I. Sintesi
La giornata del 19 maggio 2025 ha delineato un quadro economico complesso e ricco di sfide per l’Ungheria. Le notizie principali includono una revisione al ribasso delle previsioni economiche da parte della Commissione Europea, che dipinge prospettive più cupe per la crescita del PIL e segnala persistenti pressioni inflazionistiche e fiscali. Parallelamente, il governo ungherese ha introdotto nuove misure di controllo dei prezzi su beni di consumo non alimentari, suscitando reazioni critiche da parte degli economisti. Sul fronte delle finanze pubbliche, si è registrato un aumento del debito statale nel primo trimestre dell’anno. Il settore strategico della produzione di batterie ha mostrato segnali contrastanti, con notizie di importanti finanziamenti per nuovi impianti che si affiancano ad analisi che lo indicano come un fattore di freno per la crescita del PIL nel breve termine. Infine, l’Autorità per l’Integrità ha intrapreso azioni legali in merito a presunte frodi relative ai fondi UE. Questa sintesi introduce i temi chiave che verranno approfonditi nel presente report.
PODCAST IN ITALIANO
II. Panorama Macroeconomico: Previsioni di Primavera 2025 della Commissione Europea
A. Proiezioni Dettagliate per l’Ungheria (PIL, Inflazione, Deficit, Debito per il 2025-2026)
Il 19 maggio 2025, la Commissione Europea (CE) ha pubblicato le sue previsioni economiche di primavera, che presentano una visione notevolmente più pessimistica per l’economia ungherese rispetto alle stime precedenti e, per certi aspetti, in confronto alle medie dell’Unione Europea.
- Crescita del PIL: La crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) è prevista attestarsi ad appena lo 0,8% per il 2025, una significativa revisione al ribasso rispetto all’1,8% previsto nell’autunno 2024.1 Per il 2026, si prevede una ripresa della crescita al 2,5%, anch’essa rivista al ribasso da oltre il 3%.1 La crescita prevista per l’Ungheria nel 2025 (0,8%) è inferiore alla media UE (1,1%) e a quella della Zona Euro (0,9%).1 Il portale Portfolio.hu definisce queste previsioni “eccezionalmente negative” e sottolinea che il deterioramento delle prospettive di crescita dell’Ungheria è il terzo più marcato nell’UE, dopo Austria e Germania.1
- Inflazione: L’inflazione (IAPC) è prevista al 4,1% per il 2025 e al 3,3% per il 2026.2 La CE osserva che, sebbene l’inflazione sia diminuita rispetto ai livelli molto elevati precedenti, le pressioni inflazionistiche di fondo rimangono forti.4 Economx.hu sottolinea che l’inflazione ungherese è “da podio” nel contesto UE.2
- Deficit di Bilancio: Si prevede che il deficit pubblico rimanga elevato, attestandosi al 4,6% del PIL nel 2025, per poi peggiorare leggermente al 4,7% nel 2026.2 La CE nota che ciò avviene dopo una significativa correzione nel 2024 (al -4,9%).4
- Debito Pubblico: Il rapporto debito/PIL dovrebbe aumentare fino al 74,5% nel 2025 (la pagina dettagliata della CE sull’Ungheria indica il 74,1% per “quest’anno” – 2025, e il 74,5% come voce di tabella per il 2025), per poi diminuire leggermente al 74,3% nel 2026.4
- Disoccupazione: Il tasso di disoccupazione è previsto al 4,4% nel 2025 e al 4,3% nel 2026.4
- Consumi Privati: Si prevede che i consumi privati rappresentino il principale motore della crescita, sostenuti dall’aumento del reddito reale e da maggiori esenzioni e assegni per l’imposta sul reddito delle persone fisiche.4
- Investimenti: Gli investimenti delle imprese dovrebbero essere limitati nel 2025 a causa di un contesto imprenditoriale incerto e di tagli agli investimenti pubblici, ma si prevede una ripresa nel 2026.4
- Esportazioni: Si prevede una ripresa delle esportazioni, trainata dal miglioramento della domanda e dalla nuova capacità produttiva derivante da investimenti diretti esteri (IDE), sebbene persistano rischi legati a una domanda esterna contenuta.4
- Saldo delle Partite Correnti: L’avanzo dovrebbe ridursi dal 2,4% del PIL nel 2024 al 2,0% nel 2025 e all’1,5% nel 2026.4
Tabella 1: Previsioni Economiche di Primavera 2025 della Commissione Europea per l’Ungheria
Indicatore | 2024 (stima/effettivo) | 2025 (previsione) | 2026 (previsione) |
Crescita PIL (%, a/a) | 0,5 | 0,8 | 2,5 |
Inflazione (IAPC, %, a/a) | 3,7 | 4,1 | 3,3 |
Tasso di Disoccupazione (%) | 4,5 | 4,4 | 4,3 |
Saldo delle Amministrazioni Pubbliche (% PIL) | -4,9 | -4,6 | -4,7 |
Debito Pubblico Lordo (% PIL) | 73,5 | 74,5 | 74,3 |
Saldo delle Partite Correnti (% PIL) | 2,4 | 2,0 | 1,5 |
Fonte: Commissione Europea, Previsioni Economiche di Primavera 2025 4
B. Analisi delle Revisioni delle Previsioni e Fattori Sottostanti (Prospettiva CE)
La Commissione Europea attribuisce la revisione al ribasso delle prospettive a diversi fattori. In primo luogo, si stima un calo dell’attività economica dello 0,2% su base trimestrale nel primo trimestre del 2025, in parte dovuto a una diminuzione della produzione industriale.4
In secondo luogo, persistono forti pressioni inflazionistiche, esacerbate da elevati aumenti salariali e da “altre misure politiche finanziate dal governo”.4 Questo suggerisce che le politiche interne potrebbero contribuire attivamente alle dinamiche inflazionistiche.
Inoltre, un contesto imprenditoriale incerto e tagli agli investimenti pubblici stanno limitando gli investimenti delle imprese nel 2025.4 Infine, permangono rischi derivanti da una domanda esterna contenuta, un fattore cruciale per l’economia ungherese, fortemente orientata al commercio.4 Il report della CE menziona anche che le previsioni di bilancio sono soggette a ulteriori rischi al ribasso a causa della crescita economica e di “passi di politica economica imprevedibili”.3
C. Contesto UE più Ampio e Commenti degli Analisti
Le previsioni generali della CE per l’UE indicano anch’esse una crescita moderata (1,1% per l’UE, 0,9% per la Zona Euro nel 2025) in un contesto di incertezza globale e tensioni commerciali.2 Le previsioni per l’Ungheria sono quindi più deboli rispetto alla media UE.
Portfolio.hu descrive il report della CE come un “certificato da Bruxelles che il governo ungherese non si metterà in tasca”, indicando una valutazione critica.3 Questo linguaggio suggerisce che le conclusioni della Commissione sono viste come un rimprovero o un avvertimento per le autorità ungheresi.
Il commento di Ainvest.com (che fa riferimento a una previsione CE dell’1,5% per il 2025, apparentemente una stima precedente o diversa rispetto allo 0,8% ampiamente riportato il 19 maggio dalle previsioni di primavera) evidenzia fattori di stagnazione come inflazione, pressioni fiscali, debolezza della domanda e problemi strutturali come la carenza di manodopera.10 Sebbene la cifra del PIL differisca, l’analisi dei problemi di fondo converge con altre valutazioni.
Anche la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita del PIL per l’Ungheria nel 2025 all’1,5% (da una stima precedente), citando i dazi statunitensi e l’incertezza nei settori automobilistico e della produzione di batterie, ritardando i benefici degli investimenti di BYD, CATL e BMW almeno fino al 2026.5 Questa è una previsione separata da quella della CE, ma fornisce un contesto rilevante e indipendente che rafforza il quadro di un deterioramento delle aspettative.
La divergenza tra l’ottimismo spesso manifestato dal governo ungherese e le valutazioni più caute, se non pessimistiche, di istituzioni esterne come la Commissione Europea è un elemento degno di nota. Mentre il governo presenta le sue politiche, come i tetti ai prezzi, come vantaggiose per le famiglie e la crescita economica 12, la CE indica proprio queste aree politiche come fonti di rischio e pressione inflazionistica.3 Questa discrepanza suggerisce una potenziale divergenza nella valutazione economica o nelle priorità politiche, che potrebbe influenzare la credibilità internazionale e il sentimento degli investitori. Le previsioni “eccezionalmente negative” 1 sottolineano ulteriormente questa divergenza.
Le previsioni della CE indicano non solo venti contrari esterni (domanda contenuta), ma anche problemi strutturali interni (contesto imprenditoriale incerto, inflazione persistente) aggravati da scelte di politica interna (tagli agli investimenti pubblici, aumenti salariali inflazionistici, altre “misure politiche finanziate dal governo” non specificate). La CE dettaglia che gli investimenti sono diminuiti a causa di un “contesto imprenditoriale incerto” e di “tagli agli investimenti pubblici”.4 Le pressioni inflazionistiche sono “esacerbate da elevati aumenti salariali e altre misure politiche finanziate dal governo”.4 Ciò implica che, sebbene i fattori globali giochino un ruolo, le decisioni di politica interna stanno attivamente plasmando le prospettive negative, piuttosto che mitigare esclusivamente gli shock esterni. L’elevato deficit di bilancio 4 limita ulteriormente lo spazio fiscale per interventi più produttivi.
Infine, la CE identifica i consumi privati come il “principale motore della crescita” 4, mentre gli investimenti sono “limitati” e le esportazioni affrontano una “domanda esterna contenuta”. Ciò suggerisce una ripresa potenzialmente sbilanciata. Fare forte affidamento sui consumi, specialmente se alimentati da una crescita salariale potenzialmente inflazionistica o da misure fiscali temporanee 4, senza una corrispondente crescita robusta degli investimenti e delle esportazioni, può portare a modelli di crescita insostenibili e peggiorare i saldi delle partite correnti.4 Rende inoltre l’economia più vulnerabile nel caso in cui la fiducia dei consumatori vacilli o la crescita del reddito reale non possa essere sostenuta.
III. Politiche e Interventi Economici del Governo
A. Nuovo Tetto ai Margini di Profitto sui Beni Domestici
A partire dal 19 maggio 2025, il governo ungherese ha esteso i controlli sui margini di profitto ai prodotti domestici non alimentari.5 Questa misura impone un ricarico massimo del 15% su 30 categorie di prodotti per la casa venduti nelle drogherie. Tale ricarico, inoltre, non può superare il tasso medio applicato dal rivenditore nel gennaio 2025.12
Le categorie di prodotti interessate includono: prodotti per la pulizia (detersivo per piatti, detersivo per bucato), articoli da toeletta (sapone, shampoo, dentifricio), prodotti per l’infanzia (pannolini), prodotti di bellezza (deodorante, rasoi) e articoli di carta per uso domestico (carta igienica, fazzoletti).12 La regolamentazione si rivolge principalmente alle principali catene di drogherie come DM, Rossmann e Müller, che rappresentano oltre il 40% delle vendite di articoli per la casa.12 Vengono menzionate anche Douglas, Estée Lauder e Yves Rocher.12
L’obiettivo dichiarato dal governo, secondo il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM), è proteggere le famiglie e i pensionati da aumenti di prezzo ingiustificati, combattere l’inflazione, ridurre le spese quotidiane e, di conseguenza, stimolare i consumi delle famiglie e sostenere la crescita economica.12 Questa iniziativa si basa su precedenti tetti ai prezzi applicati ai prodotti alimentari.13 L’NGM ha anche indicato una potenziale ulteriore estensione dei tetti ai prezzi alle farmacie a causa dell’aumento dei prezzi dei medicinali, a seguito di discussioni del Ministro Nagy Márton.16
Tabella 2: Categorie di Prodotti Soggette al Nuovo Tetto del 15% sul Margine di Profitto (in vigore dal 19 Maggio 2025)
Gruppo | Esempi Specifici di Prodotti |
Prodotti per la pulizia | Detersivo per piatti, pastiglie per lavastoviglie, detersivo liquido, detergenti multiuso |
Prodotti per il bucato | Detersivo in polvere, detersivo liquido, ammorbidente |
Articoli per l’infanzia | Pannolini usa e getta, talco per bambini |
Igiene personale | Sapone liquido, saponetta, gel igienizzante per le mani, shampoo, bagnoschiuma, dentifricio, spazzolino da denti |
Prodotti di bellezza | Lozione per il corpo, deodorante roll-on, stick antitraspirante, deodoranti spray, rasoi usa e getta, testine di ricambio per rasoi, schiuma da barba, gel da barba |
Igiene intima | Assorbenti igienici, tamponi |
Articoli di carta e imballaggi domestici | Carta igienica, rotoli di carta assorbente, fazzoletti di carta, foglio di alluminio |
Fonte: Annunci del Ministero dell’Economia Nazionale (NGM), come riportato da 12
B. Prospettive degli Economisti sui Controlli dei Prezzi
Il 19 maggio 2025 si è tenuta una tavola rotonda organizzata dall’Associazione Economica Ungherese (MKT) dal titolo “Rés a pajzson? Hogyan hat az árréstop a gazdaságra?” (Una crepa nello scudo? Come incide il tetto ai prezzi sull’economia?).16 Tra i partecipanti figuravano Éva Palócz (CEO di Kopint-Tárki, Vicepresidente MKT), Judit Balatoni (Segretario Generale dell’Associazione Ungherese dei Centri Commerciali) e László Molnár (Direttore di Ricerca di GKI Economic Research Co.), con la moderazione di Tamás Kozák (Segretario Generale dell’Associazione Nazionale del Commercio, Presidente della Sezione Commercio MKT).19
Il sentimento generale degli economisti, come riportato da HVG.hu dalla tavola rotonda MKT e da altri contesti, è critico nei confronti dei tetti ai prezzi. Essi sostengono che tali misure non sono adatte a frenare l’inflazione e possono danneggiare la competitività.16 Alcuni economisti presenti alla tavola rotonda hanno affermato: “L’inflazione è causata dal governo stesso”.16 La discussione mirava a esplorare come la regolamentazione dei prezzi influenzi la gestione aziendale, i piani di investimento e innovazione, i consumi e il contributo settoriale al PIL.19
L’estensione dei tetti ai prezzi da parte del governo avviene contemporaneamente alle segnalazioni della CE secondo cui le “misure politiche finanziate dal governo” esacerbano l’inflazione e i “passi di politica economica imprevedibili” costituiscono un rischio.3 Allo stesso tempo, gli economisti attribuiscono direttamente l’inflazione alle azioni del governo.16 Questa giustapposizione suggerisce un disaccordo fondamentale sulle cause e gli effetti economici. Mentre il governo mira a controllare direttamente i prezzi, tali interventi possono portare a carenze, riduzione degli investimenti da parte delle imprese colpite (poiché i rivenditori assorbono i costi o riducono l’offerta) e un calo della qualità dei prodotti, distorcendo in ultima analisi il mercato. Il tetto del 15%, specialmente se i margini di gennaio 2025 erano già ridotti, potrebbe rivelarsi problematico per i rivenditori. L’avvertimento della CE sulla “politica economica imprevedibile” 3 si riferisce probabilmente a tali interventi ad hoc.
I tetti ai prezzi sono presentati come misure per proteggere le famiglie e stimolare i consumi.12 Tuttavia, gli economisti sostengono che sono “inadatti a frenare l’inflazione”.16 I tetti ai prezzi potrebbero offrire un sollievo temporaneo e visibile su articoli specifici, ma non affrontano le cause profonde dell’inflazione (che gli economisti collegano a una più ampia politica governativa 16). Ciò può creare un falso senso di sicurezza, danneggiando potenzialmente il lato dell’offerta dell’economia, ostacolando investimenti e innovazione, come menzionato nell’agenda della tavola rotonda MKT.19 Le previsioni della CE di investimenti societari limitati nel 2025 4 sono in linea con questa preoccupazione.
La discussione sull’estensione dei tetti ai prezzi alle farmacie 16, dopo la loro applicazione ai generi alimentari e ora a una vasta gamma di beni per la casa, suggerisce un modello di espansione della fissazione amministrativa dei prezzi. Questa espansione incrementale in nuovi settori indica una volontà da parte del governo di intervenire direttamente nei meccanismi di determinazione dei prezzi in varie parti dell’economia. Ciò crea una significativa incertezza per le imprese di tutti i settori, poiché non possono prevedere se potrebbero essere le prossime, raffreddando potenzialmente gli investimenti e la pianificazione a lungo termine oltre le industrie direttamente interessate.
IV. Aggiornamento sulle Finanze Pubbliche
A. Debito Pubblico Ungherese: Dati MNB Q1 2025 e Analisi
Secondo le statistiche sui conti finanziari pubblicate dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB) il 19 maggio 2025, il debito pubblico dell’Ungheria è salito al 75,5% del PIL alla fine del primo trimestre del 2025.22 Ciò rappresenta un aumento di due punti percentuali rispetto alla fine del 2024 (73,5% del PIL).4 Il calendario delle pubblicazioni statistiche della MNB per il 19 maggio 2025 elenca i “Conti finanziari preliminari (famiglie, amministrazioni pubbliche) Periodo di riferimento Q1 2025” 23, che sarebbero la fonte di questi dati. L’articolo di Portfolio.hu “Újra ugrott egyet a magyar államadósság, mi történt?” (Il debito pubblico ungherese è balzato di nuovo, cosa è successo?) discute questo aumento.22
B. Prospettive e Sfide di Bilancio
La CE prevede un deficit pubblico del 4,6% del PIL nel 2025 e del 4,7% nel 2026.4 Questo è significativamente al di sopra dell’obiettivo del 3% dell’UE menzionato in altri contesti.24 La CE osserva che le previsioni di bilancio sono soggette a “ulteriori rischi al ribasso” (lefelé mutató kockázatok) a causa della crescita economica e di passi di politica economica imprevedibili.3 La CE rileva anche il mantenimento delle imposte speciali fino al 2026, la cui eliminazione era precedentemente prevista, come parziale contromisura alle pressioni di bilancio.3
L’aumento del debito pubblico al 75,5% del PIL nel Q1 2025 22 e la proiezione della CE di un debito che si manterrà intorno al 74,3-74,5% fino al 2026 4 indicano una sfida all’obiettivo, spesso dichiarato dal governo, di ridurre il debito pubblico. Un aumento di 2 punti percentuali del rapporto debito/PIL in un singolo trimestre è considerevole. Questo, unito a un elevato deficit previsto (4,6% nel 2025), suggerisce che il consolidamento fiscale si sta rivelando difficile. La nota della CE sui “passi di politica economica imprevedibili” 3 che creano rischi di bilancio implica che le azioni del governo potrebbero contribuire a questa tensione fiscale, potenzialmente attraverso voci fuori bilancio o misure con conseguenze fiscali impreviste.
L’elevato e persistente deficit e l’aumento del debito, insieme ai commenti della CE sulle “misure politiche finanziate dal governo” che esacerbano l’inflazione 4, suggeriscono che la politica fiscale potrebbe non essere pienamente allineata con gli sforzi della MNB per controllare l’inflazione. Una politica fiscale espansiva (alto deficit, debito in aumento) può alimentare la domanda e le pressioni inflazionistiche, contrastando l’inasprimento della politica monetaria. La MNB ha mantenuto un tasso base relativamente alto 36, ma se la politica fiscale opera nella direzione opposta, raggiungere la stabilità dei prezzi diventa più impegnativo e potrebbe richiedere condizioni monetarie ancora più restrittive, frenando ulteriormente la crescita. La proiezione della CE di un’inflazione che rimarrà al di sopra dell’obiettivo (4,1% nel 2025) supporta questa preoccupazione.
La CE nota il mantenimento fino al 2026 di imposte speciali la cui eliminazione era prevista.3 Ciò indica che quelle che erano state spesso introdotte come imposte temporanee o “eccezionali” stanno diventando parte integrante della struttura fiscale. Questo crea incertezza a lungo termine per i settori interessati e può distorcere le decisioni di investimento. Suggerisce anche squilibri fiscali strutturali sottostanti che non vengono affrontati con riforme più sostenibili delle entrate o delle spese.
V. Sviluppi Settoriali Chiave
A. Produzione di Batterie: Impatto Economico e Notizie sugli Investimenti
- Freno Economico: Telex.hu, citando l’analista di K&H Bank Dávid Németh il 19 maggio 2025, ha riportato che la produzione di batterie è stata responsabile di oltre la metà del calo economico dello 0,4% dell’Ungheria nel Q1 2025.17 Le ragioni specifiche addotte da Németh per cui questo settore rappresenta un freno non sono dettagliate negli stralci disponibili, ma 52 e 51 offrono un contesto. 52 (BBJ, riferendosi al Q3 2024 ma rilevante per il contesto) suggerisce che “è molto probabile che il crollo dei mercati di esportazione dell’industria manifatturiera nazionale, che si concentra sulle industrie automobilistica e delle batterie, spieghi la scarsa performance”. Ciò indica una vulnerabilità alla domanda esterna. 51 (Intellinews) riporta che Dávid Németh (K&H Bank) ha stimato che i dazi statunitensi potrebbero colpire il PIL ungherese attraverso il settore automobilistico per lo 0,2-0,25% nel 2025, frenando la domanda di prodotti europei e pesando sulla produzione automobilistica, una pietra miliare dell’economia. Ciò evidenzia i rischi esterni che impattano il settore.
- Finanziamento Impianto CATL Debrecen: Il colosso cinese delle batterie per veicoli elettrici CATL sta cercando di raccogliere almeno 4 miliardi di dollari attraverso una quotazione secondaria alla Borsa di Hong Kong per finanziare la sua gigafactory a Debrecen, in Ungheria. L’inizio delle negoziazioni delle azioni era previsto per il 20 maggio 2025. La maggior parte dei proventi netti (circa il 90%) è destinata all’impianto di Debrecen.26 Anche HVG.hu ha riportato che CATL necessita di 1,3-1,5 trilioni di HUF (circa 3,6-4,2 miliardi di dollari) per continuare la costruzione dell’impianto di Debrecen.21 L’investimento originale annunciato nel 2022 era di 7,3 miliardi di euro.26
- Impianto Samsung SDI a Göd: Un’immagine Reuters mostra la fabbrica di batterie Samsung SDI a Göd, Ungheria, datata 19 maggio 2025, in un articolo sulla quotazione delle azioni Samsung SDI 28, confermando semplicemente le operazioni in corso e la rilevanza dell’impianto.
B. Mercato Energetico: Considerazioni sul Prezzo del Gas Russo
Notizie del 19 maggio 2025 indicavano che l’Ungheria potrebbe pagare il gas russo più di alcuni altri paesi dell’UE. HVG.hu, citando calcoli di Népszava, ha affermato che a marzo il gas russo era quasi 30 HUF più costoso per l’Ungheria rispetto alla media UE, e sette paesi UE lo hanno ricevuto a un prezzo inferiore.16 Anche Economx.hu ha riportato dati Eurostat che mostrano come l’Ungheria acquisti gas dalla Russia a un prezzo più alto rispetto ad altri, potenzialmente includendo Francia e Belgio.2 È importante notare che dati Eurostat più datati (per il secondo semestre 2024), citati da RT 29, indicavano che l’Ungheria aveva i prezzi del gas più bassi dell’UE. Le notizie del 19 maggio 2025 suggeriscono uno sviluppo negativo più recente o un diverso set di dati/confronto. L’UE sta discutendo l’eliminazione graduale delle importazioni di gas russo, una mossa che l’Ungheria ha criticato.30
Sebbene i grandi investimenti diretti esteri nella produzione di batterie (CATL, Samsung) siano propagandati per la creazione di posti di lavoro e la modernizzazione dell’economia, il loro peso significativo nel settore industriale rende anche l’economia ungherese altamente sensibile alle prestazioni di questa singola industria e alle tendenze automobilistiche globali, inclusa la domanda di veicoli elettrici, i problemi della catena di approvvigionamento e le controversie commerciali.51 La notizia che la produzione di batterie rappresenta un freno al PIL del Q1 25 ne è una chiara illustrazione. Se questo settore, centrale nella strategia governativa, sottoperforma a causa di fattori esterni 51 o ritardi/fasi di progetto (visione della BERS sui benefici ritardati di CATL/BYD 11), può influenzare in modo sproporzionato i dati economici complessivi. Ciò evidenzia un rischio di concentrazione.
Le notizie del 19 maggio 2025 secondo cui l’Ungheria pagherebbe un sovrapprezzo per il gas russo 2, nonostante gli sforzi più ampi dell’UE per diversificare dalle fonti russe e i cali generali dei prezzi del gas europei rispetto ai massimi della crisi 32, sollevano interrogativi sui termini dei contratti gas a lungo termine dell’Ungheria con la Russia e sulla sua strategia energetica. Se l’Ungheria è vincolata a formule di prezzo del gas sfavorevoli mentre altre nazioni dell’UE beneficiano maggiormente delle dinamiche di mercato o di fonti alternative, ciò pone le industrie e le famiglie ungheresi in una posizione di svantaggio competitivo e potrebbe contribuire alle pressioni inflazionistiche. Ciò contraddice la narrativa di garantire energia a basso costo attraverso i legami con la Russia ed evidenzia potenziali oneri fiscali se fossero necessari sussidi per proteggere i consumatori. L’opposizione del governo all’eliminazione graduale del gas russo da parte dell’UE 30 diventa più complessa se contemporaneamente paga un sovrapprezzo.
VI. Punti Salienti del Mercato Finanziario
A. Andamento e Commenti sul Tasso di Cambio del Fiorino (HUF)
Il 19 maggio 2025, il Fiorino ha mostrato una certa forza. Rispetto all’Euro, si è rafforzato da 402,68 HUF/EUR al mattino a 401,77 HUF/EUR alla sera, scambiando in un intervallo di 401,48-403,50 durante la giornata.33 Index.hu ha riportato una previsione EUR/HUF di fine periodo per il 2025 di 407,5 e una media annua di 405,6.34
Rispetto al Dollaro USA, il Fiorino si è rafforzato da 360,02 HUF/USD a 357,60 HUF/USD.33 Wise.com ha mostrato un minimo di 357,976 HUF/USD il 19 maggio.35 Rispetto al Franco Svizzero, si è rafforzato da 430,49 HUF/CHF a 428,62 HUF/CHF.33
Economx.hu ha notato che il Fiorino stava mostrando la sua forma migliore dall’inizio di aprile, con il livello psicologico di 400 EUR/HUF in vista.33 Anche Tradingeconomics.com ha mostrato EUR/HUF a 402,3250 e USD/HUF a 357,1090 il 19 maggio.36
Contesto dei commenti degli analisti (precedenti al 19 maggio ma rilevanti per le prospettive): ING (report di marzo 2025) prevedeva che l’EUR/HUF si sarebbe mosso sopra 410 più avanti nel 2025, nonostante il supporto a breve termine da eventi globali e la politica restrittiva della MNB.37 L’Equilibrium Institute (previsioni di primavera 2025) prevedeva un EUR/HUF tra 409-422 nel 2025.38 Erste (analisi del 15 aprile) vedeva un potenziale movimento al ribasso verso 407,63 e poi 404,25 per l’EUR/HUF.39
L’indice della Borsa di Budapest (BUX) ha chiuso in ribasso a 96.442,26 punti, con una diminuzione di 623,58 punti o dello 0,64%.40
B. Piani di Emissione di Eurobond della Banca Ungherese di Sviluppo (MFB)
La Banca Ungherese di Sviluppo (MFB) stava pianificando una nuova emissione obbligazionaria in Euro, la prima in quattro anni, con conference call con gli investitori previste per il 19-20 maggio 2025.41 La banca mira a emettere obbligazioni senior unsecured a cinque anni (solo Reg S).41 L’emissione precede una scadenza di MFB da 750 milioni di Euro a giugno 2025.41 Una ragione citata è che il Tesoro ungherese ha completato le sue emissioni per il 2025, lasciando potenzialmente spazio alla domanda di titoli quasi-sovrani ungheresi.41 Anche Economx.hu ha riportato che MFB si sta preparando per un’emissione di Eurobond.2
Il rafforzamento del Fiorino del 19 maggio 33 è uno sviluppo giornaliero positivo, ma si verifica in un contesto di aspettative degli analisti per un indebolimento futuro (ING, Equilibrium Institute 37) e di prospettive macroeconomiche generalmente difficili presentate dalla CE.4 La forza giornaliera potrebbe essere influenzata da flussi di mercato a breve termine o dal sentimento generale dei mercati emergenti. Tuttavia, i fondamentali sottostanti – una previsione del PIL al ribasso, inflazione persistente, elevato deficit di bilancio e aumento del debito pubblico – pongono rischi a medio termine per la valuta. La posizione restrittiva della MNB potrebbe fornire supporto, ma se le condizioni economiche peggiorassero o se la politica monetaria fosse costretta ad allentarsi prematuramente a causa di preoccupazioni per la crescita, il Fiorino potrebbe subire pressioni. Le diverse opinioni degli analisti (Erste più ottimista a breve termine vs. ING più pessimista a medio termine) evidenziano questa incertezza.
Il ritorno di MFB sul mercato degli Eurobond 41 servirà come un test cruciale della fiducia degli investitori nel debito garantito dallo Stato ungherese, specialmente a seguito delle fosche previsioni economiche della CE e dell’aumento del debito sovrano. Sebbene il Tesoro abbia completato il suo finanziamento 41, il che potrebbe creare un certo spazio, gli investitori esamineranno attentamente gli indicatori economici e la direzione politica dell’Ungheria. Il prezzo e la domanda per le obbligazioni di MFB rifletteranno l’attuale valutazione del mercato del rischio di credito ungherese. Un’emissione difficile potrebbe segnalare preoccupazioni più ampie, mentre un successo potrebbe indicare che gli investitori sono ancora disposti a impegnarsi nonostante i venti contrari, forse differenziando MFB dall’esposizione sovrana diretta o anticipando una ripresa finale. Il confronto con la polacca BGK 41 sarà un punto di riferimento chiave.
VII. Altre Notizie Economiche Rilevanti
A. Azioni dell’Autorità per l’Integrità sull’Uso Improprio dei Fondi UE
Il 19 maggio 2025, l’Autorità per l’Integrità ha annunciato di aver presentato denunce penali in due casi riguardanti sospette frodi di bilancio relative a fondi UE, per un totale di circa 180 milioni di HUF (circa 450.000 EUR).16 Un caso riguardava una società che aveva ricevuto quasi 130 milioni di HUF per lo sviluppo di uno yogurt a base vegetale, ma il progetto sarebbe stato presumibilmente dirottato sullo sviluppo di caldaie a gas e poi su una polvere di latte prebiotica innovativa.16 L’altro caso riguardava un progetto per lo sviluppo di una polvere di latte innovativa con irregolarità.16 Telex.hu ha riportato queste denunce basandosi su una comunicazione del responsabile della comunicazione dell’Autorità.43 Anche HVG.hu ha trattato le azioni dell’Autorità per l’Integrità contro “imprenditori ingannevoli”.16
B. Risparmi delle Famiglie e Comportamento Finanziario
HVG.hu ha riportato il 19 maggio 2025 che gli ungheresi detengono quasi 20 trilioni di HUF (circa 50 miliardi di EUR) in contanti e conti bancari non depositati.16 Ciò rappresenta un aumento di oltre il 12% rispetto al primo trimestre del 2024.16
C. Altre Notizie di Politica Economica/Governative
L’Ufficio di Gabinetto del Primo Ministro ha ordinato a marzo servizi di comunicazione per un valore netto di 3,9 miliardi di HUF a società di proprietà di Balásy Gyula, mirando sia agli ungheresi che agli “opinionisti internazionali” con pubblicità governative.44 Ciò indica una spesa governativa significativa per plasmare le narrazioni, che può avere implicazioni economiche attraverso la percezione pubblica e il sostegno politico.
È stato presentato un disegno di legge (martedì scorso, riportato il 13-14 maggio, ma contestualmente rilevante per l’approccio governativo in corso) per espandere l’autorità dell’Ufficio per la Protezione della Sovranità, consentendogli di monitorare, limitare, penalizzare e potenzialmente bandire le organizzazioni ritenute una minaccia alla sovranità nazionale, in particolare quelle che ricevono finanziamenti esteri.45 Ciò potrebbe avere un impatto su ONG e media, influenzando potenzialmente il clima imprenditoriale e degli investimenti attraverso preoccupazioni relative allo stato di diritto e alla trasparenza.
Il Primo Ministro Orbán ha avvertito che la rapida adesione dell’Ucraina all’UE minaccia gli interessi nazionali ungheresi, in particolare dal punto di vista finanziario, e ha dichiarato che l’Ungheria non permetterà che i fondi UE vengano dirottati verso l’Ucraina.47 Questa posizione ha implicazioni per le relazioni dell’Ungheria con l’UE e l’accesso ai fondi UE.
Sebbene le azioni specifiche dell’Autorità per l’Integrità del 19 maggio 43 dimostrino la sua operatività, gli importi coinvolti (180 milioni di HUF) sono relativamente piccoli rispetto alle più ampie preoccupazioni sull’uso sistemico dei fondi UE in Ungheria. L’istituzione dell’Autorità per l’Integrità è stata una condizione chiave dell’UE. La sua efficacia è sotto esame. Questi casi specifici mostrano attività, ma la loro portata potrebbe non essere sufficiente ad alleviare le più ampie preoccupazioni dell’UE sulla corruzione e lo stato di diritto, che potrebbero continuare a influenzare l’erogazione di maggiori tranche di fondi UE cruciali per l’economia ungherese (come accennato dalle preoccupazioni della CE sui “passi di politica economica imprevedibili” e sul clima generale degli investimenti). La contemporanea spinta del governo per una legge sulla “Protezione della Sovranità” 45, che i critici paragonano alle leggi sugli “agenti stranieri”, potrebbe complicare ulteriormente le relazioni con l’UE.
I significativi 20 trilioni di HUF detenuti dalle famiglie in contanti e conti non depositati, con un aumento annuo del 12% 16, potrebbero indicare diversi sentimenti economici sottostanti. Ciò potrebbe riflettere una mancanza di fiducia nel sistema bancario o negli investimenti finanziari, una preferenza per la liquidità in un contesto economico incerto (alta inflazione, deboli previsioni di crescita), o persino una significativa economia sommersa. Sebbene un certo livello di risparmio sia normale, un rapido aumento del contante non depositato può essere sintomo di ansia economica e potrebbe significare che questi fondi non vengono convogliati in investimenti produttivi o consumi che stimolerebbero più efficacemente la crescita economica formale. Ciò contrasta con l’aspettativa della CE che i consumi saranno un motore chiave della crescita.4
La forte retorica del governo contro l’adesione dell’Ucraina all’UE e le sue implicazioni finanziarie 47, unita ai dibattiti in corso sul gas russo 2, posiziona l’Ungheria in modo unico all’interno dell’UE. Questa posizione, sebbene possa soddisfare una base politica interna, rischia di isolare ulteriormente l’Ungheria all’interno dell’UE e potrebbe avere conseguenze economiche tangibili. Potrebbe complicare i negoziati per i fondi UE, influenzare la percezione degli investitori del rischio geopolitico e incidere sulle relazioni bilaterali importanti per il commercio e gli investimenti. La narrativa “noi contro Bruxelles” può creare un ambiente politico imprevedibile, come osservato dalla CE.3
VIII. Considerazioni Conclusive e Implicazioni Prospettiche
Gli eventi economici del 19 maggio 2025 dipingono un quadro complesso per l’Ungheria, dominato dalle fosche previsioni della Commissione Europea. Il rallentamento della crescita del PIL allo 0,8% per il 2025, l’inflazione persistente al 4,1% e le continue preoccupazioni fiscali, con un deficit previsto al 4,6% e un debito pubblico in aumento al 75,5% nel primo trimestre, segnalano significative sfide macroeconomiche. La Commissione ha sottolineato come “passi di politica economica imprevedibili” e misure finanziate dal governo contribuiscano a queste pressioni, indicando una potenziale divergenza tra gli obiettivi dichiarati dal governo e le valutazioni esterne.
Le risposte politiche del governo, come l’estensione dei tetti ai margini di profitto a una vasta gamma di beni per la casa, mirano a mitigare l’impatto dell’inflazione sui cittadini e a stimolare i consumi. Tuttavia, queste misure hanno attirato critiche da parte degli economisti, i quali, durante una tavola rotonda dell’Associazione Economica Ungherese, hanno sostenuto che tali interventi sono inadatti a frenare l’inflazione nel lungo periodo, possono danneggiare la competitività e persino che “l’inflazione è causata dal governo stesso”. Esiste il rischio che questi controlli amministrativi dei prezzi possano portare a distorsioni del mercato, carenze di prodotti e una riduzione degli investimenti da parte delle imprese colpite.
Il settore della produzione di batterie, cruciale per la strategia di sviluppo industriale del paese, presenta segnali contrastanti. Mentre ingenti finanziamenti continuano ad affluire, come nel caso dell’impianto CATL a Debrecen, analisi indicano che il settore potrebbe aver contribuito negativamente alla performance del PIL nel primo trimestre del 2025. Ciò evidenzia una potenziale vulnerabilità legata alla forte concentrazione su un singolo settore, sensibile alle dinamiche della domanda globale e alle tensioni commerciali.
Sul fronte della trasparenza e della gestione dei fondi pubblici, le azioni dell’Autorità per l’Integrità, che ha sporto denuncia per presunte frodi relative a fondi UE, sono un segnale di attività. Tuttavia, l’entità relativamente modesta dei casi sollevati finora potrebbe non essere sufficiente a fugare le più ampie preoccupazioni dell’UE riguardo alla corruzione sistemica, questioni che potrebbero continuare a influenzare l’accesso dell’Ungheria a importanti finanziamenti comunitari. Parallelamente, l’elevata quantità di risparmi detenuti dalle famiglie in contanti e conti non depositati (quasi 20 trilioni di HUF) potrebbe riflettere una cautela diffusa o una mancanza di fiducia nelle opportunità di investimento formale, limitando potenzialmente il contributo di questi fondi alla crescita economica.
In conclusione, l’economia ungherese il 19 maggio 2025 appare navigare in acque difficili. Le prospettive di crescita sono modeste, l’inflazione rimane una sfida significativa e le finanze pubbliche sono sotto pressione. Le politiche governative interventiste, sebbene mirate a fornire sollievo immediato, sollevano interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine e sull’efficienza del mercato. Le dinamiche settoriali, in particolare nel comparto batterie, e la gestione dei fondi UE, insieme alle relazioni con Bruxelles, rimarranno aree cruciali da monitorare. L’outlook generale è caratterizzato da notevoli incertezze e rischi legati alle politiche, come evidenziato sia da osservatori esterni che da analisti interni.
FONTI
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