L’economia ungherese al 31 luglio 2025 presenta un quadro complesso, caratterizzato da un modesto rimbalzo del PIL nel secondo trimestre che ha evitato per poco una recessione tecnica, ma che non ha compensato la stagnazione complessiva della prima metà dell’anno. Le pressioni inflazionistiche persistono, nonostante un leggero calo dei prezzi alla produzione industriale a giugno, e la fiducia delle imprese rimane contenuta. Il governo sta implementando attivamente misure di stimolo fiscale e di sostegno sociale, tra cui nuovi piani di riduzione delle imposte e programmi di supporto abitativo, con l’obiettivo di sostenere il consumo interno e alleviare le difficoltà finanziarie delle famiglie. Tuttavia, sfide significative permangono, in particolare il calo degli investimenti fissi, le persistenti preoccupazioni fiscali relative al deficit di bilancio e al debito pubblico, e gli impatti negativi di fattori esterni come i dazi statunitensi e il congelamento dei fondi dell’UE.
L’economia si trova in una fase in cui gli sforzi proattivi del governo per stimolare l’attività si scontrano con debolezze strutturali sottostanti, inclusi bassi investimenti privati e una crescente pressione finanziaria sulle famiglie. Le previsioni a breve termine indicano una continua dipendenza dal consumo interno, sostenuto dai trasferimenti governativi, ma limitato da investimenti contenuti e ostacoli esterni. La sostenibilità fiscale rimane una preoccupazione critica, con gli obiettivi di riduzione del deficit del governo che appaiono ambiziosi rispetto alle attuali traiettorie politiche.
PODCAST IN ITALIANO
I. Performance Macroeconomica e Proiezioni
A. Crescita del PIL nel Q2 2025 e Analisi della Performance del H1
I dati rilasciati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) il 30 luglio 2025, e ampiamente riportati il giorno successivo, indicano che il Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese è cresciuto dello 0,2% su base annua (YoY) nel secondo trimestre del 2025, su base destagionalizzata e corretta per il calendario.1 Un dato più incoraggiante è la crescita trimestrale (QoQ) del PIL, che si è espansa di un più robusto 0,4% nel Q2 2025, superando le previsioni degli analisti che si attestavano allo 0,2% e consentendo all’Ungheria di evitare per un soffio una recessione tecnica.1
Nonostante questo rimbalzo nel secondo trimestre, la performance complessiva della prima metà del 2025 (H1 2025) mostra un quadro meno dinamico. Il PIL aggregato è rimasto invariato in termini grezzi ed è stato inferiore dello 0,1% se destagionalizzato rispetto allo stesso periodo del 2024.1 Questo suggerisce che, malgrado il miglioramento nel Q2, la prima metà dell’anno ha registrato una crescita complessiva minima o negativa. La narrazione del governo che attribuisce la debole performance del primo semestre alla guerra 3 può essere interpretata come un tentativo di inquadrare la situazione economica, potenzialmente minimizzando le questioni strutturali interne.
Il settore dei servizi, in particolare l’informazione e la comunicazione, ha fornito il contributo maggiore alla crescita del PIL nel Q2.3 Al contrario, la performance dei settori industriale e agricolo ha frenato la produzione economica complessiva nel primo semestre del 2025.3 Questa dinamica, unita all’aspettativa che il consumo sarà il pilastro principale della crescita nel 2025 6, suggerisce una ripresa trainata principalmente dalla domanda interna piuttosto che dalla produzione o dagli investimenti. Una ripresa basata sul consumo, sebbene offra un sollievo immediato, potrebbe non essere sostenibile a lungo termine senza un corrispondente rilancio degli investimenti produttivi e delle performance delle esportazioni, sollevando interrogativi sulla qualità e la durabilità della traiettoria di crescita attuale.
B. Previsioni Ufficiali vs. Analisti per il PIL 2025
Le previsioni di crescita del PIL per il 2025 mostrano una chiara divergenza tra le aspettative del governo e quelle degli analisti indipendenti. Sebbene la previsione annuale del governo per il PIL 2025 rimanga all’1,0% 1, il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha recentemente riconosciuto che si attende una crescita del PIL inferiore per l’anno in corso.9
Organizzazioni come Erste Group hanno rivisto al ribasso le loro previsioni per il 2025, portandole allo 0,8%.1 FocusEconomics prevede che la crescita del PIL ungherese nel 2025 sarà tra le più deboli nell’Europa Centrale e Orientale (CEE).1 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede una modesta crescita trainata dai consumi dello 0,7% per il 2025 7, e la Commissione Europea proietta una crescita del PIL dello 0,8% per lo stesso anno.8 Anche BNP Paribas ha rivisto al ribasso la sua previsione di crescita, principalmente a causa dello “shock tariffario” statunitense, ma si aspetta comunque un modesto miglioramento rispetto al 2024, sostenuto dal consumo delle famiglie.6
Questa concordanza tra le principali istituzioni analitiche su una crescita modesta (tra lo 0,7% e l’1,0%) 1 contrasta nettamente con la precedente e più ottimistica proiezione governativa del 3,4% 3, ora implicitamente riconosciuta come irraggiungibile dal Ministero dell’Economia.9 Le revisioni al ribasso e il consenso generale su una crescita debole indicano persistenti venti contrari economici e un ambiente difficile per le imprese e le famiglie. Questa potenziale discrepanza tra gli obiettivi ufficiali e la realtà economica percepita dagli analisti indipendenti potrebbe influenzare la fiducia degli investitori.
Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave (Q2 2025 e Proiezioni per il 2025)
| Indicatore | Valore (Q2 2025) | Proiezioni 2025 (Analisti/Istituzioni) | Proiezioni 2025 (Governo) | Note |
| Crescita PIL (YoY) | 0.2% 1 | 0.7% (IMF) 7, 0.8% (Erste, EC, BNP) 1 | 1.0% 1 (Ministero attende meno 9) | Stagnazione H1 2025 1 |
| Crescita PIL (QoQ) | 0.4% 1 | N/A | N/A | Evitata recessione tecnica 1 |
| Inflazione Media Annua | N/A | 4.1% (EC) 8, 4.5% (IMF Q4) 7, 4.7% (MNB) 11 | 3.2% (Gov) 10 | MNB target 3% entro inizio 2027 11 |
| Deficit di Bilancio (% PIL) | N/A | 4.6% (EC) 8, 4.8% (MNB, IMF) 1 | 4.1% 1 | Obiettivo cruciale per rating 1 |
| Debito Pubblico (% PIL) | N/A | 74.1% (EC) 8, 74.5% (MNB) 11, ~72.0% (Wikipedia) 12 | N/A | Alti costi di servizio del debito 1 |
| Bilancia Commerciale (Giugno 2025) | Surplus €739M 1 | N/A | N/A | Diminuzione da €1100M (Maggio) 1 |
| Tasso di Disoccupazione (Giugno 2025) | 4.3% 2 | 4.4% (EC) 8 | N/A | Mercato del lavoro teso 8 |
C. Sviluppi della Bilancia Commerciale (Giugno 2025)
La bilancia commerciale ungherese per giugno 2025, i cui dati sono stati resi noti il 30 luglio, ha registrato un surplus di 739 milioni di euro.1 Questo valore rappresenta una notevole diminuzione rispetto agli 1100 milioni di euro del mese precedente 1, indicando un indebolimento della performance commerciale mensile dell’Ungheria.
Nel primo trimestre del 2025, il commercio netto ha continuato a sottrarre valore al PIL complessivo per il terzo trimestre consecutivo.1 Le esportazioni di beni e servizi sono diminuite dello 0,4% su base annua nel Q1, mentre le importazioni sono rimbalzate dello 0,1%.1 Questa tendenza rivela una persistente problematica strutturale in cui il commercio estero, nonostante l’Ungheria sia un’economia orientata all’export 12, non contribuisce positivamente alla crescita economica. La significativa diminuzione del surplus commerciale, unita al fatto che il commercio netto ha sottratto valore al PIL, suggerisce che le incertezze economiche globali e specifiche sfide, come i dazi statunitensi 6, stanno influenzando il modello economico ungherese basato sulle esportazioni. Il calo delle esportazioni e il rimbalzo delle importazioni potrebbero portare a un surplus delle partite correnti più limitato, potenzialmente influenzando la stabilità del fiorino e le esigenze di finanziamento esterno del paese nel medio termine.
II. Ambiente Inflazionistico e Prezzi alla Produzione
A. Andamento dei Prezzi alla Produzione Industriale a Giugno 2025
I dati più recenti dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH), pubblicati il 31 luglio, rivelano che i prezzi alla produzione industriale in Ungheria sono diminuiti leggermente dello 0,1% a giugno 2025 rispetto al mese precedente.2 Tuttavia, è fondamentale notare che questi prezzi sono rimasti significativamente più alti rispetto all’anno precedente, registrando un aumento medio del 5,1% rispetto a giugno 2024.2 Per la prima metà del 2025, i prezzi alla produzione industriale complessivi sono aumentati del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.5
Sebbene il lieve calo mensile possa sembrare una notizia positiva, l’incremento sostanziale su base annua e semestrale indica che i produttori continuano a fronteggiare pressioni significative sui costi. Questo leggero calo mensile potrebbe essere una fluttuazione minore piuttosto che l’indicazione di un’inversione di tendenza definitiva. Prezzi alla produzione elevati continueranno probabilmente a ripercuotersi sull’inflazione al consumo, specialmente con la scadenza dei controlli temporanei sui prezzi.6 Ciò suggerisce che il processo disinflazionistico è fragile e che le imprese potrebbero avere difficoltà ad assorbire questi costi più elevati, con potenziali ripercussioni sulla redditività o ulteriori aumenti dei prezzi per i consumatori.
B. Dinamiche dei Prezzi Settoriali (Manifatturiero, Energia, Alimentare)
L’analisi dei prezzi alla produzione rivela dinamiche disomogenee tra i vari settori. All’interno della produzione interna, i prezzi del settore manifatturiero (che rappresentano il 62,7% del peso) sono aumentati del 3,3% su base annua a giugno. I prezzi del settore energetico sono cresciuti del 2,7%, mentre i prezzi alla produzione dell’industria alimentare hanno registrato un’impennata del 7%.13
Per quanto riguarda i mercati esteri, i prezzi del settore manifatturiero sono aumentati del 2,6% su base annua, mentre i prezzi del settore energetico hanno subito un balzo del 14,7%.13 Questa divergenza settoriale indica che le pressioni inflazionistiche non sono uniformi. L’aumento del 7% dei prezzi alimentari alla produzione è particolarmente preoccupante per i bilanci delle famiglie, in quanto influisce in modo sproporzionato sui redditi più bassi, aggravando la tensione finanziaria.2 Il significativo aumento dei prezzi dell’energia sui mercati esteri potrebbe riflettere la volatilità del mercato energetico globale, incidendo sulla competitività delle esportazioni ungheresi ad alta intensità energetica, nonostante gli sforzi nazionali per la sicurezza energetica.15
Tabella 2: Variazioni dei Prezzi alla Produzione Industriale (Giugno 2025)
| Categoria | Giugno 2025 (MoM) | Giugno 2025 (YoY) | H1 2025 (YoY) | Note |
| Prezzi Prod. Industriale Totale | -0.1% 5 | +5.1% 5 | +7.4% 5 | |
| Prezzi Prod. Interna Totale | +0.6% 13 | +3.3% 5 | +4.5% 5 | |
| Prezzi Prod. Non-Interna Totale | -0.5% 13 | +6.0% 5 | +8.8% 5 | |
| Produzione Interna: Manifatturiero | N/A | +3.3% 13 | N/A | Peso 62.7% |
| Produzione Interna: Energia | N/A | +2.7% 13 | N/A | |
| Produzione Interna: Alimentare | N/A | +7.0% 13 | N/A | |
| Mercati Esteri: Manifatturiero | N/A | +2.6% 13 | N/A | Peso 91.8% |
| Mercati Esteri: Energia | N/A | +14.7% 13 | N/A | Peso 8% |
C. Prospettive Generali sull’Inflazione e Posizione della Banca Centrale
La Banca Nazionale Ungherese (MNB) prevede che l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) rimarrà al di sopra della sua banda di tolleranza del 3% +/-1 punto percentuale per il resto del 2025, proiettando un’inflazione media annua del 4,7% per il 2025 e del 3,7% per il 2026, con un raggiungimento dell’obiettivo del 3% entro l’inizio del 2027.11 Le stime del personale del FMI sono simili, prevedendo un’inflazione al 4,5% nel Q4 2025, con una graduale decelerazione al 3% entro il 2027.7 La Commissione Europea prevede un’inflazione armonizzata (HICP) al 4,1% nel 2025 e al 3,3% nel 2026.8
Vi è la possibilità che l’inflazione si riveli più persistente del previsto, anche a causa di effetti maggiori del previsto degli aumenti del salario minimo.7 La MNB ha mantenuto il suo tasso di base al 6,50% per il nono mese consecutivo a partire dal 24 giugno, una decisione ribadita il 22 luglio, segnalando un impegno per la stabilità dei prezzi in un contesto di inflazione persistente e crescita salariale in aumento.11 La MNB dovrebbe mantenere una posizione cauta, con un ambito limitato per i tagli dei tassi nel 2025.6
È stato esplicitamente avvertito un potenziale rimbalzo dell’inflazione dopo la scadenza dei controlli sui prezzi alla fine del 2025, suggerendo che l’attuale contenimento potrebbe essere temporaneo e artificiale.6 Questa indicazione di una disinflazione non sostenibile è aggravata dalla persistente crescita salariale (9,8% su base annua ad aprile 11; elevata crescita salariale nominale prevista per il 2025-26 8) e dall’impatto degli aumenti del salario minimo.7 La posizione cauta della MNB e il limitato margine per i tagli dei tassi nel 2025 sono giustificati da queste pressioni inflazionistiche sottostanti. Imprese e consumatori dovrebbero prepararsi a potenziali rinnovati aumenti dei prezzi tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, che potrebbero creare una situazione complessa per la stabilità economica.11 Ciò suggerisce anche che l’obiettivo del 3% di inflazione della MNB entro il 2027 è ambizioso e fortemente dipendente dalla disciplina fiscale sostenuta e dalle condizioni esterne.
III. Politica Fiscale e Iniziative Governative
A. Sfide del Deficit di Bilancio e del Debito Pubblico
Le proiezioni per il deficit di bilancio del 2025 indicano sfide significative. La Banca Centrale stima un deficit del 4,8% del PIL, superando l’obiettivo rivisto del governo del 4,1%.1 Il personale del FMI proietta anch’esso un deficit del 4,8% per il 2025, affermando che le politiche attualmente annunciate non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi di bilancio del governo.7 La Commissione Europea prevede un deficit del 4,6% per il 2025.8
Il debito pubblico è previsto in aumento, raggiungendo il 74,5% del PIL nel 2025, rispetto al 73,5% del 2024.11 La Commissione Europea proietta il 74,1% 8, mentre altre fonti indicano circa il 72,0%.12 L’Ungheria affronta i costi di servizio del debito più elevati nell’UE, con il tasso di interesse implicito sul debito pubblico previsto vicino al 6% nel 2025-26. Il fabbisogno finanziario lordo dovrebbe rimanere intorno al 14% del PIL nel 2025.1 L’OCSE ha osservato che la spesa pubblica generale dell’Ungheria ha raggiunto il 49,2% del PIL nel 2023, superando la media OCSE del 42,6%, il che indica uno spazio fiscale limitato.11
Nonostante l’impegno del Ministro dell’Economia Márton Nagy a raggiungere l’obiettivo del 4,1% per il 2025 per evitare un declassamento del rating creditizio 1, la discrepanza tra gli obiettivi governativi e le proiezioni indipendenti suggerisce una significativa difficoltà nel raggiungere il consolidamento fiscale. Questa differenza solleva interrogativi sulla credibilità degli obiettivi governativi. Gli elevati costi di servizio del debito limitano ulteriormente la flessibilità fiscale.1 Un mancato raggiungimento degli obiettivi di deficit potrebbe effettivamente portare a declassamenti del rating creditizio, aumentando i costi di indebitamento e aggravando il peso del debito. L’elevato livello di spesa pubblica rispetto al PIL 11 implica anche un margine limitato per politiche fiscali anticicliche in future recessioni, rendendo l’economia più vulnerabile agli shock. Esiste una chiara tensione tra gli obiettivi politici e sociali immediati del governo (sostenere i consumi, aiutare le famiglie) e l’obiettivo a lungo termine della sostenibilità fiscale. Questo compromesso rischia di accumulare più debito e limitare le future opzioni politiche, portando potenzialmente a un’economia meno resiliente nel medio termine.
B. Programmi di Riduzione Fiscale e Misure di Sostegno Sociale Annunciati
Il governo ungherese sta attivamente perseguendo una serie di misure fiscali e di sostegno sociale per stimolare l’economia e alleviare le pressioni finanziarie sulle famiglie. Il Ministro Márton Nagy ha annunciato il 31 luglio che il ministero sta lavorando a un nuovo programma di riduzione delle imposte per settembre, alludendo a “significativi ulteriori tagli fiscali”.9
L’assegno familiare è stato raddoppiato a partire da luglio e raddoppierà nuovamente a partire da gennaio, per un totale di 290 miliardi di fiorini di sostegno alle famiglie.9 È stato inoltre annunciato un nuovo programma di sostegno abitativo per i dipendenti pubblici, che offre 1 milione di fiorini all’anno.4 Il programma di credito agevolato “Home Start” per gli acquirenti della prima casa dovrebbe essere lanciato a partire da settembre, con i pendolari idonei.2 Il bilancio 2025 prevede la continuazione della tredicesima mensilità per i pensionati, salari più alti per insegnanti e personale sanitario e esenzioni dall’imposta sul reddito per le madri.6
Questa serie di misure fiscali e sociali dimostra un impegno concertato del governo per stimolare il consumo interno e alleviare la pressione finanziaria sulle famiglie.2 Questo approccio è in linea con l’aspettativa che il consumo sarà il principale motore della modesta crescita del PIL nel 2025.6 Sebbene queste misure forniscano un sollievo a breve termine e possano stimolare la domanda, il loro impatto fiscale a lungo termine richiede un attento monitoraggio, soprattutto considerando le attuali sfide del deficit di bilancio.7 Sono probabilmente finalizzate a contrastare la bassa fiducia dei consumatori 2 e la crescente percentuale di ungheresi che non riescono a risparmiare.2
C. Adeguamenti Salariali nel Settore Pubblico
Gli adeguamenti salariali nel settore pubblico rappresentano un altro elemento chiave della politica economica governativa. I salari per tutti i funzionari governativi che lavorano nell’amministrazione pubblica territoriale aumenteranno del 15%.5 Il bilancio 2025 include anche salari più alti per insegnanti e personale sanitario.6
La crescita dei salari nominali è destinata a rimanere elevata nel 2025 e nel 2026, trainata da un aumento del salario minimo del 9% nel 2025, da un mercato del lavoro teso e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.8 Questi significativi aumenti salariali nel settore pubblico contribuiscono a una crescita salariale nominale già elevata in tutta l’economia.8 Sebbene migliorino i redditi reali e sostengano il consumo 6, alimentano anche le pressioni inflazionistiche, rendendo più difficile per la MNB raggiungere il suo obiettivo di inflazione.7 Questi aumenti salariali, pur essendo socialmente benefici, aumentano il carico di spesa del governo, rendendo più difficile gli sforzi di riduzione del deficit.7 Aumentano inoltre il rischio di una spirale salari-prezzi, in cui l’aumento dei salari spinge i prezzi al rialzo, portando a ulteriori richieste di aumenti salariali e perpetuando così l’inflazione.
IV. Clima degli Investimenti e Fiducia delle Imprese
A. Tendenze degli Investimenti Fissi e del Sentimento Aziendale
Il clima degli investimenti in Ungheria mostra segnali preoccupanti. Gli investimenti totali sono diminuiti significativamente del 10,3% su base annua nel Q1 2025.1 Si prevede che gli investimenti fissi in Ungheria registreranno il terzo calo consecutivo nel 2025, una tendenza unica nella regione CEE.1 Questo persistente declino è attribuito a rigidi controlli fiscali, bassa fiducia aziendale e incertezza economica pervasiva.1
L’indice di crescita delle grandi imprese K&H è sceso a meno 6 punti, portando alla valutazione che “le prospettive delle aziende ungheresi stanno diventando sempre più cupe”.1 Anche l’indice di fiducia dei consumatori di Századvég è sceso di 0,4 punti a -19,2 a luglio.2 Il calo degli investimenti fissi per il terzo anno consecutivo, una tendenza insolita nella regione CEE, rappresenta una debolezza strutturale critica. Questo è direttamente collegato alla bassa fiducia delle imprese e all’incertezza economica diffusa, aggravate da rigidi controlli fiscali.1 L’indice K&H conferma questo sentimento pessimistico tra le grandi imprese.1 Un declino sostenuto degli investimenti ostacola gravemente il potenziale di crescita a lungo termine, i miglioramenti della produttività e la creazione di posti di lavoro. Suggerisce che, nonostante gli sforzi del governo per attrarre investimenti diretti esteri (IDE) strategici 6, gli investimenti privati nazionali sono scoraggiati dall’attuale clima economico, creando un freno significativo alla capacità dell’economia di innovare ed espandersi.
B. Sostegno Governativo alle PMI e Investimenti Strategici
Nonostante il quadro generale di declino degli investimenti, il governo sta intervenendo attivamente con un sostegno mirato alle PMI e agli investimenti strategici. Il Ministero dell’Economia Nazionale ha annunciato l’allentamento delle condizioni per un programma di credito di 156 miliardi di fiorini a sostegno delle PMI.2 Il “Programma di Credito Campioni Nazionali” (GINOP Plusz-1.4.5-25) è stato modificato il 30 luglio per offrire un accesso più facile al sostegno per le PMI esportatrici e fornitrici nazionali.4
Lo stato sosterrà un programma di investimenti da 21 miliardi di fiorini presso Ganz Transformers and Electrical Rotating Machines con 6 miliardi di fiorini.2 L’Ungheria ha inoltre emesso obbligazioni Panda per 5 miliardi di RMB, destinate a investitori istituzionali cinesi, il 24 luglio.2 Questo fa seguito a precedenti accordi strategici di 4iG e discussioni sugli investimenti cinesi.10 Questo approccio a due livelli suggerisce che il governo sta cercando di individuare i settori vincenti e di fornire stimoli mirati dove ritiene di poter ottenere risultati, in particolare nei settori orientati all’esportazione e in quelli allineati agli obiettivi strategici nazionali. L’emissione di obbligazioni Panda 2 evidenzia un continuo orientamento strategico verso finanziamenti e investimenti non UE, in particolare dalla Cina, specialmente in settori come l’automotive.6 Tuttavia, l’efficacia di queste misure mirate nel compensare la diffusa bassa fiducia delle imprese e il declino generale degli investimenti rimane da verificare.
C. Impatto di Fattori Esterni (es. Dazi USA, Fondi UE)
L’economia ungherese è influenzata in modo significativo da fattori esterni. Il FMI osserva che l’elevata incertezza interna ed esterna dovrebbe continuare a pesare sulle prospettive.7 Il tasso effettivo medio dei dazi doganali statunitensi sulle esportazioni ungheresi è aumentato dall’1,4% alla fine di marzo 2025 al 18,8% entro il 26 giugno 2025. I dazi su veicoli e ricambi verso gli Stati Uniti sono del 25%, mentre quelli su acciaio e alluminio sono saliti al 50% (dal 4 giugno). Questo “shock tariffario” è una ragione chiave per la revisione al ribasso delle previsioni di crescita dell’Ungheria da parte di BNP Paribas.6
Parallelamente, gli investimenti pubblici rimangono condizionati dallo sblocco dei fondi europei, con circa 19 miliardi di euro (il 9% del PIL) attualmente bloccati a causa di controversie sullo stato di diritto.6 L’Ungheria ha già perso oltre 1 miliardo di euro di fondi UE.10 Questi fattori esterni non sono incidentali; stanno attivamente aggravando le sfide economiche interne dell’Ungheria. L’incapacità di accedere ai fondi UE, unita a nuove barriere commerciali, limita lo spazio fiscale del governo e la sua capacità di investire in progetti che favoriscono la crescita, rendendo il percorso verso la ripresa più arduo. La critica del governo al bilancio dell’UE focalizzato sull’Ucraina 10 evidenzia anche la dimensione politica di queste controversie economiche.
V. Sviluppi Microeconomici e Locali
A. Salute Finanziaria delle Famiglie e Capacità di Risparmio
La salute finanziaria delle famiglie ungheresi è un’area di crescente preoccupazione. Un sondaggio pubblicato il 31 luglio 2025, commissionato da Provident Financial Zrt., ha rilevato che il 27,1% degli ungheresi non è ora in grado di risparmiare alcuna parte del proprio reddito.2 Inoltre, il 47,7% degli intervistati ungheresi può risparmiare non più del 20% del proprio reddito mensile.2 La percentuale di persone che vivono di stipendio in stipendio è aumentata costantemente dal 21,1% nel 2022 a oltre il 25% nel 2023 e nel 2024, raggiungendo il livello attuale quest’anno.2 In confronto, il tasso medio di coloro che non riescono a risparmiare negli altri mercati europei di IPF è del 18,6%.14 La dipendenza dal lavoro studentesco per coprire i costi abitativi è elevata, con studenti a Budapest che devono lavorare 126 ore al mese e 70-110 ore nelle città universitarie rurali.4
I risultati del sondaggio dipingono un quadro chiaro del deterioramento della salute finanziaria delle famiglie. Il fatto che oltre un quarto della popolazione non possa risparmiare e quasi la metà possa risparmiare molto poco indica una diffusa pressione finanziaria. La crescente tendenza a vivere di stipendio in stipendio, significativamente più alta rispetto ai paesi vicini, sottolinea un problema sistemico piuttosto che casi isolati. La forte dipendenza dal lavoro studentesco per i costi abitativi evidenzia ulteriormente la crisi dell’accessibilità economica.4 Questa grave pressione finanziaria sulle famiglie ha implicazioni dirette per il consumo interno, che il governo sta cercando di sostenere.6 Suggerisce anche un crescente divario di ricchezza e una potenziale instabilità sociale se non affrontata. L’efficacia dei programmi di sostegno governativi (ad esempio, assegni familiari, sostegno abitativo) sarà cruciale per mitigare queste pressioni.
B. Programmi per il Mercato Immobiliare e Tendenze dei Prestiti
Il governo sta attuando diverse iniziative per rivitalizzare il mercato immobiliare. Il decreto governativo sul programma di credito agevolato “Home Start” per gli acquirenti della prima casa dovrebbe essere pubblicato nella prossima settimana, con i pendolari idonei.2 Un nuovo programma di sostegno abitativo per i dipendenti pubblici offre 1 milione di fiorini all’anno.4 Un sondaggio di Zenga.hu indica che molti intendono acquistare immobili residenziali con il prestito agevolato del programma Home Start sia a Budapest che nelle aree rurali.4
Tuttavia, secondo i dati della Banca Nazionale Ungherese (MNB) per giugno 2025, rilasciati il 31 luglio, l’importo dei nuovi contratti di mutuo per la casa è diminuito. Il mutuo medio ha superato i 20 milioni di fiorini.5 Gli esperti suggeriscono che la finalizzazione del programma Home Start è necessaria affinché il mercato immobiliare inizi a riprendersi, e si prevede anche un nuovo programma di ristrutturazione.5 Le molteplici iniziative del governo indicano una forte spinta per stimolare il mercato immobiliare, che ha subito una drammatica flessione.5 La diminuzione dei nuovi contratti di mutuo per la casa a giugno evidenzia la gravità del rallentamento del mercato, probabilmente a causa di condizioni di finanziamento sfavorevoli.5 Questi programmi mirano ad affrontare sia l’accessibilità economica che la stagnazione del mercato. Se avranno successo, potrebbero stimolare il settore delle costruzioni e i settori correlati, contribuendo al PIL. Tuttavia, la precedente cautela della MNB contro gli incentivi fiscali distorsivi legati all’edilizia abitativa 7 suggerisce un potenziale rischio per la stabilità finanziaria se non gestiti con attenzione.
C. Statistiche sull’Imposta Locale sulle Imprese e Modifiche alla Dichiarazione IVA
In termini di sviluppi microeconomici e amministrativi, l’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) ha pubblicato il 31 luglio nuove statistiche sperimentali sulla distribuzione delle entrate dell’imposta locale sulle imprese (HIPA) tra insediamenti, regioni e settori.5
Inoltre, le modifiche alle dichiarazioni IVA entrano in vigore dal 31 luglio, introducendo nuove colonne volontarie progettate per ridurre gli errori e potenzialmente evitare audit o procedure di riconciliazione dei dati.4 Il rilascio di nuove statistiche HIPA rappresenta un passo verso una maggiore trasparenza e una comprensione dettagliata dell’attività economica locale e della generazione di entrate. Questo può informare le politiche di sviluppo regionale. Le modifiche alle dichiarazioni IVA, sebbene apparentemente minori, mirano a semplificare la conformità per le imprese e a ridurre l’onere amministrativo, potenzialmente migliorando l’efficienza e riducendo il rischio di sanzioni. Questi sviluppi suggeriscono uno sforzo continuo da parte delle autorità per affinare la raccolta di dati economici e semplificare i processi amministrativi per le imprese, il che potrebbe favorire un ambiente operativo più prevedibile e di supporto a livello micro.
D. Adozione della Tecnologia nelle Aziende Ungheresi
Un rapporto del 31 luglio 2025 ha indicato che 1 azienda ungherese su 8 utilizza soluzioni AI mirate.2 Questa statistica suggerisce un movimento graduale ma tangibile verso la trasformazione digitale e l’adozione di tecnologie avanzate nel panorama aziendale ungherese. Sebbene forse non ancora diffusa, la presenza di soluzioni AI indica che un segmento dell’economia sta investendo in miglioramenti della produttività e vantaggi competitivi. Questa tendenza, se continuerà e accelererà, potrebbe contribuire a guadagni di produttività a lungo termine e migliorare la competitività delle imprese ungheresi. Evidenzia anche le aree in cui un ulteriore sostegno o incentivi governativi per l’adozione digitale potrebbero produrre significativi benefici economici.
Tabella 3: Sviluppi Locali e Microeconomici Selezionati (31 Luglio 2025)
| Area | Dettaglio | Fonte |
| Salute Finanziaria Famiglie | 27.1% degli ungheresi non riesce a risparmiare alcun reddito 2 | Sondaggio Provident Financial Zrt. |
| 47.7% degli ungheresi risparmia <= 20% del reddito mensile 2 | Sondaggio Provident Financial Zrt. | |
| Proporzione di persone che vivono di stipendio in stipendio in aumento costante 2 | Sondaggio Provident Financial Zrt. | |
| Mercato Immobiliare | Programma Home Start per acquirenti prima casa, lancio da Settembre 2 | Governo |
| Nuovo sostegno abitativo per dipendenti pubblici: HUF 1 milione/anno 4 | Governo | |
| Nuovi contratti mutui casa diminuiti a Giugno 2025 5 | MNB | |
| Media mutuo casa supera HUF 20 milioni 5 | MNB | |
| Sostegno alle Imprese | Condizioni facilitate per programma di credito HUF 156 miliardi per PMI 2 | Ministero Economia Nazionale |
| Amministrazione Fiscale | Nuove statistiche sperimentali su entrate imposta locale imprese (HIPA) 5 | KSH |
| Modifiche dichiarazioni IVA dal 31 Luglio 2025 per ridurre errori 4 | Autorità Fiscale | |
| Adozione Tecnologica | 1 su 8 aziende ungheresi utilizza soluzioni AI mirate 2 | BBJ |
| Salari Pubblici | Aumento del 15% per funzionari amministrazione territoriale 5 | Governo |
VI. Conclusioni e Prospettive
A. Sintesi di Sfide e Opportunità
L’economia ungherese al 31 luglio 2025 si trova a un bivio, bilanciando una serie di sfide strutturali con opportunità emergenti e interventi governativi proattivi.
Sfide Principali:
- Stagnazione Persistente: Nonostante un modesto rimbalzo del PIL nel Q2 2025, la prima metà dell’anno ha mostrato una crescita minima o nulla, frenata in particolare dai settori industriale e agricolo. Questo indica problematiche strutturali più profonde che vanno oltre le fluttuazioni trimestrali.1
- Carenza di Investimenti: Si prevede che gli investimenti fissi registreranno il terzo calo consecutivo nel 2025, una tendenza insolita nella regione CEE. Ciò è attribuito a una bassa fiducia delle imprese, incertezza economica e controlli fiscali rigidi.1
- Pressione Fiscale: Le proiezioni del deficit di bilancio superano gli obiettivi governativi, e l’Ungheria affronta costi elevati per il servizio del debito pubblico. Questo limita lo spazio fiscale e solleva interrogativi sulla sostenibilità finanziaria a medio termine.1
- Vulnerabilità Finanziaria delle Famiglie: Una parte significativa della popolazione ungherese fatica a risparmiare, indicando una diffusa pressione finanziaria che potrebbe limitare la sostenibilità del consumo interno.2
- Pressioni Inflazionistiche: Le forze inflazionistiche sottostanti persistono, con il rischio di un rimbalzo una volta scaduti i controlli temporanei sui prezzi. La forte crescita salariale aggiunge ulteriore complessità alla gestione dell’inflazione.6
- Venti Contrari Esterni: L’aumento dei dazi statunitensi sulle esportazioni chiave e il continuo congelamento di ingenti fondi dell’UE impongono significativi vincoli esterni, limitando la capacità di investimento e di crescita.6
Opportunità e Fattori di Supporto:
- Sostegno al Consumo: Le misure fiscali del governo, inclusi tagli alle imposte, sostegno sociale e aumenti salariali, sono progettate per rafforzare il consumo interno, che è previsto essere il principale motore di crescita nel breve termine.4
- Crescita Settoriale Mirata: Gli investimenti strategici e il sostegno governativo a settori specifici (ad esempio, Ganz Electric, produzione di batterie e veicoli elettrici) e alle PMI mirano a stimolare la crescita in aree chiave e ad alta priorità.2
- Adozione Digitale: La crescente adozione di soluzioni di intelligenza artificiale da parte delle aziende ungheresi indica un potenziale per futuri guadagni di produttività e un miglioramento della competitività.2
- Iniziative per la Sicurezza Energetica: Progetti a lungo termine, come i nuovi oleodotti (con Serbia e Russia), mirano a garantire forniture energetiche a prezzi accessibili, cruciali per la competitività industriale.15
B. Prospettive Economiche a Breve-Medio Termine
L’economia ungherese nel breve-medio termine sarà probabilmente caratterizzata da un delicato equilibrio tra gli sforzi di stimolo guidati dal governo e le persistenti debolezze strutturali. Il consumo dovrebbe fornire un certo impulso, ma la sua sostenibilità è discutibile senza un significativo rimbalzo degli investimenti privati.
Il consolidamento fiscale sarà un compito critico e impegnativo, con il potenziale di ulteriori pressioni sul rating creditizio se gli obiettivi non verranno raggiunti. L’interazione tra le decisioni politiche interne e i fattori esterni (fondi UE, dinamiche commerciali globali) determinerà in gran parte il ritmo e la natura della ripresa economica dell’Ungheria. Il percorso verso una crescita sostenuta e diffusa e il ritorno all’obiettivo di inflazione della banca centrale entro il 2027 appare lungo e irto di rischi.
FONTI
- Rapporto Economico sull’Ungheria: Aggiornamenti Chiave al 30 Luglio 2025, accessed July 31, 2025, https://economia.hu/rapporto-economico-sullungheria-aggiornamenti-chiave-al-30-luglio-2025/
- Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 31, 2025, https://bbj.hu/
- Gyengélkedett a magyar gazdaság 2025 első felében, a miniszter a háborút is okolja, accessed July 31, 2025, https://infovilag.hu/gyengelkedett-a-magyar-gazdasag-2025-elso-feleben-a-miniszter-a-haborut-is-okolja/
- 2025. július 31. – Információk, hírek vállalkozóknak – Üzletem -, accessed July 31, 2025, https://uzletem.hu/vallalkozo/2025.-julius-31.-informaciok-hirek-vallalkozoknak
- KSH: az ipari termelői árak 2025. júniusban az előző hónaphoz képest 0,1 százalékkal mérséklődtek – AzÜzlet, accessed July 31, 2025, https://azuzlet.hu/ksh-az-ipari-termeloi-arak-2025-juniusban-az-elozo-honaphoz-kepest-01-szazalekkal-merseklodtek/
- Hungary | Tariff headwinds are manageable, accessed July 31, 2025, https://economic-research.bnpparibas.com/html/en-US/Hungary-Tariff-headwinds-manageable-6/26/2025,51682
- Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed July 31, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
- Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed July 31, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
- Jön az adócsökkentés? Rejtélyes bejelentést tett a miniszter – Mandiner, accessed July 31, 2025, https://mandiner.hu/hirek/2025/07/adocsokkentes-bejelentes-miniszter
- Sintesi delle Notizie sull’Economia Ungherese: 21 Luglio 2025, accessed July 31, 2025, https://economia.hu/sintesi-delle-notizie-sulleconomia-ungherese-21-luglio-2025/
- L’Economia Ungherese il 26 Giugno 2025, accessed July 31, 2025, https://economia.hu/leconomia-ungherese-il-26-giugno-2025/
- Economy of Hungary – Wikipedia, accessed July 31, 2025, https://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Hungary
- Hungary’s Industrial Producer Prices Dip in June but Remain Above Year-Ago Levels, accessed July 31, 2025, https://bbj.hu/business/industry/manufacturing/hungarys-industrial-producer-prices-dip-in-june-but-remain-above-year-ago-levels/
- 27% of Hungarians Unable to Save as Financial Pressure Mounts – Budapest Business Journal, accessed July 31, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/27-of-hungarians-unable-to-save-as-financial-pressure-mounts/
- News del 22 luglio 2025 – YouTube, accessed July 31, 2025, https://www.youtube.com/shorts/l6gmlA1CKD4
- News del 29 luglio 2025 – YouTube, accessed July 31, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=ZULQ9FNFLPs