Per la CEU e con la CEU: stavolta a scendere in piazza a Budapest non sono stati cittadini ungheresi, ma anche parte della comunità internazionale. “Adesso tocca alla CEU, ma chi sarà il prossimo?” si chiede più volte dai megafoni. Il Parlamento discuterà la bozza con procedura accelerata nella seduta di martedì 4 aprile e per passarla basterà la maggioranza semplice.
Budapest protesta per chiedere il ritiro del proposto emendamento alla legge sull’Istruzione Superiore che renderebbe impossibile la permanenza di una delle università più grandi di Budapest, la CEU fondata dal filantropo ungherese americano George Soros (leggi tutto qui e qui). Partita da fuori dall’Università Corvinus, lato pest del Ponte della Libertà, il corteo ha percorso un tracciato di “supporto accademico” facendo tappa alla ELTE per raggiungere la CEU e allungare infine verso la piazza del Parlamento. La dimostrazione ha visto la partecipazione dell’Associazione Insegnanti e di Momentum Mozsgalom, la formazione politica fautrice della campagna anti Olimpiadi di Budapest 2024.
Da più parte è arrivato sostegno alla CEU, la cui sopravvivenza Budapest è messa a repentaglio da una modifica alla legge sulle università a quanto pare mirata all’università di Soros. Perfino Tibor Navracsics, ex ministro di Orbán e oggi Commissario UE all’Educazione, Gioventù e Sport, che ha dichiarato: “La Central European University è una delle principali istituzioni superiori non solo in Ungheria ma anche nel sistema universitario europeo” . “E’ dunque importante – ha scritto in una nota – che dopo la correzione di possibili irregolarità possa continuare ad operare indisturbata a Budapest.”.
Claudia Leporatti
Foto MTI: Kovács Tamás
Redazione Economia.hu