Nel 2020 il numero di pernottamenti nei paesi del Gruppo di Visegrad è diminuito drasticamente. Secondo la pubblicazione di CSO, la diminuzione più significativa è del 57% e si è verificata in Ungheria. Negli altri tre paesi del Gruppo, il calo è stato lo stesso considerevole, registrando un segno negativo di 45 punti percentuali.
Questa notizia è da tenere in considerazione in quanto il peso del turismo sul PIL è maggiore in Ungheria che negli altri Paesi di Visegrad. Tuttavia, il numero di imprese operanti in questo settore in Ungheria è diminuito solo dello 0,5%. Ciò è in gran parte dovuto a misure di protezione economica stanziate dal Governo.
Il netto calo del turismo e dell’ospitalità è in gran parte dovuto all’epidemia. Di conseguenza, il valore aggiunto lordo delle attività di alloggio e ristorazione è diminuito del 32% rispetto all’anno precedente, sulla base delle stime preliminari del CSO.
A causa delle restrizioni al turismo, il numero di visitatori nell’Unione europea è diminuito in modo significativo. Secondo il CSO, le destinazioni turistiche più popolari dell’Unione hanno subito perdite significative: il numero di pernottamenti totali è diminuito di quasi il 70% in Spagna, del 53% in Italia e del 40% in Germania. I maggiori cali di oltre il 70% sono stati osservati a Cipro, Grecia e Malta, e il più piccolo, al 31%, nei Paesi Bassi.
La piena ripresa del turismo straniero è prevista al più presto dalla prossima estate; le prospettive sono tuttavia oscurate da nuove mutazioni virali.
Turismo domestico
Il 72% del traffico totale di turisti in Ungheria nel 2020 è rappresentato da ospiti nazionali. Rispetto al 2019, tuttavia, Il numero di viaggi degli ungheresi è diminuito di circa la metà e le spese sono diminuite del 58%.
L’attività turistica in declino ha aumentato il risparmio forzato della popolazione, che potrebbe portare a un’ondata di consumi sostenuta a seguito di una ripartenza post-epidemia. Secondo le previsioni della MNB, la spesa per consumi delle famiglie potrebbe aumentare del 4,6% quest’anno.
Paesi circostanti
Nel 2020, a causa dell’epidemia, il numero di ungheresi che viaggiano all’estero è diminuito drasticamente a causa della paura del virus, delle chiusure e inasprimenti delle frontiere, sottolinea il rapporto della CSO. Infatti, il numero di viaggi dei residenti ungheresi è sceso da 25 milioni nel 2019 a 13 milioni l’anno scorso. Le destinazioni più gettonate per i viaggi degli ungheresi all’estero erano le vicine Austria, Slovacchia, Germania e Romania.
Allo stesso tempo, il tempo trascorso all’estero è diminuito del 62% a 29 milioni di giorni e la durata media dei viaggi di più giorni è diminuita da 6,4 a 5,2 giorni in un anno.
Intervento per salvare le aziende del settore turistico
Grazie alle ampie misure di protezione economica della Banca Centrale e dello Stato, non c’è stato un drastico calo del numero di imprese nel settore dell’ospitalità.
Al 31 dicembre 2020, dunque, le attività ricettive e di ristorazione dell’economia nazionale risultavano 73mila, solo lo 0,5% in meno rispetto all’anno precedente. Il numero di lavoratori autonomi è diminuito dello 0,8%, mentre le partecipazioni societarie sono aumentate dello 0,3% nello stesso periodo.
FONTE: novekedes.hu
FONTE FOTO: voyage privé
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