Sintesi Esecutiva
Il 27 giugno 2025, l’economia ungherese ha presentato un quadro complesso, contraddistinto da manovre strategiche di politica estera, significativi investimenti diretti esteri in settori chiave e persistenti sfide macroeconomiche. Mentre il governo ha attivamente perseguito la sicurezza energetica e rafforzato i legami con partner non-UE, le valutazioni internazionali hanno evidenziato preoccupazioni riguardo alla stagnazione economica, all’inflazione elevata e agli squilibri fiscali, esacerbati dagli interventi statali. Sono entrate in vigore anche importanti modifiche normative che hanno influenzato l’ambiente imprenditoriale.
PODCAST IN ITALIANO
Le principali evidenze includono:
- Posizione Geopolitica: L’Ungheria ha ufficialmente bloccato i colloqui di adesione dell’Ucraina all’UE, citando i risultati di una consultazione nazionale e le preoccupazioni sull’ammissione di un paese in guerra. Questa mossa potrebbe ulteriormente mettere a dura prova le relazioni con l’UE.1
- Diplomazia Energetica e Commerciale: Colloqui economici di alto livello con la Turchia si sono concentrati sulla sicurezza dell’approvvigionamento energetico tramite il gasdotto TurkStream e su ambiziosi obiettivi di commercio bilaterale, segnalando un’importante svolta strategica.2
- Investimenti Diretti Esteri (IDE): Il produttore cinese di veicoli elettrici BYD ha annunciato un’espansione significativa del suo stabilimento di autobus e camion elettrici a Komárom, prevedendo la creazione di centinaia di posti di lavoro.3 Nel frattempo, lo stato della seconda fase della fabbrica di batterie CATL a Debrecen rimane subordinato alle condizioni del mercato globale, sebbene la prima fase stia procedendo come previsto.5
- Difficoltà Macroeconomiche: Sia il Fondo Monetario Internazionale (FMI) che la Commissione Europea hanno rilasciato valutazioni critiche, indicando una prolungata stagnazione della produzione, un’inflazione superiore all’obiettivo, un elevato debito pubblico e deficit fiscali che superano gli obiettivi governativi. Hanno anche sottolineato come gli interventi governativi distorcano i segnali di mercato e indeboliscano la trasmissione della politica monetaria.7
- Cambiamenti Normativi: Sono entrate in vigore nuove leggi, tra cui la “Legge sugli ATM” che impone l’accesso al contante in tutti i comuni e un diritto di prelazione statale ampliato sulla vendita di società ungheresi, potenzialmente aumentando il controllo statale sull’economia.10
- Aggiustamenti Microeconomici: I prezzi all’ingrosso del carburante hanno registrato riduzioni (con effetto dal 28 giugno) a seguito dell’allentamento delle tensioni in Medio Oriente, mentre Auchan ha lanciato un programma per fornitori locali a Debrecen, a sostegno delle PMI regionali.12
1. Panorama Macroeconomico e Politiche
Questa sezione esamina le tendenze economiche più ampie e le decisioni politiche che hanno plasmato l’ambiente economico ungherese il 27 giugno 2025.
1.1. Aggiornamenti di Politica Fiscale e Monetaria
L’economia ungherese si trova in una fase difficile, avendo sperimentato una stagnazione della produzione negli ultimi tre anni.8 L’inflazione rimane ben al di sopra dell’obiettivo del 3% della banca centrale, con il FMI che prevede un 4,5% nel quarto trimestre del 2025 e una graduale decelerazione verso l’obiettivo entro il 2027.8 Le previsioni della Commissione Europea della primavera 2025 hanno corroborato questa tendenza, rilevando che, sebbene l’inflazione complessiva sia diminuita significativamente nel 2024, l’inflazione armonizzata (HICP) è risalita al 5,7% nel febbraio 2025.9 Analisti nazionali hanno inoltre evidenziato che l’inflazione tra luglio 2022 e agosto 2023 ha superato la crescita salariale, portando a un calo dei salari reali e dei consumi delle famiglie.7
Il debito pubblico rimane elevato a causa degli alti costi di finanziamento.8 Il deficit di bilancio, stimato al 4,8% del PIL nel 2024, è risultato leggermente superiore all’obiettivo governativo del 4,5%.9 Sia il FMI che la Commissione Europea prevedono che il deficit rimarrà elevato nel 2025-2026, con il personale del FMI che stima il 4,8% per il 2025 e il 4,6% per il 2026, non raggiungendo gli obiettivi delle autorità rispettivamente del 4,1% e del 3,7%.8 I costi del servizio del debito sono proiettati a rimanere i più alti nell’UE.9
Le misure regolamentari, come i tetti ai prezzi, ai tassi di interesse e ai margini, insieme alle tasse sugli extraprofitti e ai programmi di prestito agevolato, hanno distorto i segnali di mercato e aumentato l’incertezza.8 La Commissione Europea ha anche osservato che, sebbene la politica monetaria sia stata restrittiva, la sua trasmissione all’economia reale è stata indebolita dagli interventi governativi.9 Il bilancio 2025 include un Piano d’Azione di Politica Economica in 21 punti con misure di stimolo compensate da aumenti delle tasse, in particolare maggiori prelievi sulle transazioni finanziarie e una tassa sugli extraprofitti modificata per le banche.9 Il personale del FMI ha concluso che l’orientamento della politica monetaria dovrà rimanere restrittivo anche il prossimo anno per riportare stabilmente l’inflazione all’obiettivo, rilevando uno spazio limitato per tagli dei tassi nel 2025, data l’inflazione media attesa.8 La Banca Nazionale Ungherese (MNB) sta affinando la sua attenzione sugli obiettivi principali di stabilità dei prezzi e finanziaria, con una proposta di modifica della Legge sulla MNB che vieta alle fondazioni di impegnarsi in attività di gestione patrimoniale.8
Un’analisi attenta delle valutazioni del FMI e della Commissione Europea rivela una tensione fondamentale nella gestione economica ungherese. Questi organismi internazionali criticano esplicitamente gli interventi governativi, come i tetti ai prezzi e le tasse sugli extraprofitti, per la loro capacità di distorcere i segnali di mercato e di indebolire l’efficacia della politica monetaria.8 Quando i segnali di mercato sono alterati, i meccanismi naturali di domanda e offerta vengono soppressi, rendendo più difficile per le modifiche dei tassi di interesse della banca centrale avere l’effetto desiderato sull’inflazione o sugli investimenti. Questo crea un ambiente imprenditoriale meno prevedibile e trasparente, aumentando il rischio normativo per gli investitori e potenzialmente riducendo i rendimenti, poiché la politica governativa può prevalere sulle forze di mercato. Per l’economia nel suo complesso, ciò implica un’allocazione meno efficiente delle risorse, che potrebbe prolungare la stagnazione e rendere più difficile il contenimento dell’inflazione. Si manifesta così un potenziale conflitto tra il desiderio del governo di esercitare un controllo diretto e il mandato della banca centrale per la stabilità dei prezzi.
Inoltre, si osserva una notevole divergenza tra la retorica ufficiale e le analisi economiche indipendenti. La dichiarazione del Primo Ministro Orbán riguardo a un “decollo” dell’economia ungherese 10 contrasta direttamente con le valutazioni dettagliate di stagnazione, inflazione persistente e sfide fiscali presentate dal FMI 8, dalla Commissione Europea 9 e persino da analisti nazionali.7 Questa discrepanza suggerisce un approccio comunicativo strategico da parte del governo, probabilmente volto a mantenere la fiducia interna o a influenzare il sentimento degli investitori, nonostante le realtà economiche sottostanti. Per gli stakeholder esterni, ciò richiede una valutazione critica delle dichiarazioni ufficiali rispetto ai dati e alle analisi indipendenti. Implica anche che il governo potrebbe essere meno propenso ad adottare le riforme strutturali raccomandate dagli organismi internazionali se ritiene che le sue attuali politiche stiano già producendo un “decollo”. Questa differenza tra narrazione e dati può influenzare la credibilità delle politiche e la pianificazione economica a lungo termine.
Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave Ungheresi e Proiezioni (Situazione al 27 Giugno 2025)
Indicatore | 2024 (Stima/Effettivo) | 2025 (Proiezione) | 2026 (Proiezione) | Note |
Crescita PIL | 0.5% (EC) 9 | 0.7% (FMI) 8 / 1.8% (EC) 9 | 2% (FMI) 8 / 3.1% (EC) 9 | Stagnazione negli ultimi 3 anni 8 |
Inflazione (media) | 3.7% (HICP) 9 | 4.5% (FMI Q4) 8 | Non disponibile | Obiettivo MNB 3% entro 2027 8 |
Deficit Bilancio (% PIL) | 4.8% (MNB stima) 9 | 4.8% (FMI) 8 / 4.6% (EC) 9 | 4.6% (FMI) 8 / 4.1% (EC) 9 | Obiettivo governo 2025: 4.1%, 2026: 3.7% 8 |
Debito Pubblico (% PIL) | 73.6% 9 | Non disponibile | Non disponibile | Debito elevato, costi di finanziamento alti 8 |
Tasso di Interesse Implicito sul Debito Pubblico | Non disponibile | ~6% 9 | ~6% 9 | I più alti nell’UE 9 |
1.2. Relazioni Economiche dell’Ungheria con l’UE e a Livello Internazionale
Il Primo Ministro Viktor Orban ha confermato il 27 giugno 2025 che l’Ungheria ha bloccato l’apertura dei colloqui di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.1 Questa decisione è stata basata sulla consultazione nazionale “Voks 2025”, che ha raccolto oltre 2 milioni di voti.1 Orban ha sostenuto che l’ammissione di un paese attualmente in guerra rischia di trascinare il conflitto all’interno dell’UE e che la piena adesione garantirebbe all’Ucraina diritti e benefici finanziari che “cambierebbero tutto”.1 Ha criticato altri leader dell’UE per aver “ingannato” gli ucraini con promesse irrealizzabili.1
La Commissione Economica Congiunta Ungheria-Turchia si è riunita ad Ankara il 27 giugno 2025. Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, ha sottolineato il ruolo della Turchia nel garantire la sicurezza energetica dell’Ungheria, notando consegne giornaliere di gas superiori a 21 milioni di metri cubi attraverso il gasdotto TurkStream.2 Le consegne sono destinate ad aumentare ulteriormente a luglio.2 Il commercio bilaterale ha raggiunto 4,4 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che supererà i 5 miliardi di dollari nel 2025.2 Sono state evidenziate anche le partnership strategiche tra la compagnia petrolifera e del gas ungherese MOL e la sua controparte turca TPAO per progetti upstream in Turchia, Siria e Libia, volti a rafforzare il ruolo di MOL nei mercati europei e nordafricani. MOL e TPAO collaborano anche a progetti di giacimenti petroliferi in Ungheria. Inoltre, un’azienda turca sta costruendo una centrale elettrica nell’est dell’Ungheria.2
Il Ministro Szijjártó ha anche avvertito che un piano della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky per vietare il gas e il greggio russi a basso costo dall’Unione Europea causerebbe un raddoppio o una triplicazione delle bollette delle famiglie ungheresi.2
I forti legami economici ed energetici dell’Ungheria con la Turchia 2, uniti alla sua ferma posizione contro l’adesione dell’Ucraina all’UE 1 e all’opposizione alle sanzioni energetiche russe 2, rivelano una strategia deliberata di diversificazione geopolitica ed economica, allontanandosi dalla dipendenza esclusiva dai partner occidentali tradizionali. Questa condotta indica una politica proattiva di “Apertura a Est”, mirata a garantire approvvigionamenti energetici e opportunità economiche da fonti non-UE, riducendo così la vulnerabilità alle politiche incentrate sull’UE o a potenziali interruzioni delle forniture dall’Occidente. Tale strategia fornisce all’Ungheria una maggiore sicurezza energetica e nuove vie commerciali, ma rischia un ulteriore isolamento politico all’interno dell’UE. Potrebbe anche influenzare il flusso di fondi UE verso l’Ungheria se le divergenze politiche si intensificassero, creando un compromesso tra l’autonomia strategica nazionale e i benefici dell’integrazione europea. Per le imprese, ciò significa navigare in un panorama normativo e politico complesso, dove le considerazioni geopolitiche influenzano pesantemente la politica economica.
1.3. Influenze Economiche Globali
Il portale di notizie economiche ungherese Portfolio.hu ha pubblicato il 27 giugno 2025 un articolo che analizza “come lo ‘shock Trump’ potrebbe influenzare l’Ungheria”, concentrandosi in particolare sulle conseguenze negative dell’aumento dei dazi.12 Sebbene i dettagli completi non fossero accessibili, altre fonti hanno indicato che i leader dell’UE stavano cercando di contrastare le minacce di Trump ipotizzando la creazione di un club commerciale mondiale senza gli Stati Uniti e che Trump aveva promesso ritorsioni tramite dazi commerciali contro paesi come la Spagna per il mancato raggiungimento degli obiettivi di spesa per la difesa della NATO.15
Pénzcentrum ha riferito che un fattore significativo nelle difficoltà economiche dell’Ungheria è stato il calo della domanda tedesca, in particolare a causa della sospensione del programma statale tedesco a sostegno dell’acquisto di veicoli elettrici. La Germania è il partner commerciale più importante dell’Ungheria, rappresentando quasi un quarto delle sue esportazioni di beni.7
La menzione esplicita dello “shock Trump” e l’analisi dettagliata del calo della domanda tedesca 7 evidenziano la significativa vulnerabilità dell’Ungheria alle politiche commerciali esterne e alla performance economica dei suoi principali partner. L’economia ungherese dipende fortemente dalle esportazioni, con la Germania come maggiore partner commerciale. Un rallentamento in Germania o un aumento del protezionismo dagli Stati Uniti (ad esempio, tramite dazi) riduce direttamente la domanda per le esportazioni ungheresi e interrompe le catene di approvvigionamento. Ciò si traduce in una diminuzione della produzione industriale, minori investimenti e potenzialmente perdite di posti di lavoro nei settori orientati all’esportazione. Questa vulnerabilità sottolinea i limiti della politica interna nel mitigare gli shock economici esterni per una piccola economia aperta. Suggerisce anche che gli sforzi dell’Ungheria per diversificare i partner commerciali (ad esempio, con Turchia, Cina) non sono solo una questione di allineamento politico, ma anche di costruzione di resilienza contro le fluttuazioni del mercato tradizionale e le tendenze protezionistiche nelle principali economie occidentali. Questo potrebbe intensificare la spinta del governo verso una maggiore produzione interna e blocchi commerciali regionali.
2. Sviluppi Settoriali Chiave e Investimenti
Questa sezione descrive in dettaglio i progetti di investimento significativi e gli sviluppi all’interno dei settori economici chiave.
2.1. Industria Automobilistica e delle Batterie
Il produttore cinese di veicoli a nuova energia (NEV) BYD ha posato la prima pietra il 27 giugno 2025 per l’espansione del suo stabilimento di autobus e camion elettrici a Komárom, nel nord dell’Ungheria.3 Questo investimento di 32 miliardi di HUF (circa 80 milioni di euro) include una nuova struttura di produzione di 29.000 metri quadrati, che dovrebbe creare oltre 600 nuovi posti di lavoro. Una volta completato, lo stabilimento all’avanguardia triplicherà la sua capacità produttiva attuale, consentendo la produzione annuale di oltre 1.000 autobus e camion elettrici.3 Il governo ungherese sostiene questo investimento con 3,1 miliardi di HUF.4
I rapporti del 27 giugno 2025 hanno chiarito lo stato dell’investimento di CATL a Debrecen. Sebbene le voci di una sospensione della seconda unità produttiva siano state smentite, la decisione sulla seconda fase spetta all’investitore, subordinatamente alle attuali condizioni di mercato e agli sviluppi dell’economia globale.5 CATL ha dichiarato che gli esperti della sua sede centrale stanno esaminando la tecnologia e il programma di investimento per la seconda fabbrica di celle al fine di implementare le soluzioni più avanzate ed efficienti dal punto di vista energetico.6 La prima unità produttiva sta procedendo a un ritmo adeguato e la sua realizzazione non è in discussione.5 Il Comune di Debrecen rimane impegnato nello sviluppo delle sue infrastrutture industriali per garantire un rapido avvio della produzione.5
Il Ministro Szijjártó ha osservato che il governo ungherese ha sostenuto 64 importanti investimenti cinesi per un valore di 5,5 trilioni di HUF (circa 13,7 miliardi di euro) nell’ultimo decennio, creando 30.000 posti di lavoro.4
Mentre Pénzcentrum ha segnalato un calo generale degli investimenti in Ungheria 7, il significativo nuovo investimento di BYD 3 e l’impegno costante per la prima fase di CATL 5 indicano che i settori automobilistico e delle batterie rappresentano eccezioni, beneficiando di un sostegno governativo mirato. Questa dinamica rivela una politica industriale strategica da parte del governo ungherese, che privilegia determinati settori ad alta tecnologia e orientati all’esportazione, in particolare quelli legati all’iniziativa di “Apertura a Est”. I sussidi statali e un ambiente normativo favorevole, nonostante le preoccupazioni più ampie, sono probabilmente i fattori chiave per questi specifici investimenti. Questa crescita selettiva implica che, sebbene il quadro economico generale possa essere difficile, alcuni segmenti stanno registrando una forte performance e sono destinati a diventare pilastri futuri dell’economia. Tuttavia, solleva anche interrogativi sulla sostenibilità e l’ampiezza della ripresa economica se la crescita è concentrata in pochi settori fortemente sovvenzionati, creando potenzialmente un’economia duale. Implica inoltre che il governo è disposto ad allocare ingenti fondi pubblici per attrarre e mantenere questi investimenti strategici.
2.2. Dinamiche del Settore Energetico
L’Ungheria continua a fare affidamento in modo significativo sul gasdotto TurkStream per la sua sicurezza energetica, con consegne giornaliere che superano i 21 milioni di metri cubi il 27 giugno 2025 e destinate ad aumentare ulteriormente a luglio.2
La compagnia petrolifera e del gas ungherese MOL e la sua controparte turca TPAO sono impegnate in una partnership strategica per progetti upstream congiunti in Turchia, Siria e Libia, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo di MOL nei mercati europei e nordafricani. Collaborano anche a progetti di giacimenti petroliferi all’interno dell’Ungheria.2 Inoltre, un’azienda turca sta costruendo una centrale elettrica nell’est dell’Ungheria.2
I prezzi all’ingrosso lordi di listino per la benzina sono stati tagliati di 5 HUF al litro e per il diesel di 9 HUF al litro, con effetto dal 28 giugno, a seguito di un calo dei prezzi del petrolio dovuto alla fine del conflitto Israele-Iran. Tuttavia, i prezzi al dettaglio il 27 giugno riflettevano ancora livelli più alti rispetto a due settimane prima.12
La dipendenza esplicita dell’Ungheria dal gasdotto TurkStream e la sua ferma opposizione ai divieti dell’UE sul gas russo 2 sottolineano come la politica energetica sia profondamente intrecciata con la sua più ampia strategia geopolitica, in particolare la sua “Apertura a Est”. Questa strategia mira a garantire approvvigionamenti energetici stabili e a prezzi accessibili, che sono cruciali sia per le bollette delle famiglie che per la competitività industriale. Diversificando le rotte di approvvigionamento tradizionali dell’Europa occidentale e mantenendo l’accesso al gas russo, l’Ungheria cerca di rafforzare la propria sovranità energetica. Questo approccio consolida la posizione dell’Ungheria come hub energetico nella regione, ma crea anche attrito con l’UE, che cerca di ridurre la dipendenza dall’energia russa. Evidenzia una politica energetica pragmatica, guidata dall’interesse nazionale, che privilegia la sicurezza dell’approvvigionamento e i costi rispetto alla più ampia solidarietà dell’UE sulle sanzioni, influenzando potenzialmente i futuri dibattiti sulla politica energetica dell’UE e l’accesso dell’Ungheria ai fondi comunitari.
2.3. Altre Notizie Industriali e Commerciali Significative
Il Ministro dell’Economia Nazionale, Nagy Márton, è stato segnalato in trattative con una banca a predominanza cinese riguardo a progetti di sviluppo dei trasporti in Ungheria.10 Questo si allinea con la più ampia strategia di attrarre investimenti cinesi.
Le discussioni di Nagy Márton con una banca a predominanza cinese per lo sviluppo dei trasporti 10 esemplificano ulteriormente la svolta strategica dell’Ungheria verso partner non-UE per il finanziamento di infrastrutture critiche, riflettendo la tendenza osservata nei settori automobilistico ed energetico. Questo indica una strategia deliberata per ottenere capitali per progetti infrastrutturali su larga scala al di fuori delle tradizionali istituzioni finanziarie dell’Europa occidentale o multilaterali. Probabilmente deriva da una combinazione di condizioni di finanziamento favorevoli, allineamento politico e potenzialmente una condizionalità meno stringente rispetto ai fondi UE. Sebbene ciò possa accelerare lo sviluppo delle infrastrutture, approfondisce anche i legami economici e le potenziali dipendenze dell’Ungheria da potenze non-UE, in particolare la Cina. Ciò potrebbe avere implicazioni geopolitiche a lungo termine, influenzando l’allineamento della politica estera ungherese e potenzialmente sollevando preoccupazioni all’interno dell’UE riguardo all’influenza esterna sulle infrastrutture critiche degli stati membri. Suggerisce inoltre che l’Ungheria è disposta a bypassare i canali di finanziamento tradizionali per raggiungere i suoi obiettivi di sviluppo.
Tabella 2: Principali Sviluppi di Investimento e Settoriali (Annunciati/Aggiornati al 27 Giugno 2025)
Progetto/Azienda | Settore | Località | Valore Investimento | Posti di Lavoro Creati | Stato/Sviluppo Chiave |
BYD Plant Expansion 3 | Automobilistico (VE) | Komárom | 32 miliardi HUF | 600+ | Posa della prima pietra, triplicazione capacità a 1.000+ veicoli/anno |
CATL Debrecen Battery Factory 5 | Produzione Batterie | Debrecen | Non disponibile | Non disponibile | Prima fase in corso, seconda fase in revisione (condizioni di mercato) |
MOL-TPAO Joint Projects 2 | Petrolio e Gas | Turchia, Siria, Libia, Ungheria | Non disponibile | Non disponibile | Partnership strategica per progetti upstream e giacimenti petroliferi |
Turkish Power Plant 2 | Energia | Ungheria orientale | Non disponibile | Non disponibile | Costruzione in corso da parte di azienda turca |
Transport Development (Nagy Márton) 10 | Trasporti/Infrastrutture | Ungheria | Non disponibile | Non disponibile | Negoziati con banca a predominanza cinese per finanziamenti |
3. Tendenze Microeconomiche e Iniziative Locali
Questa sezione copre gli sviluppi economici granulari che influenzano i consumatori, le economie locali e specifici segmenti di mercato.
3.1. Economia dei Consumatori e Condizioni di Mercato
Pénzcentrum ha riferito che l’elevata inflazione tra luglio 2022 e agosto 2023 ha eroso i salari reali e i risparmi dei consumatori, portando a un calo significativo dei consumi delle famiglie, che non si è ripreso come previsto nel 2023-2024.7
I prezzi delle case sono aumentati nel 2024, sostenuti da un aumento dei prestiti, ma la carenza di alloggi rimane un problema.9 Il FMI ha anche raccomandato di ridimensionare gli incentivi fiscali legati all’edilizia abitativa per contenere le future pressioni sui prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria.8
Nonostante il recente allentamento dell’inflazione complessiva 9, l’analisi di Pénzcentrum 7 evidenzia che il ricordo di prolungati aumenti dei prezzi a due cifre (luglio 2022-agosto 2023) continua a sopprimere i consumi e la fiducia delle famiglie. Un’inflazione elevata per un periodo prolungato erode il potere d’acquisto e i risparmi, portando a un impatto psicologico sui consumatori che diventano più cauti nelle spese. Questa “sbornia inflazionistica” significa che, anche con prezzi moderati, le famiglie rimangono esitanti ad aumentare la spesa discrezionale, dando priorità ai risparmi o ai beni essenziali. Ciò suggerisce che un approccio puramente basato sui dati per la ripresa economica potrebbe trascurare fattori comportamentali cruciali. I responsabili delle politiche devono affrontare non solo i tassi di inflazione attuali, ma anche gli effetti persistenti sulla psicologia dei consumatori per stimolare una robusta domanda interna. Ciò potrebbe richiedere misure mirate per ricostruire la fiducia e incoraggiare la spesa, oltre ai soli aggiustamenti di politica monetaria.
3.2. Mercato del Lavoro e Cambiamenti Demografici
Il mercato del lavoro ungherese si è allentato silenziosamente nel secondo trimestre del 2025, con un calo dell’occupazione.12
Il quadro demografico dell’Ungheria rimane cupo, con pochissime nascite registrate nel maggio 2025, nonostante lievi miglioramenti.12
L’allentamento del mercato del lavoro 12, combinato con il “cupo” quadro demografico 12, indica una sfida aggravante per il potenziale di crescita economica a lungo termine dell’Ungheria. Un mercato del lavoro che si allenta, pur potendo alleviare le pressioni salariali, può anche segnalare un rallentamento dell’attività economica o una ridotta fiducia delle imprese, portando a meno nuove assunzioni o persino a licenziamenti. Questa debolezza economica a breve termine esacerba il problema strutturale a lungo termine di una forza lavoro in contrazione e in invecchiamento a causa dei bassi tassi di natalità. Una forza lavoro in declino e in invecchiamento limita il potenziale di espansione economica, innovazione e entrate fiscali a lungo termine. Se il mercato del lavoro si sta già allentando, ciò implica che l’economia non sta generando abbastanza domanda per assorbire la forza lavoro esistente, per non parlare di compensare il declino demografico attraverso una maggiore produttività. Questo crea un circolo vizioso in cui una forza lavoro più piccola e anziana porta a una crescita potenziale inferiore, rendendo più difficile finanziare i servizi sociali e attrarre investimenti, smorzando così le prospettive economiche future. Ciò richiede risposte politiche complete che affrontino sia gli stimoli economici a breve termine sia le sfide demografiche a lungo termine, potenzialmente attraverso l’immigrazione o una significativa automazione.
3.3. Punti Salienti dell’Economia Locale
Debrecen continua ad essere evidenziata come un “motore dell’economia ungherese”, con il suo sviluppo descritto come “ininterrotto”.5 Il comune è impegnato nello sviluppo delle sue infrastrutture industriali e nel sostegno delle aziende esistenti.5
Auchan Magyarország ha lanciato un programma per fornitori locali in collaborazione con Magyar Termék Nonprofit presso il suo negozio di Debrecen il 27 giugno 2025.13 Il programma mira ad aumentare significativamente gli ordini da piccole e medie imprese (PMI) locali di 6-8 volte rispetto agli attuali 300 milioni di HUF per negozio.13 Questa iniziativa è sostenuta dalla Camera Nazionale dell’Agricoltura.14 Auchan ha registrato un fatturato netto di 366,3 miliardi di HUF nel 2024 e una crescita dell’utile dopo le imposte a 6,894 miliardi di HUF nel 2023.14
Una nuova legge ungherese (Legge sugli ATM), in vigore dal 27 giugno 2025, obbliga i fornitori di servizi di pagamento a installare e gestire sportelli automatici in ogni comune, rendendo i pagamenti in contanti un diritto costituzionale.11 I governi comunali devono fornire luoghi idonei gratuitamente, e la non conformità da parte delle banche può comportare multe da 2 a 200 milioni di HUF. Il limite superiore di prelievo di contante dagli ATM è stato anche aumentato a 150.000 HUF.11
Il programma per fornitori locali di Auchan 13 dimostra uno sforzo microeconomico per costruire la resilienza economica locale rafforzando le catene di approvvigionamento interne, in contrasto con le preoccupazioni a livello macroeconomico sui mercati di esportazione in contrazione.7 Contemporaneamente, la nuova Legge sugli ATM 11 evidenzia un significativo intervento governativo volto a garantire l’inclusione finanziaria, ma che potenzialmente impone costi operativi considerevoli ai fornitori di servizi finanziari. Il successo del programma per fornitori locali potrebbe fungere da modello per uno sviluppo economico interno più ampio, mentre la Legge sugli ATM esemplifica una politica che privilegia l’accesso sociale rispetto alla pura efficienza di mercato, creando potenzialmente tensioni tra gli obiettivi governativi e la redditività del settore privato. Ciò suggerisce anche che lo sviluppo economico locale è considerato una strategia chiave per contrastare le debolezze macroeconomiche più ampie.
4. Ambiente Normativo e Clima Imprenditoriale
Questa sezione analizza l’impatto della nuova legislazione e delle politiche governative sulle imprese e sul clima generale degli investimenti.
4.1. Nuova Legislazione e Cambiamenti Politici
Un emendamento al decreto, in vigore dal 24 giugno 2025, ha concesso allo stato ungherese un diritto di prelazione su tutte le società ungheresi in vendita, con alcune eccezioni, da esercitare tramite la Hungarian National Asset Management Inc. (MNV Zrt.) o un’altra organizzazione designata.10 Questo emendamento si applica anche alle transazioni in corso ed estende il termine amministrativo per le acquisizioni pianificate, concedendo al Ministero dell’Economia Nazionale più tempo per le indagini.10 Forbes ha suggerito che ciò potrebbe avere un impatto negativo sui venditori a causa della ridotta concorrenza e ha messo in discussione il vantaggio dell’intervento statale rispetto a acquirenti stranieri finanziariamente solidi.10
Il termine per il ministro ungherese dell’economia interna per esaminare le transazioni che rientrano nell’ambito del Decreto sugli IDE è stato esteso da 30 a 45 giorni lavorativi.11
Gli emendamenti alla Legge XVI del 2014 sui Fondi Comuni di Investimento e sui loro Gestori e sulla Modifica delle Normative Finanziarie sono entrati in vigore il 27 giugno 2025.11
Il nuovo diritto di prelazione statale sulle vendite di società 10 e l’estensione dei termini amministrativi per le revisioni degli IDE 11 segnalano una chiara tendenza verso un maggiore controllo e intervento statale nell’economia ungherese, potenzialmente influenzando l’attrattiva del clima degli investimenti. Questo aumenta l’incertezza normativa e il potenziale di interferenza statale per gli investitori stranieri. Lo stato può effettivamente bloccare un’acquisizione straniera e subentrare come acquirente, potenzialmente riducendo la concorrenza e costringendo i venditori ad accettare prezzi più bassi. Periodi di revisione più lunghi comportano anche maggiori costi di transazione e ritardi. Sebbene mirata a proteggere gli interessi nazionali o gli asset strategici, questa politica potrebbe scoraggiare alcuni investimenti diretti esteri, in particolare da paesi occidentali che cercano ambienti di mercato prevedibili e liberi. Potrebbe favorire investitori sostenuti dallo stato o politicamente allineati, portando potenzialmente a un mercato meno competitivo e sollevando preoccupazioni sulla trasparenza e lo stato di diritto. Ciò potrebbe esacerbare il “deterioramento del sentimento imprenditoriale” notato dalla Commissione Europea 9 e contribuire all'”incertezza generale” menzionata dagli analisti nazionali.7
4.2. Clima degli Investimenti e Intervento Statale
Come evidenziato dal FMI, le misure regolamentari come i tetti ai prezzi, ai tassi di interesse e ai margini, insieme alle tasse sugli extraprofitti e ai programmi di prestito agevolato, hanno distorto i segnali di mercato e aumentato l’incertezza per gli investitori.8 La Commissione Europea ha anche notato che questi interventi indeboliscono la trasmissione della politica monetaria all’economia reale.9
L’uso da parte del governo di interventi diretti (tetti, tasse sugli extraprofitti, prestiti agevolati e ora diritti di prelazione) per gestire l’economia, pur affrontando potenzialmente preoccupazioni immediate come l’inflazione o l’accesso al contante, è esplicitamente indicato dal FMI e dalla Commissione Europea come causa di distorsione dei segnali di mercato e di indebolimento della trasmissione della politica monetaria.8 Questi interventi aggirano i meccanismi di mercato. Ad esempio, i tetti ai prezzi impediscono ai prezzi di riflettere la vera domanda/offerta, portando a carenze o a una riduzione degli investimenti in quei settori. Le tasse sugli extraprofitti, pur generando entrate, possono scoraggiare futuri investimenti nelle industrie colpite. Questo crea un ambiente in cui gli operatori di mercato non possono fare affidamento sui tipici segnali economici, portando a incertezza e ridotta efficienza. Questo approccio, sebbene forse politicamente popolare o efficace a breve termine per questioni specifiche, rischia di minare la salute a lungo termine dell’economia di mercato. Può portare a una cattiva allocazione delle risorse, a una ridotta innovazione e a un ambiente meno attraente per gli investimenti del settore privato, in particolare da parte di coloro che cercano mercati prevedibili e basati su regole. Suggerisce inoltre che il governo è disposto ad accettare questi compromessi nel perseguimento dei suoi obiettivi economici e sociali nazionali percepiti, potenzialmente a scapito di una più ampia efficienza del mercato e della fiducia degli investitori.
Tabella 3: Principali Cambiamenti Normativi e Politici (Effettivi/Annunciati al 27 Giugno 2025)
Politica/Legge | Data di Entrata in Vigore/Annuncio | Disposizioni Chiave | Implicazioni Economiche |
Diritto di Prelazione Statale sulle Vendite di Società 10 | 24 Giugno 2025 | Diritto di prelazione dello stato su tutte le società ungheresi in vendita; estensione termini indagine acquisizioni | Aumento controllo statale, potenziale riduzione concorrenza, incertezza per IDE, rischio di prezzi inferiori per venditori 10 |
Legge sugli ATM (Act XVIII of 2025) 11 | 27 Giugno 2025 | Obbligo per PSP di installare ATM in ogni comune; aumento limite prelievo a 150.000 HUF; multe per non conformità | Aumento costi operativi per le banche, garanzia accesso al contante, potenziale impatto sulla redditività del settore finanziario 11 |
Emendamenti Regime IDE 11 | Non disponibile (estensione termini) | Estensione del termine per l’esame delle transazioni IDE da 30 a 45 giorni lavorativi | Aumento dei costi di transazione e ritardi per gli investitori stranieri, maggiore scrutinio statale 11 |
Regolamento Fondi di Investimento (Act XVI of 2014 amendments) 11 | 27 Giugno 2025 | Modifiche alle regole per i fondi comuni di investimento e i loro gestori | Potenziale impatto sulla gestione degli asset e sul mercato dei capitali 11 |
5. Sfide, Prospettive e Commento degli Esperti
5.1. Valutazione delle Sfide Economiche Persistenti
L’economia ungherese ha ristagnato per tre anni, con l’inflazione che rimane ostinatamente al di sopra dell’obiettivo.8 L’analisi di Pénzcentrum descrive in dettaglio come gli shock dei prezzi dell’energia, il conflitto Russia-Ucraina, il calo dei salari reali e la diminuzione dei consumi abbiano contribuito a questa situazione.7
Persistono un elevato debito pubblico e costi di finanziamento significativi, con il deficit di bilancio che supera costantemente gli obiettivi governativi secondo le valutazioni internazionali.8 Le misure regolamentari (tetti a prezzi/interessi/margini, tasse sugli extraprofitti, prestiti agevolati) continuano a distorcere i segnali di mercato e a creare incertezza.8
Quasi il 40% dei fondi di sviluppo dell’UE legittimamente dovuti all’Ungheria rimangono congelati, influenzando l’economia attraverso le reazioni del mercato piuttosto che dirette carenze di risorse.7 La diminuzione della domanda tedesca, la concorrenza cinese e l’incertezza che circonda le politiche commerciali statunitensi (ad esempio, lo “shock Trump”) rappresentano rischi esterni significativi.7 Il cupo quadro demografico e l’allentamento del mercato del lavoro presentano sfide strutturali a lungo termine per la crescita.12
5.2. Prospettive Economiche a Breve-Medio Termine
Il FMI prevede una modesta crescita trainata dai consumi dello 0,7% nel 2025, che accelererà al 2% nel 2026.8 La Commissione Europea è leggermente più ottimista, prevedendo l’1,8% nel 2025 e il 3,1% nel 2026.9 L’inflazione dovrebbe decelerare gradualmente fino all’obiettivo del 3% della MNB entro il 2027.8 Le prospettive rimangono sensibili ai prezzi dell’energia, alle incertezze nell’industria automobilistica e al sentimento degli investitori globali.9 Sono necessari sforzi fiscali aggiuntivi significativi per preservare lo spazio fiscale e ricostruire i cuscinetti.8
5.3. Considerazioni Chiave e Implicazioni per gli Stakeholder
L’economia ungherese al 27 giugno 2025 presenta un panorama misto e impegnativo. Sebbene la strategia proattiva del governo di “Apertura a Est” stia attirando con successo significativi investimenti diretti esteri, in particolare dalla Cina, in settori strategici come i veicoli elettrici e l’energia, i fondamentali macroeconomici più ampi rimangono deboli.
La persistente stagnazione, l’inflazione elevata e una continua lotta con i deficit fiscali, come evidenziato dalle valutazioni critiche del FMI e della Commissione Europea, sottolineano la profondità delle sfide economiche. Queste analisi esterne indicano anche costantemente gli effetti distorsivi degli estesi interventi governativi (ad esempio, tetti ai prezzi, tasse sugli extraprofitti, nuovi diritti di prelazione statali) sui segnali di mercato e sull’efficacia della politica monetaria.
La politica estera distintiva dell’Ungheria, caratterizzata dalla sua opposizione all’adesione dell’Ucraina all’UE e dalla sua enfasi sulla sicurezza energetica attraverso partner non-UE come la Turchia, definisce le sue relazioni economiche internazionali e le sue scelte politiche interne. Questo approccio, pur garantendo alcuni interessi nazionali, rischia un ulteriore isolamento politico all’interno dell’UE e potrebbe influenzare il flusso di fondi di sviluppo comunitari cruciali.
Per gli investitori internazionali e le imprese, navigare nel mercato ungherese richiede una comprensione sfumata di un ambiente politico che privilegia l’autonomia strategica nazionale e la sicurezza energetica, anche se ciò significa divergere dalle norme dell’UE e accettare alcune inefficienze di mercato. La crescente tendenza verso il controllo e l’intervento statale, come evidenziato dalle nuove normative, aggiunge un livello di rischio normativo che deve essere attentamente valutato.
La divergenza tra la retorica ufficiale del governo e le valutazioni più caute o critiche da parte di organismi indipendenti e internazionali rende necessario un approccio basato sui dati per le decisioni strategiche. Le sfide demografiche a lungo termine, unite a un mercato del lavoro che si sta allentando, suggeriscono anche ostacoli strutturali che richiederanno risposte politiche complete al di là di soluzioni a breve termine.
FONTI
- Orban confirms Hungary blocks start of Ukraine’s EU membership talks – Xinhua, accessed June 27, 2025, https://english.news.cn/europe/20250627/24c73cf802b24d8086cc61947d5e1e98/c.html
- Hungary-Turkey Joint Economic Commission meet in Ankara, accessed June 27, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/hungary-turkey-joint-economic-commission-meet-in-ankara
- BYD expands electric bus, truck plant in Hungary – Xinhua, accessed June 27, 2025, https://english.news.cn/europe/20250627/646fb0c3eeed4ed88c855a7fbba4760a/c.html
- BYD Launches HUF 32 bln Expansion at Hungary Bus Plant – Budapest Business Journal, accessed June 27, 2025, https://bbj.hu/business/industry/automotive/byd-launches-huf-32-bln-expansion-at-hungary-bus-plant/
- Press release: Debrecen remains the engine of the Hungarian economy; its development is unbroken, accessed June 27, 2025, https://www.debrecen.hu/en/local/news/press-release-debrecen-remains-the-engine-of-the-hungarian-economy-its-development-is-unbroken
- Is CATL suspending its investment in Debrecen? The company clarified the situation, accessed June 27, 2025, https://www.debrecensun.hu/local/2025/06/27/is-catl-suspending-its-investment-in-debrecen-the-company-clarified-the-situation/
- Így vérzett ki szép lassan Magyarország: óriási a vész, az akkugyárak sem menthetnek meg minket? – Pénzcentrum, accessed June 27, 2025, https://www.penzcentrum.hu/gazdasag/20250627/igy-verzett-ki-szep-lassan-magyarorszag-oriasi-a-vesz-az-akkugyarak-sem-menthetnek-meg-minket-1180864
- Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed June 27, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
- 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed June 27, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
- Hírek a 2025. június 27-i nappal kapcsolatban – Okoshír.hu, accessed June 27, 2025, https://www.okoshir.hu/2025/06/27/hirek-a-2025-junius-27-i-nappal-kapcsolatban/
- New Hungarian law requires ATMs in all towns and villages, accessed June 27, 2025, https://cms-lawnow.com/en/ealerts/2025/05/new-hungarian-law-requires-atms-in-all-towns-and-villages
- Fuel prices to be changed again in Hungary – Portfolio.hu, accessed June 27, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250627/fuel-prices-to-be-changed-again-in-hungary-770985
- Auchan Launches Local Suppliers Programme in Hungary – XpatLoop.com, accessed June 27, 2025, https://xpatloop.com/channels/2025/06/auchan-launches-local-suppliers-programme-in-hungary.html
- Supplier program: Auchan Debrecen relies on local small and medium-sized enterprises, accessed June 27, 2025, https://www.debrecensun.hu/uncategorized/2025/06/27/supplier-program-auchan-debrecen-relies-on-local-small-and-medium-sized-enterprises/
- Report for Friday, June 27, 2025 – The Cipher Brief, accessed June 27, 2025, https://www.thecipherbrief.com/report-for-friday-june-27-2025