Ha aperto il 30 gennaio con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest la mostra monografica dell’artista italiano Fabrizio Plessi, al Museo Ludwig fino al 13 aprile 2014.
Per l’artista emiliano, tra i più famosi esponenti dell’arte italiana contemporanea, si tratta della prima kermesse in Ungheria e nell’Europa dell’Est. A pochi giorni dall’inaugurazione, l’IIC organizza inoltre un incontro dedicato all’arte italiana nel contesto attuale “L’arte italiana tra postcoloniale e new media”, presso l’istituto il 3 febbraio alle 18.
All’incontro “L’arte italiana tra postcoloniale e new media” parteciperà Francesca Gallo dell’Università La Sapienza di Roma. La storica dell’arte illustrerà le specificità italiane in un periodo caratterizzato da un’ampia circolazione a livello europeo di opere e artisti che si dedicano a temi di attualità politica e sociale elaborando la loro arte attraverso strumenti moderni e sorprendenti. “Francesca Gallo – spiega l’IIC – ha approfondito il nesso fra poetiche e dimensione estetica dei materiali e dei procedimenti nell’arte del XX secolo, con particolare attenzione alle trasformazioni indotte della new media art anche nelle istituzioni artistiche”.
Fabrizio Plessi a Budapest
Intitolata “Liquid Labyrinth”, quella al Ludwig è la prima esposizione dell’artista emiliano in un Paese dell’Europa dell’Est. L’installazione è interpretabile come un racconto dei miti, delle tradizioni e della cultura mediterranea nel Mitteleuropa, area cara a Plessi, veneziano di adozione e che nel novembre scorso ha visto l’inaugurazione del “Plessi Museum”, una struttura architettonica innovativa costruita nei pressi del luogo in cui sorgeva la dogana Italia e Austria. A Budapest i visitatori si troveranno davanti uno spettacolare gruppo di installazioni in cui barche di legno antico sono immerse in un mare di luce azzurra, con il sottofondo delle musiche di Michael Nyman. Redazione Economia.hu
Per informazioni:
Istituto Italiano di Cultura di Budapest
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