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Report Economico Ungherese: Analisi Congiunturale e Rischi Settoriali (2 Ottobre 2025)

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Sezione 1: Sintesi Esecutiva e Valutazione del Rischio Congiunturale

1.1. Punti Salienti della Giornata (2 Ottobre 2025)

Le notizie economiche ungheresi del 2 ottobre 2025 presentano un quadro di notevoli contrasti, dove l’abilità nella gestione finanziaria si scontra con una persistente debolezza strutturale e acuti rischi geopolitici. Sul fronte finanziario, l’Agenzia di Gestione del Debito (ÁKK) ha concluso il terzo trimestre con un risultato eccezionale nell’emissione del debito, superando l’obiettivo annuale prefissato. Tuttavia, questo successo è mitigato dalla revisione al rialzo della previsione del rapporto Debito Pubblico/PIL per la fine del 2025, attestato al 73.1%.

Il settore manifatturiero, pilastro della strategia di crescita ungherese, ha mostrato chiari segni di stress. Si registrano i tagli di posti di lavoro presso la sussidiaria ungherese del fornitore automobilistico tedesco ZF Friedrichshafen a Eger , a testimonianza della crisi dell’automotive europea. Simultaneamente, un incidente di alto profilo (un incendio) è stato riportato nello stabilimento BMW di Debrecen , un progetto chiave del governo, evidenziando i rischi operativi legati ai grandi investimenti esteri (FDI).

Parallelamente, la retorica governativa ha continuato a focalizzarsi sui rischi esogeni. Le dichiarazioni ufficiali hanno quantificato l’impatto finanziario massivo che si abbatterebbe sull’Ungheria in caso di un embargo totale sull’energia russa imposto dall’Unione Europea. Infine, il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha rafforzato la sua politica sociale ed economica con l’entrata in vigore dell’esenzione dall’Imposta sul Reddito (SZJA) per le madri con tre o più figli , una mossa che sostiene la narrativa del Ministro Nagy Márton volta a supportare famiglie e imprese.

PODCAST IN ITALIANO

1.2. Contesto Macroeconomico e Prospettive di Crescita 2025

Le prospettive di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese per il 2025 rimangono notevolmente moderate. I forecast della Commissione Europea e di altri istituti di ricerca (wiiw) posizionano la crescita del PIL in un intervallo ristretto, tra lo 0.7% e lo 0.8%. Questa crescita anemica è la causa principale della difficoltà strutturale nel ridurre significativamente il rapporto tra Debito Pubblico e PIL, come evidenziato dalla revisione al 73.1%. L’economia, sebbene abbia superato la stagnazione (il PIL è cresciuto dello 0.4% nel Q2 2025 rispetto al trimestre precedente) , fatica a generare una performance sufficiente per sbloccare margini fiscali significativi.

L’inflazione, sebbene sotto il controllo della politica monetaria restrittiva della Banca Nazionale Ungherese (MNB), richiede costante cautela. I dati indicano che mentre le aspettative di inflazione al dettaglio si stanno attenuando, le aspettative a livello familiare rimangono elevate. Inoltre, i prezzi regolamentati, in particolare il gas condotto, hanno continuato ad aumentare, contribuendo ancora all’indice generale dei prezzi.

La combinazione di una gestione finanziaria aggressiva, evidenziata dal forte over-financing dell’ÁKK , e una crescita del PIL prevista sotto l’1% , suggerisce che l’Ungheria si sta affidando in misura preponderante alla liquidità ottenuta sui mercati internazionali e, in parte, agli effetti distorsivi dell’inflazione sul PIL nominale per sostenere i suoi conti, piuttosto che a un aumento della produttività economica reale. Sebbene l’ÁKK abbia dimostrato un’eccellente capacità di finanziare il debito, l’aumento del rapporto Debito/PIL proiettato al 73.1% riflette in modo inequivocabile un denominatore (il PIL reale) inferiore alle attese iniziali. La politica fiscale espansiva del Ministro Nagy Márton, che inietta 4000 miliardi di fiorini , sembra quindi essere una necessità per supplire alla debolezza della crescita organica, mantenendo l’economia in uno stato di vulnerabilità strutturale a lungo termine.

Sezione 2: Stabilità Finanziaria e Geopolitica (MNB & ÁKK)

2.1. Gestione del Debito Pubblico: Performance dell’ÁKK a Fine Q3 2025

L’Agenzia di Gestione del Debito (ÁKK) ha fornito un aggiornamento dettagliato sulle sue performance a fine terzo trimestre 2025, evidenziando una solida posizione di finanziamento. L’emissione netta di debito pubblico ha raggiunto i HUF 5.309 trilioni, superando significativamente il target per l’intero anno, attestandosi al 114.8% dell’obiettivo annuale. L’ÁKK ha specificato che l’eccesso di emissione di HUF 683 miliardi è destinato a coprire le scadenze rimanenti entro la fine dell’anno.

Un aspetto cruciale della gestione del debito è la diversificazione valutaria e la fiducia degli investitori. L’ÁKK ha sottolineato il successo delle aste obbligazionarie in valuta estera (FX), condotte in Euro (EUR), Dollari USA (USD) e Renminbi cinese (RMB). Queste aste hanno registrato una domanda superiore all’offerta, e l’agenzia ha interpretato la presenza combinata di valute occidentali e orientali come una prova del fatto che “gli investitori internazionali trattano l’Ungheria come un partner affidabile sulla scena finanziaria globale, nonostante le sfide globali”.

Tuttavia, la struttura del debito presenta alcuni elementi di rischio da monitorare. La quota di debito in valuta estera (FX) ha raggiunto il 30.7% del totale a fine Q3, superando leggermente il benchmark interno del 30%. Un’alta percentuale di debito in valuta estera espone l’Ungheria a un rischio di cambio maggiore, soprattutto in un contesto geopolitico volatile. Inoltre, il contributo degli investitori retail è risultato negativo per HUF 222 miliardi a causa della singola scadenza di una serie di Bonus MÁP. L’ÁKK prevede che circa il 70% di questi risparmi venga reinvestito in altri strumenti statali, ma la contrazione netta a breve termine merita attenzione.

I dati dell’ÁKK, incrociati con le proiezioni sul Debito/PIL (73.1% a fine 2025) , creano un punto di frizione nell’analisi economica. Nonostante l’eccellente capacità di rifinanziamento e di gestione della liquidità dimostrata dall’ÁKK, la contemporanea difficoltà nel ridurre il rapporto Debito/PIL mostra che la sfida non è l’accesso ai mercati, ma la crescita sottostante che funge da denominatore. Questo scenario costringe il governo a mantenere un’aggressiva strategia di finanziamento esterno per compensare le carenze di crescita interna.

Table Title: Sintesi delle Metriche di Debito Pubblico Ungherese (Fine Q3 2025)

Indicatore (ÁKK)Valore (Fine Q3 2025)Obiettivo Annuale (%)Implicazione di Mercato
Emissione Netta (HUF tln)5.309114.8%Forte capacità di finanziamento e liquidità assicurata.
Debito in Valuta Estera (FX)30.7% del totale>30% (Benchmark superato)Esposizione a rischio di cambio leggermente elevata.
Contributo Retail Netto-HUF 222 blnVariabileImpatto negativo temporaneo dovuto a scadenza MÁP.
Debito/PIL Proiezione 202573.1%Revisione al rialzoLa crescita debole compromette la riduzione strutturale del debito.

2.2. Posizione della Banca Centrale Ungherese (MNB) e Vigilanza

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) continua a mantenere una politica monetaria improntata alla cautela. L’MNB ha l’obiettivo primario di raggiungere e mantenere la stabilità dei prezzi, sostenendo al contempo la stabilità finanziaria e le politiche governative di sostenibilità economica e ambientale. La decisione del Consiglio Monetario (MT) di agosto 2025 è stata quella di mantenere il tasso base al 6,50%. I membri del Consiglio hanno convenuto all’unanimità sulla necessità di mantenere un orientamento di politica monetaria “rigoroso,” adottando un approccio “cauto e paziente” dato l’ambiente globale incerto. Un’attenzione particolare è stata posta sulla stabilità del mercato dei cambi (FX), considerata di “importanza chiave” per il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione.

A livello di vigilanza e cooperazione internazionale, Kandrács Csaba, Vice Governatore dell’MNB per la vigilanza e la protezione dei consumatori, si è distinto per il suo impegno nella finanza verde. Durante la riunione del Consiglio Finanziario Verde dell’Organizzazione degli Stati Turchi (TÁSZ) ad Astana, ha sottolineato l’apertura dell’MNB alla cooperazione con le banche centrali della regione su temi di sostenibilità. Ha anche menzionato che l’MNB pubblicherà volontariamente il suo rapporto TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) ampliato, includendo l’analisi dei rischi naturali a partire dal 2025.

Il 2 ottobre 2025 è un momento di potenziale transizione istituzionale. Il mandato di Kandrács Csaba è scaduto il 1° ottobre. Qualsiasi decisione sulla sua successione o rinomina è di vitale importanza per gli osservatori di mercato. Data la recente nomina di Kurali Zoltán a un altro ruolo di Vice Governatore e il contesto storico di tensioni tra l’ex leadership della MNB (Matolcsy György) e il Ministero delle Finanze (Varga Mihály) , il rinnovo o la sostituzione di figure chiave nel Consiglio Monetario sono indicatori sensibili dell’autonomia futura dell’istituzione. La nomina del nuovo Vice Governatore determinerà l’equilibrio di potere interno e la direzione della politica di vigilanza, specialmente riguardo a temi complessi come la trasparenza e la gestione dei fondi delle fondazioni legate alla MNB, che sono stati oggetto di precedenti controversie politiche e legali.

Sezione 3: Agenda Fiscale, Innovazione e Competitività (NGM)

3.1. Il Piano d’Azione Economica di Nagy Márton (NGM)

Il Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, continua a promuovere una forte agenda di stimolo economico, definendo il 2025 come l’anno delle famiglie e delle imprese. L’obiettivo centrale è innescare una svolta economica in un contesto di crescita moderata. Il piano d’azione economica del governo prevede un’iniezione totale di 4000 miliardi di fiorini (HUF) nell’economia, destinati a sostenere le famiglie e le piccole e medie imprese (PMI).

Questo massiccio stimolo finanziario si articola attraverso diverse misure chiave: il raddoppio dello sgravio fiscale familiare, l’introduzione del “prestito lavoro” (munkáshitel) per facilitare l’accesso alla casa e il programma di ristrutturazione domestica rurale. Inoltre, il piano mira a supportare gli investimenti delle imprese per stimolare un “salto di dimensione” (méretugrás) e aumentare la produttività delle PMI ungheresi. Parallelamente a questi interventi, il Ministro continua a legare la ripresa e il successo economico all’avanzamento dei grandi investimenti esteri (FDI), o gigaberuházások, citando l’apertura di stabilimenti chiave come quelli di BMW, CATL e BYD.

3.2. Misure Fiscali Chave: L’Esenzione SZJA (2 Ottobre)

A partire dal 1° ottobre 2025, è entrata in vigore una significativa misura fiscale a sostegno delle politiche demografiche del governo: l’esenzione permanente dall’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (SZJA, al 15%) per le madri di tre o più figli. Questa misura si applica al reddito da lavoro e non è limitata a madri con figli a carico, ma include anche coloro che in passato hanno ricevuto l’assegno familiare per almeno dodici anni. Per usufruire immediatamente dell’agevolazione, le madri idonee sono state invitate a presentare la dichiarazione d’acconto fiscale (adóelőleg-nyilatkozat) all’Autorità Fiscale Nazionale (NAV) a partire dal 1° ottobre.

3.3. Competitività Imprenditoriale e Innovazione (AI e UE)

La discussione sulla competitività si estende al campo dell’innovazione tecnologica e del quadro normativo europeo. Márton Nagy ha riconosciuto in un recente summit sull’AI (settembre 2025) che l’Unione Europea sta perdendo terreno rispetto ai rivali globali, in particolare USA e Cina. L’Ungheria si sta posizionando in questo contesto attraverso una strategia nazionale rinnovata per l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’annuncio di nuovi programmi di capitale specificamente dedicati a sostenere le startup ungheresi nel settore. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: lanciare 200 startup AI nazionali entro il 2030, sostenute anche dalla prospettiva di investimenti esteri significativi nel calcolo ad alte prestazioni (HPC).

Parallelamente, a livello europeo, è in corso la promozione di una soluzione politica chiamata “EU–INC”, che mira a risolvere la frammentazione dell’ecosistema startup europeo. EU–INC propone un’entità legale paneuropea standardizzata, accompagnata da un registro centrale (EU–REGISTRY) e documentazione armonizzata (EU–FAST). La necessità di questa armonizzazione è urgente, poiché la complessità dei sistemi legali nazionali limita le opportunità e ostacola gli investimenti transfrontalieri: meno del 18% dei primi round di investimento sono pan-europei.

La strategia del Ministro Nagy, che si concentra sia sull’attrazione dei gigaberuházások (come la BMW) sia sul supporto al capitale di rischio per le startup AI, rivela un tentativo di bilanciare un modello economico duale. L’esame dei licenziamenti nel settore automotive tradizionale (Sezione 5) mostra chiaramente la vulnerabilità del modello basato sulla dipendenza dagli investimenti esteri. Di conseguenza, il successo delle iniziative sull’AI e la spinta all’armonizzazione legale attraverso l’EU-INC diventano fondamentali. Questi sforzi non sono solo volti a promuovere l’innovazione, ma a costruire una base economica nazionale più resiliente e meno suscettibile ai cicli di investimento delle multinazionali, una necessità resa più evidente dai segnali di stress industriale registrati il 2 ottobre.

Sezione 4: Sicurezza Energetica, Geopolitica e Sovranità

4.1. L’Impatto Economico di un Embargo Russo

La dipendenza energetica dell’Ungheria dalla Russia continua a dominare il dibattito geopolitico e macroeconomico del paese. Il 2 ottobre, il dibattito sui costi e sull’impatto delle sanzioni è stato amplificato dalle dichiarazioni del Sottosegretario di Stato, che ha reso pubblici i dati riguardanti il potenziale aumento dei costi energetici per l’Ungheria in caso di un embargo totale sui fornimenti russi di gas e petrolio. Sebbene la cifra esatta non sia stata resa nota, la narrazione ufficiale è che tale aumento sarebbe di portata massiva e insostenibile, con effetti catastrofici sull’inflazione e sulla stabilità industriale.

In seguito al vertice del Consiglio Europeo, il Primo Ministro Viktor Orbán ha ribadito la ferma resistenza dell’Ungheria alla strategia di guerra dell’UE e alle pressioni per accettare sanzioni energetiche aggiuntive. Orbán ha chiarito che la posizione ungherese non è ideologica, ma pragmaticamente radicata nelle sue necessità infrastrutturali e geografiche, affermando che le alternative di transito, come quelle via Croazia, non sono in grado di sostituire i volumi necessari di petrolio e gas russi. La posizione del governo sottolinea che la soluzione al conflitto in corso non può essere raggiunta sul campo di battaglia, ma solo attraverso negoziati diplomatici che portino a un nuovo quadro di sicurezza paneuropeo.

4.2. Strategia di Diversificazione e Rischi di Transito

L’Ungheria sta portando avanti una strategia di diversificazione energetica, sebbene con risultati ancora limitati nel contesto della sostituzione completa delle forniture russe. Recentemente, sono stati conclusi accordi a lungo termine per l’approvvigionamento di Gas Naturale Liquefatto (LNG). Un accordo con la francese Engie garantisce 400 milioni di metri cubi all’anno per il periodo 2028–2038. Un contratto separato con Shell fornisce ulteriori 2 miliardi di metri cubi all’anno fino al 2036.

Nonostante questi contratti rappresentino un passo avanti nella sicurezza dell’approvvigionamento, il volume complessivo (circa 2.4 miliardi di metri cubi) copre solo una porzione limitata, stimata tra il 6% e il 7.5% del consumo annuale ungherese. Ciò dimostra che la diversificazione rimane una strategia a lungo termine e non sufficiente per sostituire totalmente l’importazione russa nel breve periodo.

A complicare ulteriormente il quadro, il 2 ottobre è stata sollevata la questione della sicurezza del transito. La decisione della Bulgaria di chiudere il transito del gas russo attraverso il suo territorio entro due anni minaccia direttamente la stabilità della rotta TurkStream, un’arteria di fornitura vitale per l’Ungheria. Questo rischio infrastrutturale imminente rende ancora più pressante la necessità di sviluppare capacità alternative e negoziare soluzioni di transito regionali.

L’Ungheria è in una costante negoziazione tra le pressioni politiche europee e le dure realtà infrastrutturali. La scelta di quantificare pubblicamente il costo esorbitante di un embargo totale sull’energia russa non è puramente un esercizio contabile, ma un’azione diplomatica mirata. Questa mossa strategica è volta a rafforzare la posizione negoziale di Budapest a Bruxelles, dimostrando che l’allineamento alle sanzioni più aggressive comporterebbe uno shock economico sistemico che l’MNB non potrebbe contenere, distruggendo i limitati progressi fatti sulla crescita (Sezione 1) e destabilizzando il mercato domestico.

Table Title: Valutazione della Diversificazione Energetica Ungherese (Ottobre 2025)

Flusso di FornituraVolume (Stima Annuale)Periodo ContrattualeImplicazione di Rischio (2 Ottobre)
Nuovo Contratto Engie (LNG)400 milioni mc2028–2038Rischio medio-basso; miglioramento strutturale a lungo termine.
Nuovo Contratto Shell2 miliardi mcFino al 2036Rischio medio-basso; piccolo passo verso la sostituzione; volume limitato.
Gas Russo (Dipendenza Maggioritaria)(Quota maggioritaria)VariabileRischio estremo; potenziale impatto economico massivo in caso di embargo.
Rischio Transito Bulgaro(Flussi TurkStream)2 anni (previsto)Rischio infrastrutturale imminente; minaccia la stabilità delle forniture attuali.

Sezione 5: Microeconomia e Trend Industriali (Shock e Crescita Localizzata)

5.1. La Crisi Strutturale nel Settore Automotive (ZF Friedrichshafen)

L’industria automobilistica, un settore strategico per l’Ungheria, è sotto pressione a causa della transizione europea verso i veicoli elettrici (EV) e della debolezza della domanda complessiva. Il 2 ottobre 2025 è stata ribadita l’ampiezza della crisi attraverso la situazione di ZF Friedrichshafen, uno dei maggiori fornitori di componenti per auto al mondo. A livello globale, l’azienda tedesca ha annunciato la potenziale eliminazione di decine di migliaia di posti di lavoro (fino a 14.000 in Germania entro il 2028) a causa della crisi strutturale.

L’impatto si è già fatto sentire a livello locale. La sussidiaria ungherese, ZF Hungária Kft., con sede a Eger, ha implementato licenziamenti significativi. L’azienda ha tagliato 60 dipendenti nel quarto trimestre del 2024 (circa il 3.5% della forza lavoro) e ha pianificato l’eliminazione di ulteriori 50 posizioni nel primo trimestre del 2025, per un totale di 110 lavoratori licenziati. La ragione ufficiale è la “significativa contrazione dell’industria automobilistica europea” e il calo degli ordini. Le riduzioni hanno colpito principalmente ruoli operativi, inclusi operai d’assemblaggio, addetti alle macchine e logisti, dimostrando lo stress sulla base industriale tradizionale legata alla produzione di trasmissioni e componenti per motori a combustione interna.

5.2. Eventi Locali di Alto Profilo: L’Incendio nello Stabilimento BMW di Debrecen

La vulnerabilità del settore automobilistico ungherese si è manifestata anche in un evento operativo di alto profilo il 2 ottobre. È stato riportato un incendio all’interno del complesso BMW a Debrecen. Lo stabilimento, recentemente inaugurato o prossimo al completamento , è una pietra miliare della strategia governativa di attrazione degli FDI e rappresenta il futuro dell’economia manifatturiera ungherese (produzione EV). L’incidente è stato gestito dai vigili del fuoco interni di BMW, con un impatto che sembra essere stato contenuto.

Sebbene l’incidente possa apparire isolato, la sua rilevanza economica è significativa. Lo stabilimento BMW è un simbolo della strategia di crescita basata sulla tecnologia avanzata. Un evento operativo in un impianto appena consegnato pone enfasi sui rischi di esecuzione e di integrità operativa del modello economico ad alta intensità tecnologica.

5.3. Espansione dei Servizi Digitali: Il lancio di Uber a Szeged

Sul fronte dei servizi e della microeconomia locale, è stata riportata la notizia del lancio e dell’espansione del servizio Uber nella città di Szeged. L’ingresso di Uber in nuove città ungheresi, dopo il suo ritorno nel mercato in altre aree, è indicativo di una continua tendenza alla digitalizzazione dei servizi e di una potenziale apertura normativa verso l’economia delle app.

Questa espansione introduce una maggiore concorrenza nel mercato locale dei trasporti, impattando direttamente sull’economia tradizionale dei taxi. Dal punto di vista macro, l’accettazione e l’espansione di piattaforme globali come Uber in Ungheria suggeriscono un mercato dei servizi che continua a evolvere, creando al contempo opportunità di occupazione flessibile e sfide per la regolamentazione settoriale.

L’analisi del settore auto rivela una “transizione a forbice” in corso. Da un lato, l’Ungheria sperimenta una contrazione dolorosa nell’economia dei motori a combustione interna, manifestata dai licenziamenti presso ZF Eger. Dall’altro lato, la nuova economia EV/batterie (BMW, CATL) porta un enorme potenziale ma anche rischi operativi e di esecuzione, come evidenziato dall’incendio alla BMW di Debrecen. Il governo si trova a dover gestire simultaneamente lo shock di contrazione del vecchio settore e i rischi di crescita del nuovo, rendendo la sua politica di sostegno alle PMI e all’innovazione (Sezione 3) ancora più critica per stabilizzare il mercato del lavoro e creare una crescita organica.

Sezione 6: Conclusioni, Outlook e Raccomandazioni Strategiche

6.1. La Dualità Economica Ungherese: Stabilità vs. Vulnerabilità

Le notizie economiche del 2 ottobre 2025 delineano la costante dualità dell’economia ungherese. Il paese eccelle nella gestione finanziaria del debito, con l’ÁKK che assicura una liquidità robusta e diversificata, come dimostrato dall’emissione netta superiore all’obiettivo e dalla fiducia degli investitori in valute occidentali e orientali. Questa stabilità finanziaria è tuttavia fondata su fondamenta di crescita debole (PIL previsto a 0.7-0.8% per il 2025) , il che rende difficile la riduzione del Debito/PIL (proiettato al 73.1%).

Il rischio geopolitico, centrato sulla dipendenza energetica russa, agisce come il principale vincolo esterno. Le dichiarazioni governative che quantificano l’impensabile costo di un embargo servono a spiegare e giustificare la posizione di veto dell’Ungheria in seno all’UE, riconoscendo che uno shock energetico incontrollato annullerebbe gli sforzi di stabilizzazione macroeconomica della MNB.

6.2. Outlook per il Q4 2025

Per il quarto trimestre del 2025, l’attenzione del mercato si concentrerà su tre aree principali:

  1. Istituzioni Finanziarie: Il processo di nomina del successore (o la ri-nomina) del Vice Governatore Kandrács Csaba, il cui mandato è scaduto, fornirà chiare indicazioni sull’equilibrio di potere istituzionale e sulla futura direzione della vigilanza finanziaria della MNB. Qualsiasi segnale di maggiore allineamento politico della banca centrale potrebbe influire sulla percezione del rischio paese.
  2. Rischio Industriale: I licenziamenti nel settore automotive tradizionale (come quelli di ZF Eger) persisteranno nel breve termine. Sarà cruciale monitorare l’entità dei danni operativi causati dall’incendio alla BMW Debrecen e se questo avrà ripercussioni sulle tempistiche di produzione, dato che la performance del settore EV è fondamentale per sostenere le proiezioni di crescita del PIL nel Q4 2025.
  3. Efficacia Fiscale: Il mercato seguirà l’impatto reale del massiccio stimolo fiscale di 4000 miliardi di HUF sull’economia interna e sui dati trimestrali.

6.3. Raccomandazioni per gli Investitori Istituzionali

  1. Esposizione Industriale Selettiva: Si consiglia di evitare l’esposizione al settore automobilistico ungherese legato ai fornitori di tecnologie a combustione interna (ICE). Gli investimenti dovrebbero essere concentrati in modo selettivo su società che beneficiano direttamente dei nuovi gigaberuházások nel settore EV e batterie (BMW, CATL, BYD), riconoscendo che questi progetti comportano elevati rischi di esecuzione e operativi.
  2. Valutazione del Rischio di Cambio: Dato che la quota di debito in valuta estera (FX) ha superato la soglia di riferimento del 30% , gli investitori in debito dovrebbero dare priorità alla solida capacità dell’ÁKK di gestire le emissioni in valuta estera e monitorare attentamente la stabilità del Forint in risposta ai futuri shock geopolitici energetici.
  3. Innovazione e Servizi: L’espansione dei servizi digitali (Uber Szeged) suggerisce un potenziale di crescita in micro-mercati specifici. Al contrario, il successo della strategia nazionale per le startup e l’AI e l’armonizzazione legale tramite EU-INC sono ancora in una fase iniziale. Gli investimenti in questo settore devono essere considerati a lungo termine e ad alto rischio, in attesa che i programmi di capitale del NGM producano risultati scalabili e misurabili.

Bibliografia

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5. Mennyivel emelkedne Magyarország energiaszámlája az orosz energiaembargó hatására? Az államtitkár közölte az adatokat | hirado.hu, https://hirado.hu/belfold/cikk/2025/10/02/mennyivel-emelkedne-magyarorszag-energiaszamlaja-az-orosz-energiaembargo-hatasara-az-allamtitkar-kozolte-az-adatokat

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7. Háromgyermekes anyák SZJA-mentessége – csalad.hu, https://csalad.hu/tamogatas/haromgyermekes-anyak-szja-mentessege

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15. A Magyar Nemzeti Bank nyitott a fenntarthatósági együttműködésre a türk államok jegybankjaival | MNB.hu, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/a-magyar-nemzeti-bank-nyitott-a-fenntarthatosagi-egyuttmukodesre-a-turk-allamok-jegybankjaival

16. Matolcsy György alelnöke is távozik, de már meg is van az utódja – Privátbankár.hu, https://privatbankar.hu/cikkek/makro/matolcsy-gyorgy-alelnoke-is-tavozik-de-mar-meg-is-van-az-utodja.html

17. Az MNB új vezetése tiszta lapot nyitna a botrány után, de nincs könnyű dolga – Telex, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/02/mnb-alapitvany-varga-mihaly-matolcsy-gyorgy

18. Október 1-től már benyújtható a háromgyerekes anyák kedvezményéről szóló adóelőleg-nyilatkozat – Nemzeti Adó- és Vámhivatal, https://nav.gov.hu/sajtoszoba/hirek/oktober-1-tol-mar-benyujthato-a-haromgyerekes-anyak-kedvezmenyerol-szolo-adoeloleg-nyilatkozat-

19. Hungary Well-Positioned to Thrive in the Age of AI – Hungarian Conservative, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/ai-summit-2025-hungary-marton-nagy-artificial-intelligence/

20. Mesés GDP-növekedést, gigagyárakat, Nobel-díjat vár a kormány az MI-től, de jó kérdés, hogy hogyan – Telex, https://telex.hu/techtud/2025/09/24/magyarorszag-mesterseges-intelligencia-strategia-kormany-modositas-mennyire-realis

21. EU–INC is a community-driven policy solution that will fix fragmentation in the European startup ecosystem by establishing a single, simple rulebook for companies across Europe., https://www.eu-inc.org/faq

22. EU–INC — One Europe. One Standard. — Pan-European legal entity., https://www.eu-inc.org/

23. EU-csúcs – Orbán Viktor: az európai terv szerint a háborút meg lehet nyerni a frontvonalon, a magyar álláspont szerint csak diplomáciai megoldás van – EgerHírek, https://egerhirek.hu/2025/10/02/eu-csucs-orban-viktor-az-europai-terv-szerint-a-haborut-meg-lehet-nyerni-a-frontvonalon-a-magyar-allaspont-szerint-csak-diplomaciai-megoldas-van/kozelet/egerhirek

24. Orbán Viktor: meg kell állapodni Moszkvával egy átfogó európai biztonsági építményről is, https://infostart.hu/belfold/2025/10/02/orban-viktor-meg-kell-allapodni-moszkvaval-egy-atfogo-europai-biztonsagi-epitmenyrol-is

25. Jövő héten kiderül, merre tart a magyar gázszektor – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20251002/jovo-heten-kiderul-merre-tart-a-magyar-gazszektor-790508

26. Hatalmas leépítési hullám a német autóiparban: százezer állás szűnhet meg – Hírnavigátor, https://hirnavigator.hu/hir/9267128-hatalmas-leepitesi-hullam-a-nemet-autoiparban-szazezer-allas-szunhet-meg

27. Óriási leépítést jelentett be a ZF Németországban – Egri Ügyek, https://egriugyek.hu/eger-ugye/oriasi-leepitest-jelentett-be-a-zf-nemetorszagban

28. Tűz volt a debreceni BMW-gyárban: most közölték az esetet, mi történhetett? – Pénzcentrum, https://www.penzcentrum.hu/auto/20251002/tuz-volt-a-debreceni-bmw-gyarban-most-kozoltek-az-esetet-mi-tortenhetett-1186415

29. Debrecenben épült fel az autóipar jövője, álomautók mellett adták át a BMW-gyárat – HAON, https://www.haon.hu/helyi-kozelet/2025/09/bmw-gyar-debrecen-2025-atado

30. Történelmi pillanat: átadták a BMW debreceni gyárát, Orbán Viktor is beszédet mondott, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250926/tortenelmi-pillanat-atadtak-a-bmw-debreceni-gyarat-orban-viktor-is-beszedet-mondott-788844

31. Taxi a közelemben: Igényelj Uber Taxit a telefonodon, https://www.uber.com/hu/hu/ride/ubertaxi/

32. Utazz az Uberrel | Igényelj fuvart éjjel-nappal | Hivatalos Uber-oldal, https://www.uber.com/hu/hu/ride/

Il Festival Dante al Centro d’Europa torna a Budapest: cultura italiana protagonista dal 10 al 18 ottobre

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Dal 10 al 18 ottobre 2025, Budapest ospiterà la seconda edizione del Festival “Dante al Centro d’Europa”, promosso dall’Associazione Dante Alighieri di Budapest. Un appuntamento che si conferma come ponte culturale tra Italia e Ungheria, capace di unire letteratura, musica, arte e innovazione in una settimana di eventi aperti al pubblico.

L’iniziativa, che si svolgerà in alcuni dei luoghi più suggestivi della capitale ungherese, vuole celebrare la lingua e la cultura italiana con un ricco programma che spazia dalle conferenze alle letture, dai concerti alle mostre, fino ad arrivare a esperienze innovative come la realtà virtuale.

Momenti di rilievo

Tra gli appuntamenti più significativi:

  • Cerimonia di apertura (14 ottobre, ore 18:30, Istituto Italiano di Cultura): l’evento inaugurale, con la partecipazione di S.E. l’Ambasciatore Giuseppe Scognamiglio, sarà arricchito dal concerto dell’Orchestra Medikusok dell’Università Semmelweis, diretta dal Maestro Gergely Dubóczky.
  • Mostra “La vita di Edith Bruck” (dal 13 ottobre all’11 novembre): accompagnata dalla presentazione del volume Oltre il male di Edith Bruck e Andrea Riccardi, un omaggio a una delle voci più importanti della memoria europea.
  • Crociera panoramica, cena di gala e concerto “Giovani Talenti” (18 ottobre, ore 19:00): un’esperienza esclusiva (a pagamento) sul Danubio, che unisce gastronomia, musica e networking culturale.

Un viaggio tra musica, letteratura e innovazione

Il Festival proporrà inoltre un percorso che mette in dialogo il passato e il presente:

  • Concerto e spettacolo inaugurale (10 ottobre, Ötpacsirta utca 4).
  • Serata di lettura dedicata ad Alessandro Manzoni (15 ottobre, Biblioteca Nazionale Széchényi).
  • Conferenza internazionale “Dante oggi” (16 ottobre, Università Nazionale per il Servizio Pubblico).
  • Spettacolo “Amore e Inferno” tra Dante, Petrarca e Liszt (17 ottobre, Sala Nádor).
  • Dimostrazione di realtà virtuale con innovatori italiani (18 ottobre, Károly krt. 3/a), che offrirà un’esperienza unica: Dante reinterpretato attraverso le tecnologie immersive.

Un ponte tra Italia e Ungheria

Il Festival rappresenta non solo un tributo alla figura immortale di Dante Alighieri, ma anche un’opportunità per rafforzare le relazioni culturali ed economiche tra Italia e Ungheria. La partecipazione di istituzioni, università, artisti e giovani talenti conferma il ruolo di Budapest come crocevia europeo di idee e creatività.

L’ingresso agli eventi è gratuito, salvo dove diversamente indicato. È richiesta la registrazione entro il 9 ottobre 2025 scrivendo a info@dante-budapest.hu.

Un’occasione per immergersi nella bellezza della cultura italiana nel cuore dell’Europa.

Rapporto Economico: Snapshot e Analisi delle Dinamiche Ungheresi al 1 Ottobre 2025

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I. Sintesi Esecutiva e Panorama Economico

La giornata del 1 ottobre 2025 si configura come un momento di convergenza tra l’implementazione di importanti politiche fiscali e la pubblicazione di dati macroeconomici critici per il primo semestre dell’anno, che delineano un quadro economico caratterizzato da sfide strutturali e mosse strategiche significative nei settori chiave.

Il principale motivo di preoccupazione a livello macroeconomico risiede nell’aggravamento del profilo di debito pubblico. I dati del primo semestre 2025 (H1) indicano che il debito lordo, consolidato e nominale dello Stato, ha raggiunto il 76.2% del Prodotto Interno Lordo (PIL), un aumento significativo e un ritmo di crescita ritenuto “allarmante” da alcuni analisti in relazione alla bassa performance economica. Parallelamente, il governo ha continuato a promuovere politiche di stimolo del credito e sostegno sociale, in particolare con l’entrata in vigore dell’esenzione dall’imposta sul reddito personale (SZJA) per le madri con tre o più figli e la valutazione dell’impatto del programma di sostegno all’acquisto di case, Otthon Start.

A livello aziendale e infrastrutturale, la strategia di consolidamento nazionale ha raggiunto un traguardo fondamentale con il completamento della trasformazione del Gruppo 4iG e il lancio di 2Connect. Nel settore energetico, l’impegno per la diversificazione è stato ribadito attraverso l’estensione degli accordi per la fornitura di greggio non russo. In sintesi, l’Ungheria si trova in una fase in cui la necessità di stabilizzazione fiscale si scontra con l’imperativo di sostenere la crescita e le famiglie tramite interventi mirati.

PODCAST IN ITALIANO

II. Analisi Macroeconomica e Sostenibilità Fiscale: Dati H1 2025

2.1. L’Aggravamento del Debito Pubblico e il Contesto di Crescita Lenta

I dati di fine semestre sull’indebitamento statale, resi noti in concomitanza con il 1 ottobre, mettono in luce una traiettoria fiscale sfidante. Il debito pubblico lordo del Paese ha toccato i 63.981 miliardi di Forint ungheresi (HUF) alla fine di giugno 2025. Questo ammontare corrisponde al 76.2% del PIL, segnando un peggioramento di 2.7 punti percentuali rispetto al 73.5% registrato alla fine del 2024. In termini assoluti, lo Stato si è indebitato di 4.105 miliardi di HUF nei primi sei mesi del 2025, un incremento che solleva interrogativi sulla gestione della spesa pubblica e la sostenibilità a medio termine.

Questo deterioramento del rapporto Debito/PIL è attribuibile a due fattori principali. In primo luogo, l’alto deficit registrato dal bilancio governativo nel primo semestre, che ha raggiunto circa 2.773 miliardi di HUF. In secondo luogo, la performance dell’economia reale è stata “molto peggiore del previsto,” con il PIL ungherese che ha subito una contrazione dello 0.1% nel primo semestre 2025.

L’incapacità di generare una robusta crescita nominale del PIL (il denominatore del rapporto) amplifica l’effetto dell’aumento del debito (il numeratore). Questa dinamica rende il contenimento del rapporto Debito/PIL strutturalmente più arduo, aumentando la percezione del rischio tra gli investitori e potenzialmente incrementando il costo del servizio del debito futuro (i kamatkiadások). Gli analisti sottolineano che l’aumento del debito così repentino mina gli obiettivi strategici del governo di ridurre il debito sotto il 70% per migliorare il rating sovrano. L’urgenza di raggiungere gli obiettivi fiscali per il 2025, in un contesto di spesa in aumento dovuta a nuove politiche sociali e di credito, suggerisce la probabilità di future manovre correttive o tagli mirati nella seconda metà dell’anno.

2.2. Le Prestazioni e la Struttura del Settore Governativo (Dati KSH)

L’analisi dei dati di bilancio mostra un andamento misto. Il disavanzo del settore governativo nel primo trimestre (Q1 2025) è stato di 824 miliardi di HUF, pari al 3.9% del PIL, registrando un miglioramento di 1.4 punti percentuali rispetto all’anno precedente. I dati per il secondo trimestre (Q2 2025) indicano addirittura un surplus del 2.2% del PIL , il che ha contribuito a contenere il deficit complessivo del primo semestre, sebbene la cifra cumulativa rimanga elevata in termini assoluti.

La dinamica delle entrate nel Q1 2025 riflette una forte performance fiscale. I ricavi sono cresciuti dell’8.7% rispetto al Q1 2024. Si è osservata una crescita particolarmente significativa nelle entrate da imposte sulla produzione (+9.8%), in gran parte trainate dall’aumento dell’IVA (+12.5%). Anche le entrate da imposte sul reddito (+13.8%) e i contributi sociali (+9.2%) hanno mostrato una robusta espansione.

Tuttavia, l’analisi della composizione della spesa rivela un potenziale squilibrio. Le spese complessive sono aumentate del 5.1% nel Q1 2025 , con un aumento della spesa per i dipendenti (+10.5%) e per il consumo intermedio corrente (+14.5%), riflettendo la priorità data al sostegno dei consumi correnti. Parallelamente, le spese per la formazione lorda di capitale fisso (investimenti a lungo termine) sono diminuite drasticamente del 19.3%. Questo suggerisce che, nonostante le entrate fiscali siano robuste (spesso beneficiando dell’inflazione), la qualità del deficit si sta deteriorando, con il bilancio che sacrifica il potenziale di crescita futura basato sulle infrastrutture per finanziare la stabilità sociale e i consumi immediati. Un segnale positivo è rappresentato dalla diminuzione del 6.7% nelle spese per interessi, che alleggerisce il carico finanziario immediato.

L’attenzione si sposta ora sul progetto di bilancio per il 2026, dove il governo mira a un deficit del 3.7% del PIL e a un rapporto debito/PIL del 72.3%. Per raggiungere questi obiettivi in un contesto di debito crescente e crescita debole, sarà cruciale mantenere una disciplina fiscale rigorosa e potenzialmente estendere le misure fiscali eccezionali.

Di seguito, un riepilogo degli indicatori fiscali chiave al 1 ottobre 2025:

Tabella 1: Indicatori Fiscali Chiave Ungheria (2024-2026 Proiezione)

IndicatoreFine 2024 (Baseline)H1 2025 (Dato Attuale/Recente)2026 (Proiezione Governativa)Fonte Dati
Debito Pubblico Lordo (% PIL)73.5%76.2%72.3%
Variazione Debito Lordo (HUF miliardi)N/A+4,105 Mld HUF (su H1)Riduzione attesa
Deficit Settore Governativo (% PIL)N/A3.9% (Q1 2025)3.7%
Surplus Settore Governativo (% PIL)N/A2.2% (Q2 2025)N/A

III. Valutazione delle Policy Domestiche e Impatto Sociale (Micro e Settoriale)

3.1. Le Nuove Misure Fiscali: Esenzione SZJA per le Madri

Il 1° ottobre 2025 segna l’entrata in vigore di un’importante espansione della politica fiscale familiare: l’esenzione totale dal pagamento dell’Imposta sul Reddito Personale (SZJA, pari al 15%) per le madri con tre o più figli.

Questa agevolazione, che può essere potenzialmente a vita e si applica al reddito da lavoro, è disponibile per le madri biologiche o adottive che ricevono l’assegno familiare per almeno tre figli o che ne hanno avuto diritto per un minimo di 12 anni e hanno almeno tre figli. L’Agenzia Nazionale delle Entrate e delle Dogane (NAV) ha specificato che la dichiarazione di anticipo d’imposta necessaria per usufruire del beneficio è disponibile per la presentazione a partire da oggi, 1° ottobre.

Questa misura è un pilastro del modello ungherese di family taxation, volto a incentivare la partecipazione al mercato del lavoro delle madri e sostenere la natalità. Tuttavia, l’espansione di tali esenzioni (che si sommano a quelle per i giovani sotto i 25 anni e le madri con 4+ figli) comporta una continua erosione della base imponibile sul reddito. Questo spostamento aumenta la dipendenza dello Stato da imposte indirette (come l’IVA) e da tasse settoriali, creando una pressione continua sui ricavi fiscali, rendendo più difficile il risanamento del debito.

3.2. Il Programma “Otthon Start” e il Rischio di Inflazione Immobiliare

Il programma Otthon Start, promosso dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB) e dal governo, è destinato a fornire credito sussidiato e agevolazioni per l’acquisto della prima casa, integrandosi potenzialmente con il sistema di sostegno familiare CSOK.

L’impatto sul mercato immobiliare è già evidente e ha suscitato un acceso dibattito tra gli analisti. Il lancio del programma ha portato a un aumento dell’interesse per le abitazioni che ha raggiunto un picco record di sei anni. Nonostante l’obiettivo sia migliorare l’accessibilità all’alloggio, gli esperti avvertono che l’iniezione di credito facile nel mercato rischia di innescare una forte inflazione dei prezzi degli asset. Le previsioni indicano che l’aumento dei prezzi immobiliari sarà “non meno del 10%”.

Questa dinamica solleva preoccupazioni sulla coerenza tra politica monetaria e fiscale. Mentre l’MNB combatte l’inflazione generale, la politica governativa (tramite Otthon Start) stimola drasticamente la domanda in un settore in cui l’offerta non può espandersi con la stessa rapidità. Il risultato netto è che, pur riducendo il costo del prestito (rischio di un alto costo del debito), il programma aumenta il costo del capitale (prezzi gonfiati), rendendo l’obiettivo finale di accessibilità difficile da raggiungere. Critiche hanno già evidenziato che la maggior parte dei giovani “può solo sognare un appartamento medio” nonostante il sostegno.

3.3. Interventi nel Microcosmo del Dettaglio e Agricoltura

A livello microeconomico, sono state fornite importanti delucidazioni sulle modalità di utilizzo dei voucher alimentari destinati ai pensionati, come quelli offerti da catene di vendita al dettaglio quali Auchan e Lidl.

Le regole chiarite oggi specificano che i pensionati hanno una flessibilità notevole nell’uso degli sconti o dei crediti associati. Sebbene l’obiettivo primario sia sostenere l’acquisto di generi alimentari, il regolamento permette di utilizzare la parte residua del voucher per prodotti non alimentari, purché l’ammontare totale del voucher sia coperto da una spesa minima in “cibo freddo”. Questa flessibilità, che può generare fino a 30.000 HUF di credito totale , è vitale per massimizzare il potere d’acquisto della popolazione anziana e mitigare gli effetti dell’inflazione sui prezzi dei beni essenziali.

Nel settore agricolo, è stato annunciato che l’Ungheria riceverà 10.8 milioni di euro (equivalenti a 4.2 miliardi di HUF) dall’Unione Europea. Questi fondi sono destinati a compensare i produttori di uva e frutta colpiti dai danni da gelo primaverile, in particolare coloro che hanno subito una perdita di raccolto superiore al 30%. Questo sostegno finanziario contribuisce alla resilienza agricola del Paese e aiuta a stabilizzare i prezzi interni del cibo, evitando che le perdite di raccolto si traducano in un’ulteriore spinta inflazionistica.

IV. Dinamiche Aziendali e Infrastrutture Strategiche

4.1. Ristrutturazione del Settore ICT: La Nascita di 2Connect (4iG Group)

Il 1° ottobre 2025 segna il culmine del programma di trasformazione avviato nel 2023 dal Gruppo 4iG, uno dei maggiori operatori ICT della regione, con il lancio ufficiale della sua nuova società membro, 2Connect Távközlési Infrastruktúra és Hálózati Szolgáltatások Kft..

2Connect è stata costituita attraverso la fusione e l’integrazione delle infrastrutture di rete fissa di diverse entità acquisite, tra cui Antenna Hungária, Invitech, DIGI e One Magyarország. La società si posiziona come il più grande fornitore ungherese di servizi di infrastruttura fissa di telecomunicazione e infocomunicazione, operando esclusivamente a livello all’ingrosso (wholesale).

Questo modello, noto come “separazione strutturale” nel settore delle telecomunicazioni, separa chiaramente l’infrastruttura di rete (gestita da 2Connect) dal livello dei servizi al dettaglio e al cliente (gestito da One Magyarország Zrt.).

La creazione di 2Connect, un operatore neutrale di infrastruttura cablata (comprendente la dorsale nazionale e le reti di accesso), è una mossa strategica fondamentale. L’intento è fornire un accesso equo e tecnologicamente avanzato a tutti gli operatori retail. Questo consolidamento mira a migliorare la competitività dell’intera industria ICT ungherese, accelerare la modernizzazione della rete nazionale e consolidare la posizione di 4iG come attore infrastrutturale dominante di proprietà nazionale, con implicazioni positive per la sicurezza digitale e le ambizioni regionali del gruppo.

4.2. Strategia Energetica MOL e Diversificazione Geopolitica

In linea con gli obiettivi di riduzione della vulnerabilità energetica, il gruppo MOL ha rafforzato la sua strategia di diversificazione delle forniture di greggio, un tema di rilevanza geopolitica continua. MOL ha annunciato di aver firmato un nuovo accordo quadro con l’azienda petrolifera nazionale kazaka KazMunayGas (KMG).

Questo accordo strategico rientra nel programma di diversificazione di MOL, che mira a ridurre la dipendenza dal greggio Urali. Un recente esempio operativo di questo sforzo è stato l’arrivo di una spedizione di circa 85.000 tonnellate di greggio CPC (Caspian Pipeline Consortium, prevalentemente kazako) attraverso il porto croato di Omišalj e l’oleodotto Adria. Il greggio CPC è uno dei 14 tipi alternativi che MOL ha testato per la raffinazione, compresa la raffineria di Bratislava che serve la regione.

La collaborazione con KMG, che risale a oltre un decennio, è vista come cruciale non solo per la sicurezza energetica dell’Ungheria, ma per l’intera regione dell’Europa centrale e orientale. Garantire l’accesso affidabile al greggio non russo attraverso l’oleodotto Adria e i percorsi marittimi riduce la vulnerabilità strategica in un contesto di tensioni geopolitiche prolungate, contribuendo direttamente alla stabilità economica interna.

V. Contesto Esterno e Prospettive Future

5.1. Proiezioni di Bilancio 2026 e Analisi MNB

L’agenda economica futura è fortemente influenzata dagli obiettivi di risanamento fiscale per il prossimo anno. Il governo ha presentato il progetto di bilancio 2026 al Consiglio di Bilancio (KT), prevedendo una riduzione del deficit del settore governativo al 3.7% del PIL (dal 4% atteso per il 2025) e una moderazione del rapporto debito pubblico al 72.3% del PIL.

Un elemento chiave del bilancio 2026 è l’obiettivo di raggiungere un saldo primario nullo (nullszaldós), il che significa che il bilancio, escludendo i pagamenti degli interessi sul debito, dovrebbe essere in equilibrio. Il raggiungimento di un equilibrio primario è un prerequisito tecnico fondamentale per stabilizzare e ridurre il rapporto Debito/PIL.

Tuttavia, gli obiettivi 2026 devono essere valutati alla luce dei recenti dati di H1 2025, che mostrano un debito al 76.2% e una crescita del PIL negativa. Questa traiettoria è estremamente ripida e la sua realizzazione dipende da una significativa inversione di rotta della crescita economica nel 2026 e dal mantenimento di una rigorosa disciplina fiscale, soprattutto considerando l’alto costo potenziale delle nuove politiche di sostegno familiare e creditizio. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) assiste il Consiglio di Bilancio nella valutazione della plausibilità dei presupposti macroeconomici sottostanti il progetto di legge.

5.2. Note sul Settore Gaming e Flussi di Capitali (Contesto Globale)

Sebbene non sia una notizia strettamente ungherese, l’interesse sul potenziale acquisto del gigante del gaming Electronic Arts (EA) da parte di fondi di investimento sauditi, con una valutazione stimata di 55 miliardi di dollari, è rilevante nel contesto dei flussi di capitali globali.

Questo evento riflette l’aggressività dei fondi sovrani (SWF) nell’investire in settori ad alta tecnologia e in rapida crescita. Per l’Ungheria, che sta attivamente cercando di posizionarsi come hub ICT regionale (come dimostrato dalle manovre di 4iG/2Connect), questi flussi di capitali esterni e l’alto valore attribuito al settore tecnologico e del gaming fungono da segnale positivo di mercato. Sebbene non vi siano investimenti diretti noti in Ungheria in questo specifico contesto, la tendenza globale evidenzia il potenziale di attrazione di Investimenti Esteri Diretti (FDI) per le aziende tecnologiche della CEE.

Di seguito, un riepilogo delle misure di politica chiave e il loro impatto immediato o previsto per l’Ungheria:

Tabella 2: Riepilogo delle Misure di Policy Chiave e Impatto Economico (1 Ottobre 2025)

Misura/ProgrammaSettore di RiferimentoData di EffettoImpatto/Conseguenza PrevistaRiferimento
Esenzione SZJA Madri 3+ FigliPolitica Fiscale / Demografica1 Ottobre 2025Forte incentivo al lavoro e natalità; potenziale erosione della base imponibile sul reddito.
Programma Otthon StartCredito / ImmobiliareSettembre/Ottobre 2025Aumento record della domanda; prevista inflazione sui prezzi immobiliari superiore al 10%.
Lancio 2Connect (4iG)Telecomunicazioni / Infrastruttura1 Ottobre 2025Consolidamento strategico di rete fissa wholesale neutrale. Rafforzamento ICT nazionale.
Voucher Alimentari PensionatiWelfare / DettaglioContinuativo (Chiarimento 1/10)Maggior flessibilità d’uso (anche per non-food). Supporto mirato al potere d’acquisto.
Accordo Petrolio KMG/MOLEnergia / GeopoliticaOttobre 2025Diversificazione di successo delle fonti di greggio (CPC) e riduzione della dipendenza strategica.

VI. Conclusioni e Prospettive Strategiche

L’analisi dell’economia ungherese al 1 ottobre 2025 rivela una marcata dicotomia tra la necessità di consolidamento macro-fiscale e la volontà politica di sostenere il consumo e l’attività attraverso politiche espansive.

Il Rischio Principale risiede nella divergenza tra i dati fiscali reali del H1 2025 (Debito/PIL al 76.2% e PIL in contrazione) e gli obiettivi ambiziosi di riduzione del debito per il 2026 (72.3%). Questa divergenza segnala che, senza una crescita del PIL nominale molto più forte o un’azione fiscale correttiva drastica nel Q4 2025, gli obiettivi di risanamento sono a rischio, aumentando la potenziale vulnerabilità sovrana. L’ulteriore espansione delle esenzioni SZJA, pur giustificata da obiettivi demografici, accentua la pressione sul bilancio centrale.

A livello settoriale, l’implementazione del programma Otthon Start è gravata dal Rischio di Inflazione degli Asset Immobiliari. Sebbene il programma sia un motore di attività per il settore edilizio, l’impatto immediato è stato un forte aumento della domanda che, secondo le proiezioni, supererà l’offerta, rendendo le case meno accessibili di quanto previsto dal governo. Questa politica richiede un attento monitoraggio per evitare l’instabilità finanziaria derivante dal surriscaldamento del mercato abitativo.

Le Opportunità Strategiche sono chiaramente visibili nella gestione delle infrastrutture essenziali. La ristrutturazione del Gruppo 4iG, culminata con il lancio di 2Connect, e l’accordo MOL con KazMunayGas rappresentano passi concreti e proattivi per migliorare la competitività a lungo termine e ridurre la dipendenza geopolitica in settori critici come il digitale e l’energia.

La prospettiva a medio termine per gli investitori richiede una valutazione cauta. Il successo dell’Ungheria dipenderà dalla sua capacità di conciliare la spesa espansiva orientata alla famiglia con il rigore fiscale richiesto per stabilizzare il rapporto debito/PIL. È fondamentale monitorare gli indicatori di crescita del PIL per il Q3 e Q4 2025 e le eventuali contromisure adottate dal governo per affrontare l’alto disavanzo accumulato.

Bibliografia

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3. Háromgyermekes anyák SZJA-mentessége – csalad.hu, https://csalad.hu/tamogatas/haromgyermekes-anyak-szja-mentessege

4. Otthon Start: 10% alatti ingatlanár emelkedésben reménykedni sem érdemes – Bankmonitor, https://bankmonitor.hu/mediatar/cikk/otthon-start-10-alatti-ingatlanar-emelkedesben-remenykedni-sem-erdemes/

5. Íme az Otthon Start hatása: hatéves rekordot döntött a lakások iránti érdeklődés, https://www.portfolio.hu/ingatlan/20250826/ime-az-otthon-start-hatasa-hateves-rekordot-dontott-a-lakasok-iranti-erdeklodes-781977

6. Új fejezet a távközlésben, színre lépett a 4iG tagvállalata, a 2Connect – Trend FM, https://trendfm.hu/cimlap/uj-fejezet-a-tavkozlesben-szinre-lepett-a-4ig-tagvallalata-a-2connect-24592

7. 4iG Nyrt. – Partner a digitális megújulásban, https://www.4ig.hu/nyito

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13. Az Otthon Start legzavarosabb pontjai: Ti kérdeztétek, mi válaszolunk – Bankmonitor, https://bankmonitor.hu/mediatar/cikk/ti-kerdeztetek-mi-valaszolunk-az-otthon-start-legzavarosabb-pontjaira/

14. Auchan Hipermarket akciós újság 2025. 09.25-10.01, https://akcios-ujsag.hu/akcios-ujsagok/auchan-hipermarket-akcios-ujsag-2025-09-25-10-01/

15. Nyugdíjasok, figyelem! Tisztázta a Lidl, hogyan válthatók be a boltokban az élelmiszer-utalványok – fontos részletek derültek ki – Világgazdaság, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/09/nyugdijas-utalvany-lidl-kedvezmeny-reszletek-tisztazas

16. Auchan Szupermarket akciós újság 2025. 10.02-10.08, https://akcios-ujsag.hu/akcios-ujsagok/auchan-szupermarket-akcios-ujsag-2025-10-02-10-08/

17. 2025. október 1. – Információk, hírek vállalkozóknak – Üzletem -, https://uzletem.hu/vallalkozo/2025.-oktober-1.-informaciok-hirek-vallalkozoknak

18. Új vezérigazgató az Antenna Hungária élén – 4iG, https://www.4ig.hu/uj-vezerigazgato-az-antenna-hungaria-elen

19. KÖLTSEGVETESI JELENTES – MNB, https://www.mnb.hu/letoltes/koltsegvetesi-jelentes-a-2026-evi-koltsegvetesi-torveny-elemzese.pdf

20. Óriási felvásárlás készül: szaúdi milliárdok érkezhetnek a világ egyik legnagyobb játékgyártójához – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250926/oriasi-felvasarlas-keszul-szaudi-milliardok-erkezhetnek-a-vilag-egyik-legnagyobb-jatekgyartojahoz-789234

21. Szaúdi befektetők kezébe került az Electronic Arts – iPon.hu, https://ipon.hu/magazin/cikk/szaudi-befektetok-kezebe-kerult-az-electronic-arts

Rapporto di Intelligence Economica: Ungheria, 30 Settembre 2025

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1. Sintesi Esecutiva: Tendenze Economiche Ungheresi

Il 30 settembre 2025 ha cristallizzato un quadro economico ungherese caratterizzato da una complessa dicotomia: stabilità esterna migliorata grazie a dinamiche commerciali favorevoli, controbilanciata da crescenti pressioni microeconomiche derivanti da interventi normativi e costi operativi in aumento. Gli annunci chiave della giornata hanno confermato l’attrattiva dell’Ungheria per gli investimenti diretti esteri (FDI) ad alto valore aggiunto e orientati all’export, specialmente nei settori dell’Intelligenza Artificiale (AI) e della manifattura avanzata e sostenibile.

PODCAST IN ITALIANO

I principali sviluppi economici e strategici rilevati includono:

  1. Miglioramento del Commercio Estero (Agosto): L’Ungheria ha registrato un surplus commerciale di 557 milioni di euro. Sebbene tecnicamente positivo per la bilancia dei pagamenti, questo risultato è stato guidato principalmente da una contrazione maggiore delle importazioni rispetto alle esportazioni, un segnale che indica una domanda interna ancora debole e tiepida.
  2. Iniezioni di Capitale Strategico: Sono stati annunciati investimenti significativi che allineano l’Ungheria alle tecnologie del futuro: 20 miliardi di fiorini (HUF) da Genesys per la Ricerca e Sviluppo (R&D) in AI a Budapest , e l’espansione da 54 miliardi di HUF di LEGO a Nyíregyháza, che rafforza la manifattura regionale avanzata e sostenibile.
  3. Polarizzazione Immobiliare: La politica “Otthon Start” ha segmentato il mercato. I prezzi degli immobili idonei al credito agevolato si sono ridotti in alcune aree nazionali, ma si è assistito a una pressione al rialzo a Budapest, dove la domanda concentrata innesca “guerre di offerte” (licitharc).
  4. Pressione Inflazionistica Regolatoria: L’Associazione Nazionale del Commercio (OKSZ) ha messo in guardia contro l’imminente aumento della Tassa sulla Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) a ottobre. Si prevede che questo aumento dei costi di gestione dei rifiuti venga trasferito ai consumatori, minacciando di annullare i benefici anti-inflazione ottenuti tramite le misure di controllo dei prezzi (Árrésstop).
  5. Allineamento Strategico Digitale: La fondazione del Magyar Teljesítmény Digitális Polgári Kör (DPK) ha segnalato una formalizzazione dell’integrazione tra l’élite politica, accademica e mediatica, mirata a promuovere la narrativa della performance nazionale e a guidare la transizione verso l'”era civile digitale”.

2. Contesto Macroeconomico e Performance del Commercio Estero

I dati ufficiali rilasciati dall’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) il 30 settembre 2025 relativi al mese di agosto offrono una visione dettagliata della salute commerciale del Paese.

2.1. Analisi del Bilancio Commerciale di Agosto 2025: Dati KSH e Fattori Chiave

Ad agosto 2025, la bilancia commerciale ungherese ha continuato a mostrare un miglioramento sul fronte esterno. Il Paese ha raggiunto un surplus attivo di 557 milioni di euro, superando di 263 milioni di euro il dato registrato nello stesso mese dell’anno precedente.

L’analisi dei volumi di scambio, tuttavia, suggerisce cautela nella valutazione della crescita complessiva. Sebbene il saldo sia migliorato, sia il volume delle esportazioni che quello delle importazioni sono risultati inferiori rispetto ad agosto 2024. Il volume dell’export è calato del 4.4%, mentre quello dell’import è diminuito del 4.1%. In termini di valore monetario in euro, il calo dell’export si è attestato al 5.3%, mentre l’import ha subito una flessione più marcata, pari all’8.0% su base annua.

Il miglioramento del surplus non è pertanto un riflesso di una maggiore attività produttiva o commerciale globale, bensì deriva da una maggiore contrazione del valore delle importazioni rispetto alle esportazioni. Su base mensile, dopo la correzione stagionale e per giorni lavorativi, il volume delle esportazioni ha mostrato una leggera crescita dello 0.7% rispetto a luglio, mentre il volume delle importazioni è diminuito dell’1.1%.

2.2. Dinamiche di Scambio e Miglioramento dei Termini di Scambio

Il principale driver del miglioramento della bilancia commerciale è stato l’andamento dei prezzi relativi. Il livello dei prezzi delle importazioni si è ridotto del 3.7% rispetto ad agosto 2024, una diminuzione superiore a quella registrata per i prezzi delle esportazioni, che sono scesi solo dello 0.5%.

Questa dinamica ha portato a un miglioramento del rapporto di scambio (Terms of Trade, ToT) pari al 3.2%. Un ToT in miglioramento è favorevole per l’economia ungherese, indicando che il Paese può acquistare più beni importati con la stessa quantità di beni esportati, spesso grazie a un calo dei prezzi delle materie prime o dell’energia importate.

L’interpretazione strategica di questi dati è chiara: la stabilità macroeconomica ungherese è attualmente guidata da fattori esterni (prezzi di importazione più bassi) e da una riduzione della spesa interna. La significativa contrazione delle importazioni, superiore a quella delle esportazioni, conferma che la domanda domestica, sia per i consumi che per gli investimenti, rimane tiepida, un fattore che continua a esercitare un freno sulla crescita complessiva del Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese.

Riepilogo della Performance della Bilancia Commerciale Ungherese (Agosto 2025 vs. Anno Precedente)

Indicatore Economico (Agosto 2025)Valore (Miliardi di Euro)Variazione Anno su Anno (%)Dettaglio Principale
Surplus Commerciale Totale0.557Miglioramento (+263M EUR)Stabilità esterna garantita dalla compressione delle importazioni
Volume Esportazioni (YoY)N/A-4.4%Segnale di rallentamento nella domanda globale/capacità di export
Volume Importazioni (YoY)N/A-4.1%Segnale di debolezza della domanda interna
Miglioramento Termini di Scambio (ToT)N/A+3.2%Prezzi Import in calo maggiore, fattore esterno positivo

Per quanto riguarda il tasso di cambio, il fiorino (HUF) ha manifestato un andamento eterogeneo ad agosto: si è deprezzato dello 0.4% rispetto all’euro, ma ha contemporaneamente mostrato un rafforzamento più consistente, pari al 5%, nei confronti del dollaro.

2.3. Politiche della Banca Centrale e Contesto Finanziario

Sebbene non ci siano stati annunci diretti dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB) il 30 settembre 2025, il contesto finanziario riflette ancora la politica di tassi elevati, anche se in fase di normalizzazione. Ad esempio, l’MBH Bank ha offerto obbligazioni con una scadenza al 15 ottobre 2025, garantendo un tasso fisso annuale del 6.50%, con un Rendimento (EHM) massimo del 6.42%. Questi tassi di riferimento indicano che il costo del capitale rimane significativo in un’ottica di medio periodo, nonostante la disinflazione in corso.

Un elemento che richiede attenzione statistica è la revisione dei dati del PIL da parte del KSH. Il ricalcolo ha portato a un aumento della crescita del PIL per il 2024, non a causa di una performance migliore, ma perché la base di confronto del 2023 è stata rivista al ribasso. Questa instabilità nei dati storici ufficiali rende più difficile per gli analisti esterni valutare con precisione la traiettoria di ripresa post-crisi ungherese e suggerisce una continua calibrazione statistica in corso.

3. Investimenti Strategici: High-Tech e Manifatturiero

Il 30 settembre 2025 è stato segnato da annunci di grandi investimenti diretti esteri (FDI) che rafforzano la narrativa governativa di focalizzazione su settori ad alto valore aggiunto e sostenibilità produttiva.

3.1. Accelerazione del Settore R&D: L’Investimento Genesys in AI e Cloud a Budapest

L’investimento della società americana Genesys rappresenta un passo fondamentale nella strategia ungherese di posizionamento nell’economia della conoscenza. L’azienda espanderà la sua presenza a Budapest con una spesa di 20 miliardi di fiorini (HUF).

Questo capitale è destinato interamente all’attività di ricerca e sviluppo (R&D), concentrandosi in particolare sullo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (AI) e delle tecnologie cloud per i servizi di assistenza clienti. Il progetto prevede la creazione di 250 nuovi posti di lavoro altamente qualificati, consolidando la reputazione di Budapest come hub R&D nell’Europa centrale.

La destinazione di fondi significativi verso l’AI posiziona l’Ungheria in una nicchia di alta tecnologia essenziale per la competitività futura, mitigando la dipendenza esclusiva dalla manifattura di assemblaggio. L’attrattiva di capitali statunitensi in settori così critici in un contesto geopolitico complesso dimostra la capacità del Paese di offrire un ambiente favorevole per lo sviluppo tecnologico avanzato.

3.2. Espansione Manifatturiera Locale: Il Polo Globale LEGO a Nyíregyháza

Parallelamente all’investimento high-tech a Budapest, l’espansione della produzione manifatturiera nella regione orientale conferma la politica di decentramento economico. La danese LEGO ha completato un’espansione da 54 miliardi di fiorini (HUF) a Nyíregyháza, supportata dal governo con un contributo di 4.3 miliardi di HUF.

A seguito di questa espansione, l’impianto di Nyíregyháza è diventato il secondo più grande stabilimento LEGO al mondo e l’unico in Europa a includere l’intero processo produttivo. L’investimento ha aumentato la capacità di imballaggio e stoccaggio e ha portato a un incremento del 30% della capacità produttiva totale ungherese. La forza lavoro della compagnia, il più grande datore di lavoro nella regione, ha visto un aumento di 300 nuovi posti di lavoro, con una previsione di superare i 5.000 dipendenti entro l’anno successivo.

Un aspetto cruciale di questo progetto è la sua enfasi sulla sostenibilità. LEGO sta espandendo costantemente l’uso di energie rinnovabili, con l’aumento dei pannelli solari nel sito da 24.000 a 35.000 unità. Questo non è solo un dettaglio ecologico, ma una misura strategica di resilienza operativa. L’integrazione massiccia di fonti energetiche rinnovabili, come i pannelli solari e i sistemi geotermici menzionati nel contesto del progetto , riduce la vulnerabilità dell’impianto alle fluttuazioni dei prezzi energetici globali, rendendo l’Ungheria un’opzione di produzione più stabile e attraente per le aziende multinazionali con rigidi standard ESG.

Riepilogo degli Investimenti Strategici Annunciati e Sostenuti (30 Settembre 2025)

Azienda/ProgettoSettoreLocalizzazioneValore (Miliardi di HUF)Nuovi Posti di Lavoro (stimati)
LEGO EspansioneManifatturiero AvanzatoNyíregyháza54.0300
Genesys R&D HubHigh-Tech/AI/CloudBudapest20.0250

3.3. Sinergie con la Cooperazione Industriale Estera

Questi investimenti si inseriscono nel quadro della cooperazione industriale strategica. Il Primo Ministro Orbán ha recentemente evidenziato la collaborazione ungaro-tedesca, citando la partnership con BMW a Debrecen come esempio di una cooperazione che non solo garantisce il successo dell’industria automobilistica tedesca, ma serve anche a rilanciare l’economia locale (helyi gazdaság). La coesistenza di investimenti ad alta tecnologia (Genesys a Budapest) e di manifattura avanzata nelle regioni (LEGO a Nyíregyháza e BMW a Debrecen) dimostra uno sforzo governativo mirato a garantire uno sviluppo economico bilanciato e localizzato.

4. Il Mercato Immobiliare e la Nuova Politica Abitativa

Il mercato immobiliare ungherese è stato profondamente influenzato dalla politica di sostegno governativo, in particolare dal programma di prestiti agevolati “Otthon Start”, i cui effetti si stanno manifestando in modo disomogeneo e complesso.

4.1. Analisi di Mercato: L’Impatto Volatile del Programma “Otthon Start”

Il 30 settembre, le analisi di mercato hanno evidenziato una forte divergenza nei trend dei prezzi. Sebbene alcune testate riferiscano di un generale “rincaro” sul totale dell’offerta immobiliare, altre indicano una “riduzione dei prezzi” limitata specificamente alle proprietà che rispettano i criteri di idoneità per il prestito agevolato “Otthon Start” al 3%.

Questa segmentazione è una conseguenza diretta e spesso involontaria dell’intervento politico. Il programma, sebbene destinato a migliorare l’accessibilità alla casa, concentra la domanda sussidiata su un sottoinsieme limitato di proprietà. La conseguenza è una forte pressione competitiva d’acquisto. In particolare, a Budapest, dove la domanda è strutturalmente elevata, l’aumento della domanda sussidiata sta portando a un aumento dei prezzi e a fenomeni di licitharc (guerra di offerte) tra gli acquirenti. Le guerre di offerte rischiano di spingere il prezzo finale d’acquisto al di sopra del prezzo di listino, potenzialmente erodendo il beneficio economico derivante dal basso tasso di interesse (3%) del prestito.

La situazione riflette una polarizzazione del mercato: mentre i venditori di immobili qualificati beneficiano della domanda incentivata, gli acquirenti non idonei o coloro che cercano immobili fuori specifica continuano a confrontarsi con il rincaro generale del mercato. Il programma sta quindi creando un mercato artificialmente diviso e solleva interrogativi sulla sua efficacia nel risolvere il problema strutturale della scarsità abitativa nelle aree metropolitane.

4.2. Fattori Microeconomici e Sviluppo Abitativo (Analisi Tematica)

Il dibattito immobiliare non si limita ai prezzi, ma si estende ai fattori microeconomici che influenzano le decisioni abitative. L’attenzione si concentra sull’importanza cruciale dei “Fattori di localizzazione immobiliare, impatto sui prezzi, spostamenti, lavoro, scuola”.

Nello specifico, la prossimità alle infrastrutture, ai luoghi di lavoro e, soprattutto, alle istituzioni educative di qualità, rimane il fattore determinante del valore immobiliare ungherese. Il fatto che i prezzi a Budapest continuino ad aumentare, nonostante gli sforzi politici per promuovere il decentramento (sostenuto dai grandi investimenti regionali come LEGO e BMW), evidenzia che la qualità della vita urbana e la vicinanza ai servizi essenziali superano l’incentivo finanziario offerto dai sussidi.

Infine, il programma “Otthon Start” è legato anche alla promozione della “consapevolezza finanziaria” (pénzügyi tudatosság). Questo componente suggerisce che il governo stia cercando di mitigare i rischi di credito associati all’emissione di prestiti agevolati in un contesto di mercato volatile. Tuttavia, per ottenere un equilibrio duraturo e sostenere realmente lo sviluppo delle economie locali, sono necessari investimenti strutturali paralleli in infrastrutture e servizi nelle città regionali che possano alterare i fattori di localizzazione attuali.

5. Sfide Settoriali e Pressioni sui Costi Operativi

I costi operativi e le dinamiche regolamentari a livello microeconomico rappresentano una sfida crescente, in particolare per i settori del commercio e delle costruzioni, influenzando direttamente i prezzi al consumo e i margini aziendali.

5.1. Aumento dei Costi nel Retail: L’Impatto Strategico dell’Aumento della Tassa EPR

Il settore del commercio è sotto pressione a causa dell’intervento governativo e dei nuovi oneri fiscali. L’Associazione Nazionale del Commercio (OKSZ) ha espresso forte preoccupazione per l’imminente aumento della Tassa EPR (Extended Producer Responsibility), prevista per ottobre.

L’OKSZ ha avvertito che questo aumento del costo di gestione dei rifiuti (hulladékgazdálkodási díj) ha il potenziale di “aumentare ulteriormente l’inflazione”. Poiché la tassa EPR rappresenta un costo operativo diretto per i produttori e i rivenditori (gestita dalla sussidiaria MOL, MOHU), è inevitabile che tale onere venga trasferito ai consumatori finali. Questo fenomeno è definito come inflazione indotta da costi amministrativi.

Il settore retail si trova quindi ad affrontare una situazione complessa. Da un lato, il governo ha imposto lo Árrésstop (Stop ai Margini) su determinate categorie alimentari per contenere l’inflazione, una misura che l’OKSZ ritiene non più giustificata. Dall’altro, introduce simultaneamente una nuova tassa ambientale che aumenta i costi alla fonte. Questi interventi contrastanti minano l’efficacia delle politiche anti-inflazione basate sui prezzi, poiché l’aumento dei costi strutturali (EPR) agisce in direzione opposta alla compressione dei margini imposta (Árrésstop). Questa pressione aumenta il rischio per la salute finanziaria delle piccole e medie imprese nel commercio e potrebbe, a lungo termine, esacerbare problemi esistenti, come il danno multimiliardario causato annualmente dalla contraffazione di alimenti e bevande in Ungheria.

Riepilogo dei Punti di Pressione Normativa e Costi (30 Settembre 2025)

Punto di PressioneSettore ColpitoImpatti Previsti (30 Settembre)Rischio Strategico
Aumento Tassa EPR (Ottobre)Retail, LogisticaAumento strutturale dei costi operativi e inflazione indottaMessa in discussione dell’efficacia delle politiche anti-inflazione del governo
Stop ai Margini (Árrésstop)Retail/AlimentareCompressione dei margini e potenziale distorsione del mercatoSalute finanziaria delle PMI e rischio di mercato nero
Mandato BIM/AICostruzioni/EdiliziaNecessità di investimenti in R&D e tecnologia (digitalizzazione)Esclusione delle imprese non conformi dai grandi appalti e aumento dei costi di progetto

5.2. Il Settore delle Costruzioni: Digitalizzazione, Sostenibilità e AI

Il futuro del settore ungherese delle costruzioni è stato delineato attraverso gli annunci relativi alla conferenza INFOTÉR Contech 2025, che si terrà a ottobre. L’evento rappresenta il punto d’incontro annuale del settore e si concentra sulla strategia, l’innovazione e la digitalizzazione.

L’agenda della conferenza pone l’accento sulla digitalizzazione, lo sviluppo sostenibile e la cooperazione strategica in tutti i segmenti dell’industria (alta e bassa edilizia). I temi chiave includono l’implementazione del BIM (Building Information Modeling), che viene presentato non solo come uno strumento di progettazione, ma come un ambiente digitale complesso che connette tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio (investimento, design, costruzione e operazione). Un altro focus cruciale è l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) e della robotizzazione nella progettazione e nella gestione.

Questa enfasi istituzionale indica che il settore ungherese si prepara a recepire standard normativi più stringenti, in linea con le direttive europee. Le aziende che mirano a partecipare a progetti pubblici o a grandi sviluppi privati dovranno investire pesantemente nell’adeguamento tecnologico e nella riqualificazione del personale. Questa trasformazione, pur essendo necessaria per la modernizzazione e l’aumento della produttività, rappresenta un costo significativo a breve termine per le imprese, specialmente per le PMI. La conferenza è esplicitamente pensata per fornire prospettive strategiche e soluzioni utilizzabili sull’innovazione e sulla gestione dei requisiti ESG e di sostenibilità.

6. Panorama Politico-Economico e Allineamento Strategico

L’economia ungherese non può essere analizzata separatamente dalle sue strutture di governance e dalle sue élite strategiche. La fondazione di un nuovo circolo civico digitale il 30 settembre 2025 fornisce un’importante chiave di lettura per la futura direzione strategica del Paese.

6.1. La Fondazione del Magyar Teljesítmény Digitális Polgári Kör (DPK)

Il Magyar Teljesítmény Digitális Polgári Kör (Circolo Civico Digitale della Performance Ungherese) è stato co-fondato dal Commissario Governativo György László e da altri 27 membri di spicco. L’obiettivo dichiarato del DPK è esaminare strategicamente la “performance ungherese” in tutti i settori cruciali, valutando i risultati raggiunti dal 2010 al 2025 per tracciare il percorso futuro. I membri si descrivono attraverso tre aggettivi fondamentali: patrioti, pragmatici e meritocratici.

La composizione del DPK è altamente significativa, indicando un allineamento formale tra l’élite del potere e le istituzioni chiave. Tra i fondatori figurano figure di primo piano del panorama mediatico e imprenditoriale, come Vaszily Miklós (Presidente del Gruppo TV2 e proprietario di Index, noto per aver guidato l’integrazione di media nell’orbita governativa) , leader di grandi aziende di costruzione legate al magnate Lőrinc Mészáros (come Deák Gábor di ZÁÉV Zrt.) e figure accademiche di rilievo (rettori e cancellieri universitari).

La creazione del DPK funge da meccanismo per sincronizzare l’ideologia economica (“Performance Ungherese”) e la narrativa digitale attraverso i settori critici: media, istruzione e infrastrutture. L’inclusione dei leader accademici lega direttamente l’istruzione superiore (fonte del talento per gli investimenti in AI come Genesys) alla strategia politica centrale, assicurando che l’apparato formativo supporti la visione nazionale. Per gli analisti, il DPK è un organismo fondamentale che segnala una formalizzazione della strategia per gestire l’informazione economica e dirigere la transizione verso l’ “era civile digitale” (digitális polgári kor).

6.2. La Rilevanza del DPK per la Strategia Digitale Nazionale

L’agenda del DPK sulla performance digitale si integra perfettamente con gli investimenti e le tendenze settoriali osservate il 30 settembre. La spinta verso l’AI (Genesys ) e la digitalizzazione obbligatoria nel settore delle costruzioni (Contech ) non sono eventi isolati, ma elementi di una strategia nazionale coordinata e promossa da questa nuova élite allineata.

L’elemento di governance è cruciale: il coinvolgimento di figure che controllano ampi segmenti della comunicazione (Vaszily) assicura che il racconto del successo economico ungherese sia coerente, in un momento in cui le pressioni inflazionistiche microeconomiche (EPR) potrebbero generare frustrazione pubblica. La strategia è di utilizzare l’innovazione e la digitalizzazione come pilastri narrativi di progresso e meritocrazia nazionale.

7. Conclusioni e Raccomandazioni Strategiche

L’economia ungherese, al 30 settembre 2025, si presenta come un ambiente di opportunità selezionate e rischi regolatori crescenti.

Conclusioni

  1. Stabilità Macro Esterna e Debolezza Interna: Il surplus commerciale di agosto è un indicatore di stabilità esterna essenziale, ma la sua origine (contrazione delle importazioni) conferma che la ripresa economica sostenuta è frenata dalla debolezza della domanda interna. La crescita futura deve basarsi su un rilancio della fiducia dei consumatori e degli investimenti domestici, non solo sull’export.
  2. Focus Strategico sull’Alto Valore: La volontà di attrarre investimenti in settori ad alta intensità di capitale, come AI (Genesys) e manifattura avanzata e sostenibile (LEGO), è una conferma della strategia governativa di muovere l’economia verso la catena del valore. L’integrazione della sostenibilità (energia solare di LEGO) è un fattore di resilienza che mitiga il rischio operativo legato all’energia.
  3. Ambiente Normativo Imprevedibile: La microeconomia ungherese è caratterizzata da elevata incertezza regolatoria. La sovrapposizione di misure di controllo dei prezzi (Árrésstop) con nuovi oneri fiscali (Tassa EPR) crea una situazione in cui i costi operativi aumentano per decreto, minacciando l’efficacia delle politiche di lotta all’inflazione e comprimendo i margini del settore retail.

Raccomandazioni Strategiche

Per Investitori in High-Tech e R&D:

Si raccomanda di capitalizzare sul forte sostegno istituzionale e sulla presenza di una forza lavoro qualificata per l’AI e il cloud a Budapest (validata dall’investimento Genesys). Tuttavia, data la pressione sui costi abitativi evidenziata dalla dinamica del programma Otthon Start nelle aree metropolitane, è essenziale sviluppare pacchetti di compensazione e strategie di fidelizzazione del personale che includano benefici per l’alloggio per mitigare i costi della vita in città.

Per il Settore Manifatturiero e Infrastrutturale:

Gli investimenti dovrebbero privilegiare l’adozione di standard ESG e di soluzioni di autonomia energetica (sulla falsariga dell’espansione LEGO), in particolare per i progetti regionali. Inoltre, data la forte spinta verso il BIM e l’AI nel settore delle costruzioni (Contech 2025), i fornitori di tecnologia e le aziende di costruzione devono allocare capitale per la rapida conformità digitale. Le aziende che si adatteranno rapidamente ai requisiti BIM/AI saranno meglio posizionate per assicurarsi appalti pubblici e partnership strategiche future.

Per le Aziende nel Settore Retail/Logistica:

È fondamentale modellare e contabilizzare l’aumento della Tassa EPR come un costo operativo permanente e non come una fluttuazione temporanea. Le aziende devono rivedere le strategie di prezzo e di supply chain per assorbire questi costi senza intaccare eccessivamente i margini, dato che è probabile che le pressioni normative sui prezzi persistano in categorie sensibili.

Bibliografia

1. Javult a külkereskedelmi mérleg – Augusztusban 557 millió eurós többletet ért el Magyarország – Tőzsdefórum, https://tozsdeforum.hu/gazdasag/makro/javult-a-kulkereskedelmi-merleg-augusztusban-557-millio-euros-tobbletet-ert-el-magyarorszag/

2. Budapestre érkezik a jövő technológiája – Húszmilliárdos Genesys-beruházás indul, https://tozsdeforum.hu/extra/tech/budapestre-erkezik-a-jovo-technologiaja-huszmilliardos-genesys-beruhazas-indul/

3. Nyíregyházán épült meg a LEGO második legnagyobb gyára – Autopro.hu, https://autopro.hu/gyartosor/nyiregyhazan-epult-meg-a-lego-masodik-legnagyobb-gyara/1474934/

4. Otthon Start: drágulnak a lakások, de csökkennek a lakásárak – mégis mi a fészkes fene folyik itt? – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/ingatlan/20250901/otthon-start-dragulnak-a-lakasok-de-csokkennek-a-lakasarak-megis-mi-a-feszkes-fene-folyik-itt-783228

5. #fogyasztók friss hírek percről-percre az elmúlt 36 órából – hir36.hu, https://hir36.hu/fogyasztok

6. Felirati, https://felirati.com/

7. A TV2 vezére, egyben az Index tulajdonosa, valamint Mészáros emberei és egyetemi vezetők is egy kört alkotó digitális polgárok lettek – 444, https://444.hu/2025/09/30/a-tv2-vezere-egyben-az-index-tulajdonosa-valamint-meszaros-emberei-es-egyetemi-vezetok-is-egy-kort-alkoto-digitalis-polgarok-lettek

8. MBH kötvények, https://www.mbhbank.hu/lakossagi/megtakaritasok/mkb-kotvenyek

9. Díjazták a Samsung 2025-ös OLED tevéjét | Hírstart Podcast, https://podcast.hirstart.hu/tech-hirek/2025/09/24/19360/

10. Orbán Viktor: így képzeltük a magyar-német ipari együttműködést – Info Pulse, https://infopulse.hu/gazdasag/orban-viktor-igy-kepzeltuk-a-magyar-nemet-ipari-egyuttmukodest/

11. #fogyasztói árak friss hírek percről-percre az elmúlt 36 órából, https://hir36.hu/fogyasztoi-arak

12. Oldalas magazin – …és minden a helyére kerül, https://oldalasmagazin.hu/

13. CONTECH – AZ ÉPÍTŐIPAR JÖVŐJÉT ÉPÍTJÜK, https://contech.infoter.eu/

14. We will be presenting at the INFOTÉR Contech 2025 conference …, https://buildext.com/en/infoter-contech-2025/

Guseppe Scognamiglio ha assunto l’incarico di Ambasciatore d’Italia a Budapest

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Lo riferisce la Farnesina in una nota.

Nato a Napoli il 27 ottobre 1967, Scognamiglio si laurea in Economia aziendale presso l’Università Luigi Bocconi nel 1992. Nello stesso anno consegue il Master CEMS (Community of European Business Schools).

In seguito ad esame di concorso, entra nella carriera diplomatica il 3 luglio 1995.
Dopo un primo incarico alla Direzione Generale del Personale del Ministero degli Esteri come Capo reparto contrattisti e reparto passaporti, dal 1998 è all’Ambasciata a L’Avana, dove è responsabile delle sezioni consolare, commerciale, culturale e cooperazione.

Nel 2002 assume all’Ambasciata d’Italia al Cairo come responsabile delle analisi di politica interna ed estera, nonché del coordinamento consolare.

Nel 2006 rientra a Roma per prendere servizio presso il Servizio Stampa e Informazione della Farnesina nell’Ufficio responsabile della comunicazione multimediale, dei rapporti con la stampa estera e delle convenzioni con le agenzie di stampa italiane.

Nel 2011 assume come Console Generale a Buenos Aires. Dal 2015 ricopre l’incarico di Ambasciatore ad Al Kuwait. Nel 2019 torna a Roma, dove presta servizio presso la Presidenza del Consiglio con l’incarico di Capo della Delegazione per la Presidenza italiana del G20.

Dal 2023 è Consigliere per gli Affari internazionali del Vice Ministro per le Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini.

Quest’anno è stato nominato Ambasciatore d’Italia in Ungheria.

Report Economico Ungherese: Analisi Dettagliata delle Dinamiche Macro e Micro (29 Settembre 2025)

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Il 29 settembre 2025 è stato un giorno caratterizzato da decisioni politiche interne volte a gestire le pressioni inflattive e la competitività del lavoro, affiancate da una netta escalation nelle frizioni geopolitiche con l’Unione Europea in materia energetica. Gli indicatori di mercato riflettono un elevato livello di incertezza globale, mentre l’economia domestica mostra una ripresa squilibrata.

PODCAST IN ITALIANO

I.I. Sintesi delle Scelte Politiche con Impatto di Mercato

La gestione dei costi interni è stata la notizia economica dominante. Il Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, ha segnalato una “scarsa possibilità” di onorare l’accordo per un aumento del 13% del salario minimo nel 2026 . Questa posizione suggerisce una strategia cauta volta a contenere l’inflazione salariale e a proteggere la competitività del mercato del lavoro, in particolare dopo che simulazioni del rialzo del 2025 hanno indicato un impatto negativo sull’occupazione, particolarmente evidente nei settori commerciabili (*tradable*) dove è difficile trasferire l’aumento dei costi sui prezzi finali .

Sul fronte internazionale, l’Ungheria ha rinnovato le sue critiche al piano dell’Unione Europea per l’eliminazione graduale dell’energia russa, definendo le politiche di Bruxelles come un “progetto di guerra” che comporterebbe costi economici e rischi per la sicurezza energetica inaccettabili. Questa resistenza mantiene la sicurezza energetica a breve termine ma aumenta il rischio politico internazionale, specie in vista della preparazione di tariffe UE sul petrolio russo convogliato attraverso il paese.

Infine, una notevole iniziativa di monetizzazione di asset strategici è stata annunciata con l’asta accelerata dell’edificio che ospita il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) a Budapest. Questa rapida dismissione di un asset statale di alto pregio, prevista prima del ciclo elettorale del 2026, “, indica una strategia governativa per generare entrate veloci attraverso il patrimonio immobiliare.

I.II. Indicatori Finanziari Salienti e Pressione Inflattiva

L’ambiente finanziario globale è segnato da incertezza, con l’oro che ha raggiunto un picco storico, superando i $3,817 per oncia. Questo aumento è un segnale classico di flight to safety e di debolezza di fiducia nelle politiche monetarie che seguono i tagli dei tassi della Federal Reserve. L’aumento del prezzo dell’oro avvalora la strategia a lungo termine della Banca Nazionale Ungherese (MNB) di aumentare le riserve auree come copertura contro l’instabilità del sistema valutario globale “.

A livello domestico, le pressioni inflattive cost-push rimangono una preoccupazione immediata. Nonostante le fluttuazioni favorevoli del Forint e del prezzo del petrolio Brent registrate ad agosto “, è stato annunciato un aumento dei prezzi all’ingrosso di benzina e diesel a partire dal 30 settembre. Questo garantisce la persistenza del rincaro dei costi di trasporto e logistica.

Infine, i dati macroeconomici per il secondo trimestre del 2025 indicano una crescita del Prodotto Interno Lorde (PIL) modesta, pari allo 0.2% (su base aggiustata) . Questa crescita è risultata sbilanciata, essendo interamente trainata dalla spesa delle famiglie e dal settore dei servizi, mentre l’industria e l’agricoltura hanno registrato una fase di flessione .

II. DINAMICHE MACROECONOMICHE E POSIZIONAMENTO GEOPOLITICO

II.I. Analisi della Crescita del PIL nel Q2 2025: Un Rallentamento Selettivo

I dati sul Prodotto Interno Lorde (PIL) relativi al secondo trimestre del 2025 mostrano un aumento anno su anno dello 0.1% (dato grezzo) e dello 0.2% (dato destagionalizzato e corretto per il calendario) . Questi numeri, sebbene positivi, confermano un rallentamento rispetto alle aspettative di una ripresa più robusta e si allineano con le proiezioni più caute, come i recenti tagli alle previsioni di crescita del PIL per il 2025 e il 2026 da parte della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) .

L’analisi settoriale dei dati rivela una forte dipendenza della crescita dalla spesa delle famiglie e dal settore dei servizi, che hanno sostenuto l’espansione . Questo è coerente con i dati positivi sul turismo, che ha visto gli arrivi aumentare del **5.2%** e le notti turistiche del **3.1%** ad agosto . Tuttavia, la resilienza di questi settori non è sufficiente a compensare la significativa flessione registrata dall’industria e dall’agricoltura, che hanno funzionato da freno per l’economia “.

La dipendenza della modesta crescita del PIL dai consumi rappresenta una fragilità strutturale significativa. La spesa delle famiglie è vulnerabile all’erosione causata dalla persistente inflazione e da eventuali strette sul mercato del lavoro (come la moderazione degli aumenti salariali proposta dal Ministero dell’Economia Nazionale “). La flessione nel settore industriale, che è cruciale per l’export, l’innovazione e l’attrazione di investimenti esteri, è il principale ostacolo a una ripresa economica solida e diversificata. Per questo motivo, la strategia economica necessita di interventi urgenti mirati a rivitalizzare il settore industriale, poiché il supporto fornito dal settore dei servizi, sebbene apprezzabile, non può da solo garantire la stabilità a lungo termine o un miglioramento strutturale della bilancia commerciale.

II.II. La Disputa Energetica: Implicazioni Geopolitiche ed Economiche

L’Ungheria, affiancata dalla Slovacchia, ha riaffermato la sua ferma opposizione ai piani dell’UE di ridurre la dipendenza dalle forniture energetiche russe. Il Primo Ministro Viktor Orban ha espresso preoccupazione per i potenziali “costi economici” e per la “sicurezza energetica,” sostenendo che i vincoli geografici e infrastrutturali rendono una rapida transizione dalle forniture russe “quasi impossibile”.

La retorica utilizzata è notevolmente accesa: Orban ha accusato Bruxelles di aver trasformato l’Unione Europea in un “progetto di guerra” con politiche che “danneggeranno in modo significativo l’intera Unione Europea”. La Commissione Europea sta intanto preparando l’introduzione di tariffe sulle importazioni di petrolio russo che transitano ancora nell’UE attraverso l’Ungheria e la Slovacchia, una mossa che Budapest sta attivamente cercando di contrastare.

Questa postura energetica non può essere vista come un evento isolato, ma come parte di una strategia volta a rafforzare l’autonomia finanziaria e politica del paese. Mantenere i canali energetici russi aperti funge da copertura di sovranità contro la potenziale pressione esterna. Tuttavia, questo continuo attrito con Bruxelles alimenta il rischio geopolitico percepito e incide sulla fiducia degli investitori esterni non allineati. Di conseguenza, il “premio per il rischio” percepito sugli asset ungheresi tende ad aumentare a causa delle tensioni prolungate con il blocco comunitario.

III. IL RISCHIO INFLATTIVO: CARBURANTI E MERCATO DELLE MATERIE PRIME

III.I. Pressioni Immediate sui Prezzi del Carburante: Analisi degli Aumenti

Il mercato ungherese dei carburanti sta attraversando una fase di rinnovata tensione sui prezzi. I dati del 29 settembre 2025 indicano che il prezzo medio della benzina 95 è di 586 Ft/litro, mentre il gasolio è a 589 Ft/litro. A partire dal 30 settembre, i prezzi all’ingrosso subiranno un ulteriore aumento: +2 Ft al litro per la benzina e +3 Ft al litro per il gasolio. Questi aumenti seguono una serie di rialzi precedenti che avevano già spinto il prezzo del diesel oltre la soglia psicologica di 600 Ft/litro ad agosto “.

L’aumento differenziato, con il gasolio che subisce un rincaro maggiore (+3 Ft rispetto ai +2 Ft della benzina), è un indicatore cruciale. Il diesel è il combustibile primario per la logistica, i trasporti e gran parte delle operazioni industriali. Un aumento accelerato del costo del gasolio erode i margini operativi di imprese cruciali, soprattutto nei settori manifatturieri già sotto pressione salariale e industriale “, contribuendo in modo più diretto e rapido all’inflazione dei prezzi al consumo.

In questo contesto, la MNB si trova a fronteggiare un’inflazione trainata principalmente dai costi di input (cost-push), difficilmente controllabile con la sola politica monetaria, poiché i driver sono legati a fattori geopolitici (energia russa) e ai margini di raffinazione e distribuzione domestici. Il dibattito politico sottolinea questa sensibilità: un’analisi dell’istituto Századvég, spesso citata nel discorso pubblico, suggerisce che un programma di eliminazione totale del petrolio russo spingerebbe il prezzo della benzina a 1,026 Ft/litro e il diesel a 1,051 Ft/litro.

I prezzi medi del carburante al 29 settembre 2025, con le proiezioni per il giorno successivo, sono riepilogati di seguito.

Dinamiche dei Prezzi Medi del Carburante (Settembre 2025)

CarburantePrezzo Medio Attuale (Ft/litro, 29/09)Variazione Lorda Prevista (30/09)Prezzo Proiettato (30/09)Rilevanza Economica
Benzina 95 (E10)586 Ft+2 Ft~588 FtConsumo privato; indicatore di costo per la mobilità.
Gasolio589 Ft+3 Ft~592 FtMaggiore impatto inflattivo (logistica e trasporti).
Premium Benzina E10618 FtN/A>618 FtSegmento ad alto reddito o flotte aziendali.

III.II. L’Oro come Rifugio Strategico: MNB e la Sovranità Finanziaria

A livello globale, l’oro ha stabilito un nuovo record, raggiungendo quota $3,817 per oncia. Questo rally è alimentato dalla crescente incertezza economica e geopolitica e dai recenti tagli dei tassi da parte della banca centrale statunitense. L’oro, tradizionalmente visto come safe-haven asset in tempi di turbolenza, sta beneficiando di un contesto di stagflazione percepita e rischio di svalutazione valutaria.

Il contesto globale è rilevante per le politiche della Banca Nazionale Ungherese (MNB). L’Ungheria è menzionata, insieme a Polonia e Repubblica Ceca, tra i paesi dell’Europa orientale che stanno aumentando le loro riserve auree come misura precauzionale contro la potenziale instabilità del sistema del dollaro statunitense “. L’acquisto aggressivo di riserve auree è una mossa strategica per rafforzare la resilienza del bilancio della MNB. La Banca Centrale sta attivamente riducendo l’esposizione al rischio sistemico occidentale attraverso la diversificazione delle riserve, cercando di garantire liquidità e autonomia finanziaria anche in caso di crisi o imposizione di sanzioni finanziarie. Per gli investitori, l’azione della MNB indica che la gestione del rischio geopolitico e la copertura della sovranità finanziaria sono priorità assolute nella politica economica ungherese.

IV. POLITICA DEL LAVORO E MERCATO OCCUPAZIONALE

IV.I. Salario Minimo 2026: La Cautela del Ministero dell’Economia Nazionale

Le dichiarazioni del Ministro Márton Nagy, che ha minimizzato la possibilità di un aumento del 13% del salario minimo nel 2026 , rappresentano un elemento cruciale per la politica economica del lavoro. Questa cautela deriva dalla consapevolezza degli effetti collaterali osservati in seguito al precedente aumento del salario minimo del 2025. Le analisi suggeriscono che tale aumento ha avuto un **modesto impatto negativo sull’occupazione aggregata, ma con effetti più marcati nei settori *tradable*** . Le aziende in questi settori, che operano in un ambiente di concorrenza internazionale, hanno una capacità limitata di trasferire i maggiori costi del lavoro sui prezzi, portando a una maggiore pressione sui margini operativi e, di conseguenza, sui livelli occupazionali “.

La dichiarazione del Ministro funge da policy steering, inviando un segnale chiaro al mercato e agli investitori stranieri (in particolare nel settore manifatturiero e automobilistico) che il governo è disposto a sacrificare parzialmente la crescita salariale immediata per garantire la stabilità dei costi operativi e la competitività a lungo termine. Questo allineamento è fondamentale per attrarre e mantenere gli investimenti, soprattutto in un momento in cui il settore industriale sta affrontando una flessione. La conseguenza attesa è un probabile rallentamento del tasso di crescita dei salari reali nel 2026, il che ridurrebbe le pressioni inflattive salariali, ma al contempo attenuerebbe la capacità di spesa delle famiglie, che, come visto nel Q2 2025, è stato il principale motore della crescita.

IV.II. Il Futuro del Lavoro: L’Intelligenza Artificiale come Fattore di Trasformazione Strutturale

Parallelamente al dibattito sui salari, le autorità economiche e finanziarie stanno concentrando l’attenzione sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale (AI). Il Ministro Varga Mihály e l’esperto László Palkovics sono stati menzionati in relazione a discussioni sul numero di posti di lavoro che l’AI potrebbe rendere obsoleti in Ungheria entro il 2030. Questa discussione è coerente con l’attenzione del Commissario AI del Governo, il quale ha evidenziato la necessità di affrontare le sfide tecnologiche legate all’innovazione “.

L’AI rappresenta una sfida e una necessità gemella per l’Ungheria. Da un lato, esiste il timore della disoccupazione strutturale. Dall’altro, l’adozione dell’AI è vista come cruciale per l’efficienza aziendale, come dimostrato dalla strategia di MBH Bank. Il governo deve quindi bilanciare la promozione dell’innovazione per stimolare la produttività (essenziale per superare l’attuale debolezza industriale e la mitigazione degli impatti sociali sui lavoratori con bassa specializzazione. Questo equilibrio suggerisce che si potranno prevedere in futuro programmi di riqualificazione sussidiati o incentivi fiscali per le aziende che investono in AI, al fine di ammortizzare la transizione tecnologica.

V. ASSET STATALI E TRANSAZIONI IMMOBILIARI DI ALTO PROFILO

V.I. L’Asta dell’Edificio NGM: Monetizzazione e Tempistica Politica

L’Agenzia Nazionale per la Gestione del Patrimonio Ungherese (MNV) ha annunciato l’asta dell’edificio del Ministero dell’Economia Nazionale (NGM), situato nella prestigiosa József nádor tér a Budapest. L’asset, che ha una superficie superiore ai 27,000 metri quadrati distribuiti su dieci piani (inclusi interrati), è stato messo all’asta con un prezzo base di **37.61 miliardi di HUF**.

La tempistica e la struttura dell’asta sono degne di nota. La vendita è stata programmata per essere conclusa prima delle elezioni del 2026, e il processo di licitazione è estremamente rapido, durando solo tre giorni a partire dalla fine di ottobre, con un deposito cauzionale obbligatorio pari al 10% del prezzo base “.

Questa vendita accelerata di un asset pubblico di valore, situato in una zona recentemente rinnovata con ingenti investimenti pubblici (inclusa la creazione di un profondo parcheggio sotterraneo, solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla massimizzazione del valore per lo Stato. Le speculazioni dei media “ riguardo alla potenziale affinità tra i futuri acquirenti e gli ambienti imprenditoriali vicini al governo, in linea con tendenze osservate in aste governative precedenti, introducono un rischio significativo di governance e reputazionale. Gli investitori istituzionali che operano in Ungheria devono monitorare attentamente queste dismissioni rapide come indicatori della trasparenza e dell’equità nelle transazioni immobiliari di alto livello a Budapest.

V.II. Performance Turistica (Agosto 2025): Un Settore Resiliente

In contrasto con la flessione industriale, il settore turistico ha continuato a dimostrare resilienza. I dati di agosto 2025 mostrano un aumento degli arrivi turistici del 5.2% e un incremento delle notti turistiche del 3.1% “. Questo risultato conferma che il settore dei servizi e il turismo, in particolare, stanno beneficiando della ripresa economica post-inflazionistica e agiscono come un cuscinetto essenziale per la crescita del PIL, compensando la debolezza dei settori produttivi primari.

VI. INNOVATION FINANZIARIA E ADOZIONE DI AI NEL SETTORE BANCARIO

VI.I. MBH Bank e la Strategia AI per le PMI

MBH Bank, il secondo maggiore prestatore commerciale ungherese , sta attivamente implementando soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI). La banca sta utilizzando la GenAI per **l’ottimizzazione del codice e del processo di sviluppo interno**, migliorando così l’efficienza operativa. La strategia più ampia, nota come “BUPA Iránytű,” è focalizzata sul miglioramento dei servizi offerti alle Piccole e Medie Imprese (PMI) .

Questa spinta verso l’AI è una risposta diretta alla sfida del mercato. Le PMI costituiscono il 99% di tutte le aziende nell’Unione Europea e affrontano un significativo deficit di finanziamento globale “. L’adozione di piattaforme basate sull’AI, che automatizzano l’analisi dei dati e le decisioni creditizie (come avviene in altre banche globali, è il mezzo per colmare questo divario in modo efficiente. L’AI permette di ridurre il costo del servizio personalizzato e di ottimizzare la gestione del rischio di credito per le PMI, un segmento tradizionalmente costoso da servire.

VI.II. Contesto Finanziario di MBH Bank

L’adozione dell’AI non è un investimento di lusso, ma una necessità strategica, data la performance finanziaria recente di MBH. La banca ha riportato un calo significativo dell’utile al netto delle imposte nel primo semestre del 2025, sceso del 51% su base annua, attestandosi a HUF 53.5 miliardi “.

Nonostante la forte pressione sulla redditività, la banca mantiene un elevato coefficiente di adeguatezza patrimoniale (CAR) del 21.3% “. Il contrasto tra il robusto CAR (che indica stabilità e conformità normativa) e il drastico calo degli utili suggerisce che la redditività è sotto severa pressione, probabilmente a causa di un ambiente di tassi di interesse e costi operativi volatili. L’investimento in AI, che promette un aumento dell’efficienza operativa, è quindi una mossa critica per invertire la tendenza negativa degli utili e garantire una crescita sostenibile dei margini nel 2026.

VII. QUESTIONI SETTORIALI E REGOLAMENTARI (MICROECONOMIA SPECIFICA)

VII.I. L’Industria Automobilistica e il Richiamo BMW

L’industria automobilistica, pilastro dell’economia ungherese, è stata toccata indirettamente da un annuncio di richiamo globale da parte di BMW. La casa automobilistica sta richiamando centinaia di migliaia di veicoli in tutto il mondo per un potenziale rischio incendio legato a un difetto del motorino di avviamento. Si stima che circa 331,000 unità in Ungheria possano essere coinvolte.

Sebbene il problema sia di qualità del prodotto globale e non sia legato allo stabilimento BMW di Debrecen , l’evento arriva poco dopo l’inaugurazione ottimistica del nuovo impianto, dove il Primo Ministro Orbán aveva celebrato l’investimento come un **”successo condiviso e un orgoglio congiunto ungherese-tedesco”** . Il richiamo, sebbene non minacci direttamente la produzione ungherese “, riduce marginalmente il sentimento positivo generato dal progetto di Debrecen. Qualsiasi incertezza nella domanda globale di BMW potrebbe tradursi in un rischio potenziale di ordini a medio termine per i fornitori ungheresi integrati nella catena di approvvigionamento.

VII.II. Aggiornamenti sulle Politiche Fiscali Familiari

Sul fronte fiscale, si segnala l’imminente scadenza (1 ottobre) per la presentazione della dichiarazione NAV necessaria per le madri che allevano tre o più figli per usufruire dell’esenzione dall’imposta sul reddito personale (SZJA). Questa misura rientra nel pacchetto di politiche governative volte a sostenere il reddito disponibile delle famiglie e a incentivare la natalità.

VIII. CONCLUSIONI STRATEGICHE E RACCOMANDAZIONI PER GLI INVESTITORI

VIII.I. Valutazione Olistica del Rischio (29 Settembre 2025)

L’analisi del 29 settembre 2025 mette in luce una strategia economica ungherese orientata a difendere l’autonomia energetica (nonostante la crescente frizione con l’UE), a gestire con cautela i costi del lavoro per sostenere la competitività “ e a monetizzare il patrimonio statale in modo accelerato.

Il principale squilibrio risiede nella tensione tra l’inflazione e la competitività: da un lato, l’inflazione persistente è alimentata dall’aumento dei costi dei carburanti e dalla dipendenza energetica russa; dall’altro, la competitività è difesa attraverso la moderazione dei costi salariali “. La crescita debole del PIL nel Q2 2025 è vulnerabile, poiché si basa principalmente sui consumi, che potrebbero essere erosi dalle persistenti pressioni sui prezzi e dalla potenziale moderazione salariale. Il rafforzamento delle riserve auree da parte della MNB riflette la priorità data alla copertura contro l’instabilità geopolitica e valutaria.

VIII.II. Raccomandazioni Strategiche per gli Investitori

  1. Monitoraggio dei Negoziati Salariali (Competitività): Le dichiarazioni del Ministro Nagy Márton sul salario minimo devono essere interpretate come un segnale di stabilizzazione dei costi del lavoro. Gli investitori dovrebbero anticipare che gli aumenti del salario minimo nel 2026 saranno inferiori alle cifre originariamente previste, il che è un fattore positivo per i margini operativi, specialmente per le multinazionali orientate all’export.
  2. Focus sull’Innovazione Finanziaria: Nonostante il forte calo degli utili nel primo semestre 2025 “, gli investimenti in AI da parte di istituzioni finanziarie come MBH Bank indicano un settore proattivo nella ricerca di efficienza operativa e ottimizzazione del rischio creditizio, in particolare verso il cruciale segmento delle PMI. I settori che facilitano questa transizione tecnologica sono ben posizionati.
  3. Cautela sul Rischio di Governance: Le transazioni immobiliari statali di alto profilo, come l’asta accelerata dell’edificio NGM, richiedono un approccio cauto. La natura rapida e le tempistiche pre-elettorali sollevano interrogativi sulla trasparenza e l’equità, aumentando il rischio reputazionale.

Matrice di Rischio/Opportunità (29 Settembre 2025)

AreaEvento del 29/09/2025Rischio StrategicoOpportunità StrategicaFonte
Macro/LavoroCautela Nagy Márton sul salario minimoPressione sociale e calo del potere d’acquisto reale.Miglioramento della competitività dei costi del lavoro.
Geopolitica/EnergiaOpposizione al phase-out energetico UERitorsioni finanziarie e aumento del rischio paese.Stabilizzazione dei costi energetici interni per l’industria.[span_21](start_span)[span_21](end_span)
Inflazione/CostiAumento del prezzo del GasolioAumento dell’inflazione cost-push e erosione dei margini logistici.Nessuna opportunità immediata.[span_17](start_span)[span_17](end_span)
Mercati/MNBPicco storico dell’OroElevata incertezza e crisi fiduciaria globale.Validazione della strategia MNB di diversificazione delle riserve.[span_43](start_span)[span_43](end_span)
Finanza/TechAdozione AI da parte di MBH BankDisoccupazione strutturale a lungo termine.Aumento dell’efficienza bancaria e gestione ottimizzata del credito PMI.[span_45](start_span)[span_45](end_span)

IX. Riferimenti (Links alle Fonti)

https://kyivindependent.com/hungary-slovakia-push-back-against-eu-plan-to-phase-out-russian-energy

https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250131/orban-viktor-2025-masodik-feleben-lesz-latvanyos-novekedes-738175

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https://www.nepszava.hu/3296158_nemzetgazdasagi-miniszterium-epulet-arveres-mnv

https://telex.hu/g7/2025/09/29/ngm-epulet-arveres-jozsef-nador-ter

https://www.koreatimes.co.kr/economy/20250103/gold-prices-projected-to-continue-rising-in-2025

https://hungarytoday.hu/fuel-prices-freeze-after-four-consecutive-hikes

https://holtankoljak.hu/uzemanyag_arvaltozasok

https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/09/mesterseges-intelligencia-palkovics-laszlo-mnb

https://www.jpmorgan.com/insights/global-research/commodities/gold-prices

https://infostart.hu/gazdasag/2025/09/29/varga-mihaly-mondta-el-mennyi-munkahelyet-vehet-el-2030-ra-itthon-a-mesterseges-intelligencia

https://www.bmw.hu/hu/footer/quick-link/bmw-vehicle-recalls.html

https://www.blikk.hu/politika/magyar-politika/ngm-epulete-arveres/fldh6yc

https://index.hu/gazdasag/2025/09/29/budapest-nemzetgazdasagi-miniszterium-epulet-arveres

https://www.mbhbank.com/investor/announcements/announcements

https://snapsoft.io/success-stories/generative-AI-in-bank-how-MBH-bank-leverages-GenAI

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https://www.mbhbank.com/sw/static/file/MBH_BET_flash_riport_2025Q2_ENG_vOut_20250828.pdf

https://www.vezess.hu/vezetunk/2025/09/29/331-ezer-bmw-t-hivnak-vissza-ha-ilyen-autod-van-a-szabadban-parkolj

https://www.nampa.org/text/22744573

https://abouthungary.hu/blog/pm-orban-this-is-not-just-a-factory-it-s-a-shared-success-story-a-joint-hungarian-german-pride

https://nav.gov.hu/ado/szja/Harom_gyermeket_nevelo_anyak_kedvezmenye

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https://www.budapesttimes.hu/https://bbj.hu/economy/finance/banking/mbh-bank-earnings-fall-in-h1-2025/

Analisi Economica Dettagliata dell’Ungheria: 26 Settembre 2025

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Riepilogo Esecutivo: L’Economia Ungherese – Uno Studio di Dualità Strategiche

L’economia ungherese al 26 settembre 2025 presenta un quadro complesso e contraddittorio. Da un lato, i report di istituzioni internazionali e i dati finanziari interni segnalano una ripresa in stallo e persistenti venti contrari a livello macroeconomico, inclusa una recente contrazione del PIL e un’inflazione superiore al target. Dall’altro, il governo promuove attivamente una narrazione di resilienza economica, ancorata a investimenti strategici di alto profilo e a politiche sociali mirate. Il presente rapporto analizza queste duplici realtà, fornendo uno sguardo approfondito sulle vulnerabilità geopolitiche, sulle risposte politiche e sugli sviluppi settoriali che plasmano la traiettoria economica della nazione. Le principali constatazioni includono una revisione al ribasso delle previsioni di crescita per il 2025 da parte di più istituzioni, la rilevanza strategica dei rapporti commerciali ed energetici con la Russia e gli Stati Uniti, e lo sforzo concertato del governo per stimolare la produzione interna e i consumi in vista delle elezioni generali del 2026.

PODCAST IN ITALIANO

I. Il Quadro Macroeconomico: Tra Stagnazione e Crescita Modesta

Questa sezione fornisce un’analisi dettagliata dello stato attuale dell’economia ungherese, mettendo a confronto le diverse previsioni e mettendo in luce le sfide sottostanti.

1.1. Una Ripresa in Stallo e Revisioni al Ribasso

L’economia ungherese si trova in uno stato di fragilità, avendo registrato una recessione tecnica nel secondo e terzo trimestre del 2024 e una contrazione inaspettata nel primo trimestre del 2025. Il prodotto interno lordo (PIL) reale è diminuito dello 0,2% su base trimestrale, appesantito da un calo significativo degli investimenti. Questo rallentamento economico ha portato a una serie di revisioni al ribasso delle proiezioni di crescita per il 2025. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha abbassato le sue previsioni allo 0,6%, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) proietta lo 0,7% e il think tank nazionale Egyensúly Intézet è ancora più pessimista, prevedendo una crescita di appena lo 0,3%.

La discrepanza tra queste previsioni è significativa, con le organizzazioni ungheresi che offrono un quadro più pessimista rispetto a FMI e MNB. Questa differenza suggerisce una potenziale divergenza di vedute sulla gravità dei problemi strutturali interni rispetto agli shock esterni. Mentre gli organismi internazionali si concentrano su fattori esterni come i dazi, gli analisti interni potrebbero essere più attenti alle debolezze domestiche, quali la stagnazione degli investimenti e la fiducia delle imprese sotto tono. Il report dell’FMI datato 29 agosto 2025 e le notizie ungheresi più recenti del 26 settembre 2025 mostrano un ulteriore peggioramento delle prospettive. Questo andamento temporale delle notizie dimostra che il rallentamento economico è una tendenza persistente, non un evento isolato.

1.2. La Sfida Persistente dell’Inflazione e della Politica Monetaria

L’inflazione rimane una preoccupazione considerevole. Dopo un aumento temporaneo alla fine del 2024, l’inflazione complessiva si è attestata al 4,4% su base annua nel secondo trimestre del 2025, con l’inflazione di fondo al 4,7%. Questi valori sono ben al di sopra dell’obiettivo del 3% fissato dalla MNB. Nonostante ciò, la banca centrale ha mantenuto il suo tasso di riferimento al 6,5% da settembre 2024. La MNB prevede che l’inflazione media per il 2025 sarà del 4,6%, con un ritorno al target del 3% che non è atteso prima del 2027.

La decisione della MNB di mantenere il suo tasso di riferimento nonostante l’inflazione superiore al target rappresenta un segnale politico fondamentale. Ciò indica una scelta strategica che privilegia la stabilità della valuta rispetto al raggiungimento immediato dell’obiettivo di inflazione. Mantenendo il tasso stabile, la MNB cerca di sostenere il fiorino, che nel 2024 ha subito una svalutazione nei confronti dell’euro. Questo approccio accetta implicitamente un periodo prolungato di alta inflazione in cambio della mitigazione del rischio di cambio, una preoccupazione significativa per un’economia dipendente dalle importazioni. La fonte Pénzcentrum si interroga esplicitamente se la MNB stia sacrificando i tagli dei tassi per un “fiorino forte,” confermando che questo è un dibattito politico cruciale.

Il tasso di inflazione elevato per i servizi (7,6% su base annua) e l’aumento a doppia cifra dei costi unitari del lavoro indicano che la pressione inflazionistica non è solo uno shock esterno transitorio, ma è anche radicata nelle dinamiche interne dei salari e dei prezzi, rendendo più arduo il compito della MNB.

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Previsioni Economiche Ungheresi (2025-2027)

IndicatoreFontePrevisione 2025Previsione 2026Previsione 2027Note
Crescita PILEgyensúly Intézet0,3%N/AN/AIndebolimento degli investimenti
Crescita PILMNB0,6%3,0%N/ARevisione al ribasso rispetto alle precedenti previsioni
Crescita PILFMI0,7%2,0%N/AProspettive meno favorevoli; consumo come motore principale
Inflazione (su base annua)MNB4,6%Superiore al targetRaggiunto il target del 3%Il ritorno al target non è atteso prima del 2027
Tasso di DisoccupazioneFMIN/AN/AN/ARaggiunto il 4,3% a giugno 2025

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II. Vulnerabilità Strategiche e Contesto Geopolitico

Questa sezione analizza le pressioni esterne e le scelte politiche strategiche che definiscono le vulnerabilità economiche dell’Ungheria.

2.1. Il Salvagente Energetico: Un Azione Geopolitica

La dichiarazione del Primo Ministro Viktor Orbán secondo cui il PIL ungherese si “contratterebbe immediatamente del 4%” senza l’energia russa è un punto centrale delle notizie di giornata. A supporto di questa affermazione, egli cita un rapporto dell’FMI ed enfatizza la geografia dell’Ungheria, che non ha sbocco sul mare, e la sua dipendenza dalle infrastrutture di gasdotti esistenti.

La dichiarazione del Primo Ministro non è semplicemente una constatazione di fatto, ma un potente messaggio politico ed economico. Essa serve a giustificare la politica estera ungherese di mantenimento dei legami energetici con la Russia, posizionandola come una questione di sopravvivenza economica e di sovranità nazionale. Richiamando un rapporto dell’FMI , un’istituzione internazionale credibile, Orbán conferisce validità esterna al suo argomento, inquadrandolo direttamente contro le pressioni esterne per l’adozione di sanzioni, come i nuovi dazi europei sul petrolio russo. Questo è un chiaro esempio di economia politica, in cui si comunica una relazione di causa-effetto ben definita a un pubblico sia nazionale che internazionale.

2.2. Lo Shock dei Dazi dall’Occidente

Le analisi riportano uno “shock da dazi Trump 2.0” da parte degli Stati Uniti, dove il tasso effettivo medio dei dazi statunitensi sui beni ungheresi è aumentato drasticamente dall’1,4% al 18,8%. Questo impatto è particolarmente dannoso per i settori di esportazione chiave, con un dazio del 25% su veicoli e parti di ricambio e un dazio del 50% su acciaio e alluminio. La perdita cumulativa di attività economica legata a questi dazi è stimata tra l’1,4% e il 2,3% del PIL.

La portata dell’aumento dei dazi, dall’1,4% al 18,8%, non rappresenta un semplice attrito commerciale, ma un grave shock strutturale. Ciò evidenzia la vulnerabilità dell’Ungheria in quanto economia molto aperta e orientata all’esportazione, soprattutto di fronte ai cambiamenti della politica commerciale statunitense. La significativa potenziale perdita del PIL dimostra che anche un disavanzo commerciale “marginale” con gli Stati Uniti può portare a impatti negativi sproporzionati sull’economia ungherese, in particolare quando i dazi sono concentrati su settori di alto valore come quello automobilistico. Questo crea anche un notevole ostacolo per la nuova fabbrica BMW , i cui prodotti potrebbero essere soggetti a questi dazi se esportati negli Stati Uniti.

III. Motori Microeconomici e Approfondimenti Settoriali

Questa sezione illustra nel dettaglio le iniziative microeconomiche strategiche del governo e il loro potenziale per contrastare i venti contrari a livello macroeconomico.

3.1. La Fabbrica BMW di Debrecen: Una Contro-Narrativa Strategica

L’inaugurazione della nuova fabbrica BMW a Debrecen è stata definita dal Primo Ministro Orbán una “storia di successo condivisa” e un simbolo della “cooperazione strategica” tra Ungheria e Germania. L’impianto creerà 3.000 “posti di lavoro di alto valore” e sarà dotato di un centro di formazione dedicato per ingegneri. L’evento viene considerato un investimento chiave per la rivitalizzazione della regione.

L’inaugurazione della fabbrica è più di una semplice apertura di un impianto produttivo; è un potente strumento narrativo e una prova tangibile della strategia economica dell’Ungheria. In un giorno dominato dalle notizie sul rallentamento economico e sulle vulnerabilità esterne, la fabbrica BMW offre un esempio concreto di successo. Questo evento rafforza il messaggio del governo di attrarre investimenti diretti esteri (IDE) di alto valore e di offrire stabilità politica agli investitori. La rilevanza di questa iniziativa è sottolineata anche dalle previsioni dell’FMI per il 2026, che menzionano il positivo impulso derivante dalla messa in funzione di “investimenti in veicoli elettrici e batterie”.

3.2. Sostenere la Produzione e i Consumi Interni

L’introduzione dei nuovi marchi “Premium Hungarian Construction Material” e “Premium Regional Construction Material” per il settore edile è una risposta a un’esposizione alle importazioni del 48% per quanto riguarda le materie prime. L’obiettivo del governo è aumentare la quota di produzione interna in questo settore dal 15-20% a oltre il 50% entro la fine del prossimo ciclo politico, successivo al 2026. Parallelamente, il Ministro Nagy Márton ha annunciato che due milioni di pensionati hanno ricevuto un buono spesa alimentare da 30.000 fiorini, una misura volta a sostenere le famiglie.

Questi due elementi, apparentemente disconnessi, fanno parte di una strategia governativa unica e complessiva: rafforzare l’economia nazionale dall’interno. L’iniziativa nel settore edile affronta direttamente la dipendenza dalle importazioni, una vulnerabilità chiave, e cerca di creare un’economia più autosufficiente e “sovrana”. I buoni spesa per i pensionati sono invece una misura fiscale diretta, volta a stimolare i consumi privati, che l’FMI e altri rapporti identificano come il principale motore della limitata crescita attesa nel 2025. Si tratta di interventi politici mirati, che mirano a stimolare la domanda e a ridurre la dipendenza economica dall’estero, specialmente con l’avvicinarsi delle elezioni del 2026.

IV. Mercati Finanziari e Polso Aziendale

Questa sezione analizza la performance della Borsa di Budapest (BUX) e le principali notizie aziendali.

4.1. La Borsa di Budapest: Segnali Contraddittori

La Borsa di Budapest (BUX) ha registrato un calo del 0,37% il 26 settembre, mostrando una performance inferiore rispetto ai mercati europei. Le principali blue-chip hanno mostrato andamenti contrastanti; MOL ha trainato l’indice verso l’alto , mentre Richter, un’azienda farmaceutica ungherese, ha registrato una perdita per l’anno in corso.

L’andamento della BUX in questa giornata è un microcosmo della più ampia narrazione economica ungherese: un mix di forze esterne e interne che portano a risultati contraddittori. Il calo generale riflette l’incertezza degli investitori e il debole contesto macroeconomico. Tuttavia, il movimento positivo di un singolo titolo di rilievo come MOL , spinto da una specifica notizia positiva (la ripresa delle forniture di petrolio dall’Iraq), dimostra che gli sviluppi specifici di un’azienda possono temporaneamente isolarla dalle tendenze di mercato più ampie. Al contrario, la sottoperformance di Richter, legata ad annunci globali sui dazi , mette in evidenza l’impatto immediato e specifico delle decisioni politiche internazionali sui singoli settori.

V. Prospettive e Raccomandazioni

Questa sezione finale sintetizza le conclusioni e offre una prospettiva per il futuro.

5.1. Sintesi delle Contraddizioni e Temi Emergenti

La contraddizione principale dell’economia ungherese risiede tra i segnali innegabili di una ripresa in stallo e la promozione da parte del governo di successi strategici, sebbene localizzati. Le prospettive economiche per il 2025 sono pessimistiche, con previsioni che si attestano tra una modesta crescita dello 0,3% e dello 0,7%. Tuttavia, si prevede che questo rappresenti il punto di minimo, con una ripresa moderata prevista per il 2026, trainata dai consumi privati e da investimenti strategici.

Il tema generale che emerge è la ricerca da parte del governo di un’“economia sovrana”. Ciò è dimostrato dalla sua posizione ferma sui legami energetici con la Russia , dalla spinta verso l’autosufficienza interna in settori chiave come l’edilizia e dall’uso di strumenti fiscali per stimolare direttamente la domanda interna. Questa strategia è una risposta diretta alle vulnerabilità percepite ed esposte dai conflitti geopolitici e dal protezionismo commerciale.

5.2. Rischi e Opportunità Chiave

  • Rischi:
  • Volatilità Geopolitica: La minaccia di ulteriori dazi statunitensi e di potenziali sanzioni dell’UE sull’energia russa rappresenta un rischio significativo e misurabile per il PIL ungherese e per i settori di esportazione chiave.
  • Persistenza Inflazionistica: La lunga tempistica della MNB per domare l’inflazione e il continuo aumento dei prezzi dei servizi sensibili ai salari suggeriscono che il potere d’acquisto delle famiglie potrebbe rimanere sotto pressione.
  • Rallentamento degli Investimenti: La netta contrazione degli investimenti nel primo trimestre del 2025 è un indicatore principale di un malessere economico più profondo e prolungato se non viene invertita.
  • Opportunità:
  • IDE come Motore di Crescita: Il continuo successo nell’attirare investimenti diretti esteri ad alto valore, come la fabbrica BMW, potrebbe creare sacche isolate di forte crescita e agire come un potente motore per la modernizzazione economica e lo sviluppo regionale.
  • Resilienza Interna: L’attenzione del governo nel sostenere la produzione e i consumi interni potrebbe costruire un’economia più resiliente, meno suscettibile agli shock esterni.
  • Stimolo Fiscale: L’uso di generose misure fiscali per sostenere i consumi prima delle elezioni del 2026, pur essendo una soluzione a breve termine, fornisce un cuscinetto cruciale per l’economia.

5.3. Raccomandazioni per gli Stakeholder

  • Per gli Investitori: Si consiglia prudenza e di concentrarsi su aziende con forti mercati interni o che siano al riparo da specifici rischi legati ai dazi. La performance contrastante della BUX suggerisce che un approccio settore per settore è più prudente rispetto a una strategia di mercato generalista.
  • Per i Decisori Politici: Il governo dovrebbe concentrarsi sulla traduzione degli investimenti strategici, come l’impianto BMW, in benefici economici più ampi, promuovendo un’economia più diversificata e guidata dall’innovazione. Sebbene gli stimoli fiscali siano efficaci, la stabilità a lungo termine richiede di affrontare problemi strutturali, come i bassi investimenti pubblici e l’alta esposizione alle importazioni.
  • Per le Aziende: Diversificare le catene di approvvigionamento e i mercati di esportazione per mitigare i rischi derivanti dagli shock geopolitici. Le aziende in settori colpiti da dazi, come l’automotive e l’acciaio, dovrebbero esplorare nuovi mercati o riorientarsi per servire il mercato interno e regionale in rafforzamento.

Bibliografia

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3. Hungary | Tariff headwinds are manageable, https://economic-research.bnpparibas.com/html/en-US/Hungary-Tariff-headwinds-manageable-6/26/2025,51682

4. Borzasztó hónapokkal zárhatja az évet a magyar gazdaság: ebből bizony nem lesz növekedés – Pénzcentrum, https://www.penzcentrum.hu/gazdasag/20250926/borzaszto-honapokkal-zarhatja-az-evet-a-magyar-gazdasag-ebbol-bizony-nem-lesz-novekedes-1186074

5. PM Orbán: Hungary’s GDP would shrink 4 percent … – About Hungary, https://abouthungary.hu/news-in-brief/pm-orban-hungarys-gdp-would-shrink-4-percent-without-russian-energy

6. PM Orbán: This is not just a factory – it’s a shared … – About Hungary, https://abouthungary.hu/blog/pm-orban-this-is-not-just-a-factory-it-s-a-shared-success-story-a-joint-hungarian-german-pride

7. Védjegyrendszerrel ad lökést a magyar gyártású építőipari termékeknek az ÉVOSZ, https://magyarepitok.hu/iparagi-hirek/2025/09/vedjegyrendszerrel-ad-lokest-a-magyar-gyartasu-epitoipari-termekeknek-az-evosz

8. Nagy Márton: Már kétmillió nyugdíjas kapta meg az élelmiszer-utalványát – Hirado.hu, https://hirado.hu/belfold/cikk/2025/09/26/nagy-marton-mar-ketmillio-nyugdijas-kapta-meg-az-elelmiszer-utalvanyat

9. Már kétmillió nyugdíjas kapta meg az élelmiszer-utalványát – delmagyar, https://www.delmagyar.hu/hazai-gazdasag/2025/09/mar-ketmillio-nyugdijas-kapta-meg-az-elelmiszer-utalvanyat

10. Itt van a hét legfontosabb adata – Mit csinálnak a tőzsdék? – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250926/itt-van-a-het-legfontosabb-adata-mit-csinalnak-a-tozsdek-788934

Rapporto Economico sulla Situazione Ungherese al 25 Settembre 2025

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Sintesi Esecutiva

Al 25 settembre 2025, l’economia ungherese si trova in un delicato equilibrio, caratterizzato da una complessa interazione tra stabilità macroeconomica e rischi strutturali. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una politica monetaria restrittiva, con un tasso di riferimento del 6,50%, il più alto nell’Unione Europea, nel tentativo di contrastare un’inflazione persistente che si prevede rimanga al di sopra dell’obiettivo del 3%. Questa posizione ferma è in diretta contrapposizione con le politiche fiscali espansive del governo, che attraverso programmi di stimolo al consumo, come gli aumenti salariali nel settore pubblico e il programma di prestiti per l’acquisto di case “Otthon Start”, introducono ulteriori pressioni inflazionistiche.

A livello internazionale, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha confermato che l’economia ungherese si trova in una “fase critica”, con una crescita stagnante negli ultimi tre anni e rischi al ribasso derivanti da un debito pubblico elevato e dalla frammentazione geoeconomica. Le tensioni geopolitiche, in particolare il dibattito su un potenziale divieto dell’Unione Europea sulle importazioni di energia russa, rappresentano una minaccia immediata alla sicurezza energetica e alla stabilità economica del Paese.

Le dinamiche microeconomiche e settoriali riflettono queste sfide macro. Il mercato del lavoro mostra un paradosso preoccupante: nonostante un tasso di disoccupazione apparentemente stabile, il numero di persone occupate è in calo, suggerendo una riduzione della forza lavoro anziché un’espansione economica. Parallelamente, il mercato immobiliare, stimolato dal programma “Otthon Start”, ha visto un’accelerazione significativa delle vendite, ma questa rapida crescita solleva preoccupazioni su una potenziale bolla dei prezzi. Il comportamento dei consumatori sta subendo una trasformazione, con una quota crescente di spesa online che si sposta verso piattaforme estere, una tendenza che minaccia il commercio al dettaglio nazionale.

In sintesi, l’economia ungherese opera in un contesto di tensioni politiche ed economiche latenti. La mancanza di un approccio coordinato tra politica monetaria e fiscale persiste, e gli investitori e le imprese dovrebbero procedere con cautela, monitorando attentamente le decisioni politiche e gli sviluppi geopolitici.

PODCAST IN ITALIANO

Panorama Macroeconomico e Politica

Decisioni e Proiezioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB)

Il 23 settembre 2025, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese ha deciso, come previsto dagli analisti, di mantenere il tasso di riferimento al 6,50%. Questa mossa è in linea con l’approccio “cauto e paziente” della banca centrale. Tale decisione assume un significato particolare se confrontata con gli sviluppi internazionali: la Federal Reserve statunitense ha tagliato il suo tasso di riferimento di 25 punti base, mentre la Banca Centrale Europea ha mantenuto invariati i suoi tassi. Di conseguenza, il tasso ungherese rimane il più elevato all’interno dell’UE.

Le nuove proiezioni economiche dell’MNB, presentate il 25 settembre, dipingono un quadro di crescita modesta e inflazione ostinatamente alta. La banca centrale ha rivisto al ribasso la sua previsione di crescita del PIL per il 2025, portandola allo 0,6% (dallo 0,8% precedentemente previsto). Allo stesso tempo, la previsione di inflazione per l’anno in corso è stata fissata al 4,6%, significativamente al di sopra dell’obiettivo a medio termine del 3%. Per il 2026, si prevede che l’inflazione si attesti al 3,8%, rimanendo ancora al di sopra del target dell’MNB. Il direttore esecutivo dell’MNB, Gergely Baksay, ha attribuito la revisione al ribasso del PIL ai risultati deludenti del settore agricolo.

L’MNB si trova in una posizione difficile, costretta ad agire per contrastare le pressioni sui prezzi, in parte generate dalle politiche governative. La strategia della banca di mantenere tassi elevati più a lungo, nonostante i segnali di rallentamento economico, può essere interpretata come un tentativo di controbilanciare l’agenda fiscale espansiva del governo. Il programma “Otthon Start”, insieme agli aumenti salariali per i dipendenti pubblici, è esplicitamente indicato dalla banca centrale come un fattore che contribuirà a un aumento del reddito netto delle famiglie pari all’1,5% della produzione economica nel 2026. Tali misure sono attese alimentare i consumi e aumentare i rischi al rialzo per l’inflazione, costringendo l’MNB a mantenere una politica monetaria restrittiva per ripristinare la stabilità dei prezzi. Questo disallineamento tra politica monetaria e fiscale rappresenta una sfida fondamentale per la gestione economica del Paese.

Contesto Fiscale e Misure Governative

Il 25 settembre, il ministro Gergely Gulyás ha tenuto una conferenza stampa (Kormányinfó), confermando l’impegno del governo su questioni chiave come il programma “Otthon Start”, misure di protezione dell’industria e strategie per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Il governo ha annunciato un bonus di sei mesi per i lavoratori del settore pubblico, un’ulteriore misura di sostegno al reddito. Gulyás ha minimizzato i timori riguardo a un deficit di bilancio “insostenibile”.

Nonostante i tentativi di rassicurazione, l’economia ungherese rimane esposta a rischi geopolitici significativi. Le fonti di stampa riportano che l’Unione Europea sta preparando una nuova misura per bloccare le importazioni di energia russa verso l’Ungheria e la Slovacchia, un passo che il governo ungherese avverte potrebbe causare “gravi tensioni economiche e politiche”. Il primo ministro Orbán ha inoltre discusso dell’importanza di mantenere i legami economici con la Russia in una recente telefonata con Donald Trump, sottolineando la centralità di queste relazioni per la sicurezza energetica del Paese.

Il Fondo Monetario Internazionale ha espresso la propria valutazione, sottolineando che l’economia ungherese si trova in una “fase critica” a causa della crescita stagnante e dell’inflazione persistente. L’FMI ha anche notato che le misure governative come il blocco dei prezzi e dei tassi d’interesse hanno “distorto i segnali di mercato” e aumentato l’incertezza, raccomandandone l’eliminazione graduale. L’istituto ha identificato rischi al ribasso, tra cui il mancato avvio di un adeguato aggiustamento fiscale, una maggiore frammentazione geoeconomica e l’eventuale sospensione dei fondi UE. Questi avvertimenti evidenziano la necessità di riforme strutturali per rafforzare la competitività e la sostenibilità economica.

Dinamiche del Mercato del Lavoro

I dati più recenti dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) per il mese di agosto 2025 indicano una preoccupante contrazione della forza lavoro ungherese. Il numero di persone occupate si è attestato a 4,676 milioni, con una diminuzione di 36.000 unità rispetto all’anno precedente. Questo calo si è verificato anche se il tasso di disoccupazione è rimasto relativamente basso, al 4,4% per la fascia d’età 15-74 anni.

Questa apparente stabilità del tasso di disoccupazione maschera una tendenza fondamentale: una rapida diminuzione della popolazione in età lavorativa. Pertanto, il basso tasso di disoccupazione non è un indicatore di un mercato del lavoro dinamico e in crescita, ma piuttosto una conseguenza diretta di un bacino di lavoratori in contrazione. Il governo, pur sostenendo che il mercato del lavoro rimane forte, non riesce a nascondere le sfide strutturali sottostanti.

Un’ulteriore sfida è la persistenza della disoccupazione di lunga durata. Il periodo medio di ricerca di lavoro è stato di 11,1 mesi, e circa il 29,6% dei disoccupati ha cercato un impiego per almeno un anno. Questa situazione suggerisce una discordanza tra le competenze disponibili e quelle richieste dal mercato, o difficoltà nell’integrazione di alcuni segmenti della popolazione. Questi individui sono a rischio di perdere permanentemente le proprie competenze professionali, il che non solo crea un onere a lungo termine per il sistema di welfare, ma aggrava anche le sfide demografiche del Paese. L’approccio attuale, basato sulla semplice stimolazione della domanda, potrebbe non essere sufficiente a risolvere questi problemi strutturali.

Di seguito si presenta una sintesi dei dati chiave sul mercato del lavoro di agosto 2025:

CaratteristicaDatoFonte
Numero di occupati4,676 milioni
Variazione annua occupati-36.000
Tasso di disoccupazione4,4%
Disoccupati di lungo periodo29,6%
Crescita salariale lorda (luglio)+9,0% (a/a)

Analisi di Settore e Notizie Locali

Mercato Immobiliare e l’Impatto di “Otthon Start”

Il mercato immobiliare ungherese sta vivendo una fase di profonda trasformazione a seguito del lancio, il 1° settembre 2025, del programma governativo “Otthon Start”. Questo schema offre prestiti a tasso fisso del 3% per i mutui destinati a chi acquista la sua prima casa. La proposta è notevolmente più vantaggiosa rispetto ai tassi di mercato attuali, che si aggirano intorno al 7-8%. Il programma si distingue per la sua ampia accessibilità, non ponendo requisiti specifici di età, stato civile o numero di figli, a differenza di schemi precedenti come il CSOK o il Babaváró.

L’impatto del programma si è già manifestato prima ancora della sua piena attuazione. Un’indagine condotta da GKI ha rivelato che l’8,2% della popolazione adulta ungherese intende partecipare al programma, segnalando un potenziale afflusso massiccio di nuovi acquirenti sul mercato. I dati di agosto confermano questa tendenza, con il tempo medio di vendita degli immobili che si è ridotto di un terzo. Questo brusco aumento della domanda, unito a un’offerta potenzialmente limitata, solleva il rischio di una nuova ondata di inflazione dei prezzi immobiliari, un’eventualità che gli analisti finanziari avevano già previsto, citando il precedente del lancio del programma CSOK.

La tabella che segue confronta i parametri chiave del programma “Otthon Start” con un tipico prestito di mercato, evidenziando i vantaggi significativi che stanno alimentando la domanda di abitazioni.

Tabella 1: Programma “Otthon Start” vs. Prestiti di Mercato: Benefici e Parametri

CaratteristicaOtthon StartPrestito di Mercato
Tasso di Interesse3% fisso7-8% variabile
Contributo Proprio Minimo10%Almeno 20%
Importo Massimo del Prestito50 milioni HUFVariabile
Periodo di Vincolo5 anni di divieto di venditaNessuno

Commercio Online e Comportamento dei Consumatori

Un’analisi condotta dal Budapest Business Journal ha rivelato una svolta nel comportamento dei consumatori ungheresi. Nel secondo trimestre del 2025, per la prima volta nella storia, gli ungheresi hanno speso più sui siti web di e-commerce stranieri che su quelli nazionali. Questa transizione è stata in gran parte guidata dalla crescente popolarità di giganti cinesi come Temu. La relazione sottolinea che per ogni 100 HUF spesi online, 52 HUF sono stati destinati a rivenditori esteri.

Questo spostamento rappresenta una minaccia diretta per il settore del commercio al dettaglio domestico, che si trova a competere con attori globali su una scala senza precedenti. A livello macroeconomico, questa tendenza potrebbe avere un effetto disinflazionistico sottile, poiché la concorrenza internazionale costringe i rivenditori locali a contenere i prezzi. Tuttavia, questo risultato si verifica a scapito del sostegno alle filiere di approvvigionamento estere e comporta una deviazione di entrate fiscali dal fisco ungherese, sollevando interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine del modello di consumo.

Aggiornamenti Aziendali e Infrastrutturali

Il 25 settembre ha visto anche una serie di notizie rilevanti dal mondo aziendale e delle infrastrutture. La società ungherese MOL ha avviato una causa legale contro diverse altre aziende, un’indicazione di conflitti commerciali in corso in un settore chiave dell’economia. Contestualmente, a Budapest si è tenuta la “Hungarian Companies 2030 Conference”, un evento incentrato sull’espansione internazionale delle imprese locali e sulle fusioni e acquisizioni come motore di crescita della produttività.

Sul fronte infrastrutturale, la città di Balatonfüred ha completato la ristrutturazione del suo porto passeggeri, un progetto complesso gestito da STRABAG. Tuttavia, a Budapest, un conflitto politico tra il governo nazionale e l’amministrazione cittadina sta ostacolando lo sviluppo. L’arrivo del ventesimo “super-tram” è stato messo in secondo piano da una controversia sulla mancanza di fondi UE, che il gestore dei trasporti BKK sostiene siano stati negati dal governo per lo sviluppo infrastrutturale della capitale. Questo stallo dimostra come l’attrito politico possa tradursi in costi economici tangibili, rallentando i progetti pubblici e minando la fiducia degli investitori.

Conclusioni e Raccomandazioni

In conclusione, l’economia ungherese si trova in un’intersezione critica di forze in competizione. La politica monetaria restrittiva dell’MNB e l’espansione fiscale del governo sono in rotta di collisione. L’MNB sta mantenendo i tassi d’interesse elevati per contenere un’inflazione che il governo sta alimentando con programmi di spesa e prestiti agevolati. L’attuale stabilità del fiorino, pertanto, è un sottoprodotto di questa politica sui tassi elevati, ma rimane fragile e sensibile a potenziali shock globali, come evidenziato dalle analisi di mercato.

Le prospettive a breve e medio termine indicano la continuazione di queste tensioni. Le proiezioni dell’MNB suggeriscono una crescita modesta, ma l’inflazione rimarrà una preoccupazione persistente, potenzialmente mantenuta al di sopra dell’obiettivo dai sussidi governativi. Il programma “Otthon Start” è destinato a rilanciare il mercato immobiliare, ma questo stesso successo potrebbe innescare un’inflazione dei prezzi delle case, una dinamica che l’FMI ha esplicitamente messo in guardia. Le sfide strutturali, tra cui una forza lavoro in calo e l’elevata disoccupazione di lunga durata, rimangono ostacoli significativi per una crescita a lungo termine sostenibile.

Raccomandazioni Strategiche

  • Per gli Investitori: È prudente mantenere un approccio cauto. Sebbene i tassi elevati dell’MNB rendano il fiorino attraente per il carry trade, è fondamentale riconoscere la sua vulnerabilità intrinseca agli shock esterni. Il mercato immobiliare offre opportunità, ma il rischio di una bolla dei prezzi deve essere gestito con attenzione.
  • Per le Imprese: Prevedere la persistenza di costi operativi elevati, in particolare per l’energia. Il cambiamento nelle abitudini di spesa dei consumatori verso le piattaforme online straniere richiede una rivalutazione delle strategie digitali per rafforzare la competitività a livello locale.
  • Per i Decisori Politici: Un approccio più coordinato tra politica monetaria e fiscale è indispensabile per la stabilità a lungo termine. Per raggiungere una crescita sostenibile, è essenziale eliminare gradualmente le misure che distorcono il mercato e concentrarsi su riforme strutturali volte ad affrontare i problemi del mercato del lavoro e a migliorare la produttività complessiva.

Bibliografia

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2. Közlemény a Monetáris Tanács 2025. szeptember 23-i üléséről | MNB.hu, https://www.mnb.hu/monetaris-politika/a-monetaris-tanacs/kozlemenyek/2025/kozlemeny-a-monetaris-tanacs-2025-szeptember-23-i-uleserol

3. Hervatag növekedés, jövőre is cél feletti infláció: messze nincs még kint a gödörből a magyar gazdaság – Pénzcentrum, https://www.penzcentrum.hu/gazdasag/20250925/hervatag-novekedes-jovore-is-cel-feletti-inflacio-messze-nincs-meg-kint-a-godorbol-a-magyar-gazdasag-1186012

4. IMF Executive Board Concludes 2025 Article IV Consultation with Hungary, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/08/29/pr-25286-hungary-imf-executive-board-concludes-2025-article-iv-consultation

5. Mindjárt érkeznek a kormány bejelentései és legfontosabb közlései – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250925/mindjart-erkeznek-a-kormany-bejelentesei-es-legfontosabb-kozlesei-788646

6. Gyorsan fogy a munkaképes korú népesség Magyarországon – Telex, https://telex.hu/gazdasag/2025/09/25/augusztus-munkanelkuliseg-foglalkoztatasi-rata-ksh

7. Fogy a magyar munkaerő: egy év alatt 36 ezerrel csökkent a foglalkoztatottak száma, https://10perc.hu/hir/gazdasag/2025/09/25/fogy-a-magyar-munkaero-egy-ev-alatt-36-ezerrel-csokkent-a-foglalkoztatottak-szama

8. Days on Market Indicator Falls Considerably – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/real-estate/residential/days-on-market-indicator-falls-considerably/

9. New loan scheme supports property purchase in Hungary – Helpers Finance, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/

10. Hungarians Spend More Online Abroad Than at Home for 1st Time – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/industry/retail/hungarians-spend-more-online-abroad-than-at-home-for-1st-time/

11. National Bank of Hungary preview: Old habits die hard | articles | ING Think, https://think.ing.com/articles/national-bank-of-hungary-preview-old-habits-die-hard/

12. MNI NBH Preview: September 2025, https://media.marketnews.com/MNINBH_Prev_Sep25_e251e2bb43.pdf

13. Hervatag növekedés, jövőre is cél feletti infláció – így látja a gazdaságot az MNB, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250925/hervatag-novekedes-jovore-is-cel-feletti-inflacio-igy-latja-a-gazdasagot-az-mnb-788630?amp

14. Ezt mondta szerdán Donald Trumpnak Orbán Viktor – Kormányinfó – Infostart.hu, https://infostart.hu/belfold/2025/09/25/kormanyinfo-bejelentesek-a-kormanytol

15. Durva fordulat a munkaerőpiacon: 36 ezerrel kevesebben dolgoznak, egyre többen ragadnak az út szélén – Pénzcentrum, https://www.penzcentrum.hu/karrier/20250925/durva-fordulat-a-munkaeropiacon-36-ezerrel-kevesebben-dolgoznak-egyre-tobben-ragadnak-az-ut-szelen-1185962

16. Nyáron is erős maradt a hazai munkaerőpiac – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250925/nyaron-is-eros-maradt-a-hazai-munkaeropiac-788612

17. Eltűnt egy év alatt egy városnyi munkavállaló – Infostart.hu, https://infostart.hu/gazdasag/2025/09/25/eltunt-egy-ev-alatt-egy-varosnyi-munkavallalo

18. Home Start to help young Hungarians purchase their own home – About Hungary, https://abouthungary.hu/news-in-brief/home-start-to-help-young-hungarians-purchase-their-own-home

19. Otthon Start Program 2025: Lakáshitel Feltételei, Részletei, Tudnivalók, https://berkalkulator.com/blog/2025/otthon-start-lakashitel-feltetelei-reszletei-tudnivalok

20. 8.2% Plan to Join Home Start Loan Scheme – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/economy/finance/banking/8-2-plan-to-join-home-start-loan-scheme/

21. Megérkezett a huszadik „szupervillamos” Budapestre, de akad egy bökkenő – Infostart.hu, https://infostart.hu/belfold/2025/09/25/megerkezett-a-huszadik-szupervillamos-budapestre-de-akad-egy-bokkeno

22. Hungarian Companies 2030 Conference – MP Corporate Finance, https://www.mp-corporatefinance.com/events/hungarian-companies-2030-conference/

23. Bevetésen a búvárok, betonozás a Balatonról – Így újult meg a magyar tenger legforgalmasabb kikötője, https://magyarepitok.hu/iparagi-hirek/2025/09/bevetesen-a-buvarok-betonozas-a-balatonrol-igy-ujult-meg-a-magyar-tenger-legforgalmasabb-kikotoje

Rapporto Economico sulla Situazione in Ungheria: 24 Settembre 2025

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Riassunto Esecutivo

L’economia ungherese, in data 24 settembre 2025, si trova in una fase di delicatezza e di marcata divergenza tra i dati macroeconomici ufficiali e il sentiment diffuso. Mentre i dati più recenti sul prodotto interno lordo (PIL) indicano una stagnazione e le principali istituzioni rivedono al ribasso le loro previsioni di crescita, si registra un notevole aumento dell’ottimismo tra le imprese e i consumatori. Questo report analizza questa apparente contraddizione, esaminando la politica monetaria della Banca Nazionale Ungherese (MNB), le dinamiche del mercato del lavoro e le iniziative fiscali del governo. Viene inoltre offerta una prospettiva granulare sulle notizie economiche settoriali e locali. L’analisi sottolinea un quadro di incertezza, ma anche di potenziale ripresa, dove il successo dipenderà dalla capacità del governo e della banca centrale di allineare le loro politiche divergenti.

PODCAST IN ITALIANO

Capitolo 1: Politica Monetaria e Quadro Macroeconomico

Questa sezione esamina i principali dati macroeconomici, con un focus sulle decisioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB) e sulle più recenti proiezioni economiche.

La Decisione di Politica Monetaria della Banca Nazionale Ungherese

Il Consiglio Monetario dell’MNB, nella sua riunione del 23 settembre 2025, ha deciso di mantenere il tasso di riferimento della banca centrale invariato al 6,50%. Tale decisione, con effetto dal 24 settembre, è stata in linea con le aspettative del mercato. Anche il tasso sui depositi overnight e il tasso sui prestiti garantiti overnight sono stati mantenuti rispettivamente al 5,5% e al 7,5%, preservando il corridoio dei tassi di interesse esistente. Questa è la prima volta che il tasso base è rimasto invariato per un anno intero, dopo una serie di tagli cumulativi di 350 punti base tra il primo e il terzo trimestre del 2024. La MNB ha descritto il suo approccio come “restrittivo” e “orientato alla stabilità,” sottolineando la necessità di un’azione “cauta e paziente” a causa dei persistenti rischi inflazionistici e delle tensioni geopolitiche e commerciali. Il verbale integrale della riunione sarà pubblicato l’8 ottobre.

Analisi delle Proiezioni Economiche Divergenti

Una delle maggiori sfide per analisti e investitori è la significativa disparità tra le proiezioni di crescita del PIL per il 2025, un segnale di profonda incertezza economica. L’MNB ha rivisto al ribasso la sua previsione di crescita per il 2025, portandola allo 0,6% , rispetto a una precedente proiezione dello 0,8%. Questa stima si allinea con la realtà di una stagnazione economica registrata nella prima metà dell’anno, con una crescita grezza del PIL di appena lo 0,1% nel secondo trimestre.

Questa visione pessimistica si scontra con altre stime. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede una crescita più robusta, pari all’1,4% , mentre la Commissione Europea si attesta sullo 0,8%. Il Gruppo Erste offre la proiezione più cauta, dello 0,5%. L’ampio ventaglio di queste previsioni (dallo 0,5% all’1,4%) non è una semplice anomalia statistica; indica una mancanza di consenso fondamentale tra le principali istituzioni. Le istituzioni nazionali, come l’MNB, stanno rivedendo le loro proiezioni al ribasso, riflettendo la debolezza sul campo. Al contrario, gli organismi internazionali potrebbero basare le loro stime su modelli che si adattano più lentamente alle recenti difficoltà interne. Questa divergenza rappresenta un fattore di rischio cruciale per gli investitori stranieri, che necessitano di proiezioni affidabili per la loro pianificazione strategica. Il problema principale è che i motori di crescita chiave —gli investimenti e le esportazioni nette— rimangono deboli, con i consumi che rappresentano l’unico significativo propulsore della crescita.

FonteProiezione PIL 2025 (%)Proiezione Inflazione 2025 (%)
MNB0,6%4,6%
FMI1,4%4,9%
Commissione UE0,8%4,1%
Gruppo Erste0,5%4,7%

Stato dell’inflazione e i suoi fattori determinanti

Il rapporto sull’inflazione del terzo trimestre 2025 dell’MNB è stato un punto focale della riunione del Consiglio Monetario. Il governatore Mihály Varga ha dichiarato che si prevede un’inflazione media annua del 4,6% nel 2025, con un graduale ritorno al target del 3% solo all’inizio del 2027. Anche qui, le proiezioni divergono, con l’FMI che stima un 4,9% e la Commissione Europea un 4,1%. I dati ufficiali dell’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) per agosto hanno mostrato un’inflazione al consumo del 4,3% su base annua , mentre l’inflazione core è scesa al 3,9%. Nonostante il rallentamento rispetto ai livelli del primo trimestre , persistono forti pressioni sui prezzi, in particolare nel settore dei servizi e a causa degli aumenti salariali a doppia cifra. Varga ha sottolineato che le restrizioni sui prezzi imposte dal governo hanno avuto un impatto “significativo” sulla mitigazione dell’inflazione, ma ha anche avvertito che si potrebbero verificare forti “ri-prezzamenti” una volta che queste misure verranno meno.

Dinamiche del Tasso di Cambio del Fiorino

Il fiorino ha mostrato una notevole resilienza, rafforzandosi da un livello superiore a 403 HUF per euro a giugno a meno di 391 HUF a inizio settembre. Questo rafforzamento è attribuito a una combinazione di fattori internazionali, come l’indebolimento del dollaro statunitense in seguito alle aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed, e di politiche interne, tra cui l’alto tasso di base dell’MNB al 6,5%. Mantenere un tasso d’interesse elevato è una strategia deliberata per sostenere il fiorino, offrendo un rendimento più alto rispetto ai tassi dei paesi vicini e attirando capitali stranieri. Questo rafforzamento della valuta contribuisce, a sua volta, a controllare l’inflazione importata, fungendo da difesa cruciale contro le pressioni sui prezzi. Nonostante la sua stabilità generale, il fiorino rimane sensibile agli sviluppi esterni, come dimostra la leggera svalutazione intraday contro il dollaro del 24 settembre.

DataTasso Base (%)O/N Deposito (%)O/N Prestito (%)
Set 24, 20256,505,507,50
Ago 26, 20256,505,507,50
Lug 22, 20256,505,507,50
Giu 24, 20256,505,507,50
Mag 27, 20256,505,507,50
Apr 29, 20256,505,507,50
Gen 20256,50N/AN/A

<br> Nota: Tassi di deposito e prestito MNB sono stati mantenuti rispettivamente a 5,50% e 7,50% dal settembre 2024.

Capitolo 2: Fiducia delle Imprese e dei Consumatori: Un’Economia a un Bivio

Questo capitolo si addentra negli aspetti qualitativi e nelle prospettive future dell’economia, misurate dagli indicatori di fiducia.

L’indice GKI Konjunktúraindex: Misurare la Svolta

Un sondaggio condotto da GKI Gazdaságkutató, con il supporto dell’Unione Europea, ha rivelato una svolta significativa a settembre 2025. Le imprese e i consumatori ungheresi sono i più ottimisti degli ultimi undici mesi. L’ottimismo è un elemento cruciale, in quanto offre una narrazione alternativa ai dati ufficiali che indicano stagnazione. L’indice di fiducia delle imprese è cresciuto nei settori industriale e dei servizi, mentre è rimasto stabile nell’edilizia e nel commercio. Per le famiglie, il miglioramento più notevole riguarda le aspettative di inflazione e la diminuzione del timore di perdere il lavoro.

Questa apparente contraddizione —un miglioramento del sentiment in un’economia stagnante— è al centro dell’attuale situazione. La spiegazione risiede nella natura temporale dei dati. I dati ufficiali sul PIL sono retrospettivi e riflettono la debolezza del primo semestre del 2025, caratterizzato da investimenti in calo e da una domanda esterna fiacca. L’indice GKI, invece, è un indicatore che guarda al futuro e riflette le aspettative. Le imprese e i consumatori stanno probabilmente reagendo alla recente stabilizzazione dell’inflazione , al rafforzamento del fiorino e all’introduzione di nuovi programmi di stimolo governativi. Non guardano al passato, ma anticipano un futuro in cui questi fattori porteranno a una rinnovata crescita. Questo suggerisce che, sebbene l’economia si trovi in una fase difficile, una svolta psicologica, prerequisito necessario per una ripresa reale, è già in atto.

Analisi Settoriale e della Fiducia delle Famiglie

Il miglioramento dell’indice industriale, che ha raggiunto un massimo di quindici mesi , è degno di nota. Questo potrebbe essere legato all’attesa di una ripresa nei mercati chiave di esportazione, in particolare la Germania, la cui prospettiva di crescita, seppur ancora debole, mostra un “leggero miglioramento”. L’aumento della fiducia delle famiglie è guidato da una crescita dei salari reali , sostenuta da aumenti salariali significativi, incluso un incremento del 9% del salario minimo nel 2025. Tale dinamica è il principale motore della crescita dei consumi, come evidenziato dai dati sul PIL.

Capitolo 3: Realtà e Sfide del Mercato del Lavoro

Questo capitolo analizza la complessa situazione del mercato del lavoro ungherese, che risulta più sfumata di quanto suggeriscano le statistiche ufficiali.

Disoccupazione Ufficiale vs. Il Quadro Nascosto

I dati ufficiali del KSH per il periodo febbraio-aprile 2025 mostrano un basso tasso di disoccupazione del 4,4%. Sebbene sia in leggero aumento rispetto al 4,3% di gennaio-marzo , il dato continua a indicare un mercato del lavoro teso. Tuttavia, un’agenzia di stampa ungherese mette in luce una realtà “nascosta,” notando che all’inizio del 2025 quasi 400.000 persone si sono dichiarate disoccupate, un numero significativamente più alto del conteggio ufficiale. La discrepanza tra i numeri ufficiali e quelli auto-dichiarati indica l’esistenza di una popolazione di lavoratori scoraggiati o di persone con competenze non allineate alle attuali esigenze del mercato. Questa situazione è ulteriormente aggravata dal “divario di competenze” tra le qualifiche e le richieste dei lavori moderni. Il basso tasso di disoccupazione è quindi più un sintomo di una forza lavoro in calo e dell’emigrazione, che non un segno di un mercato del lavoro sano e dinamico.

Dinamiche Demografiche e della Forza Lavoro

Il report evidenzia la duplice pressione demografica sul mercato del lavoro. Da un lato, persiste una “fuga dei cervelli,” con oltre 130.000 ungheresi che hanno lavorato nella sola Austria nell’estate del 2025, attratti da salari più elevati. Dall’altro lato, l’Ungheria fa sempre più affidamento su lavoratori stranieri, con oltre 100.000 “lavoratori ospiti” attualmente impiegati nel paese. Questa dinamica rivela che l’economia ungherese sta lottando per trattenere i suoi lavoratori più produttivi, dovendo al contempo importare manodopera per colmare le lacune. Ciò rappresenta un chiaro indicatore delle sfide strutturali e demografiche a lungo termine.

Capitolo 4: L’Impatto della Politica Governativa e della Strategia Fiscale

Questo capitolo analizza le politiche economiche del governo ungherese, incluso il nuovo programma “Otthon Start,” e le loro implicazioni più ampie.

Un’Analisi Approfondita del Programma “Otthon Start”

Dal 1° settembre 2025 è stato lanciato il nuovo programma “Otthon Start”. Si tratta di un piano governativo di mutui a tasso fisso, sovvenzionato dallo Stato, per l’acquisto della prima casa. Le caratteristiche principali includono un importo massimo di 50 milioni di HUF, una durata massima di 25 anni e un tasso d’interesse notevolmente basso e fisso al 3% per l’intera durata del prestito. Il programma, che non prevede condizioni legate al numero di figli, è stato ideato per incrementare i prestiti al consumo del 17-20% nel 2025 e addirittura di più nel 2026.

Questa iniziativa è un esempio di politica fiscale espansionistica. Sovvenzionando il credito e iniettando liquidità nel mercato immobiliare, il governo stimola direttamente i consumi privati e l’attività economica. Tuttavia, questo avviene in un momento in cui l’MNB sta perseguendo una politica monetaria restrittiva, mantenendo alti i tassi per combattere l’inflazione. Questa dicotomia crea un conflitto politico fondamentale: le misure di stimolo del governo rischiano di minare gli sforzi anti-inflazionistici dell’MNB, costringendo la banca centrale a mantenere il suo tasso elevato più a lungo di quanto sarebbe altrimenti necessario. Un ex funzionario dell’MNB ha criticato questa politica economica come “estremamente insensata”.

Importo del PrestitoRata Mensile (Otthon Start 3%)Rata Mensile (Tasso di Mercato 8%)Vantaggio Mensile (HUF)
20M HUF95.000157.00062.000
30M HUF142.000236.00094.000
50M HUF237.000393.000156.000

<br> Nota: Calcoli basati su una durata del prestito di 25 anni.

Politica Geopolitica e Commerciale

Il Ministro degli Affari Esteri Péter Szijjártó ha ribadito la posizione dell’Ungheria il 24 settembre, sostenendo la “cooperazione Est-Ovest” e la “connettività”. Ha affermato che una divisione del mondo in blocchi ha storicamente danneggiato l’Ungheria e che la cooperazione economica basata sul rispetto reciproco è nel suo interesse nazionale. Le dichiarazioni di Szijjártó sono arrivate nel contesto di commenti di Donald Trump riguardanti le importazioni di energia russa. Ciò evidenzia la posizione dell’Ungheria come attore chiave nella complessa relazione tra UE, Stati Uniti e Russia, specialmente per quanto riguarda la dipendenza energetica.

Capitolo 5: Panoramica Economica Settoriale e Locale

Questo capitolo fornisce una prospettiva granulare, integrando notizie locali e specifiche di settore per completare il quadro economico.

Innovazione e l’Ecosistema delle Startup

La “Settimana dell’Innovazione Ungherese” si è conclusa con successo, mettendo in evidenza il crescente ecosistema di innovazione del paese, con un focus sull’intelligenza artificiale (IA) e la tecnologia “deep tech”. Una startup, B120 LifeTresor, ha vinto un premio per la sua soluzione fintech/AI legata alla pianificazione patrimoniale. Visa ha lanciato un programma triennale di “pagamenti digitali” in Ungheria per sostenere la digitalizzazione delle piccole e medie imprese (PMI). Questo sottolinea un forte slancio verso la modernizzazione del panorama imprenditoriale.

L’Industria Automobilistica

È iniziato il periodo di candidatura per i premi “Auto Ungherese dell’Anno 2026”, con Audi Hungaria come primo partecipante. I criteri di valutazione della giuria includono la percentuale di componenti ungheresi, sottolineando l’importanza delle catene di valore locali. Parallelamente, notizie dalla Germania, un partner commerciale chiave, indicano una battuta d’arresto nel mercato dei veicoli elettrici, con Volkswagen che sta perdendo miliardi a seguito del ritiro di Porsche. Questo ostacolo esterno rappresenta un rischio per l’economia ungherese, data la sua profonda integrazione nella catena di approvvigionamento automobilistica tedesca. Un nuovo investimento di Suzuki rafforzerà ulteriormente il ruolo dell’Ungheria nel settore.

Settore del Commercio al Dettaglio e dell’Agricoltura

Sebbene non sia stato possibile accedere agli articoli specifici riguardanti Penny Market o l’industria alimentare in generale , il contesto più ampio suggerisce un’attenzione continua all’approvvigionamento locale e alle catene di fornitura. In precedenza, un’analisi dell’MNB ha menzionato un rallentamento della produzione agricola dovuto alla siccità , un fattore che potrebbe avere implicazioni sui prezzi dei prodotti alimentari.

Capitolo 6: Valutazione Completa dei Rischi e delle Opportunità

Questa sezione sintetizza le scoperte in una chiara valutazione dei rischi e delle opportunità per l’economia ungherese.

Rischi Interni

Il rischio interno più significativo è il persistente conflitto tra la politica fiscale espansionistica del governo e la politica monetaria restrittiva dell’MNB. Questa divergenza crea incertezza e potrebbe prolungare il periodo di tassi di interesse elevati. Sebbene l’inflazione sia rallentata, le pressioni sottostanti dovute al settore dei servizi e agli aumenti salariali, insieme al potenziale di “ri-prezzamento” una volta che le misure governative scadranno, rappresentano un rischio costante. Infine, il paradosso del mercato del lavoro (divario di competenze, emigrazione e dipendenza da lavoratori stranieri) e la cronica debolezza degli investimenti sono sfide strutturali che minacciano la crescita a lungo termine.

Rischi Esterni

Le tensioni geopolitiche e le tariffe commerciali continuano a creare un ambiente globale incerto , un rischio significativo per l’economia ungherese orientata all’esportazione, specialmente data la prospettiva di crescita ancora debole del suo principale partner commerciale, la Germania. Sebbene il fiorino si sia rafforzato di recente, il suo valore rimane altamente sensibile agli sviluppi sui mercati finanziari globali e agli eventi geopolitici.

Opportunità Chiave per la Crescita Sostenibile

Il miglioramento significativo nell’indice di fiducia GKI rappresenta un cruciale cambiamento psicologico che potrebbe catalizzare una ripresa genuina, a condizione che le condizioni economiche continuino a stabilizzarsi. La focalizzazione del governo sullo stimolo di settori specifici (come l’industria automobilistica e delle batterie) e della domanda dei consumatori (come il programma “Otthon Start”) potrebbe fornire lo slancio necessario per superare la stagnazione. Infine, lo slancio verso la digitalizzazione delle PMI e l’emergente scena delle startup incentrate sull’IA e sul “deep tech” presentano opportunità per un’economia più moderna, efficiente e produttiva.

Conclusione e Prospettive Future

L’economia ungherese, in data 24 settembre 2025, si trova in una fase fragile ma cruciale. È ufficialmente stagnante, ma pronta per una potenziale svolta, come dimostra il crescente ottimismo di imprese e consumatori. Questo momento è caratterizzato da un profondo conflitto politico, in cui l’approccio cauto dell’MNB si scontra con la strategia fiscale espansionistica del governo. Questo report suggerisce che l’esito di queste tensioni interne determinerà se l’attuale ondata di ottimismo si tradurrà in una ripresa economica robusta e a lungo termine. Per gli investitori, si raccomanda un’attenta valutazione delle proiezioni contrastanti e dei rischi derivanti dalla divergenza politica. Per i decisori politici, si rende necessario un maggiore allineamento tra le politiche fiscali e monetarie per assicurare una ripresa sostenibile e affrontare le sfide strutturali nel mercato del lavoro e nell’ambiente degli investimenti.

Bibliografia

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3. Hungary’s central bank holds policy rate steady at 6.50% By Investing.com, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-central-bank-holds-policy-rate-steady-at-650-93CH-4252586

4. Hungary Interest Rate Decision – Investing.com UK, https://uk.investing.com/economic-calendar/interest-rate-decision-452

5. 2025. szeptember 24. – Információk, hírek vállalkozóknak – Üzletem -, https://uzletem.hu/vallalkozo/2025.-szeptember-24.-informaciok-hirek-vallalkozoknak

6. Hungary: 2025 Article IV Consultation-Press Release; Staff Report; and Statement by the Executive Director for Hungary in: IMF Staff Country Reports Volume 2025 Issue 250 (2025) – IMF eLibrary, https://www.elibrary.imf.org/view/journals/002/2025/250/article-A001-en.xml

7. Már az MNB szerint sem lesz látható növekedés – A volt alelnök szerint hülyeségekkel helyettesítik a gazdaságpolitikát – Az én pénzem – Azenpenzem.hu, https://www.azenpenzem.hu/cikkek/mar-az-mnb-szerint-sem-lesz-lathato-novekedes/11183/

8. National accounts, GDP – Hungarian Central Statistical Office – KSH, https://www.ksh.hu/national-accounts-gdp

9. NEGYEDÉVES MAKROGAZDASÁGI KITEKINTŐ – MBH Bank, https://www.mbhbank.hu/sw/static/file/Negyedeves_Makrogazdasagi_Kitekinto_2025_szeptember.pdf

10. Hungary and the IMF, https://www.imf.org/en/Countries/HUN

11. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en

12. Economy Hungary – Analyses and Forecasts | Erste Group Bank AG, https://www.erstegroup.com/en/research/country/hungary

13. Prices – Hungarian Central Statistical Office – KSH, https://www.ksh.hu/prices

14. Hungary Policy Rate, 1990 – 2025 | CEIC Data, https://www.ceicdata.com/en/indicator/hungary/policy-rate

15. Közel egy éve nem látták ennyire optimistán a jövőt a magyar gazdaság szereplői – Telex, https://telex.hu/gazdasag/2025/09/24/gki-jovo-optimista-kilatas-inflacio-koltsegvetes-fogyasztok-vallalkozasok

16. Csúcsokat dönt a hazai gazdasági szereplők bizalma, már az inflációtól és a munkanélküliségtől sem rettegünk – hová lettek a vészmadarak? – Világgazdaság, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/09/gazdasag-bizalom-gki-vallalatok

17. Az Otthon Start FIX 3%-os lakáshitel igénylésének menete + dokumentumlista – Tudástár, https://tudastar.money.hu/ismerteto/otthon-start-fix-3-szazalek-lakashitel-igenylesenek-menete-dokumentumlista/

18. Otthon Start Program 2025: Lakáshitel Feltételei, Részletei, Tudnivalók, https://berkalkulator.com/blog/2025/otthon-start-lakashitel-feltetelei-reszletei-tudnivalok

19. Megjöttek a KSH friss adatai, ekkora volt a munkanélküliek száma 2025 áprilisában, https://www.hrportal.hu/c/megjottek-a-ksh-friss-adatai-ekkora-volt-a-munkanelkuliek-szama-2025-aprilisaban-20250523.html

20. Dübörög a munkanélküliség Magyarországon: a titkolt számok mást mutatnak, mint a valóság – Pénzcentrum, https://www.penzcentrum.hu/karrier/20250716/duborog-a-munkanelkuliseg-magyarorszagon-a-titkolt-szamok-mast-mutatnak-mint-a-valosag-1181967

21. Gazdaság: Matolcsy volt alelnöke: „Egyre extrémebb hülyeségek helyettesítik a gazdaságpolitikát” – HVG, https://hvg.hu/gazdasag/20250923_patai-mihaly-mnb-alelnok-euro-gazdasagpolitika-ebx

22. Szijjártó Péter: Magyarország mindig a kelet–nyugati együttműködés mellett fog érvelni, https://www.kemma.hu/orszag-vilag/2025/09/szijjarto-peter-magyarorszag-mindig-a-kelet-nyugati-egyuttmukodes-mellett-fog-ervelni

23. Szijjártó Péter: Magyarország mindig a józan ész és a kelet-nyugati együttműködés mellett fog érvelni | hirado.hu, https://hirado.hu/belfold/cikk/2025/09/24/szijjarto-peter-magyarorszag-mindig-a-jozan-esz-es-a-kelet-nyugati-egyuttmukodes-mellett-fog-ervelni

24. Donald Trump a szívünkből szólt – Szijjártó Péter reagált az orosz energiaimport leállításával kapcsolatos nyilatkozatra – Vasárnap.hu, https://vasarnap.hu/2025/09/24/donald-trump-a-szivunkbol-szolt-szijjarto-peter-reagalt-az-orosz-energiaimport-leallitasaval-kapcsolatos-nyilatkozatra/

25. AI, Deep Tech, jövőkutatás: így duplázott a Hungarian Innovation Week – Trend FM, https://trendfm.hu/cimlap/ai-deep-tech-jovokutatas-igy-duplazott-a-hungarian-innovation-week-24536

26. B120 LifeTresor – Startup Online – Magyarország első startupoknak szóló oldala, https://startuponline.hu/tag/b120-lifetresor

27. A magyar vállalkozások digitalizációját támogató programot indított a Visa – Üzletem -, https://uzletem.hu/vallalkozo/a-magyar-vallalkozasok-digitalizaciojat-tamogato-programot-inditott-a-visa

28. Elindult a nevezés az Év Magyar Autója 2026 díjakra – Márkamonitor, https://markamonitor.hu/elindult-a-nevezes-az-ev-magyar-autoja-2026-dijakra/

29. Újabb nagy hátraarc a villanyautók piacán: milliárdokat veszít a Volkswagen a Porsche visszalépése miatt – Infostart.hu, https://infostart.hu/auto/2025/09/23/ujabb-nagy-hatraarc-a-villanyautok-piacan-milliardokat-veszit-a-volkswagen-a-porsche-visszalepese-miatt

Analisi Approfondita dell’Economia Ungherese: Panoramica e Prospettive del 23 Settembre 2025

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Introduzione

Il presente rapporto fornisce un’analisi specialistica e contestuale dell’economia ungherese, concentrandosi sulle principali dinamiche e sugli eventi del 23 settembre 2025. L’obiettivo va oltre la semplice cronaca, mirando a delineare le interconnessioni tra le politiche macroeconomiche, le strategie governative e gli sviluppi settoriali. La giornata è stata caratterizzata da una complessa interazione di forze: la Banca Centrale Ungherese (MNB) ha ribadito la sua linea di politica monetaria restrittiva, mentre il dibattito politico-economico si è intensificato, riflettendo le profonde sfide strutturali e una crescente frizione sociale. L’analisi qui presentata integra dati ufficiali e notizie locali per offrire una visione olistica del contesto economico attuale.

PODCAST IN ITALIANO

1. Politica Monetaria e Stabilità Finanziaria

1.1. La Decisione del Consiglio Monetario della MNB

Il 23 settembre 2025, il Consiglio Monetario della Banca Centrale Ungherese (MNB) ha deciso, come ampiamente previsto, di mantenere il tasso di base invariato al 6,50%. Questa decisione, che ha lasciato i tassi fermi per un intero anno, riflette un approccio di politica monetaria definito dalla stessa banca come “cauto e paziente”. La MNB ha chiarito che il mantenimento di condizioni monetarie restrittive è fondamentale per raggiungere la stabilità dei prezzi in modo sostenibile e per preservare la stabilità dei mercati finanziari. La decisione posiziona il tasso d’interesse dell’Ungheria a un livello elevato, a pari merito con quello della vicina Romania, il che ha implicazioni dirette per la valuta nazionale e le aspettative degli investitori.

L’orientamento della banca centrale non è, pertanto, un’assenza di azione, ma una scelta strategica ponderata per gestire la complessa dinamica tra inflazione e crescita economica. In un contesto in cui la Federal Reserve ha recentemente ridotto il proprio tasso di riferimento , il differenziale d’interesse elevato rende il fiorino ungherese (HUF) particolarmente attraente per le operazioni di carry trade. Questo afflusso di capitali ha contribuito in modo significativo al rafforzamento del fiorino, che ha toccato i minimi di 16 mesi contro l’euro, una condizione che la politica monetaria della MNB è disposta a tollerare per un periodo prolungato al fine di sostenere la valuta. Un fiorino forte è, infatti, considerato uno strumento essenziale per contenere l’inflazione, riducendo il costo delle importazioni e ancorando le aspettative di prezzo. La stabilità del fiorino diventa così un pilastro fondamentale nella strategia di disinflazione della MNB.

Le decisioni storiche dei tassi d’interesse dell’MNB nel 2025 illustrano con chiarezza questo periodo di stabilità strategica.

Data della DecisioneTasso di Base AttualePrecedente
23 Set 20256,50%6,50%
26 Ago 20256,50%6,50%
22 Lug 20256,50%6,50%
24 Giu 20256,50%6,50%
27 Mag 20256,50%6,50%
29 Apr 20256,50%6,50%

1.2. Analisi dell’Inflazione e del Fiorino

Il quadro inflazionistico rimane complesso. Nonostante le misure governative di restrizione dei prezzi abbiano avuto un effetto frenante, la MNB ha osservato che persistono “forti riprezzamenti aziendali” al di fuori della loro portata. L’inflazione annuale di agosto si è attestata al 4,3%, un valore che, pur corrispondendo alle previsioni del mercato e rimanendo stabile rispetto al mese precedente, si posiziona al di sopra della banda di tolleranza della MNB. L’analisi dettagliata del dato di agosto mostra un aumento dei prezzi per le bevande alcoliche e il tabacco, i beni di consumo durevoli e i servizi. Questo suggerisce che le pressioni inflazionistiche attuali non sono omogenee, ma sono spinte da specifici settori dell’economia, in particolare dai servizi.

Le proiezioni della banca centrale indicano che l’inflazione rimarrà al di sopra della banda di tolleranza per il resto dell’anno. Si prevede che l’inflazione possa rientrare all’interno della banda all’inizio del 2026, ma che raggiunga il target del 3% solo all’inizio del 2027. Questa previsione a lungo termine evidenzia le sfide strutturali che impediscono una rapida disinflazione. Le aspettative inflazionistiche dei consumatori rimangono a un livello elevato, un fattore che giustifica il mantenimento di una politica monetaria restrittiva e un atteggiamento cauto da parte dell’MNB.

1.3. Commenti del Governatore Varga Mihály e la Prospettiva della Jegybank

In una conferenza stampa successiva alla decisione, il Governatore della MNB Mihály Varga ha sottolineato la necessità di una politica monetaria “orientata alla stabilità” per raggiungere l’obiettivo primario di stabilità dei prezzi. Il Governatore ha ribadito che un fiorino più forte e stabile è cruciale per ancorare le aspettative di inflazione e che il rafforzamento della fiducia e la ripresa dell’economia europea sono elementi chiave per accelerare la crescita ungherese.

Le nuove proiezioni macroeconomiche della MNB, presentate in questa occasione, offrono una visione aggiornata dello scenario economico. Le previsioni per la crescita del PIL sono state riviste al ribasso, prevedendo un modesto 0,6% per il 2025. L’MNB anticipa che la ripresa economica si farà più sostenuta nel 2026, trainata in gran parte dall’espansione dei consumi delle famiglie e da un’espansione del credito residenziale. La crescita dei prestiti alle famiglie è stimata tra il 17% e il 20% quest’anno e il 18-22% nel 2026, grazie anche a nuovi programmi di sostegno come “Home Start”. Questo indica una chiara scommessa sulla domanda interna come motore della crescita.

L’MNB ha delineato tre scenari alternativi per il futuro: uno scenario di “consumo più forte” con maggiore crescita e inflazione, uno scenario di “tensioni geopolitiche” con crescita più debole e inflazione più alta, e uno scenario di “debolezza prolungata” con crescita e inflazione più basse. Le previsioni attuali si posizionano come un compromesso tra questi scenari, ma il dibattito pubblico sul futuro dell’economia, alimentato dalle previsioni della banca centrale, rimane un elemento centrale della discussione politica.

Di seguito, le previsioni macroeconomiche chiave aggiornate della MNB per gli anni a venire.

IndicatorePrevisione 2025Previsione 2026Previsione 2027
Crescita del PIL0,6%N/AN/A
Inflazione Media4,6%3,8%3,0%

2. Strategie di Governo e il Contesto Politico-Economico

2.1. La Strategia di “Neutralità Economica” del Governo e le sue Implicazioni

In un discorso tenuto a Budapest, il Ministro degli Affari Esteri Péter Szijjártó ha ribadito l’impegno del governo ungherese a una strategia di “neutralità economica”, volta a proteggere l’economia nazionale dalle conseguenze delle “decisioni mal riuscite” dell’Europa e dal declino economico globale. Szijjártó ha argomentato che un sistema basato su blocchi economici ha distrutto il modello di crescita europeo, sottolineando come l’Ungheria, al contrario, si sia posizionata come un punto d’incontro per gli affari orientali e occidentali. A suo dire, un terzo di tutti gli investimenti cinesi in Europa nell’ultimo anno sono stati diretti in Ungheria, dimostrando il successo di questa politica.

Tuttavia, questa narrazione cozza con gli sviluppi recenti nell’industria chiave delle batterie per veicoli elettrici. Le notizie del 23 settembre indicano che il piano del governo di fare dell’Ungheria un “hub europeo delle batterie” sta incontrando notevoli ostacoli. Le aziende strategiche, come il gigante cinese CATL e il produttore di veicoli elettrici BYD, hanno annunciato ritardi o sospensioni nella produzione in Ungheria, a causa della stagnazione della domanda di veicoli elettrici a livello europeo e delle forti opposizioni ambientali a livello locale. Questo divario tra la retorica del governo e la realtà sul campo solleva dubbi sulla sostenibilità e la solidità della strategia economica ungherese, che ha investito ingenti somme in incentivi fiscali per attrarre questi progetti.

2.2. Il Partito Tisza e la Revisione della Politica di Sostegno

L’economia è diventata il campo di battaglia centrale nella politica ungherese. Il crescente successo del Partito Tisza, guidato da Péter Magyar, che i sondaggi indicano aver superato il partito di governo Fidesz, è direttamente collegato a un’economia cronicamente debole e a un’inflazione persistente. Il governo ha reagito lanciando una “Consultazione Nazionale” sui presunti piani fiscali del Partito Tisza, accusandolo di volere un aumento delle tasse e dei prezzi dell’energia, che sarebbero deleteri per le famiglie.

Un’analisi del think tank Századvég, vicino al governo, ha avvertito che il programma energetico del Partito Tisza, che si presume taglierebbe l’Ungheria dalle fonti energetiche russe, porterebbe a un aumento “insostenibile” delle bollette per le famiglie. L’analisi afferma che ciò colpirebbe 1,2 milioni di famiglie, mettendo in discussione la stabilità economica di milioni di ungheresi. Questo dibattito politico dimostra come il governo stia utilizzando l’argomento economico per attaccare la credibilità del suo principale rivale, trasformando le questioni di politica fiscale e di bilancio in strumenti di propaganda politica. Il conflitto non si limita a un disaccordo sulle cifre, ma riguarda la credibilità delle narrazioni economiche nel dibattito pubblico.

2.3. Politica Fiscale: Novità e Prospettive

Come accennato dal Governatore Varga, il governo sta puntando sulla ripresa del consumo interno per stimolare la crescita economica. Programmi come “Home Start,” che offre prestiti a tasso fisso per l’acquisto della prima casa, e l’espansione del credito alle famiglie riflettono questa strategia. Si prevede che la crescita del consumo e il credito alle famiglie compenseranno la debolezza in altri settori dell’economia.

Tuttavia, questa strategia fiscale potrebbe creare una tensione significativa con la politica monetaria restrittiva della MNB. L’aumento del consumo e del credito potrebbe alimentare ulteriormente le pressioni inflazionistiche, complicando il compito della banca centrale di riportare l’inflazione all’interno della sua banda di tolleranza. Le politiche fiscali e monetarie, pur agendo in modo apparentemente coordinato, hanno obiettivi potenzialmente divergenti, con una che cerca di generare crescita attraverso la domanda e l’altra che cerca di contenere l’inflazione attraverso la restrizione.

3. Dettagli Settoriali e Tendenze Microeconomiche

3.1. Il Settore delle Costruzioni e il Mercato Immobiliare

I dati del secondo trimestre del 2025 indicano una performance disomogenea nel settore delle costruzioni ungherese. Il valore dei progetti di costruzione non residenziale è sceso a un “livello criticamente basso,” e il settore dell’ingegneria civile ha mostrato un andamento debole. Tuttavia, questo rallentamento è stato parzialmente compensato da un’attività record nella costruzione di alloggi plurifamiliari. La costruzione di case è stata trainata dall’afflusso di liquidità proveniente dalla scadenza dei bond governativi e dal successo di programmi di credito come “Home Start”.

Questa “crescita a due velocità” nel settore delle costruzioni è un chiaro esempio di come gli stimoli mirati stiano sostenendo un segmento del mercato mentre altri languono. La debolezza nell’edilizia non residenziale potrebbe riflettere una cautela o una mancanza di investimenti da parte del settore privato, mentre il boom residenziale, alimentato dal credito, solleva la questione di una potenziale bolla speculativa, dato che l’offerta di alloggi continua a crescere a un ritmo sostenuto.

3.2. L’Industria dei Veicoli Elettrici (EV) e delle Batterie

La scommessa strategica del governo di attrarre investimenti nell’industria delle batterie e dei veicoli elettrici sta affrontando una serie di sfide. Sebbene siano stati promessi miliardi di dollari in investimenti e migliaia di posti di lavoro, la stagnazione della domanda globale di veicoli elettrici e la forte opposizione di gruppi ambientalisti hanno compromesso il progresso. In Ungheria, l’opposizione si è concentrata su questioni legate al consumo di acqua e ai rischi ambientali, come le perdite di solvente NMP. I rapporti indicano che i produttori cinesi di batterie CATL e BYD hanno ritardato o sospeso i loro piani di produzione in Ungheria, un segnale che il modello di crescita ungherese basato sugli investimenti esteri è vulnerabile a rischi sia globali che locali.

3.3. Mercato del Lavoro e Consumi

A livello di mercato del lavoro, i dati di luglio 2025 mostrano un calo di quasi 30.000 occupati rispetto all’anno precedente. Questo segnale di debolezza è mitigato dalle aspettative di un aumento dei consumi delle famiglie nel 2026, ma la divergenza tra i dati del mercato del lavoro e le proiezioni sui consumi suggerisce un contesto economico non uniforme.

Inoltre, un segnale tangibile di frizione economica a livello locale è la protesta dei tassisti a Budapest. I tassisti hanno manifestato per chiedere una riforma della tassazione, un limite al numero di licenze e un aumento delle tariffe, che non sono cambiate da tre anni. La protesta evidenzia come i problemi di costo della vita e la pressione sui redditi, pur non emergendo sempre nelle statistiche aggregate, siano una fonte di crescente malcontento sociale ed economico.

3.4. Rischi e Sviluppi Aggiuntivi

Notizie minori, apparentemente scollegate, offrono ulteriori spunti di riflessione. La diffusione di una pericolosa truffa online su Facebook, che ha colpito migliaia di utenti ungheresi, rivela la crescente digitalizzazione dell’economia e, al contempo, l’aumento dei rischi per la sicurezza finanziaria dei cittadini. In una notizia di microeconomia locale, è stato riportato che un’azienda locale, Shopland, ha acquisito il sito di un negozio Tesco a Debrecen, riflettendo le dinamiche del commercio al dettaglio e le transizioni di proprietà in una città che sta diventando un hub industriale chiave.

4. Sintesi e Conclusioni: Tendenze e Valutazioni per il Futuro

4.1. Sintesi dei Punti Chiave e delle Interconnessioni

La giornata del 23 settembre 2025 ha cristallizzato le tensioni e le interconnessioni che definiscono l’economia ungherese. La MNB ha mantenuto una politica monetaria rigorosa, nonostante la debolezza della crescita, al fine di combattere un’inflazione persistente. Questa politica ha contribuito a un fiorino forte, che a sua volta funge da strumento anti-inflazione. La debolezza economica, tuttavia, ha alimentato il successo politico dell’opposizione, portando il governo a utilizzare la politica fiscale come leva per la crescita, in un modo che potrebbe contrastare gli sforzi della banca centrale.

Politica Monetaria (MNB)Politica Fiscale (Governo)Contesto PoliticoDinamiche Settoriali
Obiettivo PrincipaleStabilità dei prezzi (tassi al 6.5%)Crescita e sostegno alle famiglie (programmi di credito)Gestione del consenso e contenimento dell’opposizioneAdattamento a fattori globali e nazionali
Interconnessione 1Tassi alti sostengono il fiorino e combattono l’inflazione (MNB)La debole crescita, in parte dovuta ai tassi alti, alimenta il successo dell’opposizioneLa debolezza economica è un fattore chiave della crescente popolarità del Partito TiszaI programmi di sostegno (es. “Home Start”) spingono la costruzione residenziale ma non altri settori
Interconnessione 2La politica fiscale pro-crescita può aumentare le pressioni inflazionisticheLa MNB deve considerare le misure di stimolo fiscale nel definire la sua strategiaIl governo risponde alla sfida politica con una campagna di discredito basata su argomenti economiciL’industria strategica delle batterie è vulnerabile a fattori geopolitici e ambientali, nonostante gli investimenti governativi

4.2. Analisi dei Rischi a Breve Termine

Il quadro economico ungherese presenta rischi a breve termine che richiedono un’attenta considerazione. Il principale è il rischio politico, derivante dalla crescente popolarità del Partito Tisza. La loro ascesa, alimentata da una “cronica debolezza economica,” e il conseguente scontro politico con il governo potrebbero portare a un periodo di maggiore incertezza e imprevedibilità nelle politiche economiche.

Il secondo rischio è inflazionistico. Sebbene la MNB mantenga una posizione ferma, i segnali di persistente inflazione, in particolare nei prezzi dei servizi, e l’espansione del credito e del consumo spinti dal governo potrebbero creare un conflitto tra politica monetaria e fiscale. Un’accelerazione inaspettata dell’inflazione potrebbe costringere l’MNB a rivedere la sua politica, mettendo a rischio il carry trade sul fiorino che ha contribuito alla sua recente stabilità.

4.3. Prospettive a Medio Termine

Per il medio termine, le prospettive di crescita dipenderanno in gran parte dalla capacità del consumo interno di sostenere l’economia. Le proiezioni di una forte crescita del credito alle famiglie, trainata dai programmi governativi, sono un segnale incoraggiante. Tuttavia, il paese affronta sfide strutturali significative. La performance debole dell’industria manifatturiera e l’incertezza che circonda gli investimenti nell’industria delle batterie sollevano dubbi sulla capacità dell’Ungheria di raggiungere i suoi obiettivi di crescita a lungo termine. La dipendenza dagli investimenti esteri rende l’economia vulnerabile a dinamiche di mercato globali e a rischi geopolitici che sfuggono al controllo delle politiche nazionali. La vera sfida per l’Ungheria sarà quella di navigare tra queste forze contrastanti e di creare una crescita sostenibile che non sia solo trainata dalla domanda interna ma anche da una solida base industriale diversificata.

Bibliografia

1. Közlemény a Monetáris Tanács 2025. szeptember 23-i üléséről | MNB.hu, https://www.mnb.hu/monetaris-politika/a-monetaris-tanacs/kozlemenyek/2025/kozlemeny-a-monetaris-tanacs-2025-szeptember-23-i-uleserol

2. Hungary Interest Rate Decision – Investing.com, https://www.investing.com/economic-calendar/hungarian-interest-rate-decision-452

3. MNI NBH Preview: September 2025, https://media.marketnews.com/MNINBH_Prev_Sep25_e251e2bb43.pdf

4. Hungary central bank says tight monetary conditions warranted – TradingView, https://www.tradingview.com/news/reuters.com,2025:newsml_S8N3QA0BB:0-hungary-central-bank-says-tight-monetary-conditions-warranted/

5. Hungary keeps EU’s highest base rate steady as inflation risks loom, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-RATES-e0a9e651-f13e-4984-8084-e58d6d2bd6c4

6. EM assets subdued ahead of Hungary rate verdict, Indian rupee at record low, https://www.lse.co.uk/news/em-assets-subdued-ahead-of-hungary-rate-verdict-indian-rupee-at-record-low-tww3vqcn6o44p9n.html

7. Hungary Inflation Rate – Trading Economics, https://tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi

8. MNB: slower growth, declining inflation expected – Trademagazin, https://trademagazin.hu/en/mnb-lassabb-novekedes-merseklodo-inflacio-varhato/

9. Növekedési és inflációs kockázatokról beszélt Varga Mihály – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250923/novekedesi-es-inflacios-kockazatokrol-beszelt-varga-mihaly-788130

10. Q2 2025: drop in construction start in Hungary – EECFA – Buildecon, https://buildecon.blog/2025/08/28/q2-2025-drop-in-construction-start-in-hungary/

11. Minister Szijjártó: Government shields Hungarian economy from Europe’s failed policies, https://abouthungary.hu/news-in-brief/minister-szijjarto-government-shields-hungarian-economy-from-europes-failed-policies

12. Hungary’s bet on EV battery boom hits bumps in the road – Climate Home News, https://www.climatechangenews.com/2025/08/14/hungarys-bet-on-ev-battery-boom-hits-bumps-in-the-road/

13. The EU Parliament rejects Hungary’s bid to lift immunity for its lawmaker and main Orbán rival, https://apnews.com/article/hungary-orban-opposition-leader-magyar-af9cc73e8714e2352c1bdef61411e778

14. The EU Parliament rejects Hungary’s bid to lift immunity for its lawmaker and main Orbán rival – SFGATE, https://www.sfgate.com/news/world/article/the-eu-parliament-rejects-hungary-s-bid-to-lift-21062697.php

15. Hungary to Hold National Consultation on Tisza Party Tax Plans – XpatLoop.com, https://xpatloop.com/channels/2025/09/hungary-to-hold-national-consultation-on-tisza-party-tax-plans.html

16. Századvég: Hungarian households would collapse under Tisza party’s energy plan, https://abouthungary.hu/news-in-brief/szazadveg-hungarian-households-would-collapse-under-tisza-partys-energy-plan

17. Hírek, aktualitások: Gazdaság – VOSZ, https://vosz.hu/gazdasag

18. Taxi Drivers Hold Major Demonstration in Budapest, https://bbj.hu/business/industry/transport/taxi-drivers-hold-major-demonstration-in-budapest/

19. Veszélyes csalás terjed a Facebookon: a Meta nevében több ezer magyar felhasználót csaptak be – Infostart, https://infostart.hu/tudomany/tech/2025/09/23/veszelyes-csalas-terjed-a-facebookon-a-meta-neveben-tobb-ezer-magyar-felhasznalot-csaptak-be

20. Helyi gazdaság – HAON, https://www.haon.hu/rovat/helyi-gazdasag

Un Briefing Esclusivo sull’Economia Ungherese: Sviluppi Macroeconomici e Microeconomici Chiave il 22 Settembre 2025

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I. Riepilogo Esecutivo

La giornata del 22 settembre 2025 ha evidenziato una notevole complessità e una serie di tensioni fondamentali all’interno del panorama economico ungherese. La dinamica dominante è stata il contrasto tra l’orientamento di politica fiscale del governo, che continua a spingere per la crescita attraverso misure di stimolo mirate, e la necessità di disciplina monetaria ribadita dalla Banca Nazionale Ungherese (NBH) e da istituzioni internazionali. A livello macroeconomico, le valutazioni esterne hanno fornito un quadro di stagnazione e di rischi al ribasso, mentre a livello microeconomico, le performance aziendali e gli sviluppi settoriali hanno illustrato come la spesa statale e le partnership pubbliche continuino a guidare la crescita in settori specifici.

PODCAST IN ITALIANO

Gli sviluppi chiave della giornata includono:

  1. Un avvertimento del FMI che sottolinea la stagnazione della produzione, l’inflazione persistente al di sopra dell’obiettivo e i rischi derivanti dalle distorsioni del mercato causate da misure normative e da programmi di prestito agevolato.
  2. La decisione della Banca Nazionale Ungherese (NBH) di mantenere il tasso di interesse di riferimento stabile, in linea con l’obiettivo di combattere l’inflazione, ma in evidente dualità con il lancio del programma di prestiti ipotecari agevolati Otthon Start al 3%.
  3. Sviluppi politici alla NBH, con l’approvazione della nomina di Levente Sipos-Tompa a Vice-Governatore, sollevando interrogativi sull’indipendenza dell’istituzione di fronte a resoconti giornalistici che indicano un crescente controllo governativo.
  4. L’impennata del titolo azionario Masterplast sulla Borsa di Budapest, alimentata da un accordo da 18 miliardi di fiorini con la società energetica statale MVM, un esempio lampante di come i contratti statali fungano da catalizzatori di performance per le aziende private.
  5. I lavori di ristrutturazione dei bagni termali di Budapest, che illustrano una strategia di lungo termine nel settore del turismo, orientata a migliorare l’esperienza e la qualità piuttosto che massimizzare i volumi.

Complessivamente, il 22 settembre 2025 ha messo in luce un’economia in cui la direzione di politica è guidata da interventi mirati e talvolta contraddittori. Il governo ungherese si sta muovendo in una direzione che un’analisi istituzionale esterna considera rischiosa, mentre la Banca Centrale tenta di mantenere una disciplina monetaria che sembra costantemente minacciata dalle decisioni fiscali.

II. Analisi Macroeconomica e di Politica: Il Paradosso della Politica

A. La Prospettiva del FMI: Un Momento Difficile

Il contesto macroeconomico della giornata è stato definito in gran parte dai contenuti della consultazione Article IV del Fondo Monetario Internazionale (FMI) per l’Ungheria. L’analisi del FMI dipinge un quadro di profonda sfida, descrivendo l’economia ungherese come in un “momento difficile” con una produzione stagnante negli ultimi tre anni. L’inflazione, un problema persistente, rimane ben al di sopra dell’obiettivo del 3% della banca centrale.

L’istituzione ha fornito proiezioni economiche contenute, prevedendo una modesta crescita dello 0,7% per il 2025, trainata principalmente dai consumi, con una ripresa più robusta al 2% attesa per il 2026. L’inflazione, sebbene in rallentamento, non dovrebbe raggiungere l’obiettivo fino al 2027. L’FMI ha espresso preoccupazione per l’elevato debito pubblico e per un deficit fiscale che, con le politiche attuali, si manterrà intorno al 4,5% del PIL nel medio termine, con un rapporto debito/PIL che potrebbe salire al 79% entro il 2030. Un punto di critica cruciale da parte dei direttori esecutivi è stato il ruolo delle misure normative introdotte dal governo — tra cui prezzi calmierati, tassi di interesse e massimali sui margini, insieme a prelievi straordinari e schemi di prestito agevolato — che secondo loro hanno “distorto i segnali del mercato e aggiunto incertezza”. Questa valutazione esterna e formale fornisce una critica diretta e fondamentale alle politiche economiche che verranno analizzate nelle sezioni seguenti del rapporto.

B. Politica Monetaria e la Sfida della Dualità

Il conflitto tra la disciplina monetaria e lo stimolo fiscale è al centro delle attuali dinamiche economiche ungheresi. La Banca d’America prevede che la Banca Nazionale Ungherese (NBH) manterrà il suo tasso di interesse di riferimento al 6,50% nella sua prossima riunione. Questa posizione restrittiva è coerente con la raccomandazione del FMI per un “orientamento monetario restrittivo” necessario a riportare l’inflazione all’obiettivo. Questa mossa è comunemente intesa come un segnale di disciplina da parte dell’NBH.

Tuttavia, il Governatore della NBH ha sottolineato che il paese sta “accoppiando un tasso di interesse di riferimento stabile al 6,50% con i mutui Home Start al 3% per sostenere la crescita senza perdere disciplina”. Questa dichiarazione rivela una contraddizione intrinseca. Il programma Otthon Start, che offre prestiti ipotecari a un tasso fisso estremamente basso, è una misura fiscale altamente espansiva. Tali programmi sono progettati per innescare la domanda nel mercato immobiliare. Un aumento della domanda, a sua volta, come previsto dagli analisti, “potrebbe facilmente far salire i prezzi”. Questo effetto inflazionistico nel settore immobiliare mina direttamente l’obiettivo principale della politica monetaria restrittiva dell’NBH, che è quello di controllare i prezzi. L’FMI ha specificamente raccomandato di eliminare gradualmente gli incentivi legati al settore immobiliare per contenere le pressioni sui prezzi. La simultanea applicazione di politiche monetarie restrittive e di politiche fiscali espansive crea una dualità che non solo genera incertezza, ma potrebbe anche compromettere l’efficacia degli sforzi di stabilità dei prezzi da parte della banca centrale.

C. Dinamiche Politiche e la BNU: La Questione dell’Indipendenza

Il dibattito sulla politica economica è ulteriormente complicato da recenti sviluppi politici all’interno della Banca Nazionale Ungherese. Il Comitato Economico del Parlamento ha approvato la nomina del Dott. Levente Sipos-Tompa a Vice-Governatore della NBH, che assumerà la guida del dipartimento di vigilanza finanziaria e protezione dei consumatori a partire da ottobre. Nella sua dichiarazione, Sipos-Tompa ha affermato che la strategia della nuova leadership si baserà su “stabilità, indipendenza e trasparenza”.

Tuttavia, un resoconto del quotidiano Népszava, pubblicato lo stesso giorno, suggerisce che i collaboratori del ministro Mihály Varga stanno “prendendo completamente il controllo” della Banca Nazionale Ungherese. Il curriculum di Sipos-Tompa, che include una lunga esperienza presso la MFB (Banca Ungherese per lo Sviluppo), una banca di proprietà statale di cui è stato Amministratore Delegato e Presidente del Consiglio di Amministrazione , aggiunge complessità alla sua promessa di indipendenza. La sua nomina, unita alle notizie di una crescente influenza politica, solleva preoccupazioni sulla governance. La credibilità e l’efficacia di una banca centrale dipendono in modo cruciale dalla sua indipendenza percepita e reale. Qualsiasi erosione di questa autonomia potrebbe avere implicazioni significative per la stabilità monetaria, la fiducia degli investitori e la capacità dell’istituzione di attuare politiche impopolari ma necessarie, come quelle raccomandate dal FMI.

III. Il Settore Immobiliare: Mercato, Politica e Comportamento dei Consumatori

A. Il Programma Otthon Start: Meccaniche e Impatto sul Mercato

Il programma Otthon Start, lanciato a settembre 2025, rappresenta il principale motore microeconomico nel settore immobiliare. Il programma offre un prestito con un tasso di interesse agevolato al 3% per i primi acquirenti di case, con meno restrizioni rispetto a schemi precedenti come il CSOK e il prestito Babaváró. I requisiti sono ampi: i richiedenti devono avere almeno 18 anni, un reddito verificabile, e un’anzianità lavorativa di almeno due anni nel sistema di sicurezza sociale ungherese, senza la necessità di essere sposati o avere figli. Il prestito massimo è di 50 milioni di fiorini e il contributo minimo richiesto è di appena il 10% del prezzo dell’immobile, un requisito significativamente più basso rispetto al 20% solitamente richiesto per i prestiti di mercato.

Le proprietà che qualificano includono appartamenti e case di nuova costruzione o esistenti, con limiti di prezzo fino a 100 milioni di fiorini per gli appartamenti e 150 milioni di fiorini per le case. Come indicato da diversi analisti, questo programma è significativamente più vantaggioso rispetto ai prestiti di mercato, che offrono tassi di interesse intorno al 6,5%. La differenza di costo è sostanziale; per un prestito di 50 milioni di fiorini, il programma Otthon Start offre un risparmio mensile di oltre 87.000 fiorini rispetto a un prestito di mercato.

L’introduzione di questo programma ha già creato un’aspettativa di aumento della domanda, portando i prezzi a salire. Gli analisti prevedono che il programma inietterà nuova domanda nel mercato, attirando acquirenti che in precedenza non potevano permettersi di entrare. Le anticipazioni sul lancio hanno generato un fenomeno di “Fear Of Missing Out” (FOMO), con molti potenziali acquirenti che hanno stipulato pre-contratti. Questo è un chiaro esempio di come una politica governativa, pur avendo obiettivi sociali di accessibilità abitativa, possa avere un impatto diretto e potenzialmente destabilizzante sul mercato, alimentando le pressioni inflazionistiche come avvertito dal FMI.

Tabella 1: Confronto tra il Prestito Otthon Start e i Prestiti di Mercato Standard

Criteri di ConfrontoPrestito Otthon StartPrestito di Mercato Standard
Tasso di InteresseFino al 3%Circa 6,5% (o superiore)
Contributo Proprio Minimo10%20%
Importo Massimo del Prestito50 milioni di HUFDipende dalla banca, ma generalmente inferiore
Durata Massima del Prestito25 anni25 anni
Rimborso Mensile Tipico (20M HUF, 25 anni)94.842 HUF129.963 HUF
Risparmio Mensile35.121 HUF

Fonte: Dati estratti da Portfolio.hu e money.hu.

B. Tendenze del Mercato delle Assicurazioni sulla Casa

Un’altra componente del settore immobiliare è stata al centro dell’attenzione con la pubblicazione dell’indice delle assicurazioni sulla casa del secondo trimestre 2025 da parte della Banca Nazionale Ungherese (MNB). Questo report ha rivelato che le coperture assicurative sono aumentate in modo molto più rapido rispetto ai premi. In particolare, il valore medio della copertura per metro quadro è aumentato del 18,9% negli ultimi 12 mesi, mentre i premi medi sono cresciuti solo del 6,6% su base annua, e sono rimasti quasi stagnanti nel secondo trimestre.

Questo miglioramento del rapporto qualità-prezzo per i consumatori è attribuito a un moratorio volontario sull’aumento dei premi, che gli operatori di mercato si sono impegnati a rispettare a partire da luglio 2025. Inoltre, il programma “Assicurazioni sulla Casa Amiche del Consumatore”, lanciato dalla stessa MNB, ha raggiunto le 100.000 polizze in maggio. Questi accordi offrono un livello di servizio complessivamente più vantaggioso del 13% rispetto ad altre offerte di mercato. Questo esempio dimostra che l’intervento mirato delle istituzioni finanziarie può portare a risultati positivi e tangibili per i consumatori, agendo come un contrappeso positivo alle distorsioni più ampie che l’FMI ha criticato.

IV. Mercati Finanziari e Performance Aziendale: L’Intersezione tra Pubblico e Privato

A. Il Caso Studio Masterplast: Un’Impennata del Titolo Stimolata dallo Stato

Il 22 settembre, la Borsa di Budapest (BSE) ha vissuto una giornata di sentimento misto, in linea con le tendenze europee, in particolare il sottoperformance del DAX tedesco a causa della crisi del settore automobilistico. In questo contesto, il titolo di Masterplast, un’azienda ungherese produttrice di materiali isolanti, è salito del 5,9%, diventando il quinto titolo più scambiato sulla BSE. Questo notevole aumento non è stato causato da un risultato inaspettato o da un’innovazione tecnologica, ma da un contratto di grande valore. L’azienda ha annunciato un accordo da 18 miliardi di fiorini con l’MVM, la società energetica statale ungherese, per un vasto programma di isolamento nazionale. Questo evento evidenzia una caratteristica cruciale dell’economia ungherese: la performance aziendale, specialmente per le imprese operanti in settori chiave come l’edilizia e l’energia, è strettamente legata alla spesa pubblica e alle partnership con le imprese di proprietà statale. Il successo di Masterplast illustra l’impatto diretto di una strategia governativa di stimolo, un’ulteriore conferma della politica economica guidata dallo Stato.

B. Tendenze di Mercato più Ampie e la Performance dei “Blue-Chip”

L’andamento del mercato ungherese è stato variegato. Mentre Masterplast ha registrato una forte crescita, le performance di altri importanti titoli ungheresi sono state miste. Nel corso dell’anno, il titolo di Magyar Telekom ha sovraperformato significativamente, con un aumento del 45,1%. All’altra estremità dello spettro, le azioni di Richter, l’azienda farmaceutica, hanno subito una contrazione del 5,9%.

Tabella 2: Performance dei Principali Titoli Ungheresi “Blue-Chip” il 22 Settembre 2025

AziendaTickerVariazione Giornaliera (%)Performance YTD (%)Note Principali
MasterplastMPL+5,9%N/AContratto da 18 miliardi di HUF con MVM per un programma di isolamento
MolMOLN/AN/AL’Erste ha abbassato il prezzo obiettivo e il rating del titolo
Magyar TelekomMTELN/A+45,1%Migliore performance tra i titoli ungheresi “blue-chip” quest’anno
RichterRICHTERN/A-5,9%Peggiore performance tra i titoli ungheresi “blue-chip” quest’anno

Fonte: Dati di mercato forniti da Portfolio.hu.

Questa divergenza settoriale all’interno del mercato azionario riflette un quadro economico più sfumato rispetto alla generale stagnazione descritta dal FMI. L’economia ungherese non si sta muovendo in modo uniforme; piuttosto, settori specifici come le telecomunicazioni e l’edilizia, che beneficiano di investimenti infrastrutturali e di contratti governativi, stanno prosperando, mentre altre aree come il settore farmaceutico potrebbero affrontare sfide diverse.

V. Sviluppi Locali e Microeconomici: Un Approccio Strategico al Turismo

A. I Bagni di Budapest: Dolore a Breve Termine per un Guadagno a Lungo Termine

A livello microeconomico, la chiusura parziale dei famosi bagni termali di Budapest, come il Rudas e il Széchenyi, sembra a prima vista un inconveniente per l’industria del turismo. Il settore sauna del Rudas è chiuso per ristrutturazioni fino al 26 settembre, mentre al Széchenyi una delle piscine esterne è temporaneamente fuori servizio per manutenzione.

Questi eventi apparentemente minori sono in realtà parte di una più ampia strategia a lungo termine per il turismo. Un’intervista precedente con Ildikó Szűts, Amministratore Delegato di Budapest Spas, ha rivelato un cambio di approccio deliberato: l’obiettivo non è più aumentare la massa di visitatori, ma piuttosto offrire “un’esperienza di qualità superiore” attraverso significative ristrutturazioni. Questo orientamento strategico è un riflesso di una politica economica a un livello più granulare, che privilegia la redditività e la sostenibilità a lungo termine rispetto a guadagni a breve termine basati sul volume. Le chiusure e la manutenzione sono le inevitabili conseguenze di investimenti di capitale mirati a migliorare l’attrattiva dell’infrastruttura turistica e rafforzare la reputazione di Budapest come destinazione di alta qualità. Questo dimostra come eventi locali che potrebbero essere visti come interruzioni siano in realtà passi calcolati in una pianificazione più ampia per la crescita del settore.

VI. Conclusioni e Prospettive Future

A. Sintesi e Sfumature

L’economia ungherese, il 22 settembre 2025, può essere definita da una tensione tra due forze opposte: la spinta per lo stimolo economico attraverso la spesa pubblica e gli interventi di mercato, e la necessità di una gestione macroeconomica prudente per controllare l’inflazione e il debito.

Il governo sta attivamente promuovendo la crescita in settori chiave come l’edilizia e l’energia attraverso programmi di prestito agevolati come l’Otthon Start e contratti di alto valore per le aziende locali. Questa strategia ha avuto effetti tangibili e positivi sul sentiment dei consumatori e sulle performance di alcune aziende quotate in borsa, fornendo un impulso diretto alla crescita settoriale.

Tuttavia, queste politiche fiscali espansive sono in palese contrasto con la politica monetaria restrittiva della Banca Nazionale Ungherese, che sta tentando di frenare l’inflazione. Questa dualità politica, come sottolineato dal FMI, genera un rischio di distorsione del mercato e può compromettere l’efficacia delle misure di stabilità. Inoltre, i recenti sviluppi politici all’interno della NBH sollevano preoccupazioni sull’indipendenza dell’istituzione, un fattore critico per la credibilità economica a lungo termine.

B. Rischi e Opportunità Chiave

La principale fonte di rischio per l’economia ungherese rimane il potenziale conflitto tra le politiche fiscali e monetarie. Se il programma Otthon Start dovesse causare un’inflazione immobiliare significativa, gli sforzi dell’NBH per controllare i prezzi potrebbero essere vanificati, portando a una politica economica incoerente e meno efficace. Questo, unito alle preoccupazioni sulla governance dell’NBH, potrebbe minare la fiducia degli investitori e la stabilità del fiorino.

Nonostante queste sfide, esistono chiare opportunità. La deliberata strategia del governo di stimolare settori specifici presenta aperture per gli investitori che operano in ambiti come l’edilizia, l’energia e la tecnologia. Le performance di Masterplast e Magyar Telekom dimostrano che ci sono sacche di forza e crescita all’interno dell’economia. Allo stesso modo, il passaggio del settore turistico di Budapest a un modello orientato alla qualità, basato su investimenti a lungo termine e una migliore esperienza per i visitatori, suggerisce una pianificazione strategica e una visione che potrebbero garantire una crescita sostenibile in un settore cruciale per l’economia locale.

Bibliografia

1. IMF Executive Board Concludes 2025 Article IV Consultation with Hungary, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/08/29/pr-25286-hungary-imf-executive-board-concludes-2025-article-iv-consultation

2. Hungarian and Czech central banks expected to hold rates steady …, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarian-and-czech-central-banks-expected-to-hold-rates-steady-this-week-93CH-4248235

3. Governor of the National Bank of Hungary’s Major Economic Announcements, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/national-bank-of-hungary-major-economic-announcements/

4. Az Országgyűlés Gazdasági Bizottsága támogatta Sipos-Tompa Levente MNB-alelnöki kinevezését, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/az-orszaggyules-gazdasagi-bizottsaga-tamogatta-sipos-tompa-levente-mnb-alelnoki-kinevezeset

5. Varga Mihály emberei teljesen átveszik az irányítást a Magyar Nemzeti Bankban – Népszava, https://nepszava.hu/3295351_varga-mihaly-emberei-magyar-nemzeti-bank-iranyitas

6. Kilőtt egy magyar részvény, amíg a többi szenved – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250922/kilott-egy-magyar-reszveny-amig-a-tobbi-szenved-787718

7. Opening hours – Rudas Thermal Bath, https://en.rudasfurdo.hu/opening-hours

8. Ez lehet a pesti fürdők aduásza 2025-ben: óriási átalakítás készül, új kedvezmények élesednek – Pénzcentrum, https://www.penzcentrum.hu/utazas/20250427/ez-lehet-a-pesti-furdok-aduasza-2025-ben-oriasi-atalakitas-keszul-uj-kedvezmenyek-elesednek-1177993

9. WELLNESS SZOLGÁLTATÁSOK, https://www.rudasfurdo.hu/wellness-szolgaltatasok

10. New loan scheme supports property purchase in Hungary – Helpers Finance, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/

11. New 3% housing loan to first-time owners in Hungary, https://helpers.hu/property-investment/three-percent-housing-loan-to-first-time-owners-in-hungary/

12. Dr. Levente SIPOS-TOMPA CEO and Chairman of the Board of Directors MFB Hungarian Development Bank Private Limited Company Résum, https://www.eltia.eu/images/Bio_Levente_Sipos-Tompa_Member_of_the_Management_Board_of_ELTI_30042024.pdf

13. FIX 3%-os Lakáshitel | Otthon Start Program – money.hu, https://www.money.hu/otthon-start-hitel

14. Otthon Start Program 2025: a 3%-os lakáshitel feltételei, részletei, tudnivalói egy helyen, https://www.portfolio.hu/bank/20250802/otthon-start-program-2025-a-3-os-lakashitel-feltetelei-reszletei-tudnivaloi-egy-helyen-777787

15. Átlépte a százezret a fogyasztóbarát lakásbiztosítások száma | MNB.hu, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/atlepte-a-szazezret-a-fogyasztobarat-lakasbiztositasok-szama

16. Szechenyi Baths – Szechenyi Baths, https://szechenyibath.com/

L’economia ungherese al 19 settembre 2025

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Sintesi Esecutiva: Una Ripresa Stagnante dalla Complessa Strategia

Il presente rapporto fornisce un’analisi dettagliata e multi-sfaccettata del panorama economico ungherese alla data del 19 settembre 2025. L’osservazione principale è che l’Ungheria sta attraversando una fase di ripresa complessa e disomogenea, caratterizzata da una crescita significativamente inferiore alle aspettative e da una profonda interconnessione tra politica governativa, dinamiche geopolitiche e realtà economiche locali. Sebbene il contesto esterno rimanga debole e le previsioni di crescita siano state riviste al ribasso, i conti con l’estero mostrano segnali di resilienza. Il governo sta gestendo attivamente l’economia attraverso una combinazione di stimoli fiscali mirati e interventi diretti, mentre la Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una politica monetaria restrittiva. Gli investimenti esteri diretti da partner orientali offrono un contrappunto strategico al disinvestimento di alcune aziende occidentali, mentre le sfide interne, come la crisi del costo della vita e la pressione finanziaria sulle amministrazioni locali, rimangono significative. La dimensione politica, in particolare in vista delle elezioni del 2026 e dei negoziati in corso con l’Unione Europea, rappresenta una variabile cruciale in questa intricata equazione economica.

PODCAST IN ITALIANO

I. Dinamiche Macroeconomiche: Navigare un Paesaggio Contraddittorio

1.1 PIL e la Divergenza nelle Proiezioni di Crescita

L’economia ungherese si trova in una fase di rallentamento marcato nel 2025. Il governo ha drasticamente ridimensionato le proprie aspettative di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL), con il Ministro dell’Economia Márton Nagy che ha annunciato una revisione al ribasso della previsione per il 2025, portandola a solo l’1%. Questa cifra rappresenta un calo significativo rispetto alla precedente proiezione del 2,5% e all’iniziale previsione del 3,4%. Le proiezioni del governo ungherese si allineano con la valutazione della Commissione Europea (CE), che prevede una crescita di appena lo 0,8% per l’anno in corso. Tale dato suggerisce un’economia che si sta avvicinando alla stagnazione, con una ripresa prevista solo per il 2026, quando il PIL dovrebbe rimbalzare al 2,5%.

Tuttavia, l’analisi del quadro economico è resa più complessa dalla divergenza di altre stime autorevoli. Un diverso documento della Commissione Europea, ad esempio, proietta un’accelerazione della crescita del PIL all’1,8% nel 2025, con una spinta attesa dalla domanda interna, in particolare dai consumi. Inoltre, l’agenzia di analisi del rischio Coface prevede una crescita del 2,1% per lo stesso anno. La notevole disparità tra queste proiezioni ufficiali non è una semplice discrepanza statistica, ma riflette un profondo livello di incertezza economica. Le previsioni più prudenti del governo e della CE potrebbero servire a gestire le aspettative pubbliche e a giustificare l’implementazione di misure di stimolo in vista delle elezioni. La differenza nelle previsioni, che non si riscontra solo tra la CE e il governo ungherese ma anche tra documenti della stessa Commissione, evidenzia la fragilità del contesto economico e la natura politicamente sensibile delle narrazioni economiche in Ungheria.

1.2 Il Conflitto tra Politica Monetaria e Fiscale

Un elemento chiave della strategia economica ungherese è la coesistenza di una politica monetaria restrittiva e di una politica fiscale espansiva. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto il suo orientamento “hawkish”, mantenendo il tasso base al 6,50%, il più alto dell’UE. La decisione di non allentare la politica monetaria, che si prevede venga confermata nella riunione del 23 settembre, è guidata dalla necessità di contenere le persistenti aspettative di inflazione. A luglio, l’inflazione annua si attestava ancora al 4,3%, superando l’obiettivo della banca centrale. La MNB ha chiarito che qualsiasi allentamento monetario verrà rinviato finché l’inflazione non rientrerà stabilmente nell’obiettivo.

Parallelamente, il governo sta implementando misure fiscali espansive, che apparentemente si contrappongono alla politica della MNB. Il piano d’azione del governo include sgravi fiscali e incentivi abitativi mirati a stimolare la domanda interna. L’analisi di questa dinamica rivela una strategia più sofisticata di quanto non appaia a prima vista. La MNB favorisce un’interessante combinazione di tassi elevati e una valuta forte per gestire le pressioni economiche. Una forte valuta, come il Fiorino, aiuta a domare l’inflazione importata e a mantenere basse le aspettative di inflazione. L’analista di ING suggerisce che questa strategia sia anche di diretto supporto al governo, in quanto un Fiorino forte riduce il rapporto debito pubblico/PIL, dato che il 30% del debito ungherese è denominato in valute estere. Pertanto, la politica monetaria “alta per più tempo” non è solo uno strumento anti-inflazionistico, ma una scelta strategica che supporta gli sforzi di consolidamento fiscale del governo, riducendo il costo del servizio del debito. In questo senso, la tensione tra le due politiche non rappresenta un conflitto irrisolvibile, ma una cooperazione implicita per affrontare simultaneamente sfide diverse: la stabilità dei prezzi e la sostenibilità del debito pubblico.

1.3 Finanza Pubblica e Dinamiche del Debito

La situazione fiscale del paese rimane una fonte di preoccupazione. Nonostante una riduzione del deficit di bilancio dal 6,7% del PIL nel 2023, la Commissione Europea prevede che rimarrà elevato, al 4,6% nel 2025. Questa stima supera l’obiettivo di deficit rivisto del governo, che si attesta al 4,1%. Le proiezioni mostrano anche che il debito pubblico è destinato a un lento aumento, passando dal 73,6% del PIL nel 2024 al 74,1% nel 2025.

Per compensare le misure di stimolo e tentare di raggiungere i suoi obiettivi fiscali, il governo ha annunciato un piano d’azione economico di 21 punti, che include nuove tasse, in particolare un aumento delle imposte sulle transazioni finanziarie e una modifica della tassa sugli extraprofitti bancari. Le proiezioni di un deficit elevato e di una crescita nominale del PIL ridotta sono destinate a limitare la riduzione del debito a medio termine. Il governo si trova dunque a navigare una complessa situazione fiscale che rischia di spingere il deficit oltre le previsioni e di mettere a rischio il rating del credito del paese, attualmente classificato al livello più basso di investimento da S&P Global Ratings.

1.4 Conto con l’Estero e Stabilità Valutaria

Nonostante il contesto esterno debole, dovuto in particolare alle difficoltà del principale partner commerciale, la Germania, l’Ungheria ha mostrato segnali positivi nei suoi conti con l’estero. Il paese ha registrato un surplus delle partite correnti e un miglioramento della bilancia commerciale nella prima metà dell’anno. Questi sviluppi favorevoli, insieme alla politica monetaria restrittiva della MNB, hanno contribuito a mantenere il Fiorino relativamente stabile, con un tasso di cambio intorno a 400 HUF per 1 EUR. Gli analisti di ING prevedono che la retorica “hawkish” della MNB e un contesto stabile continueranno a sostenere il Fiorino, con una previsione di 380 EUR/HUF entro la fine dell’anno. Sebbene la valuta si stia comportando bene, il mercato rimane sensibile a shock globali a causa del cosiddetto “posizionamento affollato” degli investitori. L’adesione all’euro rimane un argomento fuori dall’agenda politica del governo Orbán, che ribadisce che il passaggio avverrà solo quando l’economia ungherese sarà abbastanza forte da sostenere il cambio, dando priorità alla sovranità monetaria.

II. Investimenti, Industria e Sviluppi Settoriali: Una Storia di Riorientamento Strategico

2.1 Investimenti Diretti Esteri: La Strategia “Est-Ovest” in Azione

Il governo ungherese sta attuando una strategia esplicita per attrarre investimenti da partner sia orientali che occidentali. A tal proposito, due notizie recenti offrono un’illustrazione di questa strategia in atto.

Da un lato, la società di Singapore Vulcan Shield Global ha annunciato un investimento storico di 280 miliardi di HUF per costruire il suo primo stabilimento in Europa, a Békéscsaba. Questo progetto ad alta tecnologia creerà 2.500 nuovi posti di lavoro entro il 2033, e il governo ungherese lo ha supportato con un aiuto di stato di 49 miliardi di HUF. Le autorità locali hanno celebrato questo come il più grande investimento nella storia della città e della contea. Questo evento conferma il successo della strategia del governo di attrazione degli investimenti dall’Est.

Dall’altro lato, la società energetica spagnola Iberdrola ha venduto la sua attività eolica in Ungheria per un corrispettivo totale di 171 milioni di euro. L’uscita di un’azienda occidentale di tale importanza potrebbe essere interpretata superficialmente come un segnale di fuga di capitali occidentali. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela che la mossa di Iberdrola rientra in una strategia aziendale globale per concentrare gli investimenti su mercati chiave e su asset con redditi stabili e prevedibili, come le reti negli Stati Uniti e nel Regno Unito, piuttosto che in progetti di energia rinnovabile che si stanno avvicinando alla fine delle tariffe regolamentate. La coesistenza di un massiccio investimento asiatico e del disinvestimento di un’azienda occidentale non indica quindi un esodo generale di capitali, ma piuttosto la riuscita del governo ungherese nel diversificare strategicamente la propria base di investitori esteri.

2.2 Il Settore Automobilistico e la Performance Industriale

Il rallentamento industriale, in particolare nel settore della produzione di batterie, rappresenta un freno significativo alle prospettive economiche del paese. Nonostante ciò, il settore automobilistico ungherese continua ad attrarre investimenti strategici. La produzione presso lo stabilimento BYD di Szeged è confermata e sta per iniziare, il che dimostra la continua attrattiva del paese per i produttori asiatici. Un’ulteriore espansione in questo ambito è segnata dal debutto di un nuovo marchio automobilistico cinese in Ungheria, Xpeng, con AutoWallis che funge da importatore. Il lancio di Xpeng, avvenuto simultaneamente in Ungheria, Croazia e Slovenia, rafforza ulteriormente i legami commerciali e di investimento con la Cina. Questi sviluppi indicano che, sebbene alcuni segmenti industriali possano faticare, la strategia di integrazione dell’Ungheria nelle catene di approvvigionamento globali, in particolare quelle orientali, rimane robusta.

2.3 Il Settore Agroalimentare: L’Intervento Statale per la Sovranità Alimentare

Una notizia locale rivela un chiaro segnale di difficoltà nel settore lattiero-caseario, con piccole aziende agricole che cessano la produzione di latte quasi quotidianamente. In risposta a questa fragilità settoriale, il governo ha messo in atto un’azione decisa. Il Ministero dell’Economia Nazionale ha vietato la vendita della società ungherese Alföldi Tej, che rappresenta quasi il 20% degli acquisti di latte alla stalla nel paese, a un investitore straniero. La motivazione ufficiale è il “rischio significativo” per la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nazionale. Il governo teme che sotto la proprietà straniera, il latte grezzo verrebbe esportato e i prodotti lattiero-caseari importati a prezzi più alti, con conseguente crollo della produzione interna.

Questo intervento non è un semplice atto burocratico, ma una chiara dimostrazione della politica di nazionalismo economico del governo ungherese. La decisione di bloccare la vendita e l’esame della possibilità che lo Stato stesso acquisti l’azienda inviano un forte segnale che il governo è disposto a interferire direttamente nelle transazioni del settore privato per proteggere asset strategici considerati vitali per la sovranità nazionale. Questa mossa sottolinea un quadro politico unico che sfida i principi del libero mercato e indica ai potenziali investitori che alcuni settori sono considerati non negoziabili e off-limits per il controllo straniero.

III. L’Economia Domestica e gli Indicatori Sociali: Una Realtà Mista

3.1 Il Mercato Immobiliare: La Spada a Doppio Taglio del Programma “Otthon Start”

Nel tentativo di rinvigorire il mercato immobiliare e supportare i primi acquirenti, il governo ungherese ha lanciato il nuovo programma di prestito “Otthon Start” a partire da settembre 2025. Questo programma offre un prestito con un tasso d’interesse fisso del 3% e una scadenza massima di 25 anni, condizioni significativamente più vantaggiose rispetto ai tassi di mercato che si attestano tra il 7% e l’8%. Il programma abbassa anche la barriera d’ingresso per gli acquirenti, richiedendo un contributo minimo iniziale del 10% del prezzo della casa, rispetto al 20% solitamente richiesto per i prestiti standard. Le sue condizioni flessibili, che si applicano a una vasta gamma di immobili e non hanno requisiti restrittivi come gli schemi precedenti, dovrebbero attirare un numero significativo di nuovi acquirenti.

La Banca Nazionale Ungherese ha avvertito che il programma “Otthon Start” potrebbe far aumentare i prezzi delle case del 15-20% nello scenario peggiore. Ciò mette in luce una potenziale frizione tra le politiche governative e il mandato anti-inflazionistico della banca centrale. La politica del governo, pur mirando a risolvere la crisi abitativa, potrebbe avere l’effetto indesiderato di alimentare l’inflazione nel settore immobiliare. Questa mossa è percepita come una decisione politica calcolata in vista delle elezioni dell’aprile 2026, con l’obiettivo di generare un tangibile beneficio per una fascia di elettori chiave, anche a costo di potenziali effetti macroeconomici negativi.

Confronto: Prestito “Otthon Start” vs. Prestito Standard (dati esemplari)

CaratteristicaPrestito StandardPrestito “Otthon Start”
Tasso di Interesse6.5%3%
Contributo Iniziale MinimoAlmeno 20%Almeno 10%
Importo Massimo del PrestitoVariabileAl massimo 50 milioni di HUF (ca. 125.000 EUR)
ScadenzaVariabileAl massimo 25 anni
Rimborso Mensile (es. 20M HUF/20 anni)149.115 HUF110.920 HUF

3.2 Mercato del Lavoro e Sentimento dei Consumatori

Il mercato del lavoro ungherese rimane sostanzialmente in salute, con un tasso di disoccupazione previsto in calo al 4,4% nel 2025. La crescita dei salari nominali è prevista in aumento, in parte a causa di un aumento del 9% del salario minimo nel 2025. Nonostante questi indicatori positivi, il sentimento dei consumatori rimane “profondamente pessimistico” a causa di una “persistente crisi del costo della vita”. Questa ansia economica è riflessa anche nel mercato delle auto usate, dove i consumatori preferiscono veicoli più vecchi ed economici. Anche i pensionati ungheresi temono l’impoverimento nonostante gli adeguamenti delle pensioni.

Questa discrepanza indica che gli aumenti salariali nominali non sono percepiti come sufficienti a compensare le pressioni inflazionistiche. La popolazione non sente un reale miglioramento del proprio potere d’acquisto, il che contribuisce a un senso di profonda insoddisfazione economica. Questo sentimento è uno dei fattori che alimentano il rapido successo del partito di opposizione Tisza di Peter Magyar, che ora guida la maggior parte dei sondaggi in vista delle elezioni del 2026.

IV. Il Legame Politico-Economico: Frizioni e Leve

4.1 Fondi UE e Leva Geopolitica

L’Ungheria continua a navigare il suo complesso rapporto con l’Unione Europea, utilizzando la sua posizione come leva geopolitica. La Commissione Europea starebbe preparando lo sblocco di circa 550 milioni di euro in fondi UE precedentemente congelati per l’Ungheria. Questo sblocco sarebbe parte di un accordo per convincere il Primo Ministro Viktor Orbán a ritirare il suo veto su un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le nuove sanzioni, il diciannovesimo pacchetto, mirano al settore energetico, bancario e delle criptovalute, con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica lontana dai combustibili russi entro il 2027.

Questo scenario è un chiaro esempio del rapporto transazionale tra Bruxelles e Budapest. L’UE sta utilizzando i fondi congelati come uno strumento di contrattazione per superare l’ostruzionismo ungherese, motivato dalla dipendenza del paese dal gas e petrolio russi. Questa dinamica sottolinea la posizione unica dell’Ungheria all’interno dell’UE, dove il veto viene utilizzato come una potente leva politica e finanziaria.

4.2 Lo Sforzo Fiscale sulla Governance Locale

Un rapporto dell’Ufficio di Revisione dello Stato ha lanciato un avvertimento preoccupante, indicando che il governo municipale di Budapest potrebbe affrontare l’insolvenza entro la fine del 2025 se non verranno intraprese misure correttive. Il rapporto evidenzia un accumulo di deficit, riserve esaurite e crescenti oneri finanziari. Una delle principali cause dei problemi finanziari della capitale è l’aumento dei “contributi di solidarietà” al bilancio nazionale, che sono saliti drasticamente da 10 miliardi di HUF nel 2019 a 69,5 miliardi nel 2024.

Questa crisi finanziaria di Budapest non è semplicemente un problema di gestione locale, ma una manifestazione delle più ampie tensioni fiscali e politiche tra il governo centrale a guida Fidesz e la capitale, governata dall’opposizione. I contributi di solidarietà servono come uno strumento per il governo centrale per esercitare controllo finanziario e pressione politica su un rivale. Le difficoltà finanziarie della capitale ungherese mettono in luce una spaccatura politica che si riflette direttamente sulle sfide economiche e sulla gestione dei servizi pubblici.

4.3 Il Panorama Politico Domestico

Le decisioni economiche del governo sono profondamente influenzate dal panorama politico in evoluzione. La popolarità del nascente partito di opposizione Tisza di Peter Magyar, che guida la maggior parte dei sondaggi in vista delle elezioni dell’aprile 2026, ha costretto il governo a reagire. Le misure di stimolo mirate, tra cui la proroga delle esenzioni fiscali a vita per le madri e il lancio del programma “Otthon Start”, possono essere interpretate come tentativi strategici di riconquistare terreno politico ed economico di fronte alla crescente insoddisfazione pubblica e alla crisi del costo della vita. La narrativa del governo si concentra sulla propria capacità di resistere a Bruxelles e di perseguire una politica economica indipendente, un tema che è stato ripetutamente sottolineato dal Primo Ministro Orbán.

V. Conclusioni e Prospettive Future

5.1 Sintesi delle Osservazioni Chiave

L’economia ungherese al 19 settembre 2025 è definita da una narrativa di stagnazione gestita in modo complesso. La leadership politica sta navigando una ripresa incerta attraverso un mix di stimoli fiscali e interventi statali diretti, mentre la banca centrale mantiene una politica monetaria restrittiva che, sebbene apparentemente in conflitto, supporta la strategia fiscale del governo. Un tema centrale è la riuscita strategia del paese di attirare investimenti esteri ad alto valore, in particolare da partner asiatici, dimostrando una ricalibrazione delle sue alleanze economiche. L’ambiente interno è caratterizzato da una palpabile ansia economica tra i consumatori, anche in presenza di indicatori macroeconomici apparentemente positivi, un sentimento che il governo sta cercando di gestire attraverso astute manovre politiche in vista delle prossime elezioni.

5.2 Rischi e Opportunità

Rischi: Il principale rischio rimane la possibilità di un declassamento del rating del credito, in particolare se il governo non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi fiscali. Il potenziale conflitto tra la politica monetaria e fiscale potrebbe portare a conseguenze inflazionistiche non volute, specialmente nel mercato immobiliare, se la spinta del programma “Otthon Start” non dovesse essere contenuta. Inoltre, le continue tensioni geopolitiche con l’UE e le sfide finanziarie che affliggono le amministrazioni locali potrebbero destabilizzare ulteriormente il contesto economico e sociale.

Opportunità: La capacità dell’Ungheria di attirare investimenti diretti esteri significativi e a lungo termine da nuovi partner, come l’investimento di Vulcan Shield Global, rappresenta una notevole opportunità per la crescita industriale e tecnologica. La stabilità del Fiorino, sostenuta dalla politica della MNB, offre un’opportunità di sollievo fiscale a lungo termine. Infine, le politiche di stimolo del governo, come il programma “Otthon Start”, potrebbero riuscire a rilanciare la domanda interna e a stimolare i settori chiave dell’economia, a patto che i rischi inflazionistici vengano attentamente gestiti.

Bibliografia

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2. News del primo settembre 2025 – YouTube, https://www.youtube.com/watch?v=MdFZiqFU95Q

3. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en

4. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu

5. Hungary: Country File, Economic Risk Analysis | Coface, https://www.coface.com/news-economy-and-insights/business-risk-dashboard/country-risk-files/hungary

6. Week Ahead for FX, Bonds: U.S. Data in Focus as Investors Gauge Pace of Future Rate Cuts, https://www.morningstar.com/news/dow-jones/202509194460/week-ahead-for-fx-bonds-us-data-in-focus-as-investors-gauge-pace-of-future-rate-cuts

7. National Bank of Hungary preview: Old habits die hard | articles | ING Think, https://think.ing.com/articles/national-bank-of-hungary-preview-old-habits-die-hard/

8. News del 16 settembre 2025 – YouTube, https://m.youtube.com/shorts/-QReDJ8QuZ0

9. Top Singaporean Company to Build First High-Tech European Plant …, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/vulcan-shield-global-singapore-hungary-high-tech-plant-europe/

10. market leader Archives – Hungarian Conservative, https://www.hungarianconservative.com/tags/market-leader/

11. Iberdrola sells its business in Hungary for a total consideration of …, https://www.iberdrola.com/press-room/news/detail/iberdrola-sells-its-business-in-hungary-for-a-total-consideration-of-171-million

12. Iberdrola exits Hungarian market – Windtech International, https://www.windtech-international.com/company-news/iberdrola-exits-hungarian-market

13. At airports, and bank offices, we can already see how technology is changing our world, https://www.portfolio.hu/en/business/20250918/at-airports-and-bank-offices-we-can-already-see-how-technology-is-changing-our-world-787140

14. Diplomacy & Trade: Home, https://dteurope.com/

15. Hungary Blocks Sale of Local Dairy Company to Foreign Investor – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/industry/deals/hungary-blocks-sale-of-local-dairy-company-to-foreign-investor/

16. Hungary bans foreign takeover of dairy company citing supply safety concerns, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-DAIRY-M-A-GOVERNMENT-a30574f7-7dee-446f-a757-b0f860cb5665

17. New 3% housing loan to first-time owners in Hungary – Helpers …, https://helpers.hu/property-investment/three-percent-housing-loan-to-first-time-owners-in-hungary/

18. New loan scheme supports property purchase in Hungary – Helpers Finance, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/

19. EU poised to unfreeze €550 million for Hungary in exchange for Russia sanctions, https://english.nv.ua/nation/eu-may-unfreeze-550m-for-hungary-to-secure-support-on-new-russia-sanctions-says-financial-times-50546489.html

20. Sanctions against Russia – European Commission aims to prevent …, https://newsukraine.rbc.ua/news/european-commission-seeks-to-bribe-budapest-1758292759.html

21. Audit Warns Budapest Could Face Insolvency by Late 2025 – Hungarian Conservative, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/budapest-finances-insolvency-budget-corrective-measures/

22. Donald Trump Jr: We want to do a lot of good business with our friendly allies – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250425/donald-trump-jr-we-want-to-do-a-lot-of-good-business-with-our-friendly-allies-757309

23. Hungary Will Stay on Its Own Path amid EU Competitiveness Crisis, Says Prime Minister, https://hungarytoday.hu/hungary-will-stay-on-its-own-path-amid-eu-competitiveness-crisis-says-prime-minister/

Rapporto Economico: Ungheria, 18 Settembre 2025

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I. Sintesi Esecutiva: Un’istantanea economica multifattoriale

Il 18 settembre 2025, l’economia ungherese si presenta come un panorama complesso e in evoluzione, caratterizzato da un’interazione dinamica tra politiche interne orientate alla crescita e sfide strutturali delineate dalle istituzioni finanziarie internazionali. Le notizie odierne offrono un’istantanea di questa dualità, evidenziando una cauta ripresa in alcuni settori, guidata da specifici programmi governativi, a fronte di persistenti vulnerabilità macroeconomiche e di un contesto geopolitico in continua tensione. Il quadro complessivo dipinge un’economia che, pur dimostrando una certa resilienza, naviga in acque incerte, dove le scelte politiche a breve termine possono entrare in conflitto con gli obiettivi di stabilità a lungo termine.

PODCAST IN ITALIANO

Risultati Chiave

  • Prospettive Macroeconomiche Contenute: L’ultima consultazione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) del 29 agosto 2025, i cui dettagli continuano a essere discussi, proietta una crescita del PIL reale modesta per il 2025, con l’inflazione che rimane al di sopra dell’obiettivo della banca centrale. L’FMI sottolinea la necessità di riforme fiscali e strutturali per rafforzare la resilienza.
  • Politiche Fiscali Espansive: In apparente contrasto con le raccomandazioni del FMI, il governo ha approvato un aumento supplementare dell’1,6% delle pensioni e ha lanciato una consultazione nazionale sul sistema fiscale, segnali di un’attenzione continua a strategie di stimolo della domanda interna.
  • Dinamismo Immobiliare e Rischi di Distorsione: Il mercato immobiliare residenziale di Budapest mostra un’accelerazione significativa, con tempi di vendita che si sono dimezzati. Questo slancio è in gran parte attribuibile al programma governativo “Otthon Start”, ma solleva preoccupazioni riguardo a potenziali distorsioni del mercato e bolle speculative, avvertimenti che rispecchiano le valutazioni del FMI.
  • Espansione Internazionale delle Imprese Ungheresi: L’Indotek Group, con sede a Budapest, ha acquisito un importante portafoglio immobiliare in Spagna, dimostrando una strategia aziendale proiettata verso l’estero che cerca opportunità oltre i confini nazionali.
  • Progressi Geopolitici Positivi: Le relazioni con partner chiave come gli Stati Uniti e il Regno Unito mostrano segni di miglioramento, con la normalizzazione del sistema ESTA per i cittadini ungheresi e la revoca di un divieto di importazione. Questi sviluppi offrono un contrappeso alle continue tensioni con l’Unione Europea.

II. Panoramica Macroeconomica e Fiscale: Un Paesaggio Contradittorio

A. Le Prospettive Contenute e le Raccomandazioni del FMI

L’economia ungherese si trova in un momento cruciale, come delineato dalla consultazione dell’Articolo IV del FMI del 29 agosto 2025. Il rapporto sottolinea che la produzione economica è rimasta stagnante negli ultimi tre anni, mentre l’inflazione continua a superare l’obiettivo del 3% fissato dalla banca centrale. Questa condizione è aggravata da misure regolatorie, come i limiti sui prezzi e gli schemi di prestito agevolato, che hanno distorto i segnali del mercato e aumentato l’incertezza.

Le proiezioni dell’FMI per il 2025 indicano una modesta crescita, trainata dai consumi, pari allo 0,7%, sostenuta da una dinamica salariale favorevole. È importante notare che, mentre questo dato è riportato in diverse sezioni del rapporto , un’altra fonte del FMI fa riferimento a una proiezione del PIL reale per il 2025 dell’1,4%. Questa discrepanza può indicare una gamma di scenari o un’evoluzione delle stime. Le previsioni per il 2026 sono più ottimistiche, con una crescita che dovrebbe salire al 2%, grazie a una ripresa degli investimenti e a un impulso positivo dall’espansione fiscale tedesca.

Per quanto riguarda l’inflazione, si prevede che raggiungerà il 4,5% nel quarto trimestre del 2025, per poi decelerare gradualmente, tornando all’obiettivo del 3% della banca centrale entro il 2027. L’FMI ha ribadito la necessità di mantenere una “posizione monetaria rigorosa” per riportare l’inflazione al suo obiettivo.

L’istituzione ha inoltre enfatizzato l’urgenza di sforzi fiscali aggiuntivi per ricostruire le riserve statali e garantire la sostenibilità del debito. I direttori esecutivi del FMI hanno chiesto un aggiustamento cumulativo di circa il 2% del PIL tra il 2025 e il 2028 per ridurre il disavanzo al di sotto del 3% entro il 2027. Hanno raccomandato di ampliare la base imponibile, ridurre le esenzioni e razionalizzare la spesa, in particolare i sussidi energetici. Questi aggiustamenti sono visti come cruciali per affrontare il rischio che il disavanzo fiscale, sotto le politiche attuali, rimanga intorno al 4,5% del PIL a medio termine, con un aumento del debito pubblico al 79% del PIL entro il 2030.

Tabella 1: Proiezioni Economiche Chiave del FMI (2025-2027)

Indicatore EconomicoProiezione 2025Proiezione 2026Proiezione 2027
Crescita del PIL reale (% di variazione)0,72,02,5
Prezzi al Consumo (% di variazione)4,94,53,0
Saldo Fiscale (% del PIL)-4,5-4,6-4,5
Formazione Lorda di Capitale Fisso (% del PIL)23,421,621,5
Saldo delle Partite Correnti (% del PIL)1,41,11,3
Riserve (miliardi di euro)49,350,951,1

Nota: I dati si basano sulle proiezioni più recenti disponibili, che possono variare in base al documento di riferimento. I valori qui presentati riflettono i dati principali contenuti nei rapporti del FMI relativi al 2025.

B. Le Azioni del Governo vs. le Raccomandazioni del FMI: Due Strategie a Confronto

Le azioni intraprese dal governo il 18 settembre 2025, sebbene non direttamente in opposizione, evidenziano una strategia che si discosta dalle raccomandazioni di prudenza fiscale del FMI. Il governo ha approvato un aumento supplementare dell’1,6% delle pensioni, con i pagamenti che saranno effettuati a novembre e dicembre. Parallelamente, ha annunciato il lancio di una consultazione nazionale sul sistema fiscale.

Queste misure mostrano una preferenza per un approccio basato sullo stimolo della domanda interna. L’aumento delle pensioni, in particolare, è una mossa fiscale diretta che mira a sostenere il potere d’acquisto dei cittadini. Questo contrasta con le richieste dell’FMI per un “credibile aggiustamento fiscale” e per la “ricostruzione delle riserve fiscali”. La consultazione nazionale sul sistema fiscale, pur potendo essere vista come un passo verso le riforme suggerite, si presenta come un processo politico piuttosto che come un’azione immediata e sostanziale per ampliare la base imponibile. Questa divergenza solleva interrogativi sulla volontà del governo di implementare le misure di austerità strutturale raccomandate, a favore di iniziative più immediate e popolari.

A complicare il quadro, l’Ufficio Statale di Audit ha avvertito che la situazione finanziaria di Budapest è a rischio, prospettando un’insolvenza entro la fine del 2025 se non verranno prese misure correttive. Questo avvertimento introduce un elemento di instabilità fiscale a livello locale, che si aggiunge al dibattito macroeconomico nazionale. L’azione del governo di fornire un sostegno finanziario diretto alla popolazione e l’avvertimento di instabilità finanziaria nella capitale ungherese mettono in luce una tensione palpabile tra le priorità di spesa e la necessità di sostenibilità fiscale.

III. Correnti Microeconomiche e Dinamiche Settoriali: Il Motore del Cambiamento

A. Il Settore Finanziario: Innovazione e Disruption

Il “Future of Finance 2025” è stato un evento centrale nella giornata, fornendo un forum per discutere le tendenze più pressanti che il settore finanziario ungherese deve affrontare. I relatori della conferenza hanno sottolineato l’imperativo per le banche di innovare per rimanere competitive a livello globale, in particolare attraverso l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI). Si è evidenziato che i sistemi di AI possono esaminare migliaia di pagine di normative e documentazione, semplificare la comunicazione con i clienti e rivoluzionare i processi di prestito, offrendo una maggiore precisione rispetto all’intervento umano.

La conferenza ha anche messo in luce le dinamiche del mercato dei capitali ungherese. Si è notato che, negli ultimi otto anni, gli operatori istituzionali sono stati venditori netti nel mercato azionario ungherese. Parallelamente, i piccoli investitori si stanno orientando sempre più verso strumenti passivi, come gli ETF. Questa preferenza per gli investimenti passivi tra i piccoli risparmiatori, combinata con il disinvestimento degli attori istituzionali, suggerisce una mancanza di profondità o di attrattiva del mercato dei capitali domestico.

Un’altra discussione di rilievo ha riguardato il crescente impatto dell’AI sul mercato del lavoro. Mentre la tecnologia viene vista come un motore di efficienza per il settore finanziario, un rapporto separato indica che la domanda di specialisti IT junior è drasticamente diminuita a causa dell’intelligenza artificiale. Questa dicotomia evidenzia una profonda trasformazione in atto: l’AI non è solo uno strumento per aumentare la produttività, ma anche una forza dirompente che sta alterando il panorama delle competenze e rendendo obsoleti alcuni ruoli di base. Questo richiede un’attenzione maggiore alla formazione della forza lavoro e all’adattamento del mercato del lavoro per rimanere all’avanguardia nell’economia digitale.

B. Il Mercato Immobiliare: Crescita Indotta da Stimoli e Vulnerabilità Sottostanti

Il mercato immobiliare ungherese presenta due scenari molto diversi. Nel settore residenziale, un rapporto rivela un’impennata della domanda, con i tempi di vendita degli appartamenti a Budapest che si sono ridotti a circa due mesi, e l’interesse degli acquirenti è raddoppiato. Questo è direttamente attribuito all’impatto del programma “Otthon Start”, che offre prestiti al 3% per l’acquisto della prima casa e sta attirando i compratori verso le unità abitative in complessi condominiali.

Tuttavia, un’analisi distinta avverte che la rapida crescita dei prezzi delle case sta distorcendo le statistiche sul PIL e sui consumi. Il rapporto indica che la metodologia contabile attuale “conta due volte” i benefici dell’aumento dei prezzi per i proprietari di casa. Questo crea un’anomalia statistica che non riflette in modo accurato la realtà economica sottostante. Questa situazione è coerente con le preoccupazioni del FMI riguardo ai “prezzi immobiliari vivaci” e alla raccomandazione di eliminare gradualmente gli incentivi fiscali legati all’edilizia abitativa per contenere le pressioni sui prezzi. L’accelerazione del mercato residenziale, guidata da specifici incentivi governativi, rispecchia una strategia che, seppur efficace nel breve termine, potrebbe alimentare rischi per la stabilità finanziaria a lungo termine.

A contrasto, il mercato immobiliare commerciale di Budapest mostra un quadro più sfidante. Il tasso di sfitto degli uffici si attestava al 14,1% alla fine del 2024, un aumento rispetto all’anno precedente. Con una significativa quantità di nuovi spazi per uffici in costruzione, la maggior parte dei quali destinati a ministeri e istituzioni pubbliche, esiste il rischio che lo spostamento di inquilini da edifici esistenti possa aumentare ulteriormente il tasso di sfitto complessivo.

Parallelamente, l’Indotek Group, una società di investimento immobiliare con sede a Budapest, ha annunciato l’acquisizione di un portafoglio diversificato di 524 proprietà residenziali e commerciali in Spagna, per un valore di circa 43,5 milioni di euro. Questa mossa strategica estende la presenza del gruppo nella penisola iberica e capitalizza la sua esperienza nelle operazioni con crediti deteriorati (NPL) e beni in difficoltà. Questo sviluppo dimostra che, sebbene il mercato immobiliare ungherese abbia le sue complessità, le aziende ungheresi stanno attivamente cercando opportunità di crescita al di fuori del paese, indicando una maturazione e un’espansione strategica del settore aziendale nazionale.

C. Infrastrutture e Commercio

Il settore dei trasporti e dei consumi offre un quadro di attività economica sostenuta. L’operatore del sistema di pedaggio, NÚSZ, ha comunicato che le vendite di vignette autostradali hanno raggiunto i 4,8 milioni nel periodo giugno-agosto, con gli acquirenti stranieri che rappresentano circa il 60% del totale. Questo dato riflette un forte traffico transfrontaliero e indica un settore turistico vibrante, un fattore chiave per l’economia.

Tabella 2: Vendite di Vignette Autostradali Ungheresi (Estate 2025)

Tipo di VignettaVendite (giugno-agosto)% del TotaleVendite (prime 8 mesi)
Settimanale (10 giorni)2.562.00053,5%4.916.000
Mensile911.00019,0%1.424.000
Giornaliera976.00020,4%1.824.000
Annuale (contea)N/AN/A2.811.000
Annuale (nazionale)N/AN/A706.000
Totale estivo4.786.000100%N/A

Nota: I dati si basano sul rapporto di NÚSZ relativo alle vendite di vignette autostradali.

I dati mostrano che le vignette settimanali, valide per 10 giorni, sono state le più popolari tra i turisti e i viaggiatori. La forte domanda da parte di veicoli immatricolati in Germania, Romania e Slovacchia è un indicatore importante del commercio e del turismo regionale.

Per quanto riguarda i consumi quotidiani, i prezzi medi del carburante al 18 settembre 2025 sono di 588 Ft/litro per la benzina a 95 ottani e di 589 Ft/litro per il diesel. Questi dati offrono un punto di riferimento per le spese delle famiglie e delle imprese e riflettono il contesto economico attuale.

Tabella 3: Prezzi Medi del Carburante (18 Settembre 2025)

Tipo di CarburantePrezzo Medio (Ft/litro)
Benzina 95588
Diesel589

Nota: I dati si basano sui prezzi medi riportati per le stazioni di servizio in Ungheria al 18 settembre 2025.

IV. La Posizione Economica dell’Ungheria sulla Scena Globale

A. Normalizzazione con l’Occidente

La giornata è stata caratterizzata da due sviluppi significativi che indicano una normalizzazione delle relazioni tra l’Ungheria e i partner occidentali. Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (DHS), in consultazione con il Dipartimento di Stato, ha annunciato di aver ripristinato il periodo di validità e l’idoneità per il Sistema Elettronico di Autorizzazione al Viaggio (ESTA) per i cittadini ungheresi. Questa decisione, entrata in vigore l’11 settembre con implementazione dal 30 settembre 2025, annulla le restrizioni del 2023 che avevano ridotto la validità dell’ESTA a un solo anno e a un singolo utilizzo. La motivazione ufficiale è che l’Ungheria ha “affrontato in modo sufficiente le vulnerabilità che hanno portato alle precedenti restrizioni”.

In un sviluppo correlato, il Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali del Regno Unito (DEFRA) ha revocato il divieto di importazione di determinati prodotti animali ungheresi, come carne e latticini, che era stato imposto a seguito di un’epidemia di afta epizootica.

Questi due eventi hanno un’importanza economica e diplomatica tangibile. Da un lato, la normalizzazione dell’ESTA favorisce notevolmente gli scambi commerciali e il turismo tra Ungheria e Stati Uniti. Dall’altro, la revoca del divieto di importazione del Regno Unito riapre un mercato cruciale per i prodotti agricoli ungheresi. Questi sviluppi offrono un chiaro contrappeso narrativo alle tensioni spesso riportate tra l’Ungheria e l’Unione Europea, dimostrando che il paese sta attivamente lavorando per rafforzare le sue relazioni economiche bilaterali con altri attori globali.

B. La Sostanziale Sfida da Bruxelles

Nonostante le notizie positive provenienti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, la relazione con Bruxelles continua a presentare sfide significative. Un articolo di Portfolio.hu segnala che un imminente 19° pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea potrebbe causare “gravi mal di testa” all’Ungheria. Questo scenario si allinea perfettamente con le preoccupazioni del FMI, che ha identificato la “cancellazione dei fondi dell’UE” e l’approfondimento della “frammentazione geoeconomica” come rischi significativi al ribasso per le prospettive economiche del paese.

Questa divergenza tra il miglioramento delle relazioni con alcuni partner e la persistente frizione con l’Unione Europea illustra la strategia ungherese di diversificare le sue relazioni internazionali. Questa strategia può essere interpretata come un tentativo di mitigare i rischi e di perseguire un percorso economico più sovrano. La retorica del Primo Ministro Orbán riguardo a una “tassa Tisza” come parte di un piano di Bruxelles per finanziare le “preparazioni di guerra” inquadra ulteriormente questa tensione in un contesto politico, creando una narrazione di resistenza contro le pressioni economiche esterne.

V. Analisi e Prospettive dell’Esperto: Un Atto di Equilibrio

A. L’Atto di Equilibrio della Politica

Le notizie del 18 settembre 2025 rivelano un governo ungherese impegnato in un delicato atto di equilibrio. Le politiche fiscali espansive, come l’aumento delle pensioni e il programma di prestiti per l’edilizia abitativa, sono chiaramente progettate per stimolare i consumi e mantenere il sostegno pubblico nel breve termine. Tuttavia, questa strategia si scontra direttamente con le raccomandazioni di prudenza e di aggiustamento fiscale a lungo termine del FMI. La scelta di dare priorità allo slancio economico immediato e al consenso popolare rispetto alle riforme strutturali e alla sostenibilità del debito pubblico è una decisione politica che definisce il percorso economico attuale del paese.

B. Un’Economia Frammentata ma Resiliente

Le dinamiche microeconomiche evidenziate oggi indicano un’economia segmentata ma che mostra una notevole resilienza. Mentre il mercato immobiliare residenziale sta vivendo un boom guidato dagli stimoli governativi, il settore immobiliare commerciale è in difficoltà. L’espansione internazionale di aziende ungheresi come l’Indotek Group è un segnale che il settore aziendale sta cercando attivamente la crescita al di fuori dei confini nazionali, diversificando le fonti di reddito. Allo stesso tempo, le sfide interne, come la distorsione statistica e l’impatto dell’AI sul mercato del lavoro, richiedono una considerazione attenta. L’economia ungherese non è uniformemente forte, ma dimostra una capacità di adattamento e di crescita in aree specifiche, spesso grazie a un mirato supporto politico.

C. Raccomandazioni per le Parti Interessate

Per gli Investitori: È fondamentale adottare una visione sfumata. I settori che beneficiano del sostegno governativo, come il mercato immobiliare residenziale, possono offrire opportunità, ma comportano rischi legati alla potenziale instabilità futura. L’espansione di società ungheresi a livello internazionale potrebbe segnalare una nuova frontiera per gli investimenti in imprese con sede in Ungheria, offrendo una diversificazione del rischio geografico.

Per i Politici: Le preoccupazioni del FMI relative al debito pubblico e al disavanzo fiscale non possono essere ignorate indefinitamente. Sebbene le misure di stimolo a breve termine possano essere efficaci, un’economia sana richiede una solida base fiscale. La consultazione nazionale sul sistema fiscale dovrebbe essere il primo passo verso una riforma strutturale autentica, piuttosto che un mero esercizio politico, per garantire la sostenibilità a lungo termine.

Per le Aziende: La duplice natura dell’AI come opportunità e minaccia deve essere gestita in modo proattivo. Le aziende dovrebbero investire nell’integrazione di tecnologie avanzate per rimanere competitive e contemporaneamente preparare la forza lavoro per i cambiamenti che ne derivano. Inoltre, l’apertura di nuove porte economiche con gli Stati Uniti e il Regno Unito offre l’opportunità di esplorare nuovi mercati e diversificare le catene di approvvigionamento, riducendo la dipendenza da un contesto geopolitico europeo in evoluzione.

Bibliografia

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2. IMF Executive Board Concludes 2025 Article IV Consultation with Hungary, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/08/29/pr-25286-hungary-imf-executive-board-concludes-2025-article-iv-consultation

3. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission

4. Hungary and the IMF, https://www.imf.org/en/Countries/HUN

5. About Hungary – Latest news about Hungary, https://abouthungary.hu/news-in-brief

6. Szakértő: már két hónap alatt el lehet adni egy lakást Budapesten, megduplázódott az érdeklődés – Infostart, https://infostart.hu/gazdasag/2025/09/18/szakerto-mar-ket-honap-alatt-el-lehet-adni-egy-lakast-budapesten-megduplazodott-az-erdeklodes

7. Dübörög a Future of Finance 2025 konferencia, a pénzügyesek nagy találkozója, https://www.portfolio.hu/bank/20250918/duborog-a-future-of-finance-2025-konferencia-a-penzugyesek-nagy-talalkozoja-787030

8. Portfolio Future of Finance 2025, https://www.portfolio.hu/rendezvenyek/konferencia-penzugy/portfolio-future-of-finance-2025/1813/attekintes

9. Rekordnyereményhez juthat a magyar – Piac&Profit, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/rekordnyeremenyhez-juthat-a-magyar.html

10. A lakásárak gyors növekedése még a GDP-t is torzítja – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250918/a-lakasarak-gyors-novekedese-meg-a-gdp-t-is-torzitja-786498

11. commercial real estate market report – 2025 – MNB, https://www.mnb.hu/letoltes/commercial-real-estate-market-report-april-2025.pdf

12. Indotek Group buys major Spanish NPL property portfolio – PR Newswire, https://www.prnewswire.com/news-releases/indotek-group-buys-major-spanish-npl-property-portfolio-302559467.html

13. Indotek Group Buys Major Spanish NPL Property Portfolio – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/economy/finance/indotek-group-buys-major-spanish-npl-property-portfolio/

14. Motorway Vignette Sales Reach 4.8 mln in Summer – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/industry/transport/motorway-vignette-sales-reach-4-8-mln-in-summer/

15. Itt a bejelentés: így alakul holnaptól a benzin ára – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250918/itt-a-bejelentes-igy-alakul-holnaptol-a-benzin-ara-787068

16. Hungary Electronic System for Travel … – Federal Register, https://www.federalregister.gov/documents/2025/09/18/2025-18031/hungary-electronic-system-for-travel-authorization-validity-and-eligibility

17. Foot and Mouth disease controls amended for Hungary – GOV.UK, https://www.gov.uk/government/news/foot-and-mouth-disease-controls-amended-for-hungary

18. Baskíriában csaptak le az ukrán drónok, súlyos összeomlás fenyegeti Oroszországot – Ukrajnai háborús híreink csütörtökön – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/global/20250918/baskiriaban-csaptak-le-az-ukran-dronok-sulyos-osszeomlas-fenyegeti-oroszorszagot-ukrajnai-haborus-hireink-csutortokon-786976

Rapporto Economico sulla Situazione in Ungheria: 17 Settembre 2025

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Sintesi Esecutiva: una giornata di interventi calcolati e prospettive divergenti

La situazione economica ungherese al 17 settembre 2025 è definita da un’intensa attività governativa, che attua una politica di intervento mirato e di stimolo interno per contrastare una ripresa economica percepita come anemica. Le notizie di oggi rivelano una dicotomia significativa: da un lato, il governo sta implementando con aggressività misure di stimolo e di sovranità economica, dall’altro, le previsioni di crescita da parte di influenti istituzioni esterne rimangono cautamente basse. Le politiche mirano a iniettare liquidità nel sistema attraverso sussidi sociali e programmi di supporto, pur mantenendo una facciata di disciplina fiscale. Parallelamente, un’azione statale decisa contro un’acquisizione estera nel settore alimentare segna un nuovo, tangibile capitolo nella dottrina della “sovranità economica”. L’interazione tra questi interventi interni e le sfide esterne, come la debolezza dei partner commerciali europei e le tensioni geopolitiche, delinea un quadro complesso che genera sia opportunità che rischi considerevoli.

PODCAST IN ITALIANO

1. Il Quadro Macroeconomico e Fiscale: navigare in un percorso stretto

L’analisi dei principali indicatori economici e delle decisioni politiche di alto livello delinea il delicato equilibrio che il governo sta cercando di mantenere tra la necessità di stimolare l’economia e l’esigenza di mantenere il rigore fiscale. Questo contesto definisce il campo d’azione per tutti gli attori economici in Ungheria.

1.1 Proiezioni Economiche Divergenti e le Loro Implicazioni

Le previsioni sulla crescita economica ungherese per il 2025 sono caratterizzate da una notevole divergenza tra le principali istituzioni. Il governo ungherese ha recentemente rivisto al ribasso la sua previsione di crescita per il 2025 all’1%, un aggiustamento significativo rispetto al 2,5% atteso all’inizio dell’anno. Questo cambiamento, dettato da una performance piatta o quasi stagnante nel primo e secondo trimestre, in parte a causa della debolezza dei settori agricolo e industriale, avvicina la previsione del governo a quelle di altre importanti organizzazioni internazionali. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD) prevede una crescita del PIL dello 0,9% per il 2025, mentre il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima una crescita dell’1,4%. Come punto di riferimento, il PIL ungherese è cresciuto dello 0,5% nel 2024.

Tuttavia, il think tank ungherese Egyensúly Intézet (Istituto dell’Equilibrio) presenta una previsione molto più ottimistica, stimando una crescita del 2,2% per il 2025. Questa discrepanza non è solo una variazione statistica, ma riflette un fondamentale disaccordo sull’efficacia del modello economico governativo. Mentre gli organismi internazionali tendono a basare le loro previsioni su una ripresa lenta e ponderata, l’Istituto dell’Equilibrio probabilmente scommette che le aggressive misure di stimolo interno, la ripresa dei consumi e l’afflusso di investimenti stranieri sapranno sovvertire le tendenze globali. La fiducia in una ripresa dei consumi privati è supportata da un previsto aumento dei salari reali, che dovrebbe tradursi in una spesa più vivace da parte delle famiglie.

La divergenza di queste proiezioni pone una domanda strategica: la scommessa del governo ungherese sulla domanda interna e sugli investimenti diretti esteri (IDE) sarà sufficiente a controbilanciare i venti contrari globali? La revisione al ribasso del governo stesso indica un riconoscimento della difficile realtà economica, ma la sua perseveranza in politiche di stimolo aggressive suggerisce che non ha rinunciato alla sua scommessa.

Tabella 1: Proiezioni Economiche Ungheresi Chiave (2025-2026)

FonteCrescita del PIL (2025)Inflazione (2025)Deficit di Bilancio (2025)
Governo Ungherese1,0%4,7%< 4,0%
FMI1,4%4,9%N/A
OECD0,9%N/AN/A
Egyensúly Intézet2,2%3,2%N/A

1.2 Politica Fiscale, Debito e la Volatilità del Fiorino

La politica fiscale ungherese delinea un delicato atto di equilibrio. Il governo si è impegnato a mantenere il deficit di bilancio al di sotto del 4% per l’anno prossimo e ha già implementato una “riserva” di 192 miliardi di fiorini ($555,59 milioni) per far fronte ai rischi di una crescita inferiore alle attese. Questa decisione è un segno evidente della sottostante fragilità finanziaria e della necessità di prudenza, nonostante le numerose iniziative di spesa. Il debito dell’Ungheria, che si aggira intorno al 74% del PIL, rimane il più alto tra i paesi dell’UE al di fuori della zona euro, e si prevede che ristagni a questo livello nel 2025.

Il fiorino ungherese (HUF) continua a essere un barometro della fiducia del mercato in questo precario equilibrio. Oggi, l’andamento del fiorino è stato monitorato attentamente, con un tasso di cambio EUR/HUF di 389,70 e USD/HUF di 328,48. L’andamento del forint è un aspetto cruciale, poiché una debolezza prolungata potrebbe alimentare l’inflazione, minacciando gli obiettivi di stabilità dei prezzi che il governo si è prefisso, con un’inflazione media prevista del 4,7% per quest’anno. Il governo sta tentando di far convivere una politica di spesa espansiva, che include aumenti delle pensioni e sussidi per l’edilizia , con il mantenimento del rigore fiscale. La coerenza tra queste due direzioni politiche è un punto di osservazione chiave per gli investitori.

2. Iniziative Statali e Intervento Economico: La Dottrina della “Sovranità” in Azione

Questa sezione esamina le recenti e dirette iniziative del governo nell’economia, incorniciate dal tema centrale della sovranità nazionale.

2.1 Il Programma “Otthon Start” e i Suoi Effetti a Catena sul Mercato

Il programma “Otthon Start”, un’iniziativa del governo ungherese per la prima casa, si sta rivelando un motore significativo per l’economia locale. Il programma offre prestiti fino a 50 milioni di fiorini a un tasso di interesse fisso del 3% per i primi acquirenti di case, con termini e condizioni ampiamente accessibili. Il successo iniziale è stato travolgente, con 5.000 richieste presentate nella prima settimana.

Questo programma non è una semplice politica sociale, ma un potente strumento di stimolo fiscale. La sua rapida adozione sta già rivitalizzando il mercato immobiliare, in particolare nelle aree rurali e per le proprietà più economiche, che avevano faticato a trovare acquirenti. Dal punto di vista politico ed economico, il programma è una mossa astuta che affronta una preoccupazione centrale per i giovani elettori e le famiglie, iniettando al contempo capitale direttamente nell’economia. Il programma, tuttavia, potrebbe generare significative tensioni di mercato. La rapida e massiccia iniezione di domanda in un mercato a offerta limitata potrebbe portare a un aumento dei prezzi e creare una nuova bolla immobiliare, mettendo anche “pressione sul mercato degli immobili a scopo di investimento”. Il programma rappresenta un rischio calcolato: la promessa di una ripresa economica e di un aumento della popolarità politica in vista delle elezioni del 2026.

2.2 Il Caso Alföldi Tej: Un Nuovo Precedente per gli IDE

La decisione del Ministero dell’Economia ungherese di bloccare la vendita di Alföldi Tej, una delle più grandi aziende lattiero-casearie del paese, a un investitore straniero, è un chiaro esempio della dottrina della “sovranità economica” in azione. Il ministero ha giustificato il divieto sostenendo che la transazione avrebbe rappresentato un “rischio significativo” per la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare del paese. Alföldi Tej è responsabile di quasi il 20% degli acquisti di latte alla fattoria in Ungheria, e il governo teme che una proprietà straniera possa portare a una diminuzione della produzione locale, con conseguente esportazione del latte crudo e un aumento dei prezzi per i consumatori ungheresi.

Questo intervento, abilitato da un quadro normativo di recente modifica che concede al governo diritti di prelazione nelle fusioni e acquisizioni estere, segnala un nuovo, più alto livello di rischio politico per gli investitori stranieri, in particolare in settori considerati “strategici”. L’azione non è una semplice regolamentazione, ma una dichiarazione esplicita che il governo non esiterà a intervenire per proteggere ciò che considera un bene nazionale fondamentale. La notizia che lo Stato sta valutando un’offerta per acquistare Alföldi Tej alle stesse condizioni stabilite per l’investitore straniero rafforza ulteriormente questa posizione. L’azione crea un precedente significativo, indicando che in futuro il rischio per un investimento in Ungheria non sarà solo economico, ma anche politico.

3. Innovazione, Investimenti e Sviluppi Aziendali: L’Economia a Due Velocità

Le notizie a livello microeconomico rivelano un’economia ungherese che si muove a due velocità, con grandi investimenti strategici che coesistono con le difficoltà delle imprese locali.

3.1 La Strategia di Innovazione “Top-Down”

In un’iniziativa volta a spingere l’Ungheria nel novero dei principali innovatori a livello globale, l’Ufficio Nazionale per la Ricerca, lo Sviluppo e l’Innovazione (NRDI) ha assegnato quasi 15 miliardi di fiorini in sovvenzioni a sei grandi aziende ungheresi, in collaborazione con università e istituti di ricerca. Questa iniziativa rientra nel Programma János Neumann, il cui obiettivo è rendere l’Ungheria uno dei primi 10 paesi innovatori al mondo entro il 2040.

I progetti finanziati sono altamente mirati e di grande rilevanza strategica:

Tabella 2: Progetti di Innovazione Chiave (Sovvenzione da 15 Miliardi di HUF)

AziendaPartner/iDescrizione del Progetto
Richter Gedeon Nyrt.Università e Istituti di RicercaSviluppo di terapie farmacologiche efficaci per malattie psichiatriche e ginecologiche.
MOL Nyrt.Università e Istituti di RicercaSviluppo di prodotti energetici e chimici basati su fonti rinnovabili e rifiuti.
3DHISTECH Kft.Università e Istituti di RicercaSviluppo di procedure diagnostiche e terapeutiche basate su Intelligenza Artificiale generativa.
GE HealthCare Kft.Università e Istituti di RicercaSviluppo di trattamenti per l’infertilità.
Mediso Kft.Università e Istituti di RicercaCreazione di una linea di prodotti teranostici che collegano diagnostica e terapia.
HM Elektronikai, Logisztikai és Vagyonkezelő Zrt.Università e Istituti di RicercaSviluppo di modelli basati su IA per la previsione di crisi geopolitiche e piattaforme di droni.

La selezione dei progetti finanziati rivela un approccio concentrato sull’innovazione “top-down”, dove lo stato investe in un numero ristretto di “campioni dell’innovazione” per creare un “effetto moltiplicatore” che spinga l’intero ecosistema R&D del paese. Questo approccio strategico mira a concentrare le risorse pubbliche in settori ad alto impatto, dalla farmaceutica alla difesa e all’intelligenza artificiale, delineando le priorità di crescita a lungo termine della nazione.

3.2 Notizie Aziendali e Punti Salienti per Settore

Le notizie economiche di oggi offrono un’istantanea dell’economia ungherese che opera a velocità diverse. Il settore finanziario ha registrato una performance eccezionale, con il settore bancario ungherese che ha concluso il 2024 con il profitto più alto di sempre e il settore assicurativo che ha raggiunto un record di profitti non visto da quattro anni. Questi profitti sono descritti come “profitti prima della tempesta,” suggerendo una consapevolezza dei rischi futuri.

Allo stesso tempo, il settore della piccola e media impresa (PMI) e il settore dei servizi affrontano notevoli venti contrari. Wang Qiang, proprietario di una popolare catena di ristoranti cinesi a Budapest, ha dichiarato che sta valutando la chiusura di una o due delle sue attività in autunno a causa dei costi crescenti, un’indicazione della lotta che affrontano le microimprese. In risposta, il governo ha annunciato un aumento del budget per un programma di supporto alle micro e piccole imprese, portandolo da 50 a 150 miliardi di fiorini.

Altri sviluppi includono la firma di un accordo di cooperazione tra la Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) e l’Autorità di Vigilanza delle Attività Regolamentate (SZTFH) per la supervisione di sostenibilità, gioco d’azzardo e cripto-asset. Questo accordo mira a migliorare l’efficienza della supervisione e incoraggiare un uso più sicuro degli asset crittografici, posizionando l’Ungheria per un futuro finanziario guidato dalla tecnologia.

4. Influenze Esterne e Contesto Geopolitico: Una Politica Economica Estera Pragmatica

Le decisioni economiche dell’Ungheria non sono prese in isolamento, ma sono profondamente influenzate da un contesto geopolitico complesso e da relazioni esterne tese.

4.1 Orientarsi tra le Tensioni Geopolitiche: USA, UE e Russia

La politica economica estera dell’Ungheria è definita da un forte pragmatismo e dal perseguimento di interessi nazionali. L’Ungheria, insieme alla Slovacchia, sta apertamente resistendo alle pressioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alle importazioni di energia russa fino a quando non saranno disponibili fonti alternative sufficienti. Il ministro Gergely Gulyás ha ribadito che il paese continuerà a bloccare qualsiasi iniziativa dell’UE che minacci la sicurezza dei suoi approvvigionamenti energetici, sottolineando la volontà di utilizzare il veto “quando va direttamente contro gli interessi ungheresi, come sugli acquisti di energia”. Questa posizione è una costante della politica ungherese e una componente fondamentale della sua strategia economica, che privilegia la sicurezza energetica rispetto all’allineamento con le posizioni dei suoi alleati.

Parallelamente, l’Ungheria deve fare i conti con gli effetti indiretti delle tensioni commerciali globali. Si prevede che i dazi più elevati imposti dagli Stati Uniti sui prodotti dell’UE avranno un impatto negativo sull’Ungheria attraverso i suoi principali partner commerciali, in particolare la Germania, che assorbe il 21% delle esportazioni ungheresi. La vulnerabilità dell’Ungheria al destino economico della Germania e della zona euro rimane un fattore di rischio cruciale per la sua ripresa, in quanto le nuove capacità produttive, specialmente nel settore automobilistico, richiederanno una forte domanda esterna per essere pienamente sfruttate.

4.2 I Fondi UE come Risorsa Strategica

Nonostante i frequenti attriti politici con Bruxelles, l’Ungheria rimane un beneficiario strategico dei fondi dell’Unione Europea. Le notizie odierne confermano che gli agricoltori ungheresi potranno beneficiare di “un enorme sostegno dell’UE” attraverso una completa revisione del sistema di pagamenti. Questa iniezione di capitale è un motore cruciale per lo sviluppo interno, e l’Egyensúly Intézet prevede che i fondi UE accelereranno la crescita nei prossimi anni.

Il rapporto dell’OCSE suggerisce che il miglioramento della regolamentazione in settori come l’energia e i servizi aziendali potrebbe aumentare la competitività e incoraggiare l’ingresso di nuove imprese. L’approvazione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM) da parte del Parlamento Europeo, con il periodo di transizione che si concluderà a fine 2025, è un altro esempio di come le normative dell’UE stiano influenzando il quadro operativo per le imprese ungheresi. Questi elementi dimostrano i limiti della dottrina della sovranità ungherese, poiché il paese deve ancora conformarsi alle normative dell’UE per accedere a questo capitale vitale.

5. Conclusioni e Prospettive Strategiche

Le notizie economiche in Ungheria al 17 settembre 2025 presentano un quadro complesso, definito da diverse forze interconnesse. Il governo sta attivamente perseguendo una strategia di intervento economico basata sulla “sovranità”, che si manifesta in politiche audaci come il blocco delle acquisizioni estere e la creazione di programmi di stimolo ad alto impatto. Questa strategia mira a proteggere le risorse nazionali, dirigere gli investimenti e alimentare la crescita attraverso la domanda interna e la fiducia dei consumatori.

Tuttavia, questo approccio si scontra con una realtà di sfide persistenti. Le proiezioni di crescita da parte di osservatori esterni rimangono tiepide, sottolineando la vulnerabilità dell’economia ungherese alla debolezza dei suoi partner commerciali e a fattori geopolitici globali. L’economia a due velocità, con settori finanziari e grandi aziende che prosperano mentre le piccole imprese lottano, crea disparità e incertezza. Il successo della strategia governativa dipenderà dalla sua capacità di gestire l’inflazione, mantenere la disciplina fiscale e garantire che lo slancio interno generato da programmi come “Otthon Start” possa effettivamente controbilanciare i venti contrari esterni. La situazione economica ungherese rimane un caso di studio cruciale per gli analisti, e la traiettoria per il resto del 2025 e il 2026 dipenderà dall’esito di questa audace scommessa.

Bibliografia

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2. Itt a friss előrejelzés: idén alig növekedhet a magyar gazdaság – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250603/itt-a-friss-elorejelzes-iden-alig-novekedhet-a-magyar-gazdasag-765557

3. Hungary and the IMF, https://www.imf.org/en/Countries/HUN

4. Hungary – World Bank Open Data, https://data.worldbank.org/country/hungary

5. Az Egyensúly Intézet gazdasági előrejelzése Magyarország számára, https://egyensulyintezet.hu/az-egyensuly-intezet-gazdasagi-elorejelzese-magyarorszag-szamara-2024-tel/

6. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, https://www.portfolio.hu/

7. Gazdaság – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag

8. A finishben módosul az Otthon Start Program néhány fontos eleme – Bankmonitor, https://bankmonitor.hu/mediatar/cikk/a-finishben-modosul-az-otthon-start-program-nehany-fontos-eleme/

9. Megjöttek az Otthon Start Program részletszabályai – 444, https://444.hu/2025/08/01/megjottek-az-otthon-start-program-reszletszabalyai

10. Hungary Blocks Sale of Local Dairy Company to Foreign Investor – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/industry/deals/hungary-blocks-sale-of-local-dairy-company-to-foreign-investor/

11. Hungary bans foreign takeover of dairy company citing supply safety concerns, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-DAIRY-M-A-GOVERNMENT-a30574f7-7dee-446f-a757-b0f860cb5665

12. Hungarian Firms and Universities Partner on Innovation With HUF 15 bln Support – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/hungarian-firms-and-universities-partner-on-innovation-with-huf-15-bln-support/

13. Six Hungarian large enterprises will develop innovative solutions with the support of nearly HUF 15 billion in cooperation with universities and research institutes, https://nkfih.gov.hu/english/press-releases/six-hungarian-large-enterprises-will-develop-innovative-solutions

14. Focus Area Innovation Support Programme – Interreg Central Europe, https://www.interreg-central.eu/wp-content/uploads/2024/02/Focus-Area-Innovation-Support-Programme_HU.pdf

15. vállalkozás – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/cimke/v%C3%A1llalkoz%C3%A1s

16. Central Bank, Regulated Activities Watchdog Sign Cooperation Agreement – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/central-bank-regulated-activities-watchdog-sign-cooperation-agreement/

17. Bloomberg News – Financial Post, https://financialpost.com/author/bloombergnp/ 1

8. Slovakia, Hungary Resist Trump’s Bid to Halt Russian Energy | Financial Post, https://financialpost.com/pmn/business-pmn/slovakia-resists-trump-pressure-to-quickly-halt-russian-energy

Rapporto Economico: Sintesi degli Sviluppi Ungheresi in Data 16 Settembre 2025

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Sintesi Esecutiva

Il 16 settembre 2025, il panorama economico ungherese è caratterizzato da una complessa interazione tra dinamiche interne e segnali geopolitici significativi. L’analisi odierna rivela un quadro di prosperità moderata e di una strategia di politica estera sempre più efficace. L’economia del lavoro continua a mostrare una crescita robusta, con i salari reali in aumento, sebbene a un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti. Questo rallentamento, in particolare nei settori privati e no-profit, suggerisce un potenziale punto di svolta.

Un evento di spicco di rilievo strategico e diplomatico è il completo ripristino dello status dell’Ungheria nel programma di esenzione dal visto (VWP) degli Stati Uniti, che segnala un tangibile disgelo nelle relazioni bilaterali e apre nuove opportunità per i viaggi d’affari e gli investimenti. In parallelo, la strategia del governo di attrazione degli investimenti da Est e Ovest sta dando i suoi frutti, come dimostrato dal successo del Chinese Client Advisory Desk di CBRE e dalla conferma dell’avvio della produzione della fabbrica BYD a Szeged, mentre un seminario sui franchising statunitensi indica un rinnovato interesse occidentale.

Tuttavia, sotto la superficie di questi dati macroeconomici positivi e dei progressi geopolitici, emergono segnali di cautela. Il florido mercato delle auto usate, dove i consumatori prediligono veicoli più vecchi ed economici, suggerisce una persistente ansia economica. Inoltre, un’analisi approfondita del divario retributivo di genere ungherese rivela una situazione anomala a livello europeo, che potrebbe portare a frizioni con l’Unione Europea in merito alla conformità alle nuove direttive.

PODCAST IN ITALIANO

Analisi Macroeconomica e del Mercato del Lavoro

I dati pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) offrono una visione dettagliata del mercato del lavoro ungherese a luglio 2025. Il salario lordo medio per i dipendenti a tempo pieno si è attestato a 693.700 fiorini ungheresi (HUF), con un aumento del 9,0% su base annua. In termini netti, il salario medio ha mostrato un incremento ancora più significativo, raggiungendo i 479.500 HUF, con un aumento del 9,4%. L’ufficio ha attribuito questa crescita superiore del salario netto all’incremento dell’agevolazione fiscale per le famiglie, introdotta il 1º luglio.

Nonostante questi dati positivi, che indicano un aumento del 4,9% dei salari reali rispetto all’inflazione dell’agosto (4,3%), l’analisi rivela un rallentamento nella dinamica salariale. Il tasso di crescita annuo è sceso dal 9,7% registrato a giugno. Questa moderazione è stata trainata principalmente da aumenti salariali più contenuti nei settori privati (8,7% a luglio rispetto al 9,7% di giugno) e no-profit (9,1% rispetto al 10,7%), mentre il settore pubblico ha visto un’accelerazione della crescita.

La crescita dei salari continua a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e a sostenere i consumi interni. Tuttavia, il rallentamento della dinamica salariale, specialmente nel settore privato, suggerisce che il forte slancio dei primi mesi dell’anno potrebbe essere in calo. Gli analisti hanno messo in guardia sul fatto che una crescita economica più lenta potrebbe moderare ulteriormente la dinamica salariale nella seconda metà dell’anno.

Per mettere il contesto salariale nella prospettiva più ampia, è utile considerare altri indicatori economici recenti. L’economia ungherese ha evitato la recessione tecnica con una crescita del PIL dello 0,2% nel secondo trimestre del 2025. Il settore edile ha dato un contributo positivo, con la produzione che è aumentata del 4,9% a luglio su base annua. La tabella seguente presenta un riepilogo di questi indicatori chiave.

IndicatoreValoreVariazione annuaVariazione rispetto a GiugnoFonte
Salario Lordo Medio (luglio 2025)HUF 693.700+9,0\%-1,5\%
Salario Netto Medio (luglio 2025)HUF 479.500+9,4\%-1,0\%
Salario Reale (luglio 2025)+4,9\%
Salario Lordo Mediano (luglio 2025)HUF 570.000+9,6\%
Produzione Edilizia (luglio 2025)+4,9\%+0,8\%
Crescita PIL (2º Trimestre 2025)+0,2\%

<br/> Tabella 1: Principali Indicatori Economici e del Lavoro Ungheresi (2º-3º trimestre 2025)

Relazioni Geopolitiche e Bilaterali

Una delle notizie più significative della giornata riguarda la piena riammissione dell’Ungheria nel programma di esenzione dal visto (VWP) degli Stati Uniti, annunciata dal Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS). Questa decisione rappresenta una svolta rispetto alle restrizioni imposte a partire dal 2023, che avevano ridotto la validità dell’ESTA (Electronic System for Travel Authorization) per i cittadini ungheresi a un anno e a un singolo ingresso, a causa di preoccupazioni sulla sicurezza sollevate dal processo di naturalizzazione semplificata del governo ungherese.

La dichiarazione del DHS ha sottolineato che la revoca delle restrizioni è una risposta alle misure adottate dal governo ungherese per migliorare le proprie misure di sicurezza. Il comunicato stampa ha esplicitamente collegato la decisione a una forte “partnership per la sicurezza” e a un impegno condiviso per la protezione delle frontiere, citando sia il primo ministro Orbán sia il presidente Trump. Il ripristino di una validità di due anni dell’ESTA, utilizzabile per più ingressi, a partire dal 30 settembre 2025, non è solo una questione di praticità di viaggio, ma assume un significato molto più ampio.

Questo sviluppo è un segnale politico e diplomatico potente. Mentre le relazioni tra i due paesi hanno affrontato tensioni su questioni come il commercio e l’energia , la decisione sul VWP indica un miglioramento tangibile delle relazioni sotto la nuova amministrazione statunitense. Il ripristino dell’ESTA facilita in modo diretto i viaggi d’affari e il turismo, creando un ambiente più favorevole per gli investimenti e le interazioni commerciali. Questo atto di “soft power” americano potrebbe aprire la strada a un aumento dell’attività economica bilaterale, nonostante le continue frizioni su altri fronti.

Sviluppi Aziendali e Settoriali

Il 16 settembre 2025 offre una visione chiara della strategia ungherese di attrazione degli investimenti, che si basa su una complessa e deliberata politica di bilanciamento tra Est e Ovest. La Budapest Business Journal (BBJ) ha riportato che CBRE Ungheria sta festeggiando il primo anniversario del suo Chinese Client Advisory Desk, un servizio dedicato a supportare le aziende cinesi che investono nel paese. In un solo anno, il desk ha gestito circa 50 richieste, dimostrando una forte domanda da parte delle aziende cinesi, in particolare nel settore della catena di approvvigionamento dei veicoli elettrici (EV). Questa attività si concretizza in progetti tangibili, come l’assistenza fornita a BYD, la cui fabbrica a Szeged è pronta ad avviare la produzione entro la fine del 2025.

Contemporaneamente, l’Ungheria sta riaccendendo l’interesse da parte delle aziende occidentali. Il U.S. Commercial Service, in collaborazione con la Hungarian Franchise Association, ha tenuto un seminario esclusivo a Budapest per presentare marchi statunitensi, come The Wendy’s Company, agli imprenditori e investitori ungheresi. L’organizzazione di questo evento nella stessa giornata in cui il DHS annunciava il ripristino del VWP, sottolinea un coordinamento strategico che mira a dimostrare che l’Ungheria è aperta agli investimenti da ogni direzione. La coesistenza di questi due percorsi di investimento, uno che si consolida con l’Est e l’altro che si rinnova con l’Ovest, è un elemento distintivo e complesso della politica economica ungherese.

Nonostante i dati positivi sul mercato del lavoro, il comportamento dei consumatori ungheresi rivela una certa cautela. L’analisi del mercato delle auto usate mostra una forte domanda, con le vendite che hanno superato il record di 909.000 veicoli nel 2024. Tuttavia, questa domanda è trainata dalla sensibilità ai prezzi e da un basso sentiment dei consumatori, che li spinge a preferire modelli più vecchi (in media 16 anni) e più convenienti. Questo paradosso indica che, nonostante l’aumento dei salari reali, una parte della popolazione rimane prudente nelle proprie decisioni di spesa, prediligendo la convenienza rispetto all’acquisto di nuovi veicoli, che sono più costosi.

Altri sviluppi microeconomici includono l’annuncio da parte dell’Associazione Ungherese delle Compagnie di Assicurazione (Mabisz) che i risarcimenti per i danni da tempesta ammontano a oltre 13 miliardi di HUF tra maggio e agosto, a dimostrazione del significativo impatto economico degli eventi meteorologici estremi. Il settore dei servizi finanziari sta affrontando proattivamente queste sfide, come dimostra la 10ª conferenza annuale Portfolio–EOS “Trends in Receivables Management” che si sta tenendo oggi.

La tabella seguente riassume i principali sviluppi aziendali e settoriali della giornata.

Sviluppo Aziendale/SettorialeDettagli PrincipaliFonte
Anniversario CBRE UngheriaIl Chinese Client Advisory Desk celebra un anno di successi, gestendo ~50 richieste e focalizzandosi sulla catena di approvvigionamento dei veicoli elettrici.
Seminario USA sui FranchisingIl U.S. Commercial Service tiene un seminario a Budapest per lanciare marchi statunitensi, come Wendy’s, sul mercato ungherese.
Produzione BYD a SzegedConfermato che lo stabilimento BYD a Szeged avvierà la produzione entro la fine del 2025.
Mercato delle Auto UsateForte domanda, ma acquirenti cauti che preferiscono veicoli più vecchi ed economici.
Indennizzi AssicurativiLe compagnie di assicurazione ungheresi hanno liquidato o accantonato oltre 13 miliardi di HUF per danni da tempesta.

<br/> Tabella 2: Sviluppi Aziendali e Settoriali Notabili del 16 Settembre 2025

Dinamiche Sociali e del Mercato del Lavoro

Un’analisi dettagliata del divario retributivo di genere in Ungheria rivela una questione strutturale significativa che contraddice i trend prevalenti nel resto dell’Unione Europea. Secondo un rapporto del quotidiano italiano Il Sole 24 Ore, il divario retributivo di genere in Ungheria per il gruppo di età 45-54 anni è del 20,1%. Mentre il divario è un problema diffuso a livello globale, i dati Eurostat del 2023 mostrano che l’Ungheria si distingue dalla maggior parte degli altri stati membri dell’UE.

Contrariamente alla tendenza comune, che vede un divario retributivo più elevato nel settore privato, in Ungheria è il settore pubblico che presenta una disparità più marcata. Nel 2023, il divario retributivo di genere nel settore pubblico ungherese era del 19,7%, un valore significativamente più alto rispetto al settore privato, dove il divario è inferiore, e un’anomalia nel contesto europeo. Questa peculiarità suggerisce che il problema risiede in gran parte nelle strutture retributive del governo, dove la trasparenza e l’equità, che in genere caratterizzano le griglie salariali pubbliche in altri paesi, non hanno ancora risolto la disparità.

Inoltre, il rapporto menziona le prossime scadenze della Direttiva sulla trasparenza retributiva dell’UE. L’Ungheria è obbligata a recepire le disposizioni della direttiva entro il 7 giugno 2026. A partire dal 2027, le aziende con almeno 150 dipendenti dovranno presentare la loro prima relazione sul divario retributivo di genere. Se il divario retributivo medio è superiore al 5% per una data categoria di lavoratori e non è giustificato da fattori oggettivi e neutri dal punto di vista del genere, le aziende saranno obbligate a condurre una valutazione congiunta della retribuzione. A metà del 2025, l’Ungheria non aveva ancora pubblicato una bozza di legislazione per il recepimento di questa direttiva , un segnale che il percorso di attuazione potrebbe essere politicamente sensibile e complesso, dato che richiederebbe una riforma sostanziale delle strutture salariali, in particolare nel settore pubblico.

Eventi Finanziari e di Settore

Sul fronte finanziario e industriale, si sta svolgendo la 10ª edizione della conferenza “Trends in Receivables Management 2025” (Tendenze nella gestione dei crediti 2025), organizzata congiuntamente da Portfolio ed EOS. L’evento si concentra su argomenti quali la gestione del debito, le strategie per migliorare l’efficienza e l’integrazione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati nel settore finanziario.

L’esistenza stessa di una conferenza incentrata sulla gestione dei crediti e sulla riscossione dei debiti in questo momento economico, sottolinea le sfide che le imprese ungheresi devono affrontare. Essa suggerisce che, nonostante i dati macroeconomici positivi e la crescita dei salari, le aziende rimangono prudenti riguardo al rischio di insolvenza e ai ritardi nei pagamenti. L’enfasi sull’automazione e sull’uso dell’intelligenza artificiale per il monitoraggio dei flussi di cassa e la valutazione del rischio di credito indica un settore proattivo, intento a mitigare le incertezze e a ottimizzare i margini in un contesto economico complesso. Le implicazioni a lungo termine di questa conferenza potranno essere pienamente valutate solo dopo la pubblicazione dei suoi esiti.

Sintesi e Prospettive

La giornata del 16 settembre 2025 dipinge un quadro dell’economia ungherese che non è una semplice somma di notizie, ma una complessa interazione di forze macroeconomiche, geopolitiche e microeconomiche. La prosperità è innegabile: i salari reali continuano a crescere, sostenendo il potere d’acquisto delle famiglie, e il paese sta attirando investimenti strategici di alto profilo sia dall’Oriente che dall’Occidente. Il ripristino del programma di esenzione dal visto da parte degli Stati Uniti è una tangibile convalida della politica di bilanciamento dell’Ungheria, offrendo un segnale di distensione diplomatica che ha chiare implicazioni economiche e commerciali. La conferma dell’avvio della produzione dello stabilimento di BYD a Szeged e il successo del Chinese Client Advisory Desk di CBRE dimostrano che la strategia di attrazione degli investimenti dall’Asia sta dando i suoi frutti e posiziona l’Ungheria come un importante hub europeo per i veicoli elettrici.

Tuttavia, il rapporto evidenzia una sottile ma significativa moderazione. La crescita dei salari sta rallentando, soprattutto nel settore privato, e il comportamento dei consumatori rimane cauto, come evidenziato dalla preferenza per auto usate più economiche. Questo dimostra una disconnessione tra il successo delle politiche macroeconomiche e il sentiment di fondo dei consumatori, suggerendo che l’ansia economica rimane un fattore prevalente. Inoltre, la dinamica del divario retributivo di genere nel settore pubblico rappresenta una sfida strutturale unica e potenzialmente difficile da risolvere, che richiederà l’attenzione politica e potrebbe generare ulteriori discussioni con l’Unione Europea.

Per la seconda metà del 2025, la traiettoria dell’economia ungherese sarà definita dalla capacità del governo di mantenere questo delicato equilibrio geopolitico, dalla resilienza dei consumi interni di fronte al rallentamento della crescita salariale e dalla risposta alle sfide strutturali interne, come la riduzione del divario retributivo di genere. Se l’Ungheria continuerà a implementare con successo la sua duplice strategia di investimento e a gestire le pressioni economiche interne, potrà consolidare la sua posizione come un punto di snodo fondamentale nell’economia globale, offrendo opportunità sia ai partner orientali che a quelli occidentali.

Bibliografia

1. Hungary’s Average Gross Earnings Rise 9% in July, Real Wages Up 4.9% – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-average-gross-earnings-rise-9-in-july-real-wages-up-4-9/

2. KSH: the gross average salary was 693700 forints, 9.0 percent higher than a year earlier., https://trademagazin.hu/en/ksh-a-brutto-atlagkereset-693-700-forint-volt-90-szazalekkal-meghaladta-az-egy-evvel-korabbit/

3. KSH: 693 700 forint volt a júliusi bruttó átlagkereset, https://magyarjelen.hu/gazdasag/27265-ksh-693-700-forint-volt-a-juliusi-brutto-atlagkereset

4. Hungary Gross Wage Growth Slows in July – Trading Economics, https://tradingeconomics.com/hungary/wage-growth/news/485502

5. A bruttó átlagkereset 704 400 forint volt, 9,7%-kal meghaladta az egy évvel korábbit – KSH, https://www.ksh.hu/gyorstajekoztatok/ker/ker2506.html

6. Salari Lordi Medi in Ungheria | 1998-2025 Dati – IT | TRADINGECONOMICS.COM, https://it.tradingeconomics.com/hungary/wages

7. Le news del 2 settembre 2025 – YouTube, https://www.youtube.com/watch?v=Bk3C7m0CJb8

8. Budapest Business Journal: BBJ, https://bbj.hu/

9. DHS Removes Restrictions on Hungary’s Designation in the Visa …, https://www.dhs.gov/news/2025/09/16/dhs-removes-restrictions-hungarys-designation-visa-waiver-program

10. U.S. fully restores Hungary’s status in visa waiver program — TradingView News, https://www.tradingview.com/news/reuters.com,2025:newsml_L2N3V30GE:0-u-s-fully-restores-hungary-s-status-in-visa-waiver-program/

11. Visa Waiver Program – U.S. Embassy in Hungary, https://hu.usembassy.gov/visas/visa-waiver-program/

12. Reduction of ESTA Validity – U.S. Embassy in Hungary, https://hu.usembassy.gov/news-reduction-of-esta-validity/

13. CBRE Hungary’s Chinese Client Advisory Desk Marks 1st Year With Strong Results, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/cbre-hungarys-chinese-client-advisory-desk-marks-1st-year-with-strong-results/

14. BYD all’IAA Mobility 2025: debutta la SEAL 6 DM-i Touring – Inforicambi, https://www.inforicambi.it/automotive/byd-iaa-mobility-2025-seal6-dolphin-surf_1496527.html

15. U.S. Franchise Seminar For Hungarians – U.S. Embassy in Hungary, https://hu.usembassy.gov/news-u-s-franchise-seminar-for-hungarians/

16. Insights on the Hungarian used car market in 2025 | Arval Trading, https://www.arvaltrading.com/insights-on-the-hungarian-used-car-market-in-2025

17. Conference – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/en/events

18. Retribuzione: le donne pagate meno, anche se laureate in Stem – ilSole24ORE – Alley Oop, https://alleyoop.ilsole24ore.com/2025/09/16/laureate-pagate-meno/

19. Gender pay gap statistics Statistics Explained – European Commission, https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/SEPDF/cache/6776.pdf

20. Hungary Pay Transparency Reporting Law Guide – Trusaic, https://trusaic.com/resources/global-pay-transparency-center/hungary/

21. Hungary Gender Pay Gap Reporting: What You Need to Know – Syndio, https://synd.io/global-pay-gap-reporting-guides/hungary/

22. Accounts Receivable Trends to Watch in 2025: What’s Changing? – NCRi, https://ncri.com/accounts-receivable-trends-to-watch-in-2025-whats-changing/

Rapporto Economico sulla Situazione in Ungheria: Sintesi e Analisi del 15 Settembre 2025

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Sommario Esecutivo: Navigare le Contradizioni nell’Economia Ungherese

Il 15 settembre 2025, il panorama economico ungherese ha offerto un quadro complesso e spesso contraddittorio. Mentre il Fiorino ha messo in atto un’impressionante ripresa, raggiungendo massimi pluriennali, l’indice della Borsa di Budapest (BUX) ha chiuso in ribasso, un dato in controtendenza rispetto alla maggior parte dei mercati europei. I dati sull’edilizia hanno mostrato una crescita positiva per la produzione di luglio, ma un’analisi più approfondita sui nuovi contratti rivela un crollo drammatico dell’attività futura. A livello politico, è emersa una netta divergenza tra la visione ottimistica del governo sugli investimenti e la valutazione più critica della Banca Nazionale Ungherese (MNB) riguardo alla stagnazione economica della nazione. Questo rapporto sintetizza questi dati disparati per fornire un’analisi completa degli eventi del giorno, rivelando un tema centrale di fondamentale divergenza tra indicatori superficiali e realtà sottostanti.

PODCAST IN ITALIANO

I. Il Contesto Economico Generale: Un Racconto di Due Narrazioni

L’analisi dell’attuale situazione economica ungherese deve necessariamente partire da un quadro macroeconomico più ampio, che serve a temperare i singoli dati del giorno. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la ripresa del paese ha subito un arresto. Dopo una ripresa iniziale all’inizio del 2024, lo slancio si è perso nella seconda metà dell’anno, portando a una contrazione della produzione nel primo trimestre del 2025. Parallelamente, l’inflazione ha riaccelerato nel quarto trimestre del 2024 e rimane al di sopra della fascia di tolleranza di un punto percentuale rispetto all’obiettivo del 3%. Questo contesto, caratterizzato da uno stallo della ripresa, un’inflazione persistente e rigidità strutturali, costituisce la base oggettiva per l’interpretazione di qualsiasi dato economico.

In questo contesto, la giornata del 15 settembre è stata segnata da un esplicito e notevole disaccordo pubblico tra due figure economiche di spicco. Da un lato, il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, ha promosso una narrazione di successo e resilienza. Parlando in occasione dell’annuncio di un nuovo investimento, ha dichiarato che il paese gestisce il sistema di supporto agli investimenti di maggior successo in Europa, riuscendo ad attrarre progetti per un valore superiore a 10 miliardi di euro sia nel 2023 che nel 2024, nonostante quelle che ha definito le “politiche fallite dell’Europa”. A sostegno della sua tesi, ha citato il caso specifico di Aero Space Power, un’azienda ungherese che ha annunciato un progetto di espansione da oltre 2 miliardi di fiorini (HUF) nel suo stabilimento di Kisvárda, con un supporto statale di 500 milioni di fiorini. L’azienda, specializzata in soluzioni di manutenzione e riparazione (MRO) per i settori dell’aviazione e dell’energia, vanta certificazioni internazionali da parte di autorità aeronautiche statunitensi, europee e cinesi, evidenziando il suo status di impresa tecnologica specializzata. Il messaggio del ministro è coerente con la più ampia strategia di “neutralità economica” del governo, che cerca di posizionare l’Ungheria come punto d’incontro tra le imprese orientali e occidentali.

Dall’altro lato, la valutazione del Presidente della Banca Nazionale Ungherese (MNB) ed ex Ministro delle Finanze, Mihály Varga, ha dipinto un quadro nettamente più cupo. Varga ha notato che il Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese si è contratto in sette degli ultimi dodici trimestri, una situazione che, nel periodo post-cambiamento di regime, si era verificata solo durante la crisi del 2009. Ha identificato la causa principale di questa stagnazione non in fattori esterni, ma nella “mancanza di investimenti”. Questo conflitto non è una semplice differenza di opinioni, ma una profonda divergenza tra obiettivi e metriche. Il ministro Szijjártó si concentra su progetti specifici e di alto profilo per costruire una narrazione politica di successo e sicurezza nazionale. Il presidente Varga, invece, utilizza dati macroeconomici aggregati e a lungo termine per fornire una valutazione più realistica, una funzione essenziale per un’istituzione che si occupa di stabilità economica.

II. Mercati Finanziari: Segnali Contraddittori e Driver Esterni

La giornata del 15 settembre ha mostrato una palese discrepanza tra le prestazioni del mercato azionario e quelle del mercato dei cambi, suggerendo che le forze trainanti per ciascun mercato sono di natura diversa.

Il Fiorino ungherese ha vissuto una giornata di notevole rafforzamento. La valuta ha superato la soglia di 390 contro l’euro, scendendo a 389,25 EUR/HUF nel tardo pomeriggio. Ancora più significativo, si è rafforzato contro il dollaro, raggiungendo il livello più alto da febbraio 2022. Questo rally ha portato il tasso di cambio USD/HUF a 331,1, un livello che non si vedeva da oltre tre anni e mezzo. L’analisi di questo movimento suggerisce che l’apprezzamento del Fiorino non sia un riflesso diretto di una fondamentale ripresa economica interna, ma piuttosto il risultato di fattori esterni. La valuta ungherese ha ricevuto una spinta da un indebolimento generalizzato del dollaro USA, alimentato dall’attesa di un imminente taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. L’andamento del Fiorino, quindi, è il risultato di uno spostamento globale della politica monetaria, che ha un impatto positivo indiretto sulla valuta, non un sintomo di una salute economica ungherese intrinseca.

In netto contrasto, l’indice della Borsa di Budapest (BUX) ha chiuso la giornata in ribasso, registrando un calo dello 0,79%. Questo è particolarmente significativo in quanto la maggior parte delle borse europee ha registrato guadagni nello stesso giorno. L’analisi dei componenti dell’indice rivela un quadro misto, ma complessivamente negativo. Titoli di punta come OTP Bank, MOL e Richter hanno tutti chiuso in ribasso, con OTP e 4iG che hanno registrato le perdite maggiori. Ciò suggerisce che, a livello aggregato, il mercato nutre una mancanza di fiducia generalizzata nel percorso economico del paese.

Le uniche eccezioni a questa tendenza al ribasso sono state alcune azioni specifiche che hanno goduto di guadagni significativi, come VVT (+4,67%) e Rába (+4,37%). La ripresa di Rába è direttamente collegata alla notizia dell’acquisizione di una partecipazione di maggioranza da parte di 4iG, un evento che ha scatenato un rally già nella settimana precedente. I guadagni in questi singoli titoli, guidati da notizie idiosincratiche, non indicano una salute sistemica, ma piuttosto opportunità specifiche guidate da M&A. La divergenza tra un Fiorino in forte crescita (guidato dall’esterno) e un mercato azionario in calo (che riflette il sentiment interno) sottolinea ulteriormente lo scisma tra la percezione superficiale e la realtà sottostante dell’economia ungherese.

IndicatoreValore di Chiusura (15/09/2025)Variazione Giornaliera %
Indice BUX100.399,49-0,79%
EUR/HUF389,25-0,24% (approx)
USD/HUF331,18-0,3% (approx)
Azioni OTP28.850-1,2%
Azioni MOL2.832-0,63%
Azioni RÁBA2.390+4,37%

III. Analisi Settoriale Approfondita: Il Settore delle Costruzioni – Un Avvertimento dal Futuro

I dati pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) sul settore delle costruzioni ungheresi per il mese di luglio 2025 forniscono un esempio paradigmatico della discrepanza tra indicatori passati e indicatori futuri. La cifra principale mostra un dato apparentemente positivo: la produzione nel settore delle costruzioni è aumentata del 4,9% su base annua a luglio e dello 0,8% rispetto a giugno. All’interno del settore, la costruzione di edifici ha registrato un aumento del 5,7%, mentre l’ingegneria civile è cresciuta del 4,7%. Per i primi sette mesi del 2025, la produzione complessiva del settore delle costruzioni è aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tuttavia, queste cifre rappresentano un indicatore in ritardo, che riflette l’adempimento di contratti più vecchi e in corso. L’indicatore anticipatore, che segnala l’attività futura, racconta una storia molto diversa. Il volume dei nuovi contratti firmati a luglio è crollato del 48,9% rispetto alla “base eccezionalmente alta” di luglio 2024. Questo calo è stato guidato da un crollo massiccio dei contratti per lavori di ingegneria civile, che sono diminuiti del 66,3%. Anche le attività di costruzione specializzate, che hanno il peso maggiore nel settore, sono diminuite del 15,4%. Alla fine di luglio, lo stock di contratti delle imprese di costruzione era solo dell’1,9% superiore rispetto a un anno prima, con un calo del 9,7% per i contratti di costruzione di edifici e un aumento del 9,3% per i contratti di ingegneria civile. Il divario tra l’aumento della produzione a luglio e il crollo dei nuovi contratti suggerisce che il settore si sta muovendo verso un probabile rallentamento significativo nei prossimi mesi. Questa divergenza fornisce una prova tangibile a sostegno della preoccupazione del Presidente Varga per una “mancanza di investimenti”, smentendo implicitamente la narrazione di una continua crescita alimentata dai progetti governativi.

IndicatoreVariazione Anno su Anno a Luglio 2025Dettaglio
Produzione totale+4,9%Costruzione edifici: +5,7%; Ingegneria civile: +4,7%
Nuovi contratti firmati-48,9%Contratti per edifici: +16,5%; Lavori di ingegneria civile: -66,3%
Stock di contratti+1,9%Contratti per edifici: -9,7%; Ingegneria civile: +9,3%

IV. Realtà Socio-Economiche: Il Costo Umano della Stagnazione

A completare il quadro economico, i dati di Eurostat offrono una prospettiva cruciale sui costi sociali dello stallo economico. Mentre il sito di notizie Portfolio.hu ha riportato un dato del 9,3% per l’Ungheria nel 2024 per la grave deprivazione materiale e sociale, i dati più dettagliati di Eurostat indicano un trend più preoccupante nel periodo precedente. Il tasso di grave deprivazione materiale e sociale in Ungheria è stato del 10,4% nel 2023, segnando un aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2022. Questo dato colloca l’Ungheria al quarto posto tra i paesi dell’UE con i tassi più alti, dopo Romania (19,8%), Bulgaria (18,0%) e Grecia (13,5%). Sebbene la situazione ungherese sia migliore rispetto ai suoi vicini a sud-est, rimane nettamente peggiore di quella dei paesi a ovest come la Slovenia (1,8%) o la Croazia (2,0%).

L’analisi di Eurostat ha inoltre evidenziato significative disparità regionali all’interno dell’Ungheria, che ha mostrato una delle maggiori differenze inter-regionali nei tassi di deprivazione grave, con una variazione di 16,9 punti percentuali tra le regioni. Questo dato fornisce un potente contrappunto alla narrazione di successo del governo. Un aumento della grave deprivazione materiale e sociale suggerisce che anche se alcuni investimenti specifici vengono assicurati, i loro benefici economici non sono distribuiti in modo uniforme a tutta la popolazione. Per una parte significativa dei cittadini, le condizioni di vita non stanno migliorando, una realtà che gli indicatori aggregati come il PIL o le performance del mercato azionario non riescono a catturare pienamente. Questa realtà sociale pone una sfida diretta alla narrativa di un’economia ungherese in piena espansione.

Tassi di Grave Deprivazione Materiale e Sociale (2023)Valore (%)Variazione Anno su Anno (2022-2023)
Ungheria10,4%+1,3 p.p.
UE (media)6,8%+0,1 p.p.
Romania19,8%-4,5 p.p.
Bulgaria18,0%-0,9 p.p.
Slovenia1,8%Dati non forniti
Croazia2,0%Dati non forniti

V. Sintesi e Prospettive Future

L’analisi dei dati economici del 15 settembre 2025 rivela un quadro unificato da un tema centrale: la contraddizione. L’economia ungherese non presenta un percorso coerente e univoco, ma piuttosto una serie di divergenze che confondono gli osservatori e pongono seri interrogativi sul suo stato fondamentale.

La forza del Fiorino è un fenomeno trainato dall’esterno, in gran parte scollegato dalla salute economica interna. Il calo della Borsa di Budapest, in controtendenza rispetto ai mercati europei, suggerisce una mancanza di fiducia generalizzata degli investitori, che non viene compensata dai guadagni specifici di pochi titoli. I dati sulla produzione nel settore delle costruzioni, sebbene positivi, sono un’illusione che maschera un crollo catastrofico nella pipeline dei nuovi contratti, presagendo una contrazione futura. Infine, la narrazione politica di successo e crescita è in conflitto con la valutazione critica della banca centrale e, cosa più importante, con i dati che mostrano un peggioramento delle condizioni di vita per una parte della popolazione.

Per comprendere dove si sta dirigendo l’economia ungherese, l’attenzione dovrebbe spostarsi da indicatori superficiali a quelli che offrono una visione più chiara dei suoi fondamentali. Occorre monitorare attentamente:

  • La performance del Fiorino: La sua forza è sostenibile senza un sostegno economico interno? Un indebolimento del dollaro non potrà sostenere indefinitamente la valuta.
  • I futuri dati sugli investimenti: Le statistiche ufficiali confermeranno la visione ottimistica del governo o la valutazione pessimistica della Banca Nazionale Ungherese?
  • Il settore delle costruzioni: Il crollo dei nuovi contratti si tradurrà in un visibile e prolungato calo della produzione nei prossimi mesi?
  • La politica monetaria: La banca centrale ungherese interverrà per affrontare la persistente inflazione e la stagnazione, influenzando potenzialmente sia il fiorino che il mercato azionario?

Queste contraddizioni non sono semplici anomalie, ma riflettono sfide strutturali che l’economia ungherese dovrà affrontare per garantire una crescita sostenuta e inclusiva. Il percorso futuro del paese dipenderà dalla capacità dei suoi leader di allineare la retorica politica con le realtà macroeconomiche e sociali, in modo da poter attuare politiche a lungo termine che vadano oltre i guadagni di breve termine.

Bibliografia

1. Hungary: 2025 Article IV Consultation-Press Release; Staff Report; and Statement by the Executive Director for Hungary – International Monetary Fund (IMF), https://www.imf.org/en/Publications/CR/Issues/2025/08/29/Hungary-2025-Article-IV-Consultation-Press-Release-Staff-Report-and-Statement-by-the-570029

2. Káosz a magyar vezetésben a beruházások értékelésében – Piac&Profit, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/kaosz-a-magyar-vezetesben-a-beruhazasok-ertekeleseben.html

3. Minister Szijjártó: Government shields Hungarian economy from Europe’s failed policies, https://abouthungary.hu/news-in-brief/minister-szijjarto-government-shields-hungarian-economy-from-europes-failed-policies

4. tasp.aero, https://tasp.aero/

5. Aero Space Power Kft – MRO Americas 2026, https://exhibitor.mroamericas.aviationweek.com/am26/Public/eBooth.aspx?IndexInList=38&FromPage=Exhibitors.aspx&ParentBoothID=&ListByBooth=true&BoothID=1643907&Nav=False

6. Hungary | General Debate – the United Nations, https://gadebate.un.org/en/79/hungary

7. Nincs megállás, három és féléves csúcsra rakétázott a forint – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/deviza/20250915/nincs-megallas-harom-es-feleves-csucsra-raketazott-a-forint-786172

8. Budapest Stock Exchange, https://bse.hu/

9. Durva fordulat a magyar tőzsdén – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250915/durva-fordulat-a-magyar-tozsden-786148

10. Hungary Stock Market (BUX) – Quote – Chart – Historical Data – News | Trading Economics, https://tradingeconomics.com/hungary/stock-market

11. Hungary’s Construction Output Rises 4.9% Year-on-year in July – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/real-estate/construction/hungarys-construction-output-rises-4-9-in-july/

12. Construction – KSH, https://www.ksh.hu/en/first-releases/epi/eepi2507.html

13. Románia az EU legszegényebb országa, de mi a helyzet Magyarországgal? – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250915/romania-az-eu-legszegenyebb-orszaga-de-mi-a-helyzet-magyarorszaggal-786330

14. Living conditions in Europe – material deprivation and economic strain – Statistics Explained – Eurostat – European Commission, https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Living_conditions_in_Europe_-_material_deprivation_and_economic_strain

Rapporto sull’Economia Ungherese: Panoramica e Analisi al 12 Settembre 2025

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Riepilogo Esecutivo: L’Economia Ungherese in un Delicato Equilibrio

Al 12 settembre 2025, l’economia ungherese si presenta con un quadro complesso e dualistico. Da un lato, i principali indicatori interni, in particolare la forza del mercato del lavoro e la resilienza dei consumi, mostrano un dinamismo notevole. Le politiche governative, come il nuovo e di successo programma di sostegno abitativo “Otthon Start,” hanno agito da catalizzatori per settori specifici, dimostrando la capacità di stimolare la domanda interna. Dall’altro lato, il panorama macroeconomico rimane vulnerabile, gravato da un’inflazione persistente al di sopra degli obiettivi della Banca Centrale, da un elevato deficit di bilancio e da una significativa esposizione a shock esterni, in particolare la recessione del suo principale partner commerciale, la Germania.

Questa dualità è la caratteristica distintiva del momento economico attuale in Ungheria, in cui i successi di breve termine e a livello settoriale coesistono con sfide strutturali a lungo termine. La ripresa, sebbene abbia evitato ufficialmente la recessione tecnica, è debole e il percorso futuro è incerto, dipendente dalla capacità dell’economia di far fronte alle pressioni inflazionistiche e alle dinamiche geopolitiche ed economiche globali in evoluzione.

PODCAST IN ITALIANO


1. Panoramica Macroeconomica: Una Ripresa Incerta con Traiettorie Discordanti

1.1. Crescita del PIL: Previsioni Divergenti in un Contesto di Ripresa Debole

L’economia ungherese ha evitato per poco una recessione tecnica nel secondo trimestre del 2025, registrando una crescita dello 0,1% dopo una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre.1 Tuttavia, questa ripresa è caratterizzata da una debolezza intrinseca, evidenziata dal calo della produzione industriale.1

Le proiezioni per la crescita annuale del prodotto interno lordo (PIL) nel 2025 sono estremamente variegate, riflettendo una profonda incertezza tra gli analisti. Le stime ufficiali indicano un aumento di circa l’1%, un dato considerato ben al di sotto degli obiettivi iniziali del governo.3 La Commissione Europea e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) offrono proiezioni diverse, rispettivamente dello 0,8% e dell’1,4%.4 Il governatore della Banca Centrale Ungherese (MNB), d’altro canto, ha espresso una previsione più ottimistica, collocando la crescita in un intervallo tra l’1,9% e il 2,9%.6

Questa marcata discrepanza tra le previsioni non è una semplice variazione statistica, ma piuttosto un segnale che i diversi istituti di analisi attribuiscono un peso differente ai fattori che influenzano l’economia ungherese. Le previsioni più caute (UE, FMI) probabilmente considerano in modo più significativo i fattori esterni, in particolare la recessione in Germania, un partner commerciale vitale per l’Ungheria.6 Al contrario, la stima più ottimistica della MNB potrebbe riflettere una maggiore fiducia nell’efficacia degli stimoli fiscali e dei programmi governativi per la promozione della domanda interna. Tale divergenza sottolinea il dibattito fondamentale in corso sull’Ungheria: la forza interna può compensare gli ingenti freni esterni?

1.2. Inflazione e Politica Monetaria: La Posizione Ferma della Banca Centrale

Nonostante la riduzione rispetto ai picchi massimi, l’inflazione in Ungheria si attesta ancora tra il 4% e il 4,5% 3, superando costantemente l’obiettivo di stabilità dei prezzi del 3% fissato dalla MNB.7 Le previsioni dell’FMI per l’inflazione media al consumo nel 2025 sono ancora più elevate, al 4,9%.5

Di fronte a queste pressioni, la Banca Nazionale Ungherese ha mantenuto il suo tasso base invariato al 6,5% per l’undicesimo mese consecutivo, confermando il tasso più alto tra i paesi dell’Unione Europea.3 Questa decisione riflette una politica monetaria prudente, intesa a contenere le aspettative di inflazione e a stabilizzare il fiorino. Tuttavia, un’analisi approfondita evidenzia un conflitto di fondo tra la stretta monetaria della MNB e la politica fiscale espansiva del governo. I tagli fiscali, l’aumento dei salari e i programmi di stimolo come il “Otthon Start” 8 sono progettati per aumentare i consumi e sostenere la crescita, ma questa dinamica a sua volta alimenta le pressioni inflazionistiche. La Commissione Europea ha osservato che la trasmissione della politica monetaria all’economia reale “è stata indebolita dagli interventi del governo” 10, confermando che l’azione fiscale e monetaria operano in direzioni opposte, rendendo il contenimento dell’inflazione un compito più arduo.

1.3. Salute Fiscale: La Sfida del Debito e del Deficit

I conti pubblici ungheresi continuano a destare preoccupazione. Sebbene il deficit di bilancio si sia ridotto dal 6,7% del PIL nel 2023 al 4,9% nel 2024, le proiezioni indicano che rimarrà elevato, al 4,6% nel 2025.4 Di pari passo, il debito pubblico lordo è previsto in aumento al 74,5% del PIL nel 2025 4, in parte a causa degli ingenti pagamenti di interessi maturati negli anni precedenti.4

Il governo ha tentato di affrontare queste sfide con misure fiscali annunciate nel bilancio 2025, tra cui un aumento delle imposte sulle transazioni finanziarie e una tassa sugli extraprofitti delle banche.10 L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha già peggiorato le sue prospettive sull’Ungheria, affermando che il governo sta “giocando con la salute dell’economia”.2 Questo approccio ha generato attriti con il settore finanziario, con le principali banche (OTP, Erste, K+H e Raiffeisen) che hanno presentato un ricorso costituzionale contro una decisione governativa.11 Ciò illustra chiaramente come le pressioni fiscali stiano generando conflitti intersettoriali e compromettendo la fiducia degli investitori.


2. Il Motore della Domanda Interna: Dinamiche del Mercato del Lavoro e dei Consumi

2.1. Un Mercato del Lavoro Robusto: Pilastro di Stabilità Economica

Un aspetto notevole del panorama economico ungherese è la forza del suo mercato del lavoro. L’occupazione si mantiene su livelli record, con 4,7 milioni di persone al lavoro, e il tasso di disoccupazione rimane stabile intorno al 4,3%.3 Questo dato contrasta nettamente con la debolezza della crescita complessiva del PIL.

La robustezza del mercato del lavoro, alimentata anche dal ruolo delle piccole e medie imprese 12, funge da ammortizzatore contro le incertezze macroeconomiche. La stabilità occupazionale non solo contribuisce a mantenere la coesione sociale, ma è anche il prerequisito per un aumento dei consumi, che resta il principale motore della ripresa economica.

2.2. Crescita Salariale e Spesa dei Consumatori: Il Carburante della Crescita

La retribuzione lorda media in Ungheria ha superato i 700.000 fiorini, equivalenti a circa 1.700 euro, con una crescita vicina al 10% rispetto all’anno precedente.3 Questo significativo incremento dei salari ha un impatto diretto sui consumi, che la Commissione Europea ha identificato come il “principale motore di crescita” per il 2025.4

Tuttavia, l’elevata dipendenza della crescita economica dai consumi interni costituisce un “pilastro fragile e vulnerabile a shock esterni”.7 In particolare, la recessione in Germania ha un impatto negativo sulle esportazioni e sulla produzione industriale ungherese, minacciando la competitività delle imprese e rendendo l’economia eccessivamente esposta a un modello di crescita basato sulla spesa interna, che potrebbe non essere sostenibile nel lungo termine se le condizioni esterne dovessero peggiorare ulteriormente.


3. Politiche in Azione: L’Impatto del Programma “Otthon Start”

3.1. Un Catalizzatore per il Mercato Immobiliare

Il 1° settembre 2025 è stato lanciato il programma di prestito agevolato “Otthon Start”, un’iniziativa governativa volta a stimolare la proprietà di immobili.13 Il programma offre mutui con un tasso di interesse fisso del 3% e un acconto minimo del 10%.9 I risultati iniziali sono stati straordinari, con una domanda che ha superato ogni aspettativa.8

Secondo i dati di ingatlan.com, l’interesse per gli appartamenti in vendita a Budapest è aumentato del 53% su base annua, e la domanda è più che raddoppiata dall’estate.13 L’incremento più forte si è registrato nella fascia di prezzo tra 50 e 100 milioni di fiorini.13 Nonostante il successo nel mobilitare la domanda, questo programma rischia di esacerbare il problema strutturale della scarsa offerta abitativa.10 L’iniezione di liquidità e l’aumento della domanda in un mercato a offerta limitata potrebbero spingere ulteriormente i prezzi degli immobili, portando potenzialmente alla formazione di una bolla speculativa e rendendo l’acquisto di una casa più difficile per coloro che non rientrano nel programma.9

3.2. Risposta del Mercato e Concorrenza tra Banche

Il lancio del programma ha innescato una reazione immediata da parte delle istituzioni finanziarie. Le banche si sono preparate per il lancio e hanno risposto alla domanda senza interruzioni significative.14 La concorrenza tra di loro è diventata agguerrita, con le banche che offrono sconti, servizi personalizzati e orari di apertura prolungati per accaparrarsi i clienti.14

L’interesse per i prestiti che possono arrivare fino a 100 milioni di fiorini e che consentono l’inclusione di un coniuge o di un genitore come co-debitore è cresciuto in modo significativo, riflettendo la flessibilità del programma e l’adattamento delle banche per facilitare l’accesso al credito.9

Tabella 1: Previsioni Macroeconomiche Chiave per l’Ungheria, 2025
Fonte
Commissione Europea 4
FMI 5
MNB (Banca Centrale) 6
Stime Ufficiali 3
Tabella 2: Indicatori Chiave dell’Impatto del Programma “Otthon Start” (al 12 Settembre 2025)
Data di lancio
Tasso di interesse fisso
Limite massimo del prestito
Aumento della domanda a Budapest
Aumento della domanda per immobili 50-100M HUF

4. Approfondimenti Settoriali: Sviluppi Microeconomici e Svolte Strategiche

4.1. L’Industria delle Batterie per Veicoli Elettrici: Ambizioni e Realtà

L’Ungheria ha posizionato l’industria delle batterie per veicoli elettrici (EV) come una pietra angolare della sua strategia di sviluppo economico, con l’impianto del colosso cinese CATL a Debrecen come investimento di punta.17 Sebbene la produzione sia prevista per l’inizio del 2026 18, la narrativa di un successo garantito si scontra con una realtà più complessa.

Una notizia del 12 settembre riporta che la CATL sta “diversificando” il suo impianto a causa della “domanda calante di auto elettriche”.8 Tuttavia, questo è un quadro parziale. Un’analisi più approfondita rivela che il progetto affronta sfide significative, tra cui una causa legale intentata dai residenti locali per motivi ambientali e la sospensione della seconda fase di costruzione.17 Inoltre, anche un altro importante produttore di EV, la cinese BYD, ha ritardato l’inizio della produzione nel suo stabilimento ungherese fino al 2026.17 La situazione nell’industria delle batterie in Ungheria è un caso emblematico di come le ambizioni strategiche nazionali debbano fare i conti con le dinamiche di mercato globali e con le pressioni politiche e ambientali interne.

4.2. Business e Innovazione: Fusioni, Acquisizioni e Collaborazioni Accademiche

Nonostante le incertezze macroeconomiche, il settore tecnologico e dell’innovazione in Ungheria mostra segnali di vitalità. Il 12 settembre, la società canadese Jonas Europe ha annunciato l’acquisizione di Jegymester, un’importante piattaforma di biglietteria ungherese.19 L’acquisizione è descritta come un “punto d’appoggio strategico” per un’ulteriore crescita in tutta la regione 19, indicando che gli investitori stranieri continuano a vedere l’Ungheria come un hub regionale promettente.

Inoltre, il Hungarian Research Network (HUN-REN) ha firmato un accordo di cooperazione strategica con il MIT Center for International Studies (CIS), concentrandosi su progetti di ricerca congiunti nei campi dell’intelligenza artificiale, dell’informatica, dell’ingegneria e delle scienze della vita.20 Questo accordo, che include un fondo iniziale di 25.000 dollari per progetto 20, rappresenta un investimento nella collaborazione a lungo termine e nella costruzione di “ponti unici” tra il mondo accademico e l’industria.20 Questi sviluppi dimostrano che, nonostante i venti contrari in settori più tradizionali, l’Ungheria rimane attraente per gli investimenti mirati e le collaborazioni strategiche che puntano sul capitale intellettuale.


5. Contesto Internazionale e Influenza Geopolitica

5.1. Relazioni Estere e Diplomazia Economica

Il 12 settembre 2025, il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha intrapreso una visita di lavoro negli Emirati Arabi Uniti (EAU).21 L’incontro con il Presidente Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan si è concentrato sul rafforzamento della cooperazione in vari settori, tra cui l’economia, gli investimenti, le energie rinnovabili e la tecnologia.21

La visita si inserisce in una più ampia strategia di politica estera volta a diversificare le alleanze economiche e a cercare nuove fonti di investimento e sicurezza energetica al di fuori dei tradizionali partner europei. Dato il continuo dibattito in seno all’UE sulla dipendenza dal gas russo e sulla sicurezza energetica 8, le discussioni sulle energie rinnovabili con gli EAU acquisiscono un significato strategico, servendo da copertura contro potenziali future pressioni da parte di Bruxelles.

5.2. Shock Economici Esterni e Integrazione Europea

L’economia ungherese, essendo una “piccola economia molto aperta” 6, è intrinsecamente vulnerabile ai cambiamenti dell’ambiente economico globale. In particolare, la recessione in Germania, un mercato cruciale per le esportazioni ungheresi, ha un impatto diretto e negativo sull’industria e sulla crescita complessiva del paese.6

Il quadro si complica a causa della persistente frizione politica con l’Unione Europea. Le tensioni su questioni come il divieto dei motori a combustione interna 12, gli obiettivi fiscali 10 e la politica energetica creano un ambiente di incertezza normativa che può ostacolare gli investimenti e la fiducia delle imprese. Questi shock e attriti esterni, insieme alla discrepanza tra le politiche fiscali e monetarie interne, delineano un contesto in cui la ripresa ungherese, sebbene avviata, rimane soggetta a rischi significativi.


Conclusioni e Prospettive

L’analisi dell’economia ungherese al 12 settembre 2025 rivela un quadro di intrinseca dualità. I pilastri interni, sostenuti da un mercato del lavoro eccezionalmente forte e da una spesa dei consumatori alimentata dalla crescita dei salari, sono senza dubbio la fonte di resilienza e il motore di una ripresa fragile ma in corso. Le politiche governative, come il programma “Otthon Start”, sono riuscite a generare un impatto tangibile e immediato su settori specifici come l’immobiliare.

Tuttavia, il quadro generale suggerisce che questa forza è precaria. L’economia ungherese resta esposta a venti contrari esterni, come la recessione in Germania, e a contraddizioni interne, come la lotta tra la politica fiscale espansiva del governo e la rigorosa politica monetaria della Banca Centrale, che rischiano di prolungare l’inflazione e aumentare il rischio fiscale. L’ambizioso progetto di diventare un hub per le batterie EV si rivela più complesso del previsto, affrontando sfide che non sono solo di mercato, ma anche ambientali e politiche.

In conclusione, sebbene l’Ungheria abbia evitato una recessione tecnica, la sua salute economica è un equilibrio delicato. La traiettoria futura dipenderà dalla capacità del governo di gestire le vulnerabilità fiscali e l’inflazione, dalla resistenza dell’economia agli shock esterni e dal successo nella diversificazione delle sue basi di crescita. Gli investitori e gli analisti dovrebbero monitorare attentamente questi fattori, poiché il percorso da una ripresa cauta a una crescita sostenuta e a lungo termine non è affatto scontato.

FONTI

  1. L’economia dell’Ungheria cresce dello 0,1% nel Q2, cala la produzione industriale Da Investing.com, accessed September 12, 2025, https://it.investing.com/news/economic-indicators/leconomia-dellungheria-cresce-dello-01-nel-q2-cala-la-produzione-industriale-93CH-2979811
  2. Anche Orban paga le politiche dell’amico Trump. Pil ungherese in calo dello 0,2% nel primo trimestre – Il Fatto Quotidiano, accessed September 12, 2025, https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/30/anche-orban-paga-le-politiche-dellamico-trump-pil-ungherese-in-calo-dello-02-nel-primo-trimestre/7970212/
  3. News del primo settembre 2025 – YouTube, accessed September 12, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=MdFZiqFU95Q
  4. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed September 12, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  5. Hungary and the IMF, accessed September 12, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  6. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed September 12, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  7. Rapporto Economico: Analisi del contesto ungherese l’11 settembre 2025, accessed September 12, 2025, https://economia.hu/rapporto-economico-analisi-del-contesto-ungherese-l11-settembre-2025/
  8. Hungary Today – Read here the latest news about Hungary, accessed September 12, 2025, https://hungarytoday.hu/
  9. The ‘final’ decree on this wonderful loan has been published, with further amendments : r/kiszamolo – Reddit, accessed September 12, 2025, https://www.reddit.com/r/kiszamolo/comments/1n01qr0/megjelent_a_v%C3%A9gleges_rendelet_e_csod%C3%A1s_hitelr%C5%91l/?tl=en
  10. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed September 12, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  11. Daily News Hungary, accessed September 12, 2025, https://dailynewshungary.com/
  12. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed September 12, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  13. Budapest Housing Market Surges After Otthon Start Program Launch – Clarke and White, accessed September 12, 2025, http://clarkeandwhite.com/budapest-housing-market-surges-after-otthon-start-program-launch/
  14. Hungary’s 3-Per-Cent Mortgage Scheme Popular with Locals – Hungarian Conservative, accessed September 12, 2025, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/hungary-home-start-3-per-cent-mortgage-scheme/
  15. Home Start program has exceeded all expectations, PM says – The Budapest Times, accessed September 12, 2025, https://www.budapesttimes.hu/hungary/home-start-program-has-exceeded-all-expectations-pm-says/
  16. Deviza – Portfolio.hu, accessed September 12, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza
  17. Hungary’s bet on EV battery boom hits bumps in the road – Climate Home News, accessed September 12, 2025, https://www.climatechangenews.com/2025/08/14/hungarys-bet-on-ev-battery-boom-hits-bumps-in-the-road/
  18. CATL plans to begin production operations at its plant in Hungary by early 2026, accessed September 12, 2025, https://autotechinsight.spglobal.com/news/5283936/catl-plans-to-begin-production-operations-at-its-plant-in-hungary-by-early-2026
  19. Jonas Europe Acquires Jegymester, Continuing 30 Years of …, accessed September 12, 2025, https://jonassoftware.com/jonas-acquires-jegymester
  20. HUN-REN and MIT Sign Cooperation Agreement – Budapest Business Journal, accessed September 12, 2025, https://bbj.hu/business/industry/deals/hun-ren-and-mit-sign-cooperation-agreement/
  21. UAE President, Hungarian Prime Minister discuss bilateral relations, accessed September 12, 2025, https://www.wam.ae/en/article/blo6rbn-uae-president-hungarian-prime-minister-discuss
  22. UAE, Hungary leaders discuss expanding cooperation in key sectors – Dubai Eye 103.8, accessed September 12, 2025, https://www.dubaieye1038.com/news/local/uae-hungary-leaders-discuss-expanding-cooperation-in-key-sectors/

Rapporto Economico: Analisi del contesto ungherese l’11 settembre 2025

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Sintesi Esecutiva: L’Economia Ungherese l’11 settembre 2025 – Resilienza e sfide in un contesto di divergenza

L’economia ungherese, in data 11 settembre 2025, si presenta in una fase di transizione e contraddizione, caratterizzata da una notevole resilienza a livello microeconomico che convive con una persistente debolezza macroeconomica. Sebbene il quadro generale indichi una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) modesta e un’inflazione che rimane al di sopra degli obiettivi, si osservano chiari segnali di adattamento strategico e dinamismo in settori chiave.

Il panorama macroeconomico è dominato da una crescita debole, con una previsione ufficiale per il 2025 ridotta a circa l’1%, ben al di sotto degli obiettivi iniziali.1 Questo rallentamento, sebbene parziale, ha comunque permesso all’Ungheria di evitare una recessione tecnica nel secondo trimestre, grazie al contributo positivo del settore delle costruzioni.3 Nel frattempo, l’inflazione si attesta tra il 4% e il 4,5%, superando l’obiettivo del 3% della Banca Nazionale Ungherese (MNB).1 In risposta, la MNB ha mantenuto il tasso di riferimento al 6,5%, il più alto nell’Unione Europea, una decisione che riflette una politica monetaria prudente e orientata alla stabilità.1

A livello microeconomico e settoriale, il quadro è più incoraggiante. Il mercato del lavoro si mantiene su livelli record, con un’occupazione di 4,7 milioni di persone e una disoccupazione stabile intorno al 4,3%.1 La crescita salariale, vicina al 10% su base annua, sostiene i consumi interni, anche se ciò non si è ancora pienamente tradotto in una forte crescita del PIL, suggerendo sfide di competitività o produttività.1 Un segnale di particolare rilievo proviene dal settore delle piccole e medie imprese (PMI), con la quota di ricavi da esportazione che è risalita al 12% nel secondo trimestre, indicando una ripresa dell’attività orientata all’estero, in parte spinta dalla debolezza della domanda interna.6

Le notizie di giornata evidenziano inoltre mosse strategiche significative. La scoperta di un nuovo giacimento di petrolio da parte di MOL vicino a Galgaheviz è considerata un contributo rilevante alla sicurezza energetica e alla riduzione della dipendenza dalle importazioni del paese.8 Al contempo, la MNB ha lanciato il programma “Minősített Vállalati Hitel” per fornire prestiti agevolati alle PMI, un’iniziativa che mira a stimolare l’investimento in un contesto di tassi di interesse elevati.9

Il presente rapporto analizza in dettaglio le interconnessioni tra questi elementi, esplorando la divergenza tra la politica monetaria restrittiva della MNB e quella più accomodante della Banca Centrale Europea (BCE), il delicato equilibrio tra stabilità fiscale e spesa pubblica, e il modo in cui le decisioni politiche e le sfide geopolitiche continuano a modellare il futuro economico dell’Ungheria.

PODCAST IN ITALIANO

Performance Macroeconomica e Analisi della Politica Monetaria

PIL e il paradosso della crescita

I dati economici più recenti indicano che l’economia ungherese ha mostrato una crescita modesta nel secondo trimestre del 2025. Le cifre ufficiali riportano un aumento dello 0,1% o 0,2% su base annua 3, con un incremento del 0,4% rispetto al trimestre precedente.3 Questa dinamica, sebbene debole, è stata sufficiente a evitare che il paese entrasse in una recessione tecnica, una condizione che la vicina Italia ha invece sperimentato, con una contrazione dello 0,1% nello stesso periodo.11 Le previsioni ufficiali per la crescita del PIL per l’intero 2025 sono state riviste significativamente al ribasso, attestandosi intorno all’1%, molto al di sotto degli obiettivi iniziali.1

Un aspetto rilevante in questo scenario è la divergenza tra la crescita economica complessiva e le dinamiche del mercato del lavoro. Con 4,7 milioni di persone occupate e un tasso di disoccupazione stabile al 4,3%, il mercato del lavoro ungherese si mantiene su livelli record.1 Inoltre, la retribuzione lorda media ha superato i 700.000 fiorini (circa 1.700 euro), con una crescita vicina al 10% rispetto all’anno precedente.1 In un’analisi economica convenzionale, un mercato del lavoro così forte e una crescita salariale robusta dovrebbero alimentare i consumi interni e, di conseguenza, spingere una crescita del PIL ben più sostenuta. Il fatto che la crescita economica sia invece così debole suggerisce una sfida strutturale, come una bassa produttività o un’efficace erosione del potere d’acquisto da parte dell’inflazione, che impedisce al dinamismo del mercato del lavoro di tradursi pienamente in una maggiore produzione economica. La dipendenza della crescita ungherese dai consumi interni, come evidenziato in precedenti analisi, si mostra come un pilastro fragile e vulnerabile a shock esterni, in particolare a causa della recessione in Germania, un partner commerciale vitale.13

Pressioni inflazionistiche e la posizione della Banca Centrale

La persistenza dell’inflazione rimane una delle principali preoccupazioni per la politica monetaria ungherese. I dati di agosto mostrano un’inflazione al 4,3%, mentre altri report la collocano in un intervallo tra il 4% e il 4,5%.1 Questi valori continuano a superare l’obiettivo di stabilità dei prezzi del 3% fissato dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB).1

Di fronte a queste pressioni, la MNB ha deciso di mantenere il tasso di interesse di riferimento al 6,5% per l’undicesimo mese consecutivo, una mossa in linea con le aspettative del mercato.5 Questa decisione, presa all’unanimità dal Consiglio Monetario, sottolinea l’impegno della banca centrale a una politica “stability-oriented” in un contesto di incertezza economica globale.4 Il tasso del 6,5% è il più alto tra i paesi dell’Unione Europea 1, riflettendo la necessità di contenere le aspettative di inflazione e rafforzare la stabilità del fiorino.

Questa politica si distingue in modo netto da quella della Banca Centrale Europea (BCE). La BCE, nella sua riunione dell’11 settembre, ha mantenuto invariati i suoi tassi di riferimento (tasso sui depositi al 2,00%, tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15%, e tasso sui prestiti marginali al 2,40%).14 Il mantenimento di un tasso di interesse ungherese significativamente più alto rispetto all’Eurozona crea un differenziale favorevole, il che ha contribuito alla stabilizzazione del fiorino intorno al livello di 400 per euro.5 Se da un lato ciò può attrarre capitali esteri, dall’altro l’alto costo del denaro a livello interno rende più onerosi i prestiti per imprese e consumatori, potenzialmente frenando gli investimenti privati e la domanda interna. A questo proposito, il lancio del nuovo programma “Minősített Vállalati Hitel” della MNB, volto a fornire prestiti agevolati alle PMI per gli investimenti 9, rappresenta un tentativo di superare questa limitazione, iniettando liquidità in specifici settori dell’economia nonostante il contesto di tassi elevati.

Conti fiscali ed esteri

I dati economici presentano un quadro misto per quanto riguarda i conti pubblici. Sebbene un inatteso surplus di bilancio a giugno abbia offerto un barlume di speranza, il deficit cumulato per il primo semestre dell’anno e l’aumento della spesa pubblica continuano a indicare una situazione fiscale precaria, sotto l’attenta osservazione dell’UE.13 Questa instabilità interna si contrappone a un quadro più solido per i conti esteri, dove l’Ungheria ha registrato un avanzo di conto corrente e un saldo commerciale positivo, segnali di una maggiore stabilità economica complessiva.1

La divergenza tra la tenuta dei conti esterni e la precarietà di quelli interni suggerisce una distinzione tra un settore privato ungherese che si mostra dinamico e competitivo a livello globale, come dimostrato dall’avanzo commerciale, e un settore pubblico che affronta sfide di bilancio e tensioni con l’Unione Europea. Le persistenti accuse di corruzione e i conflitti sullo stato di diritto con Bruxelles 13, insieme a questioni come il rimborso dei costi per la protezione dei confini 16, costituiscono un rischio per la stabilità e la credibilità internazionale del paese.

Sviluppi Settoriali e Microeconomici

Il dinamismo delle imprese e delle PMI

Un indicatore chiave della resilienza microeconomica ungherese è il notevole recupero dei ricavi da esportazione per le piccole e medie imprese. Secondo i dati del K&H SME Confidence Index per il secondo trimestre del 2025, la quota di fatturato derivante dalle esportazioni è risalita al 12% 6, invertendo un precedente calo dal 15% al 10%.7

Questo spostamento verso le esportazioni non è una semplice coincidenza, ma una risposta strategica da parte delle imprese a sfide persistenti nel mercato interno, tra cui la scarsa domanda, la carenza di manodopera e l’aumento di tasse e contributi.6 La diminuzione della percentuale di PMI che non esportano affatto, scesa di 6 punti percentuali al 64% 6, indica un crescente orientamento internazionale, con circa un terzo dei leader di PMI che ora si dedicano ad attività legate all’esportazione.7 Questo adattamento del settore privato alle condizioni di mercato avverse dimostra una capacità di navigazione che contribuisce in modo significativo alla stabilità economica complessiva del paese.

Industrie strategiche: Energia e manifattura

L’11 settembre 2025 è stato segnato da un’importante notizia nel settore energetico. L’azienda ungherese di petrolio e gas MOL ha annunciato la scoperta di un nuovo giacimento di petrolio a 2.400 metri di profondità, vicino alla città di Galgaheviz, nel nord dell’Ungheria.4 La scoperta è stata salutata come un contributo significativo alla sicurezza degli approvvigionamenti del paese, poiché la produzione interna riduce la dipendenza dalle importazioni.8 In un contesto di incertezza geopolitica e di dibattiti sulla politica energetica, come le dichiarazioni del ministro degli Esteri Péter Szijjártó riguardo alla diversificazione come attrazione di nuove fonti e non sostituzione di quelle esistenti 17, questo evento assume un’importanza strategica fondamentale.

Nel settore manifatturiero, pur in un contesto di calo della produzione industriale nel secondo trimestre 10, il comparto dell’automotive e dell’elettronica mostra una notevole resilienza, sovraperformando le tendenze regionali.13 Un ulteriore sviluppo di rilievo è l’acquisizione dell’azienda automobilistica Raba da parte del gruppo 4iG.2 Questa mossa strategica, che vede un’azienda tecnologica e di telecomunicazioni acquisire un’impresa industriale tradizionale, indica un potenziale sforzo di integrazione verticale o di modernizzazione tecnologica del settore. Tali acquisizioni e scoperte non sono eventi isolati, ma risposte proattive a lungo termine volte a rafforzare l’economia ungherese contro le vulnerabilità esterne, dal costo dell’energia alla dipendenza tecnologica.

Analisi integrata e prospettive future

Sintesi delle principali contraddizioni

L’analisi dei dati disponibili per l’11 settembre 2025 rivela una serie di contraddizioni che definiscono il panorama economico ungherese. La più evidente è la disconnessione tra un mercato del lavoro florido, con occupazione e salari in crescita, e una crescita del PIL stagnante.1 Questo divario suggerisce una ripresa “job-rich but productivity-poor”, che fatica a tradurre il dinamismo del lavoro in un aumento della produttività economica complessiva. La debolezza della domanda interna citata dalle PMI 7 e la dipendenza da investimenti esteri che non hanno ancora avuto un pieno impatto sottolineano la fragilità di una ripresa basata principalmente sui consumi.13

Un’altra significativa divergenza è quella tra i conti pubblici e quelli esterni. Il surplus commerciale e di conto corrente 1 indica un settore privato competitivo a livello internazionale, mentre il deficit di bilancio e le continue tensioni con l’UE 13 indicano le sfide del settore pubblico. Questo squilibrio suggerisce che, mentre l’economia privata ungherese si dimostra capace di adattarsi e competere, il settore pubblico è vincolato da decisioni di spesa e da frizioni politiche che ne limitano la stabilità.

Infine, la politica monetaria della MNB rappresenta un ulteriore punto di contrasto. La decisione di mantenere tassi elevati al 6,5% 5 è una mossa necessaria per combattere l’inflazione e stabilizzare il fiorino, ma va contro il trend più accomodante della BCE e rende costoso il finanziamento interno. Il programma di credito “Minősített Vállalati Hitel” della MNB è un esempio di come la banca centrale stia cercando di aggirare le conseguenze negative di questa politica, fornendo supporto mirato all’economia reale.

Prospettive

Sulla base delle notizie di oggi, l’outlook per l’economia ungherese presenta sia rischi che opportunità. I rischi principali includono il perdurare di un’inflazione al di sopra del target, la dipendenza dagli shock esterni come la recessione in Germania, e le persistenti tensioni politiche con l’UE. Tuttavia, la resilienza del mercato del lavoro, la ripresa delle esportazioni da parte delle PMI, gli investimenti strategici in settori chiave come l’energia e l’automotive e le politiche mirate della MNB per sostenere l’economia reale offrono una base per un ottimismo cauto. L’outlook a lungo termine è rafforzato dalla fiducia della MNB che i tassi di interesse possano normalizzarsi in futuro, con proiezioni che indicano un trend di normalizzazione tra il 2026 e il 2027.5 La capacità del paese di gestire le sue contraddizioni interne e di navigare il complesso contesto internazionale sarà determinante per il suo percorso di crescita.

FONTI

  1. News del primo settembre 2025 – YouTube, accessed September 11, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=MdFZiqFU95Q
  2. Hungary’s government finally faces reality, cuts 2025 growth forecast to 1% – bne IntelliNews, accessed September 11, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-government-finally-faces-reality-cuts-2025-growth-forecast-to-1-393579/
  3. Le news del 2 settembre 2025 – YouTube, accessed September 11, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=Bk3C7m0CJb8
  4. Economy – Budapest Business Journal, accessed September 11, 2025, https://bbj.hu/economy/
  5. Hungary Base Rate – Trading Economics, accessed September 11, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/interest-rate
  6. SME Export Revenues Recover to 12%, K&H Index Shows – Budapest Business Journal, accessed September 11, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/sme-export-revenues-recover-to-12-kh-index-shows/
  7. More and more domestic SMEs are turning to the possibility of exporting – Trademagazin, accessed September 11, 2025, https://trademagazin.hu/en/egyre-tobb-hazai-kkv-fordul-az-exportalas-lehetosege-fele/
  8. Hungary uncovers new oil field – Mehr News Agency, accessed September 11, 2025, https://en.mehrnews.com/news/236336/Hungary-uncovers-new-oil-field
  9. Aláírták a Minősített Vállalati Hitel első szerződését | MNB.hu, accessed September 11, 2025, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/alairtak-a-minositett-vallalati-hitel-elso-szerzodeset
  10. L’economia dell’Ungheria cresce dello 0,1% nel Q2, cala la produzione industriale Da Investing.com, accessed September 11, 2025, https://it.investing.com/news/economic-indicators/leconomia-dellungheria-cresce-dello-01-nel-q2-cala-la-produzione-industriale-93CH-2979811
  11. Banca d’Italia – Il sito ufficiale della Banca Centrale Italiana, accessed September 11, 2025, https://www.bancaditalia.it/
  12. MutuiOnline.it: Bce verso una pausa, tassi fermi anche a settembre – Economia e Finanza, accessed September 11, 2025, https://finanza.repubblica.it/News/2025/09/04/mutuionline_it_bce_verso_una_pausa_tassi_fermi_anche_a_settembre-81/
  13. News del 11 luglio 2025 – YouTube, accessed September 11, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=0LaUYX0ygkg
  14. Monetáris politikai döntések – European Central Bank, accessed September 11, 2025, https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2025/html/ecb.mp250911~6afb7a9490.hu.html
  15. ECB Rate Decision: What to Expect – Morningstar, accessed September 11, 2025, https://global.morningstar.com/en-gb/economy/ecb-rate-decision-what-expect-sept-11
  16. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed September 11, 2025, https://abouthungary.hu/
  17. Ungheria: Szijjarto, diversificazione significa nuove fonti energia, non sostituzione esistenti, accessed September 11, 2025, https://www.agenzianova.com/news/ungheria-szijjarto-diversificazione-significa-nuove-fonti-energia-non-sostituzione-esistenti/

Analisi Dettagliata dell’Economia Ungherese: Panorama del 10 Settembre 2025

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Executive Summary: Il Nexus Economico Ungherese il 10 Settembre 2025

Il 10 settembre 2025, il quadro economico ungherese si presentava come una complessa interazione di stabilizzazione interna e prudenti manovre strategiche. I dati recenti hanno suggerito un rallentamento dell’inflazione di fondo, consentendo alla Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) di mantenere una posizione ferma e orientata alla stabilità, sebbene le previsioni di crescita e di bilancio da parte di organismi esterni rimangano significativamente meno ottimistiche rispetto agli obiettivi del governo. Sul fronte delle relazioni internazionali, l’Ungheria ha continuato a perseguire una politica di equilibrismo geopolitico nel settore energetico, cementando una partnership a lungo termine con un fornitore occidentale pur ribadendo la sua dipendenza dalle importazioni russe. A livello microeconomico, le politiche del governo sono state particolarmente evidenti attraverso un’espansione dei sussidi per i veicoli elettrici e una mossa decisiva per nazionalizzare specifici servizi sanitari, dimostrando un approccio di pianificazione economica che bilancia il sostegno al mercato con il controllo statale diretto.

PODCAST IN ITALIANO

I punti salienti della giornata includono:

  • Inflazione e Politica Monetaria: I prezzi al consumo sono rimasti stabili su base mensile in agosto, con un’inflazione annuale ferma al 4,3%. Un segnale particolarmente positivo per la politica monetaria è stato il calo dell’inflazione di fondo al 3,9%, portandola all’interno della banda di tolleranza della MNB. La banca centrale ha mantenuto il tasso di riferimento, suggerendo un approccio cauto in attesa di dati più coerenti.
  • Divergenza di Previsioni: È emerso un notevole divario tra le previsioni economiche del governo ungherese per il 2025 (crescita del PIL del 3,4%, inflazione del 3,2%) e quelle di analisti esterni, come l’FMI (crescita del PIL dello 0,7%, deficit del 4,8%) ed Erste Bank (crescita del PIL dello 0,5%, inflazione del 4,7%). Questa discrepanza evidenzia i rischi strutturali e le sfide fiscali a medio termine.
  • Energia e Geopolitica: Il governo ha annunciato un accordo decennale con Shell Energy per la fornitura di gas, presentato come un passo significativo verso la diversificazione. Tuttavia, le dichiarazioni del Ministro degli Esteri ungherese hanno chiarito che l’accordo non intende sostituire le importazioni di gas russo, sottolineando il persistente equilibrio strategico dell’Ungheria.
  • Politiche Settoriali: La politica industriale è stata in primo piano con l’aumento del budget per i sussidi ai veicoli elettrici da 30 a 40 miliardi di fiorini. Parallelamente, il governo ha proseguito con la nazionalizzazione dei servizi di diagnostica per immagini (CT e risonanza magnetica), un’iniziativa che, sebbene volta a unificare il sistema, presenta delle eccezioni e solleva preoccupazioni a breve termine riguardo l’aumento delle liste d’attesa.

Questi eventi sottolineano un’economia che, pur mostrando segnali di stabilizzazione, rimane in una fase di transizione, affrontando incertezze globali e rischi fiscali interni che richiedono un’attenta supervisione.


1. Contesto Macroeconomico e Monetario: La Navigazione sulla Via della Disinflazione

1.1. Il Rapporto sull’Inflazione di Agosto 2025: Oltre il Dato Principale

L’Ufficio Centrale di Statistica ungherese (KSH) ha confermato che l’inflazione dei prezzi al consumo (CPI) in Ungheria si è attestata al 4,3% su base annua (YoY) ad agosto 2025, in linea con il dato di luglio e con le aspettative degli analisti.1 Un elemento fondamentale che fornisce un quadro più profondo è che i prezzi sono rimasti sostanzialmente invariati su base mensile (MoM). Questo dato ha fornito un benvenuto segnale di stasi, dopo l’aumento del mese precedente.

Una scomposizione dettagliata dei dati rivela dinamiche di prezzo complesse all’interno del paniere dei consumi. Sebbene l’indice complessivo non sia variato su base mensile, l’inflazione annuale è stata alimentata da aumenti significativi in settori chiave. I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 5,9% su base annua, con incrementi particolarmente marcati per uova (+19,9%), caffè (+18,5%) e cioccolato e cacao (+18,3%). Parallelamente, i servizi sono stati una fonte persistente di pressione inflazionistica, con un aumento del 5,4% su base annua, guidato da incrementi del 10,2% per gli affitti, del 10% per i biglietti dello spettacolo e dell’8,5% per i servizi sanitari.1

Nonostante questi aumenti, l’inflazione è stata contenuta da un calo dei prezzi in altre categorie. I prezzi del carburante per auto sono diminuiti del 4,3% su base annua, mentre il costo di margarina (-29,5%), farina (-11,6%) e zucchero (-10,0%) è crollato in modo significativo.1

L’aspetto più importante di questo rapporto, tuttavia, non è il dato principale, bensì la dinamica dell’inflazione di fondo. L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi più volatili di alimenti ed energia, è scesa al 3,9% su base annua ad agosto, in calo rispetto al 4,0% di luglio. Questo dato è particolarmente significativo perché lo colloca per la prima volta da mesi all’interno della banda di tolleranza del 3% ±1% fissata dalla MNB.2 Questo suggerisce che le pressioni inflazionistiche interne, su cui la politica monetaria ha il maggior impatto, stanno iniziando ad attenuarsi in modo duraturo. Questo segnale fornisce una prova che la politica restrittiva della banca centrale sta avendo gli effetti desiderati e potrebbe aprire la strada a un potenziale allentamento futuro, sebbene molto cauto.

È degno di nota evidenziare un’anomalia nei dati. Mentre la maggior parte delle fonti e il consenso degli analisti di Bloomberg riportano un’inflazione annuale del 4,3% 2, un’analisi di ING Research menziona una cifra diversa, pari al 3,4%.5 Questa discrepanza sottolinea l’importanza di fare affidamento sulle statistiche ufficiali e più ampiamente accettate. Il fatto che il dato del 4,3% sia stato in linea con le aspettative del mercato spiega anche la reazione contenuta del fiorino dopo il suo rilascio.6

Ecco una sintesi dei movimenti dei prezzi per agosto 2025:

CategoriaVariazione YoY (%)CategoriaVariazione YoY (%)
Alimentari+5.9%Affitti+10.2%
Servizi+5.4%Servizi Sanitari+8.5%
Alcolici e Tabacco+7.3%Carburante-4.3%
Beni Durevoli+2.4%Margarina-29.5%
Gas naturale e combustibili+23.2%Farina-11.6%
Caffè+18.5%Zucchero-10.0%

1.2. Politica Monetaria e Fiscale: Un Confronto tra Due Narrazioni

La Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) ha mantenuto il suo approccio cauto. La riunione di agosto del Consiglio Monetario ha confermato una decisione unanime di lasciare il tasso di riferimento invariato al 6,50%.7 Questo orientamento è stato ribadito dal governatore dell’MNB, Mihály Varga, il 10 settembre, che ha sottolineato la necessità di una “politica monetaria orientata alla stabilità” in un contesto di incertezza globale, alimentato da tensioni commerciali e geopolitiche.9 Questa decisione, presa nonostante i segnali positivi di attenuazione dell’inflazione di fondo, suggerisce che l’MNB sta dando priorità alla stabilità a lungo termine rispetto a una reazione prematura a un singolo punto dati. La banca sta chiaramente aspettando una tendenza disinflazionistica sostenuta prima di considerare un allentamento della politica, una posizione che è in contrasto con le analisi di alcuni istituti, come ING, che hanno visto un’apertura per un taglio dei tassi già a settembre.5

Un’altra narrativa economica centrale per il 10 settembre è stata la presentazione da parte del ministro delle Finanze Mihály Varga del bilancio 2025 del governo, basato su una “nuova politica economica” mirata a un ritorno a una crescita elevata e sostenibile. Il governo prevede un’espansione del PIL del 3,4%, un’inflazione del 3,2% e un ulteriore calo del deficit di bilancio al 3,7% del PIL.10

Tuttavia, queste proiezioni ufficiali mostrano un notevole divario rispetto alle stime di analisti esterni e istituzioni internazionali, un fenomeno che può essere definito un “gap di ottimismo.” L’Fondo Monetario Internazionale (FMI), in un rapporto di giugno, aveva previsto una crescita del PIL più modesta, pari allo 0,7% per il 2025, e un deficit significativamente più elevato, pari al 4,8%, affermando esplicitamente che le politiche annunciate “non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi di bilancio delle autorità”.11 Allo stesso modo, Erste Bank ha proiettato una crescita del PIL di solo lo 0,5% e un’inflazione del 4,7% per l’anno in corso, numeri che si avvicinano alle stime dell’FMI piuttosto che a quelle del governo ungherese.12 Questo profondo disaccordo sulle prospettive economiche sottolinea le sfide strutturali, come un prolungato calo degli investimenti 9, e crea incertezza per gli investitori che tentano di conciliare le proiezioni ufficiali con un’analisi indipendente.

Per fornire una chiara prospettiva su questa divergenza, la seguente tabella confronta le proiezioni dei principali attori economici:

IndicatoreGoverno Ungherese (2025)Erste Bank (2025)FMI (2025)Commissione Europea (2025)
Crescita PIL3.4%0.5%0.7%0.8%
Inflazione3.2%4.7%4.5%4.1%
Deficit Bilancio3.7% del PILN/A4.8% del PIL4.6% del PIL
Nota:Previsioni dal bilancio 2025 10Previsioni da report del 10/09/2025 12Previsioni da report di giugno 2025 11Previsioni da report maggio 2025 13

2. Sviluppi Settoriali Chiave e Approfondimenti Microeconomici: L’Intersezione tra Politica e Impresa Privata

2.1. Sicurezza Energetica: Un Atto di Equilibrio Geopolitico in Azione

Una delle notizie economiche più significative della giornata è stata l’annuncio della firma di un accordo decennale tra Shell Energy Europe Limited (SEEL) e l’azienda statale ungherese MVM CEEnergy Zrt..14 Secondo i termini dell’accordo, Shell fornirà circa 200 milioni di metri cubi (mcm) di gas naturale all’anno a partire da gennaio 2026. L’accordo è stato accolto come un passo cruciale per la diversificazione energetica dell’Ungheria, ed è stato definito dal ministro degli Esteri Péter Szijjártó come il “più grande e più lungo contratto di fornitura occidentale” mai siglato dal paese.15

L’analisi di questo accordo rivela che si tratta di un’aggiunta strategica al portafoglio energetico ungherese piuttosto che di un cambiamento di rotta fondamentale. Nonostante la sua importanza simbolica come accordo con un importante attore occidentale, il Ministro Szijjártó ha esplicitamente chiarito che la nuova fornitura non sostituirà le importazioni di gas russo, che continueranno.15 Il consumo annuale di gas dell’Ungheria si aggira intorno agli 8 miliardi di metri cubi (bcm), con una parte considerevole fornita da Gazprom tramite il gasdotto TurkStream.15 Pertanto, l’accordo con Shell, sebbene significativo, rappresenta una frazione del consumo totale del paese. Ciò dimostra il continuo atto di bilanciamento geopolitico dell’Ungheria, che cerca di rafforzare i legami con i partner occidentali e di mitigare i rischi, pur rimanendo saldamente ancorata alle sue consolidate rotte di approvvigionamento orientale a causa di vincoli geografici e infrastrutturali.15

2.2. Politiche Pubbliche e Transizione Industriale

La politica industriale ungherese è stata in primo piano il 10 settembre con un annuncio strategico nel settore dei trasporti. Il governo ha comunicato un aumento significativo del budget per il programma di sussidi per i veicoli elettrici (EV) destinato alle aziende, portando la dotazione totale da 30 miliardi di fiorini a 40 miliardi.18 Questa mossa, guidata dalla forte domanda e da una politica ambientale proattiva, mira ad accelerare la diffusione dell’elettromobilità nel paese. Una caratteristica degna di nota di questo aumento è l’allocazione di 7 miliardi di fiorini specificamente per le domande provenienti da zone rurali.18 Questa decisione indica uno sforzo mirato del governo per garantire che i benefici della transizione verde siano distribuiti equamente, oltrepassando i principali centri urbani e coinvolgendo l’intera geografia del paese.

In un’altra area strategica, la tecnologia, è stata annunciata una collaborazione significativa tra un’azienda ungherese e una indiana. E-Group ICT Software Zrt., con sede in Ungheria, e Kellton Tech Solutions, con sede in India, hanno firmato un protocollo d’intesa (MoU) per un progetto di intelligenza artificiale (AI) nell’ambito dell’accordo quadro UE-India.20 L’obiettivo della collaborazione, denominata “Iniziativa di Budapest,” è la creazione di un “ecosistema AI sovrano e incentrato sull’uomo.” Questo accordo è un esempio tangibile dell’ambizione ungherese di posizionarsi come un “ponte economico” tra l’Europa e l’Asia, un obiettivo strategico ribadito in passato dal governatore dell’MNB Mihály Varga.22 Posizionandosi come un punto di snodo per la tecnologia e l’innovazione, l’Ungheria cerca di attrarre investimenti e rafforzare la propria influenza nella trasformazione digitale e nella politica tecnologica europea.

2.3. Intervento Statale nella Sanità: La Nazionalizzazione dei Servizi Diagnostici

Le notizie hanno anche evidenziato la continua implementazione di una politica di intervento statale nel settore sanitario. A partire da novembre 2025, i fornitori privati non saranno più autorizzati a eseguire esami diagnostici per immagini (CT e risonanza magnetica) finanziati con fondi pubblici.23 La ragione dichiarata è quella di centralizzare e unificare le capacità per migliorare l’efficienza e la sicurezza dell’assistenza, un’iniziativa che dovrebbe portare a una migliore qualità e standardizzazione a lungo termine.23

Tuttavia, l’implementazione della politica presenta un quadro più complesso. Il governo ha concesso delle esenzioni a specifiche categorie di entità private, come quelle gestite da fondazioni di fiducia pubbliche (tra cui le università mediche) e le organizzazioni religiose.24 La presenza di queste eccezioni indica che la nazionalizzazione non è un intervento uniforme basato esclusivamente sull’efficienza economica. Al contrario, essa crea un mercato finanziariamente e politicamente segmentato, dove gli attori allineati allo stato o favoriti dalla politica governativa sono protetti, mentre altri concorrenti privati vengono estromessi. Questa mossa sottolinea una tendenza più ampia al controllo statale in settori chiave dell’economia ungherese e si prevede che, a breve termine, porterà a un aumento delle liste d’attesa per i pazienti.23


3. Mercati Finanziari e Performance dell’Economia Locale: Segnali di Resilienza e Incertezza

3.1. Dinamiche del Mercato dei Cambi e del Mercato Azionario

Il fiorino ungherese (HUF) ha mostrato movimenti minimi nei confronti delle principali valute il 10 settembre 2025, con il tasso di cambio EUR/HUF che si è mantenuto stabile intorno a 393.6 Questa stabilità, in seguito al rilascio dei dati sull’inflazione, dimostra che il mercato aveva già pienamente scontato il dato del 4,3%. Il mancato movimento del fiorino non riflette una mancanza di attività economica, ma piuttosto una gestione efficace delle aspettative del mercato e il continuo supporto fornito dall’alto differenziale dei tassi di interesse della MNB rispetto alle banche centrali internazionali.6

Anche il mercato azionario ha mostrato una performance mista. L’indice BUX della Borsa di Budapest ha chiuso a 102.653,31 punti. L’andamento è stato segnato da performance molto diverse tra i principali componenti, come illustrato nella tabella seguente. La performance positiva di 4iG (+4,80%) suggerisce un sentimento favorevole nel settore della tecnologia e delle telecomunicazioni, probabilmente legato a recenti sviluppi societari, come la sua acquisizione di Rába da proprietà statale.6 Al contrario, le perdite di peso massimo come OTP Bank (-0,91%), Richter Gedeon (-0,87%) e MOL (-0,42%) indicano che il sentiment degli investitori è guidato da dinamiche specifiche del settore piuttosto che da un trend di mercato generale.

AziendaPrezzo (HUF)Variazione Giornaliera (%)
OTP Bank29.420,00-0,91%
Richter Gedeon10.310,00-0,87%
MOL2.878,00-0,42%
Magyar Telekom1.860,00+0,32%
4iG Nyrt.2.620,00+4,80%
ANY Biztonsagi Nyomda7.600,00-1,30%
Budapesti Ingatlan382,00-1,80%

3.2. Indicatori Microeconomici e Sentimento Imprenditoriale

Il sentiment delle imprese ungheresi continua a mostrare segni di cautela. Un’indagine ha rivelato che la percentuale di dirigenti aziendali che si aspettano un peggioramento della situazione economica è più che raddoppiata rispetto al trimestre precedente, raggiungendo il 26%, mentre il 52% prevede una stagnazione.27

Questa preoccupazione si contrappone, tuttavia, a indicatori più positivi nel mercato del lavoro. Un’indagine separata di Manpower Ungheria ha rilevato che il 25% delle aziende ungheresi prevede di espandere la propria forza lavoro nel prossimo periodo, mentre solo il 17% intende ridurla.28 La divergenza tra un sentiment imprenditoriale negativo e dati positivi sul lavoro suggerisce che, mentre le aziende sono caute riguardo alla redditività futura e ai piani di investimento a causa dell’incertezza economica 22, la domanda di lavoro rimane resiliente. Ciò è probabilmente guidato dal continuo sostegno ai consumi da parte delle famiglie, che rimane un fattore chiave di crescita economica.13

A livello locale, si sono verificati progressi concreti negli investimenti in infrastrutture e tecnologia. A dimostrazione di ciò, la rete di autovelox nella regione di Budapest è stata ampliata con l’installazione di 18 nuove postazioni, finanziate da una sovvenzione di 250 milioni di fiorini.31 Sebbene di portata ridotta, questo tipo di spesa a livello locale evidenzia il continuo investimento pubblico in tecnologia e gestione delle infrastrutture.


4. Sintesi Completa e Valutazione delle Prospettive Future

4.1. Interconnessione dei Temi Economici

L’analisi dei dati e delle notizie del 10 settembre 2025 rivela un sistema economico ungherese in cui diverse forze interagiscono e talvolta si contraddicono. Le ottimistiche previsioni fiscali del governo per il 2025 10 si scontrano con la realtà di un calo degli investimenti 29, che ha spinto il governo a fare affidamento su politiche di sostegno ai consumi e interventi mirati.

Nel frattempo, l’approccio cauto della Banca Nazionale d’Ungheria 7 è una risposta diretta alla necessità di contenere l’inflazione, che, sebbene mostri segnali positivi nelle metriche di fondo, rimane elevata in settori chiave come i servizi.4 Questa prudenza monetaria cerca di bilanciare le previsioni di crescita divergenti e i rischi per la stabilità finanziaria.

La strategia geopolitica dell’Ungheria è visibile nella sua gestione del settore energetico: la firma di un accordo a lungo termine con Shell 14 serve come un gesto di diversificazione e allineamento con l’Occidente, ma la sua continua dipendenza dalle importazioni di gas russo sottolinea una strategia pragmatica e di copertura del rischio.16 Infine, gli interventi statali mirati, come i sussidi per i veicoli elettrici e la nazionalizzazione dei servizi sanitari, sono strumenti politici che il governo utilizza per guidare la transizione economica e mantenere il controllo su settori strategici, anche a costo di introdurre complessità e distorsioni nel mercato.19

4.2. Prospettive a Breve-Medio Termine e Rischi Chiave

Prospettive: Le prospettive a breve termine sono di cauta stabilità. L’inflazione, in termini sottostanti, sembra essere sotto controllo, e la valuta si sta mantenendo stabile. Gli interventi del governo e un mercato del lavoro ancora resiliente potrebbero continuare a sostenere il consumo interno, mentre il rischio di una recessione a breve termine appare limitato. La crescita economica rimane modesta, e un’accelerazione significativa richiederà un robusto aumento degli investimenti e una ripresa della domanda esterna.

Rischi Chiave: La relazione identifica diversi rischi primari che potrebbero compromettere queste prospettive:

  1. Squilibrio Fiscale: Il divario tra gli obiettivi di bilancio del governo e le previsioni esterne 11 è il rischio più significativo. Il mancato raggiungimento degli obiettivi fiscali potrebbe mettere a dura prova le finanze pubbliche e sollevare preoccupazioni tra le agenzie di rating del credito, in particolare dato che l’Ungheria è solo un gradino sopra lo status di “junk” per S&P.12
  2. Problemi Strutturali: Il persistente calo degli investimenti, documentato da diversi rapporti 22, indica una mancanza di fiducia nella crescita produttiva a lungo termine. Senza un aumento del capitale fisso, il potenziale di crescita dell’economia rimane limitato.
  3. Incertezza Geopolitica: Nonostante un accordo commerciale tra Stati Uniti e UE che ha ridotto alcune incertezze 12, le tensioni globali e i conflitti regionali continuano a rappresentare minacce significative per l’economia ungherese, che è profondamente integrata nelle catene di approvvigionamento europee e dipendente dalle esportazioni.9
  4. Rischio Politico Interno: L’approccio del governo, orientato verso il sostegno al consumo e le misure sociali in vista delle elezioni del 2026, potrebbe potenzialmente peggiorare ulteriormente le lacune fiscali a medio termine, come suggerito da Erste Bank e FMI.11

Questo rapporto si conclude con una prospettiva in cui l’economia ungherese si trova a un crocevia. Mentre i segnali a breve termine indicano una stabilizzazione, la capacità di sostenere una crescita robusta e duratura dipende dal successo nell’affrontare le sfide fiscali e strutturali, navigando al contempo in un complesso panorama geopolitico.

FONTI

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  2. Hungary’s inflation rate holds steady at 4.3% in August By Investing.com, accessed September 10, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-inflation-rate-holds-steady-at-43-in-august-93CH-4231144
  3. Prices – Hungarian Central Statistical Office – KSH, accessed September 10, 2025, https://www.ksh.hu/prices
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  5. Improvement in Hungary’s inflation outlook | articles – ING Think, accessed September 10, 2025, https://think.ing.com/articles/improvement-in-hungarian-inflation-outlook/
  6. Nagyot megy a dollár – gyengül a forint – Portfolio.hu, accessed September 10, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250910/nagyot-megy-a-dollar-gyengul-a-forint-785110
  7. Kamatdöntés – Egyhangúlag szavazott az alapkamatról a monetáris tanács augusztusban, accessed September 10, 2025, https://mti.hu/hirek/2025/09/10/kamatdontes-egyhangulag-szavazott-az-alapkamatrol-monetaris-tanacs-augusztusban
  8. Hungary Stock Market (BUX) – Quote – Chart – Historical Data – News | Trading Economics, accessed September 10, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/stock-market
  9. MNB’s Varga Stresses Stability-Focused Policy Amid Global Uncertainty – Budapest Business Journal, accessed September 10, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/mnbs-varga-stresses-stability-focused-policy-amid-global-uncertainty/
  10. 2025-ös büdzsé egy új gazdaságpolitika költségvetése – AzÜzlet, accessed September 10, 2025, https://azuzlet.hu/2025-os-budzse-egy-uj-gazdasagpolitika-koltsegvetese/
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  17. Shell Signs 10-Year Gas Supply Deal with Hungary’s MVM – 09.09.2025 – kursiv.uz, accessed September 10, 2025, https://uz.kursiv.media/en/2025-09-09/shell-signs-10-year-gas-supply-deal-with-hungarys-mvm/
  18. Bővül az e-autó támogatás – 7700 igénylés után 40 milliárdra nő a keret – Tőzsdefórum, accessed September 10, 2025, https://tozsdeforum.hu/extra/auto/bovul-az-e-auto-tamogatas-7700-igenyles-utan-40-milliardra-no-a-keret/
  19. Milliárdokkal több pénz jár most az elektromos céges autókra – e-cars.hu, accessed September 10, 2025, https://e-cars.hu/2025/09/10/milliardokkal-tobb-penz-jar-most-az-elektromos-ceges-autokra/
  20. Kellton Tech Solutions signs MoU with Hungary-based E-Group ICT Software Zrt, accessed September 10, 2025, https://www.capitalmarket.com/markets/news/corporate-news/Kellton-Tech-Solutions-signs-MoU-with-Hungary-based-E-Group-ICT-Software-Zrt/1636951
  21. Kellton Tech Solutions inks MoU with E-Group ICT Software Zrt – Citrus Interactive, accessed September 10, 2025, http://www.citrusindiaonline.com/News/OpenNewsContent.aspx?SecId=12&SubSecID=51&NewsID=1191692
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  23. Heteken belül változás jön a magyar egészségügyben: vásárlásba kezdett az állam, accessed September 10, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250910/heteken-belul-valtozas-jon-a-magyar-egeszsegugyben-vasarlasba-kezdett-az-allam-785220
  24. Nationalisation of CT and MRI scans will be bad for patients, good for a few exemptions, accessed September 10, 2025, https://english.atlatszo.hu/2023/10/25/nationalisation-of-ct-and-mri-scans-will-be-bad-for-patients-good-for-a-few-exemptions/
  25. Titkos kormányhatározat szabályozza a CT- és MR-vizsgálatok államosítását | atlatszo.hu, accessed September 10, 2025, https://atlatszo.hu/orszagszerte/2024/10/10/titkos-kormanyhatarozat-szabalyozza-a-ct-es-mr-vizsgalatok-allamositasat/
  26. Még csak most kezdik megtervezni az állami CT- és MR-készülékek helyét | atlatszo.hu, accessed September 10, 2025, https://atlatszo.hu/orszagszerte/2025/01/22/meg-csak-most-kezdik-megtervezni-az-allami-ct-es-mr-keszulekek-helyet/
  27. Az Orbán Viktor által ígért szenzációs év helyett a csúszda hosszát latolgatják a cégek, accessed September 10, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/kkv_cegblog/az-orban-viktor-altal-igert-szenzacios-ev-helyett-a-csuszda-hosszat-latolgatjak-a-cegek.html
  28. Javuló számokat mutat a magyar gazdaság pedig még mindig van háború – Piac&Profit, accessed September 10, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/javulo-szamokat-mutat-a-magyar-gazdasag-pedig-meg-mindig-van-haboru.html
  29. Economy Archives – The Budapest Times, accessed September 10, 2025, https://www.budapesttimes.hu/category/economy/
  30. MACRO OUTLOOK June 17, 2025 Orsolya Nyeste Janos Nagy Economy Hungary – Analyses and Forecasts – Erste Group, accessed September 10, 2025, https://research.erste-group.com/ERSTE/external/download?q=165f3f28ce7946f218ddaca8601985ace8ad35eb2yIP7fC4uz1GkR5MRMN4HTHcSgnG94vDsLtNQkCkls9j41wXS%2FngagFDHFBNojNwrC5WfdnOcpdyOEGCCr3VfkM8hOcNdRkeLuu8bgkbYbtLFdcG3%2BsFXYESX9QYpg%2Be3xve1zpjy3HZYCOWXLPUvjeebvuUAro8ogIdv7mJfgMM6vy3lugxv%2Fih2ofrfhTf0NVpJxFKKxslPV%2FEyIsW%2BEa3E9wY7swVxi0g%2BZH%2FKq2hrZYb0EL8WR4hD8zwtJPqq6ErovsBXvFa8JuL19YZexxUi44mq3vvMhj7TJhX%2FDto%3D
  31. Elárasztják Budapest környékét traffipaxokkal, 18 új helyen fognak méri – Portfolio.hu, accessed September 10, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250910/elarasztjak-budapest-kornyeket-traffipaxokkal-18-uj-helyen-fognak-meri-785116

Rapporto sull’Economia Ungherese: Panorama e Prospettive all’8 Settembre 2025

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Sintesi Esecutiva: Resilienza Cauta in un Contesto Globale Volatile

Il panorama economico ungherese all’8 settembre 2025 presenta un quadro di cauta resilienza, in bilico tra la forza del consumo interno e di alcuni settori specifici e le persistenti sfide poste da un contesto globale incerto e da debolezze strutturali interne. L’economia è riuscita a evitare una recessione tecnica nel secondo trimestre del 2025 grazie a una modesta crescita, ma il recupero non è stato omogeneo. Mentre il settore dei servizi, guidato in particolare da attività di IT, ricreative e di ristorazione, ha mostrato vigore, i settori tradizionali dell’industria e dell’agricoltura hanno continuato a frenare la performance complessiva.

Sul fronte macroeconomico, l’inflazione rimane una preoccupazione centrale, attestandosi al di sopra del target fissato dalla Banca Centrale ungherese, che ha mantenuto i tassi di interesse a un livello elevato per contenere le aspettative dei prezzi. Al contempo, il mercato del lavoro continua a mostrare indicatori forti, con un’occupazione ai massimi storici e una crescita salariale significativa che alimenta i consumi.

In risposta alle tensioni economiche globali, la strategia del governo ungherese si consolida con una chiara enfasi sulla cooperazione Est-Ovest. Annunci recenti di investimenti da parte di aziende asiatiche e visite di delegazioni commerciali mediorientali non sono eventi isolati, ma manifestazioni tangibili di un ripensamento strategico volto a diversificare i partner economici e a rafforzare l’economia ungherese al di fuori dei tradizionali blocchi commerciali occidentali.

PODCAST IN ITALIANO

I. Performance e Prospettive Macroeconomiche: Navigare su una Traiettoria Complessa

1.1. PIL e Traiettoria Economica Complessiva

L’economia ungherese ha dimostrato una traiettoria complessa e discontinua nei primi trimestri del 2025. Dopo una contrazione inattesa dello 0,2% nel primo trimestre rispetto all’ultimo trimestre dell’anno precedente, che ha disatteso le previsioni di crescita dello 0,4%, l’Ungheria ha evitato per un soffio la recessione tecnica nel secondo trimestre, registrando un aumento del Prodotto Interno Lordo (PIL) dello 0,2% su base annua, in termini destagionalizzati e corretti per il calendario.1

Il motore di questa ripresa è stato quasi interamente il settore dei servizi, con performance notevoli nel settore dell’IT, delle attività artistiche e ricreative e della ristorazione.3 Anche il settore delle costruzioni ha contribuito positivamente, segnando una crescita di circa il 4,3% nel trimestre.3 Tuttavia, questa resilienza ha mascherato la persistente debolezza di settori chiave come l’industria e l’agricoltura, che hanno continuato a frenare la performance complessiva.3 Il calo della produzione industriale, che ha segnato un -1% a luglio 2025 rispetto all’anno precedente, è una continuazione del trend che ha innescato il calo del PIL nel primo trimestre.1 Tale declino è stato in parte attribuito alle tensioni commerciali che coinvolgono a livello mondiale le catene di approvvigionamento.5

1.2. Pressioni Inflazionistiche e Posizione di Politica Monetaria

L’inflazione rimane una sfida persistente, con il tasso annuale di luglio 2025 che si è attestato al 4,3%.6 Le proiezioni per l’intero anno 2025 indicano un tasso di inflazione che si manterrà tra il 4,0% e il 4,5% 7, ben al di sopra dell’obiettivo del 3% fissato dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB).7 La banca centrale ha reagito a queste persistenti pressioni mantenendo il tasso di interesse di base al 6,5%, il più alto tra i paesi dell’Unione Europea, nel tentativo di contenere le aspettative inflazionistiche.7

Tuttavia, il problema dell’inflazione è stato esaminato anche da analisti locali. Bod Péter Ákos, ex governatore della banca centrale, ha criticato le frequenti interferenze del governo nella fissazione dei prezzi, come il controllo sui margini di vendita al dettaglio e le “richieste volontarie” alle banche di ridurre le commissioni.3 Egli sostiene che queste misure, sebbene ben intenzionate, finiscono per distorcere il mercato, ritardare gli aggiustamenti necessari dei prezzi e indebolire la concorrenza, alimentando involontariamente l’inflazione e frenando la crescita a medio termine.3 La decisione della MNB di mantenere un tasso d’interesse elevato può essere interpretata come un tentativo di compensare le distorsioni del mercato create da queste politiche.

1.3. Previsioni Economiche Divergenti e Posizione Fiscale

L’incertezza economica è ulteriormente evidenziata dalla notevole discrepanza tra le previsioni di crescita del PIL per il 2025 da parte di diverse istituzioni. La Commissione Europea prevede una crescita modesta dello 0,8%, mentre il governo ungherese ha rivisto al ribasso la sua previsione all’1,0%.3 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è più ottimista, proiettando una crescita dell’1,4%.10 Il governatore della banca centrale ungherese, a sua volta, si posiziona all’estremo superiore del range con una previsione di crescita compresa tra l’1,9% e il 2,9%.11 Questa notevole divergenza riflette la mancanza di consenso sulla capacità dell’economia ungherese di superare gli attuali ostacoli globali e interni.

Sul fronte fiscale, si prevede un aumento del rapporto debito pubblico/PIL al 74,5% nel 2025, mentre il deficit di bilancio è previsto al 4,6% del PIL.9 Nonostante ciò, si registra un miglioramento dei conti con l’estero, con l’Ungheria che ha raggiunto un avanzo delle partite correnti e un saldo commerciale positivo.7

Tabella 1: Previsioni Economiche Divergenti per il 2025

FonteCrescita PIL Prevista (%)Inflazione Prevista (%)
Commissione Europea0,8 94,1 9
Governo Ungherese1,0 3N/A
Fondo Monetario Internazionale (FMI)1,4 104,9 10
Banca Centrale Ungherese1,9 – 2,9 114,5 – 5,2 11

II. Dinamiche Settoriali e Domestiche: Punti di Forza e Sfide Strutturali

2.1. Il Mercato Immobiliare: Una Ripresa Indotta da Politiche?

Il mercato immobiliare ungherese ha vissuto un inizio d’anno fiacco, con una crescita delle transazioni di appena l’1,5% nel primo trimestre del 2025, nonostante il 2024 sia stato un anno da record in Europa per l’Ungheria.12 Nonostante il rallentamento delle vendite, il valore degli immobili è rimasto elevato, con l’indice dei prezzi delle case che ha raggiunto i 337,54 punti nel primo trimestre del 2025, in aumento rispetto ai 320,75 punti del quarto trimestre 2024.13

In un tentativo di rinvigorire il mercato, un nuovo schema di prestito agevolato, denominato “Otthon Start”, è stato lanciato a settembre 2025 per gli acquirenti della prima casa.14 Questa iniziativa offre un tasso di interesse eccezionalmente basso del 3%, molto più favorevole rispetto al tasso di mercato standard, che si aggira intorno al 6,5%.14 Le condizioni del prestito permettono finanziamenti fino a 50 milioni di fiorini (circa 125.000 euro) con un contributo proprio richiesto di appena il 10%.14 Gli analisti prevedono che questo programma possa stimolare una ripresa del mercato nel quarto trimestre, ma avvertono anche che potrebbe portare a un’impennata della domanda alla fine dell’anno, che potrebbe poi pesare sull’attività del 2026.12 Questo suggerisce che, mentre la politica può fornire una spinta a breve termine, potrebbe anche generare distorsioni che spostano semplicemente la domanda nel tempo, piuttosto che crearla in modo sostenibile.

Tabella 2: Dettagli del Programma di Prestito “Otthon Start”

CaratteristicaDettagli
Data di lancioSettembre 2025 14
Tasso di interesse3% (vs. 6,5% per i prestiti standard) 14
Importo massimo del prestitoHUF 50 milioni (ca. EUR 125.000) 14
Contributo proprio richiestoMinimo 10% (vs. 20% per i prestiti standard) 14
Prezzo massimo della proprietàHUF 100 milioni (appartamento) / HUF 150 milioni (casa) 14
Prezzo massimo per metro quadratoHUF 1,5 milioni (ca. EUR 3.700) 14

2.2. Il Mercato del Lavoro: Numeri Forti, Fragilità Strutturale

Il mercato del lavoro ungherese continua a mostrare indicatori forti, con un’occupazione record di 4,7 milioni di persone e un tasso di disoccupazione stabile attorno al 4,3%.7 La crescita salariale rimane dinamica, con una retribuzione lorda media che ha superato i 700.000 fiorini (circa 1.700 euro), segnando un aumento vicino al 10% rispetto all’anno precedente.7 Questo aumento salariale sta sostenendo i consumi, come evidenziato dalla crescita delle vendite al dettaglio a luglio 2025.4

Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela una serie di debolezze strutturali sottostanti.15 Il significativo aumento del tasso di occupazione è stato in parte raggiunto attraverso programmi di lavoro di pubblica utilità e una riduzione dell’assistenza sociale che ha spinto molti in lavori poco remunerati e di scarsa qualità.15 Nonostante gli indicatori di massima, la rigidità del mercato, l’aumento della disuguaglianza salariale e la segmentazione del mercato del lavoro, in particolare per i lavoratori a bassa qualifica, rimangono problemi significativi.15 Le sfide strutturali, comprese le carenze di competenze, si manifestano in una bassa produttività che contrasta con l’aumento dei costi per le imprese.7 In questo contesto, l’apparente forza del mercato del lavoro non riflette pienamente la sua salute complessiva e le sue sfide a lungo termine.

III. Iniziative Strategiche e Relazioni Internazionali: Il Nuovo Modello Economico

3.1. Il “Pivot” verso Oriente: Investimenti Chiave e Commercio Bilaterale

La direzione strategica del governo ungherese di rafforzare la cooperazione Est-Ovest è stata concretizzata da annunci e eventi significativi. Il 8 settembre 2025, si è tenuto a Budapest un incontro di alto livello con una delegazione degli Emirati Arabi Uniti, guidata dal Ministro del Commercio Estero, Dr. Thani bin Ahmed Al Zeyoudi.16 La visita, che ha visto discussioni con il Ministro degli Esteri e del Commercio ungherese Péter Szijjártó e il Sindaco di Budapest Gergely Karácsony, mirava a rafforzare le relazioni commerciali bilaterali.16 La cooperazione tra i due paesi è già in crescita, con un notevole aumento del 29,4% nel commercio estero non petrolifero nella prima metà del 2025.16

Un’altra conferma tangibile di questa strategia è l’annuncio che il produttore cinese di veicoli elettrici BYD inizierà la produzione nel suo nuovo stabilimento in Ungheria entro la fine del 2025.17 Il primo modello a essere prodotto sarà il compatto “Dolphin Surf”.17 Questo investimento riflette il desiderio dell’Ungheria di diventare un hub europeo per gli investimenti asiatici nel settore ad alta tecnologia.3

Questi eventi non sono casuali; si inseriscono nella visione del primo ministro Viktor Orbán di un mondo che sta “smantellando l’economia globale” e sta tornando a una politica di grandi potenze.18 Orbán ha ribadito la necessità per l’Ungheria di navigare in questo nuovo panorama geopolitico, enfatizzando l’importanza della creazione di aree economiche regionali e del rafforzamento dei legami con l’Est.18 Pertanto, l’investimento di BYD e la visita degli EAU rappresentano le fondamenta concrete della politica economica estera ungherese in un mondo in mutamento.

IV. Analisi Conclusiva e Sintesi Prospettica: Un Mosaico Complesso

L’economia ungherese, all’8 settembre 2025, si presenta come un complesso mosaico di elementi contrastanti. Il lieve rimbalzo del PIL nel secondo trimestre e la resilienza del mercato del lavoro e del consumo interno indicano una capacità di adattamento che ha impedito una recessione più profonda. Tuttavia, questa forza apparente è sostenuta da una crescita salariale che alimenta la domanda ma non è accompagnata da un aumento equivalente della produttività industriale, un fattore che alimenta le persistenti pressioni inflazionistiche.

Le politiche del governo ungherese si manifestano in un duplice approccio: interventi mirati a livello interno per sostenere il consumo e il mercato immobiliare (come il prestito “Otthon Start”), e una strategia esterna audace per attrarre investimenti e diversificare i legami commerciali, in particolare con l’Asia e il Medio Oriente. La divergenza delle previsioni economiche da parte di diverse istituzioni internazionali e nazionali evidenzia l’incertezza fondamentale su quale di questi approcci prevarrà. La domanda critica per il futuro è se l’afflusso strategico di investimenti stranieri e la forza del settore dei servizi riusciranno a compensare le sfide strutturali interne e le debolezze industriali, trasformando la resilienza del momento in una crescita sostenibile a lungo termine.

FONTI

  1. Budapest Business Journal: BBJ, accessed September 8, 2025, https://bbj.hu/
  2. Immobiliare Archivi – economia.hu, accessed September 8, 2025, https://economia.hu/tag/immobiliare/
  3. Principali Notizie sull’Economia Ungherese (2 settembre 2025 …, accessed September 8, 2025, https://economia.hu/principali-notizie-sulleconomia-ungherese-2-settembre-2025/
  4. The Budapest Times – Hungarian newspaper in English, accessed September 8, 2025, https://www.budapesttimes.hu/
  5. Anche Orban paga le politiche dell’amico Trump. Pil ungherese in calo dello 0,2% nel primo trimestre – Il Fatto Quotidiano, accessed September 8, 2025, https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/30/anche-orban-paga-le-politiche-dellamico-trump-pil-ungherese-in-calo-dello-02-nel-primo-trimestre/7970212/
  6. Tasso di inflazione mensile in Ungheria | 2009-2025 Dati | 2026-2027 Previsione, accessed September 8, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/inflation-rate-mom
  7. News del primo settembre 2025 – YouTube, accessed September 8, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=MdFZiqFU95Q
  8. accessed January 1, 1970, https://www.portfolio.hu/
  9. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed September 8, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  10. Hungary and the IMF, accessed September 8, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  11. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed September 8, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  12. Hungary’s Housing Market Sees Sluggish Start After Record Year, accessed September 8, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/residential/hungarys-housing-market-sees-sluggish-start-after-record-year/
  13. Indice dei prezzi delle case in Ungheria | 2007-2025 Dati – IT | TRADINGECONOMICS.COM, accessed September 8, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/housing-index
  14. New loan scheme supports property purchase in Hungary – Helpers …, accessed September 8, 2025, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/
  15. The labor market in Hungary, 2000-2025 – IZA World of Labor, accessed September 8, 2025, https://wol.iza.org/articles/the-labor-market-in-hungary
  16. Al Zeyoudi visits Hungary to strengthen bilateral trade, investment …, accessed September 8, 2025, https://www.wam.ae/en/article/bllt18d-zeyoudi-visits-hungary-strengthen-bilateral-trade
  17. BYD inizierà la produzione di veicoli elettrici in Ungheria entro fine …, accessed September 8, 2025, https://it.investing.com/news/stock-market-news/byd-iniziera-la-produzione-di-veicoli-elettrici-in-ungheria-entro-fine-2025-93CH-2988579
  18. Orbán: World Returning to ‘Politics of Great Powers’ – Budapest Business Journal, accessed September 8, 2025, https://bbj.hu/politics/domestic/government/orban-world-returning-to-politics-of-great-powers/