione interna che dà priorità alla stabilità economica nazionale percepita a breve termine rispetto all’allineamento geopolitico o alla solidarietà più ampi, influenzando potenzialmente la posizione negoziale dell’Ungheria all’interno dell’UE su questioni economiche. Le continue tensioni commerciali USA-Cina e le discussioni sulle tariffe rimangono un rumore di fondo rilevante, con notizie odierne su Trump che potrebbe ridurre le tariffe 11 e il presidente cinese che si lamenta dell’impatto.10 Le considerazioni dell’UE sulla possibilità di vietare nuovi contratti per il gas russo sono state riportate.22 I fattori geopolitici (guerra in Ucraina, relazioni UE) e le dinamiche commerciali globali (USA-Cina) continuano a plasmare l’ambiente esterno e a influenzare il discorso sulla politica economica ungherese e la percezione del rischio.

VII. Osservazioni Conclusive

Il 23 aprile 2025 ha offerto uno spaccato dell’economia ungherese caratterizzato da un’intensa attività nella gestione del debito al dettaglio, dalla continua sensibilità del Fiorino ai fattori globali, da nuovi sviluppi e preoccupazioni riguardanti l’investimento strategico di BYD e da un flusso costante di iniziative di politica governativa. La significativa ristrutturazione dell’offerta di titoli di stato al dettaglio mira a garantire finanziamenti a lungo termine, mentre la volatilità del HUF sottolinea l’esposizione all’ambiente internazionale. Le notizie contrastanti sulla fabbrica BYD evidenziano le complessità associate ai grandi IDE. L’ambiguità sui dati delle vendite al dettaglio ricorda l’importanza di attendere i rilasci ufficiali. Nel complesso, la giornata mostra un’Ungheria che attua aggiustamenti politici interni, in particolare nella gestione del debito, mentre naviga in un contesto esterno dominato da influenti forze economiche (salute dell’Eurozona, politica BCE) e geopolitiche.

FONTI

  1. Mától lehet válogatni az új magyar állampapírokból – Világgazdaság, accessed April 23, 2025, https://www.vg.hu/penz-es-tokepiac/2025/04/uj-allampapirokbol-magyar
  2. Teljesen átvariálják a lakossági állampapírokat, új PMÁP és FixMÁP is érkezik – Economx, accessed April 23, 2025, https://www.economx.hu/tozsdek-piacok/lakossagi-allampapir-pmap-fixmap-kamatpremium.807769.html
  3. Új állampapírok a piacon: megújul a FixMÁP, a PMÁP és a BMÁP – money.hu, accessed April 23, 2025, https://tudastar.money.hu/hir/20250422/uj-allampapir-megujul-fixmap-pmap-bmap/
  4. Tovább rontották az egyik lakossági állampapír feltételeit – Privátbankár.hu, accessed April 23, 2025, https://privatbankar.hu/cikkek/reszveny/lakossagi-allampapir-bmap-pmap-fixmap-kamatok-inflacio.html
  5. Legjobb állampapír kamatok listája 2025 – money.hu, accessed April 23, 2025, https://tudastar.money.hu/ismerteto/legjobb-allampapir-kamat/
  6. Nagy változások jönnek az állampapíroknál – mfor.hu, accessed April 23, 2025, https://mfor.hu/cikkek/befektetes/nagy-valtozasok-jonnek-az-allampapiroknal.html
  7. Kamatugrás: közel 8 százalékra vált az egyik legnépszerűbb állampapír – Economx.hu, accessed April 23, 2025, https://www.economx.hu/tozsdek-piacok/allampapir-bonusz-8.808128.html
  8. Ezermilliárdok forognak kockán, sorban állnak a magyarok pénzéért – Index.hu, accessed April 23, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/01/27/allampapir-allamadossag-allampapirpiac-kormany-befektetes-ingatlan-ingatlanpiac-hozam-inflacio-fogyasztas/
  9. Mi ez a sok új állampapír hétszázalékos hozammal? – Privátbankár.hu, accessed April 23, 2025, https://privatbankar.hu/cikkek/kotveny/mi-ez-a-sok-uj-allampapir-het-szazalekos-hozammal.html
  10. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed April 23, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  11. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed April 23, 2025, https://www.portfolio.hu/
  12. Hírek Ma – Friss hírek percről percre, accessed April 23, 2025, https://hirek.ma/
  13. Hírek | hvg.hu, accessed April 23, 2025, https://hvg.hu/
  14. Hírkereső – A hírek itt kezdődnek!, accessed April 23, 2025, https://www.hirkereso.hu/index.php
  15. Hungary’s mixed outlook offers a few glimmers of hope – ING Think, accessed April 23, 2025, https://think.ing.com/downloads/pdf/article/hungarian-economy-outlook-remains-mixed-on-data
  16. Retail Sales Up in Hungary 3.3% Year-on-Year | Diplomacy & Trade, accessed April 23, 2025, https://dteurope.com/trade/retail-sales-up-in-hungary-3-3-year-on-year/
  17. Hungary Retail Sales Growth Eases in February – Trading Economics, accessed April 23, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/retail-sales-annual/news/454190
  18. Internal trade – Hungarian Central Statistical Office – KSH, accessed April 23, 2025, https://www.ksh.hu/internal-trade
  19. Volume change in retail trade in the Member States of the European Union, January 2025, accessed April 23, 2025, https://www.ksh.hu/s/en/experimental-statistics/publications/volume-change-in-retail-trade-in-the-member-states-of-the-european-union-january-2025/
  20. Germany cuts 2025 economic growth forecast to zero | Amwal Al Ghad, accessed April 23, 2025, https://en.amwalalghad.com/germany-cuts-2025-economic-growth-forecast-to-zero/
  21. Orban casts vote against Ukraine’s accession to the EU in ongoing nationwide poll – The Kyiv Independent, accessed April 23, 2025, https://kyivindependent.com/orban-casts-vote-against-ukraines-accession-to-the-eu-in-ongoing-nationwide-poll/
  22. EU considers ways to ban new Russian gas contracts, Reuters reports – The Kyiv Independent, accessed April 23, 2025, https://kyivindependent.com/eu-considers-ways-to-ban-new-russian-gas-contracts-reuters-reports/

Sintesi Economica Ungherese: Aggiornamenti Chiave del 22 Aprile 2025

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Sommario Esecutivo

Il panorama economico ungherese del 22 aprile 2025 è stato dominato da crescenti venti contrari esterni e da pressioni interne. La pubblicazione delle previsioni aggiornate del Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha dipinto un quadro più cupo per la crescita globale e ungherese, citando le crescenti tensioni commerciali globali, in particolare le tariffe statunitensi, come un fattore chiave di incertezza. Questa prospettiva negativa, unita all’incertezza generale del mercato, ha contribuito a un significativo indebolimento del Fiorino ungherese (HUF) durante la giornata. L’analisi dei dati fiscali recenti di Eurostat ha confermato le persistenti sfide dell’Ungheria nel rispettare i criteri di Maastricht su debito e deficit, aggravate dalle pressioni finanziarie derivanti da una cospicua multa della Corte di Giustizia Europea. Sul fronte interno, il settore delle costruzioni ha segnalato prospettive profondamente pessimistiche per il 2025, indicando un potenziale freno alla crescita complessiva del PIL. La giornata è stata caratterizzata da una notevole volatilità del mercato valutario e da discussioni incentrate sull’impatto delle politiche commerciali globali sull’economia ungherese.

PODCAST IN INGLESE

I. Venti Contrari Globali e Prospettive Macroeconomiche dell’Ungheria (Contesto del 22 Aprile 2025)

A. L’FMI Riduce le Previsioni di Crescita Globale e Ungherese a Causa delle Tensioni Commerciali

Il 22 aprile 2025, le notizie economiche sono state dominate dalla pubblicazione dei rapporti di aprile 2025 del Fondo Monetario Internazionale (FMI), il World Economic Outlook (WEO) e il Global Financial Stability Report (GFSR). Questi rapporti hanno indicato un deterioramento delle prospettive economiche globali, attribuito principalmente all’intensificarsi delle tensioni commerciali e all’incertezza politica derivante dalle significative tariffe statunitensi annunciate all’inizio di aprile.1

L’impatto globale delineato dall’FMI include una revisione al ribasso delle previsioni di crescita del PIL mondiale per il 2025 (ad esempio, al 2,8% in un rapporto 5, rispetto a precedenti stime del 3,2% o 3,3% 2). Le economie avanzate, inclusi gli Stati Uniti e l’Eurozona, hanno subito significative riduzioni delle previsioni.2 I mercati finanziari hanno reagito con volatilità, deprezzamento delle valute dei mercati emergenti e ampliamento degli spread delle obbligazioni societarie.1 L’FMI ha inoltre avvertito di un aumento dei rischi per la stabilità finanziaria globale.1

Per quanto riguarda specificamente l’Ungheria, il WEO dell’FMI, come riportato da Portfolio.hu il 22 aprile, ha proiettato una crescita del PIL ungherese solo dell’1,4% per il 2025 e del 2,6% per il 2026.2 Questa stima è notevolmente più pessimistica rispetto alle previsioni precedenti (ad esempio, la proiezione dell’agosto 2024 dello stesso FMI indicava un 2,9% per il 2025 8) e si discosta potenzialmente dall’ottimismo del governo ungherese.2 Questa previsione colloca l’Ungheria nella fascia medio-bassa tra i suoi pari regionali come la Polonia (3,2%) e la Serbia (3,5%), ma davanti all’Austria in difficoltà (-0,3%) e alla Germania stagnante (0%) per il 2025.2

La significativa revisione al ribasso da parte dell’FMI per la crescita dell’Ungheria nel 2025 2, specialmente se confrontata con le proiezioni precedenti dell’FMI 8 e con i probabili obiettivi governativi, segnala una potenziale discrepanza nella valutazione della resilienza dell’Ungheria al rallentamento globale e agli effetti della guerra commerciale. Gli organismi internazionali come l’FMI utilizzano spesso modelli e ipotesi differenti e possono ponderare maggiormente i rischi esterni (come le tariffe statunitensi, fortemente enfatizzate nel WEO di aprile 2025 1) rispetto alle autorità nazionali. Questa divergenza potrebbe influenzare la fiducia degli investitori, le prospettive delle agenzie di rating e le negoziazioni sulla condizionalità politica legata ai finanziamenti (ad esempio, i fondi UE 9). Il governo potrebbe enfatizzare fattori interni o scenari di ripresa diversi 10, portando a narrazioni pubbliche divergenti sulla traiettoria economica.

Inoltre, i rapporti dell’FMI collegano esplicitamente il rallentamento globale e l’aumento dei rischi alle azioni tariffarie statunitensi e alle contromisure.1 L’economia ungherese orientata all’esportazione 11, fortemente dipendente dai mercati dell’UE (in particolare dalla Germania 2), che a loro volta stanno rallentando 2, è particolarmente esposta a questi venti contrari esterni. Un’economia aperta come quella ungherese 11 è altamente sensibile ai volumi del commercio globale e alla salute economica dei suoi principali partner commerciali (UE/Germania 10). Le tariffe statunitensi 1 interrompono le catene di approvvigionamento e riducono la domanda, mentre il rallentamento in Germania 2 impatta direttamente gli esportatori ungheresi. L’enfasi posta dall’FMI su questi fattori ne sottolinea la vulnerabilità.

Tabella 1: Previsioni di Crescita del PIL dell’FMI (WEO Aprile 2025) per l’Ungheria e Paesi Comparabili

Paese2025 (%)2026 (%)
Ungheria1.42.6
Polonia3.23.1
Romania1.62.8
Serbia3.54.2
Slovacchia1.31.7
Cechia1.61.8
Austria-0.30.8
Slovenia1.82.4
Croazia3.12.7
Eurozona0.81.2
Germania0.00.9
Francia0.61.0
Italia0.40.8
Spagna2.51.8

Fonte: FMI, Raccolta Portfolio 2

Questa tabella offre una visione comparativa chiara della performance economica prevista per l’Ungheria rispetto ai suoi principali concorrenti regionali e alle maggiori economie europee, contestualizzando la previsione dell’1,4% riportata il 22 aprile e visualizzando l’impatto relativo del rallentamento globale e delle questioni commerciali sulle diverse economie dell’Europa centro-orientale, come valutato dall’FMI in quella data.

B. Dati Fiscali Eurostat: Livelli di Deficit e Debito Sotto Esame

Il 22 aprile 2025 sono stati oggetto di report e analisi 26 i dati Eurostat recentemente pubblicati relativi al deficit e al debito pubblico per il 2024.28 I media ungheresi hanno anche fatto riferimento ai dati preliminari precedenti del KSH (Ufficio Centrale di Statistica Ungherese) per il 2024.30

I dati Eurostat hanno confermato che il rapporto debito/PIL delle amministrazioni pubbliche ungheresi è leggermente aumentato al 73,5% alla fine del 2024 26 (in crescita dal 73,4% di fine 2023 32). Sebbene inferiore alla media UE (81,0% 28), rimane significativamente al di sopra del criterio di Maastricht del 60% 11 e più alto di molti paesi della regione.26 Il deficit di bilancio del 2024 è stato riportato al 4,9% dal KSH 30 e discusso nel contesto delle cifre UE.26 La Romania ha registrato il deficit più alto dell’UE, pari al 9,3% del PIL nel 2024, sebbene il suo rapporto debito/PIL (54,8% 26) sia rimasto inferiore a quello ungherese, pur convergendo.26 Le previsioni della Commissione menzionate in documenti correlati proiettano che il deficit dell’Ungheria rimarrà sopra il 3% nel 2025 (ad esempio, 4,6% 32 o 5,4% per il 2024 31).

La discussione del 22 aprile sui dati Eurostat/KSH evidenzia la continua lotta dell’Ungheria per soddisfare i criteri di Maastricht sia per il debito che per il deficit.11 Questo problema strutturale ha implicazioni per la stabilità economica a lungo termine, la potenziale adozione dell’Euro 11 e la posizione del paese all’interno del quadro fiscale dell’UE. Il mancato rispetto delle regole del 60% per il debito e del 3% per il deficit 11 può innescare procedure UE per i disavanzi eccessivi (PDE) 31, portando potenzialmente a un monitoraggio più stretto e a richieste di azioni correttive. Questa posizione fiscale potrebbe indebolire il potere negoziale dell’Ungheria all’interno dell’UE, in particolare per quanto riguarda l’accesso ai fondi 9, e potrebbe essere percepita negativamente dai mercati finanziari, aumentando potenzialmente i costi di finanziamento.

Inoltre, la necessità di consolidamento fiscale avviene in un contesto di rallentamento della crescita (secondo le previsioni FMI discusse il 22 aprile 2), costi di finanziamento elevati per i mercati emergenti 1 e una significativa pressione finanziaria derivante dalla multa accumulata della CGUE relativa alla politica migratoria (riportata a 512 milioni di euro il 22 aprile 34). Il rallentamento della crescita economica riduce le entrate fiscali, rendendo più difficile la riduzione del deficit. Allo stesso tempo, le condizioni finanziarie globali 1 potrebbero aumentare il costo del rinnovo del debito esistente o del finanziamento del deficit. La cospicua e continua multa della CGUE 34 rappresenta un ulteriore, diretto onere per le finanze pubbliche, complicando ulteriormente il quadro fiscale discusso il 22 aprile. Il governo si trova ad affrontare un difficile equilibrio tra lo stimolo alla crescita e il raggiungimento degli obiettivi fiscali sotto queste pressioni combinate.

Tabella 2: Indicatori Fiscali Chiave dell’Ungheria (Deficit e Debito % PIL, 2023-2024)

Indicatore2023 (%)2024 (%)Media UE 2024 (%)Obiettivo Maastricht (%)
Deficit Pubblico (% PIL)6.7 314.9 303.2 28< 3.0
Debito Pubblico Lordo (% PIL)73.4 3273.5 2681.0 28< 60.0

Fonte: KSH, Eurostat, Commissione Europea, Criteri di Maastricht 26

Questa tabella fornisce un’istantanea concisa della posizione fiscale dell’Ungheria basata sugli ultimi dati discussi il 22 aprile, evidenziando la deviazione dagli obiettivi UE.

C. Navigare nell’Incertezza Commerciale Globale e nelle Risposte Politiche

L’impatto della politica commerciale statunitense, in particolare le tariffe annunciate dal Presidente Trump, è rimasto un tema dominante nelle notizie economiche discusse il 22 aprile 2025.1 Le discussioni hanno riguardato gli impatti potenziali, le risposte politiche e le reazioni del mercato.

I rapporti hanno evidenziato gli effetti negativi delle tariffe statunitensi sulla crescita globale 1, l’aumento dell’incertezza economica 1, la volatilità del mercato 1 e l’indebolimento dello status di bene rifugio del dollaro USA.14 Sono state sollevate preoccupazioni specifiche sull’impatto sull’UE 4 e sull’Ungheria.2

In risposta, la Presidente della BCE Lagarde ha chiesto “seri” negoziati commerciali tra UE e USA il 22 aprile.4 Il Primo Ministro ungherese Orbán era stato riportato (in un articolo più vecchio citato nelle ricerche 13) come alla ricerca di accordi commerciali compensativi con gli Stati Uniti. I media ungheresi il 22 aprile hanno collegato in parte la debolezza del Fiorino a questa incertezza globale.19 Sempre il 22 aprile sono emerse notizie su un potenziale allentamento delle tensioni commerciali USA-Cina, con il Segretario al Tesoro USA che avrebbe definito la situazione insostenibile.23

L’Ungheria, in quanto economia piccola e aperta 11, si trova altamente sensibile alle dispute commerciali in corso tra le maggiori potenze globali (USA, Cina, UE). Le decisioni politiche prese a Washington o Bruxelles hanno effetti a catena diretti e significativi sui mercati ungheresi (valuta 19), sulle prospettive di crescita 2 e sul sentiment delle imprese. Il modello economico ungherese si basa fortemente sull’integrazione nelle catene del valore globali, in particolare europee.11 Le interruzioni del commercio tramite tariffe 1 impattano direttamente le imprese ungheresi coinvolte nelle esportazioni o che dipendono dalle importazioni. L’incertezza generata da queste dispute commerciali influisce anche sulle decisioni di investimento e sulla fiducia dei consumatori, smorzando ulteriormente l’attività economica. I rapporti del 22 aprile su potenziali cambiamenti (l’appello di Lagarde per i colloqui 4, i commenti del Segretario al Tesoro USA 23) evidenziano quanto strettamente il destino dell’Ungheria sia legato a questi negoziati esterni.

II. Sviluppi Economici Interni e Reazioni del Mercato (22 Aprile 2025)

A. Fiorino Ungherese Sotto Forte Pressione

Diverse fonti di notizie ungheresi (Portfolio.hu, HVG) hanno riportato un significativo indebolimento del Fiorino durante tutta la giornata del 22 aprile 2025.19

Il HUF si è indebolito rispetto all’Euro, superando i livelli di 408 e 409, avvicinandosi a 410 HUF/EUR durante la giornata.19 Rispetto al Dollaro USA, nonostante la generale debolezza del dollaro a livello globale 14, il Fiorino ha perso terreno dopo un iniziale rafforzamento, passando da sotto 353 verso 357 HUF/USD.19 Alcuni rapporti hanno notato che il HUF aveva toccato un massimo di sette mesi contro il USD prima di indebolirsi.24 La volatilità è aumentata nel tardo pomeriggio a seguito delle notizie su un potenziale allentamento dei colloqui commerciali USA-Cina.25

L’indebolimento è stato attribuito all’incertezza generale del mercato legata alla politica commerciale statunitense 19, alle prospettive negative dell’FMI 2 e all’avversione al rischio generale che colpisce i mercati emergenti.

Il forte deprezzamento del Fiorino il 22 aprile funge da chiaro indicatore dell’aumento del rischio percepito riguardo all’economia ungherese. Riflette non solo le tensioni globali ma anche preoccupazioni specifiche evidenziate dalle prospettive negative dell’FMI e dalle vulnerabilità fiscali dell’Ungheria. Le valute dei mercati emergenti come il HUF sono tipicamente più sensibili ai cambiamenti nell’appetito per il rischio globale rispetto alle valute principali. La confluenza di notizie globali negative (tariffe USA 19) e notizie negative specifiche per l’Ungheria (downgrade FMI 2) crea un doppio colpo, portando a vendite. L’entità dell’indebolimento (superando livelli psicologici chiave come 409 vs EUR 19) suggerisce una significativa preoccupazione del mercato in questo particolare giorno.

Inoltre, un indebolimento sostenuto del Fiorino, come osservato il 22 aprile, pone un rischio al rialzo per le prospettive di inflazione dell’Ungheria.16 Una valuta più debole aumenta il costo dei beni importati e dell’energia 11, complicando potenzialmente gli sforzi della banca centrale (MNB) per raggiungere il suo obiettivo di inflazione.11 L’Ungheria importa una parte significativa dei suoi beni di consumo ed energia.11 Un deprezzamento del HUF si traduce direttamente in prezzi all’importazione più alti in termini di Fiorini. Questo aumento dei costi può trasferirsi ai prezzi al consumo, contrastando potenzialmente le tendenze disinflazionistiche o mantenendo l’inflazione più alta più a lungo, una preoccupazione già notata in precedenza.9 Ciò potrebbe costringere la banca centrale a mantenere una politica monetaria più restrittiva di quanto altrimenti desiderato.16

Tabella 3: Istantanea del Tasso di Cambio HUF (22 Aprile 2025)

Ora ApprossimativaTasso EUR/HUFTasso USD/HUFNote
Mattina presto~406.7~352.6Inizio giornata, HUF forte vs USD 19
Mattina/Mezzogiorno>408, >409>354.7Tendenza all’indebolimento 19
Pomeriggio~409.85~356.4Avvicinamento a 410 EUR/HUF 25
Sera~408.5~357Volatilità post-notizie trade USA-Cina 25

Fonte: Portfolio.hu, HVG, Wise, OFX, Forbes 19

B. Aggiornamenti Politici Chiave e Annunci (Riportati il 22 Aprile 2025)

Il 22 aprile, i rapporti hanno evidenziato che la multa della Corte di Giustizia Europea imposta all’Ungheria per la non conformità alle politiche UE sull’asilo aveva raggiunto i 512 milioni di euro.34 Questa multa (200 milioni di euro forfettari + 1 milione di euro al giorno 34) dovrebbe essere detratta dai fondi UE congelati.34 Questa questione in corso rappresenta una significativa passività finanziaria.35

HVG ha menzionato che il governo aveva in gran parte eliminato i sussidi immobiliari (ad eccezione del CSOK rurale e del Babaváró) a causa di vincoli di bilancio.19 Telex ha riportato (citando fonti anonime) potenziali piani governativi per la privatizzazione nell’industria della difesa, a possibile beneficio della società 4iG.46 È importante notare che si tratta di rapporti su azioni potenziali o passate discussi il 22 aprile, non necessariamente annunci fatti il 22 aprile.

Sono stati inoltre menzionati recenti emendamenti che limitano il diritto di riunione, tra cui il divieto delle marce dell’orgoglio LGBTQI+ (citato come del 19 marzo 9) e l’ampliamento dei motivi di divieto e dell’uso del riconoscimento facciale.48 Sebbene la data del rapporto sia il 22 aprile 48, le azioni si sono verificate in precedenza ma facevano parte del contesto attuale.

La crescente multa della CGUE 34, discussa il 22 aprile, aggiunge un ulteriore livello di complessità alle già tese relazioni dell’Ungheria con l’UE e alla sua difficile situazione fiscale.26 Sottolinea le conseguenze finanziarie degli scontri politici con Bruxelles. La multa non è solo una questione politica ma un onere finanziario diretto.34 La sua detrazione dai fondi UE già congelati 34 aggrava le sfide fiscali evidenziate dai dati Eurostat.26 Questa pressione finanziaria potrebbe influenzare le future decisioni politiche del governo o le posizioni negoziali con l’UE.

C. Notizie Settoriali in Evidenza (Riportate il 22 Aprile 2025)

I rapporti dell’ÉVOSZ (Associazione Nazionale degli Imprenditori Edili) pubblicati/discussi il 22 aprile hanno dipinto un quadro cupo per il settore delle costruzioni.49 I risultati chiave includono:

  • La maggioranza (52%) prevede una riduzione dei margini di profitto nel 2025.49
  • Una parte significativa (44%) prevede un calo del fatturato nel 2025.49
  • La mancanza di ordini è la preoccupazione principale (82% delle imprese).49
  • Il portafoglio ordini è significativamente diminuito rispetto all’anno precedente.50
  • Potenziale di licenziamenti (il 26% prevede tagli).49
  • Il 2025 è visto come un anno di “sopravvivenza e raccolta di forze”.50
  • Qualche ottimismo per una ripresa nel 2026, potenzialmente trainata dall’edilizia abitativa/ristrutturazioni.50

Un’analisi pubblicata il 22 aprile su Makronom.eu ha suggerito che prezzi potenzialmente più bassi del gas naturale nei prossimi anni, dovuti ai cambiamenti nel mercato UE (aumento della capacità GNL/gasdotti, eccesso di offerta), potrebbero offrire un vantaggio strategico per l’Ungheria, data la sua dipendenza dal gas e i piani per nuove centrali a gas.52

Nel settore agricolo, HVG ha riportato il 22 aprile che le gelate di inizio aprile hanno causato danni significativi (stimati al 60%) ai boccioli di albicocco, con danni simili alle pesche.46

Per quanto riguarda il settore immobiliare, HVG ha notato il 22 aprile che gli acquisti di proprietà da parte di cittadini extra-UE sono tornati ai livelli pre-Covid nell’anno precedente (2024), con predominanza di acquirenti cinesi.46 Questo contesto è rilevante per le discussioni in corso sulla proprietà straniera.47

Nel settore finanziario, HVG ha riportato il 22 aprile un importo record di liquidità non investita detenuta sui conti a febbraio.46 Portfolio.hu ha notato il calo dei rendimenti dei titoli di stato decennali (sotto il 7%) il 22 aprile.38

Le prospettive profondamente pessimistiche del settore delle costruzioni riportate il 22 aprile 49 suggeriscono fortemente che agirà da freno alla crescita complessiva del PIL nel 2025, corroborando le previsioni ridotte dell’FMI.2 L’edilizia è una componente significativa del PIL attraverso l’attività di investimento. Il forte calo degli ordini segnalato 49, le previste diminuzioni di fatturato/profitto 49 e i potenziali licenziamenti 49 indicano una contrazione della produzione del settore, impattando direttamente le cifre complessive della crescita economica per il 2025. Ciò si allinea alla narrazione più ampia del rallentamento economico.

Tuttavia, mentre l’edilizia affronta difficoltà, l’analisi del settore energetico 52 discussa il 22 aprile suggerisce potenziali benefici strategici a lungo termine dall’evoluzione dei mercati del gas. Ciò evidenzia tendenze divergenti tra diverse parti dell’economia ungherese. Le economie non sono monolitiche. Mentre settori ciclici come l’edilizia 49 soffrono durante le fasi di recessione o periodi di elevata incertezza/tassi di interesse, i cambiamenti strutturali in altre aree, come i mercati energetici 52, possono presentare opportunità. L’investimento significativo dell’Ungheria nelle infrastrutture del gas (gasdotti, nuove centrali elettriche 52) potrebbe posizionarla per beneficiare se i prezzi globali del gas rimarranno contenuti, offrendo un potenziale contrappeso alla debolezza altrove.

III. Sintesi degli Eventi Economici Chiave e dei Dati (Specifici del 22 Aprile 2025)

  • Rapporti FMI: Pubblicazione/ampia discussione dei rapporti WEO e GFSR di aprile 2025, con downgrade delle previsioni di crescita globale e ungherese.1
  • Dati Eurostat: Discussione e analisi dei dati 2024 su deficit/debito pubblico basati sulla recente pubblicazione Eurostat.26 L’ufficio statistico slovacco ha indicato che Eurostat avrebbe pubblicato i dati ufficiali a livello UE il 22 aprile.53
  • Tasso di Cambio Fiorino: Osservata e riportata una significativa tendenza all’indebolimento durante la giornata contro EUR e USD.19 EUR/HUF ha superato 409, avvicinandosi a 410. USD/HUF si è indebolito verso 357 dopo una forza iniziale.
  • Notizie di Mercato: Rapporti sul calo dei rendimenti dei titoli di stato ungheresi a 10 anni.38 Discussione sulla volatilità del mercato globale (azioni, obbligazioni, oro) legata all’incertezza politica USA.1
  • Notizie Politiche/Settoriali: Appello della Presidente BCE Lagarde per colloqui commerciali UE-USA.4 Rapporti sull’accumulo della multa CGUE contro l’Ungheria.34 Pubblicazione dei risultati/prospettive dell’indagine ÉVOSZ sul settore edile.49 Pubblicazione dell’analisi di Makronom.eu sui prezzi del gas naturale.52 Rapporti HVG su danni da gelo, acquirenti immobiliari extra-UE (dati 2024), liquidità non investita.46 Rapporto Portfolio.hu su potenziale allentamento colloqui commerciali USA-Cina.23 Rapporto Index.hu sulle difficoltà del settore edile.50 Rapporto Világgazdaság sul confronto dati fiscali Eurostat (HU vs RO).26
  • Altri Calendari Economici: Indicata la pubblicazione dei dati dell’indice anticipatore CB USA per il giorno precedente (21 aprile) 54, e vari dati/aste internazionali programmati per il 22 aprile (es. Fiducia Consumatori Turchia, indagini/dati Eurozona, aste buoni del tesoro USA).54

IV. Considerazioni Conclusive (Basate sulle Notizie del 22 Aprile 2025)

La giornata del 22 aprile 2025 ha presentato un quadro economico complesso e impegnativo per l’Ungheria. I temi principali emersi dalle notizie sono stati la crescente pressione derivante dai venti contrari esterni e le vulnerabilità interne. La pubblicazione dei rapporti dell’FMI ha formalizzato un deterioramento delle aspettative di crescita, sia a livello globale che specificamente per l’Ungheria, attribuendo gran parte di questo rallentamento all’incertezza generata dalle politiche commerciali statunitensi.

Questa incertezza esterna si è riflessa chiaramente sui mercati finanziari, con il Fiorino ungherese che ha subito un notevole indebolimento durante la giornata, fungendo da barometro per la percezione del rischio. La debolezza della valuta, se persistente, potrebbe alimentare pressioni inflazionistiche e complicare la gestione del debito.

Sul fronte interno, i dati fiscali discussi il 22 aprile hanno ribadito le difficoltà dell’Ungheria nel rispettare i parametri fiscali dell’UE, una sfida resa ancora più ardua dalle pressioni finanziarie esterne come la multa della CGUE. Il settore delle costruzioni, un importante motore economico, ha segnalato prospettive decisamente negative per il 2025, suggerendo un impatto frenante sulla crescita complessiva.

In sintesi, il 22 aprile 2025 ha delineato un contesto economico difficile per l’Ungheria, caratterizzato da aspettative di crescita ridotte, significativa pressione valutaria e persistenti sfide fiscali e settoriali. L’economia appare particolarmente sensibile agli sviluppi globali, in particolare alle dinamiche commerciali internazionali. Il potenziale allentamento delle tensioni USA-Cina, riportato nel tardo pomeriggio, ha offerto un barlume di speranza, ma ha anche sottolineato la dipendenza dell’economia ungherese da fattori esterni al suo controllo.

FONTI

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  2. IMF: Magyarország lemaradhat, Trump az egész világot kiütötte – Portfolio.hu, accessed April 22, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250422/imf-magyarorszag-lemaradhat-trump-az-egesz-vilagot-kiutotte-756307
  3. Súlyos világgazdasági sokkra figyelmeztet az IMF, csökkentették a várt növekedés mértékét, accessed April 22, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/22/imf-nemzetkozi-valutaalap-gazdasagi-sokk-donald-trump-vamok-hatas
  4. Lagarde: „komoly” kereskedelmi tárgyalásokra van szükség az EU és az USA között, accessed April 22, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250422/lagarde-komoly-kereskedelmi-targyalasokra-van-szukseg-az-eu-es-az-usa-kozott-756389
  5. IMF slashes global growth forecast amid rising trade tensions – CGTN, accessed April 22, 2025, https://news.cgtn.com/news/2025-04-22/IMF-slashes-global-growth-forecast-amid-rising-trade-tensions-1CMvN2y7JBK/p.html
  6. World Economic Outlook, April 2025: A Critical Juncture amid Policy Shifts, accessed April 22, 2025, https://www.imf.org/en/Publications/WEO/Issues/2025/04/22/world-economic-outlook-april-2025
  7. A Covid óta a legalacsonyabb növekedésre számít az IMF – Világgazdaság, accessed April 22, 2025, http://www.vg.hu/nemzetkozi-gazdasag/2025/04/imf-elorejelzes-novekedes
  8. Hungary and the IMF, accessed April 22, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  9. Four contests for democracy in Europe challenge the narrative of advancing authoritarianism – Atlantic Council, accessed April 22, 2025, https://www.atlanticcouncil.org/blogs/new-atlanticist/four-contests-for-democracy-in-europe-challenge-the-narrative-of-advancing-authoritarianism/
  10. Hungary political briefing: Hungarian Economy: At the End of a Cycle? – China-CEE Institute, accessed April 22, 2025, https://china-cee.eu/2025/01/03/hungary-political-briefing-hungarian-economy-at-the-end-of-a-cycle/
  11. Economy of Hungary – Wikipedia, accessed April 22, 2025, https://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Hungary
  12. Germany cuts 2025 economic growth forecast to zero | Amwal Al Ghad, accessed April 22, 2025, https://en.amwalalghad.com/germany-cuts-2025-economic-growth-forecast-to-zero/
  13. Hungary’s Orban sees business deal with US in six months, accessed April 22, 2025, https://uk.news.yahoo.com/hungarys-orban-sees-business-deal-070815107.html
  14. Semafor Flagship: A launchpad, not a destination, accessed April 22, 2025, https://www.semafor.com/newsletter/04/22/2025/semafor-flagship-a-launchpad-not-a-destination?utm_source=nowshare&utm_medium=flagship&utm_campaign=flagshipnumbered1
  15. Reuters Econ World – Apple Podcasts, accessed April 22, 2025, https://podcasts.apple.com/us/podcast/reuters-econ-world/id1746360591
  16. Hungary Central Bank Pushes Back Against Interest Rate Cuts – BNN Bloomberg, accessed April 22, 2025, https://www.bnnbloomberg.ca/investing/2024/12/17/hungary-keeps-key-interest-rate-steady-after-inflation-quickens/
  17. gazdaság – Portfolio.hu, accessed April 22, 2025, https://www.portfolio.hu/cimke/gazdas%C3%A1g
  18. A nyuszi aranyrekordot tojt, kemény forintot és csúszó olajárat | hvg.hu, accessed April 22, 2025, https://hvg.hu/kkv/20250421_A-nyuszi-aranyrekordot-tojt-kemeny-forintot-es-csuszo-olajarat
  19. Gazdaság: Erősen gyengül a forint – Hvg.hu, accessed April 22, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250422_euro-forint-arfolyam-gyengules-Trump
  20. Gazdaság: A kanadaiak majdnem fele csatlakozna az EU-hoz, de hiába – Hvg.hu, accessed April 22, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250422_kanada-europai-unio-csatlakozas
  21. Ezt senki sem várta: a Trump-jelenség fordulópont lehet az Európai Uniónak – Index.hu, accessed April 22, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/22/donald-trump-ursula-von-der-leyen-europai-unio-kereskedelem-vam-washington-vamhaboru/
  22. Ausztriának befellegzik, jön a recesszió – Economx.hu, accessed April 22, 2025, https://www.economx.hu/nemzetkozi-gazdasag/imf-elorejelzes-ausztria-vamok-recesszio.808106.html
  23. Máris jöhet a nagy fordulat a vámháborúban? – Portfolio.hu, accessed April 22, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250422/maris-johet-a-nagy-fordulat-a-vamhaboruban-756397
  24. Folyamatosan gyengül a forint – Portfolio.hu, accessed April 22, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250422/folyamatosan-gyengul-a-forint-756165
  25. Vámháborús hírekre rángatják a forintot – Portfolio.hu, accessed April 22, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250422/vamhaborus-hirekre-rangatjak-a-forintot-756165
  26. Tényleg megelőzte Románia Magyarországot: csak nem úgy, ahogy sokan gondolnák, accessed April 22, 2025, https://www.vg.hu/nemzetkozi-gazdasag/2025/04/romania-magyarorszag-megeloz
  27. Adatok támasztják alá: az EU-ban Romániában volt a legmagasabb az államháztartás hiánya – Hír TV, accessed April 22, 2025, https://hirtv.hu/hirtvkulfold/adatok-tamasztjak-ala-az-eu-ban-romaniaban-volt-a-legmagasabb-az-allamhaztartas-hianya-2606103
  28. Euro area government deficit at 3.1% and EU at 3.2% of GDP – European Commission, accessed April 22, 2025, https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-euro-indicators/w/2-22042025-ap
  29. Government debt at 87.4% of GDP in euro area – European Commission, accessed April 22, 2025, https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-euro-indicators/w/2-22042025-bp
  30. Új államadósság-adat: továbbra sem teljesíti Magyarország a maastrichti kritériumokat – Forbes.hu, accessed April 22, 2025, https://www.forbes.hu/hirek/uj-allamadossag-adat-tovabbra-sem-teljesiti-magyarorszag-a-maastrichti-kriteriumokat/
  31. Decision 2024/2123 – Existence of an excessive deficit in Hungary – EU Monitor, accessed April 22, 2025, https://www.eumonitor.eu/9353000/1/j4nvk6yhcbpeywk_j9vvik7m1c3gyxp/vmfg51tpzuzk
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  33. Orbán hétfőn: Nem nő az államadósság, Eurostat szerdán: De – Telex, accessed April 22, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/01/22/eu-eurostat-allamadossag-hiany-2024-q3
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  35. Meghaladta a félmilliárd eurót a Magyarországra kiszabott uniós bírság összege – Index.hu, accessed April 22, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/22/birsag-menekultugy-kotelezettsegszegesi-eljaras-europai-unio-magyarorszag/
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  38. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed April 22, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  39. Euró magyar forintra Árfolyamtörténet | Valutaváltó – Wise, accessed April 22, 2025, https://wise.com/hu/currency-converter/eur-to-huf-rate/history
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  50. Ennél a fontos gazdasági területnél elmaradt a repülőrajt – Index.hu, accessed April 22, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/22/epitoipar-evosz-epitesgazdasag-megrendelesallomany-vallalatok-munkaero-szakember/
  51. Kongatja a vészharangot az építőipar: 50%-kal kevesebb a megrendelés – Mi vár ránk 2025-ben? – Portfolio.hu, accessed April 22, 2025, https://www.portfolio.hu/ingatlan/20250307/kongatja-a-veszharangot-az-epitoipar-50-kal-kevesebb-a-megrendeles-mi-var-rank-2025-ben-746169
  52. Olcsóbb lehet a földgáz, ami stratégiai előnyt hozhat – makronom.eu …, accessed April 22, 2025, https://makronom.eu/2025/04/22/olcsobb-foldgaz-strategiai-elony/
  53. Az államháztartás hiánya tavaly a GDP 5,27%-ára, az államadósság a GDP 59,3%-ára nőtt, accessed April 22, 2025, https://felvidek.ma/2025/04/17/az-allamhaztartas-hianya-tavaly-a-gdp-527-ara-az-allamadossag-a-gdp-593-ara-nott/
  54. United States Calendar – Trading Economics, accessed April 22, 2025, https://tradingeconomics.com/united-states/calendar
  55. Economic Calendar – Trading Economics, accessed April 22, 2025, https://tradingeconomics.com/calendar

Rapporto sull’Economia Ungherese: Aggiornamenti del 18 Aprile 2025

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1. Sintesi Direzionale

La giornata del 18 aprile 2025 ha visto l’economia ungherese al centro di diversi sviluppi significativi, sia sul fronte interno che internazionale. Le principali notizie hanno riguardato l’intensificazione delle relazioni economiche bilaterali tra Ungheria e Pakistan, culminata nella visita di una delegazione ministeriale ungherese a Islamabad e nell’annuncio di nuove scoperte di gas da parte del gruppo energetico ungherese MOL in Pakistan. Sul piano istituzionale domestico, è stata formalizzata la nomina di Kurali Zoltán a Vicepresidente della Banca Nazionale Ungherese (MNB), un passo che rafforza la nuova leadership dell’istituto e segnala una rinnovata attenzione verso il controllo dell’inflazione. I mercati valutari hanno registrato un rafforzamento del Fiorino Ungherese (HUF) rispetto all’Euro, scendendo sotto la soglia psicologica di 408. Parallelamente, analisi di settore pubblicate nella giornata hanno ribadito le persistenti sfide che l’industria automobilistica europea, e di riflesso quella ungherese, deve affrontare, acuite dalle tensioni commerciali globali e dalla complessa transizione verso la mobilità elettrica. Infine, la visita di una delegazione dell’Unione Europea a Budapest, avvenuta in un clima di dichiarata sfiducia, ha sottolineato le continue tensioni politiche che possono avere ripercussioni indirette sul contesto economico e sull’accesso ai fondi comunitari.

PODCAST IN INGLESE

2. Relazioni Economiche Internazionali: Focus Ungheria-Pakistan

Il 18 aprile 2025 ha segnato un momento di rilievo nelle relazioni economiche tra Ungheria e Pakistan, con eventi chiave che sottolineano la volontà di approfondire la cooperazione bilaterale.

  • Visita Ministeriale e Forum Economico: Una delegazione ungherese di alto profilo, guidata dal Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, e composta da 17 importanti figure imprenditoriali, si è recata a Islamabad per partecipare al Pakistan-Hungary Business Forum.1 Durante l’evento, co-presieduto dal Ministro del Commercio pakistano Jam Kamal Khan, l’Ungheria ha riaffermato con forza il proprio sostegno al mantenimento dello status GSP+ (Sistema di Preferenze Generalizzate Plus) del Pakistan all’interno dell’Unione Europea.1 Il Ministro Szijjártó ha definito il Pakistan un “importante partner economico”, sottolineando come il GSP+ non solo avvantaggi le esportazioni pakistane ma rafforzi anche le relazioni UE-Pakistan attraverso lo sviluppo sostenibile e il commercio inclusivo.1 Questa presa di posizione è particolarmente significativa per il Pakistan, dato che lo status GSP+ garantisce un accesso preferenziale al mercato unico europeo per le sue merci. Tale sostegno attivo da parte di uno Stato membro dell’UE come l’Ungheria può essere interpretato come parte della più ampia strategia diplomatica ed economica ungherese denominata “Apertura a Oriente”, che cerca di costruire e rafforzare legami economici al di fuori del tradizionale ambito europeo, diversificando le partnership e potenzialmente fungendo da contrappeso alle periodiche tensioni con Bruxelles.
  • Clima Imprenditoriale e Collaborazione Settoriale: Il Ministro Szijjártó ha evidenziato come le aziende ungheresi già operanti in Pakistan siano incoraggiate dal contesto imprenditoriale locale e abbiano manifestato l’intenzione di espandere le proprie attività.1 Le sessioni di incontri B2B (business-to-business) tenutesi durante il forum miravano proprio a facilitare la creazione di nuove partnership e l’apertura di nuovi canali commerciali.1 Sono state identificate numerose aree con vasto potenziale di collaborazione, tra cui l’energia, l’agricoltura (con particolare riferimento alle tecnologie delle sementi e ai mangimi, settori in cui l’Ungheria vanta competenze specifiche), l’Information Technology (IT), la sicurezza alimentare, la gestione delle risorse idriche, le tecnologie sanitarie, lo sport e la manifattura avanzata.1 È stato inoltre reso noto che una compagnia aerea privata ungherese sta valutando l’avvio di collegamenti diretti con il Pakistan, un segnale interpretato come indicativo di crescente fiducia nel mercato pakistano e di volontà di migliorare la connettività tra i due Paesi.1 A rafforzare i legami culturali ed educativi, Szijjártó ha ricordato l’offerta di 400 borse di studio annuali per studenti pakistani, con la prospettiva di un futuro aumento.1 Da parte pakistana, il Ministro Jam Kamal Khan ha accolto con favore il supporto ungherese, in particolare per il GSP+, e ha messo in luce le riforme economiche intraprese dal suo governo per migliorare il clima degli investimenti, citando il calo dell’inflazione e la stabilizzazione della valuta come segnali di un’economia emergente più stabile e attraente per gli investitori esteri.1
  • Scoperta di Gas da parte di MOL: Un annuncio di particolare rilevanza economica, fatto proprio durante la visita del Ministro Szijjártó, riguarda il settore energetico. Il gruppo ungherese MOL ha comunicato la scoperta di tre nuove riserve di gas naturale nel Blocco Tal, situato nel Distretto di Kohat, in Pakistan.3 Questa scoperta è stata definita una “nuova pietra miliare” nella partnership energetica tra i due Paesi, che vede MOL presente da oltre 25 anni con investimenti superiori ai 400 milioni di dollari e un significativo impiego di manodopera locale.3 Attualmente, MOL detiene una posizione di rilievo nel settore degli idrocarburi pakistano.3 Si prevede che i nuovi giacimenti contribuiranno ad aumentare la capacità produttiva dell’azienda e a rafforzare la stabilità dell’approvvigionamento energetico interno del Pakistan.3 Il Ministro Szijjártó ha colto l’occasione per sottolineare come il successo internazionale di imprese ungheresi come MOL contribuisca direttamente anche al rafforzamento dell’economia nazionale ungherese, evidenziando l’intreccio tra politica estera, interessi aziendali strategici e benefici economici nazionali.3
  • Dinamiche Commerciali e Accordi Futuri: Nel contesto della visita, è stato menzionato un raddoppio del volume degli scambi commerciali bilaterali (dato riferito presumibilmente a un periodo precedente ma rilevante nel contesto attuale) e un livello record di importazioni pakistane in Ungheria registrato nell’anno in corso.3 Questi dati suggeriscono un interesse attivo da parte ungherese nel bilanciare le relazioni commerciali e nell’esplorare nuove fonti di approvvigionamento e mercati di sbocco. Inoltre, è stato comunicato che sono in fase di preparazione nuovi accordi bilaterali riguardanti la protezione degli investimenti e l’aviazione civile, quest’ultimo potenzialmente propedeutico all’istituzione di collegamenti aerei diretti.3 Entrambe le parti hanno espresso fiducia che la buona volontà politica e l’assenza di dispute bilaterali costituiscano una solida base per legami commerciali e di investimento a lungo termine.1

3. Sviluppi della Banca Centrale (MNB) e Politica Monetaria

Il 18 aprile 2025 ha visto anche un importante sviluppo istituzionale nel cuore del sistema finanziario ungherese, con la formalizzazione di una nomina chiave ai vertici della Banca Nazionale Ungherese (MNB).

  • Nomina Ufficiale del Vicepresidente: Come riportato da diverse fonti informative ungheresi e confermato dalla pubblicazione nel Gionale Ufficiale (Magyar Közlöny), Kurali Zoltán è stato nominato Vicepresidente della MNB.4 La nomina, proposta dal Primo Ministro Viktor Orbán, avrà una durata di sei anni ed entrerà in vigore a partire da martedì 22 aprile 2025.5 Kurali Zoltán non è una figura nuova negli ambienti finanziari ungheresi; fino a gennaio ricopriva la carica di Amministratore Delegato dell’Agenzia per la Gestione del Debito Pubblico (Államadósság Kezelő Központ – ÁKK).5 La sua nomina era attesa, essendo stato precedentemente indicato come parte del nuovo team dirigenziale guidato dal neo-governatore della MNB, Mihály Varga, succeduto a György Matolcsy e proveniente anch’egli da un ruolo governativo chiave come quello di Ministro delle Finanze.5 Questo consolidamento della nuova leadership, con figure provenienti dalla gestione delle finanze pubbliche e del debito, potrebbe suggerire una potenziale maggiore sintonia tra le politiche fiscali e monetarie in futuro, sebbene la priorità dichiarata rimanga il mandato statutario della banca centrale.
  • Priorità Dichiarate e Contesto Operativo: Secondo quanto emerso (probabilmente da dichiarazioni rilasciate durante le audizioni parlamentari o in concomitanza con la nomina), Kurali Zoltán considera l’abbattimento dell’inflazione (“az infláció letörése”) come il compito prioritario della banca centrale.4 Questa enfasi sulla stabilità dei prezzi è in linea con il mandato principale della MNB e risponde a una delle principali sfide macroeconomiche per l’Ungheria, segnalando l’orientamento probabile della nuova dirigenza. Kurali ha inoltre sottolineato l’importanza che le operazioni della MNB siano caratterizzate da trasparenza (“transzparencia, átláthatóság”) e da un lavoro professionale di alto livello (“magas színvonalú szakmai munka”), aggiungendo che gli strumenti a disposizione della banca centrale devono essere adattati tenendo conto delle condizioni di mercato.4 Questa particolare enfasi sulla trasparenza e sulla professionalità potrebbe essere interpretata come una risposta, almeno implicita, alle recenti controversie che hanno coinvolto la MNB, in particolare riguardo alla gestione opaca e alle perdite subite dalle sue fondazioni (Pallas Athéné) attraverso investimenti immobiliari e altre operazioni, nonché alle critiche sulla trasparenza dei costi operativi, come quelli per la ristrutturazione della sede centrale.5 La nuova leadership potrebbe quindi voler segnalare un cambio di rotta verso una maggiore accountability e pratiche di banca centrale più convenzionali per ricostruire la fiducia.

4. Mercati Finanziari: Andamento del Fiorino (HUF)

Il mercato valutario ha mostrato dinamismo per il Fiorino Ungherese (HUF) nella giornata del 18 aprile 2025, con un trend generale di rafforzamento nei confronti dell’Euro (EUR).

  • Evoluzione Intra-day: La giornata è iniziata con una fase di debolezza per la valuta ungherese, che ha visto il tasso di cambio EUR/HUF muoversi verso la soglia di 409.7 Tuttavia, questa tendenza si è invertita nel corso della mattinata. Un movimento particolarmente marcato si è verificato nel primo pomeriggio (“Koradélután”), quando il Fiorino ha registrato un netto rafforzamento (“nagyot erősödött”), portando il cambio EUR/HUF a scendere rapidamente sotto il livello di 408.7 Questo superamento al ribasso della soglia di 408 appare come un movimento tecnicamente rilevante per la giornata. Nel tardo pomeriggio, fino alle ore 17:00 circa, il Fiorino ha mantenuto la sua forza, stabilizzandosi sotto quota 408 e mostrando una lenta tendenza ad avvicinarsi ulteriormente al livello di 407 (“továbbra is 408 alatti szinten stagnál, nagyon lassan a 407 felé közelít”).7 La persistenza sotto questo livello chiave ha confermato il tono positivo della valuta per gran parte della sessione.
  • Contesto e Sensibilità: L’andamento volatile intra-day (debolezza iniziale seguita da un forte recupero e stabilizzazione) suggerisce che il mercato del Fiorino è influenzato da una combinazione di fattori. Una fonte riporta che i movimenti del giorno precedente erano stati influenzati dalle dichiarazioni critiche del presidente della Federal Reserve statunitense, Jerome Powell, nei confronti dell’allora presidente USA Donald Trump.7 Questo indica come il Fiorino, analogamente ad altre valute di mercati emergenti, sia sensibile non solo ai fondamentali economici interni, ma anche al sentiment dei mercati globali, alle decisioni delle principali banche centrali (come la Fed) e agli eventi geopolitici e commerciali internazionali. Nel pomeriggio del 18 aprile, si è osservato anche un indebolimento del Dollaro USA (USD) rispetto all’Euro 7, un movimento che potrebbe aver contribuito, insieme ad altri fattori di mercato, al rafforzamento del Fiorino contro la moneta unica.

La tabella seguente riassume l’andamento indicativo del cambio EUR/HUF durante la giornata:

Fascia OrariaLivello Indicativo EUR/HUFTendenza HUF
Mattina (apertura)Verso 409Debolezza iniziale
Primo PomeriggioSotto 408Forte rafforzamento
Tardo PomeriggioStabile sotto 408Stabilità/Lieve
(avvicinandosi a 407)rafforzamento

Fonte: Elaborazione basata su 7

5. Focus Settoriale: Industria Automobilistica e Tensioni Commerciali

Il 18 aprile 2025, analisi pubblicate hanno riportato l’attenzione sulle sfide significative che l’industria automobilistica, settore cruciale per l’economia ungherese, si trova ad affrontare nel contesto globale attuale.

  • Scenario Globale ed Europeo: Un’analisi di Allianz Trade, ripresa dalla testata economica ungherese Piac és Profit, ha evidenziato una crescita contenuta delle vendite globali di veicoli leggeri (+1.7% nel 2024, con una previsione del +2% per il 2025) e prospettive ancora più modeste per l’Europa (+1.5% atteso per il 2025).8 Questo quadro di crescita rallentata fa da sfondo a sfide strutturali più profonde per i produttori europei.
  • Le Sfide della Transizione Elettrica Europea: L’analisi identifica una triplice sfida per l’industria automobilistica del continente 8:
  1. Ritardo nell’Innovazione EV: I costruttori europei faticano nella transizione verso i veicoli elettrici (EV). Ciò è dovuto ai massicci investimenti pregressi in impianti e tecnologie ottimizzati per i motori a combustione interna (ICE), che richiedono ancora anni per essere completamente ammortizzati. La riconversione verso l’elettrico necessita di nuovi, ingenti capitali per lo sviluppo di powertrain elettrici, tecnologie delle batterie e software avanzati, comportando al contempo il rischio di dover dismettere o svalutare asset produttivi esistenti. A differenza di Cina e Stati Uniti, in Europa non è ancora emerso un attore di peso focalizzato esclusivamente sugli EV.
  2. Barriere di Capitale e Complessità Tecnologica: La transizione richiede investimenti enormi non solo in batterie, ma anche in software per la guida autonoma e sensoristica integrata. I produttori tradizionali sono inoltre cauti per timore di danni reputazionali derivanti da eventuali difetti dei nuovi prodotti e per gli alti costi associati ai richiami.
  3. Costo per i Consumatori: Nonostante gli incentivi governativi, il prezzo di acquisto iniziale degli EV rimane un ostacolo significativo per molti consumatori europei. La causa principale risiede nell’alto costo delle batterie, che incidono per circa il 40% sul prezzo finale del veicolo.
  • Implicazioni per l’Ungheria: Sebbene l’analisi si concentri sull’Europa in generale, le sue conclusioni sono estremamente pertinenti per l’Ungheria. Il Paese si è affermato come un hub manifatturiero fondamentale per l’industria automobilistica europea, ospitando grandi impianti di produzione (soprattutto di marchi tedeschi) e attirando recentemente investimenti miliardari in nuove fabbriche dedicate alla produzione di batterie per EV. Questa forte specializzazione rende l’economia ungherese particolarmente vulnerabile alle difficoltà della transizione elettrica europea (lentezza nell’adozione, ritardi tecnologici rispetto ai concorrenti globali, problemi di costo) e alle tensioni commerciali internazionali. La minaccia di dazi statunitensi, evocata in articoli dei giorni precedenti 9 e richiamata implicitamente dalla domanda posta nel titolo dell’articolo di Piac és Profit del 18 aprile (“Quanto ci ferirà la guerra tariffaria di Donald Trump?”) 8, è percepita come un rischio diretto e concreto. L’interconnessione di questi rischi (lenta adozione degli EV in Europa, forte concorrenza extra-europea, potenziali barriere commerciali) potrebbe tradursi in un sottoutilizzo della capacità produttiva installata in Ungheria, con conseguenze negative sulla crescita economica, sull’occupazione e sulla bilancia commerciale, proprio nel momento in cui il Paese sta scommettendo pesantemente su questa trasformazione industriale.

6. Altri Sviluppi Rilevanti del 18 Aprile 2025

Oltre ai temi principali, altre notizie riportate il 18 aprile meritano menzione per le loro potenziali implicazioni economiche.

  • Visita Tesa della Delegazione UE: La versione inglese del portale Portfolio.hu ha segnalato l’arrivo a Budapest di una delegazione dell’Unione Europea, specificando che i membri erano muniti di “speciali borse per la protezione dei dati” e descrivendo la situazione come una “perdita totale di fiducia” (“Total loss of trust”).10 Sebbene le ragioni specifiche di tale misura e il focus primario della visita possano essere di natura politica (legate a questioni sullo stato di diritto, gestione dei fondi UE o libertà dei media), la cornice di aperta sfiducia e le modalità stesse della visita inviano un segnale inequivocabilmente negativo riguardo alle relazioni tra l’Ungheria e le istituzioni europee. Questo clima teso può influenzare negativamente la percezione del Paese da parte degli investitori internazionali e ha implicazioni dirette sulla negoziazione, l’erogazione e la gestione dei fondi strutturali e di coesione dell’UE, risorse finanziarie che rivestono un’importanza cruciale per sostenere gli investimenti pubblici e privati e la crescita economica in Ungheria.

7. Considerazioni Finali

Il quadro economico ungherese delineato dalle notizie del 18 aprile 2025 appare complesso e sfaccettato. Da un lato, si osserva un attivismo sul fronte della diplomazia economica internazionale, volto a rafforzare legami con partner al di fuori dell’Unione Europea, come dimostrato dalla missione in Pakistan e dal sostegno offerto a quest’ultimo. Dall’altro lato, sul piano interno, la nomina del nuovo Vicepresidente della Banca Nazionale Ungherese mira a consolidare la leadership dell’istituto e a riaffermare l’impegno nella lotta all’inflazione e nella ricerca della stabilità macroeconomica, forse anche nel tentativo di rispondere a critiche passate sulla trasparenza.

Tuttavia, persistono significative aree di preoccupazione. L’industria automobilistica, pilastro dell’economia manifatturiera e delle esportazioni ungheresi, continua a navigare in acque difficili, esposta sia alle incertezze della transizione tecnologica verso l’elettrico sia ai rischi derivanti dalle tensioni commerciali globali, in particolare la minaccia di dazi protezionistici. Il rafforzamento del Fiorino osservato nella giornata offre un segnale positivo di breve termine, ma la sua sensibilità ai fattori esterni ne sottolinea la potenziale volatilità.

Infine, il rapporto problematico con le istituzioni dell’Unione Europea, evidenziato dalla visita della delegazione UE in un clima di sfiducia, continua a rappresentare un fattore di incertezza che può condizionare il clima degli investimenti e l’accesso a importanti risorse finanziarie comunitarie. In sintesi, il 18 aprile 2025 mostra un’Ungheria economicamente attiva su più fronti, ma che si confronta con un contesto globale instabile e con sfide strutturali interne ed esterne che richiederanno un’attenta gestione nei mesi a venire.

FONTI

  1. Hungary backs Pakistan’s GSP+ status in EU – Mettis Global Link, accessed April 18, 2025, https://mettisglobal.news/hungary-backs-pakistans-gsp-status-in-eu/
  2. Hungarian foreign minister leads business delegation to Islamabad amid investment push, accessed April 18, 2025, https://www.arabnews.com/node/2597540/pakistan
  3. Hungary’s MOL Unveils New Gas Discoveries in Pakistan, accessed April 18, 2025, https://thediplomaticinsight.com/hungarys-mol-makes-gas-discoveries-in-pak/
  4. Orbán Viktor javaslatára kinevezték az MNB új alelnökét – Mandiner.hu, accessed April 18, 2025, https://mandiner.hu/gazdasag/2025/04/orban-viktor-javaslatara-kineveztek-az-mnb-uj-alelnoket
  5. Kurali Zoltán lesz az MNB új alelnöke – Telex, accessed April 18, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/18/kurali-zoltan-mnb-alelnok
  6. Gazdaság: Kinevezték a Magyar Nemzeti Bank új alelnökét | hvg.hu, accessed April 18, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250418_mnb-kurali-zoltan-alelnok
  7. Délután is kitart a forint ereje – Portfolio.hu, accessed April 18, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250418/delutan-is-kitart-a-forint-ereje-755883
  8. Magyarország az egyik legnagyobb vesztese a vámháborúnak – Piac&Profit, accessed April 18, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/magyarorszag-az-egyik-legnagyobb-vesztese-a-vamhaborunak.html
  9. Global trade tensions: European Central Bank cuts interest rates for seventh time | News, Sports, Jobs – Marietta Times, accessed April 18, 2025, https://www.mariettatimes.com/news/international-news-apwire/2025/04/global-trade-tensions-european-central-bank-cuts-interest-rates-for-seventh-time/
  10. Online Financial Journal – Budapest – Portfolio.hu, accessed April 18, 2025, https://www.portfolio.hu/en

Rapporto Economico Ungherese: Aggiornamenti Principali del 17 Aprile 2025

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1. Sintesi Esecutiva

La giornata del 17 aprile 2025 ha visto diversi sviluppi significativi per l’economia ungherese. In primo piano, il governo ha presentato il quadro preliminare per il bilancio 2026 durante il consueto briefing stampa “Kormányinfó”, rivelando contestualmente revisioni al ribasso per le previsioni del 2025, con un deficit più elevato e una crescita inferiore rispetto alle attese precedenti. È stata confermata la continuazione dell’applicazione delle tasse sugli extraprofitti anche nel 2026. In secondo luogo, l’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) ha pubblicato i dati salariali di febbraio 2025, che indicano un rallentamento della crescita nominale ma una persistente crescita reale dei salari. Infine, una decisione della Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale l’applicazione retroattiva di modifiche alle regole di scambio sul posto (“szaldó”) per gli impianti solari domestici. Questi eventi si inseriscono in un contesto regionale influenzato dal taglio dei tassi di interesse operato dalla Banca Centrale Europea (BCE) nello stesso giorno.

PODCAST IN INGLESE

2. Previsioni Macroeconomiche e Quadro di Bilancio 2026 (Annunci Kormányinfó)

Durante il briefing stampa governativo del 17 aprile, il Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, ha delineato le principali traiettorie macroeconomiche e le cifre chiave del bilancio per il 2026, aggiornando anche le stime per l’anno in corso.1 Questi annunci giungono in un momento di crescente attenzione sulle finanze pubbliche, evidenziata dalla recente revisione dell’outlook a negativo da parte di Standard & Poor’s a causa dei rischi legati alle tensioni commerciali, ai minori afflussi di fondi UE e agli elevati costi del servizio del debito in un contesto di allentamento fiscale pre-elettorale.1

  • Previsioni Revisionate per il 2025:
    Le aspettative per l’anno in corso sono state riviste al ribasso. La crescita del PIL reale è ora prevista al 2,5%, in calo rispetto al precedente 3,4%.1 Conseguentemente, l’obiettivo di deficit di bilancio per il 2025 è stato alzato a circa il 4,0% del PIL (secondo la metodologia ESA), rispetto al precedente 3,7%.1 Anche le previsioni sull’inflazione media annua sono state aumentate al 4,5%, dal 3,2% indicato in precedenza.1 Il Ministro Nagy ha giustificato l’aumento del deficit 2025 citando l’incremento dei crediti d’imposta per le famiglie, l’introduzione dell’esenzione dall’imposta sul reddito per le donne con tre figli (già efficace nel 2025) e un rimborso IVA per i pensionati, definendo la situazione “gestibile”.1 In precedenza, il Ministero delle Finanze aveva attribuito le pressioni sul deficit del primo trimestre agli aumenti dei pagamenti degli interessi sul debito pubblico e ai maggiori costi dei sussidi energetici.1 La revisione al rialzo dell’obiettivo di deficit per il 2025, nonostante il mantenimento delle entrate derivanti dalle tasse sugli extraprofitti, suggerisce una pressione fiscale sottostante significativa. Ciò potrebbe derivare da ipotesi di entrate ottimistiche, da una sottostima delle pressioni di spesa (come i costi del servizio del debito), o da un impatto più marcato del previsto del rallentamento della crescita sulle entrate fiscali, allineandosi ai timori espressi da S&P.1
  • Quadro di Bilancio e Previsioni per il 2026:
    Per il 2026, il governo proietta una crescita del PIL reale del 4,1% 1 e punta a riportare l’inflazione media annua al 3,6%, rientrando così nella fascia di tolleranza della banca centrale.1 L’obiettivo di deficit di bilancio è fissato al 3,7% del PIL (ESA).1 Si prevede che il debito pubblico scenda leggermente al 72,3% del PIL, dal 73,1% stimato per il 2025.2 Il PIL nominale dovrebbe raggiungere i 95.000 miliardi di HUF.2 La spesa totale prevista si avvicina ai 35.000 miliardi di HUF, a fronte di entrate per circa 34.000 miliardi di HUF.2 Il bilancio è stato pianificato assumendo un tasso di cambio EUR/HUF intorno a 400.2 La bozza di bilancio sarà presentata al Consiglio Fiscale la prossima settimana e al Parlamento il 2 maggio.1 La previsione di crescita del 4,1% per il 2026 appare ambiziosa, considerando il deterioramento delle prospettive per il 2025, le persistenti tensioni commerciali globali 6 e i potenziali impatti frenanti delle politiche interne come le tasse sugli extraprofitti. Un rimbalzo così marcato richiederebbe una forte domanda interna e un contesto esterno favorevole, ma fattori come l’inflazione persistente e le incertezze globali rappresentano rischi al ribasso. La previsione potrebbe anche essere influenzata da considerazioni politiche in vista delle elezioni del 2026, ad esempio per giustificare misure come il premio pensionistico legato a una crescita superiore al 3,5%.2
  • Misure Politiche Chiave e Priorità di Spesa (2026):
  • Tasse sugli Extraprofitti: È stato confermato che le tasse speciali sugli extraprofitti applicate ai settori bancario, petrolifero/gas (differenziale Ural/Brent), retail e assicurativo rimarranno in vigore nel 2026, contrariamente ad alcune aspettative precedenti di una loro graduale eliminazione.1 Le entrate attese dalla sola tassa bancaria ammontano a 360 miliardi di HUF (di cui metà condizionata all’acquisto di titoli di stato da parte delle banche).2 Il Ministro Nagy ha indicato che l’eliminazione della tassa bancaria dipenderà dalla discesa del tasso di riferimento al 2-3%.2 La continua dipendenza da queste tasse, inizialmente presentate come temporanee, solleva interrogativi sulla prevedibilità del contesto fiscale e sulla sostenibilità a lungo termine, potendo scoraggiare gli investimenti nei settori colpiti. Potrebbe indicare difficoltà nel controllare la spesa o nel reperire entrate tramite riforme strutturali più ampie.
  • Sostegno alle Famiglie: Forte enfasi su questo capitolo, con 4.800 miliardi di HUF stanziati (5.600 miliardi includendo la protezione delle bollette).1 Include l’estensione delle esenzioni fiscali e il raddoppio dei benefici fiscali familiari.
  • Spesa per la Difesa: Mantenuta al 2% del PIL (1.920 miliardi di HUF), con una nuova linea di bilancio “riserva di difesa” che consente flessibilità fino all’1,5% del PIL in base a potenziali modifiche delle regole UE.1
  • Pensioni: Stanziati 7.700 miliardi di HUF, inclusa l’indicizzazione all’inflazione del 3,6% e la possibilità di un premio pensionistico legato alla crescita del PIL superiore al 3,5%.2
  • Aumenti Salariali: Continuazione del finanziamento per gli aumenti degli insegnanti, bonus per difesa/forze dell’ordine (“fegyverpénz”) e un aumento pianificato del 13% del salario minimo come parte di un accordo pluriennale. Previsti aumenti aggiuntivi per i dipendenti dei piccoli comuni.2
  • Fondi UE: Attesa per la ricezione di 2.360 miliardi di HUF (circa 6,58 miliardi di dollari).1
  • Sistema Fiscale: Piani per la semplificazione, la digitalizzazione e l’espansione degli incentivi fiscali alle imprese per sviluppi mirati e microimprese.2
  • Tetti ai Prezzi (Price Cap): Il Ministro Nagy ha menzionato la possibilità di estendere i tetti ai prezzi oltre i generi alimentari, potenzialmente a prodotti per la casa e la bellezza con margini elevati.2 Non è previsto alcun accordo con i rivenditori per porre fine ai tetti sui prezzi alimentari in cambio di una riduzione della tassa sugli extraprofitti.9 La narrativa del governo sul bilancio enfatizza la “pace” 10 e il sostegno alle famiglie, inquadrando le decisioni fiscali in un contesto politico mirato alle elezioni del 2026, come evidenziato dalle dichiarazioni di Gulyás Gergely e dalle significative allocazioni per le misure a favore delle famiglie.2

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave e Previsioni (Ungheria, 2025-2026)

IndicatorePrevisione 2025 (17 Apr)Obiettivo 2026 (17 Apr)
Crescita PIL Reale (%)2.54.1
Inflazione (Media, %)4.53.6
Deficit di Bilancio (% PIL, ESA)~4.03.7
Debito Pubblico (% PIL)73.172.3

Fonte: Annunci Kormányinfó del 17 aprile 2025.1

3. Aggiornamento sul Mercato del Lavoro: Dati Salariali di Febbraio 2025 (Rilascio KSH)

Il 17 aprile, l’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) ha diffuso i dati relativi ai salari per il mese di febbraio 2025, offrendo indicazioni sul potere d’acquisto e sulle potenziali pressioni inflazionistiche dal lato della domanda.

  • Dati Chiave (Febbraio 2025):
    Il salario medio lordo ha raggiunto i 661.000 HUF, registrando un aumento del +9,3% rispetto a febbraio 2024.12 Diverse fonti notano un rallentamento rispetto ai tassi di crescita a due cifre osservati nei mesi precedenti.8 Il salario medio netto (esclusi i benefici fiscali) si è attestato a 439.800 HUF, anch’esso in crescita del +9,3% su base annua.13 Il salario mediano netto è stato di 371.000 HUF.8 Nonostante il rallentamento della crescita nominale, la crescita dei salari reali è rimasta positiva, attestandosi al +3,5% su base annua (calcolata rispetto all’inflazione IPC di febbraio 2025 del 5,6% annuo, riportata in 13).8 Nei primi due mesi del 2025 (gennaio-febbraio), la crescita media annua dei salari lordi e netti è stata del 9,8% rispetto allo stesso periodo del 2024.13 Sebbene i salari reali continuino a crescere, il rallentamento del tasso di crescita nominale suggerisce che il picco della pressione salariale potrebbe essere superato. Questo potrebbe attenuare alcune preoccupazioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB) riguardo alle pressioni inflazionistiche dal lato della domanda, offrendo potenzialmente un margine di manovra leggermente maggiore, sebbene il livello di crescita salariale rimanga relativamente elevato.
  • Aspetti Settoriali/Regionali:
    Nel mese di febbraio, i salari nel settore pubblico sono cresciuti leggermente più velocemente (+9,5% annuo) rispetto a quelli del settore privato (+9,0% annuo).14 Persistono significative disparità regionali: il salario medio a Budapest (oltre 800.000 HUF) supera di circa il 62% quello della contea di Szabolcs-Szatmár-Bereg (inferiore a 494.000 HUF).14 Queste ampie e persistenti differenze salariali regionali evidenziano squilibri economici strutturali all’interno dell’Ungheria, che potrebbero alimentare tensioni sociali e limitare la crescita della produttività nazionale complessiva. Colmare questi divari richiede politiche strutturali a lungo termine, che vadano oltre gli aumenti salariali generali.
  • Commento del Governo: Il governo ha sottolineato la continua crescita dei salari reali, la crescente fiducia delle famiglie e l’elevato tasso di occupazione (quasi 4,7 milioni di persone) come basi per la ripresa dei consumi.12 Sono stati inoltre evidenziati i futuri aumenti del salario minimo e i tagli fiscali per le famiglie.15 La continua crescita positiva dei salari reali, unita alle misure di sostegno del governo, potrebbe sostenere i consumi interni. Tuttavia, ciò comporta anche rischi per la competitività se la produttività non dovesse tenere il passo. Un aumento dei salari che supera costantemente i guadagni di produttività incrementa il costo unitario del lavoro per le imprese, potendo erodere la competitività delle esportazioni 16 e comprimere i margini di profitto aziendali, specialmente per le imprese esposte alla concorrenza internazionale o soggette alle tasse fisse sugli extraprofitti.

Tabella 2: Sintesi delle Statistiche Salariali di Febbraio 2025 (Ungheria)

IndicatoreValore (HUF)Variazione Annua (%)
Salario Medio Lordo661.000+9.3
Salario Medio Netto (senza benefici)439.800+9.3
Salario Mediano Netto371.000N.D.
Crescita Salario Reale (%)N.A.+3.5

Fonte: Dati KSH riportati il 17 aprile 2025.8 N.D. = Non Disponibile (tasso di crescita annuo per il mediano non esplicitato per Feb 2025). N.A. = Non Applicabile.

4. Sviluppi Politici e Regolamentari Chiave

  • Decisione della Corte Costituzionale sullo Scambio sul Posto Solare:
    Il 17 aprile, la Corte Costituzionale ha annullato parti di un decreto governativo che eliminavano retroattivamente la possibilità di optare per lo scambio sul posto annuale (‘szaldó’) per gli impianti solari domestici le cui richieste erano state presentate tra l’8 e il 12 settembre 2023.8 La Corte ha stabilito che l’applicazione retroattiva violava il divieto costituzionale di legislazione retroattiva con effetti negativi per i cittadini, ledendo il principio della certezza del diritto sancito dall’Articolo B(1) della Legge Fondamentale.17 Secondo la Corte, non è stata fornita alcuna giustificazione per la data limite retroattiva del 7 settembre.17 La decisione concede al governo tempo fino al 31 maggio 2025 per modificare la normativa (annullamento ‘pro futuro’).18 Il caso è scaturito dal ricorso di un cittadino a cui era stato negato lo scambio sul posto nonostante avesse presentato domanda quando era legalmente consentito.17 Questa sentenza rappresenta un controllo sul potere del governo di implementare cambiamenti normativi improvvisi e retroattivi, potenziando la certezza del diritto ma creando anche sfide per l’attuazione delle politiche governative nel settore delle energie rinnovabili. Sebbene la sentenza riguardi specificamente la retroattività per un breve lasso di tempo, evidenzia le tensioni e le incertezze più ampie che circondano i regimi di sostegno alle energie rinnovabili in Ungheria, senza modificare la politica generale di abbandono dello scambio sul posto annuale per i nuovi richiedenti dal 2024.19
  • Commenti del Ministro Nagy sulla Vigilanza delle Fondazioni MNB:
    Durante il Kormányinfó, interrogato sul suo ruolo durante le controversie relative alle spese delle fondazioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB), il Ministro Nagy ha affermato di non essere Vicepresidente della MNB quando le fondazioni furono create e di essersi dimesso rapidamente da una posizione nel consiglio di amministrazione che ricopriva. Ha negato di aver “assistito” alla presunta cattiva gestione.8 Questa dichiarazione sembra contraddire la sua biografia ufficiale governativa, che indica il suo incarico di Vicepresidente della MNB dal 2015 al 2020, periodo che si sovrappone a significative attività e controversie delle fondazioni.11 L’apparente discrepanza solleva interrogativi sulla trasparenza e la responsabilità riguardo alla gestione passata dei fondi pubblici nella sfera della MNB, potendo incidere sulla fiducia pubblica e sulla percezione della governance.10

5. Contesto Esterno e Altre Notizie Rilevanti

  • Taglio dei Tassi di Interesse della Banca Centrale Europea (BCE):
    Il 17 aprile, la BCE ha ridotto il suo tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 2,25%.8 Secondo quanto riportato dai media ungheresi, la BCE ha citato un percorso inflazionistico soddisfacente ma ha avvertito che i rischi di guerre commerciali potrebbero frenare la crescita economica dell’Eurozona e restringere le condizioni finanziarie. Le decisioni future rimarranno dipendenti dai dati.8 La mossa della BCE crea un ambiente monetario leggermente più accomodante nell’Eurozona, offrendo potenzialmente maggiore flessibilità alla MNB. Tuttavia, è probabile che i fattori interni – inflazione più elevata 2, orientamento fiscale espansivo 2 – rimangano i principali motori della politica monetaria ungherese.
  • Altre Notizie Ungheresi (17 Aprile):
  • Scoperta Gas MOL: Sono emerse notizie sulla scoperta di tre nuovi giacimenti di gas naturale in Ungheria da parte di MOL.24 Questo potrebbe avere un impatto positivo sulla diversificazione dell’approvvigionamento energetico nazionale, sebbene i dettagli sulla scala e sulla redditività siano probabilmente in attesa.
  • Interruzione Servizi OTP Bank: Annunciata manutenzione programmata con conseguente temporanea indisponibilità dei pagamenti con carta.25 Si tratta di una notizia operativa minore con potenziale disagio a breve termine per i clienti.
  • Sospetto Caso di Afta Epizootica (FMD): Riportato un caso sospetto di afta epizootica in un allevamento bovino a Rábapordány.25 Se confermato e diffuso, potrebbe avere un impatto economico negativo sull’agricoltura e sulle esportazioni.
  • Indagine UE sull’Ufficio MCC di Bruxelles: Menzionata l’avvio di un’indagine da parte dell’UE sull’ufficio di Bruxelles del Mathias Corvinus Collegium.25 Principalmente di natura politica, potrebbe avere implicazioni economiche indirette legate alle relazioni con l’UE e alla percezione dei finanziamenti.

6. Considerazioni Conclusive

La giornata del 17 aprile 2025 ha fornito importanti aggiornamenti sul percorso fiscale dell’Ungheria, sulle dinamiche del mercato del lavoro e sull’ambiente legale/regolamentare. Il governo ha presentato un quadro di bilancio per il 2026 che cerca di bilanciare le ambizioni di spesa pre-elettorali con obiettivi fiscali dichiarati, pur riconoscendo un indebolimento delle prospettive per il 2025 e confermando la dipendenza dalle tasse sugli extraprofitti. I dati economici offrono segnali contrastanti: la continua crescita dei salari reali sostiene la domanda, ma la crescita nominale sta rallentando e persistono significative disparità regionali. La sentenza della Corte Costituzionale sullo scambio sul posto solare segna un punto rilevante nel controllo del potere regolatorio nel delicato settore energetico. Questi sviluppi interni si collocano in un contesto europeo caratterizzato da cauti aggiustamenti della politica monetaria da parte della BCE.

FONTI

  1. Hungary sees 2025 budget deficit above target at around 4% – TradingView, accessed April 17, 2025, https://www.tradingview.com/news/reuters.com,2025:newsml_L8N3QV1F9:0-hungary-sees-2025-budget-deficit-above-target-at-around-4/
  2. Nagy Márton: a kormány elfogadta a 2026 … – Nemzeti Hírügynökség, accessed April 17, 2025, https://mti.hu/hirek/2025/04/17/nagy-marton-kormany-elfogadta-2026-os-koltsegvetes-fobb-szamait
  3. Nagy Márton: elkészült a 2026-os költségvetés, majd jövőre indulhat be a gazdaság és csökkenhet az infláció – HVG, accessed April 17, 2025, https://m.hvg.hu/gazdasag/20250417_Nagy-Marton-2026-koltsegvetes-gdp-inflacio-ado?utm_medium=Social&utm_source=Facebook&fbclid=IwY2xjawJt5X9leHRuA2FlbQIxMQABHntuW-chjE7UOf26c28wds5c7lRi255PfHlkfL97hQAHnxFhJ_qtBMui2oJM_aem_dFmHUb2f5W4v7a0aMfGBZQ
  4. 3,7 százalékos hiány, 4 százalék fölötti növekedés, marad az extraprofitadó – Nagy Márton bejelentéseket tesz – Economx, accessed April 17, 2025, https://www.economx.hu/magyar-gazdasag/nagy-marton-kormanyinfo-bejelentes.807916.html
  5. Hungary Economy Minister Says Hungary’s G – Moomoo, accessed April 17, 2025, https://www.moomoo.com/news/flash/20249893/hungary-economy-minister-says-hungary-s-government-targets-3-7
  6. Europe Daily News, 17 April 2025 | Insights – Mayer Brown, accessed April 17, 2025, https://www.mayerbrown.com/en/insights/publications/2025/04/europe-daily-news/europe-daily-news-apr1725
  7. magyar gazdaság – Portfolio.hu, accessed April 17, 2025, https://www.portfolio.hu/cimke/magyar%20gazdas%C3%A1g
  8. Gazdaság rovat | hvg.hu, accessed April 17, 2025, https://hvg.hu/gazdasag
  9. Kormányinfó: emelkednek a kormány hiánycéljai, maradnak az extraprofitadók – Portfolio.hu, accessed April 17, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250417/kormanyinfo-emelkednek-a-kormany-hianyceljai-maradnak-az-extraprofitadok-755751
  10. Gulyás Gergely: a 2026-os költségvetés a békére épít – MTI, accessed April 17, 2025, https://mti.hu/hirek/2025/04/17/gulyas-gergely-2026-os-koltsegvetes-bekere-epit
  11. Amikor az MNB-alapítványokról kérdezték, Nagy Márton elfelejtette, mikor volt az MNB alelnöke – Nyugat.hu, accessed April 17, 2025, https://www.nyugat.hu/cikk/363691_amikor_az_mnb_alapitvanyokrol_kerdeztek_nagy_mikor
  12. Czomba Sándor: februárban 9,3 százalékkal, több mint 661 ezer …, accessed April 17, 2025, https://kormany.hu/hirek/czomba-sandor-februarban-93-szazalekkal-tobb-mint-661-ezer-forintra-nott-az-atlagkereset
  13. 661 ezer forint volt a februári bruttó átlagkereset – Behaviour, accessed April 17, 2025, https://behaviour.hu/661-ezer-forint-volt-a-februari-brutto-atlagkereset/
  14. Így keresnek ma a magyarok, mutatjuk térképen – Bankmonitor, accessed April 17, 2025, https://bankmonitor.hu/mediatar/cikk/igy-keresnek-ma-a-magyarok-mutatjuk-terkepen/
  15. Tovább nőtt a hazai átlagbér és közelít az újabb álomhatár felé – Mandiner, accessed April 17, 2025, https://mandiner.hu/gazdasag/2025/04/tovabb-nott-a-hazai-atlagber-es-kozelit-az-ujabb-alomhatar-fele
  16. Bérnövekedés vagy inflációs csapda? Magyarország útja az 1000 eurós minimálbér felé, accessed April 17, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/17/fizetesek-minimalber-europai-unios-munkaber-keresetek-effektiv-minimalber/
  17. Gazdaság: Döntött az Alkotmánybíróság: Alaptörvény-sértően fosztották meg a szaldóelszámolástól a háztartási napelemeseket | hvg.hu, accessed April 17, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250417_alaptorveny-seres-szaldoelszamolas-napelemes-rendszerek
  18. Napelemesek javára döntött az Alkotmánybíróság, és gondolkodási időt adott a kormánynak, accessed April 17, 2025, https://index.hu/belfold/2025/04/17/alkotmanybirosag-napelem-szaldoelszamolas-visszamenoleges-hatalyu-jogalkotas-alaptorveny-ellenesseg/
  19. Solar Panel Owners Appeal to the Constitutional Court – CEE Legal Matters, accessed April 17, 2025, https://ceelegalmatters.com/hungary/28297-solar-panel-owners-appeal-to-the-constitutional-court
  20. Reagált az Európai Központi Bank, miután Kósa Lajos megpróbálta őket belekeverni az MNB-ügybe – Telex, accessed April 17, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/16/kosa-lajos-fidesz-alelnok-mnb-ugy-europai-kozponti-bank-jogi-velemeny
  21. Simor András: A kormány alaptalanul hárítja a politikai felelősséget az MNB-botrányban, accessed April 17, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250415_Simor-Andras-Nincs-alapja-hogy-a-kormany-az-EKB-dontesevel-takarozik-MNB-ugyben
  22. Súlyos hatásai lehetnek a kereskedelmi háborúnak az EKB szerint – Portfolio.hu, accessed April 17, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250417/sulyos-hatasai-lehetnek-a-kereskedelmi-haborunak-az-ekb-szerint-755735
  23. Gazdaság: Kamatot vágott az EKB | hvg.hu, accessed April 17, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250417_Kamatot-vagott-az-EKB
  24. Soha ennyi riasztás még nem volt az unióban – Magyarország az élmezőnyben – Infostart, accessed April 17, 2025, https://infostart.hu/tudomany/2025/04/17/soha-ennyi-riasztas-meg-nem-volt-az-unioban-magyarorszag-az-elmezonyben
  25. Hírek | hvg.hu, accessed April 17, 2025, https://hvg.hu/

Friss hírek | Világgazdaság, accessed April 17, 2025, https://www.vg.hu/friss-hirek