Oggi ci addentriamo nell’universo di Kollabor, un progetto guidato da Sándor Koszecz che incarna un’incredibile fusione tra pedagogia esperienziale e innovazione sociale. L’intervista si svolta nell’ambito del progetto Atlas World, dove diamo risalto a iniziative etiche, sostenibili e creative per dare forma a un mondo migliore.
Potete trovare la versione integrale in inglese qui: https://itlgroup.hu/kollabor-sustainability-experiential-pedagogy-and-innovation/
Origini e sviluppo di Kollabor
Nato come centro di esperienze scientifiche nel 2017 con il supporto dell’Unione Europea, Kollabor ha coinvolto oltre 6.500 studenti in sessioni pedagogiche esperienziali.
Ma Kollabor è molto di più. È un terreno fertile per l‘innovazione economica, sociale e pedagogica. La sua struttura aziendale “invertita” sfida le convenzioni, dimostrando che non devi essere esperto in un campo per eccellere in tutto. Questo formato unico ha permesso a Kollabor di connettere conoscenze apparentemente distanti, dando vita a idee e iniziative fuori dal comune.
Verso il futuro: innovazione sociale e creazione di valore
Il progetto Microgarden, lanciato durante la pandemia, è diventato il simbolo della resilienza di Kollabor. Anche se il progetto cesserà di esistere nella sua forma attuale, il team guarda al futuro. Microgarden e il programma di incubazione di startup continueranno la loro missione, con l’obiettivo di rilanciare Kollabor come uno spazio di innovazione sociale basato sulla pedagogia esperienziale.
In conclusione, Kollabor è molto più di un progetto; è una sinergia in costante evoluzione tra scienza, creatività e collaborazione comunitaria. Sándor Koszecz e il suo team hanno compiuto passi straordinari nella pedagogia esperienziale e nell’innovazione sociale, pronti a scrivere nuovi capitoli nella creazione di valore nel futuro.
fonte foto: kollabor
