La notizia avrebbe dovuto essere quella della conferma di Colleen Bradley Bell ad Ambasciatore americano a Budapest, ma è passata in secondo piano con l’emergere dell’ennesima tappa del dibattito USA-Ungheria.
A rubare la scena alla produttrice televisiva (sua la serie “The Bold and The Beautiful”) è stato John McCain, che la ritiene “non qualificata” per il ruolo di rappresentante degli Stati Uniti in una nazione estera definita sull’orlo della dittatura. Dichiarazioni che si infilano nel dibattito politico proprio all’indomani della decisione sul “South Stream”, su cui Vladimir Putin ha posto la pietra tombale dichiarando “E’ finita”.
Le dichiarazioni al vetriolo del senatore repubblicano hanno colpito in realtà lungo un arco ben più ampio di persone, arrivando a Obama e a Orbán, entrambi nel mirino della sua arringa. “Stiamo votando un individuo del tutto privo dei requisiti per essere un Ambasciatore in una nazione che è molto importante per il nostro interesse di sicurezza nazionale”. McCain ha insinuato legami tra il denaro della produzione della Bell e i fondi per il finanziamento della campagna di Obama, per poi tornare all’Ungheria come segue: “Non sono contro le nomine politiche…capisco in che modo viene condotto il gioco, ma siamo in un Paese (l’Ungheria) che è sul punto di cedere la sovranità a un dittatore neo-fascista che va a letto con Vladimir Putin e mandiamo il produttore di “The Bold and The Beautiful” come Ambasciatore. Intimo ai miei colleghi di porre con urgenza freno a questa follia. Chiedo loro di votare “no””. L’Ambasciatore è stato comunque votato con 52 voti a favore e 42 contrari. Clicca qui per il video dell’intervento di McCain.
Il ministro degli Esteri, Péter Szijjártó, ha chiesto tramite l’Ambasciata ungherese a Washington, un consulto con lo staff del senatore, per valutare “il background” su cui si basano le sue valutazioni. Gli ungheresi, ha dichiarato il politico della Fidesz, hanno scelto 3 volte quest’anno, sempre confermando la loro preferenza al governo in carica e “tutti dovrebbero rispettare questo fatto”. Se qualcuno basa le proprie opinioni sull’Ungheria esclusivamente sulla stampa può succedergli facilmente di incorrere in commenti non veicolati dalla realtà, ha aggiunto Szijjártó.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu