Regole e-commerce Ungheria: Diritto alla restituzione senza motivazione

Il Decreto Governativo 45/2014, entrato in vigore in Ungheria il 13.06.2014 in Ungheria, ha armonizzato in tutta l’UE i regolamenti riguardanti l’e-commerce. La legge viene applicata per i contratti stipulati tra persone distanti, senza la presenza fisica delle parti alla stipula del contratto, che sono in contatto solo tramite mezzi di telecomunicazione.

Ne parla ad economia.hu Boglár Szervátiusz, avvocato dello Studio Legale Lajos di Budapest, associato di ITL Group.

La legge non può essere applicata in alcuni casi di cui menzioniamo i più comuni:

servizi sociali

contratti di servizi finanziari

contratti di viaggio

prodotti alimentari e prodotti adatti ad uso quotidiano che vengano consegnati regolarmente al cliente  

“Il regolamento europeo – spiega l’avvocato Szervátiusz – rappresenta un notevole conforto per chi vuole acquistare prodotti su Internet. Il cambiamento più importante in merito è l’estensione della scadenza riguardo il diritto dei consumatori alla restituzione della merce, un diritto di cui godono senza bisogno di giustificazione”. Nel caso di acquisto di prodotti la scadenza di 14 giorni decorrono dalla consegna:

della merce

del prodotto consegnato per ultimo nel caso di acquisto di più di un prodotto quando la consegna dei singoli prodotti non avviene allo stesso momento 

dell’ultimo pezzo di un prodotto che viene consegnato in più parti

della prima fornitura nel caso il prodotto venga fornito regolarmente nell’ambito di un periodo determinato.

Nel caso di fornitura di servizi, invece, la scadenza di 14 giorni decorre dal momento della stipula del contratto. Ciò comunque non incide sul diritto del consumatore di recedere dal contratto prima della consegna. Nel caso il venditore non avesse informato il consumatore sulle possibilità di recedere dal contratto, secondo quanto previsto dalla legge, la scadenza si allunga di 12 mesi. Il consumatore deve comunicare la recessione dal contratto con dichiarazione espressa, chiara. In questo caso è sufficiente inviare tale dichiarazione prima della scadenza del termine (cioè la dichiarazione deve essere inviata – e non ricevuta – entro il termine previsto). Nel caso di controversia il consumatore deve essere in grado di provare l’avvenuto invio della dichiarazione sulla recessione. In seguito il venditore sarà tenuto a rimborsare l’intero prezzo di acquisto – compreso le spese della spedizione ed altre spese emerse –  tempestivamente, ma entro e non oltre 14 giorni da quando é venuto a sapere che il consumatore ha receduto dal contratto, nello stesso modo in cui il prezzo gli é stato pagato. Anche il consumatore ha i suoi obblighi per quanto riguarda la restituzione della merce, e cioè che la merce dovrà essere rispedita tempestivamente, ma entro e non oltre 14 giorni dalla comunicazione del recesso dal contratto. Le spese sorte direttamente con la rispedizione del prodotto saranno a carico del consumatore. Siccome il diritto al recesso dal contratto può essere esercitato solo nel caso che le parti siano in grado di restituire le prestazioni già effettuate, non sarà più possibile recedere dal contratto se la situazione originaria (che esisteva prima della stipula) non potrà essere ripristinata (a.es. l’acquirente ha già tolto le etichette ed indossato il vestito).

Ci sono ovviamente alcune eccezioni, quando il consumatore non potrà recedere dal contratto, cioè liberarsi dalla merce non desiderata senza motivazione.  Ecco alcuni esempi: 

prodotti non prefabbricati, ma che vengono fatti in base di istruzioni o espressa richiesta del consumatore, o comunque prodotti fatti su misura

prodotti di breve conservazione

prodotti in confezione chiusa, che successivamente all’apertura della confezione non possono piú essere rispediti per motivi di tutela della salute o motivi igienici

registrazione audio o visiva in confezione chiusa nel caso che il consumatore avesse aperto la confezione dopo la consegna

riviste, quotidiani, mensili – tranne la risoluzione di contratti di abbonamento

Con lo scioglimento del contratto necessariamente vengono terminati anche i contratti accessori (manutenzione ecc.)

Il presente articolo è a cura dell’avv.ssa Boglár Szervátiusz – Studio Legale Lajos – www.studiolegale.hu

Redazione Economia.hu

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