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Szilvia Szlavitsek: “La leadership autentica nasce dall’integrazione tra mente, corpo e consapevolezza”

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Nel podcast A World of Women – A Voice for Women è intervenuta Szilvia Szlavitsek, coach, mediatrice e integrated counselor, con una riflessione che interessa non solo la sfera personale, ma anche il mondo del business e delle organizzazioni.

Un approccio innovativo alla consulenza

La consulenza integrata, basata sull’integral psychology di Ken Wilber, unisce scienza psicologica occidentale, saggezza orientale e spiritualità. Questo approccio – ancora relativamente nuovo in Ungheria – fornisce strumenti pratici per leggere in profondità le dinamiche individuali e aziendali.

“Un consulente integrato – spiega Szlavitsek – lavora a un livello più ampio rispetto a un coach tradizionale. Si tratta di vedere la persona o il team come un sistema, individuare i blocchi e facilitare il percorso più adatto: dal supporto psicologico al coaching, fino a metodologie corporee o di gruppo. Questo riduce tempi e costi, orientando subito verso la soluzione più efficace”.

Dal cambiamento personale al cambiamento organizzativo

Il percorso di Szlavitsek è iniziato con un lavoro su se stessa, per poi evolvere nell’accompagnamento di leader e team. L’immagine che utilizza è quella della lucidatura del diamante: esperienze e difficoltà sono materia grezza, ma diventano valore solo se elaborate consapevolmente.

“Nei percorsi con i manager – racconta – il punto di svolta è l’apertura del cuore. Non basta capire razionalmente i collaboratori: bisogna sentirli. È qui che nasce la leadership autentica, capace di motivare, trattenere talenti e creare un clima aziendale sano”.

Leadership femminile e nuovi modelli di gestione

Un tema centrale emerso nell’intervista riguarda il ruolo delle donne nei contesti organizzativi. “Per anni molte leader hanno imitato uno stile maschile e rigido. Ma questo è poco sostenibile e spesso genera stress e conflitti. Il futuro della leadership richiede qualità tipicamente femminili: empatia, sensibilità, ascolto attivo. Non è debolezza, è la vera forza competitiva”.

L’apporto della prospettiva internazionale

Gestendo il reparto eventi di un’azienda italiana e lavorando con expat, Szlavitsek ha sperimentato l’impatto positivo di una mentalità più aperta. “All’inizio avevo un approccio tipicamente ungherese, tendente al pessimismo. Collaborare con italiani e altri stranieri mi ha insegnato la solution-oriented attitude e la dolce vita: guardare al lavoro e alla città con occhi diversi. Questo ha un effetto diretto sulla produttività e sull’innovazione”.

Conclusione

Il messaggio è chiaro: la trasformazione personale e quella organizzativa sono strettamente legate. La consulenza integrata aiuta leader e team a superare modelli rigidi, ad aprirsi a una comunicazione autentica e a sviluppare organizzazioni più resilienti e umane.

“Il cambiamento – conclude Szlavitsek – è inevitabile. Ciò che conta è la direzione. Possiamo scegliere di restare bloccati o di lavorare su noi stessi, lucidando quel diamante che ognuno porta dentro. È questo che fa la differenza tra sopravvivere e guidare il futuro”.

Per approfondire e contattare Szilvia Szlavitsek, il canale più diretto resta LinkedIn.

PODCAST IN ITALIANO

Trasformazione integrata: dal coaching alla leadership aziendale strategica

Szilvia Szlavitsek, Head of H2Pro Academy e Head of Accelium Hungary presso ITL Group, incarna un nuovo paradigma di sviluppo organizzativo. Economista con oltre 20 anni di esperienza nel settore business—dalla direzione di eventi corporate fino alla leadership nella formazione aziendale—ha un background accademico solido: laurea in Commercio Internazionale alla Budapest Business School, formazione in psicologia integrata all’Integral Academy, certificazioni in NLP, coaching, mediazione e somato-psicoterapia.

ITL Group: una “one-stop shop” per l’inserimento e la crescita delle imprese straniere in Ungheria

Il gruppo si distingue per un’offerta integrata, dalla consulenza fiscale alla gestione HR, fino alla formazione avanzata e allo sviluppo delle competenze in azienda.

H2Pro Academy: la formazione come “ossigeno dell’organizzazione”

Sotto la guida di Szlavitsek, H2Pro Academy è la piattaforma formativa dell’ITL progettata per potenziare le competenze personali e professionali all’interno delle aziende. L’approccio è olistico e trasformativo: dalla metafora della “lucidatura del diamante” fino a sessioni immersive che favoriscono consapevolezza, crescita intenzionale e cambiamento reale.

Accelium Hungary: sviluppo di competenze con gamification strategica

Accelium è un’altra innovazione chiave sotto la responsabilità di Szlavitsek. Si tratta di una metodologia learn‑through‑play, basata su giochi strategici e formazione metacognitiva, finalizzata a sviluppare quelle competenze critiche per il XXI secolo: pensiero strategico, problem solving, agilità cognitiva, capacità di adattamento e collaborazione. Il programma combina esperienze ludiche, workshop, coaching e tecnologie basate sull’intelligenza artificiale h2pro.academy.

Il valore per le imprese

  • Accompagnamento strategico allo sviluppo delle persone: la consulenza integrata permette di individuare talenti, gap e percorsi di crescita sia individuali sia organizzativi.
  • Formazione efficace, data-driven e altamente coinvolgente: H2Pro e Accelium offrono esperienze immersive che producono risultati tangibili in termini di performance e innovazione.
  • Leadership autentica e connessa: Szlavitsek applica una visione orientata all’empatia razionale, capace di “aprire il cuore” anche in contesti decisionalmente rigidi, creando dinamiche di fiducia e responsabilità condivisa.

Tre ingredienti chiave emergono dalla leadership di Szlavitsek: approccio integrato, innovazione nella formazione, leadership emotiva trasformativa. Le aziende che desiderano non solo adattarsi, ma prosperare in un contesto globale in rapido mutamento, possono trovare in H2Pro e Accelium modelli avanzati di formazione & sviluppo, capitanati da una professionista che unisce rigore economico, competenze psicologiche e visione tecnologica.

Riepilogo Economico dell’Ungheria: 27 Agosto 2025

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Sintesi Esecutiva: Tra Politica Monetaria Statica e Mosse Strategiche Dinamiche

Il 27 agosto 2025 ha segnato una giornata di apparente stasi nel panorama macroeconomico ungherese, dominata dalla decisione, ampiamente prevista, della Banca Nazionale Ungherese (MNB) di mantenere invariato il suo tasso di interesse di riferimento. Tuttavia, un’analisi più approfondita delinea un quadro più complesso, in cui la direzione economica del Paese è modellata non da una singola decisione monetaria, ma piuttosto da una serie di mosse strategiche del governo su più fronti. Mentre la politica monetaria è rimasta cauta e restrittiva, il governo ungherese si è impegnato in azioni legali incisive contro l’Unione Europea, ha rafforzato le sue politiche commerciali protezionistiche e ha gestito le vulnerabilità della sicurezza energetica. Il presente rapporto sintetizza questi sviluppi, sostenendo che l’andamento economico dell’Ungheria è il risultato di una complessa interazione tra politica fiscale interna, attrito geopolitico e un ambiente normativo in continua evoluzione.

PODCAST IN ITALIANO

Punti Salienti:

  • Postura Monetaria: La decisione della MNB di mantenere il tasso di riferimento al 6.5% per l’undicesimo mese consecutivo riflette la continua battaglia della banca contro un’inflazione persistente, anche se i dati recenti mostrano un leggero calo.
  • Attrito Geopolitico: La causa intentata dall’Ungheria contro l’UE e il mantenimento del divieto di importazione di prodotti agricoli ucraini sono parte di una strategia coerente per affermare la sovranità nazionale e proteggere gli interessi interni, in particolare del settore agricolo.
  • Aggiustamenti Normativi: Le modifiche legislative sulle regole di screening degli investimenti diretti esteri (IDE) e di controllo delle fusioni indicano un passaggio verso un ambiente commerciale più prevedibile, pur mantenendo un fermo controllo statale sui settori strategici.
  • Segnali Contraddittori: Mentre il morale delle famiglie e la domanda di alloggi sono in aumento, gli investimenti nazionali hanno subito un calo significativo nel secondo trimestre, segnalando una disconnessione tra l’ottimismo dei consumatori e la cautela delle imprese.

Il Mandato di Politica Monetaria: La MNB Mantiene la Posizione di Cautela di Fronte ai Venti Contrari Inflazionistici e Fiscali

La Decisione della Banca Nazionale Ungherese (MNB): Un Mantenimento Cauto

Il 27 agosto 2025, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha confermato la sua postura monetaria invariata, una decisione ampiamente attesa dagli analisti di mercato.1 Il tasso di interesse di riferimento è stato mantenuto al 6.5%, il tasso sui depositi overnight (O/N) al 5.5% e il tasso sui prestiti garantiti O/N al 7.5%, un’impostazione che definisce un corridoio di tassi di interesse simmetrico per la banca centrale.2 Questo segna l’undicesimo mese consecutivo di stabilità dei tassi, riflettendo un approccio “orientato alla stabilità”, come ha affermato il Consiglio stesso nel suo comunicato.2

La MNB ha ribadito il proprio impegno a raggiungere in modo sostenibile il suo obiettivo di inflazione, sottolineando che il mantenimento di condizioni monetarie restrittive è fondamentale.2 La banca sostiene che una politica monetaria restrittiva contribuisce a mantenere la stabilità dei mercati finanziari e ad ancorare le aspettative di inflazione, garantendo tassi di interesse reali positivi.2 In una conferenza stampa successiva alla riunione, il governatore Mihály Varga ha confermato che la

forward guidance del consiglio rimane invariata, sottolineando che il mantenimento della stabilità dei mercati finanziari e l’ancoraggio delle aspettative di inflazione sono “fondamentali”.2

Contesto Inflazionistico e Politiche Conflittuali

La decisione della MNB si inserisce in un contesto economico in cui l’inflazione, sebbene in calo, rimane un fattore di rischio significativo. I dati più recenti mostrano che l’inflazione dei prezzi al consumo (CPI) su base annua a luglio 2025 si è attestata al 4.3%, registrando una leggera diminuzione rispetto al 4.6% di giugno.5 Sebbene questo trend sia incoraggiante, la MNB prevede di raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 3% solo all’inizio del 2027, evidenziando la persistenza delle pressioni sui prezzi.3

Un’analisi più approfondita rivela una potenziale contraddizione tra le politiche monetarie e quelle fiscali del governo. Da un lato, la MNB sta mantenendo tassi elevati per contenere l’inflazione, e il governatore Varga ha notato che le restrizioni sui prezzi imposte dal governo hanno ridotto l’inflazione complessiva di 1.5 punti percentuali.2 Dall’altro lato, il governo sta implementando misure espansive come il programma di credito sussidiato “Home Start” per gli acquirenti di prima casa, che secondo la MNB “dovrebbe stimolare la domanda nel mercato immobiliare residenziale e sostenere la ripresa nell’erogazione di mutui”.2 Questa politica fiscale, volta a sostenere la domanda, potrebbe alimentare proprio le pressioni inflazionistiche che la MNB sta cercando di combattere con la sua politica monetaria restrittiva. Tale conflitto interno tra le politiche del governo e quelle della banca centrale rappresenta un rischio chiave per la stabilità economica a lungo termine del Paese. Gli analisti, compreso Nicholas Farr di Capital Economics, suggeriscono che i tassi rimarranno invariati per tutto il 2025 e che un allentamento monetario prima delle elezioni sarà limitato, data la potenziale risalita dell’inflazione derivante dalla rimozione dei tetti ai prezzi.3

Impatto sul Fiorino e Sentimento di Mercato

Nonostante la prevedibilità della decisione sui tassi, il fiorino (HUF) ha mostrato una certa volatilità.3 Prima dell’annuncio della MNB, la valuta si era indebolita raggiungendo un minimo di due settimane contro l’euro, scambiando a 397 per euro, per poi rimanere leggermente più debole rispetto al livello precedente all’annuncio.3

Questa reazione del mercato, apparentemente controintuitiva, suggerisce che l’attenzione degli investitori non è focalizzata sul tasso attuale, ma sulle pressioni economiche sottostanti e sulle incoerenze politiche che minano la fiducia a lungo termine. Il persistere di elevate aspettative di inflazione tra le famiglie 2 e il conflitto tra le politiche fiscali e monetarie del governo contribuiscono probabilmente a questo sentimento di cautela. Il leggero indebolimento del fiorino, pur non essendo drammatico, è un indicatore sottile ma eloquente di un’incertezza latente sulla capacità del Paese di raggiungere la stabilità economica in modo sostenibile.

Gestione dei Venti Contrari Geopolitici: Commercio, Battaglie Legali e Sicurezza Energetica

La Sfida Legale all’Unione Europea: Una Lotta per la Sovranità

Il 27 agosto 2025, l’Ungheria ha fatto notizia per la sua opposizione determinata alle politiche dell’UE. Secondo quanto riportato, il governo ungherese ha intentato una causa presso la Corte di Giustizia dell’UE contro la decisione del Consiglio di utilizzare i proventi dei beni russi congelati per finanziare l’assistenza militare all’Ucraina attraverso il Fondo Europeo per la Pace (EPF).7 La denuncia, presentata a luglio, sostiene che la decisione è stata adottata in modo da aggirare il consenso di Budapest, il che violerebbe i principi fondamentali del processo decisionale dell’UE.7

Questa mossa va oltre un semplice contenzioso legale; si tratta di una precisa manovra politica. L’Ungheria ha a lungo bloccato l’approvazione di pagamenti EPF per oltre 6 miliardi di euro.7 La causa, sebbene possa richiedere anni per essere risolta, ha un chiaro scopo strategico: rafforzare l’immagine del Paese come difensore della sovranità nazionale contro ciò che percepisce come un’eccessiva ingerenza di Bruxelles. Mantenendo il tema del finanziamento all’Ucraina in primo piano e aggiungendo pressione legale, il governo ungherese continua a posizionarsi come un attore che non si piega alle decisioni prese senza il suo consenso esplicito.

La Politica Agricola Protezionista

Contemporaneamente, il Ministero dell’Agricoltura ha annunciato che l’Ungheria manterrà il divieto di importazione di prodotti agricoli dall’Ucraina.9 La motivazione ufficiale è la protezione degli agricoltori e dei mercati locali. Il ministro dell’Agricoltura, Istvan Nagy, ha avvertito che un accordo tra Bruxelles e Kyiv potrebbe far salire le esportazioni agricole ucraine di un fattore pari a 4-5, saturando i mercati ungheresi e svantaggiando gli agricoltori locali che devono rispettare le rigide normative sanitarie dell’UE.9 I transiti, tuttavia, rimarranno soggetti a controlli rigorosi.9

Questa decisione è un esempio di come la politica estera ungherese sia strettamente intrecciata con gli interessi economici e politici interni. Inquadrando l’accordo UE-Kyiv come una minaccia, il governo presenta il suo divieto protezionistico non come un’azione commerciale ostile, ma come una necessaria difesa del settore agricolo nazionale. Il fatto che gli agricoltori ungheresi abbiano avuto un buon raccolto di grano, con 5.4 milioni di tonnellate raccolte in questa stagione, dà ulteriore peso all’argomentazione che una massiccia entrata di prodotti agricoli a basso costo danneggerebbe un’industria domestica già produttiva.9 Questa politica non solo è popolare tra gli agricoltori, un elettorato chiave, ma si allinea perfettamente con la più ampia narrazione anti-Bruxelles del governo, che un recente sondaggio ha mostrato essere in risonanza con gli elettori.10

Fornitura Energetica e l’Oleodotto Druzhba: Un’Anima Vulnerabile

Il 27 agosto 2025, le notizie sulla sicurezza energetica hanno messo in luce la vulnerabilità strategica dell’Ungheria. I flussi di petrolio greggio attraverso l’oleodotto Druzhba, la principale via di approvvigionamento del Paese dalla Russia, sono stati temporaneamente interrotti a causa di un attacco di droni ucraini.11 Il presidente del consiglio di amministrazione di MOL, Zsolt Hernádi, ha dichiarato che le spedizioni potrebbero riprendere già il 27 o 28 agosto, ma forse non a piena capacità.12

Questo incidente, seppur di breve durata, mette in evidenza la profonda dipendenza energetica dell’Ungheria dalle fonti russe e la vulnerabilità di una rotta di approvvigionamento che è un obiettivo diretto nel conflitto tra Russia e Ucraina. I commenti di Hernádi rivelano una complessa rete di interdipendenza: un’interruzione di lunga durata metterebbe MOL nella condizione di dover ricorrere alle riserve strategiche.12 Se i flussi di petrolio non riprendessero entro il 1° settembre, ciò comporterebbe una diminuzione del 20% delle importazioni di carburante in Ungheria e interromperebbe immediatamente la fornitura di un settimo del fabbisogno di diesel dell’Ucraina, che viene fornito da una raffineria slovacca attraverso il territorio ungherese.12 Questa rete fragile e interconnessa rende l’Ungheria un anello cruciale ma esposto nella catena di approvvigionamento energetico regionale, e sottolinea l’elevato rischio intrinseco nelle sue posizioni geopolitiche.

Il Paesaggio Economico e Legislativo Domestico

Un Ambiente Normativo in Evoluzione

L’ambiente normativo ungherese sta subendo modifiche significative per bilanciare l’attrattività per gli investitori con il controllo statale su settori strategici. Il 19 agosto 2025 è entrata in vigore la nuova legge sugli investimenti diretti esteri (Legge L del 2025), che abroga i precedenti decreti governativi e rende permanente il cosiddetto “Regime Speciale per gli IDE”.13

Le nuove regole reintroducono procedure meno stringenti rispetto al passato.14 In particolare, il periodo di revisione iniziale torna a 30 giorni lavorativi per i casi standard e il diritto di prelazione dello Stato viene rimosso per la maggior parte delle transazioni.14 Tuttavia, vi è un’eccezione cruciale e degna di nota: le transazioni che coinvolgono impianti solari mantengono un periodo di revisione più lungo, di 75 giorni lavorativi, e rimangono soggette al diritto di prelazione dello Stato per 90 giorni.13 Questo approccio rivela una strategia di liberalizzazione selettiva: il governo intende attrarre capitali facilitando il processo di investimento in generale, ma mantiene un controllo strategico e rigoroso su settori considerati di sicurezza nazionale, in particolare quello energetico.

In parallelo, l’Autorità per la Concorrenza ungherese (GVH) ha aggiornato le sue linee guida sul controllo delle fusioni, con modifiche entrate in vigore il 1° gennaio 2025.15 Le nuove regole, che introducono chiarezza su concetti come il “controllo effettivo” e la “gestione fiduciaria degli asset”, sono accompagnate da un aumento delle tariffe per le procedure di notifica a partire dal 20 gennaio 2025.15 Le tariffe per le procedure di

fast-track, di Fase I e di Fase II sono state aumentate rispettivamente a 1.3 milioni, 5 milioni e 21 milioni di HUF.15 Questi adeguamenti indicano che, pur razionalizzando alcune procedure, lo Stato continua a esercitare il suo controllo normativo e a generare entrate attraverso le fee amministrative.

Performance Settoriale e Dati Contraddittori

Le notizie recenti sulla performance aziendale e del settore mostrano un quadro misto, con segnali che a volte sembrano contraddittori. Gránit Bank ha riportato un aumento del 26% del suo utile dopo le imposte per il primo semestre 2025, raggiungendo 10.6 miliardi di HUF.1 La banca ha notato che, sebbene la capacità di prestito sia abbondante, la domanda è polarizzata, con i mutui per le famiglie in crescita e il credito alle imprese in ritardo, un fenomeno che può essere attribuito ai costi di finanziamento più elevati a causa dei tassi di interesse della MNB.1

Nel settore immobiliare, il programma di sussidi governativi “Home Start” ha innescato una forte domanda, portando a un’impennata del mercato immobiliare e a un record di sei anni di interesse per gli appartamenti in vendita.8 Questo dato si allinea con l’indice di fiducia dei consumatori di Századvég, che è migliorato in agosto, passando da -19.2 a -15.2 punti.1 Circa due terzi delle piccole e medie imprese ungheresi prevedono anche di aumentare i salari nel prossimo anno.1

Tuttavia, questi segnali positivi per le famiglie e i consumi sono in netto contrasto con i dati sugli investimenti a livello nazionale. Gli investimenti in Ungheria sono diminuiti dell’8% nel secondo trimestre, con il settore immobiliare e la manifattura che hanno guidato il calo.1 Questa disconnessione è fondamentale. L’ottimismo delle famiglie, alimentato probabilmente da sussidi e aumenti salariali, non si traduce in investimenti aziendali. Le ragioni di questa cautela potrebbero includere l’elevato costo del denaro, l’incertezza geopolitica o un ritardo tra la percezione dei consumatori e le decisioni strategiche delle aziende. La divergenza tra questi dati suggerisce che, mentre la base dell’economia (i consumatori) si sente più sicura, i motori della crescita a lungo termine (gli investimenti aziendali) rimangono cauti.

Microeconomia e Notizie Locali

A livello locale e settoriale, la giornata ha offerto una serie di aggiornamenti. La costruzione della fabbrica BYD a Szeged si sta avvicinando alla fase di produzione di prova.10 Allo stesso modo, lo stabilimento Audi a Győr ha iniziato la produzione in serie di un nuovo modello, il Q3 Sportback.10 Si tratta di esempi tangibili di attività manifatturiera e di investimenti esteri significativi.

Le notizie a livello locale includono anche l’apertura di un nuovo food court nel Corvin Palace a Budapest 4 e una consultazione pubblica sulla riorganizzazione dei trasporti pubblici notturni della città.4 Vi è anche la notizia, di interesse ambientale ed economico, di un recente studio che ha rivelato una crescente concentrazione di microplastiche nel fiume Tibisco.1

È interessante notare che, a fianco di questi sviluppi specifici, un video virale su TikTok afferma che l’Ungheria è ora il “membro più povero dell’UE”, accompagnato da commenti che accusano il governo di corruzione e di cattiva gestione economica.16 Questa dinamica presenta due narrazioni contrastanti: quella ufficiale, basata su dati economici, e un potente sentimento pubblico negativo, che riflette una profonda percezione di declino economico. Un’analisi completa deve tenere conto di entrambe le prospettive e del perché esista questo divario di percezione.

Indicatori Finanziari e di Mercato

Tabella 1: Principali Indicatori Economici Ungheresi (27 Agosto 2025)

IndicatoreValore (27 agosto 2025)ContestoFonte
Tasso di riferimento MNB6.5%Invariato per l’undicesimo mese consecutivo.1
Tasso sui depositi O/N MNB5.5%Estremità inferiore del corridoio di interesse della MNB.2
Tasso sui prestiti garantiti O/N MNB7.5%Estremità superiore del corridoio di interesse della MNB.2
Tasso di cambio EUR/HUF396,29 (MNB)Leggermente più debole rispetto al precedente annuncio.3
Tasso di cambio USD/HUF341,95 (MNB)17
Inflazione CPI (luglio 2025)4.3% YoYIn calo rispetto al 4.6% di giugno.5
Salario lordo medio (luglio 2025)~700,000 HUFUn fattore che contribuisce all’ottimismo dei consumatori.8
Indice di fiducia dei consumatori (agosto 2025)-15.2 puntiMiglioramento rispetto a -19.2 di luglio.1
Investimenti nazionali (Q2 2025)-8% YoYCalo significativo, guidato da immobiliare e manifattura.1

Questa tabella fornisce una sintesi concisa ma essenziale dei dati più rilevanti menzionati in questo rapporto. Essa evidenzia le incongruenze tra le cifre, come il tasso di interesse elevato in contrasto con un’inflazione ancora al di sopra dell’obiettivo a lungo termine e, in particolare, la discrepanza tra un indice di fiducia dei consumatori in miglioramento e un calo significativo degli investimenti nazionali. Questa giustapposizione è il cuore della complessa narrativa economica del Paese.

Tabella 2: Calendario Economico e Prospettive Future

DataIndicatore (Ungheria)DettagliFonte
28 agosto 2025Tasso di disoccupazione (luglio)Fornirà un quadro più chiaro della situazione del mercato del lavoro.18
29 agosto 2025Bilancia commerciale (luglio)Fornirà indicazioni sul saldo commerciale e l’andamento delle esportazioni.18
1° settembre 2025Indice dei prezzi alla produzione (luglio)Importante per valutare le pressioni inflazionistiche a monte.18
1° settembre 2025Indice dei Responsabili degli Acquisti (PMI) (agosto)Fornirà una visione dell’attività del settore manifatturiero.18
2 settembre 2025PIL (Q2, definitivo)Una revisione finale dei dati sulla crescita del secondo trimestre.18

La tabella del calendario economico è un elemento cruciale per un’analisi prospettica. Le imminenti pubblicazioni dei dati sul tasso di disoccupazione, sulla bilancia commerciale e sul PMI forniranno una verifica empirica delle attuali tendenze. In particolare, il dato finale del PIL del secondo trimestre confermerà, o modificherà, la valutazione del calo degli investimenti, offrendo un quadro più completo della salute economica sottostante, al di là dell’ottimismo a livello di consumo.

Sintesi e Prospettive Strategiche

Il 27 agosto 2025 è stato un giorno caratterizzato da una politica monetaria di stabilità, ma da una strategia di governo in pieno dinamismo. La decisione della MNB di mantenere i tassi di interesse elevati, seppur prevedibile, sottolinea la sua battaglia contro un’inflazione ancora radicata. Parallelamente, le azioni del governo, come la causa contro l’UE e la protezione del settore agricolo, rafforzano la sua posizione di difensore della sovranità nazionale. Questi eventi, apparentemente scollegati, sono manifestazioni di una politica coerente volta a dare priorità agli interessi nazionali e alla stabilità politica interna.

La discrepanza tra il calo degli investimenti aziendali e l’ottimismo dei consumatori alimentato da sussidi è un segnale di una ripresa fragile, che potrebbe non essere sostenibile senza una maggiore fiducia del settore privato. Le modifiche normative, pur semplificando alcuni aspetti per gli investitori, indicano che il governo manterrà un controllo fermo sui settori strategici, in particolare l’energia.

Alla luce di questi sviluppi, si delineano diverse considerazioni strategiche per le aziende e gli investitori. I tassi di interesse elevati sono destinati a persistere, il che rende il costo del debito una considerazione critica per qualsiasi piano di espansione aziendale. I rischi geopolitici rimangono elevati, con la dipendenza energetica dell’Ungheria che la rende vulnerabile alle tensioni regionali. Le aziende devono essere consapevoli della dualità della politica ungherese: un approccio selettivamente liberale che attira gli investimenti ma mantiene un saldo controllo sui settori chiave. La discrepanza tra il sentiment dei consumatori e l’azione delle imprese suggerisce che gli operatori economici dovrebbero monitorare attentamente le prossime pubblicazioni di dati, in particolare gli indici PMI e i dati sul PIL, per ottenere un quadro più chiaro della robustezza della ripresa economica.

FONTI

  1. Economy – Budapest Business Journal, accessed August 27, 2025, https://bbj.hu/economy/
  2. MNB Policymakers Leave Base Rate on Hold at 6.5% Once Again – Budapest Business Journal, accessed August 27, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/mnb-policymakers-leave-base-rate-on-hold-at-6-5-once-again/
  3. Hungary holds base rate at 6.5% as inflation pressures persist By Reuters – Investing.com, accessed August 27, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungary-holds-base-rate-at-65-as-inflation-pressures-persist-4211103
  4. Budapest Business Journal: BBJ, accessed August 27, 2025, https://bbj.hu/
  5. FLASH ANALYSIS OF INFLATION DEVELOPMENTS – MNB, accessed August 27, 2025, https://www.mnb.hu/letoltes/underlying-inflation-monthly-analysis.pdf
  6. Current and historic inflation in Hungary (CPI) – global-rates.com, accessed August 27, 2025, https://www.global-rates.com/en/inflation/cpi/44/hungary/
  7. Orbán’s government challenges EU decision on Russian assets made without Hungary’s consent | European Pravda – Європейська правда, accessed August 27, 2025, https://www.eurointegration.com.ua/eng/news/2025/08/27/7218870/
  8. Latest news – Portfolio.hu, accessed August 27, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news
  9. AgMin: Hungary to Keep Ban on Imports of Ukrainian Farm Products – Budapest Business Journal, accessed August 27, 2025, https://bbj.hu/economy/agriculture/crops/agmin-hungary-to-keep-ban-on-imports-of-ukrainian-farm-products/
  10. Economy Archives – Hungary Today, accessed August 27, 2025, https://hungarytoday.hu/category/economics/
  11. 2025-08-20 – Underlines News, accessed August 27, 2025, https://underlinesnews.substack.com/p/2025-08-20
  12. Head of Hungary’s MOL says Druzhba oil flows could resume August 27 or 28 – Al Arabiya, accessed August 27, 2025, https://english.alarabiya.net/News/world/2025/08/27/head-of-hungary-s-mol-says-druzhba-oil-flows-could-resume-august-27-or-28-
  13. Foreign direct investment reviews 2025: Hungary | White & Case LLP, accessed August 27, 2025, https://www.whitecase.com/insight-our-thinking/foreign-direct-investment-reviews-2025-hungary
  14. Hungary eases foreign investment screening rules from August 2025 – Wolf Theiss, accessed August 27, 2025, https://www.wolftheiss.com/insights/hungary-eases-foreign-investment-screening-rules-from-august-2025/
  15. The Hungarian Competition Authority updates its merger guidelines, accessed August 27, 2025, https://competitionlawinsights.twobirds.com/post/102jsjf/the-hungarian-competition-authority-updates-its-merger-guidelines
  16. Hungary Becomes Poorest Nation in the EU – TikTok, accessed August 27, 2025, https://www.tiktok.com/@dailynewshungary/video/7534011072437669142
  17. Arany árfolyam, ezüst ár, világpiaci árfolyam, napi MNB középárfolyam, törtarany ára, accessed August 27, 2025, http://www.arany-arfolyam.hu/
  18. Gazdasági naptár – Erste Market, accessed August 27, 2025, https://www.erstemarket.hu/elemzesek/naptarak

L’economia ungherese: un’analisi dettagliata degli sviluppi chiave al 26 agosto 2025

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1. Sintesi Esecutiva: una giornata di stabilità e posizionamento strategico

Il 26 agosto 2025 ha segnato un’altra giornata di continuità e posizionamento strategico per l’economia ungherese. L’evento più significativo della giornata è stata la decisione della Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) di mantenere il suo tasso di riferimento, una mossa ampiamente prevista dai mercati. Allo stesso tempo, il governatore Mihály Varga ha ribadito le ambizioni geopolitiche a lungo termine del Paese, inquadrando l’Ungheria come un “ponte economico” tra l’Europa e l’Asia. Queste dichiarazioni e decisioni sono state contestualizzate da una serie di sviluppi recenti che dipingono un quadro economico sfumato, caratterizzato da una ripresa fragile, interventi normativi mirati e una cautela costante.

L’analisi dei dati più recenti rivela una fase economica complessa. Il Paese è uscito da un periodo di stagnazione pluriennale, ma la ripresa è trainata principalmente dai consumi e non è supportata da un robusto aumento degli investimenti, che hanno subito un calo significativo. Il contesto inflazionistico, sebbene in rallentamento, continua a preoccupare, con le aspettative delle famiglie che rimangono elevate. Sul piano microeconomico, la legislazione recentemente approvata nei settori della vendita al dettaglio e dell’immobiliare introduce nuove complessità e incertezze per gli investitori, in apparente contraddizione con le iniziative volte ad attrarre capitali esteri. Nel complesso, il 26 agosto 2025 si inserisce in un periodo di transizione, in cui l’Ungheria sta bilanciando il mantenimento della stabilità con un ambizioso, ma non privo di rischi, riposizionamento strategico sulla scena economica globale.

PODCAST IN ITALIANO

2. Politica monetaria e quadro macroeconomico

2.1. La posizione cauta della MNB

Il 26 agosto 2025, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) ha confermato il suo approccio orientato alla stabilità, lasciando il tasso di interesse di riferimento invariato al 6,5%.1 La decisione ha mantenuto anche il tasso di deposito overnight al 5,5% e il tasso sui prestiti overnight al 7,5%.2 Si è trattata dell’undicesima riunione consecutiva in cui la Banca ha optato per la stabilità, una scelta che era in linea con le aspettative del mercato.3

In una dichiarazione rilasciata dopo la riunione, i responsabili della politica monetaria hanno sottolineato la necessità di un approccio “cauto e paziente” a causa dei rischi per l’ambiente inflazionistico e delle tensioni geopolitiche e di politica commerciale.2 Il governatore della MNB, Mihály Varga, ha ribadito che l’orientamento di base della politica monetaria rimane invariato, indicando che non sono previste variazioni a breve termine delle condizioni monetarie.2

2.2. Un aggiustamento tecnico, non una svolta di politica

Al di là della decisione sui tassi, la MNB ha anche annunciato una riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria dal 10% all’8%, con decorrenza dal 1° agosto 2025.2 Questa modifica è stata motivata dalla graduale diminuzione dell’eccesso di liquidità nel sistema bancario ungherese durante la prima metà dell’anno.2 Mihály Varga ha specificato in conferenza stampa che si tratta di un “aggiustamento di natura tecnica” che non implica alcuna modifica all’orientamento restrittivo della politica monetaria.2 L’obiettivo di questa manovra è compensare l’impatto dei programmi della banca centrale in scadenza, che altrimenti inonderebbero il sistema di liquidità, e pertanto è considerata neutrale in termini di trasmissione monetaria.2 L’analisi della manovra suggerisce che la MNB sta attentamente gestendo la liquidità nel sistema bancario senza compromettere il suo segnale anti-inflazionistico principale, ovvero il mantenimento del tasso di riferimento elevato. Questo approccio riflette la delicatezza della situazione economica, in cui la banca centrale cerca di sostenere un’economia in ripresa debole senza incentivare un ritorno dell’inflazione.

2.3. Il contesto economico: performance e proiezioni

Le decisioni della MNB si collocano in un contesto di “prestazioni economiche contenute” nel secondo trimestre.2 I dati ufficiali dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) indicano che il prodotto interno lordo (PIL) ungherese è cresciuto dello 0,2% su base annua nel secondo trimestre del 2025, dopo una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre.5 La modesta espansione è stata trainata principalmente dal settore dei servizi, in particolare l’informazione e la comunicazione, mentre l’industria e l’agricoltura hanno rallentato la crescita complessiva.6 Un dato particolarmente preoccupante è il calo dell’8% su base annua degli investimenti nel secondo trimestre, con il settore immobiliare e la manifattura che hanno guidato la flessione.8

Sul fronte dell’inflazione, i prezzi al consumo sono aumentati del 4,3% su base annua a luglio, in leggero calo rispetto al 4,6% di giugno.9 Sebbene i dati mostrino un allentamento della pressione sui prezzi, l’MNB ha evidenziato che le aspettative di inflazione delle famiglie rimangono elevate, il che giustifica il mantenimento di una politica monetaria restrittiva.2 L’FMI e la Commissione Europea prevedono un’inflazione media rispettivamente del 4,5% e del 4,1% per il 2025, cifre che rimangono ben al di sopra dell’obiettivo del 3% della MNB.10 Il quadro che emerge è quello di un’economia che, pur essendo tornata a una crescita positiva, rimane fragile e vulnerabile a shock esterni, con un’inflazione ancora persistente che non consente alla banca centrale di allentare la sua vigilanza.

3. Strategia geopolitica e l’apertura a est

3.1. Un ponte economico verso l’Asia

Al Forum Finanziario dell’AFCA a Budapest, il governatore Mihály Varga ha chiarito l’ambiziosa strategia dell’Ungheria di diventare un “ponte economico” tra l’Europa e l’Asia.12 Questa politica, conosciuta come “Apertura a Est,” mira a trasformare l’Ungheria in un catalizzatore per la cooperazione economica e finanziaria tra i due continenti.13 Varga ha sottolineato che l’MNB intende svolgere un ruolo attivo in questo processo.13 Tra le iniziative concrete citate figurano l’emissione di obbligazioni in renminbi offshore e onshore e il finanziamento dell’aggiornamento della linea ferroviaria Budapest-Belgrado, un progetto chiave dell’iniziativa Belt and Road della Cina.12

La visione strategica del Paese è basata su una lettura dei cambiamenti globali: il peso economico dell’Asia è in crescita, rappresentando il 46% del PIL mondiale nel 2024, rispetto al 26% di inizio millennio, mentre la quota dell’Europa è scesa al 21%.13 Il ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha ribadito che l’Ungheria non intende “scegliere tra l’Est e l’Ovest” in materia di investimenti, sottolineando la sua “neutralità economica” come scudo contro la recessione nell’Unione Europea.13

3.2. L’impatto dei venti contrari globali

L’ambizione di diventare un crocevia economico si scontra tuttavia con le crescenti incertezze globali. L’FMI ha avvertito che una “frammentazione geoeconomica” più profonda e l’aumento delle tensioni commerciali potrebbero influenzare direttamente le esportazioni ungheresi, minando anche gli investimenti privati e l’attività economica globale.11 Questo rischio viene riconosciuto anche dalla MNB, che nel suo comunicato stampa ha citato le tensioni geopolitiche come un fattore che giustifica l’approccio cauto alla politica monetaria.2 L’orientamento dell’Ungheria verso l’Asia, pur offrendo notevoli opportunità di crescita, la rende anche particolarmente vulnerabile a un ambiente globale volatile e imprevedibile. La necessità di mantenere la stabilità finanziaria e i saldi fiscali in questo contesto è un tema ricorrente nei rapporti di istituzioni internazionali come l’FMI.11

4. Il tessuto microeconomico: approfondimenti settoriali e cambiamenti normativi

4.1. Commercio al dettaglio e immobiliare: un mercato sotto pressione normativa

Il settore della vendita al dettaglio è stato recentemente oggetto di significativi interventi normativi. Il 18 agosto 2025, il governo ungherese ha modificato il decreto noto come “Plaza Stop”.14 L’emendamento, in vigore dal 17 settembre, richiede un “permesso di cambio di funzione” per qualsiasi trasferimento di proprietà o locazione finalizzato all’apertura di un supermercato in edifici commerciali o unità di vendita al dettaglio di superficie superiore ai 400 metri quadrati.14 Sebbene la versione finale del decreto sia meno stringente di quella iniziale, essa è destinata a “restringere ulteriormente la creazione di nuovi supermercati” e a scoraggiare l’interesse degli investitori nel settore.14

A queste norme si aggiungono altri due recenti regolamenti. Il primo impone a tutti i negozi di oltre 400 metri quadrati di avere almeno una cassa presidiata da un operatore, con l’obiettivo di tutelare gli interessi dei consumatori anziani e l’occupazione nel settore.15 Il secondo, in vigore dal 1° luglio 2025, obbliga i rivenditori ad accettare pagamenti in contanti, anche per le vendite online, imponendo notevoli costi di adeguamento per le aziende che avevano già adottato un modello totalmente privo di contanti.16 L’effetto combinato di queste misure normative è la creazione di un ambiente operativo più complesso e meno prevedibile per i grandi operatori del commercio al dettaglio e gli investitori immobiliari. Questo si pone in potenziale contrasto con gli sforzi più ampi del governo volti a presentare l’Ungheria come una destinazione attraente e stabile per gli investimenti esteri.

4.2. Il mercato immobiliare: una storia di due tendenze

Il mercato immobiliare ungherese presenta dinamiche contrastanti. Mentre il volume delle transazioni è stato debole all’inizio del 2025, con una crescita marginale dell’1,5% su base annua nel primo trimestre, i prezzi degli immobili hanno continuato a salire in modo significativo.17 I prezzi a livello nazionale sono aumentati di circa il 15% su base annua nei primi mesi del 2025, con un’accelerazione ancora più marcata a Budapest, che ha registrato un incremento del 19,2%.18

Questa divergenza tra prezzi in crescita e transazioni scarse è il risultato di un profondo squilibrio tra domanda e offerta. I programmi governativi di sostegno alla famiglia e l’accessibilità dei prestiti hanno continuato a stimolare la domanda.19 Al contrario, l’offerta di nuove costruzioni è rimasta limitata a causa di strozzature e di un calo dell’attività edilizia negli anni precedenti.19 Il programma di “Golden Visa” ungherese, reintrodotto a luglio 2024, ha ulteriormente aumentato l’interesse degli investitori, ma l’opzione di investimento immobiliare diretto è stata rimossa a gennaio 2025 a causa del forte aumento dei prezzi delle case.18 Questa politica, pur avendo l’intenzione di attrarre capitali, ha involontariamente contribuito all’inflazione immobiliare. La rimozione dell’opzione immobiliare nel programma “Golden Visa” è un riconoscimento che le politiche volte a stimolare la domanda devono essere calibrate per evitare conseguenze indesiderate in un contesto di offerta limitata.

4.3. L’ecosistema di startup e innovazione: un catalizzatore per la crescita futura

Il panorama dell’innovazione ungherese mostra segnali positivi. I finanziamenti per le startup sono aumentati considerevolmente nel primo semestre del 2025, con le prime dieci operazioni che hanno raggiunto un totale di 41,2 milioni di euro, un notevole aumento rispetto agli anni precedenti.22 L’Agenzia Ungherese per l’Innovazione si sta concentrando sullo sviluppo dell’ecosistema “deep tech,” ovvero innovazioni basate su scoperte scientifiche.23

Tuttavia, un’analisi più approfondita dei dati rivela una debolezza strutturale. Alcune delle startup ungheresi di maggior successo con finanziamenti consistenti sono state fondate da ungheresi ma hanno sede negli Stati Uniti o in Austria, un fenomeno che sottolinea una potenziale “fuga di cervelli” e capitali.22 Il governo sta cercando di affrontare questo problema con l’introduzione di nuovi programmi di supporto, tra cui un fondo di matching da 28,5 milioni di dollari per i finanziamenti iniziali.23 Inoltre, a partire dal 19 agosto 2025, l’Ungheria ha allentato le regole per lo screening degli investimenti esteri diretti (IDE), rendendo i processi di revisione più rapidi e meno onerosi per gli investitori, in una mossa chiaramente volta a incoraggiare ulteriori capitali e a favorire il mantenimento delle aziende nel Paese.25 Le recenti riforme normative indicano un riconoscimento da parte delle autorità della necessità di attrarre e trattenere i capitali stranieri, un prerequisito per la transizione del Paese verso un’economia trainata dall’innovazione.

5. Sintesi delle conclusioni e prospettive strategiche

L’analisi dei dati economici disponibili per il 26 agosto 2025 rivela un’economia ungherese che si trova a un punto di svolta. La politica monetaria, caratterizzata da una cautela ferma ma pragmatica, riflette il duplice obiettivo della MNB: combattere l’inflazione persistente e, al tempo stesso, sostenere una ripresa economica ancora debole. La scelta di non tagliare i tassi d’interesse ma di operare un “aggiustamento tecnico” sulle riserve obbligatorie è l’espressione di questo delicato equilibrio.

A un livello più ampio, emerge un potenziale conflitto tra la strategia geopolitica di vasta portata dell’Ungheria e le sue politiche interne. Mentre il Paese si posiziona come un hub economico tra Oriente e Occidente per attirare ingenti investimenti diretti, le sue recenti normative microeconomiche sui settori della vendita al dettaglio e dell’immobiliare introducono una serie di incertezze e oneri amministrativi che potrebbero dissuadere gli investitori stranieri in specifici settori. L’assenza di una forte ripresa degli investimenti, a fronte di un forte calo nel secondo trimestre, è un segnale che le politiche governative non hanno ancora pienamente instillato la fiducia necessaria per stimolare la formazione di capitale su larga scala.

Le prospettive per i prossimi mesi dipenderanno dalla capacità del governo e della MNB di gestire questi elementi contrastanti. Per gli investitori, si raccomanda un’analisi settoriale approfondita: mentre l’ecosistema tecnologico e il mercato immobiliare residenziale offrono opportunità, i settori del commercio al dettaglio e dell’immobiliare commerciale presentano maggiori rischi normativi. Le imprese operanti nel Paese dovranno prepararsi ad affrontare costi di adeguamento e oneri amministrativi derivanti dai recenti cambiamenti legislativi. A lungo termine, la capacità dell’Ungheria di tradurre la sua ambizione geopolitica in crescita sostenibile dipenderà dalla coerenza tra le sue politiche macro e microeconomiche.

6. Appendice: tabelle e dati chiave

Tabella 6.1: Principali indicatori economici (proiezioni 2024-2026)

Indicatore202420252026
Crescita del PIL (%, a/a)0,50,82,5
Inflazione (%, a/a)3,74,13,3
Disoccupazione (%)4,54,44,3
Saldo del bilancio pubblico (% del PIL)-4,9-4,6-4,7
Debito pubblico lordo (% del PIL)73,574,574,3
Saldo delle partite correnti (% del PIL)2,42,01,5

Fonte: Commissione Europea (dati per il 2025-2026); FMI (stime) 10

Tabella 6.2: Decisioni di politica monetaria della MNB (2025)

DataTasso di riferimento (%)Tasso di deposito O/N (%)Tasso di prestito garantito O/N (%)
28 gennaio 20256,505,507,50
25 febbraio 20256,505,507,50
25 marzo 20256,505,507,50
29 aprile 20256,505,507,50
27 maggio 20256,505,507,50
24 giugno 20256,505,507,50
22 luglio 20256,505,507,50
26 agosto 20256,505,507,50

Nota: Il coefficiente di riserva obbligatoria è stato ridotto dal 10% all’8% con decorrenza dal 1° agosto 2025.2

Tabella 6.3: Principali regolamenti nel commercio al dettaglio e nell’immobiliare (2025)

RegolamentoData di entrata in vigorePrincipali disposizioniImplicazioni
Emendamento “Plaza Stop”17 settembre 2025Richiede un permesso per il trasferimento di proprietà o la locazione di negozi superiori a 400 mq per l’apertura di supermercati.Restringe la creazione di nuovi punti vendita, aumenta gli oneri amministrativi per investitori e sviluppatori.
Pagamento in contanti obbligatorio1° luglio 2025I negozi, compresi quelli online, devono accettare pagamenti in contanti.Impone costi di conformità e operativi, in particolare per le aziende “cashless” o i commercianti online.
Casse presidiate obbligatorieDettagli non specificatiI negozi di oltre 400 mq devono avere almeno una cassa presidiata.Mira a tutelare i consumatori anziani e l’occupazione, ma aumenta i costi operativi per le imprese.

Fonte: Analisi dei testi normativi.14

Tabella 6.4: I principali round di finanziamento di startup nel primo semestre 2025

StartupVerticaleUltimo round di finanziamentoSede principale
ZocksFinanza$19,3M (€16,41M)San Francisco, USA
AxoflowCybersecurity$7,00M (€5,95M)New York, USA
DiffuseDriveCybersecurity$3,30M (€2,81M)Ungheria
QneiformRecruitment€3,00MUngheria
KodesageSviluppo software€2,30MUngheria
IntelliSense.HuIntelligenza artificiale$0,54M (€0,46M)Ungheria

Fonte: The Recursive, Tracxn 22

Works cited

  1. Ungheria, banca centrale lascia tasso di interesse chiave al 6,5% – LA STAMPA Finanza, accessed August 26, 2025, https://finanza.lastampa.it/News/2025/08/26/ungheria-banca-centrale-lascia-tasso-di-interesse-chiave-al-6-5percento/ODlfMjAyNS0wOC0yNl9UTEI
  2. National Bank Policymakers Leave Base Rate on Hold at 6.5% – Budapest Business Journal, accessed August 26, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/national-bank-policymakers-leave-base-rate-on-hold-at-6-5/
  3. Hamarosan megszólal Varga Mihály az MNB kamatdöntéséről – Portfolio.hu, accessed August 26, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250826/hamarosan-megszolal-varga-mihaly-az-mnb-kamatdonteserol-782057
  4. Hungary Interest Rate Decision – Investing.com, accessed August 26, 2025, https://www.investing.com/economic-calendar/hungarian-interest-rate-decision-452
  5. www.ksh.hu, accessed August 26, 2025, https://www.ksh.hu/en/first-releases/gde/egde2506.html#:~:text=The%20volume%20of%20Hungary’s%20gross,period%20of%20the%20previous%20year.
  6. Hungary’s GDP Grows 0.2% in Q2 2025, Services Drive Modest Expansion, accessed August 26, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-gdp-grows-0-2-in-q2-2025-services-drive-modest-expansion/
  7. Anche Orban paga le politiche dell’amico Trump. Pil ungherese in calo dello 0,2% nel primo trimestre – Il Fatto Quotidiano, accessed August 26, 2025, https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/30/anche-orban-paga-le-politiche-dellamico-trump-pil-ungherese-in-calo-dello-02-nel-primo-trimestre/7970212/
  8. Economy – Budapest Business Journal, accessed August 26, 2025, https://bbj.hu/economy/
  9. FLASH ANALYSIS OF INFLATION DEVELOPMENTS – MNB, accessed August 26, 2025, https://www.mnb.hu/letoltes/underlying-inflation-monthly-analysis.pdf
  10. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed August 26, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  11. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed August 26, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
  12. Hungary Seeks to Become Asia’s ‘Economic Gateway’ to Europe – Varga – Budapest Business Journal, accessed August 26, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/hungary-seeks-to-become-asias-economic-gateway-to-europe-varga/
  13. Hungary Aims to Be Europe’s Gateway to Asia, accessed August 26, 2025, https://hungarytoday.hu/hungary-aims-to-be-europes-gateway-to-asia/
  14. Hungary stiffens “Plaza Stop” regime regulations, but new rules to affect supermarkets only, accessed August 26, 2025, https://cms-lawnow.com/en/ealerts/2025/08/hungary-stiffens-plaza-stop-regime-regulations-but-new-rules-to-affect-supermarkets-only
  15. Retail Under Pressure: Hungary Imposes New Restrictions on Large Stores, accessed August 26, 2025, https://internationalinvestment.biz/en/business/5911-retail-under-pressure-hungary-imposes-new-restrictions-on-large-stores.html
  16. Hungary Just Shocked the Retail World With This Payment Rule – Ecommerce Bridge, accessed August 26, 2025, https://www.ecommercebridge.com/hungary-just-shocked-the-retail-world-with-this-payment-rule/
  17. Hungary’s Housing Market Sees Sluggish Start After Record Year, accessed August 26, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/residential/hungarys-housing-market-sees-sluggish-start-after-record-year/
  18. Signals Point to Hungary as Europe’s Next Property Hotspot – Arton Capital, accessed August 26, 2025, https://www.artoncapital.com/industry-news/signals-point-to-hungary-as-europes-next-property-hotspot/
  19. Hungary’s Residential Property Market Analysis 2025, accessed August 26, 2025, https://www.globalpropertyguide.com/europe/hungary/price-history
  20. Hungary Golden Visa 2025: The Ultimate Guide to EU Residency – Global Citizen Solutions, accessed August 26, 2025, https://www.globalcitizensolutions.com/hungary-golden-visa/
  21. Hungary Golden Visa: Residency by Investment 2025, accessed August 26, 2025, https://getgoldenvisa.com/hungary-golden-visa
  22. 10 Biggest Funding Rounds in Hungary (H1 2025): Zocks Leading the Top – The Recursive, accessed August 26, 2025, https://therecursive.com/hungary-startups-h1-2025-top-funding-rounds/
  23. Hungary Budapest – Ecosystem Startup Genome | Building world-class startup ecosystems, accessed August 26, 2025, https://startupgenome.com/ecosystems/budapest
  24. World’s leading deep tech experts to gather in Budapest – About Hungary, accessed August 26, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/worlds-leading-deep-tech-experts-to-gather-in-budapest
  25. Hungary eases foreign investment screening rules from August 2025 – Wolf Theiss, accessed August 26, 2025, https://www.wolftheiss.com/insights/hungary-eases-foreign-investment-screening-rules-from-august-2025/
  26. Hungary Base Rate – Trading Economics, accessed August 26, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/interest-rate
  27. Press release on the Monetary Council meeting of 22 July 2025 | MNB.hu, accessed August 26, 2025, https://www.mnb.hu/en/monetary-policy/the-monetary-council/press-releases/2025/press-release-on-the-monetary-council-meeting-of-22-july-2025
  28. Unicorn startups in Hungary (Aug, 2025) – Tracxn, accessed August 26, 2025, https://tracxn.com/d/unicorns/unicorns-in-hungary/__66GZDgE4c7mtFZeNfi38zHkSxojfsYEl5F-Bdzs12fQ

Report Economico Giornaliero dell’Economia Ungherese (25 Agosto 2025)

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Sintesi Esecutiva: Un’Economia a Bivio tra Stagnazione e Stimolo di Stato

La giornata economica ungherese del 25 agosto 2025 si presenta come un panorama di profonde contraddizioni, segnato da una dicotomia tra una realtà di crescita economica in stallo e un’agenda governativa di stimolo aggressiva e mirata. Le principali notizie del giorno rivelano una tendenza di fondo che suggerisce una ripresa più lenta del previsto, bilanciata da ambiziosi piani di spesa pubblica.

Il dato più significativo che emerge è l’allineamento delle previsioni economiche ufficiali con le stime più prudenti di enti esterni. Il governo ungherese ha drasticamente rivisto al ribasso la sua previsione di crescita del PIL per il 2025, portandola da un iniziale 2,5% a un più cauto 1%.1 Questa revisione riconosce apertamente un periodo di ripresa debole, protratto da una stagnazione economica che si è manifestata già nel primo e secondo trimestre dell’anno.1 Il dato governativo si allinea ora strettamente con le proiezioni di importanti istituzioni finanziarie, tra cui la Banca Nazionale Ungherese (MNB) che stima una crescita dello 0,8%, l’OCSE con lo 0,9% e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) con lo 0,7%.1

In un’apparente contromossa a questo scenario di debolezza, il Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, ha annunciato un piano di “costruzione nazionale” da 10.000 miliardi di fiorini (HUF), con programmi specifici volti a sostenere le famiglie, creare posti di lavoro e ridurre le imposte.4 Questo annuncio si affianca al rapporto del Ministero per l’Economia Nazionale (NGM), che ha descritto le finanze statali come “stabili” nonostante il deficit del sottosistema centrale abbia già raggiunto il 58,4% dell’obiettivo annuale entro la fine di luglio.5 L’implicita coesistenza di un massiccio piano di spesa e l’impegno dichiarato per la disciplina fiscale solleva interrogativi sulla sostenibilità a medio termine di tale strategia.

Anche il mercato immobiliare riflette questa dualità. Dopo un anno record nel 2024, il primo trimestre del 2025 ha registrato solo una crescita marginale delle transazioni pari all’1,5%.6 Tuttavia, il settore attende con aspettativa il lancio, previsto per settembre, del nuovo e ambizioso programma di prestiti agevolati “Otthon Start”, che mira a rivitalizzare la domanda e a stimolare la costruzione di nuove abitazioni.6 Gli analisti, tuttavia, avvertono che un’iniezione di credito così significativa potrebbe inavvertitamente alimentare l’inflazione dei prezzi immobiliari, creando un paradosso dove le politiche volte a migliorare l’accessibilità finiscono per rendere il mercato meno abbordabile per alcuni segmenti della popolazione.7

In sintesi, l’economia ungherese si trova in un punto di svolta. Mentre i dati macroeconomici e di produzione mostrano un rallentamento, la risposta politica è quella di un forte interventismo, in un tentativo di stimolare la crescita in vista delle prossime elezioni. Il successo di questa strategia dipenderà dalla sua capacità di gestire le pressioni inflazionistiche e di finanziare l’ambiziosa agenda di spesa senza compromettere la stabilità fiscale a lungo termine.

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Le Tendenze Macroeconomiche in Profondità: Crescita, Inflazione e Politica Monetaria

La Revisione delle Proiezioni di Crescita

Il governo ungherese ha riconosciuto la debolezza del contesto economico con un significativo taglio delle sue previsioni di crescita per il 2025. La nuova stima per l’espansione del PIL è stata ridotta all’1%, un valore notevolmente inferiore rispetto all’aspettativa iniziale del 2,5% annunciata all’inizio dell’anno.1 Tale revisione riflette una realtà in cui la ripresa dall’aumento inflazionistico del 2022 si è rivelata più lenta e debole del previsto. Il Ministro Márton Nagy ha attribuito il rallentamento alla performance deludente di settori chiave come l’agricoltura e l’industria, che hanno probabilmente sottratto tra lo 0,3 e lo 0,4% di punto percentuale alla crescita complessiva.1

Questa nuova previsione governativa si allinea in modo più coerente con le proiezioni di altre autorevoli istituzioni economiche. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) stima una crescita dello 0,8%, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) si attesta sullo 0,9%, e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) su un più modesto 0,7%.1 Il fatto che una previsione così ampia sia condivisa da enti indipendenti e dal governo stesso indica un ampio riconoscimento delle sfide economiche esistenti.

Inflazione e Politica Monetaria

Nonostante la modestia della crescita del PIL, l’Ungheria continua a confrontarsi con una persistente inflazione. I dati di luglio 2025 mostrano un tasso di inflazione del 4,30% 10, un livello che rimane al di sopra del target del 3% fissato dalla banca centrale.3 Questa situazione pone un dilemma per la politica monetaria. L’MNB ha mantenuto invariato il suo tasso di base al 6,50% nella sua riunione di luglio, così come i tassi di deposito e prestito overnight.9 Il FMI ha ribadito che la politica monetaria dovrà rimanere restrittiva nel prossimo anno per riportare stabilmente l’inflazione all’obiettivo, e ha espresso un parere molto cauto su eventuali tagli dei tassi d’interesse per il resto dell’anno.3

Dinamiche Salariali e del Lavoro

Parallelamente, il mercato del lavoro ungherese continua a mostrare segnali di rigidità. Sebbene il tasso di disoccupazione sia aumentato al 4,5% a giugno 2025, si prevede che diminuisca gradualmente con la ripresa economica.10 La crescita nominale dei salari è destinata a rimanere elevata nel 2025 e 2026, spinta da un ulteriore aumento del 9% del salario minimo.12 Tale dinamica salariale, sebbene intesa a sostenere il consumo e a fungere da motore di crescita, rischia di tradursi in un aumento dei costi di produzione e di alimentare l’inflazione dei servizi, perpetuando il ciclo inflazionistico.12 L’attuale contesto suggerisce che la spinta all’inflazione non è dovuta solo a fattori esterni, ma anche a dinamiche interne tra cui la tensione del mercato del lavoro e gli aumenti salariali.

L’apparente disconnessione tra una crescita economica debole e un’inflazione persistente può essere in parte spiegata dalla divergenza tra l’andamento del lato della domanda e quello dell’offerta. Le politiche governative, come gli aumenti salariali, tendono a stimolare la domanda, ma la produzione industriale ungherese ha subito una contrazione del 4,9% su base annua a giugno 2025.12 Questo squilibrio potrebbe intensificare ulteriormente le pressioni inflazionistiche, rendendo la ripresa economica del Paese una sfida complessa.

Per una visione sintetica, la seguente tabella confronta le proiezioni economiche per il 2025 da diverse fonti autorevoli.

EntitàPrevisione PIL (%)Previsione Inflazione (%)Previsione Deficit Pubblico (%)
Governo Ungherese1,0% 13,7% 12
FMI0,7% 34,5% (Q4) 34,8% (scenario base) 3
Commissione Europea (EC)0,8%-1,8% 124,6% 24,6% 12
Banca Nazionale Ungherese (MNB)0,8% 1
OCSE0,9% 1
Századvég Konjunktúrakutató1,0% 24,6% 2

Politica Fiscale: Obiettivi e Sfide di Bilancio

Le finanze pubbliche ungheresi si trovano al centro di un dibattito tra l’ottimismo ufficiale e le crescenti preoccupazioni espresse dagli osservatori esterni. Il Ministero per l’Economia Nazionale (NGM) ha rilasciato un rapporto che descrive la situazione finanziaria dello Stato come “stabile” e “su una base solida”.5 Il rapporto indica che le entrate totali sono aumentate del 6,2% su base annua a luglio, mentre le spese sono cresciute del 6,9% nello stesso periodo.5 La spesa è stata in particolare trainata da settori come pensioni, sanità, trasporti e utenze, oltre che da maggiori pagamenti di interessi sul debito.5 Il deficit del sottosistema centrale ha raggiunto 2.786,4 miliardi di HUF a fine luglio, pari al 58,4% dell’obiettivo di disavanzo annuale rivisto, che il ministero ritiene ancora “raggiungibile”.5

Nonostante queste rassicurazioni, il governo deve affrontare una sfida considerevole per raggiungere i suoi obiettivi di bilancio. Il piano di spesa da 10.000 miliardi di HUF annunciato dal Ministro Nagy, destinato a finanziare programmi di sostegno a famiglie e imprese e a ridurre le tasse, coesiste con l’impegno dichiarato a “ridurre il deficit e tagliare il debito statale”.4 Esiste una notevole discrepanza tra l’obiettivo governativo di un deficit del 3,7% del PIL per il 2025 e le proiezioni di enti esterni. La Commissione Europea prevede che il deficit rimarrà più elevato, attestandosi al 4,6% del PIL 12, mentre il FMI stima che, basandosi sulle misure già approvate, il disavanzo sarà del 4,8% del PIL.3

Questa divergenza tra ambizione e realtà suggerisce che le politiche annunciate potrebbero non essere sufficienti a raggiungere i target ufficiali, a meno che non vengano implementati ulteriori sforzi fiscali significativi.3 Il governo ungherese, con la sua strategia di spesa massiccia in un periodo pre-elettorale, sembra dare priorità allo stimolo della domanda e al miglioramento del sentiment pubblico rispetto al consolidamento fiscale raccomandato da organismi internazionali. Tale approccio rischia di far aumentare ulteriormente il debito pubblico del paese, che è già il più alto dell’UE al di fuori della zona euro, rendendo l’Ungheria più vulnerabile agli shock esterni e aumentando i costi del servizio del debito.9

Il Settore Immobiliare e il Programma “Otthon Start”: Un’Analisi Dettagliata del Rischio

Il Contesto di Mercato e l’Iniziativa “Otthon Start”

Il mercato immobiliare ungherese ha avuto un inizio d’anno marginale, con le transazioni che sono aumentate di appena l’1,5% su base annua nel primo trimestre del 2025, secondo i dati Eurostat.6 Questo rallentamento è in netto contrasto con l’eccezionale crescita del 34,7% registrata nel 2024.6 La debolezza è stata percepita anche nel segmento del lusso a Budapest, che ha mostrato segni di rallentamento.13

In risposta a questo scenario, il governo ha presentato l’iniziativa “Otthon Start”, definita come la più significativa iniziativa per l’acquisto della casa dal cambio di regime.8 Il programma, il cui lancio è previsto per il 1° settembre, offre prestiti a un tasso d’interesse fisso e agevolato del 3% per un massimo di 25 anni, con un massimale di 50 milioni di HUF e un requisito di autofinanziamento minimo del 10%.7 A differenza di altri schemi come il CSOK, il programma è accessibile a una fascia di popolazione più ampia, con meno restrizioni su età e stato civile.7 L’obiettivo dichiarato del governo è di avviare tra le 20.000 e 25.000 nuove costruzioni, che altrimenti non sarebbero partite, e di generare fino a 5.000 miliardi di HUF in investimenti nel settore.8

Rischi e Opportunità

Sebbene il programma “Otthon Start” offra vantaggi evidenti per i potenziali acquirenti, l’iniziativa è considerata dagli analisti una “scommessa ad alto rischio”.9 La preoccupazione principale è che l’immissione di credito a basso costo sul mercato possa portare a un aumento dei prezzi degli immobili, che potrebbe compromettere l’accessibilità per coloro che non rientrano nei criteri del programma.7 Un effetto simile si è già verificato in passato con l’introduzione del programma CSOK.7 L’FMI ha espresso un giudizio critico su tali misure, avvertendo che l’introduzione di “massimali volontari di TAEG per i prestiti immobiliari” distorce la corretta determinazione dei prezzi del rischio e raccomanda di ridimensionare gli incentivi fiscali legati all’edilizia abitativa per contenere le future pressioni sui prezzi.3

Il successo del programma dipende in larga misura dalla sua capacità di stimolare nuove costruzioni a un ritmo sufficiente per soddisfare la domanda, evitando così un’eccessiva inflazione dei prezzi dovuta a una sproporzione tra domanda e offerta.8 La tabella seguente illustra in modo più dettagliato i vantaggi del nuovo programma rispetto a un tipico prestito di mercato, evidenziando le potenziali distorsioni che potrebbero generarsi.

Parametro“Otthon Start”Prestito Standard di Mercato
Tasso d’InteresseFisso al 3% 7Variabile, circa 6,5% 7
Durata Massima25 anni 7
Contributo Minimo10% 7Almeno 20% 7
Massimale di Prestito50 milioni di HUF 7
Massimale di Prezzo100 milioni di HUF per appartamenti, 150 milioni per case 7
Rata Mensile (es. su prestito di 20M HUF, 20 anni)110.920 HUF 7149.115 HUF 7
Rimborso Totale (es. su prestito di 20M HUF, 20 anni)26.620.685 HUF 735.787.511 HUF 7

Performance Settoriale e Sentiment Economico: Un’Immagine Non Uniforme

Il sentiment economico in Ungheria ha mostrato segnali di miglioramento nel mese di agosto, con la rilevazione condotta da Századvég Konjunktúrakutató Zrt. che ha evidenziato un rafforzamento del “sentimento economico” sia tra i consumatori che tra le imprese.14 L’analisi settoriale ha rivelato un miglioramento in quattro dei cinque settori esaminati, con il sentiment più favorevole registrato nell’agricoltura e il più debole nel settore dei servizi.14

Questo ottimismo percepito, tuttavia, si scontra con i dati economici recenti. La produzione industriale ungherese a giugno 2025 ha registrato una significativa contrazione del 4,9% su base annua, una debolezza che non può essere attribuita a fattori stagionali.12 Allo stesso modo, le vendite al dettaglio sono cresciute di un modesto 3,0% a giugno, nonostante un aumento del reddito reale.12 L’ottimismo nel sentiment sembra essere in parte scollegato dalla performance produttiva concreta, suggerendo che le aspettative sono guidate più dalle politiche governative, come l’annuncio dei piani di spesa, che da una reale e tangibile ripresa dell’attività economica. La debolezza continua del settore industriale e dei servizi indica che la ripresa, quando si manifesterà, sarà disomogenea e fortemente dipendente da settori specifici come l’agricoltura e i nuovi mega-progetti di investimento.

Approfondimenti e Notizie Specifiche (Microeconomia)

Il Settore Bancario e Industriale

Il settore bancario ungherese, sebbene stabile grazie a consistenti riserve di capitale e liquidità, presenta una performance diversificata.3 Erste Bank Ungheria ha registrato una diminuzione del 7% nell’utile netto nel primo semestre del 2025, ma ha contemporaneamente mostrato una forte crescita nelle erogazioni di prestiti, con un aumento del 42% nel retail e del 129% per le piccole e medie imprese (PMI).12 Questa tendenza indica che, nonostante un contesto economico difficile, il credito continua a fluire nell’economia, sostenendo consumi e investimenti. OTP Bank, un’altra delle maggiori banche del Paese, ha riportato un solido profitto dopo le imposte di 330 miliardi di HUF nel secondo trimestre.15

Un potenziale motore di crescita per l’industria è rappresentato dall’imminente entrata in funzione dei nuovi impianti automobilistici di BMW e BYD nella seconda metà del 2025.10 Questi stabilimenti, che dovrebbero creare migliaia di posti di lavoro, sono considerati cruciali per il rilancio del settore industriale ungherese e per contribuire in modo significativo all’economia del Paese.16

Fattori Geopolitici e Finanziari

La performance economica ungherese rimane intrinsecamente legata a fattori esterni, in particolare a eventi geopolitici e commerciali. Un accordo commerciale tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea è stato visto come un fattore che potrebbe ridurre l’incertezza, con il settore automobilistico ungherese che si ritiene in grado di assorbire un potenziale d’impatto.1 Allo stesso modo, un accordo ucraino-europeo-americano ha avuto un effetto positivo sul tasso di cambio del fiorino ungherese.14 Il FMI, tuttavia, continua a sottolineare il rischio che una maggiore “frammentazione geoeconomica” e “crescenti tensioni commerciali” possano avere ripercussioni negative sulle esportazioni del paese e minare gli investimenti privati.3

Conclusioni e Prospettive Strategiche

L’analisi dei dati e delle notizie del 25 agosto 2025 rivela che l’economia ungherese si trova in un momento di transizione. La narrazione ufficiale di una ripresa robusta ha ceduto il passo a una revisione più cauta, che si allinea con le previsioni di istituzioni indipendenti e riflette le sfide interne, come la stagnazione della produzione industriale, e quelle esterne, come il rallentamento globale.1

In risposta a questa debolezza, il governo sta perseguendo una strategia di stimolo aggressiva attraverso massicci piani di spesa e l’introduzione di programmi come “Otthon Start”. Questa strategia, sebbene potenzialmente efficace nel generare una crescita a breve termine e nel migliorare il sentiment, crea una tensione significativa con gli obiettivi di consolidamento fiscale.4 La principale sfida a medio termine per l’Ungheria sarà gestire il conflitto tra la necessità di stimolare la crescita e il dovere di contenere il deficit e il debito pubblico. Gli analisti esterni esprimono scetticismo sulla possibilità che le politiche attuali siano sufficienti a raggiungere gli obiettivi di bilancio senza un aggiustamento fiscale significativo.3

Per gli investitori e gli stakeholder, il quadro presenta sia opportunità che rischi. I nuovi progetti industriali, come gli stabilimenti di BMW e BYD, rappresentano punti di forza che potrebbero fungere da motori di crescita in futuro.16 Allo stesso tempo, la potenziale incoerenza tra la politica monetaria restrittiva e la politica fiscale espansiva, unitamente alla vulnerabilità del paese a fattori geopolitici, richiede un’attenta valutazione del rischio. La sostenibilità del modello economico ungherese dipenderà dalla sua capacità di risolvere questa complessa dicotomia, garantendo che le politiche di stimolo non compromettano la stabilità a lungo termine.

FONTI

  1. Hungary’s government slashes 2025 growth forecast to 1% By Reuters – Investing.com, accessed August 25, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-government-slashes-2025-growth-forecast-to-1-4156624
  2. Revisione Economica Ungherese: Sviluppi Chiave al 5 Agosto 2025, accessed August 25, 2025, https://economia.hu/revisione-economica-ungherese-sviluppi-chiave-al-5-agosto-2025/
  3. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed August 25, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
  4. Tízezer milliárdos országépítési tervet jelentett be Nagy Márton – Infostart.hu, accessed August 25, 2025, https://infostart.hu/gazdasag/2025/08/25/tizezer-milliardos-orszagepitesi-tervet-jelentett-be-nagy-marton
  5. Ministry of National Economy Hungary’s finances remain stable and budget stands on solid ground, accessed August 25, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/ministry-of-national-economy-hungarys-finances-remain-stable-and-budget-stands-on-solid-ground
  6. Hungary’s Housing Market Sees Sluggish Start After Record Year, accessed August 25, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/residential/hungarys-housing-market-sees-sluggish-start-after-record-year/
  7. New loan scheme supports property purchase in Hungary – Helpers Finance, accessed August 25, 2025, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/
  8. Government Info: Home Start ushers in new era for young homeowners, as government moves to shield jobs and industry – About Hungary, accessed August 25, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/government-info-home-start-is-hungarys-largest-homeownership-initiative-since-regime-change
  9. Panoramica e Analisi dei Dati al 22 Agosto 2025 – ECONOMIA.HU, accessed August 25, 2025, https://economia.hu/panoramica-e-analisi-dei-dati-al-22-agosto-2025/
  10. accessed January 1, 1970, https://www.portfolio.hu/en/economy
  11. Fiorino Ungherese | 1993-2025 Dati | 2026-2027 Previsione, accessed August 25, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/currency
  12. Analisi Economica dell’Ungheria: 6 Agosto 2025, accessed August 25, 2025, https://economia.hu/analisi-economica-dellungheria-6-agosto-2025/
  13. Daily News Hungary, accessed August 25, 2025, https://dailynewshungary.com/
  14. Fordulat, amelyre kevesen számítottak: több százezer magyar lélegzett fel – Mandiner, accessed August 25, 2025, https://mandiner.hu/gazdasag/2025/08/fordulat-amelyre-kevesen-szamitottak-tobb-szazezer-magyar-lelegzett-fel
  15. Online Financial Journal – Portfolio.hu, accessed August 25, 2025, https://www.portfolio.hu/en
  16. Ungheria hub per l’industria auto, le nuove fabbriche BMW e BYD operative nel 2025, accessed August 25, 2025, https://www.hdmotori.it/bmw-articoli-n599625-bmw-byd-fabbriche-ungheria-operative-2025/
  17. BYD rallenta i piani in Europa e accelera in Turchia – InsideEVs, accessed August 25, 2025, https://insideevs.it/news/766702/byd-stabilimento-ungheria-cambio-piani/

Panoramica e Analisi dei Dati al 22 Agosto 2025

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Sintesi Esecutiva: Navigare una Ripresa Complessa

L’economia ungherese al 22 agosto 2025 si presenta in una fase di ripresa complessa e disomogenea, caratterizzata da segnali macroeconomici contrastanti e significative tensioni a livello politico-fiscale. Le recenti pubblicazioni di dati indicano una crescita marginale e vicina alla stagnazione, con il governo che ha drasticamente rivisto al ribasso le proprie previsioni per il PIL del 2025. Questo “reality check” riflette la consapevolezza di una domanda globale debole e di un prolungato calo degli investimenti interni.

In risposta, il governo sta attivamente perseguendo una strategia di stimolo incentrata sulla domanda interna, con il lancio del nuovo e ambizioso programma di prestiti per la casa “Otthon Start”. Sebbene tale iniziativa miri a catalizzare una ripresa nei settori cruciali dell’immobiliare e delle costruzioni, introduce il delicato equilibrio tra la stimolazione della crescita e il rischio di alimentare l’inflazione e la bolla immobiliare.

Il contesto è ulteriormente complicato da fattori esterni. Le ripetute interruzioni delle forniture petrolifere attraverso l’oleodotto Druzhba, causate da attacchi in Russia, costituiscono una minaccia tangibile alla sicurezza energetica del paese. Allo stesso tempo, i dati fiscali continuano a destare preoccupazione, con un deficit di bilancio che rimane significativamente più alto rispetto all’obiettivo del governo e un elevato livello di debito pubblico. La relazione tra le politiche fiscali espansive del governo e la postura monetaria cauta della Banca Nazionale Ungherese (MNB) è un punto focale di potenziale attrito e incertezza. Nel complesso, la traiettoria economica dell’Ungheria è definita dalla capacità di bilanciare la resilienza interna guidata dalla politica con le persistenti sfide strutturali e le vulnerabilità geopolitiche.

PODCAST IN ITALIANO

Slideshow Economia Ungherese | 22 Agosto 2025

1. Panorama Macroecomico e Proiezioni: Una Rivalutazione Realistica

1.1 Crescita del PIL: Stagnazione e Revisioni al Ribasso

L'Ufficio Centrale di Statistica (KSH) ha riportato che il volume del prodotto interno lordo (PIL) ungherese nel secondo trimestre del 2025 ha superato quello dell'anno precedente dello 0,2% su base grezza e dello 0,4% su base destagionalizzata e corretta per gli effetti del calendario.1 Questa performance segue un primo trimestre piatto e "peggiore del previsto" 3, indicando una ripresa economica debole e molto graduale. I dati ad alta frequenza per il secondo trimestre hanno già suggerito una performance modesta, con un leggero aumento delle vendite al dettaglio e delle costruzioni, ma un calo della produzione industriale rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.4

Riflettendo questa realtà, il governo ungherese ha drasticamente tagliato la sua previsione di crescita per il 2025, passando da un'aspettativa iniziale del 2,5% a un più cauto 1%.3 Questa revisione si allinea in modo più stretto con le proiezioni della Banca Centrale Ungherese (0,8%) e dell'OCSE (0,9%).3 La decisione del governo è stata descritta come un "reality check" che riconosce i venti contrari esterni e interni, tra cui una prolungata debolezza negli investimenti.5 Il Ministero per l'Economia Nazionale ha attribuito la sottoperformance del primo semestre a un "ambiente regionale frenetico" e alla deindustrializzazione in atto in Germania, che ha ridotto la domanda per i prodotti ungheresi orientati all'esportazione.6

La debolezza negli investimenti è un fattore di grande preoccupazione. Il KSH ha comunicato che la formazione di capitale è diminuita dell'8% su base annua nel secondo trimestre, con un calo dell'1,1% rispetto al primo trimestre.7 Questo crollo è stato guidato principalmente da una minore attività nei settori immobiliare, manifatturiero e dell'istruzione, evidenziando le sfide strutturali che frenano la crescita. La revisione al ribasso della crescita non è solo un aggiustamento tecnico, ma ha anche profonde implicazioni politiche, rappresentando il "periodo di tre anni più debole prima di un'elezione nazionale" dall'inizio del mandato del governo nel 2010.3 Questa situazione aumenta la pressione sul governo per attuare politiche a sostegno della crescita per rafforzare il sostegno degli elettori, il che spiega l'urgenza con cui vengono promosse misure come il programma "Otthon Start".3

1.2 Inflazione e Dinamiche dei Prezzi: Una Sfida Persistente

L'inflazione continua a essere una preoccupazione centrale per l'economia. L'indice dei prezzi al consumo (IPC) è aumentato del 4,6% su base annua a giugno 2025.5 Le proiezioni indicano che l'inflazione armonizzata (HICP) dovrebbe attestarsi intorno al 4,1% per l'intero anno 2025, prima di scendere al 3,3% nel 2026.5

La dinamica dei prezzi è alimentata da molteplici fattori, tra cui un ciclo di crescita salariale, aumenti delle accise e rincari persistenti nel settore dei servizi.5 Il mercato del lavoro ungherese rimane complessivamente "ristretto", con un tasso di disoccupazione che dovrebbe continuare a diminuire, contribuendo a mantenere la pressione sui salari.8 A livello locale, un report sottolinea i rischi derivanti da una grave siccità nel sud del paese, che minaccia il settore agricolo e potrebbe avere ripercussioni a livello macroeconomico, in particolare sull'inflazione alimentare.5

L'efficacia della politica monetaria della Banca Centrale è stata in parte indebolita dagli interventi governativi.5 Le politiche fiscali espansive, come gli aumenti di spesa e i programmi di prestito agevolato, potrebbero complicare gli sforzi dell'MNB per mantenere la stabilità dei prezzi. La decisione del governo di estendere i tetti di prezzo (árrésstop) su alcuni beni è una misura esplicita volta a mitigare l'inflazione, ma rappresenta un'azione temporanea e una forma di distorsione del mercato.9 Il potenziale effetto di aumento dei prezzi da parte di nuove misure di stimolo al credito, come il programma "Otthon Start", crea un paradosso, in quanto le politiche volte a sostenere la crescita economica potrebbero inavvertitamente alimentare una riaccelerazione delle dinamiche inflazionistiche.

1.3 Situazione Fiscale e Debito Pubblico: Il Divario tra Obiettivi e Realtà

La situazione fiscale del paese rimane al centro del dibattito economico. Sebbene il deficit di bilancio per il 2024 sia diminuito al 4,8% del PIL rispetto al 6,7% del 2023 8, è rimasto leggermente superiore all'obiettivo del governo del 4,5%.5 Il deficit per il primo trimestre del 2025 si è attestato a 824 miliardi di HUF, equivalenti a circa 2 miliardi di euro.5

C'è una notevole discrepanza tra l'obiettivo del governo ungherese di un deficit del 3,7% del PIL per il 2025 5 e le proiezioni di enti esterni. La Commissione Europea prevede che il deficit rimarrà elevato, al 4,6% del PIL nel 2025.5 Questo divario di quasi un punto percentuale segnala una divergenza significativa tra le aspettative del governo e le proiezioni esterne.

Il debito pubblico ungherese è aumentato, raggiungendo il 73,6% del PIL nel 2024 e si prevede che salirà al 74,1% nel 2025.8 Questo è il livello di debito più alto dell'UE al di fuori della zona euro.3 L'elevato rapporto debito-PIL e le necessità di finanziamento lorde, stimate intorno al 14% del PIL nei prossimi anni 8, rendono l'Ungheria più vulnerabile agli shock esterni e potrebbero aumentare i costi del servizio del debito. Nonostante la dichiarata enfasi sulla "disciplina fiscale" 6, i recenti annunci di spesa e i progressi limitati nell'assorbimento dei fondi dell'UE potrebbero rendere l'obiettivo di deficit del 2025 difficile da raggiungere.5

Tabella 1: Discrepanza nelle Previsioni Economiche Chiave per il 2025

IndicatoreGoverno UnghereseCommissione Europea (EC)MNBOECD
Crescita del PIL (%)1,0 30,8 50,8 30,9 3
Deficit di Bilancio (% del PIL)3,7 84,6 84,8* (prev. 2024) 8Non disponibile

*La Banca Centrale Ungherese (MNB) aveva precedentemente stimato il deficit del 2024, ma non sono disponibili dati specifici sulle sue previsioni per il 2025 nelle fonti fornite.

2. Sviluppi Politici e di Mercato: Leve Interne per la Ripresa

2.1 Il Piano "Otthon Start": una Scommessa ad Alto Rischio

Il governo ungherese ha presentato il programma "Otthon Start" come la più significativa iniziativa per l'acquisto della casa dal cambio di regime.10 Con un lancio previsto per il 1° settembre, il programma mira a rivitalizzare il mercato immobiliare e il settore delle costruzioni. Offre prestiti a un tasso d'interesse fisso del 3% per un massimo di 25 anni e fino a 50 milioni di HUF, con un requisito di autofinanziamento minimo del 10%.11 I criteri di ammissibilità sono più ampi rispetto ai precedenti schemi, estendendosi a tutti gli acquirenti per la prima volta, indipendentemente dall'età o dallo stato civile.11

Il governo ha obiettivi ambiziosi per il programma, prevedendo la costruzione di 50.000 nuovi appartamenti e la creazione di posti di lavoro nel settore delle costruzioni, con un potenziale investimento totale di 5.000 miliardi di HUF in cinque anni.10 Questa politica è una risposta diretta al prolungato calo degli investimenti (visto il calo dell'8% nel Q2).7 Tuttavia, il programma comporta rischi significativi. Gli analisti finanziari sono preoccupati che l'iniezione di credito agevolato possa aumentare i prezzi degli immobili, portando a un rischio di sopravvalutazione del mercato immobiliare.4 Si teme che possa ripetersi l'effetto di aumento dei prezzi osservato con l'introduzione del precedente programma CSOK.11 Un'analisi locale di BiztosDöntés.hu avverte anche sui pericoli di tentare "trucchi" o "contratti simulati" per massimizzare i benefici del prestito, il che potrebbe portare a conseguenze legali e finanziarie significative per gli acquirenti.13

Questo programma illustra la strategia del governo di utilizzare la politica fiscale per stimolare la domanda interna e l'attività settoriale, con l'intento di compensare la debolezza della domanda esterna. Il programma contribuisce anche a una dinamica di mercato del credito a due velocità, in cui i prestiti alle famiglie sono in crescita, mentre il credito alle imprese rimane stagnante.14

Tabella 2: Confronto tra il Prestito "Otthon Start" e un Prestito Standard

CaratteristicaPrestito "Otthon Start"Prestito Standard di Mercato
Tasso di Interesse3% 116,5% 11
Autofinanziamento Minimo10% 11Almeno 20% 11
Importo Max. del PrestitoHUF 50 milioni 11Dipende dalla solvibilità
Rata Mensile (su prestito di HUF 20M)HUF 110.920 11HUF 149.115 11
Rimborso Totale (su prestito di HUF 20M)HUF 26.620.685 11HUF 35.787.511 11

2.2 Politica Monetaria: Mantenere la Linea in un Contesto Incerto

Il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB), nella sua riunione del 22 luglio 2025, ha mantenuto il tasso di base invariato al 6,50%.4 Anche il tasso di deposito overnight e il tasso di prestito overnight sono rimasti invariati, rispettivamente al 5,50% e al 7,50%.4 La decisione segnala una continua aderenza a una politica monetaria restrittiva, con l'obiettivo primario di mantenere la stabilità dei prezzi. L'MNB ha riconosciuto la stagnazione dell'economia ungherese nel primo trimestre, il prolungato calo degli investimenti e la ripresa graduale prevista per la seconda metà dell'anno.4

Un aggiustamento tecnico è stato l'unica modifica: la riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria dal 10% all'8% a partire dal 1° agosto 2025.4 L'MNB ha chiarito che questa mossa è stata una risposta alla graduale diminuzione della liquidità in eccesso nel sistema bancario e che non implica un cambiamento nella sua politica monetaria restrittiva.

Un aspetto critico evidenziato nei rapporti è che l'efficacia della politica monetaria è stata "indebolita dagli interventi governativi".5 Questa osservazione sottolinea la tensione tra l'MNB, che persegue la stabilità dei prezzi, e le politiche fiscali espansive del governo, volte a stimolare la crescita. La Banca Centrale ha esplicitamente notato il rischio di una potenziale sopravvalutazione del mercato immobiliare dovuta ai nuovi programmi di prestito, indicando che sta monitorando da vicino l'impatto delle politiche fiscali sul proprio mandato.4 Questa dinamica sottolinea un rischio di attrito politico che potrebbe influenzare la fiducia del mercato.

2.3 Nuove Misure Fiscali e Tensione sui Prezzi

In linea con la sua strategia di stimolo della domanda interna, il governo ungherese sta preparando una riduzione di 1 punto percentuale dell'imposta sul contributo sociale (szocho) per aiutare le imprese a gestire gli aumenti salariali previsti per i prossimi anni.18 Questa proposta, avanzata dal Forum Permanente di Consultazione tra la Sfera Competitiva e il Governo (VKF) 19, mira a facilitare un significativo aumento a due cifre del salario minimo nel 2026.19 Il taglio fiscale potrebbe anche tradursi in un reddito disponibile più elevato per i cittadini e in benefici

cafeteria netti più alti per i dipendenti.18

Contestualmente, il governo ha deciso di estendere il tetto di prezzo (árrésstop) su alcuni prodotti alimentari e di igiene.20 L'annuncio è stato fatto dal Primo Ministro Orbán senza specificare una nuova scadenza.20 L'Associazione Nazionale del Commercio (OKSZ) ha criticato aspramente l'iniziativa, sostenendo che sta "erodendo" l'economia e non ha ridotto significativamente l'inflazione.21 L'associazione ritiene che la soluzione più efficace sarebbe una riduzione dei prezzi dei fornitori piuttosto che un tetto sui margini di profitto dei rivenditori.21 Secondo un'indagine di OKSZ, i consumatori continuano a percepire gli aumenti di prezzo nonostante la misura.20

3. Approfondimenti Settoriali e Microeconomici: un Quadro Disomogeneo

3.1 Immobiliare e Costruzioni: In Attesa di un Catalizzatore

Il settore immobiliare e delle costruzioni continua a mostrare segnali contrastanti. Il calo dell'8% negli investimenti nel secondo trimestre del 2025, guidato in parte dalla debolezza di questi settori, ha rappresentato un freno significativo alla crescita complessiva.7 La domanda di materiali da costruzione è rimasta modesta nella prima metà dell'anno, indicando che la ripresa del mercato non si è ancora pienamente concretizzata.8

Nonostante questo quadro generale, si registrano attività rilevanti. Il 22 agosto, lo sviluppatore immobiliare ungherese Wing ha firmato un accordo da 223 miliardi di HUF per vendere poco più della metà del suo portafoglio di alloggi in affitto Resi4Rent in Polonia.15 Sebbene questa transazione si sia verificata all'estero, consolida la posizione di Wing come attore chiave nel mercato immobiliare dell'Europa centrale, dimostrando che l'attività di M&A su larga scala continua a prosperare per le aziende ungheresi e che l'appetito per gli investimenti esteri rimane selettivo ma forte.16 Il successo di Wing evidenzia come alcune aziende ungheresi stiano trovando opportunità nei mercati esteri, mentre il governo cerca di stimolare l'attività domestica con politiche come l'"Otthon Start".

3.2 Settore Energetico e Rischi Geopolitici: Una Minaccia Tangibile

Il 22 agosto, The Moscow Times ha riferito che l'oleodotto petrolifero Druzhba, una fonte cruciale di approvvigionamento per l'Ungheria, è stato colpito per la terza volta in meno di due settimane da un attacco di droni e missili nella regione di Bryansk, in Russia.17 L'incidente ha interrotto le consegne, spingendo Ungheria e Slovacchia a chiedere congiuntamente alla Commissione Europea di intervenire per fermare gli attacchi all'infrastruttura energetica. Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó ha definito l'attacco "un altro colpo alla sicurezza energetica del nostro paese".17

Questo evento fornisce un esempio lampante del legame diretto tra la geopolitica e la microeconomia ungherese. Le interruzioni non sono solo una notizia di cronaca, ma rappresentano un rischio tangibile per la stabilità economica del paese. La dipendenza dall'oleodotto, esentato dal divieto dell'UE sulle importazioni di petrolio russo, sottolinea la sua importanza strategica per l'Ungheria.17 In contrasto con queste vulnerabilità esterne, la produzione interna di petrolio e gas naturale è aumentata nella prima metà del 2025, fornendo un piccolo cuscinetto contro i rischi di approvvigionamento estero.15 Nonostante le tensioni, l'importante major energetica MOL ha ricevuto un aumento del prezzo obiettivo da parte di Morgan Stanley, un dato che suggerisce la resilienza del settore di fronte ai rischi operativi.5

3.3 Banche, Credito e Innovazione: Adattarsi ai Nuovi Orizzonti

Il settore bancario ungherese mostra un quadro di solidità, con un'ampia capacità di prestito, liquidità e capitalizzazione.8 Tuttavia, la domanda di credito si è divisa in due percorsi: i prestiti alle famiglie sono in crescita, mentre il credito alle imprese rimane stagnante.14 Questa dualità è in parte guidata dai programmi di prestito sostenuti dal governo, che stanno stimolando il settore domestico.14

In questo contesto, le banche stanno cercando di differenziarsi attraverso l'innovazione. Gránit Bank, ad esempio, sta promuovendo le sue innovazioni basate sull'intelligenza artificiale (AI) e la sua attenzione ai principi ESG. La banca ha lanciato un assistente AI per i clienti e ha introdotto prestiti accessibili tramite app mobile per i lavoratori.14 A livello regolamentare, la Banca Nazionale Ungherese ha lanciato un nuovo strumento per confrontare le tariffe dei conti bancari al dettaglio, un'iniziativa volta a promuovere la trasparenza e la protezione dei consumatori.15 Questi sviluppi mostrano che, mentre la dinamica macroeconomica è complessa, le istituzioni finanziarie e di controllo si stanno adattando e innovando per rispondere a un mercato in evoluzione.

3.4 Tecnologia e Innovazione: L'Intelligenza Artificiale nell'Industria

L'adozione dell'intelligenza artificiale (AI) è un tema di crescente interesse nel mondo aziendale ungherese. La major energetica MOL, ad esempio, ha partecipato a un evento del 6 maggio 2025 intitolato "Intelligenza Artificiale: lezioni e migliori pratiche aziendali".22 Un esperto di dati di MOL ha tenuto una presentazione sull'applicazione dell'AI nel settore petrolifero, un segno che le grandi aziende ungheresi stanno esplorando attivamente come la tecnologia può migliorare le loro operazioni.22

4. Conclusioni e Prospettive

4.1 Sintesi dei Temi Principali

L'analisi dei dati e delle notizie del 22 agosto 2025 dipinge un quadro dell'economia ungherese in bilico su un equilibrio precario. Da un lato, il governo sta attuando una risposta politica aggressiva per stimolare la crescita, concentrandosi sulla domanda interna e sui settori chiave come quello immobiliare, nel tentativo di compensare le deboli prestazioni globali. L'espansione dei prestiti alle famiglie, il sostegno agli investimenti in specifici settori e le promesse di tagli fiscali sono i pilastri di questa strategia.

Dall'altro lato, le sfide strutturali e i rischi esterni persistono. La discrepanza tra gli obiettivi fiscali del governo e le proiezioni esterne solleva interrogativi sulla sostenibilità del bilancio a lungo termine. L'alta inflazione continua a essere una minaccia e la dipendenza energetica del paese lo rende vulnerabile a shock geopolitici. Il messaggio chiave per gli analisti è che la ripresa dell'Ungheria non è lineare, ma sbilanciata, con le esportazioni e gli investimenti aziendali che stentano ancora a decollare. La situazione attuale richiede una valutazione multidimensionale che vada oltre i singoli indicatori, riconoscendo sia la resilienza selettiva che le sfide strutturali intrinseche.

4.2 Rischi e Opportunità

  • Rischi: Il principale rischio è il potenziale di una politica fiscale di stimolo eccessiva che possa riaccendere l'inflazione, minando gli sforzi dell'MNB e il potere d'acquisto dei salari. Il divario di bilancio potrebbe aumentare il rischio sovrano e i costi di finanziamento del paese. Inoltre, la persistente instabilità geopolitica, come dimostrato dall'incidente dell'oleodotto Druzhba, rappresenta un rischio concreto per la sicurezza energetica e la stabilità economica.
  • Opportunità: Le opportunità risiedono nella capacità del paese di continuare ad attrarre ingenti investimenti diretti esteri (IDE), in particolare nei settori chiave. La resilienza dimostrata da alcune grandi aziende ungheresi, come Wing e MOL, suggerisce una solidità selettiva del mercato. Se il programma "Otthon Start" riuscisse a stimolare effettivamente nuove costruzioni senza causare un'eccessiva inflazione dei prezzi immobiliari, potrebbe fungere da catalizzatore per un'ampia ripresa settoriale.

4.3 Raccomandazioni per il Monitoraggio

Per tracciare la futura traiettoria economica dell'Ungheria, gli osservatori dovrebbero monitorare attentamente:

  • L'impatto di "Otthon Start": Valutare se il programma sta effettivamente portando a nuovi progetti di costruzione o se sta semplicemente gonfiando i prezzi degli immobili esistenti.
  • La dinamica del deficit di bilancio: Osservare se il governo riuscirà a rispettare i suoi obiettivi o se i dati indicheranno un probabile superamento della spesa.
  • Le prossime decisioni dell'MNB: Le dichiarazioni e le decisioni del Consiglio Monetario forniranno indicazioni su come la Banca Centrale intende bilanciare la gestione dell'inflazione con le politiche di crescita del governo.
  • Sviluppi geopolitici: Seguire le notizie relative alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico, in particolare sull'oleodotto Druzhba, per valutare l'esposizione del paese a rischi esterni.
  • Dati sugli investimenti: I prossimi rapporti sugli investimenti saranno cruciali per determinare se la ripresa, attualmente trainata dai consumi, sta iniziando a radicarsi anche nel settore delle imprese.

FONTI

  1. KSH: 2025 második negyedévében a gazdaság teljesítménye 0,2 százalékkal meghaladta a 2024. második negyedévit - Hir.ma, accessed August 22, 2025, https://hir.ma/gazdasag/ksh-2025-masodik-negyedeveben-a-gazdasag-teljesitmenye-0-2-szazalekkal-meghaladta-a-2024-masodik-negyedevit/824435
  2. 2025 első felében is visszaesett a gazdaság - Telex, accessed August 22, 2025, https://telex.hu/belfold/2025/07/31/2025-elso-feleben-is-visszaesett-a-gazdasag
  3. Hungary's government slashes 2025 growth forecast to 1% By Reuters - Investing.com, accessed August 22, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-government-slashes-2025-growth-forecast-to-1-4156624
  4. Press release on the Monetary Council meeting of 22 July 2025 | MNB.hu, accessed August 22, 2025, https://www.mnb.hu/en/monetary-policy/the-monetary-council/press-releases/2025/press-release-on-the-monetary-council-meeting-of-22-july-2025
  5. Riassunto dell'Economia Ungherese: Rapporto di Analisi del 7 Agosto 2025, accessed August 22, 2025, https://economia.hu/riassunto-delleconomia-ungherese-rapporto-di-analisi-del-7-agosto-2025/
  6. Will Hungary's Unexpected Recession Scupper Orbán's 2025 Growth Aspirations?, accessed August 22, 2025, https://internationalbanker.com/finance/will-hungarys-unexpected-recession-scupper-orbans-2025-growth-aspirations/
  7. Hungary's Investments Fall 8% in Q2, Real Estate and Manufacturing Lead Decline - Budapest Business Journal, accessed August 22, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-investments-fall-8-in-q2-real-estate-and-manufacturing-lead-decline/
  8. L'economia ungherese il 18 agosto 2025: una sintesi degli sviluppi macroeconomici, microeconomici e fiscali, accessed August 22, 2025, https://economia.hu/leconomia-ungherese-il-18-agosto-2025-una-sintesi-degli-sviluppi-macroeconomici-microeconomici-e-fiscali/
  9. mfor.hu cikkei, accessed August 22, 2025, https://mfor.hu/cikkek/szerzo/mfor-hu.html
  10. Government Info: Home Start ushers in new era for young homeowners, as government moves to shield jobs and industry - About Hungary, accessed August 22, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/government-info-home-start-is-hungarys-largest-homeownership-initiative-since-regime-change
  11. New loan scheme supports property purchase in Hungary - Helpers Finance, accessed August 22, 2025, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/
  12. Gov't Publishes Draft Decree on 1st-time Home Buyers Credit Scheme - Budapest Business Journal, accessed August 22, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/residential/govt-publishes-draft-decree-on-1st-time-home-buyers-credit-scheme/
  13. Veszélyes lehet trükközni az Otthon Start hitellel - AzÜzlet, accessed August 22, 2025, https://azuzlet.hu/184251-2/
  14. Household Lending Rises as Gránit Bank Drives Digital, Green Push - Budapest Business Journal, accessed August 22, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/banking/household-lending-rises-as-granit-bank-drives-digital-green-push/
  15. Budapest Business Journal: BBJ, accessed August 22, 2025, https://bbj.hu/
  16. Wing Selling Half of Resi4Rent Portfolio - Budapest Business Journal, accessed August 22, 2025, https://bbj.hu/business/industry/deals/wing-selling-half-of-resi4rent-portfolio/
  17. Hungary and Slovakia Demand Ukraine Stop Attacks on Russia's ..., accessed August 22, 2025, https://www.themoscowtimes.com/2025/08/22/hungary-and-slovakia-demand-ukraine-stop-attacks-on-russias-druzhba-pipeline-a90321
  18. Érkezik a legújabb adócsökkentés - Mit hoz ez a magyaroknak? - Portfolio.hu, accessed August 22, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250820/erkezik-a-legujabb-adocsokkentes-mit-hoz-ez-a-magyaroknak-781003
  19. Bréking! Jöhet a szocho-csökkentés - Portfolio.hu, accessed August 22, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250818/breking-johet-a-szocho-csokkentes-780699
  20. Senki nem tudja, meddig, de meghosszabbította a kormány az árrésstopot - Mfor.hu, accessed August 22, 2025, https://mfor.hu/cikkek/kozerdeku/arresstop-kormany-dontes-kiskereskedelem-elelmiszer.html
  21. Orbán Viktor bejelentette árrésstop marad, a kereskedők szerint semmi értelme - Piac&Profit, accessed August 22, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/orban-viktor-bejelentette-arresstop-marad-a-kereskedok-szerint-semmi-ertelme.html
  22. 2025-05-06 Mesterséges Intelligencia: nagyvállalati tanulságok és legjobb gyakorlatok, accessed August 22, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=r3cVaMs57JA

Panorama economico e aziendale ungherese al 21 agosto 2025

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Sintesi esecutiva: Orientarsi in un contesto economico cruciale

L’analisi del panorama economico ungherese al 21 agosto 2025 rivela un quadro complesso e a due velocità. Se da un lato l’ambiente macroeconomico si trova ad affrontare sfide significative, tra cui una crescita rallentata, un’inflazione persistente e la debolezza della valuta, dall’altro emergono opportunità mirate, sostenute da politiche governative e investimenti strategici. Le notizie del giorno confermano il declassamento delle previsioni di crescita, un’ulteriore pressione sul fiorino ungherese e l’aumento dei rischi geopolitici tangibili per le imprese operanti nella regione.

Per un nuovo investitore, il contesto attuale non è privo di rischi, ma offre anche vie d’accesso ben definite. Il successo dipenderà da un’accurata valutazione dei settori allineati con le priorità strategiche del governo, dall’implementazione di una solida strategia di mitigazione dei rischi e dalla capacità di navigare in un ambiente normativo in continua evoluzione. Le opportunità più evidenti si trovano nel settore energetico e nella tecnologia, aree che beneficiano di un sostegno sia nazionale che europeo. L’evento più significativo a livello microeconomico, un attacco missilistico russo a una fabbrica in Ucraina occidentale, non è solo una notizia geopolitica, ma rappresenta una minaccia operativa diretta che richiede una revisione dei piani di sicurezza e della catena di approvvigionamento.

In sintesi, l’Ungheria offre un’attrattiva fiscale, ma la sua promessa di stabilità è messa alla prova da fattori macroeconomici e geopolitici. Un approccio cauto ma mirato, che sfrutti gli incentivi esistenti e riconosca i rischi operativi, è essenziale per qualsiasi potenziale nuovo attore sul mercato.

PODCAST IN ITALIANO

Il battito macroeconomico: un controllo della realtà e previsioni contrastanti

Previsioni economiche e la realtà del rallentamento

Il governo ungherese ha significativamente ridimensionato le sue proiezioni di crescita economica per il 2025. Il ministro dell’Economia Márton Nagy ha annunciato una nuova previsione di crescita del prodotto interno lordo (PIL) di appena l’1%, un notevole declassamento rispetto alla precedente stima del 2.5% e all’iniziale previsione del 3.4%.1 Tale revisione al ribasso arriva in un momento cruciale, poiché il governo si prepara ad affrontare quella che si preannuncia essere l’elezione più impegnativa per il primo ministro Viktor Orbán dal suo ritorno al potere.1 Questa valutazione più cauta è giustificata da una serie di dati deludenti. L’economia ungherese si è già contratta nel primo trimestre del 2025 1, sollevando timori di una doppia recessione. La produzione industriale è in stagnazione, con il settore della produzione di batterie, che si sperava potesse trainare l’espansione, che non ha fornito i risultati attesi.1 Anche le vendite al dettaglio, inizialmente previste per compensare la debolezza industriale, mostrano ora segni di cedimento.1

Le analisi esterne offrono una prospettiva ancora più cauta. Le previsioni della Commissione Europea indicano una crescita del PIL per l’Ungheria del 0.8% nel 2025.2 D’altra parte, il governatore della Banca Centrale Ungherese ha fornito un intervallo più ottimistico, tra 1.9 e 2.9 percento.3 Questo disaccordo tra le proiezioni ufficiali del governo, della Banca Centrale e di un’entità sovranazionale come la Commissione Europea è un fattore significativo di incertezza. Tale divergenza suggerisce che non esiste un consenso uniforme sul percorso futuro dell’economia ungherese, richiedendo a un investitore di pianificare in base a una gamma di scenari possibili piuttosto che a un’unica proiezione ufficiale. Tale situazione indica anche una potenziale dimensione politica nelle dichiarazioni economiche, dove ogni istituzione potrebbe avere i propri obiettivi di comunicazione.

Inflazione, valuta e solidità fiscale

L’inflazione rimane una preoccupazione persistente. Sebbene sia diminuita dai livelli molto elevati del passato, le pressioni inflazionistiche di fondo persistono, in parte a causa dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari e della costante crescita dei salari.2 Le misure del governo, come i blocchi dei prezzi e i negoziati con i fornitori di servizi, potrebbero fornire solo un sollievo temporaneo, poiché i prezzi sono destinati a riadeguarsi una volta terminati questi interventi.2 La Banca Centrale ungherese prevede un’inflazione annuale tra il 4.5 e il 5.2 percento per il 2025.3

Il fiorino ungherese (HUF) ha risentito delle notizie economiche. Il 21 agosto, la valuta si è ulteriormente indebolita, superando il livello di 396 rispetto all’euro e raggiungendo un minimo di circa un mese e mezzo.4 Ha anche registrato una performance peggiore contro il dollaro, perdendo quasi 2.5 unità nel pomeriggio.4 Le ragioni principali di questo andamento sono state attribuite all’annuncio del declassamento della crescita 1 e all’attesa dei mercati per i segnali provenienti dalla conferenza di Jackson Hole della Federal Reserve statunitense, che potrebbe influenzare le decisioni sui tassi di interesse globali.4

Nonostante i venti contrari, il governo rimane impegnato a raggiungere il suo obiettivo di deficit di bilancio rivisto al 4.1% del PIL per il 2025.1 Questo obiettivo è considerato cruciale per prevenire un declassamento del rating creditizio del paese, che attualmente si trova al grado di investimento più basso secondo S&P Global Ratings.1

Di seguito, un confronto delle principali previsioni macroeconomiche per un quadro chiaro e immediato.

IndicatorePrevisione Governo Ungherese (Marzo 2025)Previsione Commissione Europea (Maggio 2025)Previsione Banca Centrale Ungherese (Marzo 2025)
Crescita PIL (%, a/a)1.0% 10.8% 21.9-2.9% 3
Inflazione (%, a/a)N/A4.1% 24.5-5.2% 3
Tasso di disoccupazione (%)N/A4.4% 2N/A
Disavanzo pubblico (% PIL)4.1% 14.6% 2N/A

Approfondimenti settoriali: Opportunità, rischi e conseguenze geopolitiche

La spinta dell’Ungheria verso la sovranità energetica

Uno dei temi più importanti del 21 agosto 2025 è il progresso dell’Ungheria nel rafforzamento della sua sicurezza energetica interna. Il Ministero dell’Energia e l’Autorità di Vigilanza per gli Affari Regolamentati (SARA) hanno annunciato in una dichiarazione congiunta che la produzione interna di petrolio e gas naturale ha continuato a crescere nella prima metà del 2025.5 La produzione di petrolio greggio è aumentata del 18% su base annua nel periodo gennaio-giugno, raggiungendo 593,000 tonnellate, e le cifre indicano che il 2025 potrebbe essere l’anno più prolifico del secolo per la produzione nazionale.5 Anche la produzione di gas naturale ha registrato un leggero aumento.5

Per sostenere questa tendenza, sono state assegnate nuove concessioni per l’esplorazione di idrocarburi in sei aree del Paese dopo una pausa di cinque anni.6 I contratti sono stati firmati per le aree di Buzsák, Csongrád, Hatvan, Kiskőrös, Kiskunhalas e Tamási.6 Le aziende che si sono aggiudicate queste concessioni sono state MOL Plc. e TPOC Ltd. (consorzio) per le aree di Buzsák e Tamási; MOL Plc. (in modo indipendente) per Hatvan e Kiskőrös; HHE Group Kft. per Csongrád; e CanCambria Hungary Kft. per Kiskunhalas.7

Questo impegno strategico verso la sovranità energetica è supportato da un’altra notizia chiave: la Commissione Europea ha approvato un pagamento anticipato di 900 milioni di euro all’Ungheria nell’ambito del programma RePowerEU.9 Questi fondi, parte di un piano di recupero più ampio del valore di 10.4 miliardi di euro, sono destinati alla modernizzazione del settore elettrico, all’installazione di contatori intelligenti e alla digitalizzazione delle aziende energetiche.9 L’allineamento tra la spinta nazionale per l’indipendenza energetica e il finanziamento dell’Unione Europea crea un ambiente di investimento particolarmente favorevole in questo settore, mitigando il rischio politico e fornendo una chiara direzione strategica per le imprese.

Area di ConcessioneAziende Vincitrici
Hatvan e KiskőrösMOL Nyrt. (in modo autonomo) 7
Buzsák e TamásiMOL Nyrt. e TPOC Ltd. (consorzio) 7
CsongrádHHE Group Kft. 7
KiskunhalasCanCambria Hungary Kft. 7

La geopolitica sul campo: l’impatto dell’attacco alla fabbrica Flex

Le implicazioni del conflitto ucraino hanno raggiunto un nuovo e preoccupante livello il 21 agosto, con un attacco missilistico russo alla fabbrica di elettronica di proprietà statunitense Flex a Mukachevo, in Ucraina occidentale.10 Questo è stato il primo attacco di successo così vicino al confine ungherese.13 I funzionari ucraini hanno confermato che il sito era una struttura civile che produceva beni di consumo come macchine da caffè, non attrezzature militari, e l’attacco ha causato il ferimento di almeno 15-19 persone.10

Per le imprese ungheresi, questo evento non è un semplice fatto di cronaca internazionale. I media ungheresi hanno sottolineato che l’impianto di Mukachevo era un “rivale interno al gruppo aziendale” delle fabbriche Flex in Ungheria, a Sárvár e Zalaegerszeg.13 Questo attacco trasforma un rischio geopolitico generale in una minaccia operativa tangibile e localizzata. La distruzione di una struttura di un concorrente diretto potrebbe potenzialmente portare a una ridistribuzione della produzione verso gli impianti ungheresi, creando un’opportunità imprevista. Allo stesso tempo, l’evento elimina l’illusione che le aree vicine al confine siano immuni dal conflitto.13 Un imprenditore che valuta un investimento nell’Ungheria orientale deve ora considerare seriamente i rischi per la sicurezza fisica degli asset e della catena di approvvigionamento, integrando la sicurezza geopolitica nelle proprie strategie di pianificazione aziendale.

Il contesto aziendale: cambiamenti normativi e considerazioni operative

Un pacchetto normativo misto

L’Ungheria continua a offrire alcuni dei vantaggi fiscali più significativi in Europa per le imprese. L’aliquota dell’imposta sulle società rimane invariata al 9%, la più bassa dell’Unione Europea, e l’imposta sulle attività locali è ancora al massimo del 2%.15 Tuttavia, a fronte di questa stabilità fiscale, le aziende devono affrontare una serie di cambiamenti amministrativi e normativi che possono complicare le operazioni e aumentare i costi di conformità.

Orientarsi tra le nuove sfide burocratiche

Un cambiamento imminente di grande importanza è l’aggiornamento del sistema di classificazione delle attività economiche, noto come NACE 25, che sostituisce il precedente NACE’08.15 Tutte le aziende ungheresi sono tenute a rivedere e, se necessario, aggiornare i propri codici di attività secondaria entro il 31 agosto 2025.16 La mancata conformità potrebbe comportare conseguenze significative, come l’impossibilità di fatturare per alcuni servizi.16 Questo cambiamento, gestito dall’Ufficio Centrale di Statistica e dall’Autorità Fiscale Nazionale (NAV), richiede un’attenta attenzione per evitare interruzioni operative.

Altre modifiche normative degne di nota per il 2025 includono il rinvio dell’introduzione del sistema di fatturazione elettronica (E-bill) al 1° luglio 2025 15 e l’introduzione di una nuova “TEMU Tax” che tasserà le piattaforme di vendita al dettaglio online in base ai loro ricavi in Ungheria.15 Questi cambiamenti indicano che, nonostante un ambiente fiscale favorevole, la costante evoluzione delle normative richiede che un imprenditore dedichi risorse significative alla conformità amministrativa, un costo non di poco conto che si aggiunge ai benefici fiscali.

Dinamiche del mercato del lavoro

Il mercato del lavoro ungherese sta affrontando la pressione di nuove politiche salariali. A partire dal 1° gennaio 2025, il salario minimo è stato aumentato del 9% a 290,800 HUF per i lavori non qualificati, mentre la retribuzione minima garantita per i lavori qualificati è stata aumentata del 7% a 348,800 HUF.15 Queste misure, pur sostenendo la crescita dei redditi reali, contribuiscono anche a mantenere elevate le pressioni inflazionistiche e ad aumentare i costi del lavoro per le aziende.2 La fiducia delle imprese ha raggiunto il livello più basso in quasi cinque anni 1, e nel 2024 il numero di aziende attive in Ungheria è diminuito del 2.2% 17, segnalando un ambiente difficile soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI).

Il governo cerca di affrontare queste sfide con nuove iniziative. Il Ministero dell’Economia ha annunciato il Programma Demján Sándor, un fondo di 100 miliardi di fiorini (circa 250 milioni di euro) per rafforzare le PMI attraverso investimenti azionari anziché prestiti tradizionali.18 Questo programma, insieme ad altre misure di sostegno, mira a migliorare la competitività e a incoraggiare l’innovazione in un settore in difficoltà.17

Modifica normativa/fiscaleDettagli chiave
Classificazione NACE 25Sostituisce il sistema NACE’08; le aziende devono rivedere i codici di attività secondaria entro il 31 agosto 2025.16
Imposte sulle societàAliquota del 9% invariata, la più bassa nell’UE.15
Imposta sulle attività localiAliquota massima del 2% invariata.15
Salario minimoAumento del 9% per i lavori non qualificati e del 7% per i lavori qualificati a partire dal 1° gennaio 2025.15
Sistema E-billLa sua introduzione è stata posticipata al 1° luglio 2025.15

Prospettive strategiche e raccomandazioni per i potenziali investitori

In base all’analisi dettagliata delle notizie del 21 agosto 2025, si raccomanda un approccio strategico e ben informato per qualsiasi nuova impresa nel mercato ungherese.

Analisi SWOT del mercato ungherese

  • Punti di Forza (Strengths): L’Ungheria vanta una delle aliquote d’imposta sulle società più basse d’Europa (9%).15 Il governo è attivamente impegnato nel sostenere settori strategici come l’energia e la tecnologia, con l’assegnazione di nuove concessioni per l’esplorazione di idrocarburi e il sostegno agli investimenti verdi.5 Sono in atto programmi mirati per sostenere le PMI, come il Programma Demján Sándor.18
  • Punti di Debolezza (Weaknesses): Il rallentamento della crescita del PIL e l’inflazione elevata sono fattori macroeconomici preoccupanti.1 Il fiorino è vulnerabile e soggetto a forti fluttuazioni.1 La fiducia delle imprese è bassa 1, e il contesto amministrativo è in continua evoluzione, creando oneri di conformità significativi nonostante i bassi tassi fiscali nominali.15
  • Opportunità (Opportunities): L’espansione nel settore energetico e dell’esplorazione di idrocarburi è un chiaro percorso per la crescita, sostenuto da finanziamenti pubblici e della UE.5 L’aumento della produzione interna di energia potrebbe attrarre investimenti in settori ad alta intensità energetica.5 I programmi governativi di sostegno alle PMI e l’afflusso di fondi UE offrono opportunità di partenariato e di finanziamento per le nuove imprese.9
  • Minacce (Threats): I rischi geopolitici non sono più teorici, ma minacce operative concrete, come dimostrato dall’attacco alla fabbrica Flex vicino al confine.10 La debolezza della domanda interna e il rallentamento della produzione industriale rappresentano una minaccia per le vendite e i ricavi.1 La mancanza di una narrativa economica coesa e la discrepanza tra le previsioni ufficiali aggiungono un livello di incertezza che rende più difficile la pianificazione a lungo termine.1

Raccomandazioni strategiche

  1. Concentrarsi su settori strategici: Si raccomanda di indirizzare gli investimenti verso i settori che beneficiano del chiaro sostegno del governo, come l’energia (in particolare le energie rinnovabili e la digitalizzazione delle reti), l’automotive e la tecnologia, settori che storicamente hanno ricevuto significativi investimenti diretti esteri (IDE).1
  2. Mitigare il rischio geopolitico: Qualsiasi investimento in Ungheria, in particolare nelle regioni orientali, deve includere un’analisi approfondita del rischio e una strategia di mitigazione. Ciò può includere la diversificazione della catena di approvvigionamento, la considerazione della sicurezza fisica delle strutture e la pianificazione di contingenza.
  3. Preparazione normativa: Nonostante i bassi tassi fiscali, la complessità amministrativa richiede un impegno proattivo. È essenziale stabilire solide partnership con consulenti legali e contabili locali sin dalle prime fasi del processo per navigare tra i cambiamenti normativi come la classificazione NACE 25 e il sistema di fatturazione elettronica.15
  4. Cogliere le opportunità di sostegno: Gli investitori dovrebbero esplorare attivamente i programmi governativi come il Programma Demján Sándor e i fondi UE liberati, che potrebbero fornire un accesso a capitale o a sovvenzioni che non sarebbero disponibili in un contesto di mercato tradizionale.9

Il contesto economico ungherese richiede una comprensione profonda delle sue dinamiche complesse. Per un imprenditore, ciò significa andare oltre i titoli di giornale per analizzare le interconnessioni tra le politiche governative, le dinamiche di mercato e i rischi esterni. L’Ungheria al 21 agosto 2025 non è un mercato semplice, ma offre opportunità significative per chi è disposto a navigare le sue complessità con un’attenta pianificazione strategica.

FONTI

  1. Hungary slashes growth forecast as economy stumbles ahead of high-stakes election, accessed August 21, 2025, https://caliber.az/en/post/hungary-slashes-growth-forecast-as-economy-stumbles-ahead-of-high-stakes-election
  2. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed August 21, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  3. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed August 21, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  4. Fontos szintet lépett át a forint, tovább gyengül a magyar valuta – Portfolio.hu, accessed August 21, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250821/fontos-szintet-lepett-at-a-forint-tovabb-gyengul-a-magyar-valuta-781085
  5. Crude Oil and Natural Gas Production Climbs in H1 2025 – Budapest Business Journal, accessed August 21, 2025, https://bbj.hu/economy/energy/energy-trade/crude-oil-and-natural-gas-production-climbs-in-h1-2025/
  6. Hungary’s hydrocarbon output is growing, exploration will begin at six sites – ceenergynews, accessed August 21, 2025, https://ceenergynews.com/oil-gas/hungarys-hydrocarbon-exploration-new-exploration-sites/
  7. Hat területre kaptak szénhidrogén koncessziókat a sikeresen pályázó cégek, accessed August 21, 2025, https://kormany.hu/hirek/hat-teruletre-kaptak-szenhidrogen-koncessziokat-a-sikeresen-palyazo-cegek
  8. Eldőlt: hat szénhidrogén koncessziót osztanak ki, a Mol is a nyertesek között – Portfolio.hu, accessed August 21, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250327/eldolt-hat-szenhidrogen-koncessziot-osztanak-ki-a-mol-is-a-nyertesek-kozott-750551
  9. L’UE sblocca fondi di ripresa per l’Ungheria: impulso per l’energia e la diplomazia, accessed August 21, 2025, https://economia.hu/fondi-commissione-europea-in-ungheria/
  10. Russian missile hits Flex’s plant in western Ukraine – Evertiq, accessed August 21, 2025, https://evertiq.com/news/2025-08-21-russian-missile-hits-flexs-plant-in-western-ukraine
  11. Russia’s biggest wave of strikes on Ukraine: US factory hit, Ukraine says Putin has no interest in peace, accessed August 21, 2025, https://timesofindia.indiatimes.com/world/europe/russias-biggest-wave-of-strikes-on-ukraine-us-factory-hit-ukraine-says-putin-has-no-interest-in-peace/articleshow/123436172.cms
  12. Amerikai gyárat bombáztak le az oroszok Munkácson – 444, accessed August 21, 2025, https://444.hu/2025/08/21/egy-amerikia-gyarat-bombaztak-le-az-oroszok-munkacson
  13. Magyar gyárak cégcsoporton belüli riválisát bombázták le az oroszok Kárpátalján – G7, accessed August 21, 2025, https://g7.hu/g7/2025/08/21/flex-munkacs-sarvar-kavefozo-gyartas-munkaerohiany-vendegmunkasok-haboru-tamadas
  14. Magyar gyárak cégcsoporton belüli riválisát bombázták le az oroszok Kárpátalján – Telex, accessed August 21, 2025, https://telex.hu/g7/2025/08/21/flex-munkacs-sarvar-kavefozo-gyartas-munkaerohiany-vendegmunkasok-haboru-tamadas
  15. 2025 changes to taxes and other relevant regulations in Hungary, accessed August 21, 2025, https://helpers.hu/accounting-and-finance/2025-changes-to-taxes-and-other-relevant-regulations-in-hungary/
  16. Hungary – Changes to the Economic Activity Classification in 2025 | Mercator®, accessed August 21, 2025, https://mercator.net/our-thinking/latest-news/hungary-changes-to-the-economic-activity-classification-in-2025/
  17. Mérlegen a magyar KKV-k helyzete: Az év legfontosabb eseménye a szektor fejlesztéséért, accessed August 21, 2025, https://minner.hu/merlegen-a-magyar-kkv-k-helyzete-az-ev-legfontosabb-esemenye-a-szektor-fejleszteseert/
  18. News del 4 marzo 2025 – YouTube, accessed August 21, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=xUJKpOZ_W5M
  19. Dove investire (UNGHERIA) – aggiornato al 20/05/2025 – infoMercatiEsteri, accessed August 21, 2025, https://www.infomercatiesteri.it/dove_investire.php?id_paesi=97

L’economia ungherese il 18 agosto 2025: una sintesi degli sviluppi macroeconomici, microeconomici e fiscali

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Sommario Esecutivo

Il 18 agosto 2025 ha offerto un quadro complesso e a tratti contraddittorio dell’economia ungherese. Le notizie del giorno sono state dominate da una tensione centrale: il perseguimento da parte del governo di una ripresa trainata dai consumi e di piani di stimolo su larga scala, a fronte di persistenti sfide fiscali e di un debito pubblico la cui riduzione si è arrestata. L’analisi odierna evidenzia una significativa divergenza tra gli obiettivi ufficiali e le proiezioni esterne, sollevando interrogativi sulla sostenibilità del percorso economico del Paese.

PODCAST IN ITALIANO

I punti salienti principali sono:

  • Previsioni contrastanti: Esiste una notevole discrepanza nelle previsioni ufficiali del PIL per il 2025, con una forbice che va dallo 0,8% all’1,8%. Questa variazione indica una profonda incertezza nelle prospettive di crescita.
  • Bilancio in bilico: Sebbene il deficit di bilancio sia diminuito nel 2024, l’obiettivo governativo per il 2025, pari al 3,7%, appare ottimistico rispetto alla previsione della Commissione Europea, che si attesta al 4,6%. Questo divario è esacerbato da annunci di nuove spese e potenziali tagli fiscali.
  • Stimolo su vasta scala: La rivelazione di un massiccio piano di investimenti da 10 trilioni di HUF e l’annuncio di un potenziale taglio della tassa sui contributi sociali (la “szocho”) indicano una decisa spinta del governo a favore dello stimolo economico.
  • Riflessi a livello locale: Notizie locali hanno fornito prove tangibili a livello microeconomico di queste politiche, spaziando da nuovi bandi per la formazione professionale a tendenze nel settore del commercio al dettaglio e dell’occupazione.
  • Informazioni in attesa: La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha reso noti i dati preliminari dei conti finanziari per il secondo trimestre del 2025. Sebbene i dettagli non siano ancora disponibili, questo annuncio rappresenta un evento significativo che sarà monitorato da analisti e investitori.

1. Panoramica e prospettive macroeconomiche: i segnali contraddittori della ripresa

1.1. Proiezioni del PIL e della crescita: una storia di due previsioni

Le proiezioni economiche per l’Ungheria nel 2025 presentano un quadro incoerente. In una valutazione, la crescita del PIL è prevista in accelerazione all’1,8% nel 2025, per poi raggiungere il 3,1% nel 2026, con il consumo che si conferma il principale motore grazie alla forte crescita del reddito reale.1 Tuttavia, un’altra previsione della Commissione Europea è notevolmente più cauta, proiettando una crescita del PIL di appena lo 0,8% nel 2025, con un’accelerazione al 2,5% nel 2026.2 Entrambe le fonti concordano sul fatto che la ripresa economica si trovi ad affrontare ostacoli, con gli investimenti che rimangono deboli e le esportazioni stagnanti a causa dell’incertezza e del deterioramento del sentiment delle imprese.1

Questa divergenza nelle cifre ufficiali del PIL indica un elevato grado di incertezza nelle prospettive economiche e sottolinea le sfide che il Paese si trova ad affrontare. Una ripresa lenta, come quella suggerita dalla previsione più bassa, implicherebbe un percorso molto più arduo verso il raggiungimento degli obiettivi fiscali del governo. Questa discrepanza rende inoltre più difficile la pianificazione per le imprese e gli investitori. L’analisi suggerisce che la ripresa, pur essendoci, è lenta e soggetta a rischi di ribasso, il che giustifica un approccio cauto alle prospettive di crescita a breve termine.1

Tabella 1: Previsioni economiche chiave per l’Ungheria (2024-2026)

Indicatore202420252026
Crescita del PIL (%, a/a) 20,50,82,5
Crescita del PIL (%, a/a) 11,83,1
Inflazione (%, a/a) 23,74,13,3
Disoccupazione (%) 24,54,44,3
Deficit di bilancio (%, PIL) 14,84,64,1
Debito pubblico (%, PIL) 273,674,1

1.2. Ambiente inflazionistico e dinamiche del mercato del lavoro

Le pressioni inflazionistiche persistono, nonostante un significativo calo rispetto ai livelli molto elevati registrati in passato.1 L’inflazione HICP, che esclude energia e alimenti, ha raggiunto il 5,9% nel 2024, con l’inflazione complessiva che si è attestata in media al 3,7%. Nel primo trimestre del 2025, l’inflazione è aumentata a causa dell’aumento delle accise, di un rimbalzo dell’inflazione alimentare e di una persistente dinamica dell’inflazione dei servizi.2 Le previsioni indicano che l’inflazione aumenterà al 4,1% nel 2025, prima di scendere al 3,3% nel 2026, spinta al ribasso dalla diminuzione dei prezzi delle materie prime e dell’energia, nonché da un leggero allentamento delle pressioni salariali.2

La dinamica dei prezzi è strettamente collegata all’andamento del mercato del lavoro. Il mercato del lavoro ungherese rimane nel complesso “ristretto”, con un tasso di disoccupazione che è sceso al 4,5% nel 2024 e che dovrebbe continuare a diminuire, attestandosi intorno al 4,3% entro il 2026.2 La crescita dei salari nominali è destinata a rimanere elevata nel 2025 e nel 2026, sostenuta da un ulteriore aumento del 9% del salario minimo, dal mercato del lavoro teso e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.2 Questa forte crescita salariale, sebbene stimoli i consumi e la crescita del PIL, è anche un fattore chiave che mantiene elevate le pressioni inflazionistiche. Esiste un chiaro circolo vizioso in cui le politiche di stimolo del consumo contribuiscono a un’inflazione che, a sua volta, erode il potere d’acquisto.

1.3. Rischi esterni e interni per le prospettive

Le prospettive economiche dell’Ungheria rimangono sensibili a fattori esterni come l’incertezza nel settore automobilistico, i prezzi dell’energia e il sentiment degli investitori globali.1 L’elevata integrazione del Paese nelle catene di approvvigionamento globali, in particolare nel settore automobilistico, lo rende vulnerabile alla domanda esterna debole.2 A livello interno, le vulnerabilità sono aggravate dalle incertezze relative alle politiche nazionali e dai progressi limitati nell’assorbimento dei fondi dell’Unione Europea, che potrebbero avere un impatto negativo sulla fiducia.1

Nonostante queste sfide, il settore finanziario ungherese si presenta con un quadro di solidità, con ampi cuscinetti di capitale e liquidità e un solido portafoglio crediti.1 I rischi che si erano manifestati durante la recessione economica nel 2023 sono in gran parte rientrati.


2. Politiche fiscali e monetarie: l’atto di bilanciamento tra stimolo e consolidamento

2.1. La sfida fiscale: disallineamenti di deficit e picco del debito

La situazione fiscale del Paese è al centro delle discussioni economiche. Sebbene il deficit di bilancio sia diminuito nel 2024, passando dal 6,7% del PIL nel 2023 a un 4,8% stimato, rimane più alto rispetto all’obiettivo del governo del 4,5%.1 Le previsioni della Commissione Europea per il 2025-2026 prevedono che il deficit rimanga elevato, stimato al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.1 Questi dati sono in palese contrasto con l’obiettivo del governo per il 2025, che nel bilancio approvato a dicembre 2024 è stato fissato al 3,7% del PIL.1 Questa differenza di quasi un punto percentuale segnala una notevole divergenza di vedute tra le aspettative del governo e le proiezioni esterne.

Il debito pubblico ungherese ha raggiunto un picco triennale.3 Il rapporto debito-PIL è aumentato al 73,6% nel 2024 e si prevede che raggiungerà il 74,1% nel 2025.1 I costi del servizio del debito e le necessità di finanziamento lordo rimangono elevati, e ci si aspetta che si attestino intorno al 14% del PIL nei prossimi anni.1 L’elevato deficit di bilancio e la crescita nominale del PIL inferiore alle attese sono i principali fattori che limitano la riduzione del debito a medio termine.1

2.2. Nuovi annunci politici: il taglio della tassa “szocho” e il piano di investimenti da 10 trilioni di HUF

In un annuncio significativo, il ministro dell’Economia Nazionale Márton Nagy ha suggerito un possibile taglio di 1 punto percentuale della tassa sui contributi sociali (“szocho”) in seguito a colloqui con la Camera di Commercio e Industria ungherese.3 Questo potenziale taglio fiscale, pur essendo una misura di stimolo mirata a sostenere il settore privato, rappresenta un’ulteriore sfida per la gestione delle finanze pubbliche.

Inoltre, il governo ha rivelato una lista di investimenti da 10 trilioni di HUF.5 Questo massiccio piano fa parte del “Piano d’azione di politica economica” di 21 punti, che era stato annunciato insieme all’approvazione del bilancio 2025.1 L’entità di questi investimenti suggerisce che il governo intende puntare su una crescita su larga scala guidata dallo Stato, il che spiega in parte perché le previsioni sul deficit esterne siano più pessimistiche di quelle del governo. Queste misure, sommate ai già annunciati aumenti di tasse sui prelievi finanziari, una tassa sugli extra profitti per le banche e un aumento delle accise, indicano un quadro fiscale complesso in cui le entrate vengono aumentate per finanziare una spesa pubblica ingente.1

2.3. Il ruolo della Banca Centrale

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha pubblicato i conti finanziari preliminari per il secondo trimestre del 2025 relativi al governo e alle famiglie.7 Sebbene i dettagli specifici di questa pubblicazione non fossero disponibili tra le informazioni fornite, il rilascio stesso è un evento degno di nota per gli analisti finanziari e gli investitori. La banca centrale ha precedentemente stimato il deficit di bilancio del 2024 al 4,8% del PIL.1 La pubblicazione dei nuovi dati trimestrali offre la possibilità di valutare la traiettoria del deficit e il bilancio finanziario delle famiglie, fornendo un aggiornamento fondamentale per il mercato.


3. Sviluppi settoriali e locali chiave: prove tangibili delle tendenze economiche

3.1. Costruzioni e settore immobiliare: un quadro misto

Il settore delle costruzioni mostra un quadro di segnali contrastanti. La domanda di materiali da costruzione è rimasta modesta nel primo semestre del 2025, indicando che la ripresa del mercato non si è ancora pienamente concretizzata.8 Tuttavia, la produzione del settore delle costruzioni ha registrato una moderata crescita annuale del 2,6% a giugno.8 Allo stesso tempo, si è verificato un forte calo rispetto a maggio, suggerendo che la ripresa è fragile e non ancora strutturale.

A livello di politica, il governo sta promuovendo attivamente il programma “Home Start”, che si prevede inaugurerà un’“età dell’oro” per gli appartamenti.5 Secondo un esperto, questo programma potrebbe persino portare a una riduzione dei prezzi nel mercato immobiliare di Budapest.5 Tuttavia, i dati indicano che meno della metà degli appartamenti a Budapest rientra nel programma, il che solleva dubbi sull’efficacia generale della misura nel mercato ad alta domanda della capitale.8

3.2. Settore del commercio al dettaglio e mercato del lavoro: un’istantanea di concorrenza e occupazione

Il settore del commercio al dettaglio è stato protagonista di una notizia rilevante: Tesco ha superato Lidl nel numero di dipendenti, aggiungendo oltre 700 lavoratori tra maggio e giugno.8 L’aumento è stato in gran parte attribuito all’assunzione stagionale di studenti. Nonostante ciò, Spar Ungheria rimane il più grande datore di lavoro tra le catene di vendita al dettaglio, con 13.399 dipendenti.9 Questo episodio evidenzia la forte concorrenza per la manodopera in un mercato del lavoro teso e la rilevanza dell’occupazione stagionale per la crescita del personale.

A livello più ampio, il governo ha risposto alle dinamiche del mercato del lavoro stanziando 100 miliardi di HUF aggiuntivi per un programma di collocamento per gli over 30.8 Questo intervento dimostra come le politiche pubbliche stiano cercando di rispondere in modo mirato alle specificità del mercato del lavoro, in particolare alle esigenze di gruppi demografici specifici.

3.3. Finanziamenti governativi e politiche settoriali

Nel corso della giornata sono stati annunciati due bandi di gara finanziati dall’UE per un totale di 29,6 miliardi di HUF, destinati a sostenere la formazione professionale e l’orientamento lavorativo.8 Un programma da 23 miliardi di HUF sosterrà la formazione professionale dei giovani svantaggiati, mentre 6,6 miliardi di HUF saranno disponibili per servizi di orientamento e consulenza personalizzati.11 Questi stanziamenti, sebbene non rientrino nel piano di investimenti da 10 trilioni di HUF, sono un’importante parte della strategia a lungo termine del governo per migliorare le competenze della forza lavoro ungherese e affrontare le strozzature del mercato del lavoro. Questa politica a livello microeconomico è un fattore chiave per la capacità del Paese di attirare investimenti esteri e di modernizzare settori strategici.

Tabella 2: Programmi economici e finanziamenti governativi selezionati (annunci dell’agosto 2025)

Nome ProgrammaFinanziamento TotaleData AnnuncioFonte
Bandi per la formazione professionale29,6 miliardi di HUF18 agosto 20258
Ulteriori fondi per il collocamento lavorativo100 miliardi di HUF14 agosto 20258
Programma “Home Start”(Non specificato)18 agosto 20255
Piano di investimenti governativi10 trilioni di HUF18 agosto 20255

4. Mercati finanziari e sentiment degli investitori

4.1. Il debito pubblico e i segnali di mercato

La notizia che il debito pubblico ungherese ha raggiunto il suo picco in tre anni è un segnale importante per i mercati finanziari e gli investitori.3 Sebbene il deficit di bilancio sia diminuito nel 2024, le ingenti necessità di finanziamento e il debito in aumento, unito alla discrepanza tra gli obiettivi del governo e le proiezioni esterne, potrebbero aumentare il premio di rischio percepito dagli investitori sui titoli di Stato ungheresi. Le decisioni del governo in materia di bilancio e di stimolo, come i tagli fiscali e gli ingenti investimenti, saranno osservate con attenzione per capire se il Paese riuscirà a mantenere la stabilità fiscale nel medio termine. Il sentiment degli investitori è un fattore critico e può influenzare la valutazione del fiorino e i costi del prestito.


5. Conclusioni e prospettive

Il 18 agosto 2025 ha evidenziato le sfide e le opportunità che definiscono l’attuale traiettoria economica dell’Ungheria. L’analisi odierna indica un’economia che sta intraprendendo una ripresa, ma che è fortemente dipendente dai consumi e alimentata da una spesa pubblica in aumento. Il governo sta adottando un approccio aggressivo, con l’obiettivo di stimolare la crescita attraverso massicci investimenti e potenziali tagli fiscali, in un contesto di inflazione persistente e di crescente debito pubblico.

Le principali sfide che emergono da questa analisi includono:

  • Il divario di credibilità fiscale, che rappresenta un rischio per il sentiment degli investitori e la stabilità del fiorino.
  • La natura sbilanciata della ripresa, con gli investimenti e le esportazioni che ancora non riescono a decollare.
  • La necessità di riconciliare obiettivi politici contraddittori, in cui le politiche di stimolo potrebbero compromettere gli obiettivi di consolidamento fiscale.

Per il futuro, i dettagli completi del piano di investimenti da 10 trilioni di HUF e i dati dei conti finanziari dell’MNB per il secondo trimestre del 2025 saranno di fondamentale importanza. Il loro contenuto determinerà se la strategia del governo è una rotta sostenibile verso la crescita o una scommessa a breve termine che potrebbe mettere a repentaglio la stabilità fiscale a lungo termine.

Works cited

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  2. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed August 18, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  3. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed August 18, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  4. Ledolgozta gyengülését a forint, de este jön az igazi tűzijáték – Portfolio.hu, accessed August 18, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250818/ledolgozta-gyenguleset-a-forint-de-este-jon-az-igazi-tuzijatek-780555
  5. Economy – Portfolio.hu, accessed August 18, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1696
  6. The latest variant of the coronavirus, Nimbus, has arrived in Hungary. Should we fear it?, accessed August 18, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250728/the-latest-variant-of-the-coronavirus-nimbus-has-arrived-in-hungary-should-we-fear-it-776805
  7. Hírek | MNB.hu, accessed August 18, 2025, https://www.mnb.hu/hirek
  8. Budapest Business Journal: BBJ, accessed August 18, 2025, https://bbj.hu/
  9. Tesco Surpasses Lidl in Headcount Amid Seasonal Hiring Boost – Budapest Business Journal, accessed August 18, 2025, https://bbj.hu/business/people/hr/tesco-surpasses-lidl-in-headcount-amid-seasonal-hiring-boost/
  10. People – Budapest Business Journal, accessed August 18, 2025, https://bbj.hu/category/business/people/
  11. Gov’t Calls Tenders to Support Vocational Training – Budapest Business Journal, accessed August 18, 2025, https://bbj.hu/politics/domestic/government/govt-calls-tenders-to-support-vocational-training/

Analisi Quotidiana dell’Economia Ungherese: 15 Agosto 2025

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I. Sintesi Esecutiva

Il panorama economico ungherese al 15 agosto 2025 presenta un quadro di complessità e contrasti, in cui dinamiche macroeconomiche e settoriali mostrano traiettorie divergenti. A un livello generale, l’economia continua a mostrare una crescita modesta del Prodotto Interno Lordo (PIL), principalmente sostenuta da consumi e dal settore dei servizi, sebbene le previsioni per il 2025 siano state riviste al ribasso da diverse istituzioni.1 L’inflazione, pur continuando il suo percorso di attenuazione a livello aggregato, rivela segnali preoccupanti a livello microeconomico, in particolare a causa dell’aumento dei costi energetici.

I dati principali resi noti in questa giornata rafforzano la percezione di un’economia a due velocità. Il tasso di inflazione annuale per luglio 2025 è sceso al 4,3% 2, un dato che, pur inferiore al 4,6% di giugno, si è rivelato superiore alle aspettative del mercato. L’analisi granulare di questo dato evidenzia una pericolosa accelerazione dell’inflazione mensile, la più rapida degli ultimi cinque mesi, trainata in particolare dall’incremento dei prezzi di elettricità, gas e altri combustibili.2 Sul fronte valutario, il Fiorino ungherese (HUF) ha mantenuto una relativa stabilità, sostenuto da saldi esterni favorevoli e da un surplus delle partite correnti.1 I tassi di cambio al 15 agosto mostrano una leggera flessione contro l’Euro e il Dollaro, ma il Fiorino rimane in territorio positivo nel confronto annuale contro la valuta statunitense.3

Un’analisi approfondita del settore edilizio, per il quale sono stati rilasciati i dati di giugno, rivela la dicotomia più evidente. Mentre la produzione complessiva è cresciuta del 2,6% su base annua, ha subito una netta contrazione del 5,3% rispetto a maggio.4 Questa performance è interamente riconducibile a una forte spinta dell’ingegneria civile, che ha registrato una crescita sostenuta e un’impennata dei nuovi contratti, a fronte di una stagnazione e di un calo dei contratti per le costruzioni di edifici privati.4 Il pessimismo del settore, confermato da un sondaggio in cui la maggioranza delle aziende lamenta la mancanza di ordini e la pressione sui margini di profitto, suggerisce una debolezza strutturale mascherata dagli investimenti pubblici in infrastrutture.5

PODCAST IN ITALIANO

II. Contesto Economico e Macro-trend

A. Contesto Macroeconomico Generale

L’economia ungherese si sta muovendo in un panorama caratterizzato da una crescita moderata del PIL, che è principalmente trainata dalla spesa dei consumatori.1 Nonostante questo impulso, le prospettive di crescita per l’intero anno 2025 sono state riviste al ribasso da diverse istituzioni, un segnale della persistente debolezza che si allinea con il contesto economico globale.1 A livello fiscale, il governo ungherese si trova ad affrontare una pressione continua sulle finanze pubbliche, tanto che i target di deficit per il 2025 sono stati aumentati.1 Questa situazione fiscale, unita alle dispute politiche e finanziarie con l’Unione Europea, continua a minare la fiducia generale nella governance economica del Paese.1

Nonostante queste sfide interne, l’Ungheria mantiene un saldo favorevole nelle sue relazioni economiche con l’estero. Questo risultato è sostenuto da una combinazione di fattori, tra cui i prezzi dell’energia più bassi e un’attività di investimento interna meno intensa, che hanno contribuito a un aumento del surplus delle partite correnti.1 Questa solidità esterna funge da fattore di stabilizzazione per il Fiorino e offre un certo grado di protezione contro le vulnerabilità interne. A livello microeconomico, si osservano sacche di fiducia e potenziale di crescita, con investimenti strategici e attività aziendali significative in settori chiave come l’automotive, l’energia e il commercio al dettaglio.1 Tuttavia, il settore del commercio al dettaglio, in particolare, continua a essere frenato da un’inflazione elevata che limita il potere d’acquisto e la spesa dei consumatori, nonostante l’aumento dei redditi reali.1

B. Dinamiche dell’Inflazione: Un Segnale Non Uniforme

I dati sull’inflazione di luglio 2025, pubblicati l’8 agosto, rappresentano il principale riferimento per le dinamiche dei prezzi al 15 agosto. Il tasso di inflazione annuale è sceso al 4,3%, dal 4,6% registrato a giugno, segnando il livello più basso da aprile.2 Tuttavia, questo dato, pur indicando un’attenuazione del ritmo annuale, è stato superiore alle aspettative del mercato (4,1%), suggerendo che le pressioni sui prezzi sono più persistenti del previsto.2

L’analisi per categoria di spesa rivela una dinamica complessa. Se da un lato si è osservata una moderazione della crescita dei prezzi per gli alimentari (dal 6,2% al 5,9%) e per i servizi (dal 5,4% al 5,3%), dall’altro si è registrato un significativo aumento dell’inflazione per elettricità, gas e altri combustibili, che è salita al 10,9% dal 8,6% del mese precedente.2 Questo balzo dei costi energetici è particolarmente critico, in quanto contravviene al trend generale di disinflazione e rappresenta un serio rischio per le prospettive future. Inoltre, su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% a luglio, segnando l’incremento più rapido in cinque mesi.2 Parallelamente, l’inflazione core, che esclude gli elementi più volatili, è scesa a un minimo di quattordici mesi, attestandosi al 4,0%, in linea con le previsioni del mercato.2 L’andamento contrastante tra un’inflazione annuale in calo e una mensile in accelerazione, guidata dai costi energetici, pone un dilemma per la Banca Nazionale Ungherese (MNB) e potrebbe limitare la sua capacità di allentare ulteriormente la politica monetaria.

III. Tendenze del Mercato Finanziario e Valutario

A. Andamento del Fiorino Ungherese (HUF)

Il 15 agosto 2025, il Fiorino ungherese ha mostrato un andamento stabile ma con una leggera flessione rispetto alle principali valute. Il tasso di cambio EUR/HUF è stato registrato a 394,5830 3, mentre quello USD/HUF era a 336,9750.3 Nonostante il leggero calo giornaliero, l’analisi del trend a lungo termine mostra una performance più solida: il Fiorino si è rafforzato dell’1,19% nell’ultimo mese e del 5,35% negli ultimi 12 mesi contro il Dollaro.3 Questa stabilità, in un contesto di sfide economiche interne, può essere attribuita ai favorevoli saldi esterni del Paese, sostenuti dal surplus delle partite correnti.1 Tuttavia, le previsioni a medio termine indicano un potenziale indebolimento della valuta. I modelli macroeconomici globali e le aspettative degli analisti prevedono che il Fiorino possa scambiare a 343,08 contro il Dollaro alla fine di questo trimestre e raggiungere i 355,05 entro 12 mesi.3 Tale discrepanza tra la forza attuale e le previsioni future potrebbe riflettere un calo della fiducia a lungo termine o un impatto ritardato dei rischi legati all’inflazione persistente e alle pressioni fiscali.

B. Mercato dei Capitali

I dati forniti da Portfolio.hu mostrano l’attività del mercato azionario ungherese. La performance di diverse azioni ha mostrato risultati contrastanti, con titoli come FORRAS, NAVIGATOR e CIGPANNONIA che hanno registrato guadagni significativi, mentre altri come SUNDELL e RABA hanno subito perdite.8 In una notizia aziendale specifica del 15 agosto, la società ungherese 4iG ha annunciato un aumento di capitale nella sua controllata che opera nel settore aerospaziale e della difesa.9 Questo sviluppo è in linea con le osservazioni più ampie di investimenti strategici in settori chiave e indica una continua fiducia nel potenziale di crescita in ambiti specifici dell’economia.1

IV. Focus sul Settore Edilizio: Una Visione di Microeconomia

A. Analisi della Produzione Edilizia (Giugno 2025)

I dati pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) il 15 agosto 2025 offrono una visione dettagliata del settore edile ungherese a giugno. L’output complessivo è cresciuto del 2,6% su base annua, sebbene il dato corretto per il calendario mostri una crescita più contenuta dello 0,9%.4 Tuttavia, un esame più attento rivela una netta contrazione del 5,3% rispetto a maggio, sulla base dei dati destagionalizzati e corretti per i giorni lavorativi.4 Questa divergenza indica una forte volatilità e una performance non uniforme all’interno del settore. L’analisi segmentata mostra infatti un marcato contrasto: la costruzione di edifici ha registrato una crescita modesta dello 0,4% su base annua, mentre l’ingegneria civile, che include progetti infrastrutturali, è balzata del 6,5%.4

La dicotomia è ancora più evidente nell’analisi dei nuovi contratti. Il volume totale dei nuovi contratti ha segnato un’impennata del 67,8% su base annua.4 Tale incremento è stato quasi interamente guidato dall’ingegneria civile, i cui contratti sono aumentati del 147,9%, a fronte di una crescita molto più limitata (+7,0%) per la costruzione di edifici.4 Al contrario, il volume dei contratti in essere alla fine di giugno riflette questa stessa dinamica: un aumento del 38,5% per l’ingegneria civile e un calo del 7,2% per la costruzione di edifici.4 Questa situazione indica che il settore è fortemente dipendente dagli investimenti pubblici in infrastrutture, che stanno mascherando una debolezza strutturale del segmento privato, orientato alla costruzione di immobili residenziali e commerciali.

B. Domanda, Prezzi e Sentiment del Settore

Il settore delle costruzioni private ungherese mostra chiari segni di difficoltà. La domanda di materiali da costruzione è rimasta modesta nella prima metà del 2025, e i prezzi in questo segmento sono addirittura scesi dell’1,3% su base annua, in netta controtendenza rispetto all’inflazione generale.5 L’associazione di settore Évosz ha dichiarato che i sussidi per la ristrutturazione non hanno avuto l’impatto atteso, in gran parte a causa della complessità amministrativa e delle restrizioni sui requisiti di eleggibilità.5

Un sondaggio condotto da Évosz su 400 aziende del settore rivela un sentiment ampiamente negativo.6 Il 52% delle imprese si aspetta una riduzione dei margini di profitto nel 2025, mentre l’11% prevede un miglioramento.6 Il problema più citato, con l’82% delle risposte, è la mancanza di ordini.6 L’incertezza normativa, l’inflazione e le formalità burocratiche sono state indicate come ulteriori ostacoli significativi.6 Queste problematiche si riflettono nella previsione di un 44% di aziende che si aspettano un calo del fatturato e nella pianificazione di licenziamenti da parte del 26% delle imprese.6 La forte crescita del segmento dell’ingegneria civile (sostenuta dal governo) e la profonda debolezza del segmento delle costruzioni di edifici (guidato dal privato) non sono un caso. La scarsità di ordini, la domanda contenuta di materiali e il pessimismo diffuso sono sintomi di una congiuntura negativa nel segmento privato, alimentata da incertezza economica, inflazione e forse da un accesso più difficile ai finanziamenti. Se l’impulso derivante dagli investimenti pubblici dovesse rallentare, l’intero settore potrebbe trovarsi in una situazione di notevole vulnerabilità.

V. Notizie Locali e Temi Microeconomici

A. Mercato Immobiliare

Il mercato immobiliare ungherese ha mostrato un aumento dell’indice dei prezzi nel primo trimestre del 2025, raggiungendo i 337,54 punti.10 A livello di notizie specifiche di giornata, è stato segnalato un aumento del 37% nei prezzi delle case vacanza in Ungheria nell’ultimo anno, un dato che indica un forte dinamismo in un segmento di mercato di nicchia.9 Parallelamente, un’analisi esperta ha suggerito che il programma governativo “Home Start” potrebbe avere l’effetto di ridurre i prezzi sul mercato immobiliare di Budapest.9 L’apparente contraddizione tra l’aumento significativo dei prezzi in un segmento e il potenziale di riduzione in un altro suggerisce che il mercato immobiliare ungherese non è un’entità monolitica, ma è segmentato, con dinamiche molto diverse che agiscono su base geografica e per tipologia di proprietà. La forte domanda per le case vacanza, che sono beni voluttuari o di investimento, potrebbe essere un segnale che una porzione dell’economia ungherese, forse legata a investimenti esteri o a fasce di reddito più elevate, sta performando in modo robusto, mentre il mercato residenziale a Budapest potrebbe essere surriscaldato e necessitare di interventi.

B. Consumi e Attività Aziendali

Il settore dei consumi al dettaglio continua ad affrontare sfide significative. Nonostante le misure governative come il tetto ai margini di profitto, i prezzi dei prodotti a base di carne più popolari sono aumentati.9 Questo fenomeno sottolinea la persistenza delle pressioni sui costi di produzione e la limitata efficacia di tali politiche nel contenere l’inflazione su specifici beni di prima necessità. In un contesto più positivo, il settore turistico ungherese ha raggiunto due importanti traguardi 9, a dimostrazione della sua resilienza e del suo continuo potenziale come motore di crescita per l’economia.

VI. Conclusioni e Prospettive

L’analisi dei dati disponibili al 15 agosto 2025 rafforza la percezione di un’economia ungherese “a due velocità”. La stabilità macro-finanziaria, sostenuta da un surplus delle partite correnti, e gli investimenti pubblici in infrastrutture rappresentano un motore di stabilità e crescita. Tuttavia, questa facciata nasconde una serie di debolezze strutturali. L’inflazione, pur in calo annuale, nasconde un’accelerazione mensile preoccupante, in particolare a causa dell’aumento dei costi energetici, un fattore che mina il potere d’acquisto dei consumatori e alimenta l’incertezza.

Il settore privato, in particolare nel segmento delle costruzioni di edifici, è in difficoltà, con un sentiment ampiamente negativo tra le imprese, una mancanza di ordini e la previsione di una riduzione dei margini di profitto. Questa debolezza, se non affrontata, potrebbe rappresentare un significativo freno alla crescita economica una volta che l’impulso derivante dagli investimenti pubblici dovesse ridursi. Le continue tensioni politiche con l’Unione Europea rimangono un fattore di rischio che può influenzare negativamente la fiducia degli investitori e l’accesso ai fondi comunitari, necessari per sostenere gli investimenti futuri.

Nonostante ciò, l’Ungheria continua a mostrare sacche di resilienza e opportunità, come la solida performance del settore turistico, gli investimenti in settori strategici come la difesa e l’energia, e un mercato valutario che finora si è dimostrato relativamente stabile. La traiettoria futura dell’economia ungherese dipenderà in larga misura dalla capacità del governo di affrontare le sfide dell’inflazione, di sostenere il settore privato e di risolvere le incertezze politiche che attualmente influenzano il quadro economico complessivo.

FONTI

  1. News del 5 agosto 2025 – YouTube, accessed August 15, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=g1VYo8_p-ZQ
  2. Tasso di inflazione in Ungheria | 1992-2025 Dati | 2026-2027 …, accessed August 15, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi
  3. Fiorino Ungherese | 1993-2025 Dati | 2026-2027 Previsione, accessed August 15, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/currency
  4. Hungary’s Construction Output Rises 2.6% in June, Falls Sharply From May – Budapest Business Journal, accessed August 15, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/construction/hungarys-construction-output-rises-2-6-in-june-falls-sharply-from-may/
  5. Demand for Building Materials Remains Modest in H1 – Évosz – Budapest Business Journal, accessed August 15, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/construction/demand-for-building-materials-remains-modest-in-h1-evosz/
  6. Most Construction Companies Expect Tighter Margins in 2025 – Budapest Business Journal, accessed August 15, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/construction/most-construction-companies-expect-tighter-margins-in-2025/
  7. News del 14 agosto 2025 – YouTube, accessed August 15, 2025, https://www.youtube.com/shorts/cCWu-ZxQwoo
  8. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed August 15, 2025, https://www.portfolio.hu/
  9. Latest news – Portfolio.hu, accessed August 15, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news?page=2223
  10. Indice dei prezzi delle case in Ungheria | 2007-2025 Dati – IT | TRADINGECONOMICS.COM, accessed August 15, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/housing-index

Lo Stato dell’Economia Ungherese: un’Analisi Dettagliata degli Sviluppi Chiave del 14 Agosto 2025

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Sintesi Esecutiva: 14 Agosto 2025 – Una Giornata di Contrasti Economici

Il 14 agosto 2025 si presenta come una giornata emblematica per l’economia ungherese, caratterizzata da una marcata dicotomia tra ambiziosi progetti industriali a lungo termine e sfide interne immediate. Da un lato, il Paese ha ottenuto un importante successo con l’approvazione da parte della Commissione Europea di un sostanziale aiuto di Stato per la costruzione di un impianto di batterie per veicoli elettrici da parte di un’azienda cinese. Questo evento consolida la posizione dell’Ungheria come polo produttivo strategico per il settore automobilistico europeo. Dall’altro lato, le notizie economiche del giorno rivelano una crescente pressione su settori chiave. La siccità si sta aggravando in diverse regioni agricole, minacciando il raccolto e potenzialmente compromettendo le prospettive di crescita del PIL. Allo stesso tempo, il mercato del lavoro mostra un atteggiamento di attesa da parte delle aziende, mentre il conflitto finanziario tra il governo centrale e la città di Budapest mette in luce fragilità nella governance e nella stabilità fiscale a livello locale. Nel complesso, la narrazione economica del giorno è definita da una tensione tra un’agenda proattiva di attrazione degli investimenti e una reattività necessaria per affrontare criticità domestiche e globali persistenti.

PODCAST IN ITALIANO

Contesto Macroeconomico e Fiscale: Navigare in uno Scenario Complesso

Recente Performance Macroeconomica e Previsioni

Le proiezioni economiche per l’Ungheria nel 2025 sono caratterizzate da una significativa divergenza tra i dati recenti e le aspettative a medio termine. Il primo trimestre del 2025 ha visto una contrazione del PIL dello 0,2% su base trimestrale, un risultato inaspettato che ha contrastato con le previsioni degli economisti che indicavano una crescita dello 0,4%.1 Questa flessione è stata attribuita a un crollo della produzione industriale, innescato da tensioni commerciali internazionali e da politiche sui dazi. Nonostante questo avvio debole, le previsioni per l’intero anno rimangono positive. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede una crescita del PIL reale dell’1,4% per il 2025 2, mentre la Commissione Europea stima un’accelerazione all’1,8% per il 2025 e al 3,1% per il 2026.3

Questa disuguaglianza tra il calo del primo trimestre e le ottimistiche previsioni annuali suggerisce una forte, e forse rischiosa, dipendenza da una rapida ripresa nella seconda metà dell’anno. La crescita futura è attesa essere trainata principalmente dai consumi, sostenuta da una crescita del reddito reale.3 Tuttavia, la persistenza di un’inflazione elevata, che l’FMI stima al 4,9% per il 2025 2, e un calo della fiducia dei consumatori 5 rappresentano potenziali ostacoli a questo modello di crescita basato sulla spesa. Se le famiglie dovessero rimanere caute, l’impulso previsto per la ripresa potrebbe indebolirsi, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi di crescita.

Politica Fiscale e Difficoltà Finanziarie

La gestione del bilancio pubblico continua a essere una sfida significativa. Il deficit di bilancio è diminuito nel 2024 rispetto al 2023, ma rimane elevato e si prevede che si mantenga tale nel biennio 2025-26.3 La legge di bilancio per il 2025, approvata nel dicembre 2024, fissa l’obiettivo di deficit al 3,7% del PIL.3 Tuttavia, le previsioni della Commissione Europea per il 2025 indicano un dato superiore, pari al 4,6% del PIL.3 Questa discrepanza tra l’obiettivo del governo e la proiezione della Commissione evidenzia una vulnerabilità fiscale e una possibile tensione sulla credibilità delle politiche economiche ungheresi.

A complicare ulteriormente il quadro fiscale sono gli elevati costi per il servizio del debito. Le spese per il servizio del debito pubblico ungherese sono proiettate come le più alte dell’Unione Europea, con un tasso di interesse implicito sul debito governativo che si avvicina al 6% nel 2025-26.3 Questa situazione, in parte dovuta all’ampio deficit e all’indebolimento del fiorino, impone un onere considerevole sulle finanze pubbliche, limitando lo spazio di manovra per altre spese e investimenti.

Politica Monetaria e Andamento del Fiorino

La valuta ungherese, il Fiorino (HUF), ha mostrato una notevole volatilità nella giornata del 14 agosto 2025. Il Fiorino ha raggiunto un picco intraday contro l’Euro, toccando un massimo di quasi 10 mesi, ma questo slancio si è esaurito nel pomeriggio.6 La fissazione ufficiale della Banca Nazionale Ungherese (MNB) per la giornata si è attestata a EUR/HUF 395,44 e USD/HUF 338,91.7 Questo movimento riflette l’influenza di fattori esterni che hanno condizionato i mercati finanziari globali. Nello specifico, le notizie riguardanti la guerra commerciale e dati sull’inflazione alla produzione negli Stati Uniti, che hanno superato di gran lunga le aspettative, hanno causato un’inversione di rotta nei mercati statunitensi ed europei, contribuendo al calo del Fiorino.9 A sua volta, l’indice azionario ungherese BUX ha mostrato un andamento laterale per la maggior parte della giornata, chiudendo con una lieve correzione negativa dello 0,2%.9

La politica monetaria della Banca Nazionale Ungherese, descritta come restrittiva, vede la sua efficacia mitigata da interventi governativi sul mercato.3 L’uso di misure “artificiali” per contenere l’inflazione, come la limitazione dei margini di profitto su alcuni prodotti alimentari, può distorcere i segnali del mercato e rendere più difficile il compito della banca centrale di controllare la pressione inflazionistica a lungo termine.5 Questo mix di politiche contrastanti solleva preoccupazioni sulla stabilità economica complessiva e sulla capacità del Paese di affrontare efficacemente i rischi futuri.

Tabella 1: Proiezioni Macroeconomiche Chiave per l’Ungheria (2025-2026)

Indicatore MacroeconomicoProiezione FMI (2025)Proiezione CE (2025)Proiezione CE (2026)Obiettivo Governo Ungherese (2025)
Crescita del PIL Reale (%)1.4 21.8 33.1 3
Inflazione (%)4.9 2
Deficit di Bilancio (% del PIL)4.6 34.1 33.7 3
Costo Servizio Debito (tasso implicito %)~6 3~6 3

Investimenti Strategici e Politica Industriale: La Transizione Verde e Nucleare

La politica industriale ungherese è definita da due iniziative strategiche parallele: l’integrazione nella catena del valore dei veicoli elettrici (EV) e il rafforzamento dell’autonomia energetica attraverso il nucleare. Le notizie del 14 agosto offrono un aggiornamento su entrambi i fronti.

L’Impianto di Batterie per Veicoli Elettrici (EV) di Sunwoda

La Commissione Europea ha dato il suo via libera a un aiuto di Stato ungherese di 264 milioni di euro per sostenere la costruzione di un impianto di batterie per veicoli elettrici da parte di Sunwoda Automotive Energy Technology, un’azienda cinese.10 L’investimento totale ammonta a 1,43 miliardi di euro e l’impianto sarà realizzato a Nyíregyháza.10 Il sostegno finanziario comprende una sovvenzione in denaro e un credito d’imposta.10 La Commissione ha giustificato la sua decisione, affermando che l’aiuto è “necessario e appropriato” e ha un “effetto incentivante”, in quanto il progetto non sarebbe stato realizzato nell’Area Economica Europea senza il sostegno pubblico.10 Si prevede che l’investimento creerà oltre 2.500 posti di lavoro diretti e 470 indiretti, contribuendo in modo significativo allo sviluppo economico di una regione svantaggiata e supportando la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.10

La Controversia sulla Centrale Nucleare Paks II

Contemporaneamente, il progetto della centrale nucleare di Paks II continua a essere al centro di dibattiti politici ed economici. Un esponente del partito di opposizione Párbeszéd-ZÖLDEK, Tordai Bence, ha presentato un reclamo alla Commissione Europea, mettendo in discussione la sostenibilità economica dell’iniziativa.12 Le ragioni alla base di questa contestazione sono legate all’incremento dei costi del progetto. L’accordo originale del 2014 prevedeva un costo massimo di 12,5 miliardi di euro, ma a causa di fattori esterni come l’inflazione, le difficoltà di approvvigionamento e il conflitto russo-ucraino, questo tetto di spesa non è più considerato sostenibile, rendendo necessaria una modifica legislativa.10 Il governo ungherese continua a difendere il progetto, definendolo un “interesse strategico nazionale” essenziale per colmare un deficit di 2.400 MW nel sistema elettrico del Paese, attualmente compensato dalle importazioni.12

Questi due progetti, pur appartenendo a settori diversi, illustrano due approcci distinti alla strategia energetica e industriale ungherese. L’investimento Sunwoda è una vittoria a breve-medio termine nel campo delle energie verdi, mentre Paks II rappresenta una scommessa a lungo termine sull’energia nucleare per garantire l’indipendenza energetica. I costi crescenti e le controversie politiche che circondano Paks II evidenziano l’elevato rischio fiscale e la potenziale instabilità che tali mega-progetti possono generare, in contrasto con l’apparente stabilità e i benefici regionali immediati dell’impianto di batterie.

Tabella 2: Investimenti Strategici in Evidenza (14 Agosto 2025)

ProgettoSettoreInvestimento Totale (€)Aiuto di Stato (€)LocalizzazioneImpatto Economico Principale
SunwodaBatterie EV1,43 miliardi 10264 milioni 10Nyíregyháza 10Creazione di 2.500+ posti di lavoro, sviluppo regionale 10
Paks IIEnergia nucleare>12,5 miliardi 12PaksSicurezza e indipendenza energetica 12

Analisi Settoriale: I Settori Chiave Sotto i Riflettori

Il Settore Agricolo sotto Pressione

La siccità si sta aggravando in Ungheria, minacciando il settore agricolo e le sue ripercussioni economiche. Un’analisi agro-meteorologica di HungaroMet indica che non sono previste precipitazioni significative nel prossimo futuro, il che aggraverà ulteriormente le condizioni attuali.13 Nelle ultime 30-90 giorni, diverse aree del Paese hanno registrato deficit di pioggia di 20-60 mm e, in alcune zone tra il Danubio e il Tibisco (Duna-Tisza közén), il deficit supera addirittura i 100 mm.13 L’effetto di questa siccità si sta espandendo, interessando anche parti del Danubio orientale e dell’Alföld.13

Questo stato di crisi climatica ha conseguenze dirette sulla produzione agricola. Sebbene il raccolto dei cereali a paglia sia stato superiore alla media quinquennale, si prevedono perdite per le colture primaverili.14 Il raccolto di pesche, in particolare, è stimato come il peggiore degli ultimi 25 anni a causa del gelo primaverile e della successiva siccità.14 Le colture estive rischiano una “maturazione forzata e un essiccamento precoce”.13 La siccità sta già spingendo gli agricoltori e gli apicoltori nella regione di Homokhátság a considerare l’abbandono delle loro terre o il cambio di professione, il che porterà a un aumento dei prezzi del miele.16 Il governo ha stanziato 5 miliardi di fiorini per progetti di ritenzione idrica, ma il primo ministro Orbán ha ammesso che non è possibile una protezione totale dalla siccità.16 Le implicazioni economiche di questa crisi vanno oltre il solo settore agricolo, poiché una siccità prolungata e grave potrebbe incidere negativamente sulla crescita del PIL e contribuire all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, aggravando così la già persistente pressione inflazionistica.17

Lo Stato del Mercato del Lavoro

Il mercato del lavoro ungherese si trova in uno stato di attesa. Un sondaggio di Manpower Ungheria ha rivelato che quasi la metà (47%) delle aziende non prevede di aumentare o ridurre il proprio organico nel terzo trimestre del 2025.5 Questo atteggiamento di cautela è motivato dall’incertezza macroeconomica e dall’attesa di una crescita del PIL.5 Ci sono, tuttavia, notevoli disparità settoriali. Mentre settori come i servizi di comunicazione e la sanità potrebbero assistere a licenziamenti, i settori della finanza, immobiliare e tecnologia dell’informazione mostrano segnali di crescita nell’occupazione. L’industria manifatturiera e delle materie prime, considerata cruciale per l’economia, prevede aumenti leggermente superiori alla media.5

Il mercato del lavoro è anche caratterizzato da una disuguaglianza regionale nella crescita. La regione dell’Ungheria settentrionale ha registrato la crescita più alta con il 4,2% trimestrale e il 9,2% su base annua. Al contrario, l’Ungheria centrale ha visto un calo dell’1%, mentre il sud del Paese ha subito una flessione più netta del 3,2% rispetto al trimestre precedente.5 Questa disparità sottolinea come la ripresa economica non sia uniforme a livello nazionale. Dal punto di vista dei dipendenti, la maggioranza si dichiara disposta a cambiare lavoro per migliori salari e benefit, sebbene una percentuale inferiore stia attivamente cercando nuove opportunità. Si riscontrano anche tensioni relative alle aspettative di flessibilità lavorativa, con i lavoratori in ruoli intellettuali che chiedono il lavoro ibrido, mentre molti manager favoriscono ancora la presenza in ufficio a tempo pieno.5

Tabella 3: Tendenze Regionali Economiche e Occupazionali

RegioneCrescita PIL Trimestre su Trimestre (%)Crescita PIL Anno su Anno (%)Prospettive Occupazionali (Q3 2025)
Ungheria Settentrionale4.2 59.2 5Aumenti superiori alla media (nella manifattura) 5
Ungheria Centrale-1.0 5Aumenti notevoli (finanza, IT) 5
Ungheria Meridionale-3.2 5
Media Nazionale28% aumenti, 23% licenziamenti, 47% stabilità 5

Economia Locale e Dinamiche Politiche

Lo Stallo Finanziario di Budapest

La situazione finanziaria della capitale, Budapest, continua a essere un punto critico. La città era giunta sull’orlo del fallimento all’inizio dell’estate, una situazione risolta solo temporaneamente da una decisione giudiziaria.18 Al centro della questione c’è un’indagine finanziaria (“audit”) avviata dal governo centrale, che la città accusa di ritardare deliberatamente per ragioni politiche.18 Il protrarsi di questa situazione crea un’instabilità finanziaria che rischia di ostacolare il corretto funzionamento dell’amministrazione cittadina. La risoluzione della controversia dipende da un accordo su una somma contestata di 51 miliardi di fiorini. Un’eventuale erogazione di questi fondi potrebbe garantire la stabilità operativa di Budapest.18 Questo stallo politico-economico rappresenta un esempio di come le tensioni interne possano tradursi in rischi concreti per la stabilità finanziaria a livello locale, con potenziali ripercussioni sulla fornitura di servizi e sull’attrattività generale per gli investimenti.

Attività Microeconomica nei Poli Regionali

In netto contrasto con le difficoltà finanziarie della capitale, le notizie da Debrecen offrono un esempio di crescita microeconomica localizzata. AutoWallis, una società quotata alla Borsa di Budapest, ha annunciato l’apertura di una nuova concessionaria e centro di assistenza per il marchio cinese BYD nella città.9 Questo segna il terzo punto vendita per il marchio nel Paese, dopo quelli aperti a Budapest nel 2023 e a Győr nella primavera del 2025.19 La concessionaria, che si estende su 400 metri quadrati, è strategicamente posizionata su una delle strade principali di Debrecen, la seconda città più grande dell’Ungheria.19 L’espansione è parte della strategia di crescita di AutoWallis, che mira a rafforzare la sua presenza nel settore dei veicoli a “nuova energia”.19 Questo investimento, apparentemente di portata locale, si inserisce in una più ampia strategia del Paese volta a creare un ecosistema per il settore dei veicoli elettrici nella regione orientale, come dimostrato anche dal progetto Sunwoda a Nyíregyháza.

Tabella 4: Dati Finanziari di Mercato (14 Agosto 2025)

IndicatoreValoreDettagliFonte
Tasso di cambio EUR/HUF395,44Fissaggio ufficiale MNB7
Tasso di cambio USD/HUF338,91Fissaggio ufficiale MNB7
Andamento intraday Forint vs EuroPicco di quasi 10 mesi, poi calo nel pomeriggioVolatilità causata da fattori esterni6
Indice BUX (Borsa di Budapest)Chiusura a -0,2%Andamento laterale9

Conclusioni e Prospettive Future

Gli eventi economici del 14 agosto 2025 delineano un quadro sfaccettato e complesso dell’Ungheria. Da un lato, il governo dimostra un’efficace capacità di attrarre investimenti stranieri su larga scala, in particolare nel settore strategico dei veicoli elettrici, e si impegna a garantire l’indipendenza energetica attraverso ambiziosi progetti come Paks II. Questi investimenti rappresentano una chiara direzione strategica per lo sviluppo economico a lungo termine.

Dall’altro lato, il Paese si trova a dover affrontare una serie di sfide strutturali e immediate che minacciano la stabilità. La siccità si sta rivelando una minaccia sistemica, non solo per l’agricoltura, ma anche per la crescita del PIL e per il controllo dell’inflazione. A livello politico, la disputa finanziaria con Budapest mina la fiducia nella governance e potrebbe avere conseguenze negative sulla salute economica della capitale.

Per il resto del 2025, la traiettoria economica ungherese dipenderà dalla risoluzione di queste dinamiche contrastanti. La prevista ripresa, basata sui consumi, deve superare gli ostacoli posti dall’inflazione e dalla cautela delle famiglie. La capacità di gestire gli impatti della siccità e di trovare soluzioni durature per le tensioni fiscali interne sarà cruciale. A lungo termine, il successo della strategia industriale del Paese dipenderà dalla sua capacità di bilanciare i benefici di investimenti massicci con l’esigenza di una disciplina fiscale e di una governance stabile.

FONTI

  1. Anche Orban paga le politiche dell’amico Trump. Pil ungherese in calo dello 0,2% nel primo trimestre – Il Fatto Quotidiano, accessed August 14, 2025, https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/30/anche-orban-paga-le-politiche-dellamico-trump-pil-ungherese-in-calo-dello-02-nel-primo-trimestre/7970212/
  2. Hungary and the IMF, accessed August 14, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  3. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed August 14, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  4. News del 5 agosto 2025 – YouTube, accessed August 14, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=g1VYo8_p-ZQ
  5. Hungarian Employees Awaiting Better Times to Change Jobs – Budapest Business Journal, accessed August 14, 2025, https://bbj.hu/business/people/hr/hungarian-employees-awaiting-better-times-to-change-jobs/
  6. Új csúcs után elakadt a forint erősödése – Portfolio.hu, accessed August 14, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250814/uj-csucs-utan-elakadt-a-forint-erosodese-779967
  7. Az MNB legfrissebb hivatalos devizaárfolyamai – 2025. 08. 14. – Portfolio Terminál, accessed August 14, 2025, https://terminal.portfolio.hu/tozsde-arfolyamok/mnb-fixing
  8. Debrecenben nyitja legújabb BYD autókereskedését az AutoWallis – mfor.hu, accessed August 14, 2025, https://mfor.hu/cikkek/vallalatok/debrecenben-nyitja-legujabb-byd-autokereskedeset-az-autowallis.html
  9. Meglepően rossz gazdasági adatok jöttek – Mutatjuk a tőzsdei reakciókat – Portfolio.hu, accessed August 14, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250814/meglepoen-rossz-gazdasagi-adatok-jottek-mutatjuk-a-tozsdei-reakciokat-779969
  10. EC Approves EUR 264 mln Hungarian State Aid for Sunwoda Plant – Budapest Business Journal, accessed August 14, 2025, https://bbj.hu/politics/foreign-affairs/eu/ec-approves-eur-264-mln-hungarian-state-aid-for-sunwoda-plant/
  11. EC approves EUR-264m Hungarian state aid for Chinese EV battery maker, accessed August 14, 2025, https://renewablesnow.com/news/ec-approves-eur-264m-hungarian-state-aid-for-chinese-ev-battery-maker-1280189/
  12. Paks II. Atomerőmű – Tordai Bence brüsszeli feljelentése nemzeti …, accessed August 14, 2025, https://www.atombiztos.org/2025/08/14/paks-ii-atomeromu-tordai-bence-brusszeli-feljelentese-nemzeti-erdeket-sert/126012/
  13. Riasztó térképek érkeztek Magyarországról és a helyzet csak egyre súlyosbodik, accessed August 14, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250814/riaszto-terkepek-erkeztek-magyarorszagrol-es-a-helyzet-csak-egyre-sulyosbodik-780163
  14. Agrárágazat – Hivatásunk a mezőgazdaság – Agrárágazat, accessed August 14, 2025, https://agraragazat.hu/
  15. Expected Plum Harvest Below Average Due to Spring Frost, Drought – Budapest Business Journal, accessed August 14, 2025, https://bbj.hu/economy/agriculture/crops/expected-plum-harvest-below-average-due-to-spring-frost-drought/
  16. Farmers consider abandoning drought-hit region in central Hungary – Circle of Blue, accessed August 14, 2025, https://www.circleofblue.org/2025/supply/drought/farmers-consider-abandoning-drought-hit-region-in-central-hungary/
  17. Óriási pusztítás a mezőgazdaságban: a magyar termelők is tehetetlenek – Agro Napló, accessed August 14, 2025, https://www.agronaplo.hu/20250812/oriasi-pusztitas-a-mezogazdasagban-a-magyar-termelok-is-tehetetlenek-57110
  18. Addig húzza Budapest átvilágítását a kormány, hogy lassan ismét kritikus helyzetbe kerül a város – Telex, accessed August 14, 2025, https://telex.hu/belfold/2025/08/14/budapest-fovaros-onkormanyzat-atvilagitasi-szakerto-domokos-laszlo-szolidaritasi-hozzajarulas
  19. Kiemelt helyen nyit BYD szalont az AutoWallis – Privátbankár.hu, accessed August 14, 2025, https://privatbankar.hu/cikkek/vallalat/kiemelt-helyen-nyit-byd-szalont-az-autowallis.html

Analisi Economica Dettagliata dell’Ungheria: 13 Agosto 2025

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1. Sintesi Esecutiva e Punti Salienti

Al 13 agosto 2025, l’economia ungherese si trova in una fase di recupero complesso, caratterizzata da una moderata ripresa dei consumi interni che maschera significative incertezze macroeconomiche e sfide a livello di politiche. Nonostante un’apparente stabilità in alcuni indicatori, l’analisi rivela un delicato equilibrio tra le politiche governative di stimolo, le pressioni inflazionistiche persistenti e la necessità di un consolidamento fiscale strutturale.

PODCAST IN ITALIANO

I principali punti emersi dall’analisi includono:

  • Crescita Economica Fragile: La crescita del PIL per il 2025 è stata rivista al ribasso dal governo ungherese a un conservativo 1%, allineandosi a previsioni internazionali come quelle della Commissione Europea (0.8%) e del FMI (0.7%).1 Questa ripresa è quasi interamente sostenuta dai consumi privati, mentre gli investimenti e le esportazioni rimangono deboli a causa di un ambiente imprenditoriale incerto e di una domanda esterna contenuta.1
  • Inflazione Persistente: L’inflazione annua è aumentata al 4.6% a giugno 2025, superando le aspettative.4 Questa tendenza, alimentata da aumenti delle accise, dai prezzi alimentari e da una forte crescita dei salari, suggerisce che la Banca Nazionale Ungherese (MNB) dovrà mantenere una politica monetaria restrittiva per un periodo prolungato, limitando lo spazio per tagli dei tassi di interesse nel corso dell’anno.1
  • Sfide Fiscali: Le stime del FMI indicano che le attuali politiche governative non sono sufficienti per raggiungere l’obiettivo di deficit di bilancio del 4.1% per il 2025, proiettando invece un deficit del 4.8% del PIL.2 Questa discrepanza sottolinea la tensione tra gli impegni di spesa e la necessità di consolidamento fiscale per contenere il debito pubblico, che si prevede possa raggiungere il 74.1% del PIL quest’anno.1
  • Impatto delle Politiche Locali: Il governo ha lanciato iniziative significative, come il programma “Otthon Start”, che ha già stimolato in modo visibile il mercato immobiliare.6 Allo stesso tempo, le recenti modifiche al regime degli investimenti esteri diretti (FDI), che estendono i diritti di prelazione dello Stato, hanno aumentato l’incertezza per gli investitori internazionali.8
  • Mercato del Lavoro Resiliente ma in Transizione: Il tasso di disoccupazione si è mantenuto basso al 4.3% a maggio 2025, posizionando l’Ungheria tra i migliori paesi dell’UE in questo indicatore.10 Tuttavia, l’aumento della durata media della ricerca di lavoro e i licenziamenti in settori industriali tradizionali, come le acciaierie di Dunaújváros, suggeriscono una transizione strutturale del mercato del lavoro.11 Le piccole e medie imprese (PMI) rimangono ottimiste, con un’attenzione crescente all’adozione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la sostenibilità.13

2. Panorama Economico Macroeconomico e Proiezioni

Questa sezione fornisce un’analisi dettagliata dei principali indicatori macroeconomici, confrontando le diverse proiezioni degli organismi nazionali e internazionali.

Crescita del PIL: Previsioni a Confronto e Loro Implicazioni

L’economia ungherese è uscita dalla recessione nel quarto trimestre del 2024, con una crescita del PIL dello 0.5% rispetto al trimestre precedente.15 Tuttavia, le prospettive di crescita per il 2025 indicano una ripresa modesta e per nulla robusta. La Commissione Europea e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) proiettano una crescita rispettivamente dello 0.8% e dello 0.7% per l’anno in corso, una cifra che l’FMI ritiene sia supportata principalmente da dinamiche salariali favorevoli e da una spesa dei consumatori.1 In un allineamento significativo con queste stime, il governo ungherese ha recentemente rivisto al ribasso la sua previsione di crescita per il 2025 dal 2.5% all’inizio dell’anno a un più cauto 1%.3 L’Equilibrium Institute, un’entità di ricerca indipendente, ha una visione più ottimistica, proiettando una crescita del 2.0% per il 2025.15 Le stime di PIL nominale per il 2025 variano da $240 miliardi secondo Wikipedia a $504 miliardi a parità di potere d’acquisto (PPP) secondo World Economics.17

La ripresa economica del 2025 si fonda quasi esclusivamente sulla crescita dei consumi privati, sostenuti da aumenti salariali sostanziali e da agevolazioni fiscali per i redditi.1 Al contrario, gli investimenti rimangono limitati a causa di un contesto imprenditoriale incerto e di tagli agli investimenti pubblici.1 Questo scenario evidenzia una potenziale fragilità nella ripresa. A differenza di un ciclo economico sano, dove la crescita è trainata da investimenti e un solido export, l’Ungheria si affida a un motore interno che, sebbene efficace nel breve termine, è vulnerabile a shock e a potenziali pressioni inflazionistiche. La debolezza della domanda esterna rimane un rischio chiave, data la profonda integrazione dell’Ungheria nelle catene di approvvigionamento globali in settori cruciali.1

Per visualizzare meglio la gamma di previsioni, la tabella seguente riassume le proiezioni per il 2025 e il 2026:

IndicatoreCommissione Europea (CE)Fondo Monetario Internazionale (FMI)Governo UnghereseEquilibrium Institute
Crescita PIL 2025 (%)0.80.71.0 (rivisto)2.0
Crescita PIL 2026 (%)2.52.0n/d2.4
Inflazione 2025 (%)4.14.5 (Q4:2025)4.74.1
Inflazione 2026 (%)3.3n/dn/d5.0
Disoccupazione 2025 (%)4.44.6n/d4.6
Disoccupazione 2026 (%)4.34.2n/d4.2

Inflazione: Pressioni Persistenti e la Postura della Banca Centrale

L’inflazione continua a rappresentare una preoccupazione centrale. Dopo aver registrato una media del 3.7% nel 2024, il tasso di inflazione annua è risalito al 4.6% a giugno 2025, in linea con le aspettative del mercato ma in aumento rispetto al 4.4% del mese precedente.4 A luglio, l’inflazione ha addirittura “riservato una brutta sorpresa”.6 La Commissione Europea (CE) e l’Equilibrium Institute prevedono un’inflazione media del 4.1% per il 2025, mentre il FMI stima un valore del 4.5% nel quarto trimestre.1

Le pressioni sui prezzi derivano da molteplici fattori: l’aumento delle accise all’inizio dell’anno, un rimbalzo dei prezzi alimentari e il forte slancio dell’inflazione nei servizi.1 A ciò si aggiungono la robusta domanda interna e una crescita salariale elevata, alimentata da un ulteriore aumento del 9% del salario minimo nel 2025 e da un mercato del lavoro ancora teso.1 Questa situazione crea un dilemma politico. Il FMI e la CE avvertono che le pressioni inflazionistiche sottostanti sono persistenti e che la Banca Nazionale Ungherese (MNB) non ha un ampio margine per tagliare i tassi di interesse nel 2025.2 Tuttavia, l’Equilibrium Institute nota che la nuova leadership della banca centrale, insediatasi a marzo 2025, potrebbe adottare una politica monetaria più accomodante.15 La gestione economica ungherese si trova, dunque, in un punto critico in cui le politiche di stimolo fiscale a sostegno dei consumi rischiano di entrare in conflitto con la necessità di mantenere una stretta monetaria per tenere a bada l’inflazione, un potenziale che potrebbe minacciare la sostenibilità della ripresa nel medio termine.

Politica Fiscale e Sostenibilità del Debito Pubblico

La politica fiscale ungherese affronta un difficile percorso di consolidamento. Il governo ha fissato un obiettivo di deficit di bilancio pari al 4.1% del PIL per il 2025, in calo rispetto al 4.9% del 2024.2 Tuttavia, le stime del FMI indicano che le politiche attualmente annunciate non sono sufficienti per raggiungere tale obiettivo, proiettando un deficit del 4.8% per il 2025.2

Questo divario tra gli impegni politici e le proiezioni economiche è un punto di tensione centrale. Sebbene il governo si sia impegnato a mantenere il deficit al di sotto del 4% nel 2026 e abbia già attuato un blocco della spesa 3, contemporaneamente sta implementando misure costose, come il raddoppio degli assegni familiari e le esenzioni fiscali.2 Le proiezioni del FMI indicano che, senza sforzi fiscali aggiuntivi, il rapporto debito/PIL potrebbe salire a circa il 79% entro il 2030, da un livello del 73.5% nel 2024.2 Il FMI raccomanda un aggiustamento cumulativo di circa il 2% del PIL tra il 2025 e il 2028 per riportare il deficit sotto il 3% del PIL e ridurre il debito pubblico al di sotto del 70%.2 L’organizzazione sottolinea la necessità di migliorare il monitoraggio dei rischi fiscali, contenere i trasferimenti alle imprese statali e aumentare la trasparenza di bilancio, suggerendo una critica più profonda all’efficienza della spesa pubblica.2

3. Politiche Governative e Impatto Settoriale

Questa sezione si concentra sulle recenti decisioni politiche e sulle loro specifiche conseguenze a livello microeconomico.

Il Programma “Otthon Start”: Catalizzatore del Mercato Immobiliare

In un chiaro tentativo di stimolare l’economia interna e sostenere le famiglie, il governo ungherese ha annunciato il lancio del programma “Otthon Start” (Home Start) a partire dal 1° settembre 2025.7 Questa iniziativa, definita dal governo la più grande dal cambio di regime, mira ad aiutare i giovani acquirenti a comprare la loro prima casa. Il programma offre prestiti fino a 50 milioni di fiorini (HUF) a un tasso di interesse fisso del 3% per 25 anni, con un autofinanziamento richiesto di appena il 10%. Le proprietà idonee devono rientrare in un tetto massimo di HUF 100 milioni per gli appartamenti e HUF 150 milioni per le case.7

L’impatto di questa politica è già visibile nelle notizie locali. Portfolio.hu ha riportato il 12 agosto 2025 che è stato “battuto un record di cinque anni nel mercato immobiliare” e che “giovani acquirenti” stanno emergendo in modo inaspettato.6 Altri titoli dal sito del 12 e 11 agosto riferiscono di una “corsa folle per le case in vendita” e di un “importante miglioramento atteso” nel settore delle costruzioni abitative.6 Queste notizie forniscono una prova quasi istantanea della reazione del mercato all’annuncio del programma, dimostrando la capacità del governo di mobilitare i consumatori e di indirizzare gli investimenti nel settore delle costruzioni, che secondo le stime potrebbe generare fino a 5.000 miliardi di fiorini (HUF) di investimenti e creare migliaia di posti di lavoro.7 La sfida futura sarà garantire che l’offerta di alloggi possa tenere il passo con la domanda, evitando di gonfiare ulteriormente i prezzi degli immobili esistenti.

Le Modifiche al Regime degli Investimenti Esteri Diretti (FDI): Un Ostacolo alla Crescita?

Con decorrenza dal 24 giugno 2025, l’Ungheria ha introdotto emendamenti significativi al suo regime di controllo sugli investimenti esteri diretti (FDI).8 La modifica più rilevante è l’estensione del diritto di prelazione dello Stato, che ora si applica a tutti i settori coperti dal decreto FDI.8 Questo significa che se il Ministero dell’Economia Nazionale blocca una transazione di acquisizione da parte di un investitore straniero, lo Stato può esercitare il diritto di acquisire l’azienda target alle stesse condizioni concordate tra le parti originarie.8 Inoltre, i tempi di revisione sono stati allungati da 30 a 45 giorni lavorativi, con la possibilità di ulteriori estensioni fino a tre volte per 30 giorni lavorativi ciascuna.8

Questi emendamenti rappresentano una strategia per rafforzare il controllo sulle risorse economiche strategiche. Tuttavia, creano un notevole aumento dell’incertezza legale e commerciale per gli investitori stranieri, come sottolineato da diverse fonti.8 Il rischio di perdere un’opportunità dopo aver sostenuto costi significativi per la due diligence, combinato con la potenziale divulgazione di termini confidenziali dell’accordo, può scoraggiare in modo sostanziale il capitale straniero. Questa politica sembra in conflitto con l’obiettivo di stimolare la ripresa degli investimenti e la crescita a medio termine 1, che in parte dipende dall’espansione della capacità produttiva in settori chiave come la produzione di batterie e veicoli elettrici, spesso finanziata da investimenti diretti esteri.2 È stato anche notato che una nuova legge, l’Act L del 2025, che regolerà il regime speciale FDI, entrerà in vigore il 19 agosto 2025.19

4. Dinamiche del Mercato del Lavoro e Tendenze Aziendali

Mercato del Lavoro: Resilienza con Segnali di Tensione

Il mercato del lavoro ungherese continua a mostrare una notevole resilienza. A maggio 2025, il tasso di disoccupazione si è attestato al 4.3%, rimanendo invariato rispetto al mese precedente e all’anno precedente.10 Questo dato posiziona l’Ungheria come il decimo paese con il più basso tasso di disoccupazione nell’Unione Europea.10 A confronto con i paesi del gruppo V4, la disoccupazione ungherese è inferiore a quella della Slovacchia (5.3%), ma superiore a quella di Polonia (3.3%) e Repubblica Ceca (2.8%).11

Tuttavia, sotto la superficie di questi dati stabili, emergono segnali di tensione. La durata media della ricerca di lavoro è aumentata in modo significativo, da 9.8 mesi a 12.8 mesi nel periodo da marzo a maggio 2025, rispetto all’anno precedente.11 Parallelamente, il numero di posti di lavoro vacanti è diminuito nel 2024.1 Nonostante il mercato del lavoro rimanga complessivamente “teso”, l’andamento indica che la debole crescita economica ha un impatto limitato sulla creazione di nuovi posti di lavoro. Questo spiega il paradosso di un basso tasso di disoccupazione che coesiste con una crescita del PIL anemicamente bassa; le aziende sembrano essere caute nell’assumere ma si impegnano a mantenere la forza lavoro esistente, in parte per via della forte crescita salariale.1 Le previsioni per il resto dell’anno sono contrastanti, con l’MNB che prevede un tasso del 4.5% per il 2025, mentre l’OCSE e l’FMI prevedono rispettivamente il 4.3% e il 4.6%.11

Tendenze Aziendali e Ottimismo tra le PMI

Le aziende ungheresi mantengono un outlook sorprendentemente ottimistico per il 2025. Un sondaggio condotto a marzo 2025 ha rilevato che quasi la metà delle aziende (48%) pianifica di espandere la propria forza lavoro e che il 43% si aspetta un miglioramento della propria situazione finanziaria.13

Le tendenze di business per il settore delle piccole e medie imprese (PMI) indicano una chiara direzione verso l’innovazione e la digitalizzazione. I cinque trend più significativi per il 2025 sono l’intelligenza artificiale (AI) e l’automazione, la sostenibilità, l’e-commerce, la cybersecurity e i servizi sanitari e di wellness.14 L’adozione dell’AI, in particolare, sta crescendo in modo significativo tra le PMI ungheresi, che utilizzano modelli linguistici specializzati per migliorare l’efficienza in aree come il servizio clienti e l’amministrazione.14 L’impegno per la sostenibilità è guidato principalmente da una convinzione interna delle imprese, un fattore che sta espandendo il mercato dei “green loan” e dei prodotti ecologici.14

Tuttavia, l’economia ungherese sembra vivere una transizione a due velocità, con i settori tradizionali che affrontano maggiori difficoltà. Notizie recenti riportate da Portfolio.hu includono licenziamenti di massa presso le acciaierie di Dunaújváros, dove 1.700 lavoratori hanno perso il lavoro in un solo giorno, e la riduzione della forza lavoro di 1.000 unità da parte di SK in Ungheria.6 Queste notizie contrastano nettamente con i report trimestrali positivi di aziende nei settori delle telecomunicazioni e dell’energia, come Magyar Telekom e la controllata croata di Mol.6 Ciò suggerisce che la ripresa economica del 2025 sarà trainata in modo sproporzionato da settori ad alto valore aggiunto e digitalmente avanzati, mentre le industrie più vecchie potrebbero continuare a incontrare difficoltà strutturali.

5. Fattori di Rischio e Prospettive a Medio Termine

Il percorso di ripresa dell’economia ungherese è costellato di rischi significativi, sia interni che esterni. A livello globale, la debolezza della domanda esterna e l’aumento della frammentazione geoeconomica potrebbero influire negativamente sulle esportazioni, che sono cruciali per la crescita del Paese.1 La volatilità dei prezzi delle materie prime, a sua volta, potrebbe riaccendere le pressioni inflazionistiche.2

Sul fronte interno, la persistenza dell’inflazione, alimentata da una spesa eccessiva o da aumenti salariali non produttivi, potrebbe costringere la Banca Nazionale Ungherese a mantenere una politica monetaria restrittiva per un periodo prolungato, soffocando la crescita economica.1 Il FMI avverte che il mancato raggiungimento degli obiettivi di consolidamento fiscale potrebbe aumentare le preoccupazioni del mercato sulla sostenibilità del debito.2 Inoltre, il FMI sottolinea che la mancanza di progressi nelle riforme di governance, in particolare per quanto riguarda gli appalti pubblici e la trasparenza, potrebbe ritardare o bloccare l’erogazione dei fondi dell’Unione Europea, compromettendo ulteriormente la crescita e la fiducia degli investitori.2

Le prospettive a medio termine, tuttavia, mostrano un potenziale di recupero più forte. Le proiezioni concordano su una ripresa più robusta nel 2026, con tassi di crescita che si avvicinano al 2.5%.1 Si prevede che la crescita converga al suo potenziale a lungo termine di circa

2.5% entro il 2030, a condizione che vengano affrontate in modo efficace le sfide fiscali e di governance.2 Un fattore chiave sarà la ripresa degli investimenti, che si prevede possa ripartire nel 2026 man mano che l’incertezza globale si allenta e la produzione in strutture finanziate dagli FDI si espande.1

6. Conclusioni

L’analisi dell’economia ungherese al 13 agosto 2025 rivela un quadro di luci e ombre. Da un lato, il Paese sta vivendo una ripresa modesta ma visibile, trainata da un mercato del lavoro resiliente e da una forte crescita dei consumi interni. L’ottimismo nel settore delle PMI, con una spinta verso l’innovazione e la digitalizzazione, suggerisce un potenziale di crescita strutturale a lungo termine.

Dall’altro lato, la ripresa è fragile e i rischi sono significativi. L’inflazione persistente, le sfide fiscali e le crescenti incertezze per gli investitori stranieri derivanti dalle modifiche al regime FDI costituiscono ostacoli rilevanti. Il 2025 si preannuncia come un anno di transizione critica, in cui la gestione dell’equilibrio tra stimolo economico e disciplina fiscale sarà fondamentale. La capacità del governo di affrontare le raccomandazioni del FMI in materia di consolidamento fiscale e riforme di governance sarà cruciale non solo per sbloccare i fondi UE, ma anche per rafforzare la fiducia del mercato e garantire che la ripresa si trasformi in una crescita sostenibile e a lungo termine.

Works cited

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  2. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed August 13, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
  3. Hungary’s government slashes 2025 growth forecast to 1% By Reuters – Investing.com, accessed August 13, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-government-slashes-2025-growth-forecast-to-1-4156624
  4. tradingeconomics.com, accessed August 13, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi#:~:text=The%20annual%20inflation%20rate%20in%20Hungary%20inched%20up%20to%204.6,in%20line%20with%20market%20forecasts.
  5. HICP – Overall index, Hungary, Monthly – ECB Data Portal, accessed August 13, 2025, https://data.ecb.europa.eu/data/datasets/ICP/ICP.M.HU.N.000000.4.ANR
  6. Latest news – Portfolio.hu, accessed August 13, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news
  7. Government Info: Home Start ushers in new era for … – About Hungary, accessed August 13, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/government-info-home-start-is-hungarys-largest-homeownership-initiative-since-regime-change
  8. Amendments to Hungarian FDI control regime, accessed August 13, 2025, https://www.schoenherr.eu/content/amendments-to-hungarian-fdi-control-regime
  9. Hungary Expands State Pre-Emption Rights in Foreign Investment Transactions, accessed August 13, 2025, https://bnt.eu/legal-news/hungary-expands-state-pre-emption-rights-in-foreign-investment-transactions/
  10. www.ksh.hu, accessed August 13, 2025, https://www.ksh.hu/s/en/experimental-statistics/publications/unemployment-trends-in-the-european-union-member-states-may-2025/#:~:text=In%20May%202025%2C%20the%20unemployment,best%20among%20the%20Member%20States.
  11. Unemployment trends in the European Union Member States, May …, accessed August 13, 2025, https://www.ksh.hu/s/en/experimental-statistics/publications/unemployment-trends-in-the-european-union-member-states-may-2025/
  12. Economy – Portfolio.hu, accessed August 13, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1453
  13. Half of Hungarian Companies Plan to Expand Workforce in 2025 – Budapest Business Journal, accessed August 13, 2025, https://bbj.hu/business/people/hr/half-of-hungarian-companies-plan-to-expand-workforce-in-2025/
  14. Top 5 Business Trends in Hungary for 2025 – Company Formation …, accessed August 13, 2025, https://company-formation-hungary.com/news/top-5-business-trends-in-hungary-for-2025/
  15. The Equilibrium Institute’s economic forecast for Hungary | Egyensúly Intézet, accessed August 13, 2025, https://egyensulyintezet.hu/en/the-equilibrium-institutes-economic-forecast-for-hungary-spring2025/
  16. Hungary’s government slashes 2025 growth forecast to 1% from 2.5% expected at the start of the year : r/europe – Reddit, accessed August 13, 2025, https://www.reddit.com/r/europe/comments/1mdxt0z/hungarys_government_slashes_2025_growth_forecast/
  17. Hungary’s GDP | 2025 – World Economics, accessed August 13, 2025, https://www.worldeconomics.com/Country-Size/Hungary.aspx
  18. Economy of Hungary – Wikipedia, accessed August 13, 2025, https://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Hungary
  19. Foreign direct investment reviews 2025: Hungary | White & Case LLP, accessed August 13, 2025, https://www.whitecase.com/insight-our-thinking/foreign-direct-investment-reviews-2025-hungary

Sintesi del panorama economico ungherese: Analisi del 12 agosto 2025

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Il 12 agosto 2025 il panorama economico ungherese si presenta con un marcato dualismo, caratterizzato da un lato da una narrativa macroeconomica di stagnazione e da un costante ridimensionamento delle aspettative di crescita, e dall’altro da un’intensa attività di iniziative politiche mirate, disegnate per stimolare settori specifici e alleviare le pressioni a livello microeconomico. Il report odierno rivela che l’economia ungherese è bloccata in una fase di attesa, dove i tradizionali motori di crescita sembrano aver perso slancio e nuove strategie vengono messe alla prova, con la loro efficacia a lungo termine ancora da dimostrare.

PODCAST IN ITALIANO

I punti salienti per il 12 agosto 2025 sono:

  • Stagnazione macroeconomica: Diverse previsioni di istituzioni indipendenti e del governo stesso confermano che il 2025 sarà il terzo anno consecutivo di crescita prossima allo zero. Le previsioni del PIL per l’anno sono state ulteriormente riviste al ribasso.
  • Stabilità della politica monetaria: Il Consiglio Monetario della Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) si è riunito e, in linea con il suo orientamento restrittivo, ha mantenuto stabile il tasso d’interesse di riferimento, senza discuterne la modifica.
  • Interventi fiscali mirati: Il governo ha reso noti nuovi dettagli sul programma “Otthon Start”, una significativa iniziativa a sostegno del settore immobiliare e dei giovani acquirenti di prima casa, che entrerà in vigore il 1° settembre.
  • Performance settoriale contrastante: Il ministro dell’Agricoltura ha comunicato un raccolto estivo superiore alle attese. Tuttavia, notizie locali segnalano problemi in colture specifiche a causa di impatti climatici. Parallelamente, il settore della logistica mostra una divergenza drammatica: una profonda crisi nel trasporto merci su rotaia si contrappone a una crescita esplosiva del trasporto aereo.
  • Pressioni a livello dei consumatori: Un’indagine microeconomica sui costi per il rientro a scuola sottolinea il notevole onere finanziario che pesa sulle famiglie, una realtà persistente in un contesto di dibattito economico più ampio.

Sezione 1: I venti contrari macroeconomici e la narrativa della stagnazione

La giornata del 12 agosto 2025 è stata dominata da un diffuso sentimento di rallentamento economico e da una revisione al ribasso delle aspettative di crescita per l’anno in corso. L’analisi odierna, in particolare da parte del portale ungherese Portfolio.hu, illustra che l’economia nazionale si trova a fronteggiare il terzo anno consecutivo di crescita lenta o quasi stagnante.1 Questo dato è particolarmente significativo in quanto il 2025 era iniziato con grandi aspettative per una rapida ripresa, che però non si è concretizzata. L’articolo di Portfolio.hu descrive come le speranze di una “partenza a razzo” siano svanite, lasciando spazio a un quadro meno ottimistico, con il governo, gli analisti macroeconomici e gli istituti di ricerca che hanno progressivamente peggiorato le loro previsioni.1

Un’analisi più approfondita da parte di Portfolio.hu individua la causa della stagnazione nell’esaurimento dei tradizionali motori di crescita che hanno sostenuto l’economia ungherese negli ultimi trent’anni.1 Storicamente, la crescita è stata trainata dall’afflusso di investimenti diretti esteri (FDI), da un massiccio indebitamento e dall’utilizzo dei fondi europei. Il problema attuale è che questi “motori” si sono spenti e, per il momento, non se ne sono accesi di nuovi. Questa situazione, che si protrae da alcuni anni, indica non una semplice fluttuazione ciclica, ma una sfida strutturale e un deterioramento della capacità di resilienza dell’economia agli shock esterni.1 Senza l’individuazione di un nuovo e robusto motore, l’economia rischia un periodo prolungato di performance al di sotto del suo potenziale.

La divergenza nelle previsioni di crescita del PIL per il 2025 è un ulteriore elemento di incertezza. Il governo ungherese ha rivisto la propria stima di crescita a un modesto 1%, ma la maggior parte degli economisti prevede cifre più caute, con alcune stime che si aggirano intorno allo 0,5% e lo scenario di stagnazione totale che non è più considerato impossibile.1 La Commissione Europea, in una sua previsione, proietta una crescita del PIL dello 0,8% per il 2025, un dato sostenuto principalmente dai consumi privati.2 In un documento più datato, la Commissione europea prevedeva una crescita più robusta, pari all’1,8%, ma i dati più recenti sembrano supportare un quadro più debole.3 Allo stesso modo, anche l’Erste Group ha ridotto la sua previsione per il 2025 allo 0,8% a seguito dei deludenti dati del primo trimestre.4 L’Equilibrium Institute, sebbene più ottimista, prevede una crescita del 2,0%, sottolineando comunque la presenza di rischi al ribasso.5 La tabella seguente riassume in modo comparativo le diverse previsioni per il 2025, evidenziando il generale consenso sulla tendenza al ribasso.

Istituzione/FontePrevisione di crescita del PIL per il 2025Fonte della previsione
Governo ungherese1,0%1
Commissione Europea0,8%2
Erste Group0,8%4
Equilibrium Institute2,0%5
Commissione Europea (previsione precedente)1,8%3

Il costante ridimensionamento delle previsioni di crescita da parte di un’ampia gamma di istituzioni 1 indica non una semplice fluttuazione ma una carenza di slancio sistemica. La ragione profonda di questo fenomeno risiede nel fatto che le cause storiche della crescita (FDI, debito, fondi UE) sono meno efficaci ora, e non c’è un motore di crescita alternativo e potente che possa compensare. Questa situazione, unita a una debole domanda esterna e a problemi di politica interna, sta conducendo a un prolungato periodo di crescita debole.

Sezione 2: Politica monetaria e dinamiche dei mercati finanziari

Il 12 agosto 2025, la Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) ha comunicato l’esito della riunione del suo Consiglio Monetario. Conformemente al suo programma di riunioni preannunciato, il Consiglio ha esaminato i processi economici e finanziari in corso, ma non ha discusso una modifica del tasso d’interesse di riferimento.6 Questa decisione, apparentemente di non-azione, è in realtà una chiara indicazione della continuità della politica monetaria restrittiva della banca centrale, che ha mantenuto il tasso di riferimento stabile al 6,50% fin dal terzo trimestre del 2024.4 L’orientamento dell’MNB rimane prudente, concentrato sulla gestione dei rischi inflazionistici e sul mantenimento di un tasso d’interesse reale positivo, soprattutto in un contesto di aspettative inflazionistiche elevate tra le famiglie.4

L’orientamento restrittivo e la decisione di non alterare il tasso d’interesse 6 dimostrano che l’MNB sta dando priorità al controllo dell’inflazione piuttosto che alla stimolazione della crescita economica. La banca centrale è consapevole che, nonostante un’economia stagnante, permangono pressioni inflazionistiche sottostanti.2 Un allentamento della politica monetaria per stimolare gli investimenti e i consumi potrebbe innescare una nuova ondata inflazionistica, annullando i progressi fatti. Pertanto, la banca sta scegliendo di mantenere i costi di prestito elevati, una decisione che, sebbene cruciale per la stabilità dei prezzi, può contribuire alla riduzione degli investimenti e alla stagnazione economica osservata.

Nel mercato dei cambi, il fiorino ungherese (HUF) ha registrato una leggera svalutazione contro il dollaro, con il tasso di cambio USD/HUF salito a 341,1270, in aumento dello 0,20% rispetto alla sessione precedente.7 Nonostante questo movimento giornaliero, il fiorino ha mostrato una notevole resilienza a medio e lungo termine, rafforzandosi dello 0,44% nell’ultimo mese e di un impressionante 4,62% negli ultimi 12 mesi.7 La stabilità del fiorino è il risultato della politica monetaria restrittiva e serve a calmierare i prezzi di beni e servizi importati. Allo stesso tempo, un fiorino più forte rende più costose le esportazioni, e questa dinamica mette sotto pressione un’economia che dipende fortemente dal commercio estero e dalla domanda dei suoi partner commerciali.5 Parallelamente, la Borsa di Budapest (BUX) ha chiuso la giornata in leggero calo, perdendo lo 0,09%.8 L’andamento dei titoli principali è stato misto, con MOL che ha perso l’1% mentre MTELEKOM e OTP hanno registrato lievi guadagni.8

Sezione 3: Politiche governative: interventi strategici e conseguenze non volute

Il 12 agosto, l’attenzione si è concentrata sulle iniziative politiche del governo, in particolare sul programma “Otthon Start”, che costituisce un tentativo strategico di stimolare il mercato immobiliare e risolvere il problema dell’accesso alla casa per i giovani. Il programma, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° settembre, è stato concepito per aiutare le persone che acquistano la loro prima casa e si rivolge specificamente ai giovani.9 Un decreto governativo pubblicato in questa data ha notevolmente velocizzato i processi di autorizzazione per i nuovi progetti immobiliari che rientrano nei criteri del programma, designandoli come “investimenti economici nazionali chiave” se prevedono la costruzione di almeno 250 appartamenti, di cui almeno il 70% rispetta i requisiti del programma.9

Il programma offre un mutuo fino a 50 milioni di fiorini, con un tasso d’interesse fisso del 3% per l’intera durata del finanziamento, che può arrivare fino a 25 anni.9 Non è richiesto il matrimonio o l’impegno ad avere figli, a differenza di altri programmi di sostegno alle famiglie. Il prestito può essere combinato con altre forme di aiuto, come il programma “CSOK Plusz”, e il programma Otthon Start non ha restrizioni geografiche, permettendo l’acquisto di proprietà in qualsiasi parte del Paese.9 Sono previsti limiti specifici sul valore totale della proprietà (fino a 100 milioni di fiorini per gli appartamenti e 150 milioni per le case) e sul prezzo al metro quadro (fino a 1,5 milioni di fiorini), con un acconto minimo richiesto del 10%.9

CaratteristicaDettaglio
Importo massimo del prestito50 milioni di fiorini
Tasso d’interesseFisso 3% per l’intera durata
Durata massima25 anni
Limiti di valore della proprietàFino a 100 milioni di fiorini (appartamenti); fino a 150 milioni di fiorini (case)
Limite di prezzo al metro quadro1,5 milioni di fiorini
Acconto minimo10% del valore della proprietà
CompatibilitàPuò essere combinato con altri programmi come il “CSOK Plusz”
RequisitiPrimo acquisto di una casa, senza obblighi di matrimonio o figli

L’annuncio del programma Otthon Start sta già avendo un impatto sul mercato immobiliare. Secondo Portfolio.hu, si è già verificata una “frenesia” per l’acquisto di case, con un record di cinque anni battuto dai giovani acquirenti.11 L’introduzione del programma solleva un interrogativo economico fondamentale: questa iniezione di potere d’acquisto nel mercato renderà realmente l’acquisto di una casa più accessibile, o l’aumento della domanda spingerà semplicemente i venditori ad alzare i prezzi, in particolare per le proprietà di fascia bassa?10 L’efficacia di questa politica dipenderà dalla capacità dell’offerta di soddisfare rapidamente la nuova domanda. La reazione immediata del mercato 11 suggerisce una potenziale spinta della domanda, che potrebbe creare un circolo vizioso in cui i prezzi salgono, annullando i benefici di accessibilità del programma.10

Altre iniziative governative notate in data odierna includono la pubblicazione di un decreto che istituisce una nuova banca statale, il “Kisfaludy Tourism Credit Centre”, un’entità che si inserisce nella strategia di lungo periodo per lo sviluppo del turismo.11 Inoltre, una nuova misura regolamentare richiederà alle aziende ungheresi di pubblicare i rapporti sul divario retributivo a partire dal prossimo anno.12

Sezione 4: Realtà microeconomiche e performance settoriale

Oltre ai titoli macroeconomici, i dati odierni offrono una visione dettagliata della situazione economica a livello dei consumatori e dei settori specifici. Un’indagine di Regio Játék rivela le significative pressioni finanziarie che le famiglie ungheresi devono affrontare in vista del rientro a scuola.14 Il costo medio delle spese per il corredo scolastico varia tra 50.000 e 75.000 fiorini, ma la spesa per un bambino che inizia la prima elementare può raggiungere i 100.000 fiorini o superarli.14 Le spese maggiori sono per i materiali di base (20.000-40.000 fiorini), gli zaini (fino a 40.000 fiorini) e l’abbigliamento sportivo (20.000-30.000 fiorini).14 Un aspetto notevole è che un genitore su cinque riceve una qualche forma di sostegno dal datore di lavoro, solitamente in contanti o buoni acquisto.14

GradoCosto medio totaleRipartizione dei costi (esempi)
Prima elementare50.000 – 75.000 HUF (per metà dei genitori), con costi che superano i 100.000 HUF (per 1 genitore su 7)Materiali di base: 20.000 – 40.000 HUF. Zaino: 25.000 – 40.000 HUF. Scarpe da ginnastica/abbigliamento: 20.000 – 30.000 HUF
Dalla seconda alla quarta elementareMaggior parte inferiore a 50.000 HUFMateriali di base: 20.000 – 30.000 HUF

L’indagine sui costi per il rientro a scuola 14 è un indicatore microeconomico potente delle pressioni inflazionistiche persistenti e del loro impatto sproporzionato. Anche se i dati macroeconomici mostrano un rallentamento dell’inflazione, i costi elevati e spesso imprevedibili di beni essenziali come il corredo scolastico mettono a dura prova i bilanci familiari. Il fatto che un quinto dei genitori debba ricorrere al sostegno del datore di lavoro sottolinea come l’aumento dei salari non stia tenendo il passo con i costi specifici a carico delle famiglie, stimolando una risposta da parte del settore privato.

Nel settore agricolo, coesistono due narrazioni contrastanti. Da un lato, il ministro dell’Agricoltura, István Nagy, ha annunciato che il raccolto estivo di quest’anno ha superato le aspettative, con rese superiori alla media degli ultimi cinque anni per tutte le colture. Il raccolto di grano, colza e orzo è stato sufficiente a coprire sia la domanda interna che l’esportazione.8 Dall’altro lato, un rapporto evidenzia il grave impatto del clima su colture specifiche: una siccità estiva e le gelate primaverili hanno drasticamente ridotto il raccolto di ciliegie, sceso a 2-3 mila tonnellate contro una media di 8,6-12 mila.17 A conferma delle difficoltà, l’Unione Europea ha stanziato 16 milioni di euro dal suo fondo di crisi per gli agricoltori di mais colpiti dalla siccità dell’anno precedente.17 La divergenza tra il successo generale del raccolto 8 e i problemi di colture specifiche 17 rivela una vulnerabilità settoriale ai cambiamenti climatici che i dati a livello macro rischiano di nascondere.

Infine, il settore dei trasporti mostra una netta dicotomia. Il trasporto merci su rotaia è descritto come un settore in “crisi”.8 I volumi sono crollati di quasi il 12% nel primo trimestre del 2025, a causa degli alti costi, della mancanza di competitività rispetto al trasporto su strada e di problemi infrastrutturali.18 In netto contrasto, il trasporto aereo di merci è in forte espansione, con un aumento del 28,6% dei voli cargo nel primo trimestre e l’aeroporto di Budapest che ha registrato una crescita del 55,1% rispetto all’anno precedente.18 Questa crescita è trainata da prodotti di alto valore, come quelli del settore automobilistico e farmaceutico, e dall’e-commerce, con una forte enfasi sulle rotte commerciali con l’Asia.18 Questo divario rappresenta un chiaro esempio di “economia a due velocità”, dove le infrastrutture e i settori tradizionali faticano ad adattarsi, mentre l’economia trova nuove nicchie di successo nei segmenti ad alto valore aggiunto.

Sezione 5: Conclusioni e analisi prospettica

In sintesi, il panorama economico ungherese del 12 agosto 2025 è caratterizzato da una tensione fondamentale tra la macroeconomia che stagna e una serie di iniziative politiche mirate che cercano di stimolare la crescita a livello settoriale e microeconomico. Le previsioni di crescita riviste al ribasso, che indicano un terzo anno di performance debole, sono un segnale che i tradizionali motori di crescita si sono esauriti e che l’economia ha bisogno di una nuova spinta propulsiva. La politica monetaria, mantenendo un orientamento restrittivo, contribuisce alla stabilità dei prezzi, ma a costo di un mancato stimolo agli investimenti.

In questo contesto, la strategia governativa è quella di intervenire direttamente con programmi mirati come l'”Otthon Start”. Questo programma dimostra un approccio proattivo nel tentare di risolvere problemi sociali e di settore, ma la sua efficacia nel lungo periodo dipenderà dalla capacità di gestire la potenziale inflazione dei prezzi immobiliari generata dalla domanda, che potrebbe neutralizzare i benefici del finanziamento a basso costo.

Le realtà microeconomiche rafforzano il quadro di un’economia complessa. Mentre i dati generali del raccolto agricolo sono positivi, le sfide specifiche dovute al clima mostrano una crescente vulnerabilità che richiede risposte mirate. La divergenza nel settore dei trasporti, dove il trasporto ferroviario è in declino mentre quello aereo prospera, è la perfetta metafora di un’economia che sta lentamente mutando, spostandosi da un modello di logistica di massa verso un ruolo più specializzato e integrato nelle catene di approvvigionamento globali ad alto valore aggiunto.

In conclusione, l’Ungheria si trova a un punto di svolta. La sfida non è solo quella di recuperare la crescita persa, ma di ripensare il suo modello economico per affrontare le nuove realtà, sia a livello globale che interno. Le risposte immediate del governo, sebbene mirate, devono dimostrare di poter generare effetti duraturi senza creare nuove distorsioni, un’incertezza che continuerà a definire il dibattito economico per il resto del 2025 e oltre.

FONTI

  1. Miért nem kap már erőre a magyar gazdaság? – Portfolio.hu, accessed August 12, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250812/miert-nem-kap-mar-erore-a-magyar-gazdasag-779387
  2. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed August 12, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  3. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed August 12, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  4. Economy Hungary – Analyses and Forecasts | Erste Group Bank AG, accessed August 12, 2025, https://www.erstegroup.com/en/research/country/hungary
  5. The Equilibrium Institute’s economic forecast for Hungary | Egyensúly Intézet, accessed August 12, 2025, https://egyensulyintezet.hu/en/the-equilibrium-institutes-economic-forecast-for-hungary-spring2025/
  6. Közlemény a Monetáris Tanács 2025. augusztus 12-i üléséről | MNB …, accessed August 12, 2025, https://www.mnb.hu/monetaris-politika/a-monetaris-tanacs/kozlemenyek/2025/kozlemeny-a-monetaris-tanacs-2025-augusztus-12-i-uleserol
  7. Hungarian Forint – Quote – Chart – Historical Data – News – Trading Economics, accessed August 12, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/currency
  8. Kisebbfajta meglepetéssel ért véget a nyári aratás – megérkeztek az első hozambecslések, accessed August 12, 2025, https://www.vg.hu/vilaggazdasag-magyar-gazdasag/2025/08/aratas-buza-repce-arpa-nagy-istvan
  9. Aktuális jó hírek – Magyarország Kormánya, accessed August 12, 2025, https://kormany.hu/aktualis-jo-hirek
  10. The Otthon Start Program: Hungary’s 3% Home Loan – YouTube, accessed August 12, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=ZTj8NCpk6OM
  11. Online Financial Journal – Budapest – Portfolio.hu, accessed August 12, 2025, https://www.portfolio.hu/en
  12. How effective are price controls? Let’s take Hungary as an example! – Portfolio.hu, accessed August 12, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250410/how-effective-are-price-controls-lets-take-hungary-as-an-example-754067
  13. Hungarian tourism development program | Competence Centre on Microeconomic Evaluation – Tools, accessed August 12, 2025, https://microeconomicevaluation.jrc.ec.europa.eu/evalsa/hungarian-tourism-development-program
  14. Survey: Back-to-School Costs Average HUF 50,000–75,000 in Hungary – Budapest Business Journal, accessed August 12, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/survey-back-to-school-costs-average-huf-50000-75000-in-hungary/
  15. REGIO JÁTÉK: Főoldal, accessed August 12, 2025, https://vallalat.regiojatek.hu/
  16. Felmérés: 50-75 ezer forint az átlagos iskolakezdési költség – Kanizsa Infó, accessed August 12, 2025, https://kanizsainfo.hu/felmeres-50-75-ezer-forint-az-atlagos-iskolakezdesi-koltseg/
  17. Climate impacts intensify as Hungary faces another dry summer – Agroberichten Buitenland, accessed August 12, 2025, https://www.agroberichtenbuitenland.nl/actueel/nieuws/2025/06/20/hungary-climate-max
  18. Rail freight in Hungary plummets, air freight takes off, accessed August 12, 2025, https://www.railfreight.com/business/2025/07/15/rail-freight-in-hungary-plummets-air-freight-takes-off/

Rapporto di Sintesi Economica: Ungheria, 11 Agosto 2025

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Sintesi Esecutiva: Segnali Misti in un Contesto di Incertezza

La giornata dell’11 agosto 2025 presenta un quadro economico ungherese caratterizzato da segnali contrastanti e una tensione palpabile tra le ambizioni a lungo termine e le sfide a breve termine. A livello macroeconomico, l’ambiente è dominato da revisioni al ribasso delle stime di crescita e da persistenti pressioni fiscali che mettono in discussione la stabilità del paese. Al tempo stesso, i mercati finanziari hanno mostrato una resilienza iniziale, con l’indice BUX che ha raggiunto un nuovo massimo storico prima di ritirarsi, riflettendo la profonda interdipendenza dell’economia ungherese con il contesto geopolitico globale. Parallelamente, a livello microeconomico, si osservano importanti progressi in progetti industriali strategici e l’implementazione di politiche governative mirate, come il programma Otthon Start per il mercato immobiliare e nuove regolamentazioni per il sistema di ritiro delle bottiglie. Questa dicotomia tra debolezze macroscopiche e sviluppi microscopici positivi richiede un’analisi dettagliata per comprendere le dinamiche sottostanti e i potenziali rischi futuri.

PODCAST IN ITALIANO


1. Quadro Macroeconomico e Ambiente Fiscale: Previsioni Riviste e Pressioni Pre-elettorali

L’analisi del contesto macroeconomico ungherese rivela una situazione più cauta rispetto alle aspettative iniziali del governo, con una crescita economica che stenta a prendere slancio e un quadro fiscale che rimane sotto stretta osservazione.

1.1. Rallentamento della Crescita e Sfiducia Economica

Il governo ungherese ha drasticamente ridimensionato le sue previsioni di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per il 2025. L’attuale stima di crescita è stata abbassata a un modesto 1%, un calo significativo rispetto alle precedenti proiezioni del 2,5% e all’iniziale previsione del 3,4%.1 Anche le aspettative per il 2026 sono state ridotte, con una nuova stima del 3,1% rispetto al 4,1% precedente.1 Il ministro dell’Economia, Márton Nagy, ha giustificato tali revisioni con la stagnazione della produzione nel secondo trimestre e una debolezza nel settore industriale, in particolare nella produzione di batterie, che era stata precedentemente individuata come un motore di crescita. Anche le vendite al dettaglio, che si sperava potessero compensare la debolezza industriale, mostrano segnali di rallentamento.1 Questo quadro generale è in linea con le osservazioni di analisti che descrivono un’industria “in discesa senza sosta” 2 e una ripresa lenta e soggetta a rischi.3

Le revisioni ufficiali del governo, in netto contrasto con la precedente retorica di un “avvio con il botto” (“flying start”) 1, sollevano interrogativi sulla sostenibilità e sulla credibilità delle proiezioni economiche del governo. Questa discrepanza tra la narrazione politica e i dati economici reali ha il potenziale di minare la fiducia degli investitori e dei consumatori, un effetto già osservato nell’indebolimento del forint dello 0,4% contro l’euro il giorno dell’annuncio, la peggiore performance tra 23 valute dei mercati emergenti.1 La Commissione Europea, in una sua previsione di fine 2024, aveva già stimato una crescita più contenuta, seppur superiore alle ultime proiezioni governative, con un 1,8% per il 2025 e un 3,1% per il 2026, sostenuta principalmente dai consumi e dalla crescita del reddito reale.3

1.2. Pressioni Fiscali e Manovre Politiche Pre-elettorali

Nonostante una contrazione del deficit di bilancio nel 2024 al 4,8% del PIL, in calo rispetto al 6,7% del 2023, il livello rimane elevato e superiore all’obiettivo governativo del 4,5%.3 Le proiezioni della Commissione Europea indicano che il deficit rimarrà significativo, al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.3 Il governo ha fissato un obiettivo più ambizioso per il 2025 al 3,7% del PIL, ma il Consiglio Fiscale ungherese ha espresso preoccupazioni, citando previsioni ottimistiche sul PIL e sugli investimenti, pressioni di spesa dovute all’inflazione e l’incerto contesto esterno.3

La gestione fiscale è di fondamentale importanza, specialmente dopo che S&P Global Ratings ha rivisto l’outlook del paese a “negativo” a causa dei crescenti rischi fiscali e della spesa legata alle imminenti elezioni.1 Per contrastare i rischi fiscali e mantenere la credibilità finanziaria, il ministro Nagy ha sottolineato la necessità di evitare un declassamento del rating.1 A tal fine, il governo ha adottato un piano d’azione economica di 21 punti, che include misure di stimolo finanziario e aumenti fiscali, come l’aumento delle imposte sulle transazioni finanziarie e una tassa sugli extra-profitti delle banche.3 Parallelamente, sono state implementate misure più orientate al consumatore e alle piccole imprese, come la continuazione della lotta agli “aumenti ingiustificati dei prezzi” 4 e l’agevolazione di uno schema di credito a tasso zero da 156 miliardi di HUF per le PMI.4 La strategia rivela un delicato equilibrio politico-fiscale, dove la necessità di stimolare l’economia e placare il malcontento popolare in vista delle elezioni del 2026 si scontra con l’esigenza di disciplina fiscale per mantenere la fiducia degli investitori.

La limitata capacità del governo di assorbire i fondi dell’Unione Europea, unita ai recenti annunci di spesa che aumentano il deficit, genera incertezza e potrebbe avere un impatto negativo sulla fiducia nel futuro.3 Questo indica che il mercato è attento non solo alle singole politiche, ma anche alla loro coerenza strategica e alle loro implicazioni a lungo termine.

IndicatorePrevisioni del Governo Ungherese (Obiettivi)Previsioni della Commissione Europea
Crescita PIL 20251% (previsione rivista) 11.8% 3
Crescita PIL 20263.1% (previsione rivista) 13.1% 3
Deficit di Bilancio 20253.7% del PIL 34.6% del PIL 3
Deficit di Bilancio 2026Non specificato nel materiale4.1% del PIL 3

2. Mercati Finanziari e Sentiment degli Investitori: Euphoria e Ritirata

Il mercato azionario ungherese ha vissuto una giornata di intense fluttuazioni, riflettendo una profonda connessione con le dinamiche globali, che hanno prevalso sui driver interni.

2.1. Un Giorno di Vertici e Cadute per il BUX

La seduta di trading è iniziata con un notevole slancio positivo, con gli indici asiatici in rialzo e i mercati europei che hanno aperto in territorio positivo.5 In questo contesto di euforia mattutina, l’indice BUX e il titolo della banca OTP hanno stabilito nuovi massimi storici.5 Tuttavia, questo slancio non si è mantenuto nel corso della giornata. Il sentiment è “peggiorato” nel pomeriggio e il BUX ha chiuso in leggera perdita, seguendo la tendenza negativa della maggior parte degli indici europei.5

La debolezza pomeridiana del mercato ungherese è stata direttamente attribuita da fonti locali al “clima internazionale”.5 Gli investitori si sono concentrati su eventi geopolitici di rilievo, come il “grande incontro” tra Trump e Putin previsto per la settimana e le tensioni legate alle guerre commerciali.5 Questo rapido capovolgimento del sentiment dimostra la vulnerabilità del mercato ungherese all’andamento globale e la sua incapacità di isolarsi dai venti contrari internazionali. La tendenza a un rapido cambio di rotta dopo il raggiungimento di un massimo storico è un fenomeno che può essere studiato attraverso l’analisi di mercato, suggerendo che anche se vi sono driver interni positivi che spingono un indice a un picco, fattori esterni imprevisti possono facilmente interrompere la spinta rialzista.

2.2. Performance Aziendali e Flussi Finanziari

Nonostante la chiusura negativa del BUX, alcune aziende ungheresi hanno mostrato risultati notevoli. Tra le blue chip, Magyar Telekom ha avuto la performance annuale migliore con un aumento del 42,7%, mentre Richter si è posizionata in coda con un aumento più modesto dello 0,8%.5 OTP, pur avendo chiuso la giornata in territorio negativo, ha mantenuto un “minimo plus” rispetto alla chiusura di venerdì.5 Inoltre, un’altra importante banca, Erste, ha annunciato di aver raggiunto il “più grande profitto della sua storia”.6

Questi risultati contrastanti suggeriscono che, al di là delle preoccupazioni macroeconomiche che pesano sul sentiment generale, esistono driver di crescita specifici a livello aziendale e settoriale che continuano ad attirare gli investitori. Questa coesistenza di debolezza macroeconomica e forza a livello di singole imprese è una caratteristica chiave del mercato ungherese in questo momento. Per gli investitori selettivi, questa situazione offre opportunità, ma richiede un’attenta analisi per distinguere i successi specifici di un’azienda dalle tendenze sistemiche dell’economia nel suo complesso. Allo stesso tempo, la debolezza della valuta locale, con il forint che ha “sofferto” contro un dollaro in recupero 6, aggiunge un ulteriore strato di complessità e rischio per gli investimenti.


3. Il Mercato Immobiliare e le Implicazioni del Programma “Otthon Start”

Il governo ungherese ha messo in atto una politica chiave per il settore immobiliare, ma il suo impatto è oggetto di discussione e preoccupazione.

3.1. Dettagli del Programma e Vantaggi Dichiarati

I dettagli definitivi del programma Otthon Start sono stati resi pubblici, introducendo un mutuo a tasso fisso del 3% per i primi acquirenti di casa.7 Il programma è aperto a cittadini ungheresi maggiorenni, senza limiti di età e senza requisiti di matrimonio o figli, a condizione che non possiedano già una proprietà o che questa abbia un valore inferiore a 15 milioni di HUF.7 Sono stati fissati limiti di prezzo per gli immobili: un massimo di 100 milioni di HUF per gli appartamenti e 150 milioni per le case unifamiliari, con un ulteriore tetto di 1,5 milioni di HUF per metro quadro lordo.7 Il potenziale di risparmio è notevole: un mutuo da 50 milioni di HUF a tasso fisso del 3% su 25 anni può portare a un risparmio di quasi 45 milioni di HUF rispetto a un tasso di mercato stimato dell’8%.7

Il primo ministro Orbán ha presentato il programma come una mossa per aiutare i cittadini a realizzare il “sogno ungherese di possedere la propria casa”.8 L’efficacia del programma si sta già manifestando, con la domanda di prestiti per l’acquisto di case che è “decuplicata” anche prima della sua piena implementazione.8 Nonostante l’obiettivo dichiarato di sostegno, il programma potrebbe inavvertitamente creare effetti collaterali indesiderati. Alcuni analisti locali avvertono che, invece di aiutare i giovani e le famiglie, il programma potrebbe trasformarsi in un “paradiso per i milionari” o gli investitori, che potrebbero sfruttare i tassi agevolati, finendo per escludere i primi acquirenti dal mercato.6 Questa preoccupazione è alimentata dal fatto che il mercato immobiliare ungherese è già uno dei più rapidi in crescita in Europa 9, e l’annuncio del programma ha già scatenato una “corsa frenetica” per le case in vendita.2 Ciò suggerisce che, mentre l’intento è di supportare l’accessibilità, il programma potrebbe involontariamente alimentare una bolla immobiliare, esacerbando il problema di accessibilità a lungo termine.

Dettagli del Programma ‘Otthon Start’Requisiti e LimitiRisparmi Potenziali (su 25 anni)
Tasso d’InteresseFisso al 3%
BeneficiariCittadini ungheresi maggiorenni, primi acquirenti
Limiti di Valore Immobili100 milioni HUF (appartamento) / 150 milioni HUF (casa)
Prezzo/m²Massimo 1,5 milioni HUF/m² lordi
Esempio di Prestito50 milioni HUFFino a 44,6 milioni HUF 7
Confronto TassoFisso del 3% vs. tasso di mercato dell’8%

4. Settore Industriale: Strategia vs. Controversie Ambientali e Finanziarie

Il settore industriale, e in particolare l’industria delle batterie, rappresenta una componente strategica per l’Ungheria, ma si trova ad affrontare notevoli sfide finanziarie e ambientali.

4.1. L’Industria delle Batterie: Perdite, Investimenti e Rischio Regolatorio

Il settore delle batterie è al centro di una narrazione complessa. Da un lato, ci sono notizie di difficoltà finanziarie, come la “perdita record” dello stabilimento Samsung SDI di Göd.10 Questa notizia si inserisce in un contesto di calo dei ricavi della società, scesi ai minimi dal 2022.10 Dall’altro lato, le stesse fonti di settore hanno riportato in giugno un piano di investimento di circa 1 miliardo di euro da parte di Samsung SDI per la ristrutturazione e l’espansione proprio del suo stabilimento di Göd.11 Questa discrepanza tra perdite a breve termine e investimenti strategici a lungo termine evidenzia un settore in una fase di transizione e ristrutturazione.

Le difficoltà finanziarie sono aggravate da crescenti tensioni ambientali e regolamentari. È stata annullata un’autorizzazione per l’espansione di un altro impianto di batterie a causa del rilevamento di “nickel al di sopra del limite” nei lavoratori.12 Questo non è un incidente isolato. Un’indagine del 2024 aveva già rivelato che i lavoratori di un impianto di riciclo di batterie a Szigetszentmiklós erano stati esposti a concentrazioni di nickel 2.000 volte superiori al limite consentito.13 Questi episodi, insieme al caso di Sóskút, dove un permesso per un impianto di riciclo di batterie era stato revocato ad aprile a seguito di proteste della comunità locale 15, dipingono un quadro di una crisi di credibilità per l’intero settore. L’ambiziosa strategia ungherese di diventare un hub della produzione di batterie è ora minacciata da rischi sistemici che includono non solo le performance finanziarie ma anche la reputazione, la conformità normativa e l’accettazione sociale.

4.2. Sviluppi Industriali Positivi e Partnership Strategiche

A bilanciare il quadro critico del settore delle batterie, vi sono notizie positive da altri fronti industriali. A Debrecen, il progetto industriale Szinpark sta procedendo secondo i piani, con il completamento della struttura di una hall logistica multifunzionale di 24.000 m² previsto per la fine del 2025.17 Questo hub, posizionato strategicamente accanto all’impianto di BMW Group, servirà i fornitori del settore automobilistico e le aziende di logistica.18 L’impianto BMW, a sua volta, inizierà la produzione dei suoi veicoli di nuova generazione “Neue Klasse” entro la fine dell’anno.19

A livello internazionale, si registra un’altra partnership strategica. La società sudcoreana di tecnologia pulita DAESHIN MC ha annunciato di aver rafforzato la sua cooperazione con un partner ungherese per espandere la sua presenza nel mercato europeo.20 La partnership si concentrerà sulla commercializzazione di tecnologie innovative, come un sistema di pulizia per scarpe (

SoleCheck) e per le ruote dei carrelli (Caster Cleaner), specificamente progettate per ambienti che richiedono elevati standard di pulizia.20 Questi sviluppi dimostrano che l’Ungheria continua a essere un polo di attrazione per gli investimenti esteri, in particolare in settori ad alta tecnologia. La sinergia tra il progetto

Szinpark e lo stabilimento BMW a Debrecen è un esempio di pianificazione strategica di successo e la diversificazione verso il settore delle tecnologie pulite può contribuire a bilanciare i rischi e le controversie legati ad altri settori industriali.


5. Microeconomia e Politiche Locali: Interventismo e Correzione di Rotta

Il governo ungherese continua a mostrare un approccio interventista per gestire l’economia locale, mirando a supportare direttamente consumatori e piccole imprese attraverso regolamentazioni e sussidi.

5.1. Riforma del Sistema di Ritiro delle Bottiglie

A partire da settembre, il sistema di ritiro delle bottiglie gestito da MOHU introdurrà una nuova struttura di tariffe a fasce, in un’iniziativa volta a incentivare la partecipazione dei negozi più piccoli.21 Il nuovo sistema correggerà una disparità precedente, in cui i grandi rivenditori ricevevano oltre l’80% delle tariffe totali. La tariffa per il ritiro manuale sarà aumentata a 11,50 HUF per bottiglia per i negozi sotto i 200 metri quadrati, più del doppio della cifra precedente di 5 HUF.21 Questo aggiustamento dimostra la volontà politica di correggere le inefficienze e di promuovere l’equità tra le imprese. Tuttavia, l’implementazione non è priva di ostacoli. Le fonti riportano che il sistema ha subito numerose critiche a causa dei frequenti malfunzionamenti delle macchine e sottolineano che, in futuro, i negozi potrebbero affrontare sanzioni pecuniarie se non manterranno gli automati puliti.21 Questo esempio evidenzia che i dettagli operativi e la gestione pratica possono diventare un ostacolo significativo, indipendentemente dalla bontà dell’intento politico iniziale.

5.2. Interventi su PMI e Consumatori

In linea con la sua strategia interventista, il governo ha implementato diverse misure di supporto. Ha facilitato un programma di credito a tasso zero per le piccole e medie imprese del valore di 156 miliardi di HUF, rendendo disponibili finanziamenti per investimenti.4 Parallelamente, il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha ribadito la continuazione della sua azione contro gli “aumenti ingiustificati dei prezzi”, con l’obiettivo di proteggere le famiglie e i pensionati.4 Sul fronte delle infrastrutture, sono stati annunciati importanti progetti, tra cui un programma di ristrutturazione delle stazioni ferroviarie a cura delle Ferrovie dello Stato 8 e i lavori per la “motorway più costosa d’Ungheria”.2

L’insieme di queste notizie suggerisce una strategia economica che si basa su un intervento continuo per gestire la vita quotidiana e il sentiment dei cittadini. L’obiettivo sembra essere quello di stabilizzare i prezzi e sostenere le PMI nel breve termine. Tuttavia, un tale approccio, basato su controlli sui prezzi e prestiti agevolati, può essere visto come un insieme di interventi che “hanno indebolito la trasmissione della politica monetaria” 3, potenzialmente creando distorsioni nel libero mercato a lungo termine.


6. Conclusioni: Sviluppo in Bilico e Prospettive Future

La giornata dell’11 agosto 2025 dipinge un’immagine complessa e in chiaroscuro dell’economia ungherese, caratterizzata da una tensione fondamentale tra le ambizioni a lungo termine e le sfide immediate. La narrazione è segnata da un profondo divario tra la fiducia politica e la realtà economica. Le drastiche revisioni al ribasso delle proiezioni di crescita del PIL e la persistenza di un deficit di bilancio elevato sollevano seri interrogativi sulla sostenibilità fiscale e sulla capacità del governo di evitare un declassamento del rating creditizio.

D’altra parte, il tessuto economico ungherese mostra elementi di forza. La performance di singole blue chip e i progressi in progetti industriali chiave, come il Szinpark a Debrecen e le nuove partnership nelle tecnologie pulite, indicano che l’Ungheria rimane un hub attraente per gli investimenti e che esistono driver di crescita a livello settoriale e aziendale. Tuttavia, anche questi settori sono in bilico. Il caso dell’industria delle batterie, cruciale per la strategia industriale del paese, è emblematicamente diviso tra ingenti investimenti e una crescente crisi di credibilità legata a perdite finanziarie, controversie ambientali e problemi di salute sul posto di lavoro.

Le politiche governative, come il programma Otthon Start e il nuovo sistema di ritiro delle bottiglie, mostrano un tentativo di risposte mirate ma sollevano nuove domande su equità e potenziale distorsione del mercato. La forte dipendenza dai fattori geopolitici globali, che ha condizionato l’andamento del mercato azionario locale, rafforza la percezione di un’economia vulnerabile agli shock esterni. Il futuro dipenderà in gran parte dalla capacità del governo di gestire i rischi fiscali in vista delle elezioni del 2026, di navigare le complessità regolatorie e sociali del settore industriale strategico e di garantire che le sue politiche economiche non creino inavvertitamente bolle o iniquità. In sintesi, la giornata rivela un’economia in bilico, con le sue prospettive future legate sia a decisioni interne oculate sia a sviluppi esterni imprevedibili.

FONTI

  1. Hungary slashes growth forecast as economy stumbles ahead of high-stakes election, accessed August 11, 2025, https://caliber.az/en/post/hungary-slashes-growth-forecast-as-economy-stumbles-ahead-of-high-stakes-election
  2. Economy – Portfolio.hu, accessed August 11, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  3. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed August 11, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  4. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed August 11, 2025, https://abouthungary.hu/
  5. Jön a nagy találkozó, mit csinálnak a tőzsdék? – Portfolio.hu, accessed August 11, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250811/jon-a-nagy-talalkozo-mit-csinalnak-a-tozsdek-779241
  6. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed August 11, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  7. Otthon Start Program, akár 44 millió forint megtakarítással – VEOL, accessed August 11, 2025, https://www.veol.hu/helyi-kozelet/2025/08/otthon-start-program-fix-kamat
  8. Fuel prices to be changed again in Hungary – Portfolio.hu, accessed August 11, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250627/fuel-prices-to-be-changed-again-in-hungary-770985
  9. Lakásvásárlás vagy albérlet? A számok sokkolnak – kiderült, melyik éri meg jobban 2025-ben! – Otthontérkép Magazin, accessed August 11, 2025, https://magazin.otthonterkep.hu/2025/08/11/lakasvasarlas-vagy-alberlet-a-szamok-sokkolnak-kiderult-melyik-eri-meg-jobban-2025-ben/p/13702326
  10. Rekordveszteséggel zárt a gödi Samsung – Magyar Jelen, accessed August 11, 2025, https://magyarjelen.hu/gazdasag/26660-rekordveszteseggel-zart-a-godi-samsung
  11. Samsung SDI Invests in Renovation and Expansion of Its Hungary Plant – battery-news.de, accessed August 11, 2025, https://battery-news.de/en/2025/06/03/samsung-sdi-invests-in-renovation-and-expansion-of-its-hungary-plant/
  12. Megsemmisítették a bővítési engedélyt: határérték feletti nikkel a dolgozóknál a magyar akkuüzemben – Portfolio.hu, accessed August 11, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250811/megsemmisitettek-a-bovitesi-engedelyt-hatarertek-feletti-nikkel-a-dolgozoknal-a-magyar-akkuuzemben-779323
  13. A nikkel határértékének kétezerszerese érte az akkuüzem dolgozóit – Szent Korona Rádió, accessed August 11, 2025, https://szentkoronaradio.com/blog/2024/02/14/a-nikkel-hatarertekenek-ketezerszerese-erte-az-akkuuzem-dolgozoit/
  14. A határérték kétezerszeresét kapták nikkelből a szigetszentmiklósi akkuüzem dolgozói, accessed August 11, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2024/02/13/sungeel-szigetszentmiklos-akkumulator-ujrahasznosito-uzem-nikkel-szennyezes-nehezfem
  15. Fordulat Sóskúton: a kormányhivatal visszavonta az akkufeldolgozó környezethasználati engedélyét – Telex, accessed August 11, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/04/02/soskut-akkufeldolgozo-akkumulatorgyartas-engedely-visszavonas-kormanyhivatal
  16. Váratlanul visszavonta a kormányhivatal a sóskúti akkucég engedélyét – 24.hu, accessed August 11, 2025, https://24.hu/belfold/2025/04/02/varatlanul-visszavonta-a-kormanyhivatal-a-soskuti-akkuceg-engedelyet/
  17. Nemrég jelentették be, már látványos szakaszban van a debreceni gigaberuházás – HAON, accessed August 11, 2025, https://www.haon.hu/helyi-gazdasag/2025/08/szinpark-bmw-gyar-debrecen-beruhazas-hunep
  18. New milestone in the SZINPARK industrial development in Debrecen – Structural frame of the 24000 m² hall completed – Szinorg Universal Zrt., accessed August 11, 2025, https://szinorg.hu/en/new-milestone-in-the-szinpark-industrial-development-in-debrecen-structural-frame-of-the-24000-m%C2%B2-hall-completed/
  19. In 2025, the first Neue Klasse vehicles will roll of the production line at the BMW Group Plant Debrecen (07/2024)., accessed August 11, 2025, https://www.press.bmwgroup.com/global/photo/detail/P90562881/debrecen-hungary-:-in-2025-the-first-neue-klasse-vehicles-will-roll-of-the-production-line-at-the-bmw-group-plant-debrecen-07/2024?forceSitePreference=DESKTOP
  20. DAESHIN MC Expands Hungarian Clean Technology Partnership …, accessed August 11, 2025, https://www.prnewswire.com/news-releases/daeshin-mc-expands-hungarian-clean-technology-partnership-targeting-the-european-market-through-a-joint-german-exhibition-302526220.html
  21. Jó, ha tudja! Szeptembertől ezek a szabályok lépnek életbe a palackvisszaváltóknál – TEOL, accessed August 11, 2025, https://www.teol.hu/helyi-kozelet/2025/08/palackvisszavaltas-kiboltok-mohu
  22. Ősztől változik a palackvisszaváltás díjazása – hiros.hu, accessed August 11, 2025, https://hiros.hu/osztol-valtozik-a-palackvisszavaltas-dijazasa/

Sintesi delle Principali Notizie Economiche sull’Ungheria: 8 Agosto 2025

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Sintesi Esecutiva: Istantanea dell’Economia Ungherese l’8 Agosto 2025

L’8 agosto 2025 è stato caratterizzato da un quadro economico ungherese complesso e a tratti contraddittorio. Le notizie principali evidenziano un’economia che, pur mostrando segnali di rallentamento, è sostenuta da politiche governative mirate e da investimenti strategici a lungo termine. La pubblicazione dei dati sull’inflazione ha generato interpretazioni divergenti, con il governo che ha celebrato una “svolta” nel trend annuale, mentre gli analisti di mercato hanno espresso delusione per un dato superiore alle attese. La valuta nazionale, il Fiorino, ha registrato un notevole rafforzamento, in un apparente paradosso causato dalle aspettative del mercato su una politica monetaria più restrittiva. A livello aziendale, i risultati del secondo trimestre hanno mostrato una marcata disparità tra i settori, con un calo significativo degli utili per l’industria petrolifera e un’ottima performance per il settore delle telecomunicazioni. Parallelamente, gli investimenti locali e gli annunci di politiche strategiche, come il nuovo impianto BMW a Debrecen e i fondi per lo sviluppo regionale, hanno delineato una direzione chiara verso la modernizzazione e il supporto territoriale.

PODCAST IN ITALIANO

Il Quadro Macroeconomico: Uno Sguardo Sfumato all’Inflazione e agli Indicatori Chiave

Il Report sull’Inflazione di Luglio 2025: Una ‘Svolta’ o una ‘Sorpresa Sgradevole’?

Il report dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) ungherese, ampiamente citato dalle principali testate finanziarie, ha rivelato che i prezzi al consumo sono aumentati del 4,3% su base annua nel mese di luglio 2025.1 Questo dato segna una moderazione rispetto al 4,6% registrato a giugno, che a sua volta aveva seguito il 4,4% di maggio.5 Su base mensile, i prezzi sono aumentati dello 0,4% rispetto a giugno.3

Tuttavia, l’interpretazione di questo dato è stata tutt’altro che uniforme. Fonti vicine al governo, come mandiner.hu, hanno presentato il 4,3% come la tanto attesa fordulat (svolta), sottolineando il rallentamento del tasso di inflazione annuale per la prima volta dopo due mesi e allineandosi alle precedenti dichiarazioni del ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy.5 Questo approccio si concentra sulla tendenza positiva di moderazione. Al contrario, l’analisi di

mfor.hu ha descritto il dato come Gyomrossal felérő (un pugno nello stomaco), poiché il 4,3% si è rivelato superiore al 4,1% atteso dagli analisti di mercato.4 Questa prospettiva si concentra sullo scarto rispetto alle previsioni, suggerendo che il processo di disinflazione stia procedendo più lentamente e con maggiore ostinazione del previsto. Questa divergenza di narrazione illustra la scissione tra una prospettiva politica che evidenzia il successo della gestione economica e una prospettiva di mercato che si concentra sulla persistenza delle pressioni inflazionistiche.

Per comprendere appieno le dinamiche dei prezzi, è essenziale analizzare i singoli driver dell’inflazione, che si sono mossi in direzioni diverse. La pressione al rialzo è stata guidata principalmente dai prezzi dell’energia domestica, che sono aumentati del 10,9% su base annua, con il gas che ha visto un rincaro particolarmente acuto. Anche i servizi sono aumentati del 5,3%, spinti da categorie come la cura della persona, l’intrattenimento e gli affitti. I prezzi dei beni alimentari sono saliti in media del 5,9% (o del 4,6% escludendo i servizi di ristorazione), con aumenti notevoli per cioccolato, caffè, frutta e verdura fresche e dolciumi. Anche i beni durevoli hanno registrato un aumento, in particolare i gioielli (+22,5%) e i mobili (+4,4%).2

Parallelamente, sono state osservate pressioni al ribasso in altre aree. I prezzi dei carburanti per veicoli sono diminuiti del 4,3% su base annua, mentre alcuni alimenti di base come margarina, farina, zucchero, uova e alcuni prodotti a base di carne e latticini hanno visto i loro prezzi diminuire o moderarsi.2 Questa disaggregazione dei dati rivela come l’impatto dell’inflazione sia distribuito in modo non uniforme tra le famiglie, con i costi essenziali come l’energia e i servizi che continuano a pesare pesantemente. Questo elemento di analisi giustifica anche l’annuncio del governo di fornire un buono alimentare del valore di 30.000 Fiorini ai pensionati in autunno 5, una misura che riconosce esplicitamente l’erosione del potere d’acquisto per le fasce più vulnerabili della popolazione.

CategoriaVariazione Prezzi (Luglio 2025, YoY)
Inflazione Complessiva+4,3%
Prezzi Alimentari+5,9%
Energia Domestica+10,9%
Servizi+5,3%
Beni Durevoli+2,1%
Carburanti per Veicoli-4,3%
Gioielli+22,5%
Farmaci e Medicinali+4,8%

Performance del Fiorino e Implicazioni di Politica Monetaria

A seguito della pubblicazione dei dati sull’inflazione, il Fiorino ungherese ha mostrato un rafforzamento significativo, raggiungendo un tasso di cambio inferiore a 395 EUR/HUF.6 Questa performance è stata definita da

portfolio.hu come Megállíthatatlan (inarrestabile).6

Questo rafforzamento è in realtà una conseguenza diretta, e controintuitiva, del dato sull’inflazione. Il fatto che l’inflazione sia risultata superiore alle attese del mercato ha rafforzato la convinzione che la Banca Nazionale Ungherese (MNB) sarà costretta a mantenere i suoi tassi di interesse elevati per un periodo più lungo del previsto, al fine di combattere la persistente pressione sui prezzi.6 Questo differenziale di tasso d’interesse, superiore a quello di altre valute regionali ed europee, rende il Fiorino una valuta attraente per gli investitori che cercano rendimenti più alti, alimentando così la sua domanda e il suo valore. Questo scenario si discosta da quello in cui un’inflazione inattesa potrebbe indebolire una valuta, e in questo caso riflette una chiara fiducia del mercato nell’impegno della banca centrale a mantenere la stabilità monetaria.

Performance Aziendale e Dinamiche Settoriali

Risultati Misti dalle Aziende Leader del Mercato

I report sugli utili del secondo trimestre hanno offerto un quadro eterogeneo della performance aziendale ungherese. La grande compagnia petrolifera e del gas MOL Group ha annunciato un netto calo dell’utile netto, sceso di circa il 77% su base annua a 103 milioni di dollari.1 Il calo è stato attribuito a una diminuzione del profitto operativo. Questa significativa flessione per un’azienda strategicamente importante per l’Ungheria sottolinea la vulnerabilità dell’industria energetica nazionale alle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e alle tensioni geopolitiche internazionali, un tema ricorrente anche in altre notizie del giorno.9

In netto contrasto, Magyar Telekom ha riportato una solida performance nel secondo trimestre, con un utile netto in aumento del 29% su base annua, raggiungendo i 56 miliardi di Fiorini.3 I risultati positivi sono stati sostenuti da un margine più ampio e da agevolazioni fiscali. Questa diversità nei risultati aziendali evidenzia che l’economia ungherese non segue una traiettoria uniforme: mentre un settore volatile e basato sulle materie prime come quello energetico affronta difficoltà, un settore orientato ai servizi e ai consumi come le telecomunicazioni può prosperare grazie a fattori interni e a politiche di supporto.

AziendaPeriodo di RiferimentoParametro ChiaveValoreVariazione YoY
MOL GroupQ2 2025Utile Netto103 milioni USD-77%
Magyar TelekomQ2 2025Utile Netto56 miliardi HUF+29%
Erste Bank HungaryH1 2025Utile Post-Imposte69,2 miliardi HUF-7%

Aggiornamento sul Settore Bancario e Finanziario

Il settore bancario ha fornito anch’esso segnali misti. Erste Bank Hungary ha riportato un calo del 7% su base annua nel suo utile al netto delle imposte per la prima metà dell’anno, raggiungendo 69,2 miliardi di Fiorini.1 Parallelamente, OTP Bank, la più grande banca commerciale del paese, ha confermato di aver superato i risultati degli stress test a livello europeo per il 2025, un segnale della sua solidità finanziaria nel contesto continentale.3

Politiche Economiche Strategiche e Investimenti Locali

L’Investimento ‘iFactory’ di BMW a Debrecen: Un Progetto Emblematico di FDI

Il gruppo BMW ha avviato a Debrecen la costruzione di una mini-centrale elettrica che sarà completata entro sei mesi.10 L’impianto sarà dotato di 4.500 moduli solari monocristallini e genererà 2,2725 MW di elettricità, destinata prevalentemente all’autoconsumo della fabbrica.10 Questo progetto si inserisce nel contesto più ampio di un investimento da 1 miliardo di euro per la realizzazione di una nuova

iFactory, un impianto di produzione completo che produrrà esclusivamente la serie di veicoli elettrici Neue Klasse a partire dal 2025.11

Il nuovo stabilimento, con una capacità di circa 150.000 unità all’anno, è progettato per operare senza l’uso di combustibili fossili, sfruttando sistemi fotovoltaici ed esplorando l’uso dell’energia geotermica.11 Verranno inoltre impiegate tecnologie innovative per la verniciatura a propulsione elettrica, descritte come un’iniziativa pionieristica. L’impianto sarà anche altamente digitalizzato, integrando intelligenza artificiale per il controllo qualità, connettività 5G e sistemi di logistica autonomi.11 Questo investimento non rappresenta solo un’iniezione di capitale straniero, ma una concreta attuazione della strategia del governo ungherese di posizionare il paese come un centro di eccellenza per le industrie ad alta tecnologia e sostenibili, in linea con il concetto di “nuova economia” citato dal Primo Ministro Orbán.11

Sviluppo Regionale: Il Programma ‘Járások Competitivi’

In una mossa che affianca i grandi investimenti industriali, il governo ha promosso il Versenyképes Járások Program (Programma Járások Competitivi). Nella contea di Somogy, sono stati distribuiti 77 certificati di supporto per un totale di 2,2 miliardi di Fiorini, destinati a finanziare lo sviluppo locale e il funzionamento delle istituzioni.14 L’obiettivo del programma è duplice: aumentare la competitività dei distretti e migliorare la qualità della vita, incentivando la cooperazione tra le piccole municipalità.14 Un esempio concreto è quello di un comune che utilizzerà i fondi per l’installazione di un sistema di illuminazione a LED e di videosorveglianza.15 Questo tipo di iniziativa mostra un approccio complementare alle politiche economiche nazionali, mirato a ridurre le disparità regionali e a sostenere la coesione sociale attraverso investimenti mirati a livello locale.

Politiche per la Famiglia e Altri Annunci

Il Primo Ministro ha annunciato il nuovo Home Start Program, un programma di prestiti per l’acquisto di case con un tasso di interesse fisso al 3%.7 L’obiettivo dichiarato è quello di giungere a un punto in cui le famiglie con figli non si trovino in una situazione finanziariamente svantaggiata rispetto a quelle senza, almeno nel breve termine.17 A livello di infrastrutture, American Airlines ha annunciato un nuovo volo diretto giornaliero tra Budapest e Philadelphia a partire da maggio 2026, un’iniziativa che si prevede avrà un impatto positivo sul turismo e sugli affari.3 Infine, il governo sta creando un gruppo di lavoro con i 10 maggiori esportatori verso gli Stati Uniti per gestire le potenziali conseguenze negative del nuovo accordo tariffario statunitense, dimostrando un approccio proattivo nella gestione dei rischi commerciali esterni.3

Focus Settoriale: Agricoltura e Infrastrutture

Previsioni Agricole e Sfide: L’Esemplare Divergenza tra Prugne e Meloni

Le notizie dal settore agricolo presentano un quadro misto, con l’impatto di fattori climatici e di mercato che si manifesta in modo diverso a seconda dei prodotti. La raccolta di prugne del 2025 è prevista al di sotto della media storica, con una stima di 40.000-50.000 tonnellate rispetto alla media di 60.000-65.000 tonnellate.1 La causa principale di questa flessione sono state le condizioni meteorologiche avverse, in particolare le gelate primaverili e la siccità.1

In contrasto, il settore dei meloni ha prospettive più positive. La stagione 2025 è iniziata con un aumento dell’area di coltivazione e con forti aspettative di esportazione. I meloni ungheresi stanno guadagnando un vantaggio competitivo sui mercati europei grazie al loro sapore superiore e ai problemi di produzione causati dai cambiamenti climatici nei paesi del sud Europa, rendendo le importazioni più costose e meno affidabili.19 Questo doppio scenario illustra come le sfide climatiche possano essere al contempo un rischio per alcuni prodotti (le prugne) e un’opportunità di mercato per altri (i meloni).

Sintesi Analitica e Considerazioni Conclusive

Le notizie dell’8 agosto 2025 ritraggono un’economia ungherese in una fase di transizione e di adattamento. La moderazione dell’inflazione, sebbene più lenta del previsto, è un segnale di progresso che si scontra con la persistente pressione sui prezzi in alcune categorie chiave. La dinamica di rafforzamento del Fiorino, apparentemente paradossale, riflette la fiducia del mercato nella futura stretta della politica monetaria. A livello aziendale, la forte performance di Magyar Telekom, guidata da fattori interni, contrasta nettamente con le difficoltà di MOL, legate a vulnerabilità esterne, evidenziando la natura disomogenea dell’economia.

Le politiche governative mostrano un doppio binario strategico: da un lato, si focalizzano sull’attrazione di grandi investimenti stranieri ad alta tecnologia e sostenibili, come l’impianto BMW a Debrecen, che incarna la visione di una “nuova economia”. Dall’altro, si impegnano a sostenere lo sviluppo a livello locale e la coesione sociale con programmi come il Versenyképes Járások Program. Questa gestione multilivello suggerisce un tentativo di bilanciare la crescita a lungo termine con il supporto immediato alle comunità e alle famiglie.

In conclusione, l’economia ungherese l’8 agosto 2025 si presenta come un sistema dinamico e gestito attivamente, ma che rimane intrinsecamente sensibile sia alle forze interne che a quelle globali. I temi centrali da monitorare per i prossimi mesi saranno l’efficacia del Home Start Program, il progresso della disinflazione e le sue implicazioni per le politiche della Banca Nazionale, e la capacità delle industrie chiave di navigare le complessità dei mercati internazionali.

FONTI

  1. Economy – Budapest Business Journal, accessed August 8, 2025, https://bbj.hu/economy/
  2. Hungary Consumer Prices Rise 4.3% Year-over-Year in July – Budapest Business Journal, accessed August 8, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungary-consumer-prices-rise-4-3-year-over-year-in-july/
  3. Budapest Business Journal: BBJ, accessed August 8, 2025, https://bbj.hu/
  4. Gyomrossal felérő inflációs adat érkezett – mfor.hu, accessed August 8, 2025, https://mfor.hu/cikkek/makro/gyomrossal-felero-inflacios-adat-erkezett.html
  5. Eljött a fordulat, amire a magyar kormány már régóta felhívta a figyelmet – Mandiner, accessed August 8, 2025, https://mandiner.hu/gazdasag/2025/08/eljott-a-fordulat-amire-a-magyar-kormany-mar-regota-felhivta-a-figyelmet
  6. Megállíthatatlan a forint, már 395-ig erősödött – Portfolio.hu, accessed August 8, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250808/megallithatatlan-a-forint-mar-395-ig-erosodott-778923
  7. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, accessed August 8, 2025, https://www.portfolio.hu/
  8. A pénzügyi válságba belebukott cégeket vinne tőzsdére a Trump kormányzat: gigantikus privatizáció készül Amerikában – Portfolio.hu, accessed August 8, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250808/a-penzugyi-valsagba-belebukott-cegeket-vinne-tozsdere-a-trump-kormanyzat-gigantikus-privatizacio-keszul-amerikaban-779083
  9. Maximumra pörgött Trump vámháborúja, hamarosan lejár az elnök ultimátuma – Háborús híreink pénteken – Portfolio.hu, accessed August 8, 2025, https://www.portfolio.hu/global/20250808/maximumra-porgott-trump-vamhaboruja-hamarosan-lejar-az-elnok-ultimatuma-haborus-hireink-penteken-778913
  10. Hatalmas beruházás indul a BMW-nél Debrecenben – HAON, accessed August 8, 2025, https://www.haon.hu/helyi-gazdasag/2025/08/bmw-debrecen-kiseromu-beruhazas
  11. Update on Groundbreaking – BMW Group Careers, accessed August 8, 2025, https://www.bmwgroup.jobs/hu/en/about-us/news/popup-ceremony.html
  12. rethinking Premium individual mobility for the next … – The BMW group, accessed August 8, 2025, https://www.bmwgroup.com/content/dam/grpw/websites/bmwgroup_com/ir/downloads/en/2025/investor-presentation/BMW_Investor_Presentation_2025.pdf
  13. Orbán: Election to decide between “new” and “old” economy – Part 1, accessed August 8, 2025, https://dailynewshungary.com/viktor-orban-election-to-decide-between-new-and-old-economy/
  14. Kétmilliárdos fejlesztési forrás érkezik Somogyba – SONLINE, accessed August 8, 2025, https://www.sonline.hu/helyi-kozelet/2025/08/program-jaras-versenykepes-77-okirat-tamogatas-somogy
  15. Milliárdokból fejleszthetnek a somogyi települések – Gazdaság – Hírek – KaposPont, accessed August 8, 2025, https://kapos.hu/hirek/gazdasag/2025-08-08/milliardokbol_fejleszthetnek_a_somogyi_telepulesek_.html
  16. Balatonfüreden tartották a Versenyképes Járások Program oklevélátadóját (veol.hu), accessed August 8, 2025, https://www.hirbalaton.hu/balatonfureden-tartottak-a-versenykepes-jarasok-program-oklevelatadojat-veol-hu/
  17. Közelítünk a ponthoz, ahol anyagilag sem járnak rosszabbul azok, akik gyermeket vállalnak, mint akik nem – Magyarország Kormánya, accessed August 8, 2025, https://kormany.hu/hirek/kozelitunk-a-ponthoz-ahol-anyagilag-sem-jarnak-rosszabbul-azok-akik-gyermeket-vallalnak-mint-akik-nem
  18. Plum Harvest Expected to Remain Below Average – Budapest Business Journal, accessed August 8, 2025, https://bbj.hu/economy/agriculture/crops/plum-harvest-expected-to-remain-below-average/
  19. Juicy Start: Hungary’s 2025 Melon Season Has Officially Kicked Off – Trademagazin, accessed August 8, 2025, https://trademagazin.hu/en/zamatos-indulas-elrajtolt-a-2025-os-magyar-dinnyeszezon/

Riassunto dell’Economia Ungherese: Rapporto di Analisi del 7 Agosto 2025

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Executive Summary: Navigare tra le Contraddizioni dell’Economia Ungherese il 7 Agosto 2025

L’analisi dello stato attuale dell’economia ungherese al 7 agosto 2025 rivela un quadro complesso, caratterizzato da dinamiche contraddittorie. Se da un lato l’economia è sostenuta da un robusto afflusso di investimenti diretti esteri (IDE) e da una domanda interna resiliente, dall’altro deve affrontare significativi venti contrari derivanti dal rallentamento globale, da persistenti pressioni inflazionistiche e da crescenti tensioni fiscali. I principali indicatori e i recenti annunci di politica economica suggeriscono una fase di ripresa lenta e disomogenea, in cui i punti di forza in determinati settori e le politiche di supporto alla domanda interna convivono con vulnerabilità strutturali e rischi esterni.

PODCAST IN ITALIANO

I punti salienti di questa analisi includono:

  • Revisione delle Proiezioni di Crescita: Le previsioni per il PIL del 2025 sono state riviste al ribasso, con la Commissione Europea che stima una crescita dello 0,8% e il governo ungherese che ha tagliato la propria previsione all’1%.1 Questo indica una consapevolezza dei venti contrari esterni che rallentano l’economia.
  • Inflazione Persistente: L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è aumentato del 4,6% su base annua a giugno 2025, alimentato da un ciclo di crescita salariale, aumenti delle accise e rincari nel settore dei servizi.1
  • Pressione sulla Finanza Pubblica: Il deficit di bilancio ha raggiunto 824 miliardi di HUF nel primo trimestre del 2025, e le proiezioni indicano che la finanza pubblica rimarrà sotto pressione a causa di elevati costi per il servizio del debito e di nuove misure di stimolo.3
  • Attrattività per gli IDE: Nonostante le sfide macroeconomiche, l’Ungheria continua ad attrarre ingenti investimenti esteri, superando ancora una volta la soglia dei 10 miliardi di euro in promozione degli investimenti.5 Progetti significativi in settori chiave sottolineano la sua posizione strategica.
  • Rischi Settoriali e Locali: Un report di Reuters evidenzia una grave siccità nel sud del paese, che minaccia il settore agricolo e evidenzia le vulnerabilità locali che possono avere ripercussioni a livello macroeconomico, in particolare sull’inflazione alimentare.6

Questo rapporto fornisce un’analisi dettagliata di queste dinamiche, collegando i dati macroeconomici con le notizie settoriali e aziendali per offrire una prospettiva completa e sfumata sull’economia ungherese.

1. Performance Macroeconomica: Uno Studio sulla Divergenza

L’andamento dell’economia ungherese nel primo semestre del 2025 è stato segnato da un’espansione, seppur modesta, che tuttavia non ha raggiunto le proiezioni iniziali. Questa divergenza tra aspettative e risultati effettivi è il punto centrale dell’attuale dibattito economico.

1.1 Crescita Economica: Una Lenta Ripresa Sotto Analisi

Secondo le proiezioni economiche della Commissione Europea, la crescita del PIL ungherese è prevista a un modesto 0,8% nel 2025, un leggero aumento rispetto allo 0,5% registrato nel 2024. Le previsioni indicano una riaccelerazione al 2,5% nel 2026.1 Queste cifre, tuttavia, sono state messe in discussione dalle stesse autorità ungheresi. Una recente notizia riporta che il governo ha abbassato la propria previsione di crescita per il 2025 all’1%, un “reality check” che riflette l’attuale situazione.2

La ragione principale di queste revisioni al ribasso è l’andamento del commercio globale. L’economia ungherese, essendo profondamente integrata nelle catene di approvvigionamento globali, è particolarmente sensibile alla “domanda esterna debole” e alle performance “lente” delle esportazioni di macchinari e veicoli.1 Il fatto che diversi enti di previsione stiano riducendo le loro stime di crescita non è una coincidenza, ma riflette un riconoscimento comune che il rallentamento economico dell’Ungheria non è primariamente causato da problemi interni, ma piuttosto dalla debolezza del contesto commerciale globale. Questa sensibilità agli shock esterni rappresenta una sfida significativa per la pianificazione economica a medio termine.

I principali motori della crescita, per quanto limitata, rimangono i consumi privati, alimentati da una robusta crescita dei redditi reali, esenzioni fiscali sul reddito delle persone fisiche e aumenti salariali.1 Al contrario, gli investimenti sono previsti in calo nel 2025, frenati da un clima imprenditoriale incerto e da tagli agli investimenti pubblici, per poi rimbalzare nel 2026.1

1.2 Pressioni Inflazionistiche: Una Sfida Persistente

L’inflazione continua a essere un problema centrale per l’Ungheria. L’indice dei prezzi al consumo a giugno 2025 ha registrato un aumento del 4,6% su base annua, mentre su base mensile si è osservato un aumento medio.3 Le proiezioni indicano che l’inflazione HICP dovrebbe aumentare fino al 4,1% nel 2025, prima di scendere al 3,3% nel 2026.1

Diversi fattori contribuiscono a mantenere alta l’inflazione. Gli aumenti delle accise, una ripresa dell’inflazione alimentare e il persistente slancio dell’inflazione dei servizi sono i principali responsabili.1 L’analisi di questi elementi rivela un ciclo economico autoalimentato. La crescita elevata dei salari nominali, guidata dall’aumento del 9% del salario minimo nel 2025 e da un mercato del lavoro “ristretto” (il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 4,4% nel 2025) 1, sostiene il consumo interno. A sua volta, questa forte domanda interna mantiene alta la pressione sui prezzi, rendendo l’inflazione un problema di natura strutturale e non solo congiunturale. Sebbene le normative temporanee sui prezzi e le negoziazioni con i fornitori di servizi possano moderare temporaneamente l’inflazione, i prezzi sono destinati ad aggiustarsi una volta che tali misure termineranno.1

1.3 Politica Fiscale e Finanza Pubblica: Un Deficit in Aumento

La situazione fiscale del paese desta preoccupazione. Il deficit di bilancio per il primo trimestre del 2025 è stato di 824 miliardi di HUF, equivalenti a circa 2 miliardi di euro.3 Sebbene il deficit del 2024 sia diminuito al 4,8% del PIL rispetto al 6,7% del 2023, è stato leggermente superiore all’obiettivo del governo del 4,5%.4 La Commissione Europea prevede che il deficit rimarrà elevato, al 4,6% del PIL nel 2025.1

La relazione tra politica fiscale, contesto geopolitico e rischio sovrano è evidente. La Commissione sottolinea come il rapporto debito/PIL del governo sia aumentato al 73,6% nel 2024 e si prevede un ulteriore aumento al 74,5% nel 2025, in parte a causa dell’indebolimento del fiorino e dell’acquisizione dell’aeroporto di Budapest.1 Queste dinamiche, insieme agli elevati costi di servizio del debito (i più alti dell’Unione Europea), contribuiscono a un profilo di rischio sovrano significativo, come dimostrato dagli spread sui titoli di stato ungheresi che si mantengono oltre i 400 punti base rispetto ai titoli tedeschi.4

Il governo ha adottato il suo budget per il 2025 a novembre 2024 e ha lanciato un “Piano d’Azione di Politica Economica in 21 punti” che include misure di stimolo finanziate da aumenti fiscali, come nuove tasse sulle transazioni finanziarie e una modifica della tassa sugli extraprofitti delle banche.4 L’obiettivo di deficit per il 2025 è del 3,7% del PIL 4, ma recenti annunci di spesa e progressi limitati nell’assorbimento dei fondi dell’UE potrebbero rendere questo obiettivo difficile da raggiungere.4

Di seguito, una tabella riassuntiva dei principali indicatori macroeconomici:

IndicatorePeriodoValore (H1 2025)Previsione 2025Previsione 2026Fonte
Crescita PILTrimestre 1-0,2% (q-o-q)0,8% (Commissione UE)2,5% (Commissione UE)1
Inflazione IPCGiugno4,6% (y-o-y)4,1% (Commissione UE)3,3% (Commissione UE)1
Tasso di Disoccupazione20244,5%4,4% (Commissione UE)4,3% (Commissione UE)1
Deficit di BilancioTrimestre 1824 miliardi HUF4,6% del PIL (Commissione UE)4,1% del PIL (Commissione UE)1
Debito Pubblico/PIL202473,6%74,5% (Commissione UE)1

2. Dettagli Settoriali e Microeconomici: Recupero Disomogeneo e Segnali di Crisi

L’analisi dell’economia a livello settoriale e locale rivela che la ripresa è disomogenea, con alcuni settori che mostrano resilienza mentre altri affrontano difficoltà significative.

2.1 Settori Industriale, Edilizio e del Commercio al Dettaglio

I dati di maggio 2025 dell’Ufficio Centrale di Statistica ungherese offrono una visione contrastante. La produzione industriale ha registrato un calo del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un dato che si allinea con la narrazione di esportazioni e domanda esterna “lente”.1 Al contrario, il settore delle costruzioni ha mostrato un andamento più positivo, con la produzione che ha raggiunto 1.766 milioni di euro nel medesimo mese.3 Questa performance potrebbe essere legata a progetti di investimento e a iniziative governative a sostegno del settore. Il commercio al dettaglio a maggio ha fornito dati che riflettono la robustezza dei consumi interni, come precedentemente discusso.3

2.2 La Crisi del Settore Agricolo: Un Segnale Microeconomico di Allarme

Un report di Reuters, citato in una rassegna giornaliera, evidenzia una grave siccità nelle aree agricole del sud dell’Ungheria.6 Questa situazione sta mettendo a dura prova gli agricoltori, causando una riduzione dei raccolti e un abbassamento dei livelli delle acque sotterranee. Alcuni agricoltori starebbero addirittura valutando di ricollocarsi o cercare un’occupazione alternativa.6

Sebbene possa sembrare una notizia locale e circoscritta, questo problema microeconomico ha un’implicazione macroeconomica molto significativa. Le difficoltà del settore agricolo sono direttamente collegate alla ripresa dell’inflazione alimentare, uno dei fattori che mantengono elevato l’indice dei prezzi al consumo.1 Inoltre, un settore agricolo in crisi non solo genera insicurezza alimentare, ma rappresenta anche un rischio tangibile e concreto che si aggiunge alle incertezze economiche e ai rischi menzionati in altre analisi.1 Ciò dimostra come eventi legati al clima possano tradursi direttamente in vulnerabilità economica a livello nazionale.

3. Attività Aziendale e Investimenti Diretti Esteri: Punti di Forza all’Orizzonte

Uno degli elementi più positivi e contro-intuitivi dell’attuale panorama economico ungherese è la sua capacità di attrarre ingenti investimenti diretti esteri, anche in un contesto di incertezza globale e rallentamento economico.

3.1 Il Ruolo di HIPA e gli Investimenti Stranieri

L’Agenzia Ungherese per la Promozione degli Investimenti (HIPA) ha annunciato che la promozione degli investimenti ha superato ancora una volta la soglia dei 10 miliardi di euro. Nello specifico, sono stati totalizzati 10,3 miliardi di euro in investimenti, con la creazione di 18.500 nuovi posti di lavoro.5 Questo afflusso di capitali stranieri testimonia l’attrattiva del paese come destinazione di investimento, grazie al suo sistema fiscale competitivo, agli incentivi e a una forza lavoro qualificata.5

Alcuni dei progetti più recenti e rilevanti includono:

  • GE Vernova: Un investimento di 22,5 milioni di euro per un’espansione della capacità produttiva a Veresegyház, nel settore dei prodotti industriali e dell’energia.5
  • Gruppo STOBAG: L’azienda svizzera sta costruendo la sua più grande base produttiva in Ungheria, a Sülysáp, con un investimento di 21,5 milioni di euro.5
  • Ganz: L’azienda ha raddoppiato la propria capacità produttiva a Tápiószele con un nuovo investimento di 50,4 milioni di euro, nell’ambito del “Programma 150 Nuove Fabbriche” e nel settore dell’elettronica.5

Questi investimenti concreti, mirati all’espansione della capacità produttiva in settori strategici come l’energia e la produzione industriale, dimostrano un impegno a lungo termine e una fiducia nella posizione dell’Ungheria all’interno delle catene di approvvigionamento europee.

Di seguito, una tabella riassuntiva degli investimenti principali annunciati:

AziendaSettoreValore dell’Investimento (milioni EUR)LocalitàDescrizione del Progetto
GE VernovaProdotti Industriali, Energia22,5VeresegyházEspansione della capacità
Gruppo STOBAGProdotti Industriali21,5SülysápApertura della più grande base produttiva
GanzElettronica50,4TápiószeleRaddoppio della capacità produttiva

3.2 Performance Aziendale Specifica da Portfolio.hu

L’analisi delle notizie aziendali da fonti specializzate come Portfolio.hu evidenzia un contrasto tra la performance di aziende orientate al mercato interno e quelle con un’impronta internazionale. La banca ungherese OTP, ad esempio, ha registrato una forte performance nel secondo trimestre, con un profitto al netto delle imposte di 330 miliardi di HUF.7 Allo stesso modo, la major energetica MOL ha ricevuto un aumento del prezzo obiettivo da parte di Morgan Stanley, con un rating “Hold”.7 Questi risultati indicano una solidità e una resilienza nei settori finanziari ed energetici.

Al contrario, la compagnia aerea Wizz Air ha riportato una performance deludente nel primo trimestre e un outlook non positivo per il secondo trimestre.7 Questa differenza di performance tra una banca domestica e una compagnia aerea internazionale evidenzia chiaramente l’impatto della “domanda esterna debole” 1 e delle incertezze globali sul settore dei viaggi. La capacità di Wizz Air di recuperare è direttamente legata al superamento delle sfide globali, mentre la resilienza di OTP e MOL riflette una maggiore protezione data dal loro focus sul mercato interno e su settori strategici.

4. Outlook Economico Prevalente e Rischi Chiave

L’outlook economico per l’Ungheria rimane un mix di speranze e cautele, con diversi fattori che potrebbero influenzare la traiettoria di ripresa.

4.1 Un Outlook a Due Facce e Venti Contrari Persistenti

Le principali sfide che l’economia ungherese deve affrontare rimangono la debole domanda esterna, le persistenti pressioni inflazionistiche e i rischi politici. L’outlook è sensibile ai prezzi dell’energia, alle incertezze nell’industria automobilistica e al sentiment degli investitori globali.4 A livello di policy, l’efficacia della politica monetaria è stata indebolita dagli interventi governativi.4 Inoltre, il contesto di investimento è influenzato da rischi operativi e politici, come quelli relativi allo “stato di diritto e all’indipendenza istituzionale” e alle “informazioni sul mercato”.3

4.2 La Resilienza del Settore Finanziario

Un punto di forza da sottolineare è la stabilità del settore finanziario ungherese. A seguito delle difficoltà incontrate nel 2023, il settore è ora caratterizzato da “ampi cuscinetti di capitale e liquidità e da un solido portafoglio crediti”.4 Questo indica che, nonostante le sfide macroeconomiche e fiscali, il sistema finanziario stesso non rappresenta un punto di vulnerabilità immediata e sembra essere su basi solide.

5. Conclusione: Uno Scatto d’Insieme Olistico

In sintesi, il quadro dell’economia ungherese al 7 agosto 2025 è quello di una nazione che sta attraversando un periodo di transizione complesso. Mentre i dati più recenti rivelano un’economia che si sta muovendo con un ritmo di crescita limitato, vi sono prove di una profonda dicotomia tra i suoi motori e le sue fragilità. Da un lato, l’Ungheria continua a beneficiare di una forte attrattiva per gli investimenti diretti esteri, in particolare nei settori manifatturiero e dell’energia, e la domanda interna è sostenuta da una crescita salariale robusta. Dall’altro, l’economia è frenata da un ambiente esterno poco favorevole, che si riflette nella performance del settore industriale e in quella di aziende dipendenti dal commercio internazionale.

Le sfide strutturali, come le pressioni inflazionistiche radicate in un ciclo di domanda e salari e le tensioni sulla finanza pubblica dovute a costi elevati e decisioni strategiche, non sono state ancora pienamente risolte. La storia della siccità nel sud del paese serve da promemoria del fatto che le vulnerabilità a livello microeconomico e ambientale possono avere conseguenze dirette e significative a livello macro. Per gli investitori e gli analisti, il messaggio chiave è che l’Ungheria non può essere considerata attraverso un singolo indicatore. Una comprensione completa richiede di riconoscere sia la resilienza selettiva e le opportunità di investimento che le sfide strutturali e i rischi geopolitici che persistono.

FONTI

  1. Economic forecast for Hungary – European Commission, accessed August 7, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  2. Hungary’s government finally faces reality, cuts … – bne IntelliNews, accessed August 7, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-government-finally-faces-reality-cuts-2025-growth-forecast-to-1-393579/
  3. Homepage (UNGHERIA) – infoMercatiEsteri – www.infomercatiesteri.it, accessed August 7, 2025, https://www.infomercatiesteri.it/paese.php?id_paesi=97
  4. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed August 7, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  5. Hungarian Investment Promotion Agency, accessed August 7, 2025, https://hipa.hu/
  6. Arctic hits 30C | OPEC boosts oil | Barclays’ net-zero retreat – Carbon …, accessed August 7, 2025, https://www.carbonbrief.org/daily-brief/arctic-hits-30c-opec-boosts-oil-barclays-net-zero-retreat/
  7. Online Financial Journal – Budapest – Portfolio.hu, accessed August 7, 2025, https://www.portfolio.hu/en

Analisi Economica dell’Ungheria: 6 Agosto 2025

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Sommario Esecutivo

L’economia ungherese al 6 agosto 2025 presenta un quadro complesso, caratterizzato da segnali contrastanti e sfide significative. Le vendite al dettaglio hanno mostrato una certa resilienza, ma la produzione industriale ha registrato un calo notevole, contribuendo a una revisione al ribasso delle previsioni di crescita del PIL da parte del governo. Le pressioni inflazionistiche rimangono elevate, alimentate in parte dalla crescita dei salari e dalle misure fiscali. Il Fiorino è previsto in indebolimento, riflettendo le preoccupazioni macroeconomiche e fiscali. Nonostante le difficoltà, si osservano sforzi strategici nella diversificazione energetica e una certa vitalità in settori specifici, sebbene il sentiment generale delle imprese e dei consumatori rimanga profondamente pessimista a causa dell’incertezza politica e degli interventi governativi.

PODCAST IN ITALIANO

I. Panorama Macroeconomico e Prospettive

Questa sezione fornisce una panoramica completa della salute economica generale dell’Ungheria, integrando statistiche ufficiali e varie previsioni, evidenziando al contempo le sfide sottostanti.

A. Crescita del PIL: Stato Attuale e Previsioni Riviste

L’economia ungherese ha affrontato un inizio d’anno difficile. Nel primo trimestre del 2025, il Prodotto Interno Lordo (PIL) ha registrato una contrazione stimata dello 0,2% su base trimestrale, parzialmente attribuibile a una diminuzione della produzione industriale.1 Questa performance ha sollevato timori di una “doppia recessione” in seguito alla contrazione del primo trimestre e a una potenziale stagnazione nel secondo trimestre.2

In risposta a questo contesto, il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha annunciato una significativa revisione al ribasso delle previsioni di crescita del PIL per il governo. La proiezione per il 2025 è stata ridotta a un modesto 1%, un calo sostanziale rispetto al 2,5% precedentemente rivisto e al 3,4% della previsione iniziale. Anche le aspettative per il 2026 sono state ridimensionate, passando dal 4,1% al 3,1%.2 Questa drastica riduzione delle stime governative suggerisce una valutazione interna più pessimistica delle attuali difficoltà economiche e dell’efficacia delle politiche messe in atto. La discrepanza tra le previsioni governative e quelle di altre istituzioni, come la Commissione Europea (0,8% per il 2025, con un’altra proiezione al 1,8% 1) e il Fondo Monetario Internazionale (1,4% per il 2025 4), evidenzia una notevole incertezza e diverse prospettive sulla traiettoria economica ungherese. La previsione più cauta del governo potrebbe riflettere una maggiore consapevolezza delle sfide interne, inclusi gli effetti degli “interventi ad hoc” sulla fiducia delle imprese e le pressioni politiche in vista delle prossime elezioni.

I fattori trainanti della crescita sono identificati principalmente nel consumo privato, sostenuto dall’aumento dei redditi reali e da maggiori esenzioni e agevolazioni fiscali sul reddito personale.1 Gli investimenti, in particolare quelli aziendali, si prevedono limitati nel 2025 ma dovrebbero riprendere nel 2026, man mano che le incertezze del commercio globale si attenuano e le costruzioni sostenute dal governo riprendono. Anche le esportazioni dovrebbero riprendersi, spinte dal miglioramento della domanda e dalla nuova capacità produttiva in impianti finanziati da investimenti diretti esteri (IDE).1

Tuttavia, la dipendenza dalla crescita guidata dai consumi, mentre gli investimenti rimangono contenuti nel 2025, indica una potenziale debolezza strutturale. Sebbene il consumo offra un sollievo a breve termine, la sua sostenibilità a lungo termine è messa in discussione senza investimenti robusti che possano migliorare la produttività e espandere la capacità produttiva. L’ambiente commerciale incerto e gli interventi governativi “ad hoc” sono probabili deterrenti per gli investimenti aziendali, ostacolando una crescita duratura e non inflazionistica.1

B. Pressioni Inflazionistiche

L’inflazione rimane una preoccupazione persistente per l’economia ungherese. L’inflazione HICP ha registrato una media del 3,7% nel 2024, con l’inflazione core (escluse energia e alimentari) che ha raggiunto il 5,9%.1 Nel primo trimestre del 2025, l’inflazione è aumentata a causa dell’aumento delle accise, di un rimbalzo dell’inflazione alimentare e del persistente slancio dell’inflazione dei servizi.1

Le previsioni indicano che l’inflazione aumenterà al 4,1% nel 2025 prima di diminuire al 3,3% nel 2026, secondo le stime della Commissione Europea.1 Il Fondo Monetario Internazionale, d’altra parte, prevede un’inflazione del 4,9% per il 2025.4 La domanda interna e l’aumento dei prezzi alimentari dovrebbero mantenere l’inflazione elevata nel 2025. La crescita nominale dei salari è destinata a rimanere elevata nel 2025 e 2026, spinta da un ulteriore aumento del salario minimo del 9% nel 2025, da un mercato del lavoro teso e da aumenti salariali nel settore pubblico.1

Nonostante il rallentamento economico e la contrazione del PIL nel primo trimestre, la persistenza di pressioni inflazionistiche elevate è un segnale di allarme. Ciò suggerisce che l’inflazione non è guidata unicamente dalla domanda, ma è influenzata anche da fattori dal lato dell’offerta (prezzi alimentari, accise) e da fattori di spinta dei costi (aumenti salariali).1 Le regolamentazioni dei prezzi e le negoziazioni tra il governo e i principali fornitori di servizi sono destinate a moderare temporaneamente l’inflazione; tuttavia, i prezzi sono destinati ad adeguarsi una volta che tali misure termineranno nel 2025 e 2026, implicando un impatto inflazionistico differito.1

L’impegno del governo a “mantenere lo slancio al rialzo dei salari” e a prevedere “aumenti a doppia cifra del salario minimo l’anno prossimo” 2, unito alla previsione della Commissione Europea di una “crescita elevata dei salari nominali” 1, crea un rischio significativo di spirale salari-prezzi. Sebbene questi aumenti salariali siano intesi a sostenere il consumo, in un mercato del lavoro teso possono tradursi direttamente in costi di produzione più elevati e in inflazione dei servizi, perpetuando il ciclo inflazionistico.

C. Dinamiche del Mercato del Lavoro

Il mercato del lavoro ungherese si prevede rimanga complessivamente teso. Il tasso di disoccupazione è aumentato al 4,5% nel 2024, ma si prevede una graduale diminuzione a circa il 4,3% entro il 2026 con la ripresa economica.1

La crescita nominale dei salari è destinata a rimanere elevata nel 2025 e 2026. Questo è guidato da un ulteriore aumento del salario minimo del 9% nel 2025, dalla tensione del mercato del lavoro e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.1 Il governo ha dichiarato il suo impegno a “mantenere lo slancio al rialzo dei salari”, inclusi “aumenti a doppia cifra del salario minimo l’anno prossimo”.2

Un mercato del lavoro teso, con un tasso di disoccupazione relativamente basso e in calo e una forte crescita dei salari nominali, è positivo per i redditi delle famiglie e per i consumi. Tuttavia, è anche un fattore chiave che contribuisce all’inflazione persistente, poiché le imprese affrontano costi del lavoro più elevati.

D. Posizione Fiscale

La posizione fiscale dell’Ungheria rimane un punto di attenzione. Dopo una correzione nel 2024, il deficit del bilancio pubblico generale è previsto rimanere elevato al 4,6% del PIL nel 2025, secondo le previsioni autunnali 2024 della Commissione Europea.1 La legge di bilancio del governo per il 2025, adottata a novembre 2024, fissa un obiettivo di deficit del 3,7% del PIL.3

Il rapporto debito/PIL è previsto aumentare al 74,1% nel 2025.1 Le esigenze di finanziamento lorde sono state in media circa il 16% del PIL nel periodo 2023-2024 e si prevedono rimanere intorno al 14% del PIL.3

Questi dati evidenziano continue vulnerabilità fiscali. S&P Global Ratings, ad aprile, ha rivisto l’outlook dell’Ungheria da stabile a negativo, citando crescenti rischi fiscali e spese legate alle elezioni.2 La Commissione Europea rileva “rischi per il raggiungimento degli obiettivi fiscali” e che recenti annunci di aumento del deficit, uniti a progressi limitati nell’assorbimento dei fondi UE, aumentano l’incertezza.3 La discrepanza tra l’obiettivo di deficit del governo e le proiezioni esterne, insieme all’aumento del rapporto debito/PIL e alle significative esigenze di finanziamento, solleva preoccupazioni continue sulla disciplina fiscale. Questo scenario potrebbe portare a un declassamento del rating creditizio, aumentando i costi di indebitamento per il governo e le imprese ungheresi. Le spese pre-elettorali potrebbero inoltre prevalere sulla prudenza fiscale.

Tabella 1: Indicatori Economici Chiave dell’Ungheria (Dati di Giugno/Luglio 2025 Pubblicati il 6 Agosto 2025)

IndicatoreDati di Giugno/Luglio 2025Previsioni 2025Previsioni 2026Fonte
Produzione Industriale (YoY % var.)-4.9% (Giugno) 5KSH
Produzione Industriale (H1 YoY % var.)-3.9% (Gen-Giu) 5KSH
Vendite al Dettaglio (YoY % var.)+3.0% (Giugno) 6KSH
Vendite al Dettaglio (H1 YoY % var.)+3.1% (Gen-Giu) 6KSH
Indice dei Responsabili degli Acquisti (PMI)50.7 (Luglio) 8
Crescita PIL (YoY %)-0.2% (Q1 2025 QoQ) 1Gov: 1.0% 2
EC: 0.8%-1.8% 1

IMF: 1.4% 4
Gov: 3.1% 2
EC: 2.5%-3.1% 1
Varie
Inflazione (HICP YoY %)EC: 4.1% 1
IMF: 4.9% 4
EC: 3.3% 1Varie
Tasso di Disoccupazione (%)4.4% 14.3% 1EC
Deficit di Bilancio (% PIL)Gov: 3.7% 3
EC: 4.6% 3
EC: 4.1% 3Varie
Debito Pubblico (% PIL)74.1% 1EC

II. Performance Settoriale Chiave e Osservazioni Microeconomiche

Questa sezione esamina la performance di settori e aziende specifici, offrendo una visione granulare dell’economia ungherese.

A. Produzione Industriale

I dati di giugno 2025 indicano una contrazione significativa nella produzione industriale ungherese, che è diminuita del 4,9% su base annua. L’indice corretto per i giorni lavorativi ha rispecchiato il dato grezzo, indicando che il calo non è dovuto a effetti di calendario.5 Su base mensile, la produzione è scesa dell’1,2% rispetto a maggio. Per il periodo gennaio-giugno 2025, la produzione industriale complessiva è diminuita del 3,9% rispetto alla prima metà del 2024.5

La contrazione ha interessato la maggior parte dei sottosettori manifatturieri. Aumenti modesti sono stati registrati nella produzione di prodotti alimentari, bevande e tabacco; prodotti informatici, elettronici e ottici; e apparecchiature elettriche. Tuttavia, questi guadagni sono stati compensati da un calo significativo nella produzione di attrezzature per il trasporto, uno dei maggiori contributori alla produzione industriale.5

La notevole debolezza industriale è un fattore di freno per la crescita economica complessiva. Questo calo ha contribuito direttamente alla contrazione del PIL nel primo trimestre del 2025 1 e contraddice le precedenti aspettative del governo che settori come la produzione di batterie avrebbero guidato l’espansione economica.2

Il rallentamento industriale è probabilmente esacerbato dall'”ambiente commerciale incerto” e dagli “interventi governativi ad hoc” che hanno eroso la fiducia delle imprese.2 Politiche come i controlli sui prezzi e le imposte straordinarie possono disincentivare la produzione e gli investimenti, portando a una riduzione della produzione e ostacolando la ripresa nei settori manifatturieri chiave.

B. Vendite al Dettaglio

Contrariamente alla produzione industriale, le vendite al dettaglio ungheresi hanno mostrato una crescita positiva. A giugno 2025, le vendite al dettaglio sono aumentate del 3% su base annua, sia secondo i dati grezzi che quelli destagionalizzati e corretti per il calendario dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH). Su base mensile, i volumi di vendita sono aumentati dello 0,5% rispetto a maggio. Per il periodo gennaio-giugno, i volumi del commercio al dettaglio sono stati superiori del 3,1% rispetto alla prima metà del 2024.6

Analizzando i segmenti, le vendite di alimentari sono aumentate del 3,7%, con i negozi di alimentari e bevande non specializzati (che rappresentano il 76% del totale delle vendite alimentari) che hanno registrato un aumento del 4,9% in volume.6 Il commercio al dettaglio non alimentare è cresciuto del 3,9% complessivamente, con notevoli aumenti nei negozi non specializzati di beni manifatturieri (+8,3%), farmacie e cosmetici (+4,8%) e mobili ed elettrodomestici (+3,5%).6 Tuttavia, non tutti i segmenti hanno mostrato crescita: le vendite sono diminuite dell’1,3% nel settore tessile, abbigliamento e calzature, e del 5,1% nei negozi di beni di seconda mano.6 Le vendite online e per corrispondenza, che rappresentano l’8,3% del totale delle vendite al dettaglio, hanno continuato la loro forte performance con un aumento del 9,2% del volume delle vendite.6 Le vendite di carburante sono aumentate del 2,5% rispetto a giugno 2024.6 A prezzi correnti, le vendite al dettaglio totali hanno raggiunto 1.702 trilioni di HUF a giugno.6

La crescita positiva delle vendite al dettaglio, nonostante il rallentamento economico generale e le persistenti preoccupazioni sul costo della vita, suggerisce una certa resilienza dei consumatori, probabilmente sostenuta dagli aumenti salariali.1 Tuttavia, la performance specifica per segmento indica un cambiamento nelle priorità di spesa dei consumatori. La forte crescita nei beni essenziali (alimentari) e nei canali online (valore/convenienza) contrasta con il calo della spesa discrezionale per alcuni beni non essenziali, indicando una maggiore cautela da parte dei consumatori.

C. Settore Finanziario

Nel settore bancario, Erste Bank Ungheria ha registrato un calo dell’utile al netto delle imposte di circa il 7% su base annua, attestandosi a 69,2 miliardi di HUF nella prima metà dell’anno. I ricavi da interessi sono aumentati del 2%, mentre i ricavi netti da commissioni e oneri sono saliti del 23%.8 La crescita dei prestiti è stata evidente: i prestiti ai clienti sono aumentati del 6%, le erogazioni al dettaglio del 42% (con i mutui in aumento del 34% e i nuovi contratti di prestito personale del 53%). I prestiti per il sostegno alla nascita e i crediti agevolati per i lavoratori hanno registrato un notevole aumento del 63%. Le erogazioni alle PMI sono aumentate significativamente da 28 miliardi a 64 miliardi di HUF, sebbene le erogazioni alle imprese siano diminuite del 2%.9

La performance mista di Erste Bank, con un calo degli utili nonostante l’aumento dei ricavi da interessi e commissioni, suggerisce un aumento dei costi operativi, potenzialmente legati all’ambiente inflazionistico generale o a specifiche sfide operative. La forte crescita dei prestiti al dettaglio, in particolare quelli agevolati (per la nascita, per i lavoratori), indica un impatto significativo dei programmi governativi sul portafoglio prestiti del settore bancario. Questo suggerisce che gli interventi governativi non solo influenzano la macroeconomia, ma modellano anche i bilanci e i profili di rischio delle singole banche, creando potenzialmente un mercato duale in cui i prestiti agevolati prosperano mentre i prestiti aziendali generali faticano.

OTP Bank, il più grande istituto di credito commerciale ungherese, ha preso atto dei risultati di uno stress test condotto dall’Autorità Bancaria Europea nel 2025 (riportato il 4 agosto).8 Nel settore assicurativo, le compagnie ungheresi stanno accelerando l’adozione di strumenti digitali per ottimizzare i processi legati alle proprietà (riportato il 4 agosto).8

D. Settore Energetico

Un’importante notizia nel settore energetico è la firma di un accordo commerciale petrolifero tra la MOL ungherese e la compagnia petrolifera nazionale del Kazakistan, KazMunayGas (KMG), riportata il 5 agosto.8 Il 6 agosto 2025, il Kazakistan ha consegnato la sua prima spedizione marittima di petrolio greggio (85.000 tonnellate) in Ungheria attraverso il porto croato di Omišalj.10 Questo evento segna una pietra miliare nella diversificazione delle rotte di esportazione energetica verso l’Unione Europea, offrendo un’alternativa strategica all’oleodotto Druzhba (petrolio russo), la cui fornitura è prevista cessare entro la fine del 2027.10

La cooperazione tra KMG e MOL Group è destinata a espandersi, con discussioni su progetti congiunti nei combustibili fossili (campo di condensato di gas di Rozhkovskoye) e nell’energia nucleare (tecnologia ungherese delle torri di raffreddamento a secco).10 Questi sviluppi sottolineano un approccio proattivo alla sicurezza energetica e alla diversificazione. La riuscita consegna di petrolio kazako tramite una nuova rotta e la più ampia collaborazione tra MOL e KMG evidenziano l’imperativo strategico dell’Ungheria di diversificare le proprie fonti e rotte energetiche, riducendo la dipendenza dalla Russia. Questa mossa è cruciale per migliorare la sicurezza energetica a lungo termine e ridurre la vulnerabilità agli shock esterni, sostenendo la stabilità industriale.

Nel campo dell’energia verde, il gruppo svizzero MET ha commissionato il suo primo parco solare in Germania (riportato il 5 agosto).8

E. Trasporti e Logistica

Wizz Air ha trasportato 6,35 milioni di passeggeri a luglio 2025, segnando un aumento del 6,8% su base annua, sebbene il suo fattore di carico sia diminuito.8 L’aumento del numero di passeggeri indica una continua crescita nel segmento dei viaggi aerei a basso costo, suggerendo una robusta domanda nonostante le più ampie preoccupazioni economiche. Il calo del fattore di carico, tuttavia, potrebbe indicare un aumento della capacità o pressioni competitive.

F. Farmaceutico

La compagnia farmaceutica ungherese Gedeon Richter ha riportato un aumento dei ricavi e dell’utile operativo nella prima metà dell’anno. Tuttavia, il suo prezzo delle azioni è sceso il 6 agosto, nonostante la società abbia superato le aspettative del secondo trimestre.8

Questa disconnessione tra i fondamentali aziendali positivi e il sentiment del mercato è notevole. Il calo del prezzo delle azioni di Richter, nonostante i risultati finanziari positivi, suggerisce che il sentiment generale del mercato nei confronti dell’economia ungherese, piuttosto che la performance della singola azienda, sta attualmente guidando il comportamento degli investitori. Questo potrebbe riflettere preoccupazioni per l’ambiente commerciale complessivo o per i rischi politici.

G. Immobiliare e Costruzioni

Il programma di prestiti per l’acquisto di case sovvenzionato dal governo ungherese, “Home Start”, che sarà lanciato a settembre, sta generando un forte interesse. Si prevede che possa rappresentare il 30-50% delle erogazioni.8

Nel settore delle costruzioni, i completamenti di alloggi sono diminuiti, ma i permessi sono aumentati significativamente nella prima metà del 2025 (riportato il 4 agosto).8 L’interesse crescente per il programma Home Start e l’aumento dei permessi edilizi indicano che i sussidi governativi sono un motore primario dell’attività nel settore immobiliare e delle costruzioni. Ciò suggerisce una ripresa guidata dalle politiche piuttosto che una ripresa del mercato puramente organica.

H. Settore Automobilistico

Il mercato ungherese dei veicoli elettrici usati ha registrato un forte calo dei prezzi nella prima metà del 2025, con Tesla in testa a questa tendenza (riportato il 3 agosto).8 Questo calo dei prezzi indica un significativo aggiustamento del mercato, potenzialmente dovuto a un aumento dell’offerta di nuovi veicoli elettrici, a cambiamenti nelle preferenze dei consumatori o a pressioni economiche più ampie che influenzano la domanda di beni usati di alto valore.

Tabella 2: Punti Salienti delle Performance Aziendali Selezionate (Risultati H1/Luglio 2025 Annunciati il 6 Agosto 2025)

Azienda / SettoreDettagli Performance H1/Luglio 2025Fonte
Erste Bank UngheriaUtile al netto delle imposte H1: HUF 69.2 miliardi (-7% YoY) 9
Ricavi da interessi: +2% 9

Ricavi da commissioni e oneri: +23% 9

Prestiti ai clienti: +6% 9

Erogazioni al dettaglio: +42% (Mutui +34%, Prestiti personali +53%, Prestiti per sostegno alla nascita/lavoratori +63%) 9

Erogazioni PMI: da HUF 28 miliardi a HUF 64 miliardi 9
9
Gedeon Richter (Farmaceutico)Ricavi e utile operativo H1 in aumento 8
Prezzo azioni al 6 agosto: in calo nonostante risultati Q2 migliori delle attese 11
8
Wizz Air (Trasporti)Passeggeri Luglio 2025: 6.35 milioni (+6.8% YoY) 8
Fattore di carico: in calo 8
8

III. Politiche Governative e Contesto Commerciale

Questa sezione analizza l’impatto degli interventi governativi e delle nuove iniziative politiche sul più ampio panorama commerciale.

A. Impatto degli Interventi Governativi

Le imprese ungheresi sono state “colpite da una serie di interventi governativi ad hoc”, tra cui controlli sui prezzi, aumenti salariali imposti dal governo e prelievi straordinari volti a colmare i deficit di bilancio.2 Queste misure hanno eroso la fiducia delle imprese, spingendo il sentiment al livello più basso in quasi cinque anni, secondo il rapporto del 24 luglio del GKI Economic Research Institute.2

Questa incertezza politica rappresenta un ostacolo significativo per le imprese. L’esplicito riconoscimento che gli “interventi governativi ad hoc” hanno “eroded business confidence” al livello più basso in cinque anni è un’osservazione cruciale. Ciò suggerisce che l’imprevedibilità e l’onere percepito delle politiche governative sono un deterrente significativo per gli investimenti del settore privato e la crescita, potenzialmente minando altri sforzi di stimolo. I rivenditori, in particolare, sono stati colpiti da tasse speciali, tetti ai prezzi e un potere d’acquisto in calo (riportato il 4 agosto).8

B. Nuove Iniziative Politiche

Il governo sta implementando una serie di nuove iniziative politiche. Tra queste, il programma di prestiti agevolati per l’acquisto di case “Home Start”, che sarà lanciato a settembre e sta suscitando un grande interesse.8 Sono stati introdotti incentivi fiscali ampliati, incluse esenzioni fiscali a vita per le madri.2 Il Ministero dell’Economia Nazionale ha annunciato un allentamento delle condizioni di un programma di credito da 156 miliardi di HUF a sostegno delle PMI (riportato il 31 luglio).8

Il governo rimane impegnato a mantenere lo slancio al rialzo dei salari, inclusi aumenti a doppia cifra del salario minimo per il prossimo anno.2 Inoltre, è stato istituito un gruppo di lavoro con 10 aziende partner strategiche per contrastare le conseguenze negative per i maggiori esportatori verso gli Stati Uniti (riportato il 2 agosto).8

Queste iniziative rappresentano misure di stimolo mirate. Sebbene possano fornire impulsi localizzati, sembrano essere una risposta, piuttosto che una soluzione, alle più ampie sfide sistemiche della bassa fiducia delle imprese e del declino industriale causate da altri interventi governativi. Ciò crea un approccio politico frammentato.

IV. Reazioni del Mercato e Sentimento Economico

Questa sezione analizza come i mercati finanziari e il sentiment generale stanno reagendo agli sviluppi economici.

A. Mercato Azionario Ungherese (Indice BUX)

Il mercato azionario ungherese (BUX) ha sottoperformato rispetto agli indici regionali e internazionali il 6 agosto 2025, con l’indice BUX che è sceso dello 0,4%.11 Tutte e quattro le blue chip nazionali hanno chiuso in negativo, mostrando cali tra lo 0,3% e lo 0,6%.11

Un esempio significativo è la performance di Richter, le cui azioni sono diminuite nonostante la società abbia pubblicato risultati del secondo trimestre migliori del previsto.11 Questa sottoperformance del mercato azionario ungherese, con il calo di tutti i principali indici e delle blue chip, nonostante le tendenze globali positive e persino i buoni risultati di singole aziende, indica un diffuso sentiment negativo tra gli investitori nei confronti dell’economia ungherese. Ciò suggerisce che le preoccupazioni a livello macroeconomico e i rischi politici stanno pesando pesantemente sulle valutazioni degli asset.

B. Prospettive del Tasso di Cambio del Fiorino (HUF)

Un sondaggio Reuters prevede che il Fiorino ungherese si ritirerà dai massimi di circa 10 mesi, con una previsione mediana di 405,00 EUR/HUF entro sei mesi (una perdita dell’1,7%).12 Sebbene le posizioni di politica monetaria più restrittive della banca centrale abbiano sostenuto il Fiorino, l’allentamento dell’inflazione e un contesto macroeconomico debole potrebbero spingere al rialzo il tasso EUR/HUF. Gli investitori stanno anche monitorando potenziali tagli dei tassi di interesse da parte della banca centrale e preoccupazioni per lo slittamento fiscale in vista delle elezioni parlamentari del prossimo anno.12

La prevista debolezza del Fiorino, nonostante una prospettiva generalmente positiva per altre valute dell’Europa centrale, sottolinea la sua specifica vulnerabilità alle condizioni macroeconomiche interne e alla politica fiscale. L’interazione tra i potenziali tagli dei tassi di interesse (guidati dall’attenuazione dell’inflazione) e le preoccupazioni per la spesa fiscale pre-elettorale crea un ambiente difficile per la stabilità della valuta. Un indebolimento della valuta può rendere le importazioni più costose, alimentando potenzialmente l’inflazione e aumentando il costo del servizio del debito denominato in valuta estera.

C. Sentimento Generale delle Imprese e dei Consumatori

I rapporti indicano un “profondo pessimismo” tra i consumatori ungheresi a causa di una persistente crisi del costo della vita, che ha contribuito all’ascesa dei partiti politici di opposizione in vista delle elezioni dell’aprile 2026.2 La fiducia delle imprese è al livello più basso in quasi cinque anni a causa degli interventi governativi ad hoc.2

Questo profondo pessimismo, sia tra i consumatori che tra le imprese, è significativo, poiché il sentiment spesso precede i dati economici concreti. Questa sfiducia di fondo suggerisce che anche i dati positivi, come la crescita delle vendite al dettaglio, potrebbero essere fragili o guidati da fattori temporanei, e che i settori pubblico e privato nutrono significative preoccupazioni sulla futura traiettoria economica e sull’ambiente politico. Ciò può portare a risparmi precauzionali da parte delle famiglie e a investimenti ritardati da parte delle imprese, che alla fine potrebbero smorzare l’attività economica.

V. Conclusione: Navigare tra Difficoltà e Opportunità

L’economia ungherese al 6 agosto 2025 presenta un quadro complesso di significative difficoltà e alcune aree di resilienza.

A. Sintesi delle Sfide Chiave

  • Pressioni Stagflazionistiche: La combinazione di previsioni di crescita riviste al ribasso (1% per il PIL nel 2025 secondo il governo) e un’inflazione persistente ed elevata (prevista tra il 4,1% e il 4,9% per il 2025) crea un contesto stagflazionistico impegnativo.
  • Contrazione Industriale: Il significativo calo della produzione industriale, in particolare in settori chiave come le attrezzature per il trasporto, rappresenta un freno importante per la performance economica complessiva e il potenziale di esportazione.
  • Erosione della Fiducia delle Imprese: Gli interventi governativi ad hoc, inclusi controlli sui prezzi e prelievi, stanno gravemente influenzando la fiducia delle imprese, scoraggiando gli investimenti e creando incertezza politica.
  • Vulnerabilità Fiscali: Deficit di bilancio elevati, debito in aumento e significative esigenze di finanziamento, uniti a un outlook negativo sul rating creditizio, pongono continui rischi fiscali.
  • Debolezza del Fiorino: Il Fiorino è previsto deprezzarsi, influenzato dalla debolezza macroeconomica interna e dalle preoccupazioni fiscali pre-elettorali, il che potrebbe esacerbare le pressioni inflazionistiche.
  • Pessimismo dei Consumatori: Nonostante una certa crescita delle vendite al dettaglio, il pessimismo di fondo dei consumatori indica una prospettiva fragile per i consumi.

B. Aree di Resilienza e Opportunità

  • Consumo Resiliente (con riserve): Le vendite al dettaglio mostrano crescita, in particolare nei segmenti alimentari e online, indicando una certa resilienza dei consumatori, sebbene con modelli di spesa in evoluzione.
  • Stimoli Mirati: Programmi governativi come “Home Start” e iniziative di credito per le PMI mirano a sostenere settori specifici e segmenti della popolazione.
  • Diversificazione della Sicurezza Energetica: Accordi strategici e nuove rotte di consegna del petrolio evidenziano un approccio proattivo per ridurre la dipendenza energetica e migliorare la stabilità a lungo termine.
  • Sacche di Forza Aziendale: Singole aziende come Richter (farmaceutica) e Wizz Air (viaggi a basso costo) dimostrano resilienza e crescita nei rispettivi settori.

C. Prospettiva Futura

L’economia ungherese al 6 agosto 2025 presenta un quadro complesso di significative difficoltà, in particolare nella produzione industriale e nella fiducia delle imprese, accanto a persistenti pressioni inflazionistiche. Sebbene il consumo mostri una certa resilienza, sembra essere sempre più guidato da stimoli governativi e aumenti salariali, che contribuiscono anche all’inflazione. Il governo si trova di fronte a una sfida critica nel bilanciare gli obiettivi politici a breve termine con la necessità di riforme strutturali per affrontare le vulnerabilità fiscali sottostanti e ripristinare la fiducia e gli investimenti a lungo termine delle imprese. I prossimi mesi, in vista delle elezioni del 2026, saranno cruciali per determinare se il governo riuscirà a gestire efficacemente queste sfide e a guidare l’economia verso una ripresa più sostenibile e robusta.

FONTI

  1. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed August 6, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  2. Hungary slashes growth forecast as economy stumbles ahead of high-stakes election, accessed August 6, 2025, https://caliber.az/en/post/hungary-slashes-growth-forecast-as-economy-stumbles-ahead-of-high-stakes-election
  3. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed August 6, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  4. Hungary and the IMF, accessed August 6, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  5. Hungary’s Industrial Output Drops 4.9% in June Year-Over-Year – Budapest Business Journal, accessed August 6, 2025, https://bbj.hu/business/industry/manufacturing/hungarys-industrial-output-drops-4-9-in-june-year-over-year/
  6. Hungary’s Retail Sales Rise 3% Year Over Year in June – Budapest Business Journal, accessed August 6, 2025, https://bbj.hu/business/industry/retail/hungarys-retail-sales-rise-3-year-over-year-in-june/
  7. Aug 6 (Reuters) – Hungary’s Calendar-Adju – Moomoo, accessed August 6, 2025, https://www.moomoo.com/news/flash/20835830/hungary-s-calendar-adjusted-retail-sales-3-0-y-y
  8. Budapest Business Journal: BBJ, accessed August 6, 2025, https://bbj.hu/
  9. Erste Bank Hungary After-tax Profit Slips in H1 – Budapest Business Journal, accessed August 6, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/banking/erste-bank-hungary-after-tax-profit-slips-in-h1/
  10. Kazakhstan Delivers First Oil Shipment to Hungary via Croatian Port – Caspian News, accessed August 6, 2025, https://caspiannews.com/news-detail/kazakhstan-delivers-first-oil-shipment-to-hungary-via-croatian-port-2025-8-5-53/
  11. Záporoznak a gyorsjelentések, emelkednek a tőzsdék – Portfolio.hu, accessed August 6, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250806/zaporoznak-a-gyorsjelentesek-emelkednek-a-tozsdek-778427
  12. OpenAI’s long-awaited GPT-5 model nears release – Global Banking | Finance | Review, accessed August 6, 2025, https://www.globalbankingandfinance.com/OPENAI-GPT5-6ebd40ca-48ac-4b2e-a656-470266aef9d0

Revisione Economica Ungherese: Sviluppi Chiave al 5 Agosto 2025

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Sintesi Esecutiva

Il 5 agosto 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso, caratterizzato da una modesta crescita del PIL trainata principalmente dai servizi, ma con prospettive di crescita per l’anno in corso riviste al ribasso da diverse istituzioni. L’inflazione elevata continua a rappresentare una sfida significativa, erodendo il potere d’acquisto dei consumatori e influenzando la politica monetaria restrittiva della banca centrale. Sul fronte fiscale, i target di deficit per il 2025 sono stati rivisti al rialzo, segnalando una persistente pressione sulle finanze pubbliche.

A livello microeconomico, si osservano investimenti strategici e significative attività aziendali in settori chiave come l’automotive, l’energia e il commercio al dettaglio, indicando sacche di fiducia e potenziale di crescita. Tuttavia, il settore del commercio al dettaglio è frenato da un’inflazione che limita la spesa dei consumatori, nonostante l’aumento dei redditi reali. Le dinamiche del mercato del lavoro mostrano un certo ammorbidimento, con segnali di costi crescenti per le imprese. Le relazioni con l’Unione Europea e le questioni di governance rimangono fattori determinanti per la stabilità economica e l’accesso ai fondi.

PODCAST IN ITALIANO

1. Panorama Macroeconomico

Questa sezione esamina gli indicatori economici più ampi e le posizioni politiche che definiscono l’ambiente economico ungherese, come riportato o discusso il 5 agosto 2025.

1.1. Performance e Proiezioni del PIL

Nel secondo trimestre del 2025, il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Ungheria ha registrato una crescita modesta dello 0,2% su base annua, con una correzione per gli effetti stagionali e di calendario. I dati grezzi hanno mostrato un aumento dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Su base trimestrale, la performance economica è aumentata dello 0,4% dopo le correzioni stagionali e di calendario. Per la prima metà del 2025, il PIL è rimasto invariato in termini grezzi e ha registrato una diminuzione dello 0,1% dopo le correzioni rispetto alla prima metà del 2024. Il settore dei servizi, in particolare l’informazione e la comunicazione, ha contribuito maggiormente a questa crescita, mentre l’industria e l’agricoltura hanno rallentato l’espansione complessiva.1

Le proiezioni per la crescita del PIL nel 2025 mostrano una notevole divergenza tra le diverse istituzioni, con una tendenza generale verso revisioni al ribasso. Il governo ungherese ha ridotto la sua previsione di crescita per il 2025 all’1%.3 Századvég Konjunktúrakutató stima una crescita del PIL dell’1,0% per il 2025, seguita da un 2,6% nel 2026, prevedendo che la crescita sarà trainata principalmente dall’aumento dei consumi, con una proiezione del 3,7% per quest’anno.4 ING Think ha rivisto al ribasso le sue previsioni, stimando una crescita del PIL dello 0,7% per il 2025 e del 2,5% per il 2026. Nonostante il PIL del secondo trimestre sia stato una “piccola sorpresa positiva”, il quadro generale rimane “deludente” a causa della stagnazione nella prima metà dell’anno, della diminuzione della fiducia delle imprese e dei consumatori, e di un outlook industriale meno favorevole.2 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) proietta una crescita del PIL reale dell’1,4% per il 2025 5, mentre la Commissione Europea prevede un’accelerazione della crescita al 1,8% nel 2025 e al 3,1% nel 2026, con i consumi che dovrebbero rimanere il motore principale, sostenuti da una forte crescita del reddito reale.6

La disparità e la tendenza al ribasso nelle aspettative di crescita indicano una valutazione più cauta dell’outlook economico. La revisione al ribasso della previsione del governo all’1% è un segnale importante, suggerendo una visione più realistica e meno ottimistica rispetto alle proiezioni precedenti o a quelle di organismi esterni come il FMI o l’UE. Questa prudenza collettiva, nonostante la “piccola sorpresa positiva” del secondo trimestre 2, suggerisce che le debolezze strutturali sottostanti, in particolare nell’industria e nell’agricoltura 1, e le questioni di fiducia sono percepite come più influenti rispetto ai dati positivi a breve termine. Questo fornisce una comprensione più approfondita del sentimento economico prevalente e delle sfide.

Sebbene il consumo sia costantemente indicato come il principale motore della crescita del PIL per il 2025 4, i dati del settore del commercio al dettaglio 7 rivelano una notevole disconnessione: il reddito reale è aumentato di quasi il 10% nei primi cinque mesi del 2025, ma le vendite al dettaglio nette sono cresciute solo di un modesto 2%. Questo suggerisce che l’inflazione elevata (4,8% complessiva, con un 8,2% ancora più alto per gli alimentari e un 6,7% per l’energia in Ungheria, rispetto a un’inflazione media del 2% nell’UE 7) sta erodendo il potere d’acquisto dei consumatori e la fiducia, limitando l’impatto effettivo dell’aumento dei redditi sulla spesa. Questa dinamica indica una potenziale fragilità nel modello di crescita basato sui consumi.

Tabella 1: Indicatori Economici Chiave e Previsioni per l’Ungheria (2025)

IndicatoreUnità (%)Previsione del GovernoPrevisione FMIPrevisione Commissione UEPrevisione SzázadvégPrevisione ING Think
Crescita del PIL Reale%1.0 31.4 51.8 61.0 40.7 2
Indice dei Prezzi al Consumo%N/A4.9 5N/A4.6 44.0-5.0 2
Deficit di Bilancio% del PIL4.1 4N/A4.6 6N/A4.5-4.8 2

1.2. Inflazione e Politica Monetaria

Le proiezioni per l’inflazione dei prezzi al consumo nel 2025 si attestano al 4,9% secondo il FMI 5 e al 4,6% secondo Századvég.4 ING prevede che l’inflazione fluttuerà tra il 4,0% e il 5,0% su base annua per il resto del 2025.2 Sebbene la componente di fondo dell’inflazione mostri segni di moderazione, il tasso complessivo rimane al di sopra dell’obiettivo della banca centrale.8

Il governo ha implementato regolamenti sui margini di profitto e accordi con fornitori di telecomunicazioni e banche, con l’intento di spingere il tasso di inflazione al di sotto delle aspettative di mercato.4 Tuttavia, queste misure governative, pur mirando a controllare l’inflazione, potrebbero celare una tendenza di riprezzamento sottostante che risulta scomoda.2 Ciò suggerisce che le cifre sull’inflazione riportate o proiettate potrebbero non riflettere pienamente le pressioni sui costi nell’economia. Questo potrebbe portare a un rimbalzo dell’inflazione o alla sua persistenza una volta che tali misure saranno revocate, o se esse creeranno distorsioni nell’offerta, potenzialmente causando instabilità economica futura o una politica monetaria meno efficace.

Le tendenze inflazionistiche limitano il margine di manovra della banca centrale. La Banca Nazionale Ungherese (NBH) dovrebbe mantenere una posizione “hawkish almeno fino alla fine del 2025” a causa delle aspettative sui prezzi non saldamente ancorate, della volatilità del mercato e delle prospettive fiscali.2 Századvég prevede una riduzione massima di 25 punti base dal tasso base attuale del 6,5% nell’ultimo trimestre dell’anno, a condizione che l’ambiente geopolitico ed economico rimanga favorevole.4 La persistenza delle pressioni inflazionistiche e la necessità per la banca centrale di mantenere una posizione restrittiva limitano direttamente la sua capacità di tagliare i tassi di interesse in modo significativo. Questa restrizione sulla politica monetaria implica costi di indebitamento più elevati per le imprese e i consumatori, il che può frenare gli investimenti e rallentare ulteriormente la ripresa economica, creando un dilemma politico in cui le politiche fiscali e monetarie potrebbero operare in direzioni opposte o affrontare gravi limitazioni.

1.3. Politica Fiscale e Prospettive di Bilancio

La legge di bilancio per il 2025, adottata dal Parlamento il 20 dicembre 2024, fissava un obiettivo di deficit del 3,7% del PIL.6 Tuttavia, il governo ha successivamente aumentato il suo obiettivo di deficit dal 3,7% al 4,1% del PIL a maggio 2025.4 La previsione autunnale 2024 della Commissione Europea proiettava un deficit complessivo che sarebbe rimasto elevato, al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.6 ING prevede un deficit compreso tra il 4,5% e il 4,8% del PIL entro la fine del 2025.2

La ripetuta revisione al rialzo dell’obiettivo di deficit di bilancio per il 2025 indica una sfida fiscale significativa e in peggioramento. Questo suggerisce che gli obiettivi iniziali del governo erano eccessivamente ottimistici o che spese impreviste e minori entrate stanno influenzando le finanze pubbliche, potenzialmente minando la credibilità fiscale e aumentando la vulnerabilità del paese a shock esterni. Le esigenze di finanziamento lordo, che si sono attestate in media intorno al 16% del PIL nel 2023-2024, dovrebbero rimanere intorno al 14% del PIL nel 2025.6 Un deficit maggiore implica un maggiore indebitamento, che a sua volta aumenta i costi di servizio del debito e solleva interrogativi sulla sostenibilità fiscale.

Con l’adozione del bilancio 2025 a novembre 2024, il governo ha presentato un Piano d’Azione di Politica Economica in 21 punti, che include ulteriori misure di stimolo che dovrebbero essere compensate da aumenti delle tasse, in particolare maggiori prelievi sulle transazioni finanziarie, una tassa straordinaria modificata sulle banche e aumenti delle accise.6 Tuttavia, vi sono rischi per il raggiungimento degli obiettivi fiscali sia a breve che a medio termine. Il FMI avverte esplicitamente che “fare affidamento sui tagli alla spesa in conto capitale per raggiungere gli obiettivi indebolirebbe la crescita e dovrebbe essere evitato”.9 Questo sottolinea un dilemma politico cruciale: come ridurre il deficit senza soffocare la crescita economica, specialmente considerando le già modeste proiezioni del PIL e la necessità di investimenti per guidare la ripresa a lungo termine.

1.4. Contesto Economico Esterno

L’economia ungherese opera in un “ambiente economico globale in continuo indebolimento”.4 La performance economica dei mercati di riferimento dell’Ungheria, in particolare la Germania (il suo principale mercato di esportazione), è decisiva per le sue esportazioni. Dalla precedente previsione, la Commissione Europea ha rivisto al ribasso le sue stime per i paesi europei, inclusa la Germania, influenzando negativamente le aspettative di esportazione dell’Ungheria.4 Le previsioni riviste di Századvég per il 2025 incorporano esplicitamente l’impatto economico della “guerra commerciale” e delle “conseguenze della guerra israelo-iraniana”, indicando una maggiore consapevolezza dei rischi geopolitici più ampi che influenzano le prospettive economiche.4

La vulnerabilità agli shock esterni è evidente, poiché la performance economica dell’Ungheria, in particolare le sue esportazioni, è altamente sensibile alla salute economica dei suoi principali partner commerciali. Se questi partner affrontano rallentamenti economici, ciò influisce direttamente sul volume delle esportazioni ungheresi e, di conseguenza, sulla crescita del PIL. La menzione esplicita di conflitti geopolitici sottolinea l’aumento della complessità e dell’imprevedibilità dei fattori esterni che possono rapidamente alterare le previsioni economiche.

Nonostante la debolezza generale dell’ambiente globale e il suo impatto sulle esportazioni, i rischi di finanziamento esterno dell’Ungheria sono stati mitigati da sviluppi favorevoli nei termini di scambio e da una diminuzione degli investimenti, che hanno aumentato il surplus delle partite correnti.6 Questo fornisce un certo grado di stabilità per il fiorino ungherese (HUF), che rimane sostenuto da un posizionamento favorevole e dal suo appeal di carry trade.2 Questa è una sfumatura importante, in quanto identifica una forma di resilienza: nonostante i venti contrari, la posizione finanziaria esterna dell’Ungheria è relativamente robusta, il che contribuisce a mantenere la stabilità valutaria e a ridurre la vulnerabilità agli shock finanziari esterni.

2. Approfondimenti Microeconomici e sul Business Locale

Questa sezione illustra le attività specifiche delle aziende, le performance settoriali e le tendenze economiche locali riportate il 5 agosto 2025, offrendo una visione granulare dell’economia ungherese.

2.1. Investimenti Chiave e Attività Aziendali

Nel settore energetico, MOL, una delle principali aziende petrolifere e del gas ungheresi, ha firmato un accordo commerciale sul petrolio con la compagnia petrolifera nazionale del Kazakistan, KazMunayGas (KMG), il 5 agosto 2025. Questo accordo segnala un continuo impegno commerciale internazionale e partnership strategiche per le principali imprese ungheresi.10 Nello stesso giorno, MET Group, una società energetica integrata con sede in Svizzera e con significative operazioni in Ungheria, ha annunciato il successo della messa in servizio e l’inizio delle operazioni commerciali del suo primo impianto solare in Germania. Sebbene il progetto si trovi in Germania, questo sviluppo riflette la direzione strategica più ampia e l’impronta internazionale delle aziende energetiche legate all’Ungheria nella transizione verde.10

Per quanto riguarda l’espansione del settore del commercio al dettaglio, Auchan Ungheria ha annunciato una nuova strategia il 5 agosto 2025, con l’ambizioso obiettivo di raddoppiare la propria quota di mercato. Questo indica un impegno significativo nell’espansione e nella competizione all’interno del panorama ungherese del commercio al dettaglio.11

Nell’industria automobilistica, l’ampliamento dello stabilimento Mercedes-Benz a Kecskemét procede secondo i piani.11 Questo sviluppo positivo si aggiunge all’aspettativa più ampia che grandi investimenti industriali, inclusi quelli di BMW, BYD e CATL, avranno un impatto positivo una tantum sulla performance degli investimenti nella seconda metà del 2025.4 Anche l’azienda svizzera Stobag, specializzata in soluzioni di protezione solare e dalle intemperie, sta ampliando il suo stabilimento in Ungheria con un investimento significativo.11

Nonostante la debolezza macroeconomica complessiva e le revisioni al ribasso delle previsioni del PIL, vi è una chiara evidenza di continui investimenti diretti esteri ed espansioni strategiche da parte di attori importanti in settori specifici come l’automotive, il commercio al dettaglio e la produzione specializzata. Ciò indica che l’Ungheria rimane una località attraente per alcuni tipi di investimenti industriali e commerciali, in particolare quelli allineati con le tendenze future come la produzione di veicoli elettrici e il consolidamento del mercato.

Sebbene il settore industriale nel suo complesso abbia inciso negativamente sulla crescita del PIL 1, l’aumento della quota di mercato delle auto elettriche a batteria (passata dal 12,5% nella prima metà del 2024 al 15,6% nella prima metà del 2025) offre un “barlume di speranza” per il settore industriale.2 Questo suggerisce che specifici sottosettori all’interno della produzione, in particolare quelli legati alla transizione verde e alla mobilità elettrica, stanno mostrando resilienza e potenziale di crescita futura, potenzialmente compensando i cali in aree industriali più tradizionali.

Tabella 2: Notizie Notevoli su Business e Investimenti (5 Agosto 2025)

Azienda/EntitàTipo di Attività/NotiziaSettoreDettaglio Chiave/ImpattoFonte (ID Snippet)
MOLAccordo commerciale sul petrolioEnergiaAccordo con KazMunayGas (Kazakistan)10
MET GroupCommissione impianto solareEnergia VerdePrimo impianto solare in Germania operativo10
Auchan UngheriaNuova strategiaCommercio al DettaglioObiettivo di raddoppiare la quota di mercato11
Mercedes-BenzEspansione dello stabilimentoAutomotiveL’ampliamento a Kecskemét procede come previsto11
StobagAmpliamento dello stabilimentoManifatturieroInvestimento significativo in Ungheria11

2.2. Settore del Commercio al Dettaglio e Immobiliare

Nel settore del commercio al dettaglio, sebbene il reddito reale sia aumentato di quasi il 10% nei primi cinque mesi del 2025, le vendite al dettaglio nette sono aumentate solo di un modesto 2%.7 Questa significativa disparità è principalmente attribuita all’inflazione ungherese relativamente alta (4,8% complessiva, con un 8,2% ancora più alto per gli alimentari e un 6,7% per l’energia), che erode la fiducia dei consumatori e frena la spesa.7 La notevole differenza tra la crescita del reddito reale e quella delle vendite al dettaglio nette evidenzia una sfida microeconomica cruciale: l’inflazione elevata sta di fatto “tassando” i guadagni aumentati dei consumatori, portando a una riduzione della spesa discrezionale e a una diminuzione della fiducia dei consumatori. Questo ha un impatto diretto sull’intero settore del commercio al dettaglio e mina l’efficacia del consumo come motore primario della crescita del PIL.

Si è osservata una crescita più robusta nei settori della moda, della salute e bellezza, della casa e del Food & Beverage (F&B), dove la domanda da parte degli inquilini per l’apertura di nuovi negozi è stata più forte rispetto al 2024.7

L’impatto delle politiche governative è evidente: alcuni prodotti sono soggetti a un tetto del 10% sul margine di profitto, e i rivenditori di prodotti per la drogheria, nonostante abbiano registrato una crescita delle vendite superiore alla media dal COVID, stanno ora risentendo degli effetti dei controlli sui prezzi imposti dal governo, il che ha portato a una riduzione dei costi e a un rallentamento delle aperture di nuovi negozi in risposta alla diminuzione dei profitti. Le modifiche alla “legge Plaza-stop”, sebbene attese, hanno creato incertezza tra sviluppatori, rivenditori e istituzioni finanziarie, rallentando i progetti di sviluppo del commercio al dettaglio, inclusi i parchi commerciali.7 Queste politiche, pur mirando a proteggere i consumatori dall’inflazione, potrebbero inavvertitamente soffocare gli investimenti, limitare la concorrenza e ostacolare la crescita del mercato in specifici segmenti del commercio al dettaglio, potenzialmente influenzando l’attrattiva di Budapest come destinazione per lo shopping di alto livello.

Il mercato del lusso in Ungheria affronta sfide, con l’ingresso di nuovi marchi di moda di lusso che rimane inferiore rispetto ad altri paesi dell’Europa centrale e orientale. La presenza di negozi non appropriati, come negozi di souvenir e drogherie, in strade di alto livello come Andrássy, sta allontanando i principali marchi di lusso, nonostante siano stati firmati contratti di locazione per marchi di gioielli di fascia alta e negozi di moda multimarca di lusso.7

Nel settore immobiliare commerciale, i tassi di sfitto, anche nei centri commerciali di categoria “B”, sono diminuiti, e la mancanza di nuova offerta di centri commerciali ha permesso ai canoni di rimanere stabili e, in alcuni casi, di aumentare, fornendo così entrate ai proprietari per modernizzare questi centri. Non sono previsti significativi progetti a uso misto a Budapest dopo l’apertura del Zugló Város Központ di Bayer, ma solo progetti residenziali e per uffici con unità commerciali al piano terra.7

Il programma “Home Start Credit” potrebbe coprire il 30-50% delle spese, indicando un significativo sostegno governativo per l’edilizia abitativa.10 Questo si collega al “boom immobiliare” alimentato dagli incentivi governativi e dagli investimenti esteri, che genera sfide in termini di accessibilità economica per i residenti locali e potenziali rischi di instabilità del mercato.8

2.3. Dinamiche del Mercato del Lavoro

Il mercato del lavoro ha mostrato un ammorbidimento, con una diminuzione dell’occupazione e un aumento delle segnalazioni di “licenziamenti nascosti”, poiché il settore aziendale affronta una stagnazione dopo tre anni. Ciò indica che i produttori ungheresi, pur spesso mantenendo i lavoratori, stanno diventando più sensibili ai costi a causa della diminuzione degli ordini e della ristrutturazione dei piani di produzione.2 La presenza di “licenziamenti nascosti” e un generale ammorbidimento indicano che le imprese sono sotto pressione significativa e cercano attivamente di ridurre i costi. Questo suggerisce che le cifre ufficiali sulla disoccupazione potrebbero non riflettere pienamente l’entità delle difficoltà del mercato del lavoro e che la salute del settore aziendale è precaria, con potenziali implicazioni per il consumo futuro e la stabilità economica complessiva.

Gli sviluppi del mercato del lavoro sono influenzati positivamente dai punti rilevanti del Nuovo Piano d’Azione di Politica Economica annunciato alla fine dell’anno scorso, come l’accordo salariale triennale, l’aumento del beneficio fiscale per le famiglie e l’esenzione dall’imposta sul reddito personale per le donne con figli.4

2.4. Settore Finanziario e Sostegno alle PMI

Il settore finanziario ungherese è caratterizzato da ampi cuscinetti di capitale e liquidità e da un solido portafoglio crediti, con i rischi emersi durante la recessione economica del 2023 che si sono attenuati.6 OTP Bank, il maggiore istituto di credito commerciale ungherese, ha riconosciuto i risultati di uno stress test del 2025 condotto dall’Autorità Bancaria Europea il 4 agosto 2025, un’informazione rilevante nel contesto del 5 agosto.10 La solidità del settore finanziario, evidenziata da forti cuscinetti e un solido portafoglio crediti, contrasta con le difficoltà affrontate da altre parti dell’economia. Questa stabilità è cruciale per il sistema economico complessivo, poiché un settore finanziario sano può continuare a fornire credito e facilitare le transazioni, fungendo da ammortizzatore chiave e consentendo una potenziale crescita futura.

Il Ministero dell’Economia Nazionale ha annunciato il 31 luglio 2025 che avrebbe allentato le condizioni di un programma di credito da 156 miliardi di HUF a sostegno delle PMI, una misura rilevante per il supporto economico in corso.10 L’allentamento delle condizioni per un significativo programma di credito per le PMI indica il riconoscimento da parte del governo del ruolo vitale che le piccole e medie imprese svolgono nella vitalità economica e nell’occupazione. Questo sostegno finanziario diretto mira a mitigare l’impatto negativo dell’ambiente economico difficile su un segmento critico dell’economia, promuovendo l’attività economica locale e l’occupazione.

3. Sfide e Opportunità

Questa sezione sintetizza le persistenti sfide economiche e le opportunità emergenti per l’Ungheria, basandosi sulle osservazioni macro e microeconomiche del 5 agosto 2025.

3.1. Sfide Persistenti

Le pressioni inflazionistiche rimangono elevate e stanno erodendo il potere d’acquisto dei consumatori, creando una significativa disconnessione tra la crescita del reddito reale e le vendite al dettaglio. La preoccupazione è che le misure sui prezzi stiano mascherando le tendenze inflazionistiche sottostanti, comportando rischi per le prospettive a lungo termine e un potenziale rimbalzo una volta che gli interventi saranno revocati.2

La sostenibilità fiscale è messa alla prova dalle revisioni al rialzo degli obiettivi di deficit di bilancio per il 2025 (dal 3,7% al 4,1% da parte del governo, con proiezioni esterne fino al 4,8%) e dalle costantemente elevate esigenze di finanziamento lordo, indicando una persistente pressione fiscale. Esiste il rischio che gli sforzi per raggiungere gli obiettivi fiscali possano comportare tagli alla spesa in conto capitale, che il FMI avverte potrebbero indebolire la crescita.2

La fiducia dei consumatori e delle imprese rimane bassa, contribuendo a vendite al dettaglio contenute e a un pessimismo economico generale. Il mercato del lavoro mostra segni di ammorbidimento, con un aumento delle segnalazioni di “licenziamenti nascosti”, suggerendo una sofferenza del settore aziendale che va oltre le cifre ufficiali sulla disoccupazione e un potenziale di ulteriori perdite di posti di lavoro.2

Nonostante alcuni sottosettori mostrino promesse, i settori industriali e agricoli più ampi continuano a pesare sulla performance del PIL, con una produzione in calo e un minor numero di ordini. Questo indica una difficoltà più ampia per le industrie tradizionali ad adattarsi e competere nel clima economico attuale.1

Le politiche come la “legge Plaza-stop” e i tetti ai margini di profitto creano incertezza e ostacolano lo sviluppo e gli investimenti nel commercio al dettaglio. Più in generale, le persistenti tensioni con l’UE sullo stato di diritto, le accuse di corruzione e le questioni relative all’elusione delle sanzioni 8 rappresentano rischi significativi per la credibilità internazionale, l’accesso a fondi UE cruciali e la stabilità economica complessiva a lungo termine e la fiducia degli investitori.

Le sfide che l’economia ungherese deve affrontare non sono isolate, ma formano una rete complessa e interconnessa, creando un circolo vizioso che esacerba le difficoltà economiche. Ad esempio, l’inflazione elevata (macro) erode direttamente la fiducia dei consumatori (micro) e il potere d’acquisto (micro), il che a sua volta frena le vendite al dettaglio (micro) e quindi mina la crescita del PIL trainata dai consumi (macro). Allo stesso modo, le persistenti pressioni fiscali (macro) potrebbero richiedere tagli alla spesa (decisioni politiche) che potrebbero indebolire ulteriormente la crescita economica (macro), in particolare se gli investimenti di capitale sono colpiti. Inoltre, le questioni di governance sottostanti (fattori politici) influenzano direttamente il rapporto dell’Ungheria con l’UE, potenzialmente incidendo sull’accesso a fondi UE vitali e sul sentimento generale degli investitori internazionali, influenzando così la stabilità macro e microeconomica.

3.2. Opportunità Emergenti e Aree di Resilienza

Nonostante la modesta crescita economica complessiva e i significativi venti contrari, settori specifici come i servizi e l’industria automobilistica (in particolare il nascente segmento dei veicoli elettrici) stanno mostrando una notevole resilienza e continuano ad attrarre investimenti sostanziali.2 Questi investimenti sono cruciali per modernizzare la base industriale e guidare la crescita futura delle esportazioni. Ciò suggerisce che l’economia ungherese sta subendo una trasformazione strutturale, con nuovi motori di crescita ad alto valore aggiunto che emergono anche mentre i settori tradizionali faticano. Questa prospettiva più equilibrata e sfumata del panorama economico evidenzia le aree che potrebbero guidare la ripresa futura.

Il settore dei servizi, in particolare l’informazione e la comunicazione, continua a essere un motore chiave della crescita del PIL, dimostrando resilienza e potenziale per un’ulteriore espansione. La performance di questo settore contribuisce a compensare le debolezze nelle aree industriali e agricole tradizionali.1

Il settore bancario mantiene ampi cuscinetti di capitale e liquidità, fornendo una base stabile per l’economia e mitigando i rischi finanziari. Questa stabilità è fondamentale per garantire un flusso continuo di credito e assorbire potenziali shock economici.6

Il governo sta attivamente implementando diverse misure politiche per sostenere il consumo e le PMI, dimostrando una posizione proattiva nell’attenuare le sfide economiche. I piani d’azione economica del governo, inclusi misure per sostenere la crescita dei salari reali, fornire benefici fiscali (ad esempio, aumento del beneficio fiscale per le famiglie, esenzioni dall’imposta sul reddito per le donne con figli) e offrire programmi di credito per le PMI, mirano a rafforzare la domanda interna e sostenere le imprese locali, fornendo uno stimolo all’attività economica.4

Nonostante la debolezza economica globale, i saldi esterni dell’Ungheria rimangono favorevoli, sostenuti da prezzi energetici più bassi e da una ridotta attività di investimento, che hanno contribuito a un aumento del surplus delle partite correnti. Questo fornisce un certo grado di stabilità per il fiorino ungherese e mitiga i rischi di finanziamento esterno.2 La combinazione di queste misure politiche e delle forze intrinseche dell’economia indica che, sebbene le sfide siano significative, l’economia non è priva di difese e questi fattori potrebbero contribuire a una ripresa più stabile e potenzialmente più rapida di quanto ci si potrebbe altrimenti aspettare.

4. Conclusione

Al 5 agosto 2025, l’economia ungherese si muove in un panorama complesso caratterizzato da una crescita modesta del PIL, trainata dai consumi, che è però messa alla prova da un’inflazione persistentemente elevata e da una fiducia dei consumatori in calo. Le pressioni fiscali sono evidenti negli obiettivi di deficit rivisti al rialzo, che richiedono una gestione attenta per evitare di compromettere la crescita a lungo termine.

Nonostante questi venti contrari macroeconomici, settori specifici come la produzione automobilistica, i servizi e alcuni segmenti del commercio al dettaglio continuano ad attrarre investimenti e a mostrare segni di resilienza. Il settore finanziario rimane stabile, fornendo un cuscinetto cruciale. Tuttavia, le incoerenze normative e le continue questioni di governance con l’UE presentano rischi significativi che potrebbero ostacolare la crescita e gli investimenti futuri.

Il sentimento generale è di cauto ottimismo, con una chiara consapevolezza che, sebbene la ripresa sia all’orizzonte, il suo ritmo e la sua sostenibilità dipenderanno fortemente dalla gestione efficace dell’inflazione, da una politica fiscale prudente e dalla risoluzione delle sfide strutturali e di governance.

FONTI

  1. Hungary’s GDP Grows 0.2% in Q2 2025, Services Drive Modest Expansion, accessed August 5, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-gdp-grows-0-2-in-q2-2025-services-drive-modest-expansion/
  2. Monitoring Hungary: Recovery in sight, but weakness persists | articles | ING Think, accessed August 5, 2025, https://think.ing.com/articles/monitoring-hungary-recovery-in-sight-but-weakness-persists/
  3. Hungary’s government finally faces reality, cuts 2025 growth forecast to 1% – bne IntelliNews, accessed August 5, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-government-finally-faces-reality-cuts-2025-growth-forecast-to-1-393579/
  4. Despite a continuously weakening global economic environment, domestic consumption growth continues to support Hungarian GDP expansion – Századvég, accessed August 5, 2025, https://szazadveg.hu/en/cikkek/despite-a-continuously-weakening-global-economic-environment-domestic-consumption-growth-continues-to-support-hungarian-gdp-expansion/
  5. Hungary and the IMF, accessed August 5, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  6. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed August 5, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  7. Market Fundamentals Holding Back Entries by Major Luxury Fashion Brands – Budapest Business Journal, accessed August 5, 2025, https://bbj.hu/business/people/interview/market-fundamentals-holding-back-entries-by-major-luxury-fashion-brands/
  8. News del 11 luglio 2025 – YouTube, accessed August 5, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=0LaUYX0ygkg
  9. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed August 5, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
  10. Budapest Business Journal: BBJ, accessed August 5, 2025, https://bbj.hu/
  11. UNGHERIA – Agenzia ICE, accessed August 5, 2025, https://www.ice.it/it/mercati/ungheria

Panoramica Economica Ungherese: Sviluppi Chiave al 4 Agosto 2025

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Sintesi Esecutiva

Al 4 agosto 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso e sfaccettato, caratterizzato da una cauta ripresa bilanciata da persistenti pressioni inflazionistiche e da significative iniziative governative. I dati preliminari sul PIL del secondo trimestre 2025 indicano una modesta crescita trimestrale, che segue una contrazione nel primo trimestre. Tuttavia, le previsioni di crescita annuale per il 2025 sono state riviste al ribasso sia dal governo che da istituzioni internazionali, riflettendo le continue sfide derivanti dal rallentamento industriale e dalle tensioni commerciali globali.

Il mercato immobiliare sta vivendo un notevole aumento della domanda, stimolato in gran parte dai nuovi programmi abitativi governativi, sebbene ciò contrasti con un calo delle abitazioni completate nella prima metà dell’anno, suggerendo un potenziale squilibrio tra domanda e offerta futura. Sul fronte energetico, sono in corso sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento, e il governo sta formulando attivamente risposte alle implicazioni economiche delle nuove tariffe internazionali. La stabilità fiscale rimane una preoccupazione critica, con deficit di bilancio elevati e il Fiorino ungherese identificato come una delle valute più deboli d’Europa, evidenziando il delicato equilibrio che i responsabili politici devono mantenere tra il sostegno all’attività economica e il mantenimento della disciplina fiscale.

PODCAST IN ITALIANO

I. Performance e Prospettive Macroeconomiche

Crescita del PIL: Performance Recente e Proiezioni Riviste

L’economia ungherese ha evitato per poco di scivolare in recessione nel secondo trimestre del 2025. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto di un modesto 0,4% su base trimestrale (destagionalizzato e corretto per il calendario) e dello 0,1% su base annua, secondo una prima lettura dei dati rilasciati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) il 30 luglio 2025.1 Questo dato segue una contrazione rivista dello 0,1% nel primo trimestre del 2025.1 Il settore dei servizi, in particolare il settore ICT, ha avuto un impatto positivo sul PIL, mentre le performance dei settori industriale e agricolo hanno frenato la crescita.2

Nonostante il rimbalzo del secondo trimestre, il governo ungherese ha drasticamente ridotto le sue previsioni di crescita economica per il 2025, portandole a solo l’1%, un significativo downgrade rispetto alla proiezione iniziale del 3,4% e alla precedente revisione del 2,5%.3 La Commissione Europea (CE) prevede una crescita del PIL leggermente più conservativa dello 0,8% per il 2025, con un’accelerazione prevista al 2,5% nel 2026, sostenuta principalmente dai consumi e da una graduale ripresa degli investimenti e delle esportazioni.5 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) proietta una crescita modesta simile dello 0,7% per il 2025, che aumenterà al 2% nel 2026.6

La divergenza tra il rimbalzo trimestrale e le previsioni annuali più pessimistiche indica che la crescita del secondo trimestre è probabilmente considerata insufficiente a compensare la debole performance del primo trimestre e i venti contrari economici previsti per la seconda metà dell’anno. Ciò suggerisce che la “partenza a razzo” promessa dal Primo Ministro Orbán non si è concretizzata.3 Le diverse previsioni da parte di varie istituzioni evidenziano una notevole incertezza nelle prospettive economiche e potenzialmente diverse valutazioni sull’efficacia delle politiche governative o sull’impatto dei fattori esterni. Questo implica che l’economia ungherese rimane su un percorso di ripresa fragile, suscettibile sia a pressioni interne che internazionali, rendendo difficile per i responsabili politici raggiungere i loro obiettivi di crescita dichiarati.

Dinamiche Inflazionistiche: Tassi Attuali e Pressioni Persistenti

L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) dell’Ungheria ha registrato un aumento del 4,6% su base annua a giugno 2025, con un modesto aumento mensile dello 0,1% rispetto a maggio, secondo i dati pubblicati l’8 luglio 2025.7 I prezzi dei generi alimentari sono stati un motore significativo dell’inflazione, mostrando un’impennata del 6,2% su base annua.7 L’inflazione dell’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (HICP) ha registrato una media del 3,7% nel 2024, ma ha visto un aumento nel primo trimestre del 2025 a causa degli aumenti delle accise, un rimbalzo dell’inflazione alimentare e un persistente slancio nell’inflazione dei servizi.5

La Commissione Europea prevede che l’inflazione HICP aumenterà al 4,1% nel 2025 prima di diminuire al 3,3% nel 2026.5 Il FMI prevede un’inflazione del 4,5% nel quarto trimestre 2025, con una graduale decelerazione verso l’obiettivo del 3% della Banca Nazionale Ungherese (MNB) entro il 2027.6 Le regolamentazioni dei prezzi e i negoziati tra il governo e i principali fornitori di servizi dovrebbero moderare temporaneamente l’inflazione, ma i prezzi probabilmente si adegueranno una volta che queste misure termineranno nel 2025 e nel 2026.5

L’inflazione, con l’IPC al 4,6% a giugno e l’HICP previsto al 4,1% per il 2025, rimane al di sopra dell’intervallo obiettivo della MNB (2,0-4,0%) ed è rimasta tale per sette mesi consecutivi.5 Nonostante gli interventi governativi, come le regolamentazioni dei prezzi, le pressioni sottostanti derivanti dalla domanda interna, dall’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dagli aumenti salariali continuano a spingere l’inflazione.5 La MNB avverte esplicitamente che i prezzi probabilmente si aggiusteranno al rialzo una volta che le misure temporanee saranno revocate.5 Questo suggerisce che l’attuale moderazione dell’inflazione potrebbe essere artificiale o insostenibile, mascherando forze inflazionistiche strutturali più profonde. L’uso dei tetti ai prezzi da parte del governo, sebbene inteso a proteggere le famiglie, potrebbe distorcere i segnali di mercato e ritardare un processo di disinflazione più fondamentale, portando potenzialmente a un rimbalzo dei prezzi una volta che queste misure saranno revocate.

Mercato del Lavoro: Tasso di Disoccupazione e Tendenze di Crescita Salariale

Il tasso di disoccupazione in Ungheria è aumentato al 4,5% a giugno 2025 8, rispetto al 4,5% nel 2024.5 Si prevede che una graduale ripresa economica ridurrà leggermente il tasso di disoccupazione a circa il 4,3% entro il 2026.5

La crescita dei salari nominali è prevista rimanere elevata sia nel 2025 che nel 2026. Questa tendenza è principalmente guidata da un ulteriore aumento del salario minimo del 9% implementato nel 2025, unito a un mercato del lavoro teso e a previsti aumenti salariali nel settore pubblico.5 L’elevata crescita dei salari nominali contribuisce direttamente alla domanda interna e all’aumento dei costi di produzione, che sono identificati come motori dell’inflazione persistente, in particolare nel settore dei servizi.5 Questo crea una dinamica di spirale salari-prezzi. L’impegno del governo a mantenere “aumenti del salario minimo a due cifre l’anno prossimo” 3 rafforza ulteriormente questo rischio. Ciò evidenzia una tensione tra gli obiettivi di politica sociale (migliorare il tenore di vita attraverso salari più alti) e la stabilità macroeconomica (controllare l’inflazione). Gli sforzi della MNB per contenere l’inflazione sono quindi complicati da queste dinamiche salariali.

Situazione Fiscale e del Debito Pubblico

Il deficit di bilancio in Ungheria è diminuito nel 2024, ma si prevede che rimarrà elevato. La Commissione Europea prevede un deficit del governo generale del 4,6% del PIL nel 2025 e del 4,1% nel 2026.5 Lo scenario di base del FMI, che include solo misure legislative o ufficialmente approvate, prevede un deficit leggermente superiore del 4,8% del PIL nel 2025 e del 4,6% nel 2026.6 L’obiettivo ufficiale del governo ungherese per il deficit del 2025, adottato a dicembre 2024, è del 3,7% del PIL.10

Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato al 73,6% nel 2024 7 e si prevede che raggiungerà il 74,1% nel 2025 5, con i costi del servizio del debito che rimangono significativi.10 Il FMI stima che un aggiustamento fiscale cumulativo di circa il 2% del PIL nel periodo 2025-2028 sia necessario per portare il deficit al di sotto del 3% entro il 2027 e ridurre il debito pubblico al di sotto del 70% entro il 2029.6

Esiste un divario significativo tra l’obiettivo di deficit del governo per il 2025 (3,7%) e le previsioni più pessimistiche della CE (4,6%) e del FMI (4,8%).5 Questa discrepanza è in parte attribuita a recenti annunci politici che riducono le entrate, come il raddoppio delle agevolazioni fiscali per le famiglie e l’ampliamento delle esenzioni dall’imposta sul reddito personale per le madri.3 Queste sono misure popolari, soprattutto in vista delle elezioni dell’aprile 2026.3 Il FMI afferma esplicitamente che le politiche attuali sono insufficienti per raggiungere gli obiettivi di bilancio e che “sono necessari sforzi fiscali aggiuntivi significativi”.6 Ciò implica che il governo sta dando priorità alla spesa sociale e alle misure di stimolo, potenzialmente a scapito del consolidamento fiscale. Questo atto di equilibrio crea una situazione fiscale precaria. Il mancato raggiungimento degli obiettivi di deficit potrebbe portare a un declassamento del rating creditizio, poiché l’Ungheria è già al più basso grado di investimento con una prospettiva negativa.3 Il desiderio del governo di evitare un declassamento 3 esercita pressione sulle future decisioni fiscali, suggerendo un potenziale conflitto tra imperativi politici e realtà economiche.

Performance Valutaria: Stato del Fiorino

Al 4 agosto 2025, il Fiorino ungherese (HUF) è identificato come la valuta più debole d’Europa, con un tasso di cambio USD/HUF di 344,9.11 Questa svalutazione è attribuita a una combinazione di inflazione persistente, continue sfide fiscali e più ampie pressioni del mercato esterno.11 Il fiorino si è indebolito dello 0,4% rispetto all’euro in seguito alla revisione al ribasso delle previsioni di crescita del governo.3

La performance del Fiorino funge da indicatore in tempo reale della fiducia degli investitori e della salute generale dell’economia ungherese. Un fiorino più debole incide direttamente sui costi delle importazioni, potenzialmente esacerbando le pressioni inflazionistiche, anche se offre un certo vantaggio competitivo per le esportazioni.11 Riflette anche la valutazione del mercato della traiettoria fiscale del governo e della capacità della MNB di controllare l’inflazione.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Ungheresi Chiave (2024-2026)

Indicatore2024 (Stima)2025 (Prev. EC)2025 (Prev. FMI)2025 (Prev. Gov.)2026 (Prev. EC)2026 (Prev. FMI)
Crescita del PIL (% a/a)0,5 50,8 50,7 61,0 32,5 52,0 6
Inflazione (% a/a)3,7 54,1 54,5 (Q4) 64,5-5,2 123,3 53,0 (target) 6
Disoccupazione (%)4,5 54,4 5N/DN/D4,3 5N/D
Saldo del Bilancio Generale (% del PIL)-4,9 5-4,6 5-4,8 6-3,7 10-4,7 5-4,6 6
Debito Pubblico Lordo (% del PIL)73,5 574,5 5N/DN/D74,3 5<70 (2029) 6

Nota: I valori possono variare leggermente tra le fonti a causa di metodologie di calcolo o date di pubblicazione diverse.

Questa tabella fornisce un confronto diretto e immediato delle previsioni macroeconomiche chiave da parte di diverse autorità. Ciò consente di identificare rapidamente le aree di consenso e, soprattutto, di divergenza, che è fondamentale per un pubblico sofisticato come gli analisti finanziari. La presentazione dei dati per più anni (2024-2026) permette di visualizzare rapidamente le tendenze previste per ciascun indicatore, come l’accelerazione della crescita del PIL, la decelerazione dell’inflazione o la stabilizzazione del debito. I dati sul saldo del bilancio generale e sul debito pubblico offrono un’istantanea concisa e critica della salute fiscale del paese e della sua traiettoria prevista, un punto di preoccupazione significativo evidenziato in tutte le informazioni disponibili. Questi indicatori consolidati servono da contesto quantitativo fondamentale per comprendere la logica alla base delle decisioni di politica monetaria e fiscale discusse in altre sezioni del rapporto. Permettono al lettore di valutare se le politiche si allineano con gli obiettivi desiderati o se esistono lacune significative.

II. Politica Monetaria e Stabilità del Settore Finanziario

Posizione della Politica della Banca Centrale (MNB)

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto il suo tasso di base stabile al 6,5% a luglio 2025, una decisione ampiamente in linea con le aspettative del mercato.9 Questo tasso posiziona l’Ungheria come uno stato membro dell’UE con uno dei tassi di interesse più alti.9

La MNB continua a mantenere una politica monetaria restrittiva, sottolineando che tali condizioni sono “garantite” per assicurare che l’inflazione ritorni stabilmente al suo intervallo obiettivo.6 La banca centrale ha rilevato che l’inflazione è rimasta al di sopra del suo intervallo obiettivo del 2,0-4,0% per il settimo mese consecutivo a giugno.9 Le aspettative di inflazione delle famiglie sono rimaste elevate a giugno, in contrasto con un calo delle aspettative di prezzo delle imprese da ottobre 2024.9 La MNB ha anche citato rischi al rialzo per l’inflazione, inclusi elevate pressioni sui prezzi nel settore dei servizi, potenziali aumenti dei prezzi alimentari globali e l’impatto degli attriti commerciali globali sulle aspettative di inflazione.9

La MNB sta mantenendo il suo tasso di base stabile al 6,5%, nonostante le indicazioni di mercato per possibili tagli entro la fine dell’anno.9 Questo posiziona i tassi ungheresi tra i più alti dell’UE.9 La logica della MNB è radicata nell’inflazione persistente (al di sopra dell’obiettivo per sette mesi) e, in modo critico, nelle aspettative di inflazione non ancorate delle famiglie.9 Ciò suggerisce che la banca centrale privilegia il controllo dell’inflazione rispetto a un potenziale stimolo alla crescita derivante da tassi più bassi. L’ambiente di tassi di interesse elevati, sebbene necessario per l’inflazione, frena l’attività economica, in particolare gli investimenti. La posizione cauta della MNB implica che essa percepisce rischi inflazionistici significativi e duraturi, il che limita la sua flessibilità nell’allentare le condizioni monetarie. Ciò evidenzia un difficile dilemma politico in cui la banca centrale deve bilanciare la necessità immediata di contenere l’inflazione con obiettivi di crescita economica più ampi, con scarso margine di errore.

Iniziative della MNB

Il 1° agosto 2025, la MNB ha annunciato un nuovo prodotto di prestito per le imprese, noto come “Prestiti Aziendali Certificati”.14 La MNB sta anche integrando attivamente “aspetti verdi” nelle sue pratiche di supervisione. Questa iniziativa mira a salvaguardare la stabilità finanziaria e, al contempo, a reindirizzare il capitale verso settori a basse emissioni di carbonio, influenzando così la traiettoria più ampia della trasformazione industriale.17 Inoltre, la MNB si sta posizionando come un hub strategico per la cooperazione finanziaria, con un imminente Forum del Vertice Finanziario dell’Associazione di Cooperazione Finanziaria Asiatica previsto a Budapest ad agosto.17

La MNB sta mantenendo una politica monetaria restrittiva (tassi di interesse elevati) 9, ma sta contemporaneamente introducendo nuovi prodotti di prestito per le imprese 14 e promuovendo la finanza verde.17 Questo rappresenta un approccio politico a doppio binario. La politica macro-monetaria restrittiva affronta i rischi inflazionistici sistemici, mentre i prodotti di prestito mirati e le iniziative verdi sono interventi microeconomici progettati per sostenere settori specifici o obiettivi strategici (come investimenti e sostenibilità). Ciò suggerisce che la MNB sta cercando di mitigare gli impatti negativi dei tassi di interesse elevati sugli investimenti produttivi fornendo liquidità mirata o incentivi. Indica anche una visione strategica per l’economia oltre il controllo immediato dell’inflazione, mirando a canalizzare il capitale in aree considerate cruciali per la crescita e la competitività future, come la trasformazione verde. Questa complessa interazione di politiche riflette le sfide multiformi che l’economia ungherese deve affrontare.

Salute del Settore Finanziario

OTP Bank, il più grande istituto di credito commerciale ungherese, ha riconosciuto i risultati di uno stress test del 2025 condotto dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) in tutta l’UE.18 Nel complesso, il settore finanziario è segnalato come caratterizzato da ampi cuscinetti di capitale e liquidità e da un solido portafoglio crediti, indicando un sistema bancario resiliente.10 Passi positivi includono la prevista introduzione di un buffer di capitale anticiclico (CCyB) neutro positivo dell’uno percento a luglio 2025 e la riattivazione del buffer di rischio sistemico (SyRB) per le esposizioni delle banche al settore immobiliare commerciale (CRE) nel 2024.6

Tuttavia, il FMI ha sollevato preoccupazioni riguardo alla reintroduzione dei tetti volontari sul Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) per i mutui immobiliari, affermando che tali misure distorcono la determinazione dei prezzi del rischio e dovrebbero essere revocate. Il FMI consiglia inoltre che la riduzione degli incentivi fiscali legati all’edilizia abitativa contribuirebbe a contenere le future pressioni sui prezzi e a salvaguardare la stabilità finanziaria.6 Questo evidenzia una tensione tra gli sforzi della banca centrale per mantenere la stabilità finanziaria attraverso una sana regolamentazione e gli interventi del governo, che, sebbene forse mirati a stimoli sociali o economici (ad esempio, accessibilità abitativa), possono inavvertitamente distorcere i meccanismi di mercato e introdurre nuovi rischi. Tali interventi governativi possono indebolire il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e potenzialmente creare azzardo morale o bolle speculative sugli asset, specialmente in un mercato immobiliare in forte espansione. Ciò suggerisce che, sebbene i cuscinetti del settore finanziario siano solidi, il mix di politiche comporta rischi intrinseci se le misure governative minano i quadri prudenziali, richiedendo una vigilanza continua da parte dei regolatori.

III. Punti Salienti Settoriali e Microeconomici

A. Mercato Immobiliare e delle Costruzioni

Impennata della Domanda di Abitazioni e Attività di Costruzione

La domanda nel mercato immobiliare ungherese ha raggiunto un massimo di tre anni a luglio 2025, trainata principalmente dall’attesa per il prossimo “Programma Home Start”.19 Ingatlan.com, una delle principali piattaforme immobiliari, ha registrato oltre 284.000 richieste telefoniche a luglio, superando i dati dello stesso mese tra il 2022 e il 2024.19 La domanda mensile è cresciuta dal 14% al 39% in varie contee, con gli aumenti più forti a Szabolcs-Szatmár-Bereg (39%), Győr-Moson-Sopron (37%) e nelle contee di Pest e Vas (36% ciascuna).19 Anche l’offerta è aumentata a luglio, con oltre 30.250 proprietà residenziali elencate sul sito, riflettendo un aumento mensile e annuale del 2-3%.19

Nonostante l’impennata della domanda, la prima metà del 2025 ha visto un forte calo delle nuove abitazioni completate. Circa 5.129 nuove abitazioni sono state messe in uso a livello nazionale, rappresentando un calo del 15% rispetto allo stesso periodo del 2024.20 Questo calo ha interessato la maggior parte delle regioni, con le abitazioni completate in calo del 14% a Budapest, del 34% nelle città a livello di contea e del 17% nei villaggi.20 Al contrario, i permessi e le dichiarazioni di costruzione sono aumentati del 43% a livello nazionale, raggiungendo 12.830, segnalando un potenziale rimbalzo dell’attività di costruzione.20 Budapest ha guidato questo aumento, con permessi rilasciati per 5.992 abitazioni, un aumento di 3,8 volte su base annua.20 La quota di costruzioni a cura di imprese è aumentata dal 60% al 67% delle abitazioni completate, indicando uno spostamento verso lo sviluppo guidato dal mercato.20

L’effetto immediato del Programma Home Start è un boom della domanda, ma l’offerta attuale (abitazioni completate) si sta contraendo. Sebbene i permessi indichino l’offerta futura, esiste un significativo ritardo temporale tra i permessi rilasciati e le abitazioni completate. Ciò crea uno squilibrio tra domanda e offerta a breve-medio termine, che probabilmente eserciterà una continua pressione al rialzo sui prezzi delle abitazioni (il primo trimestre 2025 ha già visto una crescita nazionale del 15% 22). Gli incentivi governativi, pur raggiungendo l’obiettivo di stimolare la domanda, non sono immediatamente bilanciati da nuove unità abitative, portando potenzialmente a problemi di accessibilità economica nonostante i programmi. Il cambiamento nel mercato degli affitti (l’acquisto preferito all’affitto a Budapest, la domanda di affitti in aumento nelle città universitarie) illustra ulteriormente come la politica possa riconfigurare le dinamiche di mercato, creando pressioni localizzate. La preoccupazione del FMI riguardo agli incentivi fiscali legati all’edilizia abitativa che distorcono la determinazione dei prezzi del rischio 6 è particolarmente rilevante qui, suggerendo che, sebbene il programma sia popolare, comporta rischi per la stabilità finanziaria.

Tendenze del Mercato degli Affitti

L’annuncio del Programma Home Start ha anche stimolato l’interesse per l’acquisto di proprietà attraverso il suo impatto sul mercato degli affitti. Nelle città universitarie regionali come Szeged, Pécs e Debrecen, la domanda di unità in affitto è aumentata del 25-30% in seguito agli annunci di ammissione all’università.19 Al contrario, Budapest non ha registrato un tipico picco stagionale nella domanda di affitti, poiché molti genitori stanno ora considerando l’acquisto anziché l’affitto, grazie ai benefici finanziari del programma.19 In alcune città, i pagamenti dei mutui potrebbero persino essere inferiori agli affitti mensili.19

Tabella 2: Attività del Mercato Immobiliare Ungherese (H1 2025 / Luglio 2025)

MetricaPeriodoDato Nazionale% Variazione (a/a o m/m)Dettagli AggiuntiviFonte
Abitazioni CompletateH1 20255.129-15% (a/a) 20Budapest: -14% (1.821 unità); Città di contea: -34% (736 unità); Villaggi: -17% (1.069 unità) 20BBJ, XpatLoop.com
Permessi di CostruzioneH1 202512.830+43% (a/a) 20Budapest: 5.992 unità (+3.8x a/a); Città di contea: +3.3% (2.411 unità) 20BBJ, XpatLoop.com
Richieste di Domanda AbitativaLuglio 2025>284.000+14-39% (m/m per contee) 19Szabolcs-Szatmár-Bereg: +39%; Győr-Moson-Sopron: +37%; Pest & Vas: +36% 19Ingatlan.com
Proprietà Elencate (Offerta)Luglio 2025>30.250+2-3% (m/m e a/a) 19N/DIngatlan.com
Previsione Crescita Prezzi Nazionali202510% 22N/DN/DPortfolio.hu

Questa tabella offre una visione completa del mercato immobiliare, riunendo offerta completata, offerta futura (permessi) e domanda attuale. Ciò consente una rapida comprensione delle dinamiche di mercato e visualizza la contraddizione cruciale tra il calo delle abitazioni completate e l’impennata dei permessi e della domanda. L’inclusione di dettagli regionali e specifici per le contee per la domanda permette un’analisi più granulare, rivelando le forze o le debolezze del mercato localizzate e l’impatto disomogeneo di politiche come “Home Start”. Presentando queste cifre, la tabella supporta direttamente l’analisi dell’efficacia del Programma Home Start e delle sue conseguenze non intenzionali, come le potenziali pressioni sui prezzi o i cambiamenti nelle dinamiche del mercato degli affitti. Fornisce la base quantitativa per comprendere gli effetti reali della politica.

B. Sviluppi del Settore Energetico e Industriale

Diversificazione dell’Offerta Energetica

Al 4 agosto 2025, l’Ungheria sta attivamente perseguendo la diversificazione dell’approvvigionamento energetico. La prima partita di petrolio kazako, pari a 85.000 tonnellate, è stata consegnata al porto croato di Omisalj. Questo petrolio è destinato alla consegna in Ungheria tramite l’oleodotto Adriatico da parte di JANAF, nell’ambito di un’espansione strategica della cooperazione tra KazMunayGas (KMG) e il gruppo ungherese MOL. Questo accordo è reciprocamente vantaggioso, consentendo al Kazakistan di espandere le sue esportazioni di petrolio verso i mercati dell’UE e a MOL di diversificare le importazioni di petrolio dell’Ungheria e della Slovacchia.23

Investimenti Industriali

GE Vernova, con sede negli Stati Uniti, sta realizzando un significativo investimento di 22,5 milioni di euro nel suo stabilimento ungherese di Veresegyház. Questo progetto mira ad espandere la capacità produttiva, migliorare la tecnologia e l’efficienza del consumo energetico, con lo stato ungherese che sostiene l’investimento con 7 milioni di euro.1 Inoltre, l’Ungheria ha avviato i lavori preliminari per i reattori modulari di piccole dimensioni (SMR) americani, indicando un cambiamento strategico a lungo termine nella produzione di energia.23

Performance Manifatturiera

Il settore industriale ha registrato un calo della produzione nel primo trimestre del 2025.5 Il rallentamento industriale dell’Ungheria, in particolare nella produzione di batterie, un settore che il Primo Ministro Orbán aveva sperato potesse trainare l’espansione economica, ha pesato significativamente sulle prospettive economiche complessive.3 Sebbene i prezzi alla produzione industriale siano diminuiti leggermente a giugno, sono rimasti al di sopra dei livelli dell’anno precedente.18

I recenti accordi sul petrolio kazako 23 e l’avvio dei lavori per gli SMR 23 indicano chiaramente l’attenzione strategica dell’Ungheria al rafforzamento della sicurezza energetica e alla diversificazione del proprio mix energetico, probabilmente in risposta alle incertezze geopolitiche. L’investimento di GE Vernova 23 è un segnale positivo di investimento diretto estero. Tuttavia, questi progressi strategici nelle infrastrutture energetiche contrastano nettamente con il rallentamento industriale segnalato, in particolare nel settore della produzione di batterie 3, che era un motore chiave della crescita. La produzione industriale è diminuita nel primo trimestre del 2025.5 Ciò suggerisce che i benefici dei nuovi investimenti diretti esteri, in particolare in settori emergenti come la produzione di batterie, richiedono tempo per concretizzarsi e non stanno ancora compensando le debolezze più ampie della produzione industriale, probabilmente a causa della domanda esterna contenuta e di un ambiente commerciale incerto.5 Il sussidio governativo per GE Vernova (quasi il 30%) evidenzia anche la necessità di un sostegno statale per attrarre e mantenere investimenti industriali significativi, indicando un contesto competitivo difficile.

C. Altre Notizie Economiche Locali

Settore Assicurativo

Le compagnie assicurative ungheresi stanno accelerando l’adozione di strumenti digitali, come la segnalazione dei danni basata su foto, la selezione dei sinistri tramite intelligenza artificiale e i portali self-service.25 Questa trasformazione digitale è guidata da un’impennata dei sinistri legati al clima e da una crescente domanda dei consumatori di servizi più rapidi e trasparenti.25 Tuttavia, persistono le sfide, tra cui il superamento delle infrastrutture obsolete, la resistenza culturale all’automazione tra alcuni esperti del settore e questioni irrisolte relative alla responsabilità, alla privacy e alla conformità normativa per le decisioni assistite dall’intelligenza artificiale.25

Settore Agricolo

Gli agricoltori nelle principali aree agricole dell’Ungheria meridionale stanno affrontando condizioni di siccità sempre più gravi, una diretta conseguenza del cambiamento climatico.26 Questa sfida ambientale sta avendo un impatto significativo sui rendimenti delle colture e sta riducendo i livelli delle acque sotterranee, portando alcuni agricoltori a considerare il trasferimento o la ricerca di un’occupazione alternativa.26

Il settore assicurativo è costretto ad accelerare la trasformazione digitale a causa dell’aumento dei sinistri legati al clima.25 Contemporaneamente, gli agricoltori nell’Ungheria meridionale stanno affrontando una grave siccità dovuta al cambiamento climatico, che influisce sui rendimenti delle colture e sui mezzi di sussistenza.26 Queste due informazioni, apparentemente disparate, sono direttamente collegate dal tema generale del cambiamento climatico. Eventi meteorologici estremi (siccità, ecc.) portano a maggiori danni, che si traducono in più richieste di risarcimento assicurativo, costringendo il settore ad adattarsi. Allo stesso tempo, questi eventi climatici influenzano direttamente settori primari come l’agricoltura, minacciando la produzione e le economie rurali. Ciò indica che il cambiamento climatico non è solo una preoccupazione ambientale, ma un rischio economico crescente e tangibile per l’Ungheria. Impone costi diretti alle imprese (assicuratori) e minaccia la redditività delle attività economiche tradizionali (agricoltura), rendendo necessarie strategie di adattamento e potenzialmente investimenti significativi nella resilienza climatica in vari settori.

IV. Politiche Governative e Relazioni Economiche Internazionali

Politiche Economiche Nazionali

In risposta al nuovo accordo commerciale USA-UE, il governo ungherese sta sviluppando due piani d’azione: uno per la protezione dell’occupazione, per garantire che le aziende straniere che operano in Ungheria non licenzino personale, e un altro per la protezione industriale, per prevenire la chiusura di impianti di produzione.4 Il Primo Ministro Orbán ha sottolineato che le esportazioni ungheresi verso gli Stati Uniti ammontano a circa 11 miliardi di dollari all’anno, con la nuova tariffa del 15% che potrebbe aggiungere 1,5 miliardi di dollari in costi.4

Il governo ha continuato a implementare misure di stimolo mirate e incentivi fiscali ampliati. Sono emersi nuovi dettagli sul “Programma Home Start”, che ha significativamente aumentato la domanda di alloggi.14 Dal 1° gennaio 2025, il 50% dell’assegno SZÉP Card (un popolare beneficio accessorio) può essere utilizzato per la ristrutturazione abitativa.7 I benefici fiscali per le famiglie sono stati raddoppiati dal 1° luglio 2025, con un ulteriore raddoppio previsto per il 1° gennaio 2026.7 Inoltre, le esenzioni dall’imposta sul reddito a vita per le madri sono state ampliate.3 Il governo ungherese prevede anche di estendere nuovamente lo “stato di crisi/pericolo”.15

I “piani d’azione” immediati del governo in risposta alle tariffe USA-UE 4 dimostrano un approccio reattivo agli shock economici esterni. Contemporaneamente, vi è una costante espansione dei benefici sociali e familiari (Home Start, SZÉP Card, agevolazioni fiscali per le famiglie, esenzioni fiscali per le madri).3 Queste misure sono spesso popolari, soprattutto in vista delle elezioni dell’aprile 2026.3 Sebbene queste politiche sociali mirino a sostenere le famiglie e stimolare i consumi, esse riducono significativamente le entrate governative.6 Ciò crea un conflitto diretto con l’obiettivo di consolidamento fiscale e aumenta il rischio di mancare gli obiettivi di deficit di bilancio.3 Questo suggerisce un imperativo politico che guida una parte sostanziale della politica fiscale, potenzialmente a scapito della sostenibilità fiscale a lungo termine e della stabilità macroeconomica. Il governo sta cercando di mitigare il disagio economico immediato e di rafforzare il sostegno politico attraverso la spesa, anche se ciò aggrava le vulnerabilità fiscali sottostanti e attira critiche dalle istituzioni finanziarie internazionali.

Relazioni Commerciali: Impatto delle Tariffe USA-UE

Il recente accordo commerciale tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, che impone una tariffa del 15% sulle esportazioni dell’UE verso gli Stati Uniti (incluse le automobili), rappresenta una sfida significativa per l’Ungheria.4 Le automobili sono un pilastro delle esportazioni dell’Europa centrale, e le esportazioni totali dell’Ungheria verso gli Stati Uniti sono valutate a circa 11 miliardi di dollari all’anno.4 Ciò implica un potenziale costo tariffario di circa 1,5 miliardi di dollari per le merci ungheresi.4

A seguito di questo annuncio, il Ministero dell’Economia ungherese ha tagliato le sue previsioni di crescita economica per il 2025 all’1%.4 Anche i paesi vicini come Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia prevedono impatti negativi sui rispettivi PIL, con l’economia slovacca, altamente dipendente dalle esportazioni, che si trova ad affrontare un impatto stimato dello 0,87% sul PIL.4 Questo evidenzia l’elevata esposizione commerciale dell’Ungheria e la sua profonda integrazione nelle catene di approvvigionamento globali, rendendo la sua ripresa economica altamente suscettibile alle tensioni commerciali internazionali e alle misure protezionistiche. L’effetto di ricaduta regionale suggerisce che tali shock esterni possono propagarsi rapidamente attraverso economie interconnesse, sottolineando la necessità di cooperazione regionale o strategie commerciali diversificate per mitigare i rischi.

Fondi UE e Governance

Persistono le preoccupazioni riguardo allo stato di diritto in Ungheria, portando a un congelamento parziale dei fondi UE.7 I progressi limitati nell’assorbimento di questi fondi, uniti ai recenti annunci politici che aumentano il deficit, stanno contribuendo a una maggiore incertezza e probabilmente influenzeranno negativamente la fiducia in futuro.10 L’Ungheria ha ottenuto un’esenzione temporanea dalle rigide regole fiscali e ha attivato una clausola di salvaguardia nazionale, indicando una certa flessibilità nella sua gestione fiscale all’interno del quadro UE.7

I fondi UE rimangono parzialmente congelati a causa delle preoccupazioni sullo stato di diritto 7, e si nota un assorbimento limitato di questi fondi.10 La mancata erogazione di questi fondi incide direttamente sulla capacità di investimento dell’Ungheria e sullo sviluppo economico complessivo, poiché i fondi UE sono una fonte significativa di finanziamento. La menzione di “annunci che aumentano il deficit” 10 evidenzia ulteriormente un potenziale conflitto tra le priorità di spesa interna e le condizioni per l’accesso ai fondi UE. Questa situazione rappresenta un significativo punto di leva economico e politico per l’UE. La disputa in corso sullo stato di diritto non solo priva l’Ungheria di risorse finanziarie cruciali, ma influisce negativamente anche sulla fiducia degli investitori e sul sentimento economico generale.10 Sebbene le esenzioni fiscali temporanee offrano un certo respiro, le questioni di governance sottostanti rappresentano un rischio persistente per la stabilità economica a lungo termine dell’Ungheria e le sue relazioni con l’Unione Europea, suggerendo che i fattori politici sono un determinante critico del successo economico.

V. Conclusione: Navigare tra Venti Contrari e Opportunità Economiche

Al 4 agosto 2025, l’economia ungherese si trova a un bivio critico, bilanciando una fragile ripresa con significative pressioni interne ed esterne. Sebbene il secondo trimestre del 2025 abbia mostrato un modesto rimbalzo del PIL, la traiettoria di crescita complessiva per l’anno rimane contenuta, con le previsioni del governo e internazionali che indicano un periodo difficile. Ciò è in gran parte attribuito a un rallentamento industriale, in particolare in settori chiave come la produzione di batterie, e all’impatto negativo delle nuove tariffe commerciali internazionali.

L’inflazione rimane una preoccupazione persistente, trainata da una robusta domanda interna, da un’elevata crescita salariale e dagli effetti persistenti degli aumenti delle accise. La Banca Nazionale Ungherese sta mantenendo una politica monetaria restrittiva per combattere queste pressioni, ma affronta il compito complesso di ancorare le aspettative di inflazione senza soffocare indebitamente l’attività economica. Il settore finanziario, sebbene generalmente robusto con ampi cuscinetti, sta navigando le complessità degli interventi governativi in aree come i mutui immobiliari, che, sebbene intesi a sostenere le famiglie, possono distorcere la determinazione dei prezzi del mercato e potenzialmente introdurre rischi futuri.

Il mercato immobiliare è un’area notevole di cambiamento dinamico, che sta vivendo un massimo di tre anni nella domanda alimentato dal “Programma Home Start”. Tuttavia, questa impennata della domanda non è attualmente soddisfatta dalle nuove abitazioni completate, suggerendo un potenziale per una continua apprezzamento dei prezzi e uno squilibrio tra domanda e offerta nel breve termine, nonostante un significativo aumento dei permessi di costruzione che segnalano future costruzioni.

Dal punto di vista politico, il governo sta rispondendo attivamente alle sfide del commercio globale sviluppando piani di protezione dell’occupazione e dell’industria. Contemporaneamente, continua a implementare ampi benefici sociali e familiari, che, sebbene popolari, contribuiscono a elevati deficit di bilancio e complicano gli sforzi di consolidamento fiscale. Lo status del Fiorino come valuta più debole d’Europa sottolinea queste sfide fiscali e la più ampia fragilità economica.

Prospettive e Sfide Chiave Future

Le prospettive immediate per l’economia ungherese sono caratterizzate da una continua incertezza e dalla necessità di una navigazione attenta. Le sfide chiave includono:

  • Bilanciamento degli Imperativi Fiscali e di Crescita: Il governo si trova di fronte a un delicato atto di stimolare l’attività economica e sostenere le famiglie attraverso vari programmi, dovendo contemporaneamente contenere l’inflazione persistente e affrontare i deficit di bilancio elevati. La divergenza tra le previsioni del governo e quelle internazionali per il deficit evidenzia la difficoltà nel raggiungere gli obiettivi fiscali, con un potenziale rischio di declassamenti del rating creditizio se non vengono intrapresi sforzi fiscali aggiuntivi significativi.
  • Mitigazione degli Shock Esterni: L’elevata esposizione commerciale dell’Ungheria la rende particolarmente vulnerabile alle tensioni commerciali globali, come evidenziato dall’impatto delle tariffe USA-UE. L’efficace attuazione dei piani di protezione dell’occupazione e dell’industria sarà cruciale, insieme agli sforzi per diversificare ulteriormente i mercati di esportazione.
  • Riforme Strutturali e Distorsioni di Mercato: Sebbene il settore finanziario sia stabile, l’uso continuato di interventi governativi, come i tetti sui mutui immobiliari e le regolamentazioni dei prezzi, potrebbe distorcere i meccanismi di mercato e ostacolare l’efficienza a lungo termine. Affrontare queste questioni strutturali, come raccomandato dagli organismi internazionali, sarà vitale per una crescita sostenibile e un clima di investimento più favorevole alle imprese.
  • Resilienza Climatica: Gli impatti economici crescenti e tangibili del cambiamento climatico, in particolare sui settori agricolo e assicurativo, richiederanno investimenti strategici in misure di adattamento e resilienza per salvaguardare i mezzi di sussistenza e la stabilità economica.
  • Relazioni con l’UE e Assorbimento dei Fondi: Risolvere le continue preoccupazioni sullo stato di diritto e garantire il pieno assorbimento dei fondi UE disponibili rimane di primaria importanza. Questi fondi sono fondamentali per gli investimenti e il loro continuo congelamento parziale influisce negativamente sulla fiducia e sulle prospettive di crescita.

Le opportunità per l’Ungheria risiedono nel valorizzare la sua posizione geografica strategica, attirare ulteriori investimenti diretti esteri (come visto con GE Vernova e gli impianti di produzione di batterie) e continuare i suoi sforzi nella diversificazione energetica (ad esempio, petrolio kazako, SMR). Tuttavia, la realizzazione di queste opportunità e il raggiungimento di una stabilità economica sostenuta e diffusa dipenderanno in larga misura da un quadro di politica macroeconomica coerente e disciplinato che affronti efficacemente sia le pressioni a breve termine che le sfide strutturali a lungo termine.

FONTI

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  2. KSH: Hungary’s GDP inched up 0.1% in Q2 compared to same period last year, accessed August 4, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/ksh-hungary-s-gdp-inched-up-0-1-in-q2-compared-to-same-period-last-year
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  12. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed August 4, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  13. Hungarian central bank holds rate steady at 6.5% – bne IntelliNews, accessed August 4, 2025, https://www.intellinews.com/hungarian-central-bank-holds-rate-steady-at-6-5-392381/
  14. Fuel prices to be changed again in Hungary – Portfolio.hu, accessed August 4, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250627/fuel-prices-to-be-changed-again-in-hungary-770985
  15. Latest news – Portfolio.hu, accessed August 4, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news
  16. The latest variant of the coronavirus, Nimbus, has arrived in Hungary. Should we fear it?, accessed August 4, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250728/the-latest-variant-of-the-coronavirus-nimbus-has-arrived-in-hungary-should-we-fear-it-776805
  17. China, EU can shape climate governance, accessed August 4, 2025, https://www.chinadailyhk.com/article/617284
  18. Budapest Business Journal: BBJ, accessed August 4, 2025, https://bbj.hu/
  19. Housing market demand hits 3-year high ahead of … – About Hungary, accessed August 4, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/housing-market-demand-hits-3-year-high-ahead-of-home-start-program
  20. Housing Completions Down, Permits Surge in Hungary in First Half of 2025 – Budapest Business Journal, accessed August 4, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/construction/housing-completions-down-permits-surge-in-hungary-in-first-half-of-2025/
  21. Home Sales Down Significantly in Hungary – XpatLoop.com, accessed August 4, 2025, https://xpatloop.com/channels/2025/home-sales-down-significantly-in-hungary.html
  22. Rapporto sull’Economia Ungherese: 14 Luglio 2025, accessed August 4, 2025, https://economia.hu/rapporto-sulleconomia-ungherese-14-luglio-2025/
  23. First oil batch to Hungary from KazMunayGas – ceenergynews, accessed August 4, 2025, https://ceenergynews.com/oil-gas/first-oil-batch-hungary-kazmunaygas/
  24. GE Vernova’s capacity expansion in Hungary – ceenergynews, accessed August 4, 2025, https://ceenergynews.com/oil-gas/ge-vernova-capacity-hungary/
  25. Hungarian Insurers Adopting Fast-Track Property Assessment – Budapest Business Journal, accessed August 4, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/hungarian-insurers-adopting-fast-track-property-assessment/
  26. Arctic hits 30C | OPEC boosts oil | Barclays’ net-zero retreat – Carbon Brief, accessed August 4, 2025, https://www.carbonbrief.org/daily-brief/arctic-hits-30c-opec-boosts-oil-barclays-net-zero-retreat/

Sintesi Economica dell’Ungheria: Aggiornamenti al 31 Luglio 2025

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L’economia ungherese al 31 luglio 2025 presenta un quadro complesso, caratterizzato da un modesto rimbalzo del PIL nel secondo trimestre che ha evitato per poco una recessione tecnica, ma che non ha compensato la stagnazione complessiva della prima metà dell’anno. Le pressioni inflazionistiche persistono, nonostante un leggero calo dei prezzi alla produzione industriale a giugno, e la fiducia delle imprese rimane contenuta. Il governo sta implementando attivamente misure di stimolo fiscale e di sostegno sociale, tra cui nuovi piani di riduzione delle imposte e programmi di supporto abitativo, con l’obiettivo di sostenere il consumo interno e alleviare le difficoltà finanziarie delle famiglie. Tuttavia, sfide significative permangono, in particolare il calo degli investimenti fissi, le persistenti preoccupazioni fiscali relative al deficit di bilancio e al debito pubblico, e gli impatti negativi di fattori esterni come i dazi statunitensi e il congelamento dei fondi dell’UE.

L’economia si trova in una fase in cui gli sforzi proattivi del governo per stimolare l’attività si scontrano con debolezze strutturali sottostanti, inclusi bassi investimenti privati e una crescente pressione finanziaria sulle famiglie. Le previsioni a breve termine indicano una continua dipendenza dal consumo interno, sostenuto dai trasferimenti governativi, ma limitato da investimenti contenuti e ostacoli esterni. La sostenibilità fiscale rimane una preoccupazione critica, con gli obiettivi di riduzione del deficit del governo che appaiono ambiziosi rispetto alle attuali traiettorie politiche.

PODCAST IN ITALIANO

I. Performance Macroeconomica e Proiezioni

A. Crescita del PIL nel Q2 2025 e Analisi della Performance del H1

I dati rilasciati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) il 30 luglio 2025, e ampiamente riportati il giorno successivo, indicano che il Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese è cresciuto dello 0,2% su base annua (YoY) nel secondo trimestre del 2025, su base destagionalizzata e corretta per il calendario.1 Un dato più incoraggiante è la crescita trimestrale (QoQ) del PIL, che si è espansa di un più robusto 0,4% nel Q2 2025, superando le previsioni degli analisti che si attestavano allo 0,2% e consentendo all’Ungheria di evitare per un soffio una recessione tecnica.1

Nonostante questo rimbalzo nel secondo trimestre, la performance complessiva della prima metà del 2025 (H1 2025) mostra un quadro meno dinamico. Il PIL aggregato è rimasto invariato in termini grezzi ed è stato inferiore dello 0,1% se destagionalizzato rispetto allo stesso periodo del 2024.1 Questo suggerisce che, malgrado il miglioramento nel Q2, la prima metà dell’anno ha registrato una crescita complessiva minima o negativa. La narrazione del governo che attribuisce la debole performance del primo semestre alla guerra 3 può essere interpretata come un tentativo di inquadrare la situazione economica, potenzialmente minimizzando le questioni strutturali interne.

Il settore dei servizi, in particolare l’informazione e la comunicazione, ha fornito il contributo maggiore alla crescita del PIL nel Q2.3 Al contrario, la performance dei settori industriale e agricolo ha frenato la produzione economica complessiva nel primo semestre del 2025.3 Questa dinamica, unita all’aspettativa che il consumo sarà il pilastro principale della crescita nel 2025 6, suggerisce una ripresa trainata principalmente dalla domanda interna piuttosto che dalla produzione o dagli investimenti. Una ripresa basata sul consumo, sebbene offra un sollievo immediato, potrebbe non essere sostenibile a lungo termine senza un corrispondente rilancio degli investimenti produttivi e delle performance delle esportazioni, sollevando interrogativi sulla qualità e la durabilità della traiettoria di crescita attuale.

B. Previsioni Ufficiali vs. Analisti per il PIL 2025

Le previsioni di crescita del PIL per il 2025 mostrano una chiara divergenza tra le aspettative del governo e quelle degli analisti indipendenti. Sebbene la previsione annuale del governo per il PIL 2025 rimanga all’1,0% 1, il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha recentemente riconosciuto che si attende una crescita del PIL inferiore per l’anno in corso.9

Organizzazioni come Erste Group hanno rivisto al ribasso le loro previsioni per il 2025, portandole allo 0,8%.1 FocusEconomics prevede che la crescita del PIL ungherese nel 2025 sarà tra le più deboli nell’Europa Centrale e Orientale (CEE).1 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede una modesta crescita trainata dai consumi dello 0,7% per il 2025 7, e la Commissione Europea proietta una crescita del PIL dello 0,8% per lo stesso anno.8 Anche BNP Paribas ha rivisto al ribasso la sua previsione di crescita, principalmente a causa dello “shock tariffario” statunitense, ma si aspetta comunque un modesto miglioramento rispetto al 2024, sostenuto dal consumo delle famiglie.6

Questa concordanza tra le principali istituzioni analitiche su una crescita modesta (tra lo 0,7% e l’1,0%) 1 contrasta nettamente con la precedente e più ottimistica proiezione governativa del 3,4% 3, ora implicitamente riconosciuta come irraggiungibile dal Ministero dell’Economia.9 Le revisioni al ribasso e il consenso generale su una crescita debole indicano persistenti venti contrari economici e un ambiente difficile per le imprese e le famiglie. Questa potenziale discrepanza tra gli obiettivi ufficiali e la realtà economica percepita dagli analisti indipendenti potrebbe influenzare la fiducia degli investitori.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave (Q2 2025 e Proiezioni per il 2025)

IndicatoreValore (Q2 2025)Proiezioni 2025 (Analisti/Istituzioni)Proiezioni 2025 (Governo)Note
Crescita PIL (YoY)0.2% 10.7% (IMF) 7, 0.8% (Erste, EC, BNP) 11.0% 1 (Ministero attende meno 9)Stagnazione H1 2025 1
Crescita PIL (QoQ)0.4% 1N/AN/AEvitata recessione tecnica 1
Inflazione Media AnnuaN/A4.1% (EC) 8, 4.5% (IMF Q4) 7, 4.7% (MNB) 113.2% (Gov) 10MNB target 3% entro inizio 2027 11
Deficit di Bilancio (% PIL)N/A4.6% (EC) 8, 4.8% (MNB, IMF) 14.1% 1Obiettivo cruciale per rating 1
Debito Pubblico (% PIL)N/A74.1% (EC) 8, 74.5% (MNB) 11, ~72.0% (Wikipedia) 12N/AAlti costi di servizio del debito 1
Bilancia Commerciale (Giugno 2025)Surplus €739M 1N/AN/ADiminuzione da €1100M (Maggio) 1
Tasso di Disoccupazione (Giugno 2025)4.3% 24.4% (EC) 8N/AMercato del lavoro teso 8

C. Sviluppi della Bilancia Commerciale (Giugno 2025)

La bilancia commerciale ungherese per giugno 2025, i cui dati sono stati resi noti il 30 luglio, ha registrato un surplus di 739 milioni di euro.1 Questo valore rappresenta una notevole diminuzione rispetto agli 1100 milioni di euro del mese precedente 1, indicando un indebolimento della performance commerciale mensile dell’Ungheria.

Nel primo trimestre del 2025, il commercio netto ha continuato a sottrarre valore al PIL complessivo per il terzo trimestre consecutivo.1 Le esportazioni di beni e servizi sono diminuite dello 0,4% su base annua nel Q1, mentre le importazioni sono rimbalzate dello 0,1%.1 Questa tendenza rivela una persistente problematica strutturale in cui il commercio estero, nonostante l’Ungheria sia un’economia orientata all’export 12, non contribuisce positivamente alla crescita economica. La significativa diminuzione del surplus commerciale, unita al fatto che il commercio netto ha sottratto valore al PIL, suggerisce che le incertezze economiche globali e specifiche sfide, come i dazi statunitensi 6, stanno influenzando il modello economico ungherese basato sulle esportazioni. Il calo delle esportazioni e il rimbalzo delle importazioni potrebbero portare a un surplus delle partite correnti più limitato, potenzialmente influenzando la stabilità del fiorino e le esigenze di finanziamento esterno del paese nel medio termine.

II. Ambiente Inflazionistico e Prezzi alla Produzione

A. Andamento dei Prezzi alla Produzione Industriale a Giugno 2025

I dati più recenti dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH), pubblicati il 31 luglio, rivelano che i prezzi alla produzione industriale in Ungheria sono diminuiti leggermente dello 0,1% a giugno 2025 rispetto al mese precedente.2 Tuttavia, è fondamentale notare che questi prezzi sono rimasti significativamente più alti rispetto all’anno precedente, registrando un aumento medio del 5,1% rispetto a giugno 2024.2 Per la prima metà del 2025, i prezzi alla produzione industriale complessivi sono aumentati del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.5

Sebbene il lieve calo mensile possa sembrare una notizia positiva, l’incremento sostanziale su base annua e semestrale indica che i produttori continuano a fronteggiare pressioni significative sui costi. Questo leggero calo mensile potrebbe essere una fluttuazione minore piuttosto che l’indicazione di un’inversione di tendenza definitiva. Prezzi alla produzione elevati continueranno probabilmente a ripercuotersi sull’inflazione al consumo, specialmente con la scadenza dei controlli temporanei sui prezzi.6 Ciò suggerisce che il processo disinflazionistico è fragile e che le imprese potrebbero avere difficoltà ad assorbire questi costi più elevati, con potenziali ripercussioni sulla redditività o ulteriori aumenti dei prezzi per i consumatori.

B. Dinamiche dei Prezzi Settoriali (Manifatturiero, Energia, Alimentare)

L’analisi dei prezzi alla produzione rivela dinamiche disomogenee tra i vari settori. All’interno della produzione interna, i prezzi del settore manifatturiero (che rappresentano il 62,7% del peso) sono aumentati del 3,3% su base annua a giugno. I prezzi del settore energetico sono cresciuti del 2,7%, mentre i prezzi alla produzione dell’industria alimentare hanno registrato un’impennata del 7%.13

Per quanto riguarda i mercati esteri, i prezzi del settore manifatturiero sono aumentati del 2,6% su base annua, mentre i prezzi del settore energetico hanno subito un balzo del 14,7%.13 Questa divergenza settoriale indica che le pressioni inflazionistiche non sono uniformi. L’aumento del 7% dei prezzi alimentari alla produzione è particolarmente preoccupante per i bilanci delle famiglie, in quanto influisce in modo sproporzionato sui redditi più bassi, aggravando la tensione finanziaria.2 Il significativo aumento dei prezzi dell’energia sui mercati esteri potrebbe riflettere la volatilità del mercato energetico globale, incidendo sulla competitività delle esportazioni ungheresi ad alta intensità energetica, nonostante gli sforzi nazionali per la sicurezza energetica.15

Tabella 2: Variazioni dei Prezzi alla Produzione Industriale (Giugno 2025)

CategoriaGiugno 2025 (MoM)Giugno 2025 (YoY)H1 2025 (YoY)Note
Prezzi Prod. Industriale Totale-0.1% 5+5.1% 5+7.4% 5
Prezzi Prod. Interna Totale+0.6% 13+3.3% 5+4.5% 5
Prezzi Prod. Non-Interna Totale-0.5% 13+6.0% 5+8.8% 5
Produzione Interna: ManifatturieroN/A+3.3% 13N/APeso 62.7%
Produzione Interna: EnergiaN/A+2.7% 13N/A
Produzione Interna: AlimentareN/A+7.0% 13N/A
Mercati Esteri: ManifatturieroN/A+2.6% 13N/APeso 91.8%
Mercati Esteri: EnergiaN/A+14.7% 13N/APeso 8%

C. Prospettive Generali sull’Inflazione e Posizione della Banca Centrale

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) prevede che l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) rimarrà al di sopra della sua banda di tolleranza del 3% +/-1 punto percentuale per il resto del 2025, proiettando un’inflazione media annua del 4,7% per il 2025 e del 3,7% per il 2026, con un raggiungimento dell’obiettivo del 3% entro l’inizio del 2027.11 Le stime del personale del FMI sono simili, prevedendo un’inflazione al 4,5% nel Q4 2025, con una graduale decelerazione al 3% entro il 2027.7 La Commissione Europea prevede un’inflazione armonizzata (HICP) al 4,1% nel 2025 e al 3,3% nel 2026.8

Vi è la possibilità che l’inflazione si riveli più persistente del previsto, anche a causa di effetti maggiori del previsto degli aumenti del salario minimo.7 La MNB ha mantenuto il suo tasso di base al 6,50% per il nono mese consecutivo a partire dal 24 giugno, una decisione ribadita il 22 luglio, segnalando un impegno per la stabilità dei prezzi in un contesto di inflazione persistente e crescita salariale in aumento.11 La MNB dovrebbe mantenere una posizione cauta, con un ambito limitato per i tagli dei tassi nel 2025.6

È stato esplicitamente avvertito un potenziale rimbalzo dell’inflazione dopo la scadenza dei controlli sui prezzi alla fine del 2025, suggerendo che l’attuale contenimento potrebbe essere temporaneo e artificiale.6 Questa indicazione di una disinflazione non sostenibile è aggravata dalla persistente crescita salariale (9,8% su base annua ad aprile 11; elevata crescita salariale nominale prevista per il 2025-26 8) e dall’impatto degli aumenti del salario minimo.7 La posizione cauta della MNB e il limitato margine per i tagli dei tassi nel 2025 sono giustificati da queste pressioni inflazionistiche sottostanti. Imprese e consumatori dovrebbero prepararsi a potenziali rinnovati aumenti dei prezzi tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, che potrebbero creare una situazione complessa per la stabilità economica.11 Ciò suggerisce anche che l’obiettivo del 3% di inflazione della MNB entro il 2027 è ambizioso e fortemente dipendente dalla disciplina fiscale sostenuta e dalle condizioni esterne.

III. Politica Fiscale e Iniziative Governative

A. Sfide del Deficit di Bilancio e del Debito Pubblico

Le proiezioni per il deficit di bilancio del 2025 indicano sfide significative. La Banca Centrale stima un deficit del 4,8% del PIL, superando l’obiettivo rivisto del governo del 4,1%.1 Il personale del FMI proietta anch’esso un deficit del 4,8% per il 2025, affermando che le politiche attualmente annunciate non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi di bilancio del governo.7 La Commissione Europea prevede un deficit del 4,6% per il 2025.8

Il debito pubblico è previsto in aumento, raggiungendo il 74,5% del PIL nel 2025, rispetto al 73,5% del 2024.11 La Commissione Europea proietta il 74,1% 8, mentre altre fonti indicano circa il 72,0%.12 L’Ungheria affronta i costi di servizio del debito più elevati nell’UE, con il tasso di interesse implicito sul debito pubblico previsto vicino al 6% nel 2025-26. Il fabbisogno finanziario lordo dovrebbe rimanere intorno al 14% del PIL nel 2025.1 L’OCSE ha osservato che la spesa pubblica generale dell’Ungheria ha raggiunto il 49,2% del PIL nel 2023, superando la media OCSE del 42,6%, il che indica uno spazio fiscale limitato.11

Nonostante l’impegno del Ministro dell’Economia Márton Nagy a raggiungere l’obiettivo del 4,1% per il 2025 per evitare un declassamento del rating creditizio 1, la discrepanza tra gli obiettivi governativi e le proiezioni indipendenti suggerisce una significativa difficoltà nel raggiungere il consolidamento fiscale. Questa differenza solleva interrogativi sulla credibilità degli obiettivi governativi. Gli elevati costi di servizio del debito limitano ulteriormente la flessibilità fiscale.1 Un mancato raggiungimento degli obiettivi di deficit potrebbe effettivamente portare a declassamenti del rating creditizio, aumentando i costi di indebitamento e aggravando il peso del debito. L’elevato livello di spesa pubblica rispetto al PIL 11 implica anche un margine limitato per politiche fiscali anticicliche in future recessioni, rendendo l’economia più vulnerabile agli shock. Esiste una chiara tensione tra gli obiettivi politici e sociali immediati del governo (sostenere i consumi, aiutare le famiglie) e l’obiettivo a lungo termine della sostenibilità fiscale. Questo compromesso rischia di accumulare più debito e limitare le future opzioni politiche, portando potenzialmente a un’economia meno resiliente nel medio termine.

B. Programmi di Riduzione Fiscale e Misure di Sostegno Sociale Annunciati

Il governo ungherese sta attivamente perseguendo una serie di misure fiscali e di sostegno sociale per stimolare l’economia e alleviare le pressioni finanziarie sulle famiglie. Il Ministro Márton Nagy ha annunciato il 31 luglio che il ministero sta lavorando a un nuovo programma di riduzione delle imposte per settembre, alludendo a “significativi ulteriori tagli fiscali”.9

L’assegno familiare è stato raddoppiato a partire da luglio e raddoppierà nuovamente a partire da gennaio, per un totale di 290 miliardi di fiorini di sostegno alle famiglie.9 È stato inoltre annunciato un nuovo programma di sostegno abitativo per i dipendenti pubblici, che offre 1 milione di fiorini all’anno.4 Il programma di credito agevolato “Home Start” per gli acquirenti della prima casa dovrebbe essere lanciato a partire da settembre, con i pendolari idonei.2 Il bilancio 2025 prevede la continuazione della tredicesima mensilità per i pensionati, salari più alti per insegnanti e personale sanitario e esenzioni dall’imposta sul reddito per le madri.6

Questa serie di misure fiscali e sociali dimostra un impegno concertato del governo per stimolare il consumo interno e alleviare la pressione finanziaria sulle famiglie.2 Questo approccio è in linea con l’aspettativa che il consumo sarà il principale motore della modesta crescita del PIL nel 2025.6 Sebbene queste misure forniscano un sollievo a breve termine e possano stimolare la domanda, il loro impatto fiscale a lungo termine richiede un attento monitoraggio, soprattutto considerando le attuali sfide del deficit di bilancio.7 Sono probabilmente finalizzate a contrastare la bassa fiducia dei consumatori 2 e la crescente percentuale di ungheresi che non riescono a risparmiare.2

C. Adeguamenti Salariali nel Settore Pubblico

Gli adeguamenti salariali nel settore pubblico rappresentano un altro elemento chiave della politica economica governativa. I salari per tutti i funzionari governativi che lavorano nell’amministrazione pubblica territoriale aumenteranno del 15%.5 Il bilancio 2025 include anche salari più alti per insegnanti e personale sanitario.6

La crescita dei salari nominali è destinata a rimanere elevata nel 2025 e nel 2026, trainata da un aumento del salario minimo del 9% nel 2025, da un mercato del lavoro teso e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.8 Questi significativi aumenti salariali nel settore pubblico contribuiscono a una crescita salariale nominale già elevata in tutta l’economia.8 Sebbene migliorino i redditi reali e sostengano il consumo 6, alimentano anche le pressioni inflazionistiche, rendendo più difficile per la MNB raggiungere il suo obiettivo di inflazione.7 Questi aumenti salariali, pur essendo socialmente benefici, aumentano il carico di spesa del governo, rendendo più difficile gli sforzi di riduzione del deficit.7 Aumentano inoltre il rischio di una spirale salari-prezzi, in cui l’aumento dei salari spinge i prezzi al rialzo, portando a ulteriori richieste di aumenti salariali e perpetuando così l’inflazione.

IV. Clima degli Investimenti e Fiducia delle Imprese

A. Tendenze degli Investimenti Fissi e del Sentimento Aziendale

Il clima degli investimenti in Ungheria mostra segnali preoccupanti. Gli investimenti totali sono diminuiti significativamente del 10,3% su base annua nel Q1 2025.1 Si prevede che gli investimenti fissi in Ungheria registreranno il terzo calo consecutivo nel 2025, una tendenza unica nella regione CEE.1 Questo persistente declino è attribuito a rigidi controlli fiscali, bassa fiducia aziendale e incertezza economica pervasiva.1

L’indice di crescita delle grandi imprese K&H è sceso a meno 6 punti, portando alla valutazione che “le prospettive delle aziende ungheresi stanno diventando sempre più cupe”.1 Anche l’indice di fiducia dei consumatori di Századvég è sceso di 0,4 punti a -19,2 a luglio.2 Il calo degli investimenti fissi per il terzo anno consecutivo, una tendenza insolita nella regione CEE, rappresenta una debolezza strutturale critica. Questo è direttamente collegato alla bassa fiducia delle imprese e all’incertezza economica diffusa, aggravate da rigidi controlli fiscali.1 L’indice K&H conferma questo sentimento pessimistico tra le grandi imprese.1 Un declino sostenuto degli investimenti ostacola gravemente il potenziale di crescita a lungo termine, i miglioramenti della produttività e la creazione di posti di lavoro. Suggerisce che, nonostante gli sforzi del governo per attrarre investimenti diretti esteri (IDE) strategici 6, gli investimenti privati nazionali sono scoraggiati dall’attuale clima economico, creando un freno significativo alla capacità dell’economia di innovare ed espandersi.

B. Sostegno Governativo alle PMI e Investimenti Strategici

Nonostante il quadro generale di declino degli investimenti, il governo sta intervenendo attivamente con un sostegno mirato alle PMI e agli investimenti strategici. Il Ministero dell’Economia Nazionale ha annunciato l’allentamento delle condizioni per un programma di credito di 156 miliardi di fiorini a sostegno delle PMI.2 Il “Programma di Credito Campioni Nazionali” (GINOP Plusz-1.4.5-25) è stato modificato il 30 luglio per offrire un accesso più facile al sostegno per le PMI esportatrici e fornitrici nazionali.4

Lo stato sosterrà un programma di investimenti da 21 miliardi di fiorini presso Ganz Transformers and Electrical Rotating Machines con 6 miliardi di fiorini.2 L’Ungheria ha inoltre emesso obbligazioni Panda per 5 miliardi di RMB, destinate a investitori istituzionali cinesi, il 24 luglio.2 Questo fa seguito a precedenti accordi strategici di 4iG e discussioni sugli investimenti cinesi.10 Questo approccio a due livelli suggerisce che il governo sta cercando di individuare i settori vincenti e di fornire stimoli mirati dove ritiene di poter ottenere risultati, in particolare nei settori orientati all’esportazione e in quelli allineati agli obiettivi strategici nazionali. L’emissione di obbligazioni Panda 2 evidenzia un continuo orientamento strategico verso finanziamenti e investimenti non UE, in particolare dalla Cina, specialmente in settori come l’automotive.6 Tuttavia, l’efficacia di queste misure mirate nel compensare la diffusa bassa fiducia delle imprese e il declino generale degli investimenti rimane da verificare.

C. Impatto di Fattori Esterni (es. Dazi USA, Fondi UE)

L’economia ungherese è influenzata in modo significativo da fattori esterni. Il FMI osserva che l’elevata incertezza interna ed esterna dovrebbe continuare a pesare sulle prospettive.7 Il tasso effettivo medio dei dazi doganali statunitensi sulle esportazioni ungheresi è aumentato dall’1,4% alla fine di marzo 2025 al 18,8% entro il 26 giugno 2025. I dazi su veicoli e ricambi verso gli Stati Uniti sono del 25%, mentre quelli su acciaio e alluminio sono saliti al 50% (dal 4 giugno). Questo “shock tariffario” è una ragione chiave per la revisione al ribasso delle previsioni di crescita dell’Ungheria da parte di BNP Paribas.6

Parallelamente, gli investimenti pubblici rimangono condizionati dallo sblocco dei fondi europei, con circa 19 miliardi di euro (il 9% del PIL) attualmente bloccati a causa di controversie sullo stato di diritto.6 L’Ungheria ha già perso oltre 1 miliardo di euro di fondi UE.10 Questi fattori esterni non sono incidentali; stanno attivamente aggravando le sfide economiche interne dell’Ungheria. L’incapacità di accedere ai fondi UE, unita a nuove barriere commerciali, limita lo spazio fiscale del governo e la sua capacità di investire in progetti che favoriscono la crescita, rendendo il percorso verso la ripresa più arduo. La critica del governo al bilancio dell’UE focalizzato sull’Ucraina 10 evidenzia anche la dimensione politica di queste controversie economiche.

V. Sviluppi Microeconomici e Locali

A. Salute Finanziaria delle Famiglie e Capacità di Risparmio

La salute finanziaria delle famiglie ungheresi è un’area di crescente preoccupazione. Un sondaggio pubblicato il 31 luglio 2025, commissionato da Provident Financial Zrt., ha rilevato che il 27,1% degli ungheresi non è ora in grado di risparmiare alcuna parte del proprio reddito.2 Inoltre, il 47,7% degli intervistati ungheresi può risparmiare non più del 20% del proprio reddito mensile.2 La percentuale di persone che vivono di stipendio in stipendio è aumentata costantemente dal 21,1% nel 2022 a oltre il 25% nel 2023 e nel 2024, raggiungendo il livello attuale quest’anno.2 In confronto, il tasso medio di coloro che non riescono a risparmiare negli altri mercati europei di IPF è del 18,6%.14 La dipendenza dal lavoro studentesco per coprire i costi abitativi è elevata, con studenti a Budapest che devono lavorare 126 ore al mese e 70-110 ore nelle città universitarie rurali.4

I risultati del sondaggio dipingono un quadro chiaro del deterioramento della salute finanziaria delle famiglie. Il fatto che oltre un quarto della popolazione non possa risparmiare e quasi la metà possa risparmiare molto poco indica una diffusa pressione finanziaria. La crescente tendenza a vivere di stipendio in stipendio, significativamente più alta rispetto ai paesi vicini, sottolinea un problema sistemico piuttosto che casi isolati. La forte dipendenza dal lavoro studentesco per i costi abitativi evidenzia ulteriormente la crisi dell’accessibilità economica.4 Questa grave pressione finanziaria sulle famiglie ha implicazioni dirette per il consumo interno, che il governo sta cercando di sostenere.6 Suggerisce anche un crescente divario di ricchezza e una potenziale instabilità sociale se non affrontata. L’efficacia dei programmi di sostegno governativi (ad esempio, assegni familiari, sostegno abitativo) sarà cruciale per mitigare queste pressioni.

B. Programmi per il Mercato Immobiliare e Tendenze dei Prestiti

Il governo sta attuando diverse iniziative per rivitalizzare il mercato immobiliare. Il decreto governativo sul programma di credito agevolato “Home Start” per gli acquirenti della prima casa dovrebbe essere pubblicato nella prossima settimana, con i pendolari idonei.2 Un nuovo programma di sostegno abitativo per i dipendenti pubblici offre 1 milione di fiorini all’anno.4 Un sondaggio di Zenga.hu indica che molti intendono acquistare immobili residenziali con il prestito agevolato del programma Home Start sia a Budapest che nelle aree rurali.4

Tuttavia, secondo i dati della Banca Nazionale Ungherese (MNB) per giugno 2025, rilasciati il 31 luglio, l’importo dei nuovi contratti di mutuo per la casa è diminuito. Il mutuo medio ha superato i 20 milioni di fiorini.5 Gli esperti suggeriscono che la finalizzazione del programma Home Start è necessaria affinché il mercato immobiliare inizi a riprendersi, e si prevede anche un nuovo programma di ristrutturazione.5 Le molteplici iniziative del governo indicano una forte spinta per stimolare il mercato immobiliare, che ha subito una drammatica flessione.5 La diminuzione dei nuovi contratti di mutuo per la casa a giugno evidenzia la gravità del rallentamento del mercato, probabilmente a causa di condizioni di finanziamento sfavorevoli.5 Questi programmi mirano ad affrontare sia l’accessibilità economica che la stagnazione del mercato. Se avranno successo, potrebbero stimolare il settore delle costruzioni e i settori correlati, contribuendo al PIL. Tuttavia, la precedente cautela della MNB contro gli incentivi fiscali distorsivi legati all’edilizia abitativa 7 suggerisce un potenziale rischio per la stabilità finanziaria se non gestiti con attenzione.

C. Statistiche sull’Imposta Locale sulle Imprese e Modifiche alla Dichiarazione IVA

In termini di sviluppi microeconomici e amministrativi, l’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) ha pubblicato il 31 luglio nuove statistiche sperimentali sulla distribuzione delle entrate dell’imposta locale sulle imprese (HIPA) tra insediamenti, regioni e settori.5

Inoltre, le modifiche alle dichiarazioni IVA entrano in vigore dal 31 luglio, introducendo nuove colonne volontarie progettate per ridurre gli errori e potenzialmente evitare audit o procedure di riconciliazione dei dati.4 Il rilascio di nuove statistiche HIPA rappresenta un passo verso una maggiore trasparenza e una comprensione dettagliata dell’attività economica locale e della generazione di entrate. Questo può informare le politiche di sviluppo regionale. Le modifiche alle dichiarazioni IVA, sebbene apparentemente minori, mirano a semplificare la conformità per le imprese e a ridurre l’onere amministrativo, potenzialmente migliorando l’efficienza e riducendo il rischio di sanzioni. Questi sviluppi suggeriscono uno sforzo continuo da parte delle autorità per affinare la raccolta di dati economici e semplificare i processi amministrativi per le imprese, il che potrebbe favorire un ambiente operativo più prevedibile e di supporto a livello micro.

D. Adozione della Tecnologia nelle Aziende Ungheresi

Un rapporto del 31 luglio 2025 ha indicato che 1 azienda ungherese su 8 utilizza soluzioni AI mirate.2 Questa statistica suggerisce un movimento graduale ma tangibile verso la trasformazione digitale e l’adozione di tecnologie avanzate nel panorama aziendale ungherese. Sebbene forse non ancora diffusa, la presenza di soluzioni AI indica che un segmento dell’economia sta investendo in miglioramenti della produttività e vantaggi competitivi. Questa tendenza, se continuerà e accelererà, potrebbe contribuire a guadagni di produttività a lungo termine e migliorare la competitività delle imprese ungheresi. Evidenzia anche le aree in cui un ulteriore sostegno o incentivi governativi per l’adozione digitale potrebbero produrre significativi benefici economici.

Tabella 3: Sviluppi Locali e Microeconomici Selezionati (31 Luglio 2025)

AreaDettaglioFonte
Salute Finanziaria Famiglie27.1% degli ungheresi non riesce a risparmiare alcun reddito 2Sondaggio Provident Financial Zrt.
47.7% degli ungheresi risparmia <= 20% del reddito mensile 2Sondaggio Provident Financial Zrt.
Proporzione di persone che vivono di stipendio in stipendio in aumento costante 2Sondaggio Provident Financial Zrt.
Mercato ImmobiliareProgramma Home Start per acquirenti prima casa, lancio da Settembre 2Governo
Nuovo sostegno abitativo per dipendenti pubblici: HUF 1 milione/anno 4Governo
Nuovi contratti mutui casa diminuiti a Giugno 2025 5MNB
Media mutuo casa supera HUF 20 milioni 5MNB
Sostegno alle ImpreseCondizioni facilitate per programma di credito HUF 156 miliardi per PMI 2Ministero Economia Nazionale
Amministrazione FiscaleNuove statistiche sperimentali su entrate imposta locale imprese (HIPA) 5KSH
Modifiche dichiarazioni IVA dal 31 Luglio 2025 per ridurre errori 4Autorità Fiscale
Adozione Tecnologica1 su 8 aziende ungheresi utilizza soluzioni AI mirate 2BBJ
Salari PubbliciAumento del 15% per funzionari amministrazione territoriale 5Governo

VI. Conclusioni e Prospettive

A. Sintesi di Sfide e Opportunità

L’economia ungherese al 31 luglio 2025 si trova a un bivio, bilanciando una serie di sfide strutturali con opportunità emergenti e interventi governativi proattivi.

Sfide Principali:

  • Stagnazione Persistente: Nonostante un modesto rimbalzo del PIL nel Q2 2025, la prima metà dell’anno ha mostrato una crescita minima o nulla, frenata in particolare dai settori industriale e agricolo. Questo indica problematiche strutturali più profonde che vanno oltre le fluttuazioni trimestrali.1
  • Carenza di Investimenti: Si prevede che gli investimenti fissi registreranno il terzo calo consecutivo nel 2025, una tendenza insolita nella regione CEE. Ciò è attribuito a una bassa fiducia delle imprese, incertezza economica e controlli fiscali rigidi.1
  • Pressione Fiscale: Le proiezioni del deficit di bilancio superano gli obiettivi governativi, e l’Ungheria affronta costi elevati per il servizio del debito pubblico. Questo limita lo spazio fiscale e solleva interrogativi sulla sostenibilità finanziaria a medio termine.1
  • Vulnerabilità Finanziaria delle Famiglie: Una parte significativa della popolazione ungherese fatica a risparmiare, indicando una diffusa pressione finanziaria che potrebbe limitare la sostenibilità del consumo interno.2
  • Pressioni Inflazionistiche: Le forze inflazionistiche sottostanti persistono, con il rischio di un rimbalzo una volta scaduti i controlli temporanei sui prezzi. La forte crescita salariale aggiunge ulteriore complessità alla gestione dell’inflazione.6
  • Venti Contrari Esterni: L’aumento dei dazi statunitensi sulle esportazioni chiave e il continuo congelamento di ingenti fondi dell’UE impongono significativi vincoli esterni, limitando la capacità di investimento e di crescita.6

Opportunità e Fattori di Supporto:

  • Sostegno al Consumo: Le misure fiscali del governo, inclusi tagli alle imposte, sostegno sociale e aumenti salariali, sono progettate per rafforzare il consumo interno, che è previsto essere il principale motore di crescita nel breve termine.4
  • Crescita Settoriale Mirata: Gli investimenti strategici e il sostegno governativo a settori specifici (ad esempio, Ganz Electric, produzione di batterie e veicoli elettrici) e alle PMI mirano a stimolare la crescita in aree chiave e ad alta priorità.2
  • Adozione Digitale: La crescente adozione di soluzioni di intelligenza artificiale da parte delle aziende ungheresi indica un potenziale per futuri guadagni di produttività e un miglioramento della competitività.2
  • Iniziative per la Sicurezza Energetica: Progetti a lungo termine, come i nuovi oleodotti (con Serbia e Russia), mirano a garantire forniture energetiche a prezzi accessibili, cruciali per la competitività industriale.15

B. Prospettive Economiche a Breve-Medio Termine

L’economia ungherese nel breve-medio termine sarà probabilmente caratterizzata da un delicato equilibrio tra gli sforzi di stimolo guidati dal governo e le persistenti debolezze strutturali. Il consumo dovrebbe fornire un certo impulso, ma la sua sostenibilità è discutibile senza un significativo rimbalzo degli investimenti privati.

Il consolidamento fiscale sarà un compito critico e impegnativo, con il potenziale di ulteriori pressioni sul rating creditizio se gli obiettivi non verranno raggiunti. L’interazione tra le decisioni politiche interne e i fattori esterni (fondi UE, dinamiche commerciali globali) determinerà in gran parte il ritmo e la natura della ripresa economica dell’Ungheria. Il percorso verso una crescita sostenuta e diffusa e il ritorno all’obiettivo di inflazione della banca centrale entro il 2027 appare lungo e irto di rischi.

FONTI

  1. Rapporto Economico sull’Ungheria: Aggiornamenti Chiave al 30 Luglio 2025, accessed July 31, 2025, https://economia.hu/rapporto-economico-sullungheria-aggiornamenti-chiave-al-30-luglio-2025/
  2. Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 31, 2025, https://bbj.hu/
  3. Gyengélkedett a magyar gazdaság 2025 első felében, a miniszter a háborút is okolja, accessed July 31, 2025, https://infovilag.hu/gyengelkedett-a-magyar-gazdasag-2025-elso-feleben-a-miniszter-a-haborut-is-okolja/
  4. 2025. július 31. – Információk, hírek vállalkozóknak – Üzletem -, accessed July 31, 2025, https://uzletem.hu/vallalkozo/2025.-julius-31.-informaciok-hirek-vallalkozoknak
  5. KSH: az ipari termelői árak 2025. júniusban az előző hónaphoz képest 0,1 százalékkal mérséklődtek – AzÜzlet, accessed July 31, 2025, https://azuzlet.hu/ksh-az-ipari-termeloi-arak-2025-juniusban-az-elozo-honaphoz-kepest-01-szazalekkal-merseklodtek/
  6. Hungary | Tariff headwinds are manageable, accessed July 31, 2025, https://economic-research.bnpparibas.com/html/en-US/Hungary-Tariff-headwinds-manageable-6/26/2025,51682
  7. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed July 31, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
  8. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed July 31, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  9. Jön az adócsökkentés? Rejtélyes bejelentést tett a miniszter – Mandiner, accessed July 31, 2025, https://mandiner.hu/hirek/2025/07/adocsokkentes-bejelentes-miniszter
  10. Sintesi delle Notizie sull’Economia Ungherese: 21 Luglio 2025, accessed July 31, 2025, https://economia.hu/sintesi-delle-notizie-sulleconomia-ungherese-21-luglio-2025/
  11. L’Economia Ungherese il 26 Giugno 2025, accessed July 31, 2025, https://economia.hu/leconomia-ungherese-il-26-giugno-2025/
  12. Economy of Hungary – Wikipedia, accessed July 31, 2025, https://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Hungary
  13. Hungary’s Industrial Producer Prices Dip in June but Remain Above Year-Ago Levels, accessed July 31, 2025, https://bbj.hu/business/industry/manufacturing/hungarys-industrial-producer-prices-dip-in-june-but-remain-above-year-ago-levels/
  14. 27% of Hungarians Unable to Save as Financial Pressure Mounts – Budapest Business Journal, accessed July 31, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/27-of-hungarians-unable-to-save-as-financial-pressure-mounts/
  15. News del 22 luglio 2025 – YouTube, accessed July 31, 2025, https://www.youtube.com/shorts/l6gmlA1CKD4
  16. News del 29 luglio 2025 – YouTube, accessed July 31, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=ZULQ9FNFLPs

Rapporto Economico sull’Ungheria: Aggiornamenti Chiave al 30 Luglio 2025

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I. Sintesi Esecutiva

Il 30 luglio 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso, caratterizzato da segnali di cauta ripresa affiancati da persistenti vulnerabilità. Sebbene i dati sul PIL del secondo trimestre 2025 abbiano mostrato una modesta espansione, consentendo al paese di evitare per poco una recessione tecnica, l’ottimismo per l’intero anno è temperato da previsioni al ribasso e da un clima di fiducia aziendale in deterioramento. La narrazione economica attuale si snoda tra gli sforzi di stimolo guidati dal governo e un settore privato che affronta una bassa fiducia e venti contrari esterni.

PODCAST IN ITALIANO

Le principali conclusioni dalle notizie economiche del 30 luglio 2025 includono:

  • Andamento del PIL: Il secondo trimestre del 2025 ha visto il PIL ungherese crescere dello 0,2% su base annua e di un più robusto 0,4% su base trimestrale. Questo dato ha superato alcune previsioni e ha permesso di evitare una recessione tecnica.1 La crescita è stata trainata principalmente dal settore dei servizi e da un rafforzamento dei consumi interni, supportati da misure governative.1
  • Prospettive Riviste: Nonostante i dati positivi del secondo trimestre, sia il governo ungherese sia i principali analisti economici hanno significativamente rivisto al ribasso le loro previsioni di crescita del PIL per l’intero 2025, indicando una ripresa fragile e significative sfide attese nella seconda metà dell’anno.5
  • Pressioni sulla Politica Fiscale: Il governo continua a implementare politiche fiscali espansive, inclusi tagli fiscali e un significativo sostegno statale a investimenti strategici.1 Tuttavia, questa strategia è sotto crescente esame a causa di deficit di bilancio persistentemente elevati e dei costi di servizio del debito più alti all’interno dell’Unione Europea, sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale a lungo termine.9
  • Sentimento Aziendale e Investimenti: Gli indicatori microeconomici rivelano una tendenza preoccupante di calo della fiducia aziendale, aumento dei licenziamenti e una previsione di terzo anno consecutivo di calo degli investimenti fissi.5 Questo contrasta con gli sforzi del governo per stimolare l’economia, suggerendo una disconnessione tra le intenzioni politiche e la realtà del settore privato sul campo.
  • Politica Monetaria: La Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una posizione di politica monetaria stabile e restrittiva, dando priorità alla stabilità dei prezzi in un contesto di inflazione in calo ma ancora elevata.6 Questo approccio cauto riflette le continue preoccupazioni sui rischi pro-inflazionistici.
  • Sfide Esterne e Settoriali: La debole domanda da parte dei principali partner commerciali, in particolare la Germania, continua a frenare la performance delle esportazioni.1 A livello nazionale, il settore agricolo è gravemente colpito da condizioni di siccità in peggioramento, contribuendo sia a un freno al PIL sia a una pressione al rialzo sui prezzi alimentari.1

II. Performance Macroeconomica: Analisi del PIL del Q2 2025

Dati Ufficiali del PIL del Q2 2025

Il 30 luglio 2025, l’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) ha pubblicato i dati preliminari che mostrano una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Ungheria dello 0,2% su base annua nel secondo trimestre del 2025, secondo i dati destagionalizzati e corretti per il calendario.1 I dati grezzi hanno indicato un aumento dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.4

Un dato cruciale è che, su base trimestrale, il PIL è cresciuto dello 0,4% rispetto al primo trimestre, superando le previsioni degli analisti che si attestavano allo 0,2% e permettendo all’Ungheria di evitare per un soffio una recessione tecnica.1 Questo risultato è stato una notizia di rilievo su Portfolio.hu.3 Per la prima metà del 2025, il PIL complessivo è rimasto invariato in termini grezzi ed è stato inferiore dello 0,1% se destagionalizzato, rispetto allo stesso periodo del 2024.1 Ciò indica che, nonostante il rimbalzo del Q2, la prima metà dell’anno ha mostrato una crescita aggregata minima o negativa.

Analisi dei Fattori di Crescita e di Freno

I motori principali della crescita nel secondo trimestre sono stati il settore dei servizi, in particolare l’informazione e la comunicazione.4 Il Ministero dell’Economia Nazionale ha attribuito questo spostamento positivo al rafforzamento dei consumi interni e a una ripresa dell’attività di investimento.1 Le misure governative, tra cui tagli fiscali, aumenti salariali settoriali e programmi di sostegno familiare ampliati, sono state evidenziate come fattori chiave nel sostenere la spesa delle famiglie e, di conseguenza, i consumi interni.1 Anche settori resilienti come il turismo e il commercio al dettaglio hanno contribuito a sostenere l’attività economica.1

Al contrario, i settori industriale e agricolo hanno pesato significativamente sulla performance complessiva, rallentando il ritmo di espansione.4 I venti contrari esterni, in particolare la debole domanda dalla Germania, hanno continuato a frenare la crescita, insieme all’impatto della siccità sulla produzione agricola.1

Confronto con le Previsioni e l’Evitamento della Recessione

La crescita trimestrale dello 0,4% nel Q2 è stata una sorpresa positiva, superando l’aumento più modesto dello 0,2% che gli analisti avevano previsto.1 Questo risultato è stato fondamentale per impedire all’Ungheria di entrare in una recessione tecnica, tipicamente definita come due trimestri consecutivi di crescita negativa.

Tuttavia, nonostante questa performance del Q2, le prospettive economiche generali per il 2025 sono state significativamente riviste al ribasso. Il governo ha drasticamente ridotto la sua previsione di crescita del PIL per il 2025 a solo l’1%, una riduzione sostanziale rispetto alla precedente proiezione rivista del 2,5% e una netta diminuzione rispetto alla previsione iniziale del 3,4%.5 Allo stesso modo, Erste Group ha rivisto la sua previsione per il 2025 al ribasso, portandola allo 0,8%.6 FocusEconomics prevede che la crescita del PIL ungherese nel 2025 sarà tra le più deboli nell’Europa Centrale e Orientale (CEE).7 Il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha riconosciuto che l’economia potrebbe aver stagnato nel Q2 e si prevede che crescerà significativamente meno del previsto nella seconda metà dell’anno, a seguito di una contrazione nel Q1 che aveva alimentato i timori di una doppia recessione.5 Il fiorino si è anche indebolito rispetto all’euro a seguito di questi annunci.5

La crescita del PIL nel secondo trimestre, sebbene tecnicamente positiva, appare insufficiente a compensare una performance del primo trimestre più debole del previsto e le continue sfide previste per la seconda metà dell’anno. La ripresa è fragile, e le questioni strutturali sottostanti, come la debole domanda esterna dalla Germania, le difficoltà agricole e il calo della fiducia aziendale, sembrano avere un’influenza maggiore sulle prospettive annuali rispetto al modesto rimbalzo di un singolo trimestre. La narrazione di una “recessione evitata”, sebbene politicamente favorevole, potrebbe rappresentare un sollievo a breve termine piuttosto che un segno definitivo di una ripresa robusta o sostenibile, indicando che l’economia rimane su un percorso precario e vulnerabile a ulteriori shock o debolezze strutturali non affrontate.

Vi è una discordanza tra le narrazioni sugli investimenti e i consumi. Il Ministero dell’Economia Nazionale attribuisce la crescita del Q2 a un “rafforzamento dei consumi interni e una ripresa dell’attività di investimento”.1 Tuttavia, i dati precedenti del Q1 indicavano che la crescita della spesa delle famiglie era

diminuita 7 e l’investimento totale era

diminuito significativamente del 10,3% su base annua.7 Inoltre, le prospettive più ampie suggeriscono che gli investimenti fissi sono previsti in calo per il

terzo anno consecutivo nel 2025.7 Ciò suggerisce una potenziale disconnessione tra la narrazione ottimistica del governo per il Q2 e le tendenze più amggiori e persistenti osservate nell’economia. La “ripresa dell’attività di investimento” nel Q2 potrebbe essere un rimbalzo molto specifico (forse legato a progetti sostenuti dallo stato, come si vede in 8), piuttosto che un miglioramento diffuso nel settore privato. Sebbene le misure governative mirino a sostenere i consumi e gli investimenti, il sentimento generale del settore privato e i modelli di spesa effettivi potrebbero non essere ancora allineati con questa valutazione ottimistica, portando a prospettive annuali più deboli. Questa divergenza potrebbe indicare che lo stimolo governativo sostiene principalmente aree specifiche, ma una ripresa più ampia e autosufficiente del settore privato non si sta ancora concretizzando.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave (Q2 2025 e Proiezioni)

IndicatoreValoreFonte / PeriodoNote
Crescita PIL (Q2 2025 YoY)0.2%KSH, 30 Luglio 2025 1Destagionalizzato e corretto per il calendario
Crescita PIL (Q2 2025 QoQ)0.4%KSH, 30 Luglio 2025 1Evitato recessione tecnica; sopra le previsioni
Crescita PIL (H1 2025 YoY)0.0% (grezzo), -0.1% (aggiustato)KSH, 30 Luglio 2025 1Stagnazione nella prima metà dell’anno
Previsione PIL Annuale (Governo 2025)1.0%Márton Nagy 5Drastico declassamento da 3.4% iniziale
Previsione PIL Annuale (Erste Group 2025)0.8%Erste Group, 25 Luglio 2025 6Prospettive peggiorate
Previsione PIL Annuale (FocusEconomics 2025)Tra le più deboli in CEEFocusEconomics 7
Tasso di Inflazione (Giugno 2025 YoY)4.6%Erste Group, 25 Luglio 2025 6Core inflation 4.4%, sopra il target MNB
Tasso di Inflazione HICP (Febbraio 2025)5.7%Commissione Europea, Autunno 2024 9Inflazione in rialzo dopo calo nel 2024
Tasso di Riferimento MNB (22 Luglio 2025)6.50%MNB 6Stabile dal Q3 2024; politica restrittiva
Deficit di Bilancio (Stima 2024)4.8% del PILBanca Centrale 9Superiore al target governativo del 4.5%
Deficit di Bilancio (Proiezione 2025)4.1% del PIL (target governo), 4.6% (EC)Márton Nagy, EC 5Critico per evitare declassamento rating
Debito Pubblico/PIL (2024)73.6%Commissione Europea 9Aumento dovuto a deficit, svalutazione forint, acquisizione aeroporto
Bilancia Commerciale (Giugno 2025)€739MTrading Economics 2Diminuzione da €1100.0M del mese precedente

III. Politica Fiscale e Panorama delle Finanze Pubbliche

Stato Attuale del Deficit di Bilancio e del Debito Pubblico

Il deficit di bilancio per il 2024 è stato stimato al 4,8% del PIL, una riduzione rispetto al 6,7% del 2023, ma comunque leggermente superiore all’obiettivo del governo del 4,5%.9 Guardando al futuro, le Previsioni d’Autunno 2024 della Commissione Europea hanno proiettato che il deficit rimarrà elevato al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.9 Nonostante queste proiezioni, il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha ribadito l’impegno del governo a raggiungere il suo obiettivo rivisto di deficit di bilancio del 4,1% del PIL per il 2025.5 Questo obiettivo è considerato cruciale per evitare un declassamento del rating creditizio.5

Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato al 73,6% nel 2024. Questo aumento è stato attribuito al grande deficit, a una rivalutazione del debito denominato in valuta a causa dell’indebolimento del fiorino e all’acquisizione dell’aeroporto di Budapest.9 Deficit di bilancio elevati e una minore crescita del PIL nominale dovrebbero limitare la riduzione del debito nel medio termine.9 L’Ungheria affronta i costi di servizio del debito più alti nell’UE, con il tasso di interesse implicito sul debito pubblico previsto vicino al 6% nel 2025-26. Il fabbisogno finanziario lordo è ammontato a circa il 16% del PIL in media nel 2023-2024 e si prevede che rimarrà intorno al 14% del PIL nel 2025.9

Misure Fiscali e Iniziative di Spesa del Governo

Il Ministero dell’Economia Nazionale ha esplicitamente citato misure governative, inclusi tagli fiscali, aumenti salariali settoriali e programmi di sostegno familiare ampliati, come fattori chiave nel sostenere la spesa delle famiglie e contribuire alla crescita del PIL nel Q2.1 Ulteriori mosse fiscali espansive sono state riportate il 30 luglio 2025, con Portfolio.hu che titolava “Il governo ungherese annuncia ulteriori tagli fiscali – ma da dove verranno i soldi?” 3, indicando continui sforzi per stimolare l’economia attraverso una riduzione degli oneri fiscali.

Lo stato continua a fornire un sostegno sostanziale agli investimenti strategici. Un esempio notevole è il sostegno statale di 6 miliardi di HUF per un programma di investimento di 21 miliardi di HUF presso Ganz Transformers and Electrical Rotating Machines a Tápiószele. Questo investimento mira a raddoppiare la capacità di produzione di trasformatori entro due anni e a creare 300 posti di lavoro.8 Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó ha sottolineato che il governo ha fornito 590 miliardi di HUF in sostegno per un totale di 2,4 trilioni di HUF in grandi investimenti da parte di aziende ungheresi negli ultimi 11 anni.8 La spesa sociale rimane una priorità, con i dati Eurostat che indicano che lo stato ungherese spende un terzo in più rispetto alla media UE per i benefici familiari.10

Sfide e Sostenibilità degli Obiettivi Fiscali

La Commissione Europea ha avvertito che i recenti annunci politici rischiano di spingere il deficit più in alto rispetto a quanto precedentemente previsto.9 È stato emesso un “severo avvertimento” secondo cui i “piani attuali” dell’Ungheria sono “insostenibili”, con un’agenzia di rating del credito che avrebbe espresso una “visione cupa”.10 Questo sottolinea le preoccupazioni esterne sulla sostenibilità a lungo termine delle attuali politiche fiscali. La Commissione UE sottolinea che “sarebbero necessarie misure fiscali permanenti, sia sul lato delle entrate che delle spese, per garantire il raggiungimento degli obiettivi fiscali” nel 2025 e oltre. Sebbene l’Ungheria si impegni a un percorso di crescita della spesa netta (ad esempio, non superando il 4,3% nel 2025), il governo non ha specificato misure politiche concrete per raggiungere questi obiettivi.9

La politica fiscale ungherese sta affrontando una delicata situazione di equilibrio. Il governo sta chiaramente adottando politiche fiscali altamente espansive, inclusi tagli fiscali, aumenti salariali, programmi di sostegno familiare e sussidi statali significativi per gli investimenti.1 Queste misure sono intese a stimolare la domanda interna e settori specifici. Tuttavia, tali azioni si verificano in un contesto di deficit di bilancio persistentemente elevati e dei costi di servizio del debito più alti nell’UE.9 Gli avvertimenti esterni riguardo a “piani insostenibili” e una “visione cupa” da parte delle agenzie di rating 10 evidenziano una tensione critica. Questo indica una scelta strategica del governo di dare priorità allo stimolo economico a breve termine, forse in vista delle prossime elezioni 5, anche a rischio di esacerbare le vulnerabilità fiscali a lungo termine. La domanda posta da Portfolio.hu, “da dove verranno i soldi?” 3, non è meramente retorica, ma indica l’urgente necessità di riforme strutturali concrete sul lato delle entrate o delle spese che attualmente mancano.9 Il mancato indirizzo di questi squilibri fiscali sottostanti potrebbe portare a un aumento dei costi di indebitamento, a un’ulteriore svalutazione della valuta o persino a declassamenti del rating creditizio, potenzialmente annullando i benefici dello stimolo nel medio-lungo termine.

Si osserva una divergenza tra gli investimenti strategici diretti dallo stato e un più ampio calo degli investimenti nel settore privato. Il 30 luglio, si sono visti esempi concreti di significativo sostegno statale per investimenti su larga scala come Ganz Electric 8 e Egis Pharmaceuticals 10, insieme a notizie di miliardi di investimenti cinesi.13 Questi sono presentati come sviluppi positivi per la creazione di posti di lavoro e l’aumento della capacità produttiva. Tuttavia, si prevede che l’investimento fisso complessivo in Ungheria diminuirà per il terzo anno consecutivo nel 2025, una tendenza unica e preoccupante all’interno della regione CEE, attribuita alla bassa fiducia aziendale e all’incertezza economica.7 Ciò suggerisce l’emergere di un ambiente di investimento a “due velocità”. Mentre lo stato sta attivamente dirigendo capitali e attirando investimenti diretti esteri in progetti e settori strategici specifici (ad esempio, manifatturiero, farmaceutico, potenzialmente difesa), questi sforzi non sono sufficienti a contrastare una più ampia e pervasiva riluttanza tra gli investitori privati nazionali. Il calo della fiducia aziendale complessiva 5 indica che il clima generale degli investimenti è sfavorevole, forse a causa di fattori come la prevedibilità delle politiche, gli oneri normativi o le prospettive macroeconomiche più ampie. Il ruolo del governo sta diventando più prominente nel guidare gli investimenti, potenzialmente spiazzando le iniziative private o compensando la loro assenza, piuttosto che favorire una ripresa degli investimenti veramente diffusa e autosufficiente in tutta l’economia.

IV. Politica Monetaria e Prospettive di Inflazione

Tendenze e Dati Recenti sull’Inflazione

L’inflazione si è attestata al 4,6% su base annua a giugno 2025, con l’inflazione core al 4,4% su base annua. Entrambi i dati sono rimasti al di sopra dell’intervallo obiettivo della Banca Nazionale Ungherese (MNB), nonostante un’economia generalmente stagnante.6 Dati precedenti avevano mostrato che l’inflazione complessiva era diminuita significativamente dal picco del 17,0% nel 2023 al 3,7% nel 2024, poiché l’impatto dei precedenti aumenti dei prezzi dell’energia e degli alimentari e delle strozzature della catena di approvvigionamento si era dissipato. Tuttavia, l’inflazione ha registrato un rimbalzo, con l’inflazione armonizzata (HICP) che ha raggiunto il 5,7% a febbraio 2025.9 Le proiezioni suggeriscono che l’indice dell’inflazione complessiva a 12 mesi dovrebbe oscillare tra il 4% e il 5% nella seconda metà del 2025.6

Tasso di Riferimento e Posizione della Banca Nazionale Ungherese (MNB)

Il 22 luglio 2025, la MNB ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento al 6,50%, un livello che è rimasto stabile dal terzo trimestre del 2024.6 La posizione generale della politica monetaria della MNB è descritta come restrittiva, con una forte attenzione ai rischi pro-inflazionistici e all’ambiente di rischio globale.6 Mantenere un tasso di interesse reale positivo rimane una parte fondamentale della strategia di comunicazione della MNB, in particolare date le elevate aspettative inflazionistiche delle famiglie.6 La MNB ha anche annunciato una riduzione tecnica del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche. Tuttavia, questa è stata chiarita come una misura proattiva per la gestione della liquidità del sistema bancario piuttosto che un’indicazione di un allentamento della politica monetaria.11

Fattori che Influenzano la Disinflazione e le Pressioni Persistenti

I fattori che supportano la disinflazione includono la stabilità del fiorino, un allentamento della tensione nel mercato del lavoro e un rallentamento dei deflussi salariali, con quest’ultimo che dovrebbe influire principalmente sulla moderazione dell’inflazione dei servizi di mercato.6 Al contrario, le pressioni inflazionistiche persistenti derivano dall’aumento della domanda e dalla forte crescita dei salari.9 Inoltre, le condizioni meteorologiche sfavorevoli di quest’anno, in particolare la siccità in peggioramento che causa significative perdite di raccolto 1, rappresentano continuamente un rischio al rialzo per l’andamento dei prezzi alimentari.6

La MNB sta adottando una posizione monetaria cauta nonostante le persistenti pressioni inflazionistiche, privilegiando la stabilità rispetto allo stimolo immediato della crescita. Nonostante la modesta crescita del PIL nel Q2 e la generale stagnazione dell’economia 6, la MNB ha mantenuto un tasso di riferimento stabile e restrittivo al 6,50%.6 Questa decisione è stata presa anche se l’inflazione è diminuita dal suo picco, ma rimane al di sopra dell’obiettivo.6 L’attenzione della MNB rimane sui “rischi pro-inflazionistici” 6, alimentati da fattori come la forte crescita dei salari e l’aumento della domanda 9, nonché dalla siccità agricola che influisce sui prezzi alimentari.6 Ciò indica un forte impegno da parte della MNB per la stabilità dei prezzi, anche se ciò significa non stimolare attivamente un’economia fragile. La banca centrale sembra essere cauta sul fatto che le politiche fiscali espansive del governo (tagli fiscali, aumenti salariali, sostegno familiare) possano riaccendere le pressioni inflazionistiche, rendendo così necessaria una posizione monetaria più restrittiva per contrastarle. La menzione di un “cauto allentamento monetario a fine anno” 6 suggerisce che eventuali futuri tagli dei tassi saranno altamente condizionati da una disinflazione sostenuta e da prospettive economiche più stabili, piuttosto che una mossa proattiva per stimolare la crescita. Ciò crea una tensione politica in cui la politica fiscale è espansiva, ma la politica monetaria rimane restrittiva, limitando potenzialmente l’efficacia complessiva dello stimolo governativo.

V. Sviluppi Microeconomici e Locali

Sentimento Aziendale e Clima degli Investimenti

L’indice di crescita delle grandi imprese K&H è sceso a meno 6 punti, portando alla valutazione che “le prospettive delle aziende ungheresi diventano sempre più cupe”.10 Ciò indica un significativo deterioramento della fiducia aziendale tra le grandi imprese. Secondo il rapporto del 24 luglio dell’Istituto di Ricerca Economica GKI, la fiducia aziendale complessiva è al livello più basso degli ultimi quasi cinque anni 5, riflettendo un pessimismo diffuso nella comunità imprenditoriale. Si prevede che gli investimenti fissi in Ungheria registreranno il terzo calo consecutivo nel 2025, una tendenza unica nella regione CEE. Questo persistente declino è attribuito a rigidi controlli fiscali, bassa fiducia aziendale e incertezza economica pervasiva.7

Notizie Chiave su Aziende e Settori

  • Manifatturiero/Energia: Un significativo investimento locale riguarda Ganz Transformers and Electrical Rotating Machines. Lo stato sosterrà il suo programma di investimento di 21 miliardi di HUF a Tápiószele con 6 miliardi di HUF, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità di produzione di trasformatori entro due anni e creare 300 posti di lavoro.8
  • Farmaceutico: L’azienda farmaceutica di proprietà francese Egis sta pianificando un investimento sostanziale in Ungheria. In particolare, Egis Pharmaceuticals Zrt sta espandendo le capacità del suo stabilimento di Körmend con un investimento di 14,5 miliardi di HUF.10
  • Tecnologia/Telecomunicazioni: Il 30 luglio 2025, è stato riportato che la 4iG ungherese, una delle principali aziende tecnologiche, acquisirà HeliControl 3, indicando un consolidamento o un’espansione nel settore tecnologico.
  • Aviazione: La compagnia aerea ungherese Wizz Air starebbe tagliando voli e rimodellando la sua strategia 13, suggerendo aggiustamenti nel settore aereo in un contesto di dinamiche di mercato.
  • Settore Finanziario: I risultati finanziari di Raiffeisen per il 30 luglio 2025 sono stati notati come “rassicuranti senza questa voce” (riferendosi ai danni russi), indicando stabilità in un segmento del settore bancario.3
  • Agricoltura: Una questione locale critica è il “peggioramento della siccità che causa significative perdite di raccolto per tre importanti colture agricole in Ungheria”. Un istituto di ricerca avverte che il settore agricolo ungherese deve prepararsi a condizioni simili a lungo termine.10 Ciò incide direttamente sulla produzione agricola, che sta già pesando sulla performance complessiva del PIL 1, e rappresenta un rischio al rialzo per i prezzi alimentari.6

Dinamiche del Mercato del Lavoro

Rapporti recenti indicano una tendenza preoccupante di “licenziamenti in aumento in Ungheria” e una diminuzione complessiva dell'”Occupazione”.10 Ciò suggerisce un irrigidimento del mercato del lavoro dal punto di vista del datore di lavoro. Nonostante questi sviluppi, il governo rimane impegnato a mantenere un “slancio salariale al rialzo” 5, il che potrebbe creare tensione tra le pressioni sui costi aziendali e la politica governativa. Sebbene un rapporto precedente (aggiornato al 30 aprile 2025) menzionasse un tasso di occupazione del 75,1% e di disoccupazione del 4,4% nel 2024 senza variazioni significative previste per il 2025 14, il rapporto più recente del 25 luglio 2025 sui licenziamenti in aumento 10 indica un potenziale cambiamento o un deterioramento localizzato nel mercato del lavoro non catturato dalle proiezioni più ampie precedenti.

Impatto di Fattori Locali/Infrastrutture

Una significativa interruzione locale è la chiusura prevista per quattro settimane della stazione ferroviaria di Budapest Keleti 10, che senza dubbio avrà un impatto sul trasporto locale, sul turismo e sulla logistica aziendale nella capitale. Al contrario, sono accennati futuri sviluppi infrastrutturali, con un ministro che annuncia la possibilità di nuovi ponti a Budapest e una revisione della ferrovia suburbana.10 DailyNewsHungary.com riporta che “l’Ungheria batte l’Occidente: la Cina riversa miliardi a Budapest mentre i collegamenti aerei e i posti di lavoro aumentano” 13, indicando significativi investimenti diretti esteri dalla Cina specificamente mirati a Budapest e che contribuiscono alla creazione di posti di lavoro locali e all’attività economica.

Si osserva una divergenza tra la crescita trainata dal governo e il pessimismo del settore privato, creando un’economia a due velocità. Da un lato, il governo sta attivamente promuovendo e finanziando investimenti su larga scala (Ganz Electric, Egis, investimenti cinesi) 8, con l’obiettivo di creare posti di lavoro e stimolare settori specifici. Dall’altro lato, indicatori più ampi del sentimento mostrano la fiducia aziendale ai minimi da cinque anni, l’indice K&H è negativo e stanno emergendo notizie di crescenti licenziamenti.5 Anche gli investimenti fissi complessivi sono in calo.7 Ciò suggerisce l’emergere di un’economia “a due velocità” in Ungheria. Mentre il governo sta cercando di rilanciare la crescita attraverso progetti strategici, spesso sostenuti dallo stato, e mantenendo lo slancio salariale, il settore privato generale sembra lottare con la bassa fiducia e sta riducendo gli investimenti e l’occupazione. Ciò indica che gli interventi del governo potrebbero creare sacche isolate di attività e crescita, piuttosto che favorire una ripresa economica diffusa e autosufficiente guidata dall’impresa privata. La narrazione di “l’Ungheria batte l’Occidente” riguardo agli investimenti cinesi 13 potrebbe anche essere una contro-narrazione strategica al pessimismo aziendale interno, evidenziando fonti alternative di dinamismo economico.

La vulnerabilità agricola e il suo effetto a catena macroeconomico rivelano l’impatto del clima sull’economia centrale. La siccità in peggioramento sta causando significative perdite di raccolto per le principali colture agricole.10 Ciò incide direttamente sul settore agricolo, già identificato come un freno alla performance complessiva del PIL.1 Inoltre, questa sofferenza agricola rappresenta un “rischio al rialzo per l’andamento dei prezzi alimentari” 6, contribuendo alla persistenza dell’inflazione elevata.9 Ciò evidenzia una vulnerabilità significativa e crescente dell’economia ungherese ai fattori climatici, in particolare nel suo vitale settore agricolo. L’impatto diretto sul PIL (produzione ridotta) e l’impatto indiretto sull’inflazione (attraverso prezzi alimentari più elevati) dimostrano come una questione ambientale micro-livello e localizzata possa avere conseguenze macroeconomiche sostanziali, complicando sia la crescita economica sia gli sforzi della banca centrale per raggiungere la stabilità dei prezzi. Segnala anche una sfida strutturale a lungo termine per il settore agricolo di adattarsi alle mutevoli condizioni climatiche, il che potrebbe richiedere investimenti e cambiamenti politici significativi.

Tabella 2: Attività Economiche e Investimenti Locali Notevoli (30 Luglio 2025)

Azienda/ProgettoSettoreValore InvestimentoSostegno StataleImpatto Chiave
Ganz Transformers and Electrical Rotating MachinesManifatturiero (Energia)HUF 21 miliardiHUF 6 miliardi 8Raddoppio capacità produzione trasformatori, 300 nuovi posti di lavoro 8
Egis Pharmaceuticals ZrtFarmaceuticoHUF 14.5 miliardiNon specificatoEspansione capacità stabilimento di Körmend 10
4iG (Acquisizione HeliControl)Tecnologia/TelecomunicazioniNon specificatoNon specificatoConsolidamento/espansione nel settore tecnologico 3
Investimenti Cinesi a BudapestInfrastrutture, VariMiliardi di dollariNon specificatoNuovi collegamenti aerei, creazione di posti di lavoro 13
Wizz AirAviazioneNon specificatoNon specificatoTagli voli, rimodellamento strategia 13
Chiusura Stazione Budapest KeletiInfrastrutture (Trasporti)Non applicabileNon applicabileImpatto su trasporti locali, turismo, logistica per 4 settimane 10

VI. Influenze Economiche Esterne e Commercio

Impatto delle Condizioni Economiche Globali sull’Ungheria

I venti contrari esterni, in particolare la debole domanda dalla Germania, sono stati esplicitamente citati come un fattore che ha frenato la crescita dell’Ungheria nel Q2.1 Ciò evidenzia la significativa interconnessione economica dell’Ungheria con i suoi partner commerciali dell’Europa occidentale. Le prospettive di crescita riviste per il 2025 di Erste Group sottolineano ulteriormente l’impatto di “aumentate incertezze, in parte derivanti da rischi tariffari” e l'”assenza di miglioramento della domanda esterna” come ragioni per l’attesa attività di esportazione stagnante.6 FocusEconomics ha anche indicato “crescenti sfide globali” e “ulteriori ritardi nelle nuove capacità di esportazione” come fattori che contribuiscono al loro declassamento delle prospettive per il 2026-2027.7 Uno sviluppo notevole è il rapporto secondo cui “l’Ungheria batte l’Occidente: la Cina riversa miliardi a Budapest mentre i collegamenti aerei e i posti di lavoro aumentano” 13, suggerendo un pivot strategico verso partner economici non tradizionali e significativi investimenti diretti esteri dalla Cina.

Ultimi Dati sulla Bilancia Commerciale

La bilancia commerciale per giugno 2025, rilasciata il 30 luglio, ha mostrato un surplus di €739 milioni, il che rappresenta una notevole diminuzione rispetto ai €1100,0 milioni del mese precedente.2 Ciò indica un indebolimento della performance commerciale mensile dell’Ungheria. Nel primo trimestre del 2025, il commercio netto ha continuato a sottrarre valore al PIL complessivo per il terzo trimestre consecutivo.7 Le esportazioni di beni e servizi sono diminuite dello 0,4% su base annua nel Q1, mentre le importazioni sono rimbalzate dello 0,1%.7

Sviluppi del Conto Corrente

Nonostante alcune sfide commerciali, i rischi di finanziamento esterno sono stati mitigati da sviluppi favorevoli nei termini di scambio e da un calo degli investimenti, che hanno collettivamente contribuito a un aumento del surplus delle partite correnti.9 Ciò suggerisce che, sebbene il commercio di beni possa essere in difficoltà, altre componenti delle partite correnti (ad esempio, servizi, trasferimenti) o migliori termini di scambio stanno fornendo un cuscinetto.

Si osserva uno spostamento delle dipendenze esterne e delle vulnerabilità commerciali, con una diversificazione in atto nonostante le debolezze tradizionali. L’economia ungherese è chiaramente influenzata dalla debole domanda dalla Germania 1, un importante partner commerciale tradizionale, che contribuisce alla stagnazione delle esportazioni. Contemporaneamente, si registra un significativo afflusso di investimenti cinesi (“la Cina riversa miliardi a Budapest”).13 La bilancia commerciale di giugno 2025 ha mostrato una notevole diminuzione rispetto al mese precedente 2, e il commercio netto ha rappresentato un freno al PIL per tre trimestri consecutivi.7 Ciò indica un cambiamento strategico nelle relazioni economiche esterne dell’Ungheria, potenzialmente volto a diversificare la dipendenza eccessiva dalla domanda dell’Europa occidentale, in particolare dalla Germania, attirando attivamente investimenti significativi da fonti non UE come la Cina. Tuttavia, il contributo complessivo negativo del commercio netto al PIL e il recente calo della bilancia commerciale mensile suggeriscono che questa diversificazione o i nuovi investimenti non si sono ancora tradotti in una robusta ripresa trainata dalle esportazioni. Sebbene il surplus delle partite correnti sia migliorato grazie ad altri fattori 9, l’indebolimento del commercio di beni rimane una preoccupazione per una piccola economia aperta fortemente dipendente dalle esportazioni. Ciò implica che l’Ungheria sta attivamente cercando nuovi motori di crescita e partenariati per compensare le debolezze nelle sue relazioni economiche tradizionali.

VII. Conclusione e Prospettive

Sintesi del Quadro Economico Complessivo per l’Ungheria al 30 Luglio 2025

Il 30 luglio 2025, l’economia ungherese sta navigando in un panorama complesso e in qualche modo contraddittorio. I dati del PIL del Q2 hanno fornito un segnale positivo molto necessario, prevenendo una recessione tecnica e mostrando resilienza nel settore dei servizi e nei consumi interni, in parte alimentati da iniziative governative. Tuttavia, questa modesta ripresa è oscurata da un consenso più ampio tra gli analisti e persino il governo stesso riguardo a una traiettoria di crescita annuale significativamente più debole per il 2025. L’economia sembra intrappolata tra lo stimolo fiscale proattivo del governo e gli investimenti strategici volti a incrementare l’attività, e un senso pervasivo di bassa fiducia aziendale, diminuzione degli investimenti privati e aumento dei licenziamenti.

Conclusioni Chiave Riguardo all’Equilibrio tra Ripresa e Sfide in Corso

La ripresa, sebbene positiva nel Q2, è fragile e sembra dipendere fortemente dai consumi interni e dal settore dei servizi, con le misure governative che svolgono un ruolo significativo, seppur fiscalmente costoso. Il settore agricolo affronta gravi sfide dovute alla siccità, che incidono sia sulla produzione che sull’inflazione. I settori industriali tradizionali sono in difficoltà e gli investimenti privati complessivi si stanno contraendo. La sostenibilità fiscale rimane una preoccupazione importante, con deficit elevati e costi di servizio del debito che sollevano segnali di allarme da parte degli osservatori esterni. La politica monetaria rimane cauta, dando priorità al controllo dell’inflazione rispetto a uno stimolo aggressivo della crescita, creando una tensione politica con la posizione fiscale espansiva del governo. La domanda esterna, in particolare dalla Germania, continua a rappresentare un freno, spingendo l’Ungheria a cercare nuove partnership economiche, in particolare con la Cina.

Breve Prospettiva Futura Basata sulle Tendenze Attuali e sui Piani Governativi

Le prospettive per il resto del 2025 rimangono impegnative. Sebbene il rimbalzo del Q2 offra un barlume di speranza, è insufficiente a modificare le previsioni di crescita annuale complessivamente pessimistiche. La domanda esterna rimarrà probabilmente contenuta, e il sentimento aziendale interno richiederà una significativa inversione di tendenza per stimolare investimenti privati più ampi. L’impegno continuo del governo per la spesa pre-elettorale e gli sforzi per attrarre investimenti diretti esteri (specialmente da fonti non UE) potrebbero fornire un certo sostegno nel 2026, potenzialmente favorendo una graduale ripresa degli investimenti e delle esportazioni. Tuttavia, per una ripresa veramente sostenibile e robusta, riforme strutturali fondamentali, in particolare sul fronte fiscale per garantire la stabilità a lungo termine e ridurre gli oneri del servizio del debito, appaiono sempre più necessarie. La tensione tra le iniziative di crescita a breve termine e la prudenza fiscale a lungo termine definirà il percorso economico dell’Ungheria nei prossimi mesi e anni.

FONTI

  1. Hungary’s GDP up 0.2 pct YoY in Q2 – China.org, accessed July 30, 2025, http://www.china.org.cn/world/Off_the_Wire/2025-07/30/content_118003898.shtml
  2. Hungary Calendar – Trading Economics, accessed July 30, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/calendar
  3. Economy – Portfolio.hu, accessed July 30, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1693
  4. Hungary’s GDP Grows 0.2% in Q2 2025, Services Drive Modest Expansion, accessed July 30, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-gdp-grows-0-2-in-q2-2025-services-drive-modest-expansion/
  5. Hungary slashes growth forecast as economy stumbles ahead of high-stakes election, accessed July 30, 2025, https://caliber.az/en/post/hungary-slashes-growth-forecast-as-economy-stumbles-ahead-of-high-stakes-election
  6. Economy Hungary – Analyses and Forecasts | Erste Group Bank AG, accessed July 30, 2025, https://www.erstegroup.com/en/research/country/hungary
  7. Hungary GDP Q1 2025 – FocusEconomics, accessed July 30, 2025, https://www.focus-economics.com/countries/hungary/news/gdp/hungary-national-accounts-03-06-2025-economy-stalls-in-q1-2025/
  8. State Supports Ganz Electric Investment With HUF 6 bln – Budapest Business Journal, accessed July 30, 2025, https://bbj.hu/business/industry/manufacturing/state-supports-ganz-electric-investment-with-huf-6-bln/
  9. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 30, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  10. Economy – Portfolio.hu, accessed July 30, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  11. News del 22 luglio 2025 – YouTube, accessed July 30, 2025, https://www.youtube.com/shorts/l6gmlA1CKD4
  12. english.news.cn, accessed July 30, 2025, https://english.news.cn/europe/20250730/eb87578917064a03856724c4324d1529/c.html#:~:text=BUDAPEST%2C%20July%2030%20(Xinhua),Office%20(KSH)%20on%20Tuesday.
  13. Daily News Hungary, accessed July 30, 2025, https://dailynewshungary.com/
  14. Quadro macroeconomico (UNGHERIA) – aggiornato al 30/04/2025 – infoMercatiEsteri, accessed July 30, 2025, https://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=97

Sintesi Economica Ungherese: Panoramica del 29 Luglio 2025

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Il 29 luglio 2025, l’economia ungherese presenta un quadro eterogeneo, caratterizzato da persistenti venti contrari a livello macroeconomico, mitigati da investimenti settoriali mirati e interventi governativi. Le stime di crescita del PIL per il 2025 sono state riviste al ribasso, e il sentiment delle grandi imprese rimane negativo, riflettendo ansie economiche diffuse.

Nonostante queste sfide, settori specifici come quello farmaceutico e automobilistico stanno attirando investimenti significativi, sia nazionali che esteri, indicando sacche di resilienza e aree di crescita strategica. Il settore agricolo, al contrario, è sotto pressione a causa della siccità. Le iniziative governative si concentrano sul sostegno sociale, come i buoni alimentari per i pensionati, e sull’attrazione di investimenti diretti esteri (IDE), in particolare dagli Stati Uniti, in un contesto di dibattiti continui sulla politica commerciale con l’Unione Europea.

PODCAST IN ITALIANO

1. Performance e Prospettive Macroeconomiche

Questa sezione esamina gli indicatori economici più ampi e le previsioni ufficiali, offrendo una visione dall’alto della salute economica dell’Ungheria al 29 luglio 2025.

Stime di Crescita del PIL Riviste per il 2025

L’Ungheria ha recentemente rivisto le sue previsioni di crescita per il 2025, stabilendo una nuova aspettativa di crescita media annua del PIL dell’1%.1 Questa revisione rappresenta un aggiustamento significativo rispetto alle proiezioni precedenti. Ad esempio, una previsione della Banca Nazionale Ungherese (MNB) del 30 giugno 2025 aveva indicato una crescita dello 0,8% per il 2025, già rivista al ribasso rispetto a un precedente 2,4%.3 Parallelamente, la Commissione Europea ha previsto un deficit pubblico più elevato, pari al 4,6% del PIL nel 2025.4

La costante revisione al ribasso delle previsioni di crescita del PIL per il 2025 evidenzia una difficoltà persistente nel raggiungere un’accelerazione economica robusta. Un tasso di crescita dell’1% indica un’espansione molto modesta, appena superiore alla stagnazione, e insufficiente per generare miglioramenti sostanziali nel tenore di vita o nelle finanze pubbliche. Ciò suggerisce che le precedenti proiezioni ottimistiche non si sono concretizzate, probabilmente a causa di una combinazione di pressioni interne ed esterne, costringendo i decisori politici a ricalibrare le aspettative. Questo scenario implica che il percorso verso la ripresa economica è più lento e arduo del previsto, potenzialmente aggravando le pressioni fiscali, come indicato dalla previsione di deficit della Commissione Europea, e rendendo necessarie misure di stimolo o riforme strutturali più incisive.

La lieve differenza tra la “nuova aspettativa” di crescita del PIL dell’1% e la previsione dello 0,8% della MNB di fine giugno, seppur minima, può riflettere una valutazione interna sfumata o un leggero cambiamento di prospettiva da parte del governo rispetto alla banca centrale. Tuttavia, la previsione di deficit più elevata della Commissione Europea introduce una prospettiva esterna critica, suggerendo che, anche con una crescita modesta, la stabilità fiscale rimane una preoccupazione significativa. Questa discrepanza potrebbe portare a diverse raccomandazioni politiche o a pressioni esterne sulla gestione del bilancio ungherese, influenzando la fiducia degli investitori e l’accesso ai fondi comunitari.

Sentiment Imprenditoriale: Indice di Crescita delle Grandi Imprese K&H

L’indice di crescita delle grandi imprese K&H è sceso a meno 6 punti.1 Una lettura negativa di questo indice segnala che le grandi imprese stanno sperimentando una contrazione o un rallentamento della crescita, anziché un’espansione. Questo dato si allinea direttamente e rafforza le stime di crescita del PIL riviste al ribasso, suggerendo che i leader aziendali condividono una visione pessimistica sul futuro economico immediato. Ciò riflette le sfide relative alla domanda, agli investimenti o all’ambiente operativo per gli attori economici di rilievo.

Un indice di crescita delle grandi imprese K&H che scende a meno 6 punti è un indicatore significativo di un calo della fiducia imprenditoriale. Questo non è solo un dato statistico; rappresenta il sentimento collettivo dei principali attori economici. Quando le grandi imprese diventano pessimiste, tendono a ridurre gli investimenti, a ridimensionare i piani di espansione e, potenzialmente, a considerare i licenziamenti. Questo comportamento cauto può creare una profezia che si autoavvera, dove la ridotta attività economica delle imprese contribuisce direttamente alla debole crescita che esse anticipano. Questo circolo vizioso negativo può rendere più difficile la ripresa economica, poiché richiede uno shock positivo forte o un intervento politico deciso per invertire il sentimento.

Tuttavia, mentre l’indice K&H indica un pessimismo diffuso tra le grandi imprese, il quadro economico ungherese mostra anche investimenti specifici e significativi da parte di aziende come Egis Pharmaceuticals e Magyar Suzuki.1 Questo suggerisce una situazione più complessa: sebbene il sentiment generale possa essere negativo, alcune aziende o settori dimostrano resilienza, sono contro-ciclici o hanno ragioni strategiche specifiche (ad esempio, opportunità di mercato a lungo termine, incentivi governativi) per investire nonostante il clima generale di incertezza. Questa dicotomia implica che le sfide macroeconomiche non stanno colpendo tutte le imprese in modo uniforme, e potrebbero esserci opportunità mirate o meccanismi di supporto governativo che consentono a specifiche aziende di prosperare o espandersi anche in un ambiente difficile. Questa biforcazione potrebbe portare a uno sviluppo economico disomogeneo tra i settori.

Traiettoria Economica Complessiva

La crescita ungherese non riesce a decollare, ma almeno il peggio potrebbe essere stato evitato. Il 2025 non si presenta bene finora.1 Questa affermazione fornisce una sintesi qualitativa della situazione macroeconomica, confermando che l’economia fatica a prendere slancio. La frase “il peggio potrebbe essere stato evitato” è ambigua, ma suggerisce che, sebbene le condizioni siano difficili, non sono catastrofiche, forse implicando che una recessione più profonda è stata scongiurata.

La frase “la crescita ungherese non riesce a decollare, ma almeno il peggio potrebbe essere stato evitato. Il 2025 non si presenta bene finora” 1 suggerisce uno stato di prolungata stagnazione economica piuttosto che un brusco declino o una forte ripresa. Questa “nuova normalità” di bassa crescita ha significative implicazioni a lungo termine. Può portare a una creazione di posti di lavoro più lenta, a una crescita salariale ridotta e a una capacità fiscale diminuita per i servizi pubblici o la riduzione del debito. Per le imprese, significa un ambiente operativo più difficile con opportunità limitate di espansione organica. Questo periodo prolungato di crescita debole potrebbe anche esacerbare le disuguaglianze sociali e potenzialmente portare a una fuga di cervelli se le opportunità sono percepite come migliori altrove.

L’espressione “almeno il peggio potrebbe essere stato evitato” implica che alcuni rischi al ribasso, potenzialmente gravi, sono stati scongiurati. Sebbene i dati non specifichino esplicitamente come ciò sia stato evitato il 29 luglio, potrebbe essere attribuibile a fattori esterni (ad esempio, stabilità economica globale, moderazione dei prezzi delle materie prime, accordi commerciali specifici) o a precedenti interventi politici. Ciò suggerisce un certo grado di dipendenza o vulnerabilità esterna, dove l’economia ungherese è suscettibile agli shock globali ma beneficia anche della loro assenza o mitigazione. Comprendere quale scenario “peggiore” sia stato evitato è fondamentale per valutare la resilienza futura.

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave – 29 Luglio 2025

IndicatoreValoreFonte PrincipaleNote
Stima Rivista Crescita PIL (2025)1%Portfolio.hu 1Nuova aspettativa di crescita media annua.
Indice di Crescita Grandi Imprese K&H-6 puntiPortfolio.hu 1Indica contrazione o declino.
Previsione Precedente MNB Crescita PIL (30 Giu 2025)0.8%Economia.hu 3Rivista al ribasso da 2.4%.
Previsione Deficit Commissione Europea (2025)4.6% del PILEconomia.hu 4Preoccupazioni per piani insostenibili.

2. Sviluppi Economici Chiave Settoriali e Locali

Questa sezione si concentra su industrie specifiche e attività economiche locali, fornendo una prospettiva microeconomica sull’economia ungherese.

Settore Agricolo: Impatto della Siccità in Peggioramento

La siccità in peggioramento sta causando significative perdite di raccolto per tre importanti colture agricole in Ungheria. Un istituto di ricerca ha dichiarato che il settore agricolo ungherese deve prepararsi a condizioni simili a lungo termine.1 Questo rappresenta un impatto diretto e immediato del cambiamento climatico su un settore vitale dell’economia ungherese. Le perdite di raccolto influenzeranno la produzione agricola, potenzialmente portando a prezzi alimentari più alti, a una riduzione delle esportazioni agricole e a una pressione finanziaria sugli agricoltori. L’avvertimento a lungo termine implica la necessità di significative strategie di adattamento.

La “siccità in peggioramento che causa significative perdite di raccolto” 1 è un esempio tangibile di come il cambiamento climatico sia diventato un fattore di disturbo economico immediato. Questo ha un impatto multifaccettato: la ridotta produzione agricola influisce direttamente sul PIL, porta all’aumento dei prezzi alimentari (contribuendo all’inflazione), incide sui redditi e sui mezzi di sussistenza degli agricoltori e potrebbe mettere a dura prova l’approvvigionamento alimentare nazionale. Per un’economia che già affronta una crescita debole, ciò aggiunge un ulteriore livello di vulnerabilità e pressione inflazionistica, potenzialmente rendendo necessario l’intervento o i sussidi governativi per il settore agricolo.

L’avvertimento che il settore agricolo “deve prepararsi a condizioni simili a lungo termine” 1 trasforma una crisi a breve termine in una sfida strutturale a lungo termine. Ciò implica la necessità di investimenti significativi nell’agricoltura resiliente al clima, inclusi sistemi di irrigazione, varietà di colture resistenti alla siccità e cambiamenti nelle pratiche agricole. Tali adattamenti richiedono capitali sostanziali, sostegno politico e potenzialmente un cambiamento nei sussidi agricoli. La mancata adattamento potrebbe portare a una sotto-performance cronica del settore agricolo, influenzando la sicurezza alimentare, l’occupazione rurale e i ricavi da esportazione nei prossimi decenni.

Industria Farmaceutica: L’Investimento Significativo di Egis Pharmaceuticals

Una compagnia farmaceutica ungherese sta investendo 14,5 miliardi di HUF per espandere il suo stabilimento nella contea di Vas. Egis Pharmaceuticals Zrt. sta espandendo le capacità del suo stabilimento di Körmend.1 Questo è un investimento sostanziale in un settore ad alto valore aggiunto. Segnala fiducia nelle prospettive di crescita dell’industria farmaceutica in Ungheria e contribuisce all’occupazione locale e all’attività economica nella contea di Vas. Questo è uno sviluppo microeconomico positivo che contrasta con le prospettive macroeconomiche complessivamente deboli.

L’investimento di 14,5 miliardi di HUF da parte di Egis Pharmaceuticals 1 si distingue sullo sfondo di una crescita complessivamente debole e di un sentiment imprenditoriale in calo. Ciò suggerisce che alcuni settori, come quello farmaceutico, possiedono una resilienza intrinseca o sono strategicamente abbastanza importanti da attrarre investimenti significativi anche in tempi economici difficili. Questo potrebbe essere dovuto a una forte domanda per i loro prodotti, a un sostegno governativo specifico o a vantaggi competitivi in Ungheria (ad esempio, manodopera qualificata, infrastrutture di ricerca e sviluppo). Questo evidenzia un’economia biforcuta, dove non tutti i settori sono ugualmente colpiti dalle sfide macroeconomiche, e lo sviluppo di settori strategici potrebbe essere la chiave per la crescita futura.

Un investimento di questa portata in una contea specifica (contea di Vas, stabilimento di Körmend) avrà un impatto economico localizzato significativo, creando posti di lavoro, stimolando i servizi locali e potenzialmente attirando attività ausiliarie. Sebbene positivo per la regione, ciò indica implicitamente anche potenziali disparità regionali nello sviluppo economico. Se investimenti così grandi si concentrano in aree o settori specifici, altre regioni o industrie tradizionali potrebbero rimanere indietro, esacerbando le disuguaglianze economiche esistenti all’interno del paese. Questo solleva interrogativi sulle strategie di sviluppo regionale equilibrato.

Settore Automobilistico: L’Espansione della Capacità di Magyar Suzuki

Magyar Suzuki ha inaugurato un’espansione della capacità e un aggiornamento dell’efficienza energetica del valore di 9 miliardi di HUF presso la sua sede di Esztergom martedì 29 luglio 2025.5 Similmente all’investimento farmaceutico, si tratta di un’iniezione di capitale significativa in un altro settore industriale chiave. L’attenzione sia all’espansione della capacità che all’efficienza energetica riflette sia le ambizioni di crescita sia una risposta all’aumento dei costi energetici o delle normative ambientali. Questo sostiene direttamente l’occupazione locale e contribuisce alla produzione industriale.

L’investimento di 9 miliardi di HUF di Magyar Suzuki per “l’espansione della capacità e l’aggiornamento dell’efficienza energetica” 5 rivela una duplice imperativo strategico per le imprese in Ungheria. L’espansione della capacità indica fiducia nella domanda futura e nella quota di mercato, suggerendo opportunità di crescita anche in un contesto macroeconomico difficile. L’aggiornamento dell’efficienza energetica, tuttavia, indica una risposta all’aumento dei costi operativi (probabilmente i prezzi dell’energia) e/o alla crescente pressione normativa per la sostenibilità. Ciò suggerisce che i futuri investimenti industriali in Ungheria saranno sempre più guidati non solo dalla crescita del mercato, ma anche dalla necessità di ottimizzare i costi e soddisfare gli standard ambientali, potenzialmente modificando il panorama competitivo.

Sia gli investimenti di Egis Pharma che quelli di Magyar Suzuki, sebbene domestici nel caso di Egis, rappresentano significative iniezioni di capitale nell’economia ungherese. Magyar Suzuki, essendo un’unità locale di un produttore automobilistico giapponese, esemplifica la continua importanza degli investimenti diretti esteri (IDE). In un contesto di debole crescita interna e di calo del sentiment imprenditoriale (indice K&H), tali investimenti su larga scala da parte di attori consolidati fungono da forza stabilizzatrice, fornendo posti di lavoro, trasferimento tecnologico e potenziale di esportazione. Ciò sottolinea la dipendenza dell’Ungheria dagli IDE per guidare lo sviluppo industriale e compensare la più ampia lentezza economica.

Settore Turistico: Performance a Giugno

Gli arrivi turistici in Ungheria sono aumentati del 4,4% a giugno, stimolati dalla festività di Pentecoste. Quasi 1,9 milioni di ospiti hanno trascorso 4,4 milioni di notti nelle strutture ricettive turistiche.5 Sebbene questi dati si riferiscano a giugno, sono stati riportati il 29 luglio 2025, rendendoli pertinenti come l’ultimo indicatore di performance disponibile per un settore chiave dei servizi. L’aumento suggerisce una tendenza positiva per il turismo, contribuendo al PIL dei servizi e sostenendo le attività correlate.

L’aumento del 4,4% degli arrivi turistici e delle notti trascorse a giugno (riportato il 29 luglio) 5 suggerisce che il settore turistico potrebbe essere più resiliente o addirittura contro-ciclico rispetto ai settori industriale e agricolo in difficoltà. Mentre l’economia complessiva affronta venti contrari, il turismo sembra avere buone prestazioni, potenzialmente beneficiando di fattori come prezzi competitivi, eventi specifici (festività di Pentecoste) o una ripresa generale dei viaggi. Ciò indica che il settore dei servizi, in particolare il turismo, potrebbe essere un contributore cruciale al PIL e all’occupazione, potenzialmente compensando le debolezze in altre aree. Sottolinea inoltre l’importanza di continuare gli investimenti e la promozione in questo settore.

Mercato del Lavoro e Formazione Professionale

Recenti modifiche legislative consentiranno al sistema di formazione professionale ungherese di adattarsi più rapidamente alle esigenze del mercato del lavoro.5 L’occupazione in Ungheria è diminuita leggermente, con un tasso di disoccupazione del 4,3% a giugno.5 La riforma della formazione professionale è una misura proattiva per affrontare le discrepanze di competenze e garantire che la forza lavoro soddisfi le esigenze dell’industria, il che è cruciale per la competitività a lungo termine. Il tasso di disoccupazione di giugno fornisce un’istantanea recente del mercato del lavoro, indicando una disoccupazione relativamente bassa ma anche un leggero calo dell’occupazione.

Le modifiche legislative che consentono alla formazione professionale di adattarsi “più rapidamente alle esigenze del mercato del lavoro” 5 indicano una risposta governativa proattiva alle mutevoli esigenze economiche. Ciò suggerisce una consapevolezza dell’importanza dello sviluppo del capitale umano e dell’affrontare potenziali lacune di competenze che potrebbero ostacolare la crescita o attrarre nuovi investimenti. In un ambiente di crescita debole e trasformazione industriale (ad esempio, transizione EV, automazione), garantire una forza lavoro qualificata è fondamentale per mantenere la competitività e prevenire la disoccupazione strutturale. Questa mossa politica è un investimento a lungo termine nella capacità produttiva dell’economia.

Sebbene il tasso di disoccupazione del 4,3% a giugno 5 appaia relativamente basso, il dettaglio che “l’occupazione in Ungheria è diminuita leggermente” 5 suggerisce un ammorbidimento del mercato del lavoro. Ciò significa che, sebbene la disoccupazione non stia aumentando, l’economia sta creando meno nuovi posti di lavoro, o alcuni posti di lavoro vengono persi. Questo si allinea con le prospettive di crescita debole più ampie e l’indice K&H. Un mercato del lavoro che si ammorbidisce può portare a una crescita salariale più lenta (come osservato in 4 per maggio 2025, che mostra un aumento del 7,8% dei guadagni mensili lordi, ma con “l’offerta e la domanda di lavoro ungherese che si ammorbidiscono”), a una riduzione della spesa dei consumatori e potenzialmente a meno dinamismo nell’economia. Suggerisce inoltre che il basso tasso di disoccupazione potrebbe mascherare problemi sottostanti come la sottooccupazione o una forza lavoro in contrazione.

3. Iniziative Governative e Relazioni Economiche Internazionali

Questa sezione coprirà le azioni governative volte a sostenere l’economia e i cittadini, nonché le interazioni dell’Ungheria nel panorama economico globale.

Misure di Sostegno Sociale: Programma di Buoni Alimentari per i Pensionati del Governo

Il 29 luglio 2025, il governo ha emesso buoni alimentari per i pensionati. Questi buoni sono del valore di 30.000 fiorini (75 euro) e possono essere utilizzati per acquistare cibo fino alla fine dell’anno.6 Questa è una misura diretta per alleviare le pressioni del costo della vita per una fascia demografica vulnerabile, probabilmente in risposta all’inflazione persistente (che, sebbene in attenuazione, è rimasta alta al 5,7% a febbraio 2025 e proiettata al 4,7% per il 2025, secondo 4). Rappresenta un intervento microeconomico con obiettivi di welfare sociale.

L’emissione di buoni alimentari da 30.000 HUF (75 EUR) ai pensionati 6 il 29 luglio 2025 è una chiara indicazione che il governo riconosce e sta rispondendo attivamente all’impatto dell’inflazione sui segmenti vulnerabili della popolazione. Sebbene l’inflazione si sia attenuata, rimane elevata.4 Questa misura mira a proteggere il potere d’acquisto dei pensionati, che altrimenti potrebbe essere eroso dall’aumento dei costi alimentari. Suggerisce anche un imperativo politico di dimostrare sostegno a una fascia demografica chiave, potenzialmente in vista delle future elezioni (il Primo Ministro Orbán ha menzionato le elezioni del 2026 in 6).

Sebbene socialmente benefico, il programma di buoni alimentari rappresenta un ulteriore esborso fiscale. Nel contesto di un deficit di bilancio elevato previsto (4,6% del PIL nel 2025, secondo la Commissione Europea 4), tale spesa sociale, sebbene mirata, si aggiunge alla spesa pubblica complessiva. Ciò solleva interrogativi sulla sostenibilità delle finanze pubbliche e sui compromessi tra sostegno sociale e consolidamento fiscale, soprattutto quando il paese sta già affrontando avvertimenti su piani insostenibili e una prospettiva di rating creditizio cupa.2 Potrebbe anche contribuire a pressioni inflazionistiche se non gestito con attenzione, creando un complesso dilemma politico.

Investimenti Diretti Esteri: Panoramica dei Maggiori Investimenti USA Previsti in Ungheria

Il Ministro Szijjártó ha annunciato il 29 luglio 2025 che diversi importanti investimenti statunitensi sono previsti in Ungheria, con negoziati in fase avanzata. Il prossimo investimento statunitense dovrebbe essere annunciato venerdì, e altri tre progetti seguiranno. Questi crescenti IDE statunitensi e i posti di lavoro che creano dovrebbero compensare i danni economici causati dalle nuove tariffe commerciali imposte dalla Commissione Europea.6 Questo è uno sviluppo positivo significativo, che segnala la continua attrattiva per il capitale straniero. L’esplicita menzione di compensare i danni delle tariffe UE evidenzia un pivot strategico verso fonti di investimento non UE e sottolinea la dimensione politica delle relazioni commerciali.

L’annuncio di “importanti investimenti statunitensi previsti in Ungheria” 6 e l’esplicita dichiarazione che questi “compenseranno i danni causati dalla Commissione Europea in termini di nuove tariffe commerciali” 7 rivela un deliberato spostamento strategico. L’Ungheria sembra diversificare attivamente le sue fonti di investimenti diretti esteri (IDE), in particolare rafforzando i legami con gli Stati Uniti e la Cina (il Primo Ministro Orbán spinge per intensificare la cooperazione bilaterale con la Cina 6), potenzialmente come contrappeso alle continue controversie e ai fondi congelati dall’UE.4 Questa strategia mira a ridurre la dipendenza economica dall’UE e a rafforzare la sovranità economica nazionale, ma comporta anche implicazioni geopolitiche e potenziali rischi se le relazioni con i partner tradizionali si deteriorano ulteriormente.

L’enfasi sugli IDE statunitensi che creano posti di lavoro e compensano i danni tariffari 7 posiziona gli IDE non solo come motore di crescita economica ma anche come strumento politico. Permette al governo ungherese di dimostrare resilienza economica nonostante l’attrito con l’UE e potenzialmente di ottenere una leva nei negoziati. La comunicazione continua tra il Primo Ministro Orbán e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump 7 sottolinea ulteriormente il sostegno politico di alto livello per questi investimenti, suggerendo che le decisioni economiche sono profondamente intrecciate con l’allineamento geopolitico e le partnership strategiche.

Contesto della Politica Commerciale: La Posizione del Governo sulle Tariffe Commerciali UE-USA

Il Ministro Szijjártó ha criticato la Commissione guidata da von der Leyen, affermando che le sue difficoltà tariffarie hanno causato gravi danni all’UE e all’economia europea. Ha dichiarato che il governo ungherese aveva proposto, al momento dell’insediamento del Presidente Trump, che la CE avrebbe dovuto ridurre immediatamente le tariffe sulle importazioni statunitensi per evitare l'”ordalia tariffaria”.6 Ciò riflette la posizione coerente dell’Ungheria a favore di barriere commerciali più basse e un approccio più pragmatico alle relazioni con gli Stati Uniti, in contrasto con la posizione della Commissione Europea. Evidenzia una divergenza nella filosofia della politica commerciale che ha conseguenze economiche per l’Ungheria.

La forte critica del Ministro Szijjártó alla gestione delle tariffe statunitensi da parte della Commissione Europea 6 evidenzia una fondamentale divergenza nella filosofia della politica commerciale tra l’Ungheria e l’UE più ampia. La preferenza dell’Ungheria per una riduzione immediata delle tariffe con gli Stati Uniti, come proposto all’insediamento di Trump, suggerisce un approccio più bilaterale e pragmatico, incentrato sui benefici economici immediati, anche se ciò significa deviare dalla strategia collettiva dell’UE. Questa divergenza implica che l’Ungheria percepisce l’attuale politica commerciale dell’UE come dannosa per i suoi interessi economici nazionali, portando a “gravi danni”. Ciò potrebbe portare l’Ungheria a cercare attivamente di aggirare o mitigare le politiche commerciali dell’UE attraverso i propri accordi bilaterali, potenzialmente mettendo a dura prova la coesione intra-UE.

La discussione sulle tariffe USA-UE e la posizione dell’Ungheria non è solo una questione economica; è profondamente intrecciata con la geopolitica. Szijjártó collega l'”ordalia tariffaria” alla leadership della Commissione von der Leyen e implicitamente alle relazioni più ampie tra UE e USA. La speranza di una “soluzione in Ucraina entro la scadenza prevista da Donald Trump” per evitare “tariffe secondarie” 7 collega esplicitamente la politica commerciale alla guerra in Ucraina e al panorama politico statunitense. Ciò indica che le prospettive economiche dell’Ungheria sono significativamente influenzate dalla sua capacità di navigare complesse alleanze geopolitiche e controversie commerciali, con implicazioni dirette per il suo accesso ai mercati e agli investimenti esteri.

Tabella 2: Principali Investimenti e Iniziative Economiche – 29 Luglio 2025

| Iniziativa/Investimento | Dettagli | Fonte Principale | Note |

| :— | :— | :— | :— | | Investimento Egis Pharmaceuticals Zrt. | 14,5 miliardi di HUF per espansione dello stabilimento nella contea di Vas | Portfolio.hu 1 | Espansione delle capacità dello stabilimento di Körmend. |

| Investimento Magyar Suzuki | 9 miliardi di HUF per espansione capacità ed efficienza energetica a Esztergom | BBJ.hu 5 | Inaugurato il 29 luglio 2025. |

| Investimenti USA Previsti | Diversi progetti importanti, prossimo annuncio venerdì, tre a seguire | AboutHungary.hu 7 | Previsti per compensare danni da tariffe UE. |

| Buoni Alimentari Governativi | 30.000 HUF (75 EUR) ai pensionati | AboutHungary.hu 6 | Utilizzabili per acquisti alimentari fino a fine anno. |

| Riforma Formazione Professionale | Modifiche legislative per rapido adattamento alle esigenze del mercato del lavoro | BBJ.hu 5 | Miglioramento della corrispondenza delle competenze. |

4. Conclusione: Sintesi e Implicazioni a Breve Termine

Il 29 luglio 2025, l’economia ungherese si trova in una fase complessa, caratterizzata da una combinazione di sfide macroeconomiche persistenti e punti di forza settoriali mirati. Le proiezioni di crescita del PIL sono state riviste al ribasso, e l’indice di fiducia delle grandi imprese K&H mostra un sentiment negativo, indicando una generale cautela. Tuttavia, vi sono segnali di dinamismo in settori chiave come il farmaceutico e l’automobilistico, che continuano ad attrarre investimenti significativi, e il settore turistico mostra una crescita positiva. Il governo sta adottando un duplice approccio, fornendo sostegno sociale diretto ai cittadini più vulnerabili attraverso buoni alimentari e perseguendo attivamente gli investimenti diretti esteri, in particolare dagli Stati Uniti, per compensare le tensioni commerciali con l’Unione Europea.

A breve termine, l’Ungheria dovrà affrontare una continua pressione sugli obiettivi fiscali, data la crescita debole e le spese sociali necessarie. Si prevede uno sviluppo economico disomogeneo, con alcuni settori e regioni che supereranno altri, creando potenziali disparità interne. L’importanza degli investimenti diretti esteri sarà cruciale per compensare le debolezze economiche più ampie e le dispute commerciali esterne. Il settore agricolo si trova di fronte a un’esigenza critica di adattamento a lungo termine ai cambiamenti climatici, che richiederà investimenti e strategie mirate. Infine, il mercato del lavoro, pur mantenendo un tasso di disoccupazione relativamente basso, richiederà uno sviluppo continuo delle competenze per soddisfare le esigenze in evoluzione delle industrie.

L’analisi del 29 luglio rivela un’economia ungherese a “due velocità”. Da un lato, gli indicatori macroeconomici principali, come le stime di crescita del PIL e l’indice K&H, indicano difficoltà significative e una prospettiva pessimistica. Dall’altro, settori specifici (farmaceutico, automobilistico, turistico) e regioni attraggono investimenti sostanziali e mostrano segni di crescita. Questo implica che il quadro economico generale non è uniformemente cupo; piuttosto, esistono sacche di dinamismo guidate da investimenti strategici e potenzialmente dal sostegno governativo. Questa divergenza significa che le politiche economiche devono essere sfumate, affrontando sia le ampie sfide macroeconomiche sia promuovendo la crescita nei settori promettenti, gestendo al contempo le potenziali disparità regionali.

Il collegamento esplicito degli investimenti statunitensi alla compensazione dei danni tariffari dell’UE, e la comunicazione continua tra Orbán e Trump, suggeriscono che l’Ungheria sta attivamente utilizzando il suo allineamento geopolitico come strategia economica. Coltivando forti legami con potenze non UE (Stati Uniti, Cina), l’Ungheria mira a garantire fonti alternative di investimento e commercio, riducendo così la sua vulnerabilità alle controversie con l’UE e potenzialmente ottenendo una leva. Questo approccio, sebbene potenzialmente vantaggioso per specifici risultati economici, comporta anche rischi di alienare i partner tradizionali e di complicare la sua posizione all’interno dell’Unione Europea, influenzando la stabilità a lungo termine e l’accesso ai fondi comunitari.

La combinazione degli impatti della siccità in peggioramento sull’agricoltura, la necessità di aggiornamenti per l’efficienza energetica nell’industria e le continue incertezze commerciali globali sottolinea un tema critico: l’economia ungherese deve dare priorità alla resilienza e all’adattamento. Che si tratti di adattarsi ai cambiamenti climatici, di navigare complesse relazioni commerciali o di garantire una forza lavoro qualificata per le industrie in evoluzione, la capacità di rispondere rapidamente ed efficacemente agli shock esterni e alle tendenze a lungo termine definirà il suo futuro successo economico. Ciò suggerisce che l’attenzione politica dovrebbe spostarsi sempre più verso riforme strutturali che migliorino la flessibilità e la sostenibilità in tutti i settori.

FONTI

  1. Economy – Portfolio.hu, accessed July 29, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1693
  2. Economy – Portfolio.hu, accessed July 29, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  3. Panoramica Economica Ungherese: Analisi al 2 Luglio 2025, accessed July 29, 2025, https://economia.hu/panoramica-economica-ungherese-analisi-al-2-luglio-2025/
  4. Panoramica Economica Ungherese: Sviluppi Chiave del 28 Luglio 2025, accessed July 29, 2025, https://economia.hu/panoramica-economica-ungherese-sviluppi-chiave-del-28-luglio-2025/
  5. Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 29, 2025, https://bbj.hu/
  6. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed July 29, 2025, https://abouthungary.hu/
  7. FM: Major US investments planned in Hungary – About Hungary, accessed July 29, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/fm-major-us-investments-planned-in-hungary
  8. Sintesi Economica Ungherese: Analisi del 29 Maggio 2025, accessed July 29, 2025, https://economia.hu/sintesi-economica-ungherese-analisi-del-29-maggio-2025/