Intervista alla Presidente del Comitato Dante Alighieri di Budapest: Dottoressa Edit Császi

Abbiamo avuto il piacere di intervistare la Dottoressa Edit Császi, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Budapest.

Con lei abbiamo dialogato sulle attività, eventi e programmi della Dante Alighieri a Budapest e di come il Comitato si posizioni nell’epoca attuale di digitalizzazione.

Potrebbe raccontarci del suo percorso professionale e di come è diventata la presidente del Comitato di Budapest della società Dante Alighieri?

Prima di tutto, grazie di avermi invitata. Sono molto lieta di essere qui.

Dopo essermi laureata in Pedagogia, grazie a una borsa di studio ho avuto la possibilità di andare in Italia per studiare la lingua. Ho frequentato una scuola di lingua e cultura italiane della Dante Alighieri; quindi, diciamo che il primo incontro con questa istituzione l’ho avuto a Siena. Successivamente, ho frequentato il Dams a Bologna e, in seguito, ho cominciato a lavorare come interprete e traduttrice.

Sono stata poi assunta presso la Tigaz, che a quell’epoca era stata privatizzata dall’Italgas di Torino, dove ho lavorato per quasi dieci anni ricoprendo diversi ruoli. All’inizio ho lavorato come prima segretaria dell’ingegner Marinò, amministratore delegato della società. Visto che in quell’azienda si parlava di economia e commercio, ho deciso di conseguire un’altra laurea in questa materia. In seguito, ho lavorato nell’ufficio contabilità della Tigaz.

Poi, tra la famiglia e i figli, mi sono allontanata dal mondo del lavoro. A Budapest ho cominciato a lavorare alla Banca Nazionale, dove lavoro ancora oggi nella parte della tutela dei clienti, che è un compito molto bello.

Pian piano, però, è cominciata a mancarmi l’Italia e la cultura italiana. Una mia amica che si era trasferita in Germania, Beatrice Santini, presidente della Dante Alighieri di Düsseldorf, mi ha fatto notare che a Budapest non c’era la Dante. Lei è una regista di opere, cantante lirica, pianista, compositrice e io pensavo di non essere così titolata come lei. Beatrice però mi ha ricordato quanto amassi la cultura italiana, quanto fossi praticamente presente in essa e che avevo insegnato la lingua, fatto l’interprete, frequentassi amici italiani e fossi brava nell’organizzare. E così abbiamo mandato il mio curriculum a Roma che è stato accettato e abbiamo fondato qui a Budapest il Comitato Dante Alighieri.

Nella fotografia il Dott. Alessandro Masi, segretario generale di Dante Global, conferisce alla Presidente Edit Császi la medaglia dell’Associazione Dante Alighieri. 

Qual è la missione del Comitato Dante Alighieri di Budapest?

Come sappiamo, la Dante in tutto il mondo è presente in 80 paesi e quasi 500 comitati, di cui 400 fuori dal territorio italiano. Ogni comitato, come il nostro di Budapest, oltre a diffondere la lingua, la cultura e, più in generale, lo stile italiano, prende in considerazione le esigenze locali. Assieme ai miei collaboratori ho constatato, ad esempio, che qui a Budapest ci sono molte famiglie italiane con bambini ed io, visto che ho tre figli e una laurea di pedagogia, ho capito che, per esempio, non c’era né una scuola materna né un asilo nido italiani. Per una famiglia italiana con figli che non vuole perdere la propria lingua e cultura, questo comporta una difficoltà. E poi ci sono quelle famiglie che sono metà ungheresi e metà italiane ed anche lì c’è lo stesso desiderio. Quindi, qui in Ungheria  il bambino comunque imparerà l’ungherese, però con l’italiano come fa? Una mamma, un papà come fanno a insegnarlo se lavorano tutto il giorno?

Per questo motivo, già da quest’anno faremo partire dei campi estivi. Siamo anche molto fortunati perché il vicepresidente, il Dottor Alessandro Gilioli, ha 12 cavalli: non uno, o due cavalli, 12! Di questi ci sono anche cavalli addestrati ad uso terapeutico; quindi, aspettiamo anche bambini che potessero averne bisogno, visto che, come sappiamo, la terapia con il cavallo è un’attività molto valida che aiuta veramente. Magari durante l’anno scolastico è difficile portare i bambini a svolgere questo tipo di terapia; invece, d’estate c’è più tempo. Inoltre, in un’ottica di portare i figli a fare qualcosa di giusto ed educativo, ma anche divertente, non solo ci sarà la possibilità di cavalcare, ma si potranno anche fare altre attività: arte, scienza, spettacolo, sport, musica, danza. A breve pubblicheremo le attività di questi campi estivi e aspettiamo bambini sia ungheresi, che italiani che di italo-ungheresi.

Oltre questo, continueremo a fare tanti programmi culturali, come quelli che abbiamo già fatto. Ad esempio, rifaremo il concerto Giovani Talenti. Per noi i giovani sono importanti e vogliamo concedere loro un palcoscenico, soprattutto se non hanno ancora un nome. L’altro argomento importante è la salute, a cui abbiamo già dedicato un evento. 

In che modo la società si adatta alle sfide attuali, come ad esempio la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale per mantenere viva la cultura italiana?

Ringrazio per la bellissima domanda. Siamo ancora giovani, visto che ci siamo costituiti l’anno scorso, siamo su Facebook e Instagram e cerchiamo di essere sempre più presenti. Dal punto di vista della realtà virtuale, siamo fortunati di avere con noi la Consigliera della Presidenza, Dott.ssa Ágnes Jenei, che è una docente universitaria sulla realtà virtuale. Con lei pensavamo di fare un programma per imparare la lingua italiana con l’aiuto della realtà virtuale. È un servizio che ancora non esiste, ma che stiamo sviluppando. La metodologia usata proviene da una startup italiana.  

Quali opportunità di collaborazione con altre organizzazioni culturali educative sono state esplorate o realizzate? Ci racconti, ad esempio, del recente evento organizzato “Longevità in buona salute e il ruolo della dieta”.

Come dicevo, per noi è molto importante il ruolo della salute. Quando si parla di cultura, molte volte pensiamo all’opera, al teatro, allo spettacolo, alla musica, alla scultura, alla pittura. È tutto vero, però nella cultura c’è anche la salute: si parla della cultura del mangiare, del vivere la nostra vita sana con un corretto benessere, degno di noi. Proprio per questo motivo abbiamo voluto creare queste serate sulla salute. La Dottoressa Ágnes Jenei che conosce e collabora con il Professor Roberto Volpe, scienziato e cardiologo preventivo, gli ha chiesto se voleva partecipare a questa iniziativa e lui ha accettato. È un nome molto conosciuto in Italia, ma anche a livello internazionale per la nutrizione e sul vivere sano. In Ungheria, però, lo è di meno. Quindi per introdurlo abbiamo chiesto aiuto all’Accademia Italiana della Cucina: abbiamo pertanto chiamato  il Generale Michele Fasciano e la Dottoressa Maria Carmela Gaetani. Durante l’evento, che è stato molto bello ed emozionante, abbiamo parlato della salute e della dieta mediterranea: noi apprendiamo, che in Italia ci sono molto meno malati di malattie cardiovascolari. In Ungheria, purtroppo, questo numero è molto maggiore. Dopo l’evento, siamo andati  a mangiare al ristorante italiano “Pomo d’Oro” dove abbiamo fatto una cena coi fiocchi. Lì ci ha  preparato il menù salutare Gianni Annoni, il proprietario.

Rispetto alle aree del globo in cui la lingua e la cultura italiana conoscono un momento di rinnovato interesse, come si colloca l’Ungheria e come la società Dante Alighieri promuove la lingua? Offre ad esempio programmi speciali o borse di studio?

Noi siamo ancora all’ inizio, ci stiamo lavorando e stiamo facendo i primi passi. Tuttavia, stiamo già pensando a fare eventi culturali con cantanti, attori e musicisti italiani presenti in Ungheria oppure vorremmo invitare degli artisti dall’Italia. Stiamo cercando di trovare una Sede qui a Budapest e trovare dei fondi per realizzare un programma che coinvolga più conservatori e più accademie musicali dove possano venire i ragazzi, gli studenti che sono, per esempio, compositori o cantanti. Noi cerchiamo soprattutto di porre attenzione sui giovani artisti. 

Ecco i prossimi eventi già programmati:

Il 19 aprile inviteremo la Dottoressa Krisztina Sándor. È ungherese, ma lavora a Milano al consolato e nel frattempo sta facendo il suo dottorato. Nella sua molto attesa serata ci presenterà i pionieri del giornalismo femminile.  

Per il 10 maggio abbiamo invitato Paolo Marzocchi, pianista, compositore ma anche docente dell’Accademia di Ravenna dove insegna composizione. Ci porterà un concerto europeo, visto che è amante della musica di Liszt.

Ci sono anche dei corsi diretti verso la realtà imprenditoriale italiana. Vorrebbe dirci qualcosa in proposito?

Budapest è una grande città dove ci sono vari istituti italiani e società dove insegnano italiano. Per questo motivo, noi non cerchiamo di tenere corsi di lingua già presenti, ma cerchiamo di organizzare corsi di lingua non ancora soddisfatti dal mercato. Per esempio, abbiamo visto che i corsi professionali specialistici mancano. Vediamo anche che i manager italiani in Ungheria, che vorrebbero imparare l’ungherese, cercano corsi più specifici per le loro esigenze. Cerchiamo quindi di colmare le lacune del mercato, rispettando tutte le altre entità.

Come vede il futuro del Comitato Dante Alighieri di Budapest? Ci sono progetti o iniziative future che può condividere? Ad esempio ci ha parlato della serie di eventi chiamate “Serate della Salute” e altri eventi in programma. Le piacerebbe condividere qualcosa di merito?

Cerchiamo di fare ogni mese un evento culturale, però speriamo che, in futuro, quando saremo più conosciuti e avremo più soci, riusciremo a fare più programmi. Ci sono tante possibilità, ma per ora siamo limitati: tutte queste attività hanno un costo ed, essendo un’associazione, non possiamo far pagare il biglietto d’ingresso. Chi se la sente e ha voglia può prendere un Biglietto Sostenitori oppure può associarsi con la quota associativa.

Colgo quindi l’occasione per invitarvi a diventare nostri soci o nostri sostenitori.

Cerchiamo di fare dei programmi un po’ per tutti. Ad esempio, ora stiamo organizzando i campi estivi per i bambini, ma il nostro scopo nel futuro è quello di creare la scuola materna. Guardando ad altre età, abbiamo organizzato il concerto Giovani Talenti che vorremmo riproporre regolarmente. Invitiamo però tutti gli artisti che vivono a Budapest che sono italiani o che amano la cultura italiana perché vogliamo dare la possibilità a tutti di esibirsi. 

Ogni tanto poi invitiamo anche personaggi dall’Italia, come per esempio il Professor Alessandro Masi che è il segretario generale della Dante Global. È uno storico dell’arte ed uno scrittore. Vorremmo tradurre in ungherese il suo ultimo libro: Vita Maledetta di Benvenuto Cellini. Per l’autunno stiamo organizzando un festival culturale e lui sarà presente nel Festival della Dante in questo Festival Dante qui a Budapest per presentare il suo libro.

Un altro nostro progetto riguarda organizzare un evento con 7-8 conservatori in modo da chiamare giovani musicisti. 

In conclusione, come può il pubblico contribuire o partecipare all’attività del Comitato Dante Alighieri di Budapest? Ad esempio, ha citato la tessera associativa.

Sì, abbiamo una tessera associativa. La quota è bassissima per venire in contro a tutti: vi consiglio di andare a vedere sul nostro sito per saperne di più. Inoltre, con la tessera associativa non si deve più pagare per partecipare agli eventi, oltre ad altre agevolazioni, come ad esempio entrare gratis ad alcune mostre.

Alla Fondazione abbiamo cominciato con 26 soci, ora siamo quasi 50. 

Noi la ringraziamo molto per il suo intervento e le auguriamo un buon proseguimento con l’attività del Comitato Dante di Budapest.

Grazie mille. Io vorrei ringraziare tutti coloro, che già ci sono associati e ai nostri della direzione che mi aiutano giornalmente e sono sempre presenti.  

Spero che riusciremo a diffondere la voglia di fare, e l’entusiasmo che noi tutti qui sentiamo alla Dante Alighieri di Budapest.

Grazie

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