Il 3 febbraio 2012 fu un venerdì nero in Ungheria: alle 6 del mattino la compagnia area nazionale, la Malév, cessava di operare dopo 66 anni di attività, lasciando a casa oltre 2500 dipendenti.
Oggi, tre anni esatti dopo, l’Ungheria vuole una nuova compagnia di bandiera, o almeno questa è l’intenzione del governo, che cerca investitori interessati. Lo scrive il Napi Gazdaság nell’edizione odierna. In questo triennio in realtà c’è stato il tentativo di Solyom, “naufragata” per ritiro dei capitali dopo un primo decollo sontuoso e grandi preparativi. Da allora poco è stato detto in merito alla possibilità di trovare una nuova compagnia di linea, lasciando di fatto campo libero alle low cost Wizz Air e Ryainair, oltre ai vettori degli altri Paesi.
Secondo il ministero dello Sviluppo Nazionale, interpellato dal quotidiano economico, la nuova compagnia aerea potrebbe offrire voli diretti per i Balcani occidentali, la Transilvania, il Nord America e l’Estremo Oriente. L’aeroporto Liszt Ferenc di Budapest, spiega il ministero, dispone di capacità inutilizzata. Il giornale ha chiesto se lo stato potrebbe ricomprare l’aeroporto, attualmente gestito dall’operatore Budapest Airport, ricevendo risposta negativa.
A novembre 2014 gli ex lavoratori della Malév hanno ricevuto circa un terzo della loro liquidazione. Secondo il giornale Világgazdaság si trattava di un importo totale lordo di 2,2 miliardi di fiorini, da distribuire tra 900 persone.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu