I. Riassunto Esecutivo
Il 12 giugno 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso, caratterizzato da una ripresa della domanda interna e da investimenti strategici, ma anche da persistenti pressioni inflazionistiche e sfide strutturali. I dati più recenti dell’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) indicano un aumento dell’inflazione a maggio 2025, sebbene le misure governative sui margini di profitto abbiano cercato di contenere l’aumento dei prezzi alimentari. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto il suo tasso base stabile, ma ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione per il 2025, segnalando una cautela necessaria.
Il mercato del lavoro, sebbene storicamente elevato in termini di occupazione, mostra segnali di allentamento e preoccupazioni per la produttività. Le politiche economiche del governo per il 2025 sono ambiziose, puntando a una crescita del PIL superiore al 3% attraverso il sostegno a famiglie e piccole e medie imprese (PMI), con un focus particolare sul programma Demján Sándor. Un’importante partnership pubblico-privata nel settore della difesa e dello spazio evidenzia una strategia a lungo termine per la sovranità industriale e la creazione di posti di lavoro ad alta specializzazione. Tuttavia, le previsioni di crescita del PIL divergono tra le varie istituzioni, e le sfide fiscali, compresa la lenta utilizzazione dei fondi di ripresa dell’UE, rimangono significative. Il contesto politico interno, con recenti proteste e dibattiti sulla libertà di stampa, aggiunge un ulteriore strato di incertezza, influenzando potenzialmente il sentiment degli investitori e la stabilità economica.
PODCAST IN ITALIANO
II. Panorama Macroeconomico al 12 Giugno 2025
Questa sezione illustra le condizioni macroeconomiche prevalenti, integrando i dati più recenti e le dichiarazioni ufficiali.
Indicatori Economici Attuali e Tassi di Cambio
Al 12 giugno 2025, il tasso di cambio ufficiale dell’euro si attestava a 400,86 HUF 1, mentre il dollaro statunitense era quotato a 346,48 Ft e l’euro a 401,24 Ft.2 Queste cifre offrono un’istantanea immediata della valutazione del Forint rispetto alle principali valute.
Le tendenze inflazionistiche più recenti rivelano che i prezzi al consumo in Ungheria sono aumentati del 4,4% su base annua a maggio 2025, secondo i dati rilasciati dall’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) l’11 giugno.3 Su base mensile, l’inflazione è salita dello 0,2%, trainata in modo significativo dai prodotti alimentari stagionali e dai costi dei servizi, entrambi in aumento del 5,9% su base annua. Al contrario, i prezzi del carburante per motori sono diminuiti del 4,8% su base annua.3 Il Ministero dell’Economia Nazionale ha attribuito l’aumento dell’inflazione alimentare principalmente ai prodotti stagionali e ai servizi legati all’ospitalità, in particolare frutta fresca e patate, sottolineando che il tetto ai margini di profitto del governo su 30 prodotti alimentari essenziali ha contribuito a frenare i prezzi incrociati.3
Per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo (PIL), l’economia ungherese ha mostrato una stagnazione nel primo trimestre del 2025 rispetto all’anno precedente.5 Guardando al 2024, il “Rapporto sulla Situazione 2024 – Industria” del KSH, pubblicato il 10 giugno 2025, ha indicato che il volume della produzione industriale interna è stato inferiore del 4,0% rispetto all’anno precedente.4
La bilancia commerciale ha registrato un surplus di 951,3 milioni di dollari USA a gennaio 2025.6 Questo dato si allinea con la tendenza più ampia osservata nel 2024, dove il commercio estero è passato in surplus 2, nonostante una diminuzione del volume delle esportazioni di prodotti del 2,1% e delle importazioni del 3,7% (Rapporto sulla Situazione 2024 – Commercio Estero del KSH, pubblicato il 29 maggio 2025).4
Orientamento della Politica Monetaria della Magyar Nemzeti Bank (MNB)
Nella sua riunione del 27 maggio 2025, il Consiglio Monetario della MNB ha deciso di lasciare il tasso base della banca centrale invariato al 6,50%, con il tasso di deposito overnight (O/N) al 5,50% e il tasso sui prestiti garantiti O/N al 7,50%.5 Questa decisione riflette un approccio orientato alla stabilità. L’obiettivo primario della MNB rimane il raggiungimento e il mantenimento della stabilità dei prezzi, preservando al contempo la stabilità finanziaria e sostenendo la politica economica del governo.5
Nelle sue previsioni, la MNB, nel rapporto trimestrale pubblicato il 27 marzo 2025, ha rivisto al rialzo la sua previsione per l’inflazione media annua nel 2025 al 4,5%-5,1% (rispetto al 3,3%-4,1% del precedente Rapporto sull’Inflazione di dicembre).8 La MNB prevede che l’inflazione tornerà nella sua banda di tolleranza del 3% +/-1 pp all’inizio del 2026.8 Per la crescita del PIL, la MNB proietta un intervallo tra l’1,9% e il 2,9% nel 2025, sostenuto da un previsto miglioramento tra i partner commerciali dell’Ungheria e da un’espansione del consumo interno trainata dalla crescita dei salari reali e dai tagli fiscali.8 La MNB ha anche indicato che i rischi al rialzo per l’inflazione includono le tariffe, i prezzi elevati dei prodotti alimentari a livello globale e la continua dinamica elevata dei prezzi nei servizi di mercato.5 La banca centrale sottolinea la necessità di un “approccio attento e paziente” a causa di questi rischi inflazionistici, nonché delle tensioni nella politica commerciale e geopolitiche.5
Le cifre più recenti e le dichiarazioni della MNB evidenziano che, nonostante gli sforzi governativi per contenere i prezzi, le forze inflazionistiche sottostanti persistono. L’inflazione di maggio 2025, pari al 4,4%, rimane significativamente al di sopra dell’obiettivo del 3% della MNB, anche dopo l’introduzione dei tetti ai margini di profitto sui prodotti alimentari essenziali.3 Sebbene il governo sostenga che queste misure abbiano contribuito a frenare l’inflazione 2, la revisione al rialzo della previsione di inflazione della MNB per il 2025 e l’osservazione di un analista secondo cui le “misure amministrative” influenzano i dati, ma una “futura ripresa economica potrebbe creare spazio per nuove pressioni sui prezzi” 3, suggeriscono che le pressioni inflazionistiche di fondo, in particolare nei servizi e nei prezzi alimentari globali, sono durature. Ciò indica che, sebbene i controlli diretti sui prezzi possano offrire un sollievo temporaneo in settori specifici, non affrontano pienamente i più ampi fattori inflazionistici legati alla domanda o strutturali, ponendo una sfida continua al mandato di stabilità dei prezzi della MNB.
Esiste una notevole disparità tra l’obiettivo ottimistico del governo di una crescita del PIL “superiore al 3 percento” per il 2025 9 e le previsioni più conservative dell’OCSE (0,9% 10), della MNB (1,9%-2,9% 8) e dell’Equilibrium Institute (2,0% 11). Questa divergenza nelle proiezioni suggerisce ipotesi diverse sulla forza dei motori di ripresa, sull’efficacia delle misure politiche o sull’impatto dei venti contrari esterni. L’enfasi dell’OCSE sulle “riforme strutturali” e sulle “riforme dell’integrità pubblica” 10 come elementi chiave per il rimbalzo degli investimenti allude a problemi sistemici sottostanti che potrebbero non essere pienamente considerati nelle proiezioni interne più ottimistiche. Ciò implica un potenziale divario tra l’aspirazione politica e la realtà economica, che potrebbe influenzare la fiducia degli investitori e la credibilità delle politiche.
Molteplici fonti indicano che il consumo privato e l’aumento dei salari reali saranno i principali motori della crescita economica nel 2025.2 I prestiti alle famiglie hanno registrato un’accelerazione 5 e il governo sta attivamente stimolando il potere d’acquisto e fornendo sostegno alle famiglie.2 Tuttavia, la domanda di credito da parte delle imprese è rimasta bassa nel primo trimestre del 2025 5 e l’attività di investimento è prevista in calo nel 2025 prima di riprendere nel 2026.10 Questo suggerisce che, mentre la spesa dei consumatori si sta riprendendo, gli investimenti delle imprese, cruciali per la capacità produttiva a lungo termine e la crescita sostenibile, sono in ritardo. La dipendenza da una crescita trainata dai consumi, potenzialmente alimentata da stimoli fiscali, potrebbe esercitare pressione sul bilancio e riaccendere l’inflazione se non bilanciata da investimenti che aumentano la produttività.
Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave Ungheresi (Snapshot: 12 Giugno 2025)
Indicatore | Valore | Data di Riferimento | Fonte |
Tasso di Cambio EUR/HUF | 400,86 Ft | 12 Giugno 2025 | 1 |
Tasso di Cambio USD/HUF | 346,48 Ft | 12 Giugno 2025 | 2 |
Inflazione Anno su Anno (Maggio 2025) | 4,4% | 11 Giugno 2025 | 3 |
Tasso Base MNB | 6,50% | 27 Maggio 2025 | 5 |
Crescita Produzione Industriale (Aprile 2025) | -5,0% | 6 Giugno 2025 | 4 |
Crescita Commercio al Dettaglio (Aprile 2025) | +5,0% (YOY), +2,0% (MOM) | 6 Giugno 2025 | 4 |
Tasso di Disoccupazione (2024) | Aumentato rispetto all’anno precedente | 12 Giugno 2025 | 4 |
III. Performance Settoriale e Dinamiche del Mercato del Lavoro
Questa sezione approfondisce la performance dei settori economici chiave e l’evoluzione della situazione nel mercato del lavoro.
Dinamiche del Mercato del Lavoro
Il “Rapporto sulla Situazione 2024 – Mercato del Lavoro” del KSH, pubblicato il 12 giugno 2025, è un documento cruciale che indica che l’occupazione è rimasta sostanzialmente invariata nel 2024. Tuttavia, il numero di disoccupati è aumentato rispetto all’anno precedente, e si è registrata una maggiore disponibilità di manodopera potenziale a fronte di un minor numero di posizioni vacanti.4
Sebbene i salari reali siano stati superiori alla media dell’UE e abbiano registrato aumenti significativi nel 2022 e negli anni successivi 2, le dinamiche salariali hanno generalmente rallentato all’inizio del 2025.5 L’Equilibrium Institute prevede che i salari reali mediani nel settore competitivo aumenteranno del 3,8% nel 2025 e del 3,4% nel 2026.11 Questa crescita dei salari reali dovrebbe sostenere il consumo interno.2 Tuttavia, la crescita del consumo delle famiglie potrebbe rimanere al di sotto degli aumenti salariali reali a causa degli elevati tassi di risparmio delle famiglie, sebbene la cautela possa gradualmente diminuire con l’aumento dei salari reali.11
La MNB ha osservato che la tensione nel mercato del lavoro si è ulteriormente allentata, nonostante il numero di occupati sia elevato rispetto agli standard storici.5 Questo si allinea con i risultati del rapporto KSH che indicano un aumento della disoccupazione e un minor numero di posizioni vacanti. Una preoccupazione chiave, evidenziata da Éva Palócz, CEO di Kopint-Tárki Zrt., è che l’aumento dell’occupazione non è stato accompagnato da modi più efficaci di impiegare i lavoratori, suggerendo che la crescita dell’occupazione ha “sacrificato la produttività”.2
I segnali provenienti dal mercato del lavoro ungherese appaiono contraddittori e sollevano interrogativi sulla natura della crescita economica. Il “Rapporto sulla Situazione 2024 – Mercato del Lavoro” del KSH, pubblicato il 12 giugno 2025, afferma esplicitamente che la disoccupazione è aumentata nel 2024 e che le posizioni vacanti sono diminuite.4 Questo dato contrasta con le previsioni precedenti di Telex 2 e dell’Equilibrium Institute 11 per il 2025, che proiettavano un calo o solo un leggero aumento della disoccupazione, e con la valutazione della MNB di un allentamento della tensione nel mercato del lavoro.5 Questa discrepanza suggerisce che il mercato del lavoro potrebbe essere più debole di quanto implichino le proiezioni future e che la resilienza osservata nei trimestri precedenti 11 potrebbe diminuire. Inoltre, la persistente preoccupazione che “l’occupazione abbia sacrificato la produttività” 2 indica un problema strutturale in cui la creazione di posti di lavoro non si traduce in una maggiore produzione economica per lavoratore. Ciò implica che, sebbene le cifre principali sull’occupazione possano apparire stabili, la qualità e l’efficienza dell’utilizzo della forza lavoro rimangono una sfida significativa a lungo termine per la competitività e la crescita sostenibile dell’Ungheria.
Settori Economici Chiave
La prima stima per la produzione industriale di aprile 2025 ha indicato una diminuzione del 5,0%.4 Questo segue un volume di produzione industriale interna inferiore del 4,0% nel 2024 rispetto all’anno precedente (Rapporto sulla Situazione 2024 – Industria del KSH, pubblicato il 10 giugno 2025).4 Il rallentamento dell’industria automobilistica tedesca ha gettato un’ombra sull’economia ungherese, data la sua forte integrazione nelle catene di approvvigionamento regionali.2
Al contrario, il fatturato del commercio al dettaglio ad aprile 2025 ha superato il valore dell’anno precedente del 5,0% e quello del mese precedente del 2,0%.4 Questa performance positiva nel commercio al dettaglio supporta la narrativa di una ripresa trainata dai consumi.
Questa analisi rivela una divergenza settoriale all’interno dell’economia ungherese e una vulnerabilità alle condizioni esterne. Mentre il commercio al dettaglio mostra una crescita positiva ad aprile 2025 4, indicando una spinta dal consumo interno, la produzione industriale ha registrato una notevole diminuzione ad aprile 2025 e per l’intero anno 2024.4 La menzione esplicita del “rallentamento dell’industria automobilistica tedesca” che getta un'”ombra sull’economia ungherese” 2 evidenzia la significativa dipendenza dell’Ungheria dai suoi principali partner commerciali, in particolare la Germania, e la sua vulnerabilità ai cicli industriali esterni. Ciò suggerisce un’economia a doppia velocità, in cui la domanda interna sta riprendendo, ma il cruciale settore industriale orientato all’esportazione, un tradizionale motore di crescita, sta affrontando venti contrari. Questo squilibrio potrebbe limitare la crescita complessiva del PIL e sottolinea la necessità di diversificazione e resilienza nella base industriale ungherese.
IV. Strategia Economica Governativa e Clima degli Investimenti
Questa sezione delinea il quadro politico del governo e valuta il panorama degli investimenti.
Iniziative Politiche per il 2025
La strategia economica del governo ungherese per il 2025, annunciata a fine dicembre 2024, mira a spingere la crescita del PIL oltre il 3% e a sostenere un modello di crescita inclusivo che dia priorità a famiglie e piccole e medie imprese (PMI).9 Il Primo Ministro Orbán ha espresso ottimismo, affermando che “il 2025 sarà un grande anno per l’economia ungherese”.9
La strategia si basa su tre pilastri: migliorare il potere d’acquisto, garantire alloggi a prezzi accessibili e implementare il programma Demján Sándor per le PMI.9 Il programma Demján Sándor è un elemento fondamentale, destinato a sbloccare 1.400 miliardi di HUF per le PMI con l’obiettivo di raddoppiare le dimensioni del settore.9 Componenti specifiche includono:
- Programma Capitale: Prestiti da 100 a 200 milioni di HUF al 5% di interesse per aggiornamenti di capacità, digitalizzazione ed energia. Le domande sono state aperte a febbraio 2025.
- Sovvenzioni per Investimenti: Sovvenzioni non rimborsabili (da 5 a 200 milioni di HUF) per attrezzature e sviluppo, a sostegno di 500-600 aziende.
- Supporto allo Sviluppo di Siti Web: 10 miliardi di HUF per le PMI per costruire siti web, negozi online e migliorare la sicurezza informatica.
- Prestiti Széchenyi Card: 150 miliardi di HUF in prestiti per investimenti a basso interesse per finanziamenti a lungo termine.
- Prestiti all’Esportazione: 350 miliardi di HUF in prestiti agevolati per stimolare le esportazioni, disponibili da gennaio 2025.
- Prestiti per l’Espansione all’Estero: 50 miliardi di HUF per acquisizioni internazionali e ingresso nel mercato.9
Tabella 2: Panoramica dei Componenti del Programma Demján Sándor per le PMI
Componente del Programma | Descrizione/Scopo | Fondi Allocati (HUF) | Data di Disponibilità/Apertura |
Programma Capitale | Prestiti per capacità, digitalizzazione, energia | 100-200 milioni (per prestito) | Febbraio 2025 |
Sovvenzioni per Investimenti | Sovvenzioni non rimborsabili per attrezzature e sviluppo | 5-200 milioni (per sovvenzione) | Non specificato |
Supporto allo Sviluppo Siti Web | Per siti web, e-commerce, cybersecurity | 10 miliardi | Non specificato |
Prestiti Széchenyi Card | Prestiti per investimenti a basso interesse | 150 miliardi | Non specificato |
Prestiti all’Esportazione | Per stimolare le esportazioni | 350 miliardi | Gennaio 2025 |
Prestiti per Espansione all’Estero | Per acquisizioni e ingresso nel mercato internazionale | 50 miliardi | Non specificato |
Il “Nuovo Piano d’Azione di Politica Economica” mobilita un totale di 4.000 miliardi di HUF, con 2.632 miliardi di HUF destinati alle famiglie e 1.400 miliardi di HUF alle PMI.9 Altre misure includono la riduzione delle tariffe elettriche per le microimprese a partire dal 1° gennaio 2025, un accordo salariale triennale, un credito per i lavoratori, il raddoppio dell’assegno familiare e programmi potenziati per la proprietà della casa.9
Per quanto riguarda le prospettive fiscali, la MNB prevede che il deficit fiscale diminuirà ulteriormente nel 2025 e nel 2026 dal 4,9% del 2024, con il saldo primario che dovrebbe essere vicino all’equilibrio.5 L’OCSE, tuttavia, prevede che il deficit di bilancio rimarrà elevato, al 4,2% del PIL nel 2025 e al 4,0% nel 2026.10 La MNB prevede un surplus delle partite correnti dell’1,2%-2,6% nel 2025 8, aspettandosi che rimanga persistentemente ampio nei prossimi anni nonostante un temporaneo leggero calo nel 2025 dovuto all’aumento della domanda interna.5
Investimenti e Commercio Estero
L’Ungheria rimane una destinazione di investimento attraente con uno dei più alti rapporti di investimento nell’UE.2 Gli investimenti che hanno gradualmente avviato la produzione negli ultimi anni, come quelli della cinese BYD, potrebbero stimolare la crescita.2
Tuttavia, dei 4.200 miliardi di HUF previsti nell’ambito del piano di ripresa ungherese (adottato alla fine del 2022), solo 2.090 miliardi di HUF sono stati allocati e poco più di 1.200 miliardi di HUF sono stati erogati.2 I requisiti di prefinanziamento per accelerare l’utilizzo di questi fondi sono così elevati da poter “far saltare il bilancio”.2
I piani di spesa ambiziosi del governo per il 2025 (4.000 miliardi di HUF nel Nuovo Piano d’Azione di Politica Economica, inclusi 1.400 miliardi di HUF per le PMI) 9 sono progettati per stimolare la crescita e i consumi. Tuttavia, questa aggressiva posizione fiscale sembra essere in contrasto con la procedura di deficit eccessivo in corso dell’UE 2 e con la proiezione della MNB di un deficit fiscale in diminuzione 5, sebbene l’OCSE preveda ancora un deficit elevato.10 Inoltre, la significativa sottoutilizzazione dei fondi di ripresa dell’UE (solo 1.200 miliardi di HUF erogati su 4.200 miliardi di HUF previsti) e la preoccupazione che i requisiti di prefinanziamento possano “far saltare il bilancio” 2 indicano un collo di bottiglia critico. Ciò implica un difficile equilibrio per il governo: stimolare l’economia attraverso la spesa interna mentre si confronta con le richieste fiscali dell’UE e la sfida di assorbire efficacemente i fondi esterni disponibili. La lenta assimilazione dei fondi dell’UE potrebbe limitare i miglioramenti strutturali a lungo termine e potenzialmente mettere a dura prova le relazioni con Bruxelles.
Partnership Pubblico-Private Strategiche
Uno sviluppo significativo è la firma di un accordo non vincolante tra 4iG Space and Defence Technologies Zrt. e N7 Holding National Defence Industrial Innovation Zrt. per la creazione di una holding con l’intenzione di entrare nel mercato internazionale della difesa.12 4iG SDT potrebbe acquisire una quota di maggioranza del 75%+1 in N7 Defence Zrt., con le infrastrutture critiche che rimarranno di proprietà statale e saranno affittate.12
Questa partnership dovrebbe fornire benefici a lungo termine sia per l’industria della difesa nazionale che per l’economia in generale, garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento per le Forze di Difesa ungheresi e rafforzando il ruolo strategico dello stato.12 Mira a espandere le capacità di esportazione della difesa, migliorare la competitività globale e creare nuovi posti di lavoro altamente qualificati, sostenendo la crescita economica nazionale e la sovranità a lungo termine.12 Questo segna la prima partnership pubblico-privata nel settore della difesa ungherese sotto la maggioranza ungherese.12 4iG SDT ambisce a diventare un attore globale nello sviluppo di satelliti, nella produzione e nelle operazioni, nella tecnologia dei droni e nella digitalizzazione della difesa, sfruttando le partnership con attori internazionali come Rheinmetall, EDGE Group e Boeing.12
La creazione di una partnership pubblico-privata tra 4iG Group e lo Stato ungherese nel settore della tecnologia della difesa e dello spazio 12 indica una politica industriale strategica deliberata che va oltre la mera crescita economica. Questa iniziativa mira a rafforzare la “sovranità industriale”, sostenere lo “sviluppo tecnologico interno” e creare “nuovi posti di lavoro altamente qualificati”.12 Questa mossa è una risposta diretta alle preoccupazioni generali sulla produttività 2 e alla necessità di un’occupazione a più alto valore aggiunto. Concentrandosi su tecnologie avanzate come lo sviluppo di satelliti e la produzione di droni, l’Ungheria sta tentando di diversificare la sua base industriale oltre la produzione tradizionale (ad esempio, l’automotive) e di posizionarsi in mercati globali strategicamente importanti, migliorando così la resilienza economica a lungo termine e la sicurezza nazionale. Ciò rappresenta un investimento significativo a lungo termine nei futuri motori economici.
V. Sfide, Rischi e Prospettive Future
Questa sezione sintetizza le varie sfide e i rischi che l’economia ungherese deve affrontare e presenta una prospettiva comparativa.
Venti Contrari Economici
Le preoccupazioni sulla produttività del lavoro sono persistenti. Il Capo Unità della Commissione Europea ha sottolineato che diversi Stati membri della regione hanno superato l’Ungheria in termini di PIL pro capite, e la produttività del lavoro è rimasta praticamente invariata mentre è aumentata altrove.2 Ciò è ulteriormente confermato dall’osservazione che la crescita dell’occupazione ha “sacrificato la produttività”.2
Le pressioni inflazionistiche rimangono elevate nonostante gli interventi governativi come i tetti ai margini di profitto. L’inflazione si attesta al 4,4% a maggio 2025 3, e la MNB ha rivisto al rialzo le sue previsioni per il 2025.8 Esistono preoccupazioni che una futura ripresa economica possa creare nuove pressioni sui prezzi 3, soprattutto se le politiche fiscali e monetarie volte a stimolare la domanda accelerano gli aumenti dei prezzi.11
I vincoli di bilancio sono evidenti, con il bilancio ungherese che ha innescato una procedura dell’UE lo scorso anno a causa di un deficit eccessivo.2 Sebbene il consolidamento sia in corso, le previsioni suggeriscono che “rallenterà” 2, e il deficit dovrebbe rimanere elevato (OCSE: 4,2% del PIL nel 2025 10). Anche i significativi requisiti di prefinanziamento per i fondi di ripresa dell’UE rappresentano una sfida di bilancio.2
A lungo termine, le passività fiscali sono destinate ad aumentare, poiché l’Ungheria è probabile che registri il terzo più alto aumento delle spese pensionistiche tra gli Stati membri dell’UE 2, ponendo un futuro onere fiscale.
Contesto più Ampio
L’impatto delle condizioni economiche globali è significativo, con rischi al ribasso particolarmente legati ai principali partner commerciali dell’Ungheria, in particolare l’area euro.10 Il rallentamento dell’industria automobilistica tedesca ha già avuto un impatto sull’economia ungherese.2
Gli sviluppi politici interni aggiungono un ulteriore livello di complessità. Una grande protesta anti-governativa si è verificata il 10 giugno 2025, con oratori che hanno criticato la condotta anti-democratica, la presunta corruzione e le nuove leggi percepite come limitative delle libertà.13 Le preoccupazioni su un progetto di legge per mettere al bando le organizzazioni mediatiche e le ONG critiche, sebbene ritardato, evidenziano le tensioni.13 Con l’avvicinarsi delle elezioni nazionali nel 2026 e il partito di Orbán in svantaggio nella maggior parte dei sondaggi rispetto a un nuovo sfidante dell’opposizione, l’incertezza politica e le tattiche autoritarie percepite potrebbero scoraggiare gli investimenti e influenzare il sentiment economico.13
Le preoccupazioni ricorrenti sulla stagnazione della produttività del lavoro e sul fatto che l’Ungheria sia stata superata dai suoi pari regionali in termini di PIL pro capite 2 indicano problemi strutturali profondamente radicati che vanno oltre le fluttuazioni cicliche. Ciò è aggravato dal rapporto del KSH del 12 giugno 2025 che indica un aumento della disoccupazione e un minor numero di posizioni vacanti nel 2024 4, suggerendo che anche la creazione di posti di lavoro potrebbe non avvenire in settori a valore aggiunto elevato. L’enfasi dell’OCSE sulle “riforme strutturali” e sulle “riforme dell’integrità pubblica” 10 come cruciali per gli investimenti sottolinea che, senza affrontare questi problemi fondamentali, la crescita economica a lungo termine dell’Ungheria e la convergenza con le economie dell’Europa occidentale potrebbero essere ostacolate, indipendentemente dalle misure di stimolo a breve termine. Ciò implica che l’attuale modello economico, pur generando occupazione, potrebbe non favorire l’efficienza e l’innovazione necessarie per una crescita sostenuta di alto livello.
Le significative spese previste dal governo per il 2025 9 sono volte a stimolare i consumi e a sostenere le PMI, probabilmente anche in vista delle elezioni del 2026.11 Tuttavia, l’Equilibrium Institute collega esplicitamente queste “politiche fiscali e monetarie volte a stimolare la domanda” a un previsto aumento dell’inflazione nella seconda metà del 2025/2026 11, il che si allinea con la previsione di inflazione al rialzo della MNB.8 Ciò crea un dilemma impegnativo: stimolare l’economia per ottenere vantaggi politici rischia di esacerbare le pressioni inflazionistiche, costringendo potenzialmente la MNB a una posizione più restrittiva o minando il suo mandato di stabilità dei prezzi. Il surplus delle partite correnti 5 offre una certa stabilità esterna, ma il persistente deficit di bilancio 5 e le difficoltà nell’utilizzo dei fondi dell’UE 2 suggeriscono che il margine di manovra fiscale del governo è limitato, rendendo il compromesso tra crescita e stabilità particolarmente acuto con l’avvicinarsi delle elezioni.
La protesta anti-governativa su larga scala del 10 giugno 2025, unita alle preoccupazioni per il regresso democratico e la libertà di stampa 13, introduce un significativo fattore di rischio politico che può amplificare le sfide economiche. Sebbene non si tratti direttamente di dati economici, l’instabilità politica, le accuse di corruzione e le tendenze autoritarie percepite possono scoraggiare gli investimenti diretti esteri, ridurre la fiducia degli investitori e potenzialmente influenzare i flussi di finanziamento dell’UE (che sono già problematici 2). Il fatto che il partito al governo sia in svantaggio nei sondaggi in vista delle elezioni del 2026 13 aumenta questa incertezza, suggerendo che la prevedibilità delle politiche e la pianificazione a lungo termine potrebbero essere compromesse, influenzando così le prospettive economiche complessive e l’efficacia delle strategie governative. Ciò implica che gli sviluppi politici non sono semplicemente uno sfondo, ma una variabile attiva che influenza la traiettoria economica dell’Ungheria.
Previsioni e Proiezioni (2025-2026)
Le previsioni per la crescita del PIL variano: l’OCSE proietta lo 0,9% nel 2025 e il 2,4% nel 2026 10; l’Equilibrium Institute prevede il 2,0% nel 2025 e il 2,4% nel 2026 11; la MNB stima una crescita del 1,9%-2,9% nel 2025.8 L’obiettivo del governo è superiore al 3% nel 2025.9
Per l’inflazione, l’OCSE prevede un CPI del 4,9% nel 2025 e del 3,6% nel 2026.10 L’Equilibrium Institute proietta il 4,1% nel 2025 e il 5,0% nel 2026.11 La MNB ha rivisto al rialzo la sua previsione per il 2025 al 4,5%-5,1% 8, aspettandosi un ritorno all’obiettivo entro l’inizio del 2026. L’analista di Erste Bank prevede un tasso di inflazione medio annuo del 4,7% per il 2025.3
Per quanto riguarda la disoccupazione, l’Equilibrium Institute prevede un leggero aumento al 4,6% nel 2025 prima di scendere al 4,2% nel 2026.11 Questo contrasta con il rapporto del KSH del 12 giugno 2025 che mostra un aumento della disoccupazione per il 2024.4
Infine, per il tasso di cambio del Forint, l’Equilibrium Institute si aspetta che l’EUR/HUF fluttui tra 409 e 422 nel 2025 e tra 417 e 435 nel 2026, rimanendo sopravvalutato.11
Tabella 3: Previsioni Economiche Comparate per l’Ungheria (2025-2026)
Indicatore | Fonte | Previsione 2025 | Previsione 2026 |
Crescita PIL (%) | OCSE | 0,9% 10 | 2,4% 10 |
Equilibrium Institute | 2,0% 11 | 2,4% 11 | |
MNB | 1,9%-2,9% 8 | Non specificato | |
Governo (Obiettivo) | >3% 9 | Non specificato | |
Inflazione Media Annua (%) | OCSE (CPI) | 4,9% 10 | 3,6% 10 |
Equilibrium Institute | 4,1% 11 | 5,0% 11 | |
MNB | 4,5%-5,1% 8 | Ritorno a 3% +/-1pp inizio 2026 8 | |
Erste Bank Analyst | 4,7% 3 | Non specificato | |
Tasso di Disoccupazione (%) | Equilibrium Institute | 4,6% 11 | 4,2% 11 |
Intervallo EUR/HUF | Equilibrium Institute | 409–422 11 | 417–435 11 |
VI. Conclusione
L’analisi dei segnali economici al 12 giugno 2025 dipinge un quadro sfaccettato dell’economia ungherese. Da un lato, si osservano punti di forza significativi, come la resilienza del consumo interno, sostenuta da un aumento dei salari reali e da politiche governative mirate a migliorare il potere d’acquisto delle famiglie. Gli investimenti strategici, in particolare la partnership pubblico-privata nel settore della difesa e dello spazio, indicano una visione a lungo termine per la sovranità industriale e la creazione di posti di lavoro ad alta specializzazione, mirando a diversificare l’economia oltre le tradizionali dipendenze settoriali.
Dall’altro lato, persistono sfide considerevoli. L’inflazione rimane elevata, superando l’obiettivo della banca centrale, e le previsioni indicano che le pressioni sui prezzi potrebbero continuare, specialmente se le politiche fiscali espansive non saranno bilanciate da una maggiore produttività. Le questioni strutturali, come la stagnazione della produttività del lavoro e l’allentamento della tensione nel mercato del lavoro senza un corrispondente aumento dell’efficienza, continuano a rappresentare un freno alla competitività a lungo termine. I vincoli fiscali, aggravati dalla procedura di deficit eccessivo dell’UE e dalla lenta e complessa utilizzazione dei fondi di ripresa europei, limitano il margine di manovra del governo.
La divergenza nelle previsioni di crescita del PIL tra le diverse istituzioni riflette l’incertezza intrinseca nel percorso economico futuro, con le prospettive più conservative che sottolineano la necessità di riforme strutturali. Infine, il contesto politico interno, caratterizzato da proteste e preoccupazioni per la governance, aggiunge un elemento di rischio che può influenzare la fiducia degli investitori e la stabilità economica generale.
In sintesi, l’economia ungherese si trova in un delicato equilibrio. Il governo persegue un’ambiziosa agenda di crescita, ma deve navigare tra le esigenze di stabilità macroeconomica, le vulnerabilità economiche esterne e le dinamiche politiche interne. La questione se il bicchiere sia “mezzo pieno o mezzo vuoto”, come suggerito dagli esperti, dipenderà in larga misura dalla capacità del paese di affrontare le sue sfide strutturali e di tradurre gli investimenti strategici in una crescita sostenibile e inclusiva.
FONTI
- EN | MNB.hu, accessed June 12, 2025, https://www.mnb.hu/en/
- Hungarian economy in horse-drawn carriage while others driving in cars – Telex, accessed June 12, 2025, https://telex.hu/english/2025/06/12/hungarian-economy-riding-in-horse-drawn-carriage-while-others-drive-cars
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- Hungarians declare resistance to Orbán’s government with a large protest, accessed June 12, 2025, https://apnews.com/article/hungary-protest-orban-budapest-3ddc580235327dd06a73e38c66663536