Una bella chiacchierata con Gian Luca Borghese, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, sulla comunità e la cultura italiana in Ungheria
Chi é il pubblico dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest e com’é rispetto a quello degli altri Istituti Italiani di Cultura del mondo?
Chi partecipa ai nostri eventi e si interessa al mondo culturale italiano non é necessariamente un professionista o a persona esperta del settore. Si tratta piuttosto di un pubblico interessato alla cultura in generale, che frequenta diverse istituzioni culturali, dalle accademie a cinema e teatri.
Da un punto di vista demografico la maggior parte del nostro pubblico é ungherese. La percentuale di italiani spesso cresce con l’aumentare della distanza con l’Italia. Da Budapest non é così impegnativo né in termini economici né di tempo, raggiungere l’Italia, per cui spesso chi é interessato alla musica italiana per esempio, va direttamente in Italia per partecipare al concerto di proprio interesse anche solo per un fine settimana. Roma e Milano sono facilmente raggiungibili, in aereo con solo un’ora e mezza di volo, e in macchina da Budapest si raggiunge il confine italiano in 6 ore di macchina. Io stesso ad esempio partecipo ogni anno sia alla fiera internazionale del libro di Budapest che a quella di Roma. Fossi a Tokyo sarebbe diverso.
Un esempio antitetico al nostro é Buenos Aires. In Argentina la comunità italiana ha un rapporto diverso con l’Italia e con l’istituto italiano. Possiamo semplificare il discorso dicendo che piú il paese di residenza é distante e di antica emigrazione italiana piú le comunità italiane sono legate all’istituto. Dall’Argentina non é così semplice raggiungere l’Italia e una grande parte del pubblico é composto da italiani di seconda o terza generazione.
La comunità italiana in Ungheria é di recente formazione, del periodo post-comunista ed i legami con l’Italia sono freschi e diretti.
Con il crescere della comunità italiana in Ungheria, come cambia la vostra programmazione?
Dato che gli italiani in Ungheria stanno aumentano rapidamente abbiamo deciso di modificare di conseguenza anche le linee strategiche della programmazione a partire dai settori maggiormente seguiti.
Controlliamo e monitoriamo le nuove tendenze della sfera culturale e musicale italiana e, a titolo di esempio, il 12 giugno scorso abbiamo invitato a suonare a Budapest, nella sala Sala Giuseppe Verdi all’interno del nostro istituto, Giovanni Caccamo, cantautore italiano scoperto da Franco Battiato, risultato vincitore della categoria “Nuove proposte” alla 65° edizione del Festival di Sanremo. Ad un pubblico ungherese piú maturo non era ancora noto.
I turisti e gli italiani che vivono in Ungheria per un periodo di passaggio non si avvicinano spesso alla nostra programmazione eccetto per qualche grande nome. Il 5 dicembre, in collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Croazia, abbiamo organizzato il concerto dell’ensemble barocco La Lira di Orfeo con la guida di Raffaele Pe controtenore e con la partecipazione del violinista croato Bojan Čičić. É stato un successo, abbiamo persino esaurito i posti in sala, che trattandosi di una sala da 500 posti non accade così frequentemente. Tra parentesi, gli italiani in sala saranno stati approssimativamente un quinto. Il violista Bojan Čičić é stato eccezionale, uno dei migliori concerti degli ultimi quattro anni.
Qual é la sfida più grande che incontrate nella programmazione?
Probabilmente la sfida più grande per chi lavora negli Istituti di Cultura é riconoscere ciò che é effettivamente di valore nel panorama culturale contemporaneo in Italia. Il contemporaneo é un mondo in continua evoluzione e il pubblico all’estero ha una propria idea di che cosa siano la musica e l’arte italiana e, a volte, dobbiamo aiutare il pubblico a scardinare pregiudizi per comprendere il valore dell’opera o dell’autore contemporaneo.
Quali eventi caratterizzano la vostra programmazione?
Solitamente la seconda parte dell’anno presenta un programma piú ricco ed é più impegnativa da organizzare. Ogni anno ad ottobre la programmazione per l’anno successivo viene inviata al Ministero degli Affari Esteri per approvazione del budget. Tra gli eventi che ogni anno sono sempre piú attesi:
- La settimana della cucina italiana nel mondo (Una settimana ricca di eventi: tre eventi giornalieri con seminari e degustazioni, incontri con esperti e scuole professionali; leggi qui il nostro articolo sulla TERZA SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO del 2018 e sulla SECONDA SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO del 2017)
- Il Festival internazionale del libro (il festival, giunto alla 26 edizione nel 2019, presenta diverse sezioni, tra cui la cultura enogastronomica, la narrativa, le letture per ragazzi – letteratura molto amata dal pubblico ungherese- e la sezione dedicata ai giovani autori ed ognuna di esse richiede una organizzazione specifica)
- La notte della letteratura (nata da circa una decina di anni, prevede la lettura di brani contemporanei in diversi luoghi all’interno di un distretto della città. La selezione dei brani viene fatta da un critico in collaborazione con un teatro e il tema varia ogni anno. Nel 2019 ha avuto per argomento il nido familiare e nel 2018 l’amore.
- Festival del cinema MITTELCINEMAFEST (festival dedicato al cinema italiano nel centro Europa, organizzato in collaborazione con vari partner tra cui l’Ambasciata d’Italia a Praga, l’Istituto Italiano di Cultura, la Camera diCommercio e dell’Industria Italo-Ceca, l’Istituto Luce Cinecittà e il cinema Lucerna di Praga, leggi qui il nostro articolo sul PROGRAMMA DEL MITTELCINEMAFEST 2018)
Quando é il prossimo evento?
Domani alle 18:30 ci sarà “Il fascino dell’oboe”. Concerto augurale che, come da tradizione, viene eseguito dall’Orchestra da Camera MÁV, quest’anno con la partecipazione dell’oboista Gianfranco Bortolato, musicista veneziano di livello internazionale. Bortolato ha un repertorio molto vasto e ricco e si è già esibito in numerose sedi in tutto il mondo . È stato membro dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo e più volte ospite solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala, attualmente è oboe solista dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Invitiamo a questo appuntamento tutti gli amici dell’Istituto Italiano di Cultura, lieti di poter condividere con tutti voi questa iniziativa e di poter augurare a tutti un felice anno nuovo, ricco di successi e di numerosi eventi culturali legati all’Italia.Per informazioni qui il link all’evento su Facebook .
(Leggi qui il nostro articolo sul CONCERTO AUGURALE 2018 )
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