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Rapporto Economico sull’Ungheria: Aggiornamenti Chiave al 30 Luglio 2025

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I. Sintesi Esecutiva

Il 30 luglio 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso, caratterizzato da segnali di cauta ripresa affiancati da persistenti vulnerabilità. Sebbene i dati sul PIL del secondo trimestre 2025 abbiano mostrato una modesta espansione, consentendo al paese di evitare per poco una recessione tecnica, l’ottimismo per l’intero anno è temperato da previsioni al ribasso e da un clima di fiducia aziendale in deterioramento. La narrazione economica attuale si snoda tra gli sforzi di stimolo guidati dal governo e un settore privato che affronta una bassa fiducia e venti contrari esterni.

PODCAST IN ITALIANO

Le principali conclusioni dalle notizie economiche del 30 luglio 2025 includono:

  • Andamento del PIL: Il secondo trimestre del 2025 ha visto il PIL ungherese crescere dello 0,2% su base annua e di un più robusto 0,4% su base trimestrale. Questo dato ha superato alcune previsioni e ha permesso di evitare una recessione tecnica.1 La crescita è stata trainata principalmente dal settore dei servizi e da un rafforzamento dei consumi interni, supportati da misure governative.1
  • Prospettive Riviste: Nonostante i dati positivi del secondo trimestre, sia il governo ungherese sia i principali analisti economici hanno significativamente rivisto al ribasso le loro previsioni di crescita del PIL per l’intero 2025, indicando una ripresa fragile e significative sfide attese nella seconda metà dell’anno.5
  • Pressioni sulla Politica Fiscale: Il governo continua a implementare politiche fiscali espansive, inclusi tagli fiscali e un significativo sostegno statale a investimenti strategici.1 Tuttavia, questa strategia è sotto crescente esame a causa di deficit di bilancio persistentemente elevati e dei costi di servizio del debito più alti all’interno dell’Unione Europea, sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale a lungo termine.9
  • Sentimento Aziendale e Investimenti: Gli indicatori microeconomici rivelano una tendenza preoccupante di calo della fiducia aziendale, aumento dei licenziamenti e una previsione di terzo anno consecutivo di calo degli investimenti fissi.5 Questo contrasta con gli sforzi del governo per stimolare l’economia, suggerendo una disconnessione tra le intenzioni politiche e la realtà del settore privato sul campo.
  • Politica Monetaria: La Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una posizione di politica monetaria stabile e restrittiva, dando priorità alla stabilità dei prezzi in un contesto di inflazione in calo ma ancora elevata.6 Questo approccio cauto riflette le continue preoccupazioni sui rischi pro-inflazionistici.
  • Sfide Esterne e Settoriali: La debole domanda da parte dei principali partner commerciali, in particolare la Germania, continua a frenare la performance delle esportazioni.1 A livello nazionale, il settore agricolo è gravemente colpito da condizioni di siccità in peggioramento, contribuendo sia a un freno al PIL sia a una pressione al rialzo sui prezzi alimentari.1

II. Performance Macroeconomica: Analisi del PIL del Q2 2025

Dati Ufficiali del PIL del Q2 2025

Il 30 luglio 2025, l’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) ha pubblicato i dati preliminari che mostrano una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Ungheria dello 0,2% su base annua nel secondo trimestre del 2025, secondo i dati destagionalizzati e corretti per il calendario.1 I dati grezzi hanno indicato un aumento dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.4

Un dato cruciale è che, su base trimestrale, il PIL è cresciuto dello 0,4% rispetto al primo trimestre, superando le previsioni degli analisti che si attestavano allo 0,2% e permettendo all’Ungheria di evitare per un soffio una recessione tecnica.1 Questo risultato è stato una notizia di rilievo su Portfolio.hu.3 Per la prima metà del 2025, il PIL complessivo è rimasto invariato in termini grezzi ed è stato inferiore dello 0,1% se destagionalizzato, rispetto allo stesso periodo del 2024.1 Ciò indica che, nonostante il rimbalzo del Q2, la prima metà dell’anno ha mostrato una crescita aggregata minima o negativa.

Analisi dei Fattori di Crescita e di Freno

I motori principali della crescita nel secondo trimestre sono stati il settore dei servizi, in particolare l’informazione e la comunicazione.4 Il Ministero dell’Economia Nazionale ha attribuito questo spostamento positivo al rafforzamento dei consumi interni e a una ripresa dell’attività di investimento.1 Le misure governative, tra cui tagli fiscali, aumenti salariali settoriali e programmi di sostegno familiare ampliati, sono state evidenziate come fattori chiave nel sostenere la spesa delle famiglie e, di conseguenza, i consumi interni.1 Anche settori resilienti come il turismo e il commercio al dettaglio hanno contribuito a sostenere l’attività economica.1

Al contrario, i settori industriale e agricolo hanno pesato significativamente sulla performance complessiva, rallentando il ritmo di espansione.4 I venti contrari esterni, in particolare la debole domanda dalla Germania, hanno continuato a frenare la crescita, insieme all’impatto della siccità sulla produzione agricola.1

Confronto con le Previsioni e l’Evitamento della Recessione

La crescita trimestrale dello 0,4% nel Q2 è stata una sorpresa positiva, superando l’aumento più modesto dello 0,2% che gli analisti avevano previsto.1 Questo risultato è stato fondamentale per impedire all’Ungheria di entrare in una recessione tecnica, tipicamente definita come due trimestri consecutivi di crescita negativa.

Tuttavia, nonostante questa performance del Q2, le prospettive economiche generali per il 2025 sono state significativamente riviste al ribasso. Il governo ha drasticamente ridotto la sua previsione di crescita del PIL per il 2025 a solo l’1%, una riduzione sostanziale rispetto alla precedente proiezione rivista del 2,5% e una netta diminuzione rispetto alla previsione iniziale del 3,4%.5 Allo stesso modo, Erste Group ha rivisto la sua previsione per il 2025 al ribasso, portandola allo 0,8%.6 FocusEconomics prevede che la crescita del PIL ungherese nel 2025 sarà tra le più deboli nell’Europa Centrale e Orientale (CEE).7 Il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha riconosciuto che l’economia potrebbe aver stagnato nel Q2 e si prevede che crescerà significativamente meno del previsto nella seconda metà dell’anno, a seguito di una contrazione nel Q1 che aveva alimentato i timori di una doppia recessione.5 Il fiorino si è anche indebolito rispetto all’euro a seguito di questi annunci.5

La crescita del PIL nel secondo trimestre, sebbene tecnicamente positiva, appare insufficiente a compensare una performance del primo trimestre più debole del previsto e le continue sfide previste per la seconda metà dell’anno. La ripresa è fragile, e le questioni strutturali sottostanti, come la debole domanda esterna dalla Germania, le difficoltà agricole e il calo della fiducia aziendale, sembrano avere un’influenza maggiore sulle prospettive annuali rispetto al modesto rimbalzo di un singolo trimestre. La narrazione di una “recessione evitata”, sebbene politicamente favorevole, potrebbe rappresentare un sollievo a breve termine piuttosto che un segno definitivo di una ripresa robusta o sostenibile, indicando che l’economia rimane su un percorso precario e vulnerabile a ulteriori shock o debolezze strutturali non affrontate.

Vi è una discordanza tra le narrazioni sugli investimenti e i consumi. Il Ministero dell’Economia Nazionale attribuisce la crescita del Q2 a un “rafforzamento dei consumi interni e una ripresa dell’attività di investimento”.1 Tuttavia, i dati precedenti del Q1 indicavano che la crescita della spesa delle famiglie era

diminuita 7 e l’investimento totale era

diminuito significativamente del 10,3% su base annua.7 Inoltre, le prospettive più ampie suggeriscono che gli investimenti fissi sono previsti in calo per il

terzo anno consecutivo nel 2025.7 Ciò suggerisce una potenziale disconnessione tra la narrazione ottimistica del governo per il Q2 e le tendenze più amggiori e persistenti osservate nell’economia. La “ripresa dell’attività di investimento” nel Q2 potrebbe essere un rimbalzo molto specifico (forse legato a progetti sostenuti dallo stato, come si vede in 8), piuttosto che un miglioramento diffuso nel settore privato. Sebbene le misure governative mirino a sostenere i consumi e gli investimenti, il sentimento generale del settore privato e i modelli di spesa effettivi potrebbero non essere ancora allineati con questa valutazione ottimistica, portando a prospettive annuali più deboli. Questa divergenza potrebbe indicare che lo stimolo governativo sostiene principalmente aree specifiche, ma una ripresa più ampia e autosufficiente del settore privato non si sta ancora concretizzando.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave (Q2 2025 e Proiezioni)

IndicatoreValoreFonte / PeriodoNote
Crescita PIL (Q2 2025 YoY)0.2%KSH, 30 Luglio 2025 1Destagionalizzato e corretto per il calendario
Crescita PIL (Q2 2025 QoQ)0.4%KSH, 30 Luglio 2025 1Evitato recessione tecnica; sopra le previsioni
Crescita PIL (H1 2025 YoY)0.0% (grezzo), -0.1% (aggiustato)KSH, 30 Luglio 2025 1Stagnazione nella prima metà dell’anno
Previsione PIL Annuale (Governo 2025)1.0%Márton Nagy 5Drastico declassamento da 3.4% iniziale
Previsione PIL Annuale (Erste Group 2025)0.8%Erste Group, 25 Luglio 2025 6Prospettive peggiorate
Previsione PIL Annuale (FocusEconomics 2025)Tra le più deboli in CEEFocusEconomics 7
Tasso di Inflazione (Giugno 2025 YoY)4.6%Erste Group, 25 Luglio 2025 6Core inflation 4.4%, sopra il target MNB
Tasso di Inflazione HICP (Febbraio 2025)5.7%Commissione Europea, Autunno 2024 9Inflazione in rialzo dopo calo nel 2024
Tasso di Riferimento MNB (22 Luglio 2025)6.50%MNB 6Stabile dal Q3 2024; politica restrittiva
Deficit di Bilancio (Stima 2024)4.8% del PILBanca Centrale 9Superiore al target governativo del 4.5%
Deficit di Bilancio (Proiezione 2025)4.1% del PIL (target governo), 4.6% (EC)Márton Nagy, EC 5Critico per evitare declassamento rating
Debito Pubblico/PIL (2024)73.6%Commissione Europea 9Aumento dovuto a deficit, svalutazione forint, acquisizione aeroporto
Bilancia Commerciale (Giugno 2025)€739MTrading Economics 2Diminuzione da €1100.0M del mese precedente

III. Politica Fiscale e Panorama delle Finanze Pubbliche

Stato Attuale del Deficit di Bilancio e del Debito Pubblico

Il deficit di bilancio per il 2024 è stato stimato al 4,8% del PIL, una riduzione rispetto al 6,7% del 2023, ma comunque leggermente superiore all’obiettivo del governo del 4,5%.9 Guardando al futuro, le Previsioni d’Autunno 2024 della Commissione Europea hanno proiettato che il deficit rimarrà elevato al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.9 Nonostante queste proiezioni, il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha ribadito l’impegno del governo a raggiungere il suo obiettivo rivisto di deficit di bilancio del 4,1% del PIL per il 2025.5 Questo obiettivo è considerato cruciale per evitare un declassamento del rating creditizio.5

Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato al 73,6% nel 2024. Questo aumento è stato attribuito al grande deficit, a una rivalutazione del debito denominato in valuta a causa dell’indebolimento del fiorino e all’acquisizione dell’aeroporto di Budapest.9 Deficit di bilancio elevati e una minore crescita del PIL nominale dovrebbero limitare la riduzione del debito nel medio termine.9 L’Ungheria affronta i costi di servizio del debito più alti nell’UE, con il tasso di interesse implicito sul debito pubblico previsto vicino al 6% nel 2025-26. Il fabbisogno finanziario lordo è ammontato a circa il 16% del PIL in media nel 2023-2024 e si prevede che rimarrà intorno al 14% del PIL nel 2025.9

Misure Fiscali e Iniziative di Spesa del Governo

Il Ministero dell’Economia Nazionale ha esplicitamente citato misure governative, inclusi tagli fiscali, aumenti salariali settoriali e programmi di sostegno familiare ampliati, come fattori chiave nel sostenere la spesa delle famiglie e contribuire alla crescita del PIL nel Q2.1 Ulteriori mosse fiscali espansive sono state riportate il 30 luglio 2025, con Portfolio.hu che titolava “Il governo ungherese annuncia ulteriori tagli fiscali – ma da dove verranno i soldi?” 3, indicando continui sforzi per stimolare l’economia attraverso una riduzione degli oneri fiscali.

Lo stato continua a fornire un sostegno sostanziale agli investimenti strategici. Un esempio notevole è il sostegno statale di 6 miliardi di HUF per un programma di investimento di 21 miliardi di HUF presso Ganz Transformers and Electrical Rotating Machines a Tápiószele. Questo investimento mira a raddoppiare la capacità di produzione di trasformatori entro due anni e a creare 300 posti di lavoro.8 Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó ha sottolineato che il governo ha fornito 590 miliardi di HUF in sostegno per un totale di 2,4 trilioni di HUF in grandi investimenti da parte di aziende ungheresi negli ultimi 11 anni.8 La spesa sociale rimane una priorità, con i dati Eurostat che indicano che lo stato ungherese spende un terzo in più rispetto alla media UE per i benefici familiari.10

Sfide e Sostenibilità degli Obiettivi Fiscali

La Commissione Europea ha avvertito che i recenti annunci politici rischiano di spingere il deficit più in alto rispetto a quanto precedentemente previsto.9 È stato emesso un “severo avvertimento” secondo cui i “piani attuali” dell’Ungheria sono “insostenibili”, con un’agenzia di rating del credito che avrebbe espresso una “visione cupa”.10 Questo sottolinea le preoccupazioni esterne sulla sostenibilità a lungo termine delle attuali politiche fiscali. La Commissione UE sottolinea che “sarebbero necessarie misure fiscali permanenti, sia sul lato delle entrate che delle spese, per garantire il raggiungimento degli obiettivi fiscali” nel 2025 e oltre. Sebbene l’Ungheria si impegni a un percorso di crescita della spesa netta (ad esempio, non superando il 4,3% nel 2025), il governo non ha specificato misure politiche concrete per raggiungere questi obiettivi.9

La politica fiscale ungherese sta affrontando una delicata situazione di equilibrio. Il governo sta chiaramente adottando politiche fiscali altamente espansive, inclusi tagli fiscali, aumenti salariali, programmi di sostegno familiare e sussidi statali significativi per gli investimenti.1 Queste misure sono intese a stimolare la domanda interna e settori specifici. Tuttavia, tali azioni si verificano in un contesto di deficit di bilancio persistentemente elevati e dei costi di servizio del debito più alti nell’UE.9 Gli avvertimenti esterni riguardo a “piani insostenibili” e una “visione cupa” da parte delle agenzie di rating 10 evidenziano una tensione critica. Questo indica una scelta strategica del governo di dare priorità allo stimolo economico a breve termine, forse in vista delle prossime elezioni 5, anche a rischio di esacerbare le vulnerabilità fiscali a lungo termine. La domanda posta da Portfolio.hu, “da dove verranno i soldi?” 3, non è meramente retorica, ma indica l’urgente necessità di riforme strutturali concrete sul lato delle entrate o delle spese che attualmente mancano.9 Il mancato indirizzo di questi squilibri fiscali sottostanti potrebbe portare a un aumento dei costi di indebitamento, a un’ulteriore svalutazione della valuta o persino a declassamenti del rating creditizio, potenzialmente annullando i benefici dello stimolo nel medio-lungo termine.

Si osserva una divergenza tra gli investimenti strategici diretti dallo stato e un più ampio calo degli investimenti nel settore privato. Il 30 luglio, si sono visti esempi concreti di significativo sostegno statale per investimenti su larga scala come Ganz Electric 8 e Egis Pharmaceuticals 10, insieme a notizie di miliardi di investimenti cinesi.13 Questi sono presentati come sviluppi positivi per la creazione di posti di lavoro e l’aumento della capacità produttiva. Tuttavia, si prevede che l’investimento fisso complessivo in Ungheria diminuirà per il terzo anno consecutivo nel 2025, una tendenza unica e preoccupante all’interno della regione CEE, attribuita alla bassa fiducia aziendale e all’incertezza economica.7 Ciò suggerisce l’emergere di un ambiente di investimento a “due velocità”. Mentre lo stato sta attivamente dirigendo capitali e attirando investimenti diretti esteri in progetti e settori strategici specifici (ad esempio, manifatturiero, farmaceutico, potenzialmente difesa), questi sforzi non sono sufficienti a contrastare una più ampia e pervasiva riluttanza tra gli investitori privati nazionali. Il calo della fiducia aziendale complessiva 5 indica che il clima generale degli investimenti è sfavorevole, forse a causa di fattori come la prevedibilità delle politiche, gli oneri normativi o le prospettive macroeconomiche più ampie. Il ruolo del governo sta diventando più prominente nel guidare gli investimenti, potenzialmente spiazzando le iniziative private o compensando la loro assenza, piuttosto che favorire una ripresa degli investimenti veramente diffusa e autosufficiente in tutta l’economia.

IV. Politica Monetaria e Prospettive di Inflazione

Tendenze e Dati Recenti sull’Inflazione

L’inflazione si è attestata al 4,6% su base annua a giugno 2025, con l’inflazione core al 4,4% su base annua. Entrambi i dati sono rimasti al di sopra dell’intervallo obiettivo della Banca Nazionale Ungherese (MNB), nonostante un’economia generalmente stagnante.6 Dati precedenti avevano mostrato che l’inflazione complessiva era diminuita significativamente dal picco del 17,0% nel 2023 al 3,7% nel 2024, poiché l’impatto dei precedenti aumenti dei prezzi dell’energia e degli alimentari e delle strozzature della catena di approvvigionamento si era dissipato. Tuttavia, l’inflazione ha registrato un rimbalzo, con l’inflazione armonizzata (HICP) che ha raggiunto il 5,7% a febbraio 2025.9 Le proiezioni suggeriscono che l’indice dell’inflazione complessiva a 12 mesi dovrebbe oscillare tra il 4% e il 5% nella seconda metà del 2025.6

Tasso di Riferimento e Posizione della Banca Nazionale Ungherese (MNB)

Il 22 luglio 2025, la MNB ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento al 6,50%, un livello che è rimasto stabile dal terzo trimestre del 2024.6 La posizione generale della politica monetaria della MNB è descritta come restrittiva, con una forte attenzione ai rischi pro-inflazionistici e all’ambiente di rischio globale.6 Mantenere un tasso di interesse reale positivo rimane una parte fondamentale della strategia di comunicazione della MNB, in particolare date le elevate aspettative inflazionistiche delle famiglie.6 La MNB ha anche annunciato una riduzione tecnica del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche. Tuttavia, questa è stata chiarita come una misura proattiva per la gestione della liquidità del sistema bancario piuttosto che un’indicazione di un allentamento della politica monetaria.11

Fattori che Influenzano la Disinflazione e le Pressioni Persistenti

I fattori che supportano la disinflazione includono la stabilità del fiorino, un allentamento della tensione nel mercato del lavoro e un rallentamento dei deflussi salariali, con quest’ultimo che dovrebbe influire principalmente sulla moderazione dell’inflazione dei servizi di mercato.6 Al contrario, le pressioni inflazionistiche persistenti derivano dall’aumento della domanda e dalla forte crescita dei salari.9 Inoltre, le condizioni meteorologiche sfavorevoli di quest’anno, in particolare la siccità in peggioramento che causa significative perdite di raccolto 1, rappresentano continuamente un rischio al rialzo per l’andamento dei prezzi alimentari.6

La MNB sta adottando una posizione monetaria cauta nonostante le persistenti pressioni inflazionistiche, privilegiando la stabilità rispetto allo stimolo immediato della crescita. Nonostante la modesta crescita del PIL nel Q2 e la generale stagnazione dell’economia 6, la MNB ha mantenuto un tasso di riferimento stabile e restrittivo al 6,50%.6 Questa decisione è stata presa anche se l’inflazione è diminuita dal suo picco, ma rimane al di sopra dell’obiettivo.6 L’attenzione della MNB rimane sui “rischi pro-inflazionistici” 6, alimentati da fattori come la forte crescita dei salari e l’aumento della domanda 9, nonché dalla siccità agricola che influisce sui prezzi alimentari.6 Ciò indica un forte impegno da parte della MNB per la stabilità dei prezzi, anche se ciò significa non stimolare attivamente un’economia fragile. La banca centrale sembra essere cauta sul fatto che le politiche fiscali espansive del governo (tagli fiscali, aumenti salariali, sostegno familiare) possano riaccendere le pressioni inflazionistiche, rendendo così necessaria una posizione monetaria più restrittiva per contrastarle. La menzione di un “cauto allentamento monetario a fine anno” 6 suggerisce che eventuali futuri tagli dei tassi saranno altamente condizionati da una disinflazione sostenuta e da prospettive economiche più stabili, piuttosto che una mossa proattiva per stimolare la crescita. Ciò crea una tensione politica in cui la politica fiscale è espansiva, ma la politica monetaria rimane restrittiva, limitando potenzialmente l’efficacia complessiva dello stimolo governativo.

V. Sviluppi Microeconomici e Locali

Sentimento Aziendale e Clima degli Investimenti

L’indice di crescita delle grandi imprese K&H è sceso a meno 6 punti, portando alla valutazione che “le prospettive delle aziende ungheresi diventano sempre più cupe”.10 Ciò indica un significativo deterioramento della fiducia aziendale tra le grandi imprese. Secondo il rapporto del 24 luglio dell’Istituto di Ricerca Economica GKI, la fiducia aziendale complessiva è al livello più basso degli ultimi quasi cinque anni 5, riflettendo un pessimismo diffuso nella comunità imprenditoriale. Si prevede che gli investimenti fissi in Ungheria registreranno il terzo calo consecutivo nel 2025, una tendenza unica nella regione CEE. Questo persistente declino è attribuito a rigidi controlli fiscali, bassa fiducia aziendale e incertezza economica pervasiva.7

Notizie Chiave su Aziende e Settori

  • Manifatturiero/Energia: Un significativo investimento locale riguarda Ganz Transformers and Electrical Rotating Machines. Lo stato sosterrà il suo programma di investimento di 21 miliardi di HUF a Tápiószele con 6 miliardi di HUF, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità di produzione di trasformatori entro due anni e creare 300 posti di lavoro.8
  • Farmaceutico: L’azienda farmaceutica di proprietà francese Egis sta pianificando un investimento sostanziale in Ungheria. In particolare, Egis Pharmaceuticals Zrt sta espandendo le capacità del suo stabilimento di Körmend con un investimento di 14,5 miliardi di HUF.10
  • Tecnologia/Telecomunicazioni: Il 30 luglio 2025, è stato riportato che la 4iG ungherese, una delle principali aziende tecnologiche, acquisirà HeliControl 3, indicando un consolidamento o un’espansione nel settore tecnologico.
  • Aviazione: La compagnia aerea ungherese Wizz Air starebbe tagliando voli e rimodellando la sua strategia 13, suggerendo aggiustamenti nel settore aereo in un contesto di dinamiche di mercato.
  • Settore Finanziario: I risultati finanziari di Raiffeisen per il 30 luglio 2025 sono stati notati come “rassicuranti senza questa voce” (riferendosi ai danni russi), indicando stabilità in un segmento del settore bancario.3
  • Agricoltura: Una questione locale critica è il “peggioramento della siccità che causa significative perdite di raccolto per tre importanti colture agricole in Ungheria”. Un istituto di ricerca avverte che il settore agricolo ungherese deve prepararsi a condizioni simili a lungo termine.10 Ciò incide direttamente sulla produzione agricola, che sta già pesando sulla performance complessiva del PIL 1, e rappresenta un rischio al rialzo per i prezzi alimentari.6

Dinamiche del Mercato del Lavoro

Rapporti recenti indicano una tendenza preoccupante di “licenziamenti in aumento in Ungheria” e una diminuzione complessiva dell'”Occupazione”.10 Ciò suggerisce un irrigidimento del mercato del lavoro dal punto di vista del datore di lavoro. Nonostante questi sviluppi, il governo rimane impegnato a mantenere un “slancio salariale al rialzo” 5, il che potrebbe creare tensione tra le pressioni sui costi aziendali e la politica governativa. Sebbene un rapporto precedente (aggiornato al 30 aprile 2025) menzionasse un tasso di occupazione del 75,1% e di disoccupazione del 4,4% nel 2024 senza variazioni significative previste per il 2025 14, il rapporto più recente del 25 luglio 2025 sui licenziamenti in aumento 10 indica un potenziale cambiamento o un deterioramento localizzato nel mercato del lavoro non catturato dalle proiezioni più ampie precedenti.

Impatto di Fattori Locali/Infrastrutture

Una significativa interruzione locale è la chiusura prevista per quattro settimane della stazione ferroviaria di Budapest Keleti 10, che senza dubbio avrà un impatto sul trasporto locale, sul turismo e sulla logistica aziendale nella capitale. Al contrario, sono accennati futuri sviluppi infrastrutturali, con un ministro che annuncia la possibilità di nuovi ponti a Budapest e una revisione della ferrovia suburbana.10 DailyNewsHungary.com riporta che “l’Ungheria batte l’Occidente: la Cina riversa miliardi a Budapest mentre i collegamenti aerei e i posti di lavoro aumentano” 13, indicando significativi investimenti diretti esteri dalla Cina specificamente mirati a Budapest e che contribuiscono alla creazione di posti di lavoro locali e all’attività economica.

Si osserva una divergenza tra la crescita trainata dal governo e il pessimismo del settore privato, creando un’economia a due velocità. Da un lato, il governo sta attivamente promuovendo e finanziando investimenti su larga scala (Ganz Electric, Egis, investimenti cinesi) 8, con l’obiettivo di creare posti di lavoro e stimolare settori specifici. Dall’altro lato, indicatori più ampi del sentimento mostrano la fiducia aziendale ai minimi da cinque anni, l’indice K&H è negativo e stanno emergendo notizie di crescenti licenziamenti.5 Anche gli investimenti fissi complessivi sono in calo.7 Ciò suggerisce l’emergere di un’economia “a due velocità” in Ungheria. Mentre il governo sta cercando di rilanciare la crescita attraverso progetti strategici, spesso sostenuti dallo stato, e mantenendo lo slancio salariale, il settore privato generale sembra lottare con la bassa fiducia e sta riducendo gli investimenti e l’occupazione. Ciò indica che gli interventi del governo potrebbero creare sacche isolate di attività e crescita, piuttosto che favorire una ripresa economica diffusa e autosufficiente guidata dall’impresa privata. La narrazione di “l’Ungheria batte l’Occidente” riguardo agli investimenti cinesi 13 potrebbe anche essere una contro-narrazione strategica al pessimismo aziendale interno, evidenziando fonti alternative di dinamismo economico.

La vulnerabilità agricola e il suo effetto a catena macroeconomico rivelano l’impatto del clima sull’economia centrale. La siccità in peggioramento sta causando significative perdite di raccolto per le principali colture agricole.10 Ciò incide direttamente sul settore agricolo, già identificato come un freno alla performance complessiva del PIL.1 Inoltre, questa sofferenza agricola rappresenta un “rischio al rialzo per l’andamento dei prezzi alimentari” 6, contribuendo alla persistenza dell’inflazione elevata.9 Ciò evidenzia una vulnerabilità significativa e crescente dell’economia ungherese ai fattori climatici, in particolare nel suo vitale settore agricolo. L’impatto diretto sul PIL (produzione ridotta) e l’impatto indiretto sull’inflazione (attraverso prezzi alimentari più elevati) dimostrano come una questione ambientale micro-livello e localizzata possa avere conseguenze macroeconomiche sostanziali, complicando sia la crescita economica sia gli sforzi della banca centrale per raggiungere la stabilità dei prezzi. Segnala anche una sfida strutturale a lungo termine per il settore agricolo di adattarsi alle mutevoli condizioni climatiche, il che potrebbe richiedere investimenti e cambiamenti politici significativi.

Tabella 2: Attività Economiche e Investimenti Locali Notevoli (30 Luglio 2025)

Azienda/ProgettoSettoreValore InvestimentoSostegno StataleImpatto Chiave
Ganz Transformers and Electrical Rotating MachinesManifatturiero (Energia)HUF 21 miliardiHUF 6 miliardi 8Raddoppio capacità produzione trasformatori, 300 nuovi posti di lavoro 8
Egis Pharmaceuticals ZrtFarmaceuticoHUF 14.5 miliardiNon specificatoEspansione capacità stabilimento di Körmend 10
4iG (Acquisizione HeliControl)Tecnologia/TelecomunicazioniNon specificatoNon specificatoConsolidamento/espansione nel settore tecnologico 3
Investimenti Cinesi a BudapestInfrastrutture, VariMiliardi di dollariNon specificatoNuovi collegamenti aerei, creazione di posti di lavoro 13
Wizz AirAviazioneNon specificatoNon specificatoTagli voli, rimodellamento strategia 13
Chiusura Stazione Budapest KeletiInfrastrutture (Trasporti)Non applicabileNon applicabileImpatto su trasporti locali, turismo, logistica per 4 settimane 10

VI. Influenze Economiche Esterne e Commercio

Impatto delle Condizioni Economiche Globali sull’Ungheria

I venti contrari esterni, in particolare la debole domanda dalla Germania, sono stati esplicitamente citati come un fattore che ha frenato la crescita dell’Ungheria nel Q2.1 Ciò evidenzia la significativa interconnessione economica dell’Ungheria con i suoi partner commerciali dell’Europa occidentale. Le prospettive di crescita riviste per il 2025 di Erste Group sottolineano ulteriormente l’impatto di “aumentate incertezze, in parte derivanti da rischi tariffari” e l'”assenza di miglioramento della domanda esterna” come ragioni per l’attesa attività di esportazione stagnante.6 FocusEconomics ha anche indicato “crescenti sfide globali” e “ulteriori ritardi nelle nuove capacità di esportazione” come fattori che contribuiscono al loro declassamento delle prospettive per il 2026-2027.7 Uno sviluppo notevole è il rapporto secondo cui “l’Ungheria batte l’Occidente: la Cina riversa miliardi a Budapest mentre i collegamenti aerei e i posti di lavoro aumentano” 13, suggerendo un pivot strategico verso partner economici non tradizionali e significativi investimenti diretti esteri dalla Cina.

Ultimi Dati sulla Bilancia Commerciale

La bilancia commerciale per giugno 2025, rilasciata il 30 luglio, ha mostrato un surplus di €739 milioni, il che rappresenta una notevole diminuzione rispetto ai €1100,0 milioni del mese precedente.2 Ciò indica un indebolimento della performance commerciale mensile dell’Ungheria. Nel primo trimestre del 2025, il commercio netto ha continuato a sottrarre valore al PIL complessivo per il terzo trimestre consecutivo.7 Le esportazioni di beni e servizi sono diminuite dello 0,4% su base annua nel Q1, mentre le importazioni sono rimbalzate dello 0,1%.7

Sviluppi del Conto Corrente

Nonostante alcune sfide commerciali, i rischi di finanziamento esterno sono stati mitigati da sviluppi favorevoli nei termini di scambio e da un calo degli investimenti, che hanno collettivamente contribuito a un aumento del surplus delle partite correnti.9 Ciò suggerisce che, sebbene il commercio di beni possa essere in difficoltà, altre componenti delle partite correnti (ad esempio, servizi, trasferimenti) o migliori termini di scambio stanno fornendo un cuscinetto.

Si osserva uno spostamento delle dipendenze esterne e delle vulnerabilità commerciali, con una diversificazione in atto nonostante le debolezze tradizionali. L’economia ungherese è chiaramente influenzata dalla debole domanda dalla Germania 1, un importante partner commerciale tradizionale, che contribuisce alla stagnazione delle esportazioni. Contemporaneamente, si registra un significativo afflusso di investimenti cinesi (“la Cina riversa miliardi a Budapest”).13 La bilancia commerciale di giugno 2025 ha mostrato una notevole diminuzione rispetto al mese precedente 2, e il commercio netto ha rappresentato un freno al PIL per tre trimestri consecutivi.7 Ciò indica un cambiamento strategico nelle relazioni economiche esterne dell’Ungheria, potenzialmente volto a diversificare la dipendenza eccessiva dalla domanda dell’Europa occidentale, in particolare dalla Germania, attirando attivamente investimenti significativi da fonti non UE come la Cina. Tuttavia, il contributo complessivo negativo del commercio netto al PIL e il recente calo della bilancia commerciale mensile suggeriscono che questa diversificazione o i nuovi investimenti non si sono ancora tradotti in una robusta ripresa trainata dalle esportazioni. Sebbene il surplus delle partite correnti sia migliorato grazie ad altri fattori 9, l’indebolimento del commercio di beni rimane una preoccupazione per una piccola economia aperta fortemente dipendente dalle esportazioni. Ciò implica che l’Ungheria sta attivamente cercando nuovi motori di crescita e partenariati per compensare le debolezze nelle sue relazioni economiche tradizionali.

VII. Conclusione e Prospettive

Sintesi del Quadro Economico Complessivo per l’Ungheria al 30 Luglio 2025

Il 30 luglio 2025, l’economia ungherese sta navigando in un panorama complesso e in qualche modo contraddittorio. I dati del PIL del Q2 hanno fornito un segnale positivo molto necessario, prevenendo una recessione tecnica e mostrando resilienza nel settore dei servizi e nei consumi interni, in parte alimentati da iniziative governative. Tuttavia, questa modesta ripresa è oscurata da un consenso più ampio tra gli analisti e persino il governo stesso riguardo a una traiettoria di crescita annuale significativamente più debole per il 2025. L’economia sembra intrappolata tra lo stimolo fiscale proattivo del governo e gli investimenti strategici volti a incrementare l’attività, e un senso pervasivo di bassa fiducia aziendale, diminuzione degli investimenti privati e aumento dei licenziamenti.

Conclusioni Chiave Riguardo all’Equilibrio tra Ripresa e Sfide in Corso

La ripresa, sebbene positiva nel Q2, è fragile e sembra dipendere fortemente dai consumi interni e dal settore dei servizi, con le misure governative che svolgono un ruolo significativo, seppur fiscalmente costoso. Il settore agricolo affronta gravi sfide dovute alla siccità, che incidono sia sulla produzione che sull’inflazione. I settori industriali tradizionali sono in difficoltà e gli investimenti privati complessivi si stanno contraendo. La sostenibilità fiscale rimane una preoccupazione importante, con deficit elevati e costi di servizio del debito che sollevano segnali di allarme da parte degli osservatori esterni. La politica monetaria rimane cauta, dando priorità al controllo dell’inflazione rispetto a uno stimolo aggressivo della crescita, creando una tensione politica con la posizione fiscale espansiva del governo. La domanda esterna, in particolare dalla Germania, continua a rappresentare un freno, spingendo l’Ungheria a cercare nuove partnership economiche, in particolare con la Cina.

Breve Prospettiva Futura Basata sulle Tendenze Attuali e sui Piani Governativi

Le prospettive per il resto del 2025 rimangono impegnative. Sebbene il rimbalzo del Q2 offra un barlume di speranza, è insufficiente a modificare le previsioni di crescita annuale complessivamente pessimistiche. La domanda esterna rimarrà probabilmente contenuta, e il sentimento aziendale interno richiederà una significativa inversione di tendenza per stimolare investimenti privati più ampi. L’impegno continuo del governo per la spesa pre-elettorale e gli sforzi per attrarre investimenti diretti esteri (specialmente da fonti non UE) potrebbero fornire un certo sostegno nel 2026, potenzialmente favorendo una graduale ripresa degli investimenti e delle esportazioni. Tuttavia, per una ripresa veramente sostenibile e robusta, riforme strutturali fondamentali, in particolare sul fronte fiscale per garantire la stabilità a lungo termine e ridurre gli oneri del servizio del debito, appaiono sempre più necessarie. La tensione tra le iniziative di crescita a breve termine e la prudenza fiscale a lungo termine definirà il percorso economico dell’Ungheria nei prossimi mesi e anni.

FONTI

  1. Hungary’s GDP up 0.2 pct YoY in Q2 – China.org, accessed July 30, 2025, http://www.china.org.cn/world/Off_the_Wire/2025-07/30/content_118003898.shtml
  2. Hungary Calendar – Trading Economics, accessed July 30, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/calendar
  3. Economy – Portfolio.hu, accessed July 30, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1693
  4. Hungary’s GDP Grows 0.2% in Q2 2025, Services Drive Modest Expansion, accessed July 30, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-gdp-grows-0-2-in-q2-2025-services-drive-modest-expansion/
  5. Hungary slashes growth forecast as economy stumbles ahead of high-stakes election, accessed July 30, 2025, https://caliber.az/en/post/hungary-slashes-growth-forecast-as-economy-stumbles-ahead-of-high-stakes-election
  6. Economy Hungary – Analyses and Forecasts | Erste Group Bank AG, accessed July 30, 2025, https://www.erstegroup.com/en/research/country/hungary
  7. Hungary GDP Q1 2025 – FocusEconomics, accessed July 30, 2025, https://www.focus-economics.com/countries/hungary/news/gdp/hungary-national-accounts-03-06-2025-economy-stalls-in-q1-2025/
  8. State Supports Ganz Electric Investment With HUF 6 bln – Budapest Business Journal, accessed July 30, 2025, https://bbj.hu/business/industry/manufacturing/state-supports-ganz-electric-investment-with-huf-6-bln/
  9. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 30, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  10. Economy – Portfolio.hu, accessed July 30, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  11. News del 22 luglio 2025 – YouTube, accessed July 30, 2025, https://www.youtube.com/shorts/l6gmlA1CKD4
  12. english.news.cn, accessed July 30, 2025, https://english.news.cn/europe/20250730/eb87578917064a03856724c4324d1529/c.html#:~:text=BUDAPEST%2C%20July%2030%20(Xinhua),Office%20(KSH)%20on%20Tuesday.
  13. Daily News Hungary, accessed July 30, 2025, https://dailynewshungary.com/
  14. Quadro macroeconomico (UNGHERIA) – aggiornato al 30/04/2025 – infoMercatiEsteri, accessed July 30, 2025, https://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=97

Sintesi Economica Ungherese: Panoramica del 29 Luglio 2025

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Il 29 luglio 2025, l’economia ungherese presenta un quadro eterogeneo, caratterizzato da persistenti venti contrari a livello macroeconomico, mitigati da investimenti settoriali mirati e interventi governativi. Le stime di crescita del PIL per il 2025 sono state riviste al ribasso, e il sentiment delle grandi imprese rimane negativo, riflettendo ansie economiche diffuse.

Nonostante queste sfide, settori specifici come quello farmaceutico e automobilistico stanno attirando investimenti significativi, sia nazionali che esteri, indicando sacche di resilienza e aree di crescita strategica. Il settore agricolo, al contrario, è sotto pressione a causa della siccità. Le iniziative governative si concentrano sul sostegno sociale, come i buoni alimentari per i pensionati, e sull’attrazione di investimenti diretti esteri (IDE), in particolare dagli Stati Uniti, in un contesto di dibattiti continui sulla politica commerciale con l’Unione Europea.

PODCAST IN ITALIANO

1. Performance e Prospettive Macroeconomiche

Questa sezione esamina gli indicatori economici più ampi e le previsioni ufficiali, offrendo una visione dall’alto della salute economica dell’Ungheria al 29 luglio 2025.

Stime di Crescita del PIL Riviste per il 2025

L’Ungheria ha recentemente rivisto le sue previsioni di crescita per il 2025, stabilendo una nuova aspettativa di crescita media annua del PIL dell’1%.1 Questa revisione rappresenta un aggiustamento significativo rispetto alle proiezioni precedenti. Ad esempio, una previsione della Banca Nazionale Ungherese (MNB) del 30 giugno 2025 aveva indicato una crescita dello 0,8% per il 2025, già rivista al ribasso rispetto a un precedente 2,4%.3 Parallelamente, la Commissione Europea ha previsto un deficit pubblico più elevato, pari al 4,6% del PIL nel 2025.4

La costante revisione al ribasso delle previsioni di crescita del PIL per il 2025 evidenzia una difficoltà persistente nel raggiungere un’accelerazione economica robusta. Un tasso di crescita dell’1% indica un’espansione molto modesta, appena superiore alla stagnazione, e insufficiente per generare miglioramenti sostanziali nel tenore di vita o nelle finanze pubbliche. Ciò suggerisce che le precedenti proiezioni ottimistiche non si sono concretizzate, probabilmente a causa di una combinazione di pressioni interne ed esterne, costringendo i decisori politici a ricalibrare le aspettative. Questo scenario implica che il percorso verso la ripresa economica è più lento e arduo del previsto, potenzialmente aggravando le pressioni fiscali, come indicato dalla previsione di deficit della Commissione Europea, e rendendo necessarie misure di stimolo o riforme strutturali più incisive.

La lieve differenza tra la “nuova aspettativa” di crescita del PIL dell’1% e la previsione dello 0,8% della MNB di fine giugno, seppur minima, può riflettere una valutazione interna sfumata o un leggero cambiamento di prospettiva da parte del governo rispetto alla banca centrale. Tuttavia, la previsione di deficit più elevata della Commissione Europea introduce una prospettiva esterna critica, suggerendo che, anche con una crescita modesta, la stabilità fiscale rimane una preoccupazione significativa. Questa discrepanza potrebbe portare a diverse raccomandazioni politiche o a pressioni esterne sulla gestione del bilancio ungherese, influenzando la fiducia degli investitori e l’accesso ai fondi comunitari.

Sentiment Imprenditoriale: Indice di Crescita delle Grandi Imprese K&H

L’indice di crescita delle grandi imprese K&H è sceso a meno 6 punti.1 Una lettura negativa di questo indice segnala che le grandi imprese stanno sperimentando una contrazione o un rallentamento della crescita, anziché un’espansione. Questo dato si allinea direttamente e rafforza le stime di crescita del PIL riviste al ribasso, suggerendo che i leader aziendali condividono una visione pessimistica sul futuro economico immediato. Ciò riflette le sfide relative alla domanda, agli investimenti o all’ambiente operativo per gli attori economici di rilievo.

Un indice di crescita delle grandi imprese K&H che scende a meno 6 punti è un indicatore significativo di un calo della fiducia imprenditoriale. Questo non è solo un dato statistico; rappresenta il sentimento collettivo dei principali attori economici. Quando le grandi imprese diventano pessimiste, tendono a ridurre gli investimenti, a ridimensionare i piani di espansione e, potenzialmente, a considerare i licenziamenti. Questo comportamento cauto può creare una profezia che si autoavvera, dove la ridotta attività economica delle imprese contribuisce direttamente alla debole crescita che esse anticipano. Questo circolo vizioso negativo può rendere più difficile la ripresa economica, poiché richiede uno shock positivo forte o un intervento politico deciso per invertire il sentimento.

Tuttavia, mentre l’indice K&H indica un pessimismo diffuso tra le grandi imprese, il quadro economico ungherese mostra anche investimenti specifici e significativi da parte di aziende come Egis Pharmaceuticals e Magyar Suzuki.1 Questo suggerisce una situazione più complessa: sebbene il sentiment generale possa essere negativo, alcune aziende o settori dimostrano resilienza, sono contro-ciclici o hanno ragioni strategiche specifiche (ad esempio, opportunità di mercato a lungo termine, incentivi governativi) per investire nonostante il clima generale di incertezza. Questa dicotomia implica che le sfide macroeconomiche non stanno colpendo tutte le imprese in modo uniforme, e potrebbero esserci opportunità mirate o meccanismi di supporto governativo che consentono a specifiche aziende di prosperare o espandersi anche in un ambiente difficile. Questa biforcazione potrebbe portare a uno sviluppo economico disomogeneo tra i settori.

Traiettoria Economica Complessiva

La crescita ungherese non riesce a decollare, ma almeno il peggio potrebbe essere stato evitato. Il 2025 non si presenta bene finora.1 Questa affermazione fornisce una sintesi qualitativa della situazione macroeconomica, confermando che l’economia fatica a prendere slancio. La frase “il peggio potrebbe essere stato evitato” è ambigua, ma suggerisce che, sebbene le condizioni siano difficili, non sono catastrofiche, forse implicando che una recessione più profonda è stata scongiurata.

La frase “la crescita ungherese non riesce a decollare, ma almeno il peggio potrebbe essere stato evitato. Il 2025 non si presenta bene finora” 1 suggerisce uno stato di prolungata stagnazione economica piuttosto che un brusco declino o una forte ripresa. Questa “nuova normalità” di bassa crescita ha significative implicazioni a lungo termine. Può portare a una creazione di posti di lavoro più lenta, a una crescita salariale ridotta e a una capacità fiscale diminuita per i servizi pubblici o la riduzione del debito. Per le imprese, significa un ambiente operativo più difficile con opportunità limitate di espansione organica. Questo periodo prolungato di crescita debole potrebbe anche esacerbare le disuguaglianze sociali e potenzialmente portare a una fuga di cervelli se le opportunità sono percepite come migliori altrove.

L’espressione “almeno il peggio potrebbe essere stato evitato” implica che alcuni rischi al ribasso, potenzialmente gravi, sono stati scongiurati. Sebbene i dati non specifichino esplicitamente come ciò sia stato evitato il 29 luglio, potrebbe essere attribuibile a fattori esterni (ad esempio, stabilità economica globale, moderazione dei prezzi delle materie prime, accordi commerciali specifici) o a precedenti interventi politici. Ciò suggerisce un certo grado di dipendenza o vulnerabilità esterna, dove l’economia ungherese è suscettibile agli shock globali ma beneficia anche della loro assenza o mitigazione. Comprendere quale scenario “peggiore” sia stato evitato è fondamentale per valutare la resilienza futura.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave – 29 Luglio 2025

IndicatoreValoreFonte PrincipaleNote
Stima Rivista Crescita PIL (2025)1%Portfolio.hu 1Nuova aspettativa di crescita media annua.
Indice di Crescita Grandi Imprese K&H-6 puntiPortfolio.hu 1Indica contrazione o declino.
Previsione Precedente MNB Crescita PIL (30 Giu 2025)0.8%Economia.hu 3Rivista al ribasso da 2.4%.
Previsione Deficit Commissione Europea (2025)4.6% del PILEconomia.hu 4Preoccupazioni per piani insostenibili.

2. Sviluppi Economici Chiave Settoriali e Locali

Questa sezione si concentra su industrie specifiche e attività economiche locali, fornendo una prospettiva microeconomica sull’economia ungherese.

Settore Agricolo: Impatto della Siccità in Peggioramento

La siccità in peggioramento sta causando significative perdite di raccolto per tre importanti colture agricole in Ungheria. Un istituto di ricerca ha dichiarato che il settore agricolo ungherese deve prepararsi a condizioni simili a lungo termine.1 Questo rappresenta un impatto diretto e immediato del cambiamento climatico su un settore vitale dell’economia ungherese. Le perdite di raccolto influenzeranno la produzione agricola, potenzialmente portando a prezzi alimentari più alti, a una riduzione delle esportazioni agricole e a una pressione finanziaria sugli agricoltori. L’avvertimento a lungo termine implica la necessità di significative strategie di adattamento.

La “siccità in peggioramento che causa significative perdite di raccolto” 1 è un esempio tangibile di come il cambiamento climatico sia diventato un fattore di disturbo economico immediato. Questo ha un impatto multifaccettato: la ridotta produzione agricola influisce direttamente sul PIL, porta all’aumento dei prezzi alimentari (contribuendo all’inflazione), incide sui redditi e sui mezzi di sussistenza degli agricoltori e potrebbe mettere a dura prova l’approvvigionamento alimentare nazionale. Per un’economia che già affronta una crescita debole, ciò aggiunge un ulteriore livello di vulnerabilità e pressione inflazionistica, potenzialmente rendendo necessario l’intervento o i sussidi governativi per il settore agricolo.

L’avvertimento che il settore agricolo “deve prepararsi a condizioni simili a lungo termine” 1 trasforma una crisi a breve termine in una sfida strutturale a lungo termine. Ciò implica la necessità di investimenti significativi nell’agricoltura resiliente al clima, inclusi sistemi di irrigazione, varietà di colture resistenti alla siccità e cambiamenti nelle pratiche agricole. Tali adattamenti richiedono capitali sostanziali, sostegno politico e potenzialmente un cambiamento nei sussidi agricoli. La mancata adattamento potrebbe portare a una sotto-performance cronica del settore agricolo, influenzando la sicurezza alimentare, l’occupazione rurale e i ricavi da esportazione nei prossimi decenni.

Industria Farmaceutica: L’Investimento Significativo di Egis Pharmaceuticals

Una compagnia farmaceutica ungherese sta investendo 14,5 miliardi di HUF per espandere il suo stabilimento nella contea di Vas. Egis Pharmaceuticals Zrt. sta espandendo le capacità del suo stabilimento di Körmend.1 Questo è un investimento sostanziale in un settore ad alto valore aggiunto. Segnala fiducia nelle prospettive di crescita dell’industria farmaceutica in Ungheria e contribuisce all’occupazione locale e all’attività economica nella contea di Vas. Questo è uno sviluppo microeconomico positivo che contrasta con le prospettive macroeconomiche complessivamente deboli.

L’investimento di 14,5 miliardi di HUF da parte di Egis Pharmaceuticals 1 si distingue sullo sfondo di una crescita complessivamente debole e di un sentiment imprenditoriale in calo. Ciò suggerisce che alcuni settori, come quello farmaceutico, possiedono una resilienza intrinseca o sono strategicamente abbastanza importanti da attrarre investimenti significativi anche in tempi economici difficili. Questo potrebbe essere dovuto a una forte domanda per i loro prodotti, a un sostegno governativo specifico o a vantaggi competitivi in Ungheria (ad esempio, manodopera qualificata, infrastrutture di ricerca e sviluppo). Questo evidenzia un’economia biforcuta, dove non tutti i settori sono ugualmente colpiti dalle sfide macroeconomiche, e lo sviluppo di settori strategici potrebbe essere la chiave per la crescita futura.

Un investimento di questa portata in una contea specifica (contea di Vas, stabilimento di Körmend) avrà un impatto economico localizzato significativo, creando posti di lavoro, stimolando i servizi locali e potenzialmente attirando attività ausiliarie. Sebbene positivo per la regione, ciò indica implicitamente anche potenziali disparità regionali nello sviluppo economico. Se investimenti così grandi si concentrano in aree o settori specifici, altre regioni o industrie tradizionali potrebbero rimanere indietro, esacerbando le disuguaglianze economiche esistenti all’interno del paese. Questo solleva interrogativi sulle strategie di sviluppo regionale equilibrato.

Settore Automobilistico: L’Espansione della Capacità di Magyar Suzuki

Magyar Suzuki ha inaugurato un’espansione della capacità e un aggiornamento dell’efficienza energetica del valore di 9 miliardi di HUF presso la sua sede di Esztergom martedì 29 luglio 2025.5 Similmente all’investimento farmaceutico, si tratta di un’iniezione di capitale significativa in un altro settore industriale chiave. L’attenzione sia all’espansione della capacità che all’efficienza energetica riflette sia le ambizioni di crescita sia una risposta all’aumento dei costi energetici o delle normative ambientali. Questo sostiene direttamente l’occupazione locale e contribuisce alla produzione industriale.

L’investimento di 9 miliardi di HUF di Magyar Suzuki per “l’espansione della capacità e l’aggiornamento dell’efficienza energetica” 5 rivela una duplice imperativo strategico per le imprese in Ungheria. L’espansione della capacità indica fiducia nella domanda futura e nella quota di mercato, suggerendo opportunità di crescita anche in un contesto macroeconomico difficile. L’aggiornamento dell’efficienza energetica, tuttavia, indica una risposta all’aumento dei costi operativi (probabilmente i prezzi dell’energia) e/o alla crescente pressione normativa per la sostenibilità. Ciò suggerisce che i futuri investimenti industriali in Ungheria saranno sempre più guidati non solo dalla crescita del mercato, ma anche dalla necessità di ottimizzare i costi e soddisfare gli standard ambientali, potenzialmente modificando il panorama competitivo.

Sia gli investimenti di Egis Pharma che quelli di Magyar Suzuki, sebbene domestici nel caso di Egis, rappresentano significative iniezioni di capitale nell’economia ungherese. Magyar Suzuki, essendo un’unità locale di un produttore automobilistico giapponese, esemplifica la continua importanza degli investimenti diretti esteri (IDE). In un contesto di debole crescita interna e di calo del sentiment imprenditoriale (indice K&H), tali investimenti su larga scala da parte di attori consolidati fungono da forza stabilizzatrice, fornendo posti di lavoro, trasferimento tecnologico e potenziale di esportazione. Ciò sottolinea la dipendenza dell’Ungheria dagli IDE per guidare lo sviluppo industriale e compensare la più ampia lentezza economica.

Settore Turistico: Performance a Giugno

Gli arrivi turistici in Ungheria sono aumentati del 4,4% a giugno, stimolati dalla festività di Pentecoste. Quasi 1,9 milioni di ospiti hanno trascorso 4,4 milioni di notti nelle strutture ricettive turistiche.5 Sebbene questi dati si riferiscano a giugno, sono stati riportati il 29 luglio 2025, rendendoli pertinenti come l’ultimo indicatore di performance disponibile per un settore chiave dei servizi. L’aumento suggerisce una tendenza positiva per il turismo, contribuendo al PIL dei servizi e sostenendo le attività correlate.

L’aumento del 4,4% degli arrivi turistici e delle notti trascorse a giugno (riportato il 29 luglio) 5 suggerisce che il settore turistico potrebbe essere più resiliente o addirittura contro-ciclico rispetto ai settori industriale e agricolo in difficoltà. Mentre l’economia complessiva affronta venti contrari, il turismo sembra avere buone prestazioni, potenzialmente beneficiando di fattori come prezzi competitivi, eventi specifici (festività di Pentecoste) o una ripresa generale dei viaggi. Ciò indica che il settore dei servizi, in particolare il turismo, potrebbe essere un contributore cruciale al PIL e all’occupazione, potenzialmente compensando le debolezze in altre aree. Sottolinea inoltre l’importanza di continuare gli investimenti e la promozione in questo settore.

Mercato del Lavoro e Formazione Professionale

Recenti modifiche legislative consentiranno al sistema di formazione professionale ungherese di adattarsi più rapidamente alle esigenze del mercato del lavoro.5 L’occupazione in Ungheria è diminuita leggermente, con un tasso di disoccupazione del 4,3% a giugno.5 La riforma della formazione professionale è una misura proattiva per affrontare le discrepanze di competenze e garantire che la forza lavoro soddisfi le esigenze dell’industria, il che è cruciale per la competitività a lungo termine. Il tasso di disoccupazione di giugno fornisce un’istantanea recente del mercato del lavoro, indicando una disoccupazione relativamente bassa ma anche un leggero calo dell’occupazione.

Le modifiche legislative che consentono alla formazione professionale di adattarsi “più rapidamente alle esigenze del mercato del lavoro” 5 indicano una risposta governativa proattiva alle mutevoli esigenze economiche. Ciò suggerisce una consapevolezza dell’importanza dello sviluppo del capitale umano e dell’affrontare potenziali lacune di competenze che potrebbero ostacolare la crescita o attrarre nuovi investimenti. In un ambiente di crescita debole e trasformazione industriale (ad esempio, transizione EV, automazione), garantire una forza lavoro qualificata è fondamentale per mantenere la competitività e prevenire la disoccupazione strutturale. Questa mossa politica è un investimento a lungo termine nella capacità produttiva dell’economia.

Sebbene il tasso di disoccupazione del 4,3% a giugno 5 appaia relativamente basso, il dettaglio che “l’occupazione in Ungheria è diminuita leggermente” 5 suggerisce un ammorbidimento del mercato del lavoro. Ciò significa che, sebbene la disoccupazione non stia aumentando, l’economia sta creando meno nuovi posti di lavoro, o alcuni posti di lavoro vengono persi. Questo si allinea con le prospettive di crescita debole più ampie e l’indice K&H. Un mercato del lavoro che si ammorbidisce può portare a una crescita salariale più lenta (come osservato in 4 per maggio 2025, che mostra un aumento del 7,8% dei guadagni mensili lordi, ma con “l’offerta e la domanda di lavoro ungherese che si ammorbidiscono”), a una riduzione della spesa dei consumatori e potenzialmente a meno dinamismo nell’economia. Suggerisce inoltre che il basso tasso di disoccupazione potrebbe mascherare problemi sottostanti come la sottooccupazione o una forza lavoro in contrazione.

3. Iniziative Governative e Relazioni Economiche Internazionali

Questa sezione coprirà le azioni governative volte a sostenere l’economia e i cittadini, nonché le interazioni dell’Ungheria nel panorama economico globale.

Misure di Sostegno Sociale: Programma di Buoni Alimentari per i Pensionati del Governo

Il 29 luglio 2025, il governo ha emesso buoni alimentari per i pensionati. Questi buoni sono del valore di 30.000 fiorini (75 euro) e possono essere utilizzati per acquistare cibo fino alla fine dell’anno.6 Questa è una misura diretta per alleviare le pressioni del costo della vita per una fascia demografica vulnerabile, probabilmente in risposta all’inflazione persistente (che, sebbene in attenuazione, è rimasta alta al 5,7% a febbraio 2025 e proiettata al 4,7% per il 2025, secondo 4). Rappresenta un intervento microeconomico con obiettivi di welfare sociale.

L’emissione di buoni alimentari da 30.000 HUF (75 EUR) ai pensionati 6 il 29 luglio 2025 è una chiara indicazione che il governo riconosce e sta rispondendo attivamente all’impatto dell’inflazione sui segmenti vulnerabili della popolazione. Sebbene l’inflazione si sia attenuata, rimane elevata.4 Questa misura mira a proteggere il potere d’acquisto dei pensionati, che altrimenti potrebbe essere eroso dall’aumento dei costi alimentari. Suggerisce anche un imperativo politico di dimostrare sostegno a una fascia demografica chiave, potenzialmente in vista delle future elezioni (il Primo Ministro Orbán ha menzionato le elezioni del 2026 in 6).

Sebbene socialmente benefico, il programma di buoni alimentari rappresenta un ulteriore esborso fiscale. Nel contesto di un deficit di bilancio elevato previsto (4,6% del PIL nel 2025, secondo la Commissione Europea 4), tale spesa sociale, sebbene mirata, si aggiunge alla spesa pubblica complessiva. Ciò solleva interrogativi sulla sostenibilità delle finanze pubbliche e sui compromessi tra sostegno sociale e consolidamento fiscale, soprattutto quando il paese sta già affrontando avvertimenti su piani insostenibili e una prospettiva di rating creditizio cupa.2 Potrebbe anche contribuire a pressioni inflazionistiche se non gestito con attenzione, creando un complesso dilemma politico.

Investimenti Diretti Esteri: Panoramica dei Maggiori Investimenti USA Previsti in Ungheria

Il Ministro Szijjártó ha annunciato il 29 luglio 2025 che diversi importanti investimenti statunitensi sono previsti in Ungheria, con negoziati in fase avanzata. Il prossimo investimento statunitense dovrebbe essere annunciato venerdì, e altri tre progetti seguiranno. Questi crescenti IDE statunitensi e i posti di lavoro che creano dovrebbero compensare i danni economici causati dalle nuove tariffe commerciali imposte dalla Commissione Europea.6 Questo è uno sviluppo positivo significativo, che segnala la continua attrattiva per il capitale straniero. L’esplicita menzione di compensare i danni delle tariffe UE evidenzia un pivot strategico verso fonti di investimento non UE e sottolinea la dimensione politica delle relazioni commerciali.

L’annuncio di “importanti investimenti statunitensi previsti in Ungheria” 6 e l’esplicita dichiarazione che questi “compenseranno i danni causati dalla Commissione Europea in termini di nuove tariffe commerciali” 7 rivela un deliberato spostamento strategico. L’Ungheria sembra diversificare attivamente le sue fonti di investimenti diretti esteri (IDE), in particolare rafforzando i legami con gli Stati Uniti e la Cina (il Primo Ministro Orbán spinge per intensificare la cooperazione bilaterale con la Cina 6), potenzialmente come contrappeso alle continue controversie e ai fondi congelati dall’UE.4 Questa strategia mira a ridurre la dipendenza economica dall’UE e a rafforzare la sovranità economica nazionale, ma comporta anche implicazioni geopolitiche e potenziali rischi se le relazioni con i partner tradizionali si deteriorano ulteriormente.

L’enfasi sugli IDE statunitensi che creano posti di lavoro e compensano i danni tariffari 7 posiziona gli IDE non solo come motore di crescita economica ma anche come strumento politico. Permette al governo ungherese di dimostrare resilienza economica nonostante l’attrito con l’UE e potenzialmente di ottenere una leva nei negoziati. La comunicazione continua tra il Primo Ministro Orbán e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump 7 sottolinea ulteriormente il sostegno politico di alto livello per questi investimenti, suggerendo che le decisioni economiche sono profondamente intrecciate con l’allineamento geopolitico e le partnership strategiche.

Contesto della Politica Commerciale: La Posizione del Governo sulle Tariffe Commerciali UE-USA

Il Ministro Szijjártó ha criticato la Commissione guidata da von der Leyen, affermando che le sue difficoltà tariffarie hanno causato gravi danni all’UE e all’economia europea. Ha dichiarato che il governo ungherese aveva proposto, al momento dell’insediamento del Presidente Trump, che la CE avrebbe dovuto ridurre immediatamente le tariffe sulle importazioni statunitensi per evitare l'”ordalia tariffaria”.6 Ciò riflette la posizione coerente dell’Ungheria a favore di barriere commerciali più basse e un approccio più pragmatico alle relazioni con gli Stati Uniti, in contrasto con la posizione della Commissione Europea. Evidenzia una divergenza nella filosofia della politica commerciale che ha conseguenze economiche per l’Ungheria.

La forte critica del Ministro Szijjártó alla gestione delle tariffe statunitensi da parte della Commissione Europea 6 evidenzia una fondamentale divergenza nella filosofia della politica commerciale tra l’Ungheria e l’UE più ampia. La preferenza dell’Ungheria per una riduzione immediata delle tariffe con gli Stati Uniti, come proposto all’insediamento di Trump, suggerisce un approccio più bilaterale e pragmatico, incentrato sui benefici economici immediati, anche se ciò significa deviare dalla strategia collettiva dell’UE. Questa divergenza implica che l’Ungheria percepisce l’attuale politica commerciale dell’UE come dannosa per i suoi interessi economici nazionali, portando a “gravi danni”. Ciò potrebbe portare l’Ungheria a cercare attivamente di aggirare o mitigare le politiche commerciali dell’UE attraverso i propri accordi bilaterali, potenzialmente mettendo a dura prova la coesione intra-UE.

La discussione sulle tariffe USA-UE e la posizione dell’Ungheria non è solo una questione economica; è profondamente intrecciata con la geopolitica. Szijjártó collega l'”ordalia tariffaria” alla leadership della Commissione von der Leyen e implicitamente alle relazioni più ampie tra UE e USA. La speranza di una “soluzione in Ucraina entro la scadenza prevista da Donald Trump” per evitare “tariffe secondarie” 7 collega esplicitamente la politica commerciale alla guerra in Ucraina e al panorama politico statunitense. Ciò indica che le prospettive economiche dell’Ungheria sono significativamente influenzate dalla sua capacità di navigare complesse alleanze geopolitiche e controversie commerciali, con implicazioni dirette per il suo accesso ai mercati e agli investimenti esteri.

Tabella 2: Principali Investimenti e Iniziative Economiche – 29 Luglio 2025

| Iniziativa/Investimento | Dettagli | Fonte Principale | Note |

| :— | :— | :— | :— | | Investimento Egis Pharmaceuticals Zrt. | 14,5 miliardi di HUF per espansione dello stabilimento nella contea di Vas | Portfolio.hu 1 | Espansione delle capacità dello stabilimento di Körmend. |

| Investimento Magyar Suzuki | 9 miliardi di HUF per espansione capacità ed efficienza energetica a Esztergom | BBJ.hu 5 | Inaugurato il 29 luglio 2025. |

| Investimenti USA Previsti | Diversi progetti importanti, prossimo annuncio venerdì, tre a seguire | AboutHungary.hu 7 | Previsti per compensare danni da tariffe UE. |

| Buoni Alimentari Governativi | 30.000 HUF (75 EUR) ai pensionati | AboutHungary.hu 6 | Utilizzabili per acquisti alimentari fino a fine anno. |

| Riforma Formazione Professionale | Modifiche legislative per rapido adattamento alle esigenze del mercato del lavoro | BBJ.hu 5 | Miglioramento della corrispondenza delle competenze. |

4. Conclusione: Sintesi e Implicazioni a Breve Termine

Il 29 luglio 2025, l’economia ungherese si trova in una fase complessa, caratterizzata da una combinazione di sfide macroeconomiche persistenti e punti di forza settoriali mirati. Le proiezioni di crescita del PIL sono state riviste al ribasso, e l’indice di fiducia delle grandi imprese K&H mostra un sentiment negativo, indicando una generale cautela. Tuttavia, vi sono segnali di dinamismo in settori chiave come il farmaceutico e l’automobilistico, che continuano ad attrarre investimenti significativi, e il settore turistico mostra una crescita positiva. Il governo sta adottando un duplice approccio, fornendo sostegno sociale diretto ai cittadini più vulnerabili attraverso buoni alimentari e perseguendo attivamente gli investimenti diretti esteri, in particolare dagli Stati Uniti, per compensare le tensioni commerciali con l’Unione Europea.

A breve termine, l’Ungheria dovrà affrontare una continua pressione sugli obiettivi fiscali, data la crescita debole e le spese sociali necessarie. Si prevede uno sviluppo economico disomogeneo, con alcuni settori e regioni che supereranno altri, creando potenziali disparità interne. L’importanza degli investimenti diretti esteri sarà cruciale per compensare le debolezze economiche più ampie e le dispute commerciali esterne. Il settore agricolo si trova di fronte a un’esigenza critica di adattamento a lungo termine ai cambiamenti climatici, che richiederà investimenti e strategie mirate. Infine, il mercato del lavoro, pur mantenendo un tasso di disoccupazione relativamente basso, richiederà uno sviluppo continuo delle competenze per soddisfare le esigenze in evoluzione delle industrie.

L’analisi del 29 luglio rivela un’economia ungherese a “due velocità”. Da un lato, gli indicatori macroeconomici principali, come le stime di crescita del PIL e l’indice K&H, indicano difficoltà significative e una prospettiva pessimistica. Dall’altro, settori specifici (farmaceutico, automobilistico, turistico) e regioni attraggono investimenti sostanziali e mostrano segni di crescita. Questo implica che il quadro economico generale non è uniformemente cupo; piuttosto, esistono sacche di dinamismo guidate da investimenti strategici e potenzialmente dal sostegno governativo. Questa divergenza significa che le politiche economiche devono essere sfumate, affrontando sia le ampie sfide macroeconomiche sia promuovendo la crescita nei settori promettenti, gestendo al contempo le potenziali disparità regionali.

Il collegamento esplicito degli investimenti statunitensi alla compensazione dei danni tariffari dell’UE, e la comunicazione continua tra Orbán e Trump, suggeriscono che l’Ungheria sta attivamente utilizzando il suo allineamento geopolitico come strategia economica. Coltivando forti legami con potenze non UE (Stati Uniti, Cina), l’Ungheria mira a garantire fonti alternative di investimento e commercio, riducendo così la sua vulnerabilità alle controversie con l’UE e potenzialmente ottenendo una leva. Questo approccio, sebbene potenzialmente vantaggioso per specifici risultati economici, comporta anche rischi di alienare i partner tradizionali e di complicare la sua posizione all’interno dell’Unione Europea, influenzando la stabilità a lungo termine e l’accesso ai fondi comunitari.

La combinazione degli impatti della siccità in peggioramento sull’agricoltura, la necessità di aggiornamenti per l’efficienza energetica nell’industria e le continue incertezze commerciali globali sottolinea un tema critico: l’economia ungherese deve dare priorità alla resilienza e all’adattamento. Che si tratti di adattarsi ai cambiamenti climatici, di navigare complesse relazioni commerciali o di garantire una forza lavoro qualificata per le industrie in evoluzione, la capacità di rispondere rapidamente ed efficacemente agli shock esterni e alle tendenze a lungo termine definirà il suo futuro successo economico. Ciò suggerisce che l’attenzione politica dovrebbe spostarsi sempre più verso riforme strutturali che migliorino la flessibilità e la sostenibilità in tutti i settori.

FONTI

  1. Economy – Portfolio.hu, accessed July 29, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1693
  2. Economy – Portfolio.hu, accessed July 29, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  3. Panoramica Economica Ungherese: Analisi al 2 Luglio 2025, accessed July 29, 2025, https://economia.hu/panoramica-economica-ungherese-analisi-al-2-luglio-2025/
  4. Panoramica Economica Ungherese: Sviluppi Chiave del 28 Luglio 2025, accessed July 29, 2025, https://economia.hu/panoramica-economica-ungherese-sviluppi-chiave-del-28-luglio-2025/
  5. Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 29, 2025, https://bbj.hu/
  6. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed July 29, 2025, https://abouthungary.hu/
  7. FM: Major US investments planned in Hungary – About Hungary, accessed July 29, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/fm-major-us-investments-planned-in-hungary
  8. Sintesi Economica Ungherese: Analisi del 29 Maggio 2025, accessed July 29, 2025, https://economia.hu/sintesi-economica-ungherese-analisi-del-29-maggio-2025/

Panoramica Economica Ungherese: Sviluppi Chiave del 28 Luglio 2025

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Il 28 luglio 2025, il panorama economico ungherese ha presentato un quadro complesso, caratterizzato da sviluppi promettenti e sfide persistenti. Le notizie principali hanno evidenziato una nuova iniziativa governativa nel settore immobiliare, segnali contrastanti dal mercato del lavoro, la stabilità del Fiorino a fronte di mutamenti nel commercio globale e un notevole paradosso tra la crescita della ricchezza nazionale e i livelli di consumo delle famiglie.

La giornata ha sottolineato il percorso unico della politica economica ungherese, contraddistinto da un orientamento strategico verso i partner commerciali orientali, da continue pressioni fiscali e dall’intricata interazione tra interventi governativi e dinamiche di mercato. Se da un lato annunci specifici come il “Home Start Loan” mirano ad affrontare il problema dell’accessibilità economica, dall’altro i loro effetti a lungo termine sui costi abitativi rimangono motivo di preoccupazione. I dati del mercato del lavoro, pur mostrando un tasso di disoccupazione stabile, indicano un ammorbidimento di fondo e pressioni demografiche.

PODCAST IN ITALIANO

1. Panoramica Macroeconomica

1.1. Proiezioni di Crescita del PIL e Politica Fiscale

L’economia ungherese ha mostrato segnali di ripresa dopo una contrazione significativa. A seguito di un calo del PIL dello 0,9% nel 2023, la crescita è risalita allo 0,5% nel 2024, sostenuta principalmente dai consumi. Tuttavia, gli investimenti e le esportazioni sono rimasti moderati a causa dell’incertezza, del deterioramento del sentiment delle imprese e della debole domanda da parte dei partner commerciali dell’Ungheria.1

Le proiezioni per il futuro prossimo mostrano un’accelerazione della crescita. La Commissione Europea, nelle sue Previsioni d’Autunno 2024, ha previsto un’espansione del PIL dell’1,8% nel 2025 e del 3,1% nel 2026, con i consumi che dovrebbero rimanere il motore principale, supportati da una forte crescita del reddito reale.1 Tuttavia, le previsioni per il 2025 non sono unanimi; l’Equilibrium Institute ha previsto una crescita negativa del -0,2%, mentre il governo ungherese ha proiettato un più ottimistico 0,8%.2 Questa divergenza nelle previsioni di crescita per il 2025 evidenzia una profonda incertezza sulla traiettoria economica dell’Ungheria. La mancanza di consenso tra le istituzioni indica che il percorso di ripresa è altamente sensibile a vari fattori interni ed esterni, rendendo più complesse le decisioni di pianificazione economica e di investimento.

Sul fronte fiscale, il deficit di bilancio, stimato al 4,8% del PIL nel 2024, ha mostrato un significativo restringimento rispetto al 6,7% del 2023, pur superando leggermente l’obiettivo governativo del 4,5%.1 La Commissione Europea ha previsto che il deficit rimarrà elevato, al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.1 Vi è la preoccupazione che “recenti annunci politici rischino di spingere il deficit più in alto di quanto precedentemente previsto”.1 Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato al 73,6% nel 2024, a causa del deficit elevato, della rivalutazione del debito in valuta estera dovuta all’indebolimento del Fiorino e dell’acquisizione dell’aeroporto di Budapest. Si prevede che deficit di bilancio elevati e una crescita nominale del PIL inferiore limiteranno la riduzione del debito nel medio termine, con costi di servizio del debito che rimarranno elevati.1 La persistenza di deficit elevati e l’aumento del debito pubblico (proiettato rimanere elevato nel 2025-26) suggeriscono che l’Ungheria affronta una continua pressione fiscale. L’avvertimento esplicito che “recenti annunci politici rischiano di spingere il deficit più in alto” implica che nuove iniziative di spesa pubblica, anche se accompagnate da aumenti delle tasse, potrebbero non essere fiscalmente neutre e potrebbero esacerbare l’onere del debito, limitando la futura flessibilità fiscale e potenzialmente influenzando le percezioni del rischio sovrano.

Il bilancio 2025, adottato nel novembre 2024, ha svelato un Piano d’Azione di Politica Economica di 21 punti, che include ulteriori misure di stimolo, destinate a essere compensate da aumenti delle tasse, in particolare maggiori prelievi sulle transazioni finanziarie, una tassa sugli extraprofitti modificata per le banche e aumenti delle accise.1 Un’osservazione critica è che “la politica monetaria è stata restrittiva, ma la sua trasmissione all’economia reale è stata indebolita dagli interventi governativi”.1 Questo indica una potenziale disarmonia tra le autorità fiscali e monetarie. Quando il governo implementa ampie misure di stimolo o interventi diretti, tali azioni possono contrastare gli sforzi della banca centrale volti a influenzare l’attività economica e l’inflazione attraverso gli strumenti convenzionali dei tassi di interesse. Ad esempio, se la banca centrale mira a raffreddare un’economia in surriscaldamento, ma il governo inietta liquidità significativa o fornisce sussidi, i segnali della politica monetaria diventano meno efficaci, potenzialmente portando a pressioni inflazionistiche prolungate o distorsioni di mercato. Questa incoerenza politica può creare incertezza per gli investitori, ridurre la prevedibilità degli esiti economici e, in ultima analisi, ostacolare un’efficace gestione macroeconomica.

1.2. Inflazione e Stabilità del Tasso di Cambio

L’inflazione in Ungheria si è attenuata, ma rimane elevata a causa dell’aumento della domanda, della forte crescita dei salari e del deprezzamento della valuta.1 L’inflazione complessiva è diminuita significativamente dal 17,0% nel 2023 al 3,7% nel 2024, poiché l’impatto degli aumenti precedenti dei prezzi dell’energia e degli alimentari e delle strozzature della catena di approvvigionamento si è dissipato. Tuttavia, l’inflazione è rimbalzata nel 2024, con l’inflazione IAPC che ha raggiunto il 5,7% nel febbraio 2025.1

Il Fiorino ungherese (HUF) ha mostrato una relativa stabilità rispetto all’Euro (EUR) intorno al livello di 404 all’inizio di maggio 2025.2 Il 28 luglio 2025, il tasso di cambio EUR/HUF era di 396,66 e USD/HUF di 337,83.3 Il Fiorino ha mostrato un rafforzamento rispetto all’Euro nella mattinata di lunedì 28 luglio.3 L’Equilibrium Institute prevede che il tasso di cambio EUR/HUF fluttuerà tra 409 e 422 nel 2025.2 Il tasso di cambio reale rimane al di sopra del suo livello di equilibrio, il che influisce negativamente sugli esportatori e raffredda l’economia, contribuendo alla disinflazione.2

La relativa stabilità e il recente rafforzamento del Fiorino rispetto all’Euro (da circa 404 a maggio a circa 396,66 il 28 luglio) suggeriscono una tendenza positiva per la stabilità della valuta. Tuttavia, questa forza, unita al fatto che il tasso di cambio reale è al di sopra del suo livello di equilibrio 2, implica un effetto disinflazionistico rendendo le importazioni più economiche. Questo è però contrastato da persistenti fattori inflazionistici sottostanti come l’aumento della domanda e la forte crescita dei salari.1 Il rimbalzo dell’inflazione IAPC al 5,7% nel febbraio 2025 dopo un significativo calo nel 2024 sottolinea ulteriormente la fragilità della tendenza disinflazionistica. L’Ungheria si trova quindi di fronte a un delicato equilibrio nella gestione dell’inflazione.

Il fatto che il “tasso di cambio reale rimanga al di sopra del suo livello di equilibrio, il che influisce negativamente sugli esportatori” 2, rappresenta un compromesso economico critico. Un Fiorino forte, pur essendo vantaggioso per combattere l’inflazione importata e potenzialmente attrarre alcuni tipi di investimenti esteri, rende contemporaneamente le esportazioni ungheresi più costose e meno competitive sui mercati internazionali. Dato che gli investimenti e le esportazioni sono stati moderati nel 2024 1, una valuta continuativamente sopravvalutata potrebbe ostacolare un motore cruciale di ripresa e crescita economica. Questo dilemma politico per l’Ungheria significa che dare priorità alla forza della valuta per il controllo dell’inflazione potrebbe inavvertitamente sopprimere la crescita trainata dalle esportazioni, portando potenzialmente a una ripresa economica complessiva più lenta o a un cambiamento nella composizione dell’attività economica.

1.3. Relazioni Commerciali Internazionali

La Cina è diventata il principale partner commerciale non-UE dell’Ungheria, con importanti progetti ferroviari e nel settore dei veicoli elettrici.4 Il Primo Ministro Orbán ha esplicitamente spinto per intensificare la cooperazione bilaterale tra Ungheria e Cina il 28 luglio, affermando che l’Ungheria sta “guadagnando proficuamente dai legami economici con la Cina”.5 Questo approfondimento dei legami economici con la Cina rappresenta una deliberata riorientazione strategica. Questa politica di “Apertura a Est” mira a garantire investimenti significativi in settori critici come la produzione di veicoli elettrici e le infrastrutture ferroviarie, potenzialmente diversificando il commercio dai partner occidentali tradizionali e promuovendo nuove vie di crescita. Tuttavia, questa strategia non è priva di complessità. Una fonte indica che questa “svolta potrebbe creare attriti con gli alleati tradizionali e potrebbe esporre l’Ungheria a nuovi rischi geopolitici” 2, suggerendo un delicato equilibrio geopolitico all’interno dell’UE e sulla scena globale.

Un “accordo tariffario storico” tra Stati Uniti e Unione Europea è stato annunciato il 28 luglio, concordando un dazio generale del 15% sulla maggior parte dei prodotti europei.3 Sebbene questo accordo miri a ridurre l’incertezza commerciale, il dazio del 15% imporrà comunque “miliardi di oneri” su industrie europee chiave, come il settore automobilistico tedesco.6 Data la profonda integrazione dell’Ungheria nelle catene di approvvigionamento tedesche e più ampiamente europee, in particolare nella produzione automobilistica e di componenti, questi dazi potrebbero avere un impatto indiretto sugli esportatori e sui produttori ungheresi. Anche se i beni ungheresi non sono direttamente presi di mira, un rallentamento o un aumento dei costi per i suoi principali partner commerciali si ripercuoterà inevitabilmente sulla sua economia. L’opposizione dell’Ungheria “ai dazi di ritorsione dell’UE sui beni statunitensi evidenzia ulteriormente la sua posizione commerciale indipendente”.2

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave (28 Luglio 2025)

IndicatoreValoreFonte
Proiezioni Crescita PIL (2025)
Commissione Europea1,8%1
Equilibrium Institute-0,2%2
Governo Ungherese0,8%2
Deficit di Bilancio (% del PIL, 2025)4,6%1
Debito Pubblico (% del PIL, 2024)73,6%1
Inflazione (IAPC, Feb 2025)5,7%1
Tasso di Cambio Fiorino (28 Luglio 2025)
EUR/HUF396,663
USD/HUF337,833
Crescita Salariale Reale (2025)3,8%2

2. Dinamiche del Mercato del Lavoro

2.1. Dati su Occupazione e Disoccupazione (Giugno 2025)

I dati di giugno 2025 hanno mostrato un leggero calo dell’occupazione in Ungheria.7 Il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,3% a giugno 2025, secondo la stima del modello dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH).7 Tuttavia, la media mobile ufficiale di tre mesi per il periodo aprile-giugno 2025 ha mostrato un tasso di disoccupazione leggermente più alto, al 4,5%.7

Il numero medio di persone occupate di età compresa tra 15 e 74 anni nel periodo aprile-giugno 2025 è stato di 4,66 milioni, con una diminuzione di 49.000 unità rispetto all’anno precedente.7 Questo calo dell’occupazione è stato osservato sia tra gli uomini (diminuzione di 29.000 unità) che tra le donne (diminuzione di 20.000 unità) ed è stato in gran parte determinato da una riduzione della popolazione in età lavorativa primaria (25-54 anni).7 Il numero di persone in cerca di lavoro registrate alla fine di giugno è diminuito dell’1,4% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 220.000 unità.7

Mentre il tasso di disoccupazione del 4,3% (giugno) o 4,5% (media aprile-giugno) può apparire stabile, i dati sottostanti rivelano un significativo calo annuale del numero di persone occupate (49.000 in meno). Questa riduzione è principalmente attribuita a una contrazione della popolazione in età lavorativa primaria e a tendenze demografiche più ampie.7 Ciò indica che l’apparente stabilità del tasso di disoccupazione non è esclusivamente un riflesso di una robusta creazione di posti di lavoro o della domanda, ma piuttosto una conseguenza di una contrazione dell’offerta di lavoro. La “stagnazione del tasso di occupazione indica chiaramente che i vincoli di offerta stanno diventando sempre più efficaci nel mercato del lavoro ungherese”.9 Il mercato del lavoro ungherese sta affrontando sfide strutturali radicate nella demografia. Questa dinamica suggerisce un’offerta di lavoro sempre più limitata, che potrebbe portare a persistenti pressioni salariali anche in un ambiente di domanda in rallentamento, e potenzialmente ostacolare la futura espansione economica se il bacino di manodopera continua a ridursi.

2.2. Crescita Salariale e Tendenze del Mercato del Lavoro

La crescita dei salari nominali è prevista rimanere elevata nel 2025 e nel 2026, trainata da un aumento del salario minimo del 9% nel 2025, da un mercato del lavoro teso e da aumenti salariali nel settore pubblico.2 I salari reali nel settore competitivo sono proiettati aumentare del 3,8% nel 2025.2 I guadagni lordi mensili medi dei dipendenti a tempo pieno sono aumentati del 7,8% nel maggio 2025, con un conseguente aumento significativo del 9,0% del potere d’acquisto dei salari.10

Nonostante questi aumenti salariali, “l’offerta e la domanda di lavoro ungherese si stanno ammorbidendo”.9 Ci sono indicazioni che “il lavoro stagionale in agricoltura (e probabilmente nell’edilizia) stia mascherando l’impatto di licenziamenti silenziosi in altri settori”.9 Le previsioni di ING per il mercato del lavoro per il resto dell’anno mantengono un tasso di disoccupazione intorno al 4,5%, ma con il “potenziale per un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro”.9

La coesistenza di una forte crescita dei salari nominali e reali 2 con un mercato del lavoro in rallentamento 9 presenta un quadro complesso. Ciò suggerisce che gli aumenti salariali non sono esclusivamente trainati dalla domanda, ma sono anche influenzati dalle politiche governative (aumenti del salario minimo, aumenti nel settore pubblico) e da vincoli strutturali dell’offerta. Sebbene l’aumento dei salari reali sia vantaggioso per il potere d’acquisto dei consumatori, contribuisce a un’inflazione elevata 1 e potrebbe creare una spirale salari-prezzi se non accompagnato da guadagni di produttività. L’osservazione che il lavoro stagionale potrebbe “mascherare l’impatto di licenziamenti silenziosi” 9 implica che la domanda di lavoro sottostante potrebbe essere più debole di quanto suggeriscano i dati superficiali, portando potenzialmente a sfide future per le imprese. L’Ungheria affronta una sfida politica nel gestire l’impatto inflazionistico di una robusta crescita salariale, in particolare se questa crescita è guidata dalla politica piuttosto che dalla domanda organica o dalla produttività, e se il mercato del lavoro sottostante si sta effettivamente indebolendo.

La combinazione di aumenti salariali imposti dal governo e di vincoli di offerta indotti dalla demografia significa che le imprese stanno affrontando costi del lavoro in aumento.2 Se l’attività economica non migliora in modo significativo, le aziende potrebbero avere difficoltà ad assorbire questi costi più elevati, con un potenziale impatto sulla redditività. La previsione di ING di un “potenziale per un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro” 9 suggerisce che le imprese potrebbero alla fine rispondere a queste pressioni sui costi riducendo il personale, il che potrebbe portare a un aumento più pronunciato della disoccupazione nonostante l’attuale stabilità. Questa situazione crea un ambiente difficile per i datori di lavoro del settore privato, che devono gestire l’aumento dei costi degli input (lavoro) in un ambiente di domanda potenzialmente stagnante. L’implicazione a lungo termine è un rischio di riduzione della competitività per le imprese ungheresi e un potenziale rallentamento nella creazione di posti di lavoro, o persino perdite di posti di lavoro, se la crescita economica non accelera sufficientemente per compensare l’aumento delle spese di lavoro.

3. Sviluppi Microeconomici e Locali

3.1. Mercato Immobiliare: Iniziativa “Home Start Loan”

Il governo ungherese ha annunciato ufficialmente i dettagli del “Home Start Loan” (Otthon Start Hitel) il 28 luglio 2025, una nuova importante iniziativa abitativa.12 Previsto per il lancio a settembre, il prestito offre fino a 50 milioni di HUF (circa 125.000 euro) a un tasso di interesse fisso del 3% per un periodo di 25 anni.12 Il programma mira a migliorare l’accessibilità abitativa per i primi acquirenti, i giovani adulti e i redditi medi, in particolare in un contesto di “prezzi degli immobili in più rapida crescita nell’Unione Europea”.12

A differenza dei precedenti sussidi abitativi, questo nuovo prestito non richiede il matrimonio o la presenza di figli, rendendolo più inclusivo. Per qualificarsi, i richiedenti devono avere almeno due anni di copertura assicurativa sociale continua, soddisfare i requisiti di credito della banca e rispettare i limiti massimi di valore dell’immobile e di prezzo al metro quadro. Il deposito richiesto è del 10%, significativamente inferiore al solito requisito del 20% per i mutui in Ungheria.12

Péter Gergely, fondatore di BiztosDontes.hu, una delle principali piattaforme di finanza personale in Ungheria, ha avvertito che il “Home Start Loan è probabile che gonfi ulteriormente i costi abitativi”, citando schemi storici in cui i mutui sovvenzionati dal governo hanno portato a un’impennata dei prezzi immobiliari.12 Questa iniziativa si aggiunge a una serie di programmi abitativi sostenuti dal governo ed è stata annunciata pochi mesi prima delle elezioni generali ungheresi del 2026, con l’accessibilità abitativa che rimane una questione centrale per gli elettori.12 I “prezzi delle case sono aumentati nel 2024, sulla scia dell’aumento dei prestiti… ma la carenza di alloggi rimane un problema”.1

Il “Home Start Loan” è una chiara risposta politica al pressante problema dell’accessibilità abitativa, in particolare per i primi acquirenti, ed è strategicamente programmato in vista delle elezioni generali del 2026.12 L’intento è rendere più accessibile la proprietà della casa. Tuttavia, l’avvertimento dell’esperto che “è probabile che gonfi ulteriormente i costi abitativi” 12 evidenzia una potenziale conseguenza non intenzionale critica. In un mercato che sta già vivendo i “prezzi degli immobili in più rapida crescita” e caratterizzato da una “carenza di alloggi” 1, l’iniezione di maggiore domanda sovvenzionata senza un aumento commisurato dell’offerta spingerà prevedibilmente i prezzi ancora più in alto. Ciò renderebbe paradossalmente gli alloggi meno accessibili per coloro che non si qualificano per il prestito o per i futuri acquirenti, esacerbando il problema che si cerca di risolvere. Sebbene il Home Start Loan sia una misura politicamente popolare volta ad affrontare una questione sociale critica, la sua progettazione rischia di intensificare la crisi dell’accessibilità abitativa stimolando la domanda in un mercato con offerta limitata, creando potenzialmente una bolla o ampliando ulteriormente il divario tra i costi abitativi e i redditi medi.

3.2. Ricchezza dei Consumatori e Tendenze di Consumo

Un aspetto notevole è che “gli ungheresi registrano la crescita della ricchezza più rapida in Europa”.4 Secondo il Global Wealth Report 2025 di UBS, la ricchezza personale mediana per adulto in Ungheria è aumentata di oltre il 18% nel 2024, superando tutti gli altri 55 paesi analizzati, comprese le nazioni occidentali più ricche. Il rapporto ha anche rilevato che l’Europa orientale nel suo complesso ha registrato il maggiore aumento complessivo della ricchezza personale a livello globale.13

Al contrario, “l’Ungheria è diventata il paese più povero dell’UE in termini di benessere delle famiglie, con un consumo pari al 72% della media UE”, secondo i dati Eurostat citati da Kyiv Insider.14 Questo divario riflette il fatto che l’output economico dell’Ungheria “non si sta traducendo in benefici reali per le famiglie ungheresi”.14 Il rapporto di Kyiv Insider afferma anche che gli ungheresi comuni stanno affrontando problemi come “salari reali bassi, alta inflazione, fuga di cervelli e una classe media svuotata”.14

La contraddizione più significativa nei dati forniti è l’affermazione simultanea di una “crescita della ricchezza più rapida” 13 e dell’Ungheria che è il “paese più povero dell’UE in termini di benessere/consumo delle famiglie”.14 Questo paradosso può essere spiegato distinguendo tra “ricchezza” (patrimonio netto, inclusi beni come immobili e investimenti finanziari) e “consumo” (Consumo Individuale Effettivo, che riflette gli standard di vita quotidiani e l’accesso a beni/servizi). L’accumulo di ricchezza, in particolare la ricchezza mediana, può essere guidato dall’apprezzamento degli asset (ad esempio, l’aumento dei valori immobiliari, come notato in 1) o dai risparmi, anche se il reddito disponibile per il consumo quotidiano è basso a causa dell’alta inflazione e dei salari reali stagnanti. Ciò suggerisce che i benefici della crescita economica potrebbero non essere ampiamente distribuiti o tradursi immediatamente in standard di vita quotidiani migliorati per la famiglia ungherese media. Il commento critico in 14 sull’output economico che non raggiunge le famiglie e su problemi come la “fuga di cervelli” e una “classe media svuotata” supporta ulteriormente questa interpretazione di prosperità disomogenea. Sebbene l’Ungheria stia vivendo una significativa accumulazione di ricchezza, questa crescita sembra essere distribuita in modo non uniforme o principalmente guidata dai valori degli asset piuttosto che da miglioramenti diffusi negli standard di vita quotidiani. Ciò evidenzia potenziali problemi di disuguaglianza di reddito e la sfida di tradurre la crescita macroeconomica in benefici tangibili per l’intera popolazione.

3.3. Notizie Chiave dal Settore Aziendale

Wendy’s, una delle principali catene di fast-food, sta “valutando il ritorno in Ungheria dopo 23 anni”, cercando attivamente partner in franchising locali per rilanciare ed espandere la sua rete di ristoranti. Questo fa parte di un obiettivo globale di aprire 2.000 nuove sedi in tutto il mondo entro il 2028, con l’Ungheria che gioca un ruolo significativo.4 Wendy’s si era precedentemente ritirata dal mercato ungherese nel 2002 a causa di oneri operativi, ma prevede di tornare con un “contesto più stabile, una struttura di franchising più esperta e una nuova strategia”.16

Contemporaneamente, Wizz Air, una compagnia aerea ungherese, sta tagliando voli e rimodellando la sua strategia.4 Il ruolo della Cina come principale partner commerciale non-UE dell’Ungheria include importanti progetti nel settore dei veicoli elettrici.4 Un rapporto ha anche menzionato un’esplosione e un incendio a un popolare festival ungherese 4, un evento locale riportato su un sito di notizie economiche.

L’annunciato ritorno di Wendy’s dopo due decenni di assenza è un forte segnale microeconomico positivo. Indica una rinnovata fiducia degli investitori stranieri nel potenziale del mercato dei consumatori ungherese, suggerendo una percezione di crescente potere di spesa dei consumatori o un ambiente commerciale favorevole per il commercio al dettaglio e i servizi. Questo contrasta con le più ampie sfide macroeconomiche e i dati sui bassi consumi delle famiglie. Tuttavia, la notizia contemporanea di Wizz Air che taglia voli e rimodella la sua strategia suggerisce che non tutti i settori stanno prosperando allo stesso modo. L’industria aeronautica, ad esempio, potrebbe essere alle prese con l’aumento dei costi del carburante, l’aumento della concorrenza o i cambiamenti nella domanda di viaggi. L’ambiente commerciale ungherese presenta un quadro misto, con alcuni settori che attraggono nuovi investimenti diretti esteri e mostrano potenziale di crescita, mentre altri affrontano significativi aggiustamenti operativi o contrazioni. Ciò indica un panorama dinamico ma disomogeneo per le prestazioni aziendali, dove il successo dipende dal settore.

4. Politiche Governative e Relazioni con l’UE

4.1. Aggiornamenti sui Fondi UE e Controversie sullo Stato di Diritto

Persistono “significative preoccupazioni riguardo allo stato di diritto, che hanno portato al congelamento di 18 miliardi di euro di fondi UE per l’Ungheria, senza progressi segnalati”.2 L’Ungheria ha anche “perso oltre 1 miliardo di euro di fondi UE a causa di controversie sullo stato di diritto”.2 Il ministro ungherese ha criticato la proposta di bilancio dell’UE di 2 trilioni di euro per la sua priorità all’Ucraina, sostenendo che “distrae risorse dagli agricoltori europei”.2 Il Primo Ministro Orbán ha anche avvertito che il 20-25% del bilancio proposto dell’UE è destinato all’Ucraina.2

Il continuo congelamento e la perdita di ingenti fondi UE (un totale di 18 miliardi di euro congelati e oltre 1 miliardo di euro persi) a causa di problemi legati allo stato di diritto 2 rappresentano un significativo e continuo drenaggio finanziario per l’economia ungherese. Questi fondi sono tipicamente cruciali per gli investimenti pubblici, lo sviluppo delle infrastrutture e vari programmi economici, e la loro assenza contribuisce direttamente agli “investimenti limitati per il 2025” menzionati in precedenza.2 La critica pubblica del governo all’allocazione del bilancio UE all’Ucraina sottolinea ulteriormente la profonda frizione politica che incide direttamente sulla cooperazione economica e sui flussi finanziari dall’UE. Questa disputa in corso crea incertezza e limita la capacità fiscale del governo. Le controversie irrisolte sullo stato di diritto continuano a imporre un costo economico sostanziale all’Ungheria, limitando il suo accesso a fondi vitali per lo sviluppo e potenzialmente scoraggiando gli investimenti esteri che dipendono da un ambiente normativo e politico stabile. Questo problema rimane un ostacolo importante al potenziale di crescita a lungo termine dell’Ungheria.

4.2. Iniziative Governative

Nuovi dettagli sul programma “Home Start” sono stati annunciati il 21 luglio 2025 2, con i dettagli completi emersi il 28 luglio.12 Modifiche al programma Demján Sándor Capital sono state annunciate anche il 21 luglio 2025, con un’espansione della portata del capitale ammissibile.2 Il bilancio 2025, adottato nel novembre 2024, includeva un Piano d’Azione di Politica Economica di 21 punti con ulteriori misure di stimolo.1

Nonostante le sfide poste dalla sospensione dei fondi UE e da un complesso quadro macroeconomico, il governo ungherese sta attivamente implementando nuove iniziative economiche interne, come il “Home Start Loan” 2 e le modifiche al programma Demján Sándor Capital.2 Queste iniziative, insieme al più ampio Piano d’Azione di Politica Economica di 21 punti 1, suggeriscono un focus strategico sulla stimolazione della domanda interna e sul supporto di settori specifici (ad esempio, alloggi, capitale aziendale) attraverso interventi diretti. La tempistica dell’annuncio del Home Start Loan, pochi mesi prima delle elezioni generali del 2026, evidenzia la dimensione politica di queste politiche economiche, volte ad affrontare le principali preoccupazioni degli elettori e a dimostrare la reattività del governo. L’Ungheria sta perseguendo un’agenda economica interna assertiva, caratterizzata da stimoli mirati e interventi diretti, probabilmente per contrastare le pressioni esterne e raggiungere specifici obiettivi politici, in particolare in vista delle prossime elezioni. Questo approccio enfatizza il controllo del governo sulle leve economiche.

5. Reazioni del Mercato Finanziario

5.1. Performance del Mercato Azionario Ungherese

I mercati azionari europei hanno virato in negativo nel pomeriggio del 28 luglio, trascinando al ribasso anche il mercato ungherese.6 Si sono osservate reazioni moderate alla borsa ungherese in seguito alla notizia dell’accordo tariffario USA-UE, con i titoli blue chip che hanno mostrato un quadro misto.6

La performance del mercato azionario ungherese il 28 luglio è stata chiaramente influenzata dalle tendenze più ampie del mercato europeo, indicando la sua interconnessione con il sentiment globale.6 Tuttavia, la sua reazione “moderata” e “mista” al significativo accordo tariffario USA-UE 6 suggerisce che, sebbene non sia immune agli eventi globali, il mercato potrebbe aver in parte prezzato le principali notizie internazionali in anticipo o possedere fattori interni specifici che forniscono una certa protezione o dinamiche uniche. Ciò implica un certo grado di efficienza del mercato in cui gli annunci importanti sono spesso anticipati. Il mercato azionario ungherese è reattivo ai cambiamenti economici globali, ma la sua reazione specifica a eventi internazionali importanti può essere sfumata, riflettendo una combinazione di tendenze globali e condizioni di mercato locali e aspettative degli investitori.

5.2. Reazione del Fiorino agli Eventi Globali

Il Fiorino aveva “in gran parte prezzato” la notizia dell’accordo tariffario USA-UE la settimana precedente, quindi non era previsto un “grande rafforzamento” il 28 luglio.3 Il Dollaro si è rafforzato dopo l’accordo USA-europeo, il che è stato descritto come una “cattiva notizia per il Fiorino”.3 Nonostante il rafforzamento del Dollaro, il Fiorino ha “mantenuto la sua forza” intorno a 396,2 contro l’Euro il 28 luglio.3 Il 28 luglio 2025, l’EUR/HUF era 396,66 e l’USD/HUF era 337,83.3

La reazione relativamente contenuta del Fiorino al significativo accordo tariffario USA-UE 3, nonostante si tratti di un importante sviluppo commerciale globale, indica un certo grado di efficienza del mercato. Il fatto che il mercato avesse “in gran parte prezzato la notizia” suggerisce che gli investitori avevano anticipato l’esito, portando a un aggiustamento preventivo della valuta. Inoltre, la capacità del Fiorino di “mantenere la sua forza” contro l’Euro 3 anche mentre il Dollaro si rafforzava a livello globale suggerisce un livello di resilienza, possibilmente dovuto a fattori interni o a un equilibrio temporaneo. La performance del Fiorino il 28 luglio ha dimostrato un certo grado di stabilità e maturità del mercato nel reagire alle principali notizie internazionali, suggerendo che shock inaspettati sono meno propensi a causare una significativa volatilità immediata.

Sebbene il Fiorino abbia mostrato resilienza contro l’Euro, l’affermazione esplicita che un Dollaro in rafforzamento è “una cattiva notizia per il Fiorino” 3 evidenzia una vulnerabilità sottostante. Un Dollaro più forte rende le importazioni denominate in Dollari più costose per l’Ungheria, potenzialmente alimentando l’inflazione importata. Inoltre, come notato in 2, il tasso di cambio reale del Fiorino è già al di sopra del suo livello di equilibrio, influenzando negativamente gli esportatori. Se il Fiorino si rafforza ulteriormente o mantiene la sua attuale forza rispetto all’Euro, mentre anche il Dollaro si rafforza, potrebbe creare una doppia sfida: aumento dei costi di importazione e riduzione della competitività delle esportazioni, potenzialmente ostacolando la bilancia commerciale dell’Ungheria. La stabilità del Fiorino è un’arma a doppio taglio. Sebbene aiuti a controllare l’inflazione importata, la sua forza rispetto all’Euro, unita a un Dollaro in rafforzamento a livello globale, potrebbe mettere sotto pressione gli esportatori e contribuire a un ambiente commerciale meno favorevole nel medio termine. Ciò implica una complessa sfida di gestione valutaria per la banca centrale.

6. Conclusione e Prospettive

6.1. Sintesi della Narrativa Economica del Giorno

Il 28 luglio 2025, l’economia ungherese ha presentato un quadro sfaccettato. Gli indicatori macroeconomici hanno suggerito una prospettiva di crescita mista per il 2025, con una significativa divergenza nelle previsioni che evidenziava incertezze sottostanti. Persistenti sfide fiscali, caratterizzate da elevati deficit di bilancio e alti costi di servizio del debito, continuano a limitare le finanze pubbliche. L’inflazione, pur essendosi attenuata dal suo picco, rimane influenzata da una forte crescita salariale e dalla domanda, creando un delicato equilibrio per la politica monetaria, che a sua volta è influenzata dagli interventi governativi. Il Fiorino ha dimostrato una relativa stabilità, ma la sua forza attuale potrebbe avere implicazioni per la competitività delle esportazioni, soprattutto in un contesto di rafforzamento del Dollaro.

Il mercato del lavoro ha mostrato un tasso di disoccupazione stabile, ma un esame più approfondito ha rivelato un calo del numero di occupati, principalmente a causa di fattori demografici, suggerendo un ammorbidimento di fondo mascherato da dinamiche di offerta. La crescita dei salari, sebbene positiva per il potere d’acquisto, contribuisce alle pressioni inflazionistiche e pone sfide di costo per le imprese.

A livello microeconomico e locale, il lancio del “Home Start Loan” mira ad affrontare l’accessibilità abitativa, ma solleva preoccupazioni circa la potenziale ulteriore inflazione dei prezzi degli immobili in un mercato già caratterizzato da una carenza di offerta. Un paradosso notevole è emerso tra la rapida crescita della ricchezza mediana e i bassi livelli di consumo delle famiglie, indicando che i benefici economici potrebbero non tradursi uniformemente in un miglioramento degli standard di vita quotidiani per tutti. Le notizie aziendali hanno mostrato un quadro misto, con il ritorno di Wendy’s che segnala la fiducia nel mercato dei consumatori, mentre le sfide affrontate da Wizz Air evidenziano le differenze settoriali.

Infine, le relazioni dell’Ungheria con l’UE rimangono tese a causa delle dispute sullo stato di diritto, che comportano il congelamento e la perdita di fondi UE cruciali, limitando gli investimenti pubblici. Nonostante ciò, il governo sta attivamente perseguendo iniziative interne per stimolare l’economia e affrontare le preoccupazioni degli elettori. I mercati finanziari ungheresi hanno reagito in modo misurato agli eventi globali, suggerendo una certa efficienza del mercato, ma la valuta rimane sensibile a dinamiche internazionali più ampie.

6.2. Prospettive e Considerazioni Finali

Guardando al futuro, l’economia ungherese dovrà navigare tra diverse dinamiche contrastanti. La capacità del governo di bilanciare le ambizioni di crescita con la disciplina fiscale sarà fondamentale, soprattutto considerando le diverse proiezioni del PIL e i persistenti deficit. La gestione dell’inflazione richiederà un attento coordinamento tra le politiche fiscali e monetarie per evitare che gli aumenti salariali, seppur benefici per i consumatori, alimentino ulteriormente le pressioni sui prezzi.

La strategia di riorientamento commerciale verso l’Est, in particolare con la Cina, offre nuove opportunità di investimento e diversificazione, ma comporta anche rischi geopolitici e potenziali attriti con i partner tradizionali dell’UE. La risoluzione delle dispute sullo stato di diritto e il sblocco dei fondi UE rimangono essenziali per sbloccare il pieno potenziale di investimento e crescita del paese.

A livello microeconomico, l’efficacia delle politiche abitative nel migliorare l’accessibilità a lungo termine dipenderà dalla capacità di aumentare l’offerta di alloggi e non solo di stimolare la domanda. Affrontare la disuguaglianza percepita tra la crescita della ricchezza e il benessere quotidiano delle famiglie sarà una sfida sociale ed economica chiave. Nel complesso, l’Ungheria si trova in una fase di transizione, con politiche interne assertive che cercano di compensare i vincoli esterni e le sfide strutturali. Il successo dipenderà dalla capacità di convertire la crescita economica in un benessere diffuso e sostenibile per la popolazione, mantenendo al contempo la stabilità macroeconomica in un ambiente globale in evoluzione.

FONTI

  1. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 28, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  2. Sintesi delle Notizie sull’Economia Ungherese: 21 Luglio 2025, accessed July 28, 2025, https://economia.hu/sintesi-delle-notizie-sulleconomia-ungherese-21-luglio-2025/
  3. Rákapcsolt a dollár az amerikai-európai megállapodás után, és ez most rossz hír a forintnak, accessed July 28, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250728/rakapcsolt-a-dollar-az-amerikai-europai-megallapodas-utan-es-ez-most-rossz-hir-a-forintnak-776713
  4. Latest Top News About Hungary : Stay Informed Today, accessed July 28, 2025, https://dailynewshungary.com/
  5. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed July 28, 2025, https://abouthungary.hu/
  6. Itt a történelmi vámalku – Mutatjuk a piaci reakciókat! – Portfolio.hu, accessed July 28, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250728/itt-a-tortenelmi-vamalku-mutatjuk-a-piaci-reakciokat-776699
  7. Hungary’s Employment Edges Down, Jobless Rate at 4.3% in June – Budapest Business Journal, accessed July 28, 2025, https://bbj.hu/business/people/hr/hungarys-employment-edges-down-jobless-rate-at-4-3-in-june/
  8. bbj.hu, accessed July 28, 2025, https://bbj.hu/business/people/hr/hungarys-employment-edges-down-jobless-rate-at-4-3-in-june/#:~:text=In%20the%20April%E2%80%93June%202025,among%20women%20to%202.19%20million.
  9. Hungarian labour supply and demand softens | snaps – ING Think, accessed July 28, 2025, https://think.ing.com/snaps/both-labour-supply-and-demand-are-softening-in-hungary/
  10. Labour – Hungarian Central Statistical Office – KSH, accessed July 28, 2025, https://www.ksh.hu/labour
  11. Employment and unemployment, June 2025 – KSH, accessed July 28, 2025, https://www.ksh.hu/en/first-releases/fem/efem2506.html
  12. Hungary is to Launch Home Start Loan: 3% Subsidized Mortgage for …, accessed July 28, 2025, https://www.einpresswire.com/article/834719402/hungary-is-to-launch-home-start-loan-3-subsidized-mortgage-for-first-time-buyers
  13. Hungarians See Fastest Wealth Growth in Europe – The European Conservative, accessed July 28, 2025, https://europeanconservative.com/articles/news-corner/hungarians-see-fastest-wealth-growth-in-europe/
  14. Once prosperous, Hungary is now the poorest nation in EU — meanwhile, this tiny nation tops the wealth rankings – The Economic Times, accessed July 28, 2025, https://m.economictimes.com/news/international/us/once-prosperous-hungary-is-now-the-poorest-nation-in-eu-meanwhile-this-tiny-nation-tops-the-wealth-rankings/articleshow/121978907.cms
  15. Wendy’s Eyes Return to Hungary After 23 Years! – Ground News, accessed July 28, 2025, https://ground.news/article/wendys-fast-food-restaurant-would-return-to-hungary
  16. Wendy’s is back: the legendary fast food chain would re-enter the Hungarian market, accessed July 28, 2025, https://trademagazin.hu/en/visszater-a-wendys-ujra-belepne-a-magyar-piacra-a-legendas-gyorsetteremlanc/

Panoramica Economica Ungherese: Notizie Principali del 25 Luglio 2025

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Questo rapporto fornisce un riepilogo e un’analisi delle principali notizie economiche riguardanti l’Ungheria, con particolare attenzione agli sviluppi riportati il 25 luglio 2025. L’analisi si estende oltre i dati macroeconomici per includere tendenze microeconomiche e locali, come richiesto, basandosi su fonti sia ungheresi che internazionali.

PODCAST IN ITALIANO

I. Panoramica Macroeconomica: Una Giornata Senza Grandi Cambiamenti Politici (25 Luglio 2025)

Il 25 luglio 2025 non ha visto la pubblicazione di nuovi indicatori macroeconomici chiave o l’annuncio di nuove decisioni di politica monetaria da parte della Banca Nazionale Ungherese (MNB). Le informazioni più recenti disponibili sulla politica monetaria risalgono alla riunione del Consiglio Monetario del 22 luglio 2025, durante la quale il tasso di base della banca centrale è stato mantenuto invariato al 6,50%. Anche i tassi di deposito overnight e di prestito collateralizzato sono rimasti stabili al 5,50% e 7,50% rispettivamente.1 Allo stesso modo, i dati ufficiali più recenti sulla disoccupazione si riferiscono a periodi precedenti, con il tasso di disoccupazione per marzo-maggio 2025 attestato al 4,3%.3 Questa assenza di nuove comunicazioni macroeconomiche suggerisce che la giornata non è stata caratterizzata da annunci economici di alto livello, spostando l’attenzione sugli sviluppi sottostanti a livello microeconomico e settoriale.

Per comprendere il contesto in cui si inseriscono le notizie del 25 luglio, è fondamentale considerare le proiezioni economiche esistenti per il 2025. La Commissione Europea prevede una crescita del PIL ungherese dello 0,8% nel 2025, con un’accelerazione al 2,5% nel 2026, trainata principalmente dai consumi privati.4 Gli investimenti, sebbene limitati nel 2025, dovrebbero riprendere nel 2026.4 L’inflazione è prevista in aumento al 4,1% nel 2025 prima di diminuire, con persistenti pressioni inflazionistiche sottostanti.4 Il disavanzo pubblico generale dovrebbe rimanere elevato al 4,6% nel 2025, e il rapporto debito/PIL è atteso in aumento.4 Queste previsioni costituiscono lo sfondo contro il quale si manifestano le dinamiche economiche quotidiane.

L’assenza di cambiamenti macroeconomici significativi il 25 luglio 2025 sposta l’attenzione sull’evoluzione delle tendenze microeconomiche e settoriali. Questa situazione indica che, per le imprese e gli investitori, la comprensione degli sviluppi granulari nei mercati e nelle industrie specifiche diventa cruciale quando l’ambiente macroeconomico generale si trova in una fase di stallo. La stabilità della politica monetaria e la natura persistente delle sfide fiscali implicano che la narrativa economica quotidiana è plasmata in misura maggiore da attività aziendali specifiche e comportamenti dei consumatori, piuttosto che da grandi annunci politici.

II. Sviluppi Settoriali e Microeconomici Chiave il 25 Luglio 2025

Questa sezione approfondisce le notizie economiche specifiche riportate il 25 luglio 2025, concentrandosi sugli sviluppi microeconomici, settoriali e locali, come esplicitamente richiesto.

Notizie Economiche Microeconomiche Rilevanti (25 Luglio 2025)

Notizia / EventoFonteBreve DescrizioneID Snippet Rilevanti
Prezzi delle case in aumento del 22% a BudapestPortfolio.huSignificativo aumento dei prezzi delle case a Budapest, segnalato anche prima del lancio del programma Home Start.6
Aumento dei licenziamenti in UngheriaPortfolio.huI rapporti indicano un aumento dei licenziamenti, suggerendo una diminuzione dell’occupazione.6
Forte calo del consumo di elettricità a giugnoPortfolio.huL’Ungheria ha registrato un notevole calo del consumo di elettricità a giugno, con ragioni che richiedono ulteriore analisi.6
Necessità di batterie per l’energia solarePortfolio.huDiscussione sull’infrastruttura di batterie necessaria per un utilizzo efficace dell’energia solare.6
Morgan Stanley alza il prezzo obiettivo per MOLPortfolio.huLa società di analisi Morgan Stanley ha aumentato il prezzo obiettivo per la principale azienda energetica ungherese, MOL.6
Investimento multi-milionario di SPAR a SzombathelyHungaryToday.huSPAR Ungheria ha investito oltre 2,5 milioni di euro in un nuovo supermercato a Szombathely, creando 26 nuovi posti di lavoro.15
Crescita dell’assistenza sanitaria privataBBJ.huEspansione costante del settore sanitario privato, trainata dalla domanda di cure più rapide e personalizzate.17
Prima città ungherese a limitare l’acquisto di proprietàDailyNewsHungary.comRapporto su una nuova legge che autorizza i governi locali a imporre restrizioni sull’acquisto di proprietà.10
Wipro liquida la filiale unghereseEconomic TimesLa società IT Wipro ha confermato la liquidazione volontaria di una filiale ungherese non operativa.18

A. Mercato Immobiliare: L’Impennata dei Prezzi a Budapest e l’Impatto delle Politiche

Il 25 luglio 2025, Portfolio.hu ha riportato un aumento significativo dei prezzi delle case a Budapest, con un incremento del 22%.6 Questo dato è particolarmente rilevante poiché si verifica ancora prima del pieno impatto del programma governativo “Home Start”, un prestito a tasso fisso del 3% fino a 50 milioni di HUF per gli acquirenti della prima casa, il cui lancio è previsto per il 1° settembre.6 L’osservazione di Portfolio.hu che la situazione è “malata” suggerisce una tendenza potenzialmente insostenibile. I dati della Banca Centrale per il primo trimestre hanno già mostrato un aumento nazionale del 15% su base annua.7

L’aumento del 22% dei prezzi delle case a Budapest prima dell’avvio del programma Home Start indica una forte pressione inflazionistica preesistente nel mercato immobiliare urbano, probabilmente guidata da un’offerta limitata e una domanda robusta. L’istituto di ricerca GKI ha espresso scetticismo, suggerendo che il programma potrebbe “ritorcersi contro i giovani acquirenti della prima casa”.7 Se i prezzi stanno già aumentando così rapidamente a causa di squilibri tra domanda e offerta, l’iniezione di ulteriore potere d’acquisto attraverso il programma Home Start potrebbe gonfiare ulteriormente i prezzi anziché migliorare l’accessibilità per il gruppo target. Questo è un fenomeno economico classico in cui i sussidi lato domanda in mercati con offerta anelastica beneficiano principalmente i venditori attraverso prezzi più alti, piuttosto che gli acquirenti attraverso una maggiore accessibilità. Una tale dinamica potrebbe esacerbare la disuguaglianza di ricchezza, rendendo la proprietà immobiliare ancora più difficile per molti giovani ungheresi, come suggerito dal commento “Ungheria divisa in due, solo un gruppo ristretto di persone potrebbe davvero arricchirsi”.7

Parallelamente, DailyNewsHungary.com ha riportato il 25 luglio 2025 l’introduzione di restrizioni all’acquisto di proprietà nella prima città ungherese.10 Questa notizia si riferisce a una legge significativa, entrata in vigore il 1° luglio 2025, che conferisce ai comuni il potere di imporre restrizioni sull’acquisizione di proprietà e sulla residenza.11 L’obiettivo dichiarato della legge è salvaguardare l’identità culturale e affrontare le preoccupazioni relative all’immigrazione di massa e agli acquisti speculativi, in particolare nell’agglomerato di Budapest e intorno al Lago Balaton.11 Sebbene questa politica sia intesa a proteggere le comunità locali, i critici avvertono che potrebbe ridurre il bacino di potenziali acquirenti immobiliari e quindi la domanda, portando a prezzi più bassi e meno transazioni nelle aree soggette a restrizioni.11 Al contrario, i comuni vicini senza tali restrizioni potrebbero registrare un aumento della domanda e dei prezzi, creando un “mercato immobiliare frammentato”.11 Questa situazione presenta un compromesso diretto tra la conservazione sociale/culturale e la liquidità/efficienza del mercato. La legge potrebbe anche influenzare i prestiti ipotecari, rendendo le banche più caute riguardo ai prestiti su proprietà in aree ristrette, e la mancanza di registrazione nel catasto potrebbe indebolire l’affidabilità del sistema.11

B. Dinamiche del Mercato del Lavoro: Licenziamenti in un Contesto di Tendenze più Ampie

Il 25 luglio 2025, Portfolio.hu ha riportato che “i licenziamenti prendono il via in Ungheria”, indicando esplicitamente una diminuzione dell’occupazione.6 Anche DailyNewsHungary.com ha pubblicato un titolo simile: “La disoccupazione aumenta, il numero di posti di lavoro diminuisce e trovare lavoro richiede più tempo in Ungheria”.10

Questi rapporti contrastano con le statistiche ufficiali più recenti sulla disoccupazione, che mostrano un leggero calo del tasso di disoccupazione al 4,3% nel periodo marzo-maggio 2025, rispetto al 4,4% dello stesso periodo dell’anno precedente.3 Sebbene il numero di persone occupate sia diminuito di 38 mila unità nel periodo marzo-maggio 2025 rispetto all’anno precedente 3, la discrepanza tra i rapporti sui licenziamenti e i dati ufficiali sulla disoccupazione suggerisce che i licenziamenti segnalati il 25 luglio potrebbero riflettere sviluppi molto recenti non ancora catturati dalle statistiche ufficiali, che tendono ad avere un certo ritardo. Questo potrebbe indicare un indebolimento del sentimento aziendale o una ristrutturazione in settori specifici, come quello automobilistico, data la “drammatica trasformazione del mercato automobilistico europeo” menzionata in altre notizie.6 Se i licenziamenti dovessero diffondersi, ciò potrebbe frenare i consumi privati, che sono proiettati come il principale motore di crescita per l’Ungheria nel 2025 4, ponendo un rischio significativo per la traiettoria di ripresa economica.

C. Settore Energetico: Calo dei Consumi e Transizione Verde

Il 25 luglio 2025, Portfolio.hu ha segnalato un “forte calo del consumo di elettricità a giugno” in Ungheria.6 L’articolo sottolinea che “le ragioni sono importanti”, suggerendo la necessità di un’analisi più approfondita oltre i dati grezzi.7 Un calo così marcato può essere un indicatore economico significativo; sebbene possa riflettere una maggiore efficienza energetica o fattori stagionali, può anche segnalare un rallentamento della produzione industriale, che aveva già mostrato un calo nel primo trimestre del 2025.1 Se il calo fosse principalmente dovuto a un rallentamento industriale, ciò rafforzerebbe le preoccupazioni sul ritmo della ripresa economica.

Notizie correlate su Portfolio.hu, sempre del 25 luglio 2025, hanno sollevato la questione di “quante batterie ha bisogno l’Ungheria per utilizzare correttamente l’energia solare”.6 Questa discussione evidenzia le continue riflessioni strategiche sull’integrazione delle fonti di energia rinnovabile nella rete nazionale. La contemporanea attenzione al fabbisogno di batterie per l’energia solare sottolinea gli sforzi in corso dell’Ungheria per diversificare il proprio mix energetico e aumentare l’adozione delle energie rinnovabili. Questo cambiamento strategico, sebbene cruciale per la sostenibilità a lungo termine e la sicurezza energetica, richiede investimenti significativi in infrastrutture e può influenzare i costi industriali e la competitività durante la fase di transizione.

D. Attività Aziendale e Panorama degli Investimenti

Il 25 luglio 2025, il panorama delle attività aziendali e degli investimenti in Ungheria ha presentato un quadro variegato. Portfolio.hu ha riportato che Morgan Stanley ha aumentato il prezzo obiettivo per MOL, una delle principali aziende energetiche ungheresi.6 Questo indica un sentimento positivo da parte degli analisti verso un attore nazionale di rilievo.14

A livello di investimenti diretti, HungaryToday.hu ha riportato un “investimento multi-milionario di SPAR a Szombathely”.15 SPAR Ungheria ha investito oltre 1 miliardo di fiorini (circa 2,5 milioni di euro) per un nuovo supermercato a Szombathely, creando 26 nuovi posti di lavoro. Questo investimento nel settore della vendita al dettaglio suggerisce una fiducia continua nella domanda dei consumatori ungheresi e nelle opportunità del mercato locale, nonostante l’inflazione elevata del passato.17 Questo si allinea con le proiezioni che vedono il consumo come un motore chiave della crescita.4

Tuttavia, il 25 luglio 2025, l’Economic Times ha anche riportato che la società di servizi IT Wipro ha liquidato la sua filiale ungherese.18 Sebbene una liquidazione possa sembrare un segnale negativo, la stessa Wipro ha dichiarato che la filiale non ha contribuito a ricavi operativi e rappresentava una parte trascurabile del patrimonio netto dell’azienda.18 Ciò suggerisce che si è trattato di una riorganizzazione aziendale interna piuttosto che un riflesso di un deterioramento dell’ambiente economico ungherese. Nel complesso, il quadro del 25 luglio 2025 indica che, mentre alcune aziende straniere potrebbero razionalizzare le operazioni, altre continuano a investire nel mercato ungherese, in particolare nei settori che servono il consumo interno. Ciò suggerisce che l’Ungheria rimane attraente per alcuni tipi di investimenti diretti esteri, specialmente quelli legati alla forza del suo mercato interno, anche in mezzo a incertezze economiche più ampie.

E. Settore Sanitario Privato: Crescita Trainata dalla Domanda

Il Budapest Business Journal (BBJ.hu) ha riportato il 25 luglio 2025 che “l’accesso rapido, le cure personalizzate e l’esperienza del cliente spingono la crescita dell’assistenza sanitaria privata”.17 L’articolo evidenzia la “costante espansione” del settore nonostante la lentezza dell’economia ungherese e l’inflazione record nell’UE.17

Questa crescita è attribuita a una tendenza più profonda, in cui i pazienti ungheresi danno priorità a “trattamenti più rapidi (e forse migliori)” e sono disposti a pagare di tasca propria.17 Riflette anche le “sfide persistenti nel sistema sanitario pubblico”, come lunghi tempi di attesa e problemi di capacità.17 I pacchetti sanitari aziendali e i prodotti assicurativi stanno anche contribuendo in modo crescente alla domanda.17 La crescita sostenuta del settore sanitario privato, nonostante un’economia complessivamente lenta e un’inflazione elevata, è un’osservazione significativa. Indica un cambiamento fondamentale nelle priorità di spesa dei consumatori. Anche quando il reddito disponibile è limitato dall’inflazione, le famiglie ungheresi stanno dando priorità alla salute e al benessere, riallocazione delle spese verso i servizi medici privati. Questo riflette una tendenza sociale più profonda in cui la qualità della vita e l’accesso immediato a servizi essenziali sono molto apprezzati. Questa tendenza evidenzia le persistenti sfide strutturali all’interno del sistema sanitario pubblico ungherese, creando una solida opportunità di mercato per i fornitori privati. L’aumento dell’adozione di pacchetti sanitari aziendali indica anche che i datori di lavoro stanno riconoscendo l’assistenza sanitaria come un fattore critico per il benessere e la fidelizzazione della forza lavoro, alimentando ulteriormente la crescita del settore.

III. Contesto Politico e Implicazioni più Ampie dal 25 Luglio 2025

Il 25 luglio 2025, le notizie economiche si sono concentrate principalmente sugli effetti e le discussioni di politiche esistenti o recentemente promulgate, piuttosto che su nuovi annunci governativi di vasta portata. Il programma Home Start, sebbene non ancora pienamente operativo, sta già influenzando le dinamiche del mercato e il dibattito pubblico.6 Allo stesso modo, la nuova legge che autorizza i governi locali a limitare gli acquisti di proprietà, in vigore dal 1° luglio 2025, è ora un fattore chiave che plasma i mercati immobiliari locali.10

Le notizie del 25 luglio evidenziano l’impatto di due significative interventi governativi: il programma Home Start e la legge sulle restrizioni locali alla proprietà. Entrambi mirano ad affrontare questioni sociali o economiche, ma comportano il potenziale di conseguenze inattese. Il programma Home Start, destinato ad aiutare gli acquirenti della prima casa, è già visto con scetticismo per la sua potenziale capacità di gonfiare ulteriormente i prezzi.7 La legge sulla proprietà locale, pur affrontando le preoccupazioni sociali, rischia di frammentare il mercato immobiliare e scoraggiare gli investimenti.11 Questo indica una sfida ricorrente nella politica economica: interventi ben intenzionati possono avere effetti complessi e talvolta controproducenti quando interagiscono con le forze di mercato o altri obiettivi politici. Le notizie del giorno sottolineano il dibattito in corso sull’efficacia e le implicazioni più ampie delle politiche economiche interventiste del governo ungherese. La dipendenza da misure e regolamentazioni mirate, pur affrontando questioni specifiche, può creare nuove distorsioni o esacerbare quelle esistenti, richiedendo un attento monitoraggio e potenziali aggiustamenti futuri.

IV. Conclusione e Prospettive

Il 25 luglio 2025, l’economia ungherese è stata caratterizzata da sviluppi granulari e microeconomici piuttosto che da cambiamenti macroeconomici complessivi. Il mercato immobiliare di Budapest sta vivendo una significativa inflazione dei prezzi, sollevando interrogativi sull’accessibilità economica e sull’impatto finale del programma Home Start. Il mercato del lavoro mostra i primi segnali di un ammorbidimento con i licenziamenti segnalati, una tendenza da monitorare attentamente rispetto alle statistiche ufficiali. Il settore energetico è alle prese con un notevole calo dei consumi, mentre contemporaneamente pianifica una transizione verde. L’attività aziendale è mista, con nuovi investimenti nel settore della vendita al dettaglio accanto a disinvestimenti strategici, indicando un panorama degli investimenti esteri sfumato. Il settore sanitario privato continua la sua robusta crescita, trainata dalla domanda dei consumatori di servizi di qualità.

Le notizie del giorno dipingono un quadro di un’economia che naviga in un ambiente complesso. Sebbene il consumo rimanga un motore chiave (come evidenziato dagli investimenti nel commercio al dettaglio e dalla crescita del settore sanitario privato) e alcuni settori attraggano investimenti, persistono sfide nella gestione dell’inflazione, nell’affrontare l’accessibilità degli alloggi e nell’adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro. Gli interventi politici del governo stanno avendo impatti tangibili, sebbene talvolta complessi e dibattuti, a livello locale e settoriale.

Per le imprese, comprendere queste dinamiche a livello micro è cruciale. Esistono opportunità in settori che rispondono alle esigenze dirette dei consumatori (ad esempio, vendita al dettaglio, assistenza sanitaria privata) e in aree allineate con le priorità strategiche nazionali (ad esempio, infrastrutture per le energie rinnovabili). Tuttavia, è necessaria vigilanza per quanto riguarda le condizioni del mercato del lavoro, la volatilità del mercato immobiliare e l’evoluzione del quadro normativo, in particolare per quanto riguarda le politiche economiche locali. Gli investitori dovrebbero concentrarsi su analisi settoriali dettagliate e condizioni del mercato locale, poiché questi sembrano essere i principali motori del flusso di notizie economiche e dell’impatto su base giornaliera.

Works cited

  1. Press release on the Monetary Council meeting of 22 July 2025 | MNB.hu, accessed July 25, 2025, https://www.mnb.hu/en/monetary-policy/the-monetary-council/press-releases/2025/press-release-on-the-monetary-council-meeting-of-22-july-2025
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  3. Hungary Unemployment Rate – Trading Economics, accessed July 25, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/unemployment-rate
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  10. Daily News Hungary, accessed July 25, 2025, https://dailynewshungary.com/
  11. Hungary empowers local governments to pass laws restricting acquisition of property, accessed July 25, 2025, https://cms-lawnow.com/en/ealerts/2025/06/hungary-empowers-local-governments-to-pass-laws-restricting-acquisition-of-property
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  13. Label: “dwelling” – Portfolio.hu, accessed July 25, 2025, https://www.portfolio.hu/en/cimke/dwelling?page=6
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  16. Multi-million Euro SPAR Investment Creates New Jobs in Szombathely – Hungary Today, accessed July 25, 2025, https://hungarytoday.hu/multi-million-euro-spar-investment-creates-new-jobs-in-szombathely/
  17. Fast Access, Personalized Care, Customer Experience Pushing Private Healthcare Growth – Budapest Business Journal, accessed July 25, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/fast-access-personalized-care-customer-experience-pushing-private-healthcare-growth/
  18. Wipro liquidates Hungarian step-down subsidiary – The Economic Times, accessed July 25, 2025, https://m.economictimes.com/tech/information-tech/wipro-liquidates-hungarian-step-down-subsidiary/articleshow/122905001.cms
  19. Affidea Offers a Clearer Image of Employee Health – Budapest Business Journal, accessed July 25, 2025, https://bbj.hu/business/people/interview/affidea-offers-a-clearer-image-of-employee-health/
  20. The newest SPAR store in Szombathely opened with an investment of more than one billion, accessed July 25, 2025, https://trademagazin.hu/en/tobb-mint-egymilliardos-beruhazassal-nyilt-meg-szombathely-legujabb-spar-uzlete/

Panoramica Economica Ungherese: Notizie Chiave e Analisi Approfondita del 24 Luglio 2025

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I. Introduzione

L’economia ungherese si trova in una fase complessa a metà del 2025, caratterizzata da un delicato equilibrio tra sfide macroeconomiche persistenti e iniziative strategiche volte a promuovere la crescita e la stabilità. Il panorama economico è influenzato da dinamiche interne ed esterne, che richiedono un’attenta analisi per comprenderne le traiettorie future. Le notizie emerse il 24 luglio 2025 delineano un quadro di crescente incertezza esterna, in particolare sul fronte commerciale e degli investimenti diretti esteri, ma anche di proattive misure interne volte a rafforzare la resilienza finanziaria e a sostenere settori chiave. Questo report mira a fornire un’analisi dettagliata di queste dinamiche, esaminando le loro implicazioni macro e microeconomiche e offrendo prospettive per il futuro.

I punti salienti del 24 luglio 2025 che hanno dominato il dibattito economico includono: la minaccia imminente di tariffe statunitensi significative sull’Unione Europea, con un impatto potenzialmente severo per le esportazioni ungheresi nei settori automobilistico, farmaceutico e vinicolo.1 Un’altra notizia di rilievo è la decisione del produttore cinese di veicoli elettrici BYD di ritardare la produzione di massa nel suo stabilimento ungherese, orientandosi verso la Turchia, un segnale preoccupante per gli investimenti esteri nel settore EV ungherese, influenzato anche dalle indagini sui sussidi da parte dell’UE.1 Sul fronte finanziario, l’Ungheria ha compiuto una mossa strategica con l’emissione di Panda Bonds, volta a diversificare il finanziamento del debito e a rafforzare le riserve valutarie.4 A livello microeconomico e locale, si registrano una nuova nomina dirigenziale in Microsoft Ungheria 5 e un evento significativo nel settore vinicolo 1, che dimostrano una continua attività e adattamento a livello settoriale.

L’obiettivo di questo report è fornire un’analisi approfondita delle principali notizie economiche del 24 luglio 2025, esaminando le loro implicazioni macro e microeconomiche, identificando le relazioni causa-effetto e le tendenze sottostanti, e offrendo prospettive per il futuro dell’economia ungherese.

PODCAST IN ITALIANO

II. Panorama Macroeconomico: Pressioni Esterne e Manovre Finanziarie Strategiche

A. Impatto delle Tariffe Commerciali Statunitensi sull’Ungheria

Il 24 luglio 2025, è stata ampiamente riportata la notizia che il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’intenzione di imporre tariffe del 30% sulle importazioni da Messico e Unione Europea a partire dal 1° agosto. L’Ungheria, in quanto membro dell’UE e economia fortemente orientata all’esportazione, è stata identificata come particolarmente vulnerabile a tali misure.1 Questa vulnerabilità deriva dalla sua struttura economica, che si basa in larga misura sulle esportazioni, rendendola eccezionalmente suscettibile a politiche commerciali protezionistiche globali.

I settori ungheresi più esposti a queste tariffe includono l’industria automobilistica, che ospita fabbriche di grandi case automobilistiche come Audi e Mercedes e rappresenta la “stragrande maggioranza” delle esportazioni totali del paese.1 Anche il settore farmaceutico è gravemente minacciato, poiché Trump ha ventilato la possibilità di imporre dazi del 200% su questa industria, che costituisce una quota ancora maggiore delle esportazioni ungheresi verso gli Stati Uniti. L’industria vinicola è un altro segmento a rischio; un’azienda di Budapest, Taste Hungary, ha già visto triplicare i costi di spedizione a seguito di precedenti tariffe nel 2025 e prevede di cessare le attività negli Stati Uniti se il dazio del 30% dovesse essere applicato.1 Le esportazioni ungheresi verso gli Stati Uniti rappresentano circa il 15% del totale delle esportazioni verso paesi extra-UE.1

L’analisi degli esperti accentua la gravità della situazione. Péter Virovácz, capo analista di ING Ungheria, ha dichiarato che tali dazi “metterebbero l’economia ungherese in una situazione molto, molto difficile” e “eliminerebbero essenzialmente” la possibilità per l’Ungheria di esportare in America.1 Ha sottolineato che è impossibile per i prodotti ungheresi essere esclusi dalle tariffe imposte all’intera UE. Nonostante le relazioni politiche “calde” tra il governo ungherese e l’amministrazione Trump, Péter Krekó, direttore del think tank Political Capital di Budapest, ha espresso dubbi sul fatto che le affinità politiche possano mitigare l’impatto economico. Ha affermato che “le innegabilmente buone relazioni bilaterali semplicemente non possono compensare i conflitti commerciali tra l’UE e gli Stati Uniti”, suggerendo che gli interessi economici prevalgono sulle alleanze politiche in contesti di guerra commerciale.1 Questa situazione evidenzia una profonda vulnerabilità strutturale dell’economia ungherese e i limiti della diplomazia bilaterale in un contesto di politiche commerciali a livello di blocco.

Tabella 1: Settori Ungheresi Maggiormente Esposti alle Tariffe USA

Settore IndustrialeQuota di Esportazioni Ungheresi verso gli USA (Qualitativo)Aliquota Tariffaria USA PropostaCommento degli Esperti sull’ImpattoFonte
AutomotiveMaggioranza schiacciante delle esportazioni totali30%Eliminerebbe essenzialmente le esportazioni verso l’America1
FarmaceuticaQuota ancora maggiore delle esportazioni verso gli USA200% (minacciato)Ucciderebbe essenzialmente le esportazioni europee e ungheresi verso l’America1
VinoParte significativa delle esportazioni non-UE30%Renderebbe le esportazioni “insostenibili”; probabile cessazione dell’attività negli USA1

Questa tabella è preziosa per un report di livello esperto in quanto sintetizza e confronta l’impatto potenziale su settori specifici, rendendo immediatamente comprensibile la gravità della minaccia tariffaria. Permette di visualizzare chiaramente quali settori sono più a rischio e la potenziale entità del danno, trasformando la minaccia astratta delle tariffe in un problema concreto e settoriale. Per gli investitori e i responsabili politici, questa visualizzazione immediata è fondamentale per valutare il rischio e definire strategie di mitigazione.

B. Politica Fiscale e Gestione del Debito: L’Emissione di Panda Bonds

Il 24 luglio 2025, l’Ungheria ha compiuto una mossa strategica nel suo approccio alla gestione del debito, emettendo 5 miliardi di RMB (Renminbi cinese), equivalenti a circa 595 milioni di EUR, in Panda Bonds. Queste obbligazioni, denominate in yuan cinese e vendute a investitori istituzionali cinesi, sono state emesse in due tranche: 4 miliardi di RMB a tre anni e 1 miliardo di RMB a cinque anni. L’obiettivo dichiarato dal Ministero dell’Economia Nazionale è contribuire alla costruzione di riserve liquide e diversificare le fonti di finanziamento del debito statale, un passo importante “in mezzo a difficoltà economiche globali e incertezze su larga scala”.4 Attualmente, circa il 97% del debito statale ungherese è ancora denominato in euro e dollari.4

Questa emissione deve essere inquadrata nel contesto fiscale più ampio dell’Ungheria a metà 2025. Le proiezioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB) del 30 giugno 2025 indicano un deficit di bilancio per il 2025 tra il 4,1% e il 4,4% del PIL, un valore superiore all’obiettivo di Maastricht del 3% e leggermente al di sopra della proiezione del Ministero dell’Economia del 4,1%.8 Il debito pubblico lordo ha raggiunto il 75,5% del PIL alla fine del primo trimestre 2025.8 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), nel suo rapporto del 20 giugno 2025, proietta un deficit del 4,8% del PIL per il 2025 sotto il suo scenario di base.9 La MNB ha anche notato che il deficit è in parte finanziato da un aumento dei prestiti esteri, il che aumenta la quota di debito in valuta estera e rende il livello del debito più sensibile alle fluttuazioni del tasso di cambio.8

L’emissione di Panda Bonds il 24 luglio 2025 non è una routine di gestione del debito, ma una risposta strategica alla confluenza di persistenti sfide fiscali (deficit elevato, debito in aumento) e crescenti incertezze geopolitiche (guerre tariffarie, tensioni sui fondi UE). Cercando di attingere al mercato dei capitali cinese, l’Ungheria mira a ridurre la sua schiacciante dipendenza dal debito denominato in euro e dollari, mitigando così i rischi di cambio e la potenziale influenza delle istituzioni occidentali, specialmente in un periodo in cui i fondi UE rimangono parzialmente congelati.10 Questa mossa rafforza la politica economica estera “multi-vettoriale” dell’Ungheria 10, segnalando un deliberato orientamento verso partner non occidentali per la stabilità finanziaria e gli investimenti. Rappresenta uno sforzo calcolato per migliorare la flessibilità finanziaria e la stabilità in un ambiente globale volatile.

C. Inflazione e Politica Monetaria: Un Percorso Lento verso la Stabilità dei Prezzi

La lotta contro l’inflazione rimane una priorità critica per l’Ungheria, con la Banca Nazionale Ungherese (MNB) che prevede un percorso lento verso la stabilità dei prezzi. Nel suo rapporto del 30 giugno 2025, la MNB ha stimato che l’inflazione media annua per il 2025 sarà del 4,7%, e ha indicato che l’obiettivo di inflazione del 3% sarà raggiunto solo all’inizio del 2027.8 Questa proiezione è in linea con le stime del FMI del 20 giugno 2025, che prevedono un’inflazione del 4,5% nel quarto trimestre del 2025.9

Le pressioni inflazionistiche persistono, in particolare nel settore dei servizi. La MNB ha evidenziato che l’inflazione di fondo dei servizi supererebbe il 7% senza i controlli sui prezzi attualmente in atto.8 Ciò suggerisce che le cifre dell’inflazione complessiva potrebbero essere artificialmente contenute da interventi governativi, mascherando le dinamiche inflazionistiche sottostanti. In risposta a queste pressioni, il Consiglio Monetario della MNB ha mantenuto il tasso base invariato al 6,5% da settembre, ribadendo la necessità di una politica monetaria restrittiva per ancorare le aspettative di inflazione e raggiungere l’obiettivo a medio termine.8 La MNB ha sottolineato l’importanza di un approccio basato sui dati, data l’eccezionale incertezza economica.8

Il tetto volontario ai prezzi sui prodotti farmaceutici, in vigore dal 1° luglio 2025 11, esemplifica la continua dipendenza del governo ungherese da interventi diretti sul mercato per combattere l’inflazione persistente e proteggere il potere d’acquisto. Sebbene elogiato dal governo come un successo di cooperazione 12, questo approccio, combinato con misure simili in altri settori (bancario, telecomunicazioni, assicurazioni), crea un ambiente di mercato potenzialmente distorto. L’osservazione della MNB che l’inflazione di fondo sarebbe significativamente più alta senza tali controlli 8 suggerisce che queste misure potrebbero sopprimere i sintomi piuttosto che affrontare le cause profonde. Ciò crea un dilemma politico: la banca centrale deve mantenere una politica restrittiva per combattere l’inflazione, ma gli interventi governativi, come i tetti ai prezzi e i programmi di prestito agevolato 9, distorcono i segnali di mercato e indeboliscono l’efficacia della trasmissione della politica monetaria. Questo approccio frammentato rischia di prolungare il percorso verso la stabilità dei prezzi e potrebbe portare a una cattiva allocazione delle risorse, rendendo l’economia meno reattiva agli strumenti monetari convenzionali e potenzialmente ostacolando una crescita sostenibile e trainata dal mercato.

D. Performance Economica Generale: Proiezioni di Crescita e Fattori Influenzanti

Le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) per il 2025 in Ungheria mostrano una significativa divergenza tra le diverse istituzioni, riflettendo un elevato grado di incertezza economica. La MNB, nel suo rapporto del 30 giugno 2025, ha rivisto al ribasso la sua proiezione di crescita del PIL per il 2025 a un modesto 0,8%, rispetto a un precedente 2,4%. Questa revisione è stata attribuita al calo del PIL nel primo trimestre e a un peggioramento del contesto globale.8 Il FMI, nel suo rapporto del 20 giugno 2025, ha fornito una stima simile, prevedendo una crescita dello 0,7% per il 2025.9 In contrasto, la Commissione Europea, nel suo “In-Depth Review” del 18 maggio 2025, si è mostrata più ottimista, proiettando una crescita dell’1,8% per il 2025 e un’accelerazione al 3,1% per il 2026.13

I fattori di crescita previsti per l’economia ungherese includono il consumo interno, che dovrebbe essere un motore importante, sostenuto dall’aumento dei salari reali e dalle riduzioni fiscali governative.8 Inoltre, grandi progetti industriali, come il lancio delle fabbriche CATL, BMW e BYD nella seconda metà del 2025, erano previsti contribuire significativamente (0,8 punti percentuali) alla crescita del PIL del prossimo anno.8 Tuttavia, la notizia di BYD del 24 luglio (discussa nella sezione III.A) mette in discussione questa previsione per quanto riguarda il contributo di BYD nel breve termine.3

La performance di alcune aziende ungheresi evidenzia la vulnerabilità dell’economia a fattori esterni. Wizz Air, la compagnia aerea low-cost ungherese, è stata la peggiore performer del mese di luglio 2025, registrando un calo del 30,6%. Questa sotto-performance è stata attribuita a utili operativi per l’anno fiscale 2025 inferiori alle aspettative, aerei a terra e un aumento dei prezzi del petrolio a causa delle tensioni in Medio Oriente.5 La significativa divergenza nelle proiezioni di crescita del PIL, unita all’impatto immediato di eventi come il ritardo di produzione di BYD e la sotto-performance di Wizz Air, evidenzia una disconnessione critica tra le previsioni economiche e la realtà volatile. Mentre i grandi progetti industriali erano attesi per sostenere la crescita, il contraccolpo di BYD mina questa aspettativa. Le difficoltà di Wizz Air, legate a shock esterni, sottolineano come l’economia ungherese, in particolare i suoi settori orientati all’esportazione e sensibili all’energia, rimanga vulnerabile alla volatilità globale e ai cambiamenti della domanda esterna. Ciò suggerisce che anche la crescita dei consumi interni potrebbe non essere sufficiente a compensare i venti contrari combinati dei conflitti commerciali globali e delle interruzioni dell’offerta, rendendo il raggiungimento di obiettivi di crescita anche modesti una sfida.

III. Microeconomia e Sviluppi Locali: Sfide Settoriali e Iniziative Specifiche

A. Settore Automobilistico ed Elettrico (EV)

Il 24 luglio 2025, è stato riportato che il produttore cinese di veicoli elettrici BYD ritarderà la produzione di massa nel suo stabilimento ungherese, accelerando invece la produzione in Turchia.1 Questa decisione è in parte dovuta a un’indagine in corso da parte della Commissione Europea sui sussidi cinesi a favore dello stabilimento ungherese di BYD. L’impianto in Ungheria rappresenta un investimento significativo di 4 miliardi di EUR (circa 4,7 miliardi di USD) con una capacità produttiva annuale prevista di 300.000 veicoli.1 La notizia indica anche che BYD sta valutando un terzo stabilimento europeo per eludere l’aumento delle tariffe.3

Questo sviluppo è particolarmente rilevante nel contesto degli sforzi dell’Ungheria per attrarre investimenti nel settore EV. Il 9 luglio 2025, ad esempio, è stato firmato un memorandum d’intesa per lanciare un centro congiunto ungherese-cinese per lo sviluppo e la validazione di veicoli automobilistici e sistemi di accumulo di energia, vicino al Polo di Prova Automobilistico ZalaZONE.1 Questo indica un impegno continuo nella cooperazione bilaterale nel settore.

La decisione di BYD di ritardare la produzione di massa in Ungheria, esplicitamente collegata all’indagine sui sussidi dell’UE e al più ampio panorama tariffario, rivela una vulnerabilità critica nella strategia ungherese di attrarre investimenti diretti esteri (IDE) su larga scala, in particolare dalla Cina. Mentre l’Ungheria persegue attivamente una politica economica multi-vettoriale e cerca di rafforzare i legami con la Cina, la vigilanza normativa dell’UE e le politiche commerciali possono direttamente minare questi sforzi. Ciò crea un ambiente difficile per l’Ungheria, poiché i suoi sforzi nazionali di promozione degli investimenti possono essere vanificati da politiche commerciali e di concorrenza a livello di UE. L’implicazione è che il futuro economico dell’Ungheria in settori chiave ad alta tecnologia come la produzione di veicoli elettrici non è determinato unicamente dalle sue relazioni bilaterali o dagli incentivi agli investimenti, ma è fortemente influenzato dalla relazione commerciale in evoluzione e spesso controversa tra l’UE e la Cina. Questo potrebbe scoraggiare futuri investimenti cinesi su larga scala se i rischi normativi all’interno dell’UE sono percepiti come troppo elevati.

B. Industria Farmaceutica: Intervento sui Prezzi per Contenere l’Inflazione

A partire dal 1° luglio 2025, il governo ungherese ha introdotto un tetto volontario ai prezzi su 44 medicinali, di cui 34 da banco e 10 con prescrizione non coperti da sussidi statali, con validità fino a giugno 2026.1 Questa misura, concordata con i principali gruppi industriali del settore farmaceutico, fa parte di una strategia più ampia per contenere l’inflazione e proteggere i consumatori, in particolare famiglie e pensionati, da aumenti ingiustificati dei prezzi.11 L’iniziativa segue l’introduzione di simili tetti volontari in altri settori come quello bancario, delle telecomunicazioni e delle assicurazioni.12

L’implementazione di un tetto volontario ai prezzi sui prodotti farmaceutici esemplifica la continua dipendenza del governo ungherese da interventi diretti sul mercato per combattere l’inflazione persistente e proteggere il potere d’acquisto. Sebbene elogiato dal governo come un successo di cooperazione 12, questo approccio, combinato con misure simili in altri settori, crea un ambiente di mercato potenzialmente distorto. L’osservazione della MNB che l’inflazione di fondo sarebbe significativamente più alta senza tali controlli 8 suggerisce che queste misure potrebbero sopprimere i sintomi piuttosto che affrontare le cause profonde. Il rischio è che, sebbene i consumatori possano beneficiare a breve termine, tali tetti possano disincentivare gli investimenti, ridurre la disponibilità dei prodotti o influire negativamente sulla redditività delle aziende farmaceutiche a lungo termine, potenzialmente ostacolando l’innovazione o la stabilità della catena di approvvigionamento. Ciò evidenzia un compromesso tra la protezione immediata del consumatore e l’efficienza e la salute del mercato a lungo termine.

C. Mercato del Lavoro e Piccole e Medie Imprese (PMI)

Il mercato del lavoro ungherese ha mostrato segnali contrastanti. Il tasso di occupazione nel 2024 ha raggiunto il 75,1% e la disoccupazione il 4,4%, con previsioni di stabilità per il 2025.17 Tuttavia, il rapporto MNB di giugno 2025 indica un allentamento delle condizioni del mercato del lavoro, sebbene la crescita salariale nominale rimanga forte.8 Questa coesistenza di un mercato del lavoro in allentamento e una forte crescita salariale suggerisce pressioni strutturali sottostanti, che potrebbero derivare da carenze di manodopera qualificata o dall’impatto degli aumenti del salario minimo.

Le Piccole e Medie Imprese (PMI) ungheresi, pur mostrando un cauto ottimismo, affrontano sfide significative. Studi recenti condotti a marzo e aprile 2025 hanno rilevato che la maggior parte delle PMI manifatturiere prevede una crescita modesta.18 Tuttavia, esse sono confrontate con l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, l’aumento dei salari e un clima economico generale incerto.18 La digitalizzazione è riconosciuta come cruciale per aumentare la competitività, ma l’adozione di soluzioni Industry 4.0 rimane bassa, con il 67% delle PMI che non utilizza tali tecnologie.19 Un ostacolo significativo per quasi la metà delle PMI è l’accesso a risorse finanziarie esterne e la mancanza di opportunità di sovvenzione.5

Questa disparità tra i dati aggregati del mercato del lavoro e la realtà delle PMI evidenzia una potenziale compressione per le imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, a causa dell’aumento dei costi e dei salari, nonostante la stabilità complessiva del mercato del lavoro. La bassa adozione della digitalizzazione e delle soluzioni Industry 4.0 tra le PMI aggrava ulteriormente la loro vulnerabilità alle pressioni sui costi e limita la loro competitività in un’economia moderna. La difficoltà nell’accesso a finanziamenti esterni e sovvenzioni crea una barriera significativa alla loro modernizzazione e ai piani di efficienza energetica. Ciò suggerisce l’emergere di un’economia a due velocità, dove i grandi progetti con investimenti esteri (come BYD, sebbene ora ritardato) potrebbero beneficiare di incentivi specifici, mentre il settore delle PMI domestiche, fondamentale per l’occupazione locale e l’innovazione, affronta impedimenti strutturali alla crescita e alla resilienza, potenzialmente portando a un divario di produttività crescente che potrebbe ostacolare il dinamismo economico a lungo termine.

D. Notizie Aziendali e Eventi Locali: Segnali di Continuità e Adattamento

Nonostante le sfide macroeconomiche, il 24 luglio 2025 ha portato anche notizie che segnalano una certa continuità e resilienza a livello microeconomico e locale. È stato annunciato che Gabriella Bábel assumerà la carica di nuovo Managing Director di Microsoft Hungary a partire da settembre 2025.5 Questa nomina riflette l’importanza del settore tecnologico e l’impegno continuo delle grandi aziende globali nel mercato ungherese, indicando una certa stabilità e attrattiva in questo segmento, che potrebbe essere meno esposto alle dirette fluttuazioni del commercio internazionale.

Parallelamente, l’evento “Bubbles on the river” a Budapest, un raduno annuale di 25 cantine ungheresi per una crociera e degustazione di vini, si terrà proprio il 24 luglio 2025.1 Sebbene non sia una notizia macroeconomica di per sé, questo evento evidenzia l’attività e la vitalità del settore vinicolo locale e la sua capacità di attrarre eventi e promuovere i prodotti, contribuendo all’economia locale e al turismo. Questo tipo di attività, insieme alla resilienza osservata in settori come l’ICT 20, suggerisce che, nonostante le pressioni esterne, specifici segmenti dell’economia ungherese mostrano una capacità di adattamento e continuano a generare valore. Questo strato di dinamismo microeconomico può fungere da cuscinetto contro gli shock macroeconomici più ampi, contribuendo a mantenere l’occupazione e la circolazione economica a livello locale.

IV. Relazioni Internazionali e Contesto Geopolitico: La Politica Estera Multi-Vettoriale Sotto Pressione

Le relazioni internazionali dell’Ungheria e il contesto geopolitico giocano un ruolo sempre più determinante nel plasmare il suo panorama economico. Le tensioni con l’Unione Europea rimangono una costante, con fondi comunitari congelati e sfide legali che persistono, influenzando la fiducia degli investitori e la percezione del rischio paese.9 A ciò si aggiungono le indagini avviate dalla Commissione Europea sui sussidi cinesi, come nel caso dello stabilimento BYD in Ungheria, evidenziando le frizioni normative all’interno del blocco e la complessità di attrarre investimenti da paesi terzi.3

In questo contesto, l’Ungheria prosegue attivamente una politica estera ed economica multi-vettoriale, cercando di rafforzare i legami con partner non occidentali per diversificare le fonti di finanziamento e gli investimenti.10 L’emissione di Panda Bonds del 24 luglio 2025 4 e la firma del Memorandum d’Intesa per un centro automobilistico congiunto ungherese-cinese 16 sono esempi concreti di questa strategia, volti a creare nuove dipendenze economiche e a ridurre la dipendenza da fonti tradizionali.

Tuttavia, questa politica multi-vettoriale è messa sotto pressione dalla crescente guerra tariffaria e dall’escalation delle tensioni geopolitiche. La MNB, nel suo rapporto del 30 giugno 2025, ha evidenziato come la guerra tariffaria e le tensioni geopolitiche influenzino i prezzi delle materie prime e le previsioni di domanda esterna, sottolineando la crescente incertezza globale.8 Gli eventi del 24 luglio 2025 illustrano vividamente la complessa e spesso contraddittoria interazione tra la politica estera multi-vettoriale dell’Ungheria, le sue vulnerabilità economiche interne e il più ampio panorama geopolitico. Mentre l’emissione di Panda Bonds è una manifestazione tangibile del suo orientamento verso i mercati finanziari non occidentali e una copertura strategica contro le dispute sui fondi UE, la contemporanea notizia del ritardo nella produzione di BYD a causa delle indagini sui sussidi dell’UE evidenzia i limiti intrinseci di questa strategia. L’Ungheria non può disaccoppiare completamente il suo destino economico dal quadro normativo dell’UE, anche quando cerca investimenti da partner alternativi. Inoltre, la minaccia incombente delle tariffe statunitensi dimostra che i conflitti commerciali globali, indipendentemente dalle inclinazioni politiche bilaterali dell’Ungheria, possono avere un impatto grave sulla sua economia orientata all’esportazione.1 Ciò suggerisce che la ricerca ungherese di “autonomia strategica” in politica estera non si traduce necessariamente in immunità economica da shock esterni o dalle conseguenze di far parte di un blocco economico più ampio (l’UE) che è esso stesso coinvolto in dispute commerciali. Il paese si trova in una posizione economica precaria, tra le pressioni della sua adesione all’UE e il desiderio di un allineamento geopolitico diversificato.

V. Conclusioni e Prospettive: Navigare tra Incertidumbre e Resilienza Mirata

Il 24 luglio 2025 si è rivelato un giorno significativo per l’economia ungherese, caratterizzato da un mix di sfide esterne pressanti e risposte strategiche interne. La minaccia delle tariffe statunitensi sull’UE incombe pesantemente, con il potenziale di paralizzare settori chiave dell’export ungherese come l’automotive, il farmaceutico e il vino.1 Contestualmente, la notizia del ritardo nella produzione dello stabilimento BYD in Ungheria, influenzato dalle indagini sui sussidi dell’UE, rappresenta un colpo agli ambiziosi piani di investimento nel settore dei veicoli elettrici.3 Questo si inserisce in un contesto macroeconomico più ampio di crescita debole, inflazione persistente e deficit elevato, come evidenziato dai rapporti della MNB, del FMI e della Commissione Europea.8 In risposta a queste pressioni, l’Ungheria ha compiuto una mossa strategica con l’emissione di Panda Bonds, mirata a diversificare il debito e rafforzare le riserve.4 A livello microeconomico, si osservano interventi statali, come il tetto ai prezzi dei farmaci 11, e sfide per le PMI legate alla digitalizzazione e all’accesso ai finanziamenti.18 Tuttavia, emergono anche segnali di attività e resilienza in settori specifici, come la nomina di un nuovo Managing Director per Microsoft Ungheria 5 e la vitalità del settore vinicolo locale, esemplificata dall’evento “Bubbles on the river”.1

Prospettive a Breve Termine:

Nel breve periodo, l’Ungheria dovrà affrontare rischi immediati e significativi. L’impatto delle tariffe statunitensi, se implementate, rappresenta la minaccia più grave, con potenziali ricadute su produzione, occupazione e bilancia commerciale.1 Il ritardo di BYD segnala una potenziale decelerazione degli investimenti esteri nel settore EV, cruciale per la crescita futura.3 L’inflazione persistente richiederà una continua vigilanza e una politica monetaria prudente, ma l’efficacia di quest’ultima potrebbe essere limitata dagli interventi governativi sui prezzi.8 Tuttavia, esistono anche fattori di resilienza. La diversificazione del finanziamento del debito tramite i Panda Bonds offre una maggiore stabilità finanziaria e flessibilità.4 La resilienza dei consumi interni, sostenuta dalla crescita dei salari reali 8, e la continua attività in settori specifici come l’ICT e il turismo/agricoltura di nicchia 1 potrebbero fornire un cuscinetto contro le pressioni esterne più ampie.

Prospettive a Medio Termine:

A medio termine, l’Ungheria dovrà affrontare sfide strutturali profonde. La bassa produttività delle PMI, la necessità di una maggiore digitalizzazione e l’incertezza sulla piena erogazione dei fondi UE rimarranno ostacoli significativi.9 La gestione del debito pubblico e del deficit continuerà a essere una priorità critica per garantire la sostenibilità fiscale.8 La capacità del governo di bilanciare la sua politica estera multi-vettoriale con le esigenze di integrazione economica nell’UE sarà cruciale.3 La navigazione delle tensioni commerciali globali richiederà agilità e pragmatismo, con la necessità di trovare un equilibrio tra la sovranità nazionale e i benefici della cooperazione internazionale.

Raccomandazioni Strategiche:

Per mitigare i rischi e promuovere una crescita sostenibile, l’Ungheria potrebbe dover riconsiderare la sua dipendenza eccessiva dalle esportazioni verso mercati volatili, promuovendo una maggiore diversificazione interna. È fondamentale promuovere attivamente l’innovazione e la digitalizzazione tra le PMI attraverso incentivi mirati e un migliore accesso ai finanziamenti, colmando il divario di produttività. Un riavvicinamento pragmatico con l’UE per sbloccare i fondi congelati e ridurre l’incertezza normativa potrebbe sbloccare risorse significative e migliorare la fiducia degli investitori. Infine, la trasparenza e la prevedibilità delle politiche economiche interne saranno fondamentali per attrarre e mantenere investimenti a lungo termine, garantendo un ambiente imprenditoriale stabile e affidabile.

Tabella 2: Indicatori Macroeconomici Chiave dell’Ungheria (Proiezioni 2025-2027)

IndicatoreFontePrevisione 2025Previsione 2026Previsione 2027
PIL Reale Crescita (%)MNB0.8%2.8%N/A
FMI0.7%N/AN/A
Commissione UE1.8%3.1%N/A
Inflazione Media Annuale (%)MNB4.7%3.7%3.0%
FMI (Q4)4.5%N/AN/A
Deficit di Bilancio (% del PIL)MNB4.1-4.4%3.7-4.0%N/A
FMI (Baseline)4.8%4.6%N/A
Obiettivo Governo4.1%3.7%N/A
Debito Pubblico Lordo (% del PIL)MNB (Q1)75.5%N/AN/A
MNB (Fine 2024)73.5%N/AN/A

Questa tabella è estremamente preziosa per un report di livello esperto in quanto sintetizza e confronta le proiezioni macroeconomiche chiave da diverse fonti autorevoli (Banca Nazionale Ungherese – MNB, Fondo Monetario Internazionale – FMI, Commissione Europea – UE). La sua utilità risiede nella capacità di fornire un’analisi comparativa immediata, evidenziando le aree di consenso e di divergenza tra le previsioni, il che è cruciale per un pubblico esperto che deve valutare la gamma di possibili risultati e l’incertezza intrinseca. Presentando proiezioni su più anni (2025-2027), la tabella aiuta a identificare le tendenze anticipate negli indicatori macroeconomici chiave, come il lento percorso verso l’obiettivo di inflazione o la persistenza di deficit elevati. Inoltre, giustapponendo gli obiettivi ufficiali (ad esempio, gli obiettivi di deficit del governo) con le previsioni esterne, la tabella fornisce un contesto critico per le sfide affrontate dai responsabili politici e il potenziale di mancato raggiungimento degli obiettivi. In sintesi, consolida i punti dati macroeconomici critici in un formato unico e di facile consultazione, supportando una comprensione completa della salute economica complessiva dell’Ungheria e della sua traiettoria.

FONTI

  1. Trump tariffs would hit Hungary hard despite warm relations with …, accessed July 24, 2025, https://www.wsbtv.com/news/trump-tariffs-would/GJSZFWSSJZE57FEKDN6BJ22C2E/
  2. accessed January 1, 1970, https://economia.hu/2025/07/23/panoramica-economica-ungherese-notizie-principali-del-23-luglio-2025/
  3. BYD delays Hungary plant, pivots to Turkey in Europe strategy shift – digitimes, accessed July 24, 2025, https://www.digitimes.com/news/a20250724PD216/byd-europe-hungary-turkey-plant-automakers.html
  4. Hungary Issues RMB 5 bln of Panda Bonds, Targeted at Chinese Institutional Investors – Budapest Business Journal, accessed July 24, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/hungary-issues-rmb-5-bln-of-panda-bonds-targeted-at-chinese-institutional-investors/
  5. Home – ECONOMIA.HU, accessed July 24, 2025, https://economia.hu/
  6. Microsoft Hungary Appoints Gabriella Bábel as New Managing Director – Budapest Business Journal, accessed July 24, 2025, https://bbj.hu/business/people/appointments/microsoft-hungary-appoints-gabriella-babel-as-new-managing-director/
  7. Bubbles on the river on 24 July in Budapest – Hungarianwines, accessed July 24, 2025, https://hungarianwines.eu/bubbles-on-the-river-on-24-july-in-budapest/
  8. Hungarian economy faces weak growth, slow path … – bne IntelliNews, accessed July 24, 2025, https://www.intellinews.com/hungarian-economy-faces-weak-growth-slow-path-to-price-stability-central-bank-report-shows-388482/
  9. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed July 24, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
  10. News del 21 luglio 2025 – YouTube, accessed July 24, 2025, https://www.youtube.com/shorts/Dbdlgi5AXb8
  11. Hungary introduces voluntary price cap on medicines to curb inflation – Xinhua, accessed July 24, 2025, https://english.news.cn/europe/20250701/b3e2f8f28e794ac1812eb9c6426f908c/c.html
  12. Hungary Freezes Prices on Dozens of Medicines to Protect Families and Pensioners, accessed July 24, 2025, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/hungary-pharmaceutical-price-cap-medicine/
  13. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 24, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  14. BlackRock Frontiers Investment Trust Plc – Portfolio Update – Company Announcement – FT.com – Markets data, accessed July 24, 2025, https://markets.ft.com/data/announce/detail?dockey=600-202507210847PR_NEWS_PRUKDSCL_0072-1
  15. Clean energy ‘breakthrough’ | Landmark climate ruling due | Japan …, accessed July 24, 2025, https://www.carbonbrief.org/daily-brief/clean-energy-breakthrough-landmark-climate-ruling-due-japan-eyes-post-fukushima-nuclear/
  16. Hungary and China to launch joint EV and energy storage development center in Hungary – MarkLines Automotive Industry Portal, accessed July 24, 2025, https://www.marklines.com/en/news/329412
  17. Quadro macroeconomico (UNGHERIA) – aggiornato al 30/04/2025 – infoMercatiEsteri, accessed July 24, 2025, https://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=97
  18. Cautious Optimism Among Hungarian SMEs – Mastercard Study – Budapest Business Journal, accessed July 24, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/cautious-optimism-among-hungarian-smes-mastercard-study/
  19. Hungarian SMEs See Their Future in Development – Budapest Business Journal, accessed July 24, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/hungarian-smes-see-their-future-in-development/
  20. News del 7 luglio 2025 – YouTube, accessed July 24, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=w804aOQrOgI

Panoramica Economica Ungherese: Notizie Principali del 23 Luglio 2025

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L’economia ungherese, al 23 luglio 2025, si presenta come un quadro complesso di cauta ripresa, caratterizzata da pressioni inflazionistiche persistenti e incertezze globali. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto una politica monetaria rigorosa, mentre le previsioni di crescita del PIL per il 2025 sono state riviste al ribasso. Il consumo interno emerge come il principale motore di crescita, sostenuto dall’aumento dei salari reali. Sul fronte microeconomico e locale, si registrano sviluppi significativi come l’avanzamento della costruzione della fabbrica BYD a Szeged e le acquisizioni internazionali di Videoton. Il panorama fiscale rimane impegnativo, con deficit di bilancio elevati e costi di servizio del debito consistenti, mentre il governo continua a implementare misure di stimolo e di generazione di entrate, mantenendo al contempo una posizione ferma su alcune politiche energetiche dell’UE.

PODCAST IN ITALIANO

I. Politica Monetaria e Stabilità Finanziaria

Decisioni e Posizione della Banca Nazionale Ungherese (MNB) al 23 Luglio 2025

Il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB), riunitosi il 22 luglio 2025, ha deciso di lasciare il tasso base invariato al 6,50%, con effetto dal 23 luglio 2025. Questa decisione ha mantenuto anche il tasso sui depositi overnight al 5,50% e il tasso sui prestiti garantiti overnight al 7,50%.1 La MNB ha dichiarato esplicitamente che tale scelta è in linea con il suo approccio “orientato alla stabilità”, sottolineando la necessità di mantenere condizioni monetarie restrittive a causa dei rischi legati all’ambiente inflazionistico e alle tensioni geopolitiche e commerciali in corso.1

Un aggiustamento tecnico degno di nota annunciato dalla MNB è stata la riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria dal 10% all’8%, con effetto dal 1° agosto 2025. Questa misura è volta ad allinearsi al graduale calo dell’eccesso di liquidità nel sistema bancario registrato nella prima metà dell’anno. La MNB ha chiarito che questo aggiustamento tecnico è neutro nel suo impatto complessivo sulla trasmissione monetaria e non implica un cambiamento nella continua posizione restrittiva della politica monetaria. La parte non remunerata delle riserve obbligatorie rimarrà al 2,5% della base di riserva.1

L’adozione di questa misura, pur essendo presentata come un aggiustamento tecnico, riflette un approccio sfumato della MNB alla gestione della liquidità. L’intento è quello di prevenire un inasprimento involontario delle condizioni finanziarie che si verificherebbe se la MNB consentisse alla liquidità di ridursi senza interventi, a seguito della scadenza di precedenti programmi monetari straordinari. Questo evidenzia una crescente sofisticazione nella calibrazione della politica monetaria da parte della MNB, che cerca di mantenere l’ambiente di tassi di interesse restrittivi necessario per la disinflazione, garantendo al contempo che il sistema bancario disponga di liquidità operativa sufficiente per funzionare efficacemente ed evitare qualsiasi stretta creditizia indesiderata. Per gli investitori, ciò indica un impegno della MNB nella lotta all’inflazione, ma anche un’attenzione alla stabilità finanziaria, suggerendo un percorso di normalizzazione dei tassi più a lungo termine anziché aggressivo.

In una conferenza stampa successiva alla decisione, il governatore della MNB, Mihály Varga, ha confermato che la guida prospettica dei responsabili politici è rimasta invariata a luglio. Ha riconosciuto il “significativo impatto” delle restrizioni sui prezzi nel mitigare l’inflazione, ma ha osservato che “la forte riprezzatura e le aspettative di inflazione delle famiglie sono rimaste elevate”, anche se le aspettative di prezzo delle imprese si sono moderate. I dati ad alta frequenza indicano una performance economica contenuta nel secondo trimestre.1 La MNB prevede che l’inflazione rimarrà al di sopra della sua banda di tolleranza per il resto del 2025, con un calo persistente che dovrebbe riportarla all’interno della banda all’inizio del 2026 e raggiungere l’obiettivo del 3% all’inizio del 2027.2

Nonostante la MNB mantenga un tasso base elevato e una posizione di “condizioni monetarie restrittive”, le sue stesse previsioni indicano che l’inflazione rimarrà al di sopra della banda di tolleranza per il resto del 2025. Le osservazioni del governatore Varga riguardo alla “forte riprezzatura e alle elevate aspettative di inflazione delle famiglie” sottolineano ulteriormente la sfida. La persistenza dell’inflazione, anche in un contesto di politica monetaria restrittiva, sembra essere radicata nella robusta domanda interna (consumi vivaci) 2, nelle forti dinamiche salariali e potenzialmente nella volatilità dei prezzi delle materie prime. Sebbene le restrizioni sui prezzi imposte dal governo abbiano avuto un certo effetto 1, non hanno completamente frenato lo slancio inflazionistico sottostante. Questo implica che la sola politica monetaria incontra notevoli ostacoli nel riportare rapidamente l’inflazione all’obiettivo. Suggerisce che le pressioni sul lato della domanda e le aspettative inflazionistiche sono abbastanza forti da contrastare gli sforzi della MNB, rendendo potenzialmente necessario un periodo più lungo di condizioni monetarie restrittive. Per le imprese e i consumatori, ciò significa una continua erosione del potere d’acquisto e costi più elevati, con un potenziale impatto sugli investimenti e sulla pianificazione economica a lungo termine.

Ambiente Inflazionistico e Previsioni

A maggio 2025, il tasso di inflazione annuale in Ungheria è salito al 4,4%, rispetto al 4,2% di aprile, superando leggermente le aspettative del 4,3%. L’inflazione core, che esclude voci volatili come alimentari ed energia, è scesa a un minimo di cinque mesi del 4,8% (dal 5% di aprile). Tuttavia, l’inflazione alimentare è aumentata al 5,9% a maggio dal 5,4% di aprile. Aumenti di prezzo sono stati registrati anche per bevande alcoliche e tabacco (7,3%), elettricità, gas e altri combustibili (5,3%) e beni di consumo durevoli (2,2%).4

Le previsioni per l’inflazione nel 2025-2026 mostrano una certa divergenza tra le istituzioni, ma con un chiaro consenso su un livello elevato:

  • La MNB (rapporto di marzo 2025) ha alzato la sua previsione per l’inflazione media annuale nel 2025 al 4,5%-5,1% dal precedente 3,3%-4,1%.4
  • Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) (giugno 2025) proietta un’inflazione del 4,5% nel Q4 2025, con una graduale decelerazione verso l’obiettivo del 3% della MNB entro il 2027.4
  • L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) (giugno 2025) stima l’IPC al 4,9% per il 2025.4
  • L’Equilibrium Institute (previsione primavera 2025) prevede un tasso di inflazione medio del 4,1% nel 2025, in aumento al 5,0% nel 2026. Suggerisce un rallentamento temporaneo dovuto alla debole domanda interna e a una politica monetaria ancora relativamente restrittiva, ma avverte di una potenziale accelerazione nella seconda metà del 2026 se le politiche fiscali e monetarie stimoleranno la domanda.5
  • Il Ministro dell’Economia Márton Nagy (aprile 2025) ha previsto un’accelerazione temporanea dell’inflazione al 4,5% nel 2025, per poi scendere al 3,6% nel 2026 e raggiungere l’obiettivo del 3% della banca centrale dal 2027.6
  • La Commissione Europea (maggio 2025) proietta un’inflazione armonizzata (HICP) al 4,1% nel 2025, in diminuzione al 3,3% nel 2026. Ha notato che l’inflazione è aumentata nel Q1 2025 a causa degli aumenti delle accise, di un rimbalzo dell’inflazione alimentare e di un persistente slancio nell’inflazione dei servizi.7

Le previsioni sull’inflazione per il 2025, sebbene varino leggermente tra le diverse istituzioni, convergono tutte su un punto fondamentale: l’inflazione rimarrà significativamente al di sopra dell’obiettivo del 3% della MNB per l’anno in corso. Questa concordanza nelle proiezioni indica che le pressioni inflazionistiche sono profondamente radicate nell’economia ungherese e non sono semplicemente un fenomeno transitorio. Per le imprese, ciò si traduce in continue pressioni sui costi e incertezza nelle strategie di prezzo, mentre per le famiglie, i guadagni salariali reali potrebbero essere parzialmente erosi da persistenti aumenti dei prezzi, influenzando il potere d’acquisto e il comportamento di risparmio. Questa situazione complica sia la politica monetaria che quella fiscale, richiedendo un delicato equilibrio per evitare di soffocare la crescita pur mirando alla stabilità dei prezzi.

L’impatto delle restrizioni sui prezzi e delle misure governative è evidente. Il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha dichiarato che i prezzi di 884 dei circa mille prodotti alimentari di base, soggetti a un tetto obbligatorio sui ricarichi, sono diminuiti in media del 18,1%. Il governo sta anche “andando nella direzione” di limitare le commissioni sui conti bancari al dettaglio ai livelli di fine 2024 ed è in trattative con le compagnie di telecomunicazioni per limiti di prezzo volontari, a seguito di aumenti “inaccettabili” nei prezzi dei servizi.6 Sebbene queste misure abbiano mostrato un certo successo in aree specifiche, come i prezzi alimentari 6, le previsioni complessive sull’inflazione rimangono elevate. L’intervento del governo, motivato dalla necessità politica di proteggere le famiglie dall’aumento dei costi e dai prezzi percepiti come “ingiustificati”, porta a una soppressione temporanea dei prezzi nei settori mirati. Tuttavia, tali interventi possono distorcere i segnali di mercato, potenzialmente portando a conseguenze indesiderate come carenze di offerta, riduzione degli investimenti nei settori regolamentati o un rimbalzo dei prezzi una volta che i controlli vengono revocati.7 Questo evidenzia una tensione fondamentale tra l’interventismo governativo e la disinflazione guidata dal mercato. Sebbene politicamente popolari, queste misure potrebbero non affrontare le cause profonde dell’inflazione (ad esempio, forte domanda, crescita salariale) e potrebbero creare un sistema di prezzi a due livelli, dove i settori regolamentati si comportano in modo diverso da quelli non regolamentati. Per gli investitori, ciò introduce un rischio normativo e incertezza, in particolare nei settori soggetti a intervento governativo.

Dinamiche del Tasso di Cambio del Fiorino

Il fiorino ungherese (HUF) è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’euro il 23 luglio 2025, a seguito della decisione della Banca Nazionale Ungherese di mantenere il suo tasso di interesse chiave al 6,50%.3 Gli economisti di ING hanno notato che la riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria è stata interpretata dai partecipanti al mercato come leggermente accomodante, nonostante la posizione invariata sui tassi di interesse, ma la coppia di valute EUR/HUF ha mostrato un movimento minimo. Gli analisti di ING mantengono una prospettiva neutrale sul fiorino, proiettando che l’EUR/HUF rimarrà probabilmente nell’intervallo 399-400 nei prossimi giorni.3

L’Equilibrium Institute prevede che il fiorino ungherese rimarrà sopravvalutato, anche se in misura decrescente, con il tasso di cambio EUR/HUF che dovrebbe oscillare tra 409 e 422 nel 2025. Essi osservano che il mantenimento del tasso di cambio reale al di sopra del suo livello di equilibrio ha un impatto negativo sia sugli esportatori che sui consumatori, raffreddando così l’economia e sostenendo la disinflazione.5

La stabilità del fiorino il 23 luglio 2025, nonostante l’aggiustamento tecnico del coefficiente di riserva da parte della MNB, suggerisce che il mercato attribuisce priorità all’impegno della banca centrale nel mantenere tassi di interesse elevati. Questa stabilità è cruciale per l’Ungheria, poiché la stabilità del tasso di cambio è un’area di crescente importanza per la MNB.5 La stabilità attuale deriva dalla coerente posizione restrittiva della MNB e dalle opportunità di carry attraenti offerte dai tassi di interesse elevati, che compensano eventuali segnali accomodanti minori derivanti dalla gestione della liquidità. L’effetto è una volatilità ridotta rispetto ad altre valute dell’Europa centrale e orientale. Sebbene la stabilità a breve termine sia positiva, la valutazione dell’Equilibrium Institute di un fiorino “sopravvalutato” 5 implica un potenziale freno a lungo termine alla competitività delle esportazioni. Ciò crea un dilemma politico: un fiorino più forte aiuta a combattere l’inflazione importata ma può ostacolare la crescita trainata dalle esportazioni. Per le imprese, ciò significa dover bilanciare costi di importazione stabili con condizioni di esportazione difficili, in particolare in un ambiente di domanda globale già debole.

Andamenti dei Prestiti (Famiglie e Imprese)

Il mercato dei prestiti in Ungheria è caratterizzato da una dualità: i prestiti alle famiglie hanno continuato a crescere a maggio, mentre la domanda di credito da parte delle imprese è rimasta contenuta.2 L’espansione dei prestiti alle famiglie è guidata dal miglioramento delle posizioni reddituali, dall’aumento dei prezzi nel mercato immobiliare e dai programmi di prestito agevolato attuali e di nuova introduzione.2 Questa tendenza potrebbe portare a un’espansione dei prestiti alle famiglie superiore alle aspettative, ma aumenta anche il rischio di una sopravvalutazione del mercato immobiliare.2 Si prevede una svolta nei prestiti alle imprese man mano che l’economia si riprenderà e l’incertezza diminuirà.2 Il governo ha pubblicato una bozza di decreto sul “Programma Home Start”, un regime di credito agevolato specificamente progettato per gli acquirenti della prima casa.11

La vivacità dei prestiti alle famiglie, alimentata da schemi agevolati governativi e dall’aumento dei redditi 2, contrasta con la stagnazione dei prestiti alle imprese.2 Questa divergenza nel mercato del credito è significativa. La forte domanda di prestiti da parte delle famiglie è causata da una combinazione di stimoli politici (Programma Home Start11) e dalla fiducia dei consumatori, spinta dalla crescita dei salari reali. L’effetto è una potenziale sopravvalutazione nel mercato immobiliare 2, che potrebbe comportare rischi per la stabilità finanziaria se non gestita. La domanda contenuta di prestiti da parte delle imprese è probabilmente dovuta all’incertezza economica in corso e agli elevati costi di finanziamento, che scoraggiano gli investimenti. Questa crescita disomogenea del credito suggerisce che la ripresa economica non è generalizzata. Sebbene il consumo delle famiglie sia attivamente stimolato, la mancanza di solidi investimenti aziendali potrebbe ostacolare i guadagni di produttività a lungo termine e la creazione di posti di lavoro nei settori produttivi. Il rischio di una bolla immobiliare, alimentata dal credito agevolato, è una preoccupazione significativa per la stabilità finanziaria e potrebbe creare vulnerabilità sia per le famiglie che per il settore bancario nel medio termine.

II. Crescita Economica e Performance Settoriale

Recente Performance del PIL e Proiezioni per il 2025-2026

Nel primo trimestre del 2025, l’economia ungherese ha registrato una contrazione dello 0,2% su base trimestrale, un risultato deludente che ha eguagliato le stime preliminari. Questo calo è stato in parte attribuito a una diminuzione della produzione industriale.2

Le previsioni per il PIL nel 2025-2026 mostrano una certa divergenza tra le diverse istituzioni:

  • Il Ministero dell’Economia ungherese ha comunicato il 23 luglio 2025 un taglio delle sue previsioni sul PIL.12 Sebbene le cifre specifiche riviste per il 23 luglio non siano dettagliate negli estratti forniti, dichiarazioni precedenti del Ministro Márton Nagy (aprile 2025) indicavano una crescita del PIL del 2,5% per il 2025, e a marzo 2025 aveva affermato che la previsione del governo del 3% di crescita per l’anno stava diventando “sempre più realistica”. Tuttavia, un rapporto di giugno 2025 lo citava affermando che la crescita del PIL non avrebbe raggiunto il 2% nel 2025.6 Il “taglio” del 23 luglio suggerisce una revisione al ribasso rispetto a queste cifre più ottimistiche, in linea con la stagnazione del primo trimestre.
  • L’OCSE (giugno 2025) prevede una modesta crescita del PIL dello 0,9% per il 2025, con un’accelerazione al 2,4% nel 2026.4
  • Il FMI (giugno 2025) anticipa una modesta crescita trainata dai consumi dello 0,7% nel 2025, con un aumento al 2% nel 2026.4
  • La MNB (marzo 2025) stima una crescita del PIL per il 2025 tra l’1,9% e il 2,9%.4
  • L’Equilibrium Institute (primavera 2025) proietta una crescita del PIL del 2,0% nel 2025 e del 2,4% nel 2026, trainata dai consumi.5
  • La Commissione Europea (maggio 2025) prevede una crescita del PIL dello 0,8% nel 2025, con un’accelerazione al 2,5% nel 2026.7

La contrazione del PIL nel primo trimestre del 2025 e il taglio delle previsioni da parte del Ministero dell’Economia indicano una prospettiva a breve termine più difficile del previsto. Sebbene il consumo sia atteso come motore della ripresa, gli investimenti rimangono contenuti.2 La contrazione del primo trimestre e la debolezza degli investimenti sono attribuite a un ambiente economico incerto, ai tagli agli investimenti pubblici e a una domanda esterna fiacca.7 L’effetto è una ripresa più lenta e trainata dai consumi, che potrebbe non essere sostenibile senza una ripresa più robusta degli investimenti produttivi. Questo suggerisce che la ripresa economica dell’Ungheria è fragile e disomogenea. Un’eccessiva dipendenza dal consumo, potenzialmente alimentata dal debito delle famiglie, potrebbe creare squilibri se non accompagnata da investimenti robusti che aumentino la capacità produttiva e la competitività a lungo termine. La revisione al ribasso delle previsioni del Ministero dell’Economia sottolinea la consapevolezza di persistenti venti contrari, rendendo più difficile il percorso verso una crescita più forte.

Il consumo è costantemente identificato come il principale motore della crescita attesa, sostenuto da una forte crescita del reddito reale e dalla ricostruzione dei risparmi delle famiglie persi durante lo shock inflazionistico del 2024.2 Gli investimenti, tuttavia, sono diminuiti nel primo trimestre del 2025 a causa di un ambiente economico incerto e tagli agli investimenti pubblici, ma si prevede un rimbalzo nel 2026.7 Le esportazioni sono rimaste lente a causa della debole domanda dei partner commerciali, ma si prevede che si riprenderanno, spinte dal miglioramento della domanda esterna e dalle nuove capacità produttive derivanti da impianti finanziati da investimenti diretti esteri (IDE).7 Le esportazioni sono rimaste lente a causa della debole domanda dei partner commerciali e di un ambiente globale incerto.2 L’economia ungherese è fortemente orientata all’esportazione e profondamente integrata nelle catene di approvvigionamento globali.7 Il deterioramento del contesto economico europeo, le guerre commerciali in corso e le tensioni geopolitiche sono la causa di questa debolezza.7 L’effetto è una diretta limitazione delle prestazioni delle esportazioni ungheresi, che incide significativamente sul suo potenziale di crescita complessivo data la sua natura dipendente dal commercio. Ciò evidenzia la vulnerabilità intrinseca dell’Ungheria agli shock esterni. Sebbene nuovi impianti finanziati da IDE (come BYD) siano attesi per aumentare le esportazioni in futuro, la salute economica immediata rimane strettamente legata alla ripresa dei principali partner commerciali, in particolare la Germania.9 Il tema ricorrente dell'”incertezza” nel contesto globale suggerisce che i fattori esterni continueranno a rappresentare un freno significativo per i settori ungheresi orientati all’esportazione, rendendo necessaria una maggiore attenzione alla resilienza interna e alla diversificazione.

Sviluppi Industriali e Locali Chiave

La costruzione dell’impianto del produttore cinese di veicoli BYD a Szeged sta “procedendo secondo i piani”, come confermato da BYD Ungheria e da un commissario governativo il 23 luglio 2025. La produzione nel nuovo stabilimento dovrebbe iniziare alla fine del 2025, con una capacità annuale massima di 300.000 veicoli. Le voci di ritardi nella produzione o di un trasferimento in Turchia sono state esplicitamente smentite. BYD sta attivamente certificando 150 fornitori ungheresi ed europei per rafforzare ulteriormente la sua catena di approvvigionamento locale. L’impegno a lungo termine dell’azienda in Europa è ulteriormente dimostrato dalla decisione di trasferire la sua sede europea a Budapest, creando almeno 2.000 posti di lavoro altamente qualificati, e dall’annuncio di due programmi di ricerca e sviluppo su larga scala (per un totale di circa 250 milioni di euro) in collaborazione con università ungheresi, incentrati sulla tecnologia di guida assistita dall’intelligenza artificiale e sullo sviluppo della tecnologia del propulsore.11

L’impianto BYD a Szeged non è solo una struttura di produzione; implica la certificazione di 150 fornitori locali, il trasferimento della sede europea a Budapest (creando 2.000 posti di lavoro qualificati) e l’investimento di 250 milioni di euro in ricerca e sviluppo con le università ungheresi.11 Questa è la causa di una politica aggressiva di attrazione degli investimenti da parte dell’Ungheria e della sua posizione strategica all’interno delle catene di approvvigionamento automobilistiche europee. L’effetto è un contributo multifattoriale all’economia ungherese, che si estende oltre i posti di lavoro diretti nella produzione per includere lo sviluppo di competenze, il trasferimento tecnologico e il rafforzamento delle catene di approvvigionamento locali. Questo indica un investimento estero diretto di alta qualità che supporta la trasformazione economica e la resilienza a lungo termine. Suggerisce che l’Ungheria si sta posizionando con successo come hub per la produzione avanzata e la ricerca e sviluppo, in particolare nel settore in crescita dei veicoli elettrici. Questo tipo di investimento è cruciale per diversificare la base economica e migliorare la competitività oltre la produzione industriale tradizionale.

Il fornitore ungherese di servizi di produzione elettronica (EMS) Videoton ha ampliato la sua impronta internazionale acquisendo una partecipazione del 35% nel produttore tedesco di elettronica Limtronik, che ha anche una filiale negli Stati Uniti. Questa partnership strategica stabilisce la presenza produttiva di Videoton in Germania e negli Stati Uniti, consentendole di servire i segmenti industriali locali, garantire tempi di risposta brevi e rispettare i rispettivi quadri normativi. Questa espansione geografica è una risposta strategica ai “riallineamenti del commercio globale e all’evoluzione della base clienti”.12 L’espansione di Videoton in Germania e negli Stati Uniti attraverso un’acquisizione 19 è esplicitamente motivata dai “riallineamenti del commercio globale e dall’evoluzione della base clienti”.19 La causa è il mutevole panorama economico globale, inclusa la crescente importanza della produzione localizzata e delle catene di approvvigionamento diversificate. L’effetto è una maggiore competitività e resilienza per Videoton, stabilendo una presenza più vicina ai mercati chiave e riducendo l’eccessiva dipendenza dai siti di produzione dell’Europa orientale. Questa tendenza indica una maturazione delle imprese ungheresi, che passano dall’essere principalmente destinatarie di IDE a diventare attori internazionali attivi. Riflette un adattamento strategico alle incertezze geopolitiche e commerciali, dove stabilire un’impronta globale diventa essenziale per una crescita sostenuta e la mitigazione del rischio. Ciò potrebbe favorire una nuova generazione di imprese ungheresi competitive a livello globale.

Sebbene le incertezze nel settore automobilistico siano considerate un fattore di sensibilità per le prospettive economiche complessive 8, l’investimento di BYD e un recente traguardo raggiunto da Audi Hungaria nella produzione di motori 18 indicano un dinamismo continuo e un significativo investimento estero in questo settore chiave.

La produzione edilizia ungherese è cresciuta del 3,6% su base annua a maggio 2025, trainata principalmente da un’impennata dell’attività di ingegneria civile. Il settore immobiliare sta vivendo un’attività accresciuta, con i prezzi delle case in aumento nel 2024, sebbene la carenza di alloggi rimanga un problema.4

Altre notizie locali e microeconomiche del 23 luglio 2025 includono la firma di un Memorandum d’Intesa (MoU) tra la Borsa di Budapest (BSE) e la Borsa di Abu Dhabi (ADX) per approfondire le relazioni.11 Inoltre, Bristol Myers Squibb e l’Ambasciata degli Stati Uniti hanno co-ospitato un forum strategico sulla sanità a Budapest, a testimonianza dell’impegno a lungo termine di BMS nell’ecosistema sanitario ungherese.20

Piano d’Azione di Politica Economica del Governo

Con l’adozione del bilancio 2025 a novembre 2024, il governo ha presentato un piano d’azione di politica economica in 21 punti. Questo piano include varie misure di stimolo, che intendono essere compensate da aumenti delle tasse, in particolare maggiori prelievi sulle transazioni finanziarie, una tassa straordinaria modificata sulle banche e aumenti delle accise.8 Nuove misure politiche, come il Programma Demján Sándor e l’ampliamento dei benefici fiscali per le famiglie, dovrebbero dare un modesto impulso al PIL nell’anno in corso.9

Il governo sta attivamente sostenendo l’espansione delle piccole e medie imprese (PMI) rendendo i prestiti più accessibili e considerando ulteriori riduzioni fiscali, inclusa la potenziale elevazione della soglia di ammissibilità per l’imposta sulle piccole imprese (KIVA).10 Una significativa proposta di riforma fiscale mira a ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) per le famiglie con figli, con le madri di tre figli che diventeranno esenti dall’IRPEF a partire dal 1° ottobre. Questa politica dovrebbe beneficiare 250.000 famiglie e costare al bilancio statale 170 miliardi di fiorini all’anno.10

Il governo intende introdurre nuovi tetti di prezzo per le assicurazioni, seguendo misure simili per le tariffe e i prezzi delle telecomunicazioni e bancari. Il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha criticato il settore assicurativo per aver contribuito all’inflazione dei servizi, che ha ristagnato al 10%, con i prezzi delle assicurazioni in aumento del 16,5%.6

Il piano d’azione di politica economica del governo per il 2025 combina misure di stimolo con aumenti delle tasse 8, con una chiara enfasi sui benefici fiscali per le famiglie e il sostegno alle PMI.9 L’obiettivo del governo è duplice: stimolare la crescita economica e sostenere le famiglie e le imprese vulnerabili, cercando al contempo di gestire i deficit fiscali. L’effetto è un mix di politiche complesso e potenzialmente contraddittorio. Questa strategia indica un governo che privilegia il benessere sociale e la domanda interna, in particolare in vista delle elezioni del 2026.5 Tuttavia, l’efficacia di queste misure nel promuovere una crescita sostenibile a lungo termine, specialmente data l’inflazione persistente e i deficit di bilancio elevati, rimane una questione critica. La dipendenza da “tasse sugli extraprofitti” potrebbe anche influire sul sentiment delle imprese e sugli investimenti nei settori interessati, creando potenzialmente disincentivi alla crescita nel lungo periodo.

Il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó, il 23 luglio 2025, ha espresso la forte opposizione dell’Ungheria al piano REPowerEU, definendolo “il piano Zelensky”. Ha sostenuto che il divieto delle fonti energetiche russe “rovinerebbe la sicurezza energetica e la competitività ungherese” e moltiplicherebbe i costi delle utenze, sottolineando la posizione geografica ungherese di paese senza sbocco sul mare, che rende la diversificazione energetica più difficile. Ha anche notato che, nonostante miliardi di euro spesi per le interconnessioni, gli investimenti infrastrutturali insufficienti da parte di altri paesi significano che le capacità sono ancora inadeguate.16 La forte opposizione del Ministro degli Esteri Szijjártó al piano REPowerEU evidenzia una significativa divergenza politica con l’UE. La causa di questa posizione è la continua dipendenza dell’Ungheria dalle fonti energetiche russe e il suo percepito interesse nazionale nel mantenere costi delle utenze accessibili. L’effetto è un chiaro e pubblico disaccordo con la politica energetica dell’UE, che potrebbe portare a un ulteriore isolamento politico all’interno del blocco. Ciò sottolinea come le considerazioni geopolitiche influenzino direttamente la politica economica interna e il benessere dei consumatori in Ungheria. Sebbene mirata a proteggere i cittadini da costi più elevati, questa posizione potrebbe esporre l’Ungheria a rischi per la sicurezza energetica a lungo termine se i mercati energetici globali subissero significativi cambiamenti strutturali. Per gli osservatori internazionali, ciò segnala una continua posizione di politica estera indipendente che influisce sull’integrazione economica all’interno dell’UE.

Tabella 1: Indicatori Economici Chiave e Previsioni per l’Ungheria (2025)

IndicatoreMNB (Mar 2025)FMI (Giu 2025)OCSE (Giu 2025)Equilibrium Institute (Primavera 2025)Min. Economia (Apr/Giu 2025, Taglio Lug 23)Commissione UE (Mag 2025)
Crescita PIL (%)1,9% – 2,9%0,7%0,9%2,0%2,5% (Apr), <2% (Giu), Taglio (Lug)0,8%
Inflazione (%)4,5% – 5,1%4,5% (Q4)4,9% (IPC)4,1%4,5% (Apr)4,1% (IPCA)
Disoccupazione (%)N/DN/DN/D4,6%N/D4,4%

III. Panorama Fiscale e Debito Pubblico

Proiezioni del Deficit di Bilancio e del Debito Pubblico per il 2025-2026

Il deficit di bilancio, dopo essere diminuito nel 2024 (stimato al 4,8% del PIL, dal 6,7% nel 2023), è previsto rimanere elevato nel 2025-26 da vari organismi internazionali.8 La Commissione Europea (previsione autunnale 2024) proietta un deficit complessivo che rimarrà elevato al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.8 Il FMI (giugno 2025) prevede che il deficit diminuirà solo leggermente al 4,8% del PIL nel 2025.4 L’OCSE (giugno 2025) prevede un deficit di bilancio del 4,2% del PIL nel 2025.4 La MNB (22 luglio 2025) afferma che, sebbene il deficit fiscale possa diminuire ulteriormente nel 2025 rispetto agli anni precedenti, la riduzione del debito pubblico nel 2025 è significativamente ostacolata dalla crescita economica contenuta.2 La legge di bilancio 2025 del governo (adottata a dicembre 2024) fissa un obiettivo di deficit più ambizioso del 3,7% del PIL. Tuttavia, esistono rischi per le proiezioni governative, derivanti da previsioni ottimistiche di PIL e investimenti, pressioni di spesa dovute all’elevata inflazione e un’incerta prospettiva esterna.8

Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato al 73,6% nel 2024 e dovrebbe aumentare al 74,1% nel 2025 (Commissione Europea7). Si prevede che diminuirà solo gradualmente, potenzialmente salendo a circa il 79% entro il 2030 se verranno attuate solo le misure legislative o ufficialmente approvate.2

Nonostante una riduzione del deficit di bilancio nel 2024, diverse istituzioni internazionali prevedono che rimarrà elevato nel 2025-26, superando l’obiettivo del governo.4 La riduzione del debito pubblico è ostacolata da una crescita economica contenuta 2, e i costi di servizio del debito sono i più alti dell’UE.4 Queste sfide fiscali persistenti sono causate da una combinazione di crescita economica più lenta del previsto, continue pressioni sulla spesa pubblica (ad esempio, salari pubblici, spese operative 15) e ipotesi potenzialmente ottimistiche nelle previsioni governative.8 L’effetto è che una parte significativa del bilancio statale è destinata al servizio del debito, limitando lo spazio fiscale per altre priorità. Ciò segnala una debolezza strutturale nelle finanze pubbliche ungheresi. L’elevato costo del servizio del debito rappresenta un continuo drenaggio, che potrebbe spiazzare investimenti produttivi o spesa sociale. Il divario tra gli obiettivi del governo e le previsioni esterne suggerisce un rischio di deragliamento fiscale, che potrebbe ulteriormente minare la fiducia degli investitori e potenzialmente portare a costi di indebitamento più elevati o a un fiorino più debole in futuro. L’assenza di una strategia fiscale completamente quantificata 8 solleva anche preoccupazioni sulla sostenibilità a lungo termine.

Piano Fiscale-Strutturale a Medio Termine del Governo

Il piano fiscale-strutturale a medio termine dell’Ungheria si impegna a un percorso di crescita della spesa netta che non superi il 4,3% nel 2025, puntando a una graduale diminuzione del debito pubblico generale dal 74% del PIL nel 2024 al 68,2% entro il 2028. Tuttavia, il piano non include una strategia fiscale completa e quantificata, e ci sono rischi significativi per il raggiungimento di questi obiettivi fiscali sia a breve che a medio termine.4

Costi di Servizio del Debito e Rischi

I costi di servizio del debito sono previsti rimanere i più alti nell’UE, con il tasso di interesse implicito sul debito pubblico che si avvicina al 6% nel 2025-26. Anche le esigenze di finanziamento lordo sono considerevoli, stimate intorno al 14% del PIL in media nel 2023-2024 e previste rimanere a livelli simili.4

La MNB mantiene una politica monetaria restrittiva per combattere l’inflazione, eppure gli interventi governativi (ad esempio, prestiti agevolati, tetti ai prezzi) sono noti per indebolire la sua trasmissione all’economia reale.8 Allo stesso tempo, la riduzione del debito pubblico è ostacolata da una crescita economica contenuta.2 La causa di questa situazione è una potenziale disallineamento o mancanza di piena coordinazione tra le politiche fiscali e monetarie. Le misure governative volte a stimolare la domanda o a controllare direttamente i prezzi possono contrastare gli sforzi della banca centrale per raffreddare l’economia e ridurre l’inflazione. L’effetto è un mix di politiche complessivo meno efficiente, che potrebbe prolungare il periodo di alta inflazione e alti tassi di interesse. Ciò suggerisce che i due pilastri chiave della politica economica in Ungheria potrebbero non essere completamente sincronizzati. L’attenzione del governo alla stimolazione della domanda a breve termine e alla protezione sociale, sebbene politicamente comprensibile, rende il compito della MNB di raggiungere la stabilità dei prezzi più arduo. Ciò potrebbe portare a un’allocazione meno ottimale del capitale e a un processo di aggiustamento economico più lento e prolungato, con un impatto sull’efficienza e sulla competitività complessive.

IV. Dinamiche del Mercato del Lavoro

Tasso di Disoccupazione e Andamenti dell’Occupazione

Il tasso di disoccupazione in Ungheria rimane basso.2 È aumentato leggermente al 4,5% nel 2024, ma si prevede che diminuirà gradualmente a circa il 4,3% entro il 2026.7 Nonostante la prevista ripresa economica, l’Equilibrium Institute prevede solo un modesto aumento dell’occupazione dello 0,0-0,1% all’anno, insieme a un leggero aumento della disoccupazione al 4,6% nel 2025, prima di scendere al 4,2% nel 2026. Sono emersi segnali di tensione, inclusa una diminuzione del numero di occupati nel quarto trimestre del 2024.5 La popolazione ungherese di cittadini ungheresi è in costante declino, un problema aggravato da tassi di natalità record e da un aumento dell’emigrazione verso altri paesi dell’UE (37,8% del calo demografico tra il 2014 e il 2024). Ciò comporta significative conseguenze economiche e sociali, come la carenza di manodopera.21

Crescita Salariale e il suo Impatto sui Consumi

La crescita salariale è rallentata a maggio.2 Tuttavia, la crescita salariale nominale dovrebbe rimanere elevata nel 2025 e nel 2026, spinta da un ulteriore aumento del 9% del salario minimo nel 2025, dalla rigidità del mercato del lavoro e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.7 I salari reali medi nel settore competitivo dovrebbero aumentare del 3,8% nel 2025 e del 3,4% nel 2026, secondo l’Equilibrium Institute.5 Questa crescita dei salari reali, unita al fatto che le famiglie hanno ricostituito i risparmi, dovrebbe essere un fattore chiave a sostegno del consumo delle famiglie.5

Il mercato del lavoro ungherese è caratterizzato da bassa disoccupazione e crescita salariale elevata.2 Questa crescita salariale è un motore primario del consumo.5 Tuttavia, l’Ungheria affronta una significativa sfida a lungo termine dovuta al declino demografico e all’aumento dell’emigrazione, che porta a carenze di manodopera.21 La causa delle attuali pressioni salariali è la rigidità del mercato del lavoro, esacerbata dalla diminuzione della popolazione in età lavorativa. L’effetto è un forte consumo, che sostiene il PIL a breve termine. Tuttavia, l’implicazione più ampia è che questa crescita salariale, pur stimolando la domanda, alimenta anche le pressioni inflazionistiche 7 e può erodere la competitività dei costi.15 Il declino demografico rappresenta una minaccia fondamentale per il potenziale economico a lungo termine, in quanto limita il bacino di manodopera disponibile e il potenziale di crescita. Ciò crea un paradosso in cui i guadagni economici a breve termine derivanti dai consumi sono oscurati da una minaccia strutturale incombente nel mercato del lavoro. Sebbene le politiche governative come il sostegno alle famiglie mirino ad affrontare i tassi di natalità, l’emigrazione rimane un significativo drenaggio di capitale umano. Ciò suggerisce che, senza una strategia globale per attrarre e trattenere la forza lavoro, il potenziale di crescita economica dell’Ungheria affronterà crescenti vincoli, portando potenzialmente a una maggiore dipendenza dall’automazione o dalla manodopera straniera in futuro.

V. Fattori Esterni e Contesto Geopolitico

Posizione dell’Ungheria sulla Politica Energetica dell’UE (REPowerEU)

Il 23 luglio 2025, il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha ribadito la forte opposizione dell’Ungheria al piano REPowerEU, etichettandolo in modo controverso come “il piano Zelensky”. Ha sostenuto che il divieto delle fonti energetiche russe “rovinerebbe la sicurezza energetica e la competitività ungherese” e porterebbe a una moltiplicazione dei costi delle utenze per i cittadini ungheresi. Szijjártó ha sottolineato la geografia ungherese di paese senza sbocco sul mare, che rende la diversificazione energetica più difficile, e ha osservato che, nonostante miliardi spesi per le interconnessioni, gli investimenti infrastrutturali insufficienti da parte di altri paesi significano che le capacità sono ancora insufficienti.16

Impatto del Commercio Globale e delle Tensioni Geopolitiche

La Banca Nazionale Ungherese ha citato le politiche commerciali e le tensioni geopolitiche come fattori chiave che rendono necessario un “approccio cauto e paziente” alla politica monetaria.1 L’incertezza nel contesto economico globale, dovuta a nuove ondate di guerre commerciali, al deterioramento del contesto economico europeo e alla guerra in Ucraina, continua a pesare sui piani di crescita dell’Ungheria.9

Conclusioni

L’economia ungherese al 23 luglio 2025 si trova in una fase di ripresa cauta ma complessa. La Banca Nazionale Ungherese mantiene una politica monetaria restrittiva, con tassi di interesse elevati, nel tentativo di domare un’inflazione che si dimostra persistente e superiore all’obiettivo per il 2025. La decisione di ridurre il coefficiente di riserva obbligatoria è un aggiustamento tecnico volto a gestire la liquidità del sistema bancario senza compromettere la stretta monetaria complessiva.

La crescita del PIL ha mostrato una contrazione nel primo trimestre del 2025, portando a revisioni al ribasso delle previsioni governative. Il consumo interno, sostenuto dalla crescita dei salari reali, è il principale motore della ripresa, ma gli investimenti e le esportazioni rimangono deboli, rendendo la ripresa fragile e vulnerabile alle incertezze esterne. La forte dipendenza dell’Ungheria dalle esportazioni la espone ai venti contrari del contesto economico globale e alle tensioni geopolitiche.

Sul fronte microeconomico, gli investimenti diretti esteri strategici, come la fabbrica BYD a Szeged, mostrano un potenziale significativo per la trasformazione economica a lungo termine, integrando profondamente le catene di approvvigionamento locali e stimolando l’innovazione. Parallelamente, l’espansione internazionale di aziende ungheresi come Videoton indica una maturazione del panorama aziendale locale, che si adatta alle dinamiche commerciali globali.

Il quadro fiscale rimane impegnativo, con deficit di bilancio elevati e costi di servizio del debito tra i più alti dell’UE. Le misure di stimolo del governo, sebbene mirate a sostenere famiglie e PMI, potrebbero non essere pienamente allineate con gli obiettivi di stabilità dei prezzi della MNB, creando potenziali inefficienze nella politica economica complessiva. La posizione ferma dell’Ungheria sulla politica energetica dell’UE sottolinea inoltre le tensioni tra gli interessi economici nazionali e le direttive europee.

Infine, il mercato del lavoro, pur mantenendo un basso tasso di disoccupazione e una crescita salariale robusta, affronta sfide strutturali a lungo termine legate al declino demografico e all’emigrazione. Questo pone un limite al potenziale di crescita futura e alimenta pressioni inflazionistiche.

In sintesi, l’Ungheria sta navigando in un ambiente economico complesso, cercando di bilanciare la stabilità macroeconomica con la crescita e il sostegno sociale, il tutto in un contesto globale incerto e con sfide strutturali interne che richiedono attenzione strategica a lungo termine.

FONTI

  1. National Bank Policymakers Leave Base Rate on Hold at 6.5% – Budapest Business Journal, accessed July 23, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/national-bank-policymakers-leave-base-rate-on-hold-at-6-5/
  2. Press release on the Monetary Council meeting of 22 July 2025 | MNB.hu, accessed July 23, 2025, https://www.mnb.hu/en/monetary-policy/the-monetary-council/press-releases/2025/press-release-on-the-monetary-council-meeting-of-22-july-2025
  3. Hungarian forint holds steady as central bank maintains rates at 6.50%, accessed July 23, 2025, https://ng.investing.com/news/forex-news/hungarian-forint-holds-steady-as-central-bank-maintains-rates-at-650-93CH-2020192
  4. Panoramica Economica Ungherese – 23 Giugno 2025, accessed July 23, 2025, https://economia.hu/panoramica-economica-ungherese-23-giugno-2025/
  5. The Equilibrium Institute’s economic forecast for Hungary | Egyensúly Intézet, accessed July 23, 2025, https://egyensulyintezet.hu/en/the-equilibrium-institutes-economic-forecast-for-hungary-spring2025/
  6. Economy Minister Puts GDP Growth Over 3% in H2 2025 – Budapest Business Journal, accessed July 23, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/economy-minister-puts-gdp-growth-over-3-in-h2-2025/
  7. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed July 23, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  8. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 23, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  9. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed July 23, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  10. Minister for National Economy: 2025 Is Hungary’s Economic Breakthrough Year, accessed July 23, 2025, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/hungary-economy-2025-outlook-breaktrough/
  11. Construction of BYD Plant in Hungary ‘Proceeding on Schedule’ – Budapest Business Journal, accessed July 23, 2025, https://bbj.hu/business/
  12. Economy – Portfolio.hu, accessed July 23, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1692
  13. Latest news – Portfolio.hu, accessed July 23, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news
  14. Minister Márton Nagy – About Hungary, accessed July 23, 2025, https://abouthungary.hu/tags/minister-marton-nagy
  15. EUROPEAN COMMISSION Brussels, 4.6.2025 SWD(2025) 217 final COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT 2025 Country Report – Hungary Acco – Economy and Finance, accessed July 23, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/2cbf7c79-d190-466f-818a-35e6c4da42b1_en?filename=HU_CR_SWD_2025_217_1_EN_autre_document_travail_service_part1_v3.pdf
  16. Foreign Minister says REPowerEU is ‘the Zelensky plan’ – About Hungary, accessed July 23, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/foreign-minister-says-repowereu-is-the-zelensky-plan
  17. Construction of BYD Plant in Hungary ‘Proceeding on Schedule’ – Budapest Business Journal, accessed July 23, 2025, https://bbj.hu/business/industry/automotive/construction-of-byd-plant-in-hungary-proceeding-on-schedule/
  18. Rumors of BYD Production Delay in Hungary Dismissed, accessed July 23, 2025, https://hungarytoday.hu/rumors-of-byd-production-delay-in-hungary-dismissed/
  19. Hungarian EMS provider Videoton acquires stake in Limtronik – Evertiq, accessed July 23, 2025, https://evertiq.com/design/2025-07-23-hungarian-ems-provider-videoton-acquires-stake-in-limtronik
  20. Bristol Myers Squibb, U.S. Embassy Host Strategic Healthcare Forum – Budapest Business Journal, accessed July 23, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/bristol-myers-squibb-u-s-embassy-host-strategic-healthcare-forum/
  21. Inside Viktor Orbán’s Failure to Achieve His Demographic Goal : r/europe – Reddit, accessed July 23, 2025, https://www.reddit.com/r/europe/comments/1m45v1v/inside_viktor_orb%C3%A1ns_failure_to_achieve_his/

Panoramica Economica dell’Ungheria: Notizie Principali del 22 Luglio 2025

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Sintesi Esecutiva

Il 22 luglio 2025, il panorama economico ungherese è stato caratterizzato da decisioni cruciali in materia di politica monetaria, progressi significativi nella sicurezza energetica e un’intensa attività nelle relazioni economiche internazionali. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento al 6,50%, una mossa ampiamente attesa che sottolinea il suo impegno per la stabilità dei prezzi in un contesto di condizioni monetarie restrittive. Parallelamente, è stata annunciata una riduzione tecnica del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche, che non segnala un allentamento della politica monetaria, ma piuttosto una gestione proattiva della liquidità del sistema bancario.

Sul fronte energetico, l’Ungheria ha rafforzato la sua strategia di diversificazione e sicurezza degli approvvigionamenti attraverso colloqui avanzati con la Serbia e la Russia per la costruzione di un nuovo oleodotto. Questa iniziativa, prevista per il 2027, riflette la volontà di Budapest di garantire forniture energetiche a prezzi accessibili, anche a costo di divergenze con le politiche energetiche dell’Unione Europea.

A livello di relazioni internazionali, si è evidenziata la continua attrattiva dell’Ungheria per gli investimenti esteri. Un incontro tra il Ministro dell’Economia Nazionale e i leader delle camere di commercio tedesche ha confermato la propensione delle aziende tedesche a reinvestire nel paese, rafforzando il ruolo dell’Ungheria come crocevia strategico tra capitali e tecnologie orientali e occidentali. Inoltre, recenti accordi con gli Emirati Arabi Uniti promettono nuove opportunità economiche.

Le proiezioni economiche per il 2025 indicano una crescita del PIL dello 0,8%, con una stagnazione nel secondo trimestre ma una ripresa attesa nella seconda metà dell’anno, trainata principalmente dai consumi. Permangono tuttavia sfide fiscali, con un deficit di bilancio che rimane elevato nonostante i piani governativi per stimolare la crescita attraverso un “Piano d’Azione di Politica Economica” per il 2025.

Le implicazioni immediate di questi sviluppi includono una potenziale stabilità per il Fiorino ungherese, anche se le aspettative di inflazione persistenti tra le famiglie richiedono una vigilanza continua. L’iniziativa sull’oleodotto sottolinea l’autonomia energetica dell’Ungheria, che potrebbe influenzare le sue relazioni con Bruxelles, mentre gli investimenti esteri rimangono un pilastro fondamentale per la sua integrazione nelle catene di approvvigionamento regionali.

PODCAST IN ITALIANO

Politica Monetaria e Stabilità Finanziaria

Il 22 luglio 2025, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha preso decisioni significative riguardo alla sua politica monetaria, mantenendo la rotta di una disciplina rigorosa per garantire la stabilità dei prezzi.

Decisioni e Ragioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB) sui Tassi di Interesse e sui Requisiti di Riserva

Il Consiglio Monetario della MNB ha deciso di mantenere il tasso di interesse di riferimento invariato al 6,50%.1 Questa decisione era ampiamente prevista dai mercati e riflette una continuità nella politica monetaria, dato che il tasso non è stato modificato dallo scorso settembre.3 Anche il tasso sui depositi overnight (O/N) della banca centrale è stato mantenuto al 5,50%, e il tasso sui prestiti garantiti O/N al 7,50%.2

La MNB ha ribadito che le condizioni monetarie restrittive sono “giustificate” 5 e che una politica monetaria orientata alla stabilità è indispensabile nell’attuale contesto economico.3 L’obiettivo primario della banca centrale rimane il raggiungimento e il mantenimento della stabilità dei prezzi.2

Un annuncio degno di nota del 22 luglio è stata la riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche dal 10% all’8%, con effetto dal 1° agosto 2025.3 La porzione non remunerata di queste riserve rimarrà al 2,5% della base di riserva.5 È stato specificato che questa riduzione è una misura di natura tecnica e non implica un allentamento della politica monetaria restrittiva.3 La giustificazione fornita dalla MNB è il progressivo calo dell’eccesso di liquidità libera nel sistema bancario, principalmente dovuto alla scadenza dei programmi di prestito garantiti dalla banca centrale.3

Questa “riduzione tecnica” del coefficiente di riserva, sebbene presentata come neutrale per la politica monetaria, può essere interpretata dal mercato in modi diversi. Sebbene la MNB insista sulla sua natura tecnica, qualsiasi riduzione dei requisiti di riserva libera capitale bancario. Ciò potrebbe essere percepito come un segnale, seppur sottile, di una gestione proattiva della liquidità volta a prevenire un inasprimento involontario delle condizioni finanziarie. La banca centrale dimostra così fiducia nel proprio quadro di gestione della liquidità, sentendosi in grado di apportare tali aggiustamenti senza compromettere la sua posizione rigorosa sull’inflazione. Questa mossa potrebbe anche servire come un “test” per la reazione del mercato, e se il Fiorino dovesse mantenere la sua forza e le aspettative di inflazione non dovessero peggiorare, potrebbe aprire la strada a futuri aggiustamenti più sostanziali della liquidità o persino a discussioni sui tempi di futuri tagli dei tassi. L’enfasi sulla natura “tecnica” è fondamentale per gestire le aspettative e prevenire speculazioni premature su un cambiamento di rotta.

Analisi delle Tendenze e delle Aspettative Inflazionistiche

L’obiettivo principale della MNB è la stabilità dei prezzi.2 Nonostante un rallentamento dell’inflazione nella prima metà del 2025, nel secondo trimestre si è osservata una leggera accelerazione della dinamica dei prezzi.2 I rischi al rialzo per l’inflazione includono l’impatto dei dazi, la continua crescita dei prezzi alimentari globali e una forte dinamica dei prezzi nei servizi di mercato.2

Una sfida significativa, evidenziata dal presidente della MNB Varga Mihály, è che le aspettative di inflazione delle famiglie rimangono al di sopra dei livelli coerenti con la stabilità dei prezzi, sebbene le aspettative di inflazione delle imprese siano diminuite.3 Questa divergenza nelle aspettative di inflazione rappresenta una complessità per la politica monetaria. Aspettative elevate e persistenti tra le famiglie possono alimentare spirali salari-prezzi, erodere la fiducia dei consumatori e potenzialmente ostacolare la crescita trainata dai consumi.6 Ciò suggerisce che, mentre le imprese potrebbero adeguare le loro strategie di prezzo o le aspettative sui costi degli input al ribasso, i consumatori continuano a sentire la pressione e ad anticipare ulteriori aumenti dei prezzi. Questo rende più difficile il compito della MNB, che deve ancorare le aspettative di tutti gli attori economici. La necessità di una comunicazione più mirata da parte della MNB per influenzare il comportamento e le aspettative delle famiglie è evidente. Inoltre, le politiche fiscali, come il Piano d’Azione di Politica Economica in 21 punti 6, devono essere attentamente calibrate per evitare di alimentare ulteriormente le aspettative di inflazione delle famiglie, specialmente se includono ampie misure di stimolo.

Prospettive sulla Posizione di Politica Monetaria e il suo Impatto sul Fiorino

La MNB si impegna a un approccio di politica monetaria “cauto e paziente” per raggiungere in modo sostenibile il suo obiettivo di inflazione.3 L’attuale tasso di interesse elevato (6,5%) è considerato favorevole per il Fiorino ungherese, che ha registrato una performance eccezionale nella prima metà dell’anno, in gran parte grazie a questo alto tasso.4 La MNB prevede che il tasso di base del 6,5% rimanga in vigore nei prossimi mesi, guidando i partecipanti al mercato con le previsioni contenute nel suo rapporto sull’inflazione di giugno.3

La tabella seguente riassume le decisioni chiave della MNB del 22 luglio 2025:

Tabella 1: Tassi di Politica Chiave e Requisiti di Riserva della Banca Nazionale Ungherese (MNB) (22 Luglio 2025)

Strumento della Banca CentraleTasso Attuale (%)Tasso Precedente (%)Variazione (punti base)Data di Effetto
Tasso di Interesse di Riferimento6,506,50Non modificatoN/A
Deposito O/N Banca Centrale5,505,50Non modificatoN/A
Prestito O/N Garantito7,507,50Non modificatoN/A
Coefficiente di Riserva Obbligatoria8,0010,00-2001 Agosto 2025
Porzione Non Remunerata Riserve2,502,50Non modificatoN/A

Fonte: MNB 2

Crescita Economica e Scenario Fiscale

Il quadro della crescita economica ungherese e la sua politica fiscale rivelano una complessa interazione tra le ambizioni di stimolo e le persistenti sfide di consolidamento.

Performance Economica Attuale e Proiezioni di Crescita del PIL per il 2025-2026

Il presidente della MNB, Varga Mihály, ha indicato che i dati disponibili suggeriscono una stagnazione della crescita economica nel secondo trimestre del 2025.3 Tuttavia, si prevede un rafforzamento graduale nella seconda metà dell’anno.3 La MNB mantiene la sua previsione di crescita economica dello 0,8% per il 2025, come indicato nel rapporto sull’inflazione di giugno.3 Le previsioni della Commissione Europea 6 per l’autunno 2024 proiettavano un’accelerazione della crescita del PIL all’1,8% nel 2025 e al 3,1% nel 2026. Questa crescita dovrebbe essere trainata principalmente dai consumi, sostenuta da una forte crescita del reddito reale.6 A livello globale, si prevede che gli stimoli fiscali provenienti da Stati Uniti ed Unione Europea, in particolare i pacchetti di bilancio, possano dare impulso alla crescita economica a partire dal 2026, con un potenziale stimolo annuale dello 0,5% per gli Stati Uniti tra il 2025 e il 2034 e dello 0,3-0,4% per l’UE.3

Politica Fiscale del Governo e Prospettive di Bilancio, incluso il Piano d’Azione di Politica Economica

Il deficit di bilancio ungherese, stimato al 4,8% del PIL nel 2024, ha mostrato una significativa riduzione rispetto al 6,7% del 2023, ma è risultato leggermente superiore all’obiettivo governativo del 4,5%.6 Le previsioni della Commissione Europea indicano che il deficit rimarrà elevato, al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.6 Le esigenze di finanziamento lordo dovrebbero rimanere considerevoli, attestandosi intorno al 14% del PIL nel periodo 2025-2026.6 La legge di bilancio per il 2025, adottata nel novembre 2024, ha fissato un obiettivo di deficit del 3,7% del PIL.6

Per raggiungere i suoi obiettivi, il governo ha presentato un “Piano d’Azione di Politica Economica” in 21 punti contestualmente al bilancio 2025. Questo piano include misure di stimolo che dovrebbero essere compensate da aumenti delle imposte, in particolare maggiori prelievi sulle transazioni finanziarie, una modifica della tassa sugli extraprofitti delle banche e aumenti delle accise.6

La simultanea ricerca di stimoli e aumenti fiscali indica un difficile equilibrio. Mentre gli aumenti delle imposte sono destinati a compensare gli stimoli e ridurre il deficit, possono anche rallentare l’attività economica e gli investimenti, potenzialmente contraddicendo gli obiettivi di crescita. La discrepanza tra l’obiettivo di deficit del governo per il 2025 (3,7%) e la proiezione della Commissione Europea (4,6%) 6 suggerisce una potenziale lacuna di credibilità o ipotesi ottimistiche, che potrebbero influenzare la fiducia degli investitori e i futuri costi di finanziamento. Gli operatori di mercato osserveranno attentamente se il governo riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi fiscali senza soffocare la ripresa economica.

Valutazione della Domanda Interna, degli Investimenti e delle Tendenze Occupazionali

Si prevede che i consumi rimarranno il motore principale della crescita del PIL, sostenuti da una robusta crescita del reddito reale.6 Al contrario, gli investimenti e le esportazioni sono rimasti sottotono nel 2024 a causa dell’incertezza, del deterioramento del sentiment delle imprese e della debole domanda dei partner commerciali dell’Ungheria.6 È stata osservata una forte crescita dei salari nominali, che riflette un adeguamento dei salari reali a seguito dell’elevata inflazione degli anni precedenti.6 Il settore finanziario è caratterizzato da ampi cuscinetti di capitale e liquidità e da un solido portafoglio crediti.6 I prezzi delle case sono aumentati nel 2024 dopo una breve moderazione, ma la carenza di alloggi rimane un problema.6

La forte dipendenza della crescita economica ungherese dai consumi, senza una robusta ripresa degli investimenti e delle esportazioni, rende l’economia vulnerabile a shock esterni. Questo scenario suggerisce una mancanza di riequilibrio strutturale o di miglioramenti della competitività. Shock esterni, come un rallentamento della domanda globale, conflitti commerciali o volatilità dei prezzi dell’energia 2, potrebbero rapidamente minare questo modello di crescita se i mercati di esportazione non dovessero riprendersi e gli investimenti non dovessero aumentare. La politica monetaria restrittiva della MNB 2, sebbene mirata alla stabilità dei prezzi, può anche scoraggiare gli investimenti a causa dei costi di indebitamento più elevati. La focalizzazione del governo sull’attrazione di investimenti esteri 7 e la garanzia degli approvvigionamenti energetici 8 sono cruciali per diversificare i motori di crescita oltre il solo consumo.

La tabella seguente presenta le proiezioni economiche chiave per l’Ungheria:

Tabella 2: Proiezioni Economiche Chiave per l’Ungheria (2024-2026)

Indicatore Economico2023202420252026
Crescita PIL (%) (MNB/CE)-0,90,50,8 (MNB) / 1,8 (CE)3,1 (CE)
Inflazione Generale (%) (CE)17,03,7N/A (Feb 2025: 5,7)N/A
Inflazione Core (%) (CE)N/A5,9N/AN/A
Deficit di Bilancio (% del PIL)6,74,8 (stimato)3,7 (obiettivo gov.) / 4,6 (CE)4,1 (CE)
Fabbisogno Finanziario Lordo (% del PIL)16 (media 2023-2024)14 (media 2025-2026)14 (media 2025-2026)14 (media 2025-2026)

Fonte: MNB 3, Commissione Europea 6

Relazioni Economiche Internazionali e Sicurezza Energetica

Le relazioni economiche internazionali dell’Ungheria e la sua strategia di sicurezza energetica sono state al centro dell’attenzione il 22 luglio 2025, rivelando un approccio pragmatico e talvolta divergente rispetto alle posizioni dell’Unione Europea.

Sviluppi nella Strategia Energetica dell’Ungheria: L’Iniziativa dell’Oleodotto Ungheria-Serbia

Il 22 luglio 2025, il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio ungherese, Péter Szijjártó, ha avuto colloqui con la Ministra serba delle Miniere e dell’Energia, Dubravka Dedovic, e il Vice Ministro dell’Energia russo, Pavel Sorokin, riguardo a un oleodotto pianificato tra Ungheria e Serbia.8 Questo oleodotto, lungo 180 km e con una capacità annuale di 4-5 milioni di tonnellate, dovrebbe entrare in funzione entro il 2027.8 L’Ungheria costruirà la sua porzione di 180 km.9

Szijjártó ha dichiarato esplicitamente che questo progetto mira a garantire forniture energetiche a prezzi accessibili e a bypassare le restrizioni energetiche dell’UE, accusando Bruxelles di voler vietare il greggio e il gas russi, il che raddoppierebbe o quadruplicherebbe le bollette delle utenze domestiche ungheresi.8 La posizione dell’Ungheria è di “costruire nuove fonti, non chiuderle” 9, e il paese si è costantemente opposto alle sanzioni energetiche di Bruxelles, considerando l’oleodotto cruciale per la sicurezza energetica nazionale e la cooperazione regionale.9 La Russia ha espresso la sua disponibilità ad aiutare nella costruzione e a fornire petrolio all’oleodotto.10 Attualmente, oltre l’80% delle importazioni di petrolio dell’Ungheria avviene tramite l’oleodotto Druzhba.9 Questa iniziativa segue investimenti congiunti nelle infrastrutture del gas con la Serbia nel 2023, incluso un nuovo interconnettore.9

Analisi delle Posizioni Geopolitiche e delle loro Implicazioni Economiche (es. Relazioni con l’UE, Energia Russa)

L’Ufficio per la Protezione della Sovranità ha dichiarato il 22 luglio 2025 che Bruxelles sta finanziando operazioni di influenza “pro-migrazione” ed escludendo gli Stati membri dell’UE da alcuni processi decisionali per distribuire fondi secondo la propria agenda politica.11 Questo evidenzia le continue tensioni politiche con l’UE, che possono avere implicazioni economiche, in particolare per quanto riguarda l’erogazione dei fondi europei.

Il rifiuto dell’Ungheria di tagliare i legami con la Russia a seguito del conflitto in Ucraina e la sua denuncia del piano RePower EU (volto a ridurre la dipendenza energetica da Mosca entro il 2028) sottolineano una significativa divergenza nella politica estera ed energetica all’interno dell’UE.10 I commenti di Szijjártó (“Bruxelles vuole tagliarci fuori dal petrolio e dal gas russi… Non lo permetteremo”) indicano una politica energetica ungherese assertiva e indipendente, che privilegia la sicurezza energetica nazionale e l’accessibilità economica rispetto alle sanzioni a livello UE.8

La sicurezza energetica è chiaramente vista come un pilastro centrale della stabilità economica e una leva politica. L’enfasi sulla prevenzione degli aumenti delle bollette lega direttamente la politica energetica al popolare programma governativo di riduzione dei costi delle utenze.9 Questo inquadra la sicurezza energetica non solo come una necessità economica, ma anche come un componente chiave della stabilità sociale e uno strumento politico per mantenere il consenso pubblico. Inquadrando le politiche dell’UE come dannose per le famiglie ungheresi, il governo rafforza la sua narrazione di protezione degli interessi nazionali. La data operativa del 2027 per l’oleodotto 8 indica un impegno a lungo termine per questa strategia energetica, suggerendo che l’Ungheria prevede una continua dipendenza dall’energia russa o almeno una fornitura diversificata che includa fonti non UE. Ciò consolida il ruolo dell’Ungheria come un’eccezione all’interno dell’UE in materia di politica energetica e rafforza il suo allineamento geopolitico con i paesi disposti a impegnarsi con la Russia.

Partnership e Investimenti Internazionali Chiave (es. Accordi con gli Emirati Arabi Uniti, Presenza di Imprese Tedesche)

Il Primo Ministro Orbán ha incontrato il Presidente degli Emirati Arabi Uniti durante la sua prima visita ufficiale in Ungheria il 18 luglio 2025. Durante questa visita, sono stati firmati 14 accordi volti a creare nuove opportunità nelle relazioni bilaterali.11 Sebbene l’incontro sia avvenuto il 18 luglio, la notizia è stata riportata il 22 luglio.

Il Ministro dell’Economia Nazionale Márton Nagy ha incontrato i leader della camera di commercio tedesca il 22 luglio 2025, confermando che quattro quinti delle aziende a capitale tedesco in Ungheria intendono reinvestire nel paese.7 Le aziende tedesche rappresentano il più grande gruppo di investitori in Ungheria, avendo investito 20,1 miliardi di euro e impiegando circa 235.000 persone.7 Il Ministro Nagy ha sottolineato il ruolo strategico dell’Ungheria come “punto di incontro” tra tecnologia e capitale dall’Est e dall’Ovest, citando la collaborazione tra la casa automobilistica tedesca BMW e il produttore cinese di batterie CATL come esempio.7

Questo approccio a “doppio binario” suggerisce che l’Ungheria sta attivamente cercando di diversificare le sue dipendenze economiche ed energetiche al di là dei tradizionali quadri dell’UE. Assicurando l’energia dalla Russia e coltivando investimenti dal Medio Oriente e dall’Asia, l’Ungheria mira a migliorare la sua autonomia strategica e ridurre la vulnerabilità a specifiche pressioni geopolitiche o interruzioni della catena di approvvigionamento. Questa strategia è un rischio calcolato, che potrebbe creare attrito con Bruxelles ma migliorare la percezione di sicurezza nazionale e resilienza economica. Per gli investitori, presenta un quadro complesso: da un lato, l’Ungheria offre un ambiente stabile per il capitale straniero (in particolare tedesco), ma dall’altro, le sue manovre geopolitiche introducono un elemento di rischio normativo e politico legato alle relazioni con l’UE.

La tabella seguente riassume i principali impegni economici internazionali dell’Ungheria il 22 luglio 2025:

Tabella 3: Riepilogo dei Principali Impegni Economici Internazionali (22 Luglio 2025)

Impegno/EventoPartecipanti ChiaveRisultati/Decisioni ChiaveImplicazioni Economiche
Colloqui su Oleodotto Ungheria-SerbiaMinistro degli Esteri Ungherese, Ministri Serbi e RussiOleodotto da 180 km, 4-5 milioni tonnellate/anno, operativo entro 2027Rafforzamento sicurezza energetica, diversificazione approvvigionamenti, potenziale attrito con UE
Incontro Ministro Nagy – Leader Imprese TedescheMinistro dell’Economia Nazionale, Dirigenti DUIHK4/5 aziende tedesche reinvestiranno, EUR 20,1 mld investiti, 235k impiegatiContinua attrattiva per FDI, ruolo di “punto di incontro” Est-Ovest, stabilità occupazionale
Accordi PM Orbán – Presidente EAU (notizia del 22/07)Primo Ministro Ungherese, Presidente EAUFirma di 14 accordi per nuove opportunità bilateraliEspansione delle partnership economiche, nuove opportunità di investimento
Dichiarazione Ufficio Protezione SovranitàUfficio Protezione Sovranità UnghereseAccuse a Bruxelles di finanziare operazioni “pro-migrazione” e escludere Stati membriTensione politica con l’UE, potenziale impatto sui fondi UE e clima d’investimento

Fonte: Budapest Business Journal 8, Daily News Hungary 11, Uniindia 10, About Hungary 7

Approfondimenti Microeconomici e Locali

Oltre alle dinamiche macroeconomiche e alle relazioni internazionali, il 22 luglio 2025 ha offerto spunti importanti sulle politiche che influenzano direttamente le imprese e le industrie a livello locale in Ungheria.

Impatto delle Politiche Nazionali sulle Imprese e Industrie Locali

La riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria 3, sebbene classificata come misura tecnica per la gestione della liquidità, potrebbe avere un’influenza indiretta sull’ambiente di prestito per le banche locali. Liberando capitale, questa misura potrebbe potenzialmente facilitare l’accesso al credito per le imprese e le famiglie locali.

Il “Piano d’Azione di Politica Economica” del governo in 21 punti 6, che combina misure di stimolo con aumenti delle imposte (come i prelievi sulle transazioni finanziarie, la tassa modificata sugli extraprofitti delle banche e le accise), avrà un impatto diretto su diverse imprese e industrie locali. Ad esempio, le banche si trovano ad affrontare una specifica “tassa sugli extraprofitti”.6

Un’iniziativa governativa diretta volta a stimolare il mercato immobiliare e i settori correlati (edilizia, immobiliare) è il programma “Otthon Start 2025”, che offre mutui al 3%.4 Questo rappresenta uno stimolo economico locale mirato. Un programma per le piccole e medie imprese (PMI), che offre “zero interessi, zero acconto” e allude a una “corsa all’oro” 4, indica un sostegno mirato a un segmento cruciale dell’economia locale.

L’attuazione di specifici programmi per l’edilizia e le PMI, mentre il deficit di bilancio complessivo rimane elevato e il governo sta anche aumentando le tasse, suggerisce una priorità strategica per settori considerati critici per la crescita a lungo termine o il benessere sociale. Concentrando gli stimoli in queste aree, il governo mira a generare crescita e occupazione localizzate, potenzialmente compensando l’effetto più ampio di freno degli aumenti fiscali generali. Ciò riflette un tentativo di dirigere il capitale verso aree produttive piuttosto che un ampio stimolo che potrebbe esacerbare l’inflazione o gli squilibri fiscali. L’efficacia di questi programmi dipenderà dalla loro adozione e dalla loro capacità di affrontare le reali carenze del mercato, piuttosto che creare semplici distorsioni.

Sviluppi Settoriali Specifici e Punti Salienti degli Investimenti

  • Automotive/Manifatturiero: La menzione della collaborazione tra la casa automobilistica tedesca BMW e il produttore cinese di batterie CATL in Ungheria evidenzia il ruolo del paese nella catena di approvvigionamento automobilistica globale, in particolare nel settore dei veicoli elettrici (EV).7 Questo è un’area significativa di investimento diretto estero e creazione di posti di lavoro locali (235.000 persone impiegate da aziende tedesche).7
  • Settore Energetico: Al di là delle discussioni a livello macroeconomico sull’oleodotto, l’enfasi sulla garanzia degli approvvigionamenti energetici 8 influisce direttamente sui costi operativi e sulla competitività delle industrie locali che dipendono dall’energia.
  • Industria Tessile: La discussione da parte di un “Energy Strategy Institute” di una “rivoluzione verde” nell’industria tessile attraverso una nuova innovazione 4 indica sforzi settoriali specifici verso la sostenibilità e la modernizzazione a livello microeconomico.
  • Settore Finanziario: La “tassa modificata sugli extraprofitti delle banche” 6 e la discussione sui “migliori investimenti sulla borsa ungherese” 4 indicano dinamiche in corso all’interno del mercato finanziario domestico, che influenzano le istituzioni e gli investitori locali.
  • Mercato Immobiliare: Il programma “Otthon Start 2025” 4 affronta direttamente il mercato immobiliare, che ha visto un aumento dei prezzi delle case nel 2024 nonostante la carenza di alloggi rimanga un problema.6

La posizione strategica dell’Ungheria nelle catene di approvvigionamento globali, descritta dal Ministro Nagy come un “punto di incontro” per la tecnologia e il capitale tra Est e Ovest (BMW e CATL) 7, rafforza la resilienza economica del paese. Integrandosi profondamente in diverse catene di approvvigionamento globali, l’Ungheria riduce l’eccessiva dipendenza da un singolo blocco economico. Ciò serve anche a uno scopo geopolitico, consentendo all’Ungheria di mantenere legami economici con potenze sia occidentali che orientali, in linea con la sua più ampia politica estera di autonomia strategica. Questa strategia potrebbe rendere l’Ungheria più attraente per le aziende che cercano di diversificare le loro basi produttive o di navigare in complessi scenari geopolitici. Il successo di questa strategia di “punto di incontro” dipenderà dalla capacità dell’Ungheria di continuare ad attrarre e trattenere tali investimenti ad alto valore, il che a sua volta dipende dal suo ambiente normativo, dal mercato del lavoro e dalla stabilità politica.

Valutazione Economica Complessiva e Prospettive Future

L’analisi degli eventi economici del 22 luglio 2025 in Ungheria rivela un’economia in una fase di recupero, ma che naviga in un contesto complesso di sfide interne ed esterne.

Sintesi dei Principali Motori e Sfide Economiche

Motori:

  • Ripresa Trainata dai Consumi: La forte crescita dei salari reali dovrebbe continuare a sostenere la domanda interna, fungendo da motore primario per la crescita del PIL.6
  • Investimenti Esteri Strategici: Il continuo reinvestimento da parte delle aziende tedesche e i nuovi accordi con gli Emirati Arabi Uniti evidenziano un flusso costante di capitale straniero, in particolare nel settore manifatturiero ad alto valore aggiunto.7
  • Sicurezza Energetica Proattiva: L’iniziativa dell’oleodotto Ungheria-Serbia mira a garantire forniture energetiche a lungo termine e a prezzi accessibili, mitigando una delle vulnerabilità esterne più significative.8
  • Stimoli Governativi Mirati: Programmi specifici per l’edilizia e le PMI sono progettati per stimolare settori specifici dell’economia locale.4

Sfide:

  • Pressioni Inflazionistiche Persistenti: Sebbene l’inflazione generale si sia moderata, una leggera accelerazione nel secondo trimestre e le elevate aspettative di inflazione delle famiglie rimangono una preoccupazione, richiedendo una continua politica monetaria restrittiva.2
  • Deficit Fiscale Elevato: Nonostante gli sforzi, il deficit di bilancio è proiettato rimanere alto, e le esigenze di finanziamento lordo sono significative, ponendo rischi per gli obiettivi fiscali.6
  • Investimenti ed Esportazioni Sottotono: Queste componenti della crescita del PIL sono rimaste deboli nel 2024 e sono soggette a incertezze globali.6
  • Tensioni Geopolitiche e Relazioni con l’UE: Le posizioni divergenti dell’Ungheria su energia e altre politiche dell’UE creano attriti con Bruxelles, che potrebbero influire sull’erogazione dei fondi UE e sul clima generale degli investimenti.8
  • Carenza di Alloggi: Nonostante l’aumento dei prezzi delle case, questa rimane una questione strutturale.6

Identificazione dei Rischi al Rialzo e al Ribasso per l’Economia Ungherese

Rischi al Rialzo:

  • Una ripresa economica globale più forte del previsto, in particolare nell’Eurozona e negli Stati Uniti, potrebbe stimolare le esportazioni e gli investimenti ungheresi.3
  • L’implementazione di successo del progetto dell’oleodotto potrebbe migliorare significativamente la sicurezza energetica e ridurre i costi delle utenze, fornendo un vantaggio competitivo.
  • L’efficace esecuzione del Piano d’Azione di Politica Economica del governo e degli stimoli micro-mirati potrebbe accelerare la crescita interna oltre le attuali previsioni.
  • Un’ulteriore integrazione nelle catene di approvvigionamento Est-Ovest potrebbe attrarre più investimenti diretti esteri ad alto valore.

Rischi al Ribasso:

  • Prolungate tensioni commerciali e geopolitiche globali 2 potrebbero frenare la domanda esterna e il sentiment degli investitori.
  • L’incapacità di contenere le aspettative di inflazione delle famiglie potrebbe richiedere una politica monetaria ancora più restrittiva, potenzialmente soffocando la crescita.
  • Uno scivolamento fiscale, con il deficit di bilancio che rimane superiore agli obiettivi, potrebbe aumentare i costi di servizio del debito e influire negativamente sui rating sovrani.6
  • Le continue frizioni con l’UE potrebbero portare a ritardi o riduzioni nei trasferimenti di fondi UE, con un impatto sugli investimenti pubblici e sul sostegno all’economia locale.
  • Le incertezze nel settore automobilistico 6 e la volatilità dei prezzi dell’energia 2 rimangono significative vulnerabilità esterne.

Raccomandazioni per gli Stakeholder

Sulla base degli sviluppi economici ungheresi del 22 luglio 2025, si delineano le seguenti considerazioni strategiche per investitori, imprese e responsabili politici:

Per gli Investitori:

  • Monitoraggio della Politica Monetaria: È consigliabile seguire attentamente le comunicazioni della MNB. Sebbene la riduzione del coefficiente di riserva sia stata definita tecnica, il suo impatto sulla liquidità del sistema bancario potrebbe influenzare le condizioni di prestito. La persistenza del tasso di riferimento al 6,5% suggerisce una stabilità del Fiorino nel breve termine, rendendolo potenzialmente attraente per carry trade, ma la sostenibilità a lungo termine dipenderà dalla capacità della MNB di ancorare le aspettative di inflazione delle famiglie.
  • Valutazione dei Rischi Fiscali: Nonostante gli sforzi del governo per ridurre il deficit, le proiezioni della Commissione Europea indicano che rimarrà elevato. Gli investitori dovrebbero considerare il potenziale impatto sui costi di finanziamento del debito sovrano e sulla sostenibilità fiscale a medio termine. Le nuove tasse, come quella sugli extraprofitti delle banche, meritano attenzione per il loro impatto sui settori specifici.
  • Focus sugli Investimenti Strategici: L’Ungheria continua a essere un polo di attrazione per gli investimenti esteri, in particolare nel settore manifatturiero avanzato (es. automotive, batterie). Le aziende che cercano di posizionarsi come “punto di incontro” tra Est e Ovest o che beneficiano di catene di approvvigionamento diversificate potrebbero trovare opportunità significative.

Per le Imprese:

  • Adattamento alle Politiche Fiscali: Le imprese dovrebbero analizzare attentamente il “Piano d’Azione di Politica Economica” del governo e le relative modifiche fiscali. La pianificazione strategica dovrebbe tener conto degli aumenti delle accise e delle potenziali implicazioni della tassa sugli extraprofitti per il settore finanziario.
  • Sfruttare gli Stimoli Mirati: Le PMI e le imprese nel settore immobiliare dovrebbero esplorare attivamente i programmi di sostegno governativi come “Otthon Start 2025” e le iniziative per le PMI con condizioni di finanziamento agevolate. Questi programmi possono offrire un vantaggio competitivo e sostenere la crescita locale.
  • Gestione dei Costi Energetici: Le discussioni sull’oleodotto Ungheria-Serbia indicano un impegno a lungo termine per la sicurezza energetica e la stabilità dei prezzi. Le imprese dovrebbero monitorare questi sviluppi per anticipare potenziali benefici in termini di costi energetici stabili e prevedibili, il che è cruciale per la competitività.

Per i Responsabili Politici (interni ed esterni):

  • Rafforzare la Comunicazione della MNB: Per affrontare la divergenza nelle aspettative di inflazione, la MNB potrebbe considerare strategie di comunicazione più mirate per ancorare le aspettative delle famiglie, oltre a quelle delle imprese.
  • Coordinamento Fiscale-Monetario: È fondamentale garantire che le misure di stimolo fiscale non compromettano gli sforzi della MNB per la stabilità dei prezzi. Un coordinamento più stretto tra politica fiscale e monetaria può rafforzare la fiducia del mercato e migliorare l’efficacia delle politiche.
  • Navigare le Relazioni UE: La politica energetica indipendente dell’Ungheria e le tensioni con Bruxelles richiedono una gestione diplomatica attenta. Mantenere canali di dialogo aperti con l’UE è essenziale per mitigare i rischi associati a potenziali ritardi nei fondi o a un deterioramento del clima d’investimento.
  • Investire nello Sviluppo Strutturale: Per ridurre la dipendenza dalla crescita trainata dai consumi, è imperativo stimolare gli investimenti e le esportazioni. Ciò richiede politiche che migliorino la competitività, investano in infrastrutture e sviluppino competenze per sostenere settori ad alto valore aggiunto.

In sintesi, l’Ungheria dimostra una resilienza economica e una chiara strategia per la sicurezza energetica e l’attrazione degli investimenti. Tuttavia, la gestione dell’inflazione, il consolidamento fiscale e le relazioni con l’UE rimarranno aree critiche che richiederanno un’attenta navigazione per garantire una crescita sostenibile e una stabilità a lungo termine.

FONTI

  1. La banca centrale dell’Ungheria prevede di mantenere i tassi al 6,50% Da Investing.com, accessed July 22, 2025, https://it.investing.com/news/economy-news/la-banca-centrale-dellungheria-prevede-di-mantenere-i-tassi-al-650-93CH-2910072
  2. Közlemény a Monetáris Tanács 2025. július 22-i üléséről | MNB.hu, accessed July 22, 2025, https://www.mnb.hu/monetaris-politika/a-monetaris-tanacs/kozlemenyek/2025/kozlemeny-a-monetaris-tanacs-2025-julius-22-i-uleserol
  3. Varga Mihály: óvatos és türelmes a jegybank – Portfolio.hu, accessed July 22, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250722/varga-mihaly-ovatos-es-turelmes-a-jegybank-775811
  4. Itt az MNB kamatdöntése! – Portfolio.hu, accessed July 22, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250722/itt-az-mnb-kamatdontese-775787
  5. Condizioni monetarie restrittive “giustificate”, afferma la banca …, accessed July 22, 2025, https://it.investing.com/news/economy-news/condizioni-monetarie-restrittive-giustificate-afferma-la-banca-centrale-ungherese-93CH-2913227
  6. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 22, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  7. National Economy Minister meets with German business chamber leaders – About Hungary, accessed July 22, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/national-economy-minister-meets-with-german-business-chamber-leaders
  8. Szijjártó Holds Talks on Hungary-Serbia Crude Pipeline – Budapest Business Journal, accessed July 22, 2025, https://bbj.hu/economy/energy/energy-trade/szijjarto-holds-talks-on-hungary-serbia-crude-pipeline/
  9. Hungary, Serbia announce new oil pipeline to bypass EU energy restrictions, accessed July 22, 2025, https://www.aa.com.tr/en/energy/oil/hungary-serbia-announce-new-oil-pipeline-to-bypass-eu-energy-restrictions/50595
  10. Hungary announces construction of oil pipeline with Russia and Serbia – UNITED NEWS OF INDIA, accessed July 22, 2025, https://www.uniindia.com/~/hungary-announces-construction-of-oil-pipeline-with-russia-and-serbia/World/news/3523021.html
  11. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed July 22, 2025, https://abouthungary.hu/
  12. The updated scenario and forecasts of the Economic Research – 15 July 2025, accessed July 22, 2025, https://economic-research.bnpparibas.com/html/en-US/updated-scenario-forecasts-Economic-Research-15-July-2025-7/15/2025,51187

Sintesi delle Notizie sull’Economia Ungherese: 21 Luglio 2025

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Il 21 luglio 2025, l’economia ungherese ha presentato un quadro complesso, caratterizzato da una politica monetaria prudente da parte della banca centrale, che mantiene i tassi stabili nonostante le pressioni per la crescita. Sul fronte fiscale, l’Ungheria ha compiuto mosse strategiche nella gestione del debito, inclusa l’emissione di obbligazioni in valuta cinese, sebbene le proiezioni di deficit e debito rimangano un punto di divergenza tra il governo e le istituzioni esterne. La crescita del PIL ha mostrato una contrazione nel primo trimestre del 2025, con previsioni per l’intero anno che variano significativamente tra le diverse istituzioni. L’inflazione persiste al di sopra degli obiettivi, alimentata da aumenti salariali, mentre il mercato del lavoro rimane teso. A livello microeconomico, l’attività di investimento ha subito un calo notevole, seppur con settori specifici che mostrano resilienza e una forte domanda di sostegno alle PMI. Il governo ha annunciato nuovi dettagli su programmi chiave e sono state siglate importanti intese aziendali. Nel contesto internazionale, le relazioni con l’Unione Europea continuano a essere tese, con fondi congelati e sfide legali, mentre l’Ungheria prosegue attivamente una politica estera ed economica multi-vettoriale, rafforzando i legami con partner non occidentali per diversificare fonti di finanziamento e investimenti.

PODCAST IN ITALIANO


I. Panorama Macroeconomico al 21 Luglio 2025

A. Politica Monetaria e Tassi di Interesse

La Banca Nazionale d’Ungheria (NBH) è attesa mantenere il suo tasso di interesse di riferimento al 6,50% durante la prossima riunione del 22 luglio 2025, secondo le previsioni di Bank of America.1 Questa decisione riflette un’attenzione continua alla stabilità monetaria, probabilmente per ancorare le aspettative di inflazione e sostenere il Forint, nonostante le difficoltà economiche sottostanti.

Gli analisti suggeriscono che tagli significativi ai tassi di interesse non sono imminenti, indicando un periodo prolungato prima di un allentamento sostanziale.2 Tuttavia, alcune proiezioni, come quelle di Fitch Solutions, intravedono la possibilità di un taglio di 50 punti base al 6,00% nel quarto trimestre del 2025, condizionato da un calo dell’inflazione complessiva e da prospettive di crescita deboli.4 L’Equilibrium Institute ha evidenziato un “dilemma impegnativo” per la banca centrale, che deve bilanciare le esigenze dell’economia reale con la necessità di mantenere la stabilità del tasso di cambio.5 Si prevede che la nuova leadership della NBH, che entrerà in carica a marzo 2025, potrebbe adottare una politica monetaria più accomodante.5

La scelta della NBH di mantenere i tassi elevati, nonostante le pressioni esterne e il rallentamento economico interno, suggerisce una chiara priorità per la stabilità finanziaria e il controllo dell’inflazione rispetto a una stimolazione immediata della crescita. Questo approccio cauto è probabilmente una risposta alle persistenti pressioni inflazionistiche, con l’inflazione prevista rimanere elevata nel 2025 5, e alla necessità di preservare la stabilità del Forint, cruciale per la fiducia degli investitori e la gestione dell’inflazione importata.5 Tagliare i tassi prematuramente potrebbe compromettere entrambi questi obiettivi. Pertanto, la NBH sta probabilmente dando priorità a questi obiettivi di stabilità, anche se ciò comporta una crescita più lenta nel breve termine. L’aspettativa degli analisti di futuri tagli implica la convinzione che l’attuale politica restrittiva riuscirà a domare l’inflazione a sufficienza da consentire una svolta verso politiche di sostegno alla crescita. Il “dilemma” descritto cattura perfettamente i difficili compromessi intrinseci alla politica delle banche centrali in periodi di incertezza economica.

B. Politica Fiscale e Gestione del Debito

L’Agenzia Ungherese per la Gestione del Debito Governativo (ÁKK) ha incaricato Bank of China e altre tre istituzioni finanziarie il 21 luglio 2025 di organizzare l’emissione di “Panda Bonds”, obbligazioni denominate in valuta cinese e destinate agli investitori istituzionali cinesi.2 Questa mossa, che segue un’emissione di obbligazioni in dollari più ampia del previsto (4 miliardi di USD) a giugno, mira a migliorare la flessibilità e la sicurezza del finanziamento. L’ÁKK ha dichiarato che l’emissione aumenterà temporaneamente le riserve, consentendo potenzialmente un riacquisto di obbligazioni in valuta estera più consistente entro fine anno, se le condizioni di mercato saranno favorevoli, senza alterare il piano di emissione netta di obbligazioni in valuta estera per l’intero anno.7

L’emissione di Panda Bond rappresenta una diversificazione strategica delle fonti di finanziamento dell’Ungheria, allontanandosi dai mercati occidentali tradizionali. Questa potrebbe essere una misura proattiva per ridurre la vulnerabilità a potenziali futuri ritardi nei fondi UE o pressioni politiche, come suggerito dalle dispute sui fondi congelati e le questioni sullo stato di diritto.10 Tale mossa segnala un approfondimento dei legami economici con la Cina, in linea con la più ampia politica ungherese di “Apertura a Est”.12 L’intenzione dichiarata di aumentare le riserve e potenzialmente riacquistare obbligazioni in valuta estera suggerisce un approccio sofisticato alla gestione del debito e il desiderio di ottimizzare il portafoglio del debito nazionale.

Le proiezioni della Commissione Europea indicano che il deficit del governo ungherese rimarrà elevato al 4,6% nel 2025, con il rapporto debito/PIL che dovrebbe aumentare al 74,1% nello stesso anno.6 Questo contrasta con le proiezioni più ottimistiche del governo ungherese per il 2025, che prevedono un deficit di bilancio del 3,7% e una crescita del PIL del 3,4% (come delineato nel disegno di legge di bilancio 2026, esaminato dal Consiglio Fiscale il 5 maggio 2025).11

La significativa discrepanza tra gli obiettivi fiscali ottimistici del governo e le proiezioni esterne (Commissione Europea, Consiglio Fiscale) indica un elevato grado di rischio fiscale. L’impegno dichiarato del governo verso le politiche sociali e i programmi per le PMI 11, unito alle pressioni fiscali pre-elettorali 5, suggerisce che il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del deficit sarà impegnativo. Ciò potrebbe portare a ulteriori misure di austerità dopo le elezioni del 2026 o a un aumento del debito. L’aumento della riserva per misure straordinarie 11 indica un riconoscimento di questi rischi, ma le problematiche strutturali sottostanti persistono.

C. Crescita del PIL e Prospettive Economiche

L’economia ungherese ha registrato una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre del 2025 (trimestre su trimestre), non raggiungendo le aspettative di consenso per la crescita.4 Le previsioni di crescita del PIL per il 2025 mostrano una notevole divergenza tra le diverse istituzioni: la Commissione Europea prevede uno 0,8% 6, Fitch Solutions l’1,2% (rivisto al ribasso dall’1,6%) 4, l’Equilibrium Institute il 2,0% 5, mentre il governo ungherese proietta un più ambizioso 3,4%.11

La contrazione del primo trimestre 2025, unita all’ampia gamma di previsioni del PIL per il 2025, sottolinea un alto grado di incertezza e fragilità nella ripresa economica ungherese. La previsione significativamente più ottimistica del governo (3,4%) rispetto alle analisi indipendenti (0,8%-2,0%) suggerisce una narrazione potenzialmente motivata politicamente, che potrebbe minimizzare le debolezze strutturali sottostanti o sovrastimare l’impatto degli investimenti annunciati. La dipendenza dai consumi, trainati dalla crescita salariale, evidenzia una potenziale ripresa dal lato della domanda, ma questa potrebbe essere limitata da alti tassi di risparmio delle famiglie 5 e da pressioni inflazionistiche che erodono il potere d’acquisto. La prospettiva di investimenti limitati per il 2025 6 frena ulteriormente le prospettive di crescita immediata, nonostante le speranze a lungo termine derivanti dagli investimenti diretti esteri (IDE).

D. Inflazione e Tendenze Salariali

L’inflazione HICP (Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo) ha registrato una media del 3,7% nel 2024, ma è aumentata nel primo trimestre del 2025 a causa degli aumenti delle accise, di un rimbalzo dell’inflazione alimentare e di una persistente inflazione dei servizi.6 L’inflazione è prevista aumentare al 4,1% nel 2025 (Commissione Europea, Equilibrium Institute), prima di diminuire nel 2026.5

La crescita dei salari nominali è destinata a rimanere elevata nel 2025 e nel 2026, trainata da un aumento del salario minimo del 9% nel 2025, da un mercato del lavoro teso e da aumenti salariali nel settore pubblico. I salari reali nel settore competitivo sono proiettati aumentare del 3,8% nel 2025.5 La persistenza dell’inflazione al di sopra dell’obiettivo nel 2025, nonostante un rallentamento nel 2024, indica che le pressioni inflazionistiche stanno diventando più guidate internamente (ad esempio, spirale salari-prezzi, inflazione dei servizi) piuttosto che essere esclusivamente di origine esterna (ad esempio, prezzi delle materie prime). Sebbene l’aumento dei salari reali sostenga i consumi delle famiglie, contribuisce anche alle pressioni inflazionistiche, creando un dilemma politico per la NBH.5 Le regolamentazioni dei prezzi e le negoziazioni governative 6 sono misure temporanee, il che implica che i prezzi potrebbero riaggiustarsi al rialzo una volta che questi interventi cesseranno.

E. Stabilità del Tasso di Cambio

Il Forint ungherese (HUF) ha mostrato una relativa stabilità rispetto all’Euro (EUR) intorno al livello di 404 all’inizio di maggio 2025 (ad esempio, EUR/HUF 404,31 il 5 maggio).5 L’Equilibrium Institute prevede che il tasso di cambio EUR/HUF fluttuerà tra 409 e 422 nel 2025. Il tasso di cambio reale rimane al di sopra del suo livello di equilibrio, il che influisce negativamente sugli esportatori e raffredda l’economia, contribuendo alla disinflazione.5

Sebbene il Forint abbia mostrato una recente stabilità, la sua prevista sopravvalutazione (tasso di cambio reale superiore all’equilibrio) rappresenta una sfida per la competitività delle esportazioni, che è cruciale per l’economia ungherese, fortemente esposta al commercio.6 Questa sopravvalutazione, pur contribuendo a raffreddare l’inflazione, potrebbe ostacolare la ripresa delle esportazioni prevista per il 2026.6 L’attenzione della banca centrale alla stabilità del tasso di cambio 5 suggerisce una scelta politica deliberata, potenzialmente per gestire l’inflazione importata e mantenere la fiducia degli investitori, anche se ciò avviene a costo di una crescita trainata dalle esportazioni. Questo evidenzia un delicato equilibrio, in cui i benefici della stabilità a breve termine (controllo dell’inflazione, fiducia) vengono ponderati rispetto ai potenziali impedimenti alla crescita a lungo termine (competitività delle esportazioni).

Tabella 1: Indicatori Economici Chiave (Previsioni per il 2025)

IndicatoreValore Reale Q1 2025 (q-o-q)Commissione Europea (2025)Fitch Solutions (2025)Equilibrium Institute (2025)Governo Ungherese (2025)
Crescita del PIL (%)-0,2% 40,8% 61,2% 42,0% 53,4% 11
Inflazione HICP (%)N/A4,1% 6N/A4,1% 53,2% 13
Disoccupazione (%)N/A4,4% 6N/A4,6% 5N/A
Deficit di Bilancio (% PIL)N/A4,6% 6N/AN/A3,7% 11
Debito/PIL (%)N/A74,1% 6N/AN/A72,3% 11

II. Sviluppi Microeconomici e Settoriali

A. Attività di Investimento

L’attività di investimento in Ungheria ha registrato un calo significativo del 12,1% su base annua nel primo trimestre del 2025, con una diminuzione del 3,4% su base trimestrale. Questo calo è stato ampio e diffuso nell’economia nazionale, con i contributi negativi maggiori provenienti dal settore manifatturiero e dai trasporti e magazzinaggio.14 Nonostante la contrazione generale, alcuni settori hanno mostrato resilienza. Un aumento dell’attività di investimento è stato osservato nel settore immobiliare e nell’industria energetica, contribuendo a moderare il calo complessivo.14

Il calo significativo degli investimenti nel primo trimestre del 2025 rappresenta un segnale di allarme per l’economia, contraddicendo direttamente la narrazione del governo di una crescita trainata dagli investimenti.11 Ciò suggerisce che, mentre grandi investimenti diretti esteri (come BMW, CATL, BYD, Mercedes 11) sono attesi per stimolare il PIL futuro, il loro impatto sull’attività di investimento complessiva, in particolare sui progetti domestici e su scala minore, è ritardato o insufficiente a compensare una più ampia cautela. La forte domanda da parte delle PMI per il sostegno agli investimenti (programma Demján Sándor) indica che la mancanza di finanziamenti accessibili, piuttosto che una mancanza di volontà, potrebbe essere un vincolo chiave per le imprese più piccole. Ciò evidenzia un panorama degli investimenti frammentato.

Il programma Demján Sándor per le PMI ha registrato una domanda travolgente, con richieste di sovvenzioni che hanno superato di gran lunga i fondi allocati, suggerendo un forte interesse di investimento sottostante da parte delle PMI, subordinato alla disponibilità di finanziamenti. Il governo prevede un sostegno totale alle PMI di 1400 miliardi di HUF per l’anno.11

B. Principali Tendenze Commerciali e Settori Emergenti per il 2025

Per il 2025, l’Ungheria si aspetta una crescita economica significativa in cinque settori chiave: Intelligenza Artificiale (AI) e Automazione, Sostenibilità e Imprese Verdi, E-commerce e Servizi Digitali, Cybersecurity e Protezione dei Dati, e Servizi Sanitari e Benessere.15

L’adozione dell’AI sta chiaramente aumentando in Ungheria, in particolare tra le piccole e medie imprese (PMI), con modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) specializzati utilizzati nel marketing, nel servizio clienti e nell’amministrazione per ridurre gli oneri e aumentare l’efficienza.15 L’attenzione alla sostenibilità è un motore significativo, con l’80% delle micro e piccole imprese ungheresi che considerano importanti le operazioni commerciali sostenibili, spinte da una convinzione interna. Questo sta favorendo l’espansione del mercato dei prestiti verdi e la domanda di prodotti e servizi sostenibili, supportati da incentivi governativi.15 La crescente domanda di acquisti online e servizi digitali, inclusi webshop di nicchia e piattaforme di istruzione online, sta guidando la crescita nell’e-commerce e nei servizi digitali correlati (marketing, supporto).15 Con l’avanzare della digitalizzazione, la cybersecurity diventa sempre più importante, con una crescente domanda di soluzioni di sicurezza IT dovuta alla conformità con la direttiva NIS2 dell’UE e a misure più severe di protezione dei dati.15 Infine, l’accresciuta attenzione alla conservazione della salute crea nuove opportunità nella consulenza sanitaria, nella telemedicina e nei servizi di salute mentale, con soluzioni innovative che stanno diventando sempre più popolari.15

Queste tendenze emergenti evidenziano aree di dinamismo e crescita orientata al futuro all’interno dell’economia ungherese, indicando un passaggio verso un modello più digitale, sostenibile e orientato ai servizi. La forte convinzione interna per la sostenibilità tra le PMI suggerisce una spinta dal basso verso l’alto per la transizione verde, che potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo significativo se adeguatamente supportata. L’enfasi sui servizi digitali e sulla cybersecurity riflette le tendenze globali e la crescente importanza dell’infrastruttura digitale per la resilienza e la competitività economica. Questi settori potrebbero fornire diversificazione e nuovi motori di crescita, compensando le debolezze nella manifattura tradizionale o negli investimenti.

C. Programmi Governativi e Iniziative Aziendali (Specifiche del 21 Luglio 2025)

Il 21 luglio 2025, il governo ungherese ha annunciato nuovi dettagli sul programma “Home Start”.2 Nello stesso giorno, sono state annunciate modifiche al programma Demján Sándor Capital, con un ampliamento della portata del capitale ammissibile.2 Parallelamente, Gellért Jászai di 4iG ha siglato nuovi accordi strategici.2 Una notizia di rilievo su Portfolio.hu del 21 luglio 2025 ha fatto riferimento a “Una singola notizia per salvarci dal caos questa settimana”, suggerendo uno sviluppo economico o politico significativo, potenzialmente stabilizzante, ma non specificato.2

Gli annunci del 21 luglio 2025, in particolare quelli relativi al programma “Home Start” e alle modifiche al programma Demján Sándor Capital, indicano un continuo intervento e supporto governativo per settori specifici come l’edilizia e le PMI. L’ampliamento della portata del programma Demján Sándor 3 è una risposta diretta all’elevata domanda precedentemente riscontrata 11, mirando a stimolare gli investimenti delle PMI. Gli accordi di 4iG suggeriscono un’attività e un’espansione aziendale in corso, potenzialmente nel settore tecnologico, dato il profilo dell’azienda. Il titolo “Una singola notizia…”, sebbene privo di dettagli specifici, implica che il mercato o il sentimento pubblico siano sensibili a sviluppi particolari e che una notizia specifica sia stata ritenuta cruciale per mantenere la stabilità, possibilmente non legata alle decisioni sui tassi della NBH o della BCE.3

Tabella 2: Principali Sviluppi Aziendali (21 Luglio 2025)

Evento/AnnuncioOraFonteDescrizione/Significato
Il governo ungherese annuncia nuovi dettagli sul programma Home Start14:15Portfolio.huNuovi dettagli sul programma di sostegno all’abitazione.
Ungheria emetterà obbligazioni in valuta cinese12:10Portfolio.huObbligazioni destinate a investitori istituzionali cinesi (Panda Bonds).
Gellért Jászai di 4iG firma nuovi accordi strategici11:28Portfolio.huNuove intese strategiche per l’azienda.
Programma Demján Sándor Capital modificato11:17Portfolio.huAmpliamento della portata dell’utilizzo del capitale ammissibile.
Ci vorrà molto tempo prima che i tagli dei tassi di interesse avvengano qui, dicono gli analisti10:52Portfolio.huPrevisioni di analisti sui tassi di interesse.
Una singola notizia per salvarci dal caos questa settimana08:47Portfolio.huUn evento non specificato ritenuto cruciale per la stabilità.

III. Contesto Internazionale e Fattori Geopolitici

A. Relazioni e Fondi UE

La Commissione Europea ha contestato la concessione autostradale ungherese di 35 anni il 18 luglio 2025, indicando un continuo esame dei contratti pubblici ungheresi.2 Inoltre, il ministro ungherese ha criticato la proposta di bilancio dell’UE da 2 trilioni di euro per la sua priorità all’Ucraina, sostenendo che distoglie risorse dagli agricoltori europei. Il Primo Ministro Orbán ha anche avvertito che il 20-25% del bilancio proposto dell’UE è destinato all’Ucraina.12 Persistono significative preoccupazioni riguardo allo stato di diritto, che hanno portato al congelamento di 18 miliardi di euro di fondi UE per l’Ungheria, senza progressi segnalati. L’Ungheria ha anche perso oltre 1 miliardo di euro di fondi UE a causa di controversie sullo stato di diritto.10

Le continue contestazioni alle concessioni dell’UE e le forti critiche alla proposta di bilancio dell’UE sottolineano la persistente frizione tra Ungheria e Bruxelles. Questa frizione, in particolare per quanto riguarda lo stato di diritto e l’allocazione dei fondi UE, influisce direttamente sulla stabilità economica dell’Ungheria limitando l’accesso a finanziamenti cruciali. La narrazione del governo che presenta il bilancio UE come prioritario per l’Ucraina a scapito degli agricoltori europei è una mossa politica strategica, probabilmente volta alla mobilitazione interna e a rafforzare la propria posizione negoziale all’interno dell’UE. I fondi congelati rappresentano un vincolo finanziario significativo e una fonte di incertezza per la pianificazione fiscale dell’Ungheria.

B. Commercio e Investimenti Internazionali

La decisione dell’Ungheria di emettere obbligazioni in valuta cinese (Panda Bonds) il 21 luglio 2025 è uno sviluppo chiave nella diversificazione delle sue fonti di finanziamento e nel rafforzamento dei legami economici con la Cina.2 L’Ungheria cerca di rimanere un hub europeo di riferimento per gli investimenti cinesi, con le aziende cinesi che hanno portato la maggior parte degli investimenti negli ultimi anni.12

4iG ha firmato accordi di cooperazione con tre importanti aziende degli Emirati Arabi Uniti il 18 luglio 2025 e ha avviato una cooperazione internazionale nel settore spaziale con il Kazakistan.2 Inoltre, l’Ungheria e la Serbia stanno pianificando la costruzione di un nuovo oleodotto, che dovrebbe essere operativo entro il 2027, per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE.12 Sul fronte delle tensioni commerciali, l’Ungheria si oppone ai dazi di ritorsione dell’UE sui beni statunitensi, sostenendo invece tagli tariffari.17

L’Ungheria sta perseguendo attivamente una politica economica estera multi-vettoriale, orientandosi significativamente verso partner non occidentali, in particolare Cina ed Emirati Arabi Uniti, per investimenti e finanziamenti. Questa strategia mira a ridurre la dipendenza dall’UE e dai mercati occidentali, a migliorare la sicurezza energetica e a diversificare le sue partnership economiche. L’emissione di Panda Bond è un risultato tangibile di questa strategia. Tuttavia, questa svolta potrebbe creare attriti con gli alleati tradizionali e potrebbe esporre l’Ungheria a nuovi rischi geopolitici. L’opposizione ai dazi di ritorsione dell’UE sui beni statunitensi evidenzia ulteriormente la posizione commerciale indipendente dell’Ungheria.


Conclusioni

Il 21 luglio 2025 ha rivelato un’economia ungherese in una fase di transizione e di notevole complessità. La politica monetaria della NBH, orientata alla stabilità, si trova di fronte al dilemma di contenere un’inflazione persistente, alimentata da fattori interni come la crescita salariale, pur dovendo sostenere una crescita economica che ha mostrato segni di contrazione nel primo trimestre. La gestione del debito, con l’emissione strategica di Panda Bonds, riflette un tentativo di diversificare le fonti di finanziamento e rafforzare l’autonomia finanziaria, in un contesto di continue tensioni con l’UE riguardo ai fondi e allo stato di diritto.

Le proiezioni economiche divergenti tra il governo ungherese e le istituzioni internazionali indicano una profonda incertezza sulla traiettoria futura del PIL e sulla sostenibilità fiscale. Mentre il governo punta su consumi e grandi investimenti esteri come motori di crescita, il calo complessivo degli investimenti nel primo trimestre del 2025 suggerisce che l’impatto di tali progetti non è ancora diffuso e che le PMI affrontano vincoli di finanziamento.

Parallelamente, l’emergere di settori come l’AI, la sostenibilità, l’e-commerce, la cybersecurity e i servizi sanitari indica una dinamica di modernizzazione e diversificazione dell’economia, che potrebbe fornire nuove opportunità di crescita a lungo termine. Tuttavia, la capacità dell’Ungheria di capitalizzare appieno queste tendenze dipenderà dalla risoluzione delle sfide macroeconomiche e dalla navigazione di un complesso panorama geopolitico. La politica estera multi-vettoriale, con un’enfasi crescente sulle relazioni con l’Est, è una chiara strategia per ridurre le dipendenze, ma comporta anche nuove dinamiche e potenziali attriti con i partner tradizionali.

In sintesi, l’economia ungherese al 21 luglio 2025 si trova in un delicato equilibrio tra la necessità di stabilità interna, le ambizioni di crescita e le pressioni derivanti dalle sue complesse relazioni internazionali. La capacità del paese di superare queste sfide determinerà la forza e la sostenibilità della sua ripresa economica nel medio termine.

FONTI

  1. La banca centrale dell’Ungheria prevede di mantenere i tassi al 6,50% Da Investing.com, accessed July 21, 2025, https://it.investing.com/news/economy-news/la-banca-centrale-dellungheria-prevede-di-mantenere-i-tassi-al-650-93CH-2910072
  2. Latest news – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news
  3. Here is the latest inflation ranking: Hungarian price increase remains among the highest, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20240417/here-is-the-latest-inflation-ranking-hungarian-price-increase-remains-among-the-highest-681075
  4. Q1 Figures Confirm Hungary Still In Stagflation, MNB To Remain On Hold – Fitch Solutions, accessed July 21, 2025, https://www.fitchsolutions.com/bmi/country-risk/q1-figures-confirm-hungary-still-stagflation-mnb-remain-hold-01-05-2025
  5. The Equilibrium Institute’s economic forecast for Hungary | Egyensúly Intézet, accessed July 21, 2025, https://egyensulyintezet.hu/en/the-equilibrium-institutes-economic-forecast-for-hungary-spring2025/
  6. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed July 21, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  7. Hungary Mandates Panda Bond Issue – Budapest Business Journal, accessed July 21, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/debt/hungary-mandates-panda-bond-issue/
  8. Label: “financial sector” – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/cimke/financial%20sector?page=6
  9. Search – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/search?&page=2435
  10. Hungary’s Biggest Bank CEO Calls for Euro Adoption and Predictability : r/europe – Reddit, accessed July 21, 2025, https://www.reddit.com/r/europe/comments/1m31z0e/hungarys_biggest_bank_ceo_calls_for_euro_adoption/
  11. Sintesi delle Notizie sull’Economia Ungherese – 5 Maggio 2025 …, accessed July 21, 2025, https://economia.hu/sintesi-delle-notizie-sulleconomia-ungherese-5-maggio-2025/
  12. Hungary Today – Read here the latest news about Hungary, accessed July 21, 2025, https://hungarytoday.hu/
  13. Hungary political briefing: Hungarian Economy: At the End of a Cycle? – China-CEE Institute, accessed July 21, 2025, https://china-cee.eu/2025/01/03/hungary-political-briefing-hungarian-economy-at-the-end-of-a-cycle/
  14. Hungary’s Investment Activity Drops 12.1% in Q1 2025 – Budapest Business Journal, accessed July 21, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-investment-activity-drops-12-1-in-q1-2025/
  15. Top 5 Business Trends in Hungary for 2025, accessed July 21, 2025, https://company-formation-hungary.com/news/top-5-business-trends-in-hungary-for-2025/
  16. Label: “dwelling” – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/cimke/dwelling?page=6
  17. Label: “trade war” – Budapest – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/cimke/trade%20war?page=2
  18. One more day to spend your old 1,000 forint bills in Hungary – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20181030/one-more-day-to-spend-your-old-1000-forint-bills-in-hungary-387672
  19. Label: “Balázs Pártos” – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/cimke/Bal%C3%A1zs%20P%C3%A1rtos
  20. Hungary to ban LGBTQI content for children via anti-paedophile law – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20210614/hungary-to-ban-lgbtqi-content-for-children-via-anti-paedophile-law-488004
  21. Latest news – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news?page=2216
  22. Label: “residential property” – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/cimke/residential%20property?page=8
  23. Label: “wealth” – Portfolio.hu, accessed July 21, 2025, https://www.portfolio.hu/en/cimke/wealth

Panorama Economico Ungherese: Sviluppi Chiave del 18 Luglio 2025

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Sintesi Esecutiva

Il 18 luglio 2025, l’economia ungherese si trova in un contesto dinamico, caratterizzato da un’intensificazione degli sforzi strategici per diversificare le partnership economiche internazionali, in particolare con la Cina e gli Emirati Arabi Uniti. Questo avviene in un periodo di persistenti tensioni con l’Unione Europea, che continuano a influenzare le politiche e le prospettive economiche del paese. A livello interno, l’Ungheria affronta sfide significative, tra cui una crescita economica stagnante, un’inflazione elevata e un clima di incertezza per le imprese. Tuttavia, si osservano anche tendenze microeconomiche notevoli, come la rapida digitalizzazione dei servizi finanziari e le complesse dinamiche del mercato del lavoro, che riflettono sia progressi che ostacoli. L’interazione tra l’assertiva politica estera ungherese e l’ambiente economico interno è un elemento centrale per comprendere gli sviluppi attuali e futuri.

PODCAST IN ITALIANO

1. Introduzione

Panoramica del Contesto Economico Ungherese al 18 Luglio 2025

L’economia ungherese, alla data del 18 luglio 2025, opera in un ambiente complesso, definito da una duplice strategia di apertura internazionale e dalla gestione di sfide interne. Il paese sta attivamente cercando di espandere le proprie collaborazioni economiche al di là dei tradizionali alleati europei, pur dovendo affrontare questioni interne che incidono sulla crescita e sulla stabilità.

Le valutazioni di organismi internazionali indicano che l’economia ungherese si trova in una fase difficile. La produzione è rimasta stagnante negli ultimi tre anni, e l’inflazione si mantiene ben al di sopra dell’obiettivo del 3% fissato dalla banca centrale.1 Il debito pubblico rimane elevato, e alcune misure normative, come i tetti ai prezzi e ai tassi di interesse, le tasse sugli extraprofitti e i programmi di prestito agevolato, hanno contribuito a distorcere i segnali di mercato e ad aumentare l’incertezza.1

I dati macroeconomici recenti sottolineano ulteriormente queste difficoltà. L’Ungheria è stata l’unico paese dell’UE a registrare un peggioramento della crescita del PIL nel primo trimestre del 2025 rispetto al trimestre precedente, con una performance inferiore a quella di partner commerciali chiave come Germania e Austria.2 Questo contesto di persistenti difficoltà economiche e di relativa sottoperformance all’interno dell’UE costituisce una base fondamentale per interpretare la rilevanza e le implicazioni delle notizie economiche emerse il 18 luglio. Gli sviluppi positivi, come i nuovi investimenti esteri, si inseriscono in un quadro dove questioni strutturali fondamentali, quali la bassa crescita e l’alta inflazione, permangono. Al contrario, le notizie negative, come il calo della fiducia delle imprese o le dispute con l’UE, tendono ad aggravare una situazione già fragile. Questa prospettiva aiuta a comprendere le azioni proattive del governo ungherese, come la ricerca di investimenti cinesi o l’adozione di politiche energetiche controverse, come risposte dirette a queste sfide sottostanti e di lunga data, volte a stimolare la crescita e a garantire i finanziamenti in un ambiente difficile.

2. Relazioni Economiche Internazionali e Investimenti

Rafforzamento dei Legami con la Cina

Il 18 luglio, il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio ungherese, Peter Szijjarto, ha evidenziato il ruolo cruciale degli investimenti cinesi nel promuovere la crescita economica e la trasformazione strutturale dell’Ungheria. Durante una colazione di lavoro a Budapest con dirigenti di aziende cinesi operanti nel paese, Szijjarto ha ribadito l’ambizione dell’Ungheria di rimanere la “principale destinazione europea per i capitali cinesi”.3 Ha sottolineato che le aziende cinesi sono state la fonte principale di investimenti in Ungheria nel 2020, 2023 e 2024, portando tecnologie avanzate e creando numerosi posti di lavoro affidabili.3 Szijjarto ha inoltre enfatizzato la posizione dell’Ungheria contro la divisione del mondo in blocchi concorrenti, avvertendo che indebolire o limitare i legami economici sino-europei creerebbe sfide significative per l’economia europea. L’Ambasciatore cinese in Ungheria, Gong Tao, ha espresso sentimenti simili, manifestando ottimismo per la futura cooperazione economica e commerciale bilaterale.3

Espansione delle Partnership con gli Emirati Arabi Uniti

Per diversificare ulteriormente i suoi impegni economici internazionali, l’Ungheria ha ospitato il 18 luglio colloqui di alto livello tra il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sua Altezza Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan, e il Presidente ungherese, Tamás Sulyok, con la partecipazione del Primo Ministro Viktor Orbán. Le discussioni, tenutesi presso il Parlamento ungherese, si sono concentrate sul rafforzamento della cooperazione in settori chiave come l’economia, le energie rinnovabili, il commercio, gli investimenti e la cultura.4 Entrambi i leader hanno riaffermato il loro impegno ad approfondire i legami bilaterali e ad esplorare nuove opportunità di collaborazione, segnalando un allargamento strategico della portata economica dell’Ungheria verso il Medio Oriente.4

Gestione del Debito Pubblico ed Emissione di Obbligazioni Internazionali

In una mossa significativa per migliorare la sua resilienza finanziaria, l’Agenzia per la Gestione del Debito Pubblico (ÁKK) ha annunciato il 18 luglio di aver conferito un mandato per l’organizzazione di un’emissione di obbligazioni in valuta cinese. Questa iniziativa mira esplicitamente ad aumentare la flessibilità e la sicurezza dei finanziamenti dell’Ungheria, indicando una diversificazione strategica delle sue fonti di finanziamento del debito pubblico al di là dei mercati occidentali tradizionali.5 L’ÁKK ha anche ricevuto riconoscimenti internazionali per la sua riuscita emissione di obbligazioni in valuta estera del gennaio 2025, evidenziando la sua crescente importanza nei mercati dei capitali internazionali.5

La concentrazione di importanti annunci il 18 luglio riguardanti gli investimenti cinesi, le partnership con gli Emirati Arabi Uniti e l’emissione di obbligazioni in valuta cinese non è una mera coincidenza. Essa indica una deliberata e accelerata riorientamento strategico dell’Ungheria verso partner economici non-UE, in particolare dall’Asia e dal Medio Oriente. Questo rappresenta un cambiamento fondamentale nella politica economica estera ungherese, che probabilmente funge da contrappeso strategico alle continue tensioni con l’Unione Europea. Questa attività concentrata si verifica contemporaneamente a significative segnalazioni di attrito con l’UE, come dettagliato nella sezione successiva, e si inserisce nel contesto di precedenti avvertimenti del Fondo Monetario Internazionale (FMI) riguardo a potenziali ritardi o cancellazioni di fondi UE a causa di problemi di riforma della governance.1 La ricerca simultanea di capitali non-UE appare quindi una mossa strategica per compensare le potenziali ripercussioni economiche derivanti dai rapporti tesi con l’UE. Attraendo attivamente investimenti e garantendo finanziamenti da queste diverse fonti, l’Ungheria mira a ridurre la sua dipendenza economica dall’UE. Questa strategia migliora la flessibilità e la sicurezza finanziaria della nazione, aspetti cruciali date le preoccupazioni dell’FMI sul debito pubblico 1 e il potenziale blocco dei fondi UE. L’Ungheria si sta attivamente posizionando come “principale destinazione europea per i capitali cinesi” 3 e sta diversificando i suoi strumenti finanziari, come l’emissione di obbligazioni in valuta cinese 5, per garantire flussi di investimento continui e finanziamenti stabili, rafforzando così la sua resilienza economica in mezzo a cambiamenti geopolitici.

Inoltre, cercando attivamente diverse fonti di investimento e finanziamento, in particolare attraverso l’emissione di obbligazioni in valuta cinese, l’Ungheria sta tentando di rafforzare la sua sovranità economica e ridurre la sua vulnerabilità a pressioni esterne, specialmente dall’UE. Questa strategia è in linea con la più ampia narrazione del governo che privilegia l’interesse nazionale e l’autonomia decisionale. Le azioni intraprese e le dichiarazioni rilasciate, come l’ÁKK che indica l’obiettivo di aumentare la “flessibilità e sicurezza dei finanziamenti” 5 e il Ministro Szijjarto che sottolinea il rifiuto dell’Ungheria di “dividere il mondo in blocchi concorrenti” 3, sono coerenti con una strategia nazionale incentrata su una maggiore autosufficienza e una minore dipendenza esterna. Accedendo a mercati dei capitali non tradizionali, l’Ungheria si crea più opzioni per il finanziamento e gli investimenti. Questo approccio la rende meno suscettibile a condizionalità o leve politiche da parte dei suoi partner dell’UE, in particolare per quanto riguarda questioni come lo stato di diritto o le riforme della governance. Migliora la posizione negoziale dell’Ungheria all’interno dell’UE e le consente di perseguire un percorso economico più indipendente, anche se ciò significa divergere dalle politiche dominanti dell’UE. Questa ricerca di sovranità economica è un tema chiave della strategia economica internazionale attuale dell’Ungheria.

3. Relazioni con l’UE e Dinamiche Politiche Interne

Scrutinio dell’UE sulle Concessioni Infrastrutturali

Il 18 luglio, la Commissione Europea ha formalmente contestato la concessione autostradale ungherese di 35 anni.6 Questa azione segnala un attrito continuo e crescente tra Bruxelles e Budapest per quanto riguarda importanti progetti infrastrutturali e pratiche di appalto pubblico. Una tale contestazione potrebbe portare a controversie legali, potenzialmente influenzando il flusso di fondi UE per lo sviluppo infrastrutturale in Ungheria e sollevando interrogativi sulla trasparenza e la competitività delle partnership pubblico-private su larga scala.6

Posizione del Governo sul Bilancio dell’UE e i Fondi per l’Ucraina

Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán, parlando il 18 luglio, ha espresso forti riserve riguardo alla proposta del nuovo bilancio dell’UE, sostenendo che il 20-25% di esso sarebbe destinato all’Ucraina.7 Ha descritto questo come un “bilancio della disperazione”, progettato per “accettare astutamente e segretamente l’Ucraina nell’Unione Europea”, una mossa a cui si oppone.7 Orbán ha criticato la mancanza di una base strategica reale del bilancio e ha tracciato paralleli con la controversa questione della migrazione, affermando: “Una volta che li fai entrare, non puoi più tenerli fuori”.7 Ha indicato la sua intenzione di negoziare con altri paesi con posizioni simili per adottare un bilancio più appropriato a Bruxelles. Questa posizione segue una recente protesta di agricoltori a Budapest, che è stata una risposta alla proposta della Commissione Europea per il prossimo bilancio a lungo termine (2028-2034) che prevedeva 100 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina.7

Politica Energetica e Considerazioni Ambientali

Il governo ungherese ha annunciato il 18 luglio una decisione controversa di consentire la produzione di petrolio e gas in aree protette ambientalmente.6 Questa mossa sottolinea una chiara priorità per la sicurezza energetica e la massimizzazione dello sfruttamento delle risorse interne, probabilmente guidata da preoccupazioni per l’indipendenza energetica e i costi. Tuttavia, solleva anche significative preoccupazioni ambientali e potrebbe generare critiche nazionali e internazionali riguardo alle pratiche di sviluppo sostenibile.6

Critiche alle Politiche Economiche del Governo

In uno sviluppo notevole il 18 luglio, il CEO di OTP Bank, una delle maggiori istituzioni finanziarie ungheresi, ha criticato pubblicamente le politiche economiche del governo Orbán.6 Questo raro dissenso pubblico da parte di un leader aziendale nazionale di spicco segnala un significativo malcontento all’interno della comunità imprenditoriale ungherese riguardo all’attuale direzione economica, all’ambiente normativo e alla prevedibilità generale. Il capo di OTP ha anche accennato a una nuova acquisizione bancaria, suggerendo manovre strategiche da parte delle grandi banche ungheresi per navigare o consolidarsi in questo difficile panorama politico.6

Le specifiche notizie del 18 luglio, tra cui la contestazione da parte della Commissione Europea della concessione autostradale ungherese 6 e la forte retorica del Primo Ministro Orbán riguardo al bilancio dell’UE e ai fondi per l’Ucraina 7, non sono incidenti isolati. Al contrario, esse rappresentano una continuazione e un approfondimento di disaccordi politici ed economici di lunga data tra Ungheria e UE. Questo attrito persistente comporta significative ramificazioni economiche. La persistenza di scontri pubblici e istituzionali suggerisce che le questioni sottostanti che causano attrito (ad esempio, preoccupazioni sullo stato di diritto, divergenza politica, presunto uso improprio dei fondi) rimangono irrisolte. Ciò crea un clima pervasivo di incertezza per le imprese che dipendono dai fondi UE o operano all’interno dei quadri normativi dell’UE. Tale incertezza può scoraggiare sia gli investimenti nazionali che quelli esteri, influenzando la pianificazione economica a lungo termine e l’integrazione economica complessiva dell’Ungheria all’interno del blocco. Inoltre, questa tensione in corso fornisce una forte motivazione per la strategia ungherese di “pivot verso est”, poiché cerca fonti alternative di capitale e partnership per mitigare i rischi associati al suo rapporto teso con Bruxelles.

La critica pubblica da parte del capo di OTP Bank 6 il 18 luglio è un indicatore altamente significativo del crescente malcontento tra i principali attori economici nazionali riguardo alle politiche economiche del governo. Ciò suggerisce che le “misure normative” e l'”incertezza” evidenziate dall’FMI 1 stanno avendo un impatto tangibile e negativo sulla fiducia delle imprese e sulla pianificazione strategica all’interno dell’Ungheria. Quando il CEO di una grande banca critica pubblicamente la politica del governo, segnala un livello significativo di frustrazione e una potenziale divergenza tra la visione economica del governo e le realtà operative affrontate dalle grandi aziende nazionali. Ciò può portare a un effetto di raffreddamento sugli investimenti interni e sull’espansione, poiché le imprese potrebbero diventare più caute, posticipare decisioni strategiche o persino considerare la ricerca di opportunità in ambienti più prevedibili. L’accenno del capo di OTP a una “nuova acquisizione bancaria” 6 potrebbe essere interpretato come una mossa strategica per consolidare la posizione di mercato o adattarsi al difficile ambiente normativo ed economico interno, piuttosto che come un segno di robusta crescita organica.

4. Sviluppi Microeconomici e Locali

Impatto dei Disastri Naturali sul Settore Assicurativo

Il 18 luglio, il Budapest Business Journal ha riportato un significativo impatto economico delle tempeste di inizio luglio, con Alfa Insurance che ha registrato un’impennata di richieste di risarcimento.8 I pagamenti totali dovrebbero superare 1,5 miliardi di HUF, con oltre 14.000 richieste registrate entro il 16 luglio e proiezioni per più di 16.000.8 Le aree più colpite includono la contea centrale di Pest (Vecsés e Gyál) e Debrecen.8 Alfa Insurance ha attivato un piano di risposta speciale, elaborando con successo oltre il 60% delle richieste tramite procedure accelerate, dimostrando la capacità del settore assicurativo di rispondere a eventi naturali su larga scala.8

Tendenze nei Pagamenti Elettronici e nella Digitalizzazione Finanziaria

Un rapporto annuale pubblicato dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB) il 18 luglio ha evidenziato una robusta tendenza verso la digitalizzazione finanziaria.9 Nel 2024, i pagamenti elettronici in Ungheria hanno superato i 2,5 miliardi di transazioni, rappresentando circa il 42% di tutte le transazioni nazionali, un notevole aumento rispetto al 38% del 2023.9 La MNB ha fissato un ambizioso obiettivo di portare questa percentuale al 67% entro il 2030.9 Il rapporto ha indicato una forte crescita in specifici metodi di pagamento digitale: i pagamenti istantanei sono aumentati del 12% a 225 milioni di transazioni nel 2024, e le transazioni online con carta sono aumentate del 16% a 367 milioni.9 L’uso di “qvik”, una soluzione di pagamento istantaneo basata su codice QR, è anch’esso aumentato significativamente, superando 1 milione di transazioni.9 Al contrario, i prelievi dagli sportelli automatici sono diminuiti del 4% a 87 milioni.9 Sebbene i ricavi delle banche dai servizi di pagamento siano aumentati di quasi il 15% a 969 miliardi di HUF, il rapporto ha rilevato che i costi di pagamento, sia per i clienti al dettaglio che per le aziende, sono rimasti elevati rispetto alla media internazionale.9 Inoltre, il numero di ungheresi che utilizzano servizi di pagamento offerti da aziende straniere è aumentato del 24% a 1,6 milioni nel 2024, indicando un mercato in crescita per le soluzioni fintech internazionali.9

Tabella 1: Statistiche Chiave sui Pagamenti Elettronici (18 Luglio 2025)

CategoriaValore (2024)Variazione Anno su Anno (YoY)Obiettivo MNB (2030)
Pagamenti Elettronici Totali>2,5 miliardiN/AN/A
% Transazioni Nazionali (2024)~42%+4% punti percentuali (dal 38% nel 2023)67%
Transazioni Sistema Pagamento Istantaneo225 milioni+12%N/A
Transazioni Online con Carta367 milioni+16%N/A
Transazioni Qvik (codice QR)>1 milioneN/AN/A
Prelievi ATM87 milioni-4%N/A
Ricavi Banche da Servizi di Pagamento969 miliardi HUF+~15%N/A
Ungheresi che Usano Servizi Pagamento Esteri1,6 milioni+24%N/A

Mentre il rapporto della MNB 9 del 18 luglio mostra i notevoli progressi dell’Ungheria nella digitalizzazione finanziaria, con aumenti significativi nei pagamenti elettronici e ambiziosi obiettivi futuri, l’osservazione concomitante di “costi di pagamento elevati” 9 sia per i clienti al dettaglio che per le aziende, rispetto ai confronti internazionali, presenta una sfida fondamentale. Questa barriera di costo potrebbe ostacolare un’adozione più ampia e spiegare il notevole aumento di ungheresi che utilizzano servizi di pagamento esteri. La struttura dei costi elevati all’interno del sistema di pagamento nazionale agisce come un potenziale disincentivo per le imprese (specialmente le PMI) e i consumatori ad abbracciare pienamente le transazioni digitali, nonostante i guadagni in termini di comodità ed efficienza. La crescente adozione di servizi di pagamento esteri suggerisce che i consumatori stanno attivamente cercando alternative più convenienti. Questa duplice realtà indica che, sebbene l’infrastruttura tecnologica e la disponibilità dei consumatori alla digitalizzazione stiano avanzando, gli incentivi economici non sono pienamente allineati. Ciò potrebbe rallentare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi della MNB e portare a un’erosione della quota di mercato per le banche nazionali. Evidenzia anche una potenziale area per interventi normativi o innovazioni di mercato per ridurre i costi e garantire che la trasformazione digitale avvantaggi equamente tutti gli attori economici, promuovendo un’economia digitale veramente competitiva e accessibile.

Stabilità del Settore Bancario e Validazione dei Prestiti

Il 18 luglio, Erste Bank ha confermato la validità dei suoi contratti di prestito in valuta estera, che sono stati successivamente convertiti in fiorini.10 Questa conferma, basata su sentenze della Curia (la corte suprema ungherese) e dei tribunali dell’UE, fornisce chiarezza legale cruciale e contribuisce alla stabilità del settore bancario ungherese risolvendo le incertezze relative a questi portafogli di prestiti storici.10

Dinamiche del Mercato del Lavoro e Forza Lavoro Straniera

Il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha rilasciato una dichiarazione il 18 luglio riguardante la situazione dei lavoratori stranieri in Ungheria.11 L’NGM ha sottolineato la priorità del governo di utilizzare la forza lavoro ungherese, affermando che viene condotta una valutazione del mercato del lavoro prima di qualsiasi impiego straniero per garantire che i posti non possano essere coperti a livello nazionale.11 Il Ministero ha riferito che i lavoratori stranieri provenienti da paesi terzi costituiscono il 2,8% della forza lavoro totale, con la quota complessiva di lavoratori stranieri (compresi i cittadini UE/SEE) pari al 3%.11 Questa cifra è notevolmente la più bassa tra i paesi del Gruppo di Visegrád (V4), con la Slovacchia al 4,5%, la Polonia al 7,1% e la Repubblica Ceca al 16%.11 L’NGM ha anche evidenziato che un numero significativo di individui in pensione sceglie di rimanere nella forza lavoro, citando ragioni come il senso di utilità, l’impegno nella comunità, la sicurezza finanziaria e i benefici per la salute derivanti dall’attività.11

Tabella 2: Quota di Lavoratori Stranieri nei Paesi del Gruppo di Visegrád (18 Luglio 2025)

PaeseQuota di Lavoratori Stranieri (Totale)Quota di Lavoratori da Paesi Terzi
Ungheria3,0%2,8%
Slovacchia4,5%N/A
Polonia7,1%N/A
Repubblica Ceca16,0%N/A

Nonostante la politica dichiarata dal Ministero dell’Economia Nazionale il 18 luglio di dare priorità alla forza lavoro ungherese attraverso valutazioni pre-impiego 11 e il fatto che l’Ungheria abbia il rapporto più basso di lavoratori stranieri tra i paesi del V4, altri dati recenti (del 15 luglio) indicano un aumento continuo dei lavoratori stranieri (105.000 quest’anno, con più filippini che rumeni).12 Questa apparente contraddizione, unita a segnalazioni di “lenta crescita dei salari” 13 e “riduzioni della forza lavoro” in settori specifici 13, suggerisce una realtà del mercato del lavoro più complessa e sfumata. La politica del governo, pur mirando a privilegiare la forza lavoro nazionale, sembra essere messa alla prova dalla necessità pratica di un numero crescente di lavoratori stranieri. Ciò implica che, nonostante gli sforzi per utilizzare la manodopera interna (inclusi i pensionati 11), persistono carenze di manodopera o lacune di competenze in determinati settori o per specifici tipi di lavoro che non possono essere soddisfatte dalla sola forza lavoro nazionale. La “lenta crescita dei salari” 13 probabilmente si riferisce alla crescita salariale

reale (dopo aver tenuto conto dell’inflazione del 4,6% di giugno 10) o alla crescita rispetto alle aspettative elevate, piuttosto che agli aumenti nominali, poiché l’aumento nominale del 7,8% 10 non è insignificante. Le “riduzioni della forza lavoro” 13 potrebbero essere concentrate in settori specifici (vendita al dettaglio, manifattura) o in aziende più grandi, non indicando un surplus di manodopera a livello nazionale. Questa dinamica evidenzia una complessa realtà del mercato del lavoro in cui le esigenze pratiche delle imprese per una forza lavoro flessibile e adeguatamente qualificata si scontrano con le preferenze politiche, richiedendo un’attenta gestione per bilanciare le priorità nazionali con le necessità economiche.

Aspetti Socio-Economici: Benessere dei Migranti

Uno studio pubblicato il 18 luglio ha fatto luce sul benessere soggettivo dei migranti ungheresi dopo il loro trasferimento in Austria.10 Questa ricerca segna la prima esplorazione internazionale della relazione tra la migrazione dall’Ungheria all’Austria e il benessere soggettivo, offrendo spunti sui fattori sociali ed economici che influenzano la mobilità transfrontaliera del lavoro e il suo impatto umano.10

5. Conclusione e Prospettive

Punti Chiave Sintetizzati

Il panorama economico ungherese al 18 luglio 2025 è definito da un pivot strategico e pronunciato verso partnership economiche non-UE, in particolare con la Cina e gli Emirati Arabi Uniti, guidato dal desiderio di diversificare le fonti di investimento e finanziamento. Contemporaneamente, l’Ungheria continua a navigare significative frizioni con l’Unione Europea, caratterizzate da sfide istituzionali e una forte retorica politica riguardo al bilancio dell’UE e alle concessioni infrastrutturali. A livello nazionale, l’economia affronta sfide persistenti, tra cui crescita stagnante, inflazione elevata e un ambiente di incertezza per le imprese, esacerbato da politiche economiche governative che stanno attirando critiche da parte dei principali attori nazionali. Nonostante queste complessità a livello macro, le tendenze microeconomiche mostrano un robusto avanzamento nella digitalizzazione finanziaria, sebbene limitato da costi di transazione elevati, e una complessa dinamica del mercato del lavoro dove un numero crescente di lavoratori stranieri coesiste con gli sforzi del governo per privilegiare la manodopera nazionale.

Interazione di Fattori Nazionali e Internazionali

Gli eventi del 18 luglio sottolineano una chiara interazione tra l’assertiva politica estera dell’Ungheria e il suo ambiente economico interno. La ricerca strategica di partnership orientali sembra essere uno sforzo deliberato per garantire capitali e accesso ai mercati, potenzialmente mitigando i rischi associati alle relazioni tese con l’UE e al potenziale blocco dei fondi comunitari. Tuttavia, questa manovra geopolitica, combinata con un approccio politico interno interventista, contribuisce a un clima di incertezza per le imprese, come evidenziato dalle critiche del capo di OTP e dal più ampio sentimento negativo delle imprese. Le scelte del governo in materia di produzione energetica e gestione del mercato del lavoro riflettono una risposta pragmatica alle esigenze economiche immediate (ad esempio, sicurezza energetica, carenze di manodopera), ma evidenziano anche potenziali compromessi con considerazioni ambientali e sociali.

Prospettive

Guardando al futuro, la traiettoria economica dell’Ungheria dipenderà in gran parte dalla sua capacità di gestire efficacemente il delicato equilibrio tra i suoi legami sempre più profondi con partner non-UE e la sua complessa relazione con l’Unione Europea. Le modeste previsioni di crescita dell’FMI per il 2025 1 suggeriscono un periodo continuo di espansione cauta, sostenuta dai consumi ma potenzialmente limitata da inflazione persistente e sfide fiscali. L’impegno del governo per l’aggiustamento fiscale 1 sarà fondamentale, così come la sua risposta alle preoccupazioni delle imprese nazionali. La continua digitalizzazione del settore finanziario e le dinamiche in evoluzione del mercato del lavoro saranno aree chiave da monitorare per la resilienza e l’adattamento microeconomico. L’interazione di questi fattori determinerà se l’Ungheria potrà raggiungere una crescita sostenibile nel suo peculiare posizionamento geopolitico ed economico.

FONTI

  1. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed July 18, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
  2. A vártnál jobban nőtt az EU gazdasága, negyedéves szinten egyedül Magyarország rontott, accessed July 18, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250430_eu-gdp-novekedes-eurostat
  3. Chinese investment drives Hungary’s economic growth: Hungarian FM – Xinhua, accessed July 18, 2025, https://english.news.cn/europe/20250718/d0037be48cf840acb55344aaf91d2f26/c.html
  4. UAE, Hungary leaders explore new avenues for partnership – Dubai Eye 103.8, accessed July 18, 2025, https://www.dubaieye1038.com/news/local/uae-hungary-leaders-explore-new-avenues-for-partnership/
  5. Állampapír: az ÁKK mandátumot adott ki egy kínai devizakötvény-kibocsátás megszervezésére – Világgazdaság, accessed July 18, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/07/akk-mandatum-kinai-devizakotveny-szervezes
  6. Economy – Portfolio.hu, accessed July 18, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1689
  7. Orbán scares Hungarians that 20–25% of EU budget can end up funding Ukraine, accessed July 18, 2025, https://www.eurointegration.com.ua/eng/news/2025/07/18/7216202/
  8. July Storms Trigger More Than HUF 1.5 bln in Claims at Alfa Insurance – Budapest Business Journal, accessed July 18, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/july-storms-trigger-more-than-huf-1-5-bln-in-claims-at-alfa-insurance/
  9. Electronic Payments on the Rise – Budapest Business Journal, accessed July 18, 2025, https://bbj.hu/business/tech/fintech/electronic-payments-on-the-rise/
  10. Economy – Budapest Business Journal, accessed July 18, 2025, https://bbj.hu/economy/
  11. Megszólalt a külföldi munkavállalókról a szaktárca – ez a helyzet a munkaerőpiacon, accessed July 18, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/07/kulfoldi-munkavallalok-ngm-miniszterium-tarca-reakcio
  12. Rengeteg magyar cégnél elfogyott a pénz, ezért a legtöbben nem terveznek fizetésemelést, de a beruházásokat is sokan halasztják – HVG, accessed July 18, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250715_vosz-barometer-vallalkozoi-hangulat-masodik-negyedev
  13. Fuel prices to be changed again in Hungary – Portfolio.hu, accessed July 18, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250627/fuel-prices-to-be-changed-again-in-hungary-770985

Panorama Economico Ungherese: Sviluppi Chiave del 17 Luglio 2025

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I. Sintesi Esecutiva

Il 17 luglio 2025, il panorama economico ungherese è stato caratterizzato da una confluenza di significativi sviluppi politici ed economici. Tra i punti salienti figurano pronunciate tensioni diplomatiche con la Polonia, un’escalation di attriti con l’Unione Europea riguardo al bilancio proposto (in particolare per le allocazioni all’Ucraina), e una performance mista degli indicatori economici fondamentali. Sebbene il cruciale settore automobilistico abbia dimostrato resilienza con una crescita, la produzione industriale complessiva ha registrato un calo. Il mercato del lavoro ha mostrato segnali di indebolimento, con le principali aziende che hanno intrapreso riduzioni della forza lavoro e preoccupazioni per il ritmo della crescita salariale. A livello nazionale, il governo ha continuato a implementare interventi microeconomici mirati, come l’adeguamento delle politiche sui prestiti abitativi e la facilitazione di una linea di credito per Budapest, sottolineando un approccio attivo al mantenimento della stabilità interna in un contesto di pressioni esterne e sfide economiche sottostanti.

PODCAST IN ITALIANO

Tabella 1: Panoramica delle Notizie Economiche Chiave Ungheresi – 17 Luglio 2025

Area TematicaSviluppo ChiaveDettagli Specifici/CifreFonte (ID Snippet)
Relazioni UEForte opposizione al Bilancio UEGulyás: bilancio “inaccettabile” (88 miliardi € Ucraina, 190 miliardi € adesione UE). Orbán: Ucraina “vincitore”, cittadini europei “perdenti”.1
Relazioni UETensioni tra organismi UETensioni tra i due principali organismi dell’UE sul nuovo progetto di bilancio.2
MacroeconomiaProduzione Industriale (Maggio 2025)Calo del 2,6% su base annua. Settore automobilistico +6% (27% del totale). Settore elettrico -4,8%, alimentare/bevande -6%.4
Relazioni InternazionaliRichiamo Ambasciatore PolaccoLa Polonia richiama ufficialmente il suo ambasciatore in Ungheria, mossa “senza precedenti”.2
Relazioni InternazionaliAccordo Idroelettrico SlovacchiaAccordo con gli slovacchi sul progetto idroelettrico “sfortunato” sta lentamente emergendo.2
Mercato del LavoroRiduzioni Forza LavoroGrandi aziende ungheresi continuano le riduzioni della forza lavoro in più settori.2
Mercato del LavoroCrescita Salariale/DisoccupazioneCrescita salariale a un minimo pluriennale. Disoccupazione “silenziosamente in aumento”.2
Settore EnergeticoEspansione MVM GroupMVM Group dell’Ungheria si espande in Serbia.2
MicroeconomiaIndennizzo Lavoratori FerroviariLavoratori ferroviari riceveranno 40.000 HUF lordi per danni da tempesta.2
Finanza LocaleLimite Credito BudapestAccordo tra Ufficio del Sindaco di Budapest e OTP Bank per aumentare il limite di credito della città di 20 miliardi di HUF.4
Politica AbitativaPrestito Home StartIl 50% di proprietà di un immobile qualifica per il prestito Home Start, senza limiti di tempo e importo.2

II. Introduzione

Questo rapporto fornisce una sintesi approfondita e di livello esperto delle notizie economiche ungheresi così come riportate il 17 luglio 2025. Attingendo da una varietà di fonti autorevoli ungheresi e inglesi, tra cui Portfolio.hu, BBJ.hu e AboutHungary.hu, si propone di offrire un quadro completo e specifico per data degli sviluppi economici macro, micro e locali. L’analisi va oltre la semplice rendicontazione fattuale per fornire osservazioni stratificate sui trend sottostanti, le relazioni causali e le potenziali implicazioni per i professionisti del settore, gli investitori e gli analisti politici che operano nel mercato ungherese. La metodologia adottata privilegia le informazioni esplicitamente datate 17 luglio 2025, integrando dati contestuali rilevanti dai giorni immediatamente precedenti solo laddove illuminino direttamente la situazione attuale e contribuiscano a una comprensione più profonda.

III. Panorama Macroeconomico e Relazioni con l’UE

A. La Posizione Assertiva dell’Ungheria sul Progetto di Bilancio dell’UE e le Più Ample Tensioni Comunitari

Il 17 luglio 2025, alti funzionari ungheresi hanno espresso pubblicamente una forte opposizione al progetto di bilancio settennale dell’Unione Europea, sottolineando la sua percepita allocazione sproporzionata a favore dell’Ucraina. Questa posizione contribuisce a più ampie tensioni che stanno emergendo all’interno degli organismi dell’UE.

Il Ministro Gergely Gulyás ha dichiarato esplicitamente il progetto di bilancio dell’UE “inaccettabile” il 17 luglio 2025. La sua critica si è concentrata sugli ingenti impegni finanziari: 88 miliardi di euro destinati all’Ucraina e ulteriori 190 miliardi di euro per l’adesione dell’Ucraina all’UE, che complessivamente rappresentano circa un quarto del bilancio totale.1 Questo evidenzia un significativo disaccordo finanziario e politico dell’Ungheria con le priorità di spesa proposte. Il Primo Ministro Viktor Orbán ha rafforzato questa posizione, affermando lo stesso giorno che “il vincitore dell’ultimo piano della Commissione Europea è l’Ucraina, e i suoi maggiori perdenti sono i cittadini europei”. Ha inoltre asserito che “Bruxelles deve ritirare immediatamente il suo progetto di bilancio ‘pro-ucraino'”.1 Questa retorica decisa sottolinea la convinzione dell’Ungheria che il bilancio sia disallineato rispetto agli interessi economici degli Stati membri esistenti. Il Ministro János Bóka ha contribuito al dibattito osservando che “l’UE chiede un cambiamento e ‘non può aspettare'”, segnalando l’intenzione dell’Ungheria di plasmare attivamente la direzione futura dell’Europa articolando chiaramente la propria visione.1

Queste dichiarazioni non sono isolate; esse si inseriscono in un contesto di “tensioni che emergono tra i due principali organismi dell’UE sul nuovo progetto di bilancio”.2 Sebbene la natura precisa di queste tensioni inter-organismi non sia dettagliata nelle informazioni disponibili, la posizione vocale e critica dell’Ungheria è chiaramente una parte prominente di un dibattito più ampio e sfaccettato all’interno dell’Unione Europea riguardo alle sue priorità finanziarie e alla sua direzione futura.

L’opposizione decisa dell’Ungheria al bilancio dell’UE, in particolare alle significative allocazioni per l’Ucraina, può essere interpretata come una manovra strategica complessa. Essa va oltre le semplici preoccupazioni finanziarie, fungendo potenzialmente da leva nelle dispute in corso con l’UE su questioni relative allo stato di diritto, al rilascio dei fondi UE congelati destinati all’Ungheria e a una più ampia spinta verso un’Unione Europea più intergovernativa e meno centralizzata. Questa situazione suggerisce che la posizione dell’Ungheria non riguarda solo il bilancio in sé, ma fa parte di una strategia di negoziazione politica più ampia. Disputi prolungati sul bilancio potrebbero ritardare cicli di finanziamento cruciali dell’UE, influenzando gli investimenti e la crescita in tutto il blocco, inclusa l’Ungheria, e indicano un approfondimento della divisione ideologica all’interno dell’UE.

Inoltre, la formulazione esplicita del bilancio da parte del Primo Ministro Orbán come un beneficio per l’Ucraina a scapito dei “cittadini europei” sottolinea il distinto allineamento geopolitico dell’Ungheria. Questa retorica si allinea con la più ampia politica estera ungherese di “apertura a est”, che mira a mantenere legami economici diversificati con partner non occidentali (come suggerito da un’informazione del 4 luglio sulla Cina 13) sfidando ciò che percepisce come una politica dell’UE eccessivamente interventista o ideologicamente motivata. Ciò indica che la politica economica ungherese è sempre più intrecciata con la sua politica estera, dando priorità alla percepita sovranità nazionale e a partnership diversificate rispetto al pieno allineamento con le posizioni dominanti dell’UE e occidentali. Sebbene ciò possa portare a un ulteriore isolamento all’interno dell’UE, potrebbe anche aprire vie economiche alternative, seppur con rischi intrinseci.

B. Panoramica della Performance Industriale

La produzione industriale dell’Ungheria ha registrato un calo su base annua nel maggio 2025, nonostante la crescita positiva nel cruciale settore automobilistico, evidenziando un quadro economico misto.

Come confermato dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) in una seconda lettura dei dati pubblicati il 17 luglio, la produzione industriale è diminuita di circa il 2,6% su base annua a maggio.4 Se aggiustato per i giorni lavorativi, l’output industriale complessivo è anch’esso diminuito del 2,6% su base annua, e su base mensile, l’output aggiustato stagionalmente e per i giorni lavorativi è sceso dell’1,3%.5 Nonostante la contrazione complessiva, l’industria automobilistica, che costituisce il più grande settore manifatturiero ungherese, ha registrato un robusto aumento del 6% della produzione annuale, rappresentando un significativo 27% della produzione manifatturiera totale a maggio.5

Tuttavia, la crescita del settore automobilistico non è stata sufficiente a compensare i cali in altri segmenti manifatturieri chiave. La produzione nel settore delle apparecchiature elettriche (che rappresenta il 9,5% della produzione manifatturiera) è diminuita del 4,8%, e la categoria alimentare, bevande e tabacco (che comprende il 13% del settore) è scesa di un notevole 6%.5 Il segmento dei computer, elettronica e apparecchiature ottiche (9,9% della produzione manifatturiera) ha registrato solo un modesto aumento dell’1,1%.5 Complessivamente, nei primi cinque mesi del 2025, la produzione industriale è diminuita del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2024 6, indicando una sfida persistente per il settore industriale.

I dati rivelano una significativa vulnerabilità derivante dalla forte dipendenza dell’Ungheria dal settore automobilistico. Sebbene la sua crescita sia positiva, il calo industriale complessivo indica che altri settori significativi stanno affrontando difficoltà tali da superare il contributo dell’industria automobilistica. Questa concentrazione rende l’economia più ampia suscettibile a eventuali futuri rallentamenti nel settore automobilistico o a cambiamenti nella domanda globale dei suoi prodotti. Ciò implica che la performance negativa di altri settori industriali è sostanziale, annullando di fatto l’impatto positivo dell’industria automobilistica. Questo evidenzia una mancanza di forza industriale diffusa e una potenziale eccessiva dipendenza da una singola industria. Qualora il settore automobilistico dovesse affrontare difficoltà (ad esempio, interruzioni della catena di approvvigionamento globale, riduzione della domanda per specifici tipi di veicoli o ritiri di investimenti come la sospensione della seconda fase dell’investimento di CATL a Debrecen, menzionata il 16 luglio 2), l’economia industriale complessiva potrebbe subire un calo molto più ripido e dannoso, con un impatto sul PIL e sull’occupazione.

Il notevole calo del 6% nel settore alimentare, bevande e tabacco suggerisce una potenziale debolezza della domanda interna dei consumatori o significative pressioni sui costi che influenzano la produzione in queste industrie di beni essenziali. Questa tendenza si allinea con più ampie preoccupazioni riguardo all’inflazione e al potere d’acquisto reale dei salari. Queste industrie producono tipicamente beni di prima necessità, rendendole meno volatili rispetto ad altri settori. Un calo significativo qui potrebbe indicare problemi sottostanti con il potere di spesa dei consumatori o un aumento dei costi di produzione. Questi dati industriali a livello micro possono fungere da proxy per la salute del consumo interno. Se i consumatori stanno riducendo gli acquisti di beni di base, ciò segnala una più ampia tensione economica e potenzialmente una mancanza di fiducia. Ciò potrebbe ulteriormente frenare l’attività economica complessiva e si allinea con la notizia del 16 luglio secondo cui “i guadagni ungheresi hanno decisamente frenato” 2, suggerendo che, anche se i salari nominali stanno aumentando, il potere d’acquisto reale potrebbe essere in erosione.

C. Diplomazia Economica Internazionale

Eventi diplomatici significativi con potenziali ramificazioni economiche si sono verificati, tra cui il richiamo senza precedenti dell’ambasciatore polacco in Ungheria e la lenta emersione di un accordo con la Slovacchia riguardo a un progetto idroelettrico di lunga data.

La Polonia ha richiamato ufficialmente il suo ambasciatore in Ungheria il 17 luglio 2025, una “mossa senza precedenti da parte del paese del V4”.2 Sebbene le immediate implicazioni economiche non siano state dettagliate nelle informazioni disponibili, una tale rottura diplomatica di alto livello tra due membri chiave del Gruppo di Visegrád ha un significato intrinseco per la cooperazione regionale. Le informazioni hanno anche indicato che un “accordo con gli slovacchi sul progetto idroelettrico sfortunato sta lentamente emergendo”.2 Non sono stati forniti ulteriori dettagli specifici sulla natura del progetto o sui termini dell’accordo emergente.

Il richiamo dell’ambasciatore polacco significa una frattura che si approfondisce all’interno del Gruppo di Visegrád (V4), potenzialmente minando un’alleanza economica e politica regionale chiave. Sebbene non sia esplicitamente un evento economico, l’instabilità politica e le rotture diplomatiche tra partner stretti possono scoraggiare gli investimenti transfrontalieri, interrompere le catene di approvvigionamento e ostacolare iniziative economiche congiunte. Questo potrebbe portare a una ridotta convergenza politica su questioni critiche dell’UE (ad esempio, negoziati di bilancio, politica energetica, fondi di sviluppo regionale) e potenzialmente influenzare iniziative economiche che si basano sulla solidarietà del V4. Potrebbe costringere entrambi i paesi a cercare nuove alleanze o a perseguire strategie economiche più isolate, aumentando potenzialmente i costi di transazione per le imprese che operano attraverso questi confini.

L’emergere di un accordo con la Slovacchia sul “progetto idroelettrico sfortunato” suggerisce una potenziale risoluzione di una questione bilaterale di lunga data. Sebbene i dettagli siano scarsi, il solo atto di risolvere una disputa così complessa e potenzialmente controversa può influenzare positivamente la fiducia degli investitori, dimostrando un impegno per un ambiente normativo stabile e prevedibile, che è cruciale per attrarre investimenti su larga scala in infrastrutture ed energia. Controversie irrisolte di lunga data, in particolare su infrastrutture o risorse condivise, creano spesso incertezza e scoraggiano gli investimenti esteri. Il progresso su tali questioni segnala una relazione bilaterale più prevedibile e cooperativa. Sebbene le specifiche non siano disponibili, la menzione di un accordo emergente implica progressi su un progetto transfrontaliero potenzialmente significativo. Questo potrebbe essere interpretato come un piccolo ma positivo segnale per gli investimenti diretti esteri, in particolare nei settori dell’energia e delle infrastrutture, poiché suggerisce un approccio più pragmatico alle relazioni bilaterali nonostante le più ampie tensioni politiche.

IV. Dinamiche Aziendali e del Mercato del Lavoro

A. Adeguamenti della Forza Lavoro Aziendale e Tendenze del Mercato del Lavoro

Le principali aziende ungheresi in vari settori stanno continuando le riduzioni della forza lavoro, contribuendo a un aumento silenzioso della disoccupazione e a preoccupazioni per la crescita salariale.

Le informazioni del 17 luglio 2025 hanno indicato che “le principali aziende ungheresi continuano le riduzioni della forza lavoro in più settori”.2 Nessuna azienda specifica, settore o l’esatta entità di queste riduzioni sono stati dettagliati nelle informazioni disponibili. Questa tendenza è ulteriormente contestualizzata dalle informazioni del 16 luglio da Portfolio.hu, che hanno affermato che “la disoccupazione aumenta silenziosamente in Ungheria”, notando che “le persone che si definiscono disoccupate mostrano un numero diverso rispetto alle statistiche ufficiali”.2 Inoltre, gli analisti sono rimasti “sorpresi dal lento ritmo della crescita salariale in Ungheria”, con “la crescita salariale a un minimo pluriennale” e “i guadagni ungheresi hanno decisamente frenato”.2

Mentre Portfolio.hu ha riportato un rallentamento della crescita salariale, BBJ.hu (16 luglio) ha notato che “i guadagni medi lordi mensili per i dipendenti a tempo pieno in Ungheria hanno raggiunto 702.800 HUF a maggio 2025, segnando un aumento del 7,8%”.4 Questa apparente contraddizione riflette probabilmente una distinzione tra la crescita salariale nominale (ancora positiva al 7,8%) e il

ritmo di tale crescita, che gli analisti percepiscono come significativamente decelerato o insufficiente a tenere il passo con l’inflazione, portando a salari reali stagnanti o in calo.

Le riduzioni diffuse della forza lavoro da parte di grandi aziende in più settori suggeriscono una strategia proattiva per gestire i costi in previsione o in risposta a un ambiente economico difficile. Questo indica che le imprese si stanno preparando a continue difficoltà economiche, segnalando potenzialmente una prospettiva pessimistica sulla domanda o sulla redditività a breve termine. Le riduzioni della forza lavoro sono decisioni operative significative, tipicamente intraprese quando le aziende prevedono una domanda inferiore, devono tagliare i costi o affrontare una redditività in calo. Questo è un forte indicatore del sentimento imprenditoriale prevalente. Se grandi aziende consolidate stanno tagliando posti di lavoro, ciò suggerisce una mancanza di fiducia nella crescita futura e un focus strategico sull’efficienza piuttosto che sull’espansione. Ciò contribuisce direttamente all’aumento della disoccupazione e potrebbe ulteriormente frenare la spesa dei consumatori, creando un ciclo di feedback negativo per l’economia complessiva.

L’apparente contraddizione nelle informazioni sui salari (crescita nominale del 7,8% contro “ritmo lento” e “minimo pluriennale”) evidenzia la distinzione critica tra crescita salariale nominale e reale. Mentre i salari nominali potrebbero ancora aumentare, il “ritmo lento” si riferisce probabilmente a una decelerazione del tasso di crescita, o, più criticamente, a una situazione in cui l’inflazione sta erodendo il potere d’acquisto di questi guadagni nominali, portando a redditi reali stagnanti o in calo per i lavoratori ungheresi. Un aumento nominale (7,8%) può comunque essere considerato “lento” se è significativamente inferiore ai precedenti periodi di crescita, o se viene superato dall’inflazione, portando a un calo dei salari reali (potere d’acquisto). Questo quadro sfumato suggerisce che, nonostante i guadagni nominali, le famiglie ungheresi potrebbero subire una compressione dei loro redditi reali. Questa erosione del potere d’acquisto potrebbe limitare ulteriormente la spesa dei consumatori, che è una componente vitale della crescita economica. Implica anche che il mercato del lavoro, pur non registrando una deflazione salariale esplicita, non sta certamente fornendo la robusta crescita dei redditi necessaria per stimolare una forte economia interna.

B. Sviluppi Specifici del Settore

Il gigante energetico statale MVM Group sta espandendo le sue operazioni in Serbia, segnalando mosse strategiche regionali, mentre i lavoratori ferroviari stanno ricevendo un risarcimento per i danni causati dalle tempeste, evidenziando risposte a livello micro alle sfide operative.

“MVM Group dell’Ungheria si espande in Serbia” è stato riportato il 17 luglio 2025.2 Tuttavia, le informazioni disponibili non offrono dettagli specifici sulla natura, la scala o i termini finanziari di questa espansione. I lavoratori ferroviari riceveranno “un risarcimento per gli sforzi di riparazione dei danni causati dalla tempesta”, con ogni lavoratore che riceverà “40.000 HUF lordi”.2 Questa è una risposta diretta, a livello micro, a una specifica interruzione operativa.

L’espansione di MVM Group in Serbia sottolinea l’attenzione strategica dell’Ungheria per il rafforzamento della propria sicurezza energetica e l’aumento della propria influenza regionale, in particolare nei Balcani occidentali. Questa mossa potrebbe mirare a diversificare le fonti energetiche, a garantire rotte di transito critiche o ad espandere la quota di mercato in una regione vicina chiave, contribuendo alla stabilità economica a lungo termine e potenzialmente creando nuove fonti di reddito per lo stato. Le aziende energetiche statali spesso perseguono l’espansione internazionale per garantire gli interessi energetici nazionali, diversificare l’offerta o ottenere un vantaggio strategico nei mercati vicini. La Serbia è un paese chiave nei Balcani occidentali, una regione in cui l’Ungheria cerca di aumentare la propria influenza politica ed economica. Questa espansione è probabilmente parte di una più ampia strategia energetica nazionale per rafforzare l’indipendenza energetica e la posizione regionale dell’Ungheria. Potrebbe comportare investimenti in infrastrutture, generazione di energia o reti di distribuzione, contribuendo alla stabilità economica a lungo termine e potenzialmente creando nuove fonti di reddito per lo stato.

Il risarcimento per i lavoratori ferroviari, sebbene una somma relativamente modesta per individuo, evidenzia il tangibile impatto economico degli eventi climatici (danni da tempesta) sulle infrastrutture critiche e la necessità di risposte finanziarie immediate e localizzate. Getta anche luce sulle relazioni lavorative in corso e sulle considerazioni di welfare all’interno delle imprese statali, dimostrando un certo grado di reattività da parte della direzione nei confronti della propria forza lavoro. Tale risarcimento riflette i costi crescenti associati al mantenimento delle infrastrutture critiche di fronte a eventi meteorologici estremi potenzialmente più frequenti. Dimostra anche un certo grado di reattività da parte delle entità statali nei confronti della propria forza lavoro, il che può influire sul morale e sull’efficienza operativa. La necessità di tale risarcimento potrebbe anche implicare che le ferrovie statali (che erano in trattative per un “prestito gigantesco” il 14 luglio 2) affrontano pressioni finanziarie, e questi pagamenti

ad hoc si aggiungono ai loro costi operativi.

V. Iniziative Locali e Microeconomiche

A. Stabilità Finanziaria Urbana

L’Ufficio del Sindaco di Budapest e OTP Bank hanno raggiunto un accordo per aumentare il limite di credito del conto corrente della città, una misura volta a garantire la continuità dei servizi pubblici.

Il 17 luglio 2025, OTP Bank dell’Ungheria ha accettato di modificare il suo contratto con il consiglio metropolitano di Budapest, aumentando il limite di credito del conto corrente della città di 20 miliardi di HUF. Questo aggiustamento consentirà all’amministrazione cittadina di utilizzare un totale di 80 miliardi di HUF nel conto corrente tra il 1° agosto e il 19 settembre, dopo di che il limite tornerà ai 40 miliardi di HUF originariamente concordati. L’Ufficio del Sindaco ha dichiarato che questa misura è intesa a “garantire il funzionamento dei servizi pubblici della città fino alla fine dell’estate”.4

La necessità di un limite di credito temporaneo e aumentato suggerisce una sfida di liquidità a breve termine o una tensione fiscale per la municipalità di Budapest. Sebbene sia inquadrata come una misura per garantire i servizi pubblici, essa indica implicitamente potenziali problemi di gestione del flusso di cassa, possibilmente esacerbati dalle politiche di finanziamento del governo centrale o da più ampie pressioni economiche che influenzano le entrate comunali. Le città cercano tipicamente limiti di credito aumentati quando affrontano carenze di liquidità o spese impreviste. La natura temporanea suggerisce una specifica necessità finanziaria a tempo determinato piuttosto che un cambiamento strutturale a lungo termine. Ciò potrebbe indicare continue sfide fiscali per la città, potenzialmente dovute a entrate fiscali inferiori alle aspettative (che riflettono un’economia in rallentamento) o a costi operativi aumentati. Sottolinea anche la relazione spesso tesa tra il governo centrale e la municipalità di Budapest, guidata dall’opposizione, dove il sostegno finanziario può essere un punto di contesa. La dipendenza da un prestito bancario piuttosto che da un aiuto diretto del governo centrale per una carenza temporanea potrebbe implicare una flessibilità limitata del governo centrale o una scarsa volontà di sostenere direttamente le finanze della capitale.

B. Adeguamenti della Politica del Mercato Immobiliare

Nuovi dettagli sono emersi riguardo al programma di prestito Home Start, espandendo significativamente la sua accessibilità qualificando le proprietà con il 50% di proprietà e rimuovendo i precedenti limiti di tempo e importo.

Gulyás ha confermato il 17 luglio 2025 che “il 50% di proprietà di un immobile qualifica per il prestito Home Start, senza limiti di tempo e importo”.2 Questo rappresenta un sostanziale allentamento dei criteri di ammissibilità per il programma. Questo adeguamento della politica segue precedenti cambiamenti, come l’innalzamento della soglia di prezzo per l’ammissibilità al regime di credito Home Start da 100 milioni di HUF a 150 milioni di HUF il 14 luglio.4 Queste modifiche successive sottolineano gli sforzi in corso del governo per stimolare il mercato immobiliare e sostenere la proprietà della casa, probabilmente in risposta alle condizioni di mercato.

L’allentamento dei criteri del prestito Home Start, in particolare consentendo il 50% di proprietà e rimuovendo i limiti di tempo e importo, è un chiaro e aggressivo intervento governativo volto a stimolare la domanda nel mercato immobiliare. Questo suggerisce una percepita necessità di contrastare un rallentamento o garantire una continua attività nel settore, che ha significativi effetti moltiplicatori sull’economia più ampia. I governi di solito allentano i criteri di prestito per rendere l’abitazione più accessibile e stimolare la domanda, specialmente se il mercato sta rallentando o l’accessibilità economica è una preoccupazione. L’assenza di “limiti di tempo e importo” è particolarmente aggressiva. Ciò implica che il mercato immobiliare potrebbe affrontare significative difficoltà (ad esempio, tassi di interesse elevati, prezzi degli immobili elevati che rendono difficile la piena proprietà o incertezza economica generale che influisce sulle decisioni di acquisto). Il governo sta utilizzando forti strumenti politici per sostenere la domanda, il che ha effetti moltiplicatori sulla costruzione, sulle industrie correlate e sulla fiducia dei consumatori. Questo potrebbe anche essere una risposta alla notizia del 15 luglio secondo cui “gli stranieri stanno comprando poche case in Ungheria, ma a un prezzo elevato” 7, indicando la necessità di stimolare la domanda interna.

Sebbene mirata a stimolare la domanda, una tale ampia definizione dei criteri di ammissibilità, in particolare la rimozione dei limiti di tempo e importo, potrebbe potenzialmente portare a distorsioni del mercato, gonfiare ulteriormente i prezzi degli immobili o esporre lo stato a un maggiore rischio fiscale se i prestiti non sono adeguatamente gestiti o se le condizioni economiche generali peggiorano. La rimozione dei limiti tipici sui programmi di prestito può renderli molto attraenti, ma introduce anche rischi significativi. Importi illimitati potrebbero portare a un indebitamento eccessivo, e l’assenza di limiti di tempo potrebbe estendere il programma indefinitamente, creando potenzialmente dipendenze di mercato. Questa politica aggressiva potrebbe portare a un aumento artificiale della domanda e dei prezzi delle abitazioni, creando potenzialmente una bolla se non gestita con attenzione. Impone anche un maggiore onere fiscale o una passività contingente sullo stato, in quanto garantisce questi prestiti. La sostenibilità a lungo termine e l’impatto sull’accessibilità degli alloggi per coloro che non rientrano nel programma devono essere attentamente considerati.

VI. Conclusione

Il 17 luglio 2025, l’economia ungherese ha presentato un quadro complesso e impegnativo. La giornata è stata segnata da significative tensioni politiche ed economiche con l’Unione Europea, sottolineate dalla forte opposizione dell’Ungheria al progetto di bilancio dell’UE e dal richiamo senza precedenti dell’ambasciatore polacco. A livello nazionale, il settore industriale ha mostrato una performance mista, con un calo della produzione complessiva nonostante la resilienza nel segmento automobilistico. Il mercato del lavoro ha indicato segnali di indebolimento, caratterizzati da riduzioni della forza lavoro aziendale e preoccupazioni per il ritmo della crescita salariale. Contemporaneamente, il governo ungherese si è attivamente impegnato in interventi microeconomici mirati, dalla gestione delle finanze municipali di Budapest all’adeguamento delle politiche sui prestiti abitativi.

Le notizie del giorno evidenziano l’intricata interazione tra la politica estera assertiva dell’Ungheria e le sue realtà economiche interne. La volontà del governo di sfidare la politica dell’UE e le sue frizioni diplomatiche con partner regionali chiave potrebbero avere implicazioni a lungo termine per i finanziamenti esterni e la cooperazione regionale. Internamente, gli sforzi per stimolare il mercato immobiliare e gestire le finanze locali sono tentativi di mitigare le più ampie difficoltà economiche, inclusi il rallentamento industriale e le pressioni sul mercato del lavoro.

La confluenza di un calo della produzione industriale in diversi settori chiave, un aumento della disoccupazione (anche se “silenzioso”) e le continue controversie internazionali suggerisce un periodo di stagnazione e incertezza economica per l’Ungheria. Sebbene settori specifici come quello automobilistico dimostrino resilienza, le tendenze più ampie indicano sfide persistenti che richiederanno un’attenta navigazione politica. Queste dinamiche influenzeranno probabilmente la fiducia degli investitori e il sentimento dei consumatori nei prossimi mesi, rendendo la traiettoria dell’economia ungherese soggetta sia alle risposte politiche interne che all’evoluzione del panorama geopolitico.

FONTI

  1. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed July 17, 2025, https://abouthungary.hu/
  2. Economy – Portfolio.hu, accessed July 17, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  3. Fuel prices to be changed again in Hungary – Portfolio.hu, accessed July 17, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250627/fuel-prices-to-be-changed-again-in-hungary-770985
  4. Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 17, 2025, https://bbj.hu/
  5. Industrial Output Falls 2.6% in May Despite Auto Sector Growth – Budapest Business Journal, accessed July 17, 2025, https://bbj.hu/business/industry/manufacturing/industrial-output-falls-2-6-in-may-despite-auto-sector-growth/
  6. Hungary’s Industrial Production Falls 2.6% Year-on-Year in May – Budapest Business Journal, accessed July 17, 2025, https://bbj.hu/business/industry/manufacturing/hungarys-industrial-production-falls-2-6-year-on-year-in-may/
  7. Raging influenza epidemic continues in Hungary – Portfolio.hu, accessed July 17, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250131/raging-influenza-epidemic-continues-in-hungary-738277
  8. Hungary tops charts for EU funding frauds – Portfolio.hu, accessed July 17, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20180607/hungary-tops-charts-for-eu-funding-frauds-386438
  9. Search – Portfolio.hu, accessed July 17, 2025, https://www.portfolio.hu/en/search?&page=2436
  10. Mayor’s Office: Budapest, OTP Bank Reach Deal to Increase City’s Credit Limit, accessed July 17, 2025, https://bbj.hu/budapest/mayors-office-budapest-otp-bank-reach-deal-to-increase-citys-credit-limit/
  11. About Us – Portfolio.hu, accessed July 17, 2025, https://www.portfolio.hu/en/info/about-us
  12. RSS csatornáink – Portfolio.hu, accessed July 17, 2025, https://www.portfolio.hu/en/rss
  13. News del 4 luglio 2025 – YouTube, accessed July 17, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=2GrvZXymdL0
  14. Hungary emergency measures to hit economy hard – Portfolio.hu, accessed July 17, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20200312/hungary-emergency-measures-to-hit-economy-hard-419053

Panoramica Economica Ungherese – 16 Luglio 2025

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Sintesi Esecutiva

L’economia ungherese, al 16 luglio 2025, presenta un quadro complesso di ripresa in corso, caratterizzato da una robusta crescita salariale, persistenti pressioni inflazionistiche e significativi interventi governativi. Sebbene il consumo privato sia un motore fondamentale della crescita del PIL, gli investimenti rimangono contenuti a causa delle incertezze politiche e dei rischi geopolitici.

Tra i punti salienti, i guadagni medi lordi a maggio 2025 sono aumentati del 7,8% su base annua, con i salari reali in crescita del 3,2%, offrendo un certo sollievo alle famiglie, sebbene alcuni analisti esprimano preoccupazioni sul ritmo di tale crescita. L’inflazione complessiva di giugno 2025 è salita al 4,6%, ma l’inflazione di fondo è scesa al minimo da sette mesi del 4,4%, indicando una moderazione delle pressioni sui prezzi sottostanti nonostante i fattori esterni.

Le previsioni di crescita del PIL per il 2025 variano (0,9%-1,8%), con il consumo come motore principale, mentre gli investimenti affrontano venti contrari, in particolare nei settori automobilistico e delle batterie. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una politica monetaria cauta, con un orientamento “tassi più alti più a lungo”, mantenendo il tasso di base al 6,5% a causa dei rischi inflazionistici.

Nuove e severe normative sulle criptovalute sono state emanate, portando alla sospensione dei servizi da parte di piattaforme internazionali e sollevando preoccupazioni per un’eccessiva regolamentazione. I nuovi diritti di prelazione statale nelle acquisizioni aziendali dovrebbero avere un impatto significativo sul sentiment degli investitori stranieri e sui costi delle transazioni.

Gli sviluppi microeconomici chiave includono l’espansione di un’azienda software ungherese negli Stati Uniti, il ritiro di una società straniera da una joint venture a causa dell’instabilità geopolitica e un importante piano di espansione della rete autostradale. Le tensioni con l’UE e l’Ucraina persistono, con l’Ungheria che chiede sanzioni dell’UE contro funzionari ucraini, aggiungendo incertezze geopolitiche.

PODCAST IN ITALIANO

I. Panorama Macroeconomico

A. Dinamiche di Crescita Salariale e Inflazione

Le recenti statistiche sui guadagni e sull’inflazione in Ungheria, pubblicate il 16 luglio 2025, offrono una visione dettagliata della situazione economica del paese. L’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) ha riportato che i guadagni medi lordi mensili per i dipendenti a tempo pieno hanno raggiunto i 702.800 HUF a maggio 2025, segnando un aumento del 7,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.1 I guadagni netti si sono attestati a

483.000 HUF, con un incremento del 7,7% su base annua.1

Un aspetto cruciale di questi dati è l’aumento dei salari reali, che sono cresciuti del 3,2% nello stesso periodo, a fronte di un aumento del 4,4% dei prezzi al consumo.1 Questo indica che la crescita salariale continua a superare l’inflazione, seppur modestamente, fornendo un certo sollievo alle famiglie che si stanno ancora adattando all’ambiente ad alto costo degli ultimi anni. I guadagni mediani lordi sono stati di 562.300 HUF (in aumento del 7,9% su base annua) e i guadagni mediani netti di 391.200 HUF (in aumento dell’8,2% su base annua), suggerendo che gli aumenti salariali non sono confinati alla fascia superiore della distribuzione del reddito.1 I guadagni lordi regolari, escluse le componenti variabili, sono aumentati ancora più rapidamente, dell’8,6% a 660.000 HUF.1

Analizzando la crescita salariale per settore, il settore pubblico ha registrato il maggiore aumento annuale dei guadagni lordi regolari, con un incremento del 9,8% a 656.400 HUF, seguito dal settore non-profit, in crescita del 9,1% a 691.800 HUF. Anche il settore delle imprese ha registrato una solida crescita salariale dell’8,1%, raggiungendo i 657.700 HUF.1 Per il periodo da gennaio a maggio 2025, i guadagni medi lordi hanno raggiunto i 690.500 HUF, mentre i guadagni netti si sono attestati a 474.500 HUF, entrambi mostrando un aumento rispettivamente del 9% e dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.1

La crescita costante dei salari reali, come riportato dal KSH, rappresenta un segnale positivo fondamentale per l’economia ungherese. Questo aumento del potere d’acquisto delle famiglie si traduce direttamente in una maggiore spesa dei consumatori. Tale espansione del reddito disponibile è prevista essere il motore principale del consumo privato, il quale, come indicato da varie previsioni internazionali, è proiettato a guidare la crescita del PIL ungherese nel 2025. Questo crea un ciclo virtuoso in cui il miglioramento delle finanze delle famiglie alimenta la domanda interna, sostenendo la ripresa economica.

Tuttavia, esiste una percezione divergente riguardo al ritmo della crescita salariale. Mentre i dati ufficiali del KSH mostrano una crescita robusta, Portfolio.hu ha riportato che “gli analisti sono rimasti sorpresi dal lento ritmo di crescita salariale in Ungheria” e che “i guadagni ungheresi hanno frenato bruscamente. Anni non hanno visto una crescita così bassa”.3 Questa apparente contraddizione suggerisce una situazione più sfumata. I dati KSH sono retrospettivi (riferiti a maggio), mentre gli analisti potrebbero reagire a tendenze più recenti o a indicatori prospettici. L’affermazione “anni non hanno visto una crescita così bassa” implica una

decelerazione nel tasso di crescita, anche se la crescita assoluta rimane positiva in termini reali. Questa discrepanza nella percezione potrebbe influenzare la fiducia delle imprese e dei consumatori, potenzialmente frenando la spesa o gli investimenti futuri nonostante le cifre ufficiali positive. Sottolinea l’importanza di distinguere tra la crescita assoluta e il ritmo di crescita.

Per quanto riguarda l’inflazione, il tasso annuale (IPC) in Ungheria è salito al 4,6% a giugno 2025, dal 4,4% di maggio, in linea con le previsioni di mercato e segnando la lettura più alta da marzo.5 Questo aumento è stato principalmente trainato da costi più elevati per alimentari (6,2% contro 5,9% a maggio), elettricità, gas e altri combustibili (8,6% contro 5,3%), e beni di consumo durevoli (2,6% contro 2,2%).5 Al contrario, la crescita dei prezzi è rallentata per bevande alcoliche e tabacco (6,3% contro 7,3%) e servizi (5,4% contro 5,9%).5 Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,1% a giugno.5

L’inflazione di fondo, che esclude gli elementi volatili come alimentari ed energia, è scesa al minimo da sette mesi del 4,4% a giugno, dal 4,8% di maggio e al di sotto delle aspettative di mercato del 4,6%.5 Le proiezioni a lungo termine indicano che il tasso di inflazione ungherese si aggirerà intorno al 3,40% nel 2026 e al 3,00% nel 2027, con l’inflazione di fondo al 3,00% nel 2026 e al 2,50% nel 2027.5

La dinamica simultanea di un aumento dell’IPC complessivo e di un allentamento dell’inflazione di fondo è un dettaglio critico per la politica monetaria. L’aumento dell’inflazione complessiva è principalmente dovuto a componenti volatili come alimentari ed energia, spesso soggette a shock esterni o interventi governativi, come i tetti ai prezzi.7 Il calo dell’inflazione di fondo, che esclude questi elementi volatili, suggerisce che le pressioni inflazionistiche sottostanti, guidate dalla domanda, potrebbero moderarsi. Questo pone la Banca Nazionale Ungherese (MNB) di fronte a un ambiente decisionale complesso: sebbene l’inflazione complessiva rimanga al di sopra del suo obiettivo, la tendenza dell’inflazione di fondo potrebbe offrire un certo margine per una posizione meno restrittiva in futuro, nonostante la cautela dichiarata dalla MNB riguardo ai rischi inflazionistici complessivi.9

Di seguito, una tabella riassuntiva dei principali indicatori macroeconomici:

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave (Dati Maggio/Giugno 2025, Riportati 16 Luglio 2025)

IndicatoreValore (Maggio/Giugno 2025)Variazione Anno su AnnoFonte Principale
Guadagni Lordi Medi Mensili (Maggio 2025)702.800 HUF+7,8%KSH 1
Guadagni Netti Medi Mensili (Maggio 2025)483.000 HUF+7,7%KSH 1
Crescita Salariale Reale (Maggio 2025)N/A+3,2%KSH 1
Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) (Giugno 2025)N/A+4,6%KSH 5
IPC Core (Giugno 2025)N/A+4,4%KSH 5
Inflazione Alimentare (Giugno 2025)N/A+6,2%KSH 5
Inflazione Elettricità, Gas, Carburanti (Giugno 2025)N/A+8,6%KSH 5

B. Crescita del PIL e Prospettive Fiscali

Le previsioni per la crescita del PIL ungherese nel 2025 mostrano una certa variabilità tra le organizzazioni internazionali. La Commissione Europea proietta una crescita dell’1,8% nel 2025, con un’accelerazione al 3,1% nel 2026, prevedendo che il consumo rimanga il motore principale.10 L’OCSE, d’altra parte, prevede una crescita dello 0,9% nel 2025, che salirà al 2,4% nel 2026, con il consumo privato, sostenuto dalla crescita dei salari reali, come principale motore, stimando una crescita del 5,4% nel 2025.11 La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) stima una crescita del PIL dell’1,5% nel 2025 (una riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto alla previsione precedente) e del 2,7% nel 2026, anch’essa sottolineando il ruolo trainante del consumo privato.7

Un’analisi più approfondita rivela che la ripresa economica guidata dai consumi, sebbene fornisca uno stimolo immediato, potrebbe non essere sostenibile a lungo termine se non accompagnata da robusti investimenti. La crescita sostenibile richiede tipicamente investimenti significativi in capacità produttiva, infrastrutture e innovazione. Le prospettive contenute per gli investimenti 10, con una previsione di calo del 3% nel 2025 da parte dell’OCSE 11, e le specifiche preoccupazioni sui settori automobilistico e delle batterie 7, suggeriscono che debolezze strutturali o incertezze nell’ambiente imprenditoriale stanno ostacolando la formazione di capitale. Questo rende l’economia ungherese vulnerabile a cambiamenti nella fiducia dei consumatori o a shock della domanda esterna, in particolare da partner commerciali chiave come la Germania.7 L’EBRD, in particolare, ha notato che “l’aumento dell’incertezza riguardo alle prospettive nei settori della produzione automobilistica e delle batterie potrebbe avere un ‘effetto paralizzante’ sulle decisioni di investimento”, con l’impatto benefico dell’avvio della produzione negli stabilimenti locali di BYD e CATL (Cina) e BMW (Germania) probabilmente ritardato almeno fino al 2026.7

Per quanto riguarda il deficit di bilancio, sebbene sia diminuito nel 2024 (stimato al 4,8% del PIL), si prevede che rimarrà elevato nel 2025-26.10 La legge di bilancio ungherese per il 2025, adottata a dicembre 2024, fissa l’obiettivo di deficit al

3,7% del PIL.10 Tuttavia, le previsioni internazionali sono più elevate: la Commissione Europea proietta un deficit complessivo al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026 10, mentre l’OCSE lo stima al 4,2% nel 2025 e al 4% nel 2026.11 La Commissione Europea ha esplicitamente dichiarato che esistono “rischi per il raggiungimento degli obiettivi fiscali a breve e medio termine”.10 Un rapporto precedente (11 luglio) aveva già evidenziato un “inatteso surplus di bilancio a giugno”, ma aveva sottolineato che il “deficit cumulato per il primo semestre e l’aumento della spesa pubblica indicano una situazione fiscale ancora precaria, sotto l’attenta osservazione dell’UE”.12

La notevole discrepanza tra l’obiettivo di deficit del governo ungherese per il 2025 (3,7% del PIL) e le previsioni più elevate della Commissione Europea (4,6%) e dell’OCSE (4,2%) 10 indica significative sfide fiscali e il potenziale per continue frizioni con l’Unione Europea. Un deficit persistente e superiore all’obiettivo può portare a un aumento del debito pubblico e potenzialmente a costi di indebitamento più elevati per il governo. Date le tensioni esistenti tra Ungheria e UE sullo stato di diritto e altre questioni 12, il mancato raggiungimento degli obiettivi fiscali potrebbe innescare un ulteriore controllo da parte dell’UE, procedure disciplinari o persino influenzare l’erogazione dei fondi UE, aggiungendo un ulteriore livello di rischio e incertezza macroeconomica.

L’EBRD ha inoltre valutato che “l’impatto benefico dell’avvio della produzione nel 2025 negli stabilimenti locali della cinese BYD e CATL e della tedesca BMW sarebbe probabilmente ritardato almeno fino al 2026”.7 Questa è un’informazione critica. Questi grandi investimenti diretti esteri nei settori automobilistico e delle batterie erano ampiamente attesi per fornire un impulso significativo alla produzione industriale e alle esportazioni ungheresi. Un ritardo nel loro pieno impatto operativo significa che una fonte chiave di crescita futura e di entrate da esportazione non si materializzerà così rapidamente come precedentemente previsto, prolungando potenzialmente il periodo di dipendenza dal consumo interno e aumentando la pressione su altri settori per guidare la performance economica. Questo contribuisce anche alle prospettive contenute per gli investimenti.

Tabella 2: Previsioni di PIL e Outlook Fiscale Ungherese (2025-2026, al 16 Luglio 2025)

IndicatoreFonte20252026
Crescita del PILCommissione UE1,8%3,1%
OCSE0,9%2,4%
EBRD1,5%2,7%
Deficit di Bilancio (% del PIL)Governo Ungherese3,7%N/A
Commissione UE4,6%4,1%
OCSE4,2%4,0%

C. Politica Monetaria e Azioni della Banca Centrale

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto il suo tasso di base al 6,5% per il settimo mese consecutivo, come confermato dai verbali della sua riunione del 29 aprile (pubblicati il 14 maggio) e della sua riunione di giugno. Questo tasso è congiuntamente il più alto nell’Unione Europea.9 La MNB ha giustificato questa decisione citando la necessità di un “approccio cauto e paziente alla politica monetaria, dati i rischi in corso associati all’inflazione”.13

La MNB ha osservato che l’inflazione è rimasta al di sopra del suo obiettivo del 2,0-4,0% per il sesto mese consecutivo a maggio e si aspetta che le pressioni sui prezzi rimangano al di sopra dell’obiettivo almeno fino a dicembre.9 I responsabili delle politiche hanno indicato “significativi rischi al rialzo” per le prospettive di inflazione, in particolare legati alle pressioni del settore dei servizi, all’aumento delle barriere commerciali globali e a un ambiente di mercato volatile che danneggia la valuta.9 Nonostante ciò, la MNB ha anche declassato le sue previsioni di crescita del PIL per il 2025, anticipando una ripresa più debole del previsto.9

La decisione della banca centrale di mantenere i tassi fermi, anche con una prospettiva di PIL declassata 9 e un’inflazione di fondo in moderazione 5, sottolinea il suo forte impegno a combattere l’inflazione, dando priorità alla stabilità dei prezzi rispetto a un’accelerazione immediata della crescita. Questo approccio “tassi più alti più a lungo”, sebbene miri ad ancorare le aspettative di inflazione, potrebbe esercitare una pressione continua sui costi di indebitamento per le imprese e i consumatori, potenzialmente frenando gli investimenti e il consumo guidato dal credito. La divisione tra gli analisti 9 riflette l’incertezza del mercato riguardo al percorso futuro della MNB, che dipende dall’evoluzione dell’inflazione e dalla stabilità del Fiorino.

Gli analisti sono divisi sulla futura politica monetaria. Goldman Sachs suggerisce un margine per tagli dei tassi entro la fine dell’anno se la volatilità del Fiorino (HUF) diminuisce e i dati sull’attività economica deludono. Al contrario, ING è più restrittiva, ritenendo che il tasso di riferimento rimarrà probabilmente al 6,50% per il resto dell’anno a causa dei rischi inflazionistici e dei potenziali ritardi nelle agende di allentamento delle principali banche centrali.9 La prossima riunione della MNB per determinare il tasso è prevista per il 22 luglio.9

La MNB ha esplicitamente espresso preoccupazione per un “ambiente di mercato volatile che danneggia la valuta” 9, evidenziando una vulnerabilità chiave. Un Fiorino ungherese (HUF) più debole aumenta direttamente il costo delle importazioni, alimentando così l’inflazione importata e rendendo più difficile per la MNB raggiungere il suo obiettivo di inflazione. Questa sensibilità esterna, combinata con l’impatto delle barriere commerciali globali e degli eventi geopolitici 9, limita la flessibilità politica della banca centrale. Ciò significa che, anche se le condizioni interne potrebbero altrimenti suggerire un margine per l’allentamento, le pressioni esterne potrebbero costringere la MNB a mantenere una politica monetaria più restrittiva, influenzando ulteriormente il ritmo della ripresa economica.

In una nota amministrativa, il Consiglio Arbitrale Finanziario ungherese ha annunciato che non terrà udienze tra il 28 luglio e il 17 agosto 2025. Inoltre, la piattaforma europea di risoluzione delle controversie online sarà dismessa a partire dal 20 luglio 2025.14 Sebbene non direttamente legati alla politica economica, questi cambiamenti influenzano i meccanismi di protezione dei consumatori finanziari.

II. Sviluppi Microeconomici e Settoriali

A. Clima degli Investimenti e Attività Commerciale

L’Ungheria continua a essere considerata una “posizione stimata” tra i mercati emergenti più promettenti per gli investimenti diretti esteri (IDE) nel 2025. Fattori che contribuiscono a questa attrattiva includono un’infrastruttura industriale e logistica sviluppata, nonché programmi di incentivazione agli investimenti.15 A livello globale, la fiducia degli investitori nel 2025 rimane principalmente orientata verso la Cina e il Medio Oriente, con il Brasile che guadagna anch’esso importanza. La performance economica interna e l’efficienza del sistema legale-regolatorio sono identificati come i criteri più importanti per gli investitori.15

Tuttavia, l’introduzione di nuovi diritti di prelazione statale rappresenta un elemento di notevole incertezza. Un emendamento al decreto governativo annunciato il 23 giugno 2025 concede allo stato ungherese un diritto di prelazione nelle acquisizioni aziendali da parte di investitori stranieri, esercitabile “a protezione degli interessi statali”. Ciò significa che lo stato può ora subentrare e prendere il posto dell’acquirente, anziché limitarsi a proibire una transazione. Questa disposizione si applica anche ai casi in corso non ancora conclusi al 24 giugno 2025.16 Il tempo amministrativo per la valutazione delle notifiche è stato triplicato (da 30 a 45 giorni, con estensioni fino a 90 giorni), concedendo allo stato più tempo per decidere se esercitare il suo diritto di prelazione.16

L’introduzione dei diritti di prelazione statale 16 contraddice direttamente l’attrattiva dichiarata dell’Ungheria per gli IDE 15 ed è un deterrente significativo per gli investitori stranieri. Sebbene l’Ungheria offra infrastrutture e incentivi attraenti per gli IDE, i nuovi diritti di prelazione introducono un alto grado di rischio politico e incertezza per il capitale straniero. Gli investitori danno priorità alla prevedibilità e a chiare strategie di uscita. La capacità dello stato di “prendere il posto dell’acquirente” altera fondamentalmente il calcolo rischio-rendimento, portando potenzialmente a valutazioni più basse per le aziende ungheresi, a un aumento dei costi di transazione e a una preferenza per strutture di holding estere. Questa politica potrebbe minare gli sforzi per attrarre investimenti stranieri di alta qualità e a lungo termine, in particolare nei settori strategici, e potrebbe persino indurre gli investitori esistenti a riconsiderare la loro presenza.

Gli esperti avvertono di “effetti collaterali significativi”, affermando che le aziende ungheresi “non erano esattamente molto richieste prima, ma ora gli investitori ci penseranno due volte”. Si prevede che questa misura ridurrà l’attrattiva e svaluterà le aziende ungheresi, aumenterà i costi di transazione (gravando in modo sproporzionato sulle PMI) e distorcerà la concorrenza introducendo lo stato come “concorrente”. Potrebbe anche spingere gli azionisti a strutturare gli investimenti attraverso entità di holding estere per garantire percorsi di uscita.16 L’Ungheria era già percepita come “non un panorama favorevole agli investitori” a causa dei frequenti cambiamenti nelle norme fiscali e degli oneri settoriali speciali, e questa nuova misura allontana ulteriormente le aziende ungheresi dalla partecipazione normale all’ecosistema economico europeo.16

Tra gli sviluppi aziendali degni di nota, la società ungherese di sviluppo software Bobcats Coding si è espansa negli Stati Uniti dopo un solido anno di debutto, riportando 464,5 milioni di HUF di entrate. L’azienda si concentra sullo sviluppo di prodotti digitali basati sull’intelligenza artificiale e mira ai mercati internazionali, sfruttando una struttura di team transfrontaliera (asse Colorado–Lisbona–Budapest).17 Questo successo dimostra le crescenti capacità dell’Ungheria in settori tecnologici di nicchia e ad alto valore aggiunto. Nonostante le sfide macroeconomiche e normative più ampie, specifiche aziende ungheresi, in particolare nel settore tecnologico e dell’IA, possono raggiungere la competitività internazionale. Ciò evidenzia una potenziale area per la futura diversificazione e crescita economica, sfruttando manodopera qualificata e modelli di business innovativi, in contrasto con le sfide affrontate dalle industrie tradizionali o da quelle fortemente influenzate dall’intervento statale.

Al contrario, la società indiana Everest Kanto Cylinder Ltd ha ceduto la sua joint venture ungherese, EKC Europe Zrt., vendendo la sua quota dell’80% per 96.000 euro. Il ritiro strategico è stato esplicitamente attribuito all'”instabilità geopolitica nella regione”, che ha interrotto i piani per l’installazione di linee di produzione per bombole di gas ad alta pressione senza saldatura. La società mira a consolidare le perdite e a reindirizzare il capitale verso “geografie più redditizie”.18 La ragione esplicita del ritiro di Everest Kanto – “instabilità geopolitica nella regione” 18 – fornisce un esempio concreto di come le tensioni regionali più ampie (ad esempio, il conflitto in Ucraina, le relazioni con l’UE) si traducano in conseguenze economiche tangibili a livello micro. Questo disinvestimento non è solo una decisione aziendale, ma una manifestazione diretta dei rischi percepiti associati all’operare nella regione. Rafforza le preoccupazioni dell’EBRD riguardo all'”aumento dell’incertezza” che influisce sulle decisioni di investimento 7 e serve da segnale di avvertimento per altri potenziali o esistenti investitori stranieri, evidenziando la necessità di una solida valutazione del rischio in un ambiente geopolitico volatile.

Altri sviluppi includono la firma di un memorandum d’intesa tra 4iG Space and Defence Technologies e un partner kazako per identificare potenziali collaborazioni nel settore spaziale.3 Philips, un’azienda di tecnologia medica con una forte presenza in Ungheria, promuove l’integrazione dell’IA incentrata sull’uomo per migliorare l’assistenza.19 L’ex sito e le infrastrutture di Dunaferr (acciaieria) saranno trasferiti alla proprietà statale.3 Epta, un gruppo globale di refrigerazione, ha ufficialmente aperto il suo nuovo Business Support Center in Ungheria.19 Moody’s Ratings ha migliorato i rating del debito senior non garantito di Raiffeisen Bank Ungheria a Baa2 da Baa3.19 Il governo lancerà una gara d’appalto da 38,7 miliardi di HUF per sostenere gli aggiornamenti di efficienza energetica delle PMI che operano al di fuori della capitale.19 La misura della fiducia delle imprese dell’associazione VOSZ è scesa al 50% nel secondo trimestre dal 51% nel primo trimestre.19

Tabella 3: Sviluppi Chiave nel Settore degli Affari e degli Investimenti (16 Luglio 2025)

SviluppoDettagli/ImplicazioniFonti
Espansione di Bobcats Coding (Software)Espansione negli Stati Uniti dopo un forte anno di debutto (464,5 milioni di HUF di entrate). Sviluppo di prodotti digitali basati sull’IA, team transfrontalieri. Segnala la forza nel settore tecnologico di nicchia.17
Everest Kanto Cede JV in UngheriaVendita dell’80% della quota per 96.000 euro a causa di “instabilità geopolitica”. Esempio concreto dell’impatto del rischio geopolitico sugli IDE.18
4iG Space Unit Firma MoU con Partner KazakoPotenziale collaborazione nel settore spaziale. Indica lo sviluppo di affari internazionali nell’alta tecnologia.3
Ex Sito Dunaferr Trasferito a Proprietà StataleTendenza continua di aumento dell’intervento/proprietà statale nelle industrie strategiche.3
Piano di Espansione Rete AutostradaleMiglioramento delle infrastrutture di trasporto e della connettività regionale, consolidando l’Ungheria come hub di trasporto centro-europeo.20
Accordo sul Finanziamento di BudapestRisoluzione di questioni di finanziamento del governo locale, potenzialmente sbloccando progetti e aumentando la fiducia nella capitale.4

B. Performance dei Settori Chiave

Il settore agricolo ungherese sta affrontando sfide significative. Il capo della Camera Nazionale dell’Agricoltura (NAK) ha avvertito che un nuovo pacchetto di proposte della Commissione Europea potrebbe “rovinare” il settore agricolo locale. Le preoccupazioni includono il consolidamento, la riduzione e il reindirizzamento del sostegno agricolo, l’ostruzione dell’accesso degli agricoltori alle risorse con “procedure non trasparenti sullo stato di diritto” e la riduzione dei sussidi basati sulla superficie, il che diminuirebbe la competitività.19 Il NAK ha in programma proteste a Bruxelles e presso l’ufficio di rappresentanza della Commissione Europea in Ungheria.21 La forte opposizione del NAK alle nuove proposte della Commissione Europea 21 evidenzia come gli interessi economici settoriali siano intrecciati con le più ampie tensioni politiche tra Ungheria e UE. Le preoccupazioni del NAK riguardo alla ridotta competitività dovuta ai cambiamenti nel sostegno agricolo e alle “procedure non trasparenti sullo stato di diritto” collegano direttamente la redditività economica di un settore ungherese chiave alle dispute in corso con Bruxelles. Questa questione potrebbe esacerbare l’attrito politico, potenzialmente influenzando il flusso di fondi UE o portando a ulteriori misure protezionistiche, nonostante le notizie positive sui raccolti.19 Sottolinea la vulnerabilità dei settori ungheresi ai cambiamenti delle politiche UE, specialmente quando percepiti come punitivi. Nonostante queste preoccupazioni, il Ministero dell’Agricoltura ha riferito che la raccolta di grano e orzo è ben avviata e l’approvvigionamento di pane è sicuro.19 Il programma ungherese “Acqua nel Paesaggio” garantisce 178 milioni di metri cubi d’acqua per l’irrigazione annualmente.19

Nel settore delle costruzioni, la produzione ungherese è cresciuta del 3,6% su base annua a maggio 2025, trainata da un’impennata dell’attività di ingegneria civile.19 Tuttavia, Portfolio.hu ha riportato il 16 luglio che “i professionisti dell’industria delle costruzioni stanno silenziosamente scomparendo in Ungheria”.3 Sebbene la produzione edilizia di maggio 2025 abbia mostrato crescita 19, la contemporanea notizia della “scomparsa silenziosa dei professionisti dell’edilizia” 3 indica una significativa problematica nell’offerta di manodopera. Ciò suggerisce che, anche con una maggiore domanda o attività di progetto, la disponibilità di manodopera qualificata potrebbe diventare un collo di bottiglia per la crescita sostenuta del settore delle costruzioni. Questo potrebbe portare a un aumento dei costi del lavoro, a ritardi nei progetti o a una dipendenza da lavoratori stranieri, influenzando potenzialmente la redditività e l’efficienza delle imprese di costruzione e il completamento tempestivo dei progetti infrastrutturali.20 Questa è una sfida microeconomica con implicazioni a livello macro per gli investimenti e lo sviluppo.

Il settore immobiliare e del turismo mostra un quadro contrastante. Budapest sta emergendo come una delle principali destinazioni di lusso in Europa, con il settore alberghiero e del tempo libero che diventa un’opzione di sviluppo sempre più popolare grazie all’aumento dei numeri di turisti.19 L’aumento del turismo a Budapest è evidente, ma il noleggio auto affronta una frammentazione.19 Un rapporto precedente (11 luglio) ha notato un boom immobiliare alimentato da incentivi governativi e investimenti stranieri, ma ha evidenziato “sfide significative in termini di accessibilità economica per i residenti locali, evidenziando disuguaglianze e potenziali rischi di instabilità del mercato”.12 Ha anche menzionato il recente fallimento di una grande agenzia di viaggi, in contrasto con gli sforzi per sviluppare il segmento di lusso a Budapest.12 L’aumento di Budapest come destinazione di lusso e l’aumento complessivo del turismo 19 contrastano con la frammentazione nel settore del noleggio auto 19 e il fallimento di una grande agenzia di viaggi.12 Ciò indica un mercato turistico biforcato in cui il segmento di fascia alta e il numero complessivo di visitatori stanno prosperando, probabilmente beneficiando di marketing e sviluppo infrastrutturale. Tuttavia, altri segmenti, in particolare quelli che si rivolgono al turismo di massa o che operano con modelli di business tradizionali, affrontano sfide significative. Ciò suggerisce la necessità di adattamento e consolidamento all’interno del settore per affrontare le mutevoli preferenze dei consumatori e le pressioni operative in un ambiente ad alto costo, garantendo che i benefici del boom turistico siano ampiamente distribuiti. La soglia di prezzo iniziale per le case unifamiliari è stata aumentata.19

Per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture, il governo ungherese ha ufficialmente presentato un piano per espandere significativamente la sua rete autostradale e stradale, con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture di trasporto e rafforzare la connettività regionale. Questo fa parte di una strategia più ampia per stabilire l’Ungheria come un hub di trasporto cruciale in Europa centrale.20 Il consiglio metropolitano di Budapest sta chiedendo al governo di redigere una legislazione per il progetto di investimento Rákosrendező, un importante sviluppo locale.19

Infine, il settore manifatturiero, in particolare l’automotive e l’elettronica, mostra una “notevole resilienza”, superando le tendenze regionali e indicando un potenziale di crescita.12

III. Influenze Regolatorie e Geopolitiche

A. Nuove Regolamentazioni sulle Criptovalute

L’Ungheria ha introdotto nuove e severe restrizioni sulle criptovalute, con una legge approvata il 17 giugno 2025 ed entrata in vigore il 1° luglio 2025.22 La legge criminalizza l’uso di scambi di criptovalute non autorizzati (reato, fino a cinque anni di prigione) e le transazioni di criptovalute di alto valore non autorizzate (transazioni superiori a 50 milioni di HUF / 146.000 dollari e fino a 500 milioni di HUF / 1,46 milioni di dollari, punibili con un massimo di cinque anni di prigione). I fornitori di servizi che violano queste regole affrontano punizioni ancora più severe, fino a otto anni di carcere.22

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) è ora responsabile della supervisione del settore, richiedendo a tutti i fornitori di servizi di criptovalute che operano in Ungheria di ottenere una licenza dalla banca centrale per operare legalmente. Il possesso di Bitcoin o altre criptovalute rimane legale.22 Tuttavia, l’Autorità di Vigilanza per le Attività Regolamentate non ha ancora pubblicato le procedure di richiesta per queste licenze, lasciando le aziende nazionali in sospeso e gli scambi globali senza un chiaro percorso di conformità.22 In risposta, piattaforme internazionali come Revolut e Bitstamp avrebbero sospeso i servizi di criptovalute per i residenti ungheresi.22

La posizione aggressiva dell’Ungheria sulla regolamentazione delle criptovalute, inclusa la criminalizzazione delle attività senza licenza e l’imposizione di severe sanzioni 22, sembra andare oltre i tipici quadri normativi visti nell’UE (MiCA). La conseguenza immediata di questo approccio rigoroso e della mancanza di chiare procedure di licenza è il ritiro di importanti attori internazionali come Revolut e Bitstamp.22 Ciò non solo limita l’accesso ai servizi di criptovalute per i residenti ungheresi, ma segnala anche un ambiente normativo potenzialmente ostile all’innovazione nello spazio degli asset digitali. La critica secondo cui le regole mirano a “sopprimere il trading” piuttosto che semplicemente regolarlo suggerisce una scelta politica che potrebbe soffocare lo sviluppo di un ecosistema cripto legittimo e competitivo all’interno dell’Ungheria, potenzialmente spingendo l’attività nell’ombra o verso altre giurisdizioni. Ciò riflette una tendenza più ampia di aumento del controllo statale sulle attività economiche. I regolatori affermano che le regole si allineano al quadro MiCA (Markets in Crypto-Assets) dell’UE, aggiungendo ulteriori salvaguardie come un “certificato di convalida della conversione” obbligatorio per ogni transazione. Tuttavia, i critici sostengono che le sanzioni vadano “ben oltre” i requisiti MiCA e suggeriscono che le regole siano progettate per “sopprimere il trading”.22

B. Relazioni Internazionali e Implicazioni Economiche

Le relazioni internazionali dell’Ungheria continuano a influenzare il suo panorama economico. L’Ungheria ha formalmente proposto che l’Unione Europea imponga sanzioni a tre funzionari ucraini. Questa richiesta deriva dalla presunta morte violenta di un cittadino ungherese a causa delle azioni del personale dell’ufficio di arruolamento militare ucraino nell’oblast della Transcarpazia.23 Il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha criticato la mobilitazione in Ucraina definendola una “vera e propria caccia all’uomo” e ha espresso shock per il trattamento riservato dagli uffici di arruolamento militare ucraini e per la percepita inazione dei leader politici europei.23 L’Ucraina ha chiarito che il defunto era un cittadino ucraino e che un esame medico forense ha concluso che la causa della morte era un’embolia polmonare. Il Ministero degli Affari Esteri ucraino ha dichiarato che i tentativi dell’Ungheria di sfruttare singoli casi di mobilitazione per scopi politici stanno “danneggiando le relazioni ucraino-ungheresi”.23 L’Ungheria si è costantemente opposta all’avvio dei colloqui di adesione all’UE con l’Ucraina, citando preoccupazioni sui diritti delle minoranze e sul trattamento degli ungheresi etnici in Transcarpazia.24 All’inizio della settimana, anche il primo ministro Viktor Orbán aveva chiesto sanzioni dell’UE contro l’Ucraina.23

Le crescenti tensioni diplomatiche dell’Ungheria con l’Ucraina e le sue richieste di sanzioni dell’UE 23 rappresentano un significativo rischio geopolitico che può tradursi in venti contrari economici. Questo persistente attrito, in particolare l’opposizione dell’Ungheria all’adesione dell’Ucraina all’UE 24, può ostacolare il processo decisionale più ampio dell’UE, inclusi i pacchetti di aiuti economici o i regimi di sanzioni, influenzando potenzialmente la stabilità regionale. Per l’Ungheria, ciò rischia di isolarla ulteriormente all’interno dell’UE e potrebbe scoraggiare gli investimenti stranieri che cercano stabilità politica e forti legami multilaterali. Le accuse di corruzione e di evasione delle sanzioni 12 aggravano ulteriormente il rischio per la credibilità internazionale dell’Ungheria, il che può influire sul suo accesso ai mercati dei capitali e ai fondi UE, influenzando così la sua traiettoria economica complessiva.

D’altra parte, si sta lavorando per ricostruire i legami tra Ungheria e Germania.19 Questi sforzi per ristabilire i legami con la Germania segnalano un riconoscimento dell’importanza economica di questa relazione bilaterale. La Germania è un partner commerciale cruciale per l’Ungheria e la sua performance economica influisce significativamente sulle esportazioni ungheresi.7 Il miglioramento delle relazioni diplomatiche potrebbe portare a un aumento del commercio, a rinnovati investimenti e a una maggiore cooperazione economica, mitigando potenzialmente alcuni degli impatti negativi di altre tensioni geopolitiche e contribuendo alla ripresa economica dell’Ungheria. Ciò indica un approccio pragmatico alla politica estera in cui gli interessi economici sono preminenti.

L’obiettivo del 5% di spesa per la difesa della NATO è visto come un’opportunità per l’Ungheria.19 Hipa (Hungarian Investment Promotion Agency) ha evidenziato i risultati della “Neutralità Economica” misurati in miliardi di euro.19 Un rapporto precedente (11 luglio) ha notato che il “contesto geopolitico e di governance è un fattore determinante”, citando “tensioni persistenti con l’UE sullo stato di diritto e gravi accuse di corruzione e facilitazione dell’evasione delle sanzioni russe” come rischi significativi per la credibilità e la stabilità internazionale.12

Conclusione e Prospettive

Al 16 luglio 2025, l’economia ungherese presenta un quadro dinamico e in qualche modo contraddittorio. Sebbene i dati ufficiali indichino una sana crescita salariale che supera l’inflazione, fornendo una base per una ripresa trainata dai consumi, sussistono preoccupazioni sottostanti riguardo alla sostenibilità di questa crescita. Gli investimenti rimangono un anello debole, influenzati dalle incertezze globali, dai ritardi nei grandi progetti di IDE e, in particolare, dall’effetto scoraggiante delle nuove politiche interventiste statali come i diritti di prelazione nelle acquisizioni aziendali.

La Banca Nazionale Ungherese mantiene una posizione cauta e restrittiva per combattere l’inflazione persistente, anche se l’inflazione di fondo mostra segni di moderazione. Gli obiettivi fiscali affrontano sfide, potenzialmente portando a un continuo controllo da parte dell’UE. Gli sviluppi microeconomici sono misti, con successi in settori tecnologici di nicchia che contrastano con carenze di manodopera nelle industrie tradizionali e rischi geopolitici che influenzano le decisioni di investimento estero. I piani proattivi di sviluppo delle infrastrutture del governo e gli sforzi per ricucire i legami con partner chiave come la Germania offrono alcuni segnali positivi a lungo termine, ma questi si inseriscono in un contesto di continue tensioni politiche con l’UE e l’Ucraina.

La prospettiva generale suggerisce che, sebbene l’Ungheria sia in una fase di ripresa, la sua traiettoria economica sarà fortemente influenzata dalla sua capacità di gestire complesse scelte politiche interne, di gestire le sue relazioni con l’UE e di mitigare gli impatti dell’instabilità geopolitica regionale. Investitori e imprese dovranno monitorare attentamente questi fattori interconnessi per valutare opportunità e rischi nel mercato ungherese.

FONTI

  1. Hungary’s Average Gross Earnings Climb to HUF 702,800 in May – Budapest Business Journal, accessed July 16, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-average-gross-earnings-climb-to-huf-702800-in-may/
  2. A KSH szerint a bruttó átlagkereset 702 ezer forint – Magyar Jelen, accessed July 16, 2025, https://magyarjelen.hu/belfold/26238-a-ksh-szerint-a-brutto-atlagkereset-702-ezer-forint
  3. Economy – Portfolio.hu, accessed July 16, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1690
  4. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed July 16, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  5. Hungary Inflation Rate – Trading Economics, accessed July 16, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi
  6. Hungary Core Inflation Rate – Trading Economics, accessed July 16, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/core-inflation-rate
  7. EBRD Puts Hungary GDP Growth at 1.5% in 2025, 2.7% in 2026 – Budapest Business Journal, accessed July 16, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/ebrd-puts-hungary-gdp-growth-at-1-5-in-2025-2-7-in-2026/
  8. Ungheria: L’inflazione potrebbe “scendere drasticamente” – ECONOMIA.HU, accessed July 16, 2025, https://economia.hu/ungheria-inflazione-scenderebbe-drasticamente/
  9. Hungary Monetary Policy June 2025 – FocusEconomics, accessed July 16, 2025, https://www.focus-economics.com/countries/hungary/news/monetary-policy/hungary-central-bank-meeting-24-06-2025-central-bank-stands-pat-in-june/
  10. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 16, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  11. OECD Puts GDP Growth at 0.9% in 2025, 2.4% in 2026 – Budapest Business Journal, accessed July 16, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/oecd-puts-gdp-growth-at-0-9-in-2025-2-4-in-2026/
  12. News del 11 luglio 2025 – YouTube, accessed July 16, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=0LaUYX0ygkg
  13. Hungary’s central bank maintains base rate at 6.5% for seventh consecutive month, accessed July 16, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-central-bank-maintains-base-rate-at-65-for-seventh-consecutive-month-93CH-4044813
  14. News – MNB, accessed July 16, 2025, https://www.mnb.hu/en/hungarian-financial-arbitration-board/news
  15. Rengeteg pénzt öntenek Magyarországra: nem várt helyről jön az áldás – ezek aztán tudnak valamit? – Pénzcentrum, accessed July 16, 2025, https://www.penzcentrum.hu/megtakaritas/20250716/rengeteg-penzt-ontenek-magyarorszagra-nem-vart-helyrol-jon-az-aldas-ezek-aztan-tudnak-valamit-1182003
  16. Orbán’s government cites state interests to justify controversial pre-emption rights | 24.hu, accessed July 16, 2025, https://24.hu/fn/gazdasag/2025/07/16/government-state-interests-pre-emption-rights/
  17. Hungarian Software Firm Bobcats Coding Expands to U.S. After Strong Debut Year – Budapest Business Journal, accessed July 16, 2025, https://bbj.hu/business/startups/hungarian-software-firm-bobcats-coding-expands-to-u-s-after-strong-debut-year/
  18. Everest Kanto Exits Hungary JV for €96K Amid Geopolitical Risks, accessed July 16, 2025, https://hdfcsky.com/news/everest-kanto-sells-entire-stake-in-hungarian-joint-venture
  19. Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 16, 2025, https://bbj.hu/
  20. Hungary initiates major expansion of its core highway network, accessed July 16, 2025, https://www.azernews.az/region/244758.html
  21. Ag Chamber Head Warns EC Proposals Could ‘Ruin’ Hungary’s Farm Sector – Budapest Business Journal, accessed July 16, 2025, https://bbj.hu/politics/foreign-affairs/eu/ag-chamber-head-warns-ec-proposals-could-ruin-hungarys-farm-sector/
  22. Hungary introduces strict crypto restrictions, including penalties for …, accessed July 16, 2025, https://www.theblock.co/post/362435/hungary-crypto-rules-exchanges
  23. Hungary demands EU sanctions against three Ukrainian officials for …, accessed July 16, 2025, https://www.eurointegration.com.ua/eng/news/2025/07/16/7216047/
  24. Hungary urges EU sanctions on Ukrainian military officials over alleged conscription abuses, accessed July 16, 2025, https://english.news.cn/20250716/7d3352b2f623411a8bc16fb0a4442b36/c.html

Analisi Economica dell’Ungheria: Panorama e Sviluppi Chiave al 15 Luglio 2025

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I. Sintesi Esecutiva

Il 15 luglio 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso, caratterizzato da una ripresa trainata principalmente dai consumi, ma anche da persistenti sfide fiscali e pressioni inflazionistiche. Le proiezioni di crescita del PIL per il 2025 indicano un’accelerazione moderata, sebbene con differenze nelle previsioni, mentre il mercato del lavoro rimane teso. A livello microeconomico, si osservano sviluppi significativi in settori chiave come l’automotive, l’energia e l’edilizia, affiancati da una notevole incertezza tra le imprese riguardo alla politica economica. Un elemento di spicco è l’introduzione di nuove, severe normative sulle criptovalute, che hanno generato preoccupazione per un possibile esodo di aziende dal settore. Il governo ha delineato un piano d’azione economico per il 2025, che mira a bilanciare misure di stimolo con aumenti fiscali, ma la sua efficacia e credibilità sono oggetto di esame.

POSCAST IN ITALIANO

II. Panorama Macroeconomico

Proiezioni di Crescita Economica per il 2025-2026

La crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese è prevista in ripresa, con le ultime previsioni della Commissione Europea per il 15 luglio 2025 che indicano un aumento dello 0,8% nel 2025, per poi accelerare al 2,5% nel 2026.1 Sebbene un altro documento della Commissione Europea mostri una proiezione precedente del 1,8% per il 2025, le previsioni più recenti e dirette privilegiano la stima dello 0,8%.3 Questa ripresa è attesa essere sostenuta principalmente dai consumi, con un graduale recupero degli investimenti e delle esportazioni previsto per il 2026.1

Il consumo privato è destinato a rimanere il motore principale della crescita, favorito da una robusta crescita del reddito reale e da maggiori esenzioni e agevolazioni fiscali sul reddito personale.1 Questa dipendenza dal consumo come motore primario della crescita nel 2025 suggerisce una potenziale vulnerabilità dell’economia. Se la crescita del reddito reale o la fiducia dei consumatori dovessero vacillare, o se le pressioni inflazionistiche dovessero erodere il potere d’acquisto in modo più significativo del previsto, la crescita complessiva del PIL potrebbe essere compromessa. Questa forte dipendenza indica che la ripresa non è ancora ampiamente basata, con investimenti ed esportazioni che rimangono in ritardo nel 2025.

Gli investimenti, in particolare quelli delle aziende, sono attesi essere limitati nel 2025 a causa di un ambiente commerciale incerto e tagli agli investimenti pubblici.1 Tuttavia, si prevede un rimbalzo nel 2026, man mano che le incertezze del commercio globale si attenueranno e gli investimenti in costruzioni sostenuti dal governo riprenderanno.1 La previsione di un rimbalzo degli investimenti nel 2026, legata all’attenuazione delle incertezze commerciali globali e al sostegno governativo alle costruzioni, evidenzia come le prospettive di investimento dell’Ungheria rimangano fortemente suscettibili a fattori esterni. Questo sottolinea la sfida per le politiche interne di mitigare gli ostacoli globali e spiega perché la ripresa è lenta e soggetta a rischi al ribasso.3

Contesto Inflazionistico

L’inflazione HICP (Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo) ha registrato una media del 3,7% nel 2024, ma è aumentata nel primo trimestre del 2025 a causa degli aumenti delle accise, di un rimbalzo dell’inflazione alimentare e di un persistente slancio dell’inflazione dei servizi.1 L’inflazione HICP ha raggiunto il 5,7% a febbraio 2025.3 L’inflazione core è rimasta elevata al 5,9% nel 2024.3

La domanda interna e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari sono attesi mantenere l’inflazione elevata nel 2025.1 Sebbene le regolamentazioni dei prezzi e le negoziazioni tra il governo e i principali fornitori di servizi siano destinate a moderare temporaneamente l’inflazione, i prezzi probabilmente si adegueranno al rialzo una volta che tali misure termineranno nel 2025 e 2026.1 Le previsioni indicano un aumento dell’inflazione al 4,1% nel 2025, prima di diminuire al 3,3% nel 2026, trainata da prezzi più bassi delle materie prime e dell’energia, insieme a una certa attenuazione delle pressioni salariali.1 I dati di consenso per l’IPC finale di giugno 2025 sono +2,2% su base annua (armonizzato) e +2,7% su base annua (generale), con l’IPC core al +3,0% su base annua.4

Nonostante l’allentamento dell’inflazione dai livelli molto elevati, le pressioni inflazionistiche sottostanti rimangono forti.1 La natura temporanea delle regolamentazioni dei prezzi e delle negoziazioni governative suggerisce che i dati sull’inflazione potrebbero non riflettere pienamente le vere pressioni sui costi sottostanti. Un rimbalzo è previsto una volta che queste misure scadranno, indicando una questione strutturale piuttosto che transitoria. La forte crescita dei salari nominali 3 e un ulteriore aumento del salario minimo del 9% nel 2025, combinati con un mercato del lavoro teso 1, contribuiscono direttamente alle persistenti pressioni inflazionistiche. Questo crea un circolo vizioso in cui salari più alti portano a prezzi più alti, alimentando a sua volta le richieste di ulteriori aumenti salariali, rendendo l’inflazione più radicata e difficile da controllare.

Prospettive Fiscali e del Debito

Il deficit di bilancio, dopo una diminuzione nel 2024 (stimato al 4,8% del PIL, in calo dal 6,7% nel 2023), è previsto rimanere elevato al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.1 Annunci politici recenti rischiano di spingere il deficit più in alto rispetto alle previsioni precedenti.3 Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato al 73,6% nel 2024 e si prevede che aumenterà al 74,1% nel 2025.1

I costi di servizio del debito sono previsti rimanere i più alti nell’UE, con il tasso di interesse implicito sul debito pubblico che si avvicina al 6% nel 2025-26.3 Le esigenze di finanziamento lordo sono sostanziali, attestandosi intorno al 14% del PIL nel 2025.3 Con l’adozione del bilancio 2025 a novembre 2024, il governo ha presentato un Piano d’Azione di Politica Economica in 21 punti, che prevede ulteriori misure di stimolo, destinate a essere compensate da aumenti fiscali, in particolare imposte sulle transazioni finanziarie più elevate, una tassa sugli extraprofitti modificata per le banche e aumenti delle accise.3

Gli elevati deficit di bilancio e i persistenti costi di servizio del debito sottraggono ingenti fondi pubblici a investimenti produttivi o spesa sociale. Ciò crea un freno fiscale, limitando la capacità del governo di stimolare efficacemente l’economia o ridurre il peso del debito nel medio termine, nonostante il piano d’azione annunciato. La discrepanza tra gli obiettivi governativi e i risultati effettivi del deficit, unita al fatto che “recenti annunci politici rischiano di spingere il deficit più in alto”, potrebbe erodere la fiducia degli investitori. Gli elevati spread tra i rendimenti dei titoli di stato ungheresi e quelli tedeschi già segnalano le preoccupazioni del mercato riguardo alla sostenibilità fiscale e alla prevedibilità delle politiche. La dipendenza del piano in 21 punti dagli aumenti fiscali per compensare le misure di stimolo potrebbe essere vista con cautela dalle imprese.

Andamenti del Mercato del Lavoro

Il mercato del lavoro è atteso rimanere complessivamente teso.1 Il tasso di disoccupazione è aumentato al 4,5% nel 2024, ma si prevede una graduale diminuzione a circa il 4,3% entro il 2026.1 Il tasso di disoccupazione per il periodo marzo-maggio era del 4,3%.5 La crescita dei salari nominali è destinata a rimanere elevata nel 2025 e 2026, spinta da un ulteriore aumento del salario minimo del 9% nel 2025, dal mercato del lavoro teso e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.1

Un mercato del lavoro teso implica potenziali carenze di manodopera, che possono limitare la capacità produttiva e gli investimenti, in particolare nei settori che richiedono competenze specifiche. Sebbene salari elevati stimolino i consumi, possono anche aumentare i costi aziendali, contribuendo alle pressioni inflazionistiche e potenzialmente ostacolando la competitività delle esportazioni.

Sentimento Economico

L’indice ZEW (sentimento economico) per luglio 2025 mostra un consenso di 50,5 (in aumento rispetto al 47,5 precedente), mentre l’indice della situazione attuale è di -66,0 (in miglioramento rispetto al -72,0).4 La fiducia delle imprese (VOSZ) è leggermente diminuita al 50% nel secondo trimestre, dal 51% nel primo trimestre.6

La divergenza tra il miglioramento dell’indice ZEW, che riflette un ottimismo generale, e il leggero calo della fiducia delle imprese VOSZ, unito al fatto che le imprese ungheresi considerano esplicitamente la politica economica come il loro problema principale 7, suggerisce una discrepanza nel sentimento. Questo indica che, mentre le aspettative economiche più ampie potrebbero migliorare (forse a causa di fattori esterni o di un ottimismo generale del mercato), l’ambiente commerciale interno, in particolare per quanto riguarda la politica governativa, rimane una preoccupazione significativa per le imprese locali. Ciò potrebbe portare l’incertezza politica a smorzare gli investimenti e la crescita.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave e Proiezioni (2024-2026)

Indicatore2024 (Stima/Attuale)2025 (Previsione)2026 (Previsione)Fonte Principale
Crescita PIL (% a/a)0,5% 10,8% 12,5% 11
Inflazione (HICP, % a/a)3,7% 14,1% 13,3% 11
Disoccupazione (%)4,5% 14,4% 14,3% 11
Deficit Pubblico (% PIL)4,8% 34,6% 14,1% 11
Debito Pubblico (% PIL)73,6% 374,1% 1N/A1

Nota: Le previsioni per il PIL 2025 variano tra le fonti della Commissione Europea, con 0,8% come previsione più recente e specifica 1 e 1,8% in un documento precedente.3 La tabella riflette la previsione più attuale.

III. Sviluppi Microeconomici e Settoriali

Ambiente Commerciale e Percezioni Politiche

Un dato significativo emerso il 15 luglio 2025 è che le imprese ungheresi considerano la politica economica come il loro problema principale.7 Questo sentimento è stato riportato da Portfolio.hu. La fiducia delle imprese (VOSZ) ha registrato un leggero calo al 50% nel secondo trimestre, dal 51% nel primo trimestre 6, indicando un leggero deterioramento del sentimento generale delle imprese.

L’affermazione esplicita che la “politica economica è il problema principale” suggerisce che le imprese stanno lottando con, o sono incerte riguardo alla direzione economica del governo. Questa incertezza può scoraggiare gli investimenti, ostacolare la pianificazione a lungo termine e ridurre l’attività economica complessiva, anche se gli indicatori macroeconomici mostrano alcune tendenze positive. Ciò indica una potenziale disconnessione tra gli obiettivi governativi e le esigenze del settore privato.

Performance del Settore Finanziario

Il settore finanziario ha visto i rischi recedere dopo la crisi del 2023, ed è ora caratterizzato da ampi cuscinetti di capitale e liquidità e da un solido portafoglio crediti.3 S&P valuta OTP come una delle banche con le migliori performance in Europa.8 Moody’s ha migliorato il rating del debito senior non garantito di Raiffeisen Bank Ungheria a Baa2 da Baa3, come riportato il 14 luglio 2025.6 La Banca Centrale Europea (BCE) sta introducendo nuovi stress test per le banche.9

Nonostante le più ampie difficoltà economiche e le sfide fiscali, il settore finanziario ungherese dimostra resilienza con forti cuscinetti di capitale e liquidità e rating positivi per le banche chiave. Questa stabilità è fondamentale per sostenere la ripresa economica e mitigare i rischi finanziari, agendo come un potenziale ammortizzatore per l’economia.

Mercato Immobiliare e Abitativo

I prezzi delle case sono aumentati nel 2024 dopo una breve moderazione, ma la carenza di alloggi rimane un problema.3 Nuovi dettagli sul mutuo al 3% indicano che il possesso di una proprietà esistente non sarà un problema per l’ammissibilità.8 La soglia di prezzo per l’ammissibilità al programma di credito “Home Start” è stata aumentata da 100 milioni di HUF a 150 milioni di HUF per le case unifamiliari, come riportato il 14 luglio 2025.6

L’aumento dei prezzi delle case e la persistente carenza di alloggi indicano uno squilibrio tra domanda e offerta. Gli aggiustamenti del governo al mutuo al 3% e al programma “Home Start” mirano chiaramente a stimolare la domanda e a rendere più accessibile la proprietà della casa. Tuttavia, senza affrontare la carenza fondamentale di offerta, queste misure potrebbero ulteriormente gonfiare i prezzi, esacerbando potenzialmente i problemi di accessibilità a lungo termine.

Focus su Settori Chiave

  • Automotive: Un numero record di veicoli elettrici a batteria è stato registrato in Ungheria a giugno.8 Questo contrasta con le più ampie incertezze nel settore automobilistico 3 e le esportazioni lente di macchinari e veicoli nel 2024.1 AutoWallis, un venditore di auto quotato in borsa, ha registrato un aumento delle vendite del 3,4% su base annua nel primo semestre, favorito da acquisizioni.6 L’aumento delle immatricolazioni di veicoli elettrici indica un segmento di crescita specifico all’interno dell’industria automobilistica, potenzialmente trainato da preferenze dei consumatori o incentivi. Tuttavia, questa tendenza microeconomica positiva coesiste con le incertezze più ampie del settore automobilistico e le esportazioni lente, suggerendo una divergenza in cui l’adozione interna di veicoli elettrici è forte, ma il settore manifatturiero automobilistico orientato all’esportazione potrebbe ancora affrontare ostacoli.
  • Energia: Il TSO (Operatore di Sistema di Trasmissione) ungherese ha lanciato un’indagine su biometano e idrogeno il 15 luglio 2025.11 Il completamento del gasdotto Tuzla-Podișor in Romania trasporterà gas al corridoio BRUA, a beneficio dell’approvvigionamento energetico dell’Ungheria.11 L’indagine su biometano e idrogeno segnala i passi proattivi dell’Ungheria verso la diversificazione del suo mix energetico e l’esplorazione di soluzioni energetiche verdi, in linea con gli obiettivi più ampi dell’UE. Il completamento del gasdotto Tuzla-Podișor, che si collega al corridoio BRUA, migliora la sicurezza energetica regionale e le rotte di approvvigionamento per l’Ungheria, riducendo la dipendenza da singole fonti.
  • Edilizia: La produzione edilizia ungherese è cresciuta del 3,6% su base annua a maggio 2025, trainata da un’impennata nell’attività di ingegneria civile.6 Mapei Ltd. ha registrato un aumento delle vendite del 9,4% nel primo semestre e ha rivisto al rialzo le sue previsioni basandosi sull’ottimismo per i nuovi avvii di costruzione.6 La forte crescita della produzione edilizia, in particolare nell’ingegneria civile, indica che gli investimenti pubblici sono un fattore chiave. Ciò è in linea con le previsioni di un rimbalzo degli investimenti nel 2026 sostenuto dalle “costruzioni supportate dal governo”.1 Ciò suggerisce che la spesa pubblica sta attivamente cercando di compensare le debolezze negli investimenti privati, in particolare nel 2025.
  • Agricoltura: La raccolta di grano e orzo è in pieno svolgimento e l’approvvigionamento di pane dell’Ungheria è assicurato.6 Il ministro István Nagy ha dichiarato che il trattamento preferenziale dell’UE nei confronti degli agricoltori ucraini è inaccettabile, poiché l’aumento delle importazioni metterebbe gli agricoltori europei in una “posizione estremamente svantaggiosa”.12 Mentre la produzione agricola interna garantisce la sicurezza alimentare, la forte posizione politica contro le importazioni agricole ucraine evidenzia una significativa tensione nella politica commerciale all’interno dell’UE. Ciò indica che gli interessi economici locali (protezione degli agricoltori ungheresi) si scontrano con considerazioni geopolitiche più ampie, potenzialmente influenzando le future relazioni commerciali e i sussidi agricoli.
  • Turismo: I “prezzi da incubo per le vacanze” sono raddoppiati dal Covid.8 L’industria alberghiera ungherese è in forte espansione.10 L’espansione dell’industria alberghiera e l’aumento dei prezzi delle vacanze suggeriscono una forte domanda nel settore turistico, indicando una robusta ripresa post-Covid. Tuttavia, il titolo “prezzi da incubo” indica potenziali problemi di accessibilità economica per i consumatori interni, il che potrebbe spostare i modelli di domanda o limitare il turismo locale, anche se il turismo internazionale prospera.

Settori Emergenti e Impatti Normativi

  • Cripto-asset: Il 15 luglio 2025, sono entrate in vigore nuove normative ungheresi sugli asset cripto, introducendo reati penali per “abuso di cripto-asset” e “fornitura di servizi di scambio di cripto-asset non autorizzati”.13 Le sanzioni includono pene detentive fino a due anni per scambi di minore entità, tre anni per transazioni superiori a 50 milioni di HUF e cinque anni per 500 milioni di HUF o più. I fornitori di servizi affrontano sanzioni ancora più severe, fino a otto anni.13 Queste regole sono più dure delle più recenti normative dell’UE, suscitando timori di un esodo del settore, con alcune aziende ungheresi che considerano di trasferire le loro operazioni in “giurisdizioni più amichevoli” come gli Stati baltici. Revolut avrebbe sospeso i servizi.13 Questo è visto come parte di una più ampia repressione normativa da parte del governo ungherese.13
    Le nuove normative ungheresi sulle criptovalute, descritte come “più dure di quelle più recenti dell’UE”, stanno generando timori di un “esodo del settore”. Questo indica un significativo eccesso normativo che rischia di soffocare l’innovazione e di allontanare imprese e capitali legittimi dai settori fintech e cripto. Invece di promuovere un ambiente competitivo, la politica sembra creare uno sfavorevole, potenzialmente portando a una perdita di talenti, investimenti e entrate fiscali. Inoltre, il fatto che queste “regole altamente restrittive arrivino mentre Bruxelles sta cercando di implementare standard normativi unificati in tutto il blocco” crea una contraddizione diretta con l’obiettivo dell’UE di un mercato unico digitale armonizzato. L’approccio dell’Ungheria potrebbe isolare il suo mercato, scoraggiando le operazioni transfrontaliere di criptovalute e fintech e minando gli sforzi di integrazione più ampi dell’UE in questo spazio.
  • Digitalizzazione: La maggior parte delle aziende desidera e pianifica sviluppi tecnologici, considerando la digitalizzazione cruciale per aumentare la competitività.6 L’ampia volontà di sviluppi tecnologici e digitalizzazione tra le aziende ungheresi indica una chiara comprensione all’interno del settore privato dell’importanza della trasformazione digitale per la competitività futura. Questo evidenzia una potenziale area per il sostegno e gli investimenti governativi, in contrasto con l’approccio restrittivo osservato nel settore delle criptovalute.

Notizie Aziendali e Locali

Haiki+ sta subendo un aumento di capitale, che terminerà il 24 luglio 2025, con i diritti relativi all’aumento di capitale quotati fino al 18 luglio.4 Il BDPST Group (associato a Tiborcz István) sta pianificando di espandersi all’estero.9 L’Ungheria è descritta come “divisa in due, solo un gruppo ristretto di persone potrebbe arricchirsi davvero”.8 È stato introdotto un nuovo prestito governativo senza interessi, con migliaia di ungheresi che avrebbero fatto domanda.9 Gli ungheresi stanno “fuggendo dai loro prestiti”.9 Epta, un gruppo globale di refrigerazione, ha ufficialmente aperto il suo nuovo Business Support Center a Budapest, come riportato il 14 luglio 2025.6 Un accordo per la creazione di una Rete dell’Industria Spaziale è stato firmato da nove università, due ministeri e la HUN-REN Hungarian Research Network.6

L’affermazione “Ungheria divisa in due, solo un gruppo ristretto di persone potrebbe arricchirsi davvero” indica una crescente disparità di ricchezza e una potenziale distribuzione iniqua dei benefici economici. Ciò suggerisce che, mentre alcuni segmenti o individui possono prosperare, la popolazione più ampia potrebbe non beneficiare pienamente della crescita economica, portando a stratificazioni sociali ed economiche. Questo potrebbe essere esacerbato da politiche come il nuovo prestito senza interessi, che potrebbero favorire in modo sproporzionato alcuni gruppi, o dalle ragioni per cui le persone stanno “fuggendo dai loro prestiti”, indicando difficoltà finanziarie per altri. Al contrario, la creazione di una Rete dell’Industria Spaziale che coinvolge università, ministeri e ricerca segnala un investimento strategico a lungo termine in settori ad alta tecnologia. Questa collaborazione pubblico-privato mira a favorire l’innovazione e a sviluppare industrie future, indicando un focus governativo su aree specifiche per il progresso economico.

Protezione dei Consumatori e Frodi

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha emesso un avviso il 15 luglio 2025 riguardo a truffe telefoniche in cui i frodatori si spacciano per personale della MNB per ottenere dati bancari confidenziali.14 Queste truffe coinvolgono ricerche di mercato o affermazioni di transazioni illegali. La MNB dichiara di non chiedere mai tali dati e ha ricevuto 172 segnalazioni di clienti quest’anno.14 L’avviso della MNB evidenzia un aumento significativo della criminalità finanziaria informatica che colpisce i consumatori ungheresi. L’avviso pubblico proattivo della MNB e il suo sostegno all’azione governativa contro gli abusi finanziari sottolineano la crescente minaccia delle frodi digitali e gli sforzi dell’organismo di regolamentazione per proteggere l’integrità finanziaria dei cittadini.

Tabella 2: Punti Salienti Microeconomici/Industriali Selezionati (15 Luglio 2025)

Area / SettoreDettaglio ChiaveFonte Principale
Fiducia delle ImpreseVOSZ: 50% nel Q2 2025 (leggero calo dal 51% nel Q1)6
Sentimento AziendaleLa politica economica è considerata il problema principale dalle imprese ungheresi.7
AutomotiveNumero record di veicoli elettrici a batteria registrati a giugno. AutoWallis: vendite +3,4% nel H1.6
Settore FinanziarioOTP: una delle banche europee con le migliori performance (S&P). Raiffeisen Bank Hungary: rating migliorato a Baa2 da Baa3 (Moody’s, 14 luglio).6
ImmobiliareMutuo 3%: il possesso di proprietà esistente non è un problema per l’ammissibilità. Soglia “Home Start” per case unifamiliari aumentata a 150 milioni di HUF (da 100 milioni).6
EnergiaTSO ungherese ha lanciato un’indagine su biometano e idrogeno. Completamento gasdotto Tuzla-Podișor (beneficio per corridoio BRUA).11
Regolamentazione CriptoNuove normative in vigore: reati penali per “abuso di cripto-asset” e “servizi non autorizzati”. Pene detentive fino a 8 anni. Timori di esodo del settore; Revolut ha sospeso i servizi.13
Turismo“Prezzi da incubo per le vacanze” raddoppiati dal Covid. Industria alberghiera in forte espansione.8
Protezione ConsumatoriMNB ha avvisato su truffe telefoniche (impersonando MNB per dati bancari). 172 segnalazioni ricevute quest’anno.14
Sviluppo StrategicoAccordo per la creazione di una Rete dell’Industria Spaziale (università, ministeri, ricerca).6
Disparità EconomicaL’Ungheria è “divisa in due, solo un gruppo ristretto di persone potrebbe arricchirsi davvero”.8

IV. Politica Economica e Piano d’Azione del Governo

Panoramica del Piano d’Azione di Politica Economica in 21 Punti (Bilancio 2025)

Adottato a novembre 2024, questo piano include ulteriori misure di stimolo.3 Queste misure di stimolo sono destinate a essere compensate da aumenti fiscali, in particolare imposte sulle transazioni finanziarie più elevate, una tassa sugli extraprofitti modificata per le banche e aumenti delle accise.3 L’Ungheria si impegna a una crescita della spesa netta che non superi il 4,3% nel 2025, il 4,0% nel 2026, il 3,9% nel 2027 e il 3,7% nel 2028.3

Il piano d’azione tenta di bilanciare lo stimolo economico con il consolidamento fiscale attraverso aumenti delle tasse. Questo approccio di “dare e avere” suggerisce che il governo è consapevole della necessità di sostenere la crescita affrontando al contempo l’elevato deficit e il debito. Tuttavia, l’efficacia di questo equilibrio dipende dall’impatto preciso degli aumenti fiscali sull’attività economica e sulla spesa dei consumatori, e se essi compensano veramente lo stimolo senza smorzare il dinamismo economico complessivo.

Nonostante gli impegni sui percorsi di crescita della spesa, il governo “non specifica le misure politiche per raggiungerli” 3, e “recenti annunci politici rischiano di spingere il deficit più in alto rispetto alle previsioni precedenti”.3 Questa mancanza di misure dettagliate e il rischio di deviazione dagli obiettivi sollevano preoccupazioni sulla credibilità del piano fiscale e sulla capacità del governo di raggiungere i suoi obiettivi dichiarati, potenzialmente portando a ulteriore scetticismo del mercato e costi di prestito più elevati.

V. Rischi e Prospettive

Principali Rischi per le Prospettive Economiche

Le prospettive economiche dell’Ungheria sono soggette a diversi rischi significativi:

  • Domanda Esterna: Una domanda esterna contenuta rappresenta un rischio notevole, data l’esposizione commerciale dell’Ungheria e la sua profonda integrazione nelle catene di approvvigionamento globali in settori chiave.1
  • Prezzi dell’Energia: Le prospettive economiche rimangono sensibili ai prezzi dell’energia.3
  • Sentimento degli Investitori Globali: Le incertezze nel sentimento degli investitori globali rappresentano un rischio.3
  • Pressioni Inflazionistiche: Le persistenti pressioni inflazionistiche, esacerbate da forti aumenti salariali e altre misure politiche finanziate dal governo, rimangono un rischio chiave.1
  • Rischi Fiscali: Esistono rischi per il raggiungimento degli obiettivi fiscali a breve e medio termine.3 I costi di servizio del debito e le esigenze di finanziamento lordo sono destinati a rimanere elevati.3
  • Incertezze nel Settore Automobilistico: Il settore affronta continue incertezze.3
  • Rischi Normativi: Nuove normative altamente restrittive, in particolare nel settore delle criptovalute, comportano il rischio di un esodo del settore e potrebbero scoraggiare gli investimenti esteri nei settori tecnologici emergenti.13

I rischi identificati non sono isolati, ma interconnessi. Ad esempio, gli alti prezzi dell’energia possono esacerbare l’inflazione, che a sua volta alimenta le richieste salariali, mettendo ulteriormente sotto pressione le imprese e potenzialmente influenzando la competitività esterna. Le sfide fiscali, come gli elevati costi di servizio del debito, limitano la capacità del governo di rispondere a questi shock, mentre l’incertezza politica, percepita dalle imprese, può scoraggiare proprio gli investimenti necessari per costruire resilienza.

La combinazione di politiche rimane sostanzialmente invariata, con una politica monetaria restrittiva la cui trasmissione all’economia reale è stata indebolita dagli interventi governativi.3 Ciò suggerisce un potenziale disallineamento tra le politiche monetarie e fiscali, dove le azioni del governo potrebbero inavvertitamente minare gli sforzi della banca centrale per controllare l’inflazione o stabilizzare l’economia, aggiungendo un ulteriore livello di rischio alle prospettive.

VI. Conclusione

Il 15 luglio 2025, l’economia ungherese si trova in una fase di recupero trainata principalmente dai consumi, ma è caratterizzata da una complessa interazione di sfide e opportunità. Le proiezioni di crescita del PIL, sebbene positive, sono accompagnate da persistenti pressioni inflazionistiche e da un onere fiscale e del debito elevato, che limitano lo spazio di manovra del governo. La dipendenza dai consumi per la crescita rende l’economia vulnerabile a shock sui redditi reali o sulla fiducia dei consumatori.

A livello microeconomico, si osserva una resilienza nel settore finanziario e una spinta negli investimenti pubblici nel settore delle costruzioni. Tuttavia, il sentimento delle imprese è notevolmente influenzato negativamente dalla percezione che la politica economica sia il problema principale, indicando un bisogno di maggiore prevedibilità e coerenza. Le nuove normative restrittive sul settore delle criptovalute rappresentano un punto di frizione, con il rischio di allontanare capitali e innovazione, in contrasto con gli sforzi di armonizzazione dell’UE e con il desiderio generale di digitalizzazione da parte delle imprese. La coesistenza di una “Ungheria divisa in due” con un gruppo ristretto di persone che si arricchiscono suggerisce una crescente disparità di ricchezza che merita attenzione.

Per garantire una crescita sostenibile e mitigare i rischi identificati, sarà cruciale che il governo implementi politiche stabili e prevedibili, prosegua con un consolidamento fiscale credibile e affronti le limitazioni dal lato dell’offerta, inclusa la carenza di manodopera e le questioni abitative. Un allineamento più efficace tra le politiche monetarie e fiscali è essenziale per rafforzare la trasmissione delle misure di stabilizzazione all’economia reale e per costruire una resilienza duratura di fronte alle incertezze esterne e interne.

FONTI

  1. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed July 15, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  2. economy-finance.ec.europa.eu, accessed July 15, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en#:~:text=The%20latest%20macroeconomic%20forecast%20for,recovery%20of%20investment%20and%20exports.
  3. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 15, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  4. Agenda economica del 15 luglio 2025 – Soldionline, accessed July 15, 2025, https://www.soldionline.it/notizie/economia-politica/agenda-economica-del-15-luglio-2025
  5. Hungary Calendar – Trading Economics, accessed July 15, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/calendar
  6. Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 15, 2025, https://bbj.hu/
  7. A gazdaságpolitikát tartják a legfőbb problémának a hazai vállalkozások – Portfolio.hu, accessed July 15, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250715/a-gazdasagpolitikat-tartjak-a-legfobb-problemanak-a-hazai-vallalkozasok-774435
  8. Business – Portfolio.hu, accessed July 15, 2025, https://www.portfolio.hu/en/business?page=149
  9. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed July 15, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  10. RSS csatornáink – Portfolio.hu, accessed July 15, 2025, https://www.portfolio.hu/en/rss
  11. The Tuzla-Podișor gas pipeline has been completed – ceenergynews, accessed July 15, 2025, https://ceenergynews.com/oil-gas/the-tuzla-podisor-gas-pipeline-has-been-completed/
  12. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed July 15, 2025, https://abouthungary.hu/
  13. Prison sentences and industry exodus fears: Hungary’s new rules threatens crypto traders, accessed July 15, 2025, https://cryptorank.io/news/feed/5ff7f-hungary-threaten-prison-for-crypto-traders
  14. Piackutatásra, bankkártyatámadásra hivatkoznak a Magyar Nemzeti Bank nevében telefonáló csalók | MNB.hu, accessed July 15, 2025, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/piackutatasra-bankkartyatamadasra-hivatkoznak-a-magyar-nemzeti-bank-neveben-telefonalo-csalok

Rapporto sull’Economia Ungherese: 14 Luglio 2025

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Riepilogo Esecutivo

L’economia ungherese al 14 luglio 2025 presenta un quadro di segnali contrastanti, caratterizzato da una ripresa settoriale, continue iniziative governative e significative evoluzioni normative. Il settore delle costruzioni ha mostrato una sorprendente ripresa a maggio, trainata principalmente da grandi progetti di ingegneria civile, sebbene la produzione complessiva da inizio anno rimanga in territorio negativo e la costruzione di edifici privati sia in calo. Il mercato immobiliare è in pieno boom, con aumenti dei prezzi a doppia cifra, alimentato da incentivi governativi e investimenti esteri, sollevando tuttavia preoccupazioni sulla sostenibilità e l’accessibilità.

Sul fronte macroeconomico, le previsioni di crescita del PIL per il 2025 variano tra diverse istituzioni, ma indicano una ripresa graduale, con i consumi privati come motore principale. L’inflazione, pur essendosi ridotta dai picchi precedenti, mostra ancora pressioni sottostanti, esacerbate dall’aumento dei salari e dagli interventi governativi che talvolta indeboliscono la trasmissione della politica monetaria. Il Forint ha mostrato fluttuazioni contenute ma una notevole sensibilità alle notizie, riflettendo una certa nervosità del mercato.

Le relazioni esterne continuano a essere un fattore determinante. La minaccia di dazi statunitensi e le persistenti tensioni con l’Unione Europea, che hanno comportato il blocco di fondi significativi e una nuova procedura d’infrazione, rappresentano vincoli strutturali e fonti di incertezza. In questo contesto, l’opposizione ha presentato un “New Deal Ungherese” che propone riforme sistemiche e lo sblocco dei fondi UE come pilastri per rilanciare l’economia.

A livello microeconomico e settoriale, si registrano importanti sviluppi: una stretta normativa sul mercato delle criptovalute ha portato alla sospensione dei servizi da parte di piattaforme chiave, generando incertezza e il rischio di fuga di capitali e talenti. Il settore del turismo è in forte espansione, soprattutto grazie ai visitatori internazionali, ma ciò solleva questioni sulla necessità di manodopera. Nel settore dei trasporti, Wizz Air ha annunciato l’uscita da Abu Dhabi per rifocalizzarsi sull’Europa, mentre i progetti di modernizzazione ferroviaria, come la linea Budapest-Belgrado finanziata dalla Cina, continuano a suscitare dibattiti su trasparenza e impatto geopolitico. Il settore agricolo, infine, dimostra resilienza e un forte impegno sociale attraverso il “Programma Pane Ungherese”.

Nel complesso, l’economia ungherese è in una fase di transizione, con il governo che cerca di stimolare la crescita attraverso interventi mirati, mentre affronta sfide strutturali interne ed esterne che richiedono un’attenta navigazione politica ed economica.

PODCAST IN ITALIANO

I. Panorama Macroeconomico e Sviluppi Politici

A. Prospettive Economiche Complessive e Previsioni

L’economia ungherese si trova in una fase di ripresa, con proiezioni di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) che indicano un miglioramento graduale. La Commissione Europea prevede una crescita del PIL dello 0,8% nel 2025, con un’accelerazione al 2,5% nel 2026.1 Questo segue una crescita dello 0,5% registrata nel 2024, sostenuta principalmente dai consumi e da una progressiva ripresa degli investimenti e delle esportazioni.1 D’altra parte, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) presenta una previsione leggermente più ottimistica, sebbene rivista al ribasso, del 1,5% per il PIL ungherese nel 2025, con un aumento al 2,7% nel 2026.2 La revisione al ribasso di 0,5 punti percentuali per il 2025 da parte dell’EBRD riflette un aumento dell’incertezza, in particolare legata ai potenziali dazi statunitensi e all’instabilità nei settori automobilistico e della produzione di batterie.2 Un’altra previsione della Commissione Europea, risalente all’Autunno 2024, indicava una crescita del 1,8% nel 2025 e del 3,1% nel 2026, trainata dalla forte crescita del reddito reale.3

Questa discrepanza nelle previsioni di crescita del PIL, sebbene numericamente modesta, sottolinea interpretazioni diverse dell’ambiente economico e l’importanza attribuita a vari fattori di rischio. La previsione rivista al ribasso dell’EBRD, in particolare, evidenzia la significativa esposizione dell’Ungheria alle dinamiche del commercio estero e alle interruzioni delle catene di approvvigionamento globali, specialmente nei settori manifatturieri chiave. Il ritardo nell’impatto positivo della produzione derivante da importanti investimenti diretti esteri (IDE) – come quelli di BYD, CATL e BMW – che ora si prevede si manifesterà solo dal 2026, rafforza l’idea che, sebbene i consumi interni siano un motore di crescita, la traiettoria economica complessiva dipenda fortemente dalle condizioni internazionali.2 Ciò implica che la ripresa economica ungherese non è determinata unicamente dalle politiche interne, ma è profondamente influenzata dagli sviluppi geopolitici e commerciali esterni. Questo richiede un approccio proattivo nelle relazioni internazionali e una diversificazione commerciale per mitigare i rischi.

Le pressioni inflazionistiche persistono. L’inflazione HICP ha registrato una media del 3,7% nel 2024, con l’inflazione di fondo (esclusi energia e alimentari) che è rimasta più elevata al 5,9%.3 Nel primo trimestre del 2025, l’inflazione è aumentata a causa dell’aumento delle accise, di un rimbalzo dell’inflazione alimentare e di un persistente slancio nell’inflazione dei servizi.1 Si prevede che raggiungerà il 4,1% nel 2025, per poi moderarsi al 3,3% nel 2026.1 Le regolamentazioni sui prezzi imposte dal governo per una serie di prodotti alimentari dovrebbero ridurre temporaneamente l’inflazione alimentare di 2 punti percentuali 2, ma le pressioni sottostanti derivanti dalla domanda interna e dall’aumento dei prezzi alimentari sono destinate a mantenere l’inflazione elevata.1

La dichiarazione esplicita che “la politica monetaria è stata restrittiva, ma la sua trasmissione all’economia reale è stata indebolita dagli interventi governativi” 3 indica una sfida fondamentale nella governance economica ungherese. Questo suggerisce un potenziale conflitto tra le politiche fiscali espansive del governo (ad esempio, aumenti salariali, esenzioni fiscali, misure di stimolo) e gli sforzi della banca centrale per contenere l’inflazione. L’aumento dei consumi, alimentato dal sostegno governativo, potrebbe alimentare un’inflazione trainata dalla domanda, rendendo più difficile il compito della banca centrale e potenzialmente richiedendo tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo. Questa mancanza di coordinamento tra le politiche fiscali e monetarie può portare a inefficienze, squilibri economici prolungati e un ambiente macroeconomico meno prevedibile.

Nel mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione, salito al 4,5% nel 2024, dovrebbe diminuire gradualmente a circa il 4,3% entro il 2026, sostenuto dalla ripresa economica.1 La crescita dei salari nominali è prevista rimanere elevata per tutto il 2025 e il 2026, spinta da un ulteriore aumento del salario minimo del 9% nel 2025, dalla rigidità del mercato del lavoro e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.1

La posizione fiscale del governo rimane una preoccupazione. Il deficit pubblico dovrebbe rimanere elevato al 4,6% del PIL nel 2025, nonostante una significativa correzione nel 2024.1 Il deficit del 2024 è stato stimato al 4,8% del PIL, superando leggermente l’obiettivo del governo del 4,5%.3 Il rapporto debito/PIL è previsto aumentare al 74,1% nel 2025.1 La Commissione Europea sottolinea che saranno necessarie misure fiscali permanenti, sia sul fronte delle entrate che delle spese, per raggiungere gli obiettivi fiscali nel 2025 e oltre.3

I consumi privati sono identificati come il principale motore di crescita, sostenuti dall’aumento del reddito reale e da maggiori esenzioni e agevolazioni fiscali sul reddito personale.1 Gli investimenti, in particolare quelli delle imprese, dovrebbero essere limitati nel 2025, ma sono destinati a riprendere nel 2026 man mano che le incertezze del commercio globale si attenuano e gli investimenti nelle costruzioni sostenuti dal governo aumentano.1 Anche le esportazioni dovrebbero recuperare, spinte dal miglioramento della domanda e dalla nuova capacità produttiva degli impianti finanziati da IDE.1

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave per l’Ungheria (Previsioni 2024-2026)

Indicatore202420252026
Crescita del PIL (% annuo)0,50,8 – 1,52,5 – 2,7
Inflazione HICP (% annuo)3,74,13,3
Disoccupazione (%)4,54,44,3
Deficit Pubblico (% del PIL)4,84,64,1
Rapporto Debito/PIL (%)74,1

Fonte: 1

B. Politica Monetaria e Andamento del Forint

Il Forint ungherese (HUF) ha mostrato leggere fluttuazioni rispetto alle principali valute al 14 luglio 2025. Contro l’Euro, il tasso di cambio era di 0,002 EUR/HUF, registrando una diminuzione minima dello -0,126% rispetto al giorno precedente e dello -0,106% nell’ultima settimana.4 Il valore del Forint rispetto al Dollaro USA si attestava a 0,003 USD/HUF, con una variazione dello -0,091% rispetto al giorno precedente e una diminuzione dello -0,475% nell’ultima settimana. Nell’ultima settimana, il tasso USD/HUF ha oscillato tra 339,264 e 343,279, con il tasso attuale al 14 luglio 2025 a 342,263.5

Tabella 2: Tassi di Cambio del Forint Ungherese (HUF vs. EUR, USD) al 14 Luglio 2025

Valuta di RiferimentoTasso Attuale (HUF per unità)Variazione % GiornalieraVariazione % SettimanaleMinimo 6 Mesi (HUF per unità)Massimo 6 Mesi (HUF per unità)
EUR0,002 (EUR/HUF)-0,126%-0,106%0,0024 (18 Gen 2025)0,0025 (19 Mar 2025)
USD0,003 (USD/HUF)-0,091%-0,475%0,0025 (14 Gen 2025)0,0030 (2 Lug 2025)

Nota: I tassi per EUR/HUF e USD/HUF sono presentati come valore della valuta estera per un Forint. Per una comprensione più intuitiva, si può considerare che 1 EUR valeva circa 500 HUF (1/0.002) e 1 USD circa 333 HUF (1/0.003) al 14 luglio 2025, con le variazioni percentuali che riflettono la forza del Forint.

Fonte: 4

Nonostante le fluttuazioni numeriche siano contenute, i resoconti delle testate finanziarie ungheresi come Portfolio.hu e Pénzcentrum sottolineano la sensibilità del Forint, evidenziando che il suo “destino… dipende da una singola notizia” e descrivendo il 14 luglio come una “giornata tesa sul mercato dei cambi”, con il Forint che ha “raggiunto una soglia psicologica” e non ha iniziato bene la mattinata.7 Questa discrepanza tra piccole variazioni numeriche e descrizioni qualitative forti suggerisce che il mercato è in uno stato di allerta. La menzione di una “soglia psicologica” implica un livello critico per gli operatori di mercato, indicando che la fiducia nel Forint potrebbe essere fragile. Questa sensibilità può essere esacerbata dalla percezione di un indebolimento della trasmissione della politica monetaria a causa degli interventi governativi.3 Per gli investitori e le imprese, ciò implica un aumento del rischio di cambio e la necessità di strategie robuste di gestione del rischio. Per la banca centrale, evidenzia la sfida di mantenere la stabilità in un mercato suscettibile a cambiamenti di sentiment, specialmente quando i suoi strumenti politici potrebbero essere meno efficaci a causa di influenze esterne.

Il contesto più ampio della politica monetaria indica che “la politica monetaria è stata restrittiva”.3 Tuttavia, la sua efficacia nella trasmissione all’economia reale è stata “indebolita dagli interventi governativi” 3, suggerendo una complessa interazione tra gli sforzi fiscali e monetari. La dichiarazione esplicita di un indebolimento della trasmissione della politica monetaria a causa degli interventi governativi indica una sfida fondamentale nella governance economica ungherese. Ciò suggerisce che gli stimoli fiscali e i programmi di welfare sociale del governo, pur mirando a stimolare la crescita e sostenere i cittadini, potrebbero contrastare gli sforzi della banca centrale per controllare l’inflazione o stabilizzare la valuta. Ad esempio, l’aumento dei consumi dovuto al sostegno governativo potrebbe alimentare l’inflazione dal lato della domanda, rendendo più difficile il lavoro della banca centrale e potenzialmente richiedendo tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo. Questa mancanza di coordinamento politico può portare a inefficienze, squilibri economici prolungati e un ambiente macroeconomico meno prevedibile.

C. Iniziative Economiche del Governo

Il governo ungherese ha implementato una serie di iniziative economiche, molte delle quali mirano a stimolare la domanda interna e fornire sostegno sociale.

Un’iniziativa chiave è il Programma Mutui al 3% (“Otthon Start”), ufficialmente approvato per gli acquirenti della prima casa.7 Questo credito agevolato offre un tasso di interesse fisso del 3% per l’intera durata del prestito, fino a 25 anni, un valore significativamente inferiore ai tassi di mercato attuali che si attestano tra il 6,5% e l’8%.10 I prestiti sono limitati a 50 milioni di HUF e richiedono un acconto del 10%. Il programma è rivolto a individui di età compresa tra 18 e 40 anni che non hanno mai posseduto una proprietà residenziale e che hanno avuto una copertura assicurativa sociale per almeno due anni. Include anche limiti di prezzo per le proprietà, pari a 100 milioni di HUF per immobile e 1,5 milioni di HUF per metro quadro. Il lancio del programma è previsto per settembre 2025, con le banche già in fase di preparazione dei contratti, e può essere combinato con i benefici familiari esistenti.11

Oltre a questo, un programma separato per sostenere le ristrutturazioni domestiche dovrebbe essere lanciato il 1° settembre, con l’obiettivo di assistere “diverse centinaia di migliaia” di famiglie.10 I

benefici fiscali per le famiglie sono stati aumentati del 50% a partire dal 1° luglio 2025, con un ulteriore aumento previsto per gennaio.11

Per le piccole imprese ungheresi, il governo sta distribuendo quasi 40 miliardi di HUF, presentata come una “grande opportunità”.8 Sono state estese le misure relative ai

prestiti studenteschi, con il tetto massimo dei tassi di interesse prorogato fino al 2025 e la cancellazione totale dei prestiti in essere per le madri sotto i 30 anni.8 Sono state introdotte anche nuove misure

anti-shrinkflation, che impongono l’obbligo di visualizzare avvisi sui prodotti.8

L’adozione del Bilancio 2025 a novembre 2024 ha incluso un Piano d’Azione di Politica Economica di 21 punti. Questo piano prevede ulteriori misure di stimolo, che dovrebbero essere compensate da aumenti delle tasse, in particolare maggiori prelievi sulle transazioni finanziarie, una tassa sugli extraprofitti modificata per le banche e aumenti delle accise.3

Questa vasta gamma di iniziative governative, che copre vari aspetti della vita quotidiana e delle attività economiche, dal settore immobiliare (mutui, ristrutturazioni) al sostegno familiare (benefici fiscali) e agli aiuti diretti alle imprese, è chiaramente progettata per stimolare i consumi e fornire supporto sociale. Tuttavia, questo forte orientamento alla stimolazione della domanda, pur essendo popolare a livello politico e mirato alla crescita a breve termine, potrebbe esacerbare le pressioni inflazionistiche, come evidenziato dalle previsioni di inflazione persistente.1 La dipendenza da aumenti delle tasse (prelievi sulle transazioni finanziarie, tassa sugli extraprofitti) per compensare le misure di stimolo 3 suggerisce una difficoltà nel trovare finanziamenti sostenibili per questi programmi, con potenziali ripercussioni sulla stabilità del settore finanziario o indirettamente sulla spesa dei consumatori. Il mix di politiche attuale rischia di creare un’economia fortemente dipendente dalla spesa e dai sussidi governativi, il che potrebbe non essere sostenibile a lungo termine, specialmente se gli obiettivi fiscali continuano a non essere raggiunti.3 Potrebbe anche distorcere i meccanismi di mercato e creare dipendenze difficili da eliminare senza causare perturbazioni economiche.

Interventi mirati, come il programma di mutui al 3% (significativamente inferiore ai tassi di mercato) 10 e il programma Golden Visa 12, sono potenti incentivi per il mercato immobiliare. Allo stesso modo, le esenzioni sui prestiti studenteschi 8 sono politiche sociali altamente mirate. Sebbene questi programmi mirino a raggiungere obiettivi sociali o economici specifici (ad esempio, l’acquisto della prima casa per i giovani, il sostegno alle madri), possono anche distorcere i prezzi di mercato (come si vede nel boom immobiliare 12) e creare una domanda artificiale. La “tassa sugli extraprofitti modificata per le banche” 3 potrebbe ridurre la capacità o la volontà delle istituzioni finanziarie di concedere prestiti in altri settori. Tali interventi mirati, pur fornendo sollievo o stimolo immediato, comportano il rischio di conseguenze indesiderate, come il surriscaldamento di settori specifici, la creazione di problemi di accessibilità per coloro che non sono coperti dai sussidi o il disincentivo agli investimenti del settore privato in determinate aree. Essi contribuiscono anche all’indebolimento della trasmissione della politica monetaria.3

D. Relazioni Economiche Esterne e Impatti Geopolitici

Le relazioni esterne continuano a plasmare in modo significativo il panorama economico ungherese. Peter Magyar, leader del partito di opposizione Tisza, ha esplicitamente promesso di sbloccare circa 20 miliardi di euro di fondi UE sospesi se il suo partito vincerà le prossime elezioni.13 Questi fondi sono stati trattenuti da Bruxelles per anni a causa di dispute in corso con il governo Orbán riguardo alla percepita erosione della democrazia e alla corruzione.13 Un commissario europeo, in un’intervista a Portfolio.hu, ha discusso la più ampia “Unione del Risparmio e degli Investimenti”, sottolineando l’obiettivo di fornire agli europei, inclusi gli ungheresi, opportunità di investimento redditizie, con l’Unione dei Mercati dei Capitali come parte integrante di questo progetto.7

La continua sospensione di 20 miliardi di euro di fondi UE 13 e la nuova procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Europea il 14 luglio 2025 14 dimostrano una persistente e crescente frattura tra Ungheria e UE. Questi non sono incidenti isolati, ma parte di un lungo modello di scontri sullo stato di diritto e sull’adesione alle norme dell’UE. L’incapacità di accedere a fondi UE sostanziali limita direttamente la capacità dell’Ungheria di effettuare investimenti pubblici, in particolare in progetti infrastrutturali critici come la modernizzazione ferroviaria (che l’opposizione prevede esplicitamente di finanziare con fondi UE).13 La procedura d’infrazione segnala ulteriormente una rottura nella cooperazione e potrebbe scoraggiare gli investitori stranieri che apprezzano la prevedibilità normativa e l’allineamento con gli standard dell’UE. Questa relazione tesa funge da impedimento strutturale allo sviluppo economico a lungo termine dell’Ungheria. Crea un clima di incertezza, riduce l’accesso a capitali vitali e potenzialmente isola l’Ungheria all’interno dell’UE, influenzando la sua competitività e attrattiva come destinazione di investimento. Rafforza anche la narrativa di un “riorientamento dell’Ungheria dall’UE verso la Cina” 15, creando potenzialmente nuove dipendenze.

Al 14 luglio 2025, la Commissione Europea ha annunciato la sua decisione di deferire l’Ungheria, insieme a Germania e Austria, alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Questo deferimento è dovuto alla loro mancata osservanza delle norme UE, avendo votato unilateralmente nella Commissione del Danubio su questioni che influenzano le norme UE o rientrano nella competenza esclusiva dell’UE, nonostante i precedenti avvertimenti della Commissione.14

La minaccia di Donald Trump di imporre dazi del 30% sull’Unione Europea e sul Messico, che entreranno in vigore il 1° agosto 2025, è considerata una “cattiva notizia per il paese dell’Europa centrale”.13 Gli analisti avvertono che questo potrebbe spingere l’Ungheria in recessione.16 Il rapporto dell’EBRD evidenzia specificamente che l’economia ungherese sarà probabilmente “pesantemente colpita” da questi dazi, notando che le esportazioni verso la sola Germania rappresentano circa il 18% del PIL ungherese.2 Le esplicite avvertenze che i dazi del 30% di Donald Trump potrebbero spingere l’Ungheria in recessione 13 e l’analisi dell’EBRD sulla significativa esposizione delle esportazioni ungheresi alla Germania (18% del PIL) 2 sottolineano una vulnerabilità critica. L’economia ungherese è profondamente integrata nelle catene di approvvigionamento globali ed europee, in particolare in settori come quello automobilistico. Una guerra commerciale tra Stati Uniti e UE avrebbe un impatto grave sulla produzione industriale tedesca e sulla domanda, che si ripercuoterebbe poi sulle esportazioni ungheresi. Il ritardo nella nuova produzione finanziata da IDE (BYD, CATL, BMW) limita ulteriormente la nuova capacità di esportazione che avrebbe potuto diversificare i partner commerciali o i prodotti.2 Ciò evidenzia che, nonostante i consumi interni siano un motore di crescita chiave, la stabilità macroeconomica dell’Ungheria è altamente suscettibile ai cambiamenti nella politica commerciale esterna. La minaccia del protezionismo richiede una rivalutazione strategica delle dipendenze commerciali e un’attenzione alla resilienza all’interno delle catene del valore globali.

Il panorama economico complessivo rimane sensibile ai prezzi globali dell’energia e al sentiment degli investitori.3 Inoltre, l’impatto positivo previsto dall’avvio della produzione presso i nuovi impianti finanziati da IDE di BYD e CATL (Cina) e BMW (Germania) è ora atteso con un ritardo, almeno fino al 2026.2

E. Proposte Economiche dell’Opposizione

Al 14 luglio 2025, Peter Magyar, leader del partito Tisza, ha annunciato un “New Deal Ungherese” come piano economico del suo partito per “rilanciare l’economia stagnante” qualora vincessero le prossime elezioni.13 Questa proposta si pone come una sfida significativa per il partito Fidesz al governo, con il Tisza che, secondo i sondaggi, godrebbe di un solido vantaggio.13

I principi fondamentali del “New Deal” sottolineano la necessità di massicci investimenti e di una politica finanziaria ed economica prevedibile in Ungheria.13 Il piano si concentra inoltre sulla lotta alla corruzione e sulla riacquisizione di beni statali che Magyar sostiene siano stati “sottratti negli ultimi 15 anni”.13

Il piano delinea diverse aree politiche specifiche:

  • Riforma Sanitaria: Una riforma significativa del sistema sanitario, sostenuta da un finanziamento aggiuntivo annuale di 500 miliardi di fiorini (1,5 miliardi di dollari).13
  • Programma Abitativo: Un programma su larga scala per la costruzione di appartamenti in affitto e abitazioni.13
  • Modernizzazione Ferroviaria: La modernizzazione delle ferrovie statali, con l’esplicita intenzione di utilizzare sia fondi UE che nazionali.13
  • Efficienza Energetica: Investimenti volti a migliorare l’efficienza energetica per le famiglie.13
  • Istruzione: Investimenti significativi nel settore dell’istruzione.13

Una promessa centrale del piano di Magyar è lo sblocco dei circa 20 miliardi di euro di fondi UE sospesi che l’Ungheria non ha ricevuto per anni a causa di dispute con Bruxelles.13

L’inquadramento dell’economia come “stagnante” da parte dell’opposizione 13 sfida direttamente la narrativa di ripresa del governo. Le soluzioni proposte, come la lotta alla corruzione e la riacquisizione dei beni statali, suggeriscono la convinzione che gli attuali problemi economici non siano meramente ciclici, ma radicati in fallimenti sistemici della governance. Questo indica una significativa divisione politica sulla diagnosi dei problemi economici dell’Ungheria e sui rimedi appropriati. L’enfasi su una “politica finanziaria ed economica prevedibile” 13 implica che le politiche attuali siano percepite come imprevedibili o ad hoc, il che potrebbe scoraggiare gli investimenti a lungo termine. Il “New Deal Ungherese” rappresenta una potenziale svolta nella direzione economica dell’Ungheria, in particolare per quanto riguarda la sua relazione con l’UE. Se attuato, potrebbe portare a un modello di governance più trasparente e a un rinnovato focus sull’attrazione di investimenti esteri, migliorando la prevedibilità istituzionale e risolvendo le dispute sui fondi UE. Questo offre un netto contrasto con l’approccio dell’attuale governo.

II. Approfondimenti Settoriali e Microeconomici

A. Andamento del Settore delle Costruzioni

Il settore delle costruzioni ungherese ha registrato un notevole aumento della produzione del 3,6% su base annua a maggio 2025, segnando la prima crescita dopo undici mesi consecutivi di calo.17 Su base corretta per il calendario, il settore è cresciuto del 5,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.9 Su base mensile, la produzione delle costruzioni è aumentata del 2,5% su base destagionalizzata e corretta per i giorni lavorativi.17

Tabella 3: Andamento del Settore delle Costruzioni Ungherese (Dati di Maggio 2025)

IndicatoreVariazione %Dettagli
Produzione Complessiva (Maggio 2025)
Crescita YoY+3,6%Prima crescita dopo 11 mesi di calo 17
Crescita YoY (aggiustata per calendario)+5,5%17
Crescita MoM (aggiustata)+2,5%17
Performance per Segmento (Maggio 2025)
Ingegneria Civile (Output YoY)+26,0%Include infrastrutture come strade, ponti, utenze 17
Costruzione di Edifici (Output YoY)-9,3%Include proprietà residenziali e commerciali 17
Attività Specializzate (Output YoY)-13,3%Segmento con la quota maggiore nel settore 17
Andamento dei Contratti (Maggio 2025)
Volume Totale Contratti (fine Maggio YoY)+11,5%17
Contratti Ingegneria Civile (YoY)+51,0%17
Contratti Costruzione Edifici (YoY)-7,5%17
Performance da Inizio Anno (Gen-Mag 2025)
Variazione Output YoY-2,4%Riflette un inizio d’anno lento e performance contenuta 17

Fonte: 9

La crescita complessiva è stata principalmente “sostenuta da progetti di ingegneria civile” 17, che hanno registrato un aumento significativo del 26,0% su base annua.9 Questo segmento include tipicamente infrastrutture come strade, ponti e servizi pubblici. Al contrario, la costruzione di edifici, che comprende proprietà residenziali e commerciali, ha subito un calo del 9,3% su base annua.9 Anche le attività di costruzione specializzate, che detengono la quota maggiore del settore, sono diminuite drasticamente del 13,3%.17

La “spettacolare e sorprendente ripresa” 7 della produzione nelle costruzioni a maggio è quasi interamente attribuibile a progetti di ingegneria civile, che hanno registrato una crescita massiccia sia in termini di produzione (26%) che di nuovi contratti (51%).17 Allo stesso tempo, la costruzione di edifici, che include i segmenti residenziale e commerciale, ha continuato a diminuire (calo della produzione del 9,3%, calo dei contratti del 7,5%).17 Questo indica chiaramente che la ripresa non è generalizzata, ma piuttosto il risultato di significative spese infrastrutturali sostenute dal governo o dai comuni. L’affermazione che ciò “sottolinea uno spostamento della domanda verso lo sviluppo di infrastrutture sostenute dallo stato o dai comuni” 17 conferma che gli investimenti pubblici stanno sostenendo il settore, mentre la fiducia o la domanda del settore privato per nuovi edifici rimangono contenute. Ciò si allinea con il rapporto dell’11 luglio che parlava di una “terribile mancanza di costruzioni” nel settore immobiliare ungherese.7 Sebbene positiva per i dati del PIL, questa ripresa disomogenea solleva preoccupazioni sulla sua sostenibilità. Se gli investimenti pubblici rallentassero o se la costruzione di edifici da parte del settore privato non riprendesse, la crescita del settore potrebbe vacillare. Suggerisce anche che le iniziative governative come il programma di mutui al 3%, pur stimolando la domanda di alloggi, non si stanno ancora traducendo in un aumento significativo dell’offerta di costruzioni residenziali.

Il volume totale dei contratti di costruzione in essere alla fine di maggio era superiore dell’11,5% rispetto all’anno precedente.9 Questo aumento è stato guidato da un sostanziale aumento del 51,0% nei contratti per lavori di ingegneria civile, mentre i contratti per la costruzione di edifici sono diminuiti del 7,5%.9 Questa tendenza “sottolinea esplicitamente uno spostamento della domanda verso lo sviluppo di infrastrutture sostenute dallo stato o dai comuni”.17 Nonostante il recente rimbalzo mensile, il settore rimane in territorio negativo su base annua. Nei primi cinque mesi del 2025, la produzione delle costruzioni è diminuita del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, riflettendo un inizio d’anno lento e una performance contenuta nei segmenti residenziale e commerciale.9

B. Dinamiche del Mercato Immobiliare

A metà del 2025, il mercato immobiliare ungherese sta vivendo un “boom su vasta scala”, con i prezzi delle abitazioni che aumentano al ritmo più rapido degli ultimi anni.12 I dati preliminari per il primo trimestre del 2025 indicano che la crescita annuale dei prezzi delle abitazioni ha raggiunto il 15,0% a livello nazionale e un ancora più elevato 19,2% a Budapest, che ha anche registrato un “aumento trimestrale estremamente elevato” dell’8,7%.19 A livello nazionale, i prezzi aumentano generalmente del 13-15% all’anno, con Budapest che registra aumenti fino al 19%.12 Gli appartamenti in pannelli prefabbricati nei centri urbani hanno visto una crescita annuale superiore al 20%.12

Questa robusta crescita è attribuita principalmente a una combinazione di fattori:

  • Incentivi Governativi: Generosi sussidi abitativi e benefici fiscali, incluso il nuovo schema di mutui agevolati (tasso fisso del 3% per gli acquirenti della prima casa sotto i 35 anni, disponibile da aprile a ottobre 2025), stanno alimentando la domanda in tutti i segmenti di mercato.10
  • Investimenti Esteri: L’introduzione del programma Golden Visa il 1° gennaio 2025, che concede la residenza per acquisti immobiliari superiori a 500.000 euro, ha attratto notevoli investimenti internazionali, in particolare a Budapest. Si prevede che gli investitori stranieri inietteranno oltre 1.000 miliardi di HUF nel mercato immobiliare ungherese entro la fine del 2025.12
  • Offerta Limitata di Abitazioni: La carenza di alloggi rimane un problema persistente 3, contribuendo alla pressione al rialzo sui prezzi.

Tabella 4: Crescita dei Prezzi del Mercato Immobiliare Ungherese (Q1 2025)

IndicatoreDettagli
Crescita annuale prezzi a livello nazionale (Q1 2025)+15,0% 19
Crescita annuale prezzi a Budapest (Q1 2025)+19,2% 19
Crescita trimestrale prezzi a Budapest (Q1 2025)+8,7% (estremamente elevata) 19
Previsione crescita annuale prezzi nazionali (2025)10-15% 12
Previsione crescita annuale prezzi Budapest (2025)Fino a 20% 12
Driver chiaveIncentivi governativi, investimenti esteri (Golden Visa), offerta limitata 10
Problemi di accessibilitàAumenti dei prezzi (13-15% annuo) superiori alla crescita salariale 12
VulnerabilitàDipendenza dalle politiche, rischio di shock macroeconomici 12

Fonte: 10

Il mercato immobiliare è in un “boom su vasta scala” con significativi aumenti dei prezzi a doppia cifra 12, esplicitamente guidati da incentivi governativi (mutui al 3%, benefici fiscali familiari) e dal programma Golden Visa.10 Questo forte legame tra politica e andamento del mercato è evidenziato dall’avvertimento che l’attuale impennata è “trainata dalla politica e vulnerabile a shock macroeconomici o a improvvisi cambiamenti di politica”.12 Ciò suggerisce che l’attuale crescita dei prezzi potrebbe non essere sostenibile a lungo termine, in quanto fortemente dipendente da una domanda artificiale creata da sussidi e capitali stranieri. Il rapido apprezzamento dei prezzi, unito a una crescita salariale che non tiene il passo, sta creando “gravi problemi di accessibilità per gli acquirenti locali” 12, indicando una crescente disparità all’interno del mercato. Il rischio di una bolla immobiliare è significativo. Se il sostegno governativo venisse ritirato o ridotto, o se il sentiment degli investitori globali cambiasse, potrebbe verificarsi una brusca correzione del mercato, con un impatto sulla ricchezza delle famiglie, sulla stabilità del settore finanziario e sulla fiducia economica più ampia. Questa situazione esacerba anche la disuguaglianza sociale, poiché i cittadini locali faticano ad accedere alla proprietà della casa.

La rapida crescita dei prezzi (13-15% annuo) ha superato la crescita dei salari, portando a “gravi problemi di accessibilità per gli acquirenti locali”.12 Il mercato immobiliare e il settore dei prestiti ungheresi hanno mostrato crescita nella prima metà del 2025, come riportato da Duna House.8

C. Economia Digitale e Regolamentazione delle Criptovalute

Al 14 luglio 2025, l’Ungheria ha intensificato la sua posizione normativa sulle criptovalute, criminalizzando l’attività cripto non autorizzata.20 Questa mossa ha spinto Revolut a sospendere tutti i servizi di criptovaluta per i suoi clienti ungheresi, congelando le criptovalute degli utenti senza preavviso il 7 luglio 2025, in risposta a significativi cambiamenti legislativi.20

Una nuova legge, promulgata il 17 giugno 2025 ed entrata in vigore il 1° luglio 2025, mira specificamente all’attività cripto non autorizzata. Criminalizza le transazioni cripto di alto valore che superano i 50 milioni di fiorini, con potenziali pene detentive fino a cinque anni per gli individui. I fornitori di servizi che operano senza licenza affrontano sanzioni ancora più severe, fino a otto anni di carcere secondo il codice penale aggiornato.20 La Banca Nazionale Ungherese è designata come autorità di vigilanza, rendendo le licenze obbligatorie per le piattaforme cripto. Tuttavia, non è stato pubblicato alcun processo di domanda chiaro o criteri di licenza, creando un “vuoto normativo”.20

Questo ambiente normativo aggressivo e mal definito crea un’immensa incertezza e rischio per le imprese e gli utenti di criptovalute. Il congelamento degli asset degli utenti evidenzia una mancanza di riguardo per i diritti di proprietà e il giusto processo, il che può danneggiare gravemente la fiducia degli investitori nell’economia digitale in generale. Suggerisce un approccio politico che privilegia il controllo e l’applicazione rigorosi rispetto alla promozione dell’innovazione e dello sviluppo del mercato. Questa stretta rischia di soffocare la crescita dell’economia digitale in Ungheria, portando potenzialmente a una “fuga di cervelli” di talenti e capitali verso giurisdizioni più favorevoli alle criptovalute. Potrebbe minare il potenziale dell’Ungheria di diventare un hub per la tecnologia finanziaria e l’innovazione digitale, ostacolando in ultima analisi la sua competitività nel panorama digitale globale.

La stretta ha avuto ripercussioni immediate sul mercato. Anche Bitstamp ha sospeso i servizi di trading per i suoi utenti ungheresi, citando una “applicazione locale poco chiara” nonostante detenga una licenza UE conforme a MiCA.20 L’azienda locale CoinCash ha sospeso le nuove registrazioni di clienti. Al contrario, gli scambi globali come Binance e Coinbase continuano a operare, sostenendo che la loro licenza UE fornisce una copertura sufficiente, in attesa di ulteriori chiarimenti.20 Gli esperti locali avvertono che questo “blocco cripto” potrebbe portare a un significativo deflusso di talenti e imprese dall’Ungheria, con paesi come il Regno Unito, Singapore e Dubai che sono più favorevoli alle aziende cripto.20 L’Associazione Fintech Ungherese ha espresso “paura e incertezza” nel settore. Si stima che circa 500.000 cittadini ungheresi detengano criptovalute, molti dei quali si trovano ora in una “zona grigia legale” con conti congelati e opzioni limitate.20 La nuova legge introduce anche certificati di convalida della conversione obbligatori per ogni transazione, aggiungendo ulteriori sfide di conformità.20

D. Settore del Turismo e dell’Ospitalità

Il settore del turismo ungherese ha registrato un significativo boom all’inizio del 2025, in particolare a gennaio. Oltre 1 milione di persone hanno visitato il paese, generando quasi 2,3 milioni di pernottamenti, segnando un aumento sostanziale rispetto a gennaio 2024.21

La maggior parte di questa crescita è stata attribuita ai viaggiatori internazionali, consolidando la posizione dell’Ungheria come destinazione europea di punta.22 Il numero di visitatori internazionali è aumentato del 29%, portando a un aumento del 16% dei pernottamenti da parte di turisti stranieri. Le strutture ricettive commerciali, in particolare gli hotel, hanno rappresentato l’86% di questi pernottamenti, con ricavi alberghieri in aumento del 16% rispetto all’anno precedente.22

La crescita degli arrivi stranieri è variata tra le regioni, con Gyula che ha registrato un aumento del 50% e Budapest che ha accolto il 31% in più di visitatori internazionali, con un conseguente aumento del 18% dei pernottamenti. Anche il Lago Balaton ha registrato una forte crescita, con un aumento del 32% degli arrivi internazionali.22

Portfolio.hu ha anche notato che “l’industria alberghiera ungherese è in pieno boom”.8 Complessivamente, le strutture ricettive turistiche hanno generato 61,5 miliardi di HUF di entrate a gennaio 2025, un aumento del 21% rispetto all’anno precedente, sottolineando il crescente contributo del settore all’economia ungherese.22

La forte performance del settore turistico all’inizio del 2025, con aumenti significativi del numero di visitatori, dei pernottamenti e dei ricavi 21, lo posiziona chiaramente come una componente vitale e in crescita dell’economia ungherese. La dipendenza dai viaggiatori internazionali per questa crescita è anch’essa degna di nota. Il testo indica esplicitamente che “La necessità di lavoratori stagionali in hotel, ristoranti e servizi turistici potrebbe portare gli stati membri a riconsiderare le regole sui visti di lavoro”.22 Ciò suggerisce che il settore in crescita sta già affrontando o anticipando carenze di manodopera, che potrebbero diventare un collo di bottiglia per un’espansione sostenuta se non affrontate proattivamente. Ciò si collega a discussioni più ampie sui lavoratori stranieri in Ungheria.8 Sebbene altamente positiva per il PIL e l’occupazione, la continua crescita del settore turistico richiederà probabilmente aggiustamenti politici in materia di mobilità del lavoro e immigrazione. Ciò crea una tensione tra l’imperativo economico di sostenere un’industria in crescita e il discorso politico sulla manodopera straniera, che potrebbe influenzare le future decisioni politiche.

E. Notizie Specifiche del Settore Chiave

Aviazione (Wizz Air)

Il 14 luglio 2025, Wizz Air, la compagnia aerea low-cost con sede in Ungheria, ha annunciato la sua decisione di cessare tutte le operazioni da Abu Dhabi, con effetto dal 1° settembre 2025.7 La compagnia aerea ha citato una combinazione di fattori per questo ritiro, tra cui tensioni geopolitiche che hanno portato a ripetute chiusure dello spazio aereo, limitazioni operative come problemi continui di prestazioni dei motori in climi caldi e accesso limitato al mercato a causa di ostacoli normativi.23 L’impresa in Medio Oriente non aveva prodotto i rendimenti attesi, spingendo la compagnia aerea a rifocalizzare i suoi sforzi sul suo core business europeo, dove la redditività è significativamente più forte.23

Questa decisione strategica da parte di Wizz Air di ritirarsi dalle operazioni di Abu Dhabi 23 è significativa. Le ragioni addotte (tensioni geopolitiche, limitazioni operative come le prestazioni dei motori in climi caldi, ostacoli normativi) sono esterne e sistemiche, non specifiche della gestione interna di Wizz Air. Questa mossa dimostra come l’instabilità globale e regionale influenzi direttamente la strategia e la redditività aziendale, anche per un vettore low-cost noto per la sua agilità. Il rifocalizzarsi sui mercati europei suggerisce che, nonostante le ambizioni di espansione globale, l’ambiente operativo europeo è percepito come più stabile e redditizio. Evidenzia anche i rischi e le complessità intrinseche dell’operare in determinati mercati internazionali. Questa decisione potrebbe avere implicazioni minori per l’impronta economica dell’Ungheria in Medio Oriente. Più in generale, serve da caso di studio su come fattori geopolitici e sfide ambientali (come il caldo estremo che influisce sull’efficienza dei motori) possano costringere le aziende a rivalutare le proprie strategie internazionali, portando potenzialmente a una maggiore concentrazione sui mercati consolidati e meno volatili.

Come parte di questo spostamento strategico, Wizz Air prevede di ridistribuire le risorse verso i mercati di crescita chiave in Europa centrale e orientale, nonché in paesi selezionati dell’Europa occidentale come Austria, Italia e Regno Unito. La compagnia aerea è anche in trattative con Airbus per ridimensionare o convertire gli ordini di 47 aeromobili A321XLR a lungo raggio in jet A321 standard, segnalando uno spostamento dell’attenzione strategica verso rotte europee a corto e medio raggio più redditizie.23

Infrastrutture Statali (Modernizzazione Ferroviaria)

Le ferrovie statali ungheresi (MÁV) sono, secondo quanto riferito, in trattative per un “prestito gigantesco”.8 Questo è probabilmente legato al progetto ferroviario Budapest-Belgrado, una linea ferroviaria ad alta velocità che fa parte dell’iniziativa cinese “Belt and Road”.15 La sezione ungherese (152 km) di questo progetto, stimata in 949 miliardi di HUF (3,6 miliardi di dollari) con interessi, è iniziata a ottobre 2021 e dovrebbe essere completata entro il 2025.15

La “gigantesca richiesta di prestito” per la modernizzazione ferroviaria 8 riguarda probabilmente la ferrovia Budapest-Belgrado, un progetto che fa parte dell’iniziativa cinese Belt and Road.15 Sebbene miri a posizionare l’Ungheria come hub logistico 25, il progetto è afflitto da critiche riguardo alla sua mancanza di trasparenza (contratto classificato), alla sua redditività economica (stime di tempi di recupero estremamente lunghi) e alle implicazioni geopolitiche percepite (sfruttamento dell’influenza cinese).15 Questa situazione esemplifica la tensione tra i potenziali benefici economici dello sviluppo infrastrutturale su larga scala e le preoccupazioni relative alla governance, alla prudenza fiscale e all’allineamento geopolitico. La proposta dell’opposizione di modernizzare le ferrovie utilizzando fondi UE e nazionali 13 si contrappone direttamente all’attuale approccio sostenuto dalla Cina, indicando un significativo dibattito politico e strategico sul modello di sviluppo infrastrutturale dell’Ungheria. La controversia che circonda questo progetto potrebbe influire sulla reputazione internazionale dell’Ungheria, in particolare all’interno dell’UE, per quanto riguarda la trasparenza e l’adesione alle norme democratiche. Evidenzia anche le scelte geopolitiche più ampie che l’Ungheria sta compiendo, potenzialmente spostando il suo orientamento economico e politico dai partner occidentali tradizionali verso le potenze orientali, con implicazioni a lungo termine per la sua integrazione economica e sovranità.

Il progetto ha affrontato significative critiche per la sua mancanza di trasparenza, con il governo ungherese che ha classificato la sua analisi di fattibilità economica per 10 anni. Le stime dei media non governativi suggeriscono che il ritorno sull’investimento potrebbe richiedere da 130 a 2400 anni.15 Sono state sollevate anche preoccupazioni riguardo a potenziali episodi di corruzione e al fatto che il progetto possa sfruttare l’influenza cinese in Ungheria.15 Da notare, il “New Deal Ungherese” dell’opposizione include la modernizzazione delle ferrovie statali, ma afferma esplicitamente l’uso di fondi UE e nazionali, in contrasto con il finanziamento cinese del progetto attuale.13

F. Settore Agricolo

Al 14 luglio 2025, il “Programma Pane Ungherese” (Magyarok Kenyere Program) è stato evidenziato per la sua preparazione a un nuovo record di donazioni di grano per aiutare i bisognosi.26 Questa iniziativa, sostenuta dalla Camera Nazionale dell’Agricoltura (NAK) e MAGOSZ, coinvolge gli agricoltori che donano grano per sostenere individui e famiglie svantaggiate, sia all’interno dell’Ungheria che oltre confine.26 L’anno scorso, quasi 700 agricoltori hanno donato oltre 28.000 chilogrammi di grano. Il programma enfatizza la qualità rispetto alla quantità, affermando che “non la quantità, ma la qualità è l’essenza”.26

Il “Programma Pane Ungherese” 26 dimostra una forte dimensione sociale e filantropica all’interno del settore agricolo ungherese. Gli agricoltori contribuiscono attivamente alla sicurezza alimentare per i bisognosi, mostrando un impegno che va oltre gli obiettivi puramente commerciali. L’obiettivo del programma di raggiungere un “nuovo record” di donazioni, nonostante le sfide meteorologiche durante il raccolto, evidenzia la resilienza e lo spirito comunitario del settore. Questa iniziativa, pur essendo un’attività microeconomica e a livello locale, riflette una robusta rete di sicurezza sociale fornita dalla comunità agricola. Sottolinea l’importanza della produzione locale e dei sistemi di supporto basati sulla comunità nel completare i più ampi programmi di welfare governativi, in particolare nell’affrontare la sicurezza alimentare.

Per quanto riguarda le condizioni del raccolto e i rendimenti, il raccolto di grano di quest’anno ha un rendimento medio di 5 tonnellate per ettaro, mentre l’orzo invernale, la cui raccolta si è conclusa, ha prodotto una media di 5,5 tonnellate per ettaro.26 Le recenti piogge hanno temporaneamente sospeso la raccolta del grano, il che è stato benefico per le colture di mais e girasole, ma ha ritardato la necessità di essiccare il grano.26 La qualità del grano è stata riportata come eccellente prima delle recenti precipitazioni.26

Conclusioni

Il 14 luglio 2025, l’economia ungherese si presenta come un sistema complesso e in evoluzione, caratterizzato da un equilibrio precario tra dinamiche di crescita interne e significative vulnerabilità esterne. La ripresa del PIL, sebbene graduale e trainata dai consumi, è soggetta a previsioni divergenti che riflettono l’incertezza legata a fattori esterni come i dazi statunitensi e le tensioni geopolitiche. Questa dipendenza dalle condizioni globali, in particolare nei settori ad alta intensità di esportazione come l’automotive, rende l’Ungheria particolarmente sensibile agli shock esterni.

Le pressioni inflazionistiche persistono, alimentate dalla crescita salariale e dalla domanda interna, nonostante gli sforzi della politica monetaria. La trasmissione di quest’ultima è tuttavia ostacolata dagli interventi governativi, che, pur stimolando l’economia attraverso programmi di mutui agevolati, sussidi e aiuti alle imprese, rischiano di creare distorsioni di mercato e sollevare interrogativi sulla sostenibilità fiscale a lungo termine. Il mercato immobiliare, in particolare, evidenzia un boom trainato dalle politiche, con rischi di sopravvalutazione e problemi di accessibilità per gli acquirenti locali.

Le relazioni con l’Unione Europea rimangono un vincolo strutturale significativo. La continua sospensione di fondi UE e le nuove procedure d’infrazione non solo limitano le capacità di investimento pubblico, ma contribuiscono anche a un clima di incertezza che può scoraggiare gli investimenti esteri e influenzare la reputazione internazionale del paese. In questo contesto, le proposte economiche dell’opposizione, che mirano a sbloccare i fondi UE e a promuovere una politica economica più prevedibile, rappresentano una potenziale alternativa strategica che potrebbe rimodellare il percorso economico ungherese.

A livello settoriale, si osservano dinamiche contrastanti. Il settore delle costruzioni mostra una ripresa guidata principalmente da progetti di ingegneria civile finanziati dallo stato, mascherando una debolezza persistente nella costruzione di edifici privati. Il settore del turismo è in forte espansione, ma la sua crescita sostenuta richiederà un’attenta gestione delle esigenze di manodopera. Le decisioni strategiche di aziende come Wizz Air di rifocalizzarsi sui mercati europei evidenziano l’impatto delle incertezze geopolitiche sulle operazioni aziendali. Parallelamente, grandi progetti infrastrutturali, come la ferrovia Budapest-Belgrado, sollevano dibattiti sulla trasparenza, la redditività e le implicazioni geopolitiche, in particolare in relazione ai finanziamenti esteri. Infine, il settore agricolo dimostra una notevole resilienza e un forte impegno sociale attraverso iniziative come il “Programma Pane Ungherese”, contribuendo alla sicurezza alimentare e al benessere della comunità.

In sintesi, l’Ungheria si trova a un bivio economico, con la necessità di bilanciare gli stimoli interni con la gestione delle vulnerabilità esterne e di affrontare le sfide strutturali legate alla governance e alla coerenza delle politiche. La capacità di attrarre investimenti sostenibili, di gestire l’inflazione e di navigare le complesse relazioni internazionali sarà cruciale per determinare la traiettoria economica del paese nei prossimi anni.

FONTI

  1. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed July 14, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  2. EBRD Puts Hungary GDP Growth at 1.5% in 2025, 2.7% in 2026 – Budapest Business Journal, accessed July 14, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/ebrd-puts-hungary-gdp-growth-at-1-5-in-2025-2-7-in-2026/
  3. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 14, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  4. Hungarian forint to Euros Exchange Rate History | Currency Converter – Wise, accessed July 14, 2025, https://wise.com/gb/currency-converter/huf-to-eur-rate/history
  5. Hungarian forint to US dollars Exchange Rate History | Currency Converter – Wise, accessed July 14, 2025, https://wise.com/gb/currency-converter/huf-to-usd-rate/history
  6. US dollar to Hungarian forints Exchange Rate History | Currency Converter – Wise, accessed July 14, 2025, https://wise.com/gb/currency-converter/usd-to-huf-rate/history
  7. EU Commissioner to Portfolio: ‘We don’t want to take; we want to provide people with profitable investments.’, accessed July 14, 2025, https://www.portfolio.hu/en/eu-funds/20250714/eu-commissioner-to-portfolio-we-dont-want-to-take-we-want-to-provide-people-with-profitable-investments-774149
  8. Economy – Portfolio.hu, accessed July 14, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  9. Friss adatok érkeztek a magyar gazdaság állapotáról: nincs okunk örülni – Pénzcentrum, accessed July 14, 2025, https://www.penzcentrum.hu/gazdasag/20250714/friss-adatok-erkeztek-a-magyar-gazdasag-allapotarol-nincs-okunk-orulni-1182144
  10. PM Orbán: Government has approved a 3% home purchase credit programme, accessed July 14, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/pm-orban-government-has-approved-a-3-home-purchase-credit-programme
  11. Government Info: Hungary launches low-interest housing loan program for first-time buyers, accessed July 14, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/government-info-hungary-launches-low-interest-housing-loan-program-for-first-time-buyers
  12. Are Hungary property prices going up now? (June 2025) – Investropa, accessed July 14, 2025, https://investropa.com/blogs/news/hungary-price-forecasts
  13. Hungary’s opposition flags ‘New Deal’ to kickstart stagnating economy, accessed July 14, 2025, https://ddnews.gov.in/en/hungarys-opposition-flags-new-deal-to-kickstart-stagnating-economy/
  14. Commission decides to refer GERMANY, HUNGARY and AUSTRIA to the Court of Justice, accessed July 14, 2025, https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_25_1091
  15. Budapest–Belgrade railway – Wikipedia, accessed July 14, 2025, https://en.wikipedia.org/wiki/Budapest%E2%80%93Belgrade_railway
  16. Recesszióba taszíthatja Magyarországot, ha életbe lép Trump 30 százalékos vámja – G7, accessed July 14, 2025, https://g7.hu/kozelet/20250714/recesszioba-taszithatja-magyarorszagot-ha-eletbe-lep-trump-30-szazalekos-vamja/
  17. Hungary’s Construction Output Rises 3.6% in May, Boosted by Civil Engineering Projects – Budapest Business Journal, accessed July 14, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/construction/hungarys-construction-output-rises-3-6-in-may-boosted-by-civil-engineering-projects/
  18. Hungary Construction Output – Trading Economics, accessed July 14, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/construction-output
  19. www.mnb.hu, accessed July 14, 2025, https://www.mnb.hu/en/publications/reports/housing-market-report/housing-market-report-may-2025#:~:text=Based%20on%20preliminary%20data%2C%20annual,increase%20of%208.7%20per%20cent.
  20. Hungary Cracks Down on Crypto as Revolut Freezes User Accounts, accessed July 14, 2025, https://coincentral.com/hungary-cracks-down-on-crypto-as-revolut-freezes-user-accounts/
  21. etias.com, accessed July 14, 2025, https://etias.com/articles/hungary-sees-tourism-boom-in-early-2025#:~:text=Tourism%20in%20Hungary%20grew%20sharply,big%20increase%20from%20January%202024.
  22. Hungary Sees Tourism Boom in Early 2025 – ETIAS.com, accessed July 14, 2025, https://etias.com/articles/hungary-sees-tourism-boom-in-early-2025
  23. Wizz Air to exit Abu Dhabi operations, accessed July 14, 2025, https://avitrader.com/2025/07/14/wizz-air-to-exit-abu-dhabi-operations/
  24. Wizz Air exits Abu Dhabi skies: Flights end September 1 as focus shifts back to Europe, accessed July 14, 2025, https://gulfnews.com/business/aviation/wizz-air-to-exit-abu-dhabi-operations-by-september-1-refocus-on-europe-1.500197356
  25. Hungary, China sign classified loan deal for Budapest-Belgrade Chinese rail project, accessed July 14, 2025, https://www.euractiv.com/section/global-europe/news/hungary-china-sign-classified-loan-deal-for-budapest-belgrade-chinese-rail-project/
  26. Újra segítenek a magyar gazdák, rekordot dönthet a jótékonysági búzagyűjtés – delmagyar, accessed July 14, 2025, https://www.delmagyar.hu/helyi-kozelet/2025/07/magyarok-kenyere-magosz-szel-istvan-buza

Relazione Economica sull’Ungheria: Aggiornamento dell’11 Luglio 2025

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I. Sintesi Esecutiva

L’economia ungherese, all’11 luglio 2025, presenta un quadro complesso, caratterizzato da indicatori macroeconomici che riflettono sia progressi che sfide persistenti. Un inatteso surplus di bilancio a giugno e la continua espansione del mercato immobiliare indicano settori di forza, sostenuti da politiche governative mirate. Tuttavia, l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo della banca centrale, le pressioni fiscali sono elevate, e la crescita del PIL è fortemente dipendente dai consumi interni, rendendola vulnerabile agli shock esterni.

Il governo ungherese continua a perseguire un approccio economico interventista, con misure quali i tetti ai prezzi e gli incentivi fiscali alle famiglie, che mirano a sostenere il potere d’acquisto e la domanda interna. Questo orientamento si scontra talvolta con le raccomandazioni di organismi internazionali e le aspettative dell’Unione Europea in materia di disciplina fiscale e stato di diritto. Le relazioni con l’UE e i principali partner commerciali, in particolare la Germania, rimangono un elemento cruciale, con tentativi di ricostruire i legami diplomatici pur persistendo divergenze su questioni geopolitiche fondamentali. Le accuse di corruzione e di facilitazione dell’evasione delle sanzioni russe rappresentano un rischio significativo per la reputazione e la stabilità finanziaria del paese.

A livello microeconomico, il settore immobiliare è in piena espansione, ma solleva preoccupazioni riguardo all’accessibilità economica per i residenti locali. Il settore manifatturiero mostra segnali di resilienza, in particolare nell’automotive e nell’elettronica, nonostante le incertezze globali. Il turismo, sebbene in crescita, affronta sfide strutturali, come evidenziato dal recente fallimento di una grande agenzia di viaggi. La capacità dell’Ungheria di attrarre investimenti, gestire il debito pubblico e raggiungere una stabilità economica sostenibile dipenderà in gran parte dalla sua volontà di affrontare le riforme strutturali e di governance richieste, navigando al contempo in un panorama geopolitico globale incerto.1

PODCAST IN ITALIANO

II. Panorama Macroeconomico

A. Inflazione e Politica Monetaria

I dati sull’inflazione di giugno 2025 indicano una pressione sui prezzi persistente in Ungheria. L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) ha registrato un aumento del 4,6% su base annua, in crescita rispetto al 4,4% di maggio e ben al di sopra dell’obiettivo del 3% fissato dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB).1 Su base mensile, l’aumento dei prezzi è stato più contenuto, pari allo 0,1% rispetto a maggio.1 Un segnale parzialmente positivo emerge dalla moderazione dell’inflazione di fondo (core inflation), che esclude gli elementi più volatili come cibo ed energia, scendendo al 4,4% a giugno dal 4,8% di maggio, e risultando inferiore alle aspettative di mercato.7

I principali fattori che hanno contribuito all’aumento dell’inflazione a giugno includono l’incremento dei costi per il cibo (+6,2% rispetto al 5,9% di maggio), l’elettricità, il gas e altri combustibili (+8,6% rispetto al 5,3%), e i beni di consumo durevoli (+2,6% rispetto al 2,2%).8 Al contrario, si è osservato un rallentamento della crescita dei prezzi per le bevande alcoliche e il tabacco (6,3% rispetto al 7,3%) e per i servizi (5,4% rispetto al 5,9%).8

Nonostante l’IPC complessivo superi l’obiettivo, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha votato all’unanimità per mantenere invariati i tassi di interesse di base nella sua riunione di giugno.10 Questa decisione, in un contesto di inflazione superiore al target, suggerisce una strategia che bilancia la stabilità dei prezzi con il sostegno alla ripresa economica. La MNB potrebbe interpretare l’attuale picco inflazionistico come transitorio, o ritenere che un ulteriore inasprimento della politica monetaria potrebbe compromettere la fragile ripresa economica.3 La moderazione dell’inflazione di fondo è un elemento chiave in questa valutazione; se le pressioni sui prezzi sottostanti si stanno allentando, la MNB potrebbe sentirsi meno vincolata ad aumentare i tassi, anche se l’IPC complessivo rimane elevato a causa di componenti volatili. Questa posizione politica implica una prospettiva lungimirante, che potenzialmente segnala un orientamento verso il sostegno alla crescita una volta che le tendenze inflazionistiche di fondo saranno più definitivamente sotto controllo. Tuttavia, ciò comporta anche il rischio di un’inflazione elevata prolungata se le pressioni esterne sui prezzi persistono. Il governatore della MNB prevede un’inflazione annua per il 2025 tra il 4,5% e il 5,2%, con la stabilità dei prezzi non attesa prima del 2027.3

Il governo ungherese ha adottato un approccio fortemente interventista per contrastare l’inflazione. Ha precedentemente introdotto tetti ai prezzi su 30 prodotti alimentari e intende estendere tali misure al settore assicurativo, seguendo interventi simili per le tariffe delle telecomunicazioni e dei servizi bancari.3 Queste misure sono state citate come efficaci nell’influenzare l’inflazione.3 Un rapporto della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) suggerisce che i tetti sui margini di profitto sui prodotti alimentari potrebbero ridurre l’inflazione alimentare di 2 punti percentuali.6 Questo ampio ricorso a tetti ai prezzi da parte del governo ungherese, a differenza delle politiche monetarie più convenzionali, evidenzia un approccio altamente interventista alla gestione economica. Sebbene tali misure possano offrire un sollievo immediato ai consumatori e contribuire a ridurre l’inflazione complessiva, possono anche distorcere i segnali di mercato, scoraggiare gli investimenti e potenzialmente portare a carenze di offerta o a un deterioramento della qualità nei settori interessati nel tempo. Questo approccio indica la volontà di privilegiare la protezione dei consumatori a breve termine e la stabilità politica rispetto all’adesione ai principi del libero mercato, il che potrebbe avere implicazioni per la salute e la competitività a lungo termine dell’economia ungherese.

B. Performance Fiscale e Debito Pubblico

La performance fiscale dell’Ungheria a giugno 2025 ha mostrato un inatteso surplus di bilancio di 27,4 miliardi di HUF (circa 80,62 milioni di USD).1 Tuttavia, questa cifra mensile positiva deve essere contestualizzata all’interno di un quadro fiscale più ampio e impegnativo. Per la prima metà del 2025, il paese ha registrato un deficit di bilancio cumulato significativo, pari a 2,77 trilioni di HUF.1

Le previsioni di deficit per l’anno in corso rimangono elevate. Il Ministero dell’Economia e la Banca Nazionale Ungherese (MNB) stimano il deficit di bilancio per il 2025 tra il 4,1% e il 4,4% del PIL, con una previsione leggermente inferiore per il 2026, tra il 3,7% e il 4,0%.1 La Commissione Europea, nella sua previsione dell’Autunno 2024, ha proiettato un deficit ancora più elevato, pari al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.5 Nonostante queste stime, la legge di bilancio 2025, adottata a dicembre 2024, ha fissato un obiettivo più ambizioso del 3,7% del PIL.5 Tuttavia, le notizie indicano che la spesa pubblica è in aumento, suggerendo che il governo potrebbe non raggiungere i suoi importanti obiettivi fiscali.2

Il debito pubblico lordo del paese si attestava al 73,5% del PIL alla fine del 2024, salendo al 75,5% alla fine del primo trimestre del 2025.1 Il piano del governo prevede una riduzione graduale del debito pubblico dal 74% del PIL nel 2024 al 68,2% entro il 2028.5

L’Ungheria continua a essere sotto stretta osservazione fiscale da parte dell’Unione Europea. L’UE ha concesso un’esenzione temporanea dalle rigorose regole fiscali, attivando una clausola di salvaguardia nazionale, ma con la chiara condizione di porre fine alla procedura per deficit eccessivo (PDE), poiché il deficit previsto è ancora superiore al 3% del PIL.1 Il “sorprendente surplus di bilancio a giugno” appare quindi come un risultato positivo a breve termine in un contesto fiscale complessivo più impegnativo. La significativa spesa pubblica in aumento e la minaccia di non raggiungere gli obiettivi annuali suggeriscono che il surplus di giugno potrebbe essere un’anomalia o il risultato di entrate specifiche e forse una tantum, piuttosto che un cambiamento fondamentale nella politica fiscale. La condizione imposta dall’UE per la fine della procedura per deficit eccessivo indica che, nonostante una certa flessibilità, Bruxelles rimane preoccupata per la disciplina fiscale dell’Ungheria e la sua capacità di rispettare la soglia del 3% del PIL. La divergenza tra l’obiettivo di deficit del governo e le previsioni più alte della MNB e della Commissione Europea sottolinea ulteriormente la sfida in corso. L’aumento del debito pubblico aggrava questa pressione, aumentando potenzialmente i costi di servizio del debito e limitando il futuro spazio fiscale per investimenti a favore della crescita. Questo indica che l’Ungheria sta percorrendo un delicato percorso fiscale, dove i guadagni a breve termine potrebbero nascondere sfide strutturali sottostanti e una pressione continua da parte degli organismi internazionali.

C. Proiezioni di Crescita del PIL e Influenze Esterne

La crescita del prodotto interno lordo (PIL) ungherese è stata modesta, con un aumento dello 0,1% nel quarto trimestre del 2024 rispetto al trimestre precedente.3 L’economia ha subito una contrazione dello 0,9% nel 2023, per poi recuperare a una crescita dello 0,5% nel 2024, trainata principalmente dai consumi.5

Le previsioni per il 2025 e il 2026 mostrano una ripresa graduale. Il governatore della MNB stima una crescita per il 2025 tra l’1,9% e il 2,9%.3 La Commissione Europea prevede un’accelerazione all’1,8% nel 2025 e al 3,1% nel 2026.5 Tuttavia, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) ha rivisto al ribasso la sua previsione per il 2025 di 0,5 punti percentuali, portandola all’1,5%, e proietta il 2,7% per il 2026.6 Il consumo privato è costantemente identificato come il principale motore di questa crescita.5

L’Ungheria, essendo una “piccola economia molto aperta”, è particolarmente sensibile agli shock esterni.3 Le guerre commerciali globali, il deterioramento del contesto economico europeo e il conflitto in Ucraina continuano a influenzare negativamente i piani di crescita del paese.3 L’economia tedesca, un mercato cruciale per le esportazioni ungheresi (che rappresentano circa il 18% del PIL ungherese), è prevista in leggera recessione, il che rappresenta un rischio significativo per le esportazioni ungheresi.3 Inoltre, l’impatto positivo atteso dai recenti e importanti investimenti diretti esteri (come CATL, BYD e BMW) è ora previsto in ritardo fino almeno al 2026 3, spostando il peso della crescita sulla domanda interna.

L’agenzia di rating S&P Global Ratings ha modificato l’outlook del rating sovrano dell’Ungheria a negativo, pur confermando il rating BBB-, citando l’aumento dei rischi nell’economia a causa degli effetti delle guerre commerciali.3 La modesta crescita economica prevista per l’Ungheria nel 2025 è fortemente dipendente dai consumi privati, rendendo l’economia estremamente vulnerabile agli shock esterni. In particolare, la prevista recessione in Germania, un partner commerciale chiave, rappresenta una minaccia diretta e sostanziale per i settori manifatturieri ungheresi orientati all’esportazione. Il ritardo nell’impatto positivo dei grandi investimenti esteri rimuove un significativo fattore di crescita esterno per l’anno in corso, costringendo l’economia a fare maggiore affidamento sui consumi interni, che a loro volta affrontano ostacoli dovuti all’inflazione persistente e ai problemi di accessibilità economica. L’outlook negativo di S&P sottolinea l’aumentata percezione del rischio da parte dei mercati internazionali, riflettendo queste vulnerabilità esterne e le difficoltà nel stimolare una crescita robusta e diversificata. Questa combinazione suggerisce che la ripresa economica dell’Ungheria rimane precaria e altamente suscettibile alle condizioni economiche esterne.

III. Sviluppi Microeconomici e Settoriali

A. Mercato Immobiliare

Il mercato immobiliare ungherese sta vivendo un “boom su vasta scala” a metà del 2025, con i prezzi delle abitazioni in aumento al ritmo più rapido degli ultimi anni, mostrando incrementi a doppia cifra in tutte le principali città.13 I prezzi a livello nazionale sono aumentati del 13-15% su base annua, con Budapest che registra aumenti fino al 19%.13 Il prezzo medio per metro quadro per le proprietà residenziali ha raggiunto circa 1,2 milioni di HUF (circa 3.000 euro) a giugno 2025.13 In particolare, i prezzi delle case sono aumentati del 14% su base annua a giugno, secondo Ingatlan.com.10

Questa impennata è alimentata da una combinazione di fattori. Gli incentivi governativi, come il programma di prestiti al 3% per gli acquirenti di case 1 e il programma “Home Start”, che potrebbe rimodellare il mercato degli affitti 10, stanno stimolando la domanda. Inoltre, il rimbalzo degli investimenti esteri, in particolare da acquirenti non-UE come cinesi e vietnamiti, e una limitata offerta di alloggi contribuiscono in modo significativo.13 La regione della Grande Pianura Settentrionale, che include Debrecen, ha registrato la crescita annuale dei prezzi più elevata (13-17%) grazie a importanti investimenti industriali.13 Gli appartamenti di piccole dimensioni (sotto i 60 mq) stanno registrando l’apprezzamento più rapido.13

Le previsioni indicano che la crescita a doppia cifra continuerà per tutto il 2025 (10-15% a livello nazionale, fino al 20% a Budapest), con i volumi delle transazioni che dovrebbero aumentare del 15-20%.13 Tuttavia, questo boom presenta un rovescio della medaglia. I rendimenti da locazione sono diminuiti significativamente a livelli storicamente bassi (0,3% reali, 0,9% nominali), rendendo l’investimento immobiliare meno attraente dal punto di vista del reddito.13 L’aumento rapido dei prezzi, unito a una crescita salariale che non ha tenuto il passo, ha creato “gravi problemi di accessibilità economica per gli acquirenti locali”.13 Questa situazione aggrava il divario salariale già “grave” menzionato in precedenza.1 L’attuale impennata è vista in gran parte come guidata dalle politiche e, pertanto, vulnerabile a shock macroeconomici o a improvvisi cambiamenti di politica.13 La natura duale di questo boom immobiliare presenta una sfida politica, bilanciando lo stimolo economico con l’equità sociale e la stabilità del mercato a lungo termine.

B. Settore del Commercio al Dettaglio e dei Consumi

Il settore del commercio al dettaglio e dei consumi in Ungheria è influenzato da nuove normative e da segnali contrastanti sulla spesa. Un emendamento legale, in vigore dal 1° luglio 2025, impone ai rivenditori di garantire ai clienti la possibilità di pagare in contanti, sia nei negozi fisici che tramite contrassegno o depositi su conto, con eccezioni per abbonamenti online, vendite e-commerce transfrontaliere e negozi completamente automatizzati.14 Il governo ha inoltre introdotto nuove misure contro la “shrinkflation”, un fenomeno in cui la quantità di prodotto diminuisce mentre il prezzo rimane invariato.2 Il nuovo sistema di registratori di cassa elettronici, che include un’applicazione certificata per i clienti per accedere e gestire le ricevute elettroniche, è diventato adottabile su base volontaria dal 1° luglio 2025, con una transizione obbligatoria per i settori pertinenti entro il 1° luglio 2028.14

Per sostenere i consumatori e la spesa, il 50% dell’assegno SZÉP Card (un popolare beneficio accessorio) può ora essere utilizzato per la ristrutturazione abitativa dal 1° gennaio 2025, ampliandone l’utilità per le famiglie.1 I benefici fiscali per le famiglie sono stati raddoppiati dal 1° luglio 2025, con un ulteriore raddoppio previsto per il 1° gennaio 2026.1 Nonostante queste misure di sostegno, la spesa dei consumatori in Ungheria è diminuita nel primo trimestre del 2025, attestandosi a 8,604 trilioni di HUF, rispetto ai 9,431 trilioni di HUF del quarto trimestre del 2024.15

Un esempio di innovazione nel settore è la partnership tra Wolt e MediaMarkt, che consente ai clienti di Budapest di ordinare piccoli dispositivi elettronici e accessori per la consegna rapida, estendendo il servizio a 40 negozi MediaMarkt in tutta l’Ungheria.17

La diminuzione della spesa dei consumatori nel primo trimestre del 2025, nonostante le misure di sostegno governative, indica un quadro misto per il settore. Se da un lato l’espansione dell’utilizzo della SZÉP Card e il raddoppio dei benefici fiscali per le famiglie mirano a stimolare la domanda, dall’altro la contrazione della spesa suggerisce che i consumatori potrebbero ancora affrontare pressioni economiche, come l’inflazione persistente, o adottare un approccio più cauto. La coesistenza di politiche di sostegno ai consumi e una contrazione della spesa effettiva evidenzia una complessa dinamica in cui il governo tenta attivamente di modellare i modelli di consumo attraverso interventi diretti, ma l’efficacia a breve termine di tali misure potrebbe essere limitata da fattori economici più ampi o da una fiducia dei consumatori ancora fragile.

C. Manifattura e Industria

Il settore manifatturiero ungherese ha mostrato segnali di notevole resilienza. A maggio 2025, l’Ufficio Centrale di Statistica ungherese ha riportato un aumento del 1,8% su base mensile della produzione industriale, il guadagno più forte dall’inizio del 2023.18 Questo dato ha superato le previsioni più ottimistiche, indicando che il settore manifatturiero ungherese sta sfidando la narrativa più pessimistica della zona euro.18 La crescita è stata trainata in particolare dalla produzione di veicoli (+6,2% su base annua) e dai componenti elettronici/IT (+4,8% su base annua), settori cruciali per le catene di approvvigionamento europee.18 Le esportazioni di macchinari e attrezzature di trasporto, fondamentali per il surplus commerciale ungherese, sono rimaste stabili nonostante le guerre tariffarie globali.18

A conferma di questa tendenza, la casa automobilistica tedesca Audi ha avviato la produzione in serie di un nuovo modello nella sua base ungherese di Győr.10 Tuttavia, l’impatto positivo atteso da altri importanti investimenti nel settore, come quelli di CATL, BYD e BMW, è ora previsto in ritardo fino almeno al 2026.3

Il governo sta inoltre sostenendo il settore attraverso iniziative mirate. È previsto un bando da 38,7 miliardi di HUF per sostenere gli aggiornamenti di efficienza energetica delle PMI che operano al di fuori della capitale.10 Nel settore dell’aviazione, Menzies Aviation e AS Budapest hanno finalizzato una partnership strategica all’aeroporto di Budapest, che prevede il trasferimento delle operazioni di handling a terra e cargo ad Menzies Aviation.19 Nel settore energetico, il TSO ungherese (operatore del sistema di trasmissione) ha avviato un’indagine sul biometano e sull’idrogeno, segnalando un interesse per le fonti energetiche più sostenibili.20

La robusta performance del settore manifatturiero ungherese, in particolare nell’automotive e nell’elettronica, contrasta con le tendenze più deboli osservate nella zona euro. Questa resilienza, unita agli investimenti in efficienza energetica e alle indagini su nuove fonti energetiche, posiziona l’Ungheria come un attore chiave nelle catene di approvvigionamento europee. Sebbene il pieno impatto dei recenti grandi investimenti esteri sia stato posticipato, la capacità del settore di sovraperformare in un contesto globale incerto suggerisce una base produttiva solida e un potenziale di crescita significativo. Questa divergenza dalle tendenze regionali più ampie indica che l’Ungheria potrebbe essere tra le prime economie a beneficiare di una ripresa più ampia nella zona euro, data la sua forte dipendenza dalle esportazioni e la sua posizione strategica nella produzione industriale.

D. Settore del Turismo

Il settore turistico ungherese sta vivendo un periodo di fortune alterne. Una notizia significativa dell’11 luglio 2025 è il fallimento di Unitravel Kft, una delle più grandi agenzie di viaggi ungheresi. Questa chiusura improvvisa ha lasciato numerosi viaggiatori bloccati all’estero, in particolare nelle località turistiche greche. L’autorità governativa ungherese competente per i trasporti ha avviato una procedura straordinaria, cancellando l’agenzia dal registro degli operatori turistici e chiamando in causa la compagnia assicurativa per avviare il processo di risarcimento dei clienti. Unitravel Kft ha attribuito la sua insolvenza all’ingresso di “nuove compagnie straniere in Ungheria con enormi risorse finanziarie, che offrono prezzi incredibilmente bassi e un marketing estremamente aggressivo”, sottraendo clienti agli operatori locali più piccoli.2

Nonostante queste difficoltà, Budapest continua a lavorare per elevare il proprio profilo come destinazione turistica di lusso. Sono in corso trattative per l’apertura di un nuovo marchio di lusso nello storico spazio del Belvárosi Kávéház, con l’obiettivo di rendere omaggio alla cultura storica dei caffè di Budapest introducendo un’esperienza di lusso contemporanea.23 Inoltre, la riapertura del Klotild Palace come St. Regis Hotel Budapest è vista come uno sviluppo molto positivo per il settore del turismo di lusso della città, offrendo opportunità di marketing congiunto e scambio di conoscenze sotto l’ombrello di Marriott International.23 Un altro effetto dell’aumento del turismo a Budapest è la crescente frammentazione del mercato degli autonoleggi.10

Il fallimento di una grande agenzia di viaggi, attribuito alla concorrenza aggressiva da parte di operatori stranieri, evidenzia una vulnerabilità strutturale nel settore turistico ungherese, in particolare per gli attori locali. Questo contrasta con gli sforzi per posizionare Budapest come una destinazione di lusso di alto livello, che attira investimenti significativi e mira a segmenti di mercato ad alto reddito. La coesistenza di queste due dinamiche – la fragilità degli operatori locali e l’espansione del segmento di lusso – suggerisce una polarizzazione all’interno del settore. Sebbene la crescita complessiva del turismo sia positiva, la vulnerabilità degli attori locali e la crescente frammentazione del mercato degli autonoleggi indicano che la crescita non è uniforme e presenta sfide significative per la sostenibilità e la competitività dell’intero ecosistema turistico ungherese.

IV. Contesto Geopolitico e di Governance

A. Relazioni con l’UE e Stato di Diritto

Le relazioni dell’Ungheria con l’Unione Europea continuano a essere tese, in particolare per quanto riguarda lo stato di diritto e le raccomandazioni della Commissione Europea.2 Sebbene l’UE abbia temporaneamente allentato il rigore finanziario sull’Ungheria, attivando una clausola di salvaguardia nazionale, ciò è avvenuto con la condizione esplicita di porre fine alla procedura per deficit eccessivo, dato che il deficit previsto supera ancora il 3% del PIL.1

Un’analisi critica, come l’articolo “The Budapest Loophole: Viktor Orbán’s Corrupt Empire and Russia’s Backdoor into Europe” pubblicato l’11 luglio 2025, descrive l’Ungheria come un condotto significativo per l’elusione delle sanzioni contro la Russia.4 Il rapporto accusa il Primo Ministro Viktor Orbán di aver ostacolato le riforme anticorruzione, bloccato la legislazione anticorruzione e ritardato ripetutamente le decisioni sulle sanzioni. Vengono dettagliate indagini giornalistiche che hanno rivelato numerose società di comodo ungheresi che fornirebbero servizi logistici e assicurativi alla “flotta ombra” russa, con presunti legami con oligarchi vicini al Cremlino.4 La filiale di Budapest della Banca Internazionale per gli Investimenti (IIB) avrebbe svolto un ruolo centrale, con funzionari statunitensi che l’hanno accusata di essere una copertura per l’intelligence russa. Orbán avrebbe concesso immunità diplomatica al suo personale e bloccato la supervisione finanziaria, difendendo l’istituzione nonostante gli avvertimenti dei partner NATO.4

Anche OTP Bank, la più grande istituzione finanziaria ungherese, è stata implicata. Sebbene non orchestrasse direttamente transazioni illecite, OTP sarebbe un “fornitore di infrastrutture” vitale per clienti ad alto rischio provenienti da Russia, Azerbaigian e Asia Centrale. La sua filiale russa ha aumentato significativamente i profitti nel 2023, contribuendo a oltre l’11% del totale del gruppo. Nonostante le avvertenze della Banca Centrale Europea (BCE), la banca centrale ungherese non avrebbe mostrato alcuna intenzione di indagare sui legami di OTP con la Russia.4 Il rapporto menziona anche il programma “golden visa” di Orbán, ripreso nel 2024, che avrebbe consentito a migliaia di persone, inclusi russi, di ottenere la residenza nell’area Schengen tramite investimenti in titoli di stato ungheresi, potenzialmente utilizzati per eludere le sanzioni.4

Il progetto della centrale nucleare di Paks II, un accordo da 12,5 miliardi di euro finanziato per l’80% dalla Russia, è un altro punto di contesa, avendo aggirato procedure di appalto trasparenti e rimanendo segreto per 30 anni.4 Il progetto ha affrontato proteste a causa di problemi di sicurezza e ritardi, sebbene le sanzioni sull’espansione di Paks siano state revocate.4 Transparency International ha classificato l’Ungheria come il paese più corrotto dell’UE nel 2024, con oltre 20 miliardi di euro di fondi UE congelati a causa di corruzione sistemica.4

Le accuse di corruzione sistemica e di facilitazione dell’elusione delle sanzioni russe rappresentano un rischio significativo per la stabilità economica dell’Ungheria e per le sue relazioni internazionali. La presunta inazione della banca centrale ungherese riguardo ai legami di OTP Bank con la Russia, nonostante gli avvertimenti della BCE, solleva interrogativi sulla governance e sull’indipendenza delle istituzioni finanziarie. La persistenza di queste accuse, unitamente al congelamento dei fondi UE e al basso posizionamento dell’Ungheria negli indici di percezione della corruzione, potrebbe scoraggiare gli investimenti esteri e compromettere la fiducia dei partner internazionali. Questo scenario suggerisce che le questioni di governance e di stato di diritto non sono solo preoccupazioni politiche, ma hanno dirette e profonde implicazioni per la salute economica e la credibilità internazionale dell’Ungheria.

B. Relazioni Internazionali e Commercio

L’Ungheria sta attivamente lavorando per ricostruire i legami con la Germania, un partner economico cruciale. La Germania rimane il secondo maggiore investitore in Ungheria, con le aziende tedesche che impiegano direttamente circa un quarto di milione di persone, e il numero di ungheresi con posti di lavoro collegati alle attività delle aziende tedesche potrebbe raggiungere un milione. Un quarto del commercio estero ungherese è legato alla Germania, sottolineando l’importanza di questi legami.10 Le relazioni tra i due paesi, in particolare con l’insediamento del governo guidato da Friedrich Merz a maggio, hanno preso una nuova piega, con una maggiore apertura verso l’Ungheria su diverse questioni.25 Esiste una convergenza di interessi nel rafforzamento delle capacità di difesa europee, sebbene permanga una differenza di opinione sulla Russia: la Germania la considera un potenziale nemico, mentre l’Ungheria la vede come un partner economico con cui desidera mantenere le relazioni nonostante la situazione di guerra.25

L’Ungheria, insieme alla Polonia, ha suggerito di ritardare la proposta della Commissione Europea per un obiettivo di riduzione del 90% entro il 2040 nella politica climatica, proponendo invece un obiettivo per il 2035 per rallentare l’adozione finale di un target a lungo termine.20 Le guerre commerciali globali e le nuove tariffe di importazione imposte dagli Stati Uniti continuano a rappresentare un ostacolo per l’economia ungherese.3 Un accordo tra Transnafta e MOL sulla pipeline Serbia-Ungheria è stato raggiunto, indicando sviluppi nelle infrastrutture energetiche regionali.20

La diplomazia economica dell’Ungheria è caratterizzata da un delicato atto di bilanciamento. Da un lato, il paese cerca di rafforzare i legami con partner economici chiave come la Germania, riconoscendo la loro importanza per il commercio e gli investimenti. Dall’altro, mantiene una posizione distinta su questioni geopolitiche sensibili, in particolare riguardo alla Russia e agli obiettivi climatici dell’UE. Questa strategia di “navigazione” tra interessi economici e posizioni politiche divergenti può generare benefici a breve termine, come la flessibilità sui fondi UE o gli accordi energetici. Tuttavia, essa espone anche l’Ungheria a potenziali attriti con i suoi alleati occidentali, come dimostrato dalle accuse sullo stato di diritto e dalle preoccupazioni sull’elusione delle sanzioni. La capacità del paese di gestire queste complessità geopolitiche sarà fondamentale per la sua stabilità economica a lungo termine e per la sua integrazione nel contesto europeo e globale.

V. Conclusioni

L’economia ungherese, all’11 luglio 2025, si trova in una fase di recupero, ma con una serie di sfide e opportunità interconnesse. I dati macroeconomici mostrano un quadro misto: un inatteso surplus di bilancio a giugno offre un barlume di speranza, ma il deficit cumulato per il primo semestre e l’aumento della spesa pubblica evidenziano una situazione fiscale ancora precaria, sotto l’attenta osservazione dell’UE. L’inflazione, sebbene la componente di fondo mostri segni di moderazione, rimane al di sopra dell’obiettivo della banca centrale, spingendo il governo verso politiche di controllo dei prezzi che, sebbene possano fornire un sollievo immediato ai consumatori, comportano il rischio di distorsioni di mercato a lungo termine.

La crescita del PIL, seppur in ripresa, è fortemente dipendente dai consumi interni e vulnerabile agli shock esterni, in particolare dalla recessione in Germania, un partner commerciale vitale. Il ritardo nell’impatto dei grandi investimenti esteri sottolinea ulteriormente questa dipendenza. A livello microeconomico, il boom immobiliare, alimentato da incentivi governativi e investimenti esteri, genera sfide significative in termini di accessibilità economica per i residenti locali, evidenziando disuguaglianze e potenziali rischi di instabilità del mercato. Il settore manifatturiero, in particolare l’automotive e l’elettronica, mostra una notevole resilienza, sovraperformando le tendenze regionali e indicando un potenziale di crescita. Tuttavia, il settore turistico affronta sfide, come dimostrato dal recente fallimento di una grande agenzia, in contrasto con gli sforzi per sviluppare il segmento di lusso a Budapest.

Infine, il contesto geopolitico e di governance è un fattore determinante. Le tensioni persistenti con l’UE sullo stato di diritto e le gravi accuse di corruzione e di facilitazione dell’elusione delle sanzioni russe rappresentano un rischio significativo per la credibilità internazionale e la stabilità finanziaria dell’Ungheria. La complessa strategia di bilanciamento del paese nelle sue relazioni internazionali, in particolare con la Germania e la Russia, influenzerà profondamente il suo percorso economico futuro. Per garantire una stabilità economica sostenibile, l’Ungheria dovrà affrontare in modo più deciso le riforme strutturali e le questioni di governance, riducendo le sue vulnerabilità esterne e ripristinando la fiducia dei partner internazionali.

FONTI

  1. Riepilogo delle Notizie Economiche Ungheresi: 8 Luglio 2025, accessed July 11, 2025, https://economia.hu/riepilogo-delle-notizie-economiche-ungheresi-8-luglio-2025/
  2. Latest news – Portfolio.hu, accessed July 11, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news
  3. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed July 11, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  4. The Budapest Loophole: Viktor Orbán’s Corrupt Empire and …, accessed July 11, 2025, https://lansinginstitute.org/2025/07/11/the-budapest-loophole-viktor-orbans-corrupt-empire-and-russias-backdoor-into-europe/
  5. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 11, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  6. EBRD Puts Hungary GDP Growth at 1.5% in 2025, 2.7% in 2026, accessed July 11, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/ebrd-puts-hungary-gdp-growth-at-1-5-in-2025-2-7-in-2026/
  7. Hungarian inflation rises to 4.6% – NAMPA, accessed July 11, 2025, https://www.nampa.org/text/22680339
  8. Hungary Inflation Rate – Trading Economics, accessed July 11, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi
  9. Hungary Core Inflation Rate – Trading Economics, accessed July 11, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/core-inflation-rate
  10. Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 11, 2025, https://bbj.hu/
  11. Hungary’s MNB leaves rates on hold, won’t rush to restart easing cycle – bne IntelliNews, accessed July 11, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-mnb-leaves-rates-on-hold-won-t-rush-to-restart-easing-cycle-387900/
  12. Economy – Portfolio.hu, accessed July 11, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=2
  13. Are Hungary property prices going up now? (June 2025) – Investropa, accessed July 11, 2025, https://investropa.com/blogs/news/hungary-price-forecasts
  14. Mandatory Cash Acceptance Brought With Legal Changes Impacts Retail Businesses in Hungary – Fiscal Solutions, accessed July 11, 2025, https://www.fiscal-requirements.com/news/4068
  15. Hungary Consumer Spending – Trading Economics, accessed July 11, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/consumer-spending
  16. Consumer Spending of Hungary | Eulerpool, accessed July 11, 2025, https://eulerpool.com/en/macro/hungria/consumer-spending
  17. Micro-stores, quick commerce, and viral sandos: presenting the retail technology week in numbers, accessed July 11, 2025, https://retailtechinnovationhub.com/home/2025/7/10/micro-stores-quick-commerce-and-viral-sandos-presenting-the-retail-technology-week-in-numbers
  18. Hungary’s Manufacturing Surprise: A Contrarian’s Dream in EU Equities – AInvest, accessed July 11, 2025, https://www.ainvest.com/news/hungary-manufacturing-surprise-contrarian-dream-eu-equities-2507/
  19. Menzies Aviation and AS Budapest Finalize Strategic Partnership at Budapest Airport, accessed July 11, 2025, http://www.aviationpros.com/ground-support-worldwide/ground-handling/press-release/55302698/menzies-aviation-and-as-budapest-finalize-strategic-partnership-at-budapest-airport
  20. New dawn for EU security: Polish presidency reshapes EU defense agenda – ceenergynews, accessed July 11, 2025, https://ceenergynews.com/voices/new-dawn-eu-security-polish-presidency/
  21. Start of the first Slovenian agrivoltaic project – ceenergynews, accessed July 11, 2025, https://ceenergynews.com/renewables/first-slovenian-agrivoltaic-project/
  22. Large travel company closes down, some travelers left stranded – TheStreet, accessed July 11, 2025, https://www.thestreet.com/travel/unitravel-tour-company-bankrupt
  23. Empowering Hospitality Professionals in a People-centric Culture – Budapest Business Journal, accessed July 11, 2025, https://bbj.hu/business/people/interview/empowering-hospitality-professionals-in-a-people-centric-culture/
  24. Home – ECONOMIA.HU, accessed July 11, 2025, https://economia.hu/
  25. Official: Work Under Way to Rebuild Hungary-Germany Ties – Budapest Business Journal, accessed July 11, 2025, https://bbj.hu/politics/foreign-affairs/intl-relations/official-work-under-way-to-rebuild-hungary-germany-ties/

Il Polso Economico Ungherese: Sviluppi Chiave del 10 Luglio 2025

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Il 10 luglio 2025, l’economia ungherese ha presentato un quadro complesso, caratterizzato da elementi di resilienza settoriale e da persistenti vulnerabilità macroeconomiche. La giornata è stata segnata da importanti sviluppi a livello microeconomico, in particolare nel settore automobilistico, che continua a rappresentare un pilastro fondamentale per le esportazioni e l’occupazione nazionale. Tuttavia, le sfide fiscali e le pressioni inflazionistiche di fondo rimangono preoccupazioni centrali, con segnali che indicano una potenziale instabilità a medio termine.

Le proiezioni macroeconomiche per il 2025 indicano una ripresa della crescita del PIL, trainata principalmente dai consumi, ma permangono incertezze legate ai prezzi dell’energia e al sentiment degli investitori globali. La politica fiscale del governo, pur introducendo misure di stimolo per le piccole imprese, si trova ad affrontare la difficile realtà di un deficit di bilancio elevato e di un rapporto debito/PIL che fatica a ridursi. La Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) mantiene una politica monetaria cauta, cercando di bilanciare la stabilità con le pressioni inflazionistiche persistenti.

A livello settoriale, il mercato immobiliare continua a registrare forti aumenti dei prezzi, alimentati da politiche governative e prestiti agevolati, ma ciò avviene in un contesto di offerta insufficiente, sollevando interrogativi sulla sostenibilità e l’accessibilità. Le iniziative nel settore agricolo per la gestione delle risorse idriche evidenziano una strategia proattiva di adattamento ai cambiamenti climatici. Nel complesso, la giornata ha messo in luce una dinamica economica a più velocità, dove i successi in settori chiave si contrappongono a sfide strutturali che richiederanno un’attenta gestione politica.

PODCAST IN ITALIANO

1. Panoramica Macroeconomica e Proiezioni per l’Ungheria (Contesto per il 2025)

Questa sezione delinea il contesto economico più ampio per l’Ungheria nel 2025, basandosi principalmente su rapporti completi della Commissione Europea e del Fondo Monetario Internazionale. Sebbene non si tratti di notizie quotidiane specifiche del 10 luglio 2025, queste proiezioni forniscono un quadro fondamentale per interpretare gli eventi della giornata.

1.1 Dinamiche di Crescita del PIL e Inflazione

Le proiezioni indicano un’accelerazione della crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese all’1,8% nel 2025, un recupero significativo rispetto allo 0,5% registrato nel 2024 e alla contrazione dello 0,9% del 2023.1 Questa ripresa è attesa essere trainata principalmente dai consumi, sostenuti da una robusta crescita del reddito reale. Tuttavia, gli investimenti e le esportazioni sono rimasti sottotono nel 2024, a causa dell’incertezza e della debole domanda da parte dei partner commerciali dell’Ungheria.1 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) presenta una proiezione leggermente più conservativa per la crescita del PIL reale nel 2025, stimandola all’1,4%.2 La prospettiva economica rimane sensibile alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia, alle incertezze nell’industria automobilistica e al sentiment degli investitori a livello globale.1

Per quanto riguarda l’inflazione, il tasso complessivo ha registrato un calo significativo dal 17,0% nel 2023 al 3,7% nel 2024. Tuttavia, ha mostrato un rimbalzo, con l’inflazione armonizzata dei prezzi al consumo (HICP) che ha raggiunto il 5,7% nel febbraio 2025. L’inflazione di base è rimasta elevata al 5,9% nel 2024.1 Il FMI prevede un’inflazione dei prezzi al consumo del 4,9% per il 2025.2 La crescita dei salari nominali è rimasta sostenuta, riflettendo un adeguamento dei salari reali a seguito dell’elevata inflazione degli anni precedenti.1

La leggera discrepanza tra le proiezioni di crescita del PIL della Commissione Europea (1,8%) e quelle del FMI (1,4%) per il 2025 indica un certo grado di incertezza nel percorso di ripresa dell’Ungheria. Sebbene un recupero sia generalmente atteso, il suo ritmo e la sua robustezza sono soggetti a diverse interpretazioni dei dati sottostanti e delle ipotesi future, come la domanda esterna, i prezzi dell’energia e l’efficacia delle politiche interne. Per gli investitori, questa variazione suggerisce la necessità di un attento monitoraggio delle prestazioni effettive rispetto a questi parametri.

Nonostante un significativo rallentamento dell’inflazione complessiva nel 2024, il suo rimbalzo all’inizio del 2025 e la persistenza di un’elevata inflazione di base indicano che le pressioni sui prezzi sottostanti sono di natura strutturale piuttosto che transitoria. La forte crescita dei salari alimenta ulteriormente questa dinamica. Il rallentamento iniziale dell’inflazione è stato probabilmente dovuto a effetti base e alla dissipazione dei colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento. Il rimbalzo e l’alta inflazione di base suggeriscono pressioni dal lato della domanda, possibilmente derivanti da una forte crescita salariale e da stimoli governativi. Questo crea un ambiente difficile per la banca centrale, poiché la sua politica monetaria “restrittiva” potrebbe essere minata da questi fattori persistenti, potenzialmente portando a un periodo più lungo di inflazione elevata o richiedendo misure più aggressive.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave e Proiezioni per l’Ungheria (2025-2026)

Questa tabella è fondamentale in quanto centralizza e confronta le previsioni macroeconomiche più critiche di due importanti istituzioni internazionali (CE e FMI). Ciò consente una comprensione rapida e immediata del consenso e delle divergenze nelle prospettive economiche, un elemento cruciale per gli stakeholder che prendono decisioni strategiche. Evidenzia le metriche chiave che definiranno la performance economica dell’Ungheria nel breve termine.

Indicatore2024 (Stima/Effettivo)2025 (Proiezione CE)2025 (Proiezione FMI)2026 (Proiezione CE)
Crescita Reale del PIL (%)0.5% (CE)1.8%1.4%3.1%
Inflazione HICP/Prezzi al Consumo (%)3.7% (CE)5.7% (Feb 2025 HICP)4.9%4.1% (CE)
Deficit di Bilancio (% del PIL)4.8% (CE)4.6%N/A4.1%
Rapporto Debito Pubblico/PIL (%)73.6% (CE)Lenta diminuzione attesaN/ADiminuzione graduale al 68.2% entro il 2028 (CE)

1.2 Politica Fiscale e Gestione del Debito Pubblico

Il deficit di bilancio, stimato al 4,8% del PIL nel 2024, si è ridotto dal 6,7% del 2023 ma è risultato leggermente superiore all’obiettivo del governo del 4,5%. La Commissione Europea prevede che rimanga elevato al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.1 Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato al 73,6% nel 2024 e si prevede che diminuisca lentamente, limitato da deficit elevati e una crescita nominale del PIL inferiore.1

Le esigenze di finanziamento lordo si sono attestate in media intorno al 16% del PIL nel periodo 2023-2024 e si prevede che rimangano intorno al 14% del PIL nel 2025-26. I costi di servizio del debito sono proiettati essere i più alti nell’UE, con un tasso di interesse implicito sul debito pubblico che si avvicinerà al 6% nel 2025-26.1

Con l’adozione del bilancio 2025 nel novembre 2024, il governo ha presentato un Piano d’Azione di Politica Economica in 21 punti, che prevede ulteriori misure di stimolo, destinate a essere compensate da aumenti fiscali, in particolare l’aumento delle imposte sulle transazioni finanziarie, una tassa sugli extraprofitti delle banche modificata e aumenti delle accise. Tuttavia, l’esenzione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (PIT) recentemente annunciata per le madri con due figli è stimata ridurre il rapporto imposte/PIL di circa l’1% del PIL entro il 2029. Il Consiglio Fiscale Ungherese ha evidenziato rischi per il raggiungimento degli obiettivi fiscali del governo, derivanti da previsioni ottimistiche di PIL e investimenti, pressioni di spesa dovute all’alta inflazione e un outlook esterno incerto.1 Annunci recenti che aumentano il deficit, uniti a progressi limitati nell’assorbimento dei fondi UE, accrescono l’incertezza e potrebbero avere un impatto negativo sulla fiducia in futuro.1

La persistente elevazione del deficit di bilancio e la stagnazione nella riduzione del rapporto debito pubblico, nonostante un dichiarato “Piano d’Azione di Politica Economica”, indicano problemi strutturali profondi nelle finanze pubbliche ungheresi. Il fatto che il deficit superi costantemente gli obiettivi e che il rapporto debito rimanga elevato, insieme agli alti costi di servizio del debito 1, suggerisce che le misure fiscali del governo potrebbero non essere sufficienti o essere compensate da altre pressioni di spesa, come l’esenzione PIT per le madri. Ciò implica una sfida a lungo termine per il raggiungimento della sostenibilità fiscale, che potrebbe portare a un aumento dei costi di indebitamento o a pressioni sui servizi pubblici.

Le preoccupazioni del Consiglio Fiscale Ungherese riguardo alle previsioni ottimistiche e alle pressioni di spesa, insieme ai “progressi limitati nell’assorbimento dei fondi UE” 1, sottolineano una potenziale lacuna di credibilità negli impegni fiscali dell’Ungheria, in particolare agli occhi dell’UE. Se le proiezioni fiscali dell’Ungheria sono percepite come eccessivamente ottimistiche dalla sua stessa autorità di controllo fiscale e l’assorbimento dei fondi UE rimane lento, ciò potrebbe compromettere le relazioni con Bruxelles, influenzando potenzialmente i futuri desembolsi o portando a procedure di deficit eccessivo. Questo, a sua volta, potrebbe avere un impatto negativo sulla fiducia degli investitori e sul premio di rischio del paese.

1.3 Performance del Settore Estero e Stabilità Finanziaria

I rischi di finanziamento esterno sono stati mitigati da sviluppi favorevoli nei termini di scambio e da un calo degli investimenti, che hanno contribuito ad aumentare il surplus delle partite correnti.1 Il surplus del saldo delle partite correnti è aumentato al 2,3% del PIL nel terzo trimestre del 2024 e si prevede che rimanga positivo nel periodo 2025-26, con un previsto aumento delle esportazioni legate all’industria dei veicoli elettrici (EV).1

Il settore finanziario è caratterizzato da ampi cuscinetti di capitale e liquidità e da un solido portafoglio crediti. I rischi emersi durante la recessione economica del 2023 si sono attenuati. Il settore bancario presenta un robusto rapporto Common Equity Tier 1 (CET1) del 18,8% nel terzo trimestre del 2024 e una forte redditività.1

I prezzi delle case sono aumentati nel 2024, sostenuti da un aumento dei prestiti, tassi ipotecari più bassi, salari più alti e schemi di sussidi governativi. Tuttavia, la carenza di offerta abitativa rimane un problema.1 La crescita nominale dei prezzi delle case ha raggiunto il 13,4% su base annua nel terzo trimestre del 2024.1

La politica monetaria è stata restrittiva, ma la sua trasmissione all’economia reale è stata indebolita dagli interventi governativi.1 I tetti ai tassi di interesse sui nuovi mutui e i prestiti agevolati distorcono il mercato del credito e influenzano negativamente l’allocazione del capitale e le finanze pubbliche.1

Sebbene il settore bancario mostri solidi cuscinetti di capitale e liquidità 1, gli interventi governativi nella politica monetaria 1 e nel mercato immobiliare 1 introducono distorsioni che potrebbero compromettere la stabilità a lungo termine e l’efficiente allocazione del capitale. Metriche bancarie sane sono positive, ma se strumenti politici come i tetti ai tassi di interesse o i prestiti agevolati creano una domanda artificiale o allocano male il capitale, ciò potrebbe portare a futuri squilibri. Questo suggerisce che l’apparente forza del settore finanziario è in parte sostenuta da interventi che potrebbero non essere sostenibili o efficienti nel lungo periodo.

La combinazione di prezzi delle case in aumento, aumento dei prestiti e persistente carenza di offerta abitativa, esacerbata da “generose politiche abitative” 1, crea condizioni propizie per una bolla immobiliare o una crisi di accessibilità. Le politiche governative volte a stimolare la domanda di alloggi senza affrontare adeguatamente i vincoli di offerta, come il calo della costruzione di nuove abitazioni e la diminuzione dei permessi di costruzione 1, spingeranno inevitabilmente i prezzi al rialzo. Ciò può portare a un aumento del debito delle famiglie, a una riduzione dell’accessibilità per i nuovi acquirenti e a un potenziale di correzione del mercato se le condizioni economiche o le politiche di prestito cambiano.


2. Sviluppi Economici Chiave del 10 Luglio 2025: Impatti Macro e Micro

Questa sezione si concentra specificamente sulle notizie economiche riportate il 10 luglio 2025, fornendo dettagliate analisi delle loro implicazioni immediate e potenziali più ampie per l’economia ungherese.

2.1 Settore Automobilistico: Un Pilastro delle Esportazioni e dell’Occupazione

Il 10 luglio 2025, la casa automobilistica tedesca Audi ha avviato la produzione in serie del suo modello SUV Q3 di prossima generazione presso la sua sede ungherese a Győr.3 Il Primo Ministro Viktor Orbán ha sottolineato l’impegno di lunga data di Audi in Ungheria e il ruolo decisivo dei lavoratori e degli ingegneri ungheresi nel raggiungimento della competitività globale.3 L’impianto di Győr ha una capacità annuale di 185.000 unità, pienamente utilizzata per i modelli Q3 e Cupra Terramar. Audi Hungaria contribuisce al 7% delle esportazioni ungheresi.3

L’avvio della produzione di un nuovo modello e la piena utilizzazione della capacità presso l’impianto Audi di Győr offrono una forte contro-narrazione alle “incertezze nell’industria automobilistica” citate nella più ampia revisione economica della Commissione Europea.1 Questo suggerisce che, mentre il settore automobilistico globale affronta delle sfide, il segmento specifico dell’Ungheria, in particolare con attori chiave come Audi, dimostra una significativa resilienza e continui investimenti. Il rapporto della CE evidenzia incertezze generali nel settore automobilistico, ma l’investimento specifico di Audi e l’aumento della produzione il 10 luglio indicano che alcuni segmenti o aziende all’interno dell’industria automobilistica ungherese stanno prosperando. Ciò potrebbe essere dovuto a specifici vantaggi competitivi, come manodopera qualificata o un clima di investimento favorevole per determinate aziende, che consentono loro di attrarre e mantenere una produzione ad alto valore, rendendo il settore un continuo e forte contributore alle esportazioni e all’occupazione.

Il commento del Primo Ministro Orbán sui “burocrati di Bruxelles” e sulla necessità di “libertà per l’industria e i consumatori” sottolinea la dimensione politica dello sviluppo economico.3 Ciò suggerisce che l’Ungheria continua a inquadrare il suo successo economico, in particolare nell’attrarre investimenti esteri, all’interno di una narrazione di sovranità nazionale e resistenza alla percepita ingerenza dell’UE. Le osservazioni di Orbán, fatte durante un significativo evento di investimento estero, non riguardano solo l’industria automobilistica, ma sono anche una dichiarazione politica. Ciò implica che, sebbene l’Ungheria dipenda fortemente dagli investimenti diretti esteri (IDE) da parte di aziende dell’UE e di altri paesi occidentali, il suo governo mantiene una posizione distinta, spesso conflittuale, nei confronti dei quadri normativi dell’UE. Questa dinamica potrebbe influenzare le future decisioni di investimento e l’ambiente commerciale complessivo, creando un profilo di rischio-rendimento complesso per le aziende internazionali.

2.2 Annunci di Politica Fiscale e del Consumatore

Il 10 luglio 2025, il prezzo della benzina è stato aumentato in Ungheria.4 Il governo ungherese ha inoltre introdotto nuove misure contro la “shrinkflation”, il fenomeno della riduzione delle dimensioni dei prodotti mantenendo o aumentando il prezzo.4 È stato annunciato che il governo sta distribuendo quasi 40 miliardi di HUF a piccole imprese ungheresi, presentata come una grande opportunità.4 Allo stesso tempo, le notizie indicavano che il rapporto debito/PIL dell’Ungheria potrebbe non essere ridotto quest’anno, suggerendo “crescenti difficoltà”.4

L’aumento del prezzo della benzina contribuisce direttamente alle pressioni inflazionistiche, potenzialmente compensando il recente rallentamento dell’inflazione complessiva, che a giugno era scesa al 4,6%.5 L’introduzione da parte del governo di misure contro la “shrinkflation” indica una posizione proattiva sulla protezione dei consumatori e un riconoscimento che l’inflazione percepita rimane una preoccupazione pubblica significativa, anche se le cifre ufficiali stanno diminuendo. Gli aumenti dei prezzi del carburante hanno un effetto a cascata sui costi di trasporto e, di conseguenza, sui prezzi di beni e servizi. Ciò potrebbe ostacolare gli sforzi della banca centrale per riportare l’inflazione all’obiettivo. Le misure anti-shrinkflation, pur mirando a proteggere i consumatori, suggeriscono anche che il governo è acutamente consapevole dell’insoddisfazione pubblica per l’aumento dei costi e sta cercando di gestire il sentiment dei consumatori, il che implica che il potere d’acquisto reale rimane una questione sensibile.

L’annuncio di un finanziamento di quasi 40 miliardi di HUF per le piccole imprese rappresenta uno stimolo microeconomico positivo. Tuttavia, questa notizia si scontra direttamente con l’informazione simultanea che il rapporto debito/PIL potrebbe non essere ridotto quest’anno.4 Questo evidenzia una tensione fondamentale nella politica fiscale ungherese. Da un lato, il governo sta iniettando fondi significativi nell’economia per sostenere le piccole imprese, il che può stimolare l’attività locale e l’occupazione. Dall’altro lato, questa spesa contribuisce al già elevato deficit di bilancio e rende più difficile l’obiettivo di ridurre il debito pubblico. Ciò suggerisce una priorità per lo stimolo economico a breve termine e la popolarità politica rispetto al consolidamento fiscale a lungo termine, potenzialmente esacerbando le vulnerabilità fiscali strutturali identificate dalla Commissione Europea.1

2.3 Politica Monetaria e Stabilità del Settore Finanziario

Il 10 luglio 2025, i membri del Consiglio Monetario della Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) hanno votato all’unanimità per mantenere il tasso di base della banca centrale al 6,5% durante la riunione di giugno, i cui verbali sono stati pubblicati in questa data.5

La decisione unanime della MNB di mantenere i tassi di interesse al 6,5% suggerisce un approccio cauto alla politica monetaria, che bilancia la necessità di mantenere la stabilità con le continue pressioni inflazionistiche (HICP al 5,7% a febbraio 2025, FMI al 4,9% per il 2025).1 Ciò indica che, sebbene l’inflazione sia rallentata (a giugno al 4,6%) 5, la banca centrale non è ancora sufficientemente fiduciosa per allentare ulteriormente la politica, forse a causa della domanda sottostante o di fattori esterni. Un voto unanime indica un forte consenso all’interno della banca centrale. Dati i recenti dati sull’inflazione, la MNB è probabilmente in una fase di attesa, valutando la durabilità delle tendenze disinflazionistiche e l’impatto di altre politiche economiche. Questo suggerisce che la politica monetaria “restrittiva” menzionata nel rapporto della CE 1 viene effettivamente mantenuta, ma la sua efficacia potrebbe essere ancora ostacolata dagli interventi governativi.

2.4 Mercato del Lavoro e Clima degli Investimenti

Il 10 luglio 2025, si è tenuto a Budapest un evento intitolato “Navigating workforce trends in Hungary’s evolving economy”, organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Ungheria.7 L’evento si è concentrato sulla garanzia della qualità e quantità della forza lavoro per gli investimenti internazionali, affrontando le disparità regionali, le carenze di competenze e le sfide di “employer branding”.7

L’attenzione dell’evento “Navigating workforce trends” del 10 luglio 2025 evidenzia che, nonostante gli sforzi dell’Ungheria per attrarre investimenti internazionali, la disponibilità di manodopera e le lacune di competenze rimangono un vincolo critico per le imprese, in particolare quelle a proprietà straniera. L’esistenza stessa di un tale evento, specificamente pensato per i decisori internazionali e con la partecipazione di importanti aziende italiane, indica che garantire una forza lavoro adeguata non è un problema minore, ma una sfida operativa significativa. Ciò suggerisce che, sebbene l’Ungheria offra un ambiente di investimento attraente sotto alcuni aspetti (ad esempio, posizione, incentivi governativi), il mercato del lavoro potrebbe rappresentare un collo di bottiglia per la crescita sostenuta e ulteriori investimenti diretti esteri, potenzialmente aumentando i costi del lavoro o limitando l’espansione.

I punti di discussione dell’evento, comprese le disparità regionali e le sfide di “employer branding”, implicano che la competitività dei costi dell’Ungheria, menzionata come vulnerabilità nel rapporto della CE 1, non riguarda solo i salari, ma anche la capacità di attrarre e trattenere talenti in un mercato globale competitivo. Se le aziende faticano con le carenze di competenze e l’employer branding, potrebbero affrontare costi di reclutamento più elevati, una minore produttività o essere costrette a offrire salari più alti, il che può erodere la competitività dei costi. Questo suggerisce che l’Ungheria deve investire di più nell’istruzione, nella formazione professionale e nello sviluppo regionale per garantire un’offerta sostenibile di manodopera qualificata che corrisponda alle richieste degli investitori internazionali.


3. Approfondimenti Settoriali e Punti Salienti dell’Economia Locale

Questa sezione approfondisce gli sviluppi settoriali specifici e le notizie economiche locali che forniscono una visione granulare dell’attività economica ungherese oltre i dati principali del 10 luglio 2025 e delle date immediatamente precedenti.

3.1 Sviluppi del Mercato Immobiliare

I prezzi delle case in Ungheria sono aumentati di circa il 14% su base annua a giugno, secondo i dati di Ingatlan.com dell’8 luglio 2025, in seguito a un aumento nominale del 13,4% nel terzo trimestre del 2024.1 Questa crescita è alimentata da tassi ipotecari più bassi, salari più alti e schemi di sussidi governativi come il programma “Home Start” per gli acquirenti di prima casa, che potrebbe rimodellare il mercato degli affitti.1 La carenza di offerta abitativa rimane un problema, con la costruzione di nuove abitazioni in calo nel 2024.1

Il continuo e marcato aumento dei prezzi delle case, alimentato da schemi di sussidi governativi e dall’aumento dei prestiti, suggerisce che gli interventi governativi stanno distorcendo in modo significativo il mercato immobiliare. Sebbene mirino a sostenere la proprietà della casa, queste politiche, senza corrispondenti misure dal lato dell’offerta, gonfiano la domanda e i prezzi, rendendo gli alloggi meno accessibili per molti e potenzialmente creando un mercato insostenibile. Questo rafforza la preoccupazione della Commissione Europea riguardo a “generose politiche abitative” che esercitano pressione sui prezzi e sulle finanze pubbliche.1

La combinazione di prezzi delle case in aumento e carenza di offerta abitativa implica una crescente crisi di accessibilità, in particolare per coloro che non beneficiano degli schemi governativi. Ciò potrebbe portare a disuguaglianze sociali e influire sul reddito disponibile delle famiglie, potenzialmente frenando la futura crescita dei consumi. Se gli alloggi diventano sempre più inaccessibili, una parte maggiore del reddito può essere destinata all’abitazione, riducendo la spesa discrezionale e influenzando la domanda economica complessiva. Si crea anche una divisione tra coloro che possono accedere a alloggi sovvenzionati e coloro che non possono, aumentando potenzialmente le tensioni sociali.

3.2 Resilienza del Settore Agricolo

Il programma ungherese “Acqua nel Paesaggio” garantisce attualmente 178 milioni di metri cubi di acqua per l’irrigazione all’anno, coprendo efficacemente il fabbisogno idrico annuale del paese per l’irrigazione.5 Il governo prevede inoltre di fornire acqua per l’irrigazione gratuitamente agli agricoltori (annunciato il 30 giugno 2025).5 Le recenti temperature record e i forti venti (9 luglio 2025) sottolineano l’importanza di queste iniziative di gestione delle risorse idriche.5

Il programma “Acqua nel Paesaggio” dimostra una strategia governativa proattiva per migliorare la resilienza agricola di fronte ai cambiamenti climatici, in particolare dati i recenti record di calore. Riconoscendo la vulnerabilità dell’agricoltura agli eventi meteorologici estremi, il governo sta investendo in infrastrutture e politiche (acqua di irrigazione gratuita) per mitigare i rischi. Questo è un segnale positivo per la sicurezza alimentare e la stabilità del settore agricolo, che rappresenta una parte significativa dell’economia locale. Indica anche un impegno a lungo termine verso pratiche sostenibili.

3.3 Aggiornamenti Generali su Imprese e Mercati

La produzione industriale ungherese è diminuita del 2,6% su base annua a maggio (4 luglio 2025), e l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) destagionalizzato è sceso a 48,9 punti a giugno (1° luglio 2025), in calo rispetto al 49,8 del mese precedente.5 Un PMI inferiore a 50 indica contrazione. Inoltre, Fitch Ratings ha declassato Wizz Air (8:52 del mattino, 10 luglio 2025).4

Il calo della produzione industriale e il PMI in contrazione suggeriscono un rallentamento o una debolezza più ampi nel settore industriale, in contrasto con le notizie positive di Audi.3 Questo indica una ripresa economica irregolare, con alcuni settori o grandi imprese che registrano prestazioni migliori di altri. Mentre il settore automobilistico, trainato da importanti investitori esteri come Audi, mostra forza, il panorama industriale complessivo sembra essere in difficoltà. Ciò potrebbe essere dovuto a una domanda più debole in altri segmenti industriali, a problemi di catena di approvvigionamento che colpiscono gli attori più piccoli o a costi operativi più elevati. Questa disomogeneità indica una potenziale economia a due velocità, dove i benefici della crescita potrebbero non essere ampiamente distribuiti in tutti i settori.

Il declassamento di Wizz Air da parte di Fitch serve a ricordare che, sebbene le tendenze macroeconomiche siano importanti, fattori specifici dell’azienda e condizioni di mercato globali possono influenzare in modo significativo le singole imprese, anche quelle con sede in Ungheria. Un declassamento del rating per una compagnia aerea importante come Wizz Air può influire sui suoi costi di indebitamento e sulla fiducia degli investitori, potenzialmente influenzando i suoi piani di espansione o la sua redditività. Sebbene non sia un riflesso diretto dell’intera economia ungherese, evidenzia l’esposizione delle aziende ungheresi alle dinamiche del mercato internazionale e alle pressioni competitive oltre i confini nazionali.


4. Conclusione: Prospettive e Vulnerabilità Residue

Il 10 luglio 2025, l’economia ungherese ha presentato un quadro complesso, caratterizzato da elementi di resilienza e da persistenti vulnerabilità. Le notizie della giornata hanno sottolineato il ruolo cruciale del settore automobilistico, esemplificato dall’avvio della nuova produzione di Audi a Győr, che funge da motore vitale per le esportazioni e l’occupazione. Questo sviluppo microeconomico positivo offre un tangibile contro-argomento alle più ampie incertezze nell’industria automobilistica globale.

Tuttavia, le sfide macroeconomiche sottostanti rimangono prominenti. La posizione fiscale del governo continua a essere una preoccupazione chiave, con il deficit di bilancio previsto rimanere elevato e la riduzione del rapporto debito/PIL che affronta “crescenti difficoltà”, come confermato dalle notizie in tempo reale. Sebbene il governo stia implementando misure di stimolo e sostenendo le piccole imprese, questi sforzi devono essere bilanciati con l’imperativo del consolidamento fiscale. La decisione della banca centrale di mantenere i tassi di interesse riflette un approccio cauto alla politica monetaria, navigando tra le persistenti pressioni inflazionistiche che sono esacerbate da fattori come l’aumento dei prezzi della benzina e la forte crescita dei salari.

Il mercato immobiliare continua a mostrare robusti aumenti dei prezzi, trainati da politiche governative e prestiti, ma questa crescita si verifica in un contesto di significativa carenza di offerta, sollevando preoccupazioni sull’accessibilità e sulle potenziali distorsioni del mercato. Inoltre, mentre grandi investimenti esteri come quello di Audi rafforzano l’economia, il settore industriale più ampio mostra segni di contrazione, e le sfide del mercato del lavoro, in particolare la carenza di competenze, pongono potenziali vincoli per i futuri investimenti diretti esteri.

In sintesi, la traiettoria economica dell’Ungheria nel 2025 è caratterizzata da un delicato equilibrio. I punti di forza in settori chiave orientati all’esportazione sono evidenti, ma questi si contrappongono a un contesto di continue tensioni fiscali, persistenti pressioni inflazionistiche e problemi strutturali nei mercati del lavoro e immobiliare. L’interazione tra gli interventi governativi e le forze di mercato sarà cruciale nel determinare se l’Ungheria potrà raggiungere le sue proiezioni di crescita affrontando al contempo le sue vulnerabilità e mantenendo la stabilità a medio termine. Gli sviluppi del 10 luglio 2025 evidenziano la necessità di una vigilanza continua e di aggiustamenti strategici delle politiche per navigare efficacemente queste complessità.


Tabella 2: Riepilogo degli Eventi e Annunci Economici Chiave del 10 Luglio 2025

Evento/AnnuncioFonte (ID Snippet)Implicazioni Immediate
Avvio Produzione Audi Q3 a Győr3Rafforza il ruolo del settore automobilistico come motore di esportazioni e occupazione; indica resilienza settoriale nonostante incertezze globali.
Aumento Prezzo Benzina4Contribuisce alle pressioni inflazionistiche; impatta direttamente il potere d’acquisto dei consumatori e i costi operativi delle imprese.
Misure Anti-Shrinkflation4Dimostra la preoccupazione del governo per la percezione dell’inflazione da parte dei consumatori e il loro potere d’acquisto.
Fondi per Piccole Imprese (HUF 40 miliardi)4Stimolo microeconomico positivo per le imprese locali; potenzialmente in contrasto con gli obiettivi di consolidamento fiscale.
Preoccupazioni Debito/PIL4Conferma le vulnerabilità fiscali strutturali; indica difficoltà nel ridurre il debito pubblico nel 2025.
MNB Mantiene Tassi al 6.5%5Approccio cauto della politica monetaria; bilanciamento tra stabilità e pressioni inflazionistiche persistenti.
Evento “Workforce Trends”7Sottolinea le sfide critiche del mercato del lavoro (carenze di competenze, disparità) per gli investimenti esteri.
Declassamento Fitch di Wizz Air4Riflette fattori specifici dell’azienda e condizioni di mercato globali che influenzano le grandi imprese ungheresi.
Programma “Acqua nel Paesaggio”5Indica una strategia proattiva per la resilienza agricola e la gestione delle risorse idriche di fronte al clima.

FONTI

  1. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 10, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  2. Hungary and the IMF, accessed July 10, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  3. Audi Launches Serial Production of New Model in Hungary – Budapest Business Journal, accessed July 10, 2025, https://bbj.hu/business/industry/automotive/audi-launches-serial-production-of-new-model-in-hungary/
  4. Latest news – Portfolio.hu, accessed July 10, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news
  5. Economy – Budapest Business Journal, accessed July 10, 2025, https://bbj.hu/economy/
  6. Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 10, 2025, https://bbj.hu/
  7. Navigating workforce trends in Hungary’s evolving economy …, accessed July 10, 2025, https://www.trevisobellunosystem.com/en/news/navigating-workforce-trends-in-hungarys-evolving-economy/

Il Polso Economico Ungherese: Sviluppi Chiave e Prospettive al 9 Luglio 2025

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Sintesi Esecutiva

L’economia ungherese al 9 luglio 2025 presenta un quadro composito di resilienza e sfide persistenti. Mentre i venti contrari globali persistono, le misure di politica interna e i significativi investimenti diretti esteri stanno plasmando la traiettoria economica. I recenti sviluppi chiave includono un sorprendente surplus di bilancio a giugno, continue preoccupazioni per l’inflazione (con i dati di giugno che mostrano un’accelerazione) e una persistente cautela dei consumatori.

PODCAST IN ITALIANO

Punti Salienti per il 9 Luglio 2025

  • Miglioramento Fiscale: Un notevole surplus di bilancio a giugno indica potenziali sforzi di consolidamento fiscale, in contrasto con le precedenti proiezioni di deficit.1
  • Pressioni Inflazionistiche: I dati sull’inflazione di giugno indicano un aumento superiore alle aspettative, ponendo una sfida per la banca centrale e potenzialmente influenzando la futura politica monetaria.1
  • Cautela dei Consumatori: Nonostante gli sforzi governativi per stimolare i consumi, i dati sulle vendite al dettaglio di maggio e inizio luglio suggeriscono una continua prudenza delle famiglie.1
  • Investimenti Strategici: L’Ungheria continua a consolidare la sua posizione come hub chiave per la produzione di veicoli elettrici (EV) e batterie, attirando ingenti investimenti diretti esteri che si prevede guideranno la crescita futura.2
  • Relazioni con l’UE: Il dialogo in corso e l’allentamento temporaneo della rigidità finanziaria da parte dell’UE sottolineano la complessa interazione tra le politiche interne dell’Ungheria e la sua integrazione europea.1

Implicazioni Generali

L’interazione tra la politica interna, i cambiamenti economici globali e le relazioni con l’UE sarà cruciale nel determinare la capacità dell’Ungheria di raggiungere i suoi obiettivi di crescita e gestire le pressioni inflazionistiche nella seconda metà del 2025 e oltre.

Contesto Economico Globale ed Europeo

L’economia ungherese, essendo una piccola economia molto aperta, rimane intrinsecamente suscettibile agli shock esterni. I primi mesi del 2025 sono stati caratterizzati da una nuova ondata di guerre commerciali, un ambiente commerciale europeo in deterioramento e la persistente guerra in Ucraina, tutti fattori che non sembrano supportare i piani di crescita dell’Ungheria.3 Anche gli effetti dei recenti investimenti significativi, come quelli di CATL e BYD, richiederanno tempo per manifestarsi pienamente.3

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto le sue previsioni per la crescita del PIL globale, stimandola al 2,8% per il 2025 e al 3,0% per il 2026. Questa valutazione riflette un significativo deterioramento dell’ambiente commerciale globale, principalmente a causa degli effetti negativi stimati delle guerre commerciali, dato che a gennaio la crescita globale era stata stimata intorno al 3,5–3,6% per il 2025.3 Per quanto riguarda l’Eurozona, la Banca Centrale Europea (BCE) prevede una crescita dello 0,9% nel 2025, una proiezione leggermente migliore rispetto al PIL del 2024 (0,8%).3 Tuttavia, il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha espresso aspettative di stagnazione o addirittura una leggera recessione per la Germania nel 2025, sottolineando l’elevata incertezza economica complessiva.3

La posizione di “economia molto aperta” dell’Ungheria la rende particolarmente vulnerabile alle fluttuazioni del commercio globale e alla salute economica dei suoi principali partner commerciali. La quota significativa delle esportazioni ungheresi (tra il 10% e il 20% verso gli Stati Uniti) nei settori dei macchinari, dell’elettronica e dell’automotive 3 espone direttamente il paese alle tensioni commerciali internazionali. La debole performance delle esportazioni di macchinari e veicoli nel 2024 ha già contribuito a esportazioni complessivamente lente.4 Questa dipendenza dal commercio estero implica che, anche con politiche interne robuste e ingenti investimenti diretti esteri, l’impatto positivo potrebbe essere attenuato o ritardato se l’ambiente esterno rimane sfavorevole. La salute economica della nazione è, quindi, indissolubilmente legata al commercio globale e alla stabilità dei suoi mercati di riferimento, in particolare all’interno dell’UE e con gli Stati Uniti. Questa vulnerabilità suggerisce la necessità di solidi meccanismi interni di assorbimento degli shock o di una strategia di esportazione più diversificata.

Performance Macroeconomica e Previsioni

Crescita del PIL

La crescita economica dell’Ungheria sta affrontando venti contrari. Il PIL reale è cresciuto dello 0,5% nel 2024, beneficiando di un consumo stabile sostenuto da aumenti salariali sostanziali e una diminuzione dei risparmi delle famiglie.4 Al contrario, gli investimenti sono diminuiti a causa di un ambiente commerciale incerto e tagli agli investimenti pubblici.4 L’attività economica è diminuita nel primo trimestre del 2025 di una stima dello 0,2% su base trimestrale, in parte a causa di un calo della produzione industriale.4 L’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese ha riportato una crescita del PIL dello 0,1% nel quarto trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, su dati destagionalizzati e corretti per il calendario.3

Le previsioni per il PIL del 2025-2026 mostrano alcune differenze tra le fonti. La Commissione Europea prevede una crescita del PIL dello 0,8% nel 2025 e un’accelerazione al 2,5% nel 2026.4 Questa crescita dovrebbe essere trainata principalmente dai consumi privati, supportati dalla crescita del reddito reale e da maggiori esenzioni e detrazioni fiscali sul reddito personale.4 Gli investimenti, in particolare quelli aziendali, dovrebbero essere limitati nel 2025 ma riprendere nel 2026 man mano che le incertezze del commercio globale si attenuano e le costruzioni sostenute dal governo riprendono.4 Le esportazioni dovrebbero recuperare, spinte dal miglioramento della domanda e dalla nuova capacità produttiva in impianti finanziati da investimenti diretti esteri (IDE).4 Il governatore della Banca Centrale Ungherese (MNB) ha fornito un intervallo più ottimistico tra l’1,9% e il 2,9% per la crescita del 2025, con una crescita più forte possibile entro il 2026-2027 se gli investimenti e i fattori esterni migliorano.3 In termini nominali, il PIL dell’Ungheria è previsto raggiungere i 221,7 miliardi di dollari entro la fine del 2025, in aumento rispetto ai 215,5 miliardi di dollari stimati nel 2024.5

La differenza nelle previsioni di crescita del PIL per il 2025 tra la Commissione Europea (0,8%) e la MNB (1,9-2,9%) è degna di nota. La Commissione Europea attribuisce la crescita del 2024 a “consumi stabili sostenuti da aumenti salariali sostanziali” 4, mentre la MNB menziona “nuove misure politiche, inclusi il Programma Demján Sándor e l’espansione dei benefici fiscali per le famiglie, che potrebbero modestamente stimolare il PIL quest’anno”.3 Entrambe le istituzioni evidenziano il consumo come un motore chiave, supportato anche dalle osservazioni del Primo Ministro riguardo a un “flusso di interessi” che riversa denaro nell’economia.6 Tuttavia, la Commissione Europea rileva che gli investimenti sono diminuiti nel 2024 e saranno limitati nel 2025 a causa dell’incertezza.4 L’ottimismo della MNB probabilmente incorpora più pesantemente l’impatto positivo atteso degli stimoli governativi e degli IDE su larga scala rispetto alla valutazione dell’UE, che sembra più cauta sugli effetti immediati e sui venti contrari esterni. La dipendenza dal consumo come principale motore di crescita, sebbene fornisca un impulso a breve termine, potrebbe non essere sostenibile senza una forte ripresa degli investimenti e delle esportazioni, soprattutto considerando la “cautela” delle famiglie e il calo delle vendite al dettaglio notato nelle notizie del 7-8 luglio.1 Questo evidenzia una potenziale tensione tra la stimolazione della domanda a breve termine e la crescita sostenibile a lungo termine.

Dinamiche dell’Inflazione

L’inflazione rimane una preoccupazione persistente nell’economia ungherese. A marzo 2025, il tasso di inflazione annuale era del 4,7%, senza variazioni rispetto al mese precedente.3 I servizi sono diventati più costosi del 7,5%, gli alimentari del 7,0%, mentre i beni di consumo durevoli hanno mostrato solo un aumento moderato (2,1%) e il prezzo di elettricità, gas e altri combustibili è aumentato del 2,7% rispetto a marzo 2024.3 L’inflazione HICP ha registrato una media del 3,7% nel 2024, con l’inflazione HICP esclusa energia e alimentari che ha raggiunto il 5,9%.4 Nel primo trimestre del 2025, l’inflazione è aumentata a causa degli aumenti delle accise, di una ripresa dell’inflazione alimentare e del persistente slancio dell’inflazione dei servizi.4 A maggio, l’inflazione si è attestata al 4,4%, in aumento rispetto al 4,2% di aprile. Questo aumento è stato generalizzato, con maggiori pressioni sui prezzi per abbigliamento e calzature, alimentari e bevande analcoliche, e abitazione ed energia, rimanendo al di sopra dell’intervallo obiettivo del 2,0–4,0% della Banca Centrale.7

Per quanto riguarda i dati di giugno 2025, si presenta una discrepanza tra le fonti. Mentre una fonte datata 1 luglio 2025 indica un’inflazione dell’1,7% a giugno 7, Portfolio.hu, un sito specificamente richiesto e che riporta notizie dell’8 luglio 2025, afferma esplicitamente: “La banca centrale ungherese dovrebbe preoccuparsi dei dati sull’inflazione di giugno? Gli analisti hanno fornito una valutazione sorprendente dei dati CPI di giugno. I dati sull’inflazione di giugno mostrano di nuovo un’accelerazione degli aumenti dei prezzi in Ungheria. La cifra è leggermente superiore alle attese”.1 Data la data più recente e la specificità della richiesta per Portfolio.hu, si considera che i dati di giugno abbiano mostrato un’accelerazione dei prezzi e siano stati superiori alle attese, suggerendo che la cifra dell’1,7% potrebbe essere un riferimento obsoleto o errato.

Le previsioni per il 2025 indicano che l’MNB si aspetta un’inflazione annuale tra il 4,5% e il 5,2% 3, mentre la Commissione Europea prevede che l’inflazione HICP aumenterà al 4,1% nel 2025, per poi diminuire al 3,3% nel 2026.4 La domanda interna e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari dovrebbero mantenere elevata l’inflazione nel 2025.4 Misure governative, come il blocco dei prezzi su 30 prodotti alimentari introdotto a fine marzo 2025 e la potenziale regolamentazione centralizzata dei prezzi per i servizi di mercato, mirano ad alleviare le pressioni.3 Tuttavia, si prevede che queste regolamentazioni modereranno l’inflazione solo temporaneamente, con i prezzi che probabilmente si adegueranno una volta terminate le misure nel 2025 e 2026.4 L’inflazione dei servizi, in particolare nel settore assicurativo (in aumento del 16,5%), è stata un contributo significativo, stagnando al 10% nei primi tre mesi del 2025.3

Le persistenti pressioni inflazionistiche, in particolare nei servizi e negli alimentari 3, unite a una crescita salariale nominale elevata (un aumento del salario minimo del 9% nel 2025 4), creano il rischio di una spirale prezzi-salari. La risposta del governo include blocchi dei prezzi e potenziale regolamentazione centralizzata, che l’UE nota essere probabilmente temporanei e che porteranno a futuri aggiustamenti dei prezzi.4 Contemporaneamente, il governo sta iniettando una significativa liquidità nell’economia attraverso pagamenti di interessi sui titoli di stato 6, con l’obiettivo di stimolare i consumi. Questo crea un dilemma politico: stimolare la domanda cercando contemporaneamente di frenare l’inflazione attraverso controlli diretti. L’obiettivo di inflazione a medio termine dell’MNB (circa il 3% 8), più alto rispetto ai livelli europei tipici e inteso a consentire un “recupero dei prezzi”, indica anche una tolleranza per un’inflazione più elevata, il che potrebbe complicare gli sforzi di disinflazione. I dati sull’inflazione di giugno, “superiori alle attese” 1, suggeriscono che le misure attuali potrebbero non essere pienamente efficaci o che le pressioni sottostanti siano più forti del previsto. Ciò potrebbe costringere l’MNB a riconsiderare la sua posizione cauta sui tassi di interesse, portando potenzialmente a una politica monetaria più restrittiva se l’inflazione continua ad accelerare, nonostante l’ultimo taglio dei tassi risalga a settembre 2024.3 La natura temporanea dei controlli sui prezzi implica anche un impatto inflazionistico differito, creando incertezza per le imprese e i consumatori a medio termine.

Mercato del Lavoro

Il mercato del lavoro dovrebbe rimanere complessivamente teso.4 Il tasso di disoccupazione è aumentato al 4,5% nel 2024, con una diminuzione del numero di posti vacanti.4 Si prevede che diminuirà gradualmente a circa il 4,3% entro il 2026.4 La crescita dei salari nominali dovrebbe rimanere elevata nel 2025 e 2026, spinta da un ulteriore aumento del 9% del salario minimo nel 2025, dalla tensione del mercato del lavoro e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.4 A livello microeconomico, l’8 luglio 2025 è stato segnalato un “divario salariale in Ungheria con gravi conseguenze”, indicando significative differenze tra ricchi e poveri.1

Finanze Pubbliche

Il deficit del governo generale, dopo una significativa correzione nel 2024, è previsto rimanere elevato al 4,6% nel 2025.4 Il rapporto debito/PIL dovrebbe aumentare, raggiungendo il 74,1% nel 2025.4 Tuttavia, l’8 luglio 2025, Portfolio.hu ha riportato che l’Ungheria ha registrato un “sorprendente surplus di bilancio a giugno”.1 Questo contrasta con la proiezione di un deficit elevato per l’anno e suggerisce uno sviluppo fiscale positivo, sebbene potenzialmente temporaneo.

La proiezione di un deficit elevato del 4,6% e di un debito in aumento 4 suggerisce continue sfide fiscali che potrebbero richiedere misure di austerità. Tuttavia, il “sorprendente surplus di bilancio a giugno” 1 introduce una deviazione positiva, anche se potenzialmente temporanea. Questo surplus potrebbe essere dovuto a entrate fiscali superiori alle attese o a controlli sulla spesa. Contemporaneamente, l’allentamento temporaneo della rigidità finanziaria da parte dell’UE nei confronti dell’Ungheria “con una condizione” 1 indica un continuo esame della gestione fiscale ungherese e dello stato di diritto. Le osservazioni del Primo Ministro riguardo alle “battaglie con Bruxelles” su varie questioni 6 sottolineano ulteriormente la complessa relazione. Sebbene il surplus di giugno sia positivo, il quadro fiscale generale rimane impegnativo, e l’allentamento condizionato della rigidità finanziaria dell’UE suggerisce che l’accesso dell’Ungheria ai fondi dell’UE o la sua flessibilità fiscale potrebbero ancora essere vincolati all’adesione alle condizioni dell’UE. La capacità del governo di mantenere la disciplina fiscale stimolando l’economia e gestendo le relazioni con l’UE sarà un fattore chiave per la stabilità economica.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave e Previsioni (2024-2026)

Indicatore2024 (Effettivo/Stima)2025 (Previsione)2026 (Previsione)Fonte(i)
Crescita PIL (%, a/a)0,5% (UE) / 0,1% (Q4)0,8% (UE) / 1,9-2,9% (MNB)2,5% (UE) / Più forte (MNB)3
PIL Nominale (Miliardi USD)$215,5$221,7N/A5
Inflazione HICP (%, a/a)3,7%4,1% (UE) / 4,5-5,2% (MNB)3,3% (UE)3
Disoccupazione (%)4,5%4,4%4,3%4
Deficit Pubblico (%, PIL)Correzione Significativa4,6%N/A4
Rapporto Debito/PIL (%)N/A74,1%N/A4

Politica Monetaria e Azioni della Banca Centrale

L’obiettivo primario della Magyar Nemzeti Bank (MNB), la banca centrale ungherese, è raggiungere e mantenere la stabilità dei prezzi.8 Senza pregiudizio per questo obiettivo primario, la MNB supporta anche il mantenimento della stabilità del sistema di intermediazione finanziaria, il rafforzamento della sua resilienza e il suo contributo sostenibile alla crescita economica. Inoltre, la MNB supporta la politica economica del governo e la sua politica legata alla sostenibilità ambientale, utilizzando gli strumenti a sua disposizione.10 La MNB mantiene un obiettivo di inflazione a medio termine di circa il 3%, che è leggermente superiore al livello generalmente accettato di inflazione per la stabilità dei prezzi in Europa, ed è utilizzato per consentire il “recupero dei prezzi” dell’Ungheria rispetto al resto d’Europa.8

Lo strumento principale della politica monetaria della MNB sono le riserve obbligatorie, sulle quali paga interessi agli istituti di credito.10 Il Consiglio Monetario decide sull’uso degli strumenti di politica monetaria e sulla strategia sottostante.10 Per quanto riguarda le decisioni recenti sui tassi di interesse, il nuovo governatore della banca centrale ungherese non ha tagliato ulteriormente il tasso di interesse chiave a causa dell’inflazione persistente e del suo sviluppo incerto. L’ultimo taglio è avvenuto il 25 settembre 2024, quando il tasso è passato dal 6,75% al 6,50%.3

Le notizie dell’8 luglio 2025 da Portfolio.hu hanno riportato: “La banca centrale ungherese dovrebbe preoccuparsi dei dati sull’inflazione di giugno? Gli analisti hanno fornito una valutazione sorprendente dei dati CPI di giugno. La cifra è leggermente superiore alle attese”.1 Questo sviluppo pone una pressione diretta sulla posizione attuale della MNB. L’obiettivo primario dichiarato della MNB è la stabilità dei prezzi 8, eppure il suo obiettivo di inflazione a medio termine del 3% per facilitare il “recupero dei prezzi” 8 implica una tolleranza implicita per un’inflazione più elevata rispetto all’obiettivo del 2% della BCE. Nonostante l’inflazione persistente (4,7% a marzo 2025 3; 4,4% a maggio 2025 7; “superiore alle attese” a giugno 2025 1), la MNB non ha tagliato i tassi da settembre 2024.3 Questo suggerisce un approccio cauto, in attesa di segnali più definitivi di disinflazione o di una valutazione dell’impatto dei controlli sui prezzi del governo. Tuttavia, le notizie dell’8 luglio che indicano la preoccupazione degli analisti per l’inflazione di giugno mettono in discussione questa posizione. La MNB si trova di fronte a un delicato equilibrio. Se l’inflazione continua ad accelerare, soprattutto considerando la natura temporanea dei blocchi dei prezzi governativi 4, la MNB potrebbe essere costretta ad adottare una posizione più restrittiva, potenzialmente aumentando i tassi di interesse o inasprendo altri strumenti di politica monetaria, nonostante il suo ruolo di supporto alla politica economica del governo. Ciò potrebbe creare attrito con l’agenda di crescita del governo e incidere sui costi di indebitamento per imprese e consumatori.

Politica Economica e Iniziative Governative

Il Ministero dell’Economia Nazionale è responsabile della pianificazione generale della politica economica ungherese e dell’attuazione della strategia per l’economia nazionale. Il Ministero si occupa di settori vitali legati all’economia nazionale come la creazione di posti di lavoro, la creazione di un sistema fiscale favorevole alla famiglia, il miglioramento della competitività, la preparazione del bilancio, la riduzione del debito nazionale e la stimolazione della crescita economica.11 Supervisiona le finanze pubbliche, pianifica il bilancio e i conti di appropriazione, e collabora nelle attività di regolamentazione relative alle finanze pubbliche. Sviluppa la strategia di politica finanziaria e definisce il sistema fiscale ungherese per garantire la stabilità finanziaria.11

Il Primo Ministro Viktor Orbán ha annunciato a febbraio 2025 il “Programma economico di ventuno punti”, enfatizzando la “neutralità economica e la pace” come fattori che “daranno una grande spinta all’economia ungherese”.6 Si aspetta un “grande anno” nel 2025.6 Tra le misure politiche chiave e le posizioni del governo, l’Ungheria continua a mantenere bassi i prezzi dell’energia, in contrasto con i paesi occidentali.6 Tuttavia, questa posizione ha portato a tensioni passate con l’UE in merito alla politica energetica.12 Il governo sta attivamente convogliando fondi nell’economia, in particolare attraverso pagamenti di “interessi” sui titoli di stato (480 miliardi di HUF, e altri 300 miliardi di HUF a marzo a 800.000 titolari di conto), incoraggiando il reinvestimento o la spesa.6 Nuove misure politiche, tra cui il Programma Demján Sándor e l’espansione dei benefici fiscali per le famiglie, dovrebbero stimolare modestamente il PIL nel 2025, con un impatto maggiore atteso negli anni a venire.3

Per quanto riguarda le relazioni con l’UE, Orbán ha evidenziato “quattro grandi battaglie con Bruxelles” negli ultimi 10-15 anni: migrazione, protezione dell’infanzia, protezione delle pensioni e protezione della riduzione delle bollette energetiche delle famiglie.6 Ha anche espresso preoccupazione per l’intenzione di Bruxelles di allocare 1,5 miliardi di euro (600 miliardi di HUF) a organizzazioni che supportano il federalismo e il trasferimento di poteri dagli stati nazionali a Bruxelles.6 L’allentamento temporaneo della rigidità finanziaria da parte dell’UE nei confronti dell’Ungheria “con una condizione” 1, riportato l’8 luglio 2025, indica negoziati e condizionalità in corso.

La cornice di “neutralità economica e pace” di Orbán 6, unita alla sua enfasi sul mantenimento di prezzi energetici bassi 6 e sulle “battaglie con Bruxelles” 6, rivela una strategia economica e geopolitica profondamente interconnessa. L’attenzione del governo alla stimolazione della domanda interna attraverso pagamenti diretti 6 e blocchi dei prezzi 3 può essere vista come un modo per isolare l’economia e le famiglie dalle pressioni globali e dell’UE, rafforzando potenzialmente anche il sostegno politico. La preoccupazione per i finanziamenti dell’UE destinati al federalismo 6 suggerisce che la politica economica è influenzata anche dal desiderio di mantenere la sovranità nazionale e resistere a una più profonda integrazione europea. Questo approccio, pur mirando alla stabilità e alla crescita interna, crea un certo attrito con le norme e le politiche dell’UE, potenzialmente influenzando l’accesso ai fondi dell’UE o agli investimenti. L'”unica condizione” per l’allentamento della rigidità finanziaria 1 probabilmente riguarda lo stato di diritto o gli impegni fiscali, implicando che la flessibilità economica del governo non è del tutto svincolata dalla sua relazione con Bruxelles. Questa tensione in corso potrebbe introdurre un elemento di incertezza per gli investitori stranieri e per la pianificazione economica a lungo termine.

Settori Chiave e Dati Microeconomici

Polo Manifatturiero e di Investimento

L’Ungheria è da tempo una destinazione favorevole per la produzione esternalizzata nei settori dell’elettronica, dell’automotive e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) grazie ai suoi costi del lavoro competitivi, che sono inferiori alla media dell’UE.2 Il paese ha attratto con successo numerosi investimenti e progetti cinesi, come la ferrovia Budapest-Belgrado, e investimenti in siti di produzione di veicoli elettrici (EV) e impianti di produzione di batterie.2

Il settore automobilistico è una delle industrie chiave dell’Ungheria e genera quasi il 21% delle esportazioni totali, contribuendo al PIL per il 3,9% nel 2021.13 L’Ungheria mira a diventare leader nell’elettromobilità, attirando significativi investimenti in impianti di produzione di veicoli e batterie.2 Ospita unità di produzione di importanti produttori di apparecchiature originali (OEM) come Suzuki, Audi, Opel, Daimler e, presto, BMW.13

Recenti progetti di investimento di punta sottolineano il crescente ruolo dell’Ungheria nel mercato globale dei veicoli elettrici e la sua ambizione di diventare l’hub europeo per gli EV:

  • CATL (Contemporary Amperex Technology Co., Limited): Sta costruendo un impianto di batterie da 7,34 miliardi di euro e 100 GWh a Debrecen, il più grande progetto di IDE greenfield dell’Ungheria, destinato a creare 9.000 posti di lavoro e a fornire i principali produttori automobilistici come BMW, Mercedes-Benz e Volkswagen.2
  • BYD: Sta sviluppando la sua prima fabbrica europea di produzione di EV a Szeged, un progetto multimiliardario che dovrebbe generare migliaia di posti di lavoro e produrre 150.000-300.000 veicoli all’anno.2
  • Samsung SDI: Ha un impianto di batterie per EV a Göd, con piani di espansione per fornire BMW.2

Altri settori chiave includono l’elettronica (il più grande produttore nella regione CEE, 22% della produzione manifatturiera 13), l’industria farmaceutica e la tecnologia medica (con una tradizione secolare e il settore più sviluppato in CEE 13), l’ICT (con focus su AI, 5G, sviluppo software e cybersecurity 2), i materiali industriali 2, le scienze della vita e la medtech, la logistica e il settore alimentare.2 La produzione e l’industria rappresentano il 49,9% dello stock di IDE in ingresso in Ungheria nel 2023, con la produzione di veicoli e altre attrezzature di trasporto al 10,4%.2

I sostanziali investimenti diretti esteri, in particolare nei settori dei veicoli elettrici e delle batterie (CATL, BYD, Samsung SDI 2), sono un chiaro motore di crescita futura e creazione di posti di lavoro, posizionando strategicamente l’Ungheria nelle catene di approvvigionamento globali. Tuttavia, questi investimenti su larga scala, pur stimolando le esportazioni e il PIL, aumentano anche l’integrazione dell’Ungheria nelle catene di approvvigionamento globali 4, rendendola più suscettibile alle fluttuazioni della domanda esterna e alle guerre commerciali.3 La dipendenza dal capitale straniero implica anche che una parte significativa del reddito generato da queste strutture potrebbe defluire dal paese 4, influenzando la bilancia delle partite correnti. Pertanto, sebbene l’afflusso di IDE sia positivo per la produzione industriale e il progresso tecnologico, significa anche che la resilienza economica dell’Ungheria è sempre più legata alla salute dei mercati automobilistici ed elettronici globali e alle decisioni strategiche delle multinazionali. Ciò richiede un attento equilibrio tra l’attrazione di investimenti stranieri e la promozione della creazione di valore e della resilienza interna.

Tabella 2: Principali Investimenti Diretti Esteri in Settori Chiave

Nome AziendaSettoreTipo di ProgettoValore Stimato dell’InvestimentoCreazione Prevista di Posti di LavoroSignificato StrategicoFonte
CATLProduzione Batterie EVImpianto di Batterie Greenfield7,34 miliardi di euro9.000Il più grande IDE greenfield, fornisce i principali produttori automobilistici europei2
BYDProduzione EVPrima Fabbrica Europea di EVDiversi miliardi di euroMigliaiaPosiziona l’Ungheria come hub chiave per la produzione di EV in Europa2
Samsung SDIProduzione Batterie EVEspansione Impianto BatterieN/AN/ASupporta BMW, rafforza l’ecosistema EV2
CJ FoodsProduzione/Logistica AlimentareCentro di Produzione e LogisticaN/AN/ADiversifica gli IDE oltre l’automotive2

Sviluppi Economici Locali (8-9 Luglio 2025)

È importante notare che, sebbene la richiesta esplicita comprendesse notizie da Index.hu e DailyNewsHungary.com per il 9 luglio 2025, il materiale di ricerca fornito non contiene notizie attuali da queste fonti per la data specificata.14 Pertanto, gli sviluppi economici locali sono principalmente tratti da Portfolio.hu 1, che è una fonte richiesta e fornisce informazioni recenti e altamente pertinenti.

Notizie dell’8 Luglio 2025

  • Surplus di Bilancio: L’Ungheria ha registrato un “sorprendente surplus di bilancio a giugno”.1 Questo rappresenta uno sviluppo fiscale positivo, in contrasto con le precedenti preoccupazioni sul deficit.
  • Preoccupazione per l’Inflazione: Gli analisti sono “preoccupati per i dati sull’inflazione di giugno”, che hanno mostrato “un’accelerazione degli aumenti dei prezzi” ed erano “leggermente superiori alle attese”.1 Questo sottolinea le persistenti pressioni inflazionistiche.
  • Mercato Immobiliare: Il prezzo medio dell’affitto a Budapest ha raggiunto i 280.000 HUF.1 È stato introdotto un nuovo schema di prestito al 3%, che dovrebbe fornire un supporto significativo agli acquirenti di case, arrivando sul mercato in un momento di picco per i mutui.1
  • Prezzi del Carburante: Il prezzo del diesel è destinato a essere ulteriormente aumentato.1
  • Disuguaglianza Sociale: Sono stati segnalati un “divario salariale in Ungheria con gravi conseguenze”, evidenziando una significativa differenza tra ricchi e poveri.1
  • Aziende di Proprietà Statale: Altre quattro aziende di proprietà statale sono riuscite a “sfuggire ai tagli del governo”.1

Notizie del 7 Luglio 2025

  • Vendite al Dettaglio: Gli analisti “non sono contenti delle cupe vendite al dettaglio in Ungheria”, indicando che “le famiglie rimangono caute”.1 Lo shopping ha perso slancio a maggio, con un calo delle vendite al dettaglio su base mensile.1
  • Inerzia Economica: L’Ungheria è “rimasta indietro rispetto al V4” (Gruppo di Visegrád) a causa di “tre anni di inerzia economica”, con grafici che illustrano la situazione dal 2022.1
  • Impatto del Commercio Globale: Speculazioni su come “Trump deciderà cosa succederà al fiorino” a causa delle dichiarazioni sulle tariffe, con l’UE che sta anche rispondendo.1 Questo evidenzia la sensibilità della valuta alla politica commerciale internazionale.
  • Preoccupazioni Ambientali/Infrastrutturali: Segnalazioni di carenza d’acqua in Ungheria, con possibili restrizioni imminenti in alcune aree.1 Le ferrovie ungheresi stanno testando un metodo unico (dipingere i binari di bianco) per prevenire i ritardi estivi.1

Gli sforzi del governo per stimolare i consumi attraverso pagamenti di “interessi” 6 e benefici fiscali per le famiglie 3 sono chiaramente volti a rafforzare la domanda interna. Tuttavia, le notizie del 7-8 luglio da Portfolio.hu 1 rivelano che “le famiglie rimangono caute” e “lo shopping perde slancio”, con un calo delle vendite al dettaglio a maggio. Questo suggerisce una disconnessione tra l’intento politico e il comportamento effettivo dei consumatori. Il “divario salariale” 1 complica ulteriormente la situazione, poiché gli stimoli generali potrebbero non beneficiare uniformemente tutti i segmenti della popolazione. L’aumento dei prezzi del diesel 1 e le persistenti preoccupazioni inflazionistiche 1 probabilmente erodono il potere d’acquisto e contribuiscono alla cautela. Nonostante gli sforzi del governo, le ansie economiche sottostanti (ad esempio, inflazione, incertezza globale, disuguaglianza di reddito) sembrano smorzare la fiducia e la spesa dei consumatori. Ciò potrebbe ostacolare la ripresa trainata dai consumi prevista dall’UE 4 e le aspettative del governo per un “grande anno”.6 Il governo potrebbe dover rivalutare l’efficacia delle sue politiche dal lato della domanda o affrontare più direttamente le cause profonde della cautela dei consumatori.

Tabella 3: Istantanea delle Notizie Economiche Locali (7-8 Luglio 2025)

DataTitolo/Evento ChiaveBreve Descrizione/SignificatoFonte
8 Luglio 2025L’Ungheria registra un sorprendente surplus di bilancio a giugnoSviluppo fiscale positivo, in contrasto con le precedenti proiezioni di deficit.1
8 Luglio 2025I dati sull’inflazione di giugno mostrano di nuovo un’accelerazione degli aumenti dei prezziGli analisti sono preoccupati poiché le cifre sono state leggermente superiori alle attese, indicando un’inflazione persistente.1
8 Luglio 2025L’affitto medio a Budapest è ora di 280.000 HUFEvidenzia l’aumento dei costi abitativi nella capitale.1
8 Luglio 2025Il piano di prestiti al 3% supporta gli acquirenti di caseIl nuovo piano di prestiti mira a stimolare il mercato immobiliare in un periodo di picco dei mutui.1
8 Luglio 2025Il prezzo del diesel sarà ulteriormente aumentatoIndica una pressione inflazionistica continua sui costi di trasporto e di consumo.1
8 Luglio 2025Divario salariale in Ungheria con gravi conseguenzeIndica una crescente disuguaglianza di reddito all’interno della popolazione.1
7 Luglio 2025Gli analisti non sono contenti delle cupe vendite al dettaglio in UngheriaLe famiglie rimangono caute e lo slancio dello shopping è diminuito a maggio.1
7 Luglio 2025L’Ungheria è rimasta indietro rispetto al V4 a causa dell’inerzia economicaTre anni di inerzia economica dal 2022, indicando una crescita più lenta rispetto ai pari regionali.1
7 Luglio 2025Carenza d’acqua in Ungheria; possibili restrizioniProblema ambientale locale con potenziale impatto economico sull’agricoltura e la vita quotidiana.1
7 Luglio 2025Le ferrovie ungheresi testano un metodo unico per prevenire i ritardi estiviSforzi infrastrutturali per migliorare l’efficienza del trasporto pubblico.1

Prospettive e Rischi

L’economia ungherese si trova in una fase di recupero dopo un periodo difficile, con una crescita più forte prevista entro il 2026–2027, a condizione che gli investimenti e i fattori esterni migliorino.3 I consumi privati e le nuove capacità produttive finanziate dagli IDE dovrebbero essere i principali motori di crescita.4 Il governo rimane ottimista, prevedendo un “grande anno” nel 2025 6, supportato dal suo programma economico e dagli sforzi per stimolare la domanda interna.

Tuttavia, permangono diversi rischi significativi:

  • Domanda Esterna: Una domanda esterna contenuta rimane un rischio significativo, data l’esposizione commerciale dell’Ungheria e la sua profonda integrazione nelle catene di approvvigionamento globali.4 Guerre commerciali globali e un ambiente commerciale europeo in deterioramento potrebbero facilmente alterare la sua posizione.3
  • Inflazione Persistente: Nonostante le misure governative, le pressioni inflazionistiche persistono, esacerbate da elevati aumenti salariali e altre misure politiche finanziate dal governo.4 La natura temporanea delle regolamentazioni sui prezzi significa che i prezzi probabilmente si adegueranno al rialzo una volta terminate queste misure.4 I dati sull’inflazione di giugno 1 rafforzano questa preoccupazione.
  • Sfide Fiscali: Un deficit del governo generale elevato e un rapporto debito/PIL in aumento 4 sollevano preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale, nonostante il recente sorprendente surplus di bilancio.1
  • Relazioni con l’UE: Le tensioni in corso e le “battaglie con Bruxelles” 6 su varie aree politiche potrebbero influenzare gli afflussi di fondi dell’UE e la fiducia complessiva degli investitori. L’allentamento condizionato della rigidità finanziaria 1 evidenzia questo continuo controllo.
  • Consumo Interno: Nonostante gli stimoli governativi, la cautela delle famiglie e il calo delle vendite al dettaglio 1 suggeriscono che la fiducia dei consumatori rimane fragile, limitando potenzialmente l’efficacia delle strategie di crescita basate sui consumi.

La strategia economica ungherese sembra essere un complesso equilibrio tra l’affermazione dell’autonomia economica nazionale (ad esempio, mantenimento di prezzi energetici bassi, resistenza al federalismo dell’UE, stimoli diretti interni) e il beneficio della profonda integrazione nell’economia europea e globale (ad esempio, attrazione di massicci IDE, dipendenza dal commercio UE). Questo duplice approccio crea sia opportunità (ad esempio, diventare un hub EV) che rischi (ad esempio, attrito con l’UE, vulnerabilità agli shock commerciali globali). Il successo a lungo termine della traiettoria economica dell’Ungheria dipenderà dalla sua capacità di navigare questo delicato equilibrio. Una crescita e una stabilità sostenute richiederanno non solo un’efficace attuazione delle politiche interne, ma anche un approccio pragmatico alle sue relazioni internazionali, in particolare con l’UE, per garantire un accesso continuo ai mercati, ai fondi e a un ambiente normativo stabile.

Conclusione

Al 9 luglio 2025, l’economia ungherese sta navigando in un panorama complesso caratterizzato sia da dinamismo interno che da vulnerabilità esterne. Mentre significativi investimenti diretti esteri, in particolare nei settori automobilistico e delle batterie, stanno ponendo le basi per la futura crescita industriale e posizionando l’Ungheria come un hub chiave europeo per i veicoli elettrici, le sfide immediate persistono. L’inflazione rimane una preoccupazione centrale, con dati recenti che indicano un’accelerazione degli aumenti dei prezzi che metterà alla prova la determinazione e gli strumenti politici della banca centrale. Nonostante gli sforzi del governo per stimolare la domanda interna attraverso vari programmi e iniezioni finanziarie dirette, la cautela dei consumatori è evidente nelle cifre delle vendite al dettaglio. La gestione fiscale mostra un quadro misto, con un sorprendente surplus di bilancio a giugno che offre un segnale positivo in mezzo a più ampie preoccupazioni per il deficit e il debito, soggetto a un continuo controllo dell’UE. La distinta politica economica del governo, caratterizzata da un’attenzione agli interessi nazionali e da una relazione a volte controversa con Bruxelles, continuerà a plasmare l’ambiente economico. L’interazione di questi fattori determinerà se l’Ungheria potrà raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di crescita e sostenere la sua ripresa economica di fronte a persistenti venti contrari globali e pressioni inflazionistiche interne.

FONTI

  1. Economy – Portfolio.hu, accessed July 9, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  2. Hungary: Exploring its Economic Ecosystem – HKTDC Research, accessed July 9, 2025, https://research.hktdc.com/en/article/MjAxNTE0ODUwNw
  3. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed July 9, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  4. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed July 9, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  5. Hungary GDP 2024 Estimate and 2025 Projection – World Economics, accessed July 9, 2025, https://www.worldeconomics.com/GrossDomesticProduct/Current-GDP/Sri%20Lanka.aspx/Hungary.aspx
  6. Twenty-one-point economic programme, economic neutrality and peace combined will give the Hungarian economy a big boost – Orbán Viktor – miniszterelnok.hu, accessed July 9, 2025, https://miniszterelnok.hu/en/twenty-one-point-economic-programme-economic-neutrality-and-peace-combined-will-give-the-hungarian-economy-a-big-boost/
  7. Hungary Inflation (CPI, ann. var. %, aop) – FocusEconomics, accessed July 9, 2025, https://www.focus-economics.com/country-indicator/hungary/inflation/
  8. Hungarian National Bank – Wikipedia, accessed July 9, 2025, https://en.wikipedia.org/wiki/Hungarian_National_Bank
  9. Hungary Inflation Rate (1973-2024) – Macrotrends, accessed July 9, 2025, https://www.macrotrends.net/global-metrics/countries/hun/hungary/inflation-rate-cpi
  10. Monetary policy instruments | MNB.hu, accessed July 9, 2025, https://www.mnb.hu/en/monetary-policy/monetary-policy-instruments
  11. Ministry for National Economy – Organisation – Government, accessed July 9, 2025, https://2010-2014.kormany.hu/en/ministry-for-national-economy/organisation
  12. Economy – Portfolio.hu, accessed July 9, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1388
  13. Main industries of Hungary, accessed July 9, 2025, https://muscat.mfa.gov.hu/eng/page/main-industries-of-hungary
  14. Neo-feudalism and Neo-traditionalism: the Intersection of Cultural, accessed July 9, 2025, https://www.is.cuni.cz/studium/eng/dipl_st/index.php?do=main&doo=detail&did=227561
  15. Hungarian Competition Authority – Cement industry news from, accessed July 9, 2025, https://www.globalcement.com/news/itemlist/tag/Hungarian%20Competition%20Authority

Riepilogo delle Notizie Economiche Ungheresi: 8 Luglio 2025

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L’8 luglio 2025, il panorama economico ungherese si è delineato attraverso una combinazione di notizie fiscali positive, persistenti sfide inflazionistiche e una complessa relazione con l’Unione Europea. I dati chiave rilasciati in questa giornata hanno evidenziato un sorprendente surplus di bilancio nel mese di giugno, che ha contribuito a ridurre il deficit del primo semestre.1 Tuttavia, l’inflazione, in particolare per quanto riguarda i prezzi dei generi alimentari, è rimasta una preoccupazione significativa, con l’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) che ha riportato un aumento del 4,6% su base annua a giugno.3 La riunione del Consiglio per gli Affari Economici e Finanziari (ECOFIN) dell’UE ha affrontato gli obiettivi fiscali dell’Ungheria e le più ampie questioni relative allo stato di diritto, adottando raccomandazioni specifiche per paese.5 A livello locale, sono emerse notizie sull’aumento dei prezzi del diesel, sulle elevate tendenze degli affitti a Budapest e sull’introduzione di nuovi schemi di prestito per l’acquisto di abitazioni.2

La compresenza di un surplus di bilancio a breve termine con un’inflazione elevata e il continuo scrutinio fiscale e sullo stato di diritto da parte dell’UE suggerisce una gestione economica complessa e potenzialmente volatile. Il surplus potrebbe rappresentare un sollievo fiscale temporaneo, ma non annulla le questioni strutturali più profonde e le pressioni esterne che l’economia ungherese si trova ad affrontare. Sebbene il surplus di giugno sia un dato positivo, le sue cause sottostanti, come le entrate derivanti dalle imposte sulle società e i pagamenti di dividendi da parte di aziende statali 1, potrebbero essere eventi isolati o limitati, piuttosto che indicativi di un consolidamento fiscale fondamentale. La persistenza dell’inflazione e le continue dispute con l’UE indicano che le sfide economiche del governo sono tutt’altro che risolte. Questo crea una narrazione di segnali contrastanti, dove i guadagni fiscali a breve termine sono oscurati da problemi macroeconomici e di governance più profondi e irrisolti, con potenziali ripercussioni sulla stabilità a lungo termine e sulla fiducia degli investitori.

PODCAST IN ITALIANO

Panorama Macroeconomico

Pressioni Inflazionistiche e Posizione della Banca Centrale

L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) dell’Ungheria ha registrato un aumento del 4,6% su base annua a giugno 2025, secondo i dati pubblicati l’8 luglio 2025 dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH).3 Su base mensile, i prezzi sono aumentati di un modesto 0,1% rispetto a maggio.3 Questo dato è stato percepito come leggermente superiore alle aspettative degli analisti.2

I prezzi dei generi alimentari hanno rappresentato il principale motore inflazionistico, registrando un’impennata del 6,2% su base annua.3 Articoli specifici che hanno subito forti aumenti includono uova (+26%), farina (+24,4%), olio commestibile (+22,2%), caffè (+20,3%), cioccolato e cacao (+19,6%), e succhi di frutta e verdura (+14,1%).3 Al contrario, alcune categorie alimentari hanno visto cali significativi dei prezzi, come la margarina (-31,2%), i prodotti lattiero-caseari (-7,2%) e la carne di maiale (-2,0%).3

I prezzi dei servizi sono aumentati del 5,4% su base annua, con incrementi notevoli nei servizi postali (+11,3%), servizi per la cura della persona (+10,1%), riparazioni e manutenzione domestica (+9,8%) e affitti (+9,4%).3 Il costo di elettricità, gas e altri combustibili è salito dell’8,6% su base annua, principalmente a causa di un aumento del 18,4% dei prezzi del gas naturale e manifatturiero.3

Gli analisti economici hanno attribuito l’aumento dell’inflazione a giugno in parte a tendenze stagionali, notando che l’aumento dei prezzi di frutta e verdura è stato inaspettato per un mese in cui solitamente diventano più economici.4 Il Ministero dell’Economia Nazionale ha ribadito il suo impegno a proteggere le famiglie e i pensionati ungheresi, citando gli sforzi in corso per combattere gli “aumenti ingiustificati dei prezzi”. Queste misure includono tetti ai margini di vendita al dettaglio su 30 prodotti alimentari essenziali e, da maggio, su prodotti per la casa e per la cura personale, che avrebbero portato a cali medi dei prezzi del 20-26% nelle categorie interessate. Sono stati evidenziati anche tetti volontari ai prezzi concordati con banche, assicuratori e fornitori di telecomunicazioni, oltre a un rollback dei prezzi su prodotti farmaceutici selezionati entrato in vigore il 1° luglio.4

La continua elevata inflazione alimentare su base annua (6,2%), nonostante i tetti ai margini di vendita al dettaglio imposti dal governo su 30 prodotti alimentari essenziali 4, suggerisce che questi controlli potrebbero avere un impatto limitato sulle dinamiche complessive dei prezzi alimentari. Sebbene il Ministero affermi cali dei prezzi del 20-26% nelle categorie

interessate 4, il dato complessivo dell’inflazione alimentare indica che gli aumenti dei prezzi in articoli non soggetti a tetto o in altre parti della catena di approvvigionamento sono ancora significativi. Questo si allinea con un’analisi precedente di Portfolio.hu (risalente ad aprile 2025) che suggeriva come i controlli sui prezzi offrano solo un sollievo a breve termine e possano creare distorsioni di mercato se non accompagnati da misure più ampie volte a migliorare la competitività.7 Se l’inflazione alimentare complessiva rimane elevata, ciò implica che le “categorie interessate” rappresentano una piccola porzione del paniere alimentare, o che gli aumenti dei prezzi avvengono altrove nella catena di approvvigionamento alimentare (ad esempio, prezzi alla produzione, articoli non soggetti a tetto), o che i cali di prezzo dichiarati sono insufficienti a contrastare altre forze inflazionistiche. Ciò suggerisce che la politica di controllo dei prezzi, pur fornendo un sollievo mirato, non è una panacea per il problema più ampio dell’inflazione alimentare.

La Banca Nazionale Ungherese (MNB), nel suo Rapporto sull’Inflazione pubblicato il 1° luglio, prevede di raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 3% solo all’inizio del 2027. L’MNB proietta tassi di inflazione annuali medi del 4,7% per il 2025, 3,7% per il 2026 e 3,0% per il 2027. La banca centrale continua a mantenere una politica monetaria rigorosa, mantenendo il tasso di interesse di base stabile al 6,5% da settembre, al fine di ancorare le aspettative inflazionistiche.8 Sebbene gli analisti economici indichino tendenze stagionali per l’aumento dell’inflazione di giugno, in particolare per frutta e verdura 4, la previsione a lungo termine della Banca Nazionale Ungherese di raggiungere l’obiettivo di inflazione del 3% solo all’inizio del 2027 8 indica che la banca centrale percepisce problemi più fondamentali e strutturali in gioco. Ciò suggerisce che l’attuale inflazione non è solo un fenomeno stagionale transitorio, ma una sfida economica più profonda, potenzialmente guidata da pressioni sottostanti nel settore dei servizi e nella dinamica dei prezzi dei beni industriali 8, che richiede un’attenzione politica sostenuta e potenzialmente più stringente al di là degli interventi a breve termine. Se le prospettive a lungo termine dell’MNB sono così caute, ciò implica che l’inflazione è considerata più di un semplice fenomeno stagionale. La menzione dei servizi e dei beni industriali suggerisce una base inflazionistica più ampia che i soli fattori stagionali non possono spiegare. Questo indica che la banca centrale ritiene che siano in gioco fattori strutturali più persistenti, che richiedono un periodo più lungo di politica monetaria restrittiva e potenzialmente riforme più complete per raggiungere la stabilità dei prezzi.

Tabella 1: Dati CPI Ungheria – Giugno 2025: Categorie Chiave

Categoria/ArticoloVariazione Anno su Anno (%)Variazione Mese su Mese (%)Note
IPC Complessivo+4.6+0.1Leggermente superiore alle aspettative degli analisti 2
Prezzi Alimentari+6.2+0.1Principale motore inflazionistico 3
Uova+26.0-1.8
Farina+24.4
Olio commestibile+22.2-2.4
Caffè+20.3
Cioccolato e cacao+19.6-1.0
Succhi di frutta e verdura+14.1
Margarina-31.2-1.2
Prodotti lattiero-caseari-7.2
Carne di maiale-2.0
Servizi+5.4+0.6
Servizi postali+11.3
Servizi per la cura persona+10.1
Riparazioni/manutenzione casa+9.8
Affitto+9.4
Elettricità, Gas e altri combustibili+8.6+0.7
Gas naturale e manifatturiero+18.4+1.4
Carburanti per motori-1.0+0.5

Politica Fiscale e Performance di Bilancio

Il bilancio ungherese ha registrato un sorprendente surplus di 27,4 miliardi di fiorini (80,62 milioni di dollari) a giugno 2025.1 Questo risultato mensile positivo è stato sostenuto principalmente da solide entrate fiscali dalle imprese e pagamenti di dividendi da diverse società statali, tra cui Szerencsejatek Zrt. e Corvinus Zrt..1 Questo surplus di giugno ha contribuito a ridurre il deficit di bilancio dell’Ungheria per i primi sei mesi dell’anno a 2,77 trilioni di fiorini, una leggera riduzione rispetto al deficit di 2,8 trilioni di fiorini riportato alla fine di maggio.1

Nonostante questa performance mensile positiva, i rapporti suggeriscono che la spesa pubblica complessiva è in aumento, indicando un potenziale rischio che il governo possa mancare i suoi obiettivi di bilancio annuali, portando a un deficit superiore al previsto per l’anno.9 Un decreto governativo, annunciato la settimana precedente, ha imposto a tutte le entità economiche di proprietà statale al 100% di attuare misure di riduzione dei costi, mirando specificamente a una riduzione del 5% dei costi del personale del 2024 per il 2025. Tuttavia, l’8 luglio 2025, è stato annunciato che quattro ulteriori società statali sono state esentate da queste misure di austerità: Paks II. Atomerőmű Zrt., Finatom Nonprofit Kft., Hunatom Zrt. e PIP Közép-Duna Menti Térségfejlesztési Nonprofit Kft..2 Questo porta il numero totale di società esentate a 25.10

Il surplus di bilancio di giugno, sebbene positivo in superficie, sembra essere guidato da iniezioni di entrate specifiche, potenzialmente una tantum (imposte sulle società, dividendi da società statali), piuttosto che da un miglioramento generalizzato della salute fiscale sottostante.1 Questo solleva interrogativi sulla sostenibilità di questa tendenza positiva, soprattutto se confrontata con le previsioni di deficit costantemente più elevate dell’MNB per il 2025 e il 2026 8 e con i rapporti sull’aumento della spesa pubblica.9 Ciò indica una dipendenza da flussi di entrate specifici piuttosto che da un consolidamento fiscale complessivo. Un surplus basato su fonti di reddito specifiche, potenzialmente non ricorrenti (come grandi pagamenti di dividendi), non indica necessariamente un cambiamento fondamentale nella traiettoria fiscale. Se le tendenze di spesa sottostanti sono in aumento e la banca centrale prevede deficit elevati continui, il surplus di giugno potrebbe essere un’anomalia piuttosto che un segno di miglioramento fiscale sostenibile. Ciò implica che la strategia fiscale del governo potrebbe essere reattiva o opportunistica piuttosto che strutturalmente solida, portando potenzialmente a future sfide fiscali.

La Banca Nazionale Ungherese (MNB), nel suo rapporto del 1° luglio, prevede che il deficit di bilancio dell’Ungheria per il 2025 si attesterà tra il 4,1% e il 4,4% del PIL, superando significativamente il limite di Maastricht del 3%. Questa previsione dell’MNB è anche leggermente superiore alla stima più recente del Ministero dell’Economia, pari al 4,1%. Per il 2026, l’MNB si aspetta solo una modesta riduzione, con il deficit che scenderà tra il 3,7% e il 4% del PIL, ponendo comunque il rischio di mancare gli obiettivi ufficiali.8 Il debito pubblico lordo dell’Ungheria era pari al 73,5% del PIL alla fine del 2024 ed è aumentato al 75,5% alla fine del primo trimestre del 2025.8

Il pacchetto fiscale estivo del 2025, promulgato il 19 giugno 2025, ha formalmente integrato le imposte sugli extraprofitti e introdotto nuove esenzioni fiscali per le madri. L’unico aumento fiscale all’interno di questo pacchetto ha riguardato l’imposta al dettaglio, mentre sono state introdotte diverse misure di sgravio per l’imposta sul reddito delle società, comprese regole più favorevoli per il trasferimento di beni e maggiori agevolazioni per le attività di ricerca e sviluppo e per gli aumenti di personale per le piccole imprese.11

La decisione del governo di esentare 25 società statali, comprese entità energetiche chiave come Paks II, dalle misure obbligatorie di riduzione dei costi del personale 2 contraddice direttamente la sua più ampia direttiva di austerità per le imprese statali. Ciò suggerisce una priorità strategica di alcuni settori (ad esempio, sicurezza energetica, grandi progetti infrastrutturali) ed entità considerate critiche per gli interessi nazionali, potenzialmente a scapito di una disciplina fiscale più ampia e uniforme nel settore pubblico. Questa applicazione selettiva dell’austerità potrebbe portare a un onere ineguale e sollevare interrogativi sulla trasparenza e l’equità nella gestione fiscale. Questo indica che il governo è disposto a deviare dai suoi obiettivi fiscali dichiarati per specifici obiettivi politici o strategici, come l’avanzamento del progetto nucleare Paks II. Questo approccio può minare la credibilità degli sforzi di austerità più ampi e suggerire che la politica fiscale è fortemente influenzata da priorità non economiche.

Tabella 2: Indicatori Fiscali Ungheresi – Giugno 2025

Indicatore FiscaleValoreFonte/Periodo
Saldo di Bilancio Giugno 2025Surplus di 27,4 miliardi di HUF (80,62 milioni di USD)Ministero dell’Economia 1
Deficit di Bilancio Primo Semestre 20252,77 trilioni di HUFMinistero dell’Economia 1
Previsione Deficit MNB 20254,1% – 4,4% del PILBanca Nazionale Ungherese (MNB) 8
Previsione Deficit MNB 20263,7% – 4,0% del PILBanca Nazionale Ungherese (MNB) 8
Debito Pubblico Lordo Fine 202473,5% del PILBanca Nazionale Ungherese (MNB) 8
Debito Pubblico Lordo Fine Q1 202575,5% del PILBanca Nazionale Ungherese (MNB) 8

Relazioni con l’UE e Governance Economica

Il Consiglio per gli Affari Economici e Finanziari (ECOFIN) dell’UE si è riunito l’8 luglio 2025, con un punto all’ordine del giorno primario riguardante l’approvazione delle raccomandazioni specifiche per paese (CSR) integrate nell’ambito del Semestre Europeo 2025.6 Il Consiglio ha adottato le sue raccomandazioni annuali, anche per l’Ungheria. Queste raccomandazioni, basate sulle proposte della Commissione Europea, hanno esortato l’Ungheria a rafforzare il suo quadro anticorruzione, aumentare la spesa per la difesa (con un’esenzione temporanea dalle rigide regole fiscali concessa all’Ungheria e ad altri 15 Stati membri a questo scopo), porre fine al suo deficit di bilancio eccessivo, eliminare i tetti ai prezzi, migliorare la sostenibilità del sistema pensionistico, eliminare gradualmente i combustibili fossili, migliorare la ritenzione idrica e la gestione dei rifiuti e accelerare l’attuazione del piano di ripresa.5

L’Ungheria, insieme a Francia, Italia, Malta, Polonia e Slovacchia, è attualmente soggetta a una Procedura per Deficit Eccessivo (PDE). Tuttavia, la Commissione ha stabilito che “non sono necessarie ulteriori misure nell’ambito della PDE per questi paesi in questa fase” 6, implicando una tregua condizionale probabilmente legata agli impegni di aggiustamento fiscale. Nonostante questo sollievo temporaneo sui passi della PDE, l’Ungheria continua a sperimentare squilibri macroeconomici, con le sue vulnerabilità che rimangono rilevanti.6

Un punto significativo di contesa rimane il parziale congelamento dei fondi UE per l’Ungheria a causa di preoccupazioni legate alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE.5 A rafforzare ulteriormente questo aspetto, il commissario UE per la giustizia, l’8 luglio 2025, ha lamentato pubblicamente gli standard democratici in Ungheria, sollevando preoccupazioni sul finanziamento dei partiti, la sorveglianza segreta, il pluralismo dei media, l’uso eccessivo dei poteri di emergenza del governo e la pressione su giudici e membri della società civile.13 Sebbene gli stipendi dei giudici siano aumentati, è stato notato che ciò è avvenuto senza un’adeguata considerazione degli standard europei.13

La decisione dell’UE di attivare la “clausola di salvaguardia nazionale” per la spesa per la difesa 6 e di non intraprendere “ulteriori passi” sulla procedura per deficit eccessivo dell’Ungheria 6 potrebbe apparire come un ammorbidimento della posizione dell’UE. Tuttavia, se osservata insieme al continuo congelamento di ingenti fondi UE a causa di persistenti preoccupazioni sullo stato di diritto 5 e all’elenco completo delle raccomandazioni specifiche per paese 5, essa indica una flessibilità strategica e condizionale. La concessione sulla spesa per la difesa è probabilmente una risposta pragmatica all’attuale clima geopolitico, ma comporta chiare aspettative per riforme fiscali e strutturali più ampie, in particolare quelle legate ai diritti fondamentali e alla competitività. La forte retorica politica del governo ungherese 5 suggerisce una profonda resistenza a queste raccomandazioni, preannunciando continue frizioni e potenziali ritardi nell’accesso a fondi cruciali per la ripresa e la resilienza. L’UE non sta semplicemente allentando la pressione; sta spostando la sua leva. Concedendo un certo margine di manovra fiscale (soprattutto per la difesa, una priorità europea condivisa), potrebbe tentare di creare spazio affinché l’Ungheria affronti altre aree più controverse, come lo stato di diritto e le riforme strutturali. Tuttavia, il rifiuto pubblico di queste raccomandazioni da parte del governo ungherese indica che i disaccordi fondamentali persistono, suggerendo che il percorso verso il pieno accesso ai fondi UE e una relazione economica più armoniosa rimane irto di ostacoli politici.

Il ministro ungherese per gli Affari dell’UE, Bóka János, ha criticato aspramente le raccomandazioni dell’UE, interpretandole come un tentativo di “Bruxelles” di dettare la politica economica dell’Ungheria. Ha specificamente evidenziato le richieste di eliminare i tagli ai prezzi delle utenze, i tassi di interesse e i tetti ai margini, le tasse sugli extraprofitti e i sussidi per il diesel agli agricoltori. Ha considerato ciò come uno sforzo per controllare l’Ungheria attraverso un “governo fantoccio” e ha promesso di respingere queste richieste per proteggere le famiglie ungheresi.5

Il collegamento esplicito e ripetuto tra le preoccupazioni dell’UE riguardo agli standard democratici e allo stato di diritto 13 e il blocco dei fondi UE 5 sottolinea che per l’Ungheria le questioni di governance non sono meramente politiche ma hanno conseguenze economiche dirette e tangibili. Questa dinamica influenza non solo l’accesso del paese a risorse finanziarie critiche, ma anche la sua attrattiva complessiva per gli investitori stranieri e la sua stabilità economica a lungo termine. L’UE sta effettivamente utilizzando meccanismi finanziari per spingere a riforme di governance interna, rendendola un fattore economico critico e non tradizionale. Questo significa che la valutazione delle prospettive economiche dell’Ungheria richiede di guardare oltre gli indicatori macroeconomici tradizionali per includere la governance e la qualità istituzionale, poiché questi fattori influiscono direttamente sui flussi finanziari e sulla prevedibilità dell’ambiente commerciale. Ciò rende la relazione politica con l’UE una variabile economica critica.

In un contesto UE più ampio, la riunione ECOFIN ha anche discusso l’obiettivo dell’UE di raggiungere un accordo commerciale con gli Stati Uniti prima della scadenza del 1° agosto per i dazi, poiché le prospettive economiche dell’UE sono “offuscate dall’incertezza” a causa di queste tensioni commerciali.15

Tabella 3: Raccomandazioni Chiave dell’UE e Stato dell’Ungheria (8 Luglio 2025)

Raccomandazione Chiave dell’UEStato/Azione dell’UngheriaProcedure/Preoccupazioni UE Correlate
Rafforzare il quadro anticorruzioneSfide persistenti, fondi UE parzialmente congelati 5Preoccupazioni sullo stato di diritto 13
Aumentare la spesa per la difesaEsenzione temporanea dalle regole fiscali rigorose concessa 5Clausola di salvaguardia nazionale attivata 6
Porre fine al deficit di bilancio eccessivoNessun ulteriore passo nella PDE in questa fase; deficit previsto >3% PIL 6Procedura per Deficit Eccessivo (PDE) 6
Eliminare i tetti ai prezziGoverno si oppone, li considera protezione famiglie 5Riforme strutturali 5
Migliorare la sostenibilità del sistema pensionisticoRaccomandato dall’UE 5Riforme strutturali 5
Eliminare gradualmente i combustibili fossiliRaccomandato dall’UE 5Transizione energetica 5
Migliorare la ritenzione idrica e la gestione dei rifiutiRaccomandato dall’UE 5Sostenibilità ambientale 5
Accelerare l’attuazione del piano di ripresaRaccomandato dall’UE 5Recovery and Resilience Facility (RRF) 6
Squilibri macroeconomiciLe vulnerabilità rimangono rilevanti 6Procedura per squilibri macroeconomici 6

Sviluppi Microeconomici e Locali

Economia Domestica e Tendenze dei Consumi

L’8 luglio 2025, è stato annunciato che il prezzo del diesel subirà un ulteriore aumento in Ungheria, con effetto da mercoledì (9 luglio 2025).2 Questo segue recenti aggiustamenti dei prezzi del carburante, sebbene l’entità specifica di questo aumento non sia stata dettagliata negli estratti disponibili. L’affitto medio a Budapest ha raggiunto i 280.000 HUF 2, indicando una continua pressione al rialzo sui costi abitativi nella capitale.

È stato introdotto un nuovo schema di prestito al 3%, progettato per fornire un sostegno significativo agli acquirenti di case in Ungheria.2 Questa iniziativa arriva in un momento in cui l’erogazione di mutui è al suo apice 16, riflettendo l’attuale ambiente di prestito. Un rapporto dell’8 luglio ha evidenziato l’esistenza di un “divario salariale” in Ungheria con “gravi conseguenze”, indicando significative differenze di reddito e ricchezza tra i segmenti ricchi e poveri della popolazione.2 Il capo dell’Autorità Nazionale per il Commercio e la Protezione dei Consumatori (NKFH) ha presentato una valutazione dei primi sei mesi di attività dell’organismo di vigilanza 17, suggerendo un ruolo attivo nel monitorare le pratiche di mercato e proteggere i consumatori, probabilmente in risposta alle continue pressioni inflazionistiche e agli aumenti dei prezzi.

La combinazione dell’aumento dei prezzi del diesel 2, degli affitti elevati e potenzialmente in aumento a Budapest 2, e del riconosciuto “divario salariale” 2 suggerisce che le famiglie ungheresi, in particolare quelle a reddito basso e medio, continuano a subire significative pressioni sul costo della vita. Sebbene le iniziative governative come il nuovo schema di prestito al 3% e l’aumento dei benefici fiscali per le famiglie 2 mirino a fornire un sollievo mirato, il loro impatto complessivo sul benessere finanziario generale delle famiglie potrebbe essere parzialmente compensato da queste pervasive tendenze inflazionistiche e di disuguaglianza. L’aumento dei costi dei beni e servizi essenziali (carburante, alloggio) colpirà in modo sproporzionato le famiglie a basso reddito, esacerbando il divario salariale esistente. Sebbene le misure di sostegno mirate del governo siano positive, la loro efficacia complessiva nell’alleviare la tensione finanziaria generale per tutte le famiglie deve essere valutata criticamente. I benefici potrebbero essere concentrati tra gruppi specifici (ad esempio, famiglie con figli, coloro che sono idonei per nuovi prestiti), mentre gli aumenti più ampi del costo della vita continuano a colpire una popolazione più ampia.

A partire dal 1° luglio 2025, l’importo del beneficio fiscale per le famiglie è stato raddoppiato, con un ulteriore raddoppio previsto per il 1° gennaio 2026. Le modifiche all’ammissibilità per gli assegni familiari per i cittadini stranieri sono entrate in vigore anche dal 1° gennaio 2025, restringendo l’ambito.18 Dal 1° gennaio 2025, il 50% dell’assegno SZÉP Card (un popolare beneficio accessorio) può ora essere utilizzato per la ristrutturazione abitativa, ampliandone l’utilità per le famiglie.18

Tabella 4: Indicatori Microeconomici Chiave e Impatto sulle Famiglie (8 Luglio 2025)

IndicatoreDettaglioImpatto/Nota
Prezzo DieselAumento previsto da mercoledìAumento dei costi di trasporto per le famiglie 2
Affitto Medio Budapest280.000 HUFPressione al rialzo sui costi abitativi nella capitale 2
Nuovo Schema di Prestito3% per acquirenti di caseSostegno significativo in un periodo di picco dei mutui 2
Beneficio Fiscale FamigliaRaddoppiato dal 1° luglio 2025, ulteriore raddoppio il 1° gennaio 2026Sostegno mirato alle famiglie 18
Assegno SZÉP Card50% utilizzabile per ristrutturazione abitativa dal 1° gennaio 2025Maggiore flessibilità per le famiglie 18
Divario Salariale“Conseguenze gravi” tra ricchi e poveriIndica disuguaglianze di reddito e ricchezza 2

Ambiente Commerciale e Notizie Settoriali

A seguito di un decreto governativo della settimana precedente che imponeva alle società interamente statali di risparmiare almeno il 5% dei loro costi del personale del 2024 nel 2025, l’8 luglio 2025 è stato annunciato che quattro ulteriori società statali sono state esentate da queste misure di riduzione dei costi: Paks II. Atomerőmű Zrt., Finatom Nonprofit Kft., Hunatom Zrt. e PIP Közép-Duna Menti Térségfejlesztési Nonprofit Kft..2 Questo porta il numero totale di società esentate a 25.10

Il capo dell’Autorità Nazionale per il Commercio e la Protezione dei Consumatori (NKFH) ha valutato i primi sei mesi di attività dell’organismo di vigilanza l’8 luglio 2025 17, indicando una continua supervisione normativa nel settore commerciale, probabilmente concentrandosi su pratiche commerciali eque e protezione dei consumatori in mezzo alle pressioni inflazionistiche.

Il rapporto della Banca Nazionale Ungherese (MNB) (pubblicato il 1° luglio) ha evidenziato deboli investimenti aziendali e una domanda in calo per i servizi alle imprese 8, suggerendo venti contrari per alcune imprese nazionali. Tuttavia, il rapporto MNB ha anche previsto che importanti sviluppi industriali, come l’apertura delle fabbriche CATL, BMW e BYD nella seconda metà del 2025, dovrebbero dare un impulso significativo all’economia, aggiungendo 0,8 punti percentuali alla crescita del PIL nel 2026.8

Il contrasto tra l’osservazione della Banca Nazionale Ungherese di deboli investimenti aziendali attuali e la diminuzione della domanda di servizi alle imprese 8 e la significativa crescita del PIL prevista dall’apertura di importanti fabbriche a capitale straniero (CATL, BMW, BYD) alla fine del 2025 8 evidenzia un “ambiente commerciale a doppia velocità” in Ungheria. Ciò suggerisce che, mentre gli investimenti diretti esteri (IDE) su larga scala sono previsti come motori chiave della futura crescita macroeconomica, il settore aziendale nazionale, in particolare le PMI e i fornitori di servizi, potrebbe affrontare continue sfide. L’economia non sta performando in modo uniforme. Mentre grandi progetti industriali, spesso di proprietà straniera, sono destinati a fornire un impulso sostanziale, il clima generale degli investimenti aziendali nazionali appare sottotono. Ciò implica che i benefici degli IDE potrebbero non essere distribuiti equamente in tutta l’economia e che le imprese nazionali potrebbero ancora essere alle prese con sfide come l’inflazione elevata, le pressioni sul mercato del lavoro (anche se in attenuazione 8) o una domanda complessiva più debole per i loro servizi.

Il pacchetto fiscale estivo del 2025, promulgato il 19 giugno 2025, ha introdotto diverse misure di sgravio per l’imposta sul reddito delle società, comprese regole più favorevoli per il trasferimento di beni e maggiori agevolazioni per le attività di ricerca e sviluppo e per gli aumenti di personale per le piccole imprese. Al contrario, l’imposta al dettaglio è stata l’unica imposta aumentata all’interno di questo pacchetto.11 Sebbene non direttamente dall’8 luglio, notizie del 4 luglio 2025 indicavano che il governo sta preparando rigide normative per i pozzi d’acqua a causa della scarsità idrica 7, il che potrebbe avere un impatto sui settori agricolo e industriale dipendenti dalle risorse idriche.

L’esenzione selettiva di 25 società statali dalle misure obbligatorie di riduzione dei costi 2, in particolare quelle in settori strategici come l’energia nucleare, suggerisce una continua forte influenza statale e un intervento diretto nell’economia. Questo approccio, pur potendo salvaguardare progetti nazionali critici, potrebbe portare a distorsioni di mercato creando un campo di gioco iniquo tra le entità sostenute dallo Stato e le aziende private, potenzialmente ostacolando la competitività e l’efficienza complessiva del mercato. Ciò indica che il governo è disposto a ignorare l’austerità fiscale generale per specifiche priorità strategiche o politiche. Sebbene ciò possa essere considerato necessario per lo sviluppo nazionale (ad esempio, l’indipendenza energetica con Paks II), significa anche che queste società esentate operano secondo regole fiscali diverse rispetto al resto del settore pubblico o privato. Ciò può portare a un’allocazione errata delle risorse, a incentivi ridotti per l’efficienza per le entità esentate e a creare un campo di gioco non equo, con potenziali ripercussioni sulla competitività dell’ambiente commerciale più ampio.

Tabella 5: Società a Partecipazione Statale Esentate dalle Misure di Taglio dei Costi (8 Luglio 2025)

Società (Nuove Esenzioni)Settore/Note
Paks II. Atomerőmű Zrt.Energia nucleare, progetto strategico 10
Finatom Nonprofit Kft.Energia nucleare 10
Hunatom Zrt.Energia nucleare 10
PIP Közép-Duna Menti Térségfejlesztési Nonprofit Kft.Sviluppo regionale 10
Totale Società Esentate25
Tipo di EsenzioneTaglio del 5% dei costi del personale (2024 per il 2025)

Contesto Ampio e Prospettive

Le prospettive economiche europee più ampie, come discusso alla riunione ECOFIN dell’8 luglio 2025, sono “offuscate dall’incertezza”, in particolare a causa delle continue tensioni commerciali con gli Stati Uniti e degli sforzi per scongiurare i dazi entro la scadenza del 1° agosto.15 Questa incertezza esterna costituisce un contesto significativo per la performance economica dell’Ungheria, data la sua dipendenza dal commercio.

Il rapporto sullo stato di diritto dell’UE continua a evidenziare preoccupazioni riguardo agli standard democratici dell’Ungheria, inclusi problemi relativi al pluralismo dei media, al finanziamento dei partiti e all’uso dei poteri di emergenza del governo.13 Queste persistenti preoccupazioni sono un fattore cruciale che influenza l’accesso dell’Ungheria ai fondi UE e il sentimento generale degli investitori.

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una prospettiva economica cauta, prevedendo una crescita del PIL drasticamente ridotta allo 0,8% per il 2025 (rispetto a una precedente previsione del 2,4%), con una modesta ripresa al 2,8% nel 2026. L’MNB non prevede la stabilità dell’inflazione prima del 2027.8 Al contrario, il Ministero dell’Economia Nazionale offre una visione più ottimistica a breve termine, prevedendo che la crescita del PIL dell’Ungheria supererà il 3% nella seconda metà del 2025, trainata da una robusta spesa dei consumatori e dall’impatto previsto di importanti sviluppi industriali.8 La significativa divergenza nelle previsioni di crescita del PIL tra la Banca Nazionale Ungherese (0,8% per il 2025) e il Ministero dell’Economia Nazionale (>3% per il secondo semestre 2025) 8 suggerisce valutazioni divergenti della resilienza dell’economia e dell’impatto delle politiche attuali. Ciò potrebbe indicare una tensione tra una valutazione più indipendente e conservatrice della banca centrale (incentrata su questioni strutturali sottostanti e persistenza dell’inflazione) e una proiezione governativa più ottimistica (che enfatizza gli IDE previsti e la spesa dei consumatori). Questa divergenza complica una comprensione unificata della traiettoria economica dell’Ungheria e segnala potenziali futuri dibattiti politici. Una differenza così marcata nelle prospettive da parte di due istituzioni economiche chiave suggerisce disaccordi fondamentali sulla salute e sulle future direzioni dell’economia. L’MNB, tipicamente focalizzata sulla stabilità dei prezzi e sulla prudenza finanziaria, sembra evidenziare le debolezze strutturali e le persistenti pressioni inflazionistiche. Il Ministero, spesso allineato con la politica governativa, potrebbe enfatizzare i potenziali benefici degli investimenti recenti e la resilienza dei consumatori. Questa divergenza può creare incertezza per gli investitori e le imprese che cercano di valutare lo stato e la direzione reali dell’economia ungherese.

Le sfide identificate dall’UE per l’economia ungherese includono il rafforzamento della competitività, la promozione dell’innovazione, il miglioramento delle capacità digitali, l’accelerazione della transizione energetica, il miglioramento dell’accesso ad alloggi a prezzi accessibili e la lotta alla povertà e all’esclusione sociale.5 La retorica del governo ungherese, come articolata dal ministro Bóka János, indica una posizione ferma contro quella che percepisce come interferenza dell’UE nella sua politica economica, in particolare per quanto riguarda misure interne popolari come i tagli ai prezzi delle utenze e i tetti ai tassi di interesse.5 Ciò suggerisce una continua frizione politico-economica.

Nonostante una certa flessibilità fiscale concessa dall’UE (ad esempio, la clausola di salvaguardia per la spesa per la difesa), le persistenti preoccupazioni sullo stato di diritto 13 e la continua posizione di sfida del governo ungherese contro quella che percepisce come interferenza dell’UE 5 rimangono significativi impedimenti strutturali. Questa continua frizione con l’UE, unita alle più ampie incertezze economiche globali (come le tensioni commerciali UE-USA 15), rafforza una narrazione in cui la stabilità economica e il potenziale di crescita dell’Ungheria non dipendono esclusivamente dalle politiche economiche interne, ma sono profondamente intrecciati con il suo posizionamento geopolitico e la sua aderenza alle norme di governance europee. Ciò potrebbe scoraggiare gli investimenti stranieri a lungo termine e limitare l’accesso a fondi UE cruciali per la ripresa.

Conclusioni

L’8 luglio 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso e sfaccettato. Un sorprendente surplus di bilancio a giugno ha offerto un barlume di sollievo fiscale, contribuendo a ridurre il deficit del primo semestre. Tuttavia, questo miglioramento fiscale sembra essere guidato da fattori specifici e potenzialmente non ricorrenti, sollevando interrogativi sulla sua sostenibilità a lungo termine. L’inflazione rimane una preoccupazione centrale, con un aumento significativo dei prezzi al consumo, in particolare per i generi alimentari, nonostante le misure di controllo dei prezzi implementate dal governo. La Banca Nazionale Ungherese, con le sue previsioni di inflazione elevata e crescita moderata fino al 2027, sottolinea la presenza di problemi strutturali più profondi che vanno oltre le fluttuazioni stagionali.

Le relazioni con l’Unione Europea continuano a essere un fattore determinante per le prospettive economiche dell’Ungheria. Sebbene l’UE abbia concesso una certa flessibilità fiscale, ad esempio per la spesa per la difesa, e abbia sospeso ulteriori passi nella procedura per deficit eccessivo, il congelamento dei fondi UE e le persistenti preoccupazioni sullo stato di diritto rimangono una fonte significativa di attrito. La retorica del governo ungherese, che respinge le raccomandazioni dell’UE come interferenze esterne, suggerisce che la risoluzione di queste tensioni richiederà un impegno politico sostanziale.

A livello microeconomico, le famiglie ungheresi continuano a fronteggiare l’aumento del costo della vita, evidenziato dall’aumento dei prezzi del diesel e dagli elevati affitti a Budapest, oltre a un persistente divario salariale. Le misure governative, come i nuovi schemi di prestito per l’acquisto di case e l’aumento dei benefici fiscali per le famiglie, mirano ad alleviare queste pressioni, ma il loro impatto complessivo dipenderà dalla capacità di affrontare le sfide inflazionistiche più ampie. Per il settore delle imprese, emerge un ambiente a “doppia velocità”: mentre grandi investimenti diretti esteri sono attesi per stimolare la crescita macroeconomica, le imprese nazionali, in particolare le PMI, potrebbero continuare a sperimentare deboli investimenti e domanda. La politica di esenzione selettiva per le società statali sottolinea la forte influenza dello Stato in settori strategici, ma solleva anche interrogativi sulla parità di condizioni e sulla competitività complessiva del mercato.

In sintesi, l’economia ungherese si trova in un delicato equilibrio, con alcuni segnali positivi a breve termine che coesistono con sfide inflazionistiche persistenti, un contesto fiscale complesso e una relazione tesa con l’UE. La capacità del paese di attrarre investimenti, gestire il debito pubblico e raggiungere una stabilità economica sostenibile dipenderà in gran parte dalla sua volontà di affrontare le riforme strutturali e di governance richieste, navigando al contempo in un panorama geopolitico globale incerto.

FONTI

  1. Hungary’s budget shows June surplus, narrows half-year deficit – Investing.com, accessed July 8, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-budget-shows-june-surplus-narrows-halfyear-deficit-93CH-4125966
  2. Economy – Portfolio.hu, accessed July 8, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  3. Hungary Inflation Slows to 4.6% in June, Monthly Price Growth Nearly Flat – Budapest Business Journal, accessed July 8, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungary-inflation-slows-to-4-6-in-june-monthly-price-growth-nearly-flat/
  4. Hungary’s inflation rises 4.6 pct in June, driven by food prices-Xinhua, accessed July 8, 2025, https://english.news.cn/europe/20250708/74ad521c10a44bd6a3a148a81f89bb37/c.html
  5. Kulcsfontosságú a korrupcióellenes keret megerősítése Magyarországon az uniós miniszterek testülete szerint – Telex, accessed July 8, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/07/08/eu-europai-unio-tanacsa-orszagspecifikus-ajanlasok
  6. 2025 European Semester Spring Package sets out guidance to boost EU competitiveness, accessed July 8, 2025, https://www.pubaffairsbruxelles.eu/eu-institution-news/2025-european-semester-spring-package-sets-out-guidance-to-boost-eu-competitiveness/
  7. How effective are price controls? Let’s take Hungary as an example! – Portfolio.hu, accessed July 8, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250410/how-effective-are-price-controls-lets-take-hungary-as-an-example-754067
  8. Hungary Cuts Growth Forecast as Inflation Lingers – deVere Europe, accessed July 8, 2025, https://www.devere-europe.com/news/Hungarian-economy-stalls-as-inflation-tames-slowly-MNB-warns
  9. Here is the latest inflation ranking: Hungarian price increase remains among the highest, accessed July 8, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20240417/here-is-the-latest-inflation-ranking-hungarian-price-increase-remains-among-the-highest-681075
  10. Megjelent a rendelet: további négy állami cég mentesül a megszorítások alól – Infostart.hu, accessed July 8, 2025, https://infostart.hu/belfold/2025/07/08/megjelent-a-rendelet-tovabbi-negy-allami-ceg-mentesul-a-megszoritasok-alol
  11. Key Amendments of the 2025 Summer Tax Package – PKF Hungary, accessed July 8, 2025, https://pkf.hu/en/2025/06/23/key-amendments-of-the-2025-summer-tax-package/
  12. Agenda of the EU Economic and Financial Affairs Council, 8 July 2025, accessed July 8, 2025, https://ieu-monitoring.com/event/agenda-of-the-eu-economic-and-financial-affairs-council-8-july-2025
  13. EU justice chief laments democratic standards in Hungary – Chron, accessed July 8, 2025, https://www.chron.com/news/world/article/eu-justice-chief-laments-democratic-standards-in-20761049.php
  14. Report Ue, Ungheria ancora maglia nera su Stato di diritto – La Sicilia, accessed July 8, 2025, https://www.lasicilia.it/mondo/report-ue-ungheria-ancora-maglia-nera-su-stato-di-diritto-2553009/
  15. EU Negotiators Aim For US Trade Deal Before August – Law360, accessed July 8, 2025, https://www.law360.com/articles/2362019/eu-negotiators-aim-for-us-trade-deal-before-august
  16. Fuel prices to be changed again in Hungary – Portfolio.hu, accessed July 8, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250627/fuel-prices-to-be-changed-again-in-hungary-770985
  17. Economy – Budapest Business Journal, accessed July 8, 2025, https://bbj.hu/economy/
  18. Tax Changes in Hungary 2025 – BPiON Services, accessed July 8, 2025, https://bpion.com/tax-changes-in-hungary-2025/

Panoramica Economica dell’Ungheria: Notizie al 7 Luglio 2025

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Al 7 luglio 2025, l’economia ungherese si presenta come un panorama complesso e variegato. Sebbene alcuni settori, in particolare il turismo e l’ICT, mostrino segni di resilienza e crescita, il quadro macroeconomico generale rimane caratterizzato da prospettive di crescita del PIL modeste, un’inflazione persistente e significative vulnerabilità fiscali. La produzione industriale continua a rappresentare un freno, mentre il settore agricolo affronta notevoli difficoltà legate al clima e alle politiche. Il mercato del lavoro mostra segnali contrastanti, con un aumento nominale dei tassi di occupazione nel primo trimestre del 2025, ma con tendenze sottostanti che suggeriscono una stagnazione e uno spostamento verso occupazioni più qualificate.

PODCAST IN ITALIANO

1. Performance Economica Complessiva e Prospettive

1.1. Sentimento Economico Attuale e Indicatori Chiave (Maggio/Giugno 2025)

Il primo trimestre del 2025 ha visto il Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese registrare una crescita dello 0,0% 1, indicando una sostanziale stagnazione della produzione. Questo dato segue una modesta crescita dello 0,5% nel 2024.1 L’inflazione annuale, misurata a maggio 2025, è salita al 4,4%, leggermente superiore al 4,2% di aprile e superando le aspettative del 4,3%.1 L’inflazione di base, che esclude gli elementi volatili come alimentari ed energia, è scesa a un minimo di cinque mesi del 4,8% a maggio.3 Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,3% a maggio 2025, con un tasso di occupazione del 75,0%.1 I dati Eurostat per il primo trimestre 2025 hanno mostrato un aumento del tasso di occupazione ungherese di +0,4 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2024, raggiungendo il 76,1%.4

La produzione industriale ha continuato a mostrare debolezza, registrando un calo del 2,6% su base annua a maggio.5 I dati di aprile 2025 indicavano un calo del 5,0% su base annua 1, nonostante un aumento dell’1,5% su base mensile nello stesso mese.6 Le vendite al dettaglio, invece, hanno mostrato una certa resilienza, essendo superiori del 2,1% a maggio 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se sono diminuite dell’1,3% rispetto al mese precedente.1 Le stime suggeriscono che il settore potrebbe crescere a un tasso annuo medio del 3-4% nel 2025.6 Infine, l’indice degli affitti a maggio 2025 ha registrato un aumento dello 0,8% a livello nazionale, ma una diminuzione dello 0,2% a Budapest rispetto al mese precedente.1

Questi dati recenti rivelano tendenze divergenti che indicano una ripresa economica disomogenea. La stagnazione del PIL e il calo della produzione industriale, in contrasto con la crescita delle vendite al dettaglio, suggeriscono che il consumo sta fornendo un certo sostegno all’economia. Le previsioni della Commissione Europea e della Banca Nazionale Ungherese (MNB) indicano il consumo come motore principale della crescita, probabilmente sostenuto dall’aumento dei salari reali man mano che l’inflazione si modera.2 Tuttavia, la debolezza della produzione industriale, attribuibile alla mancanza di domanda e a pratiche di “licenziamento nascosto” 5, implica che il lato dell’offerta dell’economia sta affrontando difficoltà. Questa divergenza crea una situazione economica fragile: la domanda è presente, ma la produzione interna fatica a soddisfarla o è ostacolata da problemi di domanda esterna. Ciò limita la creazione di posti di lavoro nei settori chiave e potrebbe esacerbare gli squilibri esterni se le importazioni aumentassero per soddisfare il consumo. La crescita attuale sembra essere principalmente trainata dalla domanda, piuttosto che dagli investimenti o dalle esportazioni, rendendola meno sostenibile a lungo termine.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, emergono delle sfumature. Mentre i dati ufficiali sull’occupazione mostrano un leggero aumento nel primo trimestre del 2025 e un tasso stabile a maggio 1, altri rapporti segnalano una debolezza sottostante, in particolare nel settore industriale. La Banca Nazionale Ungherese (ING) ha osservato che le metriche del mercato del lavoro hanno raggiunto i minimi di due anni e ha riportato un aumento dei “licenziamenti nascosti” nel settore industriale, come la mancata copertura di posti vacanti dopo i pensionamenti.5 Questa apparente contraddizione probabilmente deriva da diverse metriche e tempistiche. I tassi ufficiali di occupazione possono rimanere stabili o aumentare leggermente grazie alla crescita in altri settori (ad esempio, i servizi, implicata dalla crescita dei consumi) o a un aumento dei tassi di partecipazione.11 Tuttavia, le osservazioni nel settore industriale indicano un deterioramento qualitativo del mercato del lavoro, con le aziende che si adattano alla stagnazione riducendo l’accaparramento di manodopera.5 Questo suggerisce una mancanza di ottimismo aziendale e un potenziale aumento futuro della disoccupazione se le condizioni non migliorano, il che potrebbe a sua volta ridurre la fiducia delle famiglie e i consumi, nonostante l’attuale crescita dei salari reali.

La tabella seguente riassume i principali indicatori economici ungheresi per maggio/giugno 2025:

Indicatore EconomicoValore (Maggio/Giugno 2025)Fonte
Tasso di Inflazione (YoY)4,4% (Maggio)1
Crescita del PIL (QoQ)0,0% (Q1 2025)1
Tasso di Disoccupazione4,3% (Maggio)1
Tasso di Occupazione75,0% (Maggio)1
Produzione Industriale (YoY)-2,6% (Maggio)5
Vendite al Dettaglio (YoY)+2,1% (Maggio)1
Indice Affitti Nazionale (MoM)+0,8% (Maggio)1

1.2. Crescita del PIL: Performance Recente e Previsioni (Prospettive MNB, CE, FMI per il 2025-2026)

La performance del PIL ungherese nel primo trimestre del 2025 è stata pari allo 0,0% 1, un dato che ha confermato i timori di un rallentamento della crescita dei consumi.10 Le diverse istituzioni economiche hanno fornito previsioni divergenti per la crescita futura. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha drasticamente rivisto al ribasso la sua previsione di crescita del PIL per il 2025, portandola allo 0,8% rispetto al precedente 2,4%, con un modesto aumento atteso al 2,8% nel 2026.7 La Commissione Europea (CE), invece, prevede un’accelerazione della crescita del PIL all’1,8% nel 2025 e al 3,1% nel 2026.2 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), nel suo rapporto di giugno 2025, proietta una crescita modesta trainata dai consumi dello 0,7% nel 2025, che dovrebbe aumentare al 2% nel 2026 e convergere verso il suo potenziale a lungo termine di circa il 2,5% entro il 2030.9

Il consumo è costantemente indicato come il principale motore della crescita in tutte le previsioni, sostenuto dall’aumento dei salari reali e dai tagli fiscali governativi.2 Si prevede inoltre che importanti sviluppi industriali, come l’apertura di nuove fabbriche (CATL, BMW, BYD) nella seconda metà del 2025, aggiungeranno 0,8 punti percentuali alla crescita del PIL nel 2026.7

Tuttavia, le prospettive economiche rimangono sensibili a fattori quali i prezzi dell’energia, le incertezze nel settore automobilistico, il sentimento degli investitori globali e i rischi geopolitici.2 Il FMI sottolinea in particolare la frammentazione geoeconomica, le tensioni commerciali e i ritardi nelle riforme fiscali e di governance come rischi al ribasso.9 La divergenza nelle previsioni del PIL da parte di MNB, CE e FMI riflette diverse valutazioni del rischio e livelli di ottimismo riguardo alla ripresa economica dell’Ungheria e alla sua capacità di resistere a shock esterni e sfide politiche interne. La MNB ha giustificato il suo declassamento con un “deterioramento dell’ambiente globale” e “tensioni geopolitiche”.7 La CE, d’altra parte, basa la sua previsione più elevata su una “forte crescita del reddito reale”.2 Il FMI, pur essendo più cauto, cita “elevata incertezza interna ed esterna” e “rischi al ribasso” derivanti da tensioni commerciali, volatilità dei prezzi delle materie prime e ritardi fiscali/di governance.9 Questa differenza nelle stime sottolinea l’alto grado di incertezza e l’impatto delle ipotesi sottostanti sull’efficacia delle politiche e sulle condizioni esterne.

1.3. Dinamiche dell’Inflazione e Politica Monetaria (Prospettive MNB, CE, FMI per il 2025-2027)

L’inflazione rimane una preoccupazione centrale per l’economia ungherese. A maggio 2025, l’inflazione annuale complessiva si è attestata al 4,4%, mentre l’inflazione di base è stata del 4,8%.1 Le previsioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB) indicano tassi di inflazione medi annui del 4,7% per il 2025 e del 3,7% per il 2026, con l’obiettivo del 3% che dovrebbe essere raggiunto solo all’inizio del 2027.7 La MNB ha anche avvertito che l’inflazione sottostante nel settore dei servizi potrebbe superare il 7% senza controlli sui prezzi.7 La Commissione Europea (CE) ha rilevato che l’inflazione armonizzata (HICP) ha raggiunto il 5,7% a febbraio 2025, con l’inflazione di base che si è mantenuta alta al 5,9% nel 2024. La CE attribuisce l’elevato livello di inflazione all’aumento della domanda, alla forte crescita dei salari e al deprezzamento della valuta.2 Anche il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede un’inflazione del 4,5% nel quarto trimestre del 2025, con una graduale decelerazione verso l’obiettivo del 3% della MNB entro il 2027.9

I fattori sottostanti che contribuiscono a questa persistente inflazione includono la cosiddetta “inflazione appiccicosa” (sticky inflation), l’aumento dei prezzi alimentari, l’elevata inflazione dei servizi, la graduale eliminazione delle misure temporanee di controllo dei prezzi, le aspettative sui prezzi scarsamente ancorate e le incertezze globali.2 La forte crescita dei salari nominali è anch’essa un fattore significativo.2

Di fronte a queste pressioni inflazionistiche, la MNB dovrebbe mantenere una politica monetaria restrittiva per il resto del 2025.10 Il tasso di riferimento si è attestato al 6,50% a gennaio 2025.12 Il FMI, in linea con questa posizione, vede un margine limitato per tagli dei tassi nel 2025, raccomandando un approccio basato sui dati.9

La persistenza dell’inflazione rappresenta una sfida significativa per il raggiungimento dell’obiettivo della MNB e limita la flessibilità della politica monetaria. L’inflazione rimane ostinatamente al di sopra dell’obiettivo del 3% della banca centrale 9, e la MNB prevede di raggiungerlo solo all’inizio del 2027.7 Questo è dovuto a una combinazione di fattori, tra cui l’inflazione “appiccicosa” (cioè, lenta a diminuire), l’aumento dei prezzi alimentari e dei servizi, la crescita dei salari e la prevista eliminazione dei controlli sui prezzi.2 Questa situazione costringe la MNB a mantenere una posizione restrittiva e limita la possibilità di tagli dei tassi nel 2025.9 Inoltre, le misure governative come i tetti ai prezzi e i sussidi hanno, in alcuni casi, distorto i segnali di mercato e indebolito la trasmissione della politica monetaria.2 Tutto ciò crea un difficile equilibrio per la MNB tra il sostegno alla crescita e il contenimento dell’inflazione, con il rischio di tassi di interesse elevati per un periodo prolungato.

1.4. Situazione Fiscale e Debito Pubblico (Prospettive Governo, CE, FMI per il 2025-2028)

La salute fiscale dell’Ungheria è oggetto di attenta osservazione. Il deficit di bilancio per il 2024 è stimato al 4,8% del PIL secondo i dati preliminari della MNB 2, leggermente al di sopra dell’obiettivo governativo del 4,5%.2 Per il 2025, il governo ha fissato un obiettivo di deficit del 3,7% del PIL.2 Tuttavia, le previsioni di altre istituzioni sono meno ottimistiche: la MNB prevede un deficit tra il 4,1% e il 4,4% per il 2025 e tra il 3,7% e il 4% per il 2026.7 La Commissione Europea (CE) proietta un deficit del 4,6% per il 2025 e del 4,1% per il 2026.2 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), nel suo scenario di base, stima un deficit del 4,8% per il 2025 e del 4,6% per il 2026 9, prevedendo che il rapporto debito/PIL aumenterà a circa il 79% entro il 2030, dal 73,5% del 2024.7 Il debito pubblico lordo si attestava al 73,5% del PIL alla fine del 2024 ed è salito al 75,5% alla fine del primo trimestre del 2025.7 Le esigenze di finanziamento rimangono elevate, attestandosi intorno al 14-16% del PIL.2

Le misure politiche del governo per il 2025 includono tagli fiscali per le famiglie, in vista dell’anno elettorale 7, e un “Piano d’Azione di Politica Economica” di 21 punti che prevede misure di stimolo compensate da aumenti delle imposte, in particolare prelievi sulle transazioni finanziarie, una tassa sugli extraprofitti bancari modificata e aumenti delle accise.2

Il FMI ha sottolineato la necessità di “significativi sforzi fiscali aggiuntivi” (circa il 2% del PIL nel periodo 2025-2028) per ridurre il deficit al di sotto del 3% entro il 2027 e il rapporto debito/PIL al di sotto del 70% entro il 2029.9 Tra le raccomandazioni del FMI figurano l’introduzione di crediti d’imposta per figlio con un tetto massimo anziché ampie agevolazioni, un regime fiscale più mirato, una minore dipendenza da tasse distorsive, l’eliminazione graduale dei sussidi energetici, una revisione degli appalti pubblici e dell’occupazione statale, e la limitazione dei trasferimenti alle imprese statali.9

Lo slittamento fiscale e le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito sono evidenti. Nonostante gli impegni del governo, le proiezioni del deficit di bilancio da parte di organismi indipendenti sono costantemente più elevate, sollevando interrogativi sulla sostenibilità fiscale e sull’efficacia delle attuali misure politiche. Il divario tra gli obiettivi del governo (3,7% per il 2025) e le previsioni di MNB, CE e FMI (4,1-4,8% per il 2025) 2 suggerisce proiezioni governative ottimistiche e pressioni sulla spesa. L’elevato costo del servizio del debito e le consistenti esigenze di finanziamento 2 aggravano ulteriormente la situazione. La mancata risoluzione degli squilibri fiscali potrebbe portare a crescenti preoccupazioni di mercato, a un aumento dei premi di rischio e a ritardi nell’assorbimento dei fondi dell’UE.2 Il FMI ha esplicitamente richiesto “sforzi fiscali aggiuntivi significativi” e ha fornito raccomandazioni specifiche per riforme delle entrate e delle spese.9

2. Performance e Prospettive Settoriali

2.1. Settore Industriale: Continua Debolezza e Segnali Misti

Il settore industriale ungherese continua a mostrare una debolezza persistente. A maggio 2025, la produzione industriale è diminuita del 2,6% su base annua.5 Sebbene aprile 2025 abbia registrato un aumento dell’1,5% su base mensile, la produzione era comunque inferiore del 2,3% rispetto all’anno precedente e del 5% rispetto alla media mensile del 2021.6 Questo aumento di aprile è stato considerato un “evento isolato” piuttosto che un’inversione di tendenza.5

La maggior parte dei sottosettori industriali ha registrato una contrazione, con le sole eccezioni dell’industria dei mezzi di trasporto (il cui risultato positivo è probabilmente dovuto a una base di confronto bassa dell’anno precedente) e dell’elettronica, che potrebbe indicare una tendenza positiva.5 L’impatto sul mercato del lavoro è evidente: si segnala una diminuzione dell’accaparramento di manodopera e un aumento dei “licenziamenti nascosti” o imminenti ridondanze.5 La percentuale di aziende industriali nazionali che accaparravano lavoratori è scesa da quasi il 13% nel primo trimestre a meno del 10% in media nel secondo trimestre.5 La fiducia nel settore è in peggioramento, con oltre la metà delle aziende che nel secondo trimestre ha indicato la mancanza di domanda come il principale ostacolo alla crescita.5 Il portafoglio ordini totale era inferiore del 16,2% su base annua ad aprile.10

Fattori esterni, come la ripresa dell’industria tedesca, rappresentano un segnale positivo per il futuro, ma non si prevede che si traducano in un miglioramento per l’industria ungherese prima del 2026.5 Le incertezze legate a una potenziale “guerra tariffaria” continuano a rappresentare un rischio significativo.5 Nel complesso, il settore industriale è destinato a frenare la performance dell’economia ungherese per il terzo anno consecutivo.5

La stagnazione industriale persiste nonostante brevi riprese. Il settore industriale continua a rappresentare un freno significativo per l’economia ungherese, e i recenti dati positivi si sono rivelati anomalie temporanee piuttosto che segnali di una ripresa sostenuta. L’aumento di aprile è stato un “evento isolato” 5, e i problemi sottostanti includono la diminuzione della domanda, il calo dell’accaparramento di manodopera, i licenziamenti nascosti e il peggioramento degli indici di fiducia.5 La contrazione industriale ha avuto un impatto negativo sulla crescita del PIL.5 Anche i sottosettori che mostrano risultati positivi, come l’industria dei mezzi di trasporto, lo fanno spesso a causa di effetti di base bassi, non di una crescita reale.5 Di conseguenza, si prevede che il settore continuerà a limitare la performance economica complessiva nel 2025.5

2.2. Settore Turistico: Forte Inizio del 2025

Il settore turistico ungherese ha registrato un notevole boom all’inizio del 2025. A gennaio 2025, oltre 1 milione di visitatori hanno generato quasi 2,3 milioni di pernottamenti, un aumento significativo rispetto a gennaio 2024.13 Il principale motore di questa crescita è stato il flusso di viaggiatori internazionali, che ha visto un aumento del 29% nel numero di visitatori e del 16% nei pernottamenti.13 Circa 541.000 viaggiatori internazionali hanno trascorso circa 1,3 milioni di notti in Ungheria, optando prevalentemente per strutture ricettive commerciali, con gli hotel che hanno rappresentato l’86% di questi soggiorni, un aumento del 16% rispetto all’anno precedente.13

La crescita regionale è stata variabile: Gyula ha registrato un’impennata del 50% negli arrivi internazionali, mentre Bük-Sárvár ha visto un aumento più modesto del 16%.13 Budapest ha accolto il 31% in più di visitatori internazionali e ha registrato un aumento del 18% nei pernottamenti, sebbene i pernottamenti internazionali totali nell’area della Grande Budapest siano diminuiti del 7,1%.13 Anche il Lago Balaton ha mostrato una forte crescita, con un aumento del 32% degli arrivi internazionali.13 Il settore alberghiero ha beneficiato di questa crescente domanda, con ricavi totali delle strutture ricettive turistiche che hanno raggiunto 61,5 miliardi di HUF, con un aumento del 21% rispetto all’anno precedente.13

Nonostante la tendenza complessivamente positiva, il mercato turistico di Budapest ha mostrato risultati contrastanti. L’aumento degli arrivi internazionali non si è tradotto in un pari aumento dei pernottamenti internazionali nella città.13 Inoltre, l’introduzione imminente di nuove regole di viaggio dell’UE, come il Sistema Europeo di Informazione e Autorizzazione ai Viaggi (ETIAS), potrebbe rallentare leggermente i viaggi dell’ultimo minuto, sebbene non si preveda che influenzi in modo significativo i viaggi pianificati.13 La crescita disomogenea tra le diverse regioni rappresenta una sfida continua.13

Il boom del turismo maschera disparità regionali e potenziali ostacoli futuri. Sebbene i dati complessivi sul turismo siano solidi, in particolare per i visitatori internazionali, le variazioni regionali e i cambiamenti imminenti nelle regole di viaggio dell’UE introducono complessità e potenziali sfide future. La performance mista di Budapest, con un aumento degli arrivi ma una diminuzione dei pernottamenti internazionali 13, è un esempio. L’impatto potenziale dell’ETIAS sui viaggi dell’ultimo minuto 13 suggerisce che, sebbene la crescita attuale sia forte, queste sfumature indicano la necessità di strategie mirate per garantire una crescita equilibrata e sostenuta in tutte le regioni e per adattarsi ai nuovi contesti normativi.

2.3. Settore Agricolo: Cambiamenti Strutturali e Difficoltà di Produzione

Il settore agricolo ungherese sta affrontando diverse sfide e sta subendo significativi cambiamenti strutturali. Tra le sfide principali vi sono la siccità ricorrente e le ondate di calore estreme, che hanno ridotto significativamente i raccolti nel 2024, con un calo dell’11% nella produzione agricola.15 I danni ai campi di mais da soli sono stati stimati a 682,3 milioni di dollari.15 A causa di anni consecutivi di siccità e incertezze produttive, gli agricoltori hanno perso fiducia nel mais, portando a un calo significativo della superficie coltivata a mais.15 Altre difficoltà includono gli alti prezzi dell’energia, l’inflazione e la crisi del mercato dei cereali.15 La produzione di colza è diventata più difficile e costosa a causa del divieto dei neonicotinoidi e della maggiore sensibilità della coltura alla siccità.15 L’industria molitoria è stata colpita dalle importazioni a basso costo di farina ucraina e dalle misure governative che hanno subordinato le esportazioni di cereali a una licenza.15

A livello strutturale, il settore agricolo sta vivendo un processo di consolidamento. Sebbene la superficie agricola non sia cambiata in modo significativo dal 2020, il numero di aziende agricole è diminuito del 19% a giugno 2023 rispetto al 2020, con un calo complessivo di 101.000 aziende dal 2013.15 Di conseguenza, la dimensione media delle aziende agricole è raddoppiata dal 2010, superando i 28 ettari nel 2023.15 Si è osservato anche un aumento della percentuale di coltivatori di campo e orticoli, che rappresentano il 73% delle operazioni agricole.15

Le principali colture includono grano, mais e semi oleosi. La superficie coltivata a cereali è aumentata al 60% nel 2023, superando i 2,5 milioni di ettari.15 La superficie coltivata a grano invernale è aumentata del 9,5% su base annua, e quella a orzo invernale del 28%.15 L’Ungheria è un esportatore chiave nella regione, con 7,3 milioni di tonnellate di cereali esportate nel 2024 (grano +29%, mais +63%).15 Anche le esportazioni di semi oleosi sono aumentate.15 Il governo ungherese sta sostenendo gli investimenti in sistemi di irrigazione per mitigare le fluttuazioni dei rendimenti causate dalle condizioni meteorologiche.15 Il contributo del settore agricolo al PIL è stato del 4,6901% nel 2023.16

L’agricoltura sta attraversando una difficile trasformazione a causa delle pressioni climatiche e di mercato. Il settore agricolo ungherese è sotto una duplice pressione: da un lato, le sfide climatiche come la siccità e le ondate di calore, e dall’altro, le dinamiche di mercato come la crisi dei cereali e le importazioni ucraine.15 Questo ha portato a una significativa consolidazione, con un numero minore di aziende agricole più grandi, che ha implicazioni socio-economiche.15 Si osserva anche un cambiamento nella scelta delle colture, con un allontanamento dal mais a causa dell’incertezza e uno spostamento verso il grano invernale e l’orzo.15 Nonostante queste difficoltà, il settore ha mostrato una forte performance nelle esportazioni di cereali e semi oleosi, che fornisce un certo contrappeso.15 Sebbene il settore si stia adattando, la trasformazione è impegnativa e richiede un continuo sostegno governativo, ad esempio per l’irrigazione, e cambiamenti strategici per garantire stabilità e sicurezza alimentare a lungo termine.

2.4. Settore Tecnologico (ICT e Outsourcing IT): Robusto Potenziale di Crescita

Il settore tecnologico ungherese, che include ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) e l’outsourcing IT, mostra un promettente potenziale di crescita. Il mercato ICT ungherese, valutato a 31,59 milioni di dollari nel 2025, è previsto crescere a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’11,41% fino al 2033.17 Per quanto riguarda l’outsourcing IT, si prevede che i ricavi raggiungeranno gli 800 milioni di dollari nel 2025, per poi crescere fino a 1,16 miliardi di dollari entro il 2029 (CAGR del 9,8%).18 Il mercato globale dell’outsourcing IT è stimato a 35,19 miliardi di dollari nel 2025.18

Questa espansione è trainata da diversi fattori. L’aumento della digitalizzazione in vari settori, tra cui BFSI (Bancario, Servizi Finanziari e Assicurativi), IT e Telecomunicazioni, e il governo, stimola la domanda di soluzioni ICT avanzate.17 L’adozione crescente di cloud computing, big data analytics e intelligenza artificiale (AI), insieme all’espansione delle reti 5G e alla crescente necessità di soluzioni di cybersecurity, sono catalizzatori chiave.17 Le aziende si rivolgono sempre più all’outsourcing IT per ridurre i costi e migliorare l’efficienza, attratte dal pool di talenti IT altamente qualificati e diversificati dell’Ungheria.18 Il paese offre un ambiente commerciale favorevole, con un basso tasso di imposta sulle società e infrastrutture ben sviluppate, e la sua appartenenza all’Unione Europea garantisce l’accesso a un vasto mercato.18 Incentivi fiscali completi per la ricerca e sviluppo (R&S) rafforzano ulteriormente l’attrattiva dell’Ungheria.18

L’Ungheria vanta un pool di talenti tecnologici di 180.000 professionisti.18 Il sistema educativo ICT del paese ha mostrato una crescita significativa, con 24.237 studenti ICT nel 2021 e 4.034 laureati nello stesso anno.18 L’elevata padronanza dell’inglese e la compatibilità culturale sono ulteriori vantaggi.18 Grandi attori come IBM, TCS, Cognizant, SAP, Oracle e Microsoft stanno attivamente plasmando il mercato.17 Nonostante le prospettive positive, esistono potenziali vincoli, tra cui limitazioni infrastrutturali in alcune regioni, la necessità di professionisti IT qualificati e le continue sfide legate alla privacy e alla sicurezza dei dati.17

Il settore tecnologico si afferma come un motore di crescita chiave e un’opportunità di diversificazione. Le robuste previsioni di crescita per l’ICT e l’outsourcing IT posizionano il settore tecnologico come un motore vitale per la crescita economica e la diversificazione. Questa crescita è strettamente legata alla crescente digitalizzazione e all’adozione di tecnologie avanzate in vari settori.17 L’Ungheria beneficia di vantaggi competitivi significativi, tra cui una forza lavoro qualificata, incentivi per la ricerca e sviluppo, un ambiente commerciale favorevole e l’appartenenza all’UE.18 Sebbene esistano sfide, come le limitazioni infrastrutturali e le preoccupazioni sulla privacy dei dati, i continui progressi tecnologici e le iniziative governative sono propensi a sostenere questa traiettoria di crescita positiva.17 Questo settore rappresenta un’area cruciale per futuri investimenti e la creazione di posti di lavoro ad alto valore, contribuendo a compensare le debolezze nelle industrie tradizionali.

2.5. Dinamiche del Mercato del Lavoro: Cambiamento delle Richieste di Competenze e Stagnazione

Le previsioni per l’occupazione in Ungheria indicano una sostanziale stagnazione nel periodo 2023-2030, seguita da un leggero calo dello 0,1% annuo tra il 2030 e il 2035.11 Questo contrasta con le previsioni di crescita per l’UE-27 nel suo complesso, che si attestano tra lo 0,3% e lo 0,4% annuo per l’intero periodo di previsione.11 La forza lavoro totale in Ungheria è prevista aumentare di circa il 4,5% tra il 2020 e il 2035, un tasso inferiore rispetto all’11% registrato nei 15 anni precedenti.11 Questa dinamica è influenzata dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento dei tassi di partecipazione, in particolare per le donne (+7 punti percentuali rispetto al +3 punti percentuali per gli uomini).11

La crescita dell’occupazione per settore (2023-2030) mostra un quadro misto:

  • Servizi non di mercato: Prevista una crescita relativamente forte (1,3% annuo), trainata dalla pubblica amministrazione e dalla difesa.11
  • Servizi alle imprese e altri servizi: Prevista una crescita debole (0,1% annuo), con forti aumenti nella ricerca e sviluppo, nelle ricerche di mercato e nei servizi professionali; tuttavia, si prevede una crescita più debole nei sottosettori più ampi come i servizi legali, contabili e di consulenza, e negativa per altri servizi e servizi di programmazione informatica.11
  • Settore primario e utilities: Previsto il calo maggiore (-1,6% annuo), principalmente a causa della diminuzione dell’occupazione nel sottosettore agricolo.11
  • Manifatturiero: Previsto un calo dell’occupazione in settori come alimentari, bevande e tabacco, veicoli a motore e metalli di base; solo l’attrezzatura ottica ed elettronica mostra una crescita significativa.11
  • Distribuzione e trasporti: Previsto un calo dell’occupazione nei servizi di trasporto terrestre, magazzinaggio e postali, e nei servizi di alloggio e ristorazione.11

Per quanto riguarda la domanda occupazionale (2022-2035), i professionisti e gli operatori di impianti e macchinari sono le due categorie che dovrebbero generare il maggior numero di opportunità di lavoro (rispettivamente il 24% e il 21% del totale).11 A un livello più dettagliato, la maggior parte delle opportunità si prevede per autisti e operatori di macchinari mobili, professionisti associati all’amministrazione aziendale e professionisti scientifici e ingegneristici.11 Al contrario, si prevede una diminuzione dei lavoratori edili e dei settori correlati, dei lavoratori dei metalli e dei macchinari (probabilmente a causa dell’automazione), e del lavoro d’ufficio (ad eccezione di ruoli specifici).11

Il mercato del lavoro ungherese sta subendo una trasformazione strutturale guidata dalla digitalizzazione e dall’automazione, che porta a una domanda di occupazioni più qualificate, mentre i ruoli tradizionali e intermedi sono in declino. La previsione di un’occupazione complessivamente statica o in calo 11 è accompagnata da uno spostamento della domanda verso “occupazioni di livello superiore” come professionisti e operatori di impianti e macchinari, e lontano da ruoli di “livello inferiore” e “intermedi” influenzati dall’automazione.11 I settori in crescita, come i servizi non di mercato e la ricerca e sviluppo, contrastano con i cali nell’agricoltura, in alcuni sottosettori manifatturieri e nei servizi di trasporto e ristorazione.11 Questo sottolinea la necessità di uno sviluppo proattivo delle competenze e di riforme educative per allinearsi alle mutevoli esigenze dell’economia, in particolare in settori come la scienza e l’ingegneria, al fine di prevenire disallineamenti delle competenze e sostenere la crescita futura.

3. Conclusioni

Al 7 luglio 2025, l’economia ungherese si trova in una fase di transizione caratterizzata da un complesso mix di sfide e opportunità. La stagnazione del PIL nel primo trimestre del 2025 e la continua debolezza del settore industriale, nonostante un certo sostegno derivante dalla resilienza dei consumi, indicano una ripresa disomogenea e fragile. L’inflazione persistente, che si prevede rimarrà al di sopra dell’obiettivo della Banca Nazionale Ungherese fino all’inizio del 2027, limita la flessibilità della politica monetaria e richiede un approccio restrittivo. La situazione fiscale è altrettanto preoccupante, con le proiezioni di deficit che superano costantemente gli obiettivi governativi, sollevando interrogativi sulla sostenibilità del debito pubblico e sull’efficacia delle misure fiscali attuali.

Tuttavia, emergono aree di notevole resilienza e potenziale di crescita. Il settore turistico ha registrato un inizio d’anno eccezionalmente forte, trainato dai visitatori internazionali, sebbene con alcune disparità regionali. Il settore tecnologico, inclusi ICT e outsourcing IT, mostra un robusto potenziale di crescita, alimentato dalla digitalizzazione in espansione, dall’adozione di tecnologie avanzate e da un pool di talenti qualificati. Questi settori rappresentano opportunità cruciali per la diversificazione economica e la creazione di posti di lavoro ad alto valore.

Il mercato del lavoro ungherese sta subendo una trasformazione strutturale, con uno spostamento della domanda verso occupazioni più qualificate a causa della digitalizzazione e dell’automazione, mentre i ruoli tradizionali e intermedi affrontano un declino. Questa dinamica richiede un’attenzione particolare allo sviluppo delle competenze per evitare disallineamenti tra domanda e offerta di lavoro.

In sintesi, l’analisi indica che, per garantire una crescita sostenibile e rafforzare la resilienza in un contesto esterno incerto, l’Ungheria necessita di riforme politiche interne tempestive. Ciò include un consolidamento fiscale ben progettato, il mantenimento di una politica monetaria restrittiva per contenere l’inflazione e riforme strutturali e di governance complete volte ad aumentare la produttività e a salvaguardare la crescita dalle tensioni commerciali e dall’incertezza crescente. È fondamentale sfruttare i settori in crescita come il turismo e l’ICT, affrontando al contempo le vulnerabilità persistenti nell’industria e nel bilancio pubblico.

FONTI

  1. Hungarian Central Statistical Office, accessed July 7, 2025, https://www.ksh.hu/?lang=en
  2. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance – European …, accessed July 7, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  3. Hungary Inflation Rate – Trading Economics, accessed July 7, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi
  4. EU labour market – quarterly statistics – Statistics Explained – Eurostat, accessed July 7, 2025, https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/EU_labour_market_-_quarterly_statistics
  5. Hungarian industry back at rock bottom | snaps | ING Think, accessed July 7, 2025, https://think.ing.com/snaps/hungarian-industry-back-to-the-rock-bottom/
  6. Hungarian retail sales and industry both surprise to the upside | articles – ING Think, accessed July 7, 2025, https://think.ing.com/articles/hungarian-retail-sales-and-industry-both-surprise-to-the-upside/
  7. Hungary Cuts Growth Forecast as Inflation Lingers – deVere Europe, accessed July 7, 2025, https://www.devere-europe.com/news/Hungarian-economy-stalls-as-inflation-tames-slowly-MNB-warns
  8. economy-finance.ec.europa.eu, accessed July 7, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu#:~:text=GDP%20growth%20is%20projected%20to,industry%2C%20and%20global%20investor%20sentiment.
  9. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed July 7, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
  10. Monitoring Hungary: sticky inflation keeps rates unchanged, while …, accessed July 7, 2025, https://think.ing.com/articles/monitoring-hungary-grounded/
  11. 2025 skills forecast Hungary – Cedefop, accessed July 7, 2025, https://www.cedefop.europa.eu/files/skills_forecast_-_hungary_2025.pdf
  12. Hungary Policy Rate, 1990 – 2025 | CEIC Data, accessed July 7, 2025, https://www.ceicdata.com/en/indicator/hungary/policy-rate
  13. Hungary Sees Tourism Boom in Early 2025 – ETIAS.com, accessed July 7, 2025, https://etias.com/articles/hungary-sees-tourism-boom-in-early-2025
  14. Hungary Sees Significant Rise in Tourism in January 2025 – Budapest Business Journal, accessed July 7, 2025, https://bbj.hu/budapest/travel/tourism/hungary-sees-significant-rise-in-tourism-in-january-2025/
  15. Hungary is experiencing difficulties with the growth of agricultural …, accessed July 7, 2025, https://ukragroconsult.com/en/news/hungary-is-experiencing-difficulties-with-the-growth-of-agricultural-production/
  16. Hungary – Agriculture, Value Added (% Of GDP) – 2025 Data 2026 Forecast 1995-2023 Historical – Trading Economics, accessed July 7, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/agriculture-value-added-percent-of-gdp-wb-data.html
  17. Hungary ICT Market 2025 to Grow at 11.41 CAGR with 31.59 Million …, accessed July 7, 2025, https://www.datainsightsmarket.com/reports/hungary-ict-market-20607
  18. IT outsourcing in Hungary: Market assessment – N-iX, accessed July 7, 2025, https://www.n-ix.com/hungary-it-outsourcing/

L’Economia Ungherese il 4 Luglio 2025: Un’Analisi Approfondita delle Notizie Chiave e delle Prospettive Future

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Executive Summary

Il 4 luglio 2025, l’economia ungherese si trova in una fase di transizione complessa, caratterizzata da un mix di sfide persistenti e scelte politiche strategiche. Le notizie più rilevanti di oggi indicano una continua debolezza nella produzione industriale, come evidenziato dai dati preliminari di maggio che mostrano un calo significativo. Le pressioni inflazionistiche rimangono elevate, spingendo la Banca Nazionale Ungherese (MNB) a mantenere una politica monetaria restrittiva, nonostante la stagnazione economica. Sul fronte fiscale, il governo affronta proiezioni di deficit ambiziose, con istituzioni internazionali che prevedono un percorso più difficile per il consolidamento. Parallelamente, l’Ungheria sta attuando un riorientamento strategico nelle sue relazioni commerciali, rafforzando i legami con la Cina in un contesto di crescenti tensioni tariffarie globali. A livello microeconomico e locale, si osservano importanti cambiamenti normativi negli investimenti esteri e nel mercato immobiliare, affiancati da iniziative governative per lo sviluppo rurale e progetti urbani innovativi a Budapest. Questo quadro suggerisce un’economia che cerca di bilanciare la stabilità interna con l’adattamento a un ambiente globale volatile, spesso attraverso interventi statali mirati.

PODCAST IN ITALIANO

1. Panoramica Macroeconomica e Prospettive

L’economia ungherese sta attraversando un periodo di recupero lento e disomogeneo, con diverse istituzioni che presentano previsioni di crescita divergenti per il 2025.

1.1 Crescita del PIL e Attività Economica

L’economia ungherese ha mostrato un andamento debole negli ultimi anni. Dopo una contrazione dello 0.9% nel 2023, il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto modestamente dello 0.5% nel 2024.1 Tuttavia, il primo trimestre del 2025 ha evidenziato un rallentamento significativo, con il PIL che è rimasto piatto su base annua e ha registrato un calo dello 0.2% trimestre su trimestre su base destagionalizzata.1 Questo risultato è stato inferiore alle aspettative del mercato.3

Il consumo privato si conferma il principale motore di crescita, sostenuto da un robusto aumento dei redditi reali e da agevolazioni fiscali sul reddito personale.1 Questo orientamento verso una crescita trainata dai consumi, pur fornendo un impulso immediato, solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine. Una dipendenza eccessiva dal consumo, specialmente se non accompagnata da un aumento della produttività o da investimenti significativi, può intensificare le pressioni inflazionistiche e gravare sui conti pubblici nel tempo.

Al contrario, gli investimenti hanno subito un calo nel 2024 e nel primo trimestre del 2025 1, attribuibile a un contesto imprenditoriale incerto e a tagli agli investimenti pubblici.1 L’Ungheria si prevede che registri il terzo calo consecutivo degli investimenti fissi nel 2025, un dato unico nella regione dell’Europa Centrale e Orientale.3 Anche le esportazioni sono rimaste lente, risentendo della debole domanda esterna e delle incertezze globali.1

Le previsioni di crescita per il PIL nel 2025 variano tra le principali istituzioni: la Commissione Europea stima una crescita dello 0.8% 1 o dell’1.8% 2, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede lo 0.7% 6, mentre l’OCSE si attesta sul 2.1%.2 FocusEconomics prevede una crescita “sottotono” nel secondo trimestre, con l’anno intero che si posizionerà tra i più deboli nell’Europa Centrale e Orientale.3 Questa gamma di previsioni sottolinea l’incertezza che circonda il ritmo e la natura della ripresa economica ungherese.

1.2 Inflazione e Politica Monetaria

Le pressioni inflazionistiche continuano a rappresentare una sfida significativa per l’Ungheria. A maggio 2025, il tasso di inflazione annuale è salito al 4.4%, superando le aspettative del 4.3% e posizionandosi al di sopra del target del 3% della Banca Nazionale Ungherese (MNB) e della sua banda di tolleranza dell’1%.4 L’inflazione core, che esclude gli elementi più volatili come cibo ed energia, è rallentata al 4.8% a maggio.7 L’aumento dell’inflazione nel primo trimestre del 2025 è stato attribuito agli aumenti delle accise, a un rimbalzo dell’inflazione alimentare e alla persistenza dell’inflazione dei servizi.1

Le proiezioni sull’inflazione per il 2025 indicano che rimarrà al di sopra del target per gran parte dell’anno. La MNB prevede un tasso del 4.7% 10, la Commissione Europea del 4.1% 1, mentre il FMI stima il 4.5% nel quarto trimestre del 2025, con una graduale decelerazione verso il target del 3% entro il 2027.6 BNP Paribas concorda su un ritorno al 3% solo nel 2027, con un’inflazione media nel 2025 leggermente superiore al 2024.4

La Magyar Nemzeti Bank ha mantenuto una politica monetaria rigorosa per contrastare queste pressioni. Il Consiglio Monetario della MNB ha mantenuto il suo tasso di base invariato al 6.50% per la nona riunione consecutiva a giugno 2025.8 I tassi di deposito e prestito overnight sono rimasti rispettivamente al 5.50% e 7.50%.8 L’obiettivo primario della MNB è il mantenimento della stabilità dei prezzi.12 Il Vice Governatore Zoltan Kurali ha chiarito che non vi è alcuna possibilità di tagli ai tassi finché l’inflazione non tornerà in modo sostenibile verso il target del 3%.6 Questa posizione ferma riflette la convinzione che il controllo delle aspettative inflazionistiche sia cruciale, anche se ciò comporta un costo in termini di crescita economica a breve termine.

Le pressioni inflazionistiche persistono a causa della forte crescita salariale, della domanda interna e dei prezzi alimentari.1 Sebbene le regolamentazioni sui prezzi e gli accordi volontari tra governo e fornitori di servizi abbiano temporaneamente moderato l’inflazione 1, esiste il rischio che i prezzi si riaggiustino una volta terminate queste misure.1 La MNB sottolinea la necessità di un approccio cauto e paziente alla politica monetaria, data l’incertezza sull’ambiente inflazionistico e le tensioni geopolitiche.12 Questa tensione tra la politica monetaria restrittiva della MNB e le misure fiscali e gli interventi governativi che stimolano la domanda crea un ambiente di politica economica complesso, dove gli sforzi di una parte possono essere parzialmente annullati dalle azioni dell’altra, prolungando potenzialmente il periodo di tassi di interesse elevati e di crescita contenuta.

1.3 Mercato del Lavoro e Dinamiche Salariali

Il mercato del lavoro ungherese è previsto rimanere complessivamente teso nel 2025.1 Il tasso di disoccupazione, che è aumentato al 4.5% nel 2024, si prevede che diminuisca gradualmente, raggiungendo circa il 4.4% nel 2025 e il 4.3% entro il 2026.1 Il numero di dipendenti è elevato rispetto agli standard storici, sebbene la tensione del mercato del lavoro si sia leggermente attenuata all’inizio del 2025.12

La crescita dei salari nominali è destinata a rimanere elevata nel 2025 e 2026.1 Questo è guidato da un ulteriore aumento del salario minimo del 9% nel 2025 1, dalla persistente tensione del mercato del lavoro e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.1 Le dinamiche salariali hanno generalmente rallentato all’inizio del 2025 12, ma la combinazione di un mercato del lavoro rigido e di interventi governativi sui salari crea una pressione inflazionistica strutturale. Questa dinamica salariale, pur supportando il consumo interno, rende più difficile per la MNB raggiungere il suo obiettivo di inflazione, contribuendo a mantenere i tassi di interesse elevati e potenzialmente frenando gli investimenti a lungo termine.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave Ungheresi (2024-2026)

Indicatore2024 (Reale/Stima)2025 (Previsione)2026 (Previsione)Fonte PrincipaleNote
Crescita del PIL (%, a/a)0.5%0.7% – 2.1%2.5% – 3.1%CE, FMI, OECDVariazioni significative tra le previsioni 1
Inflazione (%, a/a)3.7%4.1% – 4.7%3.3% – 3.4%CE, MNB, FMIPressioni persistenti, ma attesa diminuzione a lungo termine 1
Disoccupazione (%)4.5%4.4%4.3%CEMercato del lavoro complessivamente teso 1

Questa tabella offre una sintesi comparativa delle proiezioni macroeconomiche fondamentali da diverse fonti autorevoli. La presenza di un intervallo di previsioni per la crescita del PIL e l’inflazione evidenzia l’incertezza intrinseca che gli esperti attribuiscono al percorso economico dell’Ungheria. Per gli analisti, questa diversità di vedute è un segnale importante per valutare i rischi e le opportunità, fornendo una base per scenari più robusti.

2. Politica Fiscale e Finanze Pubbliche

La gestione delle finanze pubbliche in Ungheria è un punto critico, con obiettivi ambiziosi e sfide significative evidenziate dalle proiezioni delle istituzioni internazionali.

2.1 Deficit di Bilancio e Debito Pubblico

Il deficit di bilancio ungherese, sebbene sia diminuito nel 2024 (stimato al 4.8% del PIL dalla banca centrale 5), è previsto rimanere elevato nel 2025-2026.5 Il governo ungherese, con la legge di bilancio adottata a dicembre 2024, ha fissato un obiettivo di deficit del 3.7% del PIL per il 2025.5 Tuttavia, le previsioni di istituzioni esterne sono meno ottimistiche: la Commissione Europea proietta un deficit del 4.6% del PIL per il 2025 1, mentre il FMI, nel suo scenario di base che include solo misure già legislative o ufficialmente approvate, stima un deficit del 4.8% del PIL nel 2025 e del 4.6% nel 2026.6

Questa divergenza tra gli obiettivi governativi e le proiezioni degli esperti internazionali indica un rischio fiscale considerevole. Il Consiglio Fiscale Ungherese e il FMI sottolineano che le proiezioni del governo sono basate su previsioni ottimistiche di PIL e investimenti, pressioni di spesa dovute all’alta inflazione e un’incerta prospettiva esterna.5 Inoltre, recenti annunci che aumentano il deficit, uniti a progressi limitati nell’assorbimento dei fondi UE, accrescono l’incertezza e potrebbero influenzare negativamente la fiducia.5

Per quanto riguarda il debito pubblico, il rapporto debito/PIL è atteso aumentare al 74.1% nel 2025.1 Sebbene il piano a medio termine del governo preveda una graduale diminuzione dal 74% del PIL nel 2024 al 68.2% entro il 2028 5, il FMI avverte che, con le politiche attuali, il rapporto debito/PIL potrebbe salire a circa il 79% entro il 2030.6 Questa prospettiva di un aumento del debito a lungo termine, in contrasto con gli obiettivi dichiarati, suggerisce che il governo sta privilegiando lo stimolo economico e il sostegno sociale, anche a costo di un maggiore indebitamento futuro. Il FMI ha esplicitamente affermato che sono necessari “sforzi fiscali aggiuntivi significativi” per preservare lo spazio fiscale e ricostruire i cuscinetti.6

2.2 Misure Fiscali e Piani Governativi

Il governo ungherese ha adottato un approccio proattivo per stimolare l’economia e affrontare le condizioni recessive. Con l’adozione del bilancio 2025 nel novembre 2024, è stato presentato un “Piano d’Azione di Politica Economica” di 21 punti, che include ulteriori misure di stimolo finanziate da aumenti fiscali.5 Il Ministro delle Finanze Mihály Varga ha definito il bilancio 2025 un “bilancio di pace” focalizzato sulla costruzione e la crescita.2

Tra le misure di spesa, a partire dal 1° gennaio 2025, il salario minimo è aumentato del 9% e il salario minimo garantito del 7%.13 Il bilancio 2025 prevede inoltre la continuazione della 13a mensilità per i pensionati, salari più alti per insegnanti e personale sanitario, un’esenzione fiscale sul reddito per le madri e generosi assegni familiari.4 Tuttavia, l’esenzione fiscale per le madri con due figli si stima ridurrà il rapporto imposte/PIL di circa l’1% entro il 2029.5

Sul fronte delle entrate, le principali imposte rimangono invariate: l’imposta sul reddito personale al 15%, il contributo di sicurezza sociale al 18.5% e l’imposta sul contributo sociale al 13%.13 L’imposta sulle società rimane al 9%, la più bassa nell’UE, e l’imposta sulle attività locali al massimo del 2%.13 Tuttavia, sono state introdotte modifiche mirate: la maggior parte dei cittadini di paesi terzi non ha più diritto a tre importanti agevolazioni fiscali, e il beneficio fiscale familiare è stato raddoppiato nel corso del prossimo anno.13 Sono state apportate modifiche alla SZÉP Card (una carta benefit per i dipendenti), con l’aggiunta di una nuova categoria “Ungheresi Attivi”, l’aumento del limite annuale e la possibilità di utilizzo per scopi abitativi. È stata introdotta anche un’indennità abitativa come fringe benefit.13 Una novità è la cosiddetta “TEMU Tax”, che tasserà i negozi online che forniscono piattaforme ai venditori al dettaglio in base ai ricavi ungheresi dell’intera piattaforma.13 Inoltre, a partire dal 2025, alcune tasse fisse (come la tassa sulle auto aziendali, la tassa di registrazione per le auto e le accise) saranno automaticamente adeguate all’inflazione.13

Nonostante questi sforzi per aumentare le entrate, il FMI ha espresso preoccupazioni sulla trasparenza fiscale, criticando il canale di risorse pubbliche verso strutture di gestione fondi o private equity, che mina la trasparenza e rischia l’allocazione errata delle risorse.6 Il FMI raccomanda un regime fiscale più mirato con meno esenzioni per aumentare le entrate e migliorare l’efficienza.6 Questo indica che, sebbene il governo stia introducendo nuove fonti di entrate e aggiustando le tasse esistenti, la struttura complessiva della politica fiscale potrebbe non essere sufficientemente robusta per raggiungere gli obiettivi di consolidamento a lungo termine, specialmente in un contesto di spesa in aumento e di prossime elezioni parlamentari che potrebbero indurre ulteriori spese.2

2.3 L’Accordo sul Bilancio UE 2025

Un elemento significativo per le finanze pubbliche ungheresi è l’accordo raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento Europeo sul bilancio annuale dell’UE per il 2025.14 L’Ungheria ha avuto un ruolo attivo in questo processo, con il Ministro di Stato Péter Banai che ha agito come negoziatore capo del Consiglio.14

L’accordo prevede impegni totali per 192.768,6 milioni di euro e pagamenti totali per 149.615,7 milioni di euro, escluse le dotazioni per strumenti speciali al di fuori del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP).14 Il bilancio si concentra sulle priorità politiche dell’UE e tiene conto del difficile contesto geopolitico, garantendo al contempo un approccio prudente e un margine di manovra finanziario per circostanze impreviste.14 Questo è il quinto bilancio annuale nell’ambito del QFP 2021-2027 ed è completato da azioni a sostegno della ripresa post-COVID-19 nell’ambito di NextGenerationEU.14

L’attiva partecipazione dell’Ungheria alla negoziazione del bilancio UE sottolinea l’importanza strategica di questi fondi per la sua economia. Sebbene siano stati segnalati progressi limitati nell’assorbimento dei fondi UE in passato, il raggiungimento di questo accordo fornisce un quadro essenziale per il sostegno finanziario che, se utilizzato efficacemente, potrebbe contribuire ad alleviare alcune delle pressioni fiscali e a sostenere gli investimenti, in particolare attraverso i fondi di ripresa. La capacità del governo di efficientare l’assorbimento di questi fondi sarà cruciale per massimizzare il loro impatto positivo sull’economia.

Tabella 2: Proiezioni del Deficit di Bilancio e del Debito Pubblico (2024-2028)

Indicatore2024 (Stima)2025 (Previsione)2026 (Previsione)2027 (Previsione)2028 (Previsione)Fonte PrincipaleNote
Deficit del Governo Generale (% del PIL)4.8%3.7% (Gov.) / 4.6% (CE) / 4.8% (FMI)4.1% (CE) / 4.6% (FMI)3.9% (Gov.)3.7% (Gov.)Governo, CE, FMIDiscrepanze significative tra obiettivi governativi e proiezioni esterne 1
Rapporto Debito/PIL (%)74.0%74.1%n/an/a68.2% (Gov.)CE, GovernoFMI prevede aumento al 79% entro il 2030 con politiche attuali 1

Questa tabella è di fondamentale importanza in quanto illustra le diverse traiettorie previste per il deficit e il debito pubblico ungherese. La netta differenza tra gli obiettivi dichiarati dal governo e le previsioni delle istituzioni come la Commissione Europea e il FMI evidenzia un’area di potenziale vulnerabilità fiscale. Per gli investitori e gli analisti, ciò significa che il percorso di consolidamento fiscale potrebbe essere più arduo del previsto, con implicazioni per la sostenibilità del debito a lungo termine e la fiducia del mercato.

3. Settori Chiave e Tendenze di Business

L’analisi dei settori chiave rivela un quadro misto, con alcune industrie che affrontano venti contrari e altre che mostrano un potenziale di crescita significativo.

3.1 Produzione Industriale: Dati di Maggio 2025

Le notizie del 4 luglio 2025 hanno portato aggiornamenti sulla produzione industriale ungherese. Secondo i dati preliminari rilasciati venerdì dall’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH), la produzione industriale è diminuita del 2.6% su base annua a maggio 2025.15 L’indice destagionalizzato e corretto per i giorni lavorativi ha mostrato un calo dell’1.3% rispetto ad aprile 2025.15

Questo calo rappresenta un’ulteriore battuta d’arresto per il settore industriale ungherese, che ha continuato a lottare con la debole domanda esterna e il calo dell’attività di investimento in diverse aree manifatturiere chiave.15 I volumi di produzione sono diminuiti nella maggior parte delle sottosezioni manifatturiere, inclusi i settori dell’attrezzatura elettrica e degli alimentari, bevande e tabacco, che hanno mostrato una persistente debolezza a causa delle pressioni sui costi e del rallentamento della domanda dei consumatori.15 Sebbene sia stata registrata una crescita nella produzione di mezzi di trasporto e di prodotti informatici, elettronici e ottici 15, questi guadagni non sono stati sufficienti a compensare i cali in altre aree.

È importante notare una discrepanza con un rapporto precedente del 19 giugno 2025, che, basandosi su dati KSH, aveva indicato un sorprendente aumento dell’1.8% mese su mese per maggio 2025.16 Tuttavia, la pubblicazione del 4 luglio 2025 15 rappresenta l’aggiornamento preliminare più recente e pertanto fornisce la notizia più attuale per la giornata di riferimento. La revisione al ribasso del dato preliminare suggerisce che il settore industriale sta affrontando difficoltà maggiori di quanto precedentemente stimato, con una persistente vulnerabilità alle condizioni del commercio globale e alla debolezza degli investimenti.

Nei primi cinque mesi del 2025, la produzione industriale è diminuita del 4.1% rispetto allo stesso periodo del 2024.15 Le previsioni indicano che il settore industriale nel suo complesso continuerà a frenare la performance dell’economia ungherese nel 2025.17 L’incertezza derivante dalla guerra tariffaria globale continua a gettare un’ombra sul commercio mondiale, creando un ambiente sfavorevole alla crescita degli affari e agli investimenti.17

3.2 Tendenze di Business Emergenti per il 2025

Nonostante le sfide macroeconomiche, l’Ungheria mostra un potenziale di crescita in settori specifici, in particolare tra le piccole e medie imprese (PMI).18 Cinque tendenze di business significative sono attese per il 2025:

  1. Intelligenza Artificiale (AI) e Automazione: L’espansione delle tecnologie AI e dell’automazione continua, con un aumento significativo dell’adozione in Ungheria. L’automazione basata sull’AI è vista come un mezzo per ridurre gli oneri amministrativi e aumentare l’efficienza.18
  2. Sostenibilità e Green Businesses: La crescente domanda di sostenibilità sta stimolando il mercato dei prestiti verdi e la domanda di prodotti sostenibili. Un sondaggio indica che l’80% delle micro e piccole imprese ungheresi considera importanti le operazioni commerciali sostenibili, spinte da convinzioni interne. Incentivi governativi e agevolazioni fiscali stanno ulteriormente spingendo le imprese in questa direzione.18
  3. E-commerce e Servizi Digitali: La domanda di shopping online e servizi digitali continua a crescere, con particolare popolarità per i negozi online di prodotti di nicchia e le piattaforme di formazione online. Si prevede una crescita significativa sia nei mercati nazionali che internazionali.18
  4. Cybersecurity e Protezione dei Dati: Con l’avanzare della digitalizzazione, la cybersecurity acquisisce sempre maggiore importanza. La conformità alla direttiva NIS2 dell’UE e misure più severe di protezione dei dati saranno cruciali, con una domanda di soluzioni di sicurezza IT in aumento.18
  5. Servizi Sanitari e Benessere: L’aumento dell’attenzione alla conservazione della salute crea nuove opportunità nella consulenza sanitaria, telemedicina e servizi di salute mentale. Questo settore emergente è considerato ad alto potenziale per i prossimi anni.18

Queste tendenze indicano una trasformazione strutturale dell’economia ungherese, con nuove opportunità che emergono in settori ad alto valore aggiunto e orientati al futuro. Per gli investitori, ciò suggerisce l’importanza di un’analisi granulare per identificare aree di resilienza e potenziale di crescita al di là delle cifre macroeconomiche generali.

3.3 Commercio al Dettaglio

Le prospettive per il commercio al dettaglio in Ungheria per il 2025 sono più positive rispetto al settore industriale. Si prevede un anno migliore per le vendite al dettaglio, con una crescita media annua di circa il 3-4%.17 Questa previsione è sostenuta dalle misure governative volte a stimolare la domanda interna.17 Sebbene il commercio al dettaglio domestico sia aumentato leggermente a marzo, la fiducia dei consumatori è rimasta contenuta.12

Il consumo privato è costantemente identificato come il principale motore di crescita per l’economia complessiva.1 La relativa solidità del commercio al dettaglio, alimentata dagli stimoli fiscali e dalla crescita dei salari reali, suggerisce che il mercato interno funge da importante ammortizzatore contro i venti contrari esterni e la debolezza industriale. Questo evidenzia una dualità nell’economia ungherese, dove il settore orientato al consumo interno mostra una maggiore resilienza rispetto al settore industriale orientato all’esportazione.

Tabella 3: Dati Preliminari sulla Produzione Industriale Ungherese (Maggio 2025)

IndicatoreMaggio 2025 (Preliminare)Aprile 2025 (Preliminare)Gen-Mag 2025 vs. Gen-Mag 2024Fonte
Produzione Industriale (variazione a/a)-2.6%n/a-4.1%KSH 15
Produzione Industriale (variazione m/m, destagionalizzata)-1.3%n/an/aKSH 15
Performance per Sottosezione (Maggio 2025, a/a)
Mezzi di TrasportoCrescitan/an/aKSH 15
Computer, Elettronica e Prodotti OtticiCrescitan/an/aKSH 15
Attrezzature ElettricheCalon/an/aKSH 15
Alimentari, Bevande e TabaccoCalon/an/aKSH 15

Questa tabella fornisce i dati microeconomici più recenti e specifici sulla produzione industriale ungherese, rilasciati il 4 luglio 2025. Per un’analisi dettagliata dell’economia, è fondamentale disporre di queste cifre preliminari, che offrono una fotografia aggiornata della performance del settore. La suddivisione per sottosezione permette di identificare quali aree dell’industria stanno affrontando le maggiori difficoltà e quali mostrano segni di resilienza, fornendo un quadro più sfumato rispetto al solo dato aggregato.

4. Economia Locale e Iniziative Sociali

Oltre alle dinamiche macroeconomiche e settoriali, l’Ungheria sta implementando diverse iniziative a livello locale e sociale, che riflettono un approccio mirato allo sviluppo territoriale e alla gestione urbana.

4.1 Programma Villaggi Ungheresi

Il 4 luglio 2025, il governo ungherese ha annunciato un nuovo elemento del Programma Villaggi Ungheresi, volto a fornire supporto speciale agli insediamenti con una popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti.19 Il Ministero dell’Economia Nazionale ha dichiarato che lo stato fornirà gratuitamente ai comuni immobili statali inutilizzati, come uffici postali chiusi, ex filiali di cooperative di risparmio, appartamenti ed edifici residenziali o idonei a scopi residenziali.19

L’obiettivo di questa iniziativa è contribuire all’attuazione di sviluppi su misura per le esigenze locali in piccoli insediamenti in situazioni difficili, sia attraverso l’uso diretto delle proprietà che attraverso la loro vendita.19 Sono state selezionate circa 800 proprietà, e la legislazione in merito sarà presto presentata al Parlamento.19 Questo programma rappresenta un intervento microeconomico diretto per affrontare le disparità regionali e rivitalizzare le aree rurali in difficoltà, riutilizzando il patrimonio statale per stimolare lo sviluppo locale e migliorare le condizioni di vita.

4.2 Dinamiche del Turismo e del Mercato Immobiliare a Budapest

Budapest continua a essere un forte polo di attrazione per i turisti internazionali, con un notevole aumento del 24% dei turisti stranieri nel 2024, che hanno rappresentato l’87% dei 14.7 milioni di pernottamenti nella capitale.20 Si prevede che il turismo a Budapest crescerà di almeno il 5% all’anno.20

In risposta a questa crescente domanda, la città sta assistendo a un boom nel settore alberghiero di lusso, con 22 nuovi hotel (circa 3.000 camere) previsti nei prossimi anni e 9 nuove aperture (circa 800 camere) solo nel 2025.20 La conversione di edifici per uffici in hotel è in aumento, spinta dall’elevata domanda di alloggi e dal tasso di sfitto nel mercato degli uffici.20

Parallelamente, il governo sta introducendo una regolamentazione significativa del mercato delle locazioni a breve termine. È stato imposto un moratorium biennale (2025-2026) sulle nuove registrazioni Airbnb e la tassa forfettaria per camera è stata quadruplicata (da HUF 38.400 a HUF 150.000).20 Queste misure ridurranno l’offerta di locazioni a breve termine, aumentando la disponibilità di appartamenti in affitto a lungo termine e potenzialmente riducendo la pressione sui prezzi degli affitti.20 Tuttavia, ciò potrebbe anche influenzare i viaggiatori con budget più piccoli e le attività locali che dipendono da questo segmento turistico.20 Questa politica riflette una scelta strategica per bilanciare la crescita del turismo con le esigenze abitative dei residenti, indicando un approccio più gestito allo sviluppo urbano.

Per quanto riguarda il mercato immobiliare più in generale, i prezzi delle case sono aumentati nel 2024 5, ma la carenza di alloggi rimane un problema persistente.5 Il FMI ha raccomandato di invertire i massimali volontari sui tassi di interesse per i mutui abitativi e di ridimensionare gli incentivi fiscali legati all’edilizia abitativa per contenere le future pressioni sui prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria.6 Questo suggerisce che gli interventi governativi nel settore abitativo, sebbene mirati a risolvere problemi specifici, possono anche distorcere il mercato e richiedono un’attenta calibrazione.

4.3 Nuovi Poteri dei Governi Locali sulla Proprietà

Una nuova legge fondamentale, entrata in vigore il 1° luglio 2025, conferisce alle comunità locali poteri senza precedenti per “salvaguardare la loro identità culturale e il tessuto sociale di fronte a rapidi cambiamenti demografici”.21 Questa “Legge sulla Protezione dell’Identità della Comunità Locale” autorizza i governi municipali a regolare chi può stabilirsi nelle loro comunità e a stabilire condizioni per l’acquisizione di proprietà.21

I consigli locali possono ora imporre restrizioni o condizioni ai nuovi residenti e acquirenti di proprietà esterni alla comunità, concedere diritti di prelazione ai residenti e proprietari locali, richiedere contributi monetari di insediamento dai nuovi arrivati e stabilire criteri specifici per la residenza, come legami comunitari o impiego locale.21 La legge include eccezioni per parenti stretti, individui con legami storici e coloro che si trasferiscono per lavoro o istruzione.21 Le violazioni della legge potrebbero comportare l’annullamento delle transazioni immobiliari, la rimozione delle registrazioni di residenza illegali e multe.21 Tuttavia, i critici avvertono che le limitazioni imposte dalla nuova legge non saranno registrate nel catasto, il che potrebbe indebolire l’affidabilità del sistema catastale.21 Questa legislazione rappresenta un significativo spostamento verso il controllo locale sulla demografia e sulla proprietà, con l’obiettivo di preservare l’identità culturale, ma con potenziali implicazioni per la libertà di movimento e la liquidità del mercato immobiliare.

4.4 Iniziative Locali di Budapest

Budapest sta dimostrando un impegno verso l’innovazione urbana attraverso la sua partecipazione al Bloomberg Philanthropies Mayors Challenge 2025, di cui è una delle 50 finaliste globali.22 L’idea presentata da Budapest è quella di costruire un impianto di trasformazione alimentare gestito dalla città, in grado di trasformare frutta e verdura in eccesso provenienti dai mercati locali in pasti nutrienti per scuole e case di riposo.22 Questo progetto evidenzia un approccio pragmatico e socialmente consapevole allo sviluppo economico a livello municipale, combinando la sostenibilità ambientale (riduzione degli sprechi alimentari) con il benessere sociale (sicurezza alimentare per le fasce vulnerabili della popolazione). Tali iniziative locali possono creare posti di lavoro, rafforzare le catene di approvvigionamento locali e migliorare la qualità della vita, mostrando un modello di crescita che integra obiettivi economici e sociali.

5. Relazioni Commerciali e Investimenti Esteri

Le relazioni commerciali e il regime degli investimenti esteri in Ungheria sono sottoposti a significative modifiche e pressioni, riflettendo un riorientamento strategico in un contesto globale volatile.

5.1 Modifiche al Regime FDI

Il 24 giugno 2025 sono entrate in vigore significative modifiche al regime ungherese di controllo degli investimenti diretti esteri (FDI).23 La modifica più notevole è l’estensione del diritto di prelazione dello stato ungherese, che ora si applica a tutti i segmenti di business coperti dal Decreto FDI, non più limitato alle sole fonti di energia rinnovabile.23 Ciò significa che se il Ministro dell’Economia Nazionale proibisce una transazione, lo stato, tramite la società di partecipazione statale MNV Zrt o un’altra entità designata, può esercitare questo diritto per acquisire gli asset target alle stesse condizioni concordate tra le parti originali.23

Inoltre, i termini di valutazione per le procedure di screening FDI sono stati estesi: il Ministro dell’Economia Nazionale ha ora 45 giorni lavorativi (rispetto ai precedenti 30) per valutare e decidere su una pratica, con la possibilità di estendere questo periodo fino a tre volte per ulteriori 30 giorni lavorativi ciascuno.23 Queste modifiche hanno effetto immediato e si applicano sia alle nuove procedure che a quelle in corso, e il regime attuale dovrebbe rimanere in vigore fino al 31 dicembre 2026.23

Le implicazioni pratiche per gli investitori stranieri sono significative, poiché aumentano l’incertezza legale e commerciale.23 Gli investitori affrontano un doppio rischio: non solo la loro transazione può essere proibita, ma l’asset target può essere acquisito dallo stato alle loro condizioni negoziate, sollevando preoccupazioni sull’uso improprio dei termini confidenziali dell’accordo e la perdita di opportunità di investimento dopo aver sostenuto costi di due diligence e strutturazione.23 Queste misure riflettono una chiara intenzione politica di aumentare il controllo statale sugli asset economici strategici e sugli investimenti esteri, potenzialmente motivata da preoccupazioni di sicurezza nazionale o sovranità economica. Tuttavia, questo approccio potrebbe scoraggiare gli investimenti esteri, specialmente da parte dei partner occidentali, in un momento in cui l’Ungheria necessita di capitali per diversificare la sua economia e sostenere le esportazioni.1

5.2 Impatto delle Tariffe Globali

L’Ungheria è un’economia molto aperta, con esportazioni e importazioni combinate che hanno rappresentato in media il 154.8% del PIL tra il 2022 e il 2024 (con le sole esportazioni al 77.1%).4 Questa alta integrazione la rende uno dei paesi dell’Europa Centrale più esposti a uno shock commerciale.4

Un fattore di preoccupazione immediata è l’aumento delle tariffe statunitensi sulle esportazioni ungheresi. Il tasso effettivo medio dei dazi doganali statunitensi sulle esportazioni ungheresi è aumentato dall’1.4% alla fine di marzo 2025 al 18.8% al 4 luglio 2025.4 Le esportazioni di veicoli e ricambi verso gli Stati Uniti sono ora soggette a una tariffa del 25%, mentre quelle di acciaio e alluminio sono salite al 50% dal 4 giugno. Il resto delle merci esportate è soggetto a un tasso del 10%.4

Sebbene la quota di esportazioni ungheresi verso gli Stati Uniti sia relativamente bassa (4.1% delle esportazioni totali e 2.9% del PIL nel 2024), l’Ungheria sarà influenzata indirettamente e in modo più marcato rispetto ad altri paesi della regione a causa della sua profonda integrazione commerciale con la Germania (25.1% delle esportazioni nel 2024).4 Si prevede che le esportazioni ungheresi verso la Germania diminuiranno di circa il 5-10% nel 2025.4 Secondo le stime, la perdita cumulativa di attività legata agli effetti negativi sulle esportazioni potrebbe rappresentare tra il -1.4% e il -2.3% del PIL, con un impatto diretto stimato dello -0.9% sulle esportazioni totali e del -0.5% sul PIL.4 Questo scenario sottolinea la vulnerabilità dell’Ungheria alle tensioni commerciali globali e la necessità di diversificare i mercati di esportazione.

5.3 Il Ruolo della Cina nelle Relazioni Commerciali

In risposta alle incertezze del commercio globale e alle tensioni con l’Occidente, l’Ungheria sta strategicamente approfondendo i suoi legami con la Cina, posizionandosi come una “porta d’accesso all’Europa” per gli investimenti cinesi.25 A differenza dell’UE e degli Stati Uniti, l’Ungheria non ha piani per disaccoppiarsi dalla Cina, e le aziende cinesi stanno espandendo la loro presenza nel paese.25

La Cina è diventata uno dei principali partner dell’Ungheria in termini di investimenti diretti esteri (FDI), con l’Ungheria che ha ricevuto la quota maggiore di FDI cinesi nell’Europa Centrale, principalmente nel settore automobilistico (6.1 miliardi di dollari di FDI cinesi in stock nel Q1 2025).4 L’Ungheria prevede di continuare la cooperazione con la Cina nelle tecnologie 5G e nella produzione di veicoli elettrici, nonostante la disapprovazione di Stati Uniti e UE.25 Questo riorientamento strategico mira a controbilanciare la forte dipendenza dalle esportazioni occidentali, che attualmente costituiscono i due terzi delle importazioni ungheresi.25

Questa strategia comporta sia opportunità che rischi. Da un lato, gli investimenti cinesi possono fornire capitali e nuove capacità produttive, specialmente in settori chiave come l’automotive, contribuendo a compensare gli impatti negativi delle incertezze commerciali occidentali.1 Dall’altro lato, questa maggiore integrazione con la Cina potrebbe generare attriti con i partner tradizionali dell’Ungheria nell’UE e negli Stati Uniti, e aumentare la vulnerabilità dell’economia ungherese alle dinamiche della guerra commerciale USA-Cina.25 La scelta di non disaccoppiarsi dalla Cina, pur offrendo benefici economici, posiziona l’Ungheria in una complessa rete geopolitica.

Conclusioni

L’economia ungherese al 4 luglio 2025 si presenta come un sistema in equilibrio precario, alle prese con una serie di sfide interconnesse e risposte politiche che cercano di navigare un ambiente globale incerto. La stagnazione della crescita del PIL nel primo trimestre del 2025, unita al calo della produzione industriale a maggio, indica che la ripresa economica è più fragile del previsto e fortemente dipendente dal consumo interno, sostenuto da misure fiscali. Questa dipendenza, tuttavia, alimenta le persistenti pressioni inflazionistiche che costringono la Banca Nazionale Ungherese a mantenere una politica monetaria restrittiva, creando una tensione tra gli obiettivi di stabilità dei prezzi e di crescita.

Sul fronte fiscale, il governo si impegna in un ambizioso percorso di consolidamento, ma le proiezioni di deficit e debito delle istituzioni internazionali suggeriscono che le sfide sono sottovalutate, richiedendo sforzi fiscali aggiuntivi e una maggiore trasparenza. Le misure di stimolo e i benefici sociali, sebbene mirati a sostenere la domanda e il benessere, contribuiscono alle pressioni sulla spesa pubblica.

A livello di relazioni commerciali, l’Ungheria sta attuando un notevole riorientamento strategico verso l’Asia, in particolare la Cina, per diversificare i suoi partner e attrarre investimenti in settori chiave come l’automotive e i veicoli elettrici. Questo avviene in un contesto di crescenti tariffe globali imposte dagli Stati Uniti, che mettono in evidenza la vulnerabilità dell’Ungheria agli shock commerciali. Le recenti modifiche al regime degli investimenti diretti esteri, con diritti di prelazione statali estesi e tempi di valutazione più lunghi, introducono maggiore incertezza per gli investitori stranieri, potenzialmente in contrasto con la necessità di attrarre capitali.

Infine, a livello locale, si osservano iniziative mirate per lo sviluppo rurale e la gestione urbana. Il programma per i villaggi ungheresi cerca di rivitalizzare le aree più piccole attraverso la cessione di proprietà statali, mentre Budapest sta gestendo la sua crescita turistica con un boom di hotel di lusso e una rigorosa regolamentazione delle locazioni a breve termine, bilanciando lo sviluppo economico con le esigenze abitative. La nuova legge che conferisce poteri ai governi locali sulla proprietà è un ulteriore esempio di controllo centralizzato e localizzato, che, pur mirando a preservare l’identità comunitaria, potrebbe impattare la fluidità del mercato immobiliare.

In sintesi, l’Ungheria sta cercando di bilanciare la crescita economica con la stabilità interna e la sovranità nazionale attraverso una serie di interventi politici. La sfida principale sarà armonizzare le politiche fiscali e monetarie per evitare che si annullino a vicenda e garantire che le scelte strategiche in materia di commercio e investimenti esteri non compromettano la fiducia e la competitività a lungo termine. La capacità del governo di gestire queste complesse interazioni determinerà la traiettoria economica del paese nei prossimi anni.

FONTI

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  24. Hungary amends FDI regime by adjusting deadlines and extending the scope of preemption rights – CMS LAW-NOW, accessed July 4, 2025, https://cms-lawnow.com/en/ealerts/2025/06/hungary-amends-fdi-regime-by-adjusting-deadlines-and-extending-the-scope-of-preemption-rights
  25. Hungary has become China’s gateway to Europe – GIS Reports, accessed July 4, 2025, https://www.gisreportsonline.com/r/china-hungary/

Rapporto sull’Economia Ungherese: 3 Luglio 2025

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Il 3 luglio 2025, l’economia ungherese si trova ad affrontare un periodo di crescita debole e un percorso lento verso la stabilità dei prezzi. Le proiezioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB) indicano una crescita del PIL per il 2025 significativamente rivista al ribasso, con l’obiettivo di inflazione previsto solo per l’inizio del 2027. Questo scenario macroeconomico è ulteriormente complicato da un deterioramento della bilancia commerciale esterna e da investimenti aziendali contenuti.

A livello microeconomico, emerge una notevole disparità tra la produzione economica nazionale e il benessere effettivo delle famiglie. L’Ungheria è segnalata come il paese più povero dell’UE in termini di consumo effettivo delle famiglie, suggerendo che i benefici della produzione economica non si traducono direttamente in un miglioramento del tenore di vita. In risposta, il governo ha implementato misure mirate, come l’espansione della piattaforma di monitoraggio dei prezzi e nuovi piani di prestito agevolato per l’acquisto di case, nel tentativo di alleviare le pressioni sul costo della vita. La politica agricola del paese, caratterizzata da un approccio protezionistico, contribuisce al più ampio contesto di crescente protezionismo commerciale globale.

Contrariamente al quadro macroeconomico generale, la Borsa di Budapest (BUX) ha mostrato una performance positiva in data odierna, con un aumento significativo dell’indice. Questa divergenza potrebbe essere attribuita a specifiche attività aziendali e dinamiche di mercato a breve termine piuttosto che a un riflesso diretto dei fondamentali economici sottostanti. Le sfide persistenti richiedono un monitoraggio continuo delle politiche monetarie e fiscali, del benessere delle famiglie e delle tendenze degli investimenti aziendali.

PODCAST IN ITALIANO

I. Panorama Macroeconomico

Questa sezione approfondisce la salute economica generale dell’Ungheria, attingendo principalmente dai rapporti della banca centrale e dalle statistiche governative, fornendo un quadro completo della traiettoria economica nazionale.

A. Prospettive di Crescita Economica Nazionale e Inflazione

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha pubblicato il suo ultimo Rapporto sull’Inflazione il 30 giugno 2025, fornendo proiezioni aggiornate per l’economia ungherese che fungono da indicatore cruciale della valutazione della banca centrale sulla stabilità economica e le tendenze future. Secondo il rapporto, la MNB prevede che la crescita del PIL dell’Ungheria raggiungerà solo lo 0,8% per l’intero anno 2025. Questa cifra rappresenta una significativa revisione al ribasso rispetto alla precedente previsione del 2,4%.1

La banca centrale anticipa di raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 3% solo all’inizio del 2027, indicando un percorso più lento del previsto verso la stabilità dei prezzi.1 Le proiezioni indicano un leggero miglioramento della crescita al 2,8% nel 2026, pur rimanendo ben al di sotto delle stime precedenti.1 In una dichiarazione separata, il Governatore della Banca Centrale ha anche suggerito che l’economia è “pronta per una crescita moderata”, allineandosi con le proiezioni riviste e più basse della MNB.2

La combinazione di previsioni di crescita del PIL significativamente riviste al ribasso (0,8% per il 2025) e un obiettivo di inflazione posticipato (inizio 2027) suggerisce che l’Ungheria sta lottando con persistenti pressioni stagflazionistiche. Questo non è semplicemente un periodo di crescita lenta, ma una crescita lenta accompagnata da un’inflazione ostinata, che erode il potere d’acquisto e la fiducia degli investitori. La revisione del PIL da 2,4% a 0,8% indica un rallentamento sostanziale dell’attività economica, mentre la previsione di inflazione elevata per un periodo prolungato, con l’obiettivo del 3% non raggiunto prima del 2027, conferma la persistenza dei rincari. Questo scenario implica che l’economia ungherese si trova di fronte a un difficile compromesso, dove gli sforzi per contenere l’inflazione potrebbero ulteriormente sopprimere la crescita, e viceversa, creando un ambiente politico complesso per la banca centrale e il governo.

B. Performance e Bilancia del Commercio Estero

I dati sul commercio estero offrono una visione della competitività dell’Ungheria e della sua integrazione nell’economia globale. Un deterioramento della bilancia può segnalare debolezze economiche sottostanti o cambiamenti nella domanda globale. A maggio, l’eccedenza del commercio estero di beni dell’Ungheria è stata di 739 milioni di euro. Tuttavia, la bilancia è peggiorata di 281 milioni di euro su base annua.3 Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il volume delle esportazioni è cresciuto del 3,2%, mentre quello delle importazioni è aumentato del 5,4%.3

Sebbene le esportazioni siano in crescita, il ritmo più rapido della crescita delle importazioni e il deterioramento su base annua dell’eccedenza commerciale suggeriscono che la competitività delle esportazioni ungheresi non sta tenendo il passo con i cambiamenti della domanda globale, o che la domanda interna di importazioni sta superando la capacità di esportazione. Un surplus commerciale in calo, soprattutto quando le importazioni crescono più rapidamente delle esportazioni, significa che i guadagni netti in valuta estera del paese derivanti dal commercio si stanno riducendo. Questo andamento, se sostenuto, potrebbe esercitare una pressione al ribasso sul Fiorino ungherese, aumentare il deficit delle partite correnti e indicare la necessità di politiche volte a stimolare la produzione interna o a migliorare le capacità di esportazione.

C. Posizione Fiscale e Deficit del Governo

La salute fiscale del governo è un indicatore chiave della sua capacità di gestire le finanze pubbliche, sostenere l’attività economica e mantenere la fiducia degli investitori. Il deficit del settore pubblico generale nel primo trimestre del 2025 è stato di 824 miliardi di HUF, pari al 3,9% del PIL.3 La bilancia è migliorata di 234 miliardi di HUF, ovvero di 1,4 punti percentuali in proporzione al PIL, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.3

Sebbene il deficit del primo trimestre 2025 del 3,9% del PIL sia ancora considerevole, il miglioramento su base annua indica continui sforzi di consolidamento fiscale da parte del governo. Tuttavia, questi sforzi si stanno svolgendo in un contesto di crescita economica debole (previsione del PIL dello 0,8% 1), il che potrebbe rendere più difficile la futura riduzione del deficit, poiché le entrate fiscali potrebbero sottoperformare le aspettative. Le entrate governative, principalmente le tasse, sono strettamente correlate all’attività economica. Un tasso di crescita del PIL basso significa che la “torta” da cui vengono riscosse le tasse sta crescendo molto lentamente. Ciò implica che il governo potrebbe dover implementare misure di austerità più rigorose (tagli alla spesa) o trovare nuove fonti di reddito per raggiungere i suoi obiettivi fiscali, il che potrebbe potenzialmente soffocare la ripresa economica o influire sui servizi pubblici. La sostenibilità di questo miglioramento in un ambiente di bassa crescita è una questione chiave.

D. Proiezioni e Posizione della Banca Centrale

Il rapporto della MNB è la voce autorevole sulla politica monetaria e le prospettive economiche dell’Ungheria. La sua valutazione modella le aspettative del mercato e la politica governativa. L’ultimo Rapporto sull’Inflazione della MNB (30 giugno 2025) indica che l’economia ungherese continua a lottare con uno slancio debole e solo un graduale miglioramento dell’inflazione.1 I fattori chiave citati per la revisione al ribasso includono il calo del PIL nel primo trimestre, il peggioramento dell’ambiente globale (aumento delle tensioni geopolitiche, attriti commerciali), la persistente volatilità dei prezzi delle materie prime globali e un forte aumento del protezionismo commerciale.1 Il rapporto ha anche rilevato investimenti aziendali contenuti e una domanda in calo per i servizi alle imprese.1 Nonostante la recente disinflazione, le tendenze di fondo rimangono preoccupanti.1

L’enfasi della MNB sul “peggioramento dell’ambiente globale”, sulle “tensioni geopolitiche”, sugli “attriti commerciali” e sulla “volatilità dei prezzi delle materie prime” 1 evidenzia la significativa vulnerabilità dell’Ungheria agli shock economici esterni. Inoltre, la menzione di “investimenti aziendali contenuti” e “domanda in calo per i servizi alle imprese” 1 suggerisce problemi strutturali più profondi all’interno dell’economia domestica, indicando una mancanza di dinamismo interno al di là dei fattori esterni. Se il rallentamento economico fosse dovuto esclusivamente a fattori esterni, una ripresa globale probabilmente tirerebbe l’Ungheria fuori dalla sua crisi. Tuttavia, la presenza di debolezze interne, in particolare la mancanza di investimenti aziendali, suggerisce che anche se le condizioni esterne migliorassero, l’economia ungherese potrebbe comunque faticare a raggiungere una crescita robusta. Ciò implica che le sfide sono molteplici, richiedendo sia l’adattamento ai cambiamenti globali sia misure politiche interne per stimolare i motori economici interni e migliorare la fiducia delle imprese.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave Ungheresi (Snapshot del 3 Luglio 2025)

IndicatoreValoreFonte
Previsione Crescita PIL (2025)0,8%1
Previsione Crescita PIL (2026)2,8%1
Raggiungimento Obiettivo Inflazione (3%)Inizio 20271
Bilancia Commerciale Estera (Maggio)Surplus EUR 739 milioni3
Variazione YoY Bilancia Commerciale (Maggio)Deteriorata di EUR 281 milioni3
Deficit Settore Pubblico Generale (Q1 2025)3,9% del PIL (824 miliardi HUF)3

II. Approfondimenti Microeconomici e Settoriali

Questa sezione approfondisce i dettagli di come le tendenze economiche più ampie si manifestano a livello di famiglie, imprese e settori, fornendo una visione più granulare dell’economia ungherese.

A. Benessere delle Famiglie e Tendenze di Consumo

Al di là dei dati sul PIL, il consumo individuale effettivo (AIC) fornisce una misura più diretta del tenore di vita e del benessere delle famiglie, riflettendo i beni, i servizi e le risorse pubbliche a disposizione dei cittadini. L’Ungheria è stata segnalata come il paese più povero dell’UE in termini di benessere delle famiglie, con un consumo individuale effettivo (AIC) pari al 72% della media dell’UE.4 Questo contrasta con il PIL dell’Ungheria, che attualmente si attesta a circa il 77% della media dell’UE.4 Il rapporto afferma esplicitamente che “la produzione economica dell’Ungheria non si sta traducendo in un miglioramento del tenore di vita per le famiglie” e che “la produzione economica non sta raggiungendo le famiglie”.4 L’AIC misura quanto le persone beneficiano effettivamente, a differenza del PIL che mostra quanto un paese produce.4

Il divario significativo tra il PIL pro capite dell’Ungheria (77% della media UE) e il suo AIC pro capite (72% della media UE) 4 indica un problema fondamentale in cui la crescita economica non si traduce in modo equo o efficace in un miglioramento del tenore di vita per la famiglia ungherese media. Ciò suggerisce potenziali problemi con la distribuzione del reddito, l’efficacia delle reti di sicurezza sociale o il costo della vita rispetto ai salari. Una discrepanza in cui il PIL è relativamente più alto dell’AIC indica che la produzione economica generata all’interno del paese non sta beneficiando pienamente i suoi cittadini in termini di consumo effettivo e accesso alle risorse. Ciò potrebbe essere dovuto a diversi fattori: una parte significativa del PIL che va ai profitti aziendali (alcuni potenzialmente rimpatriati da aziende di proprietà straniera), un’elevata disuguaglianza di reddito in cui la ricchezza è concentrata, o inefficienze nei servizi pubblici che dovrebbero migliorare il benessere. Il riferimento del testo al “regime Fidesz, che è stato sistematicamente saccheggiato” 4 aggiunge una dimensione politica, suggerendo che problemi di governance o corruzione potrebbero anche contribuire a questa disconnessione, impedendo che i guadagni economici raggiungano la popolazione più ampia.

B. Investimenti Aziendali e Domanda di Servizi alle Imprese

Gli investimenti aziendali sono un motore cruciale per la crescita economica futura, la produttività e la creazione di posti di lavoro. La domanda di servizi alle imprese riflette la salute e l’attività del settore imprenditoriale più ampio. Il rapporto della MNB ha evidenziato “investimenti aziendali contenuti e una domanda in calo per i servizi alle imprese”.1

Investimenti aziendali contenuti e una domanda in calo per i servizi alle imprese sono forti indicatori anticipatori di una continua debolezza economica. Le imprese stanno frenando l’espansione, la modernizzazione e l’innovazione, suggerendo una mancanza di fiducia nella domanda futura o nella redditività. Ciò probabilmente frenerà la creazione di posti di lavoro e la crescita della produttività nel medio termine. Se le imprese non investono, ciò segnala una mancanza di fiducia nelle prospettive economiche future, potenzialmente a causa di elevata incertezza, bassi rendimenti attesi o condizioni commerciali sfavorevoli. Un calo della domanda di servizi alle imprese conferma ulteriormente che le aziende stanno tagliando i costi o riducendo le loro attività operative. Ciò implica che l’attuale crescita debole (previsione del PIL dello 0,8% 1) è improbabile che sia un problema a breve termine e potrebbe persistere, poiché il settore privato, che è tipicamente il motore principale della crescita, mostra segni di contrazione o stagnazione.

C. Dinamiche del Mercato del Lavoro e Crescita Salariale

Il mercato del lavoro riflette l’interazione tra domanda e offerta di lavoro, influenzando i livelli salariali, i tassi di occupazione e il potere di spesa dei consumatori. Le condizioni del mercato del lavoro hanno iniziato ad allentarsi, con i dati sull’occupazione che riflettono il rallentamento.1 Nonostante l’allentamento, la crescita salariale rimane forte.1

Sebbene la crescita salariale sia “forte”, se l’inflazione rimane elevata (come indicato dall’obiettivo di inflazione posticipato al 2027 1), i salari reali (potere d’acquisto) potrebbero comunque erodere o stagnare. Ciò, combinato con l’allentamento delle condizioni del mercato del lavoro, potrebbe ulteriormente deprimere il consumo delle famiglie e contribuire ai bassi dati AIC.4 Anche se i salari nominali aumentano, un’inflazione elevata e persistente significa che il potere d’acquisto delle famiglie potrebbe non migliorare in modo significativo, o potrebbe addirittura diminuire in termini reali. Questo influisce direttamente sul consumo delle famiglie, rafforzando la constatazione che la produzione economica non si traduce in un miglioramento del tenore di vita.4 Un mercato del lavoro in allentamento, pur potendo contribuire a raffreddare l’inflazione a lungo termine, segnala anche una ridotta sicurezza del posto di lavoro e meno opportunità, smorzando ulteriormente la fiducia e la spesa dei consumatori.

D. Sviluppi Chiave dell’Industria

Le notizie specifiche del settore forniscono approfondimenti granulari sulle prestazioni e le sfide all’interno dei settori critici dell’economia ungherese.

  • Farmaceutica: L’azienda farmaceutica ungherese Egis ha ottenuto la licenza per un nuovo farmaco (favipiravir) per il trattamento del Covid-19 da parte dell’OGYEI in un sabato.3 Sebbene questa sia una notizia meno recente (probabilmente precedente al 3 luglio 2025, dato il contesto di “articoli più commentati”), evidenzia la presenza e l’attività di un importante attore farmaceutico nazionale. Il settore farmaceutico, esemplificato dalla licenza del farmaco di Egis 3, dimostra una potenziale area di resilienza e innovazione all’interno dell’economia ungherese, anche se il quadro macroeconomico generale è debole. Ciò suggerisce che alcuni settori potrebbero essere disaccoppiati dal rallentamento economico generale, forse a causa di specifiche richieste di mercato (ad esempio, l’assistenza sanitaria) o di forti capacità di ricerca e sviluppo. Questo sottolinea l’importanza di un’analisi granulare al di là degli aggregati macro. Mentre l’economia generale affronta venti contrari, settori specifici come la farmaceutica, spesso guidati dalla domanda globale di prodotti sanitari o da una forte ricerca e sviluppo, possono mostrare resilienza o persino crescita. L’identificazione di tali sacche di forza è cruciale per comprendere il potenziale di diversificazione economica e i futuri motori di crescita, suggerendo che non tutti i settori sono ugualmente colpiti dalla recessione economica più ampia.
  • Immobiliare: Il Budapest Business Journal pubblica una “Real Estate Review” e rileva che il mercato “ha vissuto una straordinaria rinascita dal 2008”.5
  • Agricoltura: Il Ministro Nagy ha dichiarato che l’Ungheria continua a sostenere il principio secondo cui gli alimenti che arrivano nell’UE devono rispettare le stesse regole e criteri di tracciabilità dei prodotti fabbricati nell’UE, mantenendo il divieto di importazione di prodotti alimentari ucraini.3 Ciò è ulteriormente ribadito dalle “Proposte di accordo agricolo UE-Ucraina che destano preoccupazioni tra gli agricoltori”.2 La posizione ferma dell’Ungheria sul divieto di importazione di alimenti ucraini e le preoccupazioni sull’accordo agricolo UE-Ucraina 2 segnalano un approccio protezionistico per salvaguardare gli interessi agricoli nazionali. Questa politica, pur potendo essere vantaggiosa per gli agricoltori ungheresi nel breve termine, potrebbe contribuire ad attriti commerciali intra-UE e potenzialmente a prezzi alimentari più elevati a livello nazionale se limita l’offerta. Si allinea anche all’osservazione della MNB di un “forte aumento del protezionismo commerciale” come fattore globale.1 La politica agricola ungherese è un chiaro esempio di protezionismo, che privilegia i produttori nazionali. Sebbene ciò possa placare gli agricoltori locali, ha implicazioni economiche e geopolitiche più ampie. Potrebbe portare a prezzi alimentari nazionali più elevati a causa della ridotta concorrenza, tensioni diplomatiche con l’Ucraina e altri membri dell’UE (che potrebbero sostenere le esportazioni ucraine) e potenzialmente provocare misure commerciali di ritorsione. Inoltre, la stessa posizione protezionistica dell’Ungheria contribuisce alla tendenza globale del “protezionismo commerciale” che la MNB identifica come un freno all’economia complessiva, creando una complessa interazione tra politica nazionale e condizioni economiche globali.

E. Iniziative Economiche Locali e Aggiornamenti Orientati al Consumatore

Queste iniziative riflettono gli sforzi del governo per affrontare specifiche sfide economiche a livello locale o familiare, spesso volte ad alleviare le pressioni sul costo della vita o a stimolare mercati particolari. Il GVH (Autorità Ungherese per la Concorrenza) ha aggiunto 42 categorie di prodotti alla sua piattaforma di monitoraggio dei prezzi, portando il totale a 142 categorie.3 È stato annunciato un nuovo piano di prestito agevolato per l’acquisto di case per i primi acquirenti, con il settore bancario ungherese pronto a firmare rapidamente i contratti.2

L’espansione della piattaforma di monitoraggio dei prezzi 3 e l’introduzione di nuovi piani di prestito agevolato per l’acquisto di case 2 indicano chiaramente il riconoscimento e la risposta del governo alle elevate pressioni sul costo della vita e ai problemi di accessibilità degli alloggi affrontati dalle famiglie ungheresi. Queste sono interventi diretti volti a fornire un sollievo economico a livello micro. Entrambe le misure sono risposte dirette del governo per alleviare gli oneri finanziari delle famiglie. La piattaforma di monitoraggio dei prezzi mira a garantire prezzi equi e prevenire profitti eccessivi, mentre i prestiti agevolati per la casa affrontano il costo significativo degli alloggi. Queste iniziative suggeriscono che il governo è ben consapevole dell’impatto delle sfide economiche più ampie sulla vita quotidiana e sta attivamente implementando politiche per stabilizzare la fiducia dei consumatori e fornire un sostegno tangibile ai cittadini, potenzialmente per mitigare il malcontento sociale derivante dalla situazione economica.

III. Snapshot dei Mercati Finanziari

Questa sezione fornisce una panoramica in tempo reale della performance della Borsa di Budapest il 3 luglio 2025 e mette in evidenza specifiche attività aziendali.

A. Performance della Borsa di Budapest (BUX)

L’indice BUX è il principale benchmark per il mercato azionario ungherese, riflettendo il sentimento degli investitori e la performance delle principali società ungheresi. Al 3 luglio 2025, l’indice BUX si attestava a 99.899,53, con una variazione positiva di +1.712,79 punti, pari a un aumento dell’1,74%.6 Il volume degli scambi ha raggiunto i 21.779 milioni di HUF, con una chiusura precedente di 98.186,74 e una capitalizzazione di mercato di 20.060 miliardi di HUF.6

La performance positiva dell’indice BUX il 3 luglio 2025 (+1,74% 6) si pone in netto contrasto con le cupe prospettive macroeconomiche della MNB (crescita del PIL dello 0,8%, obiettivo di inflazione posticipato, investimenti contenuti 1). Ciò suggerisce una potenziale disconnessione tra l’ottimismo degli investitori (o le dinamiche di trading a breve termine) e i fondamentali economici sottostanti. Un movimento giornaliero positivo significativo nel mercato azionario, sebbene apparentemente contraddittorio rispetto a una debole prospettiva macroeconomica, non è raro. I mercati azionari sono lungimiranti e possono reagire a notizie aziendali specifiche, alla performance settoriale o persino a speculazioni a breve termine, piuttosto che riflettere esclusivamente i fondamentali economici generali. Questa divergenza evidenzia che il sentimento giornaliero del mercato finanziario potrebbe essere influenzato da fattori diversi dalle proiezioni economiche a lungo termine della banca centrale, come annunci specifici di aziende o tendenze più ampie del mercato globale, giustificando un’attenta interpretazione per evitare di equiparare la performance del mercato azionario alla salute complessiva dell’economia reale.

Tabella 2: Performance della Borsa di Budapest (BUX) (3 Luglio 2025)

IndicatoreValoreFonte
Valore Indice BUX99.899,536
Variazione Giornaliera (Punti)+1.712,796
Variazione Giornaliera (%)+1,74%6
Volume di Scambio21.779 milioni HUF6
Capitalizzazione di Mercato20.060 miliardi HUF6

B. Annunci Aziendali e Attività di Mercato Notevoli

Gli annunci specifici delle aziende possono guidare i movimenti del mercato e fornire approfondimenti sulle strategie aziendali e le tendenze settoriali. Al 3 luglio 2025, sono stati registrati annunci da NAVIGATOR INVESTMENTS Plc., Delta Technologies Plc. (con informazioni sul riacquisto di azioni), Gedeon Richter Plc., GDMA e MFB Plc..6 ERSTE AG ha riavviato la quotazione sul lato dell’offerta dei warrant Erste Opus Turbo Long 30 e Erste OTP Turbo Long 104 dopo eventi di “Sold out”.6

La menzione del riacquisto di azioni di Delta Technologies e il riavvio dei warrant di ERSTE AG 6 suggeriscono che specifiche azioni aziendali e il trading di strumenti finanziari stanno contribuendo all’attività di mercato giornaliera e potenzialmente alla performance positiva del BUX. Questo rafforza l’idea che i movimenti giornalieri del mercato non sono guidati solo da notizie macro, ma anche da eventi specifici delle aziende. I riacquisti di azioni possono segnalare la fiducia della direzione e ridurre il numero di azioni in circolazione, spesso portando a un aumento del prezzo delle azioni. Il trading attivo di warrant indica l’interesse degli investitori e il potenziale di guadagni a breve termine. Queste attività aziendali specifiche possono infondere sentimento positivo e liquidità nel mercato, contribuendo alla performance complessiva dell’indice in un dato giorno. Ciò fornisce una spiegazione più granulare per il rally di mercato osservato, suggerendo che, sebbene le prospettive macro possano essere impegnative, sviluppi a livello di singola azienda possono comunque guidare i movimenti di mercato a breve termine, creando opportunità per gli investitori focalizzati su azioni individuali o derivati.

IV. Ambiente Politico e Regolatorio

Questa sezione dettaglia le recenti azioni governative e regolamentari che influenzano l’economia ungherese, evidenziandone l’intento e le potenziali implicazioni.

A. Aggiornamenti sulle Politiche di Importazione Agricola

Le politiche di importazione agricola dell’Ungheria, in particolare per quanto riguarda i prodotti ucraini, sono state una questione controversa all’interno dell’UE, riflettendo sentimenti protezionistici interni e considerazioni geopolitiche più ampie. Il Ministro Nagy ha ribadito l’impegno dell’Ungheria a mantenere il divieto di importazione di prodotti alimentari ucraini, sottolineando che tutti gli alimenti che entrano nell’UE devono rispettare le stesse regole e criteri di tracciabilità dei prodotti fabbricati nell’UE.3 La “Proposta di accordo agricolo UE-Ucraina suscita preoccupazioni tra gli agricoltori” 2, indicando un dibattito in corso e pressioni interne riguardo a questa politica.

La posizione inflessibile dell’Ungheria sul divieto di importazione di alimenti ucraini 3, nonostante gli sforzi più ampi dell’UE per facilitare le esportazioni ucraine, evidenzia una politica protezionistica coerente volta a salvaguardare gli interessi agricoli nazionali. Questa politica è probabile che continui a essere un punto di tensione all’interno dell’UE, influenzando potenzialmente la posizione dell’Ungheria e le future negoziazioni su altre questioni economiche. La posizione ferma e coerente dell’Ungheria su questa questione, anche quando crea attriti con altri membri dell’UE, dimostra un forte impegno a proteggere il proprio settore agricolo nazionale. Questa politica, pur servendo gli interessi nazionali, potrebbe contribuire a divisioni interne all’UE e potenzialmente portare a misure di ritorsione o complicare la posizione dell’Ungheria in altre negoziazioni economiche e politiche a livello UE. Si allinea anche alla più ampia preoccupazione della MNB per l’aumento del “protezionismo commerciale” 1 come freno economico globale, suggerendo che l’Ungheria è sia influenzata che contribuisce a questa tendenza.

B. Programmi di Sostegno Economico del Governo

I governi spesso implementano programmi mirati per stimolare settori specifici o alleviare gli oneri economici sui cittadini, soprattutto durante periodi di rallentamento economico o alta inflazione. È stato annunciato un nuovo piano di prestito agevolato per l’acquisto di case per i primi acquirenti, con il settore bancario pronto per la rapida firma dei contratti.2 Il GVH ha ampliato la sua piattaforma di monitoraggio dei prezzi aggiungendo 42 categorie di prodotti, portando il totale a 142, con l’obiettivo di monitorare i prezzi dei prodotti per la casa.3

L’introduzione di prestiti agevolati per l’acquisto di case e l’espansione del monitoraggio dei prezzi 2 sono chiari esempi di interventi mirati del governo progettati per affrontare direttamente le sfide economiche affrontate dalle famiglie, in particolare l’inflazione e l’accessibilità degli alloggi. Queste misure mirano probabilmente a stabilizzare la fiducia dei consumatori e ad alleviare le pressioni finanziarie immediate. Queste politiche rappresentano sforzi diretti del governo per affrontare i punti dolenti economici tangibili avvertiti dai cittadini comuni. I prestiti agevolati per la casa mirano a rendere gli alloggi più accessibili e convenienti, mentre il monitoraggio ampliato dei prezzi cerca di frenare la speculazione sui prezzi e proteggere i consumatori da costi eccessivi sui beni essenziali. Questi interventi dimostrano la reattività del governo alle preoccupazioni pubbliche sul costo della vita, mirando potenzialmente a rafforzare la stabilità sociale e il sostegno pubblico in mezzo alle più ampie sfide economiche.

V. Analisi Conclusiva e Prospettive

Questa sezione finale sintetizza i risultati, discute le interdipendenze tra i vari fattori economici e offre una prospettiva lungimirante sull’economia ungherese.

A. Sintesi dei Risultati Chiave e delle Interdipendenze

L’economia ungherese, al 3 luglio 2025, presenta un quadro complesso caratterizzato da significativi ostacoli macroeconomici. Le previsioni di crescita del PIL per il 2025 sono state riviste al ribasso a un modesto 0,8%, e l’obiettivo di inflazione è posticipato all’inizio del 2027, segnalando persistenti pressioni stagflazionistiche.1 Questo scenario è aggravato da una bilancia commerciale estera in deterioramento, dove le importazioni superano le esportazioni 3, e da investimenti aziendali contenuti.1

Un tema fondamentale e preoccupante è la marcata disconnessione tra la produzione economica nazionale (PIL) e il benessere effettivo delle famiglie (AIC). Nonostante un PIL pari al 77% della media UE, l’Ungheria è segnalata come il paese con il consumo familiare più basso (AIC al 72% della media UE) nell’Unione Europea.4 Questo indica che i guadagni economici non si traducono efficacemente in un miglioramento del tenore di vita per la popolazione. La situazione è ulteriormente esacerbata dall’allentamento delle condizioni del mercato del lavoro che, nonostante una forte crescita salariale nominale, implica probabilmente un’erosione dei salari reali a causa dell’inflazione elevata.1

In risposta a queste pressioni, il governo sta implementando interventi microeconomici mirati, come l’espansione della piattaforma di monitoraggio dei prezzi per i beni di consumo e l’introduzione di nuovi piani di prestito agevolato per l’acquisto di case.2 Queste misure mirano ad alleviare gli oneri immediati del costo della vita. Contemporaneamente, l’Ungheria mantiene una posizione protezionistica sulle importazioni agricole dall’Ucraina 2, una politica che contribuisce alla più ampia tendenza globale di crescente protezionismo commerciale identificata dalla MNB come un fattore di peggioramento dell’ambiente globale.1

La performance positiva della Borsa di Budapest (BUX) il 3 luglio 2025 (+1,74%) 6 si pone in notevole contrasto con le cupe prospettive macroeconomiche. Questa divergenza suggerisce che i movimenti giornalieri del mercato potrebbero essere guidati da azioni aziendali specifiche (ad esempio, riacquisti di azioni, attività di warrant) o da un sentimento a breve termine piuttosto che da un riflesso dei fondamentali economici sottostanti.

B. Implicazioni per l’Economia Ungherese

Le previsioni riviste della MNB indicano che l’Ungheria probabilmente affronterà un periodo prolungato di crescita debole e inflazione elevata, posticipando il ritorno alla stabilità dei prezzi.1 Ciò implica un ambiente difficile per le imprese e le famiglie per almeno i prossimi 18-24 mesi.

Il divario persistente tra PIL e AIC 4, unito all’allentamento delle condizioni del mercato del lavoro e alla potenziale erosione dei salari reali 1, suggerisce una continua pressione sul tenore di vita delle famiglie. Ciò potrebbe alimentare il malcontento sociale e potenzialmente influire sulla spesa dei consumatori, creando un ciclo di feedback negativo per la crescita economica.

Sebbene gli interventi governativi come il monitoraggio dei prezzi e i sussidi per i prestiti immobiliari 2 mirino ad alleviare gli oneri immediati, la loro efficacia a lungo termine nell’affrontare problemi strutturali sottostanti (ad esempio, investimenti contenuti, squilibri commerciali) e le loro implicazioni fiscali saranno fondamentali da monitorare.

Data l’enfasi della MNB sulle tensioni geopolitiche globali, gli attriti commerciali e la volatilità dei prezzi delle materie prime 1, l’Ungheria rimane altamente suscettibile agli shock esterni, che potrebbero ulteriormente far deragliare la sua ripresa economica.

C. Aree per un Monitoraggio Continuo

Per una comprensione approfondita dell’evoluzione economica ungherese, è essenziale un monitoraggio continuo di diverse aree chiave:

  • Politica Monetaria della MNB: Le future decisioni della Banca Nazionale Ungherese in merito ai tassi di interesse e alla gestione della liquidità saranno cruciali per bilanciare il controllo dell’inflazione con il sostegno alla crescita, specialmente dato l’obiettivo di inflazione posticipato.
  • Sviluppo dei Salari Reali e Consumo delle Famiglie: Il monitoraggio della crescita dei salari reali rispetto all’inflazione e del suo impatto sul consumo delle famiglie sarà fondamentale per comprendere la traiettoria del tenore di vita e della domanda interna, affrontando direttamente le preoccupazioni relative all’AIC.
  • Tendenze degli Investimenti Aziendali: Il monitoraggio degli investimenti aziendali, in particolare in settori chiave come l’immobiliare e la farmaceutica, indicherà la fiducia del settore privato e il potenziale di crescita futura e creazione di posti di lavoro, affrontando l’attuale tendenza di “contenimento”.
  • Evoluzione della Bilancia Commerciale: L’osservazione continua delle dinamiche di esportazione e importazione sarà importante per valutare la competitività dell’Ungheria e la sua vulnerabilità esterna, soprattutto dato il recente deterioramento.
  • Efficacia e Impatto Fiscale degli Interventi Governativi: La valutazione dell’impatto effettivo e della sostenibilità fiscale della piattaforma di monitoraggio dei prezzi e dei nuovi schemi di prestito immobiliare sarà vitale per comprendere i loro benefici a lungo termine rispetto ai potenziali costi o distorsioni del mercato.
  • Sviluppi Geopolitici e Commerciali Globali: Data la dichiarata vulnerabilità dell’Ungheria, gli sviluppi internazionali più ampi, inclusi i prezzi dell’energia, le interruzioni della catena di approvvigionamento e i cambiamenti nelle politiche commerciali, influenzeranno significativamente il suo percorso economico.

FONTI

  1. Hungarian economy faces weak growth, slow path to price stability, MNB report shows, accessed July 3, 2025, https://www.intellinews.com/hungarian-economy-faces-weak-growth-slow-path-to-price-stability-mnb-report-shows-388482/?source=hungary
  2. Hungary Today – Read here the latest news about Hungary, accessed July 3, 2025, https://hungarytoday.hu/
  3. The Budapest Times – Hungarian newspaper in English, accessed July 3, 2025, https://www.budapesttimes.hu/
  4. Once prosperous, Hungary is now the poorest nation in EU — meanwhile, this tiny nation tops the wealth rankings – The Economic Times, accessed July 3, 2025, https://m.economictimes.com/news/international/us/once-prosperous-hungary-is-now-the-poorest-nation-in-eu-meanwhile-this-tiny-nation-tops-the-wealth-rankings/articleshow/121978907.cms
  5. Brands – business publishing services media budapest hungary news online press, accessed July 3, 2025, https://www.businesspublishing.hu/copy-of-markak
  6. Contents – Bet site, accessed July 3, 2025, https://www.bse.hu/