Ungheria: sistema bancario in ripresa

Secondo i dati della Banca Centrale, le banche presenti in Ungheria, nel primo semestre 2016, hanno riportato profitti ante imposte per HUF360 miliardi (€ 1,16 miliardi), mettendo a segno un aumento del 131% rispetto allo stesso semestre del 2015.

Dei 127 istituti di credito posti sotto il controllo della Banca Centrale, 83 hanno chiuso il semestre in attivo con un totale di 368,1 miliardi di fiorini (circa euro 1,2 miliardi), mentre 44 hanno riportato una perdita complessiva di 8 miliardi di fiorini (circa 25 milioni di euro). Le filiali di istituti di credito stranieri hanno registrato un utile ante imposte pari 18,9 miliardi di fiorini (circa 61 milioni di euro). Lo stock dei depositi presso la Banca Centrale è diminuito del 36,6% nel primo trimestre e del 56,9% nel secondo trimestre. Lo stock dei prestiti erogati dalle istituzioni finanziarie è aumentato del 5,7% nel primo trimestre e dello 0,5% nel secondo. Il rapporto tra crediti deteriorati e prestiti nel settore retail è sceso al 16,9% alla fine di giugno dal 17,3% di fine marzo e dal 9,1% al 7,6% nel settore corporate. Il 35,7% dei prestiti in valuta, il cui valore complessivo ammonta a 48 miliardi di fiorini (€15,4 milioni), sono pagati in ritardo rispetto al 32,2% della precedente rilevazione. Nel semestre in considerazione rispetto allo stesso semestre del 2015, le entrate derivanti dagli interessi sono diminuite del 13,4% e gli oneri finanziari del 36,9% e pertanto il gettito netto degli interessi è stato superiore del 9,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le spese di funzionamento degli istituti di credito sono aumentate dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La redditività del sistema bancario è migliorata: l’indice ROA è passato dallo 0,5% di aprile 2015 allo 0,7% di marzo 2016; l’indice ROE è passato dal 5,2% di luglio 2015 al 7,7% di giugno 2016. Tale risultato è stato possibile grazie alla diminuzione dei prestiti in valuta straniera da convertire obbligatoriamente che ha costretto le banche a riportare gravi perdite negli ultimi anni; alla ripresa dell’attività bancaria; alla diminuzione della tassazione sulle banche. Il governo ungherese si è impegnato a tagliare la controversa “special bank levy” – tassa sugli attivi bancari – a seguito dell’accordo firmato con la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) e con il Gruppo Erste nel febbraio 2015. Obiettivo dell’accordo era quello di favorire il credito alle imprese per sostenere lo sviluppo economico del paese. Da gennaio 2016, l’aliquota della tassa in questione è passata dallo 0,53% allo 0,24% e nel 2017 dovrebbe essere ulteriormente ridotta allo 0,21%. La quota di mercato degli Istituti ungheresi è leggermente diminuita nel secondo trimestre passando dal 55,6% al 54,8%. Secondo i dati pubblicati dalla Banca Centrale il 26 agosto, il credito alle PMI è cresciuto del 5% nel secondo trimestre, dato che segna un’inversione di tendenza rispetto al precedente anno. Il risultato è da attribuire alla linea di credito “Funding for Growth scheme” messa a punto dalla stessa MNB e che prevede un ultimo trasferimento alle banche per 600 miliardi di fiorini. 

Rapporto MNB (Banca Nazionale Ungherese)

Traduzione a cura dell’Ambasciata d’Italia in Ungheria pubblicata sul Notiziario Economico del 7 settembre 2016

 

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