Bollettino Investimenti in Ungheria: in autunno fioriscono gli IDE

Nella prima edizione del nostro “Bollettino investimenti in Ungheria”, rubrica periodica che esordisce su Economia.hu in occasione del lancio del nostro nuovo sito, vi raccontiamo i nuovi progetti nel settore IT, automobilistico e industriale aggiungendo il commento di uno dei nostri esperti.

Cloudera: il fornitore mondiale di piattaforme di gestione dei dati e di soluzioni per statistiche online ha deciso di localizzare a Budapest il suo centro Ricerca & Sviluppo per l’Europa Centrale. A poco più di un anno dall’apertura della sua sede ungherese, Cloudera ha mantenuto l’impegno annunciato nell’aprile del 2015, quando aveva comunicato di voler iniziare con uno staff di 30 persone da incrementare anno dopo anno. Adesso l’azienda ha inaugurato con il Ministero degli Affari Esteri l’espansione della sua base nel V. distretto, che diventa anche il “recruitment hub” per giovani talenti in Europa centrale e un ambasciatore in ambito tecnologico per le università e altri operatori del  del settore presenti nel Paese. L’edificio si trova nei pressi dell’Accademia delle Scienze.

Flowserve: l’azienda americana leader nella produzione di macchinari industriali e per l’ambiente tra cui pompe e valvole, ha costruito il suo centro finanziario globale a Debrecen con un progetto da 4,3 miliardi di fiorini (14 milioni di euro). 400 i posti di lavoro previsti per effetto dell’investimento. Secondo il comunicato del gruppo, la città ungherese è stata scelta per le sue infrastrutture e per il rapido sviluppo della sua economia. Flowserve ha già assunto 60 dipendenti e procederà con 20 assunzioni al mese. L’azienda ha fatto sapere di essere in cerca di risorse con conoscenza delle lingue straniere e competenze in ambito finanziario. 

Rosemberg: ha annunciato la costruzione di un nuovo impianto da 8mila metri quadrati per la produzione di componenti per automobili a Nyírbátor con un investimento “green” da 10,3 milioni di euro. Completamento dei lavori previsti per la fine del 2018. Il gruppo è presente in Ungheria dal 1998, quando ha aperto a Jászárokszállás avviando una produzione volta in larga parte all’esportazione nel resto del continente e verso l’America settentrionale e il Sudamerica. 

Il Settore TOP: i futuri investimenti nel settore automobilistico già annunciati sono previsti incrementare il PIL ungherese dello 0,04% già quest’anno e di oltre lo 0,2% nel corso dei prossimi due anni. Questa l’incidenza iniziale di investimenti che tuttavia, secondo la Banca Nazionale Ungherese (MNB) potrebbero portare a una crescita maggiore nel medio e lungo termine. Il rapporto della MNB spiega che l’impatto degli investimenti sulla crescita è parte del motivo per cui la Banca Centrale ha lasciato invariata la sua proiezione sul PIL, al 2,8% per il 2016 e al 3% in merito al 2017. Il valore combinato dei 4 maggiori progetti del settore automobilistico ammonta a 700 miliardi di fiorini, cui va aggiunta la creazione di 3600 posti di lavoro. Una volta completati, aggiunge la MNB, tali investimenti potrebbero aumentare il PIL grazie all’aumento della produzione per l’effetto nell’indotto sui fornitori. Tra questi i produttori di gomma e i fornitori di servizi. 

Il Commento: Alessandro Farina, amministratore unico di ITL Group: “La promozione a “investment grade” del rating per l’Ungheria da parte di Standard & Poor’s, sembra viaggiare in tandem con il messaggio chiave da parte delle istituzioni. Il Segretario di Stato per la Diplomazia Economia Levente Magyar ha dichiarato infatti che il governo ungherese è in cerca di nuovi partner che siano intenzionati a realizzare investimenti strategici nella nostra economia. Del resto la fiducia nell’ambiente economico ungherese è confermata dalle scelte della maggiori multinazionali presenti. La maggior parte di esse, da GE a British Petroleum, passando per IBM e Procter & Gamble hanno di recente annunciato grandi investimenti in Ungheria.” 

Per maggiori informazioni su come investire in Ungheria clicca qui.

Rubrica a cura di Claudia Leporatti

Redazione Economia.hu

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