Sostenibilità del settore cartario: interviste agli esperti del settore 

In un’epoca in cui la sostenibilità ambientale è diventata una priorità inderogabile per il settore aziendale, molteplici società stanno riorientando le loro strategie per favorire un impatto più positivo sul pianeta. Questo cambiamento di paradigma ci ha spinti ad avviare una serie di interviste con rappresentanti di diverse aziende del network Confindustria Ungheria per comprendere meglio come si stanno adattando a queste nuove tendenze.

In questo articolo verranno presentate le iniziative e le strategie adottate dalle aziende Sofidel e Lucart in merito alla sostenibilità. 

L’obiettivo del nostro intervento è quello di arricchire la comprensione collettiva e di ispirare altri membri della nostra comunità imprenditoriale e del network di Confindustria Est Europa a intraprendere azioni simili.

Nell’articolo abbiamo esplorato le iniziative e le innovazioni che le aziende del settore cartario stanno adottando nel breve e medio termine per mitigare l’impatto ambientale delle loro operazioni. 

Abbiamo chiesto ai nostri interlocutori quali sono le tecnologie o innovazioni specifiche che stanno implementando per ridurre l’impatto ambientale delle operazioni nel breve e medio termine. In una visione a lungo termine, invece, abbiamo chiesto quali potrebbero essere le sfide più significative che stanno affrontando per misurare l’impatto ambientale al fine di raggiungere gli obiettivi di lungo termine. Infine, ci siamo informati su quali potrebbero essere i loro KPIs (Key Performance Indicators) che utilizzano per valutare i progressi verso la sostenibilità. 

Ringraziamo il Dott Omar Balducci, Sales Director AFH CEE and AMEA, Group Advisor di Lucart Group e il Dott Riccardo Balducci, Group Sustainability Director di Sofidel per aver risposto alle nostre domande. Ci piace pensare che la casualità di avere due esperti del settore cartario con lo stesso cognome si ricolleghi alla specificità del territorio italiano che ospita l’eccellenza dell’industria cartaria in Italia, tra cui spicca Lucca, la “Provincia della Carta”, che ospita entrambe le aziende nel suo territorio.

Omar Balducci, Sales Director AFH CEE and AMEA, Group Advisor di Lucart Group

Il settore cartario da molti anni è fortemente impegnato nella riduzione degli impatti ambientali legati alle proprie attività. Avendo individuato gli impatti principali nell’approvvigionamento delle materie prime fibrose, nei consumi energetici e nei consumi idrici, ci siamo mossi da tempo per ridurre gli impatti legati a questi aspetti e siamo determinati a ridurli ancora nei prossimi anni. 

Le materie prime fibrose vergini provengono da catene di custodia certificate che assicurano la gestione sostenibile delle risorse forestali. Ben il 56% delle nostre materie prime fibrose è composto da carta da riciclare e contiamo di raggiungere il 60% entro il 2030

Per quanto riguarda l’energia, già alla fine degli anni 80’ del secolo scorso abbiamo investito nell’autoproduzione di energia elettrica e termica (le cartiere hanno bisogno anche di calore) con turbine in cogenerazione ad alta efficienza e oggi stiamo investendo nelle energie rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico e le biomasse. 

Infine i consumi idrici: abbiamo l’obiettivo di arrivare al 2030 con consumi 8 m3 di acqua per tonnellata di carta prodotta contro una media di settore che supera i 20 m3, il percorso fatto fino ad oggi è stato molto virtuoso e contiamo di continuare a migliorare riducendo tutti gli impatti legati alle nostre produzioni.

Riccardo Balducci, Group Sustainability Director, Sofidel

Nel realizzare prodotti in carta tissue per l’igiene delle persone e degli ambienti domestici e di lavoro, Sofidel fa della sostenibilità una leva strategica di sviluppo e di crescita, ponendosi l’obiettivo di ridurre al minimo gli impatti sul capitale naturale, per favorire la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Sofidel è stata la prima azienda manifatturiera italiana, e la prima al mondo nel settore tissue, ad aver aderito nel 2008 al programma internazionale WWF Climate Savers (oggi, Climate Business Network), impegnandosi a raggiungere ambiziosi traguardi di riduzione volontaria delle emissioni climalteranti. Dal 2009 al 2020 Sofidel ha ridotto del 24% le emissioni dirette di CO2 (carbon intensity) in atmosfera.

Nel 2020, dopo i risultati ottenuti con il programma WWF, Sofidel ha fissato nuovi obiettivi di decarbonizzazione al 2030, che sono stati approvati da Science Based Targets (SBTi), organizzazione internazionale che aiuta le aziende a perseguire obiettivi di riduzione dei gas climalteranti in linea con la scienza. Questi obiettivi sono stati riconosciuti come coerenti con le riduzioni necessarie per limitare il riscaldamento globale ben al di sotto i 2°C, secondo quanto richiesto dall’Accordo di Parigi.

Target Sofidel al 2030

Negli ultimi anni, l’azienda ha investito oltre un miliardo di euro per costruire nuovi stabilimenti greenfield caratterizzati da elevati standard ambientali, nuove tecnologie e maggiore efficienza energetica degli impianti e dei processi produttivi. Nel suo impegno verso un’economia a basso impatto di carbonio, Sofidel sta attuando una strategia multi-opzione per l’incremento dell’utilizzo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili attuata sulla base dei contesti nazionali dei Paesi in cui opera: normative, condizioni climatiche, infrastrutture, risorse naturali, incentivi.

Net Zero entro il 2050 

Nel 2023, Sofidel si è impegnata ulteriormente per raggiungere il “Net Zero” entro il 2050, ovvero la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e la conseguente rimozione delle emissioni residue fino al punto più vicino possibile allo zero lungo tutta la catena del valore. La strategia per raggiungere il “Net Zero” si basa su un piano articolato, che guarda non solo alle attività industriali direttamente gestite da Sofidel, ma anche al coinvolgimento degli attori di tutta la filiera di fornitura, e anche alla progressiva maturazione di alcune opzioni tecnologiche a oggi dai costi non accessibili.

Tra le azioni più significative rientrano la possibile elettrificazione di alcuni processi produttivi, l’utilizzo crescente di combustibili di origine biologica e l’impiego di idrogeno verde. 

Riduzione dell’incidenza della plastica 

Agli obiettivi di riduzione delle emissioni, si aggiunge l’impegno Sofidel per dimezzare l’incidenza della plastica convenzionale nella produzione entro il 2030, rispetto al 2013, attraverso la riduzione dello spessore del film plastico impiegato nel processo produttivo, l’introduzione di nuovi packaging in carta kraft, e il progressivo impiego, in alcuni mercati, di plastiche riciclate o di bioplastiche. Al 2022, l’incidenza della plastica nel processo produttivo Sofidel è stata ridotta del 38,2%.

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