I. Sintesi Esecutiva
Il 13 giugno 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso, caratterizzato da previsioni di crescita modesta, persistenti sfide inflazionistiche, difficoltà in settori industriali chiave e dinamiche fiscali e istituzionali in evoluzione. Il prodotto interno lordo (PIL) dell’Ungheria ha registrato una stagnazione nel primo trimestre del 2025 su base annua, con una contrazione su base trimestrale, principalmente a causa della debolezza nei settori industriale e delle costruzioni.1 Le proiezioni di crescita per il 2025 variano tra le istituzioni, indicando un certo grado di incertezza, ma con un consenso generale sul fatto che il consumo privato sarà il principale motore di crescita.2
L’inflazione, sebbene in calo, dovrebbe rimanere elevata per tutto il 2025, sfidando l’obiettivo di stabilità dei prezzi della Banca Nazionale Ungherese (MNB).2 La MNB ha mantenuto una politica monetaria restrittiva, con tassi di interesse elevati, per ancorare le aspettative di inflazione.8 La forint ungherese ha mostrato sensibilità alle tensioni geopolitiche globali, con implicazioni per l’inflazione importata.9 Sul fronte fiscale, il governo ungherese dichiara un bilancio stabile e la sospensione della procedura per disavanzo eccessivo da parte dell’UE, sebbene le proiezioni della Commissione Europea indichino un deficit ancora elevato.5 Le relazioni con l’UE continuano a essere influenzate dai fondi congelati a causa delle preoccupazioni sullo stato di diritto.7 Il governo ha delineato un piano d’azione economico che combina misure di stimolo con aumenti fiscali, pur mantenendo un impegno a lungo termine per i tagli fiscali e il sostegno alla famiglia.5
PODCAST IN ITALIANO
II. Performance e Proiezioni Macroeconomiche
A. Andamenti e Previsioni del PIL
Il prodotto interno lordo (PIL) dell’Ungheria ha mostrato segni di stagnazione nel primo trimestre del 2025. Le stime preliminari indicano che il PIL è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, dopo una modesta espansione dello 0,4% nel trimestre precedente.1 Su base trimestrale destagionalizzata, il PIL ha registrato una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre del 2025, invertendo un’avanzata dello 0,6% nel periodo precedente.1 Questa performance è stata influenzata positivamente dalla produzione combinata del settore dei servizi, ma è stata in gran parte compensata dai cali nell’attività industriale e delle costruzioni.1
La stagnazione del PIL nel primo trimestre del 2025 e la contrazione trimestrale, nonostante il contributo positivo del settore dei servizi, evidenziano una debolezza strutturale nei settori industriale e delle costruzioni. Questo suggerisce che l’enfasi del governo sulla crescita industriale, come gli investimenti nelle fabbriche di batterie, potrebbe non produrre risultati positivi immediati e diffusi, o che altri fattori avversi stanno prevalendo. La dipendenza storica dell’Ungheria dalle esportazioni e dagli investimenti diretti esteri nella produzione manifatturiera rende la debolezza in questi settori particolarmente rilevante per la performance economica complessiva.
Le previsioni economiche per la crescita del PIL ungherese nel 2025 mostrano una certa dispersione tra le principali istituzioni, riflettendo un grado di incertezza sulla velocità e la forza della ripresa:
- L’Equilibrium Institute prevede una crescita del PIL dello 0,8% per il 2025.6
- Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) proietta una crescita del PIL reale dell’1,4% per il 2025.2
- La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) prevede una crescita del PIL dell’1,5% per il 2025, una riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto al suo precedente rapporto di febbraio.3
- La Commissione Europea (CE) stima una crescita del PIL dell’1,8% per il 2025.5
- L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) proietta una crescita del PIL del 2,1% per il 2025.7
L’ampia gamma di previsioni del PIL (dallo 0,8% al 2,1%) da parte di varie istituzioni autorevoli indica una significativa incertezza e diverse interpretazioni delle forze economiche sottostanti. Ciò suggerisce che, sebbene vi sia un’aspettativa generale di ripresa, il suo ritmo e i suoi motori sono soggetti a vari fattori esterni e interni, rendendo una previsione precisa una sfida. La mancanza di un consenso stretto implica che l’ambiente economico ungherese è complesso e volatile, rendendo difficile per gli stakeholder proiettare con sicurezza la performance futura.
Il consumo è costantemente evidenziato come il principale motore della crescita prevista nel 2025 e nel 2026 in diverse previsioni, sostenuto da una forte crescita del reddito reale.3 Le esportazioni dovrebbero aumentare gradualmente, ma la ripresa prevista della domanda interna dovrebbe aumentare le importazioni, riducendo potenzialmente il surplus delle partite correnti nel 2025.7 L’enfasi sul consumo privato come motore di crescita per il 2025, da parte di più istituzioni, indica un cambiamento nel motore economico dell’Ungheria. Questo suggerisce che la resilienza delle famiglie e la crescita dei salari reali sono fondamentali per sostenere anche una modesta espansione economica.
Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave e Previsioni per l’Ungheria (2025)
Indicatore | Fonte | Valore (2025) | Data della Previsione/Dato |
Crescita PIL (%) | Equilibrium Institute | 0.8% | Giugno 2025 6 |
Crescita PIL (%) | FMI | 1.4% | Agosto 2024 2 |
Crescita PIL (%) | BERS | 1.5% | Maggio 2025 3 |
Crescita PIL (%) | Commissione Europea | 1.8% | Dicembre 2024 5 |
Crescita PIL (%) | OCSE | 2.1% | Gennaio 2025 7 |
Inflazione (%) | FMI | 4.9% | Agosto 2024 2 |
Inflazione (%) | Equilibrium Institute | 4.9% | Giugno 2025 6 |
Tasso di Riferimento MNB | MNB | 6.50% | Maggio 2025 8 |
Inflazione (Aprile 2025) | MNB | Headline: 4.2%, Core: 5.0% | Maggio 2025 8 |
EUR/HUF | BCE | 400.75 (12 giugno) | Giugno 2025 12 |
EUR/HUF | Economx.hu | 403.60 (13 giugno) | Giugno 2025 13 |
B. Dinamiche Inflazionistiche
Ad aprile 2025, l’inflazione complessiva in Ungheria è scesa al 4,2%, mentre l’inflazione core si è attestata al 5,0%.8 La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto una posizione cauta, mantenendo i tassi di interesse elevati poiché l’inflazione rimane vicina al limite superiore della sua banda di tolleranza.8 Per l’intero anno 2025, sia il FMI che l’Equilibrium Institute prevedono un’inflazione dei prezzi al consumo del 4,9%.2 Questa proiezione è significativamente al di sopra della fascia obiettivo implicita della MNB (tipicamente intorno al 3% +/- 1%).
La previsione coerente di un’inflazione del 4,9% per il 2025 da parte del FMI e dell’Equilibrium Institute, notevolmente superiore alla banda obiettivo della MNB, suggerisce che, sebbene l’inflazione sia diminuita, si prevede che rimanga elevata per tutto il 2025. Questo pone una sfida all’obiettivo primario della MNB di stabilità dei prezzi. L’allineamento di queste previsioni indica che gli analisti ritengono che le pressioni sui prezzi sottostanti, in particolare l’inflazione core al 5,0%, siano ancora abbastanza significative da giustificare una politica monetaria restrittiva, potenzialmente per un periodo prolungato.
Le tensioni geopolitiche globali, in particolare il conflitto Israele-Iran, hanno portato a picchi nei prezzi del petrolio.14 Questo esercita ulteriori pressioni al rialzo sull’inflazione, in particolare per gli importatori di energia come l’Eurozona e, per estensione, l’Ungheria.14 Le tensioni geopolitiche globali e il loro impatto sui prezzi del petrolio rappresentano un significativo rischio inflazionistico esterno per l’Ungheria, in quanto paese importatore di energia. Questa volatilità globale potrebbe complicare gli sforzi della MNB per gestire l’inflazione e influenzare le future decisioni sui tassi di interesse. Un aumento sostenuto dei prezzi del petrolio si tradurrebbe rapidamente in un’inflazione importata più elevata, rendendo più difficile per la MNB raggiungere la stabilità dei prezzi.
In un’azione politica diretta per mitigare le pressioni inflazionistiche in un settore sensibile, è stato introdotto un tetto imposto dal governo sui ricarichi per una serie di prodotti alimentari. Si prevede che questa misura ridurrà l’inflazione dei prezzi alimentari di 2 punti percentuali.3
C. Orientamento della Politica Monetaria
La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto il suo tasso di interesse chiave al 6,50% per l’ottava riunione consecutiva a maggio 2025, in linea con le aspettative del mercato. Anche i tassi di deposito overnight della banca centrale e i tassi di prestito garantiti sono rimasti invariati rispettivamente al 5,5% e al 7,5%.8
La decisione della MNB di mantenere il tasso di base al 6,50% per l’ottavo mese consecutivo, nonostante la stagnazione del PIL nel primo trimestre e il calo dell’inflazione complessiva, indica un forte impegno a combattere l’inflazione core persistente e ad ancorare le aspettative. Questo suggerisce che la MNB dà priorità alla stabilità dei prezzi rispetto a uno stimolo immediato alla crescita, mantenendo un orientamento restrittivo. La MNB ha riaffermato il suo impegno per una politica monetaria rigorosa al fine di ancorare le aspettative di inflazione e garantire la stabilità dei prezzi a lungo termine.8 L’obiettivo primario della MNB è raggiungere e mantenere la stabilità dei prezzi.16 Questo orientamento indica che la banca centrale percepisce le pressioni inflazionistiche sottostanti come ancora significative, e che imprese e consumatori non dovrebbero aspettarsi tagli sostanziali dei tassi nel breve termine.
D. Sviluppi del Tasso di Cambio
Al 12 giugno 2025, il tasso di cambio EUR/HUF era di 400,75.12 Il 13 giugno 2025, è stato riportato a 403,60.13 La forint ungherese è stata segnalata in calo, reagendo con sensibilità alle continue tensioni geopolitiche, in particolare al conflitto Israele-Iran.9
La sensibilità della forint alle tensioni geopolitiche globali, come il conflitto Israele-Iran, indica la sua vulnerabilità come valuta sensibile al rischio. Ciò suggerisce che shock esterni, anche se non direttamente correlati all’Ungheria, possono influire rapidamente sulla sua stabilità valutaria, potenzialmente esacerbando l’inflazione importata e complicando la politica monetaria della MNB. Un indebolimento della forint aumenta direttamente il costo delle importazioni, comprese energia e materie prime, il che può alimentare l’inflazione interna. Questo crea una dinamica impegnativa per la MNB, che deve bilanciare il suo mandato di lotta all’inflazione con il potenziale di deprezzamento della valuta guidato da fattori al di fuori del suo controllo diretto.
III. Politica Fiscale e Strategia Economica del Governo
A. Posizione di Bilancio e Relazioni con l’UE
Il deficit di bilancio in Ungheria è diminuito nel 2024, stimato al 4,8% del PIL (in calo dal 6,7% nel 2023). Tuttavia, la Commissione Europea prevede che rimanga elevato al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.5 La riduzione del rapporto debito pubblico/PIL si è arrestata.5 Le esigenze di finanziamento lordo ammontavano a circa il 16% del PIL in media nel 2023-2024 e si prevede che rimangano intorno al 14% del PIL nel breve termine.5
Il 13 giugno 2025, il Ministero dell’Economia Nazionale ha dichiarato che il bilancio ungherese per il 2025 è stabile e sostenibile, e che la Commissione Europea ha sospeso la procedura per disavanzo eccessivo. Il governo mira a ridurre il deficit dal 4,9% dell’anno scorso al 4,1% quest’anno.10 La dichiarazione del Ministero dell’Economia Nazionale sulla stabilità del bilancio 2025 e la sospensione della procedura per disavanzo eccessivo da parte dell’UE contraddice direttamente la valutazione della Commissione Europea, secondo cui il deficit rimarrà “elevato” nel 2025-2026. Questa divergenza nelle prospettive fiscali tra il governo ungherese e le istituzioni dell’UE indica potenziali tensioni in corso sulla politica fiscale e sul rilascio dei fondi dell’UE.
L’Ungheria ha subito il congelamento dei fondi dell’UE dal 2022 a causa di preoccupazioni sulle violazioni dello stato di diritto e sui problemi di appalti pubblici, con una perdita permanente di 1,04 miliardi di euro a seguito della scadenza di un accordo alla fine del 2024.7 Gli analisti di Moody’s hanno avvertito che l’Ungheria potrebbe perdere ulteriori sovvenzioni e prestiti a basso costo se non soddisferà le restanti condizioni dell’UE.7 Lo scrutinio continuo dell’UE e la perdita permanente di fondi congelati a causa di problemi di stato di diritto sottolineano una sfida significativa e persistente nelle relazioni dell’Ungheria con l’UE. Questa sanzione finanziaria, unita all’avvertimento di Moody’s su ulteriori perdite, indica che le questioni politiche e istituzionali continuano a influenzare direttamente l’accesso dell’Ungheria a finanziamenti cruciali dell’UE, potenzialmente limitando la sua flessibilità fiscale e la capacità di investimento. Ciò ha implicazioni tangibili sulla capacità del governo di finanziare investimenti pubblici e sostenere la crescita economica.
B. Piano d’Azione Economica del Governo
Con l’adozione del bilancio 2025 a novembre 2024, il governo ha presentato un “Piano d’Azione di Politica Economica” di 21 punti. Questo piano prevede ulteriori misure di stimolo, che intendono essere compensate da aumenti fiscali, in particolare maggiori prelievi sulle transazioni finanziarie, una tassa sugli extraprofitti modificata per le banche e aumenti delle accise.5 Tuttavia, una recente esenzione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (PIT) per le madri con due figli è stimata ridurre il rapporto imposte/PIL di circa l’1% del PIL entro il 2029.5
Il Primo Ministro Orbán, in un discorso all’inizio del 2025, ha riaffermato le fondamenta filosofiche della politica economica ungherese, sottolineando la continuità nei tagli fiscali, nel sostegno alla famiglia e nella creazione di posti di lavoro. Ha dichiarato che il governo rimane impegnato in un “sistema basato sul lavoro” e ha esplicitamente espresso disaccordo con l’idea che l’Ungheria stia esaurendo i lavoratori ungheresi.11 La riaffermazione da parte del Primo Ministro Orbán di una filosofia economica coerente incentrata su tagli fiscali, sostegno alla famiglia e creazione di posti di lavoro indica una continuità politica, ma anche una potenziale frizione con le aspettative fiscali dell’UE a causa dell’impatto a lungo termine delle esenzioni fiscali sulle entrate. La sua enfasi su un “sistema basato sul lavoro” e il suo disaccordo sulla carenza di lavoratori ungheresi suggeriscono un focus sulla mobilitazione della forza lavoro interna piuttosto che una forte dipendenza dalla manodopera straniera. Ciò potrebbe avere implicazioni per settori strategici, come la produzione di batterie, che richiedono una forza lavoro significativa.
Il Ministero dell’Economia Nazionale ha inoltre annunciato un ulteriore sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) ungheresi attraverso il programma Széchenyi Kártya, parte del più ampio Programma Sándor Demján.13 Questo programma mira a rafforzare le PMI ungheresi e aumentare la loro produttività attraverso prestiti per investimenti a basso costo.10 Il programma Sándor Demján è stato ampliato con ulteriori 82 miliardi di fiorini, portando il totale a 130 miliardi di fiorini per lo sviluppo tecnologico ed energetico delle PMI.18 Il numero di imprese sostenute è salito a 311, con un importo totale di 31 miliardi di fiorini di sostegno concesso, focalizzato sulle regioni meno sviluppate.17 Questo sottolinea un impegno governativo a stimolare la crescita attraverso il sostegno diretto alle imprese nazionali, in particolare in aree chiave come la digitalizzazione e le energie rinnovabili.17
IV. Sviluppi Settoriali Specifici
A. Settore delle Costruzioni
Il settore delle costruzioni ungherese ha mostrato un andamento inferiore rispetto ad alcuni dei suoi pari del Visegrád Four (V4) all’inizio del 2025.19 Mentre la Repubblica Ceca e la Slovacchia mostrano segni di ripresa, l’Ungheria, la Polonia e la media dell’UE continuano a registrare un calo della produzione.19 La produzione nel settore delle costruzioni ungherese ha registrato una crescita nella prima metà del 2024 (escluso marzo), ma ha iniziato un calo costante da luglio che è persistito nel primo trimestre del 2025.19
Il gruppo commerciale ÉVOSZ ha notato che la produzione nel V4 è stata volatile negli ultimi anni, alternando periodi di forte espansione e forti contrazioni, più della media dell’UE27, in parte a causa della relativa elevata dipendenza della regione dai contratti pubblici, che sono diminuiti in tutta Europa.19 I livelli di occupazione nel settore delle costruzioni in Ungheria hanno subito il calo più netto tra i paesi V4, rimanendo al di sotto dei parametri di riferimento del 2021.19 I salari sono aumentati significativamente dal 2021 in tutta la regione V4 e nell’UE, con l’Ungheria che ha registrato la crescita più rapida.19 I prezzi alla produzione sono aumentati in tutta la regione, con l’Ungheria che ha registrato un aumento del 52% rispetto al 2021, il più ripido tra i pari.19 La debolezza persistente nel settore delle costruzioni ungherese, in contrasto con la ripresa in alcuni paesi V4, indica sfide strutturali, forse legate alla dipendenza dai contratti pubblici e alla pressione sui costi di produzione.
B. Impatto delle Fabbriche di Batterie
Nonostante i significativi investimenti del governo nelle fabbriche di batterie, il loro impatto complessivo sull’economia ungherese nel primo trimestre del 2025 sembra essere negativo. Le tre fabbriche di batterie attualmente operative in Ungheria hanno registrato una perdita combinata di quasi 45 miliardi di fiorini nel 2023.20 La produzione industriale ungherese nel complesso è rimasta inferiore del 4,5% rispetto alla performance dei primi quattro mesi dell’anno precedente.20 Sebbene la produzione industriale mensile abbia mostrato un aumento dell’1,5% per il secondo mese consecutivo (un fenomeno non visto dall’estate 2022), si ritiene che le fabbriche di batterie del governo Orbán siano il principale freno all’economia ungherese, nonostante fossero state costruite con l’obiettivo opposto.20
Le fabbriche di batterie asiatiche attirate in Ungheria con generosi sussidi stanno operando a capacità ridotta, generando perdite di decine di miliardi invece dei profitti previsti, e alcune hanno persino ridotto il personale.21 Ad esempio, Samsung SDI ha registrato perdite significative, nonostante abbia ricevuto miliardi di fiorini in sostegno governativo.22 L’azienda CATL, che dovrebbe iniziare la produzione di prova in autunno, potrebbe subire un ritardo di un anno, con la produzione di prova che slitta all’autunno 2026.22 Le difficoltà del settore sono ulteriormente evidenziate dal fatto che la capacità produttiva interna stimata per il 2025 è sufficiente a soddisfare solo circa il 6% della domanda di batterie negli Stati Uniti, indicando un potenziale squilibrio tra offerta e domanda o problemi di competitività.23
Le perdite e la produzione a capacità ridotta delle fabbriche di batterie ungheresi, nonostante gli ingenti sussidi governativi, sollevano interrogativi sull’efficacia di questa strategia industriale. Ciò suggerisce che, mentre il governo mira a un “breakthrough” nel 2025 attraverso investimenti strategici 24, le sfide di implementazione e la domanda di mercato potrebbero ritardare i benefici attesi.
C. Sviluppi Energetici e Ambientali
Le aziende ungheresi possono richiedere 50 miliardi di fiorini (circa 124 milioni di euro) in sovvenzioni non rimborsabili per installare impianti di stoccaggio di energia, con importi disponibili tra 10 milioni e 1 miliardo di fiorini per domanda.25 Questo bando rientra nel Programma Energetico Jedlik Ányos e mira a bilanciare le fluttuazioni della produzione di energia solare.25 Questi miglioramenti aumenteranno la capacità totale di stoccaggio di energia da soli 21 megawatt alla fine del 2023 a quasi 500 megawatt entro la fine del 2026, un aumento di 20 volte.25
Il 13 giugno 2025, è stato annunciato che Samsung SDI ha inaugurato una base di ricerca e sviluppo in Ungheria, una delle sole cinque a livello mondiale.25 Questo sviluppo, nonostante le difficoltà delle fabbriche di batterie, indica un continuo investimento in ricerca e sviluppo nel settore energetico e delle batterie, potenzialmente per affrontare le sfide tecnologiche e di mercato.
V. Nomine e Cambiamenti Istituzionali
È stato deciso che Dániel Palotai (nella foto) sarà il quarto vicepresidente della Banca Nazionale Ungherese (MNB). Sarà ascoltato come candidato vicepresidente dalla Commissione Economica del Parlamento lunedì.26 La modifica della legge sulla banca centrale, annunciata il mercoledì precedente, stabilisce che la MNB può avere da due a quattro vicepresidenti, e la proposta per la loro nomina è fatta dal Primo Ministro al Presidente della Repubblica.26 Palotai è stato consigliere capo del presidente della MNB e membro del consiglio di amministrazione del FMI dal novembre 2020, rappresentando l’Ungheria e il gruppo di paesi dell’Europa centro-orientale.26
Questa nomina espande la leadership della MNB e potrebbe indicare un riallineamento delle responsabilità all’interno della banca centrale, con un nuovo vicepresidente che si occuperà della politica monetaria.26
In un’altra notizia relativa alla MNB, il Ministero delle Finanze ha confermato di aver ritirato il finanziamento per il programma di master che porta il nome della MNB.28 Questo suggerisce un cambiamento nelle priorità di spesa o una revisione dei programmi educativi sostenuti dal governo.
VI. Contesto Geopolitico e Impatto Esterno
Il 13 giugno 2025, il conflitto Israele-Iran è stato un tema dominante nelle notizie economiche globali. Gli attacchi israeliani contro l’Iran hanno causato un’impennata dei prezzi del petrolio, con un conseguente aumento della domanda di beni rifugio come il dollaro USA, mentre l’euro e altre valute sensibili al rischio sono diminuite.14 L’Iran ha promesso ritorsioni, indicando una potenziale escalation del conflitto.9 Israele ha dichiarato che non attaccherà i leader politici iraniani o le infrastrutture petrolifere, ma questa posizione potrebbe cambiare.9
L’escalation delle tensioni in Medio Oriente ha messo gli investitori in allerta.15 Se i prezzi del petrolio rimarranno elevati, ciò eserciterà un’ulteriore pressione al rialzo sull’inflazione.14 Questo contesto globale di volatilità e incertezza, in particolare per i prezzi dell’energia, ha un impatto diretto sull’Ungheria come importatore di energia, influenzando l’inflazione interna e la stabilità della forint.9
In un’altra notizia internazionale, l’Unione Europea ha erogato un’ulteriore tranche di un miliardo di euro del prestito G7 all’Ucraina, parte di un pacchetto di sostegno finanziario di circa 45 miliardi di euro.31 Questo flusso di fondi sottolinea il continuo sostegno internazionale all’Ucraina e le implicazioni economiche più ampie della guerra in corso.
VII. Conclusioni
Il 13 giugno 2025, l’economia ungherese si trova in una fase di ripresa incerta, bilanciando sfide interne con influenze esterne significative. La stagnazione del PIL nel primo trimestre del 2025, guidata dalla debolezza industriale e delle costruzioni, indica la necessità di una ripresa più robusta in questi settori chiave. Le previsioni di crescita per il 2025, sebbene positive, mostrano una notevole variabilità tra le istituzioni, riflettendo la complessità del contesto economico. Il consumo privato emerge come il motore principale di questa crescita, sottolineando l’importanza della stabilità dei redditi reali delle famiglie.
La gestione dell’inflazione rimane una priorità critica per la Banca Nazionale Ungherese. Nonostante il calo dell’inflazione complessiva, le proiezioni per il 2025 rimangono al di sopra dell’obiettivo della MNB, suggerendo che le pressioni sui prezzi sottostanti persistono. Le tensioni geopolitiche globali e i conseguenti aumenti dei prezzi del petrolio rappresentano un rischio esterno significativo, che potrebbe complicare ulteriormente gli sforzi della MNB per raggiungere la stabilità dei prezzi e influenzare la stabilità del tasso di cambio del fiorino.
Sul fronte fiscale, il governo ungherese sta cercando di bilanciare le misure di stimolo con gli aumenti fiscali, pur mantenendo un impegno a lungo termine per i tagli fiscali. Tuttavia, la divergenza tra le valutazioni fiscali del governo e della Commissione Europea, insieme al continuo congelamento dei fondi dell’UE, indica persistenti sfide istituzionali che potrebbero limitare la flessibilità fiscale e la capacità di investimento del paese. Il sostegno mirato alle PMI e gli investimenti nelle capacità di stoccaggio di energia rappresentano tentativi di stimolare la crescita interna e rafforzare la resilienza energetica, ma il successo di queste iniziative dipenderà dalla loro implementazione efficace e dalla capacità di superare le difficoltà settoriali esistenti.
In sintesi, l’economia ungherese si muove in un ambiente caratterizzato da un’attenta gestione monetaria, ambiziosi piani fiscali e industriali, e una notevole sensibilità agli sviluppi geopolitici globali. La capacità di navigare queste complessità determinerà la traiettoria di crescita e stabilità del paese nel prossimo futuro.
FONTI
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- EBRD Puts Hungary GDP Growth at 1.5% in 2025, 2.7% in 2026, accessed June 13, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/ebrd-puts-hungary-gdp-growth-at-1-5-in-2025-2-7-in-2026/
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- Let 2025 be a year of breakthrough – Orbán Viktor – miniszterelnok.hu, accessed June 13, 2025, https://miniszterelnok.hu/en/let-2025-be-a-year-of-breakthrough/
- Hungarian companies can apply for 50 billion forints to install energy storage facilities, accessed June 13, 2025, https://ceenergynews.com/renewables/hungarian-companies-can-apply-for-50-billion-forints-to-install-energy-storage-facilities/
- Eldőlt, ki lehet a Magyar Nemzeti Bank negyedik alelnöke – Portfolio.hu, accessed June 13, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250613/eldolt-ki-lehet-a-magyar-nemzeti-bank-negyedik-alelnoke-767969
- Palotai Dániel – Magyar Nemzeti Bank | Portfolio Rendezvények, accessed June 13, 2025, https://www.portfolio.hu/rendezvenyek/eloado/palotai-daniel/3892
- Varga Mihályék megerősítették: kiszálltak az MNB nevét viselő mesterképzés finanszírozásából – 444, accessed June 13, 2025, https://444.hu/2025/06/13/varga-mihalyek-megerositettek-kiszalltak-az-mnb-nevet-viselo-mesterkepzes-finanszirozasabol
- 2022. évi LIX. törvény – MAGYAR KÖZLÖNY, accessed June 13, 2025, https://magyarkozlony.hu/dokumentumok/8dc743a371025072079f857560b08c4406036b2f/letoltes
- Irán elleni támadás: konkrét számok jöttek Teherán veszteségeiről – Portfolio.hu, accessed June 13, 2025, https://www.portfolio.hu/global/20250613/iran-elleni-tamadas-konkret-szamok-jottek-teheran-vesztesegeirol-767905
- Az EU folyósította Ukrajnának a G7-hitel újabb részletét – Infostart.hu, accessed June 13, 2025, https://infostart.hu/gazdasag/2025/06/13/az-eu-folyositotta-ukrajnanak-a-g7-hitel-ujabb-reszletet
- Az EU folyósította Ukrajnának a G7-hitel újabb részletét – Bumm.sk, accessed June 13, 2025, https://www.bumm.sk/kulfold/2025/06/13/az-eu-folyositotta-ukrajnanak-a-g7-hitel-ujabb-reszletet