Lo scrittore ungherese Péter Esterházy si é spento la settimana scorsa all’etá di 66 anni.
Poche settimane fa é uscito il suo ultimo libro, sul cancro al pancreas di cui soffriva. Esterházy, discendente dall’omonima famiglia nobile che fu tra le piú prestigiose d’Ungheria e una delle piú ricche d’Europa, fece della storia della sua dinastia un’opera dal successo planetario: “Harmonia caelestis”, il suo capolavoro. Era il 2000 quando, poco dopo l’uscita del best seller, Esterhazy scopriva con sconcerto che il padre era stato un informatore della Stasi, la polizia segreta durante l’era socialista. Per questo motivo scrisse dunque “Versione corretta”, una rivisitazione di “Harmonia Caelestis” con la storia del padre aggiornata alla luce dei fatti.
Il nonno dello scrittore fu primo ministro di Ungheria nel 1917, mentre tra i suoi avi ricorrono figure importanti della storia ungherese. La famiglia perse le sue ricchezze e proprietà sotto al comunismo. Péter aveva la passione dei numeri, oltre che una straordinaria abilità con le parole. Matematico, inizio a scrivere dopo i vent’anni d’età, raggiungendo un successo che lo ha portato ad essere tradotto in 24 lingue e a vincere premi in diverse nazioni del mondo e in Ungheria.
In Italia é stato premiato nel 2010 con il Premio Internazionale Masi Grosso d’Oro Veneziano, “tradizionalmente riservato a personaggi che hanno contribuito a diffondere nel mondo un messaggio di solidarietà, progresso civile e pace” proprio per Harmonia Caelestis.
Nel suo ultimo lavoro racconta del suo rapporto con il cancro al pancreas che, poche settimane dopo la pubblicazione, ne ha fermato la penna per sempre.
Redazione Economia.hu