La direttrice di ITA Budapest: Giovanna Chiappini Carpena

Abbiamo avuto il piacere di intervistare la dottoressa Giovanna Chiappini Carpena, Direttrice dell’Italian Trade Agency di Budapest dal 2022, per approfondire le attività e le iniziative mirate a facilitare lo scambio commerciale tra l’Italia e l’Ungheria.

Durante l’intervista, la Direttrice ha condiviso dettagli preziosi sui servizi offerti e sulle iniziative chiave dell’Agenzia, evidenziandone l’impegno nel supportare le imprese italiane e promuovere il Made in Italy in Ungheria.

Ringraziamo nuovamente la Direttrice per la gentile disponibilità e condividiamo con i nostri lettori il contenuto dell’intervista, certi che risulterà di grande utilità.

Quali attività svolge l’Italian Trade Agency di Budapest per facilitare lo scambio commerciale tra Italia e Ungheria?

L’Ufficio ITA di Budapest si impegna dal 1969 in diverse iniziative per agevolare lo scambio commerciale tra l’Italia e l’Ungheria. Innanzitutto, la nostra principale missione è assistere le imprese italiane nell’espansione verso il mercato ungherese. Una delle nostre attività è l’analisi dei dati statistici e di interscambio per elaborare strategie di penetrazione nel mercato ungherese, le quali avvengono in accordo con la sede centrale di Roma.

Offriamo inoltre una serie di servizi rivolti a piccole e medie imprese per facilitare la loro presenza nel mercato ungherese. Forniamo contatti chiave in Ungheria o, in particolari casi di necessità, assistenza linguistica o di altra natura. Oltre all’assistenza delle imprese italiane, ci occupiamo anche di aziende ungheresi interessate a entrare nel mercato italiano, sebbene in misura minore.

A seguito dell’emergenza legata al COVID-19, gran parte dei nostri servizi più richiesti sono offerti a titolo gratuito.

Oltre a servizi mirati, ci impegniamo nell’organizzazione di seminari divulgativi ed informativi ma anche commerciali di carattere B2B per stimolare l’ingresso di prodotti italiani nel mercato ungherese, coinvolgendo operatori del settore, importatori e distributori.

Recentemente, ITA Budapest ha organizzato, presso l’Università Ungherese dello sport, un seminario sull’alimentazione sportiva, volto a promuovere i “veri” prodotti agroalimentari italiani.

Inoltre, il nostro ufficio, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Ungheria e l’Istituto Italiano di Cultura, promuove iniziative di carattere culturale-commerciale, come nel caso delle iniziative legate al Design Day ed il programma di Diplomazia per lo sport.

In che modo ITA Budapest promuove il Made in Italy in Ungheria?

Altra componente fondamentale delle attività di ITA sono le missioni commerciali in Italia, che includono la partecipazione di operatori ungheresi a fiere italiane, come mezzo di costruzione di importanti ponti commerciali tra i tessuti produttivi dei due paesi.

È una attività comune a tutti gli uffici ITA della rete internazionale (88 nel mondo), svolta su invito dalla Sede centrale di Roma e degli enti fieristici italiani. Come Agency di Budapest abbiamo realizzato, nel corso del 2022, circa 80 iniziative promozionali di cui la maggior parte missioni commerciali, traguardo che prevediamo di raggiungere anche nel 2023.

Viceversa, ITA si impegna a collegare aziende italiane con le principali fiere ungheresi. Saremo presenti alla prossima SIRHA 2024, fiera di prodotti agroalimentari, alla quale garantiremo la nostra presenza con una collettiva di circa 25 aziende italiane ed un cooking show dimostrativo.

Per l’Italia, che ricordiamo essere il secondo paese europeo per manifestazioni fieristiche dopo la Germania (secondo i dati  AEFI – Associazione Esposizioni e Fiere Italiane), la partecipazione di operatori stranieri risulta particolarmente importante.  Come ITA cerchiamo di promuovere anche le fiere meno note ed emergenti. [Le manifestazioni fieristiche internazionali in Italia]

Nel caso di delegazioni provenienti dall’Ungheria particolarmente numerose, un nostro trade analyst accompagna la delegazione per coordinarne e guidarne l’esperienza. Nel mese di novembre, 10 operatori ungheresi hanno partecipato, insieme ad un membro di ITA Budapest, alla Rassegna internazionale di viticoltura ed enologia di Pordenone (RIVE).

Questo tipo di attività, oltre a promuovere connessioni commerciali fruttuose, ci aiuta ad allargare sempre più la nostra base di operatori ungheresi coinvolti.

Recentemente abbiamo organizzato e gestito la presenza di una delegazione di architetti e designer ungheresi presso la fiera MARMOMAC di Verona, un’esperienza comprensiva di un esteso programma formativo e di visite delle cave marmoree dell’area.

In un’ottica di collaborazione regionale coinvolgendo operatori commerciali da paesi limitrofi, avvalendoci del supporto degli Uffici ITA in questi mercati, abbiamo anche contribuito alla fiera ungherese dell’edilizia CONSTRUMA lo scorso marzo 2022, realizzando una partecipazione collettiva con 13 aziende italiane e offrendo azioni di comunicazione e supporto alle stesse.

Qual è la varietà di competenze e profili professionali che compongono il vostro staff?

Il personale di ITA- Ufficio di Budapest, include Trade Analyst specializzati in diversi settori merceologici di propria competenza, quali industria, beni di consumo, design, start-up, edilizia, agroalimentare o vinicolo. Si occupano di promozione, ricerche, analisi di mercato, attività di marketing, organizzazione di eventi in loco e missioni in Italia. L’ottima conoscenza della lingua italiana ed ungherese è sicuramente un elemento che caratterizza il profilo del Trade Analyst, spesso fondamentale nella prima fase di assistenza alle imprese.

Gli esperti si focalizzano sull’analisi dei diversi mercati in modo da fornire informazioni accurate ed aggiornate a tutti gli operatori interessati.

Va inoltre ricordato che la parte amministrativo-contabile e contrattualistica è gestita localmente ma la pianificazione delle attività è congiunta con la sede centrale di Roma.

A titolo indicativo, tra i nostri Trade Analyst, Barbata Tóth si occupa di design, edilizia e start-up, Marcello Baldoni del settore industriale, Lilla Tóvizi del settore dei beni di consumo e Zsuzsanna Kiss dell’ambito agroalimentare, vinicolo e dei macchinari collegati. Per una più puntuale elencazione dei settori di competenza vi invito comunque a visitare il nostro sito alla seguente pagina.

Quali sono le principali sfide che le aziende italiane affrontano quando cercano di fare affari in Ungheria?

Le sfide principali includono sicuramente la barriera linguistica, ostacolo non solo nelle fasi di trattativa ma anche, ad esempio, nella gestione dei servizi post-vendita di customer care, importanti specialmente nel settore dei macchinari industriali o agricoli, ma ormai fondamentali in tutti i settori merceologici.

Va poi citata la concorrenza da parte di paesi terzi con prezzi maggiormente contenuti, e le difficoltà di penetrazione nei canali distributivi della grande distribuzione organizzata presente in Ungheria.

Come si è evoluto il commercio tra Italia e Ungheria negli ultimi cinque anni? Come valuta ITA i dati dell’interscambio commerciale tra l’Ungheria e l’Italia, anche in relazione a interscambi tra altri paesi europei?

Negli ultimi cinque anni, sulla base dei dati dell’Istituto di statistica ungherese (KSH) l’interscambio commerciale complessivo tra Italia e Ungheria ha registrato una significativa crescita. Nel 2019, l’interscambio si attestava intorno a 10 miliardi, mentre nel 2022 ha raggiunto i 14.2 miliardi, segnando un aumento di più del 40%. Un dato sicuramente positivo e indice di una sana collaborazione multisettoriale.

Interscambio commerciale Ungheria-Italia
Interscambio commerciale Ungheria-Italia. Fonte: Report Ungheria Novembre 2023, elaborazione ICE Agenzia di Budapest su dati dell’Ufficio centrale di statistica ungherese

Va infatti ricordato che a trainare l’aumento del valore di interscambio sono stati, dal punto di vista delle esportazioni italiane, passate da 4,6 a 6,1 miliardi con un incremento del 32%, settori come la metallurgia, i macchinari industriali, gli autoveicoli, prodotti chimici e farmaceutici ed il settore agroalimentare.

Quote nell'export Italia-Ungheria
Quote nazionali nell’export Italia-Ungheria. Fonte: Report Ungheria Novembre 2023, elaborazione ICE Agenzia di Budapest su dati dell’Ufficio centrale di statistica ungherese

L’Italia rappresentava il quinto partner commerciale dell’Ungheria nel 2022, mentre  nei primi mesi del 2023 ci siamo attestati al sesto posto, quinta la Repubblica Ceca.

Interscambio commerciale con paesi partner Ungheria
Interscambio commerciale dell’Ungheria. Fonte: Report Ungheria Novembre 2023, elaborazione ICE Agenzia di Budapest su dati dell’Ufficio centrale di statistica ungherese

Sempre nel 2022 abbiamo rappresentato il secondo paese di destinazione dell’export ungherese, dietro la Germania e stiamo mantenendo questa posizione anche nel 2023.

Principali mercati d'esportazione dell'Ungheria
Paesi di destinazione dell’export ungherese. Fonte: Report Ungheria Novembre 2023, elaborazione ICE Agenzia di Budapest su dati dell’Ufficio centrale di statistica ungherese

Quali settori e prodotti hanno trainato lo scambio commerciale e quali cambiamenti significativi si sono registrati?

I settori trainanti sono stati la metallurgia, i macchinari industriali e autoveicoli, che costituiscono complessivamente il 40% dell’export italiano in Ungheria. Segue il settore chimico e quello farmaceutico.

Esportazioni italiane in Ungheria in milioni di Euro
Esportazioni italiane in Ungheria in milioni di Euro. Fonte: Report Ungheria Novembre 2023, elaborazione ICE Agenzia di Budapest su dati dell’Ufficio centrale di statistica ungherese

L’agroalimentare rimane un settore particolarmente importante ma di dimensioni minori avendo rappresentato, nel 2022, il 6.68 % del valore totale delle esportazioni italiane in Ungheria. Più precisamente sono attribuibili al settore agroalimentare 401 milioni di euro su un totale di 6,1 miliardi di euro esportati dall’Italia verso l’Ungheria.

Principali prodotti esportati dall'Italia in Ungheria
Principali prodotti esportati dall’Italia in Ungheria. Fonte: Report Ungheria Novembre 2023, elaborazione ICE Agenzia di Budapest su dati dell’Ufficio centrale di statistica ungherese

Ad un recente convegno organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Ungheria sui macchinari agricoli, durante il quale ho partecipato come speaker, ho avuto modo di sottolineare che stando ai dati di FEDERUNACOMA (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura) l’Italia rappresenta il secondo fornitore in Ungheria di macchinari per l’agricoltura, apprezzati in virtù della loro grande qualità e adattabilità.

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