Negozi chiusi la domenica anche nelle zone protette dall’UNESCO. Il governo ungherese ha iniziato ha riempire i buchi nella legge sulle chiusure domenicali, entrata in vigore il 15 marzo 2015 con l’obbligo per i negozi al di sopra dei 200 metri quadrati di restare con le saracinesche abbassata nei giorni festivi.
La principale falla era sostanziosa e riguardava i siti UNESCO, aree di estensione rilevante a Budapest, dove supermercati e punti vendita sono rimasti aperti nelle prime due domeniche dall’entrata in vigore del provvedimento. La festa è durata poco, sembra: se approvata, la legge inviata oggi in Parlamento dal governo obbligherà a restare a casa anche i commercianti degli oltre 700 ettari protetti della capitale.
In base alla comunicazione governativa l’estensione della norma sarebbe stata decisa “sulla base del principio”, dopo aver ricevuto i primi riscontri.
Di seguito i principali passaggi della legge così come è entrata in vigore il 15 marzo 2015.
A dover restare chiusi la domenica sono i negozi di dimensioni superiori ai 200 metri quadrati, ad eccezione di quelli il cui personale attivo la domenica è un proprietario per almeno il 20% o un membro della famiglia dei proprietari. Gli orari di apertura saranno comunque limitati dalle 6 del mattino alle 22 durante TUTTA LA SETTIMANA. Tutti i negozi di retail saranno autorizzati a restare aperti nelle 4 domeniche che precedono il Natale, dalle 6 del mattino alle 22 e in un’altra domenica aggiuntiva, a scelta del proprietario. Il 24 e il 31 dicembre i punti vendita potranno restare aperti dalle 6 del mattino fino al pomeriggio. Un’altra eccezione sarà vigente per le panetterie, che potranno stare aperte dalle 5 del mattino a mezzogiorno la domenica e negli altri giorni festivi e dalle 5 alle 22 negli altri giorni. Quelli che vendono solo pane e latticini possono aprire alle 5 del mattino anche durante la settimana. Fiorai e giornalai possono aprire la domenica dalla mattina alle 6 fino a mezzogiorno. La legge stabilisce inoltre che il governo sia autorizzato a regolare gli orari per casi singoli in caso di speciali ambienti locali, nel caso di località turistiche, ma anche in base a numero di dipendenti, di abitanti e di trend della zona.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu