Le fluttuazioni del fiorino contro l’euro che dal 28/1/2014 ha ripreso a scendere passando da 306,5 a 312,50 nella mattinata di giovedi e a 313 circa venerdi, non sembrano ancora preoccupare la Banca Centrale ungherese che, secondo quanto dichiarato dal Vice Governatore Gerhardt all’analista di SocGen, potrebbe invece intervenire qualora il cambio con l’euro superi quota 330.
Anche György Matolcsy, governatore della Banca Centrale Ungherese, al primo foro economico della Camera di Commercio Americana in Ungheria si è espresso molto ottimisticamente in relazione all’andamento dell’economia ungherese che, a differenza della Turchia e del Sud Africa con ampi deficit dei conti correnti che hanno costretto i due Paesi a rialzare i tassi per contrastare il declino delle valute, presenta buone basi macroeconomiche: saldo positivo delle partite correnti con il deficit al
disotto del 3%, ampie riserve in valuta estera che rendono il paese meno dipendente dai finanziamenti esterni anche se la cifra dei titoli di debito in scadenza tra febbraio ed agosto (equivalenti a oltre 4 miliardi di dollari) crea
un`esposizione debitoria estera non irrilevante.
Fonte Portfolio.hu
Dal Notiziario Economico Ambasciata Italia a Budapest