Cinema: scoprire Budapest sulle tracce di Spy

Il turismo cinematografico sta vivendo una stagione di piena fioritura a Budapest, una città “attrice”, capace di interpretare alla perfezione ruoli da Parigi, Londra, perfino Roma e per cui tanto più interessante da visitare dopo averla ammirata sul grande schermo, per mettersi sulle tracce dei luoghi che hanno ospitato i nostri attori preferiti. Con il successo ai botteghini di “Spy”, il divertente film d’azione con Melissa McCarthy e Jude Law, le guide non potevano che scatenarsi a colpi di “tour spionistici”, regalando ai visitatori l’emozione di vedere dal vivo il set a cielo aperto della produzione hollywoodiana. Ecco la lista delle località ungheresi e soprattutto delle strade di Budapest che hanno vestito i panni prima i panni di Parigi e Roma per poi rivelarsi nella loro vera identità, quando l’intreccio si è spostato a Budapest.

Le scene iniziali si svolgono in una villa bulgara sul Mar Nero, che in realtà era la costa settentrionale del Balaton, che tornerà nel finale nel ruolo di…se stesso. Le prime scene nella capitale sono a Buda, sotto alla fabbrica della nota birra magiara Drehér: scavate nel 1700, le caverne su cui sorge lo stabilimento formano un labirinto utilizzato per conservare birra ma anche come hangar nascosto tedesco durante la seconda guerra mondiale. 

Il locale a Washington dove Jude Law (la spia Fine, nel film) porta la McCarthy a cena è nientemeno che Gundel, il più famoso ristorante di Budapest, aperto 105 anni fa. Quando la protagonista, diventata lei stessa una spia (agente Cooper) raggiunge Parigi, troviamo ben presto edifici familiari. La galleria in cui avviene lo scambio di valigette tra la spia che la segue e il giovane inseguito dalla Cooper, è il Parizsi Udvar (cortile Parigi), in Ferenciek Tere, che di solito non è affatto animato come nel film! Sullo sfondo del concerto che interrompe la corsa della Cooper si nota la “Balna” (balena), la struttura in vetro inaugurata pochi anni fa a Pest, lungo il Danubio (nota anche come CET). Durante l’inseguimento è poi riconoscibile Szabadság Tér, la piazza dove hanno sede sia l’Ambasciata USA sia la Banca Nazionale d’Ungheria e Vecsey utca. Susan Cooper parte per Roma, arriva al “Casino di Roma” e, sorpresa delle sorprese, è l’Opera Nazionale di Budapest, decorata per l’occasione. Da qui il film si sposta a Budapest per davvero, anche nella trama, con l’hotel più elegante della città ad accogliere la protagonista e la ricca possidente cui fa da finta guardia del corpo. L’ingresso del Four Seasons appare in tutto il suo sfavillante splendore art nouveau e poco prima si vedono chiaramente il Ponte delle Catene e il Danubio. Quando la Cooper ruba un motorino per inseguire l’auto che ha attentato alla vita della sua protetta, cade in Zrínyi Utca, di fronte alla Basilica di Santo Stefano. Il negozio al cui interno si rifà il look è Byblos, in Deak Ferenc utca, mentre la monumentale discoteca dove si tiene il concerto di 50 Cent (che nel film si chiama Club Nomad) è il Museo Etnografico di Budapest, davanti al Parlamento. Catturata, la McCartney si trova insieme al suo ammiratore nella centrale elettrica di Kelenföld, a Buda. Quando, riuscita a fuggire, raggiunge il resto dei personaggi in una villa, si trova a Tihany, considerata la parte più bella della costa del Balaton, sul quale si tiene l’inseguimento finale, tra gli elicotteri. E se pensate che almeno le scene nelle stanze della CIA siano state girate negli States, vi sbagliate: gli studios di Fot e di Origo, a Budapest, hanno svolto la funzione dell’agenzia segreta americana.

 

Claudia Leporatti 

 

Redazione Economia.hu

 

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