Si parla tanto di formazione professionale, ma chi forma i formatori? Ne abbiamo parlato con Ilona David, responsabile del polo Ho.Re.Ca (Hotel, Ristorazione, Catering) della Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria,
esperta in materia, che ci ha raccontato del seminario di formazione dei formatori svolto quest’anno a Grado, che ha coinvolto 44 formatori delle scuole alberghiere ungheresi. Il programma si articola lungo l’arco di due anni, con conclusione nel 2017.
Perché istruire i formatori ungheresi in Italia?
Il seminario si propone di creare un nuovo approccio educativo dei formatori, che superi i confini nazionali allo scopo di poter trasmettere ai propri allievi la capacità di confrontarsi con le opportunità internazionali. In questo caso quelle del mercato italiano, per la vicinanza dall’Ungheria, per l’eccellente qualità delle competenze italiane nel settore accoglienza e ristorazione e per permettere una più facile apertura alle opportunità lavorative nel mondo italo-ungherese
Quali argomenti copre il programma?
L’argomento cardine è stata l’enogastronomia armonizzata con la tradizione, il territorio, la salute, l’innovazione, la microeconomia e il turismo. Un collegamento storico-economico fra individui ed intere comunità.
Parliamo di materie pratiche o teoriche?
La vocazione è prettamente pratica, ma ci sono anche discussioni di approfondimento su argomenti culturali, tematiche salutiste, educative, gastronomiche e sulle opportunità lavorative. La pratica prevede la preparazione di ricette della tradizione italiana, eseguite dai Maestri Chef Alessandro Arena e Sergio Mian. Inoltre è importante sottolineare che i formatori vengono accompagnati in visite presso aziende d’eccellenza locali.
Quali aziende hanno partecipato?
Sono realtà della filiera agroalimentare del Friuli Venezia Giulia: Jolanda De Coló, l’Azienda agricola Formaggi Gortani di Santa Maria la Longa (UD), l’Azienda agricola Le Due Torri di Corno di Rosazzo, la Pasticceria Mosaico, la Cooperativa Pescatori Grado, Formaggi Zoff, l’Azienda Agricola Bagolin di Fossalon di Grado (GO) e l’Istituto Professionale Alberghiero di Monfalcone (TS).
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu