18 Febbraio 2025: Energia, Difesa e Finanza al Centro dell’Economia Ungherese

Collaborazione tra fondazioni per rafforzare le relazioni economiche USA-Ungheria.
L’Oeconomus Gazdaságkutató Alapítvány, in collaborazione con la Tholos Foundation e l’Americans for Tax Reform (ATR), ha avviato una serie di eventi per rivitalizzare le relazioni tra Stati Uniti e Ungheria, danneggiate durante la precedente amministrazione di Washington. Durante questi incontri informali, imprenditori, ricercatori e decisori politici ungheresi e americani hanno discusso temi come la doppia imposizione fiscale, la guerra in Ucraina e l’amicizia tra Donald Trump e Viktor Orbán. Christopher Butler, direttore esecutivo di Tholos e ATR, ha sottolineato l’importanza della flessibilità nelle collaborazioni tra accademici, esperti e uomini d’affari con background ideologici simili. Un punto critico emerso è la mancanza di un accordo per evitare la doppia imposizione, considerato il principale ostacolo al rafforzamento dei rapporti commerciali tra i due paesi. Butler ha rivelato che i repubblicani stanno attivamente lavorando su questo tema, prevedendo progressi imminenti. Nel 2022, gli Stati Uniti hanno annunciato la cessazione dell’accordo del 1979 sulla doppia imposizione con l’Ungheria, portando, dal 1° gennaio 2024, all’obbligo per le aziende di pagare tasse in entrambi i paesi. In risposta, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha autorizzato il ministro dell’Economia a negoziare un nuovo accordo con gli Stati Uniti per evitare la doppia imposizione e prevenire l’evasione fiscale.

Produzione record per gli impianti solari industriali in Ungheria.
Lunedì, gli impianti solari industriali ungheresi hanno raggiunto una produzione di 3321 megawatt nel quarto d’ora di picco, avvicinandosi al record storico di 3347 megawatt registrato nell’agosto 2024. Inoltre, per la prima volta, la produzione combinata di impianti industriali, domestici e ad uso proprio ha superato i 4000 megawatt in quattro intervalli di quindici minuti, con un picco di 4016 megawatt. Alle 11:00 di lunedì, la produzione fotovoltaica totale ha sfiorato i 5450 megawatt, con oltre 1400 megawatt provenienti da impianti domestici e circa 700 megawatt da produttori per uso proprio, la maggior parte dei quali è stata consumata localmente o immagazzinata. Attualmente, oltre 300.000 impianti solari in Ungheria hanno una capacità installata complessiva di 7757 megawatt. Il Ministero dell’Energia ungherese promuove attivamente l’uso di altre fonti rinnovabili, come l’energia geotermica e il biogas, e prevede di aumentare di dieci volte la capacità di stoccaggio energetico entro il prossimo anno, facilitando l’integrazione della produzione di energia rinnovabile nel sistema elettrico nazionale.

Nuove opportunità di finanziamento per l’irrigazione agricola in Ungheria.
Il piano strategico della Politica Agricola Comune ha recentemente aperto bandi per progetti di irrigazione, con un budget totale di 16,5 miliardi di fiorini. Questi investimenti potrebbero generare un aumento annuo di 80-100 miliardi di fiorini nel reddito agricolo, mitigando gli effetti negativi del cambiamento climatico sulle terre coltivabili e riducendo la volatilità della produzione agricola ungherese, attualmente la più alta nell’Unione Europea con oltre il 18%. Attualmente, solo il 4% dei 5 milioni di ettari di terreno agricolo in Ungheria è autorizzato per l’irrigazione, e di questo, solo il 50-60% viene effettivamente irrigato ogni anno. Espandere l’area irrigata al 10-15% potrebbe stabilizzare significativamente la produzione agricola. Hollósi Dávid, direttore esecutivo del settore Agricoltura e Industria Alimentare di MBH Bank, sottolinea l’importanza di sviluppare sistemi di irrigazione per adattarsi al cambiamento climatico e migliorare l’efficienza produttiva. Per supportare efficacemente gli agricoltori nella realizzazione di questi progetti, MBH Bank e i suoi partner hanno costituito un consorzio che offre servizi integrati, dalla progettazione al monitoraggio post-implementazione. Considerando che i progetti di irrigazione richiedono investimenti significativi, stimati tra 2,5 e 4 milioni di fiorini per ettaro, questi finanziamenti rappresentano un’opportunità cruciale per aumentare la competitività del settore agricolo ungherese.

L’Ungheria propone l’esclusione delle spese per la difesa dal calcolo del deficit.
Il ministro dell’Economia, Márton Nagy, ha partecipato a un incontro a Bruxelles con i ministri economici e finanziari dell’Unione Europea, focalizzato sul futuro della tassa minima globale. La discussione è stata innescata dalla decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall’accordo dell’OCSE su questa tassa, sollevando preoccupazioni sulla competitività dell’UE e sul possibile trasferimento di multinazionali verso paesi terzi. Parallelamente, è emersa una proposta per escludere le spese per la difesa dal calcolo del deficit di bilancio, evitando così procedure per disavanzi eccessivi per i paesi che aumentano tali investimenti. Tuttavia, restano aperte questioni su cosa debba essere considerato spesa per la difesa e quale sia il valore di riferimento per queste esenzioni. Nagy ha sottolineato la necessità di definire chiaramente questi aspetti, prevedendo che una proposta dettagliata sarà pronta entro la primavera.

Record di forniture di gas russo attraverso il Turkish Stream verso l’Europa.
Il gasdotto Turkish Stream ha registrato per la seconda settimana consecutiva un volume record di forniture di gas russo verso l’Europa. Secondo i dati dell’ENTSOG, tra il 10 e il 16 febbraio sono stati trasportati oltre 396 milioni di metri cubi di gas attraverso la stazione di compressione al confine tra Turchia e Bulgaria, superando il precedente record di 392 milioni di metri cubi della settimana precedente. Il 10 febbraio è stato stabilito anche un record giornaliero con 56,7 milioni di metri cubi. Questi risultati evidenziano l’importanza crescente del Turkish Stream, attualmente l’unica rotta attiva per le forniture di gas russo verso l’Europa, dopo la cessazione del transito attraverso l’Ucraina. Con una capacità annuale di 31,5 miliardi di metri cubi, il gasdotto si estende per 1100 chilometri, di cui 935 sottomarini, e serve principalmente Turchia e paesi dell’Europa sud-orientale. Questi sviluppi sottolineano la rilevanza strategica dell’infrastruttura per la sicurezza energetica europea.

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