I criteri di Maastricht non sono abbastanza. A sostenerlo è il vice governatore della Banca Centrale Ungherese Márton Nagy, che mercoledì in Polonia sembra aver allungato il tiro sull’adozione dell’Euro, per la quale, ricordiamolo, l’Ungheria non ha un obiettivo in termini temporali.
Tali criteri, ha dichiarato Nagy, dovrebbero comprendere la convergenza dell’economia reale,livelli salariali e del settore finanziario più vicini a quelli dell’eurozona. I cicli commerciali e finanziari, ha aggiunto, dovrebbero avere una correlazione superiore al 70% e le aziende, la forza lavoro e la divisione del prodotto dovrebbero essere competitive. Il sistema finanziario dell’Ungheria, ha proseguito il vice governatore, dovrebbe essere sviluppato, stabile e competitivo e nello stesso tempo gli appropriati strumenti fiscali e macroprudenziali dovrebbero essere disponibili.Nel menzionare particolari specifici, Nagy ha dichiarato che il PIL pro capite a parità di potere d’acquisto dovrebbe raggiungere il 90% della media dell’eurozona e la produttività delle PMI dovrebbe essere del 50% della produttività delle grandi aziende mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe essere del 4% e il tasso di attività del 65% . Il disavanzo strutturale a lungo termine dovrebbe essere vicino allo 0% mentre il rapporto debito pubblico / PIL dovrebbe essere inferiore al 50%, ha concluso.
Redazione Economia.hu