Sintesi Esecutiva
Il panorama economico ungherese del 16 aprile 2025 è stato dominato da una significativa escalation delle tensioni commerciali globali, in particolare tra Stati Uniti e Cina, i cui effetti potenzialmente negativi si profilano sull’economia ungherese, fortemente orientata all’export. In questa data, sono emerse notizie di un drastico aumento dei dazi statunitensi sui prodotti cinesi, sollevando preoccupazioni immediate sui mercati finanziari internazionali e per diversi settori a livello globale.
Sul fronte interno, gli sviluppi chiave includono la formalizzazione di un accordo di cooperazione tra la Banca Nazionale Ungherese (MNB) e la Camera di Commercio e Industria Ungherese (MKIK), volto a sostenere le piccole e medie imprese (PMI) in un contesto di crescente incertezza. Inoltre, si sono registrati progressi tangibili nel progetto di bonifica ambientale della compagnia energetica MOL a Gárdony, con l’avvio della costruzione di un muro di isolamento sotterraneo. Contemporaneamente, sono emerse notizie riguardanti l’annuncio di licenziamenti collettivi presso l’acciaieria Liberty Dunaújváros (ex Dunaferr), segnalando potenziali difficoltà nel settore industriale pesante. Infine, il dibattito pubblico ha continuato a focalizzarsi sulla recente revoca delle sanzioni statunitensi nei confronti del Capo di Gabinetto del Primo Ministro, Antal Rogán, interpretata dal governo ungherese come un segnale di disgelo nelle relazioni bilaterali con la nuova amministrazione statunitense.
PODCAST IN INGLESE:
Sezione 1: Venti Contrari Globali – Escalation Brusca del Conflitto Commerciale USA-Cina
1.1 Panoramica dei Nuovi Dazi USA (Notizie del 16 Aprile 2025)
Il 16 aprile 2025 è stato segnato da un’evoluzione critica nelle relazioni commerciali internazionali: l’amministrazione statunitense guidata dal Presidente Trump ha annunciato o confermato un’ulteriore, drastica escalation dei dazi sulle importazioni cinesi. Le notizie riportate in questa data indicavano tassi tariffari estremamente elevati, fino al 245% su specifiche categorie di prodotti.1 Esempi specifici menzionati includono un dazio del 245% su forniture mediche come siringhe e aghi, e del 175% sulle batterie agli ioni di litio.6
Questa mossa rappresenta un’intensificazione severa della disputa commerciale, facendo seguito a precedenti round tariffari (livelli come il 145% erano stati menzionati come precedenti a questo aumento 7) e configurandosi come una risposta ai dazi ritorsivi imposti dalla Cina.5 L’entità dell’aumento tariffario segnala un possibile passaggio da misure mirate a settori strategici verso azioni capaci di causare un’ampia perturbazione economica tra le due maggiori economie mondiali. Un dazio del 245% su determinati beni si avvicina funzionalmente a un embargo, indicando una volontà di ostacolare severamente i flussi commerciali e aumentando significativamente i rischi di danni economici diffusi rispetto alle fasi precedenti del conflitto.
La Cina, secondo quanto riportato, ha manifestato la propria disponibilità a continuare la “guerra dei dazi” se ulteriormente provocata 1 e ha minimizzato le azioni statunitensi.9 Pechino ha caratterizzato i dazi come iniziati dagli Stati Uniti, definendo le proprie misure come contromisure necessarie a salvaguardare i propri diritti e l’equità internazionale.5
Il contesto è ulteriormente definito dall’esclusione esplicita della Cina da una pausa tariffaria di 90 giorni offerta dagli Stati Uniti a oltre 75 altri paesi impegnati in negoziazioni commerciali.6 La Casa Bianca ha dichiarato pubblicamente che l’onere di proporre una de-escalation ricade sulla Cina.6
1.2 Reazioni Internazionali e Impatto sui Mercati
Le notizie del 16 aprile hanno scatenato immediate ripercussioni globali. Si sono registrate significative reazioni negative sui mercati finanziari internazionali, con cali riportati in Asia ed Europa 6, alimentate dall’accresciuta incertezza e dai timori di una recessione globale.9 Analisti e agenzie di rating (come Moody’s, citata in 6) hanno lanciato allarmi riguardo al deterioramento delle condizioni creditizie globali, all’aumento dei rischi di default (specialmente per le aziende con rating speculativo) e a un potenziale rallentamento della crescita economica mondiale.6
Gli impatti settoriali previsti sono apparsi subito gravi e diffusi:
- Viaggi e Turismo: Sono state formulate proiezioni di forti aumenti delle tariffe aeree (collegati a potenziali interruzioni negli ordini di aeromobili e a una capacità più limitata), di un incremento dei costi operativi degli hotel trasferito sui consumatori e di un colpo significativo (stimato in 88 miliardi di dollari) alla spesa globale per viaggi d’affari nel 2025.11 La tempistica per la ripresa del settore ai livelli pre-pandemici è stata posticipata.11
- Automotive: Analisti (S&P Global Mobility citata in 12) hanno avvertito di un potenziale crollo delle vendite di veicoli negli Stati Uniti (700.000 unità in meno) e di un calo della produzione nordamericana (1,28 milioni di veicoli) qualora i dazi persistessero, a causa dell’aumento dei prezzi al consumo.12 È stato anche riportato che la Cina stava reindirizzando i veicoli in eccesso verso altri mercati.10
- Sanità/Farmaceutico: Gli elevati dazi su articoli come siringhe e aghi 6 impattano direttamente le catene di approvvigionamento sanitarie, stimolando analisi dedicate sulle implicazioni per il settore farmaceutico.13
- Catene di Approvvigionamento e Logistica: Sono stati evidenziati stress immediati (come la congestione portuale dovuta all’accumulo di scorte pre-dazio 11) e la complessa sfida a lungo termine per le aziende che necessitano di ristrutturare le catene di approvvigionamento globali.11 È stata notata anche l’emersione di “commercio grigio” e tattiche di elusione.10
Questi rapidi resoconti sugli impatti in settori diversi, uniti agli avvertimenti sui mercati del credito e sulla crescita globale, dimostrano come analisti e imprese abbiano immediatamente riconosciuto le implicazioni di vasta portata. Non si è trattato di una percezione di problema localizzato, ma di uno sviluppo capace di influenzare la stabilità economica globale e alterare le operazioni aziendali in tutto il mondo.
1.3 Potenziali Ramificazioni per l’Economia Ungherese
Sebbene dati specifici sull’impatto diretto sull’Ungheria il 16 aprile siano limitati nelle fonti disponibili, la vastità e la gravità dello shock commerciale globale riportato in quella data amplificano significativamente le vulnerabilità esistenti dell’economia ungherese, caratterizzata da un’elevata apertura e dipendenza dalle esportazioni. Il modello economico ungherese si basa pesantemente sull’export, in particolare di beni manifatturieri integrati nelle catene del valore europee (specialmente tedesche) e globali, come l’automotive e l’elettronica. Queste catene sono esposte alle perturbazioni nel commercio USA-Cina attraverso molteplici canali: riduzione della domanda nei mercati di esportazione chiave (USA, UE), interruzioni nella catena di approvvigionamento per componenti provenienti dalla Cina, aumento dei costi degli input e incertezza generale del mercato che influenza gli investimenti. L’avvertimento precedente della MNB 14 riguardo a un potenziale colpo dello 0,5% sul PIL a causa di una guerra commerciale, basato su tensioni precedenti, acquista un peso considerevole a seguito della drastica escalation riportata il 16 aprile.
I punti specifici di esposizione per l’Ungheria includono la sua significativa industria automobilistica (la cui produzione aveva già mostrato un calo a febbraio 2025 15), la produzione di elettronica (considerando anche la presenza di centri R&D come quello di Huawei 16) e la dipendenza dagli investimenti esteri, inclusi quelli cinesi.7
L’escalation della guerra commerciale si interseca inoltre in modo complesso con la strategia ungherese di attrarre investimenti cinesi, particolarmente in settori strategici come le batterie per veicoli elettrici.7 Questo crea un ambiente complicato in cui l’Ungheria potrebbe trovarsi ad affrontare pressioni contrastanti dai suoi principali partner commerciali. Da un lato, l’Ungheria corteggia attivamente gli IDE cinesi (parte della sua strategia di “Apertura a Est” 16). Dall’altro, gli Stati Uniti stanno contemporaneamente intensificando il conflitto commerciale con la Cina e, secondo quanto riferito, avvertendo l’Ungheria sui rischi degli investimenti cinesi.10 Se le aziende cinesi utilizzassero l’Ungheria come piattaforma per eludere i dazi statunitensi, i beni prodotti in Ungheria potrebbero diventare bersaglio di future azioni commerciali o controlli da parte degli USA. Ciò pone il governo ungherese in un delicato equilibrio, nel tentativo di assicurarsi investimenti navigando al contempo le tensioni geopolitiche e commerciali tra le grandi potenze.
È rilevante notare l’analisi pre-16 aprile della MNB, che proiettava una potenziale riduzione dello 0,5% della crescita del PIL nel 2025 in uno scenario di guerra commerciale su vasta scala.14 Le notizie del 16 aprile rendono questo rischio al ribasso significativamente più tangibile. Testate economiche ungheresi come Portfolio.hu stavano già pubblicando analisi sulle implicazioni pratiche della guerra commerciale per le imprese il 16 aprile stesso 2, indicando una preoccupazione e una rilevanza immediate all’interno della comunità imprenditoriale nazionale.
(Tabella 1: Sintesi degli Sviluppi Chiave dei Dazi USA Riportati il 16 Aprile 2025)
Categoria di Prodotto (Esempio) | Livello Tariffario Precedente (se disponibile) | Nuovo Livello Tariffario (Riportato il 16 Aprile) | Fonte |
Siringhe/Aghi | — | 245% | 6 |
Batterie agli Ioni di Litio | — | 175% | 6 |
Importazioni Cinesi Generali (cumulativo implicito) | 145% 7 | Fino a 245% 2 | Varie |
Nota: La tabella riassume i dati quantitativi chiave sull’escalation tariffaria riportati il 16 aprile, offrendo un’istantanea della gravità del cambiamento di politica.
Sezione 2: Panorama Economico Ungherese: Sviluppi Interni del 16 Aprile
2.1 Attività Aziendali e Industriali
- Bonifica MOL a Gárdony: Il 16 aprile, la compagnia energetica ungherese MOL ha avviato la costruzione di un muro di isolamento sotterraneo vicino a Gárdony.2 Questo intervento si inserisce nel contesto del processo di bonifica in corso a seguito di una significativa fuoriuscita di gasolio riportata in precedenza vicino al Lago di Velence.17 L’avvio della costruzione di questo muro rappresenta un’azione tangibile e pubblicamente comunicata per affrontare una rilevante passività ambientale. Questa mossa riflette la pressione continua sulle grandi compagnie industriali per gestire le conseguenze ambientali delle loro operazioni, che possono comportare costi significativi. L’azione, che probabilmente richiede investimenti sostanziali, mira a rispondere alle preoccupazioni per la protezione del vicino Lago di Velence 17, evidenziando le implicazioni finanziarie e operative a lungo termine della gestione ambientale per l’industria pesante in Ungheria.
- Liberty Dunaújváros (Ex Dunaferr): Sono emerse notizie il 16 aprile riguardanti l’annuncio di licenziamenti collettivi presso l’acciaieria di Dunaújváros, ora di proprietà di Liberty Steel.3 L’accesso ai dettagli specifici è limitato.3 Tuttavia, rapporti precedenti indicavano tensioni finanziarie preesistenti, ritardi nella ripresa della produzione e attriti tra l’azienda e il governo ungherese riguardo a promesse non mantenute e al pagamento dei salari.18 L’annuncio dei licenziamenti segnala un potenziale aggravamento della situazione in un sito industriale storicamente importante per l’Ungheria. Ciò potrebbe riflettere pressioni più ampie sul settore siderurgico europeo (costi energetici, domanda, questioni commerciali esacerbate da eventi come i dazi USA-Cina) o persistenti sfide finanziarie e operative specifiche dell’azienda nella gestione dell’impianto. Dato che questo sviluppo segue precedenti interventi governativi ed espressioni di preoccupazione 18, suggerisce che il supporto precedente potrebbe non aver risolto i problemi di fondo, indicando problemi strutturali più profondi nell’impianto o all’interno dell’azienda, potenzialmente amplificati dal difficile clima economico globale riportato lo stesso giorno.
- AutoWallis: Il gruppo automobilistico AutoWallis ha riportato risultati positivi per il primo trimestre del 2025, con un aumento delle vendite dovuto in particolare alle acquisizioni e a una forte crescita nel segmento dei veicoli usati.19 La performance positiva di AutoWallis nella distribuzione, vendita al dettaglio e auto usate offre un contrappunto alla potenziale debolezza dell’industria pesante (Dunaferr) e alle più ampie preoccupazioni manifatturiere sollevate dalle tensioni commerciali globali. Suggerisce resilienza nei segmenti rivolti al consumatore o una riuscita esecuzione di una specifica strategia aziendale (come le acquisizioni). Il settore automobilistico è complesso; mentre la produzione affronta rischi globali legati a catene di approvvigionamento e domanda, le attività a valle come vendite, assistenza e auto usate possono seguire tendenze diverse. Il successo di AutoWallis potrebbe indicare una domanda dei consumatori ancora sana per i veicoli (forse spostandosi verso l’usato per motivi di accessibilità) o un’efficace consolidamento del mercato tramite la sua strategia di acquisizione, mostrando che non tutte le parti dell’economia ungherese sono ugualmente colpite dai venti macroeconomici contrari.
- GTC Group: È stata menzionata la nomina di un nuovo Chief Operating Officer (COO) presso il GTC Group, un attore significativo nel mercato immobiliare dell’Europa Centro-Orientale.20 Questo è stato notato come un cambiamento standard nella leadership aziendale.
2.2 Notizie Istituzionali e di Politica Economica
- Accordo di Cooperazione MNB-MKIK: Il 16 aprile è stato formalmente firmato un accordo di cooperazione tra la Banca Nazionale Ungherese (MNB), guidata dal Governatore Mihaly Varga, e la Camera di Commercio e Industria Ungherese (MKIK), presieduta da Elek Nagy.19 Gli obiettivi dichiarati dell’accordo includono il miglioramento della condivisione delle conoscenze e dell’analisi congiunta per sostenere lo sviluppo economico, la promozione della crescita, il mantenimento della stabilità dei prezzi, l’identificazione delle PMI ad alto potenziale e la promozione di una piattaforma collaborativa che coinvolga banche e università.21 La tempistica di questo accordo, in un contesto di crescente incertezza economica globale (evidenziata dalle notizie sulla guerra commerciale), suggerisce uno sforzo deliberato da parte delle principali istituzioni economiche ungheresi per coordinare il sostegno all’economia nazionale, con un focus particolare sul settore potenzialmente vulnerabile delle PMI. Di fronte a venti esterni contrari (guerra commerciale, potenziale rallentamento della crescita UE) e possibili sfide interne (preoccupazioni per l’inflazione 14, pressioni sul bilancio 2), la formalizzazione della cooperazione tra la banca centrale e la principale camera di commercio indica un allineamento strategico. L’attenzione alle PMI è tipica degli sforzi volti a promuovere la resilienza e una crescita ad ampia base, suggerendo il riconoscimento che questo settore potrebbe necessitare di un sostegno mirato o di un migliore accesso a risorse e analisi nell’ambiente attuale.
- Conferenza Portfolio sulla Gestione Energetica Aziendale 2025: È stato riportato che questa conferenza specializzata si è tenuta il 16 aprile e ha attirato un notevole interesse.2 La convocazione di una conferenza partecipata dedicata alla gestione energetica aziendale sottolinea come i costi energetici, la sicurezza e le strategie di transizione rimangano preoccupazioni prioritarie per le imprese ungheresi nel 2025. La volatilità dei mercati energetici globali, le politiche climatiche dell’UE e la spinta verso l’efficienza operativa rendono l’energia un fattore critico per la competitività aziendale. Il forte interesse per tale conferenza suggerisce che le aziende stiano attivamente cercando soluzioni e approfondimenti per gestire consumo, approvvigionamento e costi energetici, riflettendo pressioni operative continue e necessità di pianificazione strategica.
- Commenti Economici Correnti (Portfolio.hu): Si fa riferimento alla pubblicazione, il 16 aprile, di analisi che discutono i potenziali rischi riguardanti il bilancio statale del 2025, l’evoluzione del rapporto tra il settore bancario e la politica governativa, e le preoccupazioni relative al livello di indebitamento delle famiglie in Ungheria.2 Queste analisi forniscono un contesto importante, indicando che, accanto allo shock acuto dell’escalation della guerra commerciale, ci sono dibattiti economici interni in corso e potenziali vulnerabilità (equilibrio fiscale, stabilità del settore finanziario, debito dei consumatori) attivamente discussi in Ungheria in questa data. L’attenzione ai rischi di bilancio (a cui fa eco la previsione di deficit della MNB in 14), alle dinamiche del settore bancario e al debito delle famiglie suggerisce che questi non siano problemi nuovi, ma rimangano fattori rilevanti che modellano le prospettive economiche e potenzialmente vincolano le risposte politiche o influenzano il comportamento dei consumatori, formando lo sfondo degli eventi specifici della giornata.
(Tabella 2: Eventi/Annunci Economici Interni Chiave in Ungheria – 16 Aprile 2025)
Evento/Annuncio | Dettaglio Chiave | Significato/Contesto | Fonte/i |
Firma Accordo MNB-MKIK | Cooperazione su analisi, PMI, crescita | Coordinamento istituzionale in contesto di incertezza | 19 |
Bonifica MOL Gárdony | Avvio costruzione muro di isolamento | Progresso su importante bonifica ambientale | 2 |
Licenziamenti Liberty Dunaújváros | Annunciati licenziamenti collettivi (riportato) | Difficoltà nell’industria pesante, potenziale perdita posti lavoro | 33 |
Conferenza Portfolio Energia | Tenuta con alto interesse | Strategia energetica resta focus aziendale chiave | 2 |
Vendite Q1 AutoWallis | Crescita riportata, citate acquisizioni | Resilienza nel retail/usato auto | 19 |
Nomina COO GTC Group | Nuovo responsabile operativo | Standard cambiamento leadership aziendale | 20 |
Nota: La tabella offre un riepilogo strutturato delle diverse notizie economiche interne riportate il 16 aprile, permettendo un rapido confronto tra eventi istituzionali, azioni aziendali e segnali di difficoltà industriale.
Sezione 3: Contesto Diplomatico e Politico: Relazioni USA-Ungheria
3.1 Revoca delle Sanzioni USA su Antal Rogán (Notizie/Reazioni del 16 Aprile)
Sebbene il Dipartimento del Tesoro USA abbia ufficialmente revocato le sanzioni (imposte nel gennaio 2025 ai sensi dell’E.O. 13818 per presunta corruzione 22) nei confronti di Antal Rogán (Ministro responsabile dell’Ufficio di Gabinetto del Primo Ministro) il 15 aprile, la notizia e le relative reazioni sono state prominenti nei resoconti datati 16 aprile.3
Le comunicazioni ufficiali includono una telefonata tra il Segretario di Stato USA Marco Rubio e il Ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó.22 Un portavoce del Dipartimento di Stato USA ha confermato la mossa, affermando che la continuazione delle sanzioni era “incoerente con gli interessi di politica estera degli Stati Uniti”.24
Il governo ungherese, principalmente attraverso le parole del Ministro Szijjártó, ha interpretato la revoca come la fine di un atto di vendetta politica da parte dell’amministrazione Biden uscente e del suo ambasciatore (David Pressman). La rimozione delle sanzioni è stata vista come l’inizio di una “nuova era” di relazioni migliorate sotto il Presidente Trump, considerato amichevole nei confronti dell’Ungheria.25 Lo stesso Antal Rogán, secondo quanto riportato 3, si aspettava una “soddisfazione morale”. Alcuni commenti filogovernativi hanno suggerito che il fascicolo originale su cui si basavano le sanzioni fosse esiguo.26
È utile ricordare brevemente la base originale delle sanzioni, come dichiarato dal Tesoro USA a gennaio: accuse secondo cui Rogán avrebbe utilizzato la sua posizione ufficiale per corruzione sistemica, arricchendo sé stesso e i suoi sodali, appropriandosi indebitamente di beni statali e controllando settori economici strategici per guadagno personale e di partito.22
La rapida rimozione delle sanzioni su una figura chiave come Rogán rappresenta un gesto diplomatico di rilievo da parte della nuova amministrazione Trump, segnalando una chiara intenzione di migliorare le relazioni con il governo Orbán. Questo elimina un significativo elemento di irritazione bilaterale e potenzialmente apre la strada a una cooperazione più stretta su questioni economiche e politiche, come discusso nella telefonata Rubio-Szijjártó.22 Questo riavvicinamento politico avviene, tuttavia, sullo sfondo delle politiche commerciali globali altamente disruptive attuate simultaneamente dalla stessa amministrazione statunitense.
Nonostante la revoca delle sanzioni, le dettagliate accuse di corruzione originariamente pubblicate dal Tesoro USA 23 rimangono agli atti pubblici. La motivazione ufficiale fornita dal Dipartimento di Stato (“incoerente con gli interessi di politica estera degli Stati Uniti” 24) si concentra sull’allineamento politico piuttosto che su una ritrattazione formale delle preoccupazioni sulla corruzione. Ciò implica una decisione politica pragmatica. Sebbene benefica per i legami diplomatici immediati, non risolve necessariamente le preoccupazioni sulla governance che hanno portato alle sanzioni inizialmente, e che hanno anche teso i rapporti dell’Ungheria con l’UE.28 Tali questioni potrebbero rimanere rilevanti per gli investitori o altri organismi internazionali, anche se depriorizzate nelle relazioni bilaterali con gli Stati Uniti per ragioni politiche.
Sezione 4: Altri Eventi Interni Rilevanti (16 Aprile 2025)
4.1 Proteste a Budapest: Si segnalano notizie di proteste in corso, inclusi manifestanti che hanno bloccato il Ponte Elisabetta per la sesta volta, sebbene la manifestazione sia partita da un’altra zona (il Castello) in questa occasione.3 Sebbene non siano notizie direttamente economiche, le proteste ricorrenti indicano un grado di mobilitazione politica e potenziale malcontento sociale in Ungheria, che fa parte del più ampio contesto operativo per imprese e decisori politici.
4.2 Evento Scientifico Kísérletbazár: È stata menzionata la tenuta della nona edizione annuale dell’evento di divulgazione scientifica “Kísérletbazár” (Bazar degli Esperimenti) per studenti a Győr, organizzato dal Centro Mobilis.29 Questo evento evidenzia gli sforzi continui per promuovere l’interesse per le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM) tra i giovani ungheresi, rilevante per la capacità di innovazione e la competitività economica a lungo termine del paese.
Sezione 5: Sintesi Conclusiva
La narrazione economica dominante per l’Ungheria il 16 aprile 2025 è stata caratterizzata dall’onda d’urto esterna proveniente dalla brusca escalation della guerra commerciale USA-Cina, che getta un’ombra sulle prospettive dell’economia aperta ungherese. L’intensificazione delle tensioni tariffarie tra le due maggiori economie mondiali ha generato immediate preoccupazioni per la stabilità globale e ha evidenziato la vulnerabilità di un’economia come quella ungherese, fortemente dipendente dalle esportazioni e integrata nelle catene del valore internazionali.
A fronte di questo shock esterno, sul fronte interno si sono registrati sviluppi significativi. La formalizzazione della cooperazione tra MNB e MKIK 19 indica un tentativo proattivo di coordinamento istituzionale per sostenere l’economia locale, in particolare le PMI. Progressi tangibili sono stati compiuti da MOL nella gestione di una passività ambientale a Gárdony.2 Tuttavia, sono emersi anche segnali di stress nell’industria pesante, con l’annuncio riportato di licenziamenti presso Liberty Dunaújváros 3, in contrasto con i risultati positivi registrati in specifici segmenti aziendali come quello di AutoWallis.19
Il 16 aprile 2025 ha quindi delineato un ambiente complesso per l’Ungheria. Da un lato, il paese si trova ad affrontare una crescente turbolenza economica globale guidata dalla politica commerciale statunitense. Dall’altro, sperimenta simultaneamente un significativo miglioramento nelle sue relazioni politiche con l’amministrazione USA, simboleggiato dalla revoca delle sanzioni su Antal Rogán.24 La giornata sottolinea le sfide nel navigare la volatilità economica internazionale gestendo al contempo l’attività economica interna e complesse relazioni geopolitiche.
FONTI
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