
Si trova alla periferia di Budapest, in Ungheria, la fabbrica illegale di sigarette più grande d’Europa, scoperta e fatta chiudere il 2 febbraio scorso dall’Autorità Fiscale Nazionale (NAV) che ne ha dato notizia ieri con una conferenza stampa.

Si trova alla periferia di Budapest, in Ungheria, la fabbrica illegale di sigarette più grande d’Europa, scoperta e fatta chiudere il 2 febbraio scorso dall’Autorità Fiscale Nazionale (NAV) che ne ha dato notizia ieri con una conferenza stampa.

La proposta è già arrivata un progetto in fase avanzata: un sistema ufficiale per la valutazione degli ostelli della gioventù in Ungheria, voluto tanto dal ministero dell’Economia, che è in carica anche per il Turismo, quanto dall’Associazione Ostelli della Gioventù (MISZSZ) e caldeggiato dall’Ufficio Turistico Ungherese.

Spar, insieme a Tesco e Auchan la più grande catena di GDO presente in Ungheria, sta cercando soluzioni per ridurre l’impatto della cosiddetta “Tesco Tax”, che porterebbe un significativo aumento degli oneri fiscali del gruppo nel Paese.

BUDAPEST – L’austriaca Erste Bank ha venduto una quota di minoranza della sua unità ungherese al governo locale e alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) in cambio di un memorandum firmato dal primo ministro Orbán in cui il governo si impegna alla prossima riduzione della tassa straordinaria sulle banche.

In arrivo a primavera i prossimi bandi europei del piano 2014-2020. Ce lo segnala Kopernikusz, la non profit di ITL Group dedicata ai finanziamenti UE.

Con una mossa a sorpresa si sono dimessi i capi di diverse redazioni di Budapest, tutte di centro-destra ma tutte di proprietà dell’oligarca Lajos Simicska, uno degli uomini più potenti di Ungheria, da alcuni mesi in aperto contrasto con Viktor Orbán.

Rivoluzione scolastica in Ungheria, dove dal prossimo anno la durata dell’educazione primaria potrebbe essere estesa a otto anni e unificata.

Secondo Viktor Orbán la visita ufficiale di Vladimir Putin in Ungheria, fissata per il 17 febbraio, servirà soprattutto per fissare un nuovo accordo sulle forniture di gas naturale.

Uno strano silenzio e un grande vuoto. Difficile trovarli a Deli, la stazione meridionale di Budapest, una dei tre maggiori snodi ferroviari della capitale ungherese, chiusa da domenica per un numero non precisato di settimane in seguito al crollo di un muro all’interno di un tunnel.

Fidesz ha presentato richiesta per avviare un dibattito speciale sull’immigrazione da tenere tra circa due settimane. “Riteniamo importante per il Parlamento discuterne adesso per prevenire l’arrivo di un numero ancora maggiore di migranti economici” ha spiegato il capo gruppo parlamentare Antal Rogán.

Il portavoce del governo ungherese Éva Kurucz ha rassegnato le dimissioni per “per motivi familiari”. La decisione è entrata in effetto il 1 febbraio, otto mesi dopo l’annuncio.

Il 3 febbraio 2012 fu un venerdì nero in Ungheria: alle 6 del mattino la compagnia area nazionale, la Malév, cessava di operare dopo 66 anni di attività, lasciando a casa oltre 2500 dipendenti.

Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato il rapporto sull’Ungheria basato sulla missione “Articolo IV”, riassunto come segue (traduzione in italiano a cura di Economia.hu) “L’economia ungherese sta superando la crisi, ma è ancora lunga la strada per un’attività forte e sostenuta e un’elevata occupazione nel settore privato.

Da pochi giorni premiato come miglior festival musicale d’Europa, il Sziget di Budapest conferma Robbie Williams nella lineup dell’edizione 2015.

Chi ha detto che la democrazia deve essere per forza liberale? Di certo non Viktor Orbán, il cui discorso dell’estate 2014 sulla “democrazia illiberale” ha fatto il giro del mondo tra stampa e social media.

Lo zoo di Budapest riceverà un finanziamento statale da 25 miliardi di fiorini per la costruzione di un nuovo complesso chiamato “Pannon Park”.

Putin e la Merkel sono stati protagonisti del discorso settimanale di Viktor Orbán che ha ricordato l’incombente scadenza dell’accordo per le forniture di gas natura dalla Russia aggiungendo che “si tratta di una questione che devo risolvere”, postulando la stipula di un agreement di lungo termine per assicurare la copertura del fabbisogno ungherese anche dopo il 2015.

Alcoa (Aluminum Company of America) ha inaugurato oggi a Székesfehérvár, in Ungheria, l’espansione del suo impianto di ruote, che permette di raddoppiare rispetto al 2014 la produzione di ruote dalla superficie trattata Dura-Bright EVO.

“Nel Centro Est Europa il cambiamento chiave nel trend degli investimenti in immobili commerciali è stato il marcato incremento dell’attività al di fuori della Polonia e soprattutto in Ungheria, Romania e Slovacchia”: commenta così i dati 2014 Mike Atwell, direttore Capital Markets regionale di CBRE.

Ikea ha pubblicato oggi i dati 2014, riportando un fatturato in pari ma con vendita in forte crescita per l’Ungheria, unico mercato piccolo tra quelli in cui il colosso svedese ha fatto più cassa: gli altri sono infatti Cina, Russia e Nord America.