Sintesi Esecutiva
Il 19 giugno 2025, il panorama economico ungherese è stato fortemente influenzato dalla sua ferma posizione contro la proposta dell’Unione Europea di eliminare gradualmente il gas russo. Il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha ribadito la sovranità nazionale sulla composizione del mix energetico e ha sottolineato l’ingente onere finanziario, stimato in 2 miliardi di euro all’anno, che tale divieto comporterebbe per le famiglie ungheresi.1 Questa posizione è stata ulteriormente evidenziata dal rinvio al 2026 dell’espansione della centrale nucleare di Paks-2, attribuito esplicitamente a “circostanze politiche mondiali malsane”.2 Parallelamente, l’Ungheria ha continuato a rafforzare la sua cooperazione energetica ed economica con la Russia, manifestando un approccio pragmatico, seppur controverso, alla sicurezza energetica in un contesto di tensioni geopolitiche.4
Sul fronte macroeconomico, il primo trimestre del 2025 ha mostrato una stagnazione del PIL ungherese, con una contrazione dello 0,2% su base trimestrale, dopo una modesta ripresa alla fine del 2024.5 Nonostante ciò, diverse previsioni internazionali e nazionali per l’intero anno 2025 suggeriscono una modesta crescita del PIL, che varia dallo 0,8% (Commissione Europea, Equilibrium Institute) al 2,1% (OCSE).5 Questa crescita sarà trainata principalmente dai consumi privati, che hanno registrato un’impennata all’inizio del secondo trimestre.9 L’inflazione, sebbene in calo rispetto ai picchi precedenti, rimane elevata, con proiezioni per il 2025 che oscillano tra il 4,1% e il 5,1%.5 Questa persistente pressione inflazionistica ha indotto la Banca Nazionale Ungherese (MNB) a mantenere una politica monetaria restrittiva, con il tasso di base fermo al 6,50%, privilegiando la stabilità dei prezzi rispetto a un immediato stimolo economico.5
A livello settoriale, il settore energetico ha visto un significativo sviluppo con l’entrata in funzione del più grande impianto di accumulo a batteria dell’Ungheria (40 MW/80 MWh) da parte di MET Group, un passo verso l’integrazione delle energie rinnovabili.13 Tuttavia, i settori industriale ed edile hanno continuato a frenare la crescita del PIL nel primo trimestre del 2025, rivelando sfide strutturali sottostanti.6 Un dato positivo è il miglioramento di sei posizioni dell’Ungheria nella classifica internazionale di competitività, raggiungendo il 48° posto.15
Il contesto politico ed esterno continua a esercitare un’influenza considerevole, in particolare per quanto riguarda la politica energetica ungherese e le sue relazioni con l’UE. Sul piano interno, un recente sondaggio indica un notevole cambiamento nel sostegno politico, con il partito di opposizione “Tisa” che ora supera il partito al governo Fidesz del 15%.17 Questo scenario politico in evoluzione, unito a decisioni controverse come il divieto della polizia sulla marcia del Budapest Pride 19, suggerisce un ambiente complesso e potenzialmente volatile per il sentiment economico e l’orientamento politico in vista delle elezioni del 2026.
PODCAST IN ITALIANO
1. Performance Macroeconomica e Proiezioni
Andamenti e Previsioni del PIL
L’economia ungherese ha mostrato un andamento altalenante tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Nel quarto trimestre del 2024, il paese è uscito dalla recessione registrando una crescita del PIL dello 0,5% su base trimestrale. Tuttavia, il primo trimestre del 2025 ha segnato un’inversione di tendenza, con la produzione in calo dello 0,2% su base trimestrale.5 L’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) ha confermato questa stagnazione, indicando che il PIL è rimasto invariato su base annua nel primo trimestre del 2025, dopo una modesta espansione dello 0,4% nel trimestre precedente.6 L’attività industriale nel primo trimestre del 2025 ha subito una contrazione del 3,9% su base annua, mentre il settore delle costruzioni è diminuito del 5,1%, entrambi contribuendo negativamente alla crescita del PIL.6
Le previsioni per la crescita del PIL ungherese nel 2025 presentano una certa variabilità tra le diverse istituzioni, riflettendo un grado di incertezza. La Commissione Europea (CE) ha rivisto al ribasso la sua proiezione per il 2025 allo 0,8% (dall’1,8% di novembre), prevedendo una ripresa più robusta al 2,5% nel 2026.5 La CE sottolinea che la ripresa ungherese dipenderà anche dal miglioramento dell’economia europea più ampia.5 Altre proiezioni per il 2025 includono l’1,4% dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) 7, il 2,1% dall’OCSE 7 e l’1,5% dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), che ha ridotto la sua precedente stima.7 Anche l’Equilibrium Institute prevede una crescita dello 0,8% per il 2025.7 Un sondaggio PwC tra i CEO ungheresi ha rivelato un’aspettativa di crescita del PIL dell’1,8% per il 2025.21 Un factsheet del governo britannico, pubblicato il 19 giugno 2025, fornisce proiezioni di crescita del PIL per l’Ungheria: 0,5% nel 2025, con un’accelerazione all’1,4% e al 2,6% negli anni successivi.22
La varietà delle previsioni sul PIL per il 2025, che spaziano dallo 0,5% al 2,1% da parte di istituzioni autorevoli, indica una mancanza di forte consenso e sottolinea l’incertezza intrinseca sulla velocità e la forza della ripresa economica ungherese. La chiara affermazione della Commissione Europea che la ripresa dell’Ungheria è legata al più ampio miglioramento economico europeo 5, insieme alla contrazione del PIL nel primo trimestre del 2025 5 e al continuo calo della produzione industriale ed edile 6, suggerisce che l’economia ungherese rimane altamente vulnerabile alle fluttuazioni della domanda esterna e ai venti contrari dell’economia globale. Questa dipendenza dalle condizioni esterne per la ripresa implica che le misure di politica interna, sebbene di supporto, potrebbero incontrare limitazioni significative se l’ambiente internazionale dovesse rimanere difficile.
Inoltre, l’ampia dispersione nelle previsioni del PIL, soprattutto se confrontata con la contrazione del primo trimestre del 2025, implica che, sebbene il governo ungherese e la Banca Nazionale stiano attuando politiche volte a stimolare la crescita (come il sostegno ai consumi e una politica monetaria prudente), la loro efficacia potrebbe essere notevolmente attenuata da persistenti shock economici e geopolitici esterni. Il ritardo nella costruzione della centrale nucleare di Paks-2, attribuito a “circostanze politiche mondiali malsane” 2, è un esempio lampante di come fattori geopolitici esterni possano ostacolare direttamente progetti nazionali cruciali per lo sviluppo economico a lungo termine. Ciò suggerisce che la traiettoria economica dell’Ungheria nel 2025 sarà fortemente influenzata dalla sua capacità di gestire e mitigare queste pressioni esterne, piuttosto che dipendere esclusivamente dalle leve politiche interne.
Dinamiche Inflazionistiche e Politica Monetaria
L’inflazione rimane una preoccupazione economica centrale. Ad aprile 2025, l’inflazione complessiva in Ungheria si è attestata al 4,2%, mentre l’inflazione di fondo era al 5,0%.7 Guardando al futuro, l’OCSE stima l’indice dei prezzi al consumo (IPC) al 4,9% nel 2025, con una moderazione al 3,6% nel 2026.5 La Commissione Europea prevede un’inflazione media annuale del 4,1% nel 2025, in calo al 3,3% nel 2026, una proiezione basata su prezzi più bassi delle materie prime e dell’energia, unitamente a pressioni salariali più moderate.5 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) proietta un aumento del 4,9% dei prezzi al consumo per il 2025.5 La Banca Nazionale Ungherese (MNB), nel suo rapporto di marzo 2025, ha aumentato la sua previsione per l’inflazione media annuale nel 2025 al 4,5%-5,1% (rispetto al 3,3%-4,1% di dicembre) e ha indicato a maggio 2025 che l’inflazione dovrebbe rimanere vicina al limite superiore della banda di tolleranza nei prossimi mesi.5 Altre previsioni includono il 4,1% dall’Egyensúly Intézet per il 2025, con un’accelerazione al 5,0% nel 2026, e una previsione di picco a gennaio 2025, un rallentamento a metà anno e poi una riaccelerazione.5 La CIB Bank, a maggio 2025, ha leggermente abbassato la sua aspettativa di inflazione per il 2025 dal 5% al 4,5%.5 Il sondaggio PwC tra i CEO ungheresi si allinea alla parte più alta di queste proiezioni, prevedendo un’inflazione del 4,8% per il 2025.21
Diversi fattori continuano a esercitare pressioni al rialzo sui prezzi. Gli aumenti delle accise nel primo trimestre del 2025 hanno contribuito alle pressioni inflazionistiche.5 La domanda interna e l’aumento dei prezzi alimentari dovrebbero mantenere l’inflazione elevata nel 2025.5 Inoltre, gli elevati aumenti salariali e altre misure politiche finanziate dal governo sono citate come fattori che esacerbano queste pressioni.5 Anche gli aumenti globali delle tariffe rappresentano un rischio al rialzo per l’inflazione.5
La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto una politica monetaria cauta e restrittiva. Nella riunione del Consiglio Monetario del 27 maggio 2025, la MNB ha mantenuto il suo tasso di base invariato al 6,50% per l’ottava riunione consecutiva, in linea con le aspettative del mercato.5 Anche il tasso sui depositi overnight e il tasso sui prestiti overnight sono rimasti stabili, rispettivamente al 5,50% e al 7,50%.5 Questo ambiente di tassi di interesse elevati è volto ad ancorare le aspettative di inflazione e segnala la priorità della MNB per la stabilità dei prezzi. Un’analisi di AInvest del 27 maggio 2025 sottolinea la riluttanza della MNB a tagliare i tassi nonostante la crescita lenta del PIL, affermando esplicitamente la sua attenzione al controllo dell’inflazione rispetto allo stimolo economico. La MNB prevede che l’inflazione tornerà nella sua banda obiettivo del 2-4% entro l’inizio del 2026.12
Nonostante l’inflazione sia diminuita dai suoi livelli più alti, le varie previsioni indicano costantemente che essa rimane elevata e al di sopra della banda obiettivo implicita della MNB (tipicamente 3% +/- 1%) per il 2025. Questa persistenza è principalmente dovuta a forti fattori interni, tra cui una significativa crescita dei salari nominali (un aumento del salario minimo del 9% nel 2025, insieme agli aumenti salariali nel settore pubblico), una robusta domanda interna e l’aumento dei prezzi alimentari, ulteriormente aggravati dagli aumenti delle accise. Ciò suggerisce una forte componente di inflazione da costi, che la rende più radicata. La continua politica monetaria restrittiva della MNB (mantenendo il tasso di base al 6,50%) dimostra chiaramente il suo impegno a combattere l’inflazione, anche a scapito di un immediato stimolo economico. Questo crea un difficile dilemma politico: bilanciare la necessità di domare l’inflazione con il desiderio di sostenere un’economia ancora stagnante.
La confluenza di un PIL stagnante o in contrazione nel primo trimestre del 2025 con previsioni di inflazione persistentemente elevate per l’intero anno, unita all’impegno della Banca Nazionale Ungherese per una politica monetaria restrittiva, aumenta significativamente il rischio che l’Ungheria si trovi in un ambiente di stagflazione o in un periodo prolungato di bassa crescita accompagnata da prezzi elevati. La priorità della MNB sul controllo dell’inflazione, sebbene necessaria per la stabilità a lungo termine, potrebbe involontariamente prolungare il periodo di attività economica contenuta, frenando gli investimenti e i consumi e ostacolando così una ripresa robusta.
Salute Fiscale e Finanze Pubbliche
Il deficit del bilancio pubblico ungherese è previsto in leggera diminuzione al 4,6% del PIL nel 2025 dal 4,9% nel 2024, secondo la Commissione Europea.5 Tuttavia, la CE prevede un leggero aumento al 4,7% nel 2026.8 L’OCSE offre una prospettiva leggermente più ottimistica, prevedendo che il deficit rimarrà elevato al 4,2% del PIL nel 2025 e al 4,0% nel 2026.5 Al contrario, la Banca Nazionale Ungherese (MNB) prevede che il deficit fiscale diminuirà ulteriormente sia nel 2025 che nel 2026 dal 4,9% del 2024.5 Il 13 giugno 2025, il Ministero dell’Economia Nazionale ha dichiarato che il bilancio ungherese per il 2025 è stabile e sostenibile, puntando a ridurre il deficit dal 4,9% (2024) al 4,1% quest’anno, e ha notato che la Commissione Europea ha sospeso la procedura per disavanzo eccessivo nei confronti dell’Ungheria.7
La CE prevede che il debito pubblico lordo ungherese aumenterà al 74,5% del PIL nel 2025 (dal 73,5% nel 2024), principalmente a causa di ingenti pagamenti di interessi in contanti maturati nell’anno precedente.8 Si prevede poi un leggero calo al 74,3% nel 2026.8 Un factsheet del governo britannico (pubblicato il 19 giugno 2025) fornisce proiezioni simili per il debito pubblico lordo ungherese: 74,5% nel 2025, con un leggero aumento al 74,3% nel 2026.22
Le pressioni fiscali sono influenzate da diverse iniziative governative. Le esenzioni fiscali sull’imposta sul reddito per le madri e l’aumento delle agevolazioni fiscali per le famiglie sono stimati ridurre le entrate fiscali dello 0,6% del PIL.8 Inoltre, la crescita dei salari pubblici, inclusi i bonus per il personale militare e delle forze dell’ordine, è stimata incidere per lo 0,5% del PIL.8 Il bilancio 2025, adottato a novembre 2024, ha introdotto un Piano d’Azione di Politica Economica in 21 punti che include ulteriori misure di stimolo, che dovrebbero essere compensate da aumenti fiscali come maggiori imposte sulle transazioni finanziarie, una tassa sugli extraprofitti modificata per le banche e aumenti delle accise.23
Nonostante il governo ungherese esprima fiducia nella sua stabilità fiscale e negli obiettivi di riduzione del deficit 7, e la Commissione Europea abbia sospeso la procedura per disavanzo eccessivo 7, le proiezioni della CE e dell’OCSE indicano comunque deficit persistentemente elevati per il 2025-2026.5 Questa discrepanza suggerisce che, nonostante gli sforzi per consolidare le finanze pubbliche, significative iniziative di spesa sociale (esenzioni fiscali, aumenti delle agevolazioni familiari, aumenti salariali pubblici) e continue misure di stimolo stanno esercitando una pressione considerevole. L’aumento del rapporto debito pubblico/PIL nel 2025 8 sottolinea ulteriormente la sfida nel raggiungere un miglioramento fiscale sostenibile.
Il persistente deficit elevato e l’aumento previsto del rapporto debito/PIL nel 2025, anche con una ripresa economica attesa, sollevano interrogativi significativi sulla sostenibilità fiscale a lungo termine dell’Ungheria. L’affidamento su aumenti delle imposte (ad esempio, tasse sugli extraprofitti, accise) per compensare le misure di stimolo 23 suggerisce un approccio tattico piuttosto che riforme strutturali fondamentali. Ciò potrebbe portare a un ambiente fiscale meno prevedibile, potenzialmente influenzando la fiducia degli investitori e aumentando i costi di indebitamento in futuro, soprattutto se le condizioni economiche globali o i prezzi dell’energia dovessero peggiorare. La necessità di “misure fiscali permanenti” 23 menzionata dalla CE implica che l’approccio attuale potrebbe non essere sufficiente per una salute fiscale sostenibile a lungo termine.
Condizioni del Mercato del Lavoro
Il tasso di disoccupazione in Ungheria è aumentato al 4,5% nel 2024. Tuttavia, con una graduale ripresa economica prevista, il tasso di disoccupazione dovrebbe diminuire leggermente al 4,4% nel 2025 e ulteriormente a circa il 4,3% entro il 2026.8
La crescita dei salari nominali è prevista rimanere elevata per tutto il 2025 e il 2026. Ciò è trainato principalmente da un significativo aumento del salario minimo del 9% nel 2025, combinato con un mercato del lavoro teso e continui aumenti salariali nel settore pubblico.8 I dati indicano anche che i salari sono aumentati sostanzialmente in tutta la regione del Gruppo di Visegrád (V4) dal 2021, con l’Ungheria che ha registrato la crescita più rapida.7
La combinazione di un tasso di disoccupazione relativamente basso e in calo (che indica un mercato del lavoro teso) con una crescita dei salari nominali persistentemente elevata, incluso un sostanzioso aumento del salario minimo del 9%, crea un rischio significativo di spirale salari-inflazione. Questa forte pressione sul lato della domanda interna sui prezzi potrebbe complicare gli sforzi della Banca Nazionale Ungherese (MNB) per riportare l’inflazione all’interno della sua banda obiettivo, anche se fattori esterni come i prezzi delle materie prime dovessero allentarsi. La rapida crescita salariale in Ungheria rispetto ai suoi pari del V4 7 evidenzia ulteriormente questo punto di pressione specifico.
Commercio e Investimenti Diretti Esteri (IDE)
Il commercio totale di beni e servizi tra il Regno Unito e l’Ungheria ha raggiunto 8,2 miliardi di sterline nei quattro trimestri fino alla fine del quarto trimestre del 2024, registrando una leggera diminuzione dello 0,2% (13 milioni di sterline) a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2023.22 All’interno di questo, le esportazioni del Regno Unito verso l’Ungheria hanno subito un notevole calo del 5,3%, attestandosi a 3,2 miliardi di sterline, mentre le importazioni del Regno Unito dall’Ungheria sono aumentate del 3,4% a 5,1 miliardi di sterline.22 Ciò ha portato a un deficit commerciale totale del Regno Unito di 1,9 miliardi di sterline con l’Ungheria.22 L’Ungheria è stata il 34° partner commerciale più grande del Regno Unito, rappresentando lo 0,5% del commercio totale del Regno Unito.22
Alla fine del 2023, lo stock di investimenti diretti esteri (IDE) in uscita dal Regno Unito verso l’Ungheria era di 1,4 miliardi di sterline, segnando una diminuzione del 19,4% rispetto alla fine del 2022. Al contrario, lo stock di IDE in entrata nel Regno Unito dall’Ungheria era di 806 milioni di sterline, una diminuzione del 12,1% rispetto alla fine del 2022.22
Nel primo trimestre del 2025, l’Ungheria ha rafforzato significativamente i suoi legami economici con la Russia, diventando il 13° partner commerciale ed economico più grande della Russia a livello globale e classificandosi al secondo posto tra i paesi dell’UE in questa categoria. Il commercio bilaterale tra le due nazioni è aumentato del 18% in questo periodo.4 Inoltre, il commercio bilaterale di servizi ha registrato un aumento sostanziale di 3,4 volte nel 2024, e gli investimenti ungheresi in Russia sono cresciuti del 30% nel 2024.4 Il Vice Primo Ministro russo Alexander Novak ha definito questa cooperazione un “modello di rispetto reciproco”.4
Le tendenze contrastanti nelle relazioni commerciali e di IDE dell’Ungheria sono molto significative. Il calo del commercio e degli IDE in uscita con il Regno Unito (un partner occidentale) si contrappone nettamente al sostanziale aumento del commercio e degli investimenti con la Russia. Ciò indica una chiara riorientazione delle partnership economiche dell’Ungheria, probabilmente guidata da considerazioni geopolitiche e dalla sua relazione energetica unica con la Russia. Mentre il Ministro degli Esteri ungherese parla di “diversificazione delle fonti energetiche” 1, l’approfondimento dell’integrazione economica con la Russia, in particolare nel settore energetico, suggerisce una scelta strategica che potrebbe presentare rischi a lungo termine data la posizione più ampia dell’UE e il potenziale di ulteriori sanzioni.
La capacità dell’Ungheria di aumentare il commercio e gli investimenti con la Russia, nonostante le sanzioni occidentali diffuse, dimostra un certo grado di resilienza economica e una strategia di ricerca di partnership alternative. Questo approccio, tuttavia, comporta un aumento dell’attrito con l’Unione Europea, che sta attivamente lavorando per ridurre la sua dipendenza dall’energia russa e isolare economicamente la Russia. Ciò potrebbe portare a un ulteriore isolamento politico ed economico per l’Ungheria all’interno del blocco, potenzialmente influenzando il suo accesso ai fondi dell’UE, la sua reputazione tra gli investitori occidentali e la sua stabilità economica a lungo termine se il panorama geopolitico dovesse cambiare ulteriormente.
Comportamento dei Consumatori e Vendite al Dettaglio
Le vendite al dettaglio ungheresi hanno registrato un’impennata significativa all’inizio del secondo trimestre del 2025. Questo sviluppo positivo posiziona la spesa dei consumatori come la “migliore scommessa” del Primo Ministro Viktor Orbán “per evitare un’altra recessione” in vista delle prossime elezioni.9
Nel primo trimestre del 2025, il consumo delle famiglie ha registrato un robusto aumento del 4,1%, che a sua volta ha spinto il consumo finale effettivo del 3,0%. I consumatori hanno mostrato un aumento della spesa in diverse categorie su base annua: beni durevoli (in aumento dell’8,9%), semidurevoli (in aumento dell’1,7%), non durevoli (in aumento del 3,7%) e servizi (in aumento del 3,9%). Inoltre, il consumo finale del governo è aumentato di un notevole 7,3%.6
La forte performance delle vendite al dettaglio e del consumo delle famiglie nel primo e all’inizio del secondo trimestre del 2025 rappresenta un segnale positivo cruciale per l’economia ungherese, potenzialmente trainato dalla crescita del reddito reale e dalle agevolazioni fiscali sostenute dal governo. Tuttavia, data la stagnazione economica complessiva osservata nel primo trimestre 6 e la persistente inflazione elevata 5, questa crescita trainata dai consumi potrebbe essere intrinsecamente fragile. Se le pressioni inflazionistiche continuassero a erodere il potere d’acquisto reale o se il mercato del lavoro dovesse subire un inatteso inasprimento, la fiducia dei consumatori potrebbe diminuire, minando così questo motore di crescita cruciale e potenzialmente compromettendo la più ampia ripresa economica.
Tabella: Indicatori Macroeconomici Chiave e Previsioni (2025-2026)
Questa tabella è indispensabile per un pubblico professionale, offrendo una panoramica consolidata e facilmente digeribile delle proiezioni economiche più critiche da parte di più fonti autorevoli. Facilita un rapido confronto delle aspettative, evidenzia le aree di consenso o divergenza tra i previsori e fornisce una base chiara e quantitativa per comprendere la traiettoria economica dell’Ungheria. Questa presentazione strutturata è essenziale per i decisori di alto livello che richiedono dati precisi e comparativi per informare la pianificazione strategica e le decisioni di investimento.
Indicatore | 2025 (Previsione) | Fonte | 2026 (Previsione) | Fonte |
Crescita del PIL (%, YoY) | 0,8 | CE, Equilibrium Inst. 5 | 2,5 | CE 5 |
1,4 | FMI 7 | – | – | |
2,1 | OCSE 7 | – | – | |
1,5 | BERS 7 | – | – | |
1,8 | PwC CEO Survey 21 | – | – | |
0,5 | UK Gov. 22 | 1,4 | UK Gov. 22 | |
Inflazione (%, YoY) | 4,1 | CE, Egyensúly Inst. 5 | 3,3 | CE 5 |
4,9 | OCSE, FMI, Equilibrium Inst. 5 | 3,6 | OCSE 5 | |
4,5%-5,1% | MNB 5 | – | – | |
4,5 | CIB Bank 5 | – | – | |
4,8 | PwC CEO Survey 21 | – | – | |
Disoccupazione (%) | 4,4 | CE 8 | 4,3 | CE 8 |
Saldo del Bilancio Pubblico (% PIL) | -4,6 | CE 5 | -4,7 | CE 8 |
-4,2 | OCSE 5 | -4,0 | OCSE 5 | |
4,1 | Min. Economia Naz. 7 | – | – | |
Debito Pubblico Lordo (% PIL) | 74,5 | CE, UK Gov. 8 | 74,3 | CE, UK Gov. 8 |
2. Settore Energetico: Politica, Geopolitica e Infrastrutture
Posizione Energetica dell’Ungheria
Il 19 giugno 2025, il Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha respinto in modo inequivocabile il piano della Commissione Europea di eliminare gradualmente le importazioni di gas russo entro la fine del 2027. Szijjarto, intervenendo al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, ha affermato che tale piano rappresenterebbe un “passo indietro nella diversificazione delle fonti energetiche” e una “violazione delle norme dell’UE”, le quali stabiliscono che la composizione del mix energetico nazionale è una competenza puramente nazionale.2 Ha inoltre avvertito che l’attuazione di un tale piano farebbe aumentare i costi di approvvigionamento energetico dell’Ungheria di circa 2 miliardi di euro all’anno, potenzialmente raddoppiando o triplicando le bollette delle utenze domestiche.1 L’Ungheria, insieme alla Slovacchia, è stata l’unico Stato membro dell’UE a opporsi alla roadmap per la sicurezza energetica presentata dalla Presidenza polacca del Consiglio dell’UE nel giugno 2025, evidenziando il loro isolamento all’interno del blocco su questa questione.25 La proposta di divieto dell’UE include esenzioni per i paesi senza sbocco sul mare come l’Ungheria e la Slovacchia fino al 2027 per il gasdotto legato a contratti a lungo termine.25 Bruxelles starebbe esplorando una base giuridica per approvare la proposta tramite voto a maggioranza qualificata, aggirando così potenziali veti da Budapest o Bratislava.25
Contemporaneamente al suo rifiuto del piano di eliminazione graduale dell’UE, l’Ungheria ha continuato a rafforzare i suoi legami energetici ed economici con la Russia. Il 19 giugno 2025, il Ministro degli Esteri Szijjarto ha incontrato il Vice Primo Ministro russo Alexander Novak a margine del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo. Le loro discussioni si sono concentrate sull’avanzamento delle relazioni commerciali ed economiche bilaterali, in particolare nei settori energetico e nucleare.4 Novak ha caratterizzato la cooperazione energetica tra Russia e Ungheria come un “modello di rispetto reciproco” e ha sottolineato il suo approccio pragmatico.4 L’Ungheria ha annunciato piani per importare 8-8,5 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia nel 2025 2, e la Russia ha confermato che continuerà a spedire gas e petrolio in Ungheria.26
Il netto rifiuto dell’Ungheria al piano dell’UE di eliminare gradualmente il gas russo, unito al suo contemporaneo e attivo approfondimento dei legami energetici ed economici con la Russia, evidenzia una profonda e persistente divergenza all’interno dell’Unione Europea per quanto riguarda la politica energetica e l’allineamento geopolitico. Non si tratta semplicemente di un disaccordo politico, ma di uno scontro fondamentale di priorità strategiche che potrebbe ostacolare significativamente gli obiettivi più ampi dell’UE in materia di indipendenza energetica e gli sforzi di sicurezza collettiva. Il fatto che Ungheria e Slovacchia siano stati gli unici oppositori alla roadmap per la sicurezza energetica dell’UE 25 e che Bruxelles stia considerando di aggirare i loro veti 25 sottolinea la gravità di questo conflitto interno.
La continua e approfondita dipendenza dell’Ungheria dall’energia russa, nonostante la spinta più ampia dell’UE per il disaccoppiamento, espone la sua economia a vulnerabilità intrinseche, come potenziali shock dei prezzi dell’energia o interruzioni delle forniture dalla Russia. Tuttavia, questa dipendenza conferisce contemporaneamente all’Ungheria una significativa leva geopolitica all’interno dell’UE, consentendole di resistere a sanzioni più ampie e potenzialmente di ottenere concessioni (ad esempio, esenzioni per i contratti di gas a lungo termine fino al 2027). Ciò crea una complessa dinamica rischio-ricompensa per l’Ungheria, che bilancia la sicurezza energetica immediata e le considerazioni sui costi con la sua integrazione a lungo termine nell’UE e l’imperativo di una vera diversificazione. L’analisi di AInvest 27 si riferisce esplicitamente all’Ungheria come a un “attore chiave del veto dell’UE” la cui “leva strategica sulle sanzioni energetiche” crea “arbitraggio geopolitico”, sostenendo direttamente questa interpretazione.
Progetto della Centrale Nucleare di Paks-2
La gettata del “primo calcestruzzo” presso la centrale nucleare di Paks-2, un pilastro della strategia energetica a lungo termine dell’Ungheria, è stata ufficialmente posticipata al 2026.2 Il Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha attribuito questo ritardo a “circostanze politiche mondiali malsane” 2, esprimendo la speranza che la costruzione inizi il prossimo anno.3
Un rapporto dettagliato del 4 giugno 2025 fornisce un contesto cruciale, rivelando che l’ostacolo principale è rappresentato dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti a Gazprombank nel novembre dell’anno precedente. Gazprombank svolge un ruolo finanziario chiave nel progetto Paks-2, finanziato dalla Russia, il che ha portato la parte ungherese a sospendere tutti i pagamenti relativi al progetto dalla fine dell’anno scorso, bloccando di fatto l’espansione.28 Il governo Orbán nutre la convinzione che il progetto possa essere accelerato con il sostegno della nuova amministrazione Trump, percepita come più favorevole.28
Il rinvio del progetto Paks-2, attribuito direttamente a “circostanze politiche malsane” 2 e, più specificamente, alle sanzioni statunitensi contro Gazprombank 28, illustra chiaramente come le tensioni geopolitiche esterne e le sanzioni possano ostacolare significativamente progetti nazionali critici. Ciò evidenzia una vulnerabilità per l’Ungheria, dove le sue decisioni strategiche in materia di energia ed economia, in particolare quelle che coinvolgono partner sotto esame internazionale, sono suscettibili a pressioni esterne al di là del suo controllo diretto.
Il ritardo nel progetto Paks-2 significa che gli obiettivi a lungo termine dell’Ungheria in materia di diversificazione energetica e indipendenza, che si basano fortemente sull’energia nucleare per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, subiscono una battuta d’arresto significativa. Questo prolungato ritardo potrebbe involontariamente estendere la dipendenza dell’Ungheria dalle importazioni di gas russo, rafforzando così le stesse preoccupazioni per la sicurezza energetica che l’Unione Europea sta attivamente cercando di affrontare. Inoltre, solleva interrogativi più ampi sulla fattibilità a lungo termine e sul profilo di rischio di progetti infrastrutturali su larga scala intrapresi con partner soggetti a sanzioni internazionali, potenzialmente influenzando le future decisioni di investimento estero e il finanziamento dei progetti. L’analisi di AInvest 27 rileva che questo ritardo “sottolinea i rischi di un’eccessiva dipendenza da un unico fornitore”.
Soluzioni per le Energie Rinnovabili e l’Accumulo
Il 19 giugno 2025, MET Group ha messo in funzione il più grande impianto di accumulo a batteria dell’Ungheria (40 MW/80 MWh) presso la sua centrale elettrica di Dunamenti, vicino a Budapest.13 Questo sistema espande significativamente il portafoglio di accumulo energetico di MET Group in Ungheria ed è sufficiente per alimentare l’intera illuminazione decorativa e pubblica di Budapest per un periodo continuo di quattro ore.13 Huawei Technologies ha fornito la tecnologia, e Forest-Vill Ltd. è stato l’appaltatore principale del progetto.13
Péter Kaderják, presidente dell’Associazione Ungherese delle Batterie, ha sottolineato l’importanza di tali progetti per sfruttare le fonti di energia rinnovabile dell’Ungheria utilizzando tecnologie economicamente vantaggiose.13 Questo progetto di Dunamenti fa parte della più ampia strategia europea di MET Group per la transizione energetica.13
La messa in funzione del più grande impianto di accumulo a batteria dell’Ungheria dimostra un impegno verso l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile e la modernizzazione della rete elettrica.13 Questo contrasta con la ferma dipendenza dell’Ungheria dai combustibili fossili russi e i progetti nucleari ritardati. Suggerisce una strategia energetica su due binari in cui, nonostante le inclinazioni geopolitiche, vi è un riconoscimento pragmatico della transizione energetica globale e della necessità di infrastrutture rinnovabili domestiche. Questo è probabile che serva a migliorare la stabilità della rete e la sicurezza energetica da una prospettiva diversa.
3. Principali Osservazioni Settoriali
Produzione Industriale e Manifatturiera
Nel primo trimestre del 2025, la produzione del settore industriale è diminuita del 3,9% su base annua, trainata da un calo del 4,6% nel settore manifatturiero. La contrazione più marcata si è registrata nella produzione di apparecchiature elettriche, sebbene parzialmente compensata da un calo più moderato nei prodotti informatici, elettronici e ottici.6 Questo settore ha ridotto la crescita del PIL di 0,7 punti percentuali.6
Il KSH ha osservato a febbraio 2025 che le maggiori sfide si riscontrano nella produzione di veicoli e nell’industria delle batterie, mentre i settori dell’elettronica e dell’alimentare hanno mostrato crescita.29 Il settore industriale potrebbe non essere un “motore determinante” per l’economia ungherese nel 2025, soprattutto se le guerre commerciali dovessero accelerare.29
Il significativo calo della produzione industriale e manifatturiera nel primo trimestre del 2025, in particolare nelle apparecchiature elettriche 6, e le sfide identificate nella produzione di veicoli e batterie 29, indicano debolezze strutturali all’interno della base industriale ungherese. Nonostante l’attenzione all’attrazione di fabbriche di batterie 7, il loro pieno impatto economico potrebbe essere ritardato o mitigato dalle tensioni commerciali globali e dalla debole domanda esterna.
Performance del Settore delle Costruzioni
La produzione del settore delle costruzioni è diminuita del 5,1% nel primo trimestre del 2025, riducendo la crescita del PIL di 0,2 punti percentuali.6
Il settore delle costruzioni ungherese ha sottoperformato rispetto ad alcuni dei suoi pari del Gruppo di Visegrád (V4) (Repubblica Ceca, Slovacchia) all’inizio del 2025, i quali mostrano segni di ripresa.7 Questa persistente debolezza, nonostante l’aumento dei costi di produzione (un incremento del 52% dal 2021), indica sfide strutturali, forse legate alla dipendenza dai contratti pubblici e alla pressione sui costi di produzione.7
Il continuo declino nel settore delle costruzioni 6, anche mentre alcuni paesi della regione mostrano segni di ripresa, suggerisce problemi strutturali più profondi al di là del rallentamento economico generale. La menzione della dipendenza dai contratti pubblici e delle pressioni sui costi 7 indica potenziali strozzature nell’esecuzione degli investimenti pubblici o difficoltà nella gestione dell’aumento dei costi di input, potenzialmente minando le iniziative di costruzione sostenute dal governo.8
Sviluppi nel Settore Agricolo
La performance del settore agricolo è diminuita dello 0,7% su base annua nel primo trimestre del 2025.6 Tuttavia, rispetto al quarto trimestre del 2024, l’agricoltura è cresciuta del 4,6% su base trimestrale, fornendo un “raro slancio positivo”.6
Le aziende ungheresi hanno registrato una “partecipazione record” alla fiera dei prodotti “senza” (free from) a Vienna il 17-18 giugno 2025, con 24 aziende presenti in uno stand comune.30 Questo evidenzia la crescita dinamica del mercato dei prodotti “senza” in Ungheria, trainata da stili di vita attenti alla salute e intolleranze alimentari.30
Mentre il settore agricolo complessivo ha mostrato un leggero calo su base annua nel primo trimestre del 2025 6, la forte performance e la presenza internazionale dei produttori ungheresi di alimenti “senza” 30 indicano un mercato di nicchia in crescita con un significativo potenziale di esportazione. Ciò suggerisce una duplice realtà all’interno del settore agricolo, dove l’agricoltura tradizionale potrebbe affrontare sfide (ad esempio, “meno raccolto” per ciliegie e amarene 29), ma i segmenti specializzati e attenti alla salute stanno prosperando e ottenendo riconoscimento internazionale.
4. Influenze Politiche ed Esterne
Relazioni UE-Ungheria e Sanzioni
L’Unione Europea sta valutando di spostare circa 200 miliardi di euro di beni russi congelati in investimenti a più alto rischio per generare maggiori aiuti per l’Ucraina, un’iniziativa volta a neutralizzare le ricorrenti minacce dell’Ungheria di porre il veto al rinnovo delle sanzioni.31
La Danimarca continuerà a preparare l’Ucraina per l’adesione all’UE nonostante l’Ungheria blocchi i negoziati, con il Primo Ministro Orbán che sostiene che l’adesione dell’Ucraina all’UE “distruggerebbe gli agricoltori ungheresi e l’economia più in generale”.32
L’Ungheria si è costantemente opposta agli appelli dell’UE per limitare le importazioni di energia russa, considerando il piano di eliminazione graduale della Commissione Europea una violazione della competenza nazionale.2 L’UE propone un divieto completo di gas/petrolio russo entro la fine del 2027, con esenzioni per i paesi senza sbocco sul mare come l’Ungheria e la Slovacchia fino al 2027.25 Bruxelles starebbe considerando un voto a maggioranza qualificata per aggirare i veti ungheresi/slovacchi.25
La costante opposizione dell’Ungheria alle politiche chiave dell’UE (utilizzo degli asset russi, adesione dell’Ucraina all’UE, sanzioni energetiche russe) la posiziona come un’eccezione significativa all’interno del blocco. Ciò crea una crescente frattura nell’unità dell’UE, costringendo l’Unione a esplorare meccanismi come il voto a maggioranza qualificata per aggirare i veti ungheresi.25 Questo isolamento strategico, pur concedendo all’Ungheria una leva a breve termine, potrebbe avere implicazioni a lungo termine per il suo accesso ai fondi dell’UE e la sua posizione complessiva all’interno dell’Unione.
Panorama Politico Interno
Un sondaggio del centro Median (pubblicato il 19 giugno 2025, citando Bloomberg) mostra che il partito di opposizione “Tisa”, guidato da Péter Magyar, supera ora il partito al governo Fidesz del 15% (51% contro 36% di sostegno). Oltre due terzi degli ungheresi ritiene che il paese stia andando nella direzione sbagliata, e il 62% sostiene un cambiamento di governo.17 Tisa è particolarmente popolare tra gli elettori sotto i 40 anni.17
La polizia ungherese ha vietato la marcia del Budapest Pride prevista per il 28 giugno, citando la legislazione sulla protezione dell’infanzia approvata a marzo. Il sindaco liberale di Budapest, Gergely Karacsony, ha dichiarato che si tratta di un evento municipale che non richiede permessi della polizia, ma la polizia ha mantenuto il divieto.19 Questo avviene in vista delle difficili elezioni per Orbán nel 2026.19
Il significativo aumento del sostegno al partito di opposizione Tisa, che supera Fidesz, segnala un importante cambiamento nel panorama politico interno dell’Ungheria.17 Questa crescente insoddisfazione nei confronti del governo attuale, unita a controverse politiche sociali come il divieto del Pride 19, introduce una maggiore incertezza politica in vista delle elezioni del 2026. Questa incertezza potrebbe influenzare la fiducia degli investitori e la prevedibilità delle future politiche economiche.
Fiducia delle Imprese e Competitività
I CEO ungheresi sono sempre più ottimisti riguardo alle prospettive economiche globali (70%) e nazionali (60%) per il 2025, ma la fiducia nella crescita dei propri ricavi rimane bassa (39%).21 Le principali preoccupazioni sono i conflitti geopolitici (36%) e la volatilità macroeconomica (38%).21
L’Ungheria ha migliorato di sei posizioni la sua classifica internazionale di competitività IMD, raggiungendo il 48° posto.15 I punti di forza chiave identificati dai CEO includono una forza lavoro qualificata, un sistema fiscale competitivo, infrastrutture affidabili e competitività dei prezzi.16
Il paradosso di un elevato ottimismo tra i CEO ungheresi per l’economia nazionale, ma una bassa fiducia nella crescita dei ricavi delle proprie aziende 21, suggerisce una disconnessione. Ciò potrebbe derivare dalla convinzione che le condizioni economiche generali possano migliorare (ad esempio, a causa di stimoli governativi o fattori esterni), ma che la forte concorrenza, i cambiamenti normativi, l’aumento dei costi e il calo della domanda 21 stiano creando sfide significative a livello aziendale.
5. Prospettive e Rischi Identificati
Sintesi delle Sfide e Opportunità Economiche Prevalenti
L’economia ungherese si trova ad affrontare diverse sfide significative. Tra queste spiccano un’inflazione persistentemente elevata, debolezze strutturali in settori industriali chiave come la produzione di veicoli, batterie e apparecchiature elettriche, e un calo della produzione nel settore delle costruzioni. A livello fiscale, il paese deve gestire un elevato deficit pubblico e un rapporto debito/PIL in crescita. Le tensioni geopolitiche, in particolare per quanto riguarda la politica energetica e le relazioni con l’Unione Europea, rappresentano rischi esterni considerevoli. A ciò si aggiunge l’incertezza politica interna in vista delle elezioni del 2026, che potrebbe influenzare la stabilità e la prevedibilità delle politiche economiche.
Nonostante queste sfide, esistono anche opportunità che potrebbero sostenere la crescita. Si osserva un potenziale per una ripresa trainata dai consumi, evidenziato dal recente aumento delle vendite al dettaglio. Il settore agricolo mostra punti di forza in nicchie di mercato specializzate, come i prodotti “free from”, che hanno dimostrato una forte partecipazione internazionale. Inoltre, investimenti strategici nelle infrastrutture per le energie rinnovabili, come i nuovi impianti di accumulo a batteria, indicano un passo verso la modernizzazione energetica. Il miglioramento della classifica internazionale di competitività dell’Ungheria suggerisce un ambiente favorevole per le imprese in alcuni aspetti, e l’approfondimento dei legami commerciali con la Russia, sebbene controverso, fornisce all’Ungheria una fonte stabile di approvvigionamento energetico.
Analisi delle Incertezze Geopolitiche e del Loro Potenziale Impatto Economico
La posizione dell’Ungheria nello stallo energetico UE-Russia è particolarmente delicata. Il rifiuto del paese di aderire al piano dell’UE per l’eliminazione graduale del gas russo 1 e la sua continua cooperazione con Mosca 4 generano attrito con il blocco europeo. Se l’UE dovesse procedere con il voto a maggioranza qualificata per imporre sanzioni 25, ciò potrebbe isolare ulteriormente l’Ungheria e potenzialmente influire sul suo accesso ai fondi dell’UE o sul suo capitale politico. D’altra parte, il mantenimento delle forniture energetiche russe potrebbe proteggere l’Ungheria dall’aumento dei prezzi globali dell’energia, ma a costo di compromettere l’integrazione a lungo termine nell’UE e gli obiettivi di diversificazione.
Il ritardo nel progetto Paks-2, causato dalle sanzioni statunitensi contro Gazprombank 3, evidenzia la vulnerabilità dei progetti strategici ungheresi alle pressioni geopolitiche esterne. Questo ritardo potrebbe prolungare la dipendenza energetica del paese e avere ripercussioni sulla sua sicurezza energetica futura.
L’opposizione dell’Ungheria all’adesione dell’Ucraina all’UE 32 si aggiunge alle tensioni politiche all’interno dell’Unione, potenzialmente influenzando la posizione diplomatica dell’Ungheria e la sua capacità di influenzare altre decisioni dell’UE.
Mentre il commercio con la Russia è in aumento 4, le tensioni geopolitiche più ampie e la posizione dell’Ungheria potrebbero scoraggiare gli IDE da parte dei partner occidentali o influire sulle relazioni commerciali con altri membri dell’UE. Il calo degli IDE in uscita dal Regno Unito 22 potrebbe essere un indicatore precoce di questa tendenza.
L’Ungheria sta navigando in un complesso panorama geopolitico, bilanciando i suoi interessi percepiti di sicurezza energetica nazionale (approfondendo i legami con la Russia, ritardando Paks-2 a causa di fattori esterni) con il suo impegno per l’adesione all’UE. Questo crea contraddizioni e rischi intrinseci. La “variabile geopolitica” 12 significa che shock esterni, guerre commerciali o fluttuazioni dei prezzi dell’energia potrebbero alterare rapidamente la traiettoria economica dell’Ungheria.
La combinazione di cambiamenti politici interni (l’ascesa del partito Tisa), controversie sociali (il divieto del Pride) e tensioni geopolitiche esterne (lo stallo energetico UE-Russia, il ritardo di Paks-2) crea un alto grado di incertezza per gli investitori. Mentre alcuni vedono opportunità nei titoli di stato e nel fiorino 12, l’ambiente generale potrebbe scoraggiare gli investimenti diretti esteri a lungo termine e su larga scala, in particolare dai paesi occidentali, influenzando il potenziale di crescita dell’Ungheria.
Conclusioni
L’economia ungherese al 19 giugno 2025 si presenta come un sistema resiliente ma profondamente influenzato da dinamiche interne ed esterne complesse. La ripresa del PIL, sebbene modesta e incerta, è prevalentemente trainata dai consumi privati, un motore di crescita che appare tuttavia fragile a fronte di un’inflazione persistente e di un mercato del lavoro teso che alimenta una spirale salari-prezzi. La Banca Nazionale Ungherese si trova in una posizione difficile, costretta a mantenere una politica monetaria restrittiva per contenere l’inflazione, rischiando di rallentare ulteriormente la crescita e di spingere il paese verso un contesto di stagflazione.
Le finanze pubbliche rimangono sotto pressione. Nonostante gli sforzi del governo per ridurre il deficit e la sospensione della procedura per disavanzo eccessivo da parte della Commissione Europea, le proiezioni indicano deficit ancora elevati e un aumento del debito pubblico nel 2025. Questo suggerisce che le misure di spesa sociale e gli stimoli governativi, sebbene volti a sostenere l’economia, mettono a dura prova la sostenibilità fiscale a lungo termine, richiedendo riforme strutturali più incisive.
Sul fronte energetico, la ferma opposizione dell’Ungheria al piano dell’UE di eliminazione graduale del gas russo e il suo parallelo rafforzamento dei legami energetici con Mosca evidenziano una profonda divisione all’interno dell’UE. Questa strategia, se da un lato garantisce all’Ungheria una certa sicurezza energetica a breve termine e una leva geopolitica, dall’altro la espone a rischi derivanti dalle sanzioni internazionali e potrebbe compromettere la sua integrazione e reputazione all’interno del blocco. Il rinvio della centrale nucleare di Paks-2 a causa di interferenze geopolitiche sottolinea ulteriormente la vulnerabilità dei progetti strategici ungheresi a fattori esterni.
I settori industriale e delle costruzioni continuano a mostrare debolezze strutturali, con cali di produzione nel primo trimestre del 2025 che contrastano con le performance di alcuni paesi vicini. Tuttavia, il successo di nicchie di mercato come l’industria alimentare “free from” dimostra la capacità di innovazione e l’esistenza di segmenti dinamici all’interno dell’agricoltura.
Il panorama politico interno è in rapida evoluzione, con un significativo aumento del sostegno per il partito di opposizione Tisa e una crescente insoddisfazione generale. Questa incertezza politica, unita a decisioni controverse come il divieto del Budapest Pride, potrebbe influenzare la fiducia degli investitori e la stabilità delle politiche future.
In sintesi, l’Ungheria si trova a un bivio economico e politico. La sua capacità di bilanciare le esigenze di crescita interna, la gestione dell’inflazione e la complessa rete di relazioni geopolitiche determinerà la sua traiettoria economica nel medio e lungo termine. La prudenza nella gestione fiscale e la ricerca di una vera diversificazione energetica, al di là delle immediate considerazioni di costo e approvvigionamento, saranno cruciali per garantire una stabilità e una crescita sostenibili.
FONTI
- FM: Phasing out EU’s imports of Russian gas and oil by end of 2027 would ruin Hungary, accessed June 19, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/fm-phasing-out-eu-s-imports-of-russian-gas-and-oil-by-end-of-2027-would-ruin-hungary
- Hungary rejects European Commission’s plans to phase out import of Russian gas, accessed June 19, 2025, https://www.uniindia.com/hungary-rejects-european-commission-s-plans-to-phase-out-import-of-russian-gas/world/news/3493968.html
- Pouring of ‘First Concrete’ at Paks-2 NPP in Hungary Postponed to 2026 – Szijjarto – NAMPA, accessed June 19, 2025, https://www.nampa.org/text/22663725
- Alexander Novak: Russia and Hungary serve as role models of mutual respect in their energy cooperation – News – The Russian Government, accessed June 19, 2025, http://government.ru/en/news/55390/
- Notizie Economiche dall’Ungheria: 18 Giugno 2025, accessed June 19, 2025, https://economia.hu/notizie-economiche-dallungheria-18-giugno-2025/
- Hungarian Economy Flatlines in Q1 – XpatLoop.com, accessed June 19, 2025, https://xpatloop.com/channels/2025/06/hungarian-economy-flatlines-in-q1.html
- Panoramica Economica Ungherese: Sviluppi Chiave e Prospettive al 13 Giugno 2025, accessed June 19, 2025, https://economia.hu/panoramica-economica-ungherese-sviluppi-chiave-e-prospettive-al-13-giugno-2025/
- Economic forecast for Hungary – European Commission, accessed June 19, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
- Hungarian Shoppers Are Orban’s Best Bet to Avoid a Recession – Bloomberg Mercury, accessed June 19, 2025, https://mercury.bloomberg.com/images/434320384
- Hungarian Shoppers Are Orban’s Best Bet to Avoid a Recession – Bloomberg Mercury, accessed June 19, 2025, https://mercury.bloomberg.com/images/434320135
- Visualized: Global Inflation Projections in 2025 and 2026, accessed June 19, 2025, https://www.visualcapitalist.com/visualized-global-inflation-projections-in-2025-and-2026/
- Hungary’s Monetary Crossroads: Navigating Inflation and … – AInvest, accessed June 19, 2025, https://www.ainvest.com/news/hungary-monetary-crossroads-navigating-inflation-geopolitics-profit-2505/
- MET Group commissions Hungary’s largest battery storage facility …, accessed June 19, 2025, https://www.ess-news.com/2025/06/19/met-group-commissions-hungarys-largest-battery-storage-facility/
- MET Group inaugurates Hungary’s largest battery energy storage facility – ceenergynews, accessed June 19, 2025, https://ceenergynews.com/renewables/met-group-inaugurates-hungarys-largest-battery-energy-storage-facility/
- Újabb befektetői ranglistán lépett előre Magyarország – AzÜzlet, accessed June 19, 2025, https://azuzlet.hu/ujabb-befektetoi-ranglistan-lepett-elore-magyarorszag/
- Hat helyet javított Magyarország az IMD nemzetközi versenyképességi ranglistáján, accessed June 19, 2025, https://azuzlet.hu/hat-helyet-javitott-magyarorszag-az-imd-nemzetkozi-versenykepessegi-ranglistajan/
- Hungary’s Opposition Party Tisa Surges Ahead of 2026 Elections | Ukraine news – #Mezha, accessed June 19, 2025, https://mezha.net/eng/bukvy/hungary-s-opposition-party-tisa-surges-ahead-of-2026-elections/
- EU’s top diplomat warns of Kremlin’s long-term plans for aggression – European Interest, accessed June 19, 2025, https://www.europeaninterest.eu/eus-top-diplomat-warns-of-kremlins-long-term-plans-for-aggression/
- Hungarian police ban Budapest Pride march, citing protection of children, accessed June 19, 2025, https://wmbdradio.com/2025/06/19/hungarian-police-ban-budapest-pride-march-citing-protection-of-children/
- Hungarian police ban Budapest Pride march, citing protection of children, accessed June 19, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/UK-HUNGARY-LGBT-PRIDE-5265285d-6759-46b0-b0ed-81937cd0d168
- Hungarian CEOs: Optimism for Economic Growth up, With Reservations – Budapest Business Journal, accessed June 19, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/hungarian-ceos-optimism-for-economic-growth-up-with-reservations/
- 2025-06-19 Hungary – UK Trade and Investment Factsheet – GOV.UK, accessed June 19, 2025, https://assets.publishing.service.gov.uk/media/685141f7dc640d9b20f3e8f3/hungary-trade-and-investment-factsheet-2025-06-19.pdf
- 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed June 19, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
- Hungary rejects European Commission’s plans to phase out import of Russian gas, accessed June 19, 2025, https://www.uniindia.com/~/hungary-rejects-european-commission-s-plans-to-phase-out-import-of-russian-gas/World/news/3493968.html
- EU proposes complete ban on Russian gas and oil imports by end of 2027 – WorldECR, accessed June 19, 2025, https://www.worldecr.com/news/eu-proposes-complete-ban-on-russian-gas-and-oil-imports-by-end-of-2027/
- Russia to keep shipping gas and oil to Hungary, Hungarian foreign minister says, accessed June 19, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/US-EU-ENERGY-RUSSIA-HUNGARY-26218ded-2b6f-4128-87b6-58fa13697ba6
- Hungary’s Energy Dilemma: A Strategic Opportunity in European Gas Markets – AInvest, accessed June 19, 2025, https://www.ainvest.com/news/hungary-energy-dilemma-strategic-opportunity-european-gas-markets-2506/
- How the US sanctions crushed Hungary’s nuclear plant project – Telex, accessed June 19, 2025, https://telex.hu/direkt36/2025/06/04/how-the-us-sanctions-crushed-hungarys-nuclear-plant-project
- Elutazhattak a magyarok, ijesztő adatokat közölt a KSH – Index.hu, accessed June 19, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/02/06/ipari-termeles-kiskereskedelem-ksh-adatok-gazdasagi-novekedes-kiskereskedelmi-forgalom-arak/
- Record participation at the Hungarian stand at the free products exhibition in Vienna, accessed June 19, 2025, https://trademagazin.hu/en/rekord-reszvetel-a-magyar-standon-a-mentes-termekek-kiallitasan-becsben/
- Report for Thursday, June 19, 2025 – The Cipher Brief, accessed June 19, 2025, https://www.thecipherbrief.com/report-for-thursday-june-19-2025
- Spain wants to opt out from NATO’s 5% defence spending target, accessed June 19, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/US-NATO-DEFENCE-SPAIN-d8f3715e-5290-4778-bc47-939f5e822399
- Denmark to push for Ukraine’s EU membership during presidency – Arab News, accessed June 19, 2025, https://www.arabnews.com/node/2605055/world
- EU offers laboratory equipment to Tanzania Bureau of Standards – European Interest, accessed June 19, 2025, https://www.europeaninterest.eu/eu-offers-laboratory-equipment-to-tanzania-bureau-of-standards/
- Pénteken zárul a Voks 2025, accessed June 19, 2025, https://kormany.hu/hirek/penteken-zarul-a-voks-2025