“Un’evoluzione che non si ferma mai: la presenza delle aziende italiane in Ungheria”: titola così “Diplomacy & Trade”, nel numero appena uscito a Budapest che presenta la seconda parte dell’Italian Focus, dedicato in parte al business, in parte al semestre italiano di Presidenza dell’UE.
L’intervista ad Alessandro Farina, amministratore unico di ITL Group e proprietario di Economia.hu, racconta la presenza italiana in Ungheria nella sua evoluzione storica dagli Novanta a oggi, concentrandosi su alcuni aspetti non sempre noti: il cambiamento delle esigenze della comunità italiana presente nel Paese e i cambiamenti sociali di quest’ultima. “L’evoluzione della presenza italiana in Ungheria, infatti, non è solo economica”, si legge nell’articolo, “ma anche sociale. Due facce della stessa medaglia? Non esattamente: la seconda influenza molto spesso la prima (e vice-versa”.
“Vivendo qui dal 1992 – racconta Alessandro Farina al giornale – ho avuto modo di osservare un’interessante evoluzione nell’insediamento degli italiani a Budapest. Un cambiamento connesso sia con i fattori sociali, sia economici e che ha un notevole impatto sulla nostra attività di assistenza agli investimenti italiani in Ungheria. Di conseguenza ci impegniamo nell’ampliare costantemente i nostri servizi e prodotti, per raggiunger anche campi che sono atipici per una società nata con la contabilità, con l’audit e con i servizi legali “. Vi è un costante bisogno di informazioni, sempre più specializzate, nota Farina, così ITL Group ha creato il Economia.hu, rivista online che dal 2008 è la principale fonte quotidiana di notizie in lingua italiana completamente sull’Ungheria. Il giornale è stato presto seguito da una fortunata serie di prodotti, a partire dal Database delle aziende italiane in Ungheria (aziende.itlgroup.hu), disponibile in 4 lingue e monitorare il flusso delle aziende italiane che entrano nel paese, dando, inoltre, una costante visualizzare su tutto il panorama, che conta più di 2500 imprese che danno lavoro a oltre 25.000 persone. La banca dati funziona anche come punto di partenza per un altro progetto: “Ungheria 2014”, una guida investimento in lingua italiana che mostra il paese grazie ad una spettacolare galleria di immagini e fornisce importanti informazioni su come investire in Ungheria. I motivi per investire in Ungheria per le aziende sono spesso geografiche, a volte fiscali, ma in molti casi anche sociali. “C’è qualcosa in Ungheria e a Budapest che ha reso questo ambiente molto piacevole per coloro che vogliono investire all’estero” afferma Farina. Naturalmente sono numerosi i matrimoni di coppie miste italo-ungheresi e l’amore gioca un ruolo nella storia, così come le amicizie. “Le nostre culture sono diverse, ma ci capita di trovare l’altro interessante e…simpatico”, suggerisce il Farina, aggiungendo che questo argomento, che può apparire leggero, è davvero un importante motore del business bilaterale.
L’intervista completa è in edicola, all’interno del numero di Agosto di Diplomacy & Trade
Traduzione dall’inglese a cura di Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu