Uber sospende il servizio a Budapest, togliendo la capitale ungherese dalla sua mappa mondiale a partire dal 24 luglio 2016.
Lo ha annunciato la compagnia stessa, con un annuncio diramato a tutti i suoi utenti. In base a una legge che entrerà in vigore a fine luglio, infatti, non è possibile per l’applicazione di trasporto con autista alternativo ai taxi proseguire in modo regolare l’attività in Ungheria.
“Questo è un giorno molto triste per noi. -scrive Uber ai suoi iscritti – Ancora non ci crediamo, ma dobbiamo salutarvi per un po’. Siamo spiacenti di informarvi che Uber sospenderà il suo servizio UberX in Ungheria dal 24 luglio 2016”.
In base alla norma giuridica agli autisti che non possono esibire i permessi necessari possono essere ritirate la targa e la patente. Uber, entrato in Ungheria nel 2014, ha lottato a lungo per restare in Ungheria, dove ha raggiunto una rete di circa 1200 autisti che forniscono il servizio in differente misura a seconda della disponibilità di tempo. Uber funziona infatti non con uno staff interno, ma coinvolgendo singoli individui auto-muniti interessati a fare da autista agli utenti della App nel loro tempo libero.
Uber sostiene in sua difesa che i suoi autisti “emettono fattura, hanno la partita IVA, detengono la licenza per il trasporto passeggeri e pagano le tasse”.
Da mesi i tassisti si riuniscono in manifestazioni e scioperi lunghi anche giorni che intasano il traffico cittadino nei suoi punti focali. A febbraio il governo ungherese ha preso in considerazione una proposta che avrebbe in sostanza fatto perdere la targa agli autisti di Uber in Ungheria, mentre la NAV (l’autorità fiscale) ha avviato le ispezioni degli autisti per far chiudere le attività prive di licenza. All’epoca il Segretario di stato del ministero dello Sviluppo Nazionale János Fónagy aveva preannunciato che, se il quartier generale di Uber nei Paesi Bassi avesse continuato a rifiutarsi di collaborare, Budapest avrebbe preso misure più rigide.
A maggio il parlamento aveva passato una prima legge “anti-Uber” per multare chiunque offrisse servizi di trasporto senza la regolare licenza. La legge prevedeva anche il blocco del servizio un periodo fino a 365 giorni se i multati non avessero ottenuto una licenza nel frattempo. Uber, scriveva il Népszabadság a maggio, era stato già multato per 300mila fiorini già pochi giorni dopo l’entrata in vigore della legge.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu