Riepilogo Economico: Ungheria, 24 Giugno 2025

Sintesi Esecutiva

Al 24 giugno 2025, l’economia ungherese si trova in una fase di significativa complessità, caratterizzata da un ambiente macroeconomico impegnativo. Le pressioni inflazionistiche persistono, le previsioni di crescita sono state notevolmente riviste al ribasso e gli squilibri fiscali rimangono elevati. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento al 6,50% per il nono mese consecutivo, segnalando un impegno continuo verso una politica monetaria restrittiva per contrastare un’inflazione che rimane al di sopra del suo obiettivo.

Le proiezioni di crescita economica per il 2025 sono state drasticamente ridotte sia dalla MNB che da istituzioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Commissione Europea, convergendo ora intorno allo 0,7-0,8%. Questo rallentamento è attribuito principalmente a un calo significativo degli investimenti e a una domanda esterna contenuta, nonostante un consumo delle famiglie robusto sostenuto dalla crescita dei salari reali. Sul fronte fiscale, i deficit di bilancio sono previsti rimanere elevati, ben al di sopra degli obiettivi governativi secondo gli organismi internazionali, rendendo necessari sforzi fiscali aggiuntivi per garantire la sostenibilità del debito pubblico. Le continue misure regolatorie distorcono i segnali di mercato, e le questioni irrisolte relative ai fondi dell’UE, legate alle preoccupazioni sullo stato di diritto, aggiungono incertezza al quadro economico.

PODCAST IN ITALIANO

Politica Monetaria: La Posizione della Banca Centrale

La Decisione sul Tasso Base della MNB (24 Giugno 2025)

Il 24 giugno 2025, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB), sotto la guida del Governatore Mihály Varga, ha deciso di mantenere il tasso di interesse di riferimento invariato al 6,50%.1 Questa decisione segna il nono mese consecutivo in cui il tasso è rimasto stabile, in linea con le aspettative del mercato.4 Il tasso sui depositi overnight è stato mantenuto al 5,50%, mentre il tasso sui prestiti garantiti overnight è rimasto al 7,50%.4 Con questo livello, il tasso di riferimento dell’Ungheria si posiziona tra i più alti nell’Unione Europea, a pari merito con la Romania.5

Razionale e Implicazioni per le Condizioni Monetarie

La decisione della MNB riflette un approccio cauto e paziente, sottolineando la necessità di mantenere condizioni monetarie restrittive per riportare stabilmente l’inflazione al suo obiettivo del 3% e ancorare le aspettative inflazionistiche in un contesto di accresciute tensioni geopolitiche e persistenti rischi inflazionistici.3 Il Governatore Varga ha ribadito che la lotta contro l’inflazione non è ancora conclusa e che l’orientamento della politica monetaria della banca centrale non è cambiato, indicando che non sono previsti tagli dei tassi nell’immediato futuro.3

Analisi delle Dinamiche della Politica Monetaria

La MNB si trova ad affrontare un difficile equilibrio. Sebbene il suo mandato primario sia la stabilità dei prezzi, la decisione di mantenere i tassi stabili al 6,5% per nove mesi, nonostante un aumento dell’inflazione complessiva a maggio 4, dimostra un forte impegno in tal senso. Tuttavia, l’annuncio contemporaneo del Governatore Varga di una previsione di crescita del PIL drasticamente ridotta allo 0,8% per il 2025 1 suggerisce che la politica monetaria restrittiva, pur essendo necessaria per contenere l’inflazione, contribuisce anche al rallentamento economico, o almeno non ne allevia gli effetti. Questo scenario solleva un interrogativo fondamentale: per quanto tempo una politica monetaria così restrittiva potrà essere mantenuta di fronte alla stagnazione della crescita, e quali saranno i compromessi? La MNB sembra considerare la minaccia inflazionistica più immediata e grave della decelerazione della crescita, o ritiene che il rallentamento della crescita sia principalmente dovuto a fattori non monetari, come il calo degli investimenti e la debole domanda esterna, che la politica monetaria da sola non può risolvere.

Un altro aspetto critico riguarda l’efficacia della politica monetaria in presenza di interventi governativi. Il Fondo Monetario Internazionale ha osservato che misure regolatorie quali i tetti ai prezzi, ai tassi di interesse e ai margini, insieme a tasse sugli extraprofitti e schemi di prestito agevolato, hanno distorto i segnali di mercato e indebolito la trasmissione della politica monetaria all’economia reale.8 Se gli interventi governativi interferiscono con i meccanismi di mercato, ad esempio sopprimendo artificialmente alcuni prezzi o indirizzando il credito indipendentemente dai tassi di mercato, lo strumento del tasso di interesse della banca centrale diventa meno efficace. Ciò potrebbe costringere la MNB a mantenere i tassi più alti più a lungo, o potrebbe diluire l’impatto reale della sua politica, portando a un periodo più prolungato di inflazione elevata o a una crescita più lenta di quanto sarebbe altrimenti. Questo scenario evidenzia una potenziale mancanza di coerenza politica tra le autorità fiscali e monetarie, complicando la gestione economica complessiva.

Tassi di Riferimento della Banca Nazionale Ungherese (MNB) (24 Giugno 2025)Valore
Tasso Base6,50%
Tasso sui Depositi Overnight5,50%
Tasso sui Prestiti Garantiti Overnight7,50%

Prospettive di Crescita Economica: Proiezioni Riviste e Fattori Determinanti

Ultime Previsioni di Crescita del PIL per il 2025 e Oltre

Le previsioni per la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese nel 2025 hanno subito significative revisioni al ribasso. Il Governatore della MNB, Mihály Varga, ha annunciato il 24 giugno 2025 una drastica riduzione della previsione di crescita del PIL per il 2025, che ora si attesta a un modesto 0,8%.1 Questa è una diminuzione considerevole rispetto all’espansione del PIL del 2,4% prevista a marzo.3 Varga ha anche indicato che l’economia potrebbe stagnare nel secondo trimestre del 2025, con un’espansione che potrebbe variare tra l’1,5% e il 2% nella seconda metà dell’anno.1 Per il 2026, la MNB prevede una crescita del 2,8%, che dovrebbe accelerare al 3,2% nel 2027.3

Anche le istituzioni internazionali hanno rivisto le loro stime. La Dichiarazione Conclusiva dello Staff del FMI, pubblicata il 20 giugno 2025, prevede una crescita modesta trainata dai consumi dello 0,7% nel 2025, con un aumento al 2% nel 2026.8 La Commissione Europea, nella sua “In-Depth Review” di giugno 2025 e nelle sue previsioni economiche, proietta una crescita del PIL dello 0,8% nel 2025, con un’accelerazione al 2,5% nel 2026.11 Questa è una revisione al ribasso significativa rispetto a una precedente proiezione dell’1,8%.10

Analisi dei Principali Motori di Crescita e Ostacoli

Il consumo privato è costantemente identificato come il principale motore della crescita per il 2025, sostenuto da dinamiche salariali favorevoli e dall’aumento dei salari reali.8 Le vendite al dettaglio hanno mostrato un aumento all’inizio del secondo trimestre del 2025.11

Tuttavia, un calo significativo degli investimenti è citato dalla MNB come il fattore primario che frena la performance economica ungherese.2 Sia gli investimenti pubblici che quelli aziendali sono stati contenuti a causa di un ambiente imprenditoriale incerto e tagli agli investimenti pubblici.12 La debole domanda da parte dei partner commerciali dell’Ungheria e le esportazioni lente, in particolare quelle di macchinari e veicoli, pesano anch’esse sulle prospettive.10 Sebbene si preveda una ripresa delle esportazioni in un secondo momento, trainata dal miglioramento della domanda e dalla nuova capacità produttiva degli impianti finanziati da investimenti diretti esteri (IDE), il contenimento della domanda esterna rimane un rischio chiave.12 Per quanto riguarda il mercato del lavoro, sebbene il numero di occupati rimanga elevato, si nota una diminuzione della domanda di lavoro da parte delle imprese e un allentamento del mercato del lavoro. Le dinamiche salariali stanno rallentando, ma mostrano ancora una crescita reale significativa.2

Considerazioni sulle Tendenze di Crescita

L’economia ungherese si affida pesantemente ai consumi per la crescita, spinti dall’aumento dei salari reali.8 Tuttavia, questa dinamica si verifica in un contesto di forte calo degli investimenti 2 e di debole domanda esterna. Una ripresa trainata dai consumi senza un corrispondente rimbalzo degli investimenti è intrinsecamente insostenibile nel lungo periodo. Gli investimenti sono fondamentali per aumentare la capacità produttiva, migliorare la competitività e generare crescita futura. Se il consumo è alimentato da una crescita salariale che supera i guadagni di produttività, può esacerbare le pressioni inflazionistiche 12 e potenzialmente portare a una spirale salari-prezzi. Il calo degli investimenti suggerisce anche una mancanza di fiducia nel futuro ambiente economico o una deviazione di capitale dovuta a distorsioni regolatorie.8 Ciò implica che, sebbene il consumo attuale possa prevenire una recessione più profonda, non sta costruendo le basi per una crescita robusta e sostenibile a lungo termine. Il rischio è che, se la crescita dei salari reali rallenta o l’inflazione erode il potere d’acquisto, il principale motore di crescita potrebbe venire meno.

Vi è una chiara e consistente discrepanza tra gli obiettivi di crescita precedentemente annunciati dal governo e le previsioni riviste e più pessimistiche della MNB, ora allineate con quelle di organismi internazionali come il FMI e la Commissione Europea.1 Questa divergenza significativa tra le precedenti stime ottimistiche del governo e le proiezioni più realistiche della banca centrale, ora in sintonia con le valutazioni internazionali, indica una potenziale mancanza di coordinamento o una valutazione più sobria da parte della MNB. Potrebbe anche suggerire che gli obiettivi di “lancio” del governo erano eccessivamente ambiziosi o basati su presupposti che non si sono concretizzati. Questa disparità può minare la fiducia degli investitori, poiché segnala incertezza sulla comprensione della realtà economica da parte del governo o sulla sua capacità di raggiungere gli obiettivi dichiarati. Mette inoltre in evidenza l’indipendenza della MNB nella sua valutazione economica, anche se ciò può creare attrito con il governo.

Principali Previsioni Macroeconomiche per l’Ungheria (2025)MNB (giugno 2025)FMI (giugno 2025)Commissione Europea (giugno 2025)OECD (giugno 2025)
Crescita del PIL (%)0,80,70,8N/A
Inflazione (%)4,7 (media annua)4,5 (Q4)4,1 (media annua)4,9
Deficit di Bilancio (% del PIL)N/A4,84,64,2
Debito Pubblico (% del PIL)N/AN/A74,5N/A

Dinamiche Inflazionistiche: Pressioni Persistenti e Previsioni

Tassi di Inflazione Attuali (Maggio 2025)

Il tasso di inflazione annuale in Ungheria è salito al 4,4% a maggio 2025, in aumento rispetto al 4,2% di aprile e superando leggermente le aspettative del 4,3%.4 Questo segna la prima accelerazione in tre mesi 5 e mantiene l’inflazione ben al di sopra dell’obiettivo del 3% della MNB e della sua banda di tolleranza di 1 punto percentuale.4 L’inflazione di fondo, che esclude voci volatili come alimentari ed energia, è scesa a un minimo di cinque mesi del 4,8% a maggio, dal 5% di aprile.9 L’inflazione alimentare è aumentata al 5,9% a maggio dal 5,4% di aprile 9, mentre l’inflazione dei servizi è leggermente diminuita.9 I dati Eurostat per maggio 2025 mostrano l’Ungheria con uno dei tassi di inflazione annuali più alti nell’UE, al 4,5%.14

Previsioni di Inflazione per il 2025

La MNB, nelle sue proiezioni del 24 giugno 2025, si aspetta che l’inflazione rimanga al di fuori della banda target (sopra il 4%) per il resto dell’anno, con una media annuale del 4,7% per il 2025.2 Il Governatore Varga ha dichiarato che l’obiettivo di inflazione del 3% potrebbe essere raggiunto solo nel 2027.3 Il FMI, nelle sue previsioni del 20 giugno 2025, stima l’inflazione al 4,5% nel quarto trimestre del 2025, con una graduale decelerazione verso l’obiettivo del 3% della MNB entro il 2027.8 La Commissione Europea, a giugno 2025, prevede un’inflazione media annuale del 4,1% 12, mentre l’OCSE, il 3 giugno 2025, stima l’IPC al 4,9% nel 2025.11 Trading Economics, a giugno 2025, prevede un tasso di inflazione annuale del 3,8% entro la fine del secondo trimestre (giugno).11

Fattori che Contribuiscono alle Pressioni Inflazionistiche

La forte crescita del reddito reale e il robusto consumo privato sono attesi mantenere l’inflazione elevata.11 La crescita dei salari nominali è destinata a rimanere elevata a causa degli aumenti del salario minimo e di un mercato del lavoro ancora teso.12

Le misure regolatorie governative, come i tetti ai prezzi e le negoziazioni, hanno temporaneamente moderato l’inflazione, ma i prezzi sono destinati ad adeguarsi una volta che queste misure termineranno, potenzialmente entro la fine dell’estate.3 La previsione della MNB di un’inflazione media del 4,7% per il 2025 2 tiene esplicitamente conto della fine dei tetti ai prezzi annunciati dal governo.2

Fattori esterni, inclusi gli sviluppi geopolitici come il conflitto israelo-iraniano e gli annunci tariffari primaverili, hanno aumentato la volatilità del mercato e l’incertezza sui prezzi dell’energia.3

Infine, la grave e crescente siccità in Ungheria, con previsioni che indicano l’assenza di piogge significative per il resto di giugno 2025, rappresenta un rischio significativo per i prezzi dei prodotti alimentari e l’inflazione complessiva.2

Riflessioni sulle Prospettive Inflazionistiche

La previsione della MNB di un’inflazione del 4,7% per il 2025 tiene esplicitamente conto della cessazione dei tetti ai prezzi imposti dal governo entro la fine dell’estate.2 Ciò suggerisce che, sebbene queste misure abbiano fornito un sollievo temporaneo, la loro rimozione è prevista contribuire a rinnovate pressioni inflazionistiche. I tetti ai prezzi imposti dal governo 3 distorcono i segnali di mercato e sopprimono artificialmente l’inflazione. Quando questi vengono revocati, si crea una domanda repressa di aggiustamenti dei prezzi da parte delle imprese, che potrebbe portare a un’improvvisa impennata dell’inflazione. Il riconoscimento esplicito di questo effetto da parte della MNB nella sua previsione indica che si aspettano questa “liberazione” dei prezzi, rendendo il percorso verso l’obiettivo del 3% più difficile e prolungato, con un raggiungimento previsto solo nel 2027.3 Ciò implica un potenziale shock inflazionistico futuro di cui i responsabili politici sono consapevoli ma che potrebbero faticare a mitigare completamente senza ulteriori inasprimenti o altre misure.

La grave siccità in corso 2 è un fattore critico, spesso sottovalutato, che incide direttamente sull’inflazione alimentare.9 I prezzi dei prodotti alimentari costituiscono una componente significativa del paniere dell’IPC.9 Una siccità grave influisce direttamente sulla produzione agricola, portando a carenze di offerta e a prezzi alimentari più elevati. Dato che l’inflazione alimentare è già aumentata a maggio 9, un peggioramento della siccità potrebbe esacerbare ulteriormente questo fenomeno, rendendo più difficile per la MNB ridurre l’inflazione complessiva. Prezzi alimentari elevati colpiscono in modo sproporzionato le famiglie a basso reddito, influenzando potenzialmente i modelli di consumo e aumentando il malcontento sociale. Questo evidenzia un rischio esterno, legato al clima, che può minare gli sforzi di politica monetaria e contribuire a una più ampia instabilità economica.

Politica Fiscale e Finanze Pubbliche: Sfide del Deficit e del Debito

Panoramica del Deficit di Bilancio e dei Livelli del Debito Pubblico

Il deficit di bilancio ungherese, sebbene sia diminuito nel 2024 (stimato al 4,8% del PIL dal 6,7% nel 2023), è destinato a rimanere elevato nel 2025-26.10 Esiste una notevole divergenza tra gli obiettivi del governo e le proiezioni delle istituzioni internazionali per il 2025. Le autorità ungheresi si sono impegnate a raggiungere obiettivi di deficit del 4,1% per il 2025 e del 3,7% per il 2026.8 La legge di bilancio per il 2025, adottata a dicembre 2024, fissa l’obiettivo di deficit al 3,7% del PIL.10 Tuttavia, il FMI, nel suo scenario di base del 20 giugno 2025, prevede che il deficit diminuirà solo leggermente al 4,8% del PIL nel 2025 e al 4,6% nel 2026.8 Similmente, la Commissione Europea, a giugno 2025, proietta un deficit complessivo che rimarrà elevato al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,7% nel 2026.10 L’OCSE, il 3 giugno 2025, prevede un deficit di bilancio del 4,2% del PIL nel 2025.11

Per quanto riguarda il debito pubblico lordo, si prevede che aumenterà al 74,5% del PIL nel 2025 dal 73,5% nel 2024.12 Il piano fiscale strutturale a medio termine del governo mira a ridurre gradualmente il debito pubblico dal 74% nel 2024 al 68,2% entro il 2028.10 Tuttavia, il FMI suggerisce una riduzione al di sotto del 70% entro il 2029.8 I costi di servizio del debito sono previsti rimanere i più alti nell’UE, con il tasso di interesse implicito sul debito pubblico che si avvicina al 6% nel 2025-26.10 Le esigenze di finanziamento lordo sono significative, attestandosi intorno al 14% del PIL per il periodo 2025-2026.10

Discussione sulle Preoccupazioni di Sostenibilità Fiscale e Necessità di Adeguamento

Sia il FMI che la Commissione Europea sottolineano la necessità di sforzi fiscali aggiuntivi significativi per preservare lo spazio fiscale e ricostruire i cuscinetti.8 Il FMI suggerisce un aggiustamento cumulativo di circa il 2% del PIL nel periodo 2025-2028 per portare il deficit al di sotto del 3% entro il 2027.8 La Commissione Europea rileva che le politiche attualmente annunciate non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi di bilancio delle autorità.8 I rischi per gli obiettivi fiscali includono previsioni ottimistiche di PIL e investimenti, pressioni di spesa dovute all’inflazione elevata e un’incerta prospettiva esterna.10

Il miglioramento delle entrate è cruciale. Il recente raddoppio delle agevolazioni fiscali per le famiglie e l’espansione delle esenzioni dall’imposta sul reddito personale per le madri ridurranno significativamente le entrate.8 Il FMI suggerisce alternative come crediti d’imposta limitati per figlio per entrambi i genitori per minimizzare i costi fiscali e un regime fiscale più mirato.8

Valutazione delle Implicazioni Fiscali

Esiste una chiara e costante discrepanza tra gli obiettivi fiscali dichiarati dal governo ungherese (ad esempio, un deficit del 3,7% per il 2025) e le proiezioni di organismi internazionali indipendenti come il FMI (4,8%) e la Commissione Europea (4,6%).8 Questa persistente differenza crea una “lacuna di credibilità” nella politica fiscale ungherese. Se gli obiettivi del governo vengono costantemente mancati o ritenuti irrealistici da esperti esterni, ciò mina la fiducia degli investitori e l’efficacia della pianificazione fiscale. Questo può portare a costi di indebitamento più elevati 10, poiché i prestatori richiedono un premio per il rischio percepito più elevato, esacerbando ulteriormente l’onere del servizio del debito. Implica anche che il governo potrebbe dover attuare misure di austerità più stringenti e potenzialmente impopolari rispetto a quelle attualmente pianificate per rispettare i suoi impegni o placare i partner internazionali.

La recente espansione delle agevolazioni fiscali per le famiglie e delle esenzioni dall’imposta sul reddito personale per le madri 8 è una misura di politica sociale che riduce significativamente le entrate governative, entrando in conflitto diretto con la necessità di consolidamento fiscale. Sebbene queste misure mirino a sostenere le famiglie e potenzialmente a stimolare i consumi, comportano un costo fiscale diretto, stimato in una diminuzione del rapporto imposte/PIL di circa l’1% entro il 2029.10 Ciò rende ancora più difficile il compito già arduo di riduzione del deficit, soprattutto se abbinato agli elevati costi di servizio del debito.10 Ciò evidenzia una tensione fondamentale tra gli obiettivi sociali del governo e l’imperativo della sostenibilità fiscale, implicando che senza misure alternative di generazione di entrate o tagli alla spesa altrove, gli obiettivi fiscali rimarranno irraggiungibili. Il suggerimento del FMI per “crediti d’imposta limitati per figlio” 8 offre un’alternativa meno onerosa dal punto di vista fiscale, indicando una raccomandazione politica per un migliore equilibrio.

Proiezioni Fiscali per l’Ungheria (2025)Obiettivo del GovernoFMI (giugno 2025)Commissione Europea (giugno 2025)OECD (giugno 2025)
Deficit di Bilancio (% del PIL)3,74,84,64,2
Debito Pubblico (% del PIL)74 (2024), 68,2 (2028)N/A74,5N/A

Dinamiche Microeconomiche e Settori Chiave

Mercato del Lavoro

Il mercato del lavoro ungherese mostra un quadro misto. Sebbene il numero di occupati rimanga elevato, si registra una diminuzione della domanda di lavoro da parte delle imprese e un allentamento del mercato del lavoro.3 La crescita dei salari nominali è prevista rimanere elevata per tutto il 2025 e il 2026, principalmente a causa di un aumento significativo del salario minimo del 9% nel 2025, combinato con un mercato del lavoro ancora teso e continui aumenti salariali nel settore pubblico.15 Le dinamiche salariali stanno rallentando, ma mostrano ancora una crescita reale significativa, che contribuisce a sostenere il consumo delle famiglie.3 Il tasso di disoccupazione dovrebbe diminuire gradualmente, raggiungendo circa il 4,3% entro il 2026.12 Il governo ha anche lanciato un programma di occupazione da 150 miliardi di HUF (circa 380,7 milioni di euro) a maggio 2024, mirato a sostenere 77.000 persone in cerca di lavoro, con un focus sui gruppi svantaggiati, attraverso sussidi salariali, formazione, alloggio e pendolarismo.17

Vendite al Dettaglio e Consumo

Le vendite al dettaglio in Ungheria hanno mostrato un’impennata, crescendo del 5% su base annua ad aprile 2025, il che rappresenta la più forte espansione dell’attività al dettaglio da maggio 2022.18 Questo aumento è stato trainato da una crescita più rapida delle vendite di alimentari, bevande e tabacco (3,7%) e di carburante automobilistico (2,4%).18 Il consumo privato è costantemente identificato come il principale motore della crescita economica per il 2025, sostenuto da dinamiche salariali favorevoli e dall’aumento dei salari reali.11 Si prevede che il settore del commercio al dettaglio crescerà a un tasso medio annuo di circa il 3-4% nel 2025, con rischi al rialzo.20

Mercato Immobiliare

Il mercato immobiliare ungherese ha visto un aumento dei prezzi delle case nel 2024, con un incremento medio del 13,8% e un aumento dell’8-9% aggiustato per l’inflazione nelle capitali di contea e nelle città con oltre 50.000 abitanti.21 Nonostante ciò, la carenza di alloggi rimane un problema.10 Le vendite di case in Ungheria potrebbero raggiungere le 155.000 unità nel 2025, in aumento rispetto alle stimate 130.000-135.000 del 2024, con i prezzi delle case che potrebbero aumentare in media del 15%.21 Questo potenziale aumento delle vendite è attribuito al miglioramento della situazione macroeconomica, ai tassi di interesse più bassi, a nuove forme di sostegno statale, alle scadenze dei titoli di stato al dettaglio e alla possibilità per gli ungheresi di attingere ai loro risparmi pensionistici volontari per l’acquisto di case.21 Tuttavia, a Budapest, la domanda di nuove proprietà immobiliari è diminuita a causa delle dimensioni elevate degli immobili disponibili, degli alti tassi di interesse sui prestiti e dell’aumento dei costi di costruzione.22 L’Ungheria vanta uno dei tassi di proprietà immobiliare più alti in Europa, pari al 90,1% nel 2022.23

Settore Automobilistico

L’Ungheria sta consolidando la sua posizione come hub per l’industria automobilistica europea. Le nuove fabbriche di BMW e BYD sono in costruzione e dovrebbero diventare operative nella seconda metà del 2025.24 L’obiettivo dichiarato è raddoppiare la produzione automobilistica, puntando a oltre un milione di auto prodotte ogni anno entro il 2025-2026, posizionando l’Ungheria tra i primi cinque paesi al mondo per capacità produttiva.25 A livello globale, la crescente domanda di veicoli elettrici (EV) sta alimentando la crescita del mercato automobilistico, con gli EV che migliorano le prestazioni, la sostenibilità e l’esperienza utente.26 In Europa occidentale, si osserva un calo della quota di mercato delle auto diesel, mentre gli ibridi a benzina stanno guadagnando terreno.27

Settore Turistico

Il settore turistico ungherese ha registrato un inizio d’anno eccezionale. Entro il 6 maggio 2025, l’Ungheria ha raggiunto la pietra miliare di cinque milioni di visitatori, segnando un aumento del 18% su base annua rispetto allo stesso periodo del 2024.28 Di questi, 2,4 milioni erano visitatori domestici (+6%) e 2,6 milioni erano turisti internazionali.28 Budapest, la capitale, ha visto un aumento del 20% dei pernottamenti stranieri.28 Anche i centri termali e le spa ungheresi sono diventati sempre più popolari tra i turisti internazionali.28 Il successo è attribuito a una combinazione di fattori favorevoli, tra cui il clima mite, un calendario ricco di festività e una crescente preferenza tra gli ungheresi per le “staycation” (vacanze in patria).29 Il settore ha anche registrato un significativo aumento dei ricavi, con i fornitori di alloggi che hanno generato oltre 16 miliardi di fiorini (circa 39,5 milioni di euro) durante il lungo weekend di maggio.29 L’Ungheria punta ad attrarre 20 milioni di visitatori all’anno entro il 2030.28

Fiducia delle Imprese e PMI

Il sentimento economico generale in Ungheria è peggiorato a maggio, con l’indice a 91,6 punti, in calo rispetto ai 93,5 di aprile e rimanendo al di sotto della media a lungo termine di 100, indicando una prospettiva a breve termine contenuta per l’economia.30 Questo riflette un sentimento più debole nei settori industriale, al dettaglio e delle costruzioni, oltre a una diminuzione della fiducia nel settore dei servizi e tra i consumatori.30 Nonostante queste sfide, le piccole e medie imprese (PMI) ungheresi affrontano il 2025 con cauto ottimismo, sebbene citino l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, l’aumento dei salari e il clima economico generale come sfide principali.31 Le imprese più piccole tendono a essere più pessimiste e a pianificare solo a breve termine.31 La maturità digitale delle aziende aumenta proporzionalmente alla loro dimensione, ma il progresso digitale complessivo è spesso rallentato dalla mancanza di servizi accessibili e personalizzati.31

Settore Bancario e Finanziario

Il settore bancario ungherese entra nel 2025 con un mix di cauto ottimismo e urgenza strategica.32 Si prevede che il mercato del credito al dettaglio registrerà un rimbalzo, con una crescita del portafoglio totale del 9% nel 2025, sostenuta da un’occupazione stabile e dalla crescita dei salari reali.32 I prestiti ipotecari hanno mostrato un aumento dell’8% nel terzo trimestre, mentre l’attività dei prestiti personali è rimbalzata significativamente nel quarto trimestre, riflettendo una maggiore fiducia dei consumatori.32 Al contrario, la crescita del credito alle imprese sta decelerando, con un tasso di crescita annuale previsto di circa il 3% per il 2025.32 Le banche hanno rafforzato i loro livelli di accantonamento in previsione di potenziali incertezze economiche nel 2025, adottando un approccio conservativo per la stabilità a lungo termine.32 L’adozione di intelligenza artificiale e machine learning ha migliorato le capacità di valutazione del rischio di credito.32 La Banca Nazionale Ungherese (MNB) probabilmente manterrà una politica monetaria equilibrata nel 2025, dando priorità al contenimento dell’inflazione e sostenendo l’attività economica.32 È prevista l’introduzione di un buffer di capitale anticiclico positivo dell’1% a luglio 2025.8 Tuttavia, la reintroduzione di tetti volontari sui tassi annui effettivi globali (APR) per i mutui immobiliari distorce la valutazione del rischio e dovrebbe essere invertita, secondo il FMI.8

Politiche e Riforme Strutturali

Modifiche al Regime degli Investimenti Diretti Esteri (IDE)

L’Ungheria ha modificato il suo regime sugli investimenti diretti esteri, estendendo il termine per l’esame delle transazioni da parte del Ministro dell’Economia Domestica da 30 a 45 giorni lavorativi, con la possibilità di ulteriori tre proroghe di 30 giorni.33 Inoltre, se una transazione notificata viene vietata, l’Ungheria può esercitare un diritto di prelazione sulla transazione entro 90 giorni, applicabile a qualsiasi settore in cui opera la società strategica ungherese interessata.33 Queste disposizioni si applicano a tutte le procedure di notifica in corso e future.33

Sfide nel Settore Agricolo

L’Ungheria sta affrontando una grave e crescente siccità, con previsioni che indicano l’assenza di piogge significative per il resto di giugno 2025.2 Questo persistente deficit di precipitazioni colpisce in particolare le colture primaverili ed estive 11 e rappresenta un rischio significativo per l’economia, potendo superare la siccità record del 2022.2

Sicurezza Energetica e Investimenti Infrastrutturali

L’Ungheria ha garantito forniture alternative di gas, inclusi nuovi contratti con Turchia e Azerbaigian, e MVM ha acquisito una quota del 5% nel giacimento di gas Shah Deniz in Azerbaigian a giugno 2024.17 Queste misure mirano a garantire la sicurezza energetica in mezzo alle tensioni geopolitiche e a ridurre la dipendenza dal gas russo.17 Sono previsti anche aggiornamenti ferroviari, con un prestito di 1 miliardo di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) che dovrebbe finalizzare i termini entro la fine del 2024 per l’attuazione del progetto a partire dal 2025, integrato da 1 miliardo di euro dal bilancio statale.17

Misure Regolatorie e Tasse sugli Extraprofitti

Il governo ha annunciato a luglio 2024 che eliminerà gradualmente le tasse sugli extraprofitti per le aziende farmaceutiche e di telecomunicazioni nel 2025, a seguito dell’abolizione della tassa sugli extraprofitti delle compagnie aeree.17 Tuttavia, il FMI continua a notare l’uso delle tasse sugli extraprofitti come fattore di distorsione dei segnali di mercato.8 La reintroduzione di tetti volontari ai tassi annui effettivi globali (APR) per i mutui immobiliari è stata notata come una distorsione della valutazione del rischio e dovrebbe essere invertita, secondo il FMI.8

Implicazioni Finanziarie e Stato di Diritto legate all’UE

La Commissione Europea ha formalmente proposto l’apertura di una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Ungheria.17 La sospensione dei fondi dell’UE continua a causa di carenze nello stato di diritto e nel quadro anticorruzione.17 Il rapporto sullo stato di diritto della CE del 2024 ha identificato questi problemi, portando alla sospensione in corso.17 A giugno 2024, la Corte di Giustizia Europea (CGUE) ha imposto una multa di 200 milioni di euro e una penale di 1 milione di euro al giorno all’Ungheria per la mancata conformità alla politica di asilo dell’UE.17

Analisi delle Implicazioni Settoriali e Politiche

Le modifiche al regime degli investimenti diretti esteri, che estendono i termini di revisione e ampliano i diritti di prelazione 33, potrebbero essere intese a proteggere gli interessi strategici nazionali. Tuttavia, esse introducono maggiore incertezza e potenziali ritardi per gli investitori stranieri. L’estensione dei periodi di revisione e la concessione di ampi diritti di prelazione 33 possono scoraggiare gli investimenti diretti esteri aumentando gli ostacoli normativi e il rischio politico percepito. Sebbene il governo possa considerare ciò come una salvaguardia degli asset nazionali o delle industrie strategiche, potrebbe inavvertitamente ridurre l’attrattiva dell’Ungheria come destinazione per gli investimenti, soprattutto quando gli investimenti sono già un freno significativo alla crescita economica.2 Ciò crea una tensione tra il controllo nazionale e la necessità di capitale straniero per guidare la produttività e la crescita. È una scelta politica che privilegia la sovranità rispetto a una potenziale espansione economica più rapida.

La sospensione in corso dei fondi dell’UE a causa di problemi legati allo stato di diritto 17 e la multa della CGUE 17 hanno un impatto diretto sulla posizione fiscale dell’Ungheria e sulla sua capacità di finanziare investimenti critici, esacerbando così gli ostacoli economici. I fondi dell’UE rappresentano una fonte significativa di finanziamento per gli investimenti pubblici e le riforme strutturali negli Stati membri. La loro sospensione 17 significa che l’Ungheria deve fare maggiore affidamento sul proprio bilancio o sull’indebitamento per finanziare i progetti, aumentando la pressione fiscale 10 e potenzialmente deviando risorse da altre aree. La multa della CGUE 17 rappresenta un onere finanziario immediato e sostanziale. Questi problemi non solo peggiorano il deficit di bilancio, ma minano anche gli sforzi per promuovere una crescita sostenibile 17 limitando la capacità di investimento e segnalando potenzialmente un rischio paese più elevato agli investitori internazionali. Ciò evidenzia come le dispute politiche e legali con l’UE abbiano conseguenze macroeconomiche tangibili e negative.

Conclusione: Quadro Economico Generale e Prospettive

Sintesi dei Risultati Chiave e del Sentimento Economico Prevalente

L’economia ungherese, al 24 giugno 2025, presenta un quadro di stagnazione e sfide persistenti. Nonostante il fermo impegno della MNB a una politica monetaria restrittiva 4, l’inflazione rimane elevata e al di sopra dell’obiettivo.9 Le previsioni di crescita sono state significativamente riviste al ribasso da tutte le principali istituzioni (MNB, FMI, CE) 1, riflettendo una realtà in cui il consumo è l’unico motore, mentre gli investimenti e le esportazioni sono in ritardo. Gli squilibri fiscali sono una preoccupazione importante, con gli organismi internazionali che prevedono deficit e debito più elevati rispetto agli obiettivi del governo, segnalando la necessità di aggiustamenti fiscali sostanziali e potenzialmente politicamente complessi.8 L’ambiente economico è ulteriormente complicato dagli interventi normativi del governo che distorcono i mercati 3 e dalle continue dispute con l’UE che incidono sui finanziamenti e sulla percezione internazionale.17

Identificazione dei Rischi Primari e delle Opportunità

Rischi:

  • Persistenza Inflazionistica: La cessazione dei tetti ai prezzi e la grave siccità 2 rappresentano significativi rischi al rialzo per l’inflazione, potendo costringere la MNB a mantenere una politica restrittiva più a lungo, frenando ulteriormente la crescita.
  • Deriva Fiscale: La mancata attuazione di sufficienti misure di consolidamento fiscale potrebbe portare a un aumento del debito pubblico, a maggiori costi di finanziamento e a una perdita di fiducia del mercato.8
  • Stasi degli Investimenti: La continua debolezza degli investimenti a causa dell’incertezza, degli alti tassi di interesse e dell’ambiente normativo 2 ostacolerà il potenziale di crescita a lungo termine.
  • Domanda Esterna e Volatilità Geopolitica: Le incertezze del commercio globale e le tensioni geopolitiche 3 rimangono significativi rischi al ribasso per le esportazioni e la stabilità economica complessiva.
  • Relazioni con l’UE: La sospensione prolungata dei fondi dell’UE e le multe crescenti 17 continueranno a gravare sulle finanze pubbliche e a limitare gli investimenti a favore della crescita.

Opportunità:

  • Resilienza dei Consumi: La forte crescita dei salari reali continua a sostenere il consumo delle famiglie, fornendo un cuscinetto cruciale contro una più profonda contrazione economica.8
  • Diversificazione della Sicurezza Energetica: Gli sforzi per garantire forniture alternative di gas 17 migliorano la sicurezza energetica e riducono la vulnerabilità agli shock geopolitici.
  • Investimenti Infrastrutturali Strategici: Gli aggiornamenti ferroviari pianificati 17 possono migliorare la connettività e sostenere l’efficienza economica a lungo termine, sebbene i finanziamenti rimangano una sfida.
  • Eliminazione delle Tasse sugli Extraprofitti: L’annunciata eliminazione graduale di alcune tasse sugli extraprofitti 17 potrebbe migliorare il sentimento imprenditoriale e incoraggiare gli investimenti nei settori interessati, sebbene il FMI ne citi ancora gli effetti distorsivi.8

Riflessioni Finali sulle Dinamiche Economiche

La combinazione di inflazione persistente (al di sopra dell’obiettivo) e crescita stagnante (previsioni riviste al ribasso, stagnazione nel Q1/Q2) delinea un quadro che suggerisce pressioni stagflazionistiche nell’economia ungherese. La stagflazione è caratterizzata da alta inflazione e crescita economica lenta (o stagnazione). I dati mostrano chiaramente che l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo della MNB (4,4% a maggio contro un obiettivo del 3%) 4, mentre le previsioni di crescita del PIL per il 2025 sono state drasticamente tagliate allo 0,7-0,8%.1 Questa combinazione è particolarmente impegnativa per i responsabili politici, poiché gli strumenti monetari convenzionali per combattere l’inflazione (inasprimento) possono ulteriormente frenare la crescita, e le misure per stimolare la crescita (allentamento) possono esacerbare l’inflazione. Ciò suggerisce un periodo difficile per la MNB e il governo, che richiederà una risposta politica sfumata e coordinata.

Le scelte di politica interna dell’Ungheria, in particolare per quanto riguarda gli interventi normativi e lo stato di diritto, stanno influenzando direttamente le sue relazioni economiche esterne (fondi dell’UE, fiducia degli investitori) e quindi la sua performance economica complessiva. La critica del FMI alle misure regolatorie che distorcono i segnali di mercato 8 e la sospensione in corso dei fondi dell’UE a causa di problemi legati allo stato di diritto 17 non sono incidenti isolati. Esse creano una percezione di maggiore rischio e imprevedibilità per gli investitori e i partner internazionali. Ciò incide direttamente sui flussi di investimento (calo degli investimenti) 12, sui costi di indebitamento 10 e sulla traiettoria di crescita complessiva. Ciò implica che affrontare queste questioni di politica interna e di governance non è solo una questione di riforma interna, ma un prerequisito per sbloccare una crescita economica più forte e sostenibile e migliorare la posizione dell’Ungheria nella comunità finanziaria internazionale.

Works cited

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  2. Kimondta Varga Mihály: 2025 második felében sem lesz gazdasági növekedés Magyarországon – Pénzcentrum, accessed June 24, 2025, https://www.penzcentrum.hu/gazdasag/20250624/kimondta-varga-mihaly-2025-masodik-feleben-sem-lesz-gazdasagi-novekedes-magyarorszagon-1181043
  3. Élőben beszél Varga Mihály a kamatdöntésről – Portfolio.hu, accessed June 24, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250624/eloben-beszel-varga-mihaly-a-kamatdontesrol-770225
  4. Hungary Holds Rates Steady to Curb Inflation Risks – Trading Economics, accessed June 24, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/interest-rate/news/465229
  5. National Bank of Hungary keeps interest rate unchanged for ninth month – Investing.com UK, accessed June 24, 2025, https://uk.investing.com/news/economy-news/national-bank-of-hungary-keeps-interest-rate-unchanged-for-ninth-month-93CH-4144043
  6. Varga Mihály kemény üzenettel állt ki a jegybank függetlenségéért – Index.hu, accessed June 24, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/06/24/magyar-nemzeti-bank-mnb-kamatdontes-varga-mihaly-alapkamat-monetaris-tanacs-inflacio/
  7. Megszületett a jegybank döntése az alapkamatról – Index.hu, accessed June 24, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/27/magyar-nemzeti-bank-kamatdontes-mnb-varga-mihaly-alapkamat-monetaris-tanacs/
  8. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed June 24, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
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