Per il Presidente della Repubblica János Áder non ci sono dubbi: l’acqua è il tema più significativo del secolo. Questo il messaggio chiave del suo discorso di apertura, ripreso dai media internazionali mentre il Millenaris di Budapest vedeva un ricco succedersi di interventi e panel dedicati a diversi aspetti della gestione dell’acqua. Occorrono azioni immediate e congiunte o una crisi dell’acqua potrebbe profilarsi tra 15 o 20 anni. Questa una delle conclusioni su cui hanno concordato i partecipanti al Budapest Water Summit 2016, evento globale che ha portato a Budapest centinaia di politici ed esperti del settore.
Il Presidente della Repubblica ungherese ha sottolineato come una tale crisi possa essere prevenuta e come l’argomento debba essere prioritario per gli investimenti dei prossimi anni. Con circa 1800 partecipanti da 117 Paesi il Budapest Water Summit è stato una riuscita piattaforma di discussione per governi, organizzazioni internazionali e anche per numerose aziende e istituti finanziari da varie parti del mondo. La 3 giorni (28-30 novembre) si è conclusa con una dichiarazione d’intenti e un action plan che sottolineano l’importanza dell’acqua come risorsa vitale e come connettore tra nazioni, continenti e regioni. A pronunciare il cosiddetto “Budapest Statement” è stato András Szöllősi-Nagy, Direttore della divisione Acqua e Segretario del Programma Idrico Nazionale. Il piano d’azione sarebbe volto a stimolare strategie congiunte in vari settori per raggiungere gli Obbiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. “Proprietà dal valore di circa 15 trilioni di dollari saranno in pericolo e se non saranno prese contromisure il valore a rischio potrebbe triplicare di qui al 2050” ha dichiarato il presidente della Repubblica János Áder. Tra le conclusioni tratte dai vari interventi dunque la linea generale è quella di accelerare il ritmo degli investimenti e di trovare “nuove soluzioni finanziarie per aiutare lo sviluppo idrico”. Importante altresì il supporto delle banche alle nuove tecnologie del settore.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu