Danone ha annunciato un piano di licenziamenti e di chiusure che sarà effettuato nel corso dei prossimi 12 mesi circa e coinvolge sia la fabbrica Danone Italia di Cremona (a Casale Cremasco), sia quella ungherese di Budapest e infine quella in Germania, a Hagenow.
Le strutture saranno ridimensionate e gradualmente chiuse. La divisione magiara fa sapere che resterà nel Paese con il suo centro regionale oltre a mantenere la commercializzazione dei prodotti. Riguardo ai fornitori, Danone ha specificato che continuerà a comprare la materia prima dagli attuali partner in Ungheria.
La motivazione delle chiusure è stata comunicata dall’azienda francese tramite una nota ufficiale: “la decisione è stata presa a seguito delle difficili condizioni di mercato e della riduzione dei consumi”. La divisione Fresh Dairy Products (latticini freschi) sperimenta infatti un calo delle vendite ininterrotto dal 2010. In Italia i licenziamenti saranno 100. In Ungheria, dove la forza lavoro è pari a 270 addetti, i tagli previsti sono 155, mentre in Germania gli esuberi dovrebbero essere 70. In tutti e tre i casi Danone ha dichiarato che si impegnerà insieme ai sindacati nel trovare soluzioni alternative per ciascuno dei lavoratori interessati.
Danone Hungary ha comunicato che le trattative con i sindacati porteranno all’elaborazione di pacchetti di ammortizzatori sociali per gli addetti che dovranno trovare nuova occupazione. Avviata inoltre un’analisi sulle possibilità di riutilizzo della fabbrica, con il coinvolgimento del comune, in modo da trovare una soluzione in linea con il piano di sviluppo del distretto. L’intenzione, aggiunge ancora l’azienda, è quella di optare per un adattamento di tipo “green”. Anche la filiale ungherese ha fatto sapere, come quella italiana, di essere giunta alla sofferta decisione in seguito a un prolungato calo della domanda e di aver tentato di evitare il ridimensionamento puntando sulla produzione rivolta all’export. I prodotti a marchio Danone resteranno sugli scaffali dei supermercati di tutta l’Ungheria, dove sarà inoltre mantenuta la rete di fornitori della multinazionale, che continuerà a utilizzare il latte magiaro.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu