A due anni dal suo ingresso sul mercato dei taxi di Budapest l’estone Taxify tira le somme della sua attività in Ungheria, dove ha debuttato subito dopo l’uscita di Uber. In numeri: oltre 600 conducenti che intende portare a 700-800 entro la fine dell’anno, 2 milioni di corse nel biennio e 250mila download della app.
Rispetto alle normali compagnie di taxi la app permette di verificare la disponibilità e il tempo di attesa prima di prenotare una corsa, oltre che quello di percorrenza e la fascia di prezzo stimata. Inoltre il pagamento con carta di credito (sia tramite smartphone che di persona) è garantito. Se infatti per legge tutti i taxi di Budapest devono essere dotati di POS e accettare pagamenti elettronici, la realtà è ben diversa: la maggior parte dei conducenti delle compagnie convenzionali preferisce il contante e accetta malvolentieri il pagamento con la carta.
Redazione Economia.hu