Il numero di persone che lavorano da remoto potrebbe aumentare di nuovo fino a diverse volte la quantità attuale, il che si spiega con l’intenzione di tenere sotto controllo i costi energetici delle aziende, scrive il quotidiano economico Világgazdaság [Economia Mondiale].
Inoltre, l’Ufficio centrale di statistica, ha dichiarato un aumento del 20,1% dei prezzi di consumo in Ungheria. Negli ultimi mesi c’è stato un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia per uso domestico.
È quanto prevede l’Associazione ungherese del telelavoro, che riassume le aspettative del mercato, secondo il suo presidente Tamás Forgács. Dallo scoppio della pandemia COVID-19, il numero di telelavoratori in Ungheria è stato altalenante, mentre la richiesta dell’opzione del lavoro da casa da parte dei dipendenti è sempre forte ed è diventato prassi comune per tutelare la salute durante la pandemia.
La pandemia e il lavoro ibrido hanno cambiato l’idea stessa di ufficio. Questo non solo sta cambiando il design e lo scopo degli uffici, ma anche l’aspetto delle città. L’ufficio di oggi, in una nuova realtà post-Covid, è una destinazione sociale. Nel mondo post-pandemia, lavorare in parte a casa e in parte in ufficio è ora visto come la nuova normalità da molti dipendenti di aziende multinazionali.
Durante i tempi di distanziamento sociale, diverse persone hanno pubblicato le loro foto mentre lavoravano da casa, per ricordare a chi era isolato e in lavoro a distanza, che non era solo. Anche se da remoto, sempre insieme, con l’hashtag: #nomatterhowfaraway.
Sempre più spesso e in un numero maggiore di aziende e posti di lavoro, i datori di lavoro si accorgono di non riuscire praticamente a trovare candidati per le posizioni vacanti senza un telelavoro almeno parziale, ci ha confermato Judit Grazcer, senior HR consultant di ITL HR Solutions.
Fonti: bbj.hu | economia.hu | vg.hu