Anche quest’anno l’Ungheria si aggiudica un Oscar. Dopo la statuetta portata a casa da “Son of Saul” nel 2016 è la volta dell’Oscar al Miglior Cortometraggio, vinto da “Sing” di Kristóf Deák. Nel ricevere la statuetta, il regista ha dedicato il premio ai bambini “le uniche persone che possono rendere il mondo un posto per migliore per noi”. Come l’anno scorso con Figlio di Saul, anche stavolta il precedente è István Szabó, che nel 1963 aveva vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio con “Concert”.
Mentre a Los Angeles il registra e la produttrice Anna Udvardy ritiravano il premio, a Budapest festeggiavano i bambini della scuola elementare musicale e di canto di Bakáts Tér, protagonisti della pellicola (nella foto, MTI).
“Sing”
Il film è ambientato a Budapest nel 1991 e racconta la storia di Zsófi, una ragazzina che, appena arrivata in una nuova scuola, diventa parte del suo premiato coro. Le viene intimato di cantare piano. Insieme all’amica Liza la piccola dovrà scegliere se sfidare la corruzione del sistema o adattarsi allo stesso, in silenzio.
Il regista
Nel 2005 Deák fu parte della produzione di Munich di Stephen Spielberg, in parte girato a Budapest. In Ungheria è noto per aver diretto 12 episodi della serie “Hacktion”.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu
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Foto MTI Kallos Bea