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Economia Ungherese al 20 Febbraio 2025: Crescita del Turismo, Crisi Abitativa, Polemiche su GDPR e Nuove Infrastrutture in Costruzione

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La Crescita del Turismo in Ungheria: Un Impulso all’Economia Nazionale.
Il settore turistico ungherese si conferma come uno dei principali motori di crescita economica per il 2025, con una previsione di contributo al PIL pari al 14,2%. Dopo aver raggiunto risultati record nel 2024, con oltre 18 milioni di turisti e 44 milioni di pernottamenti, il settore punta a incrementare ulteriormente l’afflusso turistico grazie a strategie di marketing mirate e un approccio basato sui dati. Visit Hungary, insieme a BKIK e MTÜ, sta sviluppando piani per valorizzare le esperienze locali e promuovere destinazioni meno conosciute, mirando a un turismo sostenibile e a lungo termine. L’obiettivo è anche incentivare i viaggi interni, valorizzando le bellezze locali e le strutture ricettive. Inoltre, si prevede un focus sull’innovazione digitale e la personalizzazione dell’offerta turistica per attrarre visitatori internazionali e stimolare l’economia locale.

Crisi Abitativa in Ungheria: Sfide e Prospettive per il Settore Immobiliare.
Nonostante le misure governative per stimolare l’edilizia abitativa, la crisi immobiliare in Ungheria persiste a causa della diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini e dell’aumento dei prezzi degli immobili. Nel 2024 si è registrato un calo del 29% nelle nuove costruzioni rispetto all’anno precedente, aggravato dalla riduzione delle autorizzazioni edilizie. Sebbene vi siano segnali positivi nel mercato dei materiali da costruzione, l’offerta limitata continua a spingere i prezzi verso l’alto. La sfida rimane nel bilanciare l’aumento dell’offerta con la domanda effettiva del mercato.

Turismo in Ungheria: Mantenuta la Gratuità per la Certificazione degli Alloggi.
Il Ministero dell’Economia Nazionale ungherese ha deciso di mantenere la gratuità per la certificazione degli alloggi turistici, ritirando un progetto di legge che prevedeva l’introduzione di tariffe per i servizi amministrativi. Questa scelta è stata influenzata dalle richieste delle organizzazioni turistiche e degli imprenditori del settore. La decisione mira a sostenere la crescita delle piccole e medie imprese nel turismo, che rappresentano una parte vitale dell’economia ungherese, contribuendo in modo significativo al PIL nazionale.

Hell Energy e GDPR: Controversie sulla Privacy e la Libertà di Stampa.
Hell Energy si difende dalle accuse di censura dei media, avanzate dal TASZ, riguardanti un processo avviato nel 2019 contro Forbes per non comparire nella lista dei miliardari. La controversia solleva questioni sull’uso del GDPR per limitare la libertà di stampa in Ungheria. Hell Energy sottolinea l’importanza del team di 2500 persone dietro il successo dell’azienda, evidenziando gli investimenti nel mercato ungherese e la crescita globale, mantenendo un basso profilo dei proprietari per concentrarsi sull’espansione internazionale.

CIB Bank: Interruzione dei Servizi per Aggiornamento IT.
La CIB Bank prevede un’interruzione dei servizi elettronici dal 22 febbraio alle 14:00 al 23 febbraio alle 20:00 per un aggiornamento informatico. Durante questo periodo, i servizi di internet banking, l’app mobile e le operazioni di pagamento online non saranno disponibili. Tuttavia, i prelievi dagli ATM e le transazioni POS con carte CIB continueranno a funzionare. La banca consiglia ai clienti di pianificare le operazioni in anticipo per evitare disagi durante l’interruzione programmata.

Mohács: Al Via la Costruzione del Nuovo Ponte sul Danubio.
Dopo oltre 120 anni di attesa, è iniziata la costruzione del nuovo ponte sul Danubio a Mohács, un progetto storico che rafforzerà la connettività regionale e stimolerà l’economia locale. La realizzazione, affidata alla Duna Aszfalt Zrt., avrà un impatto significativo sui trasporti e sul commercio, migliorando l’accessibilità tra le due sponde del fiume. Il progetto non solo celebra una vittoria per la comunità locale ma segna anche un passo importante nello sviluppo infrastrutturale dell’Ungheria.

Centenario di Luciano Berio: Simone Schermi in concerto a Budapest il 4 marzo 2025, un evento promosso dall’Associazione Dante Alighieri di Budapest

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Il 4 marzo 2025, l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest ospiterà un evento speciale dedicato al centenario di Luciano Berio, una delle figure più significative della musica del Novecento. Il concerto, promosso dall’Associazione Dante Alighieri di Budapest, con l’entusiasmo della sua presidente Edit Császi, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest,  il Consolato Onorario di Ungheria per la Liguria e l’associazione Liguria-Ungheria, celebra il legame tra Italia e Ungheria attraverso la musica di Berio e il suo dialogo con Béla Bartók.

Protagonista della serata sarà il violinista, Maestro Simone Schermi, musicista ligure con una carriera internazionale, che condividerà il palco con il violoncellista Giovanni Bogdanovic, vincitore del Premio Berio, e con il giovane talento Ágoston D. Nagy, studente dell’Accademia Liszt.

La collaborazione tra Simone Schermi e l’Associazione Dante Alighieri di Budapest è già stata protagonista di importanti appuntamenti musicali: a ottobre e dicembre 2024, il violinista ha infatti partecipato ai concerti Giovani Talenti, rassegna che ha riscosso grande successo e ha dato spazio a giovani musicisti di talento.

Un ringraziamento particolare va all’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, per il prezioso supporto nell’organizzazione dell’evento e per aver messo a disposizione la prestigiosa Sala Fellini, cornice ideale per questa celebrazione e per la Societá BalliVini per il brindisi dopo il concerto.

Abbiamo intervistato Simone Schermi, che ci ha raccontato il significato di questo concerto, il suo percorso artistico e il valore delle istituzioni culturali nel promuovere il dialogo tra nazioni.

1. Qual è il significato di questo concerto e come è nato il progetto?

Il concerto del 4 marzo 2025 celebra il centenario di Luciano Berio, uno dei più grandi compositori italiani. Per me è un evento speciale anche per il legame personale con lui: siamo entrambi nati a Imperia, una città che, con la sua storia e le sue influenze culturali, riflette bene l’approccio di Berio alla musica, fatto di contaminazioni e sperimentazione.

La connessione con Béla Bartók nasce dal loro comune interesse per la musica popolare: Bartók ha raccolto e trascritto melodie ungheresi e balcaniche, mentre Berio ha fatto lo stesso con il folklore italiano e altre tradizioni, trasformando materiali antichi in linguaggi innovativi. Il concerto esplorerà questo dialogo musicale tra epoche e culture.

L’evento è promosso dall’Associazione Dante di Budapest, guidata da Edit Császi, una delle prime persone che ho conosciuto a Budapest, dal Consolato Onorario d’Ungheria di Genova, rappresentato dall’Avvocato Giuseppe M. Giacomini, e dall’Associazione Liguria-Ungheria, presieduta da Pietro Bellantone, di cui sono Vicepresidente. Ci tengo a ringraziare anche l’Associazione Viva Imperia, che promuove la figura di Berio nella sua città natale grazie al lavoro del Presidente Nicolò Fiori.

2. Perché ha scelto di trasferirsi a Budapest?

Dopo gli studi a Genova e Friburgo, ho scoperto la straordinaria tradizione violinistica ungherese, caratterizzata da tecnica impeccabile ed espressività unica. Budapest mi ha affascinato anche per la sua storia e la sua bellezza, e ho deciso di perfezionarmi con la Prof.ssa Eszter Perényi, una delle figure più importanti della scuola violinistica ungherese.

3. Quali sono state le sue esperienze più significative?

Ho iniziato il violino a Imperia con il Maestro Alfonso Moretta e mi sono diplomato al Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova. Successivamente ho studiato in Germania, prima a Mannheim e poi a Friburgo con la Prof.ssa Simone Zgraggen, conseguendo un Master artistico.

Oltre alle esperienze orchestrali e solistiche, ho avuto l’opportunità di partecipare come speaker e musicista ai TEDxSalzburg e TEDxSanremo, parlando dell’importanza di rendere la musica classica accessibile a tutti.

Per il concerto del 4 marzo suonerò con Ágoston D. Nagy, studente dell’Accademia Liszt, e con Giovanni Bogdanovic, violoncellista vincitore del Premio Berio. Con Giovanni ho un rapporto di amicizia e collaborazione artistica nato nel corso degli anni, e questa intesa si riflette nella nostra esecuzione.

4. Quanto è importante il ruolo delle istituzioni culturali in eventi come questo?

Le istituzioni culturali sono fondamentali per il dialogo tra nazioni. L’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, ha accolto il progetto mettendo a disposizione la Sala Fellini, un luogo ideale per eventi di questo livello.

Il supporto del Consolato Onorario d’Ungheria di Genova e delle associazioni che promuovono l’evento permette di trasformare il concerto in un vero momento di scambio culturale tra Italia e Ungheria, andando oltre la semplice esecuzione musicale.

5. Perché unire musica e arte visiva in questo concerto?

Le opere di Annamaria Agostino saranno esposte grazie all’Associazione Liguria-Ungheria e all’impegno di Pietro Bellantone, che da anni promuove eventi culturali tra i due paesi. L’arte visiva e la musica condividono la capacità di evocare emozioni senza parole, ed è naturale che dialoghino tra loro. Inoltre, in questo modo si crea un’esperienza multisensoriale che rende l’evento più interessante e coinvolgente.

6. Quali sono i suoi progetti futuri?

Sto lavorando a nuovi progetti che uniscono la musica classica a linguaggi contemporanei, sfruttando anche i social media per raggiungere un pubblico più ampio. Credo che la musica classica abbia ancora molto da dire e che possa essere comunicata in modi nuovi senza perdere la sua profondità.

Inoltre, sto portando avanti collaborazioni con musicisti internazionali e sviluppando il Duo Krasch con il pianista e compositore Simon Kravos, un progetto che mira a fare conoscere il violino e il pianoforte ad un pubblico più ampio.

Budapest è il luogo ideale per questa ricerca, grazie alla sua ricca tradizione musicale e alla vivacità della sua scena culturale. Una città che mi ha accolto molto bene, anche grazie all’Associazione Dante Alighieri di Budapest.

Il concerto del 4 marzo 2025 a Budapest rappresenta non solo un omaggio a Luciano Berio nel centenario della sua nascita, ma anche un’occasione per rafforzare il dialogo culturale tra Italia e Ungheria attraverso la musica. Grazie all’impegno dell’Associazione Dante Alighieri di Budapest, guidata dalla presidente Edit Császi, e alla collaborazione con l’Associazione Liguria Ungheria, questo evento si inserisce in un percorso di valorizzazione della musica classica e delle sue contaminazioni con altri linguaggi artistici.

Un ringraziamento speciale va all’Istituto Italiano di Cultura di Budapest e all’Ambasciata d’Italia a Budapest per il sostegno all’iniziativa e per aver reso possibile la realizzazione del concerto.

Un appuntamento imperdibile per celebrare un grande compositore e per scoprire nuovi talenti che ne proseguiranno l’eredità.

Ungheria, 19 febbraio 2025: tra innovazione finanziaria, crescita economica e sfide globali

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La nuova era delle assicurazioni etiche in Ungheria: maggiore trasparenza e fiducia.
Negli ultimi anni, la percezione dei prodotti assicurativi tra la popolazione ungherese è notevolmente migliorata. Per rafforzare ulteriormente la fiducia dei consumatori, la Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha introdotto il pacchetto normativo “Assicurazione Etica 2.0”. Questo programma mira a incrementare la consapevolezza finanziaria e a promuovere decisioni più informate da parte dei clienti nel mercato assicurativo. Tra le principali misure previste vi sono: una regolamentazione più rigorosa nello sviluppo di prodotti focalizzati sul cliente, l’obbligo per le compagnie di assicurazione di testare il rapporto qualità-prezzo dei loro prodotti e la modifica del regolamento sull’Indicatore di Costo Totale (TKM), richiedendo la presentazione di valori TKM personalizzati per ogni cliente. L’obiettivo dell’MNB è aumentare ulteriormente la fiducia nei prodotti assicurativi, migliorare la comunicazione con i clienti e garantire un migliore rapporto qualità-prezzo, beneficiando sia gli operatori di mercato che i consumatori. La maggior parte di queste misure entrerà in vigore il 1° gennaio 2026.

La SPAR Ungheria sostiene i piccoli produttori locali e crea nuovi posti di lavoro.
Nel dicembre 2020, l’Autorità Garante della Concorrenza Ungherese (GVH) ha rilevato che la SPAR Magyarország Kereskedelmi Kft. abusava della sua posizione dominante, imponendo ai fornitori tariffe ingiustificate per l’inserimento dei loro prodotti sugli scaffali dei negozi. In risposta, la GVH ha imposto alla SPAR un programma di misure del valore di circa 1,7 miliardi di fiorini, volto a sostenere i fornitori locali. Come parte di questo impegno, la SPAR ha istituito sei centri regionali di approvvigionamento nelle città di Győr, Hódmezővásárhely, Nyíregyháza, Pécs, Székesfehérvár e Zalaegerszeg, con l’obiettivo di offrire opportunità di vendita ai piccoli produttori locali. Recentemente, la GVH ha confermato che la SPAR ha adempiuto ai suoi obblighi, investendo oltre il budget previsto e creando un settimo centro regionale. Grazie a queste iniziative, più di 100 nuovi piccoli produttori locali hanno ottenuto accesso al mercato, beneficiando di supporto marketing, e sono stati creati nuovi posti di lavoro, superando il minimo del 90% di nuovi fornitori richiesto. La GVH continua a monitorare l’implementazione di questi impegni per garantire il rispetto delle condizioni stabilite.

Allarme su TikTok: attenzione alle false promesse dei prodotti dimagranti miracolosi.
La Nemzeti Kereskedelmi és Fogyasztóvédelmi Hatóság (NKFH) ha recentemente messo in guardia contro video su TikTok che promuovono “sieri brucia-grassi” e altri “prodotti miracolosi” per la perdita di peso. Questi video diffondono affermazioni infondate, prive di basi scientifiche, ingannando i consumatori con promesse irrealistiche. L’NKFH sta attivamente contrastando queste truffe e, se necessario, avvierà procedimenti legali contro i responsabili della diffusione di tali informazioni ingannevoli. L’autorità esorta i consumatori a non lasciarsi ingannare da promesse false, video che citano raccomandazioni di enti sanitari inesistenti o da sedicenti “re dei calorie”. Adottare uno stile di vita sano e fare scelte consapevoli non dipende da prodotti miracolosi, ma da abitudini quotidiane equilibrate. È fondamentale mantenere un approccio critico e informato di fronte a tali contenuti online per proteggere la propria salute e il proprio benessere.

Orbán Gábor premiato come Leader più Ispiratore dell’Anno.
Gábor Orbán, amministratore delegato di Richter Gedeon Nyrt., ha ricevuto il prestigioso premio “Leader più Ispiratore dell’Anno” secondo i risultati della 14ª Indagine PwC tra i CEO ungheresi. Questo riconoscimento, basato sulle opinioni di 265 amministratori delegati intervistati tra ottobre e dicembre 2024, celebra i leader che eccellono non solo nei risultati aziendali, ma anche nello sviluppo della cultura organizzativa, nella crescita sostenibile e nell’approccio ispiratore alla leadership. Durante la cerimonia di premiazione, Orbán ha sottolineato l’importanza di ispirare, creare opportunità di sviluppo e costruire valore sostenibile, evidenziando che il successo del team Richter va oltre i meri risultati economici. La consegna del premio è avvenuta presso la sede di PwC a Budapest, durante un evento in cui sono stati presentati anche i risultati più recenti dell’indagine sui CEO.

Bruxelles approva il piano di bilancio a medio termine dell’Ungheria.
Il ministro dell’Economia nazionale, Márton Nagy, ha annunciato che il Consiglio dei ministri delle finanze dell’Unione Europea ha approvato il piano di bilancio a medio termine dell’Ungheria. Durante l’incontro, sono stati discussi tre temi principali: l’approvazione del piano di bilancio ungherese, la questione della tassa minima globale e l’aumento delle spese per la difesa. Nagy ha sottolineato che, con il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sulla tassa minima globale, le aziende europee potrebbero trovarsi in una posizione svantaggiata, rischiando di trasferirsi negli USA. Per quanto riguarda le spese per la difesa, la NATO potrebbe aumentare l’obiettivo al 3% del PIL; attualmente, l’Ungheria destina il 2% del PIL alla difesa. Si prevede che queste spese aggiuntive non saranno incluse nel calcolo del deficit di bilancio, offrendo così maggiore flessibilità finanziaria. Una decisione definitiva su questo tema è attesa per aprile.

18 Febbraio 2025: Energia, Difesa e Finanza al Centro dell’Economia Ungherese

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Collaborazione tra fondazioni per rafforzare le relazioni economiche USA-Ungheria.
L’Oeconomus Gazdaságkutató Alapítvány, in collaborazione con la Tholos Foundation e l’Americans for Tax Reform (ATR), ha avviato una serie di eventi per rivitalizzare le relazioni tra Stati Uniti e Ungheria, danneggiate durante la precedente amministrazione di Washington. Durante questi incontri informali, imprenditori, ricercatori e decisori politici ungheresi e americani hanno discusso temi come la doppia imposizione fiscale, la guerra in Ucraina e l’amicizia tra Donald Trump e Viktor Orbán. Christopher Butler, direttore esecutivo di Tholos e ATR, ha sottolineato l’importanza della flessibilità nelle collaborazioni tra accademici, esperti e uomini d’affari con background ideologici simili. Un punto critico emerso è la mancanza di un accordo per evitare la doppia imposizione, considerato il principale ostacolo al rafforzamento dei rapporti commerciali tra i due paesi. Butler ha rivelato che i repubblicani stanno attivamente lavorando su questo tema, prevedendo progressi imminenti. Nel 2022, gli Stati Uniti hanno annunciato la cessazione dell’accordo del 1979 sulla doppia imposizione con l’Ungheria, portando, dal 1° gennaio 2024, all’obbligo per le aziende di pagare tasse in entrambi i paesi. In risposta, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha autorizzato il ministro dell’Economia a negoziare un nuovo accordo con gli Stati Uniti per evitare la doppia imposizione e prevenire l’evasione fiscale.

Produzione record per gli impianti solari industriali in Ungheria.
Lunedì, gli impianti solari industriali ungheresi hanno raggiunto una produzione di 3321 megawatt nel quarto d’ora di picco, avvicinandosi al record storico di 3347 megawatt registrato nell’agosto 2024. Inoltre, per la prima volta, la produzione combinata di impianti industriali, domestici e ad uso proprio ha superato i 4000 megawatt in quattro intervalli di quindici minuti, con un picco di 4016 megawatt. Alle 11:00 di lunedì, la produzione fotovoltaica totale ha sfiorato i 5450 megawatt, con oltre 1400 megawatt provenienti da impianti domestici e circa 700 megawatt da produttori per uso proprio, la maggior parte dei quali è stata consumata localmente o immagazzinata. Attualmente, oltre 300.000 impianti solari in Ungheria hanno una capacità installata complessiva di 7757 megawatt. Il Ministero dell’Energia ungherese promuove attivamente l’uso di altre fonti rinnovabili, come l’energia geotermica e il biogas, e prevede di aumentare di dieci volte la capacità di stoccaggio energetico entro il prossimo anno, facilitando l’integrazione della produzione di energia rinnovabile nel sistema elettrico nazionale.

Nuove opportunità di finanziamento per l’irrigazione agricola in Ungheria.
Il piano strategico della Politica Agricola Comune ha recentemente aperto bandi per progetti di irrigazione, con un budget totale di 16,5 miliardi di fiorini. Questi investimenti potrebbero generare un aumento annuo di 80-100 miliardi di fiorini nel reddito agricolo, mitigando gli effetti negativi del cambiamento climatico sulle terre coltivabili e riducendo la volatilità della produzione agricola ungherese, attualmente la più alta nell’Unione Europea con oltre il 18%. Attualmente, solo il 4% dei 5 milioni di ettari di terreno agricolo in Ungheria è autorizzato per l’irrigazione, e di questo, solo il 50-60% viene effettivamente irrigato ogni anno. Espandere l’area irrigata al 10-15% potrebbe stabilizzare significativamente la produzione agricola. Hollósi Dávid, direttore esecutivo del settore Agricoltura e Industria Alimentare di MBH Bank, sottolinea l’importanza di sviluppare sistemi di irrigazione per adattarsi al cambiamento climatico e migliorare l’efficienza produttiva. Per supportare efficacemente gli agricoltori nella realizzazione di questi progetti, MBH Bank e i suoi partner hanno costituito un consorzio che offre servizi integrati, dalla progettazione al monitoraggio post-implementazione. Considerando che i progetti di irrigazione richiedono investimenti significativi, stimati tra 2,5 e 4 milioni di fiorini per ettaro, questi finanziamenti rappresentano un’opportunità cruciale per aumentare la competitività del settore agricolo ungherese.

L’Ungheria propone l’esclusione delle spese per la difesa dal calcolo del deficit.
Il ministro dell’Economia, Márton Nagy, ha partecipato a un incontro a Bruxelles con i ministri economici e finanziari dell’Unione Europea, focalizzato sul futuro della tassa minima globale. La discussione è stata innescata dalla decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall’accordo dell’OCSE su questa tassa, sollevando preoccupazioni sulla competitività dell’UE e sul possibile trasferimento di multinazionali verso paesi terzi. Parallelamente, è emersa una proposta per escludere le spese per la difesa dal calcolo del deficit di bilancio, evitando così procedure per disavanzi eccessivi per i paesi che aumentano tali investimenti. Tuttavia, restano aperte questioni su cosa debba essere considerato spesa per la difesa e quale sia il valore di riferimento per queste esenzioni. Nagy ha sottolineato la necessità di definire chiaramente questi aspetti, prevedendo che una proposta dettagliata sarà pronta entro la primavera.

Record di forniture di gas russo attraverso il Turkish Stream verso l’Europa.
Il gasdotto Turkish Stream ha registrato per la seconda settimana consecutiva un volume record di forniture di gas russo verso l’Europa. Secondo i dati dell’ENTSOG, tra il 10 e il 16 febbraio sono stati trasportati oltre 396 milioni di metri cubi di gas attraverso la stazione di compressione al confine tra Turchia e Bulgaria, superando il precedente record di 392 milioni di metri cubi della settimana precedente. Il 10 febbraio è stato stabilito anche un record giornaliero con 56,7 milioni di metri cubi. Questi risultati evidenziano l’importanza crescente del Turkish Stream, attualmente l’unica rotta attiva per le forniture di gas russo verso l’Europa, dopo la cessazione del transito attraverso l’Ucraina. Con una capacità annuale di 31,5 miliardi di metri cubi, il gasdotto si estende per 1100 chilometri, di cui 935 sottomarini, e serve principalmente Turchia e paesi dell’Europa sud-orientale. Questi sviluppi sottolineano la rilevanza strategica dell’infrastruttura per la sicurezza energetica europea.

17 febbraio 2025: Economia ungherese tra cooperazione internazionale, investimenti e dibattiti fiscali

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La gestione fiduciaria in Ungheria: un modello per evitare conflitti di interesse.
Il governo ungherese ha introdotto nel 2014 la gestione fiduciaria dei beni per allinearsi alle tendenze internazionali e rispondere alla crescente domanda di strutture flessibili per la pianificazione patrimoniale e la protezione dei beni. Questa soluzione consente ai politici di evitare conflitti di interesse, poiché non sono a conoscenza della composizione esatta del patrimonio affidato. Gergely Gulyás, Ministro della Cancelleria del Primo Ministro, ha suggerito che i ministri dovrebbero considerare di trasferire i propri beni in gestione fiduciaria durante il loro mandato. Secondo Csaba Magyar, esperto fiscale certificato e capo dello studio legale Crystal Worldwide, la gestione fiduciaria offre flessibilità, sicurezza e prevedibilità, rendendola una soluzione efficace per la pianificazione patrimoniale a lungo termine e la protezione dei beni, specialmente nel contesto delle imprese familiari e della successione generazionale.

L’industria delle batterie a Debrecen riceve più acqua dei laghi in prosciugamento.
Il governo ungherese ha destinato più acqua del fiume Tibisco ai nuovi impianti di produzione di batterie a Debrecen rispetto a quella prevista per il ripristino dei laghi locali in via di prosciugamento, come il lago Békás nel Nagyerdő e i laghi di Erdőspuszta. Mentre il programma Civaqua, volto a salvare questi bacini, è in attesa di finanziamenti dall’Unione Europea, le fabbriche di batterie, tra cui quelle di EVE Power e BMW, riceveranno quotidianamente fino a 7.400 metri cubi di acqua potabile dalla Keleti-főcsatorna. Questa infrastruttura idrica per le aziende è finanziata in parte dallo Stato, mentre il progetto Civaqua dipende esclusivamente da fondi europei non ancora disponibili a causa di questioni legate al rispetto dello stato di diritto. Di conseguenza, le industrie delle batterie potrebbero beneficiare dell’acqua del Tibisco prima ancora che le comunità locali vedano miglioramenti nelle risorse idriche promesse da decenni.

Contributo di solidarietà: il dibattito sulla redistribuzione fiscale tra comuni ungheresi.
Il sistema di contributo di solidarietà in Ungheria mira a ridurre le disparità economiche tra i comuni, redistribuendo le entrate fiscali dalle città più ricche a quelle con minori risorse. Secondo Sándor Lipők, sindaco di Kemecse e presidente dell’Associazione delle Piccole Città, circa due terzi dei comuni beneficiano di questo sistema, che consente lo sviluppo di 2.324 località con scarsa capacità economica. Lipők sottolinea che smantellare questo meccanismo creerebbe divisioni tra comunità più forti e più deboli. Le città con economie più solide, come Budapest, Győr e Debrecen, sono tenute a contribuire con importi significativi; ad esempio, Budapest dovrebbe versare 89 miliardi di fiorini. Tuttavia, il sindaco della capitale ha espresso l’intenzione di non adempiere a questo obbligo. Lipők evidenzia che senza il contributo di solidarietà, oltre due milioni e mezzo di cittadini potrebbero affrontare difficoltà quotidiane, inclusa la possibile chiusura di asili nido e scuole materne nelle aree meno avvantaggiate.

Asta online del NAV: automobili, opere d’arte e perfino lecca-lecca in vendita.
Il Servizio Nazionale delle Imposte e Dogane ungherese (NAV) ha annunciato un’asta online per il 2025, mettendo in vendita una varietà di beni sequestrati, tra cui automobili, opere d’arte e persino dolciumi come lecca-lecca. Questa iniziativa mira a recuperare fondi da beni confiscati in procedimenti legali o per debiti fiscali non pagati. Le aste online del NAV offrono ai cittadini l’opportunità di acquistare articoli a prezzi competitivi, contribuendo al contempo alle entrate statali. Gli interessati possono partecipare registrandosi sul sito ufficiale del NAV, dove è disponibile un catalogo dettagliato dei beni in vendita, con descrizioni e prezzi di partenza. Le aste si svolgono in tempo reale, garantendo trasparenza e accessibilità a tutti i partecipanti. Questa pratica è diventata una componente regolare delle attività del NAV, facilitando la ridistribuzione di beni sequestrati e promuovendo la partecipazione pubblica attraverso piattaforme digitali.

Ungheria e Kazakistan rafforzano la cooperazione economica con investimenti e nuove opportunità.
Il ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, ha annunciato che la cooperazione economica tra Ungheria e Kazakistan è destinata a raggiungere un nuovo livello. Durante una conferenza stampa congiunta ad Astana con Murat Nurtleu, Szijjártó ha evidenziato che la compagnia ungherese MOL ha già investito circa 80 miliardi di fiorini in Kazakistan, estraendo 300 milioni di metri cubi di gas naturale da un giacimento con cinque pozzi operativi. Inoltre, ha sottolineato l’opportunità di collaborazione nel settore dell’energia nucleare, poiché il Kazakistan ha deciso tramite referendum di costruire una centrale nucleare. A partire da maggio, un volo diretto collegherà nuovamente i due paesi, facilitando ulteriormente le relazioni bilaterali. Szijjártó ha dichiarato che tutte le condizioni sono favorevoli per elevare la cooperazione economica ungaro-kazaka a un livello superiore, da cui l’Ungheria ha già tratto notevoli benefici.

Ungheria, 13 febbraio 2025: record di investimenti, svolta sostenibile di MOL, stipendi in crescita per ingegneri e sanzione a Lidl per pubblicità ingannevole

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La Borsa di Budapest celebra le eccellenze del 2024.
La Borsa di Budapest (BÉT) ha recentemente premiato le performance più eccezionali del 2024 durante la cerimonia “BÉT Legek”. Végh Richárd, CEO della BÉT, ha sottolineato che negli ultimi due anni gli indici azionari ungheresi, BUX e BUMIX, hanno registrato crescite superiori all’80% e 90%, posizionandosi tra i migliori al mondo. Virág Barnabás, presidente della BÉT e vicepresidente della Banca Nazionale Ungherese (MNB), ha evidenziato quattro megatrend globali che influenzano l’economia: demografia, debito, deglobalizzazione e digitalizzazione. Ha enfatizzato l’importanza di affrontare queste sfide per garantire stabilità e fiducia nel mercato. Matolcsy György, governatore della MNB, ha ricordato che tra il 2010 e il 2019 la posizione relativa dell’Ungheria è passata dal 65,4% al 73,2%, con una crescita economica media annua del 3,9%, attribuendo metà di questo progresso ai programmi della banca centrale. Ha inoltre sottolineato l’importanza di una svolta nel credito per sostenere ulteriori sviluppi nel settore economico. La cerimonia ha messo in luce il ruolo cruciale della BÉT nel promuovere il successo economico dell’Ungheria e nell’adattarsi ai cambiamenti globali.

I laureati del BME: stipendi iniziali doppi rispetto alla media ungherese.
I neolaureati in ingegneria del Budapesti Műszaki és Gazdaságtudományi Egyetem (BME) godono di stipendi iniziali che superano del doppio la media nazionale ungherese. Secondo i dati del Sistema di Monitoraggio dei Laureati, gli stipendi medi per i laureati magistrali variano tra 750.000 e 1,3 milioni di fiorini ungheresi, a seconda della specializzazione. Le cinque specializzazioni con i guadagni più elevati sono: ingegneria informatica, informatica gestionale, ingegneria meccatronica, ingegneria energetica e ingegneria dei veicoli. Inoltre, i laureati del BME trovano occupazione rapidamente; nel settore tecnico, il tasso di disoccupazione è solo dello 0,2%, mentre nel settore economico i laureati triennali impiegano meno di un mese per trovare lavoro, e quelli magistrali circa tre settimane. Questi dati evidenziano l’elevata domanda di specialisti formati al BME e la loro competitività nel mercato del lavoro ungherese.

MOL compie un passo avanti nella riduzione dell’impronta di carbonio.
Il gruppo MOL ha prodotto con successo diesel contenente olio vegetale idrogenato e carburante sostenibile per aerei (SAF) nella sua raffineria di Bratislava. Questa iniziativa segna un nuovo capitolo negli sforzi di sostenibilità dell’azienda, poiché l’uso di tecnologie circolari riduce l’impronta di carbonio del portafoglio prodotti, in linea con le direttive dell’Unione Europea. La qualità dei nuovi carburanti è stata certificata dall’Isotoptech Zrt. attraverso analisi radioisotopiche. La co-lavorazione, ovvero la miscelazione di residui vegetali, è già in uso nella raffineria di Százhalombatta da diversi anni, permettendo la produzione di carburanti che rilasciano meno sostanze nocive nell’atmosfera. Pochissime raffinerie al mondo producono SAF, e quella di Bratislava è tra le prime. Secondo gli obiettivi ambientali dell’UE, entro il 2025 il SAF dovrà rappresentare il 2% del consumo totale di carburante per aerei, raggiungendo il 70% entro il 2050. La produzione di carburanti sintetici alternativi fa parte della strategia a lungo termine del gruppo MOL, denominata “Shape Tomorrow”, che mira a migliorare la sostenibilità delle attività industriali e a ridurre l’impronta di carbonio del portafoglio prodotti.

Investimento record in ricerca e sviluppo in Ungheria.
La Diligent Corporation, azienda americana leader nello sviluppo di software per la gestione aziendale, ha annunciato un investimento di 37 miliardi di fiorini in Ungheria, supportato da un contributo statale di 8 miliardi di fiorini. Questo progetto creerà 124 nuovi posti di lavoro altamente qualificati e rappresenta il più grande investimento in ricerca e sviluppo gestito finora dall’Agenzia Nazionale per gli Investimenti (HIPA). L’obiettivo è sviluppare una nuova piattaforma che migliorerà la gestione aziendale e istituzionale. Il ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, ha sottolineato che questo investimento rafforza la cooperazione economica tra Ungheria e Stati Uniti, posizionando il paese all’avanguardia nella rivoluzione tecnologica globale. Attualmente, circa 1.200 aziende americane operano in Ungheria, impiegando 100.000 persone, con 140 investimenti negli ultimi dieci anni che hanno creato circa 19.000 nuovi posti di lavoro.

GVH sanziona Lidl per pubblicità ingannevole sui prodotti integrali.
L’Autorità ungherese per la concorrenza economica (GVH) ha multato Lidl Ungheria con una sanzione di 186 milioni di fiorini per pratiche commerciali ingannevoli riguardanti diversi prodotti da forno pubblicizzati come “integrali”. L’indagine ha rivelato che questi prodotti contenevano solo il 30-33% di farina integrale, non rispettando il requisito minimo del 50% per essere definiti tali. La GVH ha considerato aggravante la durata pluriennale della pratica e il potenziale impatto su consumatori vulnerabili, come diabetici e persone con insulino-resistenza. L’autorità sottolinea l’importanza per le aziende di garantire che le loro comunicazioni commerciali non inducano in errore i consumatori riguardo alla composizione dei prodotti.

Ungheria, 12 febbraio 2025: Aumenti salariali moderati, tensioni fiscali tra Budapest e il governo, crescita del mercato immobiliare e sfide per l’innovazione

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Le opportunità delle aziende deep tech per l’economia ungherese.
Secondo Balázs Dobos, direttore della divisione Innovazione e Sostenibilità Aziendale presso Századvég, le aziende deep tech rappresentano una fonte di crescita finora non sfruttata per l’Ungheria. Queste imprese, basate su nuove scoperte scientifiche o innovazioni tecniche significative, possono rivoluzionare interi settori. In Ungheria, gli investimenti in questo settore variano generalmente tra 400.000 e 4 milioni di euro. Le università e gli istituti di ricerca locali offrono già una solida base per lo sviluppo, ma per avere successo sono necessari finanziamenti mirati e competenze di livello internazionale. Una ricerca preliminare ha identificato almeno una trentina di startup promettenti legate a università ungheresi con un focus sulla deep tech. Tuttavia, poiché questi progetti richiedono investimenti significativi e comportano incertezze sul ritorno economico, è fondamentale il coinvolgimento dello Stato. Con un supporto adeguato, queste aziende potrebbero generare un valore aggiunto di centinaia di miliardi di fiorini entro la fine del decennio, contribuendo in modo significativo alla crescita economica del paese.

I dazi di Trump potrebbero spingere Coca-Cola verso un maggiore utilizzo di plastica.
Le recenti tariffe del 25% imposte dal presidente Donald Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti potrebbero indurre Coca-Cola ad aumentare l’uso di bottiglie di plastica. James Quincey, CEO dell’azienda, ha dichiarato che, con l’aumento dei costi dell’alluminio importato dal Canada, l’azienda sta valutando l’opzione di utilizzare più bottiglie in PET per mantenere l’accessibilità economica dei prodotti. Attualmente, l’alluminio rappresenta una piccola parte dei costi totali, ma un aumento significativo del suo prezzo potrebbe influenzare le strategie di packaging. Questa possibile transizione verso la plastica solleva preoccupazioni ambientali, poiché Coca-Cola è stata criticata per il suo contributo all’inquinamento da plastica. Inoltre, Trump ha recentemente revocato gli sforzi federali per sostituire le cannucce di plastica con quelle di carta, ripristinando l’uso delle cannucce di plastica.

I prezzi degli appartamenti in pannelli superano 1 milione di fiorini al metro quadrato a Budapest.
A Budapest, i prezzi degli appartamenti prefabbricati hanno superato 1 milione di fiorini al metro quadrato, con un aumento del 20% rispetto al 2024. Attualmente, un appartamento medio di 50 metri quadrati viene offerto a 51,3 milioni di fiorini. Il XVII distretto offre i prezzi più accessibili, con una media di 878.000 fiorini al metro quadrato, mentre le zone più costose sono Gazdagrét e Káposztásmegyer, dove i prezzi raggiungono 1,2 milioni di fiorini al metro quadrato. A livello nazionale, il prezzo medio degli appartamenti prefabbricati è di circa 800.000 fiorini al metro quadrato, con un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente. Nonostante l’aumento dei prezzi, la domanda rimane elevata, poiché gli appartamenti prefabbricati rappresentano ancora l’alternativa più economica in termini di numero di stanze disponibili.

Budapest contesta il contributo di solidarietà di 89 miliardi di fiorini.
Il 12 febbraio 2025, il Ministro dell’Economia, Márton Nagy, ha emesso un decreto che stabilisce l’ammontare del contributo di solidarietà che 855 comuni ungheresi devono versare nel 2025. Secondo il decreto, Budapest dovrebbe contribuire con oltre 89 miliardi di fiorini. Tuttavia, il sindaco Gergely Karácsony ha dichiarato che la capitale intende versare solo 39 miliardi di fiorini, contestando l’importo richiesto. Altre grandi città ungheresi sono anch’esse soggette a contributi significativi: Győr con 12,5 miliardi, Debrecen con 10,3 miliardi e Székesfehérvár con 8,7 miliardi di fiorini. Il contributo di solidarietà è destinato a sostenere i comuni meno abbienti, ma diverse amministrazioni locali hanno espresso preoccupazioni riguardo all’elevato onere finanziario imposto. La disputa tra Budapest e il governo centrale evidenzia le tensioni esistenti sulla distribuzione delle risorse finanziarie e sull’autonomia fiscale dei comuni.

Le aziende ungheresi prevedono aumenti salariali modesti per il 2025.
Secondo una recente ricerca, sia i lavoratori che i datori di lavoro in Ungheria mostrano pessimismo riguardo agli aumenti salariali previsti per il 2025. La maggior parte delle aziende pianifica incrementi tra il 6% e il 10%, con solo l’8% delle imprese intenzionate a superare il 10%, rispetto al 34% dell’anno precedente. Parallelamente, il 59% dei dipendenti è pessimista sul futuro, un aumento significativo rispetto al 30% del 2024. Le principali priorità strategiche delle aziende includono l’aumento del fatturato, della competitività e della quota di mercato. Tuttavia, l’incremento dei costi operativi e le difficoltà nel reperire e trattenere personale qualificato rappresentano sfide significative. Nonostante ciò, nel 2025 le imprese mirano a mantenere i dipendenti attuali, assumere nuovi talenti e migliorare l’efficienza dei processi. È emerso che il 33% delle aziende prevede aumenti salariali inferiori al 5%, mentre solo il 12% intende superare il 10%. Inoltre, due terzi dei lavoratori ricevono benefici non monetari, con la flessibilità lavorativa e i programmi di welfare aziendale tra i più apprezzati.

11 febbraio: inflazione in crescita, tredicesima mensilità pensionistica, successi di MVM e tensioni sul lavoro

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Aumento retroattivo della soglia di esenzione IVA: dibattito tra governo e professionisti fiscali.
Il 25 gennaio 2025, il Ministero dell’Economia Nazionale ha annunciato l’aumento retroattivo della soglia di esenzione IVA da 12 a 18 milioni di fiorini, con effetto dal 1º gennaio 2025. La Camera Ungherese del Commercio e dell’Industria ha accolto favorevolmente la decisione, considerandola un risultato significativo della collaborazione con il ministero. Tuttavia, Ruszin Zsolt, vicepresidente dell’Associazione Nazionale dei Contabili Ungheresi, ha criticato la misura, definendola un “punto basso della politica fiscale” e avvertendo che potrebbe danneggiare alcune aziende che optano retroattivamente per l’esenzione. L’Associazione dei Consulenti Fiscali, guidata da Zara László, ha risposto affermando che la scelta dell’esenzione è una decisione sovrana delle piccole imprese, che devono accettarne le implicazioni burocratiche. Secondo Bagdi Lajos, partner di Niveus Consulting Group, non vi sono ostacoli legali o pratici all’introduzione retroattiva di una misura fiscale favorevole, citando precedenti come la modifica dell’imposta sulla pubblicità nel 2017. Il dibattito evidenzia la necessità di un’accurata valutazione delle conseguenze amministrative e finanziarie per le imprese interessate.

Accordo raggiunto alla Lear di Győr: evitato lo sciopero.
Presso la Lear Corporation Hungary Kft. di Győr, fornitore dell’Audi, si è recentemente prospettata la possibilità di uno sciopero. Il punto centrale della disputa era un pagamento una tantum di 200.000 fiorini, richiesto oltre all’aumento salariale del 6% precedentemente concordato, inizialmente rifiutato dal datore di lavoro. Negli ultimi giorni, le trattative hanno subito un’accelerazione, portando a un’offerta migliorata da parte dell’azienda. Dopo discussioni interne, il sindacato dei lavoratori della Lear ha ritenuto l’offerta accettabile. È stato concordato un pagamento una tantum di 175.000 fiorini, da erogare prima di Natale, portando alla sospensione dei preparativi per lo sciopero. Attualmente, si sta finalizzando il testo dell’accordo; una volta ufficializzato, lo stato di allerta per lo sciopero verrà revocato. Grazie a queste negoziazioni salariali, i dipendenti beneficeranno di un incremento reale del reddito del 2,5% oltre l’inflazione prevista.

Inizio della distribuzione della tredicesima mensilità pensionistica in Ungheria.
A partire dall’11 febbraio 2025, la Magyar Posta ha iniziato la consegna delle pensioni di febbraio insieme alla tredicesima mensilità. La distribuzione avverrà in modo scaglionato fino alla fine del mese. I beneficiari riceveranno entrambe le somme su un unico bollettino, con gli importi indicati separatamente. Attualmente, circa il 35% delle pensioni e dei sussidi simili viene erogato in contanti tramite servizio postale, interessando 856.000 persone. La consegna anticipata di due giorni rispetto al solito è dovuta all’elevato volume di pagamenti in contanti associati alla doppia erogazione. Parallelamente, il governo ungherese sta ampliando un programma di ristrutturazione delle abitazioni rurali, precedentemente destinato alle famiglie, per includere anche i pensionati. Questo consentirà ai beneficiari di pensioni di vecchiaia o di prepensionamento di accedere a supporti per la ristrutturazione delle loro case nelle località con meno di 5.000 abitanti.

Il successo del 2024 del MVM Paksi Atomerőmű Zrt.: produzione record e riconoscimenti internazionali.
Nel 2024, l’MVM Paksi Atomerőmű Zrt. ha raggiunto il quinto miglior risultato della sua storia, producendo 16.016,6 gigawattora (GWh) di energia elettrica. Questa produzione rappresenta quasi la metà della produzione lorda di energia elettrica dell’Ungheria e un terzo del consumo nazionale lordo. Grazie al suo funzionamento, l’impianto ha evitato l’emissione di circa 250 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Nel 2024, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha condotto una revisione completa della sicurezza dell’impianto, riconoscendo l’impegno dell’azienda per un funzionamento sicuro e affidabile. Il rapporto dell’OSART ha evidenziato quattro “buone pratiche” implementate a Paks, tra cui un software sviluppato internamente che prevede con precisione e affidabilità gli eventi iniziali e le loro conseguenze temporali. Nel terzo trimestre del 2024, l’impianto è entrato nel primo 30% della classifica mondiale delle centrali nucleari. Nella lista della WANO (World Association of Nuclear Operators) del centro di Parigi, che confronta circa 150 blocchi, tutti e quattro i blocchi di Paks si sono classificati nel primo 25%. L’impianto presta particolare attenzione alla collaborazione con Paks II Zrt. e al monitoraggio dei lavori di costruzione nelle vicinanze, garantendo che tali attività non influenzino la sicurezza dei blocchi esistenti.

L’inflazione accelera in Ungheria: prezzi alimentari in forte aumento, il governo valuta interventi.
A gennaio 2025, i prezzi al consumo in Ungheria sono aumentati del 5,5% rispetto all’anno precedente, con un incremento mensile dell’1,5%. Particolarmente preoccupante è l’aumento dei prezzi alimentari, che hanno registrato un +6% su base annua e un +1,9% rispetto a dicembre. Tra gli alimenti, spiccano gli aumenti del prezzo della farina (+43,2%), del latte (+25%) e delle uova (+23,8%). Di fronte a questa situazione, il ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, ha dichiarato che il governo è pronto a intervenire per proteggere le famiglie, suggerendo la possibile reintroduzione di controlli sui prezzi. L’obiettivo governativo per il 2025 è ridurre l’inflazione al 3,2%; tuttavia, l’attuale tendenza inflazionistica, trainata principalmente dai beni alimentari, potrebbe ostacolare questo traguardo. Oltre agli alimenti, anche i servizi hanno visto un aumento dei prezzi dell’8,5%, con incrementi significativi nei servizi postali (+16,8%), nelle telecomunicazioni (+15%) e negli affitti (+11,8%). Questi dati indicano una pressione inflazionistica diffusa nell’economia ungherese, sollevando preoccupazioni sia per i consumatori che per i responsabili delle politiche economiche.

10 febbraio 2025: economia ungherese tra crescita industriale, mercato immobiliare in rialzo e tensioni globali

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Accordo da 450 miliardi di fiorini: l’Ungheria fornirà 1350 carrozze ferroviarie all’Egitto.
L’Ungheria ha stipulato un accordo del valore di circa 450 miliardi di fiorini per la produzione di 1350 carrozze ferroviarie destinate al trasporto passeggeri in Egitto. Attualmente, 1015 carrozze sono già state consegnate, mentre altre 335 sono in fase di produzione presso lo stabilimento di Dunakeszi. Secondo il ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, questo progetto rappresenta una significativa opportunità di sviluppo industriale per l’Ungheria, coinvolgendo circa 900 lavoratori e oltre 450 aziende nella catena di fornitura. Inizialmente avviata come una collaborazione ungherese-russa, l’iniziativa si è trasformata in una partnership ungherese-egiziana a causa delle sanzioni internazionali. Il successo di questo progetto potrebbe aprire ulteriori mercati per l’industria ferroviaria ungherese in Egitto e in tutto il continente africano, dove la crescente popolazione e lo sviluppo infrastrutturale stanno aumentando la domanda di investimenti ferroviari. Szijjártó ha inoltre sottolineato l’importanza dell’Egitto come partner strategico per l’Ungheria e l’Unione Europea, evidenziando il ruolo del governo egiziano nella gestione delle sfide migratorie e nella promozione della stabilità regionale. Entrambi i paesi rimangono impegnati a collaborare per una risoluzione diplomatica del conflitto in Ucraina, rafforzando ulteriormente la loro partnership politica e industriale.

Aumento accelerato dei prezzi delle abitazioni in Ungheria: le ultime cifre sul mercato immobiliare.
A gennaio, i prezzi delle abitazioni in Ungheria sono aumentati dell’1,6% rispetto al mese precedente, raddoppiando il tasso di crescita di dicembre dello 0,8%. Su base annua, l’incremento è stato del 9,4%, superiore al 7,8% registrato a dicembre. Questo aumento è attribuito al ritorno di migliaia di investitori sul mercato immobiliare, con effetti particolarmente evidenti nelle grandi città. La regione dell’Alföld settentrionale, che include Debrecen, ha registrato un aumento annuale dei prezzi del 13%, mentre a Budapest l’incremento è stato del 12%. Al contrario, la contea di Pest ha visto una crescita più modesta del 5%. A Budapest, il prezzo medio al metro quadro per le abitazioni usate ha raggiunto 1,17 milioni di fiorini a inizio febbraio, con le proprietà più economiche a circa 903.000 fiorini al metro quadro. Il distretto V rimane il più costoso, con prezzi medi vicini ai 2 milioni di fiorini al metro quadro, mentre nei distretti XV, XVII, XVIII, XX, XXI e XXIII i prezzi rimangono sotto i 700.000 fiorini al metro quadro per le abitazioni più economiche. Tra le città capoluogo di contea, Debrecen registra un prezzo medio di 882.000 fiorini al metro quadro, con le opzioni più economiche a 702.000 fiorini, mentre a Győr i prezzi medi sono di 824.000 fiorini al metro quadro, con le proprietà più economiche a 643.000 fiorini. Questo trend di aumento dei prezzi potrebbe spingere gli acquirenti a orientarsi verso le aree suburbane di Budapest.

La digitalizzazione nell’industria automobilistica: la crescente importanza dei software e delle soluzioni ALM.
Con la trasformazione digitale, i veicoli stanno diventando sistemi informatici su ruote, richiedendo alle case automobilistiche di accelerare nello sviluppo software per rimanere competitive. I moderni veicoli integrano software in quasi tutte le loro funzioni, dalla gestione del motore al servosterzo, dal cambio automatico ai sistemi di assistenza al parcheggio, fino ai sistemi di navigazione e infotainment. Alcuni modelli contano oggi fino a 100 milioni di linee di codice, rendendo la loro complessità paragonabile a quella degli aeroplani. Secondo Lajos Kovács, responsabile vendite della divisione digitalizzazione industriale di Kontron Hungary, le aziende devono introdurre modelli con funzionalità avanzate e personalizzabili in tempi sempre più brevi per soddisfare le esigenze in rapida evoluzione dei clienti. Per gestire questa complessità, le tradizionali soluzioni di gestione documentale non sono più sufficienti; è necessario adottare strumenti di Application Lifecycle Management (ALM) che coprano l’intero processo, dalla gestione dei requisiti del cliente allo sviluppo, dalla pianificazione della produzione al supporto post-vendita. Piattaforme come PTC Codebeamer offrono una gestione completa del ciclo di vita del prodotto, inclusa la gestione dei requisiti, dei test e della validazione, facilitando anche la conformità alle normative settoriali. Queste soluzioni aiutano a ridurre i tempi di sviluppo e i costi, migliorando al contempo la qualità e la tracciabilità del prodotto. Grandi case automobilistiche europee, tra cui il Gruppo Volkswagen, BMW e Daimler, stanno già utilizzando Codebeamer. Recentemente, PTC ha annunciato una collaborazione con Microsoft e il Gruppo Volkswagen per sviluppare un’applicazione basata su intelligenza artificiale generativa per la sua piattaforma ALM, denominata Codebeamer Copilot, che assisterà gli ingegneri nella creazione e gestione dei requisiti del prodotto, nonché nei processi di test e validazione del software.

L’Associazione Nazionale del Commercio risponde all’annuncio di possibili nuovi controlli sui prezzi alimentari.
L’Associazione Nazionale del Commercio (OKSZ) ha reagito all’annuncio del ministro dell’Economia, Márton Nagy, riguardante la possibile reintroduzione di controlli sui prezzi degli alimenti. Secondo l’OKSZ, le catene di vendita al dettaglio internazionali hanno sempre operato con l’obiettivo di salvaguardare gli interessi delle famiglie ungheresi, cercando di mantenere e rafforzare il potere d’acquisto dei consumatori. L’associazione sottolinea che i prezzi dei beni alimentari di base sono determinati principalmente dai costi di approvvigionamento e dalla forte concorrenza esistente tra i rivenditori. I membri dell’OKSZ auspicano che anche i produttori e fornitori nazionali si uniscano agli sforzi del Ministero dell’Economia e dell’OKSZ nella lotta contro l’inflazione. Nell’analisi dei dati sull’inflazione, l’associazione evidenzia l’importanza di considerare che le statistiche ufficiali riflettono l’intero mercato, mentre i dati dell’osservatorio online dei prezzi possono talvolta offrire un quadro più favorevole. In un recente post su Facebook, il ministro Nagy ha dichiarato: “Se necessario, interverremo immediatamente nell’interesse delle famiglie”, lasciando intendere la possibilità di reintrodurre controlli sui prezzi per contrastare l’aumento dei costi alimentari.

Aumento delle entrate fiscali e disciplina di bilancio: le strategie del governo ungherese per il 2025.
Nel gennaio 2025, il bilancio dello Stato ungherese ha registrato un deficit di 67,8 miliardi di fiorini. All’interno di questo dato, il bilancio centrale ha mostrato un disavanzo di 166,1 miliardi di fiorini, mentre i fondi statali separati e i fondi di sicurezza sociale hanno registrato rispettivamente un surplus di 35,4 miliardi e 62,9 miliardi di fiorini. Le entrate fiscali e contributive del sistema centrale sono aumentate del 12,5% rispetto all’anno precedente. Questo incremento è in parte attribuibile all’introduzione di aumenti fiscali automatici indicizzati all’inflazione: dal 2025, le accise su alcolici e carburanti, nonché le tasse automobilistiche, vengono adeguate annualmente in base all’inflazione di luglio dell’anno precedente, che per il 2025 corrisponde a un aumento del 4,1%. Di conseguenza, non saranno necessarie ulteriori modifiche legislative per futuri aumenti fiscali. Il governo sottolinea l’importanza di mantenere una rigorosa disciplina di bilancio, con l’obiettivo di ridurre il deficit e il debito pubblico. Il bilancio del 2025 si concentra sullo sviluppo economico e sul sostegno a famiglie, pensionati, giovani e piccole e medie imprese locali. A gennaio, sono stati spesi 499,2 miliardi di fiorini per le pensioni, con un aumento del 3,2% per preservare il potere d’acquisto dei pensionati. Inoltre, 224,4 miliardi di fiorini sono stati destinati ai servizi sanitari preventivi e curativi, superando di 51,1 miliardi le spese dell’anno precedente. Per il programma di sostegno alla natalità “Babaváró”, il governo ha speso 21,6 miliardi di fiorini a gennaio, 3,4 miliardi in più rispetto all’anno precedente. È stato inoltre introdotto un prestito lavorativo senza interessi fino a 4 milioni di fiorini, con garanzia statale, per sostenere i giovani lavoratori all’inizio della loro carriera, con una previsione di spesa di 10,5 miliardi di fiorini nel 2025. Queste misure riflettono l’impegno del governo nel promuovere la crescita economica e sostenere vari segmenti della popolazione, mantenendo al contempo la disciplina fiscale.

L’impennata del prezzo dell’oro segnala una trasformazione nell’economia globale.
Il prezzo dell’oro ha raggiunto livelli senza precedenti, superando i 2.900 dollari l’oncia il 10 febbraio 2025. Questo aumento è attribuito a due fattori principali:

  1. Iniziativa della Cina: Le autorità di regolamentazione cinesi hanno avviato un programma pilota che consente a dieci compagnie assicurative selezionate di investire fino all’1% dei loro asset in oro. Tra queste figurano grandi aziende come PICC Property & Casualty Co. e China Life Insurance Co. Secondo un’analisi di Minsheng Securities Co., questa mossa potrebbe portare investimenti fino a 200 miliardi di yuan (circa 27,4 miliardi di dollari) nel mercato dell’oro, influenzando significativamente il suo valore.
  2. Politiche commerciali degli Stati Uniti: Il presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di introdurre nuovi dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, alimentando tensioni geopolitiche e incertezza economica. Queste misure hanno spinto gli investitori a cercare rifugi sicuri, aumentando la domanda di oro.
    Tatár Mihály, analista capo della Oeconomus Economic Research Foundation, sottolinea che l’ascesa del prezzo dell’oro riflette cambiamenti fondamentali nell’economia globale. Le politiche economiche dell’amministrazione Trump, combinate con un dollaro forte e l’aumento dei dazi, potrebbero ostacolare gli obiettivi di reindustrializzazione degli Stati Uniti. Inoltre, l’elevato debito pubblico americano limita la flessibilità fiscale del governo, rendendo difficile compensare gli effetti negativi delle politiche commerciali.
    In sintesi, l’attuale rally dell’oro non è solo una reazione a eventi specifici, ma indica una più ampia trasformazione nell’ordine economico mondiale, con implicazioni durature per il futuro.

7 febbraio 2025: Il fiorino si indebolisce, le PMI ricevono nuove sovvenzioni e DIGI multata per tariffe ingannevoli

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Crescita equilibrata nel commercio al dettaglio ungherese a gennaio.
Le principali catene di supermercati ungheresi hanno riportato una crescita equilibrata delle vendite a gennaio, con un aumento sia del numero di acquirenti che del volume degli acquisti. Secondo Bence Gerlaki, segretario di stato del Ministero dell’Economia Nazionale (NGM), i dati statistici confermano queste tendenze positive. La modesta performance delle vendite al dettaglio durante le festività natalizie è attribuibile all’effetto del calendario, in particolare al lungo weekend di sei giorni dal 21 al 26 dicembre. Il Központi Statisztikai Hivatal (KSH) ha riferito che, sebbene il volume delle vendite di dicembre 2024 sia stato dello 0,1% superiore rispetto a dicembre 2023, è diminuito dell’1,2% rispetto a novembre 2024. Nel complesso, nel 2024, il commercio al dettaglio è cresciuto del 2,6% rispetto all’anno precedente. L’NGM ritiene che il rallentamento sia un fenomeno temporaneo, dovuto principalmente alla diminuzione delle vendite di carburante e all’aumento dei viaggi all’estero delle famiglie ungheresi durante le festività natalizie. Nel dicembre 2024, 302.000 ungheresi in più hanno viaggiato all’estero rispetto all’anno precedente, con una spesa stimata all’estero di 50-55 miliardi di fiorini, che altrimenti sarebbero stati spesi nel commercio interno. Le catene di supermercati confermano che questo effetto del calendario ha influenzato temporaneamente le vendite di dicembre, ma si aspettano una ripresa nei mesi successivi.

Il fiorino inizia bene, ma si indebolisce nel pomeriggio.
Venerdì 7 febbraio 2025, il fiorino ungherese ha mostrato una performance altalenante nei confronti delle principali valute. In mattinata, l’euro veniva scambiato a 404,87 fiorini, ma entro le 18:00 il tasso è salito a 405,52 fiorini. Durante la giornata, l’euro ha oscillato tra 404,04 e 406,30 fiorini. Parallelamente, il franco svizzero è passato da 430,50 a 431,45 fiorini, mentre il dollaro statunitense è aumentato da 390,12 a 392,72 fiorini. Queste fluttuazioni riflettono l’instabilità del mercato valutario e l’influenza di fattori esterni sull’economia ungherese. Recentemente, il fiorino aveva raggiunto un picco di due mesi rispetto all’euro, favorito da dati positivi sul PIL ungherese. Tuttavia, dichiarazioni del presidente americano Donald Trump riguardanti nuove politiche tariffarie hanno rafforzato il dollaro, causando un indebolimento significativo del fiorino. Gli analisti ritengono che le future politiche commerciali degli Stati Uniti continueranno a influenzare l’andamento del fiorino.

Il mercato del lavoro ungherese richiede sempre meno laureati.
Negli ultimi anni, in Ungheria, la percentuale di offerte di lavoro che richiedono una laurea è diminuita costantemente, raggiungendo solo il 21,5% nel 2023. Le aziende pongono sempre più enfasi sulle competenze personali, come la motivazione, la capacità di apprendimento e la volontà di sviluppo, piuttosto che sul titolo di studio. Nonostante ciò, il possesso di una laurea rimane importante, poiché indica una visione ampia, abilità di problem solving avanzate e adattabilità. Parallelamente, le aspettative salariali dei neolaureati sono aumentate significativamente: nel 2024, la richiesta media netta è salita da 308.000 a 383.000 fiorini, con i laureati in discipline economiche e tecniche che aspirano a circa 400.000 fiorini. Per i professionisti con oltre 10 anni di esperienza, le aspettative salariali variano tra 675.000 e 700.000 fiorini. Questi dati suggeriscono una trasformazione nel mercato del lavoro ungherese, dove le competenze e le qualità personali stanno diventando sempre più determinanti rispetto ai titoli accademici.

GVH sanziona DIGI con 111 milioni di fiorini per comunicazione tariffaria ingannevole.
L’Autorità Garante della Concorrenza Ungherese (GVH) ha imposto una multa di 111 milioni di fiorini a DIGI, operatore di telecomunicazioni, per comunicazioni poco chiare riguardanti l’aumento delle tariffe degli abbonamenti a partire dal 1º gennaio 2023 e l’introduzione di una correzione automatica delle tariffe legata all’inflazione da maggio 2023. Secondo la GVH, le informazioni fornite da DIGI erano ambigue, inducendo gli abbonati a credere che il periodo di fedeltà li proteggesse da entrambi gli aumenti, mentre la correzione tariffaria si applicava anche durante tale periodo. DIGI ha riconosciuto la violazione, rinunciando al diritto di ricorso, e si è impegnata a compensare gli abbonati interessati, accreditando l’importo aggiuntivo addebitato durante il periodo di fedeltà a causa della correzione tariffaria.

Il Demján Sándor Program mira a raddoppiare le dimensioni delle PMI ungheresi.
Il governo ungherese ha lanciato il Demján Sándor Program con l’obiettivo di raddoppiare le dimensioni delle piccole e medie imprese (PMI) nazionali, riconoscendo in esse la spina dorsale dell’economia del paese. Il programma prevede otto misure chiave, tra cui un significativo programma di finanziamento del capitale, l’iniziativa “1+1 Programma di Incentivazione agli Investimenti per le PMI” e il progetto “Ogni impresa abbia il proprio sito web” per promuovere la digitalizzazione. Tuttavia, gli esperti avvertono che tali sovvenzioni potrebbero distorcere il mercato e portare alla creazione di “aziende zombie” che dipendono esclusivamente dai fondi statali per sopravvivere. Per evitare tali effetti negativi, è essenziale stabilire criteri chiari per l’allocazione dei fondi e garantire che le risorse siano indirizzate verso imprese con potenziale di crescita reale. Inoltre, è fondamentale monitorare l’efficacia delle misure adottate per assicurare che contribuiscano effettivamente al rafforzamento e all’espansione delle PMI ungheresi, senza creare dipendenze dannose o inefficienze nel mercato.

6 febbraio 2025: L’economia ungherese tra sfide interne e pressioni globali

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Le fluttuazioni dei prezzi del carburante in Ungheria: tra stabilità e incertezze globali.
Recentemente, i prezzi del carburante in Ungheria hanno mostrato una relativa stabilità, ma le dinamiche geopolitiche e le decisioni dell’OPEC+ potrebbero presto influenzare il mercato. Nonostante una tendenza al ribasso dei prezzi a gennaio, con riduzioni consecutive, da giovedì si registra un aumento di 2 fiorini per la benzina e 3 fiorini per il diesel. All’inizio dell’anno, i prezzi erano rispettivamente di 617 e 637 fiorini al litro, ma a metà gennaio il primo ministro Viktor Orbán ha espresso preoccupazione per gli aumenti, definendoli “indignanti”. Attualmente, il prezzo medio è di 631 fiorini per la benzina e 639 fiorini per il diesel. Fattori come il prezzo del petrolio Brent, la domanda e l’offerta globali, la situazione geopolitica e il tasso di cambio del fiorino influenzano questi prezzi. Le decisioni dell’OPEC+, le politiche internazionali e le tensioni geopolitiche contribuiscono all’incertezza, suggerendo possibili ulteriori fluttuazioni dei prezzi del carburante nei prossimi mesi.

Aumento inaspettato delle richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti.
Nella scorsa settimana, negli Stati Uniti, il numero di persone che hanno presentato per la prima volta richiesta di sussidio di disoccupazione è aumentato di 11.000 unità, raggiungendo un totale di 219.000. La media mobile delle ultime quattro settimane, che aiuta a eliminare le fluttuazioni temporanee, è salita di 4.000, attestandosi a 216.750. Nella settimana conclusasi il 25 gennaio, il numero di persone che hanno continuato a richiedere il sussidio è aumentato da 1.850.000 a 1.886.000, superando le previsioni degli analisti che stimavano 1.870.000. Nonostante questo incremento, il numero di nuove richieste rimane storicamente basso, indicando che il mercato del lavoro statunitense è ancora relativamente solido. Gli analisti monitorano attentamente questi dati, poiché la situazione occupazionale è cruciale per le decisioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Nella riunione del 29 gennaio, la Fed ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento tra il 4,25% e il 4,50%, in linea con le aspettative del mercato.

Le aziende ungheresi di fronte alla sfida dell’innovazione: tra inerzia e necessità di cambiamento.
La competitività dell’economia ungherese è messa alla prova dalla mancanza di innovazione reale nelle grandi imprese. Secondo Balogh Petya, CEO di STRT Holding, molte aziende si limitano a una “recita dell’innovazione”, senza implementare sviluppi che apportino vantaggi economici concreti. L’Ungheria si trova sul lato perdente della rivoluzione tecnologica, e le imprese locali non percepiscono appieno la pressione innovativa necessaria per rimanere competitive. Nonostante le competenze siano presenti, manca il coraggio di tradurle in valore economico. Nel Global Innovation Index 2024, l’Ungheria si posiziona al 36º posto su 133 paesi, e al 23º su 27 nell’Unione Europea, indicando una posizione intermedia nella regione. Paesi vicini come la Repubblica Ceca vantano investimenti equilibrati in ricerca e sviluppo, un sistema educativo solido e un ambiente imprenditoriale stabile, elementi meno pronunciati in Ungheria. Per colmare questo divario, è essenziale rafforzare l’ecosistema dell’innovazione e adattare le esperienze internazionali al contesto locale. L’innovazione non dovrebbe essere vista come una campagna temporanea, ma come il fondamento della competitività a lungo termine.

La Ford critica l’aumento dei dazi all’importazione negli Stati Uniti.
Il CEO della Ford, Jim Farley, ha espresso preoccupazione riguardo all’imposizione di un dazio aggiuntivo del 25% sulle importazioni da Messico e Canada, affermando che tale misura potrebbe costare miliardi di dollari alle aziende automobilistiche americane e avere gravi ripercussioni sull’occupazione. Negli ultimi anni, giganti come Ford e General Motors hanno ampliato la produzione nei paesi vicini. Recentemente, il presidente Donald Trump ha annunciato l’introduzione di questi dazi, salvo poi sospenderne l’applicazione per 30 giorni. Farley ha sottolineato che sia la Casa Bianca che il Congresso avevano promesso di sostenere l’industria automobilistica nazionale, non di indebolirla. Ha inoltre evidenziato che concorrenti stranieri come Hyundai, Kia e Toyota possono importare liberamente dai loro paesi senza ulteriori oneri. Nonostante le perdite operative di circa 1,4 miliardi di dollari nel settore dei veicoli elettrici, la Ford ha registrato un profitto trimestrale di 1,8 miliardi di dollari, grazie alle solide vendite di veicoli con motore a combustione interna e veicoli commerciali. Tuttavia, dopo la pubblicazione dei dati trimestrali, le azioni della Ford sono diminuite di oltre il 4% nelle contrattazioni after-hours.

Preoccupante calo della produzione industriale e del commercio al dettaglio in Ungheria.
A dicembre 2024, la produzione industriale ungherese ha registrato una diminuzione del 5,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un calo del 6,4% se si considerano gli effetti del calendario. Rispetto a novembre 2024, la produzione è scesa dell’1,8%. Questo declino è attribuibile principalmente alla contrazione della produzione automobilistica e della fabbricazione di apparecchiature elettriche, settori chiave dell’industria ungherese. Parallelamente, il volume del commercio al dettaglio, depurato dagli effetti stagionali e del calendario, è diminuito dell’1,2% rispetto al mese precedente. Questo calo potrebbe essere parzialmente spiegato dall’anticipo degli acquisti natalizi a novembre e dall’aumento del turismo in uscita. Nel complesso del 2024, la produzione industriale è diminuita del 4% rispetto al 2023, evidenziando le sfide economiche che il paese sta affrontando. Questi dati sollevano preoccupazioni sulla resilienza dell’economia ungherese, soprattutto in considerazione della debolezza dei mercati esteri, in particolare dell’Unione Europea e della Germania, principali partner commerciali dell’Ungheria.

Economia ungherese al 5 febbraio 2025: crescita energetica, digitalizzazione delle PMI e sfide per l’industria automobilistica

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Ungheria verso l’indipendenza energetica: crescita record nella produzione di petrolio e gas.
L’anno scorso, la produzione di petrolio in Ungheria ha superato 1 milione di tonnellate, un record che non si vedeva da vent’anni, mentre l’estrazione di gas naturale ha raggiunto quasi 1,9 miliardi di metri cubi. Questi risultati rispondono all’obiettivo del Primo Ministro Viktor Orbán di rafforzare la sovranità energetica del paese, riducendo la dipendenza dalle importazioni. Il consumo interno di gas è stato ridotto da 10-11 miliardi a 8,5 miliardi di metri cubi negli ultimi anni. Il Ministro dell’Energia, Csaba Lantos, ha annunciato la costruzione di una nuova centrale elettrica, la prima dopo quasi quindici anni, che contribuirà alla transizione verde del settore energetico e all’integrazione delle fonti rinnovabili. Questi sviluppi mirano a rafforzare la sicurezza energetica dell’Ungheria e a garantire un approvvigionamento stabile per le famiglie e le imprese ungheresi.

Digitalizzazione delle PMI ungheresi: il programma “Imprese Moderne 2.0” sostiene l’innovazione.
La Camera di Commercio e dell’Industria di Budapest (BKIK), in collaborazione con il Ministero dell’Economia Nazionale e la Neumann János Nonprofit Közhasznú Kft., ha organizzato il 4 febbraio 2025 una giornata professionale per promuovere la digitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese ungheresi. L’evento, parte del Programma “Imprese Moderne 2.0” finanziato dall’Unione Europea con 2 miliardi di fiorini, ha evidenziato l’importanza della trasformazione digitale e della presenza online per le aziende. Durante l’incontro, è stato presentato il programma “Ogni impresa abbia il proprio sito web”, che offre supporto gratuito alle imprese per sviluppare la loro presenza online. I rappresentanti governativi hanno sottolineato le misure adottate per migliorare la digitalizzazione delle PMI, mentre gli esperti hanno fornito informazioni pratiche e orientamenti per aiutare le aziende a navigare nel mondo digitale. L’obiettivo principale era rafforzare la competitività delle imprese ungheresi attraverso l’adozione di soluzioni digitali.

Budapest con le tariffe energetiche più basse d’Europa: l’impatto delle politiche governative.
Secondo la Magyar Energetikai és Közmű-szabályozási Hivatal (MEKH), a gennaio Budapest ha registrato le tariffe lorde più basse per l’elettricità e il gas residenziali nell’Unione Europea. Le tariffe dell’elettricità, sia per i consumi entro la soglia della riduzione dei costi energetici che per quelli eccedenti, sono risultate le più economiche tra le capitali europee. Per il gas, la tariffa ridotta di Budapest è stata la più bassa, mentre quella per i consumi superiori alla soglia si è posizionata al quarto posto. Németh Szilárd, commissario governativo per il mantenimento della riduzione dei costi energetici, ha sottolineato che i cittadini ungheresi beneficiano delle tariffe energetiche domestiche più basse in Europa e che il governo continuerà a difendere queste misure dalle critiche interne ed europee. Dal 2014, il governo ha congelato e successivamente ridotto le tariffe energetiche, mentre in altri paesi europei queste hanno seguito le fluttuazioni del mercato, portando a un aumento dei prezzi. La MEKH ha inoltre evidenziato che, in termini di parità di potere d’acquisto, una famiglia media a Budapest spende circa l’1,9% del proprio reddito per le bollette di elettricità e gas, una delle percentuali più basse in Europa.

Toyota investe in Cina: nuova fabbrica per veicoli elettrici e batterie Lexus.
La Toyota ha annunciato l’intenzione di costruire una nuova fabbrica a Shanghai dedicata alla produzione di veicoli elettrici (EV) e batterie per il marchio Lexus, con l’inizio della produzione previsto per il 2027. Questa mossa mira a rafforzare la presenza dell’azienda nel mercato cinese, il più grande al mondo per l’industria automobilistica, e a competere con produttori locali come BYD, Chery e Geely. La nuova struttura sarà interamente di proprietà della Toyota, seguendo l’esempio di Tesla e Volkswagen, che hanno già stabilito impianti simili in Cina. Inoltre, la Toyota ha rivisto al rialzo le previsioni di profitto per l’anno fiscale in corso, grazie a strategie di riduzione dei costi e al miglioramento della competitività dei prodotti. Questi sviluppi sottolineano l’impegno dell’azienda nel soddisfare le esigenze dei consumatori cinesi e nel rafforzare la propria posizione nel mercato globale dei veicoli elettrici.

Magyar Suzuki e il futuro dell’automotive: tra veicoli elettrici, ibridi e concorrenza cinese.
Krisztián Róbert, vicepresidente della Magyar Suzuki e presidente dell’Associazione Ungherese dell’Industria Automobilistica, ha evidenziato una discrepanza tra i piani di decarbonizzazione dell’Unione Europea e le esigenze del mercato. Mentre l’UE promuove una rapida transizione verso i veicoli elettrici, molti consumatori preferiscono ancora i modelli ibridi, considerati più economici e pratici. Krisztián ha sottolineato che il mercato sta assimilando lentamente il passaggio all’elettrico, con una domanda inferiore alle aspettative normative. Nel 2024, per la prima volta, si è registrata una diminuzione dell’1% nella quota di auto elettriche in Europa. Tra le principali barriere all’adozione dei veicoli elettrici vi sono i costi elevati e le infrastrutture di ricarica insufficienti. In Ungheria, solo il 7,5% delle auto vendute nel 2024 era elettrico, rispetto alla media europea del 13,5-14%. Krisztián ha annunciato che il primo modello completamente elettrico di Suzuki, l’e-Vitara, sarà lanciato sul mercato ungherese nell’estate del 2025. Ha inoltre espresso preoccupazione riguardo alla concorrenza dei produttori cinesi e alle politiche tariffarie dell’UE, sottolineando la necessità per l’industria automobilistica europea di migliorare la propria competitività. Nonostante queste sfide, la Magyar Suzuki rimane stabile, con una produzione focalizzata su modelli ibridi come la Vitara e la S-Cross, che rispondono alle attuali esigenze del mercato.

4 febbraio 2025: crisi energetica, guerre commerciali e tensioni geopolitiche scuotono l’economia globale.

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Trump rifiuta l’accordo sul minimo fiscale globale, Orbán adotta una nuova strategia.
Dopo l’insediamento del presidente Donald Trump, la Casa Bianca ha emesso una dichiarazione d’intenti annunciando che gli Stati Uniti non parteciperanno all’accordo sul minimo fiscale globale, precedentemente accettato da numerosi paesi. Questo accordo mirava a garantire che le multinazionali pagassero almeno il 15% di imposta sulle società, prevenendo il trasferimento dei profitti verso paesi con tassazione più bassa. In risposta, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha dichiarato l’intenzione di rivedere la politica fiscale del paese, aprendo un nuovo capitolo in linea con la posizione americana. L’accordo, sostenuto da 140 nazioni nel 2021 sotto l’egida dell’OCSE, rappresentava un tentativo di armonizzare la tassazione internazionale e generare entrate aggiuntive per i paesi partecipanti. Tuttavia, con il ritiro degli Stati Uniti, il futuro dell’accordo appare incerto, spingendo l’Ungheria a riconsiderare la propria strategia fiscale per mantenere la competitività economica e attrarre investimenti esteri. Questa mossa potrebbe influenzare le dinamiche fiscali globali e le relazioni economiche tra le nazioni.

Crescita globale nello stoccaggio energetico: la Cina guida l’innovazione.
Nel 2024, la capacità globale di stoccaggio energetico è aumentata di oltre il 60%, con la Cina al primo posto e gli Stati Uniti al secondo. Fenyvesi Péter, presidente del consiglio di amministrazione di Trustify Befektetési Alapkezelő, sottolinea l’importanza strategica dello stoccaggio energetico nello sviluppo sostenibile e nell’integrazione affidabile delle energie rinnovabili. Gli accumulatori LFP (litio-ferro-fosfato) hanno quasi completamente sostituito la precedente tecnologia NMC (litio-nichel-manganese-cobalto-ossido) nel mercato delle soluzioni di stoccaggio energetico. La capacità totale mondiale di stoccaggio energetico stazionario ha raggiunto i 360 GWh, evidenziando la crescente domanda di sistemi di stoccaggio, soprattutto per supportare l’espansione delle fonti di energia pulita. Aziende leader nel settore della tecnologia solare, come Trina, Jinko, Risen Energy e Canadian Solar, sono entrate nel mercato dello stoccaggio energetico, ampliando il loro portafoglio con attività di produzione di accumulatori. Questi sistemi non solo stabilizzano l’approvvigionamento energetico, ma riducono anche la dipendenza dalle fonti fossili e le emissioni di CO₂. La crescita del mercato dimostra che gli accumulatori stazionari stanno diventando sempre più accessibili sia per le grandi industrie che per gli utenti domestici, influenzando significativamente il ritmo della transizione energetica a livello globale.

Proposta di scambio tra Ucraina e Russia: Mosca rifiuta l’accordo.
L’Ucraina ha proposto alla Russia di mantenere il transito del gas russo attraverso il proprio territorio in cambio della restituzione della centrale nucleare di Zaporizhzhia sotto il controllo di Kiev. Secondo Volodymyr Omelchenko, direttore energetico del Centro Razumkov, Mosca ha respinto questa offerta. Non è chiaro se la proposta riguardasse solo le forniture di gas verso le regioni separatiste moldave o anche quelle dirette verso l’Europa. Nel frattempo, a partire dall’11 febbraio, la società ungherese MET International AG inizierà a fornire fino a 5 milioni di metri cubi di gas al giorno alla Transnistria attraverso l’Ucraina. Il 1º gennaio, Gazprom ha annunciato l’interruzione del transito del gas attraverso l’Ucraina, dichiarando l’impossibilità tecnica e legale di continuare le forniture. Di conseguenza, il gasdotto è stato chiuso. L’Ucraina è disposta a riaprire il flusso, purché non si tratti di gas di origine russa. Attualmente, l’Ungheria continua a ricevere gas russo attraverso il TurkStream, mentre altre regioni, come le aree filorusse della Moldova, affrontano carenze energetiche. Tuttavia, anche il TurkStream potrebbe essere a rischio, poiché recentemente il Ministero della Difesa russo ha riferito di attacchi con droni ucraini contro infrastrutture chiave del gasdotto.

Chiusura immediata di uno stabilimento di carne a Túrkeve per gravi violazioni igieniche.
Il Nemzeti Élelmiszerlánc-biztonsági Hivatal (Nébih) ha sospeso con effetto immediato l’attività di uno stabilimento di carne a Túrkeve a causa di gravi rischi per la sicurezza alimentare e operazioni non autorizzate. Durante l’ispezione, sono state riscontrate condizioni igieniche deplorevoli: locali e attrezzature estremamente sporchi, abbigliamento da lavoro contaminato e presenza di escrementi di roditori. Le pareti e i soffitti erano danneggiati o corrosi, e gli alimenti venivano spesso conservati in casse senza supporto, direttamente sul pavimento. Inoltre, i dispositivi di sterilizzazione degli strumenti non funzionavano correttamente o mancavano di indicatori di temperatura necessari per il controllo. È stata scoperta una stanza non registrata contenente un container frigorifero mobile, in cui erano stoccate carni ovine e selvaggina in condizioni non conformi. Il sistema di tracciabilità dell’impianto era inattivo dal novembre 2024, e l’azienda svolgeva attività non autorizzate, come la lavorazione di carne ovina e selvaggina, nonché la fusione di grassi, precedentemente rimossa dalla licenza operativa. Di conseguenza, il Nébih ha ritirato dal mercato 9,6 tonnellate di alimenti non tracciabili, prodotti illegalmente o con data di scadenza superata. Le autorità stanno conducendo ulteriori indagini per determinare eventuali responsabilità legali e prevenire futuri rischi per la salute pubblica.

Nuove tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina: scambio di dazi e misure restrittive.
Il 4 febbraio 2025, l’amministrazione guidata da Donald Trump ha implementato un aumento del 10% dei dazi su tutti i prodotti importati dalla Cina, giustificando la misura con l’accusa che Pechino non stia facendo abbastanza per contrastare il flusso di droghe illegali, come il fentanil, verso gli Stati Uniti. In risposta, la Cina ha imposto dazi aggiuntivi su diverse esportazioni chiave statunitensi: il carbone americano ora affronta un dazio del 15%, mentre gas naturale liquefatto, petrolio greggio, attrezzature agricole e alcuni veicoli sono soggetti a un incremento del 10%. Pechino ha inoltre avviato un’indagine antitrust contro Alphabet, la società madre di Google, e ha inserito aziende come PVH (proprietaria del marchio Calvin Klein) e Illumina, operante nel settore biotecnologico, nella lista delle entità inaffidabili. Parallelamente, il Ministero del Commercio cinese ha annunciato controlli all’esportazione su metalli critici come tungsteno, tellurio, rutenio e molibdeno, materiali essenziali per la transizione verso l’energia pulita, citando motivi di sicurezza nazionale. Queste mosse segnano una nuova fase di tensione nelle relazioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali, richiamando alla memoria le dispute tariffarie del 2018. Mentre le tariffe su Canada e Messico sono state posticipate di 30 giorni, quelle contro la Cina sono entrate immediatamente in vigore. Si prevede che Trump e il presidente cinese Xi Jinping discuteranno la situazione entro la fine della settimana, nel tentativo di trovare una soluzione diplomatica a questa crescente disputa commerciale.

L’economia ungherese al 3 febbraio 2025: crescita dei salari, boom dei mutui e sfide per il mercato immobiliare

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Il mercato immobiliare ungherese: sfide e opportunità nel 2025.
Il mercato immobiliare commerciale ungherese sta affrontando le conseguenze della “doppia sberla” causata dalla pandemia di Covid-19 e dalla crisi energetica. Questi eventi hanno portato a una riorganizzazione del settore, con un’attenzione crescente verso la sostenibilità e l’innovazione. Le aziende stanno cercando di creare spazi ufficio che offrano servizi aggiuntivi, come palestre, massaggi e negozi tematici, per incentivare i dipendenti a tornare in ufficio e competere con la comodità del lavoro da casa. Nonostante la domanda superi l’offerta, spingendo al rialzo i canoni di locazione, l’Ungheria rimane una destinazione attraente per gli investitori nel 2025, specialmente nei settori degli uffici, della logistica industriale e del commercio al dettaglio. Tuttavia, la diffusione di uffici a zero emissioni di carbonio è ancora limitata, nonostante l’interesse dei locatari. La chiave per il futuro del mercato degli uffici risiede nella qualità dei servizi offerti e nella capacità di adattarsi alle nuove esigenze dei lavoratori e alle sfide ambientali. Le aziende che non innovano rischiano di rimanere indietro in un mercato in rapida evoluzione.

Indagine dell’Autorità Garante della Concorrenza sull’RTL per le trasmissioni della Champions League.
L’Autorità Garante della Concorrenza ungherese (GVH) ha avviato un’indagine sulle trasmissioni della UEFA Champions League da parte di RTL Magyarország, a seguito di numerose lamentele dei consumatori riguardanti la copertura delle partite. Dalla stagione 2024-2025, RTL detiene i diritti di trasmissione della Champions League in Ungheria, offrendo le partite principalmente sulla piattaforma di streaming RTL+. Tuttavia, durante l’ultima giornata della fase a gironi, su 18 partite simultanee, solo 10 erano disponibili su RTL+, causando disappunto tra gli abbonati che si aspettavano una copertura completa. RTL ha dichiarato che l’impegno a trasmettere tutte le partite in diretta si riferiva ai turni precedenti e non all’ultima giornata. La GVH sta esaminando se le pratiche commerciali di RTL siano state fuorvianti per i consumatori e, se necessario, intraprenderà le azioni appropriate per tutelare gli interessi degli appassionati di calcio ungheresi.

L’Ungheria amplia le sue opzioni di finanziamento con una nuova linea di credito.
L’Államadósság Kezelő Központ (ÁKK) ha firmato un accordo per una linea di credito rotativa sindacata di 1,5 miliardi di euro (circa 614 miliardi di fiorini) con la partecipazione di 13 banche nazionali e internazionali. Questo accordo sostituisce le precedenti intese bilaterali del 2022, ampliando la rete di partner finanziari dell’ÁKK. L’obiettivo è rafforzare la gestione della liquidità dello Stato ungherese e diversificare le fonti di finanziamento disponibili in modo economico. È importante notare che la semplice sottoscrizione della linea di credito non incrementa il debito pubblico; ciò avverrà solo in caso di effettivo utilizzo dei fondi, aumentando l’indebitamento per l’importo prelevato. Questa strategia mira a garantire una maggiore flessibilità finanziaria per l’Ungheria, permettendo allo Stato di affrontare eventuali esigenze di liquidità future con una base di partner più ampia e diversificata.

Riduzione dei tassi d’interesse per i prestiti Széchenyi: nuove opportunità per le PMI ungheresi.
La Magyar Bankszövetség ha annunciato una significativa riduzione dei tassi d’interesse per diversi prodotti della Széchenyi Kártya, mirata a sostenere le micro, piccole e medie imprese ungheresi. A partire dal 1º marzo 2025, i tassi per i prestiti d’investimento, i prestiti per investimenti agricoli e il leasing scenderanno al 3%, mentre i tassi per i prestiti di conto corrente, i prestiti turistici e i prestiti di liquidità saranno ridotti al 4,5%. Questa diminuzione è resa possibile dalla condivisione degli oneri tra il settore bancario e KAVOSZ, con le banche che si fanno carico dello 0,4% e KAVOSZ dello 0,1% della riduzione. L’obiettivo è fornire alle imprese un accesso al credito a tassi inferiori rispetto ai tassi di riferimento interbancari, promuovendo così nuovi investimenti, migliorando l’efficienza e la competitività, aumentando la produzione e incentivando progetti di sviluppo e riduzione del consumo energetico. Nagy Márton, ministro dell’Economia Nazionale, ha sottolineato che un settore PMI forte e competitivo è un interesse comune, e che questi prestiti agevolati contribuiranno ulteriormente all’avvio di investimenti, al rafforzamento della competitività delle PMI ungheresi e all’accelerazione della crescita economica.

Indebitamento record delle famiglie ungheresi nel 2024.
Nel 2024, le famiglie ungheresi hanno raggiunto un livello di indebitamento senza precedenti, con un debito complessivo verso le istituzioni finanziarie che ha superato i 11.100 miliardi di fiorini, registrando un incremento di 950 miliardi rispetto all’inizio dell’anno. Questo aumento è stato trainato principalmente dai mutui immobiliari, con nuovi contratti per un totale di 1.351,4 miliardi di fiorini, più del doppio rispetto al 2023 e superando il precedente record del 2021. L’aumento dei prezzi degli immobili, l’inflazione elevata e la domanda posticipata hanno contribuito a questo trend. La maggior parte dei mutui è stata destinata all’acquisto di case usate, rappresentando oltre il 75% dei nuovi prestiti, mentre circa il 10% è stato utilizzato per case nuove. Anche i prestiti personali hanno visto una crescita significativa, con nuovi contratti per quasi 820 miliardi di fiorini nel 2024, un aumento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. L’importo medio dei mutui è salito da 11 a quasi 18 milioni di fiorini in un anno, riflettendo l’aumento dei prezzi degli immobili. Nonostante l’aumento dell’indebitamento, le famiglie hanno continuato a rimborsare i loro prestiti in modo diligente. Per il 2025, si prevede un ulteriore rafforzamento del mercato dei mutui, sostenuto da nuovi prodotti finanziari come il “munkáshitel” e programmi di supporto per la ristrutturazione delle abitazioni.

Aumento del reddito medio netto dei giovani ungheresi a 234.000 fiorini.
Secondo l’indice giovanile K&H, il reddito medio mensile netto dei giovani ungheresi di età compresa tra 19 e 29 anni ha raggiunto i 234.000 fiorini entro la fine del 2024, rispetto ai 200.000 fiorini dell’anno precedente. Dal 2019, questo importo è raddoppiato. Tuttavia, esistono notevoli differenze all’interno della fascia d’età: il 7% non ha alcun reddito, il 13% guadagna tra 250.000 e 300.000 fiorini, mentre il 9% dispone di oltre 500.000 fiorini al mese. I giovani tra i 19 e i 25 anni hanno un reddito medio di 210.000 fiorini, che sale a 272.000 fiorini per quelli tra i 26 e i 29 anni. Si osservano anche differenze di genere, con gli uomini che guadagnano in media 261.000 fiorini e le donne 205.000 fiorini. Geograficamente, i giovani di Budapest hanno un reddito medio di 284.000 fiorini, superiore ai 265.000 fiorini nelle città capoluogo di contea e ai 178.000 fiorini nelle città più piccole. Nonostante l’aumento dei redditi, il 70% dei giovani lavoratori prevede un aumento salariale inferiore al tasso di inflazione, il che significherebbe una diminuzione del potere d’acquisto reale. Il 24% non si aspetta cambiamenti salariali, mentre il 6% teme una riduzione. Solo il 19% prevede un aumento reale del salario.

Ungheria, 31 gennaio 2025: crisi Audi, calo dei carburanti, espansione Mere e nuove regolamentazioni sul tabacco

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La ripresa economica dell’Ungheria: sfide e prospettive future.
Nel 2024, l’economia ungherese ha registrato una crescita del PIL dello 0,6%, segnando la fine della recessione tecnica. Tuttavia, questo risultato è inferiore alle aspettative iniziali del governo, che prevedeva una crescita del 2,5%. Secondo il ministro dell’Economia, Márton Nagy, le principali cause di questa performance deludente sono state la debolezza persistente del settore industriale e una ripresa tardiva dei consumi nella seconda metà dell’anno. Nagy ha sottolineato che l’inflazione nel 2023 ha eroso i redditi delle famiglie, ma nel 2024 la situazione è migliorata grazie a un aumento significativo dei salari reali, con l’82% della popolazione che ha beneficiato di incrementi salariali reali. Nonostante ciò, il rallentamento dell’economia tedesca, principale partner commerciale dell’Ungheria, rappresenta una sfida significativa, soprattutto a causa delle difficoltà nel settore automobilistico tedesco. Per il 2025, il governo ungherese mira a una crescita del 3%, puntando sulla stabilizzazione della produzione industriale e degli investimenti, nonché sul rafforzamento della fiducia delle famiglie e del loro potere d’acquisto. Nagy ha enfatizzato l’importanza di migliorare ulteriormente la situazione economica delle famiglie per sostenere una crescita economica inclusiva e sostenibile.

L’FDA approva le bustine di nicotina come alternativa meno dannosa al fumo.
L’ente regolatorio statunitense FDA ha autorizzato la commercializzazione delle bustine di nicotina come prodotti del tabacco a rischio modificato. Dopo un’ampia revisione scientifica, l’FDA ha concluso che l’uso di queste bustine comporta un’esposizione a sostanze nocive significativamente inferiore rispetto alle sigarette tradizionali, riducendo così il rischio di cancro e altre gravi patologie. Nonostante ciò, l’FDA sottolinea che nessun prodotto del tabacco è privo di rischi e che le bustine di nicotina non sono esenti da potenziali danni per la salute. L’autorizzazione riguarda bustine con una concentrazione di nicotina tra 3 e 6 milligrammi, destinate esclusivamente agli adulti sopra i 21 anni. L’FDA monitorerà attentamente l’uso di questi prodotti per prevenire l’accesso da parte dei minori e garantire che le aziende rispettino rigorose linee guida di marketing. Questa decisione rappresenta una pietra miliare nella transizione dell’industria del tabacco verso prodotti senza combustione e a potenziale rischio ridotto, riconoscendo il ruolo delle bustine di nicotina nella riduzione dei danni associati al fumo. Tuttavia, l’FDA avverte che coloro che non usano prodotti del tabacco non dovrebbero iniziare a farlo, poiché non esiste un livello sicuro di esposizione alla nicotina.

Audi affronta una crisi: a rischio gli stipendi di 55.000 dipendenti.
Audi sta attraversando una grave crisi economica, con vendite globali diminuite del 12% lo scorso anno. In Germania, le vendite sono calate del 21%, mentre in Cina si è registrata una diminuzione dell’11%. Di conseguenza, l’azienda sta considerando misure drastiche che potrebbero influenzare i salari di circa 55.000 dipendenti presso gli stabilimenti di Ingolstadt e Neckarsulm. Tra le proposte, vi è il rinvio dell’aumento salariale del 2% previsto per il 1º aprile, l’eliminazione dei supplementi per i turni notturni e gli straordinari, nonché la riduzione della partecipazione agli utili per i lavoratori. Un portavoce di Audi ha dichiarato che, a causa del peggioramento delle condizioni economiche, l’azienda intende avviare nuove negoziazioni con i rappresentanti sindacali, come previsto dal patto “Audi.Zukunft”. L’obiettivo è condurre discussioni fiduciose e ordinate nell’interesse dell’azienda e dei suoi dipendenti. Queste misure riflettono le sfide significative che Audi sta affrontando nel mercato automobilistico globale, influenzato da una concorrenza crescente e da dinamiche economiche sfavorevoli.

Mere: l’arrivo del discount russo in Ungheria con prezzi competitivi ma qualità incerta.
La catena di discount russa Mere prevede di entrare nel mercato ungherese, proponendo prezzi inferiori del 10-20% rispetto a concorrenti come Lidl, Aldi, Tesco, Auchan, Spar e Penny. Ad esempio, il prezzo più basso per la birra è di 318 HUF al litro, l’avena costa 574 HUF al chilo, la farina di frumento meno di 800 HUF al chilo, il riso 520 HUF al chilo, la pasta meno di 630 HUF al chilo, l’olio da cucina 471 HUF al litro, lo zucchero 350 HUF al chilo e la panna acida con il 25% di grassi 910 HUF al chilo. Tuttavia, la gamma di prodotti offerti sarà più limitata rispetto a quella a cui i consumatori ungheresi sono abituati, e la qualità dei prodotti potrebbe non soddisfare tutti. Nonostante le promesse, Mere non ha ancora aperto negozi in Ungheria, e rimane incerto se riuscirà a mantenere questi prezzi competitivi. In precedenza, un test condotto in un negozio Mere in Serbia ha evidenziato prezzi molto bassi, ma la qualità dei prodotti è risultata discutibile.

Nuovo calo dei prezzi del carburante in Ungheria: il diesel scende, la benzina stabile.
A partire da sabato, il prezzo all’ingrosso del diesel in Ungheria diminuirà di 2 fiorini al litro, mentre il costo della benzina rimarrà invariato. Questa riduzione segna la quarta diminuzione dei prezzi del carburante nell’arco di una settimana. Attualmente, il prezzo medio al litro è di 630 fiorini per la benzina a 95 ottani e 641 fiorini per il diesel. In precedenza, una comunicazione interna trapelata ha rivelato che la compagnia petrolifera nazionale ha sollecitato i rivenditori a ridurre i prezzi al dettaglio, nonostante i prezzi all’ingrosso non siano variati dal 21 gennaio. Di conseguenza, i prezzi al dettaglio sono stati ridotti di 2 fiorini al litro sia per la benzina che per il diesel. Queste misure riflettono gli sforzi per stabilizzare il mercato dei carburanti e offrire sollievo ai consumatori ungheresi di fronte alle fluttuazioni dei prezzi energetici.

L’economia ungherese accelera: crescita del PIL, investimenti energetici e record turistici sul Balaton

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La ripresa economica dell’Ungheria: fine della recessione tecnica.
Nel quarto trimestre del 2024, il prodotto interno lordo (PIL) dell’Ungheria è aumentato dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnando una crescita dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, il PIL corretto per gli effetti stagionali e di calendario ha registrato un incremento dello 0,6% nel 2024. Questi dati indicano la conclusione della recessione tecnica, come sottolineato dal ministro dell’Economia nazionale, Márton Nagy, che ha dichiarato che l’economia ungherese ha raggiunto un punto di svolta.
Nonostante l’obiettivo governativo di rilanciare la crescita economica nel 2024, il PIL ha superato solo modestamente i livelli dell’anno precedente. Il contributo positivo dei servizi è stato parzialmente compensato dalle diminuzioni nei settori dell’agricoltura, dell’industria e dell’edilizia. Ad esempio, a novembre, il commercio al dettaglio è cresciuto del 4,1% su base annua, mentre la produzione industriale è diminuita del 2,9%.
Le difficoltà dell’economia tedesca hanno influenzato negativamente l’Ungheria, e la domanda interna in ripresa non è stata sufficiente a compensare completamente questo impatto. Il governo stima che le difficoltà tedesche possano aver causato una perdita dell’1-2% del PIL ungherese. Nonostante queste sfide, la fine della recessione tecnica rappresenta un segnale positivo per l’economia ungherese.

Il settore bancario ungherese: da assistito a pilastro dell’economia.
Il settore bancario ungherese ha dimostrato una notevole stabilità e resilienza, contribuendo attivamente alla ripresa economica del paese. Secondo Kandrács Csaba, vicepresidente della Banca Nazionale Ungherese (MNB), le banche non sono più soggetti da salvare, ma attori chiave nel sostenere l’economia. Negli ultimi due anni, il settore ha registrato un rendimento del capitale proprio superiore al 20%, con una solida posizione di liquidità e un basso tasso di crediti non performanti.
Nonostante la capacità di erogare prestiti, la crescita del credito alle imprese è rimasta intorno al 3% nel 2024, a causa di una domanda insufficiente. Al contrario, il credito alle famiglie ha mostrato un incremento del 9% a novembre. Per contrastare le frodi informatiche, l’MNB lancerà a metà anno un sistema centrale di rilevamento delle frodi basato sull’intelligenza artificiale. Inoltre, la banca centrale inizierà a supervisionare i fornitori di servizi di criptovalute, dato che circa 200.000 ungheresi possiedono investimenti in criptovalute.
L’MNB assicura che l’utilizzo dei risparmi dei fondi pensione volontari per scopi abitativi non comprometterà la stabilità di tali fondi. Infine, la banca centrale sta preparando una nuova campagna assicurativa sulla casa per la primavera e continuerà a monitorare rigorosamente la vendita di prodotti finanziari ai clienti, sanzionando eventuali violazioni.

Balaton: superato un record trentennale nel trasporto passeggeri.
Nel 2024, la Balatoni Hajózási Zrt. (BAHART) ha trasportato oltre 2,3 milioni di passeggeri, registrando un incremento di 178.000 unità rispetto all’anno precedente e superando un record che resisteva da quasi trent’anni. Questo risultato è stato favorito da un investimento governativo di 6 miliardi di fiorini per l’ammodernamento della flotta, che ha introdotto due nuovi traghetti e due catamarani. Di conseguenza, sulla tratta Szántód-Tihany sono stati trasportati 1.462.000 passeggeri, 463.000 veicoli e 134.000 biciclette. Per il 2025, BAHART ha annunciato ulteriori agevolazioni per le famiglie, tra cui la riduzione del prezzo dei biglietti familiari, ora disponibili anche per famiglie con un solo figlio, e la conferma della gratuità per i minori di 14 anni, pensionati, over 65 e famiglie numerose sui traghetti. Inoltre, i giovani tra i 14 e i 25 anni e i dipendenti pubblici potranno usufruire di biglietti a metà prezzo. Anche i ciclisti beneficeranno di tariffe ridotte sia sui traghetti che sulle navi passeggeri. Durante l’autunno e l’inverno, l’interesse per la navigazione sul lago è rimasto elevato, specialmente durante le festività, con iniziative come il “traghetto luminoso” che hanno attirato circa 30.000 passeggeri. Per il 2025, le navi passeggeri inizieranno le operazioni a fine marzo, mentre i traghetti continueranno a operare con frequenze variabili a seconda del giorno della settimana.

Un funzionario governativo nega la perdita di 400 miliardi di fiorini in fondi dell’UE.
Recentemente, Petri Bernadett, commissario ministeriale per il coordinamento dell’utilizzo dei fondi dell’Unione Europea presso il Ministero dell’Amministrazione Pubblica e dello Sviluppo Regionale, ha dichiarato che nulla impedisce la ripresa dei negoziati riguardanti un miliardo di euro (oltre 400 miliardi di fiorini) di fondi europei che, secondo precedenti rapporti, l’Ungheria avrebbe perso alla fine del 2024. In un’intervista televisiva, Petri ha affermato che questi fondi non sono persi e che esiste la possibilità di ottenerli. Ha sottolineato che, sebbene una decisione del Consiglio Europeo avesse fissato una scadenza per la conclusione dei negoziati, il Consiglio ha in passato modificato le proprie decisioni, lasciando spazio per ulteriori trattative. Ha citato l’esempio degli Stati baltici, dove le scadenze sono state prorogate in relazione a procedure di protezione civile. Secondo Petri, esistono strumenti giuridici e politici per risolvere la questione, ma tutto dipende dalla volontà politica, che potrebbe delinearsi nel corso dell’anno. Ha inoltre osservato che, con l’inizio delle discussioni sul quadro finanziario pluriennale dell’UE in primavera, l’Ungheria avrà l’opportunità di influenzare le decisioni future, poiché l’adozione del bilancio richiede l’unanimità di tutti gli Stati membri.

Nuova centrale elettrica in Ungheria per rafforzare la sovranità energetica.
Il Ministero dell’Energia ungherese ha annunciato la costruzione di una nuova centrale elettrica nel paese, sottolineando l’importanza di soddisfare le esigenze delle famiglie e delle imprese ungheresi con risorse interne. Nel 2024, la produzione nazionale di gas naturale ha raggiunto 1,893 miliardi di metri cubi, con un aumento del 7,3% rispetto all’anno precedente, mentre l’estrazione di petrolio ha superato 1 milione di tonnellate per la prima volta in vent’anni. Questi sviluppi mirano a ridurre la dipendenza dalle importazioni e a rafforzare la sicurezza energetica del paese. Inoltre, l’energia solare ha rappresentato un quarto della produzione elettrica nazionale nel 2024, posizionando l’Ungheria al primo posto in Europa per questa quota. La nuova centrale a gas naturale, che sarà costruita presso il sito della centrale di Mátra a Visonta, contribuirà all’integrazione delle energie rinnovabili e al soddisfacimento della crescente domanda di elettricità. Il ministro dell’Energia, Lantos Csaba, ha dichiarato che questo investimento promuoverà la transizione verde del settore energetico ungherese.

29 gennaio 2025: Innovazione, lavoro e strategie economiche in Ungheria tra nuove tecnologie, investimenti e sfide governative

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La complessità normativa e le tasse compromettono la competitività dell’industria chimica ungherese.
L’industria chimica ungherese, tradizionalmente un pilastro dell’economia con un elevato valore aggiunto e circa 100.000 dipendenti diretti, sta affrontando sfide crescenti. Nonostante aziende di rilievo come BorsodChem e MOL Petrolkémia siano competitive a livello europeo, la complessità delle normative, gli oneri amministrativi e la tassa sulle quote di CO₂ stanno erodendo la loro competitività. Quest’ultima, unica nel suo genere in Ungheria, è giustificata con obiettivi ambientali, ma i fondi raccolti non vengono destinati a progetti di sostenibilità. Inoltre, i prezzi elevati dell’energia, le difficoltà nelle catene di approvvigionamento e la concorrenza di prodotti a basso costo provenienti da paesi extraeuropei aggravano la situazione. Per mantenere le posizioni di mercato, è essenziale ridurre gli oneri amministrativi e fiscali che non gravano sui concorrenti esteri. Sebbene il governo abbia elaborato una strategia di competitività incoraggiante, è fondamentale un dialogo continuo tra le parti per allineare obiettivi e strumenti, garantendo così un futuro sostenibile per l’industria chimica ungherese.

Collaborazione strategica tra Ungheria ed Emirati Arabi Uniti: focus su telecomunicazioni e tecnologie spaziali.
Durante una tavola rotonda ad Abu Dhabi, organizzata dal Primo Ministro ungherese Viktor Orbán, leader aziendali ungheresi ed emiratini hanno esplorato opportunità di cooperazione strategica. Gellért Jászai, presidente di 4iG, ha discusso di investimenti congiunti in telecomunicazioni, sviluppo infrastrutturale, tecnologie spaziali e soluzioni tecnologiche avanzate. Ha sottolineato l’impegno dell’azienda nel plasmare il futuro dell’Europa centrale e orientale attraverso innovazione e collaborazioni internazionali. La partecipazione diretta di Orbán evidenzia l’importanza attribuita al rafforzamento delle relazioni economiche tra i due paesi, specialmente nei settori high-tech. Questa iniziativa mira a promuovere la crescita economica ungherese oltre la media europea, incoraggiando le aziende nazionali ad espandersi globalmente. La delegazione ungherese comprendeva rappresentanti di settori chiave come energia, finanza, informatica, telecomunicazioni e industria della difesa, indicando un approccio olistico per rafforzare la cooperazione bilaterale.

Innovazione nel commercio al dettaglio ungherese: negozi senza personale e casse.
La Coca-Cola HBC Ungheria, in collaborazione con Kende Retail Kft., sta introducendo negozi completamente automatizzati privi di personale e casse. Nei prossimi tre anni, prevedono di aprire 15 di questi punti vendita, con un investimento di 250 milioni di fiorini. Il primo negozio è già operativo presso la sede centrale di Yettel Magyarország. All’ingresso, le telecamere associano la figura del cliente a un carrello virtuale, monitorando i movimenti e gli articoli selezionati tramite sensori. Una volta terminato lo shopping, il cliente può semplicemente uscire, mentre il sistema addebita automaticamente l’importo dovuto tramite l’applicazione “Take It Easy” sviluppata da Kende Retail. Questa tecnologia, conforme alle normative GDPR, non utilizza il riconoscimento facciale, ma si basa sull’intelligenza artificiale per garantire un’esperienza di acquisto fluida e personalizzata. L’obiettivo è rivoluzionare l’esperienza del cliente e ampliare le opportunità per i rivenditori, offrendo un processo di acquisto più rapido e conveniente. Attualmente, i dipendenti di Yettel Magyarország sono i primi a beneficiare di questa innovazione, con una gamma di prodotti che include bevande, snack, piatti pronti e articoli per l’igiene.

I lavoratori ungheresi più fiduciosi nella ricerca di lavoro e con riserve finanziarie in crescita.
Secondo un recente studio condotto da BNP Paribas Cardif e Medián, la maggioranza degli ungheresi ritiene che affrontare la ricerca di un nuovo impiego sia più semplice rispetto all’anno precedente. Il 34% degli intervistati crede di poter trovare facilmente un lavoro adeguato alle proprie competenze, in aumento rispetto al 30% dell’anno scorso. Parallelamente, è cresciuta la fiducia nella stabilità finanziaria: solo il 15% delle famiglie afferma di poter sostenere meno di un mese senza reddito in caso di perdita del lavoro, rispetto al 18% dell’anno precedente. Inoltre, l’11% dispone di risparmi sufficienti per 7-12 mesi, mentre il 21% ha riserve per oltre un anno. Questi dati indicano un rafforzamento della sicurezza economica e della fiducia nel mercato del lavoro ungherese.

Il governo ungherese rivede le stime sull’acquisizione dell’aeroporto di Budapest.
In una recente intervista, Máté Lóga, Segretario di Stato per lo Sviluppo Economico e i Servizi Finanziari Nazionali, ha discusso le sfide legate all’acquisizione dell’aeroporto di Budapest. Ha sottolineato che, sebbene l’aeroporto rispetti pienamente le normative sul rumore, le aspettative iniziali del governo riguardo ai costi e ai benefici dell’acquisizione potrebbero essere state sovrastimate. Lóga ha evidenziato la necessità di una valutazione più approfondita per garantire che l’acquisizione sia vantaggiosa per l’economia nazionale e per i contribuenti. Ha inoltre menzionato l’importanza di considerare le implicazioni a lungo termine, inclusi gli investimenti necessari per migliorare l’infrastruttura aeroportuale e le potenziali fonti di finanziamento. Il governo sta ora riconsiderando la strategia, valutando alternative che possano offrire un equilibrio tra controllo statale e partenariati pubblico-privati, al fine di garantire un funzionamento efficiente e sostenibile dell’aeroporto.

28 gennaio 2025. L’economia ungherese tra stabilità monetaria, crescita del turismo e sfide territoriali

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Il turismo ungherese raggiunge livelli record nel 2024.
Nel 2024, il settore turistico ungherese ha registrato risultati eccezionali, con un incremento del 5,8% nel numero di pernottamenti, raggiungendo i 44,2 milioni, e un aumento dell’11% nel numero di visitatori rispetto all’anno precedente. Questi dati, forniti dall’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH), evidenziano una crescita significativa sia nel turismo interno che in quello internazionale. Guller Zoltán, presidente dell’Agenzia Turistica Ungherese (MTÜ), ha sottolineato che mai prima d’ora così tanti turisti stranieri e locali hanno visitato il paese, contribuendo a entrate record per le strutture ricettive. Un fattore chiave di questo successo è stato l’aumento del traffico aereo: entro novembre 2024, il numero di voli è cresciuto del 17%, con 16 milioni di passeggeri transitati attraverso l’Aeroporto Internazionale Liszt Ferenc di Budapest, superando del 20% i dati dell’anno precedente. Il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha evidenziato che il turismo rappresenta ora circa il 13% del PIL ungherese, rendendolo un pilastro fondamentale dell’economia nazionale. Questi risultati positivi riflettono una crescente fiducia delle famiglie ungheresi, che destinano sempre più risorse a viaggi e svago, e rafforzano la posizione dell’Ungheria come destinazione turistica di rilievo a livello internazionale. Il primo ministro Orbán Viktor ha descritto il 2025 come un anno “fantastico” per l’economia ungherese, con il turismo che svolge un ruolo cruciale in questa prospettiva di crescita.

La Banca Nazionale Ungherese mantiene il tasso di interesse di base al 6,5%.
La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse di base al 6,5%. Secondo gli analisti, la MNB non avrà margine per allentare le condizioni monetarie nei prossimi mesi, a causa delle tendenze inflazionistiche e delle dinamiche di mercato. Barnabás Virág, vice governatore della MNB, ha sottolineato che la divergenza tra le politiche dei tassi di interesse delle banche centrali americana ed europea potrebbe aumentare, rappresentando una sfida per mercati emergenti come l’Ungheria. L’elezione di Donald Trump e le sue politiche commerciali e migratorie potrebbero portare a un’inflazione più elevata negli Stati Uniti, rafforzando il dollaro e mettendo sotto pressione il fiorino ungherese. La MNB ha iniziato a ridurre i tassi dal 18% nel maggio 2023, raggiungendo il 6,5% a settembre, livello mantenuto da allora. Gli esperti prevedono che la politica monetaria restrittiva continuerà, con poche possibilità di riduzione dei tassi nel prossimo futuro. L’inflazione annuale è aumentata dal 3,7% di novembre al 4,6% di dicembre, superando le aspettative del mercato e le previsioni della MNB. La banca centrale sottolinea che l’elevata inflazione deve essere affrontata per rilanciare rapidamente l’economia. Fattori esterni, come le deboli prospettive di produzione industriale europea e le tensioni geopolitiche, continuano a rappresentare rischi per l’economia ungherese. In questo contesto, la MNB ritiene necessaria una politica economica disciplinata e anti-inflazionistica per garantire la stabilità economica e la crescita sostenibile.

La Camera di Commercio e dell’Industria Ungherese rafforza la collaborazione con il governo per sostenere le PMI nelle regioni svantaggiate
La Camera di Commercio e dell’Industria Ungherese (MKIK) ha intensificato le consultazioni con il governo per promuovere efficacemente le attività imprenditoriali, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese (PMI) nelle regioni meno sviluppate. Durante gli incontri con il Ministero dell’Interno, è stata sottolineata l’importanza di sfruttare le potenzialità nell’occupazione dei lavoratori con disabilità e nell’istruzione professionale per i giovani sotto tutela statale. Nagy Elek, presidente dell’MKIK, ha evidenziato che il sistema camerale ungherese rappresenta gli interessi dell’intera economia nazionale, mirando a rafforzare la competitività delle imprese locali. In collaborazione con il Ministero dell’Edilizia e dei Trasporti, l’MKIK si impegna a garantire un feedback continuo sullo stato dell’economia reale, facilitando l’adozione di politiche economiche mirate. Queste iniziative congiunte mirano a sostenere le PMI nelle regioni svantaggiate, promuovendo lo sviluppo economico equilibrato e l’inclusione sociale.

Il fornitore automobilistico tedesco Voit Automotive dichiara bancarotta
La Voit Automotive, fornitore tedesco specializzato in componenti in alluminio per l’industria automobilistica, ha recentemente presentato istanza di fallimento. L’azienda, che impiega oltre 2.000 dipendenti, annovera tra i suoi clienti principali case automobilistiche come Audi, BMW, Mercedes, Volkswagen, Ford, Jaguar, Land Rover e Chrysler. Secondo le dichiarazioni dell’azienda, fornisce componenti a un totale di 45 marchi e oltre 250 modelli di auto. Matthias Bayer, consulente per la ristrutturazione dell’azienda, ha dichiarato alla rivista WirtschaftsWoche che l’obiettivo della procedura di insolvenza in autogestione è preservare l’azienda e, possibilmente, la maggior parte dei posti di lavoro. La Voit Automotive è specializzata nella produzione di componenti in alluminio e rifornisce quasi tutti i principali produttori automobilistici. La dichiarazione di fallimento solleva preoccupazioni riguardo alla stabilità della catena di fornitura nell’industria automobilistica tedesca e all’impatto potenziale sui produttori che dipendono dai componenti forniti dalla Voit Automotive. Le cause specifiche che hanno portato a questa situazione non sono state dettagliate, ma la mossa riflette le sfide economiche e operative che i fornitori automobilistici stanno affrontando nel contesto attuale.

Disparità economiche tra le regioni ungheresi: solo 12 distretti su 175 superano la media nazionale
Navracsics Tibor, Ministro dello Sviluppo Territoriale e Amministrazione Pubblica, ha evidenziato significative disparità economiche tra le regioni ungheresi. Su 175 distretti, solo 12 al di fuori di Budapest superano la media nazionale in termini di sviluppo economico. Considerando anche i distretti della capitale, il numero totale sale a 34, di cui 22 sono distretti di Budapest. Ciò indica che 163 distretti si collocano al di sotto della media nazionale, con 55 di essi che non raggiungono nemmeno la metà di tale media. Tra i distretti delle città capoluogo di contea, solo Győr, Székesfehérvár, Tatabánya e Veszprém superano la media nazionale, mentre altri, come Salgótarján, non raggiungono nemmeno la metà di essa. Queste differenze sottolineano la necessità di una politica di sviluppo territoriale mirata, che promuova la cooperazione interregionale per ridurre le disparità e favorire uno sviluppo economico più equilibrato nel paese. Il Ministro ha annunciato l’avvio del Programma per Distretti Competitivi, volto a rafforzare la collaborazione tra le regioni e a migliorare le condizioni economiche nelle aree meno sviluppate. Questo approccio integrato mira a complementare le attuali politiche di sviluppo territoriale, affrontando le sfide specifiche di ciascuna regione e promuovendo una crescita sostenibile e inclusiva in tutta l’Ungheria.

Ungheria, 27 gennaio 2025: Riduzione dei prezzi dei carburanti, investimenti dai titoli di Stato, nuove locomotive Astride, sanzioni per eccesso di velocità, e il dibattito sull’indipendenza della banca centrale

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Gli ungheresi ricevono miliardi: opportunità di investimento o consumo?
A partire dal 20 gennaio, i cittadini ungheresi stanno ricevendo significativi importi derivanti da obbligazioni di Stato, con un totale di 1.700 miliardi di fiorini in interessi previsti per quest’anno. Di questi, 1.300 miliardi sono associati alle Obbligazioni di Stato Premium Ungheresi (PMÁP), coinvolgendo oltre 800.000 famiglie. Il governo suggerisce che questi fondi extra possano essere utilizzati per consumi, viaggi, ristrutturazioni domestiche o investimenti immobiliari. Tuttavia, esperti sottolineano che questi alti rendimenti non sono un “regalo” del governo, ma il risultato dell’elevata inflazione precedente. Inoltre, l’aumento dei costi di finanziamento del debito pubblico, passato dal 2% al 4,8% del PIL negli ultimi anni, rappresenta una sfida significativa per il bilancio statale. Pertanto, è essenziale che lo Stato gestisca con attenzione l’inflazione, poiché un ambiente ad alto tasso di interesse, sebbene vantaggioso per i risparmiatori, può mettere a dura prova le finanze pubbliche. In questo contesto, la dichiarazione del governo sull’effettuazione di questi pagamenti mira anche a rafforzare la fiducia nella stabilità economica del paese.

La MOL annuncia una nuova riduzione dei prezzi dei carburanti.
A partire da martedì, la MOL applicherà una riduzione dei prezzi dei carburanti nelle sue stazioni di servizio. Il prezzo della benzina diminuirà di 3 fiorini al litro, mentre quello del diesel scenderà di 4 fiorini al litro. Questa decisione segue una serie di riduzioni precedenti: il 21 gennaio, sia la benzina che il diesel sono diminuiti di 2 fiorini al litro; il 24 gennaio, la benzina è calata di 1 fiorino e il diesel di 5 fiorini al litro. Secondo Grád Ottó, segretario generale dell’Associazione Ungherese del Petrolio Minerale, questi tagli sono stati resi possibili dall’andamento favorevole dei tassi di cambio e dalla diminuzione del prezzo del petrolio Brent, passato da 82 a 78 dollari al barile. Attualmente, il prezzo medio della benzina è di 637 fiorini al litro, mentre quello del diesel è di 652 fiorini al litro.

Duda: smantellare il Nord Stream per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.
Al Forum Economico Mondiale di Davos, il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato che il gasdotto Nord Stream dovrebbe essere smantellato e mai riattivato, anche dopo la fine del conflitto russo-ucraino. Ha sottolineato che le sanzioni contro la Russia stanno funzionando e ha esortato i paesi europei a resistere alle pressioni delle aziende che desiderano ripristinare i rapporti commerciali con Mosca. Il Nord Stream, costruito dalla Gazprom per trasportare gas dalla Russia alla Germania, ha subito danni a causa di un’esplosione nel 2022, causando un aumento dei prezzi del gas in Europa. Nonostante alcune proposte per la sua riattivazione, Duda ritiene che il gasdotto rappresenti una minaccia economica, energetica e militare per i paesi dell’Europa centrale e orientale. Ha inoltre affermato che l’Ucraina deve partecipare a qualsiasi negoziato futuro e ha definito inaccettabili le condizioni poste dal presidente russo Vladimir Putin, che includono il riconoscimento delle conquiste territoriali russe e la rinuncia dell’Ucraina all’adesione alla NATO. Duda ha ribadito l’importanza di non permettere una vittoria russa nel conflitto e attende con interesse le azioni di Donald Trump per contribuire alla risoluzione della guerra.

Le sanzioni per eccesso di velocità in Ungheria nel contesto europeo.
Secondo una recente classifica di DiscoverCars.com, l’Ungheria si posiziona al nono posto in Europa per l’entità delle sanzioni comminate per eccesso di velocità. Superare di 14 km/h il limite di 50 km/h comporta una multa di 50.000 fiorini nel paese. In confronto, le sanzioni più elevate si registrano in Norvegia (circa 196.965 fiorini), seguita da Svizzera (110.069 fiorini) e Svezia (85.655 fiorini). Oltre alle multe pecuniarie, in alcuni paesi europei, come Austria e Danimarca, i conducenti rischiano anche la confisca del veicolo. In Ungheria, le sanzioni per eccesso di velocità sono state aumentate a partire dal 15 agosto 2024, con la multa minima fissata a 50.000 fiorini e la massima a 468.000 fiorini, a seconda dell’entità dell’infrazione. Ad esempio, superare il limite di velocità di 15-25 km/h in una zona con limite di 50 km/h comporta una sanzione di 50.000 fiorini, mentre un superamento di oltre 75 km/h può portare a una multa di 468.000 fiorini. Queste misure mirano a rafforzare la sicurezza stradale e a ridurre il numero di incidenti causati dall’eccesso di velocità.

Matolcsy György sottolinea l’importanza dell’indipendenza della banca centrale.
Durante la decima conferenza Lámfalussy, organizzata in occasione del centenario della Banca Nazionale Ungherese (MNB), il governatore Matolcsy György ha evidenziato il ruolo cruciale dell’indipendenza della banca centrale. Ha affermato che sia la banca centrale che il governo traggono vantaggio da un’operatività indipendente. Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha sottolineato in un intervento video che mettere in discussione l’autonomia delle banche centrali potrebbe aumentare la volatilità economica. La conferenza, intitolata “L’era della geoeconomia: l’evoluzione delle banche centrali”, ha affrontato le sfide geopolitiche attuali e l’adattamento necessario delle istituzioni finanziarie. Matolcsy ha anche reso omaggio a Sándor Lámfalussy, riconosciuto come il “padre dell’euro”, per il suo contributo all’integrazione monetaria europea. Ha sottolineato che l’introduzione dell’euro ha avvicinato le economie e le società della regione, stabilizzando l’economia globale in tempi di incertezza. La conferenza ha messo in luce l’importanza di mantenere l’indipendenza delle banche centrali per garantire la stabilità economica e affrontare efficacemente le sfide future.

Nuove locomotive Astride in servizio sulla linea Pécs-Budapest.
La compagnia ferroviaria ungherese MÁV ha introdotto le prime locomotive Astride sulla linea Pécs-Budapest. Queste locomotive, prodotte dalla francese Alstom e precedentemente utilizzate tra Francia e Belgio, sono state noleggiate dalla società Akiem come parte di un piano d’azione per migliorare il trasporto ferroviario. Le Astride possono raggiungere una velocità massima di 160 km/h e sono compatibili con la rete elettrica ungherese. Nonostante abbiano 25-30 anni, sono più moderne rispetto a molte delle locomotive attualmente in uso da MÁV. Il governo ungherese sta cercando soluzioni temporanee per rinnovare il parco mezzi, inclusa la locazione di veicoli ferroviari usati di alta qualità, in attesa dell’acquisto di nuovi mezzi.

Ungheria, 24 gennaio 2025: Cresce la fiducia economica mentre il fiorino si rafforza, nuovi investimenti nell’energia e nell’industria

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Il fiorino raggiunge massimi annuali contro il dollaro.
Dopo l’insediamento del presidente Donald Trump, il dollaro ha mostrato un indebolimento significativo rispetto all’euro, influenzando positivamente il fiorino ungherese. Venerdì mattina, la valuta ungherese ha raggiunto un massimo mensile nei confronti del dollaro, scendendo sotto la soglia dei 390 fiorino per dollaro, mentre l’euro è stato scambiato a meno di 409 fiorino. Questo movimento è attribuibile al fatto che le minacce tariffarie dell’amministrazione Trump non si sono finora concentrate sull’Unione Europea. Di conseguenza, il tasso di cambio euro-dollaro è salito da sotto 1,03 a 1,045, superando una resistenza chiave. Gli analisti finanziari suggeriscono che, se questo livello venisse superato, ci sarebbe spazio per ulteriori aumenti. Inoltre, i messaggi più aggressivi provenienti dalla Banca Nazionale Ungherese hanno contribuito al rafforzamento del fiorino negli ultimi giorni. Nonostante le dichiarazioni di Trump e un’intervista del primo ministro Viktor Orbán, il trend positivo del fiorino è proseguito, con la valuta che ha toccato un nuovo massimo mensile contro il dollaro. Anche rispetto all’euro, il fiorino ha mostrato forza, avvicinandosi al livello di 1,05 nel tasso di cambio euro-dollaro. Oggi sono attesi diversi indici dei responsabili degli acquisti, che potrebbero influenzare ulteriormente il tasso di cambio del fiorino. Venerdì mattina, il fiorino è sceso brevemente sotto i 408 contro l’euro, raggiungendo un massimo di due mesi.

Trump rilancia la politica dei dazi: possibili impatti globali per 640 miliardi di dollari.
L’amministrazione Trump sta pianificando un significativo aumento dei dazi doganali, con l’obiettivo dichiarato di proteggere l’economia statunitense. Secondo un’analisi del Boston Consulting Group, l’introduzione di dazi del 10% sui prodotti cinesi, del 25% su quelli canadesi e messicani, e del 20% sulle importazioni dagli altri paesi potrebbe incrementare i costi commerciali dei dieci principali partner degli Stati Uniti di 640 miliardi di dollari rispetto ai livelli del 2023. L’Unione Europea, ad esempio, potrebbe affrontare un aumento dei costi di 102 miliardi di dollari, con l’industria automobilistica particolarmente colpita. Queste misure potrebbero ridisegnare le dinamiche del commercio globale, rafforzando la posizione degli Stati Uniti e spingendo la Cina a intensificare i rapporti commerciali con i paesi del Sud del mondo. Tuttavia, esiste il rischio che l’eccesso di capacità produttiva cinese generi tensioni non solo con gli Stati Uniti e l’UE, ma anche con altri partner commerciali come l’India. In assenza di tali aumenti tariffari, il commercio mondiale di beni potrebbe crescere annualmente del 2,9%, raggiungendo i 29 trilioni di dollari entro il 2033.

Rolls-Royce ottiene un contratto da 9 miliardi di sterline per reattori nucleari sottomarini.
Il governo britannico ha assegnato a Rolls-Royce un contratto del valore di 9 miliardi di sterline per la progettazione, produzione e manutenzione dei reattori nucleari destinati alla nuova flotta di sottomarini della Royal Navy. Questo accordo, della durata di otto anni, prevede che la Rolls-Royce Submarines Ltd. sviluppi i sistemi di propulsione nucleare per i sottomarini di nuova generazione, garantendo al contempo servizi di assistenza tecnica. Il programma di rinnovo della flotta sottomarina nucleare britannica, approvato nel 2016, mira a sostituire l’attuale flotta con quattro nuovi sottomarini, con un investimento stimato di 31 miliardi di sterline, più una riserva di 10 miliardi. Si prevede che la nuova flotta entri in servizio negli anni 2030. Ogni sottomarino sarà in grado di trasportare fino a 16 missili Trident, ciascuno equipaggiabile con otto testate nucleari. Il contratto con Rolls-Royce dovrebbe creare 1.000 nuovi posti di lavoro e salvaguardarne altri 4.000, oltre a generare risparmi di oltre 400 milioni di sterline grazie a processi decisionali più efficienti. Il governo britannico ribadisce il suo impegno a mantenere una presenza sottomarina nucleare continua, con almeno un sottomarino sempre in pattugliamento, e a sostenere futuri sviluppi tecnologici in questo settore.

Diminuzione dell’occupazione in Ungheria nel 2024.
Nel dicembre 2024, il numero di occupati tra i 15 e i 74 anni in Ungheria è diminuito di 16.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 4.678.000 persone. Nello stesso mese, i disoccupati erano 210.000, con un tasso di disoccupazione del 4,3%. Nel trimestre ottobre-dicembre 2024, l’occupazione media è scesa a 4.689.000 persone. Gli uomini occupati erano 2.481.000, 27.000 in meno rispetto all’anno precedente, mentre il numero di donne occupate è rimasto stabile a 2.208.000. Nel mercato del lavoro primario nazionale, l’occupazione è diminuita di 32.000 unità, raggiungendo 4.515.000 persone. Il numero di lavoratori pubblici e di coloro che lavorano all’estero è leggermente aumentato, rispettivamente a 63.000 e 111.000. Tra i 15 e i 64 anni, il tasso di occupazione è stato del 75,1%, con una diminuzione di 0,6 punti percentuali per gli uomini (78,5%) e una stabilità per le donne (71,5%). Il numero di disoccupati nel trimestre ottobre-dicembre 2024 è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, a 216.000 persone, con un tasso di disoccupazione del 4,4%. Il tempo medio di ricerca di lavoro è stato di 11,9 mesi, con il 47,5% dei disoccupati in cerca da meno di 3 mesi e il 34,3% da oltre un anno. Secondo il Servizio Nazionale dell’Occupazione, a fine dicembre 2024, il numero di persone in cerca di lavoro registrate è diminuito dell’1,8% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 221.000. Il Ministero dell’Economia Nazionale ha sottolineato che, nonostante la leggera diminuzione, l’occupazione rimane elevata e la disoccupazione è al di sotto della media dell’UE. Dal 2010, il numero di occupati è aumentato di un milione, con una triplicazione del salario medio e una quadruplicazione del salario minimo.

La fabbrica di batterie di Debrecen ottiene il permesso ambientale.
Il gruppo EVE Power ha ricevuto il permesso ambientale per il suo stabilimento a Debrecen, destinato a fornire batterie alla BMW. L’azienda adotterà una tecnologia innovativa per preservare le risorse idriche, utilizzando acque reflue trattate nei processi produttivi per ridurre al minimo l’uso di acqua potabile. EVE Power sottolinea il rispetto delle normative e l’impegno verso la comunità locale, aspirando a diventare un datore di lavoro di rilievo nella regione. La produzione nello stabilimento BMW di Debrecen è prevista per l’estate 2025.

Il Gruppo Mészáros costruirà una nuova centrale elettrica in Ungheria.
Il Gruppo Mészáros, attraverso la sua affiliata Status KPRIA Zrt., guiderà un consorzio internazionale per la costruzione di una nuova centrale a turbina a gas a ciclo combinato presso la centrale di Mátra. Il consorzio include l’egiziana Elsewedy PSP e la società ungherese West Hungária Bau Kft. La costruzione dovrebbe concludersi entro il 2028 e sarà la prima in Ungheria a utilizzare una significativa percentuale di idrogeno verde come combustibile. Le turbine saranno fornite dall’italiana Ansaldo Energia S.p.A., mentre l’installazione e la manutenzione saranno gestite dalla joint venture italo-ungherese MAEN-Energetika Zrt. Altre componenti saranno fornite da aziende ungheresi e dai loro partner. Németh Tamás, CEO di Status KPRIA Zrt., ha espresso fiducia nel fatto che il progetto darà nuovo impulso al settore energetico ungherese. Mészáros Lőrinc ha sottolineato che, dopo quasi 40 anni, aziende ungheresi avranno nuovamente l’opportunità di costruire una grande centrale elettrica. Il Gruppo Mészáros mira a contribuire alla protezione del clima, enfatizzando l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni durante il progetto. Fondata nel 2015, Status KPRIA Zrt. ha registrato ricavi di 136 milioni di fiorini nel 2022 e quasi 284 milioni nel 2023, con un utile netto aumentato da 38 a 79 milioni di fiorini nello stesso periodo.

Aumento della fiducia dei consumatori ungheresi: più viaggi e spese all’estero.
Nel dicembre 2024, la fiducia dei consumatori ungheresi ha mostrato un notevole rafforzamento, evidenziato da un incremento significativo delle spese per viaggi all’estero. Secondo il Ministero dell’Economia Nazionale, circa 212.000 ungheresi hanno viaggiato all’estero in aereo, con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente. Le destinazioni più popolari includevano Londra, Istanbul, Dubai, Milano e Roma, con una crescita particolarmente marcata verso mete mediterranee come Valencia (228%), Malaga (45%) e Malta (35%). Inoltre, si è registrato un aumento del 5,4% nel numero di veicoli ungheresi che hanno attraversato le frontiere terrestri, soprattutto verso Austria e Slovacchia. Il primo ministro Viktor Orbán ha sottolineato che, nonostante le critiche dell’opposizione, questi dati indicano una crescente fiducia economica tra le famiglie ungheresi. Ha inoltre evidenziato che, nel dicembre 2024, 544.000 persone hanno soggiornato in strutture ricettive nazionali, mentre 212.000 hanno viaggiato all’estero in aereo, e durante il lungo weekend di fine anno, 418.000 veicoli con targa ungherese hanno lasciato il paese, probabilmente per motivi turistici. Questi trend suggeriscono una ripresa economica e una maggiore propensione alla spesa tra i cittadini ungheresi.