Il partito di estrema destra Jobbik ha proposto che l’elezione del Presidente della Repubblica ungherese avvenga per voto diretto, esortando gli altri quattro partiti in Parlamento a discutere l’idea.
Secondo la formazione nazionalista permettere agli elettori di dire la propria nell’elezione del capo dello stato ne rafforzerebbe la legittimità. In base alla legge vigente il Presidente è eletto dal Parlamento con voto segreto. Il vice capo del gruppo parlamentare dello Jobbik Gábor Staudt ha argomentato che attualmente la maggioranza semplice è sufficiente per nominare un candidato presidente e il candidato della Fidesz è scelto dal primo ministro Orbán senza consultare i deputati del partito. Staudt sostiene i deputati dell’opposizione dovrebbero avere un maggior peso nella selezione dei candidati e nell’elezione del Presidente. Janos Áder, attuale presidente ungherese, è entrato in carica nel 2012.
Co-fondatore della Fidesz, aveva sostituito Pál Schmitt, dimessosi per uno scandalo di plagio. Ader è stato votato dalla maggioranza dei due terzi dei deputati (262 voti sul totale di 386 seggi), gli estremisti di destra di Jobbik votarono contro, mentre Socialisti, Verdi e Democratici boicottarono l’elezione, abbandonando l’aula parlamentare in segno di protesta contro quella che hanno definito “una farsa della democrazia”.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu