Putin e la Merkel sono stati protagonisti del discorso settimanale di Viktor Orbán che ha ricordato l’incombente scadenza dell’accordo per le forniture di gas natura dalla Russia aggiungendo che “si tratta di una questione che devo risolvere”, postulando la stipula di un agreement di lungo termine per assicurare la copertura del fabbisogno ungherese anche dopo il 2015.
Alla domanda sull’imminente visita della cancelliera tedesca, in agenda per il 2 febbraio, ha risposto: “una signora sta per venire in Ungheria e di conseguenza non insisteremo su altri argomenti”.
Il primo ministro ha in pratica aggirato le varie domande correlate: i due paesi condivideranno “questioni problematiche”? No, ma ci sono “molte questioni problematiche in Europa”. Per quanto riguarda invece la politica interna, invece, al leader conservatore è stato chiesto se intenda onorare il preannunciato impegno a ridurre la tassa sulle banche. Orbán ha risposto che tale leva fiscale è stata introdotta come “misura anti-crisi” e fatto notare che il governo ha espresso un “impegno”, non una “promessa” di contenere la tassa a un livello “non sconosciuto in Europa”, dopo che l’economia nazionale sarà migliorata. Tale argomento potrebbe essere riconsiderato “in modo ragionevole” adesso che l’economia ungherese sta andando bene.
Fonte: Hungary Matters.hu