L’Economia Ungherese il 26 Giugno 2025

Sommario esecutivo

Il 26 giugno 2025, l’economia ungherese continua ad affrontare sfide significative, caratterizzate da una stagnazione persistente e da un’inflazione ben al di sopra dell’obiettivo della banca centrale. Il primo trimestre del 2025 ha visto il PIL rimanere invariato su base annua, con una contrazione su base trimestrale, smorzando le speranze di crescita del governo.1 La Magyar Nemzeti Bank (MNB) ha mantenuto la sua politica monetaria restrittiva, mantenendo il tasso di base al 6,5% per il nono mese consecutivo, citando le continue pressioni inflazionistiche, la riaccelerazione della crescita salariale e i rischi geopolitici.3

Un duro colpo alla strategia di investimento del governo è stato l’annuncio del 26 giugno che CATL, il gigante cinese delle batterie, ha deciso di sospendere i preparativi per la seconda fase della sua grande fabbrica di batterie a Debrecen, citando l’incertezza del mercato dovuta a potenziali minacce di guerra tariffaria da parte degli Stati Uniti.5 Questo contrasta con la notizia simultanea del finanziamento da parte della Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) di tre importanti progetti di trasporto in Ungheria, suggerendo un panorama mutevole degli investimenti esteri.5

I dati microeconomici rivelano un quadro misto: mentre il turismo interno mostra resilienza con forti intenzioni di viaggio estive, i consumatori sono molto attenti ai prezzi, optando per viaggi più brevi ed economici.7 Persistono le preoccupazioni sull’efficacia a lungo termine dei tetti ai prezzi e ai margini imposti dal governo, con le associazioni di categoria che avvertono di danni economici nonostante la continua inflazione.8 Nel frattempo, iniziative locali, come il programma di Auchan per promuovere i prodotti ungheresi a Debrecen e il sostegno governativo alla coltivazione di luppolo e orzo, mirano a rafforzare le catene del valore locali.11

Il contesto più ampio include l’attrito politico dell’Ungheria con l’UE in merito allo stato di diritto e ai fondi trattenuti 13, e la posizione del Primo Ministro Orbán che inquadra l’aumento della spesa per la difesa della NATO come un’opportunità economica per l’industria della difesa nazionale.15 Nel complesso, l’Ungheria si trova a un bivio critico, bilanciando gli interventi politici interni e gli ambiziosi obiettivi di crescita con persistenti venti contrari economici e dinamiche globali volatili.

I. Panoramica Macroeconomica: Stagnazione Persistente e Pressioni Inflazionistiche

Andamento Economico Attuale e Prospettive

L’economia ungherese si trova in una “fase difficile”, avendo subito una stagnazione negli ultimi tre anni.16 I dati del PIL per il primo trimestre del 2025 hanno confermato una performance piatta su base annua e una contrazione dello 0,2% su base trimestrale (aggiustata stagionalmente e per il calendario). Questo risultato è stato più debole di quanto previsto dal mercato e ha rappresentato un “duro colpo per l’obiettivo del governo di rilanciare l’anno con una forte crescita”.1

La domanda interna e il commercio netto continuano a frenare la performance economica. Un segnale particolarmente preoccupante è il calo del 10,3% degli investimenti totali su base annua nel primo trimestre.1 Questa tendenza è ulteriormente aggravata dalla proiezione di un “terzo calo consecutivo degli investimenti fissi” per quest’anno, un fenomeno unico nella regione dell’Europa centrale e orientale (CEE).1 Questo andamento non è una semplice fluttuazione ciclica, ma indica problemi economici profondamente radicati, suggerendo una grave mancanza di fiducia delle imprese e un potenziale di crescita a lungo termine limitato. Ciò implica l’esistenza di problemi strutturali e un ambiente difficile per attrarre e mantenere i capitali, il che contraddice direttamente gli obiettivi dichiarati dal governo di sviluppo industriale e le sue proiezioni ottimistiche.2

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede una modesta crescita trainata dai consumi dello 0,7% per il 2025, sostenuta da dinamiche salariali favorevoli, con una crescita che aumenterà al 2% nel 2026 e convergerà al 2,5% entro il 2030.16 Il Rapporto sull’Inflazione della Magyar Nemzeti Bank (MNB) stima una crescita del PIL per l’intero anno dello 0,8% per il 2025 e del 2,8% per il 2026.4 Sebbene diverse istituzioni forniscano previsioni leggermente diverse per il PIL del 2025 (FMI 0,7%, MNB 0,8%, FocusEconomics lo definisce “uno dei più deboli nella CEE” 1), tutte concordano su una crescita contenuta. La dichiarazione esplicita dell’MNB secondo cui il suo scenario di base è “circondato principalmente da rischi al rialzo per l’inflazione e rischi al ribasso per la crescita” 4 è un elemento cruciale. Questo significa che anche le loro modeste previsioni di crescita sono precarie e che la probabilità di un risultato peggiore (inflazione più alta, crescita più bassa) è maggiore di quella di un risultato migliore. Questa valutazione del rischio è fondamentale per le parti interessate che devono prendere decisioni strategiche.

Politica Monetaria e Prospettive di Inflazione

Il 24 giugno, il Consiglio Monetario della Magyar Nemzeti Bank (MNB) ha deciso di lasciare il tasso di base della banca centrale invariato al 6,50% per il nono mese consecutivo.3 Anche il tasso di deposito overnight è rimasto al 5,5% e il tasso di prestito garantito overnight al 7,5%.4 Questa decisione è in linea con l’approccio “orientato alla stabilità” dell’MNB, ritenuto necessario a causa dei rischi per l’ambiente inflazionistico, la politica commerciale e le tensioni geopolitiche.4

L’Ungheria continua ad avere uno dei tassi di inflazione più alti dell’UE, con il tasso complessivo al 4,4% su base annua a maggio.3 L’MNB prevede che l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) rimarrà al di sopra della sua banda di tolleranza del 3% +/-1 pp per il resto del 2025, prevedendo un’inflazione media annua del 4,7% per il 2025 e del 3,7% per il 2026.4 Si prevede che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 3% entro l’inizio del 2027.4

La posizione restrittiva della politica monetaria dell’MNB è giustificata dalla persistente inflazione e dalla riaccelerazione della crescita salariale ungherese, che ad aprile ha raggiunto il 9,8% su base annua.3 Queste pressioni inflazionistiche e salariali limitano la capacità della banca centrale di tagliare i tassi per stimolare l’economia stagnante. Ciò crea un compromesso politico in cui la stabilità dei prezzi viene priorizzata rispetto alla crescita economica, contribuendo così all’attuale ambiente economico contenuto.

Panorama Fiscale e Sfide

L’economia ungherese affronta un debito pubblico elevato a causa degli alti costi di finanziamento.16 Si prevede che il debito pubblico raggiungerà il 74,5% del PIL nel 2025, in aumento rispetto al 73,5% del 2024.17 Le stime del personale dell’FMI indicano che le politiche attualmente annunciate non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi di bilancio del governo.16 Sebbene le autorità mirino a deficit del 4,1% e 3,7% del PIL per il 2025 e il 2026 rispettivamente, la proiezione di base dell’FMI indica un deficit più elevato del 4,8% nel 2025 e del 4,6% nel 2026.16

Questa discrepanza tra gli obiettivi del governo e le proiezioni dell’FMI, insieme all’appello dell’FMI per “sforzi fiscali aggiuntivi significativi” (un aggiustamento cumulativo di circa il 2% del PIL nel periodo 2025-2028) per preservare lo spazio fiscale e ricostruire le riserve 16, indica una sfida fiscale imminente. Il recente raddoppio delle agevolazioni fiscali per le famiglie e l’espansione delle esenzioni dall’imposta sul reddito personale per le madri dovrebbero “ridurre significativamente le entrate” 16, aggravando questo scivolamento fiscale 17 e potenzialmente aumentando i costi di indebitamento e l’instabilità economica complessiva.

La spesa pubblica ha registrato un significativo rimbalzo nel primo trimestre del 2025, crescendo del 7,3% su base annua.1 Questo aumento della spesa pubblica, potenzialmente motivato da obiettivi politici a breve termine (come la spesa pre-elettorale), sembra contraddire gli avvertimenti dell’FMI 16 riguardo al debito pubblico elevato e alla necessità di consolidamento fiscale. Ciò crea una tensione in cui lo stimolo a breve termine potrebbe compromettere la sostenibilità fiscale a lungo termine, rendendo più difficili gli aggiustamenti necessari in futuro. L’OCSE rileva che la spesa pubblica generale dell’Ungheria ha raggiunto il 49,2% del PIL nel 2023, superando la media OCSE del 42,6% 18, indicando uno spazio fiscale limitato.

Tabella 1: Principali Indicatori Macroeconomici Ungheresi (Q1 2025 e Proiezioni)

IndicatoreValore (Q1 2025)Valore (Maggio 2025)Proiezione 2025Proiezione 2026Fonte Principale
Crescita PIL (YoY)0,0%0,7% – 0,8%2,0% – 2,8%1
Crescita PIL (QoQ)-0,2%1
Inflazione (YoY)4,4%4,5% (Q4)3,7%3
Inflazione Media Annua4,1% – 4,7%3,2% – 3,7%4
Tasso di Base MNB6,50% (24 Giu)6,50% (fine anno)3
Deficit di Bilancio (% PIL)4,1% (target gov) / 4,8% (IMF)3,7% (target gov) / 4,6% (IMF)16
Saldo Conto Corrente (Q1)€0,11 miliardi1,25% del PIL16

Questa tabella fornisce un riepilogo conciso e immediato dei principali indicatori di salute macroeconomica e delle aspettative future per l’Ungheria. Consente una rapida comparazione tra i dati attuali e le proiezioni, evidenziando le aree di forza e debolezza, e facilitando l’identificazione di tendenze e sfide chiave per gli analisti e i decisori.

II. Dinamiche di Investimento e Politiche Settoriali

Grandi Investimenti e Vulnerabilità Esterna

Una notizia di grande impatto per l’economia ungherese il 26 giugno è stata la decisione di CATL, il gigante cinese delle batterie, di sospendere i preparativi per la seconda fase della sua fabbrica di batterie a Debrecen.5 La motivazione addotta è l'”incertezza del mercato dovuta alle minacce di guerra tariffaria di Trump”.6 Questa sospensione rappresenta un significativo passo indietro per la strategia del governo ungherese di attrarre grandi investimenti diretti esteri (IDE) per la crescita economica, in particolare nel settore della produzione di batterie e veicoli elettrici, che era stato presentato come un motore chiave per la ripresa.2 La notizia evidenzia una chiara vulnerabilità dell’economia ungherese alle tensioni geopolitiche globali e alle politiche commerciali internazionali, che possono avere un impatto diretto sui piani di investimento e sull’occupazione locale, con diversi licenziamenti già segnalati.6 L’ottimismo espresso da altre fonti sulla produzione di batterie e veicoli elettrici in Ungheria per il 2025, che include progetti di BYD, BMW e CATL stesso 20, sembra non aver ancora pienamente incorporato questa recente e significativa battuta d’arresto per la seconda fase dell’investimento CATL.

Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán, il 25 giugno, ha dichiarato che la più grande minaccia per l’Europa è il declino economico e la perdita di competitività, piuttosto che i rischi militari o di sicurezza.21 Questa posizione inquadra le politiche estere e di difesa dell’Ungheria attraverso una lente economica. L’impegno della NATO di aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL entro un decennio, con l’Ungheria che ha già raggiunto l’obiettivo del 2% tre anni fa, viene presentato dal Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó come una “significativa opportunità” e un “catalizzatore per una crescita economica sostanziale”.15 Questo perché l’Ungheria ha investito notevolmente nella sua industria della difesa e si posiziona tra i leader nell’allocazione del 20% della spesa per la difesa a sviluppo e acquisizioni.15 L’orientamento di Orbán suggerisce una strategia per trasformare un obbligo di spesa in un motore di crescita industriale interna, allineandosi con gli obiettivi strategici più ampi della NATO per la cooperazione industriale.22

Un altro rischio esterno significativo è rappresentato dal “picco di fallimenti tedeschi decennale” registrato nella prima metà del 2025, con danni stimati a 33,4 miliardi di euro.24 Sebbene questa notizia non menzioni esplicitamente l’Ungheria, la Germania è il principale partner commerciale dell’Ungheria. L’economia tedesca sta affrontando problemi strutturali, tra cui la perdita di energia e materie prime a basso costo e la perdita di competitività dell’industria automobilistica rispetto ai produttori cinesi.25 L’impatto di questa ondata di fallimenti è già evidente sui fornitori cechi, con un aumento previsto delle insolvenze del 40-50% nel 2025 nel settore automobilistico.26 Questo scenario implica un alto rischio di contagio per le industrie ungheresi orientate all’esportazione, in particolare i fornitori del settore automobilistico, che potrebbero esacerbare la già debole performance delle esportazioni ungheresi.1

Nuovi Investimenti e Diversificazione

In contrasto con la notizia della sospensione della seconda fase dell’investimento CATL, il 26 giugno è stato annunciato che la Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) finanzierà tre importanti progetti di trasporto in Ungheria.5 Questa concomitanza suggerisce una potenziale diversificazione delle fonti di investimento estero e dei settori di destinazione. Mentre l’Ungheria affronta battute d’arresto in grandi progetti manifatturieri come quello di CATL, l’impegno dell’AIIB nel settore dei trasporti, con un focus sull’infrastruttura verde e abilitata dalla tecnologia 28, potrebbe indicare uno spostamento strategico verso lo sviluppo infrastrutturale. Questo potrebbe servire a compensare il rallentamento degli IDE nel manifatturiero e segnala un rafforzamento dei legami economici con le istituzioni finanziarie asiatiche.

Interventi Governativi e Clima Imprenditoriale

Le misure regolamentari del governo ungherese, come i tetti ai prezzi e ai margini, le tasse sugli extraprofitti e i programmi di prestito agevolato, sono state criticate dall’FMI per aver “distorto i segnali di mercato e aggiunto incertezza”.16 Sebbene queste politiche siano state introdotte con l’intento di controllare l’inflazione o sostenere settori specifici, la loro attuazione ha avuto conseguenze indesiderate, compromettendo l’efficienza del mercato e la fiducia degli investitori.

Nonostante l’introduzione di tetti ai prezzi e ai margini, il rincaro dei prezzi continua in Ungheria.9 Questo dimostra l’inefficacia di tali controlli nel contenere l’inflazione, supportando la critica dell’FMI e suggerendo che le pressioni inflazionistiche sottostanti sono troppo forti o che le imprese trovano modi per aggirare le normative. L’estensione di questi tetti fino al 31 agosto 2025 e la loro applicazione anche ai medicinali 10 evidenziano la continua dipendenza del governo dagli interventi diretti sul mercato, che possono alimentare l’incertezza politica menzionata da Ainvest.17

Il continuo crollo degli investimenti 8 è un’ulteriore conferma di un clima imprenditoriale difficile. L’Associazione Nazionale del Commercio ha dichiarato che “il mantenimento a lungo termine dei tetti sui margini è dannoso per l’intera economia”.8 Questa dichiarazione collega direttamente le politiche interventiste del governo al clima negativo degli investimenti, dove la percezione di un danno alla redditività scoraggia l’afflusso di capitali.

Il governo ha lanciato all’inizio del 2025 il Programma Demján Sándor, un pacchetto di finanziamento di 1400 miliardi di fiorini per sostenere le piccole e medie imprese (PMI) con l’obiettivo di raggiungere una crescita del 3%.31 Tuttavia, la sua efficacia rimane discutibile dato il quadro generale di stagnazione economica e il calo degli investimenti.

Infine, la controversia politica riguardo ai fondi dell’UE e la loro ritenzione, con una deputata del Partito Tisza che ha definito tale ritenzione “efficace” nel prevenire “importanti investimenti” 13, evidenzia un significativo punto di attrito economico e politico. Questo implica che il ritardo o il blocco dei fondi UE sta avendo un impatto diretto sulla realizzazione degli investimenti in Ungheria, contribuendo al declino generale degli investimenti e complicando ulteriormente il quadro economico a causa delle divisioni politiche interne.

III. Microeconomia e Tendenze Sociali

Mercato Immobiliare e Consumo Domestico

Nel mercato immobiliare ungherese, il 26 giugno, si è registrata una “riduzione del potere contrattuale”.32 Questo fenomeno suggerisce un mercato favorevole ai venditori o una ridotta liquidità e flessibilità per gli acquirenti. Tale dinamica potrebbe derivare da un’inflazione persistente che rende gli asset reali più attraenti, oppure da un equilibrio stretto tra domanda e offerta. Le implicazioni includono potenziali problemi di accessibilità economica per le famiglie, con ricadute sulla spesa complessiva dei consumatori e sulla stabilità finanziaria.

La crescita della spesa delle famiglie è scesa al 4,1% nel primo trimestre del 2025, segnando l’espansione più debole dal quarto trimestre del 2023.1 Nonostante l’aumento dei costi e l’inflazione, le intenzioni di viaggio interne per l’estate 2025 rimangono forti, con due terzi degli ungheresi che prevedono di viaggiare.7 Tuttavia, i consumatori sono “attenti ai prezzi”, con quasi il 75% delle prenotazioni inferiori a 170.000 HUF (circa 460 USD) e una chiara preferenza per soggiorni più brevi.7 Questo indica un adattamento del comportamento dei consumatori alle realtà economiche, mostrando una certa resilienza nel mercato del tempo libero interno, ma anche una continua pressione sui bilanci familiari.7

Una notizia del 26 giugno da Portfolio.hu solleva la questione se “la famiglia ungherese media abbia davvero 13 milioni di risparmi”.5 Sebbene il tasso di risparmio personale fosse elevato (19,97% a dicembre 2023) 34, la domanda stessa suggerisce possibili disuguaglianze di ricchezza o questioni di interpretazione statistica che richiedono un’attenta analisi. L’alto tasso di risparmio potrebbe anche indicare una cautela dei consumatori in un contesto di incertezza economica.

I prezzi del carburante a giugno 2025 mostrano un leggero calo rispetto ai mesi precedenti, ma rimangono una spesa significativa per i consumatori.35 Questo lieve sollievo potrebbe contribuire al “modesto miglioramento” delle prospettive finanziarie delle famiglie 37, ma è improbabile che compensi completamente l’impatto più ampio dell’elevata inflazione sulla spesa dei consumatori.1

Mercato del Lavoro e Sentimento

Le aspettative di occupazione aziendale sono rimaste “praticamente invariate” a giugno.37 Tuttavia, i dati GKI per il 26 giugno mostrano una leggera ripresa della fiducia delle imprese (trainata dall’industria), ma un notevole calo della fiducia dei consumatori, che ha raggiunto il livello più basso dalla fine del 2022.37 Questa divergenza suggerisce che i miglioramenti economici, se presenti, non sono percepiti in modo diffuso dalle famiglie, probabilmente a causa dell’erosione dei salari reali e delle crescenti preoccupazioni per la disoccupazione. Il calo delle aspettative sui prezzi da parte delle imprese per il sesto mese consecutivo, nonostante i continui aumenti dei prezzi, potrebbe riflettere l’impatto dei tetti ai prezzi sulle intenzioni di prezzo o un ritardo nella percezione, creando un quadro complesso delle pressioni inflazionistiche.

Un’opinione di un esperto del 26 giugno afferma che “l’alta inflazione è guidata dall’illusione che il mercato del lavoro sia ancora rigido”.5 Questa visione mette in discussione la preoccupazione della MNB riguardo alla crescita salariale come fattore inflazionistico primario.3 Se la rigidità del mercato del lavoro è un’illusione, ciò implica che l’inflazione potrebbe essere più strutturale o trainata dalla domanda, o che la rigidità del mercato del lavoro è meno robusta di quanto percepito, suggerendo debolezze sottostanti nella qualità dell’occupazione o nella produttività.

Infine, “dati demografici sconfortanti” e la constatazione che “quasi nessun giovane insegnante è rimasto nel paese” 8 indicano sfide a lungo termine per il capitale umano e il potenziale economico futuro dell’Ungheria.

Iniziative Locali e Sviluppo Settoriale

La coltivazione di luppolo e orzo da malto nella contea di Somogy rappresenta una storia di successo microeconomico, sostenuta dal governo con 6 milioni di HUF per piantagione e dall’impegno di Heineken Hungária.11 Questa partnership pubblico-privato rafforza le catene del valore locali, promuove lo sviluppo regionale e contribuisce alla sostituzione delle importazioni, dimostrando un modello positivo per la crescita economica a livello locale.

Un’altra iniziativa significativa è il programma di Auchan a Debrecen per promuovere i “prodotti ungheresi” e sostenere i “piccoli produttori/imprese”.12 Questa tendenza verso la localizzazione della vendita al dettaglio e il rafforzamento delle catene di approvvigionamento interne si allinea con l’attenzione del governo alle PMI e contribuisce alla resilienza economica. Inoltre, l’approvazione delle modifiche al sistema di parcheggio a Debrecen il 26 giugno rappresenta un ulteriore sviluppo microeconomico locale.12

IV. Contesto Politico-Economico e Prospettive Future

Relazioni UE-Ungheria e Impatto Economico

Il vertice in corso dei leader dell’UE e l’impegno proattivo dell’UE con il Primo Ministro Orbán riguardo alle sanzioni contro la Russia e all’adesione dell’Ucraina all’UE evidenziano la significativa influenza dell’Ungheria all’interno dell’Unione, dovuta ai requisiti di unanimità.14 La preparazione da parte dell’UE di un “Piano B” per l’integrazione dell’Ucraina nel mercato unico, nel caso in cui Orbán mantenga il suo veto, sottolinea la profondità dell’attrito politico e la possibilità di aggirare l’Ungheria. Questo potrebbe avere implicazioni per il futuro accesso dell’Ungheria ai meccanismi o ai fondi dell’UE.

La protesta politica contro la dichiarazione di un eurodeputato del Partito Tisza, secondo cui il mantenimento dei fondi UE è “efficace” nel prevenire gli investimenti, sottolinea l’impatto economico di queste dispute politiche.13 Questo indica un legame diretto tra le questioni politiche (come lo stato di diritto) e i risultati economici, in particolare per quanto riguarda gli investimenti.

Ristrutturazione del Settore della Ricerca

La ristrutturazione della Rete di Ricerca Ungherese HUN-REN, con l’Università Eötvös Loránd (ELTE) che assume il controllo di quattro centri di ricerca nelle scienze umane e sociali (compreso il Centro di Ricerca di Economia e Scienze Regionali) 39, è uno sviluppo significativo. Sebbene siano stati promessi aumenti salariali, le proteste dei ricercatori, che temono una perdita di “autonomia scientifica, competitività, prestazioni e integrità” 39, indicano rischi per il capitale umano e l’ecosistema dell’innovazione in Ungheria. Questo potrebbe ostacolare il futuro sviluppo economico basato sulla ricerca e sulla manodopera qualificata, soprattutto considerando le tendenze già preoccupanti nel mercato del lavoro e nell’istruzione.

Prospettive Governative e Strategie

Le prospettive ottimistiche del Ministro Szijjártó per un “forte aumento del PIL” derivante dagli impianti automobilistici e di batterie “nel giro di pochi mesi”, e l’espansione dell’obiettivo di nuove fabbriche, contrastano nettamente con la stagnazione del primo trimestre e la sospensione dell’investimento CATL.2 Questa significativa discrepanza tra le attuali performance economiche negative e le proiezioni future altamente ottimistiche suggerisce una dipendenza da futuri e grandi investimenti diretti esteri per compensare le attuali debolezze interne. Questo approccio comporta notevoli rischi di esecuzione, soprattutto alla luce delle recenti notizie su CATL, evidenziando un aspetto chiave della strategia economica del governo e le sue intrinseche vulnerabilità.

Un’altra dichiarazione notevole è quella del Ministro Nagy, che suggerisce di dare priorità al “reale senso di prosperità della società” piuttosto che ai “numeri del PIL pubblicati dal KSH”.40 Questa è una dichiarazione politica significativa che implica una potenziale disconnessione tra le statistiche macroeconomiche ufficiali e l’esperienza vissuta dai cittadini. Potrebbe anche essere una strategia politica per gestire le aspettative pubbliche e spostare l’attenzione da dati ufficiali potenzialmente negativi.

Nel complesso, l’economia ungherese si trova a un “precario incrocio di crescita debole, inflazione elevata e incertezza politica”.17 Questa sintesi di molteplici sfide (stagnazione, inflazione, incertezza politica, utili aziendali sotto assedio, scivolamento fiscale) dipinge un quadro di difficoltà crescenti. L’avvertimento di un rimbalzo dell’inflazione dopo la scadenza dei controlli sui prezzi (fine 2025) suggerisce che gli attuali “successi” nel contenimento dell’inflazione potrebbero essere temporanei e artificiali, portando a future pressioni inflazionistiche e a una “tempesta perfetta” per le imprese e le finanze pubbliche.

Conclusioni

L’economia ungherese, al 26 giugno 2025, è caratterizzata da una complessa interazione di problemi strutturali profondamente radicati (stagnazione, calo degli investimenti), pressioni inflazionistiche persistenti e interventi governativi che, in alcuni casi, distorcono i segnali di mercato.

Le principali sfide includono la sostenibilità fiscale, la flessibilità limitata della politica monetaria della MNB, la vulnerabilità a shock geopolitici e commerciali esterni (come la sospensione dell’investimento CATL e i fallimenti in Germania), e la discrepanza tra i dati ufficiali/l’ottimismo del governo e la realtà economica vissuta dalla popolazione.

Tuttavia, esistono anche aree di resilienza e sviluppi positivi, come le iniziative locali mirate a rafforzare le catene del valore (es. coltivazione di luppolo e orzo, promozione dei prodotti ungheresi da parte di Auchan), la resilienza del turismo interno (sebbene con un’attenzione ai costi), e la diversificazione delle fonti di investimento estero (come il finanziamento dell’AIIB per progetti infrastrutturali).

Nel complesso, il percorso verso una ripresa sostenibile rimane impegnativo, richiedendo un’attenta navigazione sia delle scelte politiche interne che dei venti contrari esterni. L’attuale clima economico richiede una comprensione sfumata delle tendenze macroeconomiche, degli impatti microeconomici e delle dinamiche politico-economiche sottostanti per informare decisioni strategiche efficaci.

FONTI

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  3. Hungary’s MNB leaves rates on hold, won’t rush to … – bne IntelliNews, accessed June 26, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-mnb-leaves-rates-on-hold-won-t-rush-to-restart-easing-cycle-387900/
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  6. It Looks Like Nothing Will Happen From the Continuation of Hungary’s Largest Investment for Now. – Ground News, accessed June 26, 2025, https://ground.news/article/it-looks-like-nothing-will-happen-from-the-continuation-of-hungarys-largest-investment-for-now
  7. Siófok Tops Hungary’s Domestic Travel Market for Summer 2025 – Budapest Business Journal, accessed June 26, 2025, https://bbj.hu/budapest/travel/siofok-tops-hungarys-domestic-travel-market-for-summer-2025/
  8. Központi statisztikai hivatal – hírek, cikkek az Indexen – Index.hu, accessed June 26, 2025, https://index.hu/24ora/?cimke=k%C3%B6zponti+statisztikai+hivatal
  9. KSH – Blikk, accessed June 26, 2025, https://www.blikk.hu/ksh
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  12. Nagy bejelentést tett az Auchan Debrecenben! Ennek a vásárlók is örülni fognak – HAON, accessed June 26, 2025, https://www.haon.hu/helyi-kozelet/2025/06/auchan-bejelentes-magyar-termek-debrecen
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  20. Hungarian Battery Days Returns in 2025 – The Leading Forum for Hungary’s Battery Industry – ceenergynews, accessed June 26, 2025, https://ceenergynews.com/renewables/hungarian-battery-days-2025/
  21. Losing economic competitiveness poses major threat to Europe: Hungarian PM – Xinhua, accessed June 26, 2025, https://english.news.cn/europe/20250625/7a9cd74c92814372bd5a14834ff718ea/c.html
  22. From Trump Fighting Back on Iran Reports to Defense Spending Pledges, the Key Takeaways From the 2025 NATO Summit, accessed June 26, 2025, https://time.com/7297698/nato-2025-summit-trump-iran-ukraine-defense-topics/
  23. NATO Summit sets bold new defence spending target including support for Ukraine, accessed June 26, 2025, https://ieu-monitoring.com/editorial/nato-summit-sets-bold-new-defence-spending-target-including-support-for-ukraine/834077?utm_source=ieu-portal
  24. Tízéves német csődcsúcsot hozott az idei első félév – Világgazdaság, accessed June 26, 2025, https://www.vg.hu/penz-es-tokepiac/2025/06/nemet-csodcsucsot-hozott-az-idei-elso-felev
  25. Az év legnagyobb bukása: Németország – Világgazdaság, accessed June 26, 2025, https://www.vg.hu/nemzetkozi-gazdasag/2024/12/nemet-gazdasag-bukas-valsag
  26. Germany’s rising bankruptcy wave is looming over Czech businesses – CzechTrade Offices, accessed June 26, 2025, https://www.czechtradeoffices.com/ma/news/germany-s-rising-bankruptcy-wave-is-looming-over-czech-businesses
  27. Germany’s rising bankruptcy wave is looming over Czech businesses – Expats.cz, accessed June 26, 2025, https://www.expats.cz/czech-news/article/germany-s-rising-bankruptcy-wave-is-looming-over-czech-businesses
  28. AIIB and HKMA Partner to Support Emerging Asia Venture Capital, accessed June 26, 2025, https://www.aiib.org/en/news-events/news/2025/aiib-and-hkma-partner-support-emerging-asia-venture-capital.html
  29. AIIB enters agreement to boost venture capital investments in Asia – Trend News Agency, accessed June 26, 2025, https://en.trend.az/business/4063068.html
  30. Price Cuts on Certain OTC Drugs & Prescription Medicines at Pharmacies in Hungary, accessed June 26, 2025, https://xpatloop.com/channels/2025/06/price-cuts-on-certain-otc-drugs-and-prescription-medicines-at-pharmacies-in-hungary.html
  31. Új kört választ a kormány jövőre, akiket felemel és gazdaggá tesz – Economx.hu, accessed June 26, 2025, https://www.economx.hu/magyar-gazdasag/demjan-sandor-program-vallalkozasok-hitel-tamogatas.801352.html
  32. Budapest Business Journal: BBJ, accessed June 26, 2025, https://bbj.hu/
  33. Hungary on a Budget: What You’ll Actually Spend in 2025, accessed June 26, 2025, https://hungaryunlocked.com/is-hungary-expensive/
  34. Hungary Gross Household Saving Rate – Trading Economics, accessed June 26, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/personal-savings
  35. Petrol and Diesel Fuel Prices in Hungary – Rhino Car Hire, accessed June 26, 2025, https://www.rhinocarhire.com/World-Fuel-Prices/Europe/Hungary.aspx
  36. Fuel prices for 6.2025 – Fuelo.net, accessed June 26, 2025, https://hu.fuelo.net/calendar/month/2025/06?lang=en
  37. GKI Economic Sentiment Index Remains Unchanged in June, While Corporate Inflation Expectations Continue to Decline, accessed June 26, 2025, https://gki.hu/language/en/2025/06/26/gki-economic-sentiment-index-remains-unchanged-in-june-while-corporate-inflation-expectations-continue-to-decline/
  38. The GKI business climate index remained unchanged in June, but companies’ inflation expectations decreased further – Trademagazin, accessed June 26, 2025, https://trademagazin.hu/en/gki-elemzes-juniusban-nem-valtozott-a-gki-konjunktura-indexe-de-tovabb-csokkent-a-cegek-inflacios-varakozasa/
  39. Egy hét alatt szabdalták újra szét a legnagyobb magyar kutatóhálózatot | atlatszo.hu, accessed June 26, 2025, https://atlatszo.hu/oktatas/2025/06/26/egy-het-alatt-szabdaltak-ujra-szet-a-legnagyobb-magyar-kutatohalozatot/
  40. Orbán Viktor bejelentése eldöntötte, mi lesz az év legfontosabb kérdése, de most jön a java, accessed June 26, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/01/03/orban-viktor-nagy-marton-novekedes-kormany-ngm-recesszio/
  41. OECD Economic Outlook, Interim Report March 2025, accessed June 26, 2025, https://www.oecd.org/en/publications/oecd-economic-outlook-interim-report-march-2025_89af4857-en.html
  42. Hungary Calendar – Trading Economics, accessed June 26, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/calendar
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