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Etica ed Economia: Villaggi Impresa in Madagascar e nel mondo

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villaggi impresa nel mondo Etica ed Economia
villaggi impresa nel mondo Etica ed Economia

Che cosa hanno in comune Bassano del Grappa con Mahajanga in Madagascar, Marijampolė in Lituania, l’etica con l’economia?

Tra il 1995 e il 2001 il dott. Chiminazzo promuove la nascita di 30 Scuole di “Etica ed Economia” a partire dalla fondazione di Bassano del Grappa, all’interno del progetto “Globalizzazione della solidarietà” che prevede la costituzione di Scuole di “Etica ed Economia” nel mondo.

In questo articolo parleremo di Etica ed Economia come nuova disciplina per lo sviluppo della società attraverso l’esperienza dei “Villaggi Impresa” (VIM), ovvero piccoli distretti economici nei quali la solidarietà tra le persone impegnate favorisce lo sviluppo di interi territori. Vedremo il video Mahajanga, realizzato dalla responsabile del progetto in Madagascar e le foto di un altro villaggio a Marijampolė in Lituania.

Ringraziamo il dott. Tullio Chiminazzo per il tempo dedicatoci in questa intervista e la passione mostrata, per aver ricordato che la felicità si raggiunge quando si cura anche l’aspetto spirituale e non solo l’aspetto quantitativo della ricchezza.

Ringraziamo Elio Baccilieri – uno dei trenta firmatari l’atto fondativo del Movimento Etica ed Economia, del 17 maggio 2001, per averci portato le fotografie del villaggio a cui ha contribuito a partecipare in qualità di responsabile del progetto per conto della azienda Niku, partner del progetto. Il racconto fotografico ha stimolato i ricordi che hanno permesso di cogliere le sfumature e i retroscena dell’esperienza.

Ringraziamo Beatrice Fortunato – Segreteria e Organizzazione di Fondazione Etica ed Economia di Bassano del Grappa, Comitato Esecutivo della Fondazione per aver partecipato all’incontro.

Potrebbe raccontarci il suo percorso? Che cosa l’ha portata a occuparsi di etica ed economia?

Sono nato nel 1953 e fin da bambino ho iniziato a preoccuparmi dei problemi della vita, perché è una cosa che mi ha sempre interessato. Sono nato in una famiglia molto povera, un aspetto che ha segnato profondamente tutta la mia esistenza. Come spesso accade, molti dimenticano le proprie origini umili, ma per me è stato diverso.

Ho seguito il mio percorso scolastico presso un istituto tecnico di ragioneria, dove mi sono diplomato. Ho sempre avuto una grande passione per questa materia e ho iniziato a lavorare come ragioniere commercialista in Italia.

Nel pieno della mia attività professionale, quando ero impegnato giorno e notte, ho preso la decisione, maturata già prima di intraprendere la carriera di ragioniere, di laurearmi in giurisprudenza all’Università di Padova. Ho scelto Padova perché, come sicuramente saprà, dopo Bologna, è una delle università più riconosciute a livello mondiale.

Per conciliare lo studio con il lavoro, studiavo dalle due alle sette del mattino, ogni giorno. Alle sette dovevo essere in studio per adempiere ai miei doveri professionali. La mia esperienza è partita dal basso, diversamente da quanto accade di solito, dove prima si va all’università, ci si laurea e poi si inizia a lavorare. Io ho fatto il contrario: ho cominciato a lavorare a cinque anni, poi ho frequentato le scuole e mi sono laureato nel 1994-95, all’età di 42 anni.

La svolta è avvenuta nei primi anni ’90, quando ho incontrato il professor Ulderico Bernardi, sociologo, e il professor Ferruccio Bresolin, economista. Con loro ho iniziato una grande avventura nell’ambito dell’etica e dell’economia.

Anche se ero all’apice della mia carriera, lavorando spesso anche la domenica, ho avuto l’opportunità di collaborare con questi due docenti universitari e di avviare un percorso di ricerca che ha coinvolto anche altri imprenditori e professionisti.

Tutto ciò che si trova nel mio libro, {al quale abbiamo dedicato un articolo apposito} e tutto quello che riguarda lo studio della finanza legato a etica ed economia, ha origine proprio in quei primi anni ’90. È in quel periodo che, insieme a questi docenti, ho intuito la necessità di scrivere una nuova disciplina economica.

Come nasce la Fondazione Etica ed Economia e di che cosa si occupa?

Nel 1991 a Bassano del Grappa nasce, dall’impegno di professionisti e professori universitariimprenditoriuomini di cultura e delle isituzioni, Tullio Chiminazzo, Ulderico Bernardi e Ferrucio Bresolin il primo movimento per “Etica ed Economia”, sostenuto da altri professionisti e dall’impresa denominata Niko.

Da questo movimento nel 1995 ha origine la Fondazione Etica ed Economia, oggi storica Scuola d’Impresa della comunità bassanese.

La sua missione è formare “persone capaci di scelte e impegni motivati nell’azione sociale ed economica, ispirate dalla convinzione che esiste uno stretto rapporto di interdipendenza tra valori umani e scelte economiche, tale da produrre effetti vantaggiosi per l’umanità” (art. 2 dello Statuto).

Tra gli anni 90 e 2000 la Fondazione Etica ed Economia ha realizzato il primo ciclo di Master italiani in “Etica ed Economia”, il progetto “1% World Entreprise Solidarity”, ha finanziato la costruzione di Villaggi Impresa in Lituania e Madagascar e ha promosso decine di Scambi di capacità imprenditoriali tra giovani di tutto il mondo.

Nelle aree di intervento, la fondazione mira a dotare questi territori di modi di sviluppo basati sull’incrocio tra nuove imprenditorialità e fabbisogni sociali, capaci di implementare relazioni e collaborazioni. Per questo diviene necessaria la presenza di centri di formazione e condivisione delle conoscenze che incentivino la produzione sostenibile di beni relazionali e collettivi per la competitività.

“RAFFORZARE L’INTERDIPENDENZA TRA VALORI UMANI E SCELTE ECONOMICHE, IN MODO DA PRODURRE EFFETTI VANTAGGIOSI PER L’UMANITÀ.”

DA STATUTO DI FONDAZIONE ETICA ED ECONOMIA

Etica e Affari al giorno d’oggi: quali sono le intuizioni e limitazioni più significative dell’economia classica? Cosa va cambiato?

I tempi corrono: ci troviamo di fronte a un momento nel quale dobbiamo dire che dell’economia classica dobbiamo cambiare tutto. Io credo che l’economia dei tre secoli passati, due secoli e mezzo passati, sia sbagliata da applicare i giorni nostri. Ma perché? Perché nell’applicazione dell’economia l’umano, il bambino, il ragazzo, il giovane, l’anziano sono in qualche modo presi da tutto questo gioco economico che hanno come base culturale la loro. L’umanità non ha futuro se applica l’economia classica.

Nella parte centrale del mio studio, per spiegare questo concetto, mi sono interessato principalmente a tre autori: Adam Smith, Marx e Keynes, per spiegare al lettore che l’economia classica, partendo da Adam Smith, non è più adeguata per il futuro della nostra società.

Adam Smith, che tutti abbiamo studiato, ha posto le basi dell’economia classica. Successivamente, Marx ha introdotto idee di condivisione che apprezzo molto, e infine Keynes ha portato l’attenzione sull’intervento dello Stato nell’economia. Keynes ha capito che l’umanità è stanca di applicare teorie che non hanno più senso. Il dibattito si concentra su quanto lo Stato debba intervenire nell’economia, contrariamente a ciò che sostenevano gli economisti classici come Adam Smith, che credevano che l’economia si regolasse da sola.

Personalmente, mi sono sempre dichiarato un privatista, riconoscendo che le teorie classiche erano valide per il loro tempo. Tuttavia, dobbiamo considerare i momenti storici che stiamo vivendo. La mia risposta è che l’economia deve cambiare.

La direzione in cui siamo avviati richiede un salto evolutivo, soprattutto per gli imprenditori. Anche se la differenza tra la vecchia economia di mercato e la nuova disciplina che proponiamo, che chiamiamo etica ed economia, sembra minima, è invece fondamentale.

Le limitazioni più significative dell’economia classica sono emerse con due rivoluzioni: la rivoluzione informatica e la globalizzazione. Questi cambiamenti non permettono più di applicare la vecchia economia di mercato. Anzi, purtroppo, viene ancora applicata, portando a una degenerazione finanziaria che pesa enormemente sull’umanità.

Dobbiamo andare oltre la Responsabilità Sociale d’Impresa! Per le imprese più innovative, più pronte a cambiamenti disruptive l’obiettivo è l’Innovazione sociale ovvero la produzione di “valore condiviso” come ci insegna Michael Porter, il più insigne docente di strategia aziendale ad Harvard.

Cosa otterremo con questo? Cambieremo il modo in cui le imprese vedono sé stesse e promuoveremo sempre più il loro valore sociale, oltre che economico, in quanto strumenti fondamentali di sviluppo e benessere per tutti. L’imprenditore si deve sentire parte di questo sviluppo, deve sentire la responsabilità sociale del proprio ruolo.

In conclusione, se l’economia è efficienza, quando parliamo di “etica ed economia” ci spostiamo dal mero aspetto numerico e materiale e aggiungiamo la solidarietà, come aspetto spirituale, un processo di crescita dell’umano. La solidarietà non ha spazio – tempo, ma è una questione di processo per costruire una società migliore per i nostri figli. Confidiamo nella generazione dei giovanissimi, nella generazione alpha, che sviluppino un processo economico nuovo per cambiare le sorti dell’umanità, un “disegno della condivisione”. Un processo in cui lo sviluppo sia una crescita condivisa con l’attenzione all’altro.

A questo serve anche creare collegamenti continui tra le università e l’impresa, perché quando cresciamo culturalmente, portiamo il nostro contributo di persone coscienti alla società.

L’esperienza del “Villaggio Impresa” in Madagascar (1999)

In che cosa consiste il progetto?

Insegnare come si fa impresa, fare impresa e creare lo sviluppo attraverso i “villaggi solidali”.

Questo è, in poche parole, lo scopo di una quanto mai indovinata iniziativa di solidarietà denominata Villaggio-Impresa in Madagascar. Grazie alla collaborazione di aziende che con grande disponibilità hanno partecipato a questo progetto, venti giovani malgasci, aspiranti imprenditori, hanno svolto presso di esse un periodo formativo, terminato il quale sono rientrati a Mahajanga, località a Nord Ovest dell’Isola di Madagascar, per avviare una quindicina di aziende.
Una di queste è un laboratorio di panificazione e pasticceria, la cui realizzazione ha trovato il sostegno anche delle aziende produttrici e fornitrici di macchinari e materie prime per il settore che hanno risposto all’invito del Gruppo panificatori dell’Assoartigiani donando attrezzature, materiali e somme di denaro.
Il presidente dei panificatori Ruggero Garlani, presso il cui forno due giovani malgasci, Silvie e Palemond, avevano peraltro avuto modo di imparare a fare il pane, ha fatto parte della delegazione di imprenditori che si sono recati in Madagascar per dare la loro assistenza nella fase di allestimento dei laboratori e per l’inaugurazione dei capannoni che li ospitano. (Fonte: confartigianatovicenza.it)

Villaggio Impresa Madagascar – Mahajanga, video a cura della Dott.ssa responsabile del progetto

Ho chiesto alla responsabile di etica ed economia in Madagascar nella città di Mahajanga, di realizzare un video sul progetto del Villaggio Impresa. In soli cinque minuti, ha chiesto a un operatore di creare questo video e il risultato è stato di sei minuti davvero interessanti. In quel breve tempo, si racconta tutta la nostra storia, offrendo una panoramica molto completa. Potrei darvi migliaia di risposte a partire dal filmato, per questo invito i vostri lettori e le vostre lettrici a dedicare 5 minuti del loro tempo a guardarlo.

Come venivano identificate le aziende?

Intorno a noi giravamo moltissime aziende, ma hanno partecipato in circa 20-30. Le aziende venivano identificate in base alle tipologie e alle persone del luogo. Tra le aziende che si candidavano a partecipare al progetto ve ne erano alcune a noi note, altre no. Ma le aziende non dovevano essere solo aziende che accoglievano dipendenti e basta, ma che erano davvero interessate ad andare nel paese e mostrare come fare impresa. Erano aziende che avevano capito il concetto di solidarietà nel sistema impresa. Lo scambio di capacità imprenditoriali era reciproco e i dipendenti della sede italiana, ne venivano molto arricchiti in termini di ampliamento della visione del mondo.

 “Se i paesi sviluppati possono validamente contribuire attraverso la condivisione di conoscenze e competenze allo sviluppo dei paesi poveri, popoli come quello malgascio -sostiene Chiminazzo – possono aiutare gli abitanti dei paesi ricchi a recuperare quell’umanità che i paesi occidentali stanno progressivamente perdendo”.

Tullio Chiminazzo, 28 agosto 2007, quarto forum mondiale Nord Sud organizzato dal Movimento Mondiale delle scuole di Etica ed Economia, dalle fondazioni Etica ed Economia di Roma e Bassano del Grappa www.permicro.it

Marijampolė – Lituania

Fonte foto: Elio Baccilieri

Homo Ethicus Œconomicus: intervista all’autore Tullio Chiminazzo

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Abbiamo avuto il piacere di intervistare il dott. Tullio Chiminazzo, autore del libro “Homo Ethicus Œconomicus – Economia, Felicità e Valore“, edito da Armando Editore e promotore del Comitato, ad experimentum, della “Scuola Etica ed EconomiaUniversitatis Bassanensis Schola de negotiis gerendis” (Scuola d’impresa della Comunità bassanese).

Chiminazzo, tra il 1995 e il 2001 promuove la nascita di 30 Scuole di “Etica ed Economia”, sviluppa il progetto “Globalizzazione della solidarietà” che prevede la costituzione di Scuole diEtica ed Economia” nel mondo, e la creazione dei “Villaggi Impresa” (VIM), ovvero piccoli distretti economici nei quali la solidarietà tra le persone impegnate favorisce lo sviluppo di interi territori, ai quali abbiamo dedicato un articolo teso a raccontare il movimento Unietica, che vi invitiamo a leggere qui.

Con “Etica ed Economia” le persone e la natura saranno al centro di qualsiasi disegno economico e le numerose alternative all’Economia Classica, nate negli ultimi trent’anni, troveranno “casa comune” nella nuova disciplina.

Osservatore attento dei processi economici, Chiminazzo ha teorizzato un modello globale ed efficiente fondato sulla centralità della Persona, il rispetto della Natura, la valorizzazione delle diversità e l’equa distribuzione delle risorse.

Nel libro (qui un piccolo spot), l’autore discute il superamento dell’economia classica e l’adozione di un nuovo approccio che pone al centro la natura e le persone in ogni disegno economico. Il testo affronta l’importanza dell’inclusione sociale e della felicità, sottolineando il ruolo dei giovani nel costruire un “mondo green” e utilizzare la digitalizzazione per uno sviluppo sostenibile​ (Libreria Universitaria)​.

Chiminazzo nel suo libro e nelle sue lettere discute come l’economia classica dovrebbe essere sostituita da un approccio che integra etica e solidarietà, contribuendo così alla creazione di ricchezza in modo più sostenibile e giusto.

Il concetto di solidarietà, secondo l’autore, non dovrebbe essere visto come una sottrazione di risorse alle imprese, ma come un modo per creare un effetto moltiplicatore nella ricerca e nella pratica economica​ (Unietica)​.

Nel suo libro, parla di superare l’economia classica. Può darci una breve introduzione al tema per chi non sa di che cosa si tratta?

L’economia classica è la disciplina che viene applicata da oltre due secoli e che certamente ha prodotto benefici nella società, specialmente se confrontata con i sistemi economici antecedenti la Rivoluzione Francese del 1789.

Negli ultimi trent’anni, l’attuale disciplina economica ha causato iniquità crescenti e, specialmente, l’utilizzo di risorse, in particolare quelle naturali, in modo squilibrato tanto che si potrebbe arrivare ad un punto di non ritorno, per le sorti degli umani, del mondo animale e vegetale, nel pianeta.
Nel mio ultimo libro propongo il superamento dell’attuale situazione, partendo da esperienze di vita ed avendo avuta la possibilità di sperimentare un percorso possibile, nel confronto tra “nord e sud”, tra ricchi e poveri.

Quali sono, secondo lei, le limitazioni più significative dell’economia classica nel contesto attuale degli affari?

La limitazione più significativa sta nel fatto che l’economia classica fa riferimento esclusivamente all’aspetto quantitativo perché il suo unico “dogma” è l’efficienza: raggiungere il maggior risultato col minor sforzo possibile, ovvero col minor utilizzo di risorse.

Ciò non è tecnicamente sbagliato ma, dopo la globalizzazione e dopo la rivoluzione informatica di fine secondo millennio, serve aprirsi a qualcosa di più evoluto. L’evoluzione consiste nel dare una dimensione “spirituale” alla vecchia economia di mercato, non solo attraverso aggiustamenti, più o meno efficaci, ma con l’adozione di una vera e propria nuova disciplina economica.

Come si è passati dall’economia classica alla nuova teoria economica “etica ed economia”, di cui lei ne è un sostenitore?

Operando un’analisi puntuale, partendo dal basso e guardando da vicino ciò che avviene intorno a noi. In particolare, esaminando le problematiche che si incontrano quando ci si pone il problema dell’aspetto qualitativo della vita delle persone e dei prodotti e servizi che si creano e che si scambiano. Conseguentemente, i tre fattori produttivi dell’economia classica (Terra, Lavoro, Capitale) non sono più sufficienti a regolare i rapporti nell’attuale sistema. Oggi, in ambito economico, si può operare solo tenendo conto delle tre sostenibilità: economica, sociale e ambientale. Per fare questo, è indispensabile programmare lo sviluppo, così come proposto da “Etica ed Economia”, sulla base di sette fattori economici:

  • 1. Patrimonio Umano;
  • 2. Terra;
  • 3. Lavoro;
  • 4. Capitale;
  • 5. Rete (www);
  • 6. Energie rinnovabili;
  • 7. Conoscenza.

Come può un imprenditore o un leader aziendale integrare i principi di “Etica ed Economia” e promuovere una cultura che valorizzi l’etica economica e la solidarietà all’interno della sua organizzazione, senza compromettere la competitività?

La nuova disciplina, presupponendo la SOLIDARIETÀ come un “moltiplicatore” dell’efficienza, è già sufficiente a garantire una competitività superiore a qualsiasi organizzazione imprenditoriale che applica la vecchia disciplina economica. Il problema sta nella “vision” che deve guidare l’imprenditore che si potrebbe trovare in difficoltà nell’applicare una nuova disciplina economica in un mondo circostante che dà valore, quasi esclusivamente, al denaro e all’aspetto numerico delle cose. Per puntare al successo, l’imprenditore deve avere la capacità di saper avviare nuovi processi culturali, capaci di orientare le sue attività economiche verso prospettive di Valore.

Come vede il futuro dell’economia globale se le idee di “Economia, Felicità e Valore” venissero adottate su larga scala?

Qualora la maggioranza degli operatori economici dovessero incamminarsi verso l’applicazione della nuova disciplina economica, si darebbe vita ad una vera e propria “Rivoluzione”, capace di far intravedere la luce in fondo al tunnel (rappresentazione di un’umanità che brancola nel buio). Sarebbe troppo facile e troppo banale ricordare le guerre e i modelli autodistruttivi che le attuali forme di convivenza nel pianeta causano, per convincere tutti a ricercare un vero cambiamento epocale.

Il cambiamento, però, deve partire dal basso, vorrei dire prima di tutto dai consumatori (gli utilizzatori di ciò che viene prodotto e scambiato nel mercato) che sono i più importanti attori economici, anche se spesso vengono manipolati da una finanza “orribile” e dal “marketing degenerativo”.

Il nuovo sistema economico si deve reggere sull’inclusione degli ultimi e dei poveri e sul principio della SOLIDARIETÀ. Per realizzare un nuovo ordine sociale e condizioni di vita migliori per tutti, dobbiamo avere coraggio, puntare sui giovani e i bambini e agire con la consapevolezza che:

lo sviluppo è il nuovo nome della pace

(Paolo VI – Popolorum Progressio – 26.3.1967).

Quali consigli darebbe agli imprenditori che vogliono allineare i loro obiettivi economici con i principi etici e di solidarietà?

Direi loro di saper guardare lontano. Dar spazio ai giovani e comprendere che tutti coloro che si assumono l’impegnativo compito di organizzare persone e mezzi per creare ricchezza, sono i veri “missionari” della società del XXI secolo.

Gli imprenditori, comprendendo appieno la loro “missione”, devono sapere che ci si può migliorare solo attraverso la CRESCITA continua, nella corretta competizione, in un mercato che sta subendo veloci trasformazioni, come mai accaduto nei secoli precedenti. Per riuscirci, e per poter disporre della necessaria “conoscenza”, devono saper avviare nuovi processi culturali, capaci di orientare la CRESCITA verso lo SVILUPPO. Obiettivo, questo, che si realizza solo quando si produce e si distribuisce in armonia con le Persone, la Natura e le Comunità.

Inutile sarebbe qualsiasi esperienza di creazione di ricchezza se gli imprenditori non dovessero aver presente gli ultimi, gli esclusi e coloro che vivono in condizioni di povertà assoluta.
È quel bambino che ancora muore di sete, di fame e di carenza di medicine, in qualsiasi luogo del mondo, il vero obiettivo che deve sempre guidare l’attività dell’imprenditore.

Al via la golden visa in Ungheria

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Al via il programma golden visa in Ungheria
Al via il programma golden visa in Ungheria

È stato ufficialmente inaugurato il Programma Golden Visa ungherese, progettato per attirare gli investitori internazionali fornendo un percorso semplificato per ottenere la residenza permanente in Ungheria per i cittadini non appartenenti all’Unione Europea.

Il Programma Golden Visa ungherese consente agli investitori e ai loro familiari diretti di ottenere la residenza permanente in Ungheria investendo un minimo di 250.000 euro in titoli di Stato ungheresi o in progetti immobiliari designati.

Secondo il governo, questa iniziativa rafforzerebbe l’economia ungherese e offrirebbe numerosi vantaggi agli investitori che desiderano risiedere in una posizione strategica in Europa. Altre opzioni di investimento saranno disponibili non appena verrà pubblicato il decreto governativo a chiarimento dei dettagli rimanenti.

L’Ungheria ha chiuso un programma simile nel 2017. Questo programma concedeva la residenza e la libertà di viaggiare nell’UE agli acquirenti di 300.000 euro di titoli di Stato. Il programma ha portato a un’impennata dell’immigrazione dalla Cina e dalla Russia ed è stato chiuso a seguito di notizie riportate dai media su presunta corruzione e lassismo nel vagliare i richiedenti, che potrebbero aver permesso alle spie di entrare nell’UE.

Fonte: BBJ | www.bmbah.hu

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Budapest: in aumento i prezzi degli appartamenti

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Il prezzo medio degli appartamenti di Budapest in vendita in progetti di nuova costruzione è stato di 1,687 milioni di fiorini al metro quadro nel secondo trimestre del 2014. Si è registrato un aumento dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e del +6% su base annua, ha dichiarato Otthon Centrum.

Nell’annuncio, György Kosztolánczy, amministratore delegato di OC, ha spiegato che l’aumento dei prezzi si spiega principalmente per i nuovi investimenti perché, in passato, la maggior parte dei costruttori non aveva aumentato i prezzi rispetto al trimestre precedente.

Nel luglio 2014, scrivevamo che il prezzo medio degli immobili a Budapest era di 917 euro per metro quadro.

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Quali sono i distretti più cari al metro quadrato?

A Budapest la differenza tra il limite superiore e quello inferiore del range dei prezzi al metro quadrato è enorme. Nell’ordine dei quartieri più costosi: V e II e XII distretto.

In cima alla classifica troviamo il V distretto con 3,08 milioni di fiorini al metro quadrato, seguito dal II distretto con 3,07 milioni e dal XII dove gli appartamenti di nuova costruzione costano 3,06 milioni di fiorini al metro quadrato.

  • Nel XIII distretto il prezzo medio al metro quadrato è di 1,59 milioni, con un numero eccezionale nuovi immobili; tra quelli in costruzione e quelli previsti si contano 62 progetti e 7.700 appartamenti
  • nel III distretto 1,67 milioni,
  • nel distretto XI. 1,79 milioni,
  • nel IX distretto il prezzo medio al metro quadrato nel distretto è di 1,84 milioni di fiorini.

Per quanto riguarda i restanti distretti, nel XXII distretto, nell’VIII, i prezzi non raggiungono il milione e mezzo di fiorini, proprio come nei quartieri più esterni di Pest, dove ogni distretto ha un prezzo medio tra 1-1,5 milioni di fiorini.

Fonte: profitline.hu | ITL Real Estate

Nuovo ospedale privato del Buda Health Center

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É stata decisa la costruzione di un nuovo ospedale, come parte integrante della strategia a lungo termine di Bonitas 2002 Befektető és Tanácsadó Zrt, nel complesso del Buda Health Center di Buda.

I dettagli del nuovo investimento sono stati presentati in una conferenza stampa, con un investimento totale di 62 miliardi di fiorini, di cui 26 miliardi di fiorini in aiuti di Stato, soggetti all’approvazione preliminare della Commissione Europea, e un’operazione prevista per il primo trimestre del 2027.

L’investimento non è rivolto solo ai pazienti privati. Lo sviluppo fornirà più spazio per i servizi sanitari pubblici finanziati con fondi pubblici che colmano le lacune, che saranno disponibili anche con una tessera di sicurezza sociale.

“Stiamo costruendo un vero e proprio ospedale, che rappresenta un’importante pietra miliare nella vita del Centro sanitario di Buda”

ha dichiarato István Csernavölgyi, amministratore delegato del Budai Egészségközpont (Centro sanitario di Buda), che ha iniziato la sua presentazione affermando che lo sviluppo è estremamente tempestivo e risponde a un problema di salute pubblica. Ha inoltre sottolineato che lo sviluppo viene attuato in una struttura ospedaliera complessa, con un approccio interdisciplinare.

L’investimento non è di 3-4 anni, l’obiettivo è quello di garantire la durata per generazioni”.

L’amministratore delegato di BEK, che partecipa regolarmente alle conferenze del Private Health Forum organizzate da Portfolio, ha dichiarato: “Non si tratta di un investimento a lungo termine” e ha parlato dell’attuale situazione professionale su cui si basa lo sviluppo: 23 anni di esperienza, 500.000 pazienti trattati finora, 950 dipendenti in 45 specialità.

L’INVESTIMENTO È DI 62 MILIARDI DI FIORINI E IL NUOVO SITO SARÀ OPERATIVO ALL’INIZIO DEL 2027.

Di questi, 26 miliardi di fiorini sono aiuti di Stato approvati dalla Commissione europea, ha dichiarato l’amministratore delegato in risposta a una domanda. L’investimento dei proprietari è quindi di 36 miliardi di fiorini, un importo significativo per gli standard nazionali.

Lo sviluppo fornirà più spazio per la sanità pubblica, che presenta carenze, e per l’assistenza finanziata dallo Stato al massimo livello di progressività, a cui chiunque può accedere con fondi pubblici, si è appreso durante l’evento.

István Csernavölgyi ha spiegato che il rinvio dell’investimento del BEK, pubblicato lunedì in Gazzetta, non causa alcun problema per lo sviluppo e che l’impatto finale dei 6,7 miliardi di fiorini è gestibile dal punto di vista finanziario, ma comporta solo un ritardo.

Fonte: Portfolio | Fonte foto: BHC

30 miliardi di fiorini al programma di sovvenzioni per i pannelli solari

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30 miliardi di fiorini verranno aggiunti ai 75,8 miliardi di fiorini come sovvenzioni per pannelli solari domestici e batterie di accumulo.
30 miliardi di fiorini verranno aggiunti ai 75,8 miliardi di fiorini come sovvenzioni per pannelli solari domestici e batterie di accumulo.

Previsto un aumento di 30 miliardi di fiorini allo stanziamento originario di 75,8 miliardi di fiorini per un programma di sovvenzioni a sostegno dell’installazione di pannelli solari domestici e di batterie di accumulo, ha dichiarato il Segretario di Stato per gli Affari energetici e la Politica climatica Attila Steiner su Facebook.

Steiner ha dichiarato che sono state prese decisioni di finanziamento positive per oltre 18.000 domande, esaurendo praticamente la dotazione originaria.

Ha aggiunto che la pre-registrazione al programma sarà sospesa dalle 20.00 di martedì a causa della forte domanda. Con l’integrazione, lo schema potrebbe sostenere più di 25.000 investimenti in pannelli solari, ha aggiunto.

In Ungheria, oltre 270.000 abitazioni dispongono di pannelli solari con una capacità complessiva di quasi 2.500 MW.

Leggi i nostri articoli precedenti sul “solare“.

Leadership e management: il percorso di Nicola Tore da Nuoro a Budapest

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Abbiamo avuto il piacere di intervistare Nicola Tore, Manager di EATON in Ungheria e responsabile per le Quotazioni, Supporto Tecnico e Service per il settore elettrico. Gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo percorso professionale a Budapest, la sua visione di leadership e di segnalarci le posizioni aperte in EATON per chi parla italiano.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Nicola Tore, Manager di EATON in Ungheria e responsabile per le Quotazioni, Supporto Tecnico e Service per il settore elettrico. Gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo percorso professionale a Budapest, la sua visione di leadership e di segnalarci le posizioni aperte in EATON per chi parla italiano.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Nicola Tore, Manager di EATON in Ungheria e responsabile per le Quotazioni, Supporto Tecnico e Service per il settore elettrico. Gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo percorso professionale a Budapest, la sua visione di leadership e di segnalarci le posizioni aperte in EATON per chi parla italiano.

  1. Si può presentare e raccontarci il suo percorso, di come è arrivato a ricoprire la carica di Manager presso EATON Budapest? 

Mi chiamo Nicola Tore, sono nato a Nuoro 42 anni fa, e vivo a Budapest da quasi dieci anni. Dopo la laurea in Ingegneria Elettrica, conseguita presso l’Università di Cagliari, ho lavorato per circa cinque anni come libero professionista in Sardegna nel settore delle energie rinnovabili, occupandomi di progettazione e realizzazione di impianti elettrici e fotovoltaici. A fine 2014, sia a causa della sopraggiunta crisi del settore, sia per la curiosità di voler fare un’esperienza professionale all’estero, ho iniziato a valutare la possibilità di lavorare come dipendente e avendo trovato diverse opportunità in aziende del settore elettrico, sono arrivato in Ungheria. 

Nel gennaio 2016 sono entrato a far parte di EATON Ungheria che aveva aperto a Budapest da qualche mese {come avevamo scritto in questo nostro articolo del 2015}, la multinazionale per cui lavoro attualmente. Ho iniziato con un ruolo di supporto tecnico e commerciale per il mercato italiano, poi negli anni successivi ho avuto l’occasione di intraprendere la carriera manageriale. Oggi gestisco l’organizzazione di Quotazioni, Supporto Tecnico e Service per il settore elettrico, che conta oltre centoventi dipendenti tra l’ufficio di Budapest e altre sedi in EMEA.  

2. Budapest è una città molto dinamica con un ambiente economico in evoluzione. Come ha gestito i cambiamenti del contesto lavorativo e dell’industria nel corso della sua carriera? Cosa ritiene sia stata la chiave del suo sviluppo professionale a Budapest? Ci sono stati momenti cruciali o decisioni che hanno avuto un impatto significativo sulla sua crescita professionale?

Per me il cambio più radicale a livello professionale è stato il passaggio da libero professionista a dipendente, coinciso anche con il trasferimento dalla Sardegna all’Ungheria. Ho iniziato a lavorare in un contesto aziendale con qualche anno in più rispetto alla media dei colleghi, ma portandomi dietro un bagaglio di esperienza che si è rivelato poi essere fondamentale per gli avanzamenti di carriera successivi. 

La svolta professionale più importante è scaturita grazie alle opportunità che un ambiente dinamico come quello dei Service Center può offrire. Nei primi due anni circa a Budapest ho lavorato in due grosse aziende, ma in un contesto di business locale, ossia all’interno delle organizzazioni che operavano soprattutto per il mercato ungherese, o al massimo dell’Est-Europa. Seppure i progetti e le mansioni fossero stimolanti dal punto di vista tecnico, mancava quella dimensione internazionale che mi sarei aspettato da una multinazionale. 

La decisione presa nel 2016 di cambiare da Accenture a EATON, seppure con un ruolo operativo e non manageriale, mi ha permesso di crescere professionalmente ed in breve tempo ricoprire una posizione di leadership. Lasciare una realtà consolidata per una nuova sfida in una multinazionale che stava aprendo il primo centro servizi in Europa poteva sembrare rischioso – in effetti non c’erano molte referenze né tante informazioni a riguardo – ma col senno di poi si è rivelata essere una scelta vincente.  È stato proprio “trovarsi al posto giusto e al momento giusto”.

3. Quali competenze o strategie ha utilizzato per raggiungere i suoi obiettivi di crescita professionale? Nel ruolo di manager, quali sono i principali valori o filosofie che guidano il suo approccio alla gestione delle persone e dei progetti? 

Alla base di tutto penso che siano molto importanti le competenze tecniche specifiche per il ruolo che si ricopre, nel mio caso acquisite durante gli studi universitari e con l’esperienza sul campo, che mi ha permesso di toccare con mano – con le dovute proporzioni – tutti gli aspetti del business, sia dal punto di vista tecnico che commerciale.

La crescita professionale all’interno di una realtà aziendale strutturata richiede perseveranza, pazienza, e continuo investimento in formazione, soprattutto nelle competenze trasversali o così detti “soft-skills”.

Nella gestione delle persone ho sempre preferito un approccio trasparente, basato sul dialogo e confronto costruttivo, anche per ridurre le “distanze” tra il management e i dipendenti. Questo è anche un aspetto che caratterizza EATON, essendo una multinazionale americana e dunque con una cultura del lavoro e della leadership molto moderna

Avendo a che fare con un gruppo molto numeroso di risorse che svolgono funzioni diverse, è molto importante la fase di selezione del personale e la formazione. Nel ruolo di manager of people cerco di offrire tutto il supporto necessario ma dando piena autonomia e delegando, per quanto possibile, le decisioni operative e sui singoli team.

Ritengo abbastanza dannoso fare micromanagement soprattutto su ruoli di responsabilità, ed è bene che ogni supervisor, team leader o manager metta la sua “impronta” sulla gestione del gruppo, utilizzando le strategie che ritiene più efficaci.

Queste potrebbero anche differire da quelle che utilizzerei io, ma sono convinto che l’“empowerment” crei un contesto in cui la persona viene responsabilizzata. Se messa nelle condizioni di crescere professionalmente, imparando anche dagli errori commessi, si sente più coinvolta nelle decisioni aziendali che puntano al perseguimento di obiettivi strategici di lungo termine.

4. Quali competenze o abilità ritiene siano fondamentali per eccellere in un ambiente lavorativo come quello ungherese?

Gli uffici delle multinazionali presenti a Budapest generalmente centralizzano una molteplicità di funzioni aziendali a livello europeo, o addirittura globale; perciò, la maggior parte degli stranieri che lavora nei Service Center in Ungheria fornisce supporto non al mercato locale, ma ad altri paesi. 

In questo ambiente lavorativo credo che ci siano molti aspetti comuni indipendentemente dall’azienda o dal settore in cui si opera. Oltre alle competenze tecniche richieste dalle specifiche posizioni, un fattore di grossa differenziazione è rappresentato dalle lingue straniere. Ad esempio, c’è grande carenza di profili tecnici con conoscenza di Tedesco, Francese, Olandese, o lingue scandinave, e questo può rappresentare un grande valore aggiunto e un vantaggio competitivo per chi cerca lavoro nelle multinazionali.

5. Quali consigli offre a coloro che aspirano a seguire una carriera di successo in aziende come EATON a Budapest?

Soprattutto all’inizio può essere utile dimostrare una certa flessibilità sulla posizione da ricoprire, anche se si discosta leggermente dal ruolo ideale o dal proprio ambito professionale, perché l’esperienza che si accumula diventa poi fondamentale per la crescita interna. 

Sicuramente consiglierei di non cambiare lavoro e/o azienda di continuo, magari basando la decisione sulla fretta di ricevere una promozione e fare salti di carriera, o per pochi soldi in più. Il fattore economico è molto importante ma non è l’unico da considerare, e spesso ci sono una molteplicità di aspetti da tenere in considerazione quando si valuta una proposta, inclusi i benefits, ma anche le opportunità di formazione interna e la flessibilità

Una volta acquisita una certa esperienza, diventa importante focalizzarsi sul percorso di carriera da intraprendere, ad esempio capire se puntare su un ruolo da individual contributor oppure di gestione delle persone (manager of people). Entrambe le opzioni possono offrire opportunità di carriera e di crescita, ma richiedono competenze talvolta differenti che è bene affinare, perché generalmente i ruoli più senior sono numericamente di meno e di conseguenza la concorrenza è maggiore.  

6. Ha avuto mentori o figure guida che l’hanno aiutata nella sua crescita professionale? In caso affermativo, come hanno influenzato il suo percorso? 

Ho avuto la fortuna di lavorare sin da subito con colleghi internazionali e manager di altissimo livello, persone con grande esperienza e competenza sia dal punto di vista professionale che umano, e con alcuni di loro ho fatto anche delle sessioni formali di “coaching” e “mentoring”. Questo è stato forse il fattore che ha influenzato maggiormente la mia crescita. 

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Per citare un esempio concreto, ricordo una delle frasi che mi è rimasta più impressa della mia prima manager americana, che diceva sempre “business is personal”. Ci spronava a partecipare attivamente agli eventi di networking e ad interagire il più possibile con i colleghi più senior e i manager che venivano in visita nella nuova sede di Budapest, per cercare di prendere ispirazione dalle loro esperienze, ma anche per costruire un rapporto interpersonale che poi avrebbe reso più facile lavorare insieme. Niente di più vero!

7. In quale misura EATON a Budapest offre opportunità di sviluppo professionale e programmi di formazione per i membri del team?

L’approccio alla formazione è molto pragmatico, e a tutti i livelli è basato sul metodo 10-20-70: il 10% sono i classici training, il 20% è l’affiancamento con colleghi senior, ma il grosso dell’apprendimento, il 70%, è quello che avviene con l’esperienza diretta, ossia on- the-job learning

Per accrescere le competenze dei dipendenti a tutti i livelli l’azienda mette a disposizione una vastissima gamma di moduli formativi, a partire dai training tecnici, corsi di lingua, soft-skills o i programmi dedicati per “first time manager.

I più talentuosi poi hanno l’opportunità di essere nominati per partecipare a programmi annuali su dimensione europea, dove ci si confronta con colleghi pari livello di altre sedi, altri dipartimenti e settori aziendali differenti. 

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8. EATON è conosciuta per la sua cultura aziendale inclusiva e di supporto. Come questa cultura si manifesta nell’ambito delle opportunità di carriera per i giovani professionisti o i neolaureati?

L’ambiente è decisamente inclusivo, e questo è uno dei grandi vantaggi delle multinazionali come EATON. Personalmente vado fiero di aver contribuito a creare un gruppo multiculturale, dato che l’organizzazione che gestisco riflette in pieno questo aspetto: su circa centoventi dipendenti sono rappresentate oltre 25 nazionalità, il 70% del personale è straniero e il 10% sono studenti che svolgono un tirocinio retribuito finalizzato all’assunzione.

Anche il gender balance è piuttosto equilibrato, con quasi il 40% di presenza femminile, che per un dipartimento dove la maggior parte sono figure tecniche (soprattutto ingegneri elettrici) non è poco. 

Abbiamo un alto grado di fidelizzazione tra i dipendenti, inclusi gli studenti che svolgono il tirocinio, a dimostrazione del fatto che investiamo nella loro formazione, così che siano pronti per applicare con successo alle posizioni aperte in futuro.  

Le neolaureate e i neolaureati più ambiziosi e talentuosi possono accedere al Graduate Leadership Development Program. Si tratta di un programma su scala europea che prevede una rotazione di tre anni svolgendo ruoli diversi, con l’obiettivo di accelerare l’acquisizione di competenze tecniche e di Leadership. Il percorso di selezione è molto competitivo ed è richiesta anche la mobilità geografica, in quanto è prevista la rotazione in due o tre diverse sedi dell’azienda in EMEA.

9. Quali sono i suoi obiettivi e ambizioni futuri nella sua carriera a Budapest? Cosa si aspetta dal futuro?

L’organizzazione che gestisco ha ormai una dimensione che va oltre il Service Center di Budapest, che rimane l’hub di riferimento in EMEA, ma abbiamo anche teams in Marocco, Turchia e Svizzera, e stiamo valutando l’opportunità di espansione in altre sedi “satellite”.  L’obiettivo è di continuare il percorso iniziato otto anni fa, ampliare la gamma di funzioni da gestire centralmente e lavorare per migliorare la “customer experience” ossia quello che il cliente percepisce quando interagisce con l’azienda indipendentemente dal paese in cui si trova, dalla lingua che parla e dal prodotto in questione. Questo comporta investire sia in risorse umane che in tecnologia e digitalizzazione, e tenere un approccio mirato al continuo miglioramento dei processi.  

Per mantenere una forte centralità della sede di Budapest e attrarre i migliori talenti stiamo portando avanti diverse iniziative atte a rafforzare la cooperazione con le Università (tra cui ad esempio in Italia l’Università di Cagliari), incrementando la nostra presenza ai career fair, e promuovendo sponsorizzazioni di eventi e progetti (come il Formula Racing Team della BME University di Budapest). Questo ci permette di accedere ai profili dei neo-laureati ed eventualmente intercettare i talenti al momento giusto, per indirizzarli sul percorso professionale più adatto, incluso il programma di Leadership menzionato prima.

10. Avete posizioni aperte al momento?

Abbiamo diverse posizioni aperte, sia nel settore tecnico, me anche nel supporto clienti, Finance, HR e Marketing, incluse opportunità per studenti e neolaureati.

In particolare, per chi parla italiano, cechiamo le seguenti figure:

  1. Technical Support Engineer 
  2. Customer Support Representative
  3. HR Service Associate
  4. Technical Translator Intern (tirocinio retribuito) 

In generale, con l’inglese è possibile applicare anche ad altre posizioni per Supporto Tecnico o Supporto Commerciale per una vasta gamma di prodotti. 

Tutte le opportunità di lavoro sono disponibili anche su LinkedIn oppure consultando la pagina Eaton Jobs al link: https://eaton.eightfold.ai/careers

Conferenza regionale Automotive in CEE 2024: navigare nel futuro dell’industria

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La conferenza regionale Automotive Business in CEE 2024, tenutasi a Budapest il 5 giungo 2024, ha fornito ai partecipanti una panoramica completa delle tendenze attuali e delle sfide che questo settore vitale deve affrontare nell'Europa centrale e orientale.
La conferenza regionale Automotive Business in CEE 2024, tenutasi a Budapest il 5 giungo 2024, ha fornito ai partecipanti una panoramica completa delle tendenze attuali e delle sfide che questo settore vitale deve affrontare nell'Europa centrale e orientale.

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta nel numero cartaceo del Budapest Business Journal del 14 giugno 2024, in lingua inglese, a firma di Gergely Herpai.

La conferenza regionale Automotive Business in CEE 2024, tenutasi a Budapest il 5 giugno 2024, ha fornito ai partecipanti una panoramica completa delle tendenze attuali e delle sfide che questo settore vitale deve affrontare nell’Europa centrale e orientale. Potete trovare il programma dell’evento qui e la lista degli speakers a questo link.

La conferenza ha evidenziato la crescente presenza di case automobilistiche cinesi nella regione, l’elettrificazione del settore automobilistico e l’evoluzione dei modelli di vendita, tutti fattori che hanno implicazioni significative per il mercato ungherese e non solo.

Zsolt Müllner, Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo AutoWallis, ha aperto la conferenza con una presentazione sulle sfide e le prospettive del mercato automobilistico in Ungheria e nella regione CEE. Ha osservato che molte tendenze del settore stanno progredendo più lentamente del previsto, con cambiamenti significativi che si verificano dietro le quinte, in particolare nelle infrastrutture.

“L’emergere di tecnologie di propulsione concorrenti è una tendenza critica. Tuttavia, l’adozione dei veicoli elettrici è più lenta del previsto, con meno del 40% delle vendite di auto nuove nella nostra regione che prevedono l’elettrificazione”

– ha affermato Müllner. Müllner ha attribuito questa situazione allo scarso sviluppo delle infrastrutture di ricarica nell’Europa orientale, nonostante le recenti misure governative a sostegno dell’elettrificazione.

Müllner ha anche sottolineato la crescente influenza delle case automobilistiche cinesi in Europa, notando i frequenti annunci di nuovi ingressi nel mercato o di nuovi stabilimenti.

La concorrenza si intensificherà, influenzando i prezzi dei veicoli elettrici. I principali mercati proteggeranno i loro produttori, come si è visto con le tariffe significative sui veicoli cinesi negli Stati Uniti”, ha avvertito. Müllner ha aggiunto che un approccio di vendita omnichannel, che combina esperienze online e in showroom, sta diventando essenziale, con il modello di vendita diretta che sposta il ruolo del concessionario verso un sistema basato sulle commissioni.

Le foto dell’evento si trovano in alcuni post (1, 2) sulla pagina Facebook di Portfolio Rendezvenyek.

Diversificare ed espandere

Gábor Ormosy, CEO del Gruppo AutoWallis, ha sottolineato l’attenzione strategica dell’azienda per la diversificazione e l’espansione.

“I nostri ricavi dai mercati esteri costituiscono costantemente il 60% del totale, con significative opportunità di crescita attraverso l’acquisizione di nuovi marchi e l’espansione della nostra copertura di mercato”, ha dichiarato.

Petr Knap, consulente senior di EY Consulting, ha parlato dei rapidi cambiamenti del settore, tra cui l’ascesa di nuovi produttori e la crescente presenza di case automobilistiche cinesi; e ha affermato:

“La creazione di valore sostenibile richiede partnership forti e cooperative e un approccio incentrato sul cliente”

La prima tavola rotonda ha esplorato la ristrutturazione dei sistemi di importazione e di concessionaria. Tibor Együd, direttore di Mazda Motor Hungary, ha sottolineato che le richieste dei consumatori guidano le dinamiche del mercato, rendendo necessario un modello di vendita multicanale e un ampliamento delle opzioni di finanziamento.

Richard László, country director di Toyota Central Europe – Ungheria, ha sottolineato il cambiamento delle richieste delle flotte aziendali verso la sostenibilità, che influenza in modo significativo il mercato. Andrew John Prest, vicepresidente per lo sviluppo del business internazionale del Gruppo AutoWallis, ha rilevato un cambiamento generazionale nelle abitudini di guida.

“I giovani ottengono la patente più tardi, in genere a metà dei 20 anni, riflettendo i più ampi cambiamenti nel comportamento dei consumatori”, ha affermato.

La conferenza ha anche approfondito l’impatto della trasformazione digitale sull’industria automobilistica. Zmak Kreso, vicepresidente dello sviluppo prodotti della piattaforma di mercato omnichannel Infobip, ha sottolineato l’importanza del marketing basato sui dati e l’aumento della comunicazione tramite app mobili e ha aggiunto:

“Il servizio clienti guidato dall’IA, compresi i chatbot, e l’uso di app di messaggistica come Messenger, Viber e WhatsApp, stanno rivoluzionando il modo in cui ci relazioniamo con i clienti”

Péter Antal, direttore della divisione retail di AutoWallis Group, ha discusso le implicazioni del modello di vendita basato sugli agenti rispetto ai modelli tradizionali delle concessionarie.

“La scelta tra i modelli [di vendita al dettaglio] dipende in larga misura dal produttore, con i marchi premium tedeschi che si stanno orientando verso il modello dell’agente”, ha affermato.

Importanza delle considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG)

L’importanza delle considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) nella gestione delle flotte è stato un altro argomento chiave.

Péter Farkas, amministratore delegato di Nelson Flotta, ha sottolineato l’importanza della sostenibilità nei servizi ai clienti e dell’allineamento degli standard ESG europei alle pratiche globali.

Il Vice Segretario di Stato per lo Sviluppo Economico Bence Gerlaki del Ministero dell’Economia Nazionale ha fornito una prospettiva globale sulle tendenze della mobilità elettrica. Ha evidenziato le fluttuazioni del mercato, notando un calo delle vendite di veicoli elettrici all’inizio del 2024, che si è poi stabilizzato.

La Cina è in testa alle vendite di veicoli elettrici, mentre la Germania prevede un calo del 14% a causa della fine dei sussidi”, ha affermato. Gerlaki ha sottolineato l’importanza di una produzione competitiva di veicoli elettrici in Ungheria e ha illustrato i programmi di sostegno governativo per migliorare la competitività dei veicoli elettrici, tra cui i sussidi per i veicoli nuovi e usati, gli investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture di ricarica e la standardizzazione delle condizioni delle batterie e dei valori di mercato.

Zoltán Vígh, CEO di Jedlik Ányos Cluster, ha discusso l’integrazione dei settori dell’energia e della mobilità e la necessità di un ampio sviluppo della rete per supportare le infrastrutture di ricarica. Ha sottolineato la domanda di caricabatterie veloci sulle reti pubbliche e la necessità di un piano di sviluppo globale che coinvolga più industrie.

La conferenza si è conclusa con un dibattito sulla mobilità urbana sostenibile.

Orsolya Hartyányi, amministratrice delegata di Wolt Ungheria, ha sottolineato l’obiettivo di ridurre i tempi di consegna e di affrontare la sostenibilità aumentando le consegne in bicicletta.

Gergely Kofrán, responsabile della Strategia di mobilità del BKK, officially Budapesti Közlekedési Központ Zrt., ha sottolineato l’importanza di spazi pubblici multifunzionali e di un’organizzazione efficiente dei servizi di mobilità per soddisfare la crescente domanda.

Péter Ujváry, amministratore delegato di Avis Ungheria, ha immaginato una piattaforma che pianifichi e consigli le modalità di trasporto in base alle preferenze personali. Ha osservato che i servizi di car sharing e di noleggio si completano a vicenda, rispondendo a esigenze diverse.

Finanziamenti allo sviluppo complesso di impianti di trasformazione agroalimentare

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Presto saranno aperte le candidature per i programmi KAP-1-24 e KAP-2-24, che si rivolgono principalmente alle imprese che realizzano sviluppi tecnologici e/o investimenti verdi correlati volti a valorizzare i prodotti agricoli e a facilitare l'accesso al mercato.
Presto saranno aperte le candidature per i programmi KAP-1-24 e KAP-2-24, che si rivolgono principalmente alle imprese che realizzano sviluppi tecnologici e/o investimenti verdi correlati volti a valorizzare i prodotti agricoli e a facilitare l'accesso al mercato.

Presto saranno aperte le candidature per i programmi KAP-1-24 e KAP-2-24, che si rivolgono principalmente alle imprese che realizzano sviluppi tecnologici e/o investimenti verdi correlati volti a valorizzare i prodotti agricoli e a facilitare l’accesso al mercato.

L’obiettivo principale della domanda è quello di implementare sviluppi complessi e su larga scala volti ad aumentare il valore dei prodotti agricoli, facilitare l’accesso al mercato attraverso lo sviluppo tecnologico e promuovere l’efficienza delle imprese di trasformazione alimentare.

A tal fine, sono stati annunciati due bandi con gli identificativi KAP-1-24 e KAP-2-24, la cui differenza principale è l’importo del sostegno disponibile.

Nell’ambito del bando KAP-2-24 è possibile richiedere un massimo di 200.000.000 di fiorini ungheresi, mentre nell’ambito del bando KAP-1-24 è possibile richiedere un importo compreso tra 200.000.000 e 5.000.000.000 di fiorini ungheresi, con un’intensità del 65% in entrambi i casi (se il progetto include energie rinnovabili, l’intensità può essere aumentata al 70%).

Da questo importo possono essere finanziati:

  • la costruzione, lo sviluppo e l’ammodernamento di edifici e strutture direttamente collegati alla tecnologia e alle infrastrutture che servono al funzionamento dell’impianto;
  • l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature, tecnologie (comprese le tecnologie dell’informazione e della comunicazione);
  • nonché l’acquisto o lo sviluppo di software informatici legati agli obiettivi del progetto e l’acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore, marchi, ecc.

Il termine di presentazione per la prima fase di valutazione è il 12 agosto 2024 per il programma KAP-1-24 e l’8 luglio 2024 per il programma KAP-2-24.

Scrivi a info@itlgroup.hu per conoscere i dettagli di questa opportunità o per entrare in contatto con i professionisti di Asesor Consulting.

Bando: sostenere le capacità di innovazione delle PMI

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Contatta Asesor per conoscere i dettagli del bando sulla innovazione per le PMI
Contatta Asesor per conoscere i dettagli del bando sulla innovazione per le PMI

La sovvenzione volta a sostenere le capacità di innovazione delle PMI è già in fase di consultazione pubblica. In questo quadro, vi è l’opportunità di acquisire hardware e software, tra le altre cose.

L’obiettivo di questo bando è incoraggiare le attività delle micro e piccole imprese, in particolare quelle che non si sono ancora impegnate nell’innovazione, sostenendo i loro progetti di innovazione orientati al mercato.

Le micro e piccole imprese che tengono una contabilità a doppia entrata, che hanno almeno un esercizio chiuso, che sono state registrate con una sede in Ungheria per almeno 60 giorni e che hanno avuto uno staff statistico medio di almeno 3 dipendenti nell’esercizio precedente possono richiedere una sovvenzione a fondo perduto con un’intensità del 70%, compresa tra 20 e 50 milioni di fiorini.

La prima fase della domanda di sovvenzione può essere presentata tra il 03.09.2024 e il 30.09.2024.

Nell’ambito del progetto, vengono sostenute le seguenti attività:

  • investimenti relativi all’innovazione dei processi aziendali;
  • attività di preparazione e gestione del progetto;
  • acquisto di un massimo di 4 articoli hardware, ciascuno del valore di almeno 1 milione di HUF;
  • acquisizione di software; servizi relativi all’implementazione professionale;
  • costi salariali dei dipendenti coinvolti nell’implementazione professionale;
  • canoni di locazione per servizi di business cloud relativi all’implementazione professionale;
  • consulenza sull’innovazione (produzione, fabbricazione, marketing, vendite, logistica, innovazione organizzativa).

È possibile richiedere la sintesi della sovvenzione, dettagliata, in inglese realizzata dal nostro partner Asesor Consulting, inviandoci una mail a info@itlgroup.hu.

Una memorabile serata estiva sul Danubio: United – Passion, Show & Party di Hideparty

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Mentre il sole estivo scendeva sotto l’orizzonte, proiettando un bagliore dorato sul Danubio, l’evento “United – Passion, Show & Party” a bordo dello Spoon the Boat si è trasformato in un vivace centro di connessioni e celebrazioni. Questo evento, più che un semplice party, organizzato da Hideparty e sostenuto da ITL Group e dalla comunità del Budapest Business Party, è stato una vibrante testimonianza del potere della comunità e delle esperienze condivise.

Da anni, ITL Group si dedica all’organizzazione di eventi che sostengono e valorizzano la comunità imprenditoriale internazionale.

“Il nostro impegno è quello di creare opportunità per creare connessioni significative, promuovere collaborazioni e celebrare i diversi talenti all’interno della nostra rete”

afferma Alessandro Farina, Managing Director di ITL Group. 

Attraverso incontri ed eventi accuratamente curati, come UNITED – Passion, Show & Party organizzato da Hideparty, ci impegnamo a fornire una piattaforma dove l’impresa incontra il divertimento, consentendo a professionisti di vari settori di impegnarsi, ispirarsi e crescere insieme

Nell’ambito dei nostri Progetti senza frontiere, i nostri eventi sono pensati non solo per intrattenere ma anche per costruire ponti, rafforzando la nostra missione di sostenere una fiorente comunità imprenditoriale internazionale in Ungheria.

ITL Group e tutti i partner sono stati molto soddisfatti dell’evento, notando l’esecuzione perfetta e la partecipazione entusiasta dei partecipanti. L’affluenza è stata all’altezza delle nostre aspettative e il feedback positivo degli ospiti e degli sponsor è stato incredibilmente incoraggiante.

Dal momento in cui gli ospiti sono saliti a bordo, sono stati accolti da un’atmosfera calda e conviviale che ha dato il tono alla serata. Lo Spoon the Boat, noto per la sua maestosa presenza sul Danubio, ha offerto una cornice fonte di ispirazione e di bellezza. Durante lo svolgimento della serata, lo sfondo dello skyline di Budapest, illuminato dal sole al tramonto, ha fornito una splendida tela che ha aumentato il fascino dell’evento.

La serata è stata riempita da una serie di performance che hanno rappresentato il cuore della serata. Le esibizioni di musica dal vivo hanno smosso gli animi dei partecipanti, creando una sinergia ritmica tra gli ospiti e le melodie. 

Il momento clou, la sfilata di moda di NRN Privée, ha aggiunto un elemento di eleganza e maestria, mostrando modelli mozzafiato che rispecchiavano la bellezza della serata stessa.

United – Passion, Show & Party non è stato solo uno spettacolo di intrattenimento: è stato un terreno fertile per il networking. L’evento ha attirato un gruppo eterogeneo di persone provenienti da diversi settori, tutte desiderose di entrare in contatto e condividere storie sotto le stelle. L’ambiente informale ha permesso interazioni genuine, con molti ospiti che hanno stretto nuove amicizie e rafforzato quelle esistenti. È stato un promemoria di come le passioni condivise possano unire le persone in modi profondi e significativi.

Gli sponsor e i partner hanno svolto un ruolo cruciale nell’arricchire l’esperienza, offrendo attività interattive che hanno coinvolto gli ospiti per tutta la notte. Ogni elemento dell’evento è stato curato con attenzione per garantire che la serata fosse non solo piacevole ma anche memorabile.

Al termine della serata, era chiaro che “United – Passion, Show & Party” aveva raggiunto l’obiettivo di creare un’esperienza memorabile, che sarà custodita e ricordata da tutti coloro che ne hanno fatto parte.

Il successo della serata è stato il riflesso dello spirito della comunità e della gioia condivisa di riunirsi per celebrare insieme. Alla partenza degli ospiti, l’eco delle risate e la luce dei legami condivisi sono rimasti nell’aria, promettendo altri incontri simili in futuro.

Desideriamo ringraziare di cuore tutti i partner che hanno reso “UNITED – Passion, Show & Party” una serata alimentata da passione, spettacolo e festa!

Spoon the Boat: Grazie per averci accolto a bordo e per aver fornito la sede perfetta per il nostro evento.

Konasec: La vostra dedizione nel garantire la sicurezza dei nostri eventi è molto apprezzata. Grazie per esservi presi cura di noi!

Vagheggi Hungary: Il vostro divertente gioco dei selfie, i preziosi suggerimenti per il trucco e gli eccellenti prodotti fitocosmetici hanno aggiunto un tocco speciale alla serata. Grazie!

Style Optika: Congratulazioni al vincitore degli occhiali Tom Ford! Il vostro contributo ha aggiunto un regalo a sorpresa e una visione migliore al nostro evento. :p 

VR: Un grande ringraziamento ai coraggiosi ospiti che hanno provato l’esperienza della realtà virtuale! I servizi di VR sono ora disponibili attraverso il nostro nuovo servizio, ITL H2 PRO. Contattateci per sapere come portare questa esperienza immersiva nella vostra vita o nel vostro team: imparerete persino a volare!

NRN Privée: Grazie per la splendida sfilata di moda che ha affascinato tutti i nostri ospiti.

LLF & Partners: Apprezziamo profondamente la vostra partecipazione e il coinvolgimento dei vostri stimati ospiti, che hanno aggiunto un immenso valore al nostro evento. Grazie per la vostra continua collaborazione.

Best DJ: Grazie per la fantastica musica che ci ha fatto ballare tutta la notte.

Gli ospiti sono stati inoltre deliziati dalla presenza di una esperta di grafologia, presidente dell’associazione di grafologia e di una lettrice di tarocchi, oltre a numerose altre attrazioni coinvolgenti che hanno aggiunto un tocco unico ai festeggiamenti della serata. 

Infine, un ringraziamento speciale a tutti gli ospiti che si sono uniti a noi. Senza la vostra partecipazione, questa esperienza non sarebbe stata possibile. Ci auguriamo di rivedervi nel 2025!

“Uniti, esprimiamo il meglio dell’umanità, diventando più forti insieme nel nostro viaggio condiviso a bordo della Terra. Evolviamo abbracciando le nostre connessioni e sostenendoci a vicenda”

– Luigino Bottega, Founder di Hideparty

L’“UNITED – Passion, Show & Party” si è rivelato un evento di spicco nel calendario sociale e non vediamo l’ora di accogliere nuovamente i nostri ospiti nel 2025. 

Grazie ancora a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito a rendere questa serata un successo straordinario. Ci vediamo l’anno prossimo!

UNITED – Il team di Passion, Show & Party

&

Alessandro Farina

ITL Group

Managing Director

Accademia Italiana della Cucina a Budapest: ne abbiamo parlato con il Delegato Michele Fasciano

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Accademia Italiana della Cucina a Budapest: ne abbiamo parlato con il Delegato Michele Fasciano

Abbiamo il piacere di intervistare il Delegato Michele Fasciano dell’Accademia Italiana della Cucina, Delegazione di Budapest.

 “La cultura della cucina” spiegava già il Delegato in occasione della settimana settimana della cucina italiana nel mondo “è una delle espressioni più profonde di un paese, il frutto della sua storia e della vita dei suoi abitanti, diversa da regione a regione, da città a città, da villaggio a villaggio, frutto di tradizione e innovazione e per questo da salvaguardare e tramandare”. 

La missione principale dell’Accademia è proprio quella di tutelare la cultura della cucina italiana, le sue tradizioni e promuovere il suo miglioramento sia in Italia che all’estero.

Riconosciuta come Istituzione Culturale della Repubblica Italiana nel 2003, l’Accademia Italiana della Cucina occupandosi di preservare la “civiltà della tavola”, vista come un’espressione vibrante e attiva della cultura nazionale, si occupa anche della promozione di ristoranti che rispettano la tradizione culinaria italiana e del riconoscimento delle figure che lavorano per realizzare questi obiettivi. Ma lasciamo la parola al nostro intervistato.

  1. Ci potrebbe raccontare del suo percorso, cosa l’ha portato a diventare delegato dell’Accademia Italiana della Cucina a Budapest e cosa rappresenta per lei la cucina italiana?

Ti ringrazio, Irene, e grazie a Economia.hu per questa opportunità di poter essere qui oggi e spiegare un po’ di più dell’Accademia Italiana della Cucina e della delegazione di Budapest. Spero che questa intervista possa contribuire ad accrescere la curiosità verso la nostra splendida istituzione. 

Sono arrivato a Budapest come addetto per la difesa nel 2007 e da allora non ho più lasciato l’Ungheria, se non per brevi periodi di tempo. Devo dire che sono arrivato nel momento clou, perché la delegazione di Budapest dell’Accademia Italiana della Cucina era stata rilanciata l’anno precedente, nel 2006, con una nuova delegazione. Aveva subito attirato la mia attenzione perché la cultura della cucina faceva già parte del mio bagaglio culturale, e l’Accademia Italiana della Cucina era una delle importanti istituzioni a Budapest a cui desideravo partecipare.

Da allora, la delegazione di Budapest ha visto un notevole incremento di attività, specialmente durante la gestione del mio predecessore, l’ingegnere Alberto Tibaldi, che l’ha portata a crescere sempre di più. Mi ha condotto per mano, permettendomi di conoscere e approfondire le tematiche dell’Accademia fino a diventare il suo successore quando lui ha deciso che era giunto il momento di prendersi una pausa. Grazie ad Alberto, ho avuto un “atterraggio morbido” per poter proseguire e incrementare le attività della nostra delegazione.

  1. Come è strutturata l’Accademia Italiana della Cucina a Budapest?

L’Accademia Italiana della Cucina ha una lunga storia. È stata fondata dal celebre giornalista Orio Vergani il 29 luglio 1953, e dal 2003 è istituzione culturale della Repubblica Italiana. L’anno scorso abbiamo celebrato il settantesimo anniversario e ci stiamo avvicinando ai 71 anni di vita dell’Accademia. È nata da una riunione tra 17 illustri membri del giornalismo e dell’industria con l’obiettivo di diffondere e valorizzare la cucina italiana, approfondire le sue tematiche e valutare le innovazioni nel tempo, mantenendo sempre il fil rouge della tradizione che ci deve unire. In quest’ottica, l’Accademia è cresciuta progressivamente e oggi conta circa 320 delegazioni, di cui 226 in Italia e le restanti nel mondo, mostrando uno sviluppo armonioso e coerente.

Intendo dire che l’Accademia ha come obiettivo principale quello di valorizzare le tradizioni della cultura culinaria italiana e di promuovere le innovazioni. In questa ottica, la delegazione di Budapest è attiva dal 2006 e in questi anni ha portato avanti queste tematiche attraverso una crescita armonica dei suoi accademici. Oggi siamo in 29, tra cui possiamo annoverare come accademico onorario il nostro ambasciatore d’Italia, Sua Eccellenza Manuel Iacoangeli {ndt. qui la nostra intervista}, che partecipa sempre con entusiasmo e piacere alle nostre iniziative, rappresentando un punto di orgoglio per noi.

  1. È possibile far parte dell’Accademia? È necessario essere esperti di cucina e critica gastronomica?

Entrare a far parte dell’Accademia è un processo piuttosto lungo, che inizia con un invito a partecipare a qualche conviviale, laddove vi sia disponibilità di posti. Successivamente, se c’è interesse e piacere, si procede per cooptazione, ovvero il delegato chiede se vi è la volontà di entrare, e quindi avviene l’ingresso. 

L’aspetto principale è che non è necessario essere esperti cuochi, ma bisogna essere cultori della civiltà della tavola. L’Accademia è nata da persone che si riunivano intorno a un tavolo per discutere di argomenti culinari e poi cenavano insieme. 

Oggi è lo stesso: durante le nostre conviviali facciamo sempre una breve relazione su un tema scelto da un relatore, dopo di che il nostro simposiarca illustra la cena e poi si cena. L’aspetto principale delle nostre conviviali non è solo mangiare, ma fare primariamente “cultura e civiltà della tavola”.

  1. Avete relazioni con altre delegazioni a livello europeo o con l’Italia?

Assolutamente sì, siamo legati con tutte le delegazioni in Italia e all’estero. Spesso abbiamo la possibilità di effettuare gemellaggi tra le varie delegazioni e molto spesso, attraverso gli stessi delegati, ci scambiamo opinioni e consigli su come meglio gestire le attività. Periodicamente, tramite il Presidente che ci convoca, ci ritroviamo per assemblee o forum dei delegati, dove il Presidente e il Consiglio Direttivo illustrano le novità e i progetti dell’Accademia a livello generale.

  1. Come è stata accolta la cultura culinaria italiana in Ungheria? Quali iniziative specifiche ha promosso o introdotto nella delegazione di Budapest per valorizzare la cucina italiana?

La cultura culinaria italiana è accolta benissimo in Ungheria, è una quintessenza della vita stessa dell’ungherese, che aspira a sedersi e gustare della vera cucina italiana. Partendo da questo concetto, organizziamo conviviali mensili in cui scopriamo o rivisitiamo ristoranti italiani presenti a Budapest. Cerchiamo anche di trovare nuovi ristoranti, benché non sempre siano in grado di ospitare le conviviali dell’Accademia per via della loro capienza. Questo ci aiuta anche a far conoscere nuove realtà in città e a popolare di recensioni la nostra app.

Infatti, non tutti sanno che è disponibile online una nostra guida ai ristoranti tramite un’app (qui disponibile), dove è possibile vedere la valutazione e condividere informazioni utili con tutti gli interessati, non solo in Ungheria, ma ovunque ci sia una delegazione. È possibile scoprire i ristoranti italiani e le relative valutazioni in tutto il mondo.

  1. Quali sono stati i maggiori ostacoli o successi che ha incontrato nel promuovere la cucina italiana qui e nella realizzazione delle vostre iniziative?

Non parlerei di ostacoli veri e propri, ma di livelli di conoscenza. L’Accademia Italiana della Cucina è un’istituzione culturale riconosciuta dal 2003, ed ha in Italia un forte background e una lunga tradizione. All’estero, naturalmente, è meno conosciuta. La difficoltà maggiore è farci conoscere, spiegare chi siamo e cosa facciamo. Questo passa attraverso un processo di uscita dall’autoreferenzialità dell’Accademia, tramite pubblicazioni e interviste come questa, che portano la nostra realtà al grande pubblico e non solo a quello degli addetti ai lavori. 

Molti chef italiani, anche provenienti da realtà diverse, ne avevano sentito parlare ma non la conoscevano bene. Eppure, ho sempre trovato disponibilità ad ascoltare, comprendere e innamorarsi della nostra Accademia. Fare cultura della cucina è per noi fondamentale.

  1. Potrebbe descrivere qualche evento o collaborazione significativa tra l’Accademia e le istituzioni locali ungheresi che ha aiutato a rafforzare il dialogo interculturale?

La nostra delegazione, così come tutte le delegazioni dell’Accademia, ha iniziato un processo di uscita dall’autoreferenzialità anche attraverso pubblicazioni come la storia della cucina italiana a fumetti o la nostra pubblicazione “Civiltà della Tavola“. 

Abbiamo avviato collaborazioni con istituzioni e privati ungheresi per realizzare eventi che promuovano una maggiore conoscenza e corretta valutazione della vera cucina italiana. Sebbene all’estero a volte non si tratti sempre di cibo tradizionale, i nostri ristoratori si impegnano a garantire momenti di vera cucina italiana, specialmente a Budapest.

  1. Tra gli obiettivi dell’Accademia c’è anche la promozione di ristoranti che rispettano la tradizione culinaria italiana e il riconoscimento delle figure che lavorano per avanzare questi obiettivi. Qual è la situazione a Budapest o in Ungheria?

In Ungheria ci sono molti ristoranti che si definiscono “ristorante italiano”, ma non sempre garantiscono qualità o seguono le ricette tradizionali italiane. 

Tuttavia, ce ne sono molti altri che rappresentano la nostra cultura al meglio. È possibile trovarli tramite la nostra app,  che ho anticipato poc’anzi, scaricabile dal sito accademia1953.it. Questa app permette di individuare i ristoranti che garantiscono il vero concetto del mangiare all’italiana, con ricette tradizionali e innovazioni ben inserite. 

L’Ungheria accoglie con piacere la cucina italiana, e vi invito a visitare questi ristoranti per apprezzare i miglioramenti che dimostrano la diffusione della cultura della civiltà della tavola italiana.

  1. Quali sono i suoi obiettivi futuri come delegato a Budapest e quali eventi prossimi non bisogna perdere?

I prossimi eventi da non perdere sono tutti! 

Cerchiamo di dare un’impronta di vivacità e di presenza della nostra delegazione sulla scena budapestina. Stiamo realizzando diversi progetti come delegazione, tra cui conviviali speciali e conviviali particolari, come la nostra Conviviale degli Auguri, che è diventata uno degli eventi più ricercati a Budapest. Questo evento richiede un grande impegno e desidero ringraziare tutti i miei collaboratori e la consulta. 

Un ringraziamento speciale va al mio vice delegato e tesoriere, Maria Carmela Gaetani Aronica, la cui presenza è indispensabile per portare avanti con efficacia e indubbia capacità, sebbene con fatica, tutti i nostri risultati.

Un ringraziamento doveroso va anche a tutti gli accademici, grazie ai quali riusciamo a realizzare questi eventi, partecipando sempre più attivamente alle attività promosse dal sistema Italia durante l’anno.

Mi riferisco in particolare alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, che di solito si svolge nella seconda o terza settimana di novembre e che quest’anno celebrerà la nona edizione. Stiamo organizzando un evento con chef e realtà provenienti dall’Italia. 

Nel 2026 celebreremo il ventennale della delegazione e, fino a quella data, organizzeremo ulteriori attività per una sempre maggiore conoscenza dell’Accademia, diffondendo la cultura della civiltà italiana e la cultura del vero mangiare tradizionale italiano, tenendo in considerazione anche le innovazioni, introdotte con criterio, di cui siamo fieri. 

Proseguiremo sempre di più queste attività di valorizzazione dell’Accademia perché la vera cultura del mangiare italiano deve diffondersi nella maniera più corretta. Spero e credo che la nostra delegazione, all’interno di questa splendida istituzione che è l’Accademia Italiana della Cucina, possa continuare questo percorso per dare un “vero significato” non solo in Italia, ma anche e soprattutto all’estero. 

Grazie e alla prossima occasione di incontrarci alle nostre conviviali.

UNITED – Passion, Show & Party: 6 giugno, Spoon the boat

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https://tixa.hu/UNITED---Passion--Show---Party
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Leggi qui l’articolo: Una memorabile serata sul Danubio: United – Passion, Show & Party 2024.


UNITED – Passion, Show & Party” si terrà tra meno di una settimana! Quest’occasione di intrattenimento, networking e fashion avrà luogo il 6 giugno a bordo di Spoon the Boat a Budapest, dalle ore 19 a mezzanotte.

Non perdetevi l’opportunità di partecipare a una serata esclusiva che racchiude l’essenza della passione, del divertimento e dello stile. Questo evento promette una fuga in un mondo in cui l’impresa e la comunità internazionale incontrano passion, show and party!

L’evento, intitolato “Uniti dalla passione per l’impresa”, è sostenuto da ITL Group e dalla comunità del “Budapest Business Party”. Si preannuncia una serata in cui gli ospiti potranno unirsi sulle passioni condivise e godersi la splendida vista del tramonto su Budapest, compresi il Castello di Buda e i pittoreschi ponti della città.

Siamo entusiasti di annunciare che il rinomato marchio fitocosmetico Vagheggi Hungary e LLF & Partners accoglieranno gli ospiti su barche esclusive durante l’evento! Solitamente riservate per eventi di lusso speciali, non sono i tipici battelli turistici, renderanno questa un’esperienza davvero unica. Non perdete l’occasione di catturare foto straordinarie da questi luoghi eccezionali!

L’evento è organizzato da HideParty, noto per i suoi eventi esclusivi a Budapest che fondono eleganza e intrattenimento. Questi eventi sono progettati per essere esperienze memorabili che attraggono una comunità internazionale dinamica.

L’evento “UNITED – Passion, Show & Party” incarna questo connubio, offrendo una serata all’insegna della connessione, dell’intrattenimento e dell’eleganza a bordo della barca ristorante “Spoon the Boat” di Budapest.

Il programma della serata

Esibizioni: Gli ospiti saranno deliziati da musica dal vivo, danza e una sfilata di moda speciale di NRN Privée, progettata per stupire e ispirare. Avete già letto l’intervista alla fashion designer Renáta Nagy?

Opportunità di networking in un’atmosfera perfetta per creare connessioni significative.

Viste spettacolari: panorami mozzafiato dello skyline storico di Budapest e delle sue luci notturne da un punto di vista unico.

Drink di benvenuto all’arrivo: brindate a nuovi inizi e successi condivisi con un drink di benvenuto offerto dai nostri sponsor.

Sapete che potete arricchire la vostra esperienza “United – Passion, Show & Party” con una cena a bordo dell’elegante Spoon the Boat? Dopo aver prenotato il vostro biglietto per l’evento, potete riservare un tavolo per un pasto gourmet con vista inviando un’email a: etterem@spoonboat.hu. Non perdete questa perfetta integrazione a una serata di intrattenimento e connessioni!

Se siete curiosi di sapere di più di HideParty, leggete qui Dietro le quinte con Luigino Bottega! Questa celebrazione estiva non è solo un evento; è una spettacolare convergenza di luci, suoni e riunioni sentite. Rinnovate vecchie amicizie, create nuove connessioni e gioite della nostra passione collettiva.

Non vediamo l’ora di festeggiare con voi!

Dettagli dell’evento:

https://tixa.hu/UNITED---Passion--Show---Party
Prenota ora il tuo biglietto

Al via la terza edizione della SOPIANAE REVIVISCIT

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Scopri il programma 2024 dell'evento organizzato da Sopianae Reviviscit Történelmi Hagyományőrző Egyesület .
Sopianae Reviviscit Történelmi Hagyományőrző Egyesület .

Questo importante evento culturale avrà luogo nella splendida città di Pécs, già capitale della Pannonia Valeria durante il periodo romano ed nasce dallo spirito e impegno di un gruppo di volontari italiani che attivamente si impegnano in questo progetto.

Giunto alla sua terza edizione, l’evento è organizzato dall’associazione locale Sopianae Reviviscit con il contributo e il sostegno del Comune di Pécs e vedrà la partecipazione di gruppi locali e associazioni di rievocatori storici provenienti dall’Italia e da altri paesi dell’impero romano e vedrà la partecipazione di oltre 300 rievocatori in costume d’epoca.

Il programma (Pecs)

Davanti a Piazza Szent István tér, davanti all’Antico Mausoleo Cristiano e intorno alla fontana, Centro Visitatori Cella Septichora, Centro Visitatori Museo Janus Pannonius:

31 maggio 2024 (venerdì)

17:30 Accensione del fuoco, sacrificio di ringraziamento agli dèi per una festività di successo

Luogo: Piazza Santo Stefano, Antico Mausoleo Cristiano

17:45 “Danza delle Ninfe” Naiades Danubianae, gruppo di danza antica romana

Luogo: Piazza Santo Stefano, Antico Mausoleo Cristiano

18:15 Raduno dei gruppi per la parata

Luogo: Piazza Santo Stefano, davanti alla Pezsgö Ház

18:30 Parata storica nel centro della città

Percorso: Piazza Santo Stefano – Via Ferencesek – Piazza Széchenyi – Via Irgalmasok – Piazza Kossuth (presentazione delle squadre) – Via Irgalmasok – Piazza Széchenyi – Via Janus Pannonius – Piazza Santo Stefano (occupazione cerimoniale del campo)

01 giugno 2024 (sabato)

10:00 Apertura dei cancelli

10:20 Ingresso dell’Imperatore dell’Impero Romano

Luogo: Piazza Santo Stefano, Antico Mausoleo Cristiano

10:25 “Roma è la luce” Naiades Danubianae, gruppo di danza antica romana

Luogo: Piazza Santo Stefano, Antico Mausoleo Cristiano

10:30 Truppe dalla provincia di Pannonia e dalle province vicine, Tributo all’Imperatore

Luogo: Piazza Santo Stefano, Campo Militare (Castrum)

10:45 Giuramento militare in onore dell’Imperatore

Luogo: Piazza Santo Stefano, Antico Mausoleo Cristiano

11:00 Ispezione della formazione militare e presentazione delle squadre con Legionari e Pretoriani

Luogo: Piazza Santo Stefano, Campo Militare (Castrum)

11:30 Giochi gladiatori presentati al popolo dall’Imperatore

Luogo: Piazza Santo Stefano, Arena presso la fontana

12:00 – 13:00 Pausa

13:00 – 17:30 Le signore si preparano per la parata (Salone di Bellezza, prove generali)

Luogo: Piazza Santo Stefano, Tenda per la Mostra di Gioielli e Abiti

13:30 Concerto dei Fandyr

Luogo: Piazza Santo Stefano, Antico Mausoleo Cristiano

14:25 “Il filo di Arianna” Naiades Danubianae, gruppo di danza antica romana

Luogo: Piazza Santo Stefano, Arena accanto alla fontana

14:30 Giochi gladiatori presentati al popolo dall’Imperatore

Luogo: Piazza Santo Stefano, Arena presso la fontana

14:55 “Nemesis” Naiades Danubianae, gruppo di danza antica romana

Luogo: Piazza Santo Stefano, Arena presso la fontana

15:00 Scena di battaglia dei barbari romani

Luogo: Piazza Santo Stefano, Arena presso la fontana

15:55 “Danza delle Ninfe” Naiades Danubianae, gruppo di danza antica romana

Luogo: Piazza Santo Stefano, Antico Mausoleo Cristiano

16:30 Concerto dei Fandyr

Luogo: Piazza Santo Stefano, Antico Mausoleo Cristiano

17:00 VITRUM LUX – simposio artistico Luce del Vetro

Al centro del programma “GLASS LIGHT” del VITRUM LUX, si trova una mostra di arte contemporanea in vetro che si svolge tra il Centro Visitatori Cella Septichora e le mura di 1.600 anni del Mausoleo Cristiano Antico

Luogo: Centro Visitatori Cella Septichora

17:15 Sacrificio di ringraziamento agli dèi

Luogo: Piazza Santo Stefano, Antico Mausoleo Cristiano

18:00 Raduno dei gruppi per la parata

Luogo: Piazza Santo Stefano, davanti alla Casa dello Champagne

18:30 Parata storica nel centro della città

Percorso: Piazza Santo Stefano – Via Ferencesek – Piazza Széchenyi – Via Irgalmasok – Piazza Kossuth (presentazione delle squadre) – Via Irgalmasok – Piazza Széchenyi – Via Janus Pannonius – Piazza Santo Stefano (occupazione cerimoniale del campo)

Programmi aggiuntivi

01 giugno 2024 (sabato) tra le 10:00 e le 18:00

Dimostrazioni artigianali: intagliatore di legno, fabbro, tessitore, lavoratore del cuoio, lavorazione delle ossa, indovino e giocattoli, abbigliamento e gioielli romani, cibo romano.

Dimostrazione della vita del campo tradizionale: dimostrazione della vita del campo, dimostrazione di costumi, armi e macchine da guerra, addestramento dei legionari, addestramento dei Daci, addestramento dei gladiatori.

Centro Visitatori Cella Septichora

11:30-16:30 Attività artigianali, laboratori di arti e mestieri per tutta la famiglia, per bambini suddivisi per fasce di età.

Rinascita dell’arte romana con tecniche del 21° secolo: realizzazione di mosaici, montaggio, tecniche di collage, tessitura di perline, colorazione per i più piccoli.

11:30-12:30 e 14:00-15:00 Il tocco di Sopianae – Passeggiata nella storia locale. Quota di partecipazione: 1000 HUF/persona, incluso il tour guidato.

I Siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO (Centro Visitatori Cella Septichora e Antico Mausoleo Cristiano) sono aperti al pubblico gratuitamente il 1° giugno dalle 10:00 alle 18:00.

Centro Visitatori Museo Janus Pannonius – Educazione museale, programmi di archeologia

11:00-17:00: Mostra d’arte (esposizione di manufatti romani)

14:00-17:00: Visite guidate gratuite del Lapidario Romano ristrutturato ogni ora (ogni tour inizia all’ora esatta).

14:00-15:00: Brevi conferenze informative sulla religione, arte e stile di vita romano.

Il Centro Visitatori Museo Janus Pannonius è aperto gratuitamente dalle 10:00 alle 18:00 il 1° giugno.

Vi invitiamo a seguire la pagina FACEBOOK, da cui abbiamo presto la foto di copertina.

Renáta Nikole Nagy si racconta. NRN Privée partecipa a United Passion Show & Party

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Renáta Nikole Nagy è una rinomata stilista ungherese e la visionaria fondatrice di NRN Privée.
Renáta Nikole Nagy è una rinomata stilista ungherese e la visionaria fondatrice di NRN Privée.

Renáta Nikole Nagy è una rinomata stilista ungherese e la visionaria fondatrice di NRN Privée. Con una profonda passione per la moda e un occhio attento ai dettagli, Renáta fonde le influenze occidentali con l’eleganza contemporanea. Il suo percorso è iniziato in giovane età, spinta dal desiderio di creare modelli che potessero dare potere alle donne e infondere fiducia. Dopo essersi formata nel campo del fashion design, si è fatta rapidamente apprezzare e ha fondato NRN Privée, un marchio famoso per le sue collezioni sofisticate e innovative.

Sotto la direzione creativa di Renáta, NRN Privée è diventato sinonimo di squisita artigianalità ed estetica moderna. I suoi modelli hanno sfilato in numerose sfilate ed eventi, guadagnandosi il plauso della critica e di un pubblico fedele. Renáta continua a spingersi oltre i confini della moda, esplorando nuove idee e ispirazioni. Mentre si prepara per la sua prossima sfilata all’evento UNITED – Passion, Show & Party, rimane una forza trainante nel mondo della moda, ispirando sia gli aspiranti stilisti che gli appassionati di moda.

In questa intervista esclusiva, Renáta condivide le sue ispirazioni e le sfide che ha affrontato. Leggete l’intervista per avere uno sguardo dall’interno prima di partecipare all’evento e non dimenticate di assicurarvi il vostro biglietto qui.

Come è iniziato il suo percorso nel fashion design e cosa l’ha ispirata a fondare NRN Privée?

L’avvio di NRN Privée non è stato solo per entrare nel mondo della moda; è stato un viaggio acceso dalla visione di infondere fiducia e sicurezza di sé nell’essenza dello stile femminile, in particolare attraverso la lente dell’influenza occidentale.
Nel 2019 ho iniziato a disegnare camicie da show western da donna per cavalieri. Per anni, prima dell’università, ho partecipato a gare di reining western. Tuttavia, quando mi sono trasferita a Budapest e poi a Parigi per un anno per approfondire la mia pratica professionale e le mie conoscenze, ho dovuto abbandonare l’equitazione. È stato molto difficile per me. Questo senso di perdita ha acceso in me il desiderio di avviare un’attività. Ero spinta dalla visione di unire la mia amata passione con la mia professione. Da qui è nata l’idea del marchio NRN.

Potrebbe descrivere l’evoluzione di NRN Privée dagli inizi fino a diventare un marchio di design ungherese riconosciuto?

L’evoluzione di NRN Privée incarna la crescita, l’adattabilità e l’autentica passione per la valorizzazione delle donne attraverso l’arte del vestire. Da umili origini, è emerso come un marchio di stilisti ungheresi di spicco, catturando i cuori di numerose coppie e clienti negli ultimi due anni.
Quando mi stavo avvicinando alla fine dell’università, uno dei miei professori mi ha presentato al proprietario di un negozio di design che vendeva prodotti di stilisti ungheresi. Al proprietario piaceva molto il mio lavoro, così ho portato al negozio le mie camicie da sfilata, che hanno avuto un grande successo nel primo mese. Questo segnò l’inizio della creazione di abbigliamento streetwear ispirato allo stile occidentale. Non solo vendite in negozio, ma anche molti ordini personalizzati. È stato allora che mi sono trasformato in uno stilista ungherese.

Nel corso del tempo, sono stato invitato a numerosi eventi, che mi hanno fornito una buona piattaforma per promuovere il mio marchio. Per questi eventi, l’abbigliamento occidentale non era sufficiente per le apparizioni formali, quindi ho creato uno o due abiti da sera per ogni occasione. Poiché questi abiti rappresentavano una categoria completamente diversa, NRN ha acquisito un marchio gemello, NRN Privée. Con questo marchio ho iniziato a creare abiti da sogno per le spose e le madri della sposa.

In che modo la sua esperienza e la sua pratica a Parigi influenzano l’etica e lo stile di NRN Privée?

La mia pratica e le mie esperienze a Parigi sono una fusione straordinaria che ha spinto NRN Privée a diventare un marchio ungherese riconosciuto. Questa miscela infonde alle mie creazioni un’allure unica che risuona con i gusti esigenti dei nostri clienti. Inoltre, Parigi ha avuto un grande impatto su di me. Ho amato la città e la sua atmosfera unica, ma mi mancava casa mia. Traggo la maggior parte della mia ispirazione dalla natura. Sono una ragazza di campagna che viene dal cuore del Kunság, da Kisújszállás, quindi amo molto i motivi e le linee delle piante. Spesso incorporo questi elementi nei miei processi di progettazione.

Quali sono i valori e i principi che guidano il suo approccio al fashion design, in particolare nel campo degli abiti da sposa e da sera?

Al centro della filosofia di design di NRN Privée ci sono l’impegno per l’eccellenza e la profonda comprensione dei desideri dei nostri clienti. Affrontiamo ogni creazione con semplicità ma con un’intenzione profonda. Per me l’abito è “solo” un valore aggiunto al mio servizio. Il mio vero “prodotto finale” di valore è una donna adornata con fiducia e sicurezza in se stessa. Credo nello stile, non nella tendenza del momento. Sedersi per una consulenza prima di una prova d’abito con la mia cliente è come una scoperta per me. Scopro la sua personalità o il suo vero io, che forse non si vede ancora del tutto. Il mio obiettivo è che le mie clienti lascino lo showroom con piena fiducia, maggiore consapevolezza di sé e un senso di fioritura.

Dopotutto, chi non girerebbe la testa per una donna sicura e spettacolare?

Come immagina il legame tra NRN Privée e la serie di eventi HideParty, e in che modo ciascuno di essi è complementare all’altro?

La collaborazione tra NRN Privée e la serie di eventi HideParty è una miscela armoniosa di eleganza e intrattenimento esperienziale. Ognuno di essi si integra con l’altro offrendo una piattaforma in cui la moda si integra perfettamente con esperienze coinvolgenti, creando momenti indimenticabili per i nostri ospiti.
Negli ultimi due anni ho pensato a come posizionare il mio marchio nella categoria del lusso e a come creare un ponte tra il marchio e gli appassionati di moda e i potenziali clienti.

In questo periodo, con il mio caro amico Luigino Bottega abbiamo discusso a lungo su questo tema e, dato che la sua esperienza consiste nella pianificazione di eventi, è nata l’idea del nostro primo evento di moda congiunto. Nel febbraio 2023 abbiamo dato vita a questa idea. Il successo del nostro evento The Carnival Show & Party presso l’hotel del centro è stato così grande che è stato seguito da altri sei eventi, e ora stiamo iniziando il secondo anno della nostra serie di eventi. L’evento si è trasformato in molto più di una semplice sfilata di moda. È diventato un brillante evento di networking con un’atmosfera fantastica, dove si è creata una comunità di 150-200 persone che ci accompagna durante i nostri eventi. Credo che se continuiamo così, questo numero si moltiplicherà nel corso degli anni. Due parole chiave sono etica ed energia positiva.

https://tixa.hu/UNITED---Passion--Show---Party
Cogli opportunità prima che i biglietti vadano esauriti: https://tixa.hu/UNITED—Passion–Show—Party

Quali sono gli elementi creativi che gli ospiti possono aspettarsi di sperimentare all’evento Passion, Show & Party con la sfilata di NRN Privée?

Gli ospiti che parteciperanno a United – Passion Show & Party possono aspettarsi una fusione di creatività e raffinatezza. La sfilata di NRN Privée sarà una vetrina accattivante delle mie ultime collezioni, accompagnata da elementi interattivi che coinvolgeranno e ispireranno. Si tratta di creare un’atmosfera in cui gli ospiti possano immergersi completamente nell’essenza del mio marchio. Il resto è una sorpresa.

Quali sono i suoi obiettivi futuri per NRN Privée, soprattutto per quanto riguarda la collaborazione con la serie di eventi HideParty?

Ho diversi obiettivi. In primo luogo, voglio costruire una comunità attorno ai due marchi, una comunità a cui le persone amino appartenere. Sto ristrutturando il NRN Privée Palace, che i nostri ospiti e clienti troveranno nel cuore di Kunság, a Kisújszállás. Guardando al futuro, la mia visione per NRN Privée è ancorata all’espansione e all’innovazione. Aspiro a elevare il mio marchio a livello globale rimanendo fedele al nostro impegno di fornire esperienze eccezionali ai miei clienti e agli ospiti degli eventi. Le collaborazioni con la serie di eventi HideParty svolgeranno un ruolo cruciale nella realizzazione di queste aspirazioni, in quanto continueremo a spingerci oltre i confini della creatività e dell’eccellenza.

Potrebbe condividere un’intuizione spirituale o una filosofia guida che influenza il suo lavoro e le sue aspirazioni per NRN Privée?

In un mondo spesso guidato da norme superficiali, la missione di NRN Privée trascende la mera estetica. Il nostro obiettivo è vestire spiritualmente le donne con autostima, fiducia e splendore. Riteniamo che NRN Privée simboleggi il perfetto connubio tra competenza, innovazione e dedizione del cuore, con l’obiettivo di toccare l’anima di coloro che vestiamo.

Affittasi ufficio di 300mq, via Bajmóci, XI Budapest

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In affitto un terreno indipendente con un edificio di 300 m2 e un bel giardino ben curato in via Bajmóci. Il terreno, in posizione eccellente, si trova nelle immediate vicinanze dello svincolo di Bach - strada Villányi. Il terreno ha 1500 m2, un giardino privato e un parcheggio per 10 auto. All'interno dell'edificio si trovano ampi uffici, una sala riunioni, un magazzino e una cucina per la mensa. L'edificio è disponibile per il trasferimento su richiesta.
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In affitto un terreno indipendente con un edificio di 300 m2 e un bel giardino ben curato in via Bajmóci. Il terreno, in posizione eccellente, si trova nelle immediate vicinanze dello svincolo di Bach – strada Villányi, nell’XI distretto.
Il terreno si estende per 1500 mq, con un giardino privato e un parcheggio per 10 auto.
All’interno dell’edificio, costruito nel 2015, si trovano ampi uffici, una sala riunioni, un magazzino e una cucina per la mensa. L’edificio è disponibile per il trasferimento su richiesta.

L’immobile è gestito da ITL Real Estate. Potete trovarlo anche su Ingatlan a questo link.

Grazie alla nostra profonda conoscenza del mercato e soprattutto dei player con cui siamo abituati a collaborare al fine di scegliere le migliori operazioni disponibili sull’intero mercato. 

Szilvia Schenk, ITL Real Estate Senior Manager & Consultant

Contatti

Szilvia SCHENK

+36 20 585 9915

Váci utca 81
1056 Budapest
Hungary
(+36 1) 269 5679
info@itlgroup.hu

Luigino Bottega svela i retroscena del HideParty

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Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Luigino Bottega, creatore di HideParty, per scoprire tutti gli eccitanti dettagli su ciò che ci aspetta a UNITED – Passion, Show & Party, il 6 giugno. Sullo sfondo di una splendida location a Budapest, presso lo Spoon the Boat, questo evento promette una fuga in un mondo in cui gli affari incontrano il piacere e la moda la festa. Volete soddisfare la vostra curiosità sull’evento in anticipo? Continuate a leggere!

Come è stato creato il concetto di HideParty e qual è stata la visione iniziale di questo evento esclusivo?


Il concetto di HideParty non è solo quello di creare eventi esclusivi a Budapest solo per incontri, ma si tratta di esperienze che lasciano impressioni durature. I nostri eventi non sono solo feste, ma punti di riferimento nel calendario sociale di Budapest. Sono stato ispirato da questa città vibrante e dalla sua comunità d’affari internazionale; il successo di HideParty sta dimostrando che ci sono molte persone che vogliono condividere, come noi, networking e intrattenimento, momenti di gioia e connessione in luoghi meravigliosi.

L’evento “UNITED – Passion, Show & Party” è sponsorizzato dal Gruppo ITL e dalla comunità Business Party di Budapest. Quali sono i valori fondamentali condivisi da HideParty, dal Gruppo ITL e dalle loro comunità?


Con HideParty, creiamo un ambiente che incarna la raffinatezza e il divertimento, attirando una comunità internazionale diversificata e dinamica; guidata dalla passione per l’impresa; questo è il motto di ITL Group. Da quando ITL Group ha lanciato il Budapest Business Party nel 2012, ci siamo resi conto della bellezza che può raggiungere il trascorrere una serata insieme.

Una serata in cui gli ospiti possono UNIRSI su passioni comuni e godersi la splendida vista del tramonto di Budapest: è il modo migliore per stare insieme!

Ogni evento HideParty ha un tema unico: come decidete questi temi e molte sorprese; cosa potete rivelarci oggi?


Ogni HideParty è unico; ci riuniamo regolarmente con la nostra comunità per celebrare eventi degni di nota che coinvolgono e interessano i nostri membri.

Per esempio, ci riuniamo per il Carnevale di Venezia, la Fenice, la festa dei fuochi d’artificio e persino la festa della F1, tra le altre cose. Ogni esperienza si svolge in luoghi diversi, offrendo una varietà di ambienti e atmosfere.

Il 6 giugno saremo allo Spoon the boat! In agosto, ospiteremo un evento sul tetto, offrendo un’esperienza elevata con una vista mozzafiato e servizi di alta qualità in diverse location prestigiose di Budapest.

A UNITED – Passion, Show & Party celebreremo l’inizio dell’estate e la comunità del Budapest Business Party.

Durante l’evento, per coloro che cercano un po’ di avventura, saranno disponibili brevi gite in barca sul Danubio, che permetteranno agli ospiti di ammirare le luci della città da una prospettiva unica sull’acqua.

Può parlare del ruolo delle sponsorizzazioni negli eventi HideParty?


Ogni evento HideParty non è solo una celebrazione, è un’opportunità. Un’opportunità per fare rete, stringere nuove amicizie e creare alleanze professionali. I nostri ospiti sono professionisti, trend setter e influencer, che fanno di ogni evento un punto di riferimento per potenziali collaborazioni e crescita aziendale.

Sponsorizzando HideParty, il marchio entrerà in contatto con questo gruppo dinamico, aprendo le porte a nuove relazioni e opportunità. Allineare il marchio con una comunità che apprezza l’eleganza, la diversità e le esperienze di alta qualità.

Potete contattarci per saperne di più su come i nostri pacchetti di sponsorizzazione sono progettati per fornire la massima visibilità e coinvolgimento, offrendo una piattaforma unica per entrare in contatto con un pubblico esigente.

In che modo gli eventi HideParty facilitano il networking e le alleanze professionali tra i partecipanti?


Il cuore di HideParty sono i nostri partecipanti, un vibrante arazzo di individui provenienti da contesti diversi, uniti da una lingua comune e dall’amore per l’intrattenimento raffinato. La nostra comunità è caratterizzata da una visione globale e da uno spirito positivo, che rende ogni evento HideParty un crogiolo di culture e idee con una mentalità internazionale.

I membri della nostra comunità sentivano il bisogno impellente di accedere a eventi che riunissero persone con la stessa mentalità, oltre a giovani adulti, e che mantenessero le vibrazioni del divertimento. Budapest è una città molto vivace, dove il desiderio di incontri sociali piacevoli che vadano oltre gli eventi di lavoro può essere ora soddisfatto.

Futuro… e adesso?


Ora è la vostra opportunità di unirvi a noi e lasciare un segno che va oltre la notte – diventate parte dell’eredità di HideParty!

Unisciti a noi, goditi la splendida location con persone straordinarie e stai certo che tutti gli UNITED si divertiranno un mondo; guidati da Passione, Spettacolo e Festa -> https://tixa.hu/UNITED-Passion-Show-Party

Per maggiori informazioni contattateci a: marketing@itlgroup.hu

Vagheggi Ungheria: abbiamo parlato delle novità con la direttrice Barbara Ács

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Barbara Acs e la campagna Vagheggi Ungheria
Barbara Acs e la campagna Vagheggi Ungheria

Abbiamo avuto il piacere di intervistare nuovamente Barbara Ács, direttrice di Vagheggi Ungheria, azienda che si distingue sicuramente non solo per il proprio successo nel settore della fitocosmesi, ma anche per l’attenzione alla sostenibilità e all’etica d’impresa. 

Rispetto alla nostra intervista del 2020, Vagheggi ha consolidato la propria posizione sul mercato ungherese, ampliando il proprio raggio d’azione anche nel mercato B2C con l’introduzione di nuove iniziative tra le quali spiccano: la nuova campagna “Beauty Care Earth Care”, il sito in inglese, i miglioramenti dei packaging sempre più innovativi e sostenibili e l’introduzione della Face Skin Analyser;  l’innovativa apparecchiatura professionale per un check-up 3D della pelle del viso che analizza gli inestetismi cutanei, con un approccio scientifico avanzato basato sull’elaborazione digitale delle immagini.

Inoltre, l’azienda ha registrato un significativo aumento della clientela maschile, dimostrando la sua capacità di adattarsi e di attrarre un pubblico sempre più diversificato. Nella mappa sottostante si vedono i Paesi dove oggi è possibile trovare Vagheggi.

  1. Quali sono le novità di Vagheggi per il 2024?

Quest’anno, abbiamo deciso di lanciare la campagna “Beauty Care Earth Care” che racconta tutto ciò che sta dietro ai nostri prodotti, evidenziando l’impegno di Vagheggi in termini di sostenibilità, protezione dell’ambiente e spiegazione dei prodotti naturali.

Da marzo ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo approfondiamo. Abbiamo introdotto anche un gioco nei negozi, con piccoli regali per chi partecipa, e promozioni legate ai temi trattati. (Vi invitiamo a leggere l’articolo sulla campagna)

  1. Perchè Vagheggi ha scelto di non apporre il simbolo “cruelty free” nonostante tutti i prodotti siano  “cruelty free”?

Ed abbiamo spiegato che i nostri prodotti non riportano il logo “cruelty free”, dato che nell’Unione Europea è vietato testare sugli animali sia i prodotti finiti sia i loro componenti. 

I nostri prodotti vengono studiati, elaborati, testati, prodotti in Italia quindi all’interno del UE che è già una garanzia che non può essere testato sugli animali; e quindi non avevamo sentito la necessità di ribadirlo. 

  1. Quali materiali sostenibili sono stati utilizzati da Vagheggi per il packaging?

Dal 2022, Vagheggi ha iniziato a migliorare ulteriormente il packaging dei suoi prodotti, utilizzando materiali come carta FSC e plastica derivata dalla fermentazione dello zucchero, e colori privi di sostanze dannose.

Abbiamo spiegato il motivo di queste scelte attraverso il racconto delle nostre estetiste, che si sono dimostrate entusiaste e hanno confermato l’importanza di un packaging sostenibile anche per la clientela.

  1. Cosa certifica il logo “I Love Corals” ottenuto da Vagheggi per i suoi prodotti solari?

Vagheggi ha ottenuto il logo “I Love Corals”, che certifica che i prodotti sono sicuri per l’ecosistema marino. Questa certificazione nasce dal bisogno di proteggere i coralli nelle aree protette. Questo attesta anche una maggiore sicurezza per la pelle, grazie all’uso di materiali biodegradabili e alla ricerca di formule con texture più leggere e facilmente assorbibili.

  1. Oltre a formazione e vendita, che cosa offrite nello showroom?

Tra le attività di consulenza offerte nel nostro showroom del XIII distretto, oltre alla formazione per le estetiste, spicca l’analisi completa della pelle tramite una macchina diagnostica dedicata. Dal risultato dell’analisi personalizzata effettuata con questa apparecchiatura viso, sarà possibile scegliere i trattamenti e le tecnologie Vagheggi più idonee in base a specifiche e mirate esigenze.

  1. Qual è la missione di Vagheggi?

La nostra missione è garantire che ogni cliente riceva prodotti adatti alle proprie esigenze, supportati da consigli sia del nostro blog, sia grazie al supporto dei nostri esperti, per assicurare la massima soddisfazione e fidelizzazione e un impatto positivo sull’ambiente. 

Vi invitiamo qua a guardare il reel

Beauty Care Earth Care: la nuova campagna di Vagheggi Ungheria 

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Barbara Acs e la campagna Vagheggi Ungheria
Barbara Acs e la campagna Vagheggi Ungheria

Fondata oltre 40 anni fa in Italia, Vagheggi ha saputo coniugare sapientemente la tradizione erboristica con le più moderne tecnologie cosmetiche, creando prodotti professionali che valorizzano la bellezza naturale attraverso l’uso di ingredienti botanici di alta qualità.

Vagheggi Ungheria rappresenta un’estensione della visione dell’azienda italiana, portando l’esperienza e l’innovazione italiana nel cuore dell’Europa

La filiale ungherese di Vagheggi nel bellissimo showroom del XIII distretto non solo si impegna a fornire prodotti professionali per la cura dell’aspetto esteriore, ma che promuovano anche il benessere generale, con un approccio olistico alla cura della pelle e l’impatto sociale positivo.

Abbiamo chiesto a Barbara Ács, direttrice di Vagheggi Ungheria, la cui intervista sulle novità trovate a questo link, di presentarci la nuova campagna di Vagheggi “Beauty Care Earth Care”.  

In che cosa consiste la campagna “Beauty Care Earth Care”?

La campagna “Beauty Care Earth Care” è un’iniziativa che punta a sensibilizzare sull’importanza della cura della pelle come parte integrante del benessere complessivo. 

Produciamo interviste e brevi video social con i nostri colleghi che condividono il loro punto di vista sui temi attuali, coinvolgendo anche le nostre estetiste per fornire un quadro completo, sottolineando l’importanza di queste tematiche. 

Chi è Bobby? Chi è il simbolo della campagna “Beauty Care Earth Care” e cosa rappresenta?

Il nostro cane Bobby è diventato il simbolo della campagna, rappresentato nel logo “Beauty Care Earth Care”. Il primo argomento trattato è stato la protezione degli animali: abbiamo evidenziato che nessuno dei nostri prodotti è testato sugli animali. 

La campagna “Beauty Care Earth Care” è un’iniziativa che punta a sensibilizzare sull’importanza della cura della pelle come parte integrante del benessere complessivo. 

Come è stata accolta la campagna?

Le nostre estetiste hanno accolto positivamente la campagna, mostrando grande coinvolgimento. Questo non solo aumenta la fiducia della clientela verso i nostri prodotti, ma rafforza anche la formazione e la competenza delle estetiste, consentendo loro di comunicare meglio le caratteristiche e i valori dei prodotti Vagheggi ai clienti finali.

“Prendersi cura della propria pelle è un atto di amore verso se stessi. La nostra filosofia si basa sulla convinzione che una pelle ben curata non solo appare più bella, ma riflette anche il benessere interiore di ogni individuo.”

– Barbara Ács, Operations, Sales and Marketing Manager

Un tema per ogni mese della campagna: dal packaging al sostegno alle donne

Nel corso di questa campagna, Vagheggi intraprende una serie di iniziative volte a promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale attraverso il suo impegno nel settore cosmetico. 

Ogni mese è stato dedicato a una specifica tematica di grande rilevanza ambientale e sociale, con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere la clientela su questioni cruciali per il benessere del nostro pianeta e delle comunità.

  • Aprile parla del packaging sostenibile per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di utilizzare materiali eco-compatibili nel packaging dei prodotti cosmetici. Attraverso questa iniziativa, Vagheggi mira a educare i consumatori sui benefici ambientali derivanti dall’adozione di packaging sostenibile, sottolineando come queste scelte possano contribuire significativamente alla riduzione dell’impatto ambientale.
  • Maggio presenta il supporto alle donne tramite la promozione dell’empowerment femminile e il sostegno alle comunità di donne svantaggiate. Attraverso iniziative specifiche legate ai suoi prodotti cosmetici, Vagheggi ha dimostrato un forte impegno sociale, aiutando a migliorare le condizioni di vita e a creare opportunità per le donne in difficoltà. Ad esempio, nella nostra linea Rehydra utilizziamo un principio attivo derivato dal fiore Cuatateco, raccolto da una comunità di donne messicane in difficoltà. Questo esempio illustra l’attenzione di Vagheggi nella scelta dei principi attivi con un impatto sociale positivo.
  • Giugno si focalizza sulla protezione solare e sull’ambiente marino per sensibilizzare sull’importanza di utilizzare prodotti solari sicuri per l’ambiente marino, con particolare attenzione alla protezione dei coralli e allo stesso tempo all’abbronzatura graduale. Vagheggi promuove l’uso di formulazioni biodegradabili e rispettose dell’ecosistema marino, sottolineando come queste scelte contribuiscono a preservare la salute degli oceani e la biodiversità marina. Grazie a queste sue scelte, ha ottenuto anche la certificazione I love corals.

Vagheggi con questa campagna vuole sottolineare l’importanza di un approccio olistico alla bellezza, che include anche l’impatto positivo sul pianeta e sulla persona; una dieta equilibrata, l’esercizio fisico e uno stile di vita sano, per migliorare non solo l’aspetto esteriore ma anche la salute mentale ed emotiva.

Buffon Academy: il summer camp per giovani portieri arriva in Ungheria

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Buffon Academy Summer Camp arriva in Ungheria! 

Per la prima volta, il bellissimo villaggio di Révfülöp, situato nel distretto di Tapolca, nella contea di Veszprém, ospiterà la Buffon Academy. L’Academy è nata dalla volontà diretta di Gigi Buffon, leggendario portiere e capitano della nazionale italiana e della Juventus, campione del mondo in Germania nel 2006.

Il suo desiderio è di mettere a disposizione di tutti i portieri la sua esperienza e la sua passione, con l’unico scopo di “restituire” ciò che ha ricevuto dal mondo dello sport.

Sarà una settimana di allenamenti ad alte prestazioni, calcio, amici e tanto divertimento, sempre con le migliori attrezzature esclusive per portieri.

Questo Summer Camp si svolgerà tra il 24 e il 28 giugno 2024 e i giovani portieri avranno l’opportunità di imparare il Metodo Buffon insieme agli Allenatori B1.

Programma:

  • 24-28 giugno 2024
  • 2 allenamenti al giorno
  • sessioni educative (finanziarie, scouting e coaching mentale)
  • attività ricreative attive
  • battaglia dei portieri
  • cerimonia di premiazione

Alla fine del summer camp, i partecipanti parteciperanno alla Battaglia dei Portieri, dove i migliori riceveranno regali esclusivi.

I portieri riceveranno kit PUMA e cappellini firmati da Gigi Buffon.
Fonte: thepathsm.com | Fonte foto: thepathsm.com