Con una mossa a sorpresa si sono dimessi i capi di diverse redazioni di Budapest, tutte di centro-destra ma tutte di proprietà dell’oligarca Lajos Simicska, uno degli uomini più potenti di Ungheria, da alcuni mesi in aperto contrasto con Viktor Orbán.
Lo stesso Simicska interpellato subito da Index.hu ha parlato di “una completa sorpresa”. Ieri Simicska aveva auspicato un’imminente “guerra totale” tra media e governo, in risposta alla recentissima decisione di abbassare e livellare la tassa sulla pubblicità, andando a colpire anche i media di piccole dimensioni per attutire il colpo sui grandi, o meglio sul “grande”, ossia RTL. Tra le lettere di dimissioni presentate vi sono quelle del caporedattore e dei vicedirettori del quotidiano Magyar Nemzet, del direttore di Lánchíd Rádió, del caporedattore di MNO, del vice direttore responsabile di Hír TV.
Cosa è successo questa settimana
La tensione si era fatta alta con la decisione del governo di uniformare la tassa sulla pubblicità, che prima colpiva solo i grandi media e in pratica avrebbe impattato solo su RTL Klub, canale del gruppo tedesco RTL, e in modo molto consistente. Questa settimana il governo ungherese ha ceduto alla strenua lotta della popolare rete RTL KLUB – proprio dopo la visita di Angela Merkel – e abbassato la tassa, livellandola al 5% delle entrate pubblicitarie. Secondo il disegno originario i media con entrate superiori alla soglia avrebbero pagato il 40%, gli altri niente.
I dimissionari sono:
Liszkay Gábor, caporedattore del Magyar Nemzet e direttore di Hír Televízió
Gajdics Ottó, caporedattore di Lánchíd Rádió,
Élő Gábor, caporedattore di MNO,
Szikszai Péter, vice caporedattore di Hír Televízió,
Csermely Péter, vice caporedattore del Magyar Nemzet,
Szerető Szabolcs, vice caporedattore del Magyar Nemzet.
Chi è Lajos Simicska
Classe 1960, nato a Székesfehérvár come Viktor Orbán (che è nel ’63), Lajos Simicska con l’attuale primo ministro e buona parte del nucleo originario della Fidesz ha condiviso gli anni da studente nel collegio Bibó, diventato proprio un’icona di quella generazione di politica. Oggi è un ricco imprenditore, proprietario di Közgép e dell’impero mediatico di cui stiamo parlando.
I media in Ungheria nel 2015: una nuova era?
Negli ultimi mesi l’assetto delle testate giornalistiche e televisive ungheresi ha vissuto una grande trasformazione. I cosiddetti media “pubblici”, che dall’elezione di Orbán (2010) in poi sono stati considerati quasi delle braccia del governo, hanno preso le distanze da quest’ultimo. Anche per volontà dello stesso, che ha avviato i lavori per una tv di stato dedicata solo alle notizie e facente parte del gruppo MTVA*. Poco dopo il governo ha deciso di creare un vero e proprio gruppo di canali, non solo uno, e preso le distanze dai media che in questi anni lo hanno più o meno espressamente sostenuto, spesso a colpi di omissioni e incappando in non poche cause legali. Tale allontanamento è stato preannunciato alle direzioni di tali giornali e canali, con una chiamata a raccolta prima della conferenza stampa sul nuovo piano di media statali. Cosa sia stato detto o chiesto loro non è noto.
In parte la scelta del primo ministro di creare un nuovo assetto mediatico sembra legata rivalità con Simicska, proprietario di HírTV: canale 100% di informazione, che in pratica trasmette solo notiziari, il quale nei primi 4 anni di governo Fidesz è stato molto allineato con il partito.
*MTVA è la compagnia fondata nel 2011 per gestire le risorse della TV nazionale, MTV, dell’agenzia di stampa MTI, di Duna TV e della radio ungherese.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu
