Varga Mihály assume la guida della Banca Nazionale Ungherese: il fiorino raggiunge il massimo degli ultimi cinque mesi.
Il 4 marzo 2025, Varga Mihály, ex ministro delle Finanze, è stato nominato governatore della Banca Nazionale Ungherese (MNB), in seguito alla decisione del primo ministro Viktor Orbán. Questa nomina ha portato il fiorino ungherese a raggiungere il suo massimo degli ultimi cinque mesi. Già in precedenza, Varga Mihály aveva sottolineato che l’indipendenza dell’MNB è garantita dalla legge e che l’obiettivo principale della banca è raggiungere e mantenere la stabilità dei prezzi.
La mattina del 4 marzo, l’euro era quotato a 399,81 fiorini, in leggero calo rispetto ai 399,92 della sera precedente. Il dollaro è salito a 381,50 fiorini da 381,14, mentre il franco svizzero è passato da 424,74 a 425,80 fiorini. Nel corso della mattinata, il fiorino ha continuato a rafforzarsi, raggiungendo livelli che non si vedevano dall’ottobre precedente. Sembra che gli operatori del mercato valutario non siano attualmente preoccupati dalle tensioni geopolitiche.
Secondo Gábor Regős, capo economista di Gránit Alapkezelő, il tasso di cambio del fiorino è stato influenzato da diversi fattori nelle ultime settimane, causando movimenti significativi anche all’interno della stessa giornata. Le aspettative sulla possibile conclusione del conflitto in Ucraina hanno rafforzato il fiorino, portandolo sotto la soglia dei 400 rispetto all’euro la scorsa settimana. Tuttavia, il fallimento dei colloqui tra Trump e Zelensky ha allontanato la prospettiva di una risoluzione del conflitto, causando un indebolimento del fiorino fino a 407 rispetto all’euro, seguito da una correzione a 403-404. Inoltre, l’introduzione da parte di Trump di un dazio del 25% su tutti i prodotti provenienti da Canada e Messico ha aumentato il rischio di tariffe anche per l’Europa, il che potrebbe avere ripercussioni negative per l’economia ungherese.
Nonostante questo contesto sfavorevole, all’inizio della settimana il fiorino è sceso nuovamente sotto la soglia dei 400 rispetto all’euro, e sembra che questa tendenza possa continuare. La nomina di Varga Mihály potrebbe aver contribuito a questa dinamica, poiché durante la sua audizione parlamentare ha enfatizzato l’importanza della stabilità e della prevedibilità del tasso di cambio per l’economia, specialmente in un contesto di inflazione elevata. Questa dichiarazione è stata significativa, poiché una parte del mercato temeva un allentamento troppo rapido della politica monetaria sotto la sua guida, timore che è stato smentito dalle sue affermazioni.
Il governo ungherese introduce l’esenzione fiscale a vita per le madri con due o più figli: aumentano le agevolazioni per le famiglie.
Il 4 marzo 2025, Nagy Márton, ministro dell’Economia ungherese, ha annunciato l’avvio del più grande programma di riduzione fiscale in Europa, con l’obiettivo di trasformare l’Ungheria in un paradiso fiscale per le famiglie. Le nuove misure prevedono l’esenzione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (szja) per le madri con due o più figli e il raddoppio delle attuali agevolazioni fiscali per le famiglie.
L’esenzione fiscale per le madri con tre figli sarà introdotta in un’unica fase a partire da ottobre 2025, mentre per le madri con due figli l’implementazione avverrà gradualmente in quattro fasi a partire da gennaio 2026, con completamento previsto entro il 2030. Inoltre, l’esenzione totale per le madri sotto i 40 anni con due figli entrerà in vigore da gennaio 2026, estendendosi successivamente alle fasce d’età superiori fino a coprire tutte le madri con due figli entro il 2029.
Grazie a queste misure, una famiglia con due figli potrà risparmiare mensilmente 189.000 fiorini rispetto agli attuali 40.000, mentre per le famiglie con tre figli il risparmio aumenterà da 99.000 a 307.000 fiorini. Le famiglie con quattro o più figli vedranno un incremento delle agevolazioni da 241.000 a 373.000 fiorini al mese. Queste iniziative mirano a migliorare significativamente la sicurezza finanziaria delle famiglie ungheresi, beneficiando centinaia di migliaia di nuclei familiari.
Il governo ungherese lancia il Programma Demján Sándor: 100 miliardi di fiorini per rafforzare le PMI.
Il 4 marzo 2025, il governo ungherese ha annunciato il lancio del Programma Demján Sándor, un’iniziativa senza precedenti volta a rafforzare il settore delle piccole e medie imprese (PMI) attraverso un fondo di 100 miliardi di fiorini. Questo programma offre alle PMI un’alternativa ai tradizionali prestiti bancari, fornendo capitale sotto forma di investimenti azionari per sostenere la crescita e la competitività a lungo termine.
Balog Ádám, vicepresidente della Camera di Commercio e dell’Industria Ungherese (MKIK) ed ex vicepresidente della Banca Nazionale Ungherese, ha presentato il programma sottolineando che le imprese potranno presentare i loro piani di investimento in modo continuativo, senza scadenze rigide tipiche dei bandi dell’Unione Europea. L’obiettivo principale è capitalizzare le micro, piccole e medie imprese, migliorandone la capacità di ottenere ulteriori finanziamenti bancari.
Le imprese idonee potranno ricevere un investimento minimo di 100 milioni e massimo di 200 milioni di fiorini. Per partecipare, le aziende devono avere un fatturato medio di almeno 300 milioni di fiorini negli ultimi due anni e almeno due anni di attività conclusa. Un vantaggio significativo di questa struttura è che le banche riconosceranno questi investimenti come capitale proprio, facilitando l’accesso a ulteriori prestiti bancari.
Il programma introduce una nuova cultura finanziaria nel settore delle PMI ungheresi, rafforzando la competitività economica del paese. Un elemento chiave del programma è il sistema di valutazione della camera di commercio, che coinvolge le camere territoriali nella valutazione delle imprese candidate, integrando la conoscenza locale nel processo decisionale.
Per semplificare l’amministrazione, è stata implementata una piattaforma online che consente alle imprese di presentare la documentazione necessaria, verificare i dati e seguire il processo di valutazione in modo trasparente. Le registrazioni preliminari sono già iniziate, e le imprese ricevono feedback immediati sulla loro idoneità al programma. Il periodo di investimento durerà fino alla fine di giugno 2026, ma si prevede che i fondi disponibili possano essere rapidamente esauriti a causa dell’elevato interesse.
Matolcsy György riceve il Mercur Díj: riconoscimento per il suo contributo alla stabilità economica dell’Ungheria.
Il 4 marzo 2025, la Camera di Commercio e dell’Industria Ungherese (MKIK) ha conferito a Matolcsy György, presidente uscente della Banca Nazionale Ungherese (MNB), il prestigioso Mercur Díj. Questo riconoscimento, deciso nel 2018 ma assegnato solo ora, premia il suo ruolo cruciale nella politica economica e nello sviluppo economico del paese.
Durante il suo mandato come ministro dell’Economia e successivamente come presidente dell’MNB, Matolcsy ha introdotto il Programma di Prestiti per la Crescita, che ha svolto un ruolo significativo nella stabilizzazione dell’economia ungherese. Inoltre, sotto la sua guida, sono stati implementati il Programma di Obbligazioni per la Crescita (NKP) e il Sistema di Pagamenti Immediati (AFR). Degno di nota è anche l’aumento delle riserve auree nazionali a 110 tonnellate, rendendo l’Ungheria il paese con la più alta riserva aurea pro capite nella regione dell’Europa centrale e orientale.
La decisione di assegnare il premio è stata presa nel 2018, ma per ragioni non specificate non è stata attuata fino ad ora. L’attuale leadership dell’MKIK ha ritenuto importante colmare questa lacuna, riconoscendo ufficialmente i contributi di Matolcsy György alla stabilità e alla crescita economica dell’Ungheria.
L’Unione Europea semplifica le normative ESG per aumentare la competitività delle imprese.
Il 26 febbraio 2025, la Commissione Europea ha presentato il pacchetto “Omnibus”, una riforma volta a semplificare le normative relative alla sostenibilità per le imprese. Questo intervento mira a ridurre del 25% gli oneri amministrativi per tutte le aziende e del 35% per le piccole e medie imprese (PMI), risparmiando complessivamente circa 40 miliardi di euro.
Le modifiche proposte includono l’esenzione dall’obbligo di rendicontazione della sostenibilità per le aziende con meno di 1.000 dipendenti, riducendo così del 80% il numero di imprese soggette a tali requisiti. Inoltre, le norme sulla due diligence ambientale e sui diritti umani saranno applicate principalmente ai partner commerciali diretti, con un rinvio dell’attuazione al 2028.
Queste misure intendono migliorare la competitività dell’UE rispetto a Stati Uniti e Cina, semplificando le procedure per le imprese e promuovendo la transizione verso un’economia sostenibile. Tuttavia, alcuni critici temono che tali semplificazioni possano compromettere la trasparenza e l’affidabilità delle informazioni ESG, aumentando il rischio di greenwashing.
Le proposte necessitano dell’approvazione del Parlamento Europeo e degli Stati membri per entrare in vigore. Se adottate, rappresenteranno un passo significativo verso un equilibrio tra sostenibilità e competitività economica nell’Unione Europea.