Briefing Economico Ungherese: Sviluppi Chiave del 9 Aprile 2025

I. Sintesi Esecutiva

La giornata del 9 aprile 2025 è stata caratterizzata da sviluppi significativi per l’economia ungherese, dominati dalle crescenti tensioni commerciali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, dalla notevole volatilità sui mercati finanziari nazionali e da interventi governativi mirati a contenere l’inflazione nei settori delle telecomunicazioni e bancario. L’Ungheria si è distinta per la sua posizione unica nel contesto della disputa tariffaria UE-USA, votando contro l’imposizione di dazi di ritorsione da parte dell’UE. Contemporaneamente, i mercati ungheresi hanno risentito pesantemente dell’avversione al rischio globale, con un indebolimento del fiorino e un calo dell’indice della Borsa di Budapest (BUX). Sul fronte interno, il governo ha ottenuto impegni da parte delle principali compagnie di telecomunicazioni e banche per congelare o ridurre tariffe e commissioni, nel tentativo di mitigare le pressioni inflazionistiche. Si è inoltre registrata l’anticipazione di un calo dei prezzi dei carburanti e notizie societarie rilevanti, come la proposta di dividendo della BIF Nyrt.

II. L’Ungheria Naviga le Crescenti Tensioni Commerciali UE-USA

A. L’UE Approva il Primo Round di Dazi di Ritorsione Contro gli USA

Il 9 aprile 2025, il Consiglio dell’Unione Europea ha formalmente approvato, tramite voto a maggioranza qualificata, la proposta della Commissione Europea di introdurre misure commerciali di ritorsione contro gli Stati Uniti.1 Questa decisione è stata presentata come una risposta ai precedenti dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’UE 1, sebbene si inserisca nel contesto più ampio delle tensioni commerciali esacerbate dalle recenti politiche tariffarie globali annunciate dall’amministrazione Trump.3

I dazi approvati dall’UE, che dovrebbero entrare in vigore il 15 aprile 2025 1, colpiscono una gamma di prodotti statunitensi per un valore stimato tra i 21 e i 22 miliardi di euro.1 Tra le categorie di prodotti specificamente menzionate figurano mandorle, succo d’arancia, pollame, semi di soia, acciaio, alluminio, tabacco, caffè, motociclette e yacht, con aliquote tariffarie del 10% o 25%.1 La Commissione Europea aveva inizialmente proposto dazi su una gamma più ampia di beni per un valore di 26 miliardi di euro, poi ridotto nelle versioni successive della lista.1

L’Unione Europea considera ufficialmente i dazi statunitensi “ingiustificati e dannosi” sia per le economie transatlantiche che per il commercio globale. Tuttavia, Bruxelles si dichiara aperta a sospendere le contromisure qualora si raggiunga un “risultato negoziale equo ed equilibrato” con Washington.1 In precedenza, l’UE aveva anche proposto l’azzeramento reciproco dei dazi sui beni industriali, inclusi gli autoveicoli, come possibile base per un accordo.5

B. Il Voto Contrario dell’Ungheria e le Sue Motivazioni

In netto contrasto con la posizione della maggioranza degli Stati membri, l’Ungheria è stata l’unico paese a votare contro l’imposizione dei dazi di ritorsione UE.1 Già prima del voto, il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Estero, Péter Szijjártó, aveva annunciato pubblicamente l’opposizione del governo ungherese.1

La motivazione addotta da Szijjártó il 9 aprile è stata di natura prettamente economica: i dazi sulla lista di prodotti stilata dalla Commissione avrebbero comportato un aumento dei costi stimato in 18 miliardi di fiorini per l’Ungheria, colpendo beni di consumo importati come le lenti a contatto.1 Il ministro ha ribadito che l’unica via per ridurre i dazi è la negoziazione diretta con Washington.1 Secondo alcune fonti, Szijjártó avrebbe annunciato il veto (inteso come voto contrario nel contesto della maggioranza qualificata) dal cortile del Monastero Carmelitano, sede del Primo Ministro.7

Questa posizione si inserisce in un contesto più ampio delineato dallo stesso Szijjártó in un discorso tenuto a Londra lo stesso giorno, in cui ha ribadito i pilastri della politica estera ungherese – sovranità, patriottismo, realismo e cristianesimo – in un ordine mondiale in evoluzione.3 Questa enfasi sulla sovranità nazionale e sulla valutazione pragmatica degli interessi economici immediati sembra aver guidato la decisione di discostarsi dalla linea comune europea sulla questione tariffaria. La scelta riflette una valutazione costi-benefici che ha privilegiato l’impatto economico interno percepito rispetto alla solidarietà di blocco in questa specifica misura di ritorsione commerciale. Contestualmente, Szijjártó ha anche sottolineato un crescente interesse dell’industria automobilistica verso l’Ungheria, suggerendo una priorità strategica nell’attrarre investimenti nonostante l’incertezza economica globale.7

C. Potenziale Posizione Futura sulle Sanzioni

È interessante notare una sfumatura nella posizione ungherese riguardo alle sanzioni. Nonostante la ferma opposizione ai dazi/sanzioni decisi a livello UE, giudicati dannosi, il Ministro Szijjártó non ha escluso la possibilità che l’Ungheria possa appoggiare future sanzioni contro la Russia qualora queste fossero proposte direttamente dagli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump.8

Questo atteggiamento differenziato suggerisce una possibile strategia di posizionamento (“hedging”). L’Ungheria potrebbe cercare di mantenere buoni rapporti con l’amministrazione Trump, criticando al contempo le iniziative di Bruxelles ritenute economicamente svantaggiose. Non si tratta necessariamente di una contraddizione, ma di una postura strategica che distingue tra azioni originate dall’UE e potenziali future collaborazioni con un’amministrazione statunitense considerata più vicina su altri dossier, come le sanzioni alla Russia.8

Indipendentemente dal voto contrario dell’Ungheria, la decisione dell’UE di procedere con i dazi 1 e l’escalation generale della disputa commerciale globale innescata dalle tariffe statunitensi 3 creano un ambiente di forte incertezza per le economie orientate all’export come quella ungherese. Il voto di Budapest assume quindi una valenza politica significativa, ma non isola l’economia nazionale dalle ripercussioni negative del conflitto commerciale globale.

III. Turbolenze sui Mercati Finanziari: L’Ungheria Colpita dall’Avversione al Rischio Globale

A. Contesto Globale

Il 9 aprile e nei giorni immediatamente precedenti, i mercati finanziari globali hanno registrato significative flessioni, direttamente collegate all’annuncio e alle implicazioni dei dazi globali statunitensi e ai crescenti timori di una guerra commerciale.3 Questo ha generato un forte sentimento di avversione al rischio (“risk-off”) che ha penalizzato i mercati emergenti, inclusa l’Ungheria.

B. Deprezzamento del Fiorino

Il fiorino ungherese (HUF) si è notevolmente indebolito. Le notizie del 9 aprile riportano che il cambio ha superato la soglia dei 409 HUF per EUR nelle contrattazioni mattutine, caratterizzate da scarsa liquidità.3 Già all’inizio della settimana, la valuta ungherese si era indebolita rispetto ai livelli intorno a 406,5 HUF/EUR 3 e aveva subito brusche cadute.10

Questo deprezzamento è stato attribuito all’aumento dell’avversione al rischio che ha colpito l’intera regione centro-europea. Sia il fiorino che lo zloty polacco (PLN) hanno sofferto nonostante un contemporaneo indebolimento del dollaro USA, un fattore che normalmente sosterrebbe le valute regionali.3 Ciò dimostra l’elevata sensibilità del mercato ungherese al sentiment globale, in particolare riguardo alle dispute commerciali che coinvolgono partner importanti come l’UE e gli USA. L’effetto contagio regionale ne è un’ulteriore conferma.3

C. Performance della Borsa di Budapest (BUX)

L’indice BUX della Borsa di Budapest ha chiuso la seduta di mercoledì 9 aprile in calo del 2,7% rispetto alla chiusura precedente.3 Sebbene l’indice si mantenesse ancora al di sopra della sua media mobile a 200 giorni (suggerendo una tendenza al rialzo a lungo termine), il trend a breve e medio termine è stato descritto come discendente.3 Anche l’apertura delle contrattazioni aveva visto forti ribassi.9

Tutti e quattro i principali titoli “blue chip” ungheresi hanno chiuso in territorio negativo: Richter Gedeon ha perso l’1,5%, OTP Bank il 2,4%, MOL il 3,1% e Magyar Telekom il 4,8%.3 Queste performance seguivano i significativi cali registrati all’inizio della settimana sui mercati globali (Europa, Asia, USA) innescati dalle notizie sui dazi.3

La vulnerabilità settoriale emerge anche dai dati: il calo di MOL (-3,1%) può essere collegato alla volatilità dei prezzi del petrolio 3, mentre la performance particolarmente negativa di Magyar Telekom (-4,8%) 3, avvenuta proprio nel giorno della conferma del blocco tariffario 11, potrebbe riflettere le preoccupazioni del mercato riguardo alle implicazioni di questa decisione influenzata dal governo sulla redditività futura.

D. Altri Indicatori di Mercato

Anche i prezzi globali del petrolio (Brent e WTI) hanno subito forti cali il 9 aprile, perdendo oltre il 5-6%.3 In contrasto con le difficoltà del mercato azionario, i titoli di stato ungheresi sono stati segnalati come molto richiesti (“Viszik az állampapírokat, mint a cukrot” – “I titoli di stato vanno a ruba”).7 Questo suggerisce una possibile fuga verso la sicurezza percepita all’interno del mercato domestico da parte degli investitori locali, mentre il sentiment degli investitori internazionali rimaneva negativo, come evidenziato dal sell-off azionario.

Tabella: Indicatori di Mercato Ungheresi – Istantanea del 9 Aprile 2025

IndicatoreValore/Variazione (9 Aprile)Fonti
Tasso di Cambio HUF/EUR (Picco ca.)> 4093
Variazione Indice BUX-2,7%3
Variazione Azioni OTP Bank-2,4%3
Variazione Azioni MOL-3,1%3
Variazione Azioni Richter Gedeon-1,5%3
Variazione Azioni Magyar Telekom-4,8%3
Variazione Prezzo Petrolio Brent (ca.)~ -6,4%3
Variazione Prezzo Petrolio WTI (ca.)~ -6,8%3

Questa tabella consolida i principali dati quantitativi di mercato riportati il 9 aprile, illustrando l’impatto tangibile delle notizie economiche e del sentiment globale sugli asset finanziari ungheresi.

Le turbolenze osservate dimostrano che, sebbene il governo stia intervenendo attivamente sul fronte interno (vedi Sezione IV), queste azioni appaiono insufficienti a isolare i mercati da shock esterni di natura geopolitica ed economica come la guerra commerciale. Gli interventi di politica interna hanno un potere limitato nel contrastare le forze dei mercati globali guidate da eventi internazionali.

IV. Focus Interno: Il Governo Guida Misure Anti-Inflazione

A. Contesto Interno

Di fronte a una ripresa dell’inflazione all’inizio del 2025 12, con particolari preoccupazioni per l’inflazione dei servizi 12 e i prezzi alimentari 12, il governo ungherese ha intensificato gli sforzi per frenare gli aumenti dei prezzi. Queste azioni si sono aggiunte al tetto ai margini di profitto sui prodotti alimentari (“árrésstop”) introdotto a metà marzo.12 I dati sull’inflazione di marzo, pur mostrando un rallentamento, indicavano la persistenza di pressioni di fondo.14

B. Il Settore delle Telecomunicazioni Accetta Blocchi Tariffari “Volontari”

A seguito di negoziati con il Ministro dell’Economia Nazionale, Nagy Márton 3, i principali operatori di telecomunicazioni hanno annunciato il 9 aprile che non avrebbero implementato gli adeguamenti tariffari legati all’inflazione precedentemente pianificati per il 2025.

  • Magyar Telekom: Ha comunicato che non applicherà l’adeguamento del 3,7% previsto e si è impegnata a non effettuare aumenti unilaterali o adeguamenti all’inflazione per i clienti consumer almeno fino alla fine del primo semestre 2026.3
  • Gruppo 4iG (marchi One/DIGI): Ha annunciato un blocco volontario degli adeguamenti del 3,5% previsti per abbonamenti residenziali fissi (internet, TV) e mobili, valido fino al 1° luglio 2026. Si è inoltre impegnata a non applicare l’adeguamento basato sull’inflazione del 2025 nel 2026.15
  • Yettel: Ha concordato di non implementare l’aumento previsto del 3,7% per il 2025. Tecnicamente, applicherà l’aumento dal 1° maggio, ma offrirà contemporaneamente uno sconto di pari importo su determinati piani residenziali, neutralizzando di fatto l’aumento per i clienti. Anche questo impegno è valido fino al 1° maggio 2026.11

Il governo ha descritto queste misure come una “restrizione volontaria dei prezzi” ottenuta a seguito di “colloqui dal tono severo”.11 Gli annunci quasi simultanei da parte dei principali operatori suggeriscono fortemente una spinta coordinata e dall’alto da parte del governo per controllare i prezzi in settori chiave dei servizi, utilizzando una significativa leva negoziale.

C. Il Settore Bancario si Impegna a Ridurre/Congelare le Commissioni

Seguendo le richieste del governo e della banca centrale, l’Associazione Bancaria Ungherese ha incoraggiato i propri membri a offrire sconti alla clientela.16 Diverse banche importanti hanno annunciato misure specifiche il 9 aprile o nei giorni immediatamente precedenti.

  • OTP Bank: (Annuncio precedente ma rilevante nel contesto) Si era impegnata a ridurre le commissioni per i clienti retail e a estendere promozioni.16
  • Erste Bank: Ha annunciato il 9 aprile che non applicherà aumenti basati sull’inflazione alle commissioni dei conti correnti retail e delle carte di debito associate fino al 30 giugno 2026 (non avendolo fatto neanche nel 2025).16
  • Raiffeisen Bank: Ha annunciato il 9 aprile che fornirà sconti sulle commissioni dei conti e delle carte retail dal 1° maggio 2025 fino al 30 giugno 2026, compensando di fatto l’aumento basato sull’inflazione del 2025 già implementato. Nessun ulteriore aumento unilaterale fino a metà 2026.16
  • K&H Bank: Ha annunciato il 9 aprile che rinuncerà di fatto agli aumenti delle commissioni per conti e carte retail basati sull’inflazione/costi operativi, introdotti il 1° aprile, attraverso una “promozione” valida dal 1° maggio 2025 al 30 giugno 2026, riportando le tariffe ai livelli di inizio gennaio 2025.16
  • Conto Base (Alapszámla): Le banche hanno inoltre accettato volontariamente di rendere temporaneamente gratuito il canone mensile del conto bancario di base, fino a quando l’inflazione non si manterrà al di sotto del 4% per tre mesi consecutivi.7

Queste misure, se da un lato offrono un sollievo immediato ai consumatori e possono contribuire a moderare temporaneamente l’inflazione headline, sollevano interrogativi sulle dinamiche di mercato a lungo termine, sugli incentivi agli investimenti per le aziende coinvolte e sui potenziali “effetti collaterali” (costi recuperati altrove o in futuro). Le preoccupazioni espresse da alcuni retailer sulla sostenibilità dei tetti ai margini sui prodotti alimentari 3 esemplificano questa tensione. Il governo sembra dare priorità al controllo immediato dell’inflazione, potenzialmente a scapito dell’efficienza del mercato o della salute finanziaria delle imprese nel lungo periodo.

D. Misure sui Prezzi Alimentari e Calo dei Carburanti

Il tetto ai margini sui prezzi alimentari (“árrésstop”) introdotto a marzo 12 è rimasto in vigore, con l’attesa che il suo pieno impatto si manifestasse nei dati sull’inflazione di aprile.18 Alcune notizie del 9 aprile ne rivendicavano il successo, citando una riduzione media dei prezzi del 18,1% 13, sebbene tale cifra richieda cautela nell’interpretazione.

Parallelamente, il 9 aprile è stato annunciato un significativo calo dei prezzi all’ingrosso dei carburanti, effettivo da giovedì 10 aprile. Si prevedeva una diminuzione di 12 HUF lordi al litro sia per la benzina che per il diesel, con la possibilità che i prezzi medi al dettaglio scendessero sotto i 600 HUF/litro.9 Questo calo è stato direttamente collegato alla recente forte diminuzione dei prezzi del greggio Brent sui mercati internazionali 17, evidenziando come diverse componenti dell’inflazione siano influenzate da fattori distinti (interventi di policy interni per i servizi, dinamiche di mercato globali per i carburanti).

V. Altri Sviluppi Economici e Aziendali Rilevanti (9 Aprile 2025)

A. Proposta di Dividendo BIF Nyrt.

La Budapesti Ingatlan Hasznosítási és Fejlesztési Nyrt. (BIF), società immobiliare quotata alla Borsa di Budapest (BÉT) e controllata dalla famiglia di Schmidt Mária (che include il politico LMP Ungár Péter), ha proposto la distribuzione di un consistente dividendo di 5,97 miliardi di HUF relativo all’esercizio 2024.7 La decisione finale spetterà all’assemblea degli azionisti convocata per il 30 aprile. Questa proposta riflette la performance della società nel 2024 (utile ante imposte dichiarato di 10,8 miliardi di HUF) 19 e rappresenta un potenziale ritorno significativo per gli azionisti, indicando che, nonostante le turbolenze macroeconomiche, l’attività aziendale sottostante prosegue.

B. Aggiornamento sul Progetto Nucleare Paks II

Il Ministro Szijjártó ha annunciato progressi nella realizzazione del progetto Paks II: è iniziata la fabbricazione del recipiente a pressione del reattore per l’Unità 6 (definito “l’anima” della centrale).13 Contemporaneamente, a Belfort (Francia) è iniziata la produzione dei primi componenti della turbina per l’Unità 5.13 Questi sviluppi indicano avanzamenti concreti su elementi chiave a lungo termine per il controverso progetto di espansione nucleare, un investimento strategico di grande portata per l’infrastruttura energetica ungherese. Il governo comunica attivamente questi progressi.13

C. Utilizzo dei Fondi UE

Tibor Navracsics, Ministro responsabile per i fondi UE, ha affermato che l’Ungheria non sta sprecando i finanziamenti europei e che gli investimenti correlati contribuiscono alla competitività dell’UE.20 Questa dichiarazione politica mira probabilmente a contrastare le critiche sull’uso o sull’accesso ai fondi UE, asserendone l’efficace impiego e difendendo l’operato del governo.20

D. Attività sul Mercato del Lavoro

Il 9 e 10 aprile si è svolta in presenza (e online dal 9 all’11) la HVG Állásbörze (Fiera del Lavoro HVG) presso una nuova sede a Buda.21 L’evento, rivolto a neolaureati e professionisti con esperienza, si è concentrato sui settori dell’economia, dell’ingegneria, dell’informatica e delle lingue 22, con consulenze, presentazioni aziendali e seminari.22 Questo, insieme alle notizie sulla continua trasformazione del mercato del lavoro ungherese con richiesta di manodopera esperta 3, indica sforzi attivi di reclutamento da parte delle aziende.

E. Economia Politica

Le notizie economiche della giornata sono state immediatamente integrate nel dibattito politico interno. L’opposizione, rappresentata dalla Coalizione Democratica (DK), ha colto l’occasione per criticare il governo, attribuendogli la responsabilità delle ricadute economiche della guerra commerciale (“vittime di Trump”), e ha chiesto l’istituzione di un fondo di bilancio per sostenere i lavoratori e le imprese a rischio e l’attuazione di un blocco dei licenziamenti.23 Altre notizie del 9 aprile riguardavano figure politiche (Orbán, Lázár János, Magyar Péter) e dibattiti interni non strettamente economici.7

VI. Considerazioni Finali

Il 9 aprile 2025 ha rappresentato una giornata complessa per l’economia ungherese, segnata dall’intersezione di pressioni esterne e interventi interni. La posizione isolata dell’Ungheria nel voto sui dazi UE contro gli USA ha sottolineato la sua peculiare traiettoria politica ed economica all’interno dell’Unione. Allo stesso tempo, la forte reazione negativa dei mercati finanziari nazionali ha evidenziato la vulnerabilità dell’economia agli shock globali, in particolare quelli legati al commercio internazionale.

Sul fronte interno, le azioni decise dal governo per contenere l’inflazione nei settori delle telecomunicazioni e bancario, ottenute attraverso una forte pressione negoziale, dimostrano la volontà di intervenire direttamente sui prezzi al consumo. Queste misure offrono un sollievo a breve termine ma sollevano interrogativi sulla loro sostenibilità e sugli effetti a lungo termine sulla dinamica di mercato e sugli investimenti.

L’outlook immediato rimane incerto, fortemente dipendente dall’evoluzione del conflitto commerciale internazionale e dall’efficacia delle misure interne nel gestire l’inflazione e mantenere la stabilità economica. Il previsto calo dei prezzi dei carburanti, guidato da fattori esterni, potrebbe offrire un temporaneo beneficio ai consumatori nei giorni successivi. La giornata ha messo in luce le forze contrastanti che agiscono sull’economia ungherese: da un lato, le turbolenze globali e, dall’altro, i tentativi di stabilizzazione guidati dalla politica interna.

Fonti

  1. Elfogadták az uniós viszonvámok első körét, Magyarország nemmel szavazott – Infostart.hu, accessed April 9, 2025, https://infostart.hu/kulfold/2025/04/09/elfogadtak-az-unios-viszonvamok-elso-koret-magyarorszag-nemmel-szavazott
  2. Megszavazták a válaszcsapást Trump vámjaira az uniós kormányok – Transtelex, accessed April 9, 2025, https://transtelex.ro/gazdasag/2025/04/09/eu-europai-unio-tanacsa-vam-usa-trump
  3. Vámháború: beszakadtak a piacok az elmúlt napok drasztikus döntései után – Index.hu, accessed April 9, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/09/egyesult-allamok-donald-trump-kina-vam-tarifa-tozsde/
  4. Ütött az utolsó óra, Trump átírja az eddig ismert világot – Index.hu, accessed April 9, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/08/donald-trump-amerika-vam-vamhaboru-washington-kina-europai-unio-protekcionizmus/
  5. Itt az EU ajánlata Trumpnak: 0 százalékos vámok, kölcsönösen | hvg.hu, accessed April 9, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250407_donald-trump-vam-europai-unio-maros-sefcovic-ebx
  6. Hungary was the only country to oppose EU duties in response to Trump’s tariffs | УНН, accessed April 9, 2025, https://unn.ua/en/news/hungary-was-the-only-country-to-oppose-eu-duties-in-response-to-trumps-tariffs
  7. Még a végén Magyarország jól jön ki a vámháborúból? – Piac&Profit, accessed April 9, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/meg-a-vegen-magyarorszag-jol-jon-ki-a-vamhaborubol-.html?oldal=2
  8. Hungary Could Back U.S.-Led Sanctions on Russia – The European Conservative, accessed April 9, 2025, https://europeanconservative.com/articles/news-corner/hungary-szijjarto-ukraine-backing-us-sanction-on-russia/
  9. Újraírja a magyar energiaipart a Jedlik Ányos-program – Világgazdaság, accessed April 9, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/04/jedlik-anyos-foldho-tavfutes
  10. Gazdaság: A forint körülnézett a világban, majd úgy döntött, a földbe áll | hvg.hu, accessed April 9, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250407_forint-euro-dollar-ebx
  11. Inflációs csodafegyver: jön az „önkéntes árkorlátozás” a telekommunikációs szektorban, accessed April 9, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/09/telekommunikacio-magyar-telekom-4ig-dijkorrekcio-inflacio
  12. Hungarian companies fall in line as Orban fights to tame inflation, accessed April 9, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-INFLATION-GOVERNMENT-078bb4b7-2f6b-473f-a268-654c0b92708d
  13. Híradó, 2025. április 09. 12:00 | hirado.hu, accessed April 9, 2025, https://hirado.hu/video/2025/04/09/hirado-2025-aprilis-09-1200
  14. Új szakaszába lép a kormányzati árkontroll, most jön az igazi meglepetés – Index.hu, accessed April 9, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/09/inflacio-nagy-marton-elelmiszerar-elelmiszerarak-dragulas-ngm/
  15. Éledeznek a távközlési cégek, jönnek az olcsóbb árak – Mandiner, accessed April 9, 2025, https://mandiner.hu/gazdasag/2025/04/eledeznek-a-tavkozlesi-cegek-jonnek-az-olcsobb-arak
  16. Nagy fordulat jön a bankszámladíjaknál, megszólalt a Bankszövetség – 24.hu, accessed April 9, 2025, https://24.hu/fn/gazdasag/2025/04/09/nagy-fordulat-jon-a-bankszamladijaknal-megszolalt-a-bankszovetseg/
  17. Két számjegyű áresés lesz csütörtöktől a benzinkutakon – Index.hu, accessed April 9, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/09/benzin-dizel-ar-csokkenes/
  18. Nagyon úgy tűnik, tényleg odasózott a kormány az inflációnak az árrésstoppal – elemzői konszenzus – Világgazdaság, accessed April 9, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/04/inflacio-arresstop-konszenzus
  19. Mesés osztalékot fizethet Schmidt Mária és Ungár Péter ingatlancége – Magyar Narancs, accessed April 9, 2025, https://magyarnarancs.hu/gazdasag/meses-osztalekot-fizethet-schmidt-maria-es-ungar-peter-ingatlancege-275867
  20. Navracsics: Hungary isn’t wasting its European Union funding, accessed April 9, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/navracsics-hungary-isn-t-wasting-its-european-union-funding
  21. Gyökeresen átalakult a magyar munkaerőpiac az elmúlt 18 évben – Index.hu, accessed April 9, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/04/03/atlagber-garantalt-berminimum-allasborze-munkaeropiac-foglalkoztatas-munkavallalo-szakemberhiany/
  22. Gazdaság: Már egy hét sincs, és jön az év állásbörzéje – ne maradj le róla! – HVG, accessed April 9, 2025, https://hvg.hu/gazdasag/20250403_HVG-Allasborze-egy-het-mulva
  23. DK: Az Orbán-kormány azonnal hozzon létre egy költségvetési alapot a Trump-károsultak számára! – MTI, accessed April 9, 2025, https://mti.hu/nemzeti-kozlemenytar/2025/04/09/dk-az-orban-kormany-azonnal-hozzon-letre-egy-koltsegvetesi-alapot
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