Il governo ungherese dal 1 gennaio 2022 è pronto a ridurre i contributi previdenziali dei datori di lavoro di quattro punti percentuali per compensare l’aumento del salario minimo a 200.000 HUF mensili. Una riduzione affermata dal segretario di Stato per le Politiche per l’Occupazione Sándor Bodó dopo i colloqui avuti con i sindacati e i datori di lavoro nella giornata di ieri.
La riduzione dell’imposta sui salari dal 15,5% all’11,5% farebbe così risparmiare alle imprese circa 500 miliardi di HUF. Nel 2022 scadrà un accordo di sei anni con datori di lavoro e sindacati che abbina aumenti salariali minimi a riduzioni dell’imposta sui salari.
In base a tale accordo, il salario minimo per i lavoratori non qualificati è passato da 111.000 HUF mensili lordi del 2016 a 167.400 HUF di febbraio 2021. Nello stesso periodo, il salario minimo per i lavoratori qualificati è passato invece da 129.000 HUF a 219.000 HUF. Intanto l’aliquota dell’imposta sui salari è stata ridotta dal 27% al 15,5%. L’accordo sul salario minimo ha sostenuto una marcata crescita dei salari in Ungheria.
Negli ultimi tempi, vista la continua evoluzione del contesto lavorativo, molte aziende sentono il bisogno di affidarsi ad un team di professionisti, in grado di affrontare ogni tematica con un’ottica di problem solving e un approccio multidisciplinare ed in grado di garantire l’elaborazione delle buste paga precisa e puntuale e la conformità dei cedolini paga e delle risorse umane ai requisiti del diritto del lavoro.
FONTE ARTICOLO: bbj.hu | FONTE IMMAGINE: unsplash.com
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