1. Sintesi Esecutiva
La giornata del 12 maggio 2025 è stata segnata da sviluppi significativi per l’economia ungherese, dominati dalla pubblicazione di dati fiscali preoccupanti e da un importante discorso politico del Primo Ministro Viktor Orbán. Il Ministero delle Finanze ha comunicato un drastico peggioramento del saldo di bilancio dello stato centrale per aprile, evidenziando un deficit considerevolmente più ampio rispetto ai mesi precedenti.1 Questo dato si inserisce in un contesto di crescente pressione fiscale, caratterizzato da un elevato deficit accumulato nel primo trimestre, costi crescenti per il servizio del debito e tensioni irrisolte con l’Unione Europea riguardo allo stato di diritto, che hanno portato alla perdita di fondi comunitari cruciali.2 Contemporaneamente, il Primo Ministro Orbán, intervenendo a Budapest, ha collegato le sfide economiche dell’Ungheria e dell’Europa alle politiche dell’UE, alla guerra in Ucraina e alla presunta erosione della sovranità nazionale, criticando aspramente le istituzioni di Bruxelles e ribadendo la sua ferma opposizione a un potenziale disaccoppiamento energetico dalla Russia e all’adesione dell’Ucraina all’UE.4 Le discussioni in corso a livello europeo su un possibile divieto delle importazioni energetiche russe entro il 2027/2028 forniscono un ulteriore contesto alle dichiarazioni del governo.5
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2. Pubblicazione Indicatore Economico Chiave: Saldo di Bilancio Aprile 2025
Il 12 maggio 2025, il Ministero delle Finanze ungherese ha reso noto il dato relativo al saldo di bilancio del governo centrale per il mese di aprile. Il risultato ha mostrato un deficit pari a −2.851,5 miliardi di HUF.1 Questa cifra rappresenta un notevole ampliamento del disavanzo rispetto al deficit di −831,2 miliardi di HUF registrato a marzo 1, segnalando un deterioramento significativo della posizione fiscale mensile.
Questo dato mensile si aggiunge a un quadro già teso. Il deficit di cassa del settore governativo accumulato nel primo trimestre del 2025 (gennaio-marzo) aveva già raggiunto i 2.550 miliardi di HUF (circa 62,7 miliardi di euro), pari al 61-62% dell’obiettivo di deficit previsto dal governo per l’intero anno.2 Sebbene una certa concentrazione delle spese all’inizio dell’anno fosse attesa (“front-loading”), in parte legata alla struttura delle uscite pianificate 3, l’entità del deficit accumulato fino ad aprile solleva interrogativi sulla capacità del governo di rispettare gli obiettivi fiscali annuali (originariamente fissati al 3,7% del PIL, ma con proiezioni riviste da analisti verso il 4,0% o addirittura il 5,0% 2).
Gli analisti identificano diversi fattori strutturali alla base di questi ampi deficit. Un elemento chiave è il forte aumento dei pagamenti per interessi sul debito pubblico, che nel primo trimestre sono cresciuti del 25% su base annua, raggiungendo 1.553,7 miliardi di HUF (circa 4,05 miliardi di euro).2 Specifiche scadenze per il pagamento degli interessi su alcune serie di Titoli di Stato Premium Ungheresi (destinati al retail) e su obbligazioni in valuta estera (dollari) hanno contribuito in modo significativo alle uscite nei primi mesi dell’anno.3
L’accelerazione del deficit registrata ad aprile, che segue un primo trimestre già molto pesante, suggerisce che la spiegazione legata al solo “front-loading” delle spese potrebbe non essere sufficiente a descrivere pienamente lo squilibrio fiscale. Potrebbe indicare spese significativamente superiori alle previsioni, entrate inferiori alle attese, o una combinazione di entrambi, intensificando la pressione sul raggiungimento dell’obiettivo di deficit annuale. Questa traiettoria fiscale in peggioramento rende l’economia ungherese più esposta. L’elevato deficit, alimentato in parte dai crescenti costi del servizio del debito, aumenta la vulnerabilità alle fluttuazioni dei tassi di interesse e al sentiment degli investitori. Ciò è particolarmente rilevante alla luce delle preoccupazioni espresse dalle agenzie di rating (Standard & Poor’s ha abbassato l’outlook a negativo ad aprile 2025 citando “debito crescente e debole credibilità delle politiche” 2) e degli elevati rendimenti richiesti sui titoli di stato ungheresi (citati al 10,5% in analisi recenti 2). Un deficit elevato richiede maggiori emissioni di debito, e costi per interessi crescenti assorbono una quota maggiore del bilancio, creando un potenziale circolo vizioso e rendendo il finanziamento sui mercati più rischioso e costoso.
Tabella 1: Saldo Mensile del Bilancio Ungherese (Gennaio-Aprile 2025)
Mese (2025) | Saldo Effettivo (Miliardi HUF) | Saldo Cumulato (Miliardi HUF) |
Gennaio | -67,8 | -67,8 |
Febbraio | -1.655,0 | -1.722,8 |
Marzo | -831,2 | -2.554,0 |
Aprile | -2.851,5 | -5.405,5 |
Fonte: Ministry of Finance, Investing.com 1
3. Narrativa Economica del Governo: Discorso del PM Orbán del 12 Maggio
Il 12 maggio 2025, il Primo Ministro Viktor Orbán ha tenuto un discorso programmatico alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione Europea, svoltasi a Budapest.4 Il messaggio centrale ha dipinto l’Europa come “ricca ma debole”, definendo questa combinazione “la più pericolosa” e sostenendo la necessità di un ritorno alla sovranità nazionale e a parlamenti nazionali più forti come soluzione.4
Dal punto di vista economico, Orbán ha dichiarato fallita la strategia basata sulle sanzioni contro la Russia e sul disaccoppiamento dall’energia russa a basso costo (“Questa guerra è persa”). Ha affermato che l’Europa ha abbandonato il suo precedente modello economico di successo (basato su energia russa a buon mercato e tecnologia tedesca avanzata) senza averlo sostituito con nulla.4 Ha inoltre collegato direttamente la stagnazione economica europea alla guerra in Ucraina e ai fondi ad essa destinati, suggerendo che tali risorse avrebbero potuto stimolare la crescita se fossero rimaste all’interno dell’economia dell’UE.7
Orbán ha criticato aspramente le istituzioni di Bruxelles, accusandole di minare la sovranità nazionale e di tentare di centralizzare il potere, citando i fondi UE trattenuti all’Ungheria come esempio di coercizione politica.4 Ha specificamente avvertito che le proposte dell’UE che impongono un disaccoppiamento energetico dalla Russia “devasterebbero l’economia ungherese”.4
Riguardo alla potenziale adesione dell’Ucraina all’UE, ha ribadito la sua forte opposizione, sostenendo che continuare a sostenere il conflitto aggraverebbe la crisi e che l’adesione dell’Ucraina, specialmente con i meccanismi di finanziamento e le politiche energetiche proposte, “manderebbe in bancarotta l’economia ungherese”.4 Ha inquadrato questa opposizione come una difesa delle famiglie ungheresi.4
Emerge una chiara divergenza tra la narrativa presentata da Orbán il 12 maggio e le analisi economiche disponibili. Mentre il Primo Ministro attribuisce le difficoltà economiche principalmente a fattori esterni (politiche UE, guerra, sanzioni), diverse analisi sottolineano il peso determinante di fattori fiscali interni: l’impennata dei costi per interessi 2, le scelte di spesa domestica (come i tagli fiscali citati in 2) e, in modo critico, l’impatto della perdita di oltre 1 miliardo di euro di fondi UE a causa delle dispute sullo stato di diritto.2 Questa discrepanza suggerisce una strategia politica volta a deviare l’attenzione dalle responsabilità delle politiche interne verso attori esterni.
Inoltre, Orbán collega esplicitamente l’opposizione alle politiche energetiche dell’UE (disaccoppiamento dalla Russia) all’opposizione all’adesione dell’Ucraina all’UE, presentandole entrambe come minacce esistenziali per l’economia e la sovranità dell’Ungheria.4 Non si tratta di questioni separate nella sua retorica: la proposta di disaccoppiamento energetico, vista come devastante, è inserita nel contesto della potenziale adesione ucraina e legata a un presunto schema più ampio di Bruxelles per scavalcare gli interessi nazionali. Questa narrazione unificata trasforma la resistenza a specifiche politiche UE in una difesa della sovranità nazionale e della sopravvivenza economica, rafforzando la sua posizione politica interna contro le pressioni esterne percepite.
4. Contesto Economico Sottostante e Preoccupazioni Fiscali (rilevanti al 12 Maggio)
Le notizie del 12 maggio si inseriscono in un contesto economico generale complesso per l’Ungheria. L’economia nazionale ha registrato una contrazione nel primo trimestre del 2025.7 Persistono preoccupazioni per l’inflazione (al 4,5% secondo un’analisi, contro un obiettivo del 3,2% 2) e la crescita del PIL appare più lenta del previsto (stime recenti indicano un 2,5% contro un 3,4% precedente 2).
Analisti, come quelli di OTP Bank citati in un report 2, avvertono che le dinamiche del debito ungherese sono insostenibili senza misure di austerità. Ciò è particolarmente vero alla luce di iniziative costose come gli sgravi fiscali per le famiglie e le madri (che si stima costeranno l’1% del PIL entro il 2029 2). Nonostante questi venti contrari, il governo mantiene obiettivi ambiziosi per il 2025.7
Un fattore critico, evidenziato nelle analisi 2, è la perdita di oltre 1 miliardo di euro di fondi UE nel 2025 a causa delle dispute sullo stato di diritto. Questo include fondi di coesione congelati, esborsi del Piano di Ripresa e Resilienza bloccati e un “meccanismo di compensazione” UE che recupera multe per violazioni in materia di asilo. Questi fondi erano precedentemente considerati cruciali per compensare i deficit e finanziare investimenti.2 Il conflitto con l’UE su questioni relative allo stato di diritto (come la politicizzazione della giustizia, la corruzione e la limitazione della libertà dei media 2) non è quindi solo una questione politica, ma ha conseguenze fiscali dirette e gravi, che contribuiscono ad aggravare il deficit di bilancio riportato oggi. La retorica anti-Bruxelles di Orbán 4, sebbene politicamente utile sul piano interno, contribuisce direttamente alle difficoltà economiche evidenziate dai dati.
La combinazione di deficit elevati, debito crescente, incertezza politica e conflitto con l’UE ha portato a outlook negativi da parte delle agenzie di rating (come S&P 2) e a costi di finanziamento elevati (rendimenti al 10,5% menzionati 2), segnalando la cautela degli investitori.2
Il governo si trova di fronte a un difficile dilemma politico-economico: mantenere il sostegno popolare attraverso spese e tagli fiscali 7, perseguire il consolidamento fiscale richiesto dai mercati e dagli analisti 2, e gestire le ricadute economiche dei suoi conflitti politici con l’UE.2 L’ampio deficit di aprile suggerisce che il raggiungimento simultaneo di questi obiettivi sta diventando sempre più problematico. La ricerca di spesa populista rende più difficile il consolidamento; il consolidamento fiscale potrebbe richiedere tagli impopolari; la riconciliazione con l’UE potrebbe necessitare di cambiamenti politici che il governo non sembra disposto a fare.
5. Ambiente Esterno: Sviluppi della Politica Energetica UE
Le forti dichiarazioni del Primo Ministro Orbán del 12 maggio 4 riguardo all’impatto devastante di un potenziale disaccoppiamento energetico UE dalla Russia acquistano rilevanza alla luce delle discussioni in corso a livello europeo. Recenti roadmap della Commissione Europea, nell’ambito dell’iniziativa REPowerEU, mirano a eliminare gradualmente le importazioni di energia russa, con un obiettivo specifico per il gas russo fissato entro la fine del 2027.5 Proposte legislative attese per giugno 2025 dovrebbero includere misure come il divieto di nuovi contratti per il gas russo e potenziali restrizioni sull’uranio russo.5 Sebbene la data specifica del 2028 menzionata in alcune fonti ungheresi 9 si allinei a questo orizzonte temporale più ampio, i piani della Commissione sembrano indicare la fine del 2027 come scadenza chiave.5
È importante notare che l’approvazione di questi piani richiederà una maggioranza qualificata tra gli stati membri, il che significa che singoli paesi, come l’Ungheria, non potranno bloccarli da soli.6 In questo contesto, le energiche dichiarazioni di Orbán del 12 maggio possono essere interpretate come una manovra politica preventiva. Affermando con forza che questi piani “devasterebbero” l’economia ungherese prima che siano finalizzati e votati, il governo mira a consolidare l’opposizione interna, potenzialmente influenzare altri stati membri scettici e creare una leva politica per negoziare deroghe o ritardi, posizionando l’Ungheria come vittima delle politiche di Bruxelles.
6. Altre Notizie Interne Rilevanti (Minori)
Tra le altre notizie del giorno, il portale ungherese 24.hu ha riportato il 12 maggio che l’Amministrazione Nazionale delle Imposte e delle Dogane (NAV) ha riscontrato errori in centinaia di migliaia di dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche, fornendo indicazioni ai contribuenti su come evitare sanzioni.11 Sebbene non si tratti di un evento macroeconomico di primo piano, riflette processi amministrativi con un impatto sulle famiglie. Diverse altre fonti di notizie ungheresi consultate per notizie economiche specifiche del 12 maggio sono risultate inaccessibili 9 o contenevano principalmente notizie non economiche per questa data.9
7. Conclusioni dell’Analista
Il netto peggioramento del saldo di bilancio di aprile, comunicato il 12 maggio 2025, sottolinea le significative sfide fiscali che l’Ungheria deve affrontare. L’ampio deficit mensile si aggiunge a un primo trimestre già gravato da uscite elevate, in particolare per il servizio del debito, mettendo sotto forte pressione il raggiungimento degli obiettivi fiscali annuali.
Contemporaneamente, il discorso del Primo Ministro Orbán ha offerto una narrativa politica che attribuisce le difficoltà economiche principalmente a fattori esterni – le politiche dell’UE percepite come ostili, le sanzioni e la guerra in Ucraina. Questa interpretazione diverge dalle analisi che evidenziano il ruolo cruciale dei fattori interni, tra cui l’aumento dei costi del debito, le scelte di spesa discrezionali e, soprattutto, l’impatto negativo derivante dalla perdita di fondi UE a causa delle persistenti dispute sullo stato di diritto.
L’outlook economico per l’Ungheria appare complesso e incerto. La confluenza di dati fiscali deboli, tensioni politiche con l’UE e le potenziali ricadute delle future politiche energetiche europee crea un contesto difficile. Aumentano i rischi per gli investitori e il governo potrebbe trovarsi costretto a compiere scelte difficili tra il necessario consolidamento fiscale e il mantenimento di misure popolari. I rischi chiave identificati – una traiettoria del debito potenzialmente insostenibile senza un accesso pieno ai fondi UE, possibili declassamenti del rating sovrano, pressioni sulla valuta e la difficoltà politica nell’attuare riforme strutturali credibili – rimangono al centro dell’attenzione.2
FONTI
- Hungary Budget Balance – Investing.com, accessed May 12, 2025, https://www.investing.com/economic-calendar/hungarian-budget-balance-1230
- Hungary’s Fiscal Tightrope: Deficits, Debt, and the Cost of Defiance – AInvest, accessed May 12, 2025, https://www.ainvest.com/news/hungary-fiscal-tightrope-deficits-debt-cost-defiance-2505/
- Significant Hungarian budget deficit in March | snaps – ING Think, accessed May 12, 2025, https://think.ing.com/snaps/significant-hungarian-budget-deficit-in-march/
- PM Orbán: Europe is rich but weak, and this is the … – About Hungary, accessed May 12, 2025, https://abouthungary.hu/blog/pm-orban-europe-is-rich-but-weak-and-this-is-the-most-dangerous-combination
- REPowerEU Roadmap: Phasing-out the Last Russian Energy Imports | Think Tank Europa, accessed May 12, 2025, https://thinkeuropa.dk/en/explainer/2025-05-repowereu-roadmap-phasing-out-the-last-russian-energy-imports
- EU plans to end Russian gas imports by end of 2027 – Carbon Brief, accessed May 12, 2025, https://www.carbonbrief.org/daily-brief/eu-plans-to-end-russian-gas-imports-by-end-of-2027/
- Prime Minister Viktor Orbán on the Kossuth Radio … – About Hungary, accessed May 12, 2025, https://abouthungary.hu/speeches-and-remarks/prime-minister-viktor-orban-on-the-kossuth-radio-programme-good-morning-hungary-6821bb021ff21
- Hungary political briefing: Economy strategy for 2025 – China-CEE Institute, accessed May 12, 2025, https://china-cee.eu/2025/03/05/hungary-political-briefing-economy-strategy-for-2025-hungary/
- Híradó, 2025. május 12. 18:00 | hirado.hu, accessed May 12, 2025, https://hirado.hu/video/2025/05/12/hirado-2025-majus-12-1800
- Híradó, 2025. május 12. 10:00 | hirado.hu, accessed May 12, 2025, https://hirado.hu/video/2025/05/12/hirado-2025-majus-12-1000
- A nap legfontosabb hírei – 2025. május 12. – 24.hu, accessed May 12, 2025, https://24.hu/belfold/2025/05/12/a-nap-legfontosabb-hirei-2025-majus-12/
- accessed January 1, 1970, https://24.hu/gazdasag/
- accessed January 1, 1970, https://hirado.hu/gazdasag/
- Trump: Az EU sok szempontból aljasabb, mint Kína – 24.hu, accessed May 12, 2025, https://24.hu/kulfold/2025/05/12/trump-eu-kina-aljas-buntetovam-beszolas/